1 parte bruno_vaglio_Arboricoltura Moderna

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Arboricoltura Dottor Agronomo Bruno Vaglio

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ARBORICOLTURA MODERNAmediterranea

NUOVE ACQUISIZIONI SU COME MANTENERE SANI GLI ALBERI

Lezione

di

….innanzitutto buon senso ……….prima ancora della tecnica….

….l’importanza della corretta progettazione (impiego di piante adatte alle situazioni specifiche)……….

….è meglio l’abbattimento di uno (o pochi) alberi che la mutilazione del bosco ……….

….umiltà, spirito di osservazione e amore per il bello……….

Cos’è un albero

Gli alberi possono essere paragonati ad una enorme pompa vivente.Per mantenere un elevato grado di funzionamento in un sistema vivente (come in

un sistema meccanico) è necessaria una continua somministrazione di energia.

La corretta

messa a dimora

degli alberi

Crescita delle radici

Il ruolo micorrize

Potatura delle radici (in vivaio)

Apparato radicale compatto e ben sviluppato

Apparato radicale inaccetabile

Radici spiralate

La qualità e le misure degli alberi in vivaio

Scorretto modo di di formare un sito per la messa a dimora

Corretto modo di di formare un sito per la messa a dimora

Suoli strutturali

Piantare un albero a radice nuda

Impianto scorretto

Radici spiralate

Alberi allevati in contenitore

Il tondello è essenziale per ottimizzare l’apporto d’acqua

Sostegno della pianta

L’ancoraggio migliore in clima mediterraneo: il treppiede

Ancoraggio sotterraneo a scomparsa

Pacciamatura in cippato

Le piante non invecchiano

Sembra un’affermazione paradossale e in parte lo è, ma la vita della pianta è potenzialmente illimitata: l’albero ricostruisce se stesso annualmente e integralmente, dall’apice della chioma all’apice della chioma all’apice dell’ultima radichetta per mezzo dei meristemi apicali e cambiali.

Le parti più vecchie degli alberi perdono rapidamente la loro funzionalità, vengono impregnate rimangono come tessuti morti all’interno del “nuovo albero” con la sola funzione di sostegno. Questo processo può ripetersi teoricamente all’infinito.

Nessun albero muore di vecchiaia, Gli alberi muoiono sempre per cause esterne: malattie, schianti, abbattimenti, mutate condizioni ambientali, siccità, gelo, asfissia, ecc.

Col passare degli anni e con l’aumentare delle dimensioni la pianta è sempre più soggetta alle aggressioni dei fattori esterni: tempo e dimensioni aumentano la probabilità con eventi mortali, ma è importante superare la mentalità dell’ineluttabile invecchiamento delle piante e la convinzione che le piante in città invecchino più rapidamente che altrove, perché la mentalità della vita breve degli alberi, anziché portare alla ricerca o alla eliminazione delle cause di stress e di mortalità, porta alla logica della sostituzione, sostituzione che sarà sempre più frequente se non si modificano le condizioni in cui le piante vivono.

Il problema del deperimento delle alberate non è quindi un problema o soltanto un problema patologico da risolvere con trattamenti antiparassitari o di disinfestazione, ma è prima di tutto un problema agronomico. In questi casi l’intervento fitoiatrico, pure utile, non risolverà il problema del deperimento.

Una scheda albero che consenta l’anamnesi prima della diagnosi.

Il riconoscimento dei fattori agronomici negativi e la prevenzione dei danni garantiscono migliori risultati e al contempo permettono di limitare gli interventi fitoiatrici a tutto vantaggio dell’ambiente. Equilibri ecologici e tossicodipendenze

Ma non illudiamoci, la città non è l’ambiente naturale, le alberate non sono popolamenti spontanei ma coltivazioni e come tali vanno gestite, sia pure nel massimo rispetto dell’ambiente in cui sono costrette a vivere, …in cui siamo costretti a vivere.

 

La scelta in vivaio

e

il primo allevamento

Struttura povera

1. Rami codominanti con corteccia inclusa

2. Tronchi multipli con corteccia inclusa

3. Leaders multipli

4. Unione bassa con corteccia inclusa

…un continuo ringiovanimento ……..

Le piante non invecchiano.

Sembra un’affermazione paradossale e in parte lo è, ma la vita della pianta è potenzialmente illimitata: l’albero ricostruisce se stesso annualmente e integralmente, dall’apice della chioma all’apice della chioma all’apice dell’ultima radichetta per mezzo dei meristemi apicali e cambiali.

  Finché le piante saranno sempre più considerate “arredo urbano” e sempre meno piante ………..

 

Complessità eziologia del deperimento: sintomatologia estremamente varia e allo stesso tempo generica

 

Alle cause primarie si aggiungono le aggressioni secondarie spesso plurime…..

 

Ciò che differenzia il deperimento da una patologia specifica è la mancanza di un agente specifico: il deperimento è un fenomeno complesso, causato da un insieme di fattori non specifici, abiotici e biotici, che interagiscono fra loro e fra loro sono intercambiabili, ben sintetizzati nella spirale del deperimento di Manion (1991).

La spirale di Manion ha due meriti; il primo è quello di mettere in evidenza l’interazione fra agenti biotici e abiotici che possono condurre la pianta al deperimento e alla morte, il secondo è quello di indicare i fattori agronomici e ambientali come agenti predispoinenti e scatenanti l’alterazione, relegando l’azione dei patogeni in un ruolo secondario, almeno in ordine di tempo.

Perché gli alberi si ammalano

La spirale di Manion

Ciò che differenzia il deperimento da una patologia specifica è la mancanza di un agente specifico: il deperimento è un fenomeno complesso, causato da un insieme di fattori non specifici, abiotici e biotici, che interagiscono fra loro e fra loro sono intercambiabili, ben sintetizzati nella spirale del deperimento di Manion (1991).

Alle radici dell’albero

APPARATI RADICALI

 

Tagliare drasticamente la chioma comporta una diminuzione notevole e la morte di gran parte dell’apparato radicale. Naturalmente questo si ricostruirà progressivamente in funzione della parte aerea.

 

Per mantenere la stabilità di una pianta è sempre necessario ricordare di agire in maniera equilibrata sulle due componenti principali: radice e chioma. Seconda Shigo, se si toglie troppa chioma con le potature, la radice riduce le sue scorte energetiche e le sue difese naturali, diventando più sensibile all’attacco dei patogeni. L’albero è come un pendolo, la chioma con la fotosintesi produce energia che è inviata alla radice per assorbire acqua ed elementi nutritivi e viceversa, in processo ciclico. Se si modifica una delle due fasi, di conseguenza anche l’altra ne risente.

 

MICORRIZE

 

Ricerche USA hanno rilevato che in condizioni naturali, ad es. in un bosco si possono creare micorrize con oltre 50 – 100 mila specie di funghi diversi, mentre in un ambito urbano queste non superano le 4 – 5 specie.