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CASO 1 e 2 CASO 12 e 13 CASO 3 e 4 CASO 14 CASO 5 e 6 CASO 15 e 16 CASO 7 CASO 17 e 18 CASO 8 e 9 CASO 19 - 20 – 21 e 22 CASO 10 e 11 CASO 23 – 24 e 25 La Costituzione e la sua Applicazione Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Casi Di Discriminazione Razziale Esaminati

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Page 1: Casi Di Discriminazione Razziale Esaminati

CASO 1 e 2 CASO 12 e 13

CASO 3 e 4 CASO 14

CASO 5 e 6 CASO 15 e 16

CASO 7 CASO 17 e 18

CASO 8 e 9 CASO 19 - 20 – 21 e 22

CASO 10 e 11 CASO 23 – 24 e 25

La Costituzione e la sua Applicazione

Articolo 1L’Italia è una Repubblica

democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la

esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

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1° e 2° Caso

1- Ordinanza del Trib. Padova 19.05.2005 Ha condannato al risarcimento dei danni un bar che applicava agli stranieri, per le consumazioni al tavolo, dei prezzi maggiorati rispetto agli italiani e forniva agli extracomunitari dei servizi a condizioni svantaggiose, per scoraggiare la loro frequentazione.2- Sent. Trib. Roma 10.07.2008Condanna il titolare di un bar al risarcimento dei danni nei confronti di un cittadino senegalese che, entrato per comprare una lattina di Coca Cola, non viene servito e viene allontanato perché il barista non vuole gente “come lui”.

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3° e 4° Caso

3- Sent. Trib. Bologna 2006Una cittadina cinese regolarmente residente in Italia ha superato una prova d’ ammissione per entrare alla Bocconi, ma non ha potuto frequentare il corso, perché l’Università pretendeva che la rata d’iscrizione fosse molto più alta per i cittadini stranieri di quella pagata dagli studenti italiani con lo stesso reddito. Il Tribunale ha condannato l’Università ad ammettere la ragazza cinese alla frequentazione dei corsi a condizioni di parità con i cittadini italiani.

4- Sent. 432/2005 Corte CostituzionaleHa dichiarato illegittimo una legge della Regione Lombardia, che attribuiva solo agli inabili civili di cittadinanza italiana il diritto a viaggiare gratuitamente sui servizi pubblici di linea. La Corte ha detto che si tratta di diritti sociali attribuibili anche agli stranieri regolarmente soggiornanti.

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5° e 6° Caso

5- Un’ Ordinanza del Tribunale civile di Firenze del 3.06.2008Dà ragione a un immigrato tunisino, residente in Italia da quasi vent'anni e stabilisce che è discriminatorio il requisito della cittadinanza richiesto nel bando del Comune di Firenze per le licenze dei taxi riservato ai cittadini italiani o comunitari.

6- E’ attualmente pendente presso il Tribunale di Roma Un giudizio contro un noto periodico di annunci lavorativi romano che pubblicizza offerte di lavoro, anche sul proprio sito internet, escludendo gli stranieri. Il tutto parte dal ricorso di un ragazzo romeno regolarmente residente in Italia che cerca un’occupazione come cuoco o cameriere. Consultando il giornale di annunci di lavoro si rende conto che per qualsiasi mansione è richiesta la cittadinanza italiana.

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7° Caso

   7- Tentativo di conciliazione tra una signora di origini sudamericane, che ha acquistato un appartamento da circa 7 anni, e la proprietaria del piano di sopra, che è un’italiana con cui si sono creati immediatamente dei problemi. La segnalante ha subito non solo rumori eccessivi prodotti dalla vicina, ma anche il collocamento di escrementi di animale sul suo davanzale. Inoltre è solitamente apostrofata dalla vicina con epiteti razzisti. La vittima allora, avvalendosi anche della testimonianza di altre persone, sporge denuncia ai carabinieri. E’ disposta però a ritirarla se le ingiurie razziste avranno fine. Inoltre si rivolge all’Unar per chiedere assistenza. L’ Ufficio l’indirizza ad una delle associazioni iscritte al Registro e si rivolge all’amministratore per cercare di trovare una soluzione di mediazione. Dopo un inutile tentativo di riappacificazione operato con la collaborazione tra Unar e amministratore, l’autrice delle discriminazioni trasloca, determinando quindi la cessazione delle stesse. Lo schema del tentativo di conciliazione in tandem con l’amministratore appare però uno strumento utilizzabile dall’Ufficio in tutti i casi di contrasti fra inquilini per motivi razzisti.

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8° e 9° Caso

8- Una donna italiana che trascorre da anni le sue vacanze sulla riviera romagnola riceve da un albergo un depliant promozionale che pubblicizza una particolare novità per rendere più accogliente il soggiorno dei propri ospiti. La brochure recita testualmente:“Gentile cliente siamo lieti di informarla che ci stiamo impegnando per rendere più accogliente e gradevole il vostro soggiorno … per questo motivo siamo lieti di comunicare che con la nuova gestione stiamo riducendo drasticamente il numero dei dipendenti extracomunitari sostituendoli con dipendenti italiani o europei” . La signora, ricevuto il depliant, si è rivolta al Contact Center dell’Unar, denunciando la discriminazione.

9- Una famiglia non comunitaria (madre, padre e bambino) in vacanza in Italia, arrivata a Roma, decide di visitare un museo. La madre, che parla perfettamente italiano, chiede 2 biglietti interi ed uno ridotto per il bambino, ma dopo la richiesta si rivolge ai familiari nella sua lingua. A questo punto l’addetto alla biglietteria, rendendosi conto che non si tratta di una famiglia italiana, chiede di che nazionalità siano e, scoprendo che non sono comunitari, spiega di non poter emettere il biglietto ridotto in quanto la legge italiana prevede la riduzione solo per minori italiani o comunitari. In seguito alla segnalazione l’Unar ha preso contatti con il Ministero dei Beni Culturali proponendo la modifica della norma per ristabilire una parità di trattamento fra tutti i minori, indipendentemente dalla nazionalità.

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10° e 11° Caso

10- Si tratta di una discriminazione consistente nel richiedere documenti non necessari per il rinnovo del permesso di soggiorno ad un soggetto musulmano, da parte di un poliziotto di origini ebraiche, nonostante il permesso di soggiorno e il passaporto siano gli unici documenti richiesti dalla legge per il rinnovo. L’Unar interviene con lettera, segnalando al Questore quanto accaduto che, se accertato, integrerebbe una grave discriminazione, se non un abuso d’ufficio ex art. 323 c.p. e ponendo all’attenzione dello stesso l’opportunità di sensibilizzare tutto il personale del Commissariato in oggetto sui temi dell’antidiscriminazione in riferimento alle procedure amministrative di P.S.

11- Un uomo di origine nigeriana ma di nazionalità svedese, giunto in un aeroporto del Nord Italia, si rivolge alla polizia per denunciare lo smarrimento del suo biglietto. Questi spiega (in inglese) di essere in Italia per visitare i suoi familiari. L’agente, però, fraintende le parole dell’uomo e, non vedendo il timbro di ingresso sul passaporto, crede di trovarsi di fronte ad un ingresso illegale, assumendo quindi un atteggiamento autoritario. Grazie ad un altro agente che parla inglese il fraintendimento viene superato: il timbro manca perché l’uomo è cittadino svedese, quindi appartenente all’area Schengen. È piuttosto evidente come, nel rapporto tra agente di polizia e “straniero”, il colore della pelle abbia agito come fattore di chiusura, al punto tale che non si è operato un controllo sulla cittadinanza dell’uomo. Questo caso dovrebbe far riflettere sulla necessità di affiancare alle forze dell’ordine una figura con una specifica formazione linguistica e comunicativa, capace di mediare il rapporto con gli utenti.

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12° e 13° Caso

12- Un cittadino libico vincitore di borsa di studi per specializzazione in chirurgia, segnala all’Unar di aver subito, in un Comune del Nord Italia la perquisizione senza mandato e il trattenimento, nonostante abbia mostrato tutti i documenti in regola. Il segnalante, ospite di un amico tunisino, al lavoro in ospedale al momento dell’irruzione, lamenta di essere stato trattato come un criminale e condotto in Questura sotto gli occhi dei condomini, dove è stato sottoposto a rilievi segnaletici.Riporta inoltre di essere stato apostrofato dai poliziotti con la frase “a noi non serve un mandato” e che in Questura una poliziotta avrebbe detto, riguardo alla privacy richiesta da un cittadino afghano “da noi non esistono diritti di privacy”L’Unar è intervenuto al fine di accertare i fatti, svoltisi nell’ambito di una operazione antidroga in una zona “a rischio” della città, con istruttoria e comunicando poi alla Procura presso il Tribunale la notizia di reato (perquisizione senza decreto motivato della A.G.).

13- Un ragazzo algerino, corridore amatoriale, da quando è in Italia, dovendo badare soprattutto a lavorare, non ha avuto più tempo per correre, e così ha messo da parte la sua passione. Avendo trovato un lavoro che gli lascia più tempo libero, su consiglio di un amico italiano, decide di recarsi presso l’associazione sportiva del luogo per tesserarsi. La sua richiesta di tesseramento però non viene accolta, in quanto occorre un gradimento e una non meglio precisata presentazione da parte di qualcuno che faccia da garante. A nulla vale l'intervento dell'amico italiano, disposto egli stesso ad assumere questo ruolo. Il ragazzo allora si rivolge all’Unar.

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14- L’Ordinanza n. 2380/08 del Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di una cittadina marocchina avverso la circolare del Comune di Milano che impediva l’iscrizione alle scuole comunali per l’infanzia ai minori figli di irregolari. Dopo un tentativo di conciliazione operato dall’Unar con lettere all’assessore all’istruzione la vittima, onde assicurare alla propria figlia minore il diritto all’istruzione, (garantito, oltre che dagli art. 30, 33 e 34 della Costituzione, dall’art. 38 T.U. sull’immigrazione e dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo a “tutti i minori presenti sul territorio”) ha presentato ricorso, sostenuta in giudizio con memoria dell’Unar redatta dalla sottoscritta. Il giudizio si è concluso con la vittoria della cittadina discriminata, con la rimozione della discriminazione (è stata infatti espunta la clausola discriminatoria dalla circolare) e con la condanna del Comune al risarcimento per euro 250,00 più le spese di giudizio per euro 3.150,00.

14° Caso

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15° e 16° Caso

15- Corriere della Sera 2.2.2009 -Un indiano bruciato e picchiato. Come furie, volevano uccidermi.

16- Striscia la Notizia 12.01.2009 -Vendita di permessi di soggiorno (3.700 euro da parte di un Avvocato, che è poi stato scoperto e radiato dall’Albo degli Avvocati di Milano).

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17°-18° Caso

17- Corriere del Veneto giovedì 29.01.2009-Immigrati, cento euro richiesti dal sindaco di Pontecchio Polesine (RO) per rilasciare agli immigrati extracomunitari il certificato di idoneità alloggiativa, necessario a rinnovare il permesso di soggiorno.

18- La Nuova di Venezia e Mestre 13.12.2008 -Indifferenza dimostrata per la morte, il 20.12.2009, di un ragazzo afgano, Zehar, schiacciato dalle ruote del TIR a cui si era legato con una cinghia per fuggire dal suo Paese in cerca di libertà, morto proprio mentre si celebravano i sessant’anni della Carta dei diritti dell’uomo.

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19° - 20° - 21° e 22° Caso

21- Un reato commesso da un clandestino è più grave di quello commesso da un cittadino : uno dei provvedimenti più discussi e controversi inclusi nel D.L 92/2008 conv. dalla L. 125/2008 (cd: decreto o pacchetto sicurezza) è senza dubbio l'introduzione nel nostro ordinamento di una circostanza aggravante comune. Infatti, all'art 61 c.p., così come innovato dal suddetto provvedimento normativo, è stata aggiunta una ipotesi aggravante al punto 11-bis, secondo il quale l'illecito si deve considerare aggravato <<se il fatto viene commesso da un soggetto che si trovi illegalmente sul territorio nazionale>> . L’Europa ha già fatto sapere all’Italia, tramite il commissario europeo per la Giustizia, Libertà e Sicurezza Jacques Barrot, che la legislazione in materia di stranieri va adeguata al diritto comunitario. Violazione degli artt. 3 e 10 Cost.

19- Repubblica Parma.it 12.082008 - Sono state pubblicate le foto di una giovane prostituta nigeriana fermata a Parma e fotografata in una cella della Polizia Municipale stesa a terra, mezza nuda, sporca di polvere. Violazione degli articoli 3 e 13 comma 4°Cost.

20- Repubblica Parma.it 30.09.2008 - Emmanuel Bonsu ragazzo ghanese di 22 anni picchiato nell’ottobre del 2008 dai vigili urbani di Parma perché sospettato di essere un pusher. Violazione artt. 3 e 13 Cost.

22- Gli stranieri di lungo soggiorno, per norme di attuazione della direttiva comunitaria, sono parificati ai cittadini comunitari, tranne che per diritti politici. La legge 133/2008 prevede carta acquisti per l’acquisto di beni e servizi da parte di fasce debole di cittadinanza italiana e non di stranieri, anche se lungo soggiornanti. Violazione degli artt. 3 e 10 Cost.

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23° - 24° e 25° Caso

23- Ordinanza del Trib. Di Brescia 26 gennaio 2009 ha ritenuto discriminatoria una delibera del Comune che attribuiva bonus bebé solo ai nati nel 2008 purché figli di almeno un genitore italiano. Il Tribunale ha ordinato di attribuire beneficio a tutti, ma il comune ha preferito revocare il beneficio a tutti. Il Tribunale allora, con Ordinanza del 12 marzo 2009, ha ordinato al Comune di ripristinare la delibera annullata con provvedimento ritorsivo.

24- la legge 2/2009 autorizza la spesa di 2 milioni di euro per rimborsare pannolini e latte artificiale per famiglie di cittadini italiani di basso reddito, fino a 3 mesi di vita, escludendo stranieri anche se lungo soggiornanti. Violazione degli artt. 3 e 10 Cost.

25- Classi d’inserimento: è stata approvata una mozione parlamentare con cui il Governo si impegna a rivedere l’ingresso degli stranieri alle scuole di ogni ordine e grado. Esso sarà subordinato al superamento di test e di specifiche prove di valutazione. Coloro che non superano i test dovranno seguire corsi di apprendimento della lingua italiana propedeutici all’ingresso nelle classi permanenti, ingresso però che, si badi bene, non potrà avvenire oltre il 31 dicembre. Violazione degli artt. 3, 33 e 34 Cost.