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PROGETTO CHIAPAS
Il Chiapas è lo stato localizzato all’estremo Sud Est della Repubblica Presidenziale Federale
del Messico.
Confina con il vicino Guatemala e con i limitrofi stati messicani di Oaxaca, Veracruz,
Tabasco e con l’Oceano Pacifico.
La sua capitale è la città di Tuxtla Gutierrez con 503.320 abitanti. La sua superficie è di
73.289 kmq corrispondenti al 3,7% del totale della superficie nazionale, che lo colloca al
decimo posto per superficie tra gli stati della Repubblica Messicana ed è diviso in 118
municipalità ed in 9 regioni.
La popolazione del Chiapas è pari a circa 4 milioni di abitanti, di questi 1 milione sono
indigeni.
Lo stato del Chiapas è una delle regioni del paese nella quale la popolazione vive in
condizioni di povertà estrema a causa delle forme tradizionali di esercizio del potere da
parte del governo che ha mantenuto in condizioni di marginalità, abbandono e
sfruttamento la popolazione (indigeni in particolare), grazie ad un’oligarchia di proprietari
terrieri che gestisce la ricchezza dello stato solo per i propri interessi. Tra i problemi più
sentiti dai cittadini vi sono l’educazione, la salute, la mancanza di posti di lavoro, le cattive
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
condizioni salariali e la mancanza di servizi.
Come conseguenza, nella recente storia del Chiapas, ci si trovò di fronte alla sollevazione
del primo gennaio 1994, capeggiata dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
(E.Z.L.N.), dalle organizzazioni indigene e contadine alle cui si aggiunsero tutti i settori
della società che cercavano di fronteggiare il disprezzo e la sottomissione ai quali erano (ed
ancora sono) sottoposti gli indigeni.
In questa giornata migliaia di indigeni, stanchi di vivere in condizioni estreme, occuparono
sette municipi come forma di protesta: San Cristobal de Las Casas, Las Margaritas,
Altamirano, Oxchuc, Huixtan, Chanal e Ocosingo.
Il governo di Salinas de Gortari cercò di fronteggiare con l’intervento militare questa
ribellione, conclusasi solo nel 2001 con la manifestazione pacifica, organizzata
dall’E.Z.L.N. denominata “Marcia su Città del Messico”.
Nonostante ciò, ancora oggi sono attuali le motivazioni che diedero origine alla rivolta.
Lo stato del Chiapas è il simbolo di un evidente paradosso: se da un lato dispone di
abbondanti risorse naturali, dall’altra la gente vive in condizioni di povertà con la speranza
intatta di conquistare migliori opportunità di vita.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
San Josè del Carmen
La comunità di San Josè del Carmen è situata nella microregione del sud della
municipalità di San Cristobal de Las Casas nella regione degli altipiani del Chiapas, a 2.350
metri sul livello del mare.
La storia del villaggio risale a circa 100 anni fa, quando diverse famiglie che lavoravano in
alcune fincas (imprese agricole con contadini che vivevano sui terreni dell’azienda) dei
municipi di San Juan Chamula e Zinacantan, non avendo possibilità di sottrarsi allo
sfruttamento ed ai maltrattamenti dei proprietari terrieri, decisero di andarsene e cercare
un luogo dove stabilirsi. Fu così che arrivarono in questo ambiente montagnoso.
Le strutture della comunità sono molto povere, le pareti delle case sono prevalentemente
in legno o in mattoni di fango e il tetto è costituito da lamiere.
Il pavimento è in terra battuta, normalmente le abitazioni sono composte da uno o due
locali nei quali si mangia e si dorme.
La gente cucina utilizzando la legna e i servizi igienici sono situati all’esterno.
Non vi è alcun servizio essenziale ad eccezione dell’elettricità, che la gente si rifiuta di
pagare per gli elevati costi richiesti dal governo.
L’acqua disponibile è acqua piovana raccolta in recipienti o bidoni.
La comunità può fare affidamento su un serbatoio idrico fornito dallo stato circa 25 anni
fa, una scuola elementare in legno e un’altra in mattoni costruita dallo stato dieci anni fa,
ma per le quali il governo non assicura la presenza degli insegnanti.
Non ci sono strade pavimentate, non esiste un ospedale, nemmeno un mercato e neanche
un centro ricreativo.
La comunità è una comunità indigena di lingua tzotzil della famiglia maya ed ha circa 250
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
abitanti, tutti in condizioni di scarse risorse economiche.
La maggioranza delle donne non parlano lo spagnolo. Gli uomini lo parlano un po' di più
per i contatti che hanno quando vanno in città a lavorare come manovali nell’edilizia.
L’accesso alla comunità da San Cristobal de Las Casas è possibile attraverso una mulattiera
di 7 km in terra battuta in cattive condizioni.
La gente per coprire questo tratto stradale impiega circa due ore, a piedi o a cavallo.
La popolazione sta lottando da decenni, legalmente e pacificamente, con le autorità per la
costruzione di una strada asfaltata senza avere risposte positive; a causa di ciò gli abitanti
vivono ai margini del mondo sviluppato e, virtualmente, abbandonati.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
In questa realtà opera Raùl Sànchez Benìtez, sociologo che dal 1996 ricopre il ruolo di
coordinatore della Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen”.
Fondatore e coordinatore delle attività di educazione e produzione agropastorale e
artigianale della Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen”, attualmente vive a San
Cristobal de Las Casas ed è referente locale per A.P.I.Bi.M.I. Onlus del progetto. Vanta
un’esperienza trentennale nel lavoro tecnico sociale nelle comunità indigene, tra cui:
• responsabile del progetto “Coesione etnica” nell’Istituto Nazionale Indigenista (INI)
nello stato del Chiapas (1987);
• collaboratore dei laboratori artigianali “La Tarantola” di San Cristobal de Las Casas
(1989);
• collaboratore di progetti di artigianato rurale a Managua – Nicaragua (1990);
• lavoro sociale indipendente con sfollati del Guatemala (1991);
• autore della tesi sociale “Problemi agrari e religiosi alla frontiera sud” (1991);
• promotore e delegato della assemblea democratica popolare di SCLC (1994);
• collaboratore e pubblicista della rivista “Risvegliando la coscienza arcaica” (1994);
• collaboratore e tecnico sociale dell’Organizzazione Regionale Indipendente degli
Agricoltori del Chiapas (1995 – 2003);
• lavoro sociale con gli sfollati dell’organizzazione indigena di Chenalo “Las Abejas”
(1997 – 2003);
• collaboratore dell’organizzazione dei medici e delle ostetriche tradizionale degli
altipiani del Chiapas;
• responsabile della “Tienda alternativa” di artigianato del Chiapas, (2000 – 2002).
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
UN PO’ DI STORIA DELLA CASA DI STUDI AGRICOLI “BOLOM DEL
CARMEN”
Il progetto Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen”, riconosciuta come associazione
civile, ha origine dal movimento indigeno nato in Chiapas nel 1994, quando si formò
“l'Asamblea Popular Democratica” di San Cristobal de Las Casas, alla quale i fondatori del
progetto presentato parteciparono come semplici cittadini. Alcuni di loro fecero parte del
gruppo di delegati che parteciparono alla convenzione nazionale democratica nella Selva
Lacandona.
È stato in questo modo che le persone iniziarono a lavorare insieme, con l’obiettivo di
elaborare una proposta indipendente per poter coltivare la terra in modo razionale senza
danneggiare le risorse naturali.
Già allora stava maturando l’idea sociologica di una scuola di agricoltura in zone rurali
marginali, dettata dalla constatazione che in Chiapas vi era il più alto tasso di mortalità
infantile di tutto il Messico, dovuto in primo luogo alla pesante situazione di denutrizione
che si riscontrava nelle comunità indigene, le quali presentavano un forte degrado nei
settori sanitario, educativo e delle infrastrutture. La produzione era prevalentemente
agricola, legata all’avicunicoltura e alle piccole attività artigianali. I profitti non
permettevano però di raggiungere l’autosufficienza economica e spesso la gente cercava un
lavoro temporaneo nelle città o nelle piantagioni per mantenere la famiglia, oppure
emigrava illegalmente verso gli Stati Uniti.
La Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen”, sin dalla sua creazione, si pose l’obiettivo di
migliorare la formazione scolastica e professionale, in primis nel campo dell’agricoltura
organica.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
I progetti sviluppati miravano e mirano tutt’oggi, dato che il contesto di riferimento è
rimasto pressoché invariato in questo lasso di tempo, a dare un’istruzione di base ai
bambini ed alle persone svantaggiate e un sostegno allo sviluppo agricolo e sociale della
comunità.
Nel corso degli anni la scuola ha visto crescere le strutture a propria disposizione che ad
oggi sono:
• 3 aule per laboratori;
• 3 serre;
• 2 cisterne per l’acqua;
• 1 cucina;
• 1 pollaio;
• terrazzamenti per la semina di alberi da frutto e cactus.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
LE ATTUALI AREE DI INTERVENTO DELLA CASA DI STUDI AGRICOLI
“BOLOM DEL CARMEN”
Come esposto poc’anzi, le persone della comunità di San Josè del Carmen vivono grazie ad
un’agricoltura di sussistenza coltivando ortaggi e miglio, allevando galline, pecore e
qualche mucca. La legna, il carbone e l’argilla rappresentano le uniche risorse
commerciabili al mercato della città di San Cristobal de Las Casas.
Partendo dalle condizioni oggettive in cui versa la popolazione locale, i fondatori della Casa
di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” hanno deciso di affrontare e risolvere i problemi
tramite un approccio partecipativo, orizzontale, di tipo comunitario, in grado di valorizzare
il territorio e rendere la popolazione protagonista del proprio sviluppo.
A tale scopo sono state istituite varie commissioni, composte da persone della comunità
affiancate dal personale della Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen”, incaricate di
raggiungere gli obiettivi che la collettività si prefigge.
Le linee di intervento e le attività esposte di seguito sono quindi il frutto delle scelte prese
assieme alla comunità, vera protagonista del progetto.
Accesso all’acqua
La zona non registra la presenza di corsi d’acqua naturali nelle prossimità dei centri abitati,
quindi si è deciso di costruire dei bacini artificiali per la raccolta dell’acqua piovana.
Ad oggi la comunità può contare su 3 bacini, per un volume totale di circa 100.000 litri,
dislocati su terreni comunitari accessibili a tutti.
Alla costruzione hanno provveduto gli stessi beneficiari, una volta decisa collettivamente la
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
collocazione ottimale; la Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” ha contribuito
favorendo il confronto partecipativo, fornendo consulenza tecnica e aiutando a reperire i
fondi per l’acquisto del materiale necessario alla realizzazione delle opere.
Diritto alla salute
Data la mancanza di strutture sanitarie, si è deciso di intraprendere attività di prevenzione
sanitaria grazie a dottori e odontoiatri che prestano gratuitamente il loro servizio a tutta la
popolazione. Ciò avviene attraverso l’organizzazione di “Carovane della salute” che portano
nelle comunità gli operatori sanitari una o due volte all’anno.
Le attività di prevenzione sono integrate con laboratori gratuiti che insegnano alle persone
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
come preparare “farmaci” alternativi e rimedi erboristici della medicina tradizionale
messicana, utili per migliorare la salute della gente.
Accesso all’educazione
Ambito in cui la Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” focalizza maggiormente i suoi
sforzi tramite l’appoggio a una scuola materna (presente a San Josè del Carmen), a due
scuole primarie (localizzate a San Josè del Carmen e a San Juan Bautista) ed una scuola
secondaria (situata a José Buenavista), tutte multigrado, per un totale di circa 100
bambini.
L’associazione garantisce la presenza di un maestro per scuola, dato che il governo, seppur
tenuto, non sempre provvede a ciò.
Inoltre fornisce agli alunni una colazione giornaliera a base di frutta, biscotti e acqua,
materiale didattico (quaderni, matite, penne, zaini, materiale da disegno) e kit per l’igiene
personale. Alla fine dei corsi e a Natale organizza una grande festa con regali, succhi, cibo,
musica e spettacoli.
Il personale della Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” si è presa l’incarico di
migliorare le strutture scolastiche costruendo gli impianti elettrici, i bagni ecologici, la
recinzione dell’aerea scolastica, gli uffici per la direzione, i dormitori per gli insegnanti e un
campo da basket.
Nonostante i problemi tra il governo e gli insegnanti comportino spesso la mancanza degli
educatori, la Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” ha concordato con i maestri di
formare e preparare al meglio gli alunni per offrire loro opportunità di crescita altrimenti
precluse.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
Ciò si traduce nel mettere a disposizioni beni e nella facilitazione di servizi necessari per
fornire un percorso scolastico idoneo, ad esempio: materiale didattico, materiale per
l’igiene personale, materiale sanitario, merende, filtri di purificazione per l’acqua piovana,
trasporto dei maestri, trasporto dei bambini, computer, stampanti, cemento e travi per
lavori urgenti di manutenzione degli edifici, ecc.
Sviluppo dell’agricoltura organica
Le condizioni agricole della comunità sono difficili, la terra è molto acida, erosa e pietrosa.
L’agricoltura è stagionale, si coltiva durante la stagione delle piogge, cominciando la
semina di mais, fagioli e ortaggi in aprile o maggio. La Casa di Studi Agricoli “Bolom del
Carmen” pratica l’agricoltura intensiva, cercando di ottenere la maggior produzione
possibile in spazi ridotti, senza deforestare, ma preservando la biodiversità (si calcola che
la deforestazione comporti ogni anno la distruzione di 500.000 ettari di boschi in tutto il
Messico).
I raccolti sono buoni, con il mais, i fagioli, i pomodori, i ravanelli, le rape e i fiori si
ricavano due raccolti. Altre volte però la produzione va persa, per problemi climatici o
malattie delle piante.
Ciononostante si iniziano a vedere buoni risultati, si riescono a produrre circa duecento
chili di pomodorini per serra. I miglioramenti si notano anche nelle colture a cielo aperto,
soprattutto nella produzione del mais ecologico e degli ortaggi.
Questo è reso possibile grazie all’impegno delle persone nel continuo miglioramento delle
attrezzature utilizzate, delle tempistiche della semina e del raccolto, nonché nel
perfezionamento delle serre.
Ultimo punto, ma non meno importante, anche i giovani partecipano, imparano e mettono
in pratica ciò che apprendono durante i laboratori.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
Carpenteria artistica
Nel campo della carpenteria artistica si lavora alla creazione di cavalletti, cornici,
portachiavi e portatovaglioli, realizzati rielaborando i miti ed i saperi di queste popolazioni
di origine maya, da rivendere in un negozio di San Cristobal de Las Casas.
Il laboratorio di carpenteria, assieme alle altre attività, è propedeutico alla sopravvivenza
delle tradizioni locali, che si stanno deteriorando a causa del mancato sostegno delle
istituzioni.
Gli abitanti della comunità possono utilizzare il laboratorio anche per fabbricare o riparare
utensili e casalinghi.
Dialogo con le istituzioni
Come “gruppo propositivo” l’associazione organizza e gestisce le istanze presso il governo
per far valere i diritti della comunità, quali: la costruzione di una strada, la riparazione
delle cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, la creazione di un centro di salute e di una
scuola secondaria.
L’organizzazione è portavoce di 250 persone.
Inoltre provvede alla gestione di progetti di natura sociale per conto del governo dello
Stato del Chiapas. Attualmente lavora ad un programma chiamato “Educazione
comunitaria”.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
La Casa di Studi Agricoli “Bolom del Carmen” è riuscita ad ottenere un importante
intervento del governo statale in favore delle famiglie delle 30 comunità indigene della
zona di San Josè del Carmen, che ha visto la costruzione di piccole serre, la consegna di
ovini domestici, la prosecuzione della realizzazione e manutenzione di strade secondarie, la
consegna di alberi da frutto e un piano di riforestazione.
Vi è stata inoltre la visita del Segretario del Lavoro assieme ad altri funzionari: la speranza
è che ciò rappresenti un primo passo verso il coordinamento delle politiche di sviluppo
delle comunità indigene da parte del governo.
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
Piccoli passi, grandi successi
Quanto descritto dimostra l’efficacia di un approccio comunitario, delle attività e degli
sforzi messi in campo al fine di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni indigene,
con lo scopo ultimo di vedere riconosciuti i diritti inalienabili di queste persone.
Di seguito le immagini dei successi ottenuti sino ad oggi.
La strada che collega San Josè del Carmen alla città di San Cristobal de Las Casas com’era
e com’è oggi grazie alla mediazione portata avanti dalla Scuola Agricola “Bolom del
Carmen”: 3 chilometri dei 7 totali sono stati asfaltati da parte del governo.
La scuola secondaria di San Juan Bautista prima e dopo l’intervento della Casa di Studi
Agricoli “Bolom del Carmen”
Il presente progetto è stato elaborato da A.P.I.Bi.M.I. Onlus. È vietata la riproduzione parziale o totale ela divulgazione senza il consenso dell’organizzazione.
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