Anatomia patologica introduzione ok

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ANATOMIA PATOLOGICA VETERINARIA

“La  diagnos*ca  anatomo-­‐patologica  descrive  l’esame  degli  organi,  tol*  dal  cadavere   mediante   l’autopsia   o   sezione   cadaverica.   La   diagnos*ca   può   anche  u*lizzare  altri  materiali  che  provengono  dal  vivente  o  emessi  naturalmente  o  asporta*  dal  medico:  in  tal  caso  ha  nome  e  funzione  di  diagnos*ca  anatomo-­‐patologica  clinica.  La  diagnosi  può  essere  macroscopica  o  microscopica:  l’una  e  l’altra  si  associano  tra  loro  e  si  integrano  in  vario  modo.”

Cosa è l’anatomia patologica???

1. DIMENSIONI  

2. FORMA  

3. COLORE

4. PRESENZA DI LESIONI

5. MORFOLOGIA DELLA LESIONE

VALUTAZIONE MACROSCOPICA

•Aumentate

•Diminuite

Iperplasie  

Neoplasie

Distrofie        

 Ipotrofie Atrofie

•Armoniche  

•Disarmoniche

DIMENSIONI  

 Ipertrofie

FORMA  

Armonica  

Disarmonica

Forme particolari Malformazioni

COLORE

•Rosso  

•Giallo  

•Bianco  

•Nero

Localizzato  

Diffuso  

Disseminato

Punti  

Chiazze

colore nero disseminato chiazze

DIAGNOSI MELANOSI MACULOSA

COLORE giallo punti diffuso DIAGNOSI AMILOIDOSI DIFFUSA

PRESENZA DI LESIONI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Forma Superficie Margini Colore Consistenza Distribuzione e localizzazione  Dimensioni

MORFOLOGIA DI UNA LESIONE

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

 Botroide (a grappolo d’uva)  

 Circolare  

 Sferoidale  

Triangolare  

Irregolare  

 Ovoidale  

 Polipoide

FORMA

SFEROIDE

Irregolare

1. LISCIA

2. RUGOSA

3. GRANULEGGIANTE  

4. OMBELICATA  

5. ULCERATA

SUPERFICIE

RUGOSA

superficie

CORRUGATA

superficie

OMBELICATA

superficie

1. Indistinti

2. Netti  

3. Infiltranti

MARGINI

INDISTINTI margini

netti

margini

Infiltranti

margini

La consistenza non può essere valutata con la semplice osservazione. È necessario toccare la neoformazione per avere delle indicazioni utili.  

Alcuni termini adottati servono a spiegare la consistenza di un tessuto:

Compatta  

Dura

Molle

Friabile

Spugnosa

CONSISTENZA

COMPATTA

consistenza

Dura

Il termine indica il riscontro di una densità minerale quale si può avere per deposito di sali di calcio

La consistenza molle, oppure soffice, cedevole, si può riferire a lesioni ricche di di materiale fluido, oppure a lesioni costituite da tessuto adiposo.

MOLLE

Friabile Quando il tessuto tende a lacerarsi con facilità alla palpazione, come in questo tumore splenico, dove la parte centrale appare particolarmente “friabile”

Spugnosa

È la sensazione che si prova palpando un polmone. Nell’organo qui riportato si potrebbe palpare sia tessuto spugnoso che molle

1. Bilaterale  

2. Unilaterale  

3. Focale 4. Diffuso

5. Multifocale (Multiplo) - disseminato

DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE

Dopo che è stato accuratamente eseguito l’esame anatomopatologico di un organo, sono state individuate ed accuratamente esaminate nei dettagli le lesioni presenti, è possibile formulare una:

Diagnosi morfologica o anatomopatologica

Per ulteriori approfondimenti o se il solo esame macroscopico non è stato sufficiente per la formulazione di un giudizio diagnostico si procede alla

Diagnosi Citologica e Istologica

ISTOLOGIA E CITOLOGIA PATOLOGICA

Anatomia Patologica: è la scienza che studia i principali processi lesivi che si verificano nelle cellule e nei tessuti dal punto di vista macroscopico

Significato ed impiego dell’istologia patologica

Istologia Patologica: è la scienza che studia le alterazioni che si verificano nelle cellule e nei tessuti dal punto di vista microscopico ed ultrastrutturale è quindi parte integrante dell’anatomia patologica.

Per procedere all’esame istologico:  

1. Prelevare e fissare i campioni  

2. Processare i campioni  

3. Inclusione in paraffina 4. Allestimento e colorazione delle sezioni  

5. Osservazione al microscopio

Il prelevamento dei campioni deve essere fatto con criterio logico.

Per organi già asportati (organi provenienti da animali macellati o dopo necroscopia), i prelievi si dovranno effettuare dalle parti meglio conservate. In presenza di lesioni bisogna prestare attenzione affinchè il campione comprenda la lesione. La procedura migliore è prelevare un campione che contenga parte di tessuto sano e parte di tessuto sede di lesione.

Tutti i campioni prelevati devono essere immediatamente fissati.

Cioè sottoposti ad un processo che ha lo  scopo di bloccare i fenomeni di autolisi

senza alterarne la morfologia.

IL FISSATIVO CHE PIU’ SI ADATTA ALLE NOSTRE ESIGENZE E’ LA

Il rapporto tra formalina e tessuto deve essere di 20:1.

Il tempo necessario per una fissazione completa varia in funzione delle dimensioni e delle caratteristiche del campione: generalmente la fissazione è considerata completa dopo 24 ore, trascorse le quali il pezzo può essere avviato alle successive procedure istologiche, oppure conservato come tale in formalina per un tempo indefinito.

I vetrini vengono poi colorati con ematossilina-eosina, il metodo di colorazione utilizzato di routine in tutti i laboratori di diagnostica istopatologica. L’ematossilina è un colorante basico con affinità per le strutture nucleari di acidi nucleici, mentre l’eosina, acida, ha affinità per le strutture citoplasmatiche

1a fase di osservazione ed analisi

2a fase di interpretazione e sintesi

Si esegue un’osservazione completa ed accurata della sezione confrontando le strutture osservate con l’anatomia normale.

Gli elementi di difformità devono essere attentamente valutati e descritti . . . Poi si passa alla sintesi, cioè alla diagnosi

Come nell’esame macroscopico l’esame istologico porta ad una diagnosi morfologica

 che indicherà sede, tipologia, durata, distribuzione e la gravità della lesione

E’ senza dubbio l’esame più completo, ma nell’ultimo decennio si va sempre più spesso affiancando all’esame istologico anche l’esame citologico.

Mentre l’istologia patologica studia le alterazioni di un tessuto la citologia patologica prende in considerazione le alterazioni delle singole cellule che compongono un tessuto.

L’esame citologico permette pertanto di valutare le cellule che compongono un tessuto e di prendere in considerazione le caratteristiche morfologiche del nucleo e del citoplasma.

Diagnosi citologica  Vantaggi

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Economica Rapida Indolore Può essere ripetuta Tempi brevi di risposta Attendibilità pari quasi alla istologica Talvolta più utile della istologica

Dove e come eseguire un esame citologico

eseguire un prelievo citologico prelievo variano in base: Le tecniche di

• alla localizzazione anatomica • al tipo di lesione • alla possibilità di contenimento

dell’animale

Dopo aver effettuato uno striscio questo va fissato e colorato. La fissazione dipende dal tipo di colorazione che si utilizzerà

RICAPITOLANDO

L’esame anatomopatologico o macroscopico ci consente: di effettuare diagnosi su organi prelevati da cadavere o da animali macellati o su lesioni riscontrate in sede operatoria in animali in vita.

L’esame istologico ci permette di approfondire la diagnosi e dà indicazioni precise su:  

•Tipo cellulare •Architettura del tessuto

•Estensione di una lesione (grading)

L’esame citologico dà informazioni su:  

Tipo e morfologia cellulare

Consente di individuare la natura di un processo patologico ma non è in grado di fornire indicazioni circa l’architettura tissutale né indicare l’estensione di un processo patologico.

In diagnostica è sempre bene far seguire un esame citologico e istologico ad uno macroscopico.

Non limitarsi al solo macroscopico o al solo citologico. Fare sempre l’esame istologico!!!!!