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Antoni Gaudí Antoni Gaudí Breve viaggio nell’architettura del grande maestro catalano «Plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro"

Antoni gaudi

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Antoni GaudíAntoni Gaudí

Breve viaggio nell’architettura del grande maestro catalano

«Plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro"

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Tra le sue citazioni “La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di Dio.”

Figlio di un calderaio, Antoni Gaudí i Cornet nacque il 25 giugno 1852, avvicinatosi all'architettura sin da giovane. Frequentò la scuola di Barcellona, la città che sarebbe diventata la patria delle sue opere. Gaudí fece parte del movimento artistico modernista catalano, che in buona parte trascendeva con il suo stile che si basava sull'organicità e sulla natura.

““L'originalità consiste nel tornare alle origini.”

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Gli esordi 1 Capriccio - 1883

Nella struttura spiccano le colonne del portico e la torre cilindrica dalle sembianze di albero.

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L'influenza araba e mudejar è un tratto caratteristico della prima epoca architettonica di Antoni Gaudì ed è qui testimoniata dalla mescolanza di materiali quali pietra, mattoni, ceramica, coppi e ferro.nella decorazione degli elementi in ferro battuto prevalgono forme naturali nonché evocazioni del linguaggio musicale, come la chiave di sol.

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Esempio di architettura Mudejar XIV sec.

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2…Casa Vicens

Questo lavoro iniziale presenta diverse influenze, in particolare il moresco, particolarmente evidente nella parte superiore dell’edificio. 

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La casa Vicens è costruita in pietra, mattoni rossi grezzi e colorati, piastrelle di ceramica a scacchiera e motivi floreali. Il proprietario, Manuel Vicens, era il proprietario di una fabbrica di mattoni e piastrelle.

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Nel particolare della torretta, sono evidenti gli influssi della tradizionale architettura mudéjar d’Aragona

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Il lavoro di Gaudí, completato nel 1907, modificò notevolmente l'aspetto dell'edificio, rivoluzionando la facciata principale, ampliando il cortile centrale ed elevando due piani inesistenti nella costruzione originale.

3…Casa Batllò

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La facciata è ispirata alla leggenda di San Giorgio, santo patrono della Catalogna: Il tetto rappresenta le scale del drago contro cui San Giorgio ha combattuto, la croce sul tetto è la lancia. I balconi in ferro battuto rappresentano i teschi e la galleria al primo piano la bocca del drago.

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Il primo piano del palazzo, il cosiddetto piano nobile, fu destinato ad abitazione della famiglia Batlló, mentre negli altri quattro piani furono ricavati otto appartamenti destinati all'affitto.

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 Il modernismo rifiuta lo stile poco attraente dell'architettura industriale della prima metà del XIX secolo, e sviluppa nuovi concetti architettonici ispirati alla natura.

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Nella parte centrale della facciata, Gaudí cercò un grande effetto di luminescenza attraverso la collocazione di dischi di maiolica frammentata e di vetri istoriati di diverse dimensioni e forme, secondo la tecnica del trencadís.

Le finestre dal secondo al quinto piano si aprono su una serie di balconi dal pavimento in pietra a forma di conchiglia, con una ringhiera in ferro battuto che ricorda la foggia di una maschera veneziana. Al sesto piano si apre un unico balcone centrale a forma di fiore.

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Interno della galleria al primo piano

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 il cortile interno

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La parte alta è interamente ricoperta da tegole di ceramica vetrificata colorata, evocanti le squame di un rettile.

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Nel tetto, realizzato in maniera zoomorfo-fantastica, utilizza le maioliche (questa volta intere) di origine artigianale, che definiscono e rendono più evidente il riferimento fantastico.

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la facciata posteriore richiama le linee sinuose di quella principale, si presenta con quattro terrazze continue in cui si alternano rientranze e sporgenze con ringhiere in ferro battuto.

In corrispondenza del piano nobile si apre l'accesso al patio dell'appartamento della famiglia Batlló.

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3…Casa Milà La Pedrera

costruita tra il 1905 e il 1912 da Antoni Gaudí a Barcellona al numero 92 del celebre Passeig de Gràcia, nella zona d'espansione dell'Ensanche.

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L'edificio, occupa un lotto angolare, ed è composto da sei piani, su ognuno dei quali ci sono otto appartamenti; sono presenti due cortili interni, che garantiscono elevata luminosità a tutti gli appartamenti.

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Gaudí progettò l'abitazione mantenendo fede all'indirizzo del modernismo catalano, esaltando appieno il suo spirito innovatore sia per quanto riguarda le strutture che le forme architettoniche e le decorazioni ed adottando come elemento fondante la linea curva, chiaramente zoomorfa e richiamante l'immagine delle onde del mare, che ritroviamo in svariati motivi presenti nella struttura.

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L'edificio presenta l'aspetto di una parete rocciosa ondulata, plasmata da forze geologiche, un grandioso basamento per una statua alla vergine del Rosario che Gaudí intendeva collocare nella sommità.

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Gaudì fu tra i primi ad utilizzare il cemento armato come elemento base, sul quale poi sovrapporre i materiali di copertura, come azulejos frammentati o pietra viva. Grazie al cemento armato poté creare dei corpi fortemente aggettanti che stupirono i contemporanei per l'assenza di piloni atti a reggerli. Anche le pareti interne degli appartamenti sono semplici muri divisori in quanto sono totalmente assenti i muri portanti.

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Il ferro battuto, utilizzato nelle porte, nei balconi, nel cancello di ingresso e nella struttura stessa dell'abitazione, conferisce originalità alla costruzione e rivelano un’attenzione particolare alla tradizione artigianale.

Altra importante innovazione tecnica fu l'utilizzo del vetro armato che costituisce la pavimentazione trasparente di diversi balconi.

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Anche negli interni non ci sono linee rette, e tutto è modellato in modo plastico.

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L'elemento più originale e fantastico è il tetto, un grande spazio percorribile, attraversato da scalette e gradini che seguono i saliscendi, vigilato da torrette e comignoli a forma di croci che appaiono come teste di guerrieri.

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4 … Palazzo Güellcostruito come residenza di città, tra il 1885 e il 1889, per il ricco industriale Eusebi Güell

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La facciata, gotica, non presenta alcuna decorazione all'infuori dei due portali parabolici dell'ingresso, lavorati in ferro battuto, di grande forza espressiva.

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Tra le caratteristiche dell'edificio gli archi di catenaria, che Gaudì usa per la prima volta, e che saranno un elemento costante del suo linguaggio architettonico.

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Il palazzo è costruito su sei piani, sviluppati attorno a tre elementi importanti che sono la sala della musica, il balcone per l'organo e la cappella.

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Un alto elemento architettonico - decorativo è costituito dalle colonnine (più di cento e tutte diverse) che incorniciano la sala e sostengono archi parabolici e soffitti realizzati con lastre marmoree rinforzate da travi in ferro a vista.

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Il tetto è uno spazio abitato da cupole e da camini di diverso colore ricoperti da ceramiche e maioliche, in cui è possibile allontanarsi da tutto ciò che è umano, mortale.

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La Sagrada Familia

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1882 – il primo progetto

La chiesa espiatorio della Sagrada Familia è una chiesa monumentale iniziata il 19 marzo 1882 su progetto dell'architetto diocesano Francisco de Paula del Villar (1828-1901).

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Il contesto in cui venne eretta la costruzione

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Il contesto urbanistico oggi

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La cripta

Immagine del 1885

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Alla fine del 1883 fu commissionata a Gaudí la prosecuzione dei lavori, non ha lasciato il lavoro fino alla sua morte nel 1926

Immagine del 1925

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Il progetto di Gaudì

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• 1882 inizio dei lavori • 2026 data presunta di conclusione dell’opera

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Il lato ovest – La Passione

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Particolare - esterno navate

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Particolari decorativi inediti

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Particolare facciata estIncoronazione della vergine

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Particolare facciata estFuga in Egitto

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Portico della carità

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Portico della speranza

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Particolare – Cherubino al lato della grotta

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Vista lato est

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La facciata est

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Costruzione della navata

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Una foresta di colonne – albero

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Particolare dei pilastri e delle volte in costruzione

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Razionalità e imitazione della natura

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Le volte delle navate in costruzione

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Particolare delle torri

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Simbolismo e ispirazione divina

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Particolare lato est

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Particolari decorativi ineditifra tradizione e natura

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Particolare esteno dell’abside

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Costruzioni di servizio nel lato ovest

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Lo studio di Gaudì in un immagine d’epoca.

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La camera da letto di Gaudì

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Nel luglio del 1936, in seguito alla rivolta e la guerra civile spagnola, alcuni rivoluzionari bruciato la cripta della Sagrada Familia e distruggono il laboratorio .

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La facciata della Passione

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L’elaborazione degli elementi naturali

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La colonna della flagellazione

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La Veronica

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Il bacio di Giuda

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Ultima cena

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Ascesa al calvario

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La Crocifissione

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IL PARCO GUELL

Realizzato tra il 1900 e il 1914, doveva essere all'origine una specie di città-giardino sul modello inglese.

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Gaudí creò un’opera che si integra nella natura e che la riproduce, nell’immagine è visibile la  collina (El Carmel).

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L’ingresso al parco in una foto dei primi del novecento. Le mura di cinta seguono il profilo sinuoso della montagna su cui è costruito il parco, e sono ricoperte con frammenti di ceramica rossa e bianca, che ha lo scopo di decorare, ma anche una funzione protettiva.

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L’arte della lavorazione del ferro

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La fontana dell’ingresso

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Particolare della fontana all’ingresso

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Particolare della decorazione

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Particolare del colonnato con i pluviali zoomorfi

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Colonnato

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Particolare del piazzale sopra il colonnato

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Piazzale del terrazzamento al di sopra del colonnato classico

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Particolare dei terrazzamenti con fioriere

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Particolare dei camminamenti sopraelevati

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L'architettura crea un organismo, il quale, come tale, deve sottostare alle leggi della natura. Viene ripreso il concetto Liberty che la natura non va copiata, ma capita nel suo processo (fitomorfismo).

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Nessun elemento è uguale agli altri, proprio come in natura.

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Ogni struttura risponde ad esigenze plastico funzionali.

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La spiritualità di Gaudì ed il suo peculiare misticismo permeano tutte le sue opere, costellate di motivi simbolici complessi, ricorrenti e spesso non immediatamente evidenti.

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Particolare delle fioriere

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Colonne dalle forme straordinarie, imprevedibili e oniriche, realizzate utilizzando la pietra nei più diversi modi. 

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Particolare dei parapetti in pietra e delle fioriere, dove seppe trarre le massime possibilità espressive, con una profonda attenzione per le lavorazioni artigianali.

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Particolare di un camminamento coperto, dove risulta evidente la ricerca della sintesi fra statica e plastica degli elementi architettonici.

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Una delle abitazioni presenti nel parco

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L’abitazione di Gaudì

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“Io ho immaginazione, non fantasia.” A. Gaudì

Gaudì muore il 10 giugno 1926,al suo funerale parteciparono migliaia di persone.