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IL SETTORE AEROSPAZIALE IN PIEMONTE Indagine sulle imprese del distretto aerospaziale piemontese realizzata da Cesdi & Srl su incarico della Regione Piemonte Aprile 2008

Distretto Aerospaziale Piemonte

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IL SETTORE AEROSPAZIALE IN PIEMONTE Indagine sulle imprese del distretto aerospaziale piemontese realizzata da Cesdi & Srl su incarico della Regione Piemonte Aprile 2008

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INDICE INTRODUZIONE 5 SINTESI DEI RISULTATI 6 PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA 1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA 10

Le caratteristiche del settore 10 I numeri dell’industria aerospaziale europea 14

2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA 17

2.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES 19 Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées 19 Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées 19 Organizzazione del distretto 21 Le imprese del distretto 22 I centri di ricerca e le università 24 I punti di forza 27 2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE 28 Il contesto economico dell’Île-de-France 28 La filiera aerospaziale dell’Île-de-France 29 Le imprese della filiera 30 I centri di ricerca e le università 32 I punti di forza 35

3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA 36

3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA 37 Il contesto economico della Baviera 37 Il distretto aerospaziale della Baviera 38 Le imprese del distretto 39 I centri di ricerca e le università 41 I punti di forza 42 3.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DI STUTTGART (BADEN-WÜRTTEMBERG) 44 Il contesto economico del Baden-Württemberg e della regione di Stuttgart 44 La filiera aerospaziale nella regione di Stuttgart 46 Le imprese della filiera 47 I centri di ricerca e le università 49 I punti di forza 50

4 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE NEL REGNO UNITO 51

4.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLE MIDLANDS 53 Il contesto economico delle Midlands 53 Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 53 Le imprese del distretto 54 I centri di ricerca e le università 56 I punti di forza 59

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5 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN SPAGNA 60 5.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEI PAESI BASCHI 60 Il contesto economico dei Paesi Baschi 60 Il settore aerospaziale nei Paesi Baschi 61 Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 62 Le imprese del distretto 64 I centri di ricerca e le università 65 I punti di forza 68

6 I DISTRETTI AEROSPAZIALI IN ITALIA 69 6.1 IL DISTRETTO TECNOLOGICO AEROSPAZIALE DEL LAZIO 69 Le origini del distretto 69 Le imprese del distretto 70 I centri di ricerca e le università 73 I punti di forza 75 6.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE IN CAMPANIA 76 L’IMAST: il distretto tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture 76 I punti di forza 79 Le altre iniziative regionali in ambito aerospaziale 79 6.3 IL POLO AEROSPAZIALE DELLA PUGLIA 82

PARTE II - IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEL PIEMONTE 7 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 85

Le dimensioni del settore 86 Le attività delle imprese 87 Le dimensioni aziendali 88 La dipendenza delle imprese dal settore aerospaziale 88 La rilevanza delle imprese nell’economia del settore 89 La rilevanza assoluta delle imprese per il settore e la dipendenza delle imprese dal settore 89 La concentrazione delle attività aerospaziali 91

8 LE GRANDI IMPRESE AEROSPAZIALI DEL DISTRETTO 92

8.1 THALES ALENIA SPACE 92 8.2 ALENIA AERONAUTICA 95 8.3 AVIO 98 8.4 GALILEO AVIONICA 101

9 LE IMPRESE DELLA FILIERA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 103

9.1 LE CARATTERISTICHE DELLE IMPRESE 103 Tipologia dell’attività e campi di applicazione 103 Dimensioni delle imprese 106 Posizionamento lungo la catena di subfornitura 108 9.2 LE CAPACITÀ TECNICHE E PROGETTUALI 110 Le tecnologie utilizzate 110 Attività di progettazione 113 Brevetti e know-how 116 9.3 LE CERTIFICAZIONI 117 Controllo della qualità 117 Sistema Qualità 120 Omologazioni 123

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Laboratori attrezzati 123 9.4 IL LIVELLO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE 125 Aree di mercato 125 Documentazione commerciale 127 Accordi e investimenti all’estero 128 9.5 IL SISTEMA DI RELAZIONI 130 9.6 LE REFERENZE COMMERCIALI 131 9.7 L’ ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ 132 Dinamica dell’ultimo triennio 132 Previsioni per i prossimi 3 anni 133 9.8 GLI ORIENTAMENTI FUTURI 134 9.10 I SERVIZI PER LE IMPRESE E INIZIATIVE PER IL RAFFORZAMENTO DEL SETTORE 136 Difficoltà incontrate dalle imprese 136 Indicazioni su servizi e iniziative di supporto 137 ALLEGATO - LA MAPPATURA DELLE TECNOLOGIE 138

10 IL POLITECNICO, LE UNIVERSITA’ E I CENTRI DI RICERCA 148

10.1 POLITECNICO DI TORINO 148 10.2 UNIVERSITA’ DI TORINO 150 10.3 UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE 151 10.4 INRIM 152 10.5 ISMB 153 10.6 OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI TORINO – INAF 155

NOTA METODOLOGICA 157

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INTRODUZIONE Il settore aerospaziale assume una rilevanza significativa in ambito regionale sia per il numero di imprese coinvolte, sia per l’apporto fornito in termini di stimoli allo sviluppo della ricerca e della innovazione tecnologica, con ricadute positive su importanti settori produttivi della regione: il Piemonte è attualmente l’area italiana con la più alta densità tecnologica e il più elevato tasso di investimenti nel settore aerospaziale e sede di aziende leader a livello mondiale. Questo settore è prioritario non solo per il Piemonte e l’Italia, ma anche per l’Europa, tant’è che nel VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico si riconosce la necessità di sostenerne e coordinarne l’ulteriore sviluppo. Proprio per queste ragioni si è deciso di realizzare un’indagine che consenta di approfondire la conoscenza del settore aerospaziale piemontese e di collocarlo nel contesto europeo in cui si muove. L’indagine nasce, infatti, con un duplice obiettivo conoscitivo: • delineare lo scenario europeo con cui si devono confrontare le imprese

piemontesi in attesa di divenire Distretto tecnologico dell’aerospazio anche alla luce dell’elevata attenzione delle Istituzioni verso la ricerca di partnership europee per lo sviluppo di collaborazioni costruttive tra poli aerospaziali;

• integrare la base fornita dalla precedente ricerca commissionata dalla Camera di Commercio di Torino nel 2003, per poter disporre di un quadro esauriente di dati in grado di rendere evidente la consistenza del settore in ambito regionale e di descriverne l’articolazione sotto il profilo delle realtà imprenditoriali presenti, delle specializzazioni e delle capacità produttive che lo contraddistinguono; l’insieme di queste informazioni consente di avere i riferimenti necessari per elaborare iniziative di promozione e orientare interventi di supporto e, non da ultimo, di definire un database regionale del Distretto.

In merito al primo obiettivo si è tracciato un quadro sull’organizzazione dei principali distretti/poli aerospaziali europei, individuandone 2 in Francia, 2 in Germania, 1 nel Regno Unito, 1 in Spagna e 3 in Italia. Si è provveduto a descriverne le origini, l’organizzazione (con particolare attenzione alle imprese leader, alle imprese della filiera e alle Università e i Centri di ricerca che li costituiscono) e a individuarne i punti di forza e quelli di debolezza. Questo è quanto emerge a livello europeo nella prima parte della ricerca. Per raggiungere il secondo obiettivo si è operato attraverso una mappatura completa della popolazione di operatori presenti in regione, che sono coinvolti in qualche misura in attività produttive e di servizi con sbocchi nell’aerospazio. Si è poi proseguito con un’analisi che ha consentito di disporre di una base di dati statisticamente significativa per dare adeguata rappresentazione delle imprese presenti nella filiera. Questo ha permesso di far emergere e di qualificare in modo approfondito quella parte del settore che è meno nota e che ha maggiori esigenze di rendersi visibile sui mercati. La seconda parte del rapporto espone, pertanto, quanto emerso da questo approfondimento. In entrambi i casi, i dati e le conoscenze acquisite sul settore hanno riguardato tanto le attività industriali, quanto quelle terziarie. L’articolazione dell’indagine, il riferimento territoriale regionale a cui si è circoscritta la raccolta e l’analisi dei dati ed altri elementi distintivi – inerenti in particolare alle modalità con cui è stata condotta la rilevazione presso le imprese che è alla base di questo studio – richiedono alcune puntualizzazioni utili per una corretta interpretazione dei dati esposti. Per questo si rimanda alla apposita nota finale in

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cui sono richiamati gli aspetti salienti della metodologia e delle modalità di realizzazione utilizzate. SINTESI DEI RISULTATI La prima parte della ricerca, vale a dire quella riguardante i principali distretti aerospaziali europei, delinea un quadro articolato della situazione internazionale che crea lo spunto per alcune considerazioni. I distretti europei sono una realtà consolidata e organizzata con cui il Piemonte, ormai futuro distretto, deve confrontarsi. I poli europei si caratterizzano, in generale, per una maggiore dimensione delle imprese che li costituiscono, una maggiore propensione all’internazionalizzazione e politiche di distretto confezionate su misura che hanno sostenuto lo sviluppo e la competitività delle imprese. Il Piemonte, tuttavia, ha tutte le carte in regola per poter divenire un polo tecnologico di rilievo nel contesto internazionale. La presenza di operatori leader che fanno capo ad un gruppo di rilevanza mondiale (Finmeccanica), la diffusione sul territorio di piccole, medie e grandi imprese sparse sul territorio capaci di offrire lavorazioni e servizi a 360 gradi oltre che di Università e Centri di ricerca conosciuti a livello internazionale per le loro applicazioni nel campo della ricerca, fanno del Piemonte un territorio maturo e capace di accogliere le sfide di una competizione internazionale. La seconda parte dell’indagine scatta una fotografia sull’esistente, approfondendo l’analisi sulle caratteristiche delle imprese che fanno parte del distretto piemontese. Nelle attività aerospaziali presenti in Piemonte sono state accertate 159 imprese, che nel 2007, a livello regionale, hanno realizzato nel settore un fatturato di 2.488 milioni di euro, con una occupazione equivalente valutabile in 12.300 addetti. Sono, infatti, presenti imprese con attività di tipo prevalentemente manifatturiero (117 imprese), imprese con attività costituita essenzialmente da servizi tecnici (32 imprese) e imprese che svolgono attività di servizio o attività commerciali (10 imprese). Oltre alle 159 imprese censite, esiste un gruppo di 17 imprese già mature in altri comparti che ha appena iniziato ad operare nel settore aerospaziale o che ritiene di avere le potenzialità per essere inserito a breve nell’elenco delle imprese aerospaziali del Piemonte. Si tratta principalmente di imprese manifatturiere operanti nella meccanica e nell’elettronica e di imprese di servizi tecnici. Tra le 159 imprese attive nel settore aerospaziale figurano 4 imprese leader (Thales Alenia Space, Alenia Aeronautica, Avio e Galileo Avionica) che costituiscono l’apice della filera e 155 imprese (piccole, medie e grandi) che costituiscono la base di riferimento per la committenza locale ed estera. Gli ambiti di attività delle imprese piemontesi che operano nell’aerospaziale sono differenziati e variano dalle costruzioni di macchine speciali e utensili per lavorazioni aeronautiche, alle lavorazioni meccaniche di precisione nel settore difesa, alla progettazione e costruzione di impiantistica criogenica, alla produzione di veicoli speciali ruotati e cingolati, di veicoli anfibi, di shelter e laboratori mobili ad uso militare e civile. Non manca, poi, tutta una serie di servizi di supporto alla progettazione e alla prototipazione, servizi di ingegneria integrata e servizi informatici avanzati. Il quadro è completato da imprese che offrono servizi di manutenzione, revisione, riparazione e formazione e da imprese che operano nell’ambito commerciale. Inoltre, come è normale che accada in una regione a forte valenza industriale le imprese che operano nell’aerospaziale non sempre sono dedicate in modo esclusivo al settore: ben 120 imprese su 155 operano anche in altri ambiti (automotive, settore ferroviario, energetico, ecc.).

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Le imprese piemontesi sono in grado di rispondere alle esigenze provenienti dai diversi sottosistemi in cui può essere scomposto il settore aerospaziale. La tipologia di produzioni e servizi offerti dalla imprese piemontesi del settore è, infatti, ampia e diversificata. Questo comporta l’utilizzo di una vasta gamma di tecnologie che spazia da sistemi di produzione tradizionali fino a strumentazioni avanzate e software specialistici. Complessivamente si rileva che circa la metà delle imprese è in possesso di tecnologie legate ai materiali e di competenze relative alla progettazione meccanica. Gli sbocchi verso cui si indirizzano più frequentemente le produzioni delle imprese sono rappresentati dai motori per velivoli, dai servizi e dagli strumenti di diagnostica, analisi e collaudo. Le imprese della filiera aerospaziale piemontese si collocano in maniera differenziata lungo la catena di subfornitura: il 25,7% delle imprese è costituito da main contractor (principalmente imprese di servizi tecnici che si occupano di progettazione, prototipazione e sviluppo software), il 36,4% delle imprese è invece costituito da subfornitori di I livello (imprese che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione e progettazione e produzione di impianti), per il 27,1% le imprese sono sub-contractor di II livello (imprese sia di produzione meccanica sia di supporto allo studio e alla progettazione), mentre il restante 10,7% è costituito da imprese subfornitrici di III livello e oltre. Il mercato delle imprese piemontesi è abbastanza articolato: il 55,5% delle imprese opera sia sul mercato regionale e nazionale che sui mercati esteri ed il 22,6% sul mercato locale e nazionale. Solo una frazione meno rilevante ha un mercato circoscritto all’ambito della regione. Va inoltre rilevato che il peso dei mercati extra regionali non è affatto irrilevante. Infatti, guardando le quote di fatturato realizzate nei diversi contesti si osserva che, mediamente, il 42,9% del fatturato è realizzato in Piemonte, mentre la restante parte esce dai confini regionali e più precisamente il 38,7% è attivato dalla domanda proveniente da altre regioni italiane ed il 18,4% dalla domanda proveniente da clienti esteri. Per quanto concerne la committenza, le imprese della filiera aerospaziale lavorano abitualmente e/o hanno effettuato recentemente lavori significativi e qualificanti per grandi imprese prevalentemente ubicate in Piemonte anche se non mancano alcuni tra i grandi nomi della vicina Lombardia nella quasi totalità dei casi appartenenti al gruppo Finmeccanica. Anche le imprese della filiera aerospaziale del Piemonte devono spesso affrontare problemi connessi ai rapporti con i committenti, allo svolgimento dell’attività, al confronto con la concorrenza. Le principali difficoltà segnalate nel rapporto con i committenti attengono in primo luogo alla gestione finanziaria ed economica e in secondo luogo alla difficoltà nell’organizzazione delle commesse a causa della scarsa programmazione e di tempistiche per la realizzazione dei prodotti sempre molto ristrette. Per quanto concerne le difficoltà incontrate nello svolgimento dell’attività emerge che le problematiche riguardano da un lato, la sfera finanziaria e, dall’altro, quella commerciale. Le imprese segnalano difficoltà finanziarie legate all’accesso al credito, ma anche alla gestione dei clienti (ad esempio tempi di pagamento troppo lunghi). Con pari intensità è segnalata, sotto il profilo commerciale, la difficoltà a ricercare nuovi clienti. Il rapporto con i concorrenti internazionali è, invece, caratterizzato dalla difficoltà a proporre un prodotto competitivo soprattutto a causa della presenza di concorrenti di paesi emergenti. Un’altra criticità segnalata è la mancanza di un forte sostegno da parte delle istituzioni nazionali e locali per la penetrazione dei mercati esteri. I supporti che le imprese ritengono utili per lo sviluppo della propria attività, riflettono ampiamente le difficoltà segnalate.

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In particolare si attendono servizi che favoriscano la promozione all’estero, attraverso la diffusione dell’informazione sulle potenzialità delle imprese piemontesi e il supporto alla ricerca di clienti e partner su questi mercati. Un altro aspetto sul quale emerge la richiesta di servizi di supporto, attiene alla sfera finanziaria, sia rispetto all’accesso a finanziamenti pubblici agevolati che a una maggiore possibilità di accesso al credito ordinario. L’appoggio finanziario è richiesto dalle aziende, principalmente, come supporto ai progetti di sviluppo tecnologico, innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Per lo sviluppo e il consolidamento del settore le imprese richiedono alla Regione Piemonte la realizzazione di iniziative non solo all’estero, ma anche sul territorio. In particolare emerge la richiesta di azioni mirate a promuovere il riconoscimento formale del Distretto Aerospaziale a livello internazionale, la realizzazione di infrastrutture e la concessione di agevolazioni per le aziende che intendono investire, così come la promozione e il finanziamento di attività di R&S.

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PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA

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1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA Le caratteristiche del settore L’industria aerospaziale europea, in quanto settore caratterizzato da un’alta concentrazione di tecnologie e capacità professionali di punta, oltre che da una molteplice possibilità d’impiego dei suoi prodotti, occupa una posizione unica nel contesto industriale del vecchio continente e contribuisce significativamente al conseguimento degli obiettivi economici e strategici fissati sia a Lisbona sia a Salonicco. Infatti, essa svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e il posizionamento su livelli elevati della capacità industriale e tecnologica europea nel campo di trasporti, comunicazioni, rilevamento, sicurezza e difesa. Inoltre, la sua capacità concorrenziale a livello mondiale ha un’importanza fondamentale ai fini del conseguimento degli obiettivi che l’Europa s’è posta in campo economico e politico. L’industria aerospaziale europea è all’avanguardia a livello mondiale per la produzione di aeromobili civili di grandi dimensioni, jet d’affari, elicotteri, motori aeronautici e dispositivi elettronici per la difesa. Il suo fatturato ammonta ad un terzo di quello dell’intero settore aerospaziale mondiale, rispetto al 50% circa dell’industria statunitense. Prima di esaminare i dati strettamente inerenti al contesto europeo e per cogliere meglio le loro valenze, è opportuno ricordare alcuni aspetti caratterizzanti produzioni, tecnologie, relazioni tra imprese e, anche, relazioni tra governi. A ben guardare, alcuni fattori chiave conferiscono all’industria aerospaziale il suo carattere distintivo, quali:

− gli stretti legami tra attività nel campo civile ed in quello della difesa; i due comparti sono strettamente interconnessi e impiegano tecnologie analoghe. La sinergia tra difesa ed aviazione civile apporta importanti vantaggi a livello industriale, determinando economie di scala attraverso l’assorbimento degli elevati costi fissi non ricorrenti. In passato è stato il settore dell’aviazione civile a trarre vantaggio dalle tecnologie messe a punto per le applicazioni militari, oggi sono le tecnologie militari a dipendere sempre più, almeno per quanto riguarda l’Europa, dalla produzione civile, che vanta un tasso più elevato d’introduzione di nuovi prodotti. Sostenere un’industria aerospaziale efficiente sotto il profilo economico-finanziario, in grado di sopperire alle esigenze dei mercati civili, significa promuoverne anche le capacità nel settore della sicurezza e della difesa, e viceversa;

− la natura ciclica del settore;

l’industria aerospaziale è caratterizzata da una natura fortemente ciclica, in quanto dipende principalmente dalle decisioni delle compagnie aeree in tema d’investimenti e dall’andamento fluttuante dei programmi di difesa. Data la forte interrelazione tra produzione civile e militare molte aziende, oltre a poter contare su sinergie di natura tecnologica, sono in grado di bilanciare più efficacemente le proprie risorse destinate allo sviluppo grazie alla sfasatura dei cicli dei programmi civili e di difesa;

− l’elevata intensità di capitale;

l’industria aerospaziale è un’industria ad elevata intensità di capitale che investe nel lungo termine. In termini di percentuale del fatturato il livello

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degli investimenti in attività di ricerca e nella tecnologia, nello sviluppo dei prodotti e degli investimenti in beni strumentali supera quello di molte altre industrie. Al tempo stesso anche i rendimenti sono a lungo termine e ad elevato rischio, il che frena gli appetiti dei mercati finanziari. Per questo il sostegno dei governi, che si esprime anche nel finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo, nella concessione di crediti e nella costituzione d’imprese congiunte per la condivisione dei rischi, è diventato a livello mondiale un elemento essenziale per questo tipo di attività;

− la tendenza al consolidamento;

il processo di concentrazione avviato negli Stati Uniti, dove per esempio la Boeing1 è rimasta l’unica azienda nazionale a produrre grandi velivoli per uso civile, si è esteso ormai anche all’Europa, raccogliendo la richiesta di un massiccio consolidamento industriale avanzata nel dicembre 1997 da personalità politiche francesi, tedesche ed inglesi. Le aziende hanno avvertito l’esigenza di configurare in modo nuovo le proprie risorse per affrontare le sfide della concorrenza internazionale e soddisfare gli ordinativi connessi a progetti transnazionali, intrapresi sempre più spesso su base paneuropea nel campo tanto dell’aviazione civile quanto della difesa;

− le privatizzazioni; in diversi paesi si è avuta una profonda trasformazione delle relazioni tra governi e società aerospaziali. Quelle che un tempo erano aziende di stato appartengono ormai totalmente o parzialmente al settore privato, sono quotate in borsa e impegnate a remunerare i propri azionisti privati. Ovviamente queste aziende non possono più operare unicamente sui ristretti mercati nazionali e hanno cominciato a mettere a punto strategie a lungo termine che consentano loro di utilizzare al meglio le proprie risorse e di assicurarsi l’accesso ai mercati internazionali. Questo processo spinge spesso le società europee a rafforzare i propri legami extracomunitari attraverso acquisizioni di controllo, fusioni o investimenti all’estero;

− le relazioni UE-USA;

il fatturato che fa capo alle società aerospaziali statunitensi corrisponde a circa la metà di quello complessivo del settore sul piano mondiale, mentre le vendite dell’industria europea ammontano a poco più di due terzi di quelle dei produttori americani. Una tale struttura industriale riflette i vantaggi dell’ambiente aerospaziale degli Stati Uniti. Le aziende americane operano sul mercato unico interno più grande del mondo, beneficiando altresì di un contesto operativo estremamente favorevole, strutturato per sostenere un obiettivo politico dichiarato già da diversi decenni: mantenere la supremazia in campo aerospaziale. Altro aspetto positivo della politica statunitense sono le ricadute delle attività di ricerca e sviluppo condotte dai militari utilizzabili nei programmi dell’aviazione civile e, in alcuni casi, la diretta derivazione di aerei civili da progetti militari.

Le aziende europee non possono permettersi il lusso d’ignorare l’enorme potenziale offerto dal mercato americano e devono ripensare i propri programmi d’investimento per il futuro. L’intensità della concorrenza transatlantica, soprattutto

1 La Boeing Company è la più grande costruttrice statunitense di aeromobili e la più grande azienda nel settore aerospaziale. La Boeing venne fondata il 15 luglio 1916.

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tra Airbus2 e Boeing, non deve tuttavia nascondere l’elevato grado di cooperazione tra le due sponde dell’oceano. Ciò è vero soprattutto per l’aviazione civile. Le attività di subappalto, di approvvigionamento, di produzione, le imprese comuni e le concentrazioni che legano aziende di entrambi i continenti costituiscono la naturale evoluzione di un settore che serve mercati mondiali. Anche la configurazione degli sbocchi di mercato conferisce al settore aerospaziale una connotazione particolare. Le imprese del settore aerospaziale operano su un mercato mondiale e il successo delle loro attività dipende, quindi, dall’equilibrio nelle condizioni degli scambi internazionali e dall’accesso ai mercati. Il commercio di velivoli civili di grandi dimensioni, ad esempio, è disciplinato da un sistema di accordi bilaterali e multilaterali. Per quanto concerne il mercato più ampio, gli Stati Uniti, l’accordo bilaterale UE-US del 1992 sugli scambi commerciali di velivoli civili di ampie dimensioni disciplina specificamente diverse forme di sostegno pubblico, quale il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo o le sovvenzioni rimborsabili per il varo di nuovi programmi. Per quanto riguarda, invece, l’accesso ai mercati dei prodotti per la difesa la vigente legislazione statunitense crea due difficoltà specifiche per le imprese europee rendendo l’accesso a tale mercato estremamente difficile: – le restrizioni statunitensi sull’acquisizione di prodotti esteri per la difesa limitano

l’accesso al mercato statunitense per l’industria europea. Recentemente il Congresso degli Stati Uniti ha proposto di inasprire ulteriormente queste restrizioni, nonostante l’opposizione del Dipartimento della difesa. Tali modifiche della legislazione risulterebbero contrarie agli impegni presi dagli Stati Uniti nel quadro dell’accordo OMC del 1994 sugli appalti pubblici (GPA - Government Procurement Agreement). L’applicazione dei regolamenti statunitensi in fatto di sicurezza impone, inoltre, considerevoli oneri burocratici, che hanno pesanti ripercussioni su qualunque partecipazione di contraenti esteri ai programmi statunitensi;

– la politica statunitense per quanto riguarda ogni forma di cooperazione tra imprese nazionali connesse alla difesa ed imprese estere è estremamente restrittiva. Le prescrizioni statunitensi in tema di sicurezza, inoltre, pongono ostacoli giuridici alle fusioni e ad altre forme d’integrazione societaria.

In larga misura a causa di queste restrizioni gli scambi UE-US nel campo della difesa sono fortemente sbilanciati a favore degli Stati Uniti: il 24% degli acquisti europei per la difesa è di origine statunitense, mentre solo lo 0,5% degli acquisti statunitensi proviene dall’Europa. In secondo luogo, le autorità statunitensi possono bloccare l’esportazione di prodotti europei in paesi terzi qualora questi contengano componenti cui si applicano i regolamenti statunitensi, che rispetto al sistema europeo hanno un campo d’applicazione più ampio e sono più rigidi. Dal canto suo l’Europa, con il piano d’azione elaborato a Salonicco contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, prospetta diverse iniziative volte ad aumentare l’efficienza del regime europeo di controllo delle esportazioni di prodotti passibili di duplice impiego (civile o militare). Tornando all’aviazione civile, nell’ambito di accordi bilaterali si stanno portando avanti, anche, importanti iniziative sia con i paesi geograficamente vicini all’Europa3 sia con la Repubblica popolare cinese, che sta diventando un mercato di notevole interesse.

2 L'Airbus nasce nel dicembre 1970 come consorzio di imprese francesi e tedesche col nome di Airbus Industrie a cui poi si aggiungeranno partecipanti britannici e spagnoli. 3 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Politica comunitaria nel settore dell’aviazione con i paesi vicini, Bruxelles, 09.02.2004 COM(2004) 74 definitivo

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Infatti, negli ultimi dieci anni il mercato cinese del traffico aereo ha fatto registrare uno dei tassi di crescita più elevati al mondo. La Repubblica popolare cinese offre pertanto un forte potenziale di crescita anche per le compagnie aeree, i costruttori di velivoli e i fornitori di servizi europei. In questi ultimi anni il settore dell’aviazione cinese ha attraversato profondi cambiamenti e si è incamminato nella direzione di un graduale passaggio dalla pianificazione centralizzata verso una combinazione di decentramento e globalizzazione. Gli sviluppi e le politiche nell’aviazione cinese sono caratterizzati da tre grandi elementi: – il consolidamento dell’industria aerea suddivisa oggi in tre grandi gruppi di

trasporto aereo (Air China, China Eastern e China Southern); – i primi tentativi di liberalizzazione e apertura del mercato interno ed estero; – lo sviluppo di nuove infrastrutture aeroportuali e della tecnologia necessaria per

la gestione del traffico aereo. Dopo avere accennato agli equilibri internazionali, vale la pena guardare più da vicino la struttura vera e propria dell’industria aerospaziale europea, quale risulta dai dati pubblicati dall’ASD (AeroSpace and Defence Industries Association of Europe)4. L’ASD raggruppa 31 associazioni in 20 paesi europei5, rappresenta oltre 2.000 imprese con 80.000 PMI subfornitrici e comprende i più grandi nomi dell’industria aerospaziale europea: Airbus, Alenia Aeronautica, BAE Systems, Dassault Aviation, EADS, Eurocopter, Fincantieri, Finmeccanica, Liebherr Aerospace, Rheinmetall Detec, Rolls Royce, Saab, Safran, Smiths Group e Thales. Il settore aerospaziale europeo si concentra sia fisicamente sia in termini di fatturato in 5 paesi: Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Svezia. In particolare, la Francia è al primo posto in termini di addetti e di contributo al fatturato totale aerospaziale. Il Regno Unito, invece, è il paese in cui si registra il più elevato valore aggiunto. Fermo restando la tradizionale vocazione aerospaziale di alcune aree del vecchio continente, è d’obbligo però sottolineare la peculiarità del settore: l’industria aerospaziale non si configura come un’industria regionalizzata, se non in termini strettamente legati alla dislocazione geografica. Sebbene l’Europa sia costellata da distretti aerospaziali ben delineati nei confini e nelle localizzazioni, le grandi imprese che ne sono i motori, sono imprese a valenza “territoriale” (se non per alcuni casi di partecipazione pubblica) ma a valenza europea. Infatti, ad esclusione delle PMI che tradizionalmente hanno radici fortemente legate al territorio, le grandi imprese del settore aerospaziale fanno ormai parte di grossi gruppi spesso con partecipazioni incrociate. Un esempio fra tutti e che tocca l’Italia, è quello di Alenia Space. Thales Alenia Space è costituita da Thales (67%) e Finmeccanica (33%), e forma con Telespazio la "Space Alliance". Ma il gruppo Finmeccanica (che per un terzo è a partecipazione statale), partecipa anche alla joint venture ATR e comprende Aermacchi, Agusta Westland, ecc. E’, quindi, un gruppo costituito da imprese localizzate negli angoli più diversi dell’Europa e con origini talvolta non legate propriamente all’Italia. Oggi si può parlare, quindi, non di imprese aerospaziale nazionali, ma di imprese multinazionali localizzate in uno spazio unico europeo con aree di eccellenza organizzate, nella maggioranza dei casi, in distretti o cluster.

4 I dati Eurostat resi pubblici nel luglio 2006 si riferisono al lontano 2002, mentre quelli pubblicati dall’ASD sono aggiornati al 2006. 5 Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito.

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L’internazionalità delle imprese è, inoltre, un punto di forza e un grande vantaggio competitivo nel caso di partecipazioni a progetti transnazionali. Ogni gruppo multinazionale è una rete costituita al suo interno da una supply chain di altissimo livello con competenze e tecnologie indispensabili per lo sviluppo di un progetto completo. I numeri dell’industria aerospaziale europea Il 2006 è stato un anno particolarmente buono per l’industria aerospaziale europea: le grandi imprese del settore hanno raggiunto risultati più che soddisfacenti pur dovendo fronteggiare un’agguerrita competizione a livello globale. La supply chain europea e, in particolare, i subfornitori di primo e secondo livello hanno aumentato i livelli qualitativi della produzione così da poter soddisfare al meglio le esigenze dei fornitori principali. Nonostante l’aumento del prezzo del petrolio, il forte sviluppo del trasporto aereo insieme alla rapida crescita dei paesi emergenti hanno sostenuto nel 2006 la domanda di velivoli. L'aeronautica civile, incluso il comparto business jet, sta proseguendo in una fase di forte sviluppo, trend confermato anche per i primi mesi del 2007. In particolare, il mercato dei turboprop ha ottenuto forti benefici dall'aumento del prezzo del petrolio essendo tali velivoli più competitivi rispetto ai jet a corto raggio. Anche il settore spazio ha registrato segnali di ripresa sia nel mercato civile che in quello militare. Le principali aziende europee della difesa hanno incrementato sia il giro d'affari che gli ordini e continuano nell’espansione verso gli Stati Uniti. In Europa il fatturato del settore aerospaziale nel suo complesso, è cresciuto del 7,2%, mentre a livello mondiale, si stima una crescita dei settori aerospazio e difesa compresa tra il 7 e il 10%. La dinamica positiva delle vendite, nel corso del 2006, ha generato 24.000 nuovi posti di lavoro aumentando il livello di occupazione del 3,9% e raggiungendo quota 638.000 addetti. E’ un segnale che conferma la dinamica positiva del settore in termini di medio lungo periodo. Il volume di ordini è stato più basso che nel 2005, ma si attesta ancora su cifre importanti.

Dati aggregati per Aerospazio e Difesa - Europa – Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 112,9 miliardi di euro 121,0 miliardi di euro +7,2 Addetti 614.000 638.000 +3,9 Ordini 217,1 miliardi di euro 176,9 miliardi di euro -18,5 R&S 12,6 miliardi di euro 13,7 miliardi di euro +8,7

Fonte: ASD, Key Figures for 2006 Aeronautica Come anticipato, nonostante il tasso euro/dollaro in rialzo e l’aumento del prezzo del petrolio, il trasporto aereo civile ha registrato un trend in crescita e i costruttori di aerei europei hanno mantenuto salda la loro posizione in termini di competitività. Gli ottimi risultati del settore aeronautico sono legati all’anno record di Airbus che con 434 velivoli ha registrato nel 2006 un incremento in termini di fatturato del 23% rispetto al 2005. Nel 2006, la forte domanda di velivoli Airbus widebody (a fusoliera larga) e single-aisle (a corridoio unico) è venuta dai mercati della Cina e dell'India. In ottobre,

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inoltre, Airbus ha concluso la più grande e mai avvenuta transazione con la China Aviation Supplies Import and Export Group Association (CASGC) per 150 velivoli della famiglia A320 e ha firmato una lettera d'intenti per 20 velivoli A350XWB. Il 2006 è stato un anno record anche per la famiglia dei Falcon che ha raggiunto il 62% del giro d’affari di Dassault. Per quanto riguarda l'offerta europea di elicotteri, Eurocopter e AgustaWestland hanno realizzato un volume di affari di 6,5 miliardi di euro (15% in più dell'anno precedente). L'aumento delle vendite è pricipalmente dovuto al VH71(US101) per la Casa Bianca, all’NH90, al Light Utilità Helicopter (LUH) per l'esercito degli Stati Uniti e al Lynx per il MOD del Regno Unito. Rolls Royce, ancora, sta partecipando a due programmi militari, equipaggiando l’Eurofighter Typhoon e il Joint Strike Fighter F35. E’ stato raggiunto un accordo con Airbus per offrire un nuovo Trent all’A350XWB.

Dati disaggregati: Aeronautica - Europa – Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 81,6 miliardi di euro 88,2 miliardi di euro +8,1 Addetti 430.000 448.000 +4,2 Ordini Aerospazio 164,8 miliardi di euro 130,5 miliardi di euro -20,8 Operating profit 6,9% 7,1% +2,9 R&S Aerospazio 12,3% 11,8%

Fonte: ASD, Key Figures for 2006 Spazio Dal 1997 il fatturato europeo del settore spaziale si è differenziato più o meno uniformemente fra clienti istituzionali e mercato commerciale. Il volume d'affari è cresciuto del 12,8% nel 2006 grazie all’incremento delle vendite di sistemi militari e lanciatori. Inoltre, dopo 5 anni di perdite occupazionali, il 2006 ha registrato un più che positivo +3,5%. La maggior parte del budget istituzionale è civile ma negli ultimi anni la difesa ha contribuito notevolmente all’incremento del giro d’affari (Syracuse, Helios, Skynet, SAAR-Lupe, ecc.). Nel 2006 i sistemi militari hanno costituito il 20% del fatturato del settore spaziale.

Dati disaggregati: Spazio – Europa - Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 4,4 miliardi di euro 5,0 miliardi di euro +12,8 Addetti 27.884 28.863 +3,5

Fonte: ASD, Key Figures for 2006

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Spesa in R&S (% del fatturato)

12,5%

15,9%

14,5% 14,5%

12,5%

13,9%14,5% 14,4%

12,7%12,2%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Fonte: ASD, Key Figures for 2006 La spesa in R&S, inoltre, è aumentata di 1,1 miliardi di euro nel 2006, mentre il rapporto R&S/fatturato è rimasto stabile all’11,2%. Il livello di spesa in R&S dovrebbe continuare a crescere anche l'anno prossimo grazie al lancio dell’A350. Fonti - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Inquadrare in modo coerente le attività in campo aerospaziale - Una risposta al rapporto STAR 21 - Bruxelles, 13.10.2003 COM(2003) 600 definitivo - STAR 21 (Strategic Aerospace Review for the 21st Century) - ASD Facts & Figures 2006 - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Una politica comunitaria nel settore dell’aviazione civile nei confronti della Repubblica popolare cinese: rafforzare la cooperazione e aprire i mercati – Bruxelles, 11.03.2005 COM(2005) 78 definitivo

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2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA L'industria aeronautica e spaziale costituisce per la Francia un settore d'eccellenza riconosciuto. La Francia è uno fra i paesi europei a disporre delle competenze più ampie in campo aerospaziale, dalla ricerca all'assemblaggio finale. Inoltre, l'impegno in programmi europei e nelle conseguenti cooperazioni industriali, sono fattori determinanti di competitività. Il settore aerospaziale francese ha subito un processo di ristrutturazione per meglio affrontare le sfide della globalizzazione: è oggi un’industria aperta, internazionale e competitiva che esporta il 73% del fatturato. Sono due le aree francesi ad “alta intensità aerospaziale”:

1. Midi-Pyrénées – Aquitaine (polo di competitività6 di portata mondiale: “Aerospace Valley”).

2. Île-de-France (filiera aerospaziale trasversale a più poli di competitività presenti sul territorio).

Equipaggiamenti 29%

Motori 17%

Sistemi e strutture 54%

Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas

L'alto livello di "know-how" mette la Francia ai primi posti europei in materia di produttività (ogni lavoratore dipendente francese del settore aerospaziale ha generato nel 2005 un fatturato di 217.000 euro) e ai primi posti mondiali per spesa in ricerca e sviluppo (17% del fatturato totale investito in R&S). La ricerca riguarda tutte le discipline scientifiche necessarie a rendere l'industria aerospaziale francese efficiente: combustione, materiali, meccanica delle strutture, aerodinamica, acustica, elettronica, informatica. Fra i principali operatori pubblici di ricerca, si può citare: - l'Ufficio nazionale di studi e di ricerche aerospaziali (ONERA) che impiega 1.900

dipendenti di cui 1.200 ricercatori e circa 150 dottorandi in 5 siti in Francia (Parigi, Lille, Tolosa, Modane e Salon de Provence).

- il centro nazionale di studi spaziali (CNES) che si avvale nei suoi siti di Tolosa e Parigi della collaborazione di 3.000 persone.

- i centri nazionali di ricerca tecnologica (CNRT) specializzati nell'aeronautica la cui attività è fondata sulla collaborazione stretta tra la ricerca pubblica (enti pubblici come il CNRS, laboratori universitari) e la ricerca privata:

6 Polo di competitività: combinazione, all’interno di uno spazio geografico definito, di imprese, di centri di formazione e di unità di ricerca pubbliche e/o private, impegnate in una prospettiva di partenariato destinata a liberare sinergie intorno a progetti innovativi. I progetti devono corrispondere a quattro esigenze prioritarie: 1) creare nuove fonti di sviluppo in settori o filiere a forte valore aggiunto e ad impiego qualificato; 2) posizionarsi su mercati mondiali caratterizzati da un forte potenziale di crescita; 3) fondarsi su partenariati ben organizzati fra gli attori; 4) definire obiettivi e mezzi di una strategia efficace di sviluppo economico e di ricerca dell’innovazione.

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- "aeronautica e spazio" a Tolosa specializzato nel miglioramento degli aeromobili e della loro propulsione;

- "propulsione aeronautica e spaziale ad Orlèans" specializzata nel miglioramento delle prestazioni dei propulsori di aerei e di razzi;

- Multimatériaux in Aquitaine, specializzato nei compositi. - la rete dei 21 centri di competenza e di prove della Délégation Générale pour

l’Armement (DGA) al centro delle quali sono impiegati quasi 9.000 dipendenti. La Francia beneficia, inoltre, di una forte potenzialità nel settore della formazione tecnica e scientifica. L'aeronautica non fa eccezione a questa tradizione e rappresenta un settore d'eccellenza nell'ambito dell’insegnamento superiore francese. La Francia dispone di un tessuto di scuole e di università che offrono molte specializzazioni fra le quali:

- Scuola superiore delle tecniche aerospaziali (ESTA) a Parigi. - Université de Toulouse III, Paris VII e Paris XI: astrofisica e tecniche

spaziali. - Université de Rouen: energetica ed aerodinamica. - Université de Paris VI: metodi fisici dell'astronomia e tecniche spaziali. - MBA aérospace all'ESC di Toulouse. - Università internazionale dello spazio - ISU (international Space University)

a Strasburgo: master di studi spaziali.

Industria aerospaziale francese (milioni di euro)

2005 Variazione 2004/2005

Fatturato 22.750 7,6% Nuovi ordini 51.730 46% Addetti 130.500 0,4% R&S 4.709 costante Esportazioni 16.693 6,9% Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas

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2.1 IL DISTRETTO AEREOSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées La Regione Midi-Pyrénées possiede un sistema produttivo dinamico e un’industria consolidata. La sua evoluzione è caratterizzata da un progressivo passaggio dalle attività tradizionali (agricoltura, tessile, cuoio, estrazione minerali, ecc.) allo sviluppo di attività più “immateriali” (ricerca, innovazione), che consentono di avere oggi condizioni favorevoli per la crescita di industrie ad alto contenuto tecnologico (spazio, aeronautica, elettronica, informatica, telecomunicazioni, bio-tecnologie, ecc.) Operano nella Regione più di 137.000 imprese con circa un milione di addetti di cui l’87,8% dipendenti ripartiti tra i diversi settori di attività, come riepilogato nella tabella seguente:

Settore di attività Numero di occupati Incidenza dei settori

Agricoltura 63.646 5,9% Industria 150.070 13,9% Energia 9.772 0,9% Costruzioni 74.685 7,0% Terziario 779.445 72,3%

di cui: commercio 149.891 13,9% servizi 629.554 58,4%

TOTALE 1.077.618 100% Fonte: INSEE 2006 Il valore aggiunto lordo realizzato in questa regione è pari al 4% del valore aggiunto complessivo dell’intera Francia ed è originato principalmente dalle attività di servizio (51%). L’industria concorre alla sua formazione per il 12,8%. Il Midi-Pyrénées vanta due poli di competitività specializzati: il polo mondiale Aéronautique, Espace et Systémes Embarqués e il polo Cancer- Bio-Santé. Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées Per comprendere l’importanza delle attività aerospaziali per la regione Midi-Pyrénées è sufficiente ricordare che tra i primi dieci stabilimenti industriali, per numero di addetti, quattro appartengono al settore aeronautico, due al settore spaziale e due al comparto elettronico con applicazioni anche nell’aerospaziale. Il polo Midi-Pyrénées gode di una notevole rilevanza non solo nel panorama francese, ma anche nel panorama internazionale del settore aerospaziale sia perché è riuscito ad attrarre un numero significativo di imprese internazionali (tra cui Airbus, Latecoere, Ratier Figeac, EADS Socata e Astium e Alcatel) e a ottenere l’installazione di una sede dell’Agenzia Spaziale Francese (CNES), sia perché possiede un tessuto industriale articolato e completo, in grado di rispondere alle esigenze produttive di quasi tutte le tipologie di aerei e che comprende tutte le fasi e attività legate alla filiera aerospaziale: dalla produzione dei componenti, alla manutenzione dei velivoli, ai servizi accessori.

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Le imprese localizzate nel distretto, quindi, non hanno la necessità di ricorrere a subfornitori localizzati al di fuori del proprio territorio e godono, pertanto, di un vantaggio rispetto ai concorrenti situati in altri cluster europei con un numero di specializzazioni e produzioni limitato. Anche la concentrazione di centri di ricerca e università, la dotazione di infrastrutture di telecomunicazione, nonché l’accessibilità del territorio (centralità rispetto al territorio nazionale, rete autostradale, collegamenti ferroviari TGV, aeroporto internazionale di Tolosa-Blagnac) rappresentano elementi strategici per la scelta del distretto da parte degli operatori del campo aerospaziale, nazionali e esteri. La Regione ha un’esperienza consolidata nel settore (le prime aziende si sono insediate già a partire dal 1918: Latécoère e Dewoitine Company poi Aerospatiale e oggi confluita in Airbus) e molte delle imprese “storiche” sono tuttora localizzate sul territorio a garanzia di una consolidata tradizione nel settore. Ma è a partire dagli anni ’60 che, con l’insediamento di centri di ricerca pubblici, scuole specializzate (SUPAREO - École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et l’Espace) e grazie alla localizzazione di Airbus, l’area ha assunto caratteristiche tali da poter ricoprire una posizione di rilievo internazionale. Per quanto riguarda in particolare il settore spazio, un ruolo importante per il suo sviluppo è stato determinato dall’insediamento a Tolosa del Centro Spaziale del CNES (Centre National d’Études Spatiales con sede centrale a Parigi) che, con un impegno in importanti progetti spaziali e grazie al finanziamento della sede centrale, ha contribuito a trasformare quest’area in un polo europeo di eccellenza spaziale in grado di sviluppare e rendere operativi sistemi spaziali complessi. Il settore aeronautico e spaziale rappresenta il motore dell’economia regionale dei Midi-Pyrénées. Il distretto di Tolosa concentra i due terzi delle imprese regionali che assicurano il 66% delle vendite del settore aeronautico e il 90% delle vendite del settore spaziale. Nell’area di Tolosa sono concentrate la maggior parte delle società di servizio e la quasi totalità degli stabilimenti che lavorano nell’informatica, mentre nel resto della regione sono localizzati soprattutto stabilimenti industriali. Le imprese di servizi lavorano soprattutto per clienti regionali, invece le imprese industriali realizzano solamente il 41% delle loro vendite nella regione, mentre la restante parte è attivata dalla domanda proveniente da altre regioni francesi (29%) o dall’estero (30%). Il settore civile rappresenta oltre i due terzi del fatturato locale; la domanda proveniente dal settore militare si rivolge soprattutto alle grandi imprese e al settore industriale. Nel 2005, il 42% delle imprese ha fatto ricorso a subfornitori, essenzialmente imprese francesi, per la loro attività in ambito aeronautico e spaziale. Il ricorso alla subfornitura è più frequente nel caso delle grandi imprese industriali, in particolare tra le industrie di equipaggiamenti meccanici e in quelle di equipaggiamenti elettrici ed elettronici. La concentrazione di industrie aerospaziali nella Regione è superiore alla media nazionale, così come la dimensione media delle imprese: circa un terzo delle imprese ha più di 50 dipendenti. Complessivamente la Regione concentra il 22% dell’occupazione aerospaziale francese. In particolare sono localizzate nella Regione oltre 20 imprese di produzione e costruzioni aeronautiche che occupano circa 15.000 addetti e più di 500 PMI di subfornitura (concentrate soprattutto nell’area della Grande Toulouse) con oltre 28.000 occupati.

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Per quanto riguarda il settore spaziale si contano circa 9.000 addetti, dato determinato dalla presenza sul territorio del CNES che da solo occupa circa 2.400 dipendenti. Se si considerano anche ambiti indirettamente legati al settore aerospaziale si possono individuare ulteriori 60.000 posti di lavoro nell’aeronautica e ulteriori 10.500 nel settore spaziale. Le imprese del distretto dispongono di competenze in meccanica, lavorazione dei metalli, apparati e costruzioni elettriche e elettroniche, motori, strutture e subcomponenti, ingegneria, servizi informatici e vantano posizioni di eccellenza nelle seguenti produzioni: tubine a gas per elicotteri, aeromobili per uso civile e militare, aeromobili di alta gamma, costruzione di satelliti, lanciatori, sistemi di propulsione, tecnologie per il rientro nell’atmosfera, telerilevamento e osservazione della Terra, sistemi di imbarco. Organizzazione del distretto Attualmente il distretto aerospaziale del Midi-Pyrénées fa parte con l’Aquitaine, regione confinante e anch’essa con una elevata vocazione aerospaziale, del Pôle de compétitivité “Aéronautique, Espace et Systèmes embarqués” gestito dall’Associazione “Aerospace Valley”. Infatti, queste due regioni hanno risposto con un progetto congiunto ad un bando del CIADT (Comité interministériel de l’aménagement et du développement du territoire) per l’approvazione dei poli di competitività presenti in Francia, progetto approvato nel luglio 2005.

Da questo momento il distretto aerospaziale Midi-Pyrénées & Aquitaine ha raggiunto dimensioni estremamente rilevanti, collocandosi nei primi posti a livello mondiale e primo in Europa. I numeri ne danno una testimonianza: 94 mila addetti (di cui 40 mila occupati presso i costruttori e le principali società di equipaggiamenti e 50 mila nelle imprese

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di subfornitura), 1.300 stabilimenti, 8.500 ricercatori, primo polo francese d’istruzione superiore. Non solo i numeri qualificano questo polo, ma anche le competenze scientifiche, tecnologiche e “del saper fare” presenti nell’area. Il polo di competitività “Aeronautique, Espace et Systémes Embarqués” Midi-Pyrénées e Aquitaine è gestito dall’Associazione “Aerospace valley”, con i seguenti obiettivi:

- rafforzare la posizione di eccellenza nel settore e la visibilità internazionale dell’area

- creare un polo di ricerca e formazione di rilevanza mondiale (campus internazionale nella città di Tolosa, sviluppo e rafforzamento dei percorsi di formazione professionale, stretta collaborazione tra le strutture accademiche presenti)

- rafforzare i vantaggi e le sinergie dei grandi gruppi e delle PMI nella competizione mondiale.

L’Autorità è costituita da tutti i principali partner del settore di cui 600 appartenenti alla sola regione dei Midi-Pyrénées. A sostegno delle imprese locali del settore e al rafforzamento dell’area hanno contribuito lo Stato e il Consiglio Regionale dei Midi-Pyrénées con il piano ADER (pour le Développement des Entreprises Régionales de sous-traitance) concluso nel dicembre 2004. Nei tre anni di operatività di ADER lo Stato e la Regione hanno impegnato più di 23,5 milioni di € per il finanziamento di oltre 1000 azioni a favore di circa 430 PMI di subfornitura. Il bilancio positivo dei primi anni di attività ha spinto i partner di ADER a proseguire questa attività di sostegno settoriale alle PMI con il piano ADER II che si pone l’obiettivo di accompagnare i mutamenti industriali del settore e in particolare :

- favorire e supportare l’emergere di nuove imprese subfornitrici rafforzando i mezzi finanziari attraverso un fondo d’investimento dedicato: prestiti partecipativi adatti al ciclo economico e un sistema di assicurazione e garanzia del credito, per un ammontare di circa 130 milioni di €;

- favorire l’accesso delle PMI locali alle innovazioni nel settore aerospaziale e accompagnarle nei processi di internazionalizzazione e nelle fasi di ricerca di base e applicata al fine di migliorare i livelli delle imprese subfornitrici;

- incentivare la localizzazione di imprese altamente specializzate nel territorio e promuovere collaborazioni e agglomerazione delle imprese;

- supportare le imprese nelle fasi di ricerca del personale e di figure specializzate in profili tecnico-scientifici;

- favorire la realizzazione di programmi strategici di settore; Tra i principali attori figurano : lo Stato con i servizi che concorrono allo sviluppo economico, la Regione Midi-Pyrénées con le Direzioni dedicate a Affari Economici, Ricerca, Formazione Professionale, Midi-Pyrénées Expansion (l’Agenzia Regionale di sviluppo), Agenzie di sviluppo dipartimentali: (Ariège Expansion, Aveyron Expansion, Agence Lotoise de Développement, CDDE 65, Agate, ADE 82) e organismi professionali (UIMM). Le imprese del distretto Il distretto comprende grandi imprese internazionali e PMI altamente specializzate, tra le principali figurano:

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Per l’aeronautica: Imprese costruttrici Airbus France e Airbus Headquarter: costruttori leader di aerei civili (costruzione di cellule di aeromobili) insieme alle imprese dell’indotto concentrano circa un terzo degli occupati locali del settore; ATR (joint venture Alenia-EADS) : leader mondiale nella produzione di aerei a turbo-propulsione 40 e 70 posti (ATR 42 e ATR 72); EADS Socata: leader europeo nella costruzione di aerei leggeri civili e militari; Imprese fornitrici Aero-strutture, parti e componenti Latécoère: principale fornitore di aero-strutture (strutture, fusoliere) di EADS, Airbus France, Dassault e Embraer; Sistemi di propulsione Snecma (Gruppo Safran): gruppo internazionale specializzato in propulsione aerospaziale, difesa e sicurezza, equipaggiamenti e sistemi di telecomunicazione; Turbomeca (Gruppo Safran) leader mondiale nella produzione di turbine a gas per elicotteri e turboreattori per aerei con una gamma completa di motorizzazioni adattabili sia a velivoli sia civili che militari; Equipaggiamenti, servizi e accessori Rockwell Collins: (Gruppo Rockwell International Corp. USA) centro di specializzazione mondiale in elettronica aeronautica, sistemi innovativi di comunicazione e di radionavigazione (elettronica di bordo, IT e telecomunicazioni) Thales Avionics: tra i leader mondiali nella produzione di sistemi elettronici di volo e per la cabina (strumentazione elettronica interfaccia pilota, radar, sistemi di controllo di volo, sistemi di navigazione; Ratier Figeac: (Gruppo Hamilton Sundstrand): primo produttore di eliche europeo, fabbricazione di pezzi, componenti e subcomponenti di strutture, equipaggiamenti, leader nei sistemi di comando; Zodiac: sistemi di sicurezza, componenti per aerei ed elicotteri, equipaggiamenti per cabina, tecnologia di bordo; Honeywell: elettronica di bordo, sistemi di telecomunicazione e radio comunicazione; Goodrich: offre un’ampia gamma di sistemi avanzati, prodotti e servizi per l’industria aerospaziale e della difesa; Liebherr Aerospace: studio, sviluppo, produzione e testing per gli utilizzatori di sistemi pneumatici a bordo di elicotteri e aeromobili; Air France Industries: servizi di manutenzione aeronautica; Per lo spazio: EADS Astrium: leader mondiale con un’esperienza consolidata in tutte le applicazioni dell’offerta spaziale: scienza e osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione, sistemi satellitari, sistemi suolo, programmi militari, lanciatori e infrastrutture orbitali; Alcatel Alenia Space: concezione, sviluppo e fabbricazione di sistemi spaziali e di satelliti nei settori delle telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra e meteorologia in ambito civile e militare; equipaggiamenti per l’emissione e la trasmissione inerziale (partecipa al programma per il sistema satellitare europeo Galileo);

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Thales Avionics: elettronica di bordo, cablaggio spaziale; Meteo France: responsabile del sistema nazionale per la meteorologia e la climatologia. Tolosa è il primo polo climatologico francese grazie alla sua presenza; Spot Image: leader mondiale nelle fotografie satellitari e spaziali, collabora col CNES, la Comunità europea e le agenzie spaziali al programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security); CLS: operando con i sistemi satellitari Argos e Doris fornisce servizi di localizzazione, orbitografia precisa, dati scientifici; Scot: uno dei principali attori nel campo dell’informazione geografica e dell’osservazione della Terra, sviluppa sistemi di informazione integrando dati di diversa origine quali le immagini spaziali, la fotografia aerea, le mappe esistenti, i dati statistici; Geosys: fornisce un valido sistema di informazione geografica unendo diverse filiere tecniche (rilevazioni GPS, sondaggi, fotografia aerea ecc..); I centri di ricerca e le università La regione possiede competenze specialistiche di eccellenza a livello europeo nel settore aerospaziale anche grazie all’elevato potenziale di ricerca e sviluppo: oltre 400 centri di ricerca con circa 20.200 attori di cui oltre 12.000 ricercatori.

Altri attori 11,8% Tecnici

24,9%

Ricercatori 63,3%

Fonte: www.aerospace-valley.com

Tra i principali centri di ricerca figurano: CEAT (Centre d’Essais Aéronautiques de Toulouse): principale centro europeo di test e valutazione nel settore aeronautico militare e civile, offre una gamma completa di prestazioni in 5 campi tecnici: - piattaforme aeronautiche: analisi del comportamento meccanico delle strutture,

valutazione dei sistemi di potenza, valutazione dei sistemi di atterraggio; - performance e caratterizzazione dei materiali strutturali; - valutazione della resistenza dei sistemi e dei sotto-sistemi alle aggressioni

elettromagnetiche; - analisi della sicurezza del funzionamento di sistemi e software; - optoelettronica: caratterizzazione raggi infrarossi. CENA (Centre d’Études de Navigation Aérienne): servizio della Direzione Generale dell’Aviazione Civile (DGAC) realizza studi, ricerche e sperimentazioni nel campo

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della gestione del traffico aereo e dei mezzi tecnici associati a comunicazione, navigazione e sorveglianza. CERMAS (Centre Européen de Recherche en Management de l’Aéronautique et du Spatial): creato nel 1999 sta assumendo un rilievo mondiale nella ricerca sulla gestione strategica e i modelli di business in ambito aeronautico e spaziale. Attivo nella gestione aeroportuale e aerospaziale e delle compagnie aeree. CESBIO (Centre d’Études Spatiales de la Biosphère): conduce ricerche nel campo dell’osservazione delle superfici continentali, collabora alla realizzazione di missioni spaziali e tratta i dati telerilevati. CESR (Centre d’Études Spatiales des Rayonnements): laboratorio alle dipendenze di alcune unità del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS) svolge ricerche nel campo dell’astrofisica, dell’astrochimica, strumentazioni industriali, si occupa di formazione e trasferimento di conoscenza. CIRIMAT (Centre Interuniversitaires de Recherche et d’Ingégnerie des Materiaux) raggruppamento di tre laboratori universitari del Politecnico di Tolosa (INPT) associato al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS), sviluppa ricerche pluridisciplinari su creazione e comportamento delle diverse tipologie di materiali (metalli, leghe, ceramiche, polimeri…). CNES (Centre National d’Études Spatiales): centro di ricerca pubblico con il compito di proporre al governo la politica spaziale della Francia nell’ambito dell’Europa e di attuarla. Gli ambiti di intervento sono: accesso allo spazio, applicazioni spaziali per il grande pubblico, sviluppo sostenibile, difesa. Sviluppa in partnership con l’industria del settore, sistemi spaziali completi per applicazioni scientifiche, osservazione della Terra, tecnologie dell’informazione e medicina spaziale. Il CNES opera anche attraverso sedi periferiche tra cui il CST (Centre Spatial de Toulouse); questa sede, specializzata in sistemi orbitali, sviluppa sistemi spaziali completi e gestisce inoltre le operazioni di manutenzione dei satelliti sotto la responsabilità del CNES. ONERA (Office National des Études et Recherches Aérospatiales): principale attore pubblico della ricerca aerospaziale in Francia, impiega circa 2.000 ricercatori in diversi centri distribuiti sul territorio nazionale; E’ stato creato nel 1946 intorno a sei missioni chiave: - orientare e condurre le ricerche nel campo aerospaziale; - valorizzare le ricerche svolte per l’industria nazionale e europea; - realizzare e rendere operativi i metodi di sperimentazione; - fornire all’industria prestazioni e competenze di alto livello; - condurre valutazioni a beneficio dello Stato; - formare ricercatori e ingegneri. Nell’ambito di importanti progetti internazionali riguardanti lanciatori, missioni spaziali, elicotteri e aeromobili realizza attività di progettazione, simulazione, sperimentazione di radar, sistemi ottici, sistemi di comando e controllo, avionica, tecnologie unmanned, propulsione e sistemi di accelerazione. Il lavoro dell’Onera ricopre un ruolo strategico per la Francia e per l’Europa, le attività realizzate rispondono a tre obiettivi: sviluppare la competitività industriale, proteggere l’ambiente, rafforzare la sicurezza. L’ONERA infatti lavora sui temi della riduzione del rumore e delle emissioni inquinanti, della sicurezza dei velivoli, della gestione del traffico aereo e realizza

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ricerche mirate ad accrescere le performances e la competitività degli aerei, degli elicotteri e dei lanciatori spaziali. L’ONERA inoltre offre risposte ai nuovi bisogni della Difesa: equipaggiamenti di sorveglianza e di vigilanza, trattamento dell’informazione, aiuto alle decisioni strategiche, autonomia degli aerei; le sue équipes sono presenti in tutto il ciclo “valutare-comprendere-decidere-agire” che caratterizza il sistema della Difesa. TÉSA centro per le telecomunicazioni spaziali e aeronautiche: è un consorzio tra i principali operatori dell’ICT e del settore aerospaziale, presenti in regione. Istituto di Medicina e Fisiologia Spaziale: collabora col CNES e altri istituti europei nell’ambito di progetti di telemedicina per i Paesi in via di sviluppo, con specifico riferimento alle fasi di validazione del teleservizio medico, tramite comunicazioni satellitari. CERFACS (Centre Européen de Recherche et de Formation Avancée en Calcul Scientifique): sviluppa algoritmi e simulazioni numeriche per la risoluzione di problematiche tecnologiche industriali e della ricerca, e ospita team interdisciplinari di ricercatori da oltre 10 Paesi del mondo, per un totale di circa 100 tra ricercatori e ingegneri. I principali azionisti sono CNES, EADS; EDF; Meteo France ONERA e SNECMA. CNRT-AE (Centre National de Recherche Technologique “Aéronautique et Espace”) la sua vocazione è favorire la partnership tra ricerca pubblica e industriale, sulla base di tematiche scientifiche e tecniche derivanti dalle esigenze espresse dagli industriali stessi. Il suo obiettivo è la costituzione di un polo di competenze e di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale e europeo nel settore aerospaziale, organizzando una stretta collaborazione tra la ricerca pubblica e la ricerca industriale. Ha il compito di accompagnare lo sviluppo industriale locale e presenta pertanto un carattere trasversale con la possibilità di federare laboratori, organismi di ricerca e industriali del settore, condividendo i mezzi e le competenze a disposizione. Il CNRT comprende tra i suoi attuali membri la maggioranza dei grandi gruppi industriali del settore, i grandi operatori pubblici della ricerca, Università e Istituti di formazione a vocazione aerospaziale. Per quanto concerne le Università, va ricordato che Tolosa è il secondo polo universitario francese (dopo Parigi) e conta oltre 114.000 studenti così ripartiti: 63,4% Università e Istituti Universitari di Tecnologia 17,8% Grandes Ecoles o IUFM (Instituts Universitaires de Formation des Maîtres) 18,8% Istituti Tecnici Superiori, corsi preparatori alle Grandes Ecoles e formazione complementare post-diploma Si tratta di un sistema articolato caratterizzato da un consistente numero di Istituti dedicati alla formazione nel settore aerospaziale con un elevato livello di specializzazione che garantisce alle imprese presenti sul territorio di poter disporre di risorse umane altamente specializzate. Tra i principali Istituti dedicati al settore aerospaziale si segnalano:

- ENAC (École Nazionale de l’Aviation Civile): formazione di base e avanzata a vantaggio dei principali player locali nel campo dell’aviazione civile;

- ENSICA (École Nazionale Superieure d’Ingenieurs de Constructions Aeronautique) forma ingegneri in varie discipline scientifiche e tecniche;

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- Scuola Nazionale di Meteorologia (ENM): formazione di base e avanzata per il personale del servizio meteorologico nazionale e in generale nel campo della meteorologia;

- SUPAREO (École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et l’Espace): sotto la competenza del Ministero della Difesa offre percorsi formativi superiori per ingegneri aerospaziali e specializzazioni in settori collegati.

Un’ulteriore caratteristica del sistema formativo della Regione è la stretta collaborazione con l’industria non solo attraverso la previsione di stage presso le aziende, ma anche mediante una concertazione comune sulle tematiche da approfondire e il coinvolgimento di rappresentanti delle industrie durante i corsi. I maggiori gruppi imprenditoriali (tra cui Airbus e ATR) partecipano direttamente alla formazione specializzata di tecnici e operai attraverso centri di training specialistico. I punti di forza Concludendo è possibile riassumere le principali caratteristiche del cluster, che rappresentano anche i punti di forza dell’area:

- consolidata vocazione e tradizione del territorio nel settore aerospaziale e messa in atto di una strategia di sviluppo economico coerente con la strategia globale dell’economia locale;

- forte concentrazione di istituti universitari, istituzioni ed enti di formazione in settori tecnologicamente avanzati e disponibilità di figure professionali altamente qualificate e specializzate;

- presenza di importanti centri di ricerca e consistenti investimenti pubblici in R&S;

- localizzazione favorevole dell’area: centralità rispetto al territorio nazionale, accessibilità, presenza di importanti operatori internazionali;

- presenza di una filiera aerospaziale completa e specializzata e di settori hi-tech correlati;

- approfondite partnership tra gli attori coinvolti in importanti progetti civili e militari (A380 Airbus, A400 Difesa Militare).

Fonti INSEE (http://www.insee.fr/fr/home/home_page.asp) DATAR (www.datar.gouv.fr) Chambre de Commerce et d’Industrie de Toulouse – Observatoire économique (www.toulouse.cci.fr) Communauté d’Agglomération (www.grandtoulouse.org) Aerospace Vallée (http://www.aerospace-valley.com) Midi-Pyrénées Expansion (http://www.midipyrenees-expansion.fr) “Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005 “Bacini di competenze e processi di agglomerazione” a cura di Andrea Bonaccorsi e Francesco Nesci – Franco Angeli 2006 “Analisi della filiera aerospaziale: attori, struttura e dinamiche di sviluppo” Osservatorio sull’internazionalizzazione del Lazio Unioncamere Lazio LUISS Guido Carli Business School a cura di Matteo G: Caroli http://www.insee.fr/fr/insee_regions/midi-pyrenees/home/home_page.asp “Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005

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2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE Il contesto economico dell’Île-de-France Situata strategicamente al centro degli interscambi europei e mondiali, l’Île-de-France è la prima regione economica francese ed una delle prime a livello europeo. Composta da 8 dipartimenti e 1.281 comuni, accoglie più di 11 milioni di abitanti (quasi il 19% della popolazione totale francese). Costituita da una popolazione più giovane della media nazionale, l’Île-de-France è caratterizzata da un vivace dinamismo. Le caratteristiche positive dell’Île-de-France sono numerose: - la regione ha prodotto nel 2005 quasi il 29% della ricchezza nazionale e circa il

5% del PIL dell'Unione Europea, grazie alla presenza di numerose imprese multinazionali e ad una forte densità di sedi (in particolare a Parigi e alla Défense). L’Île-de-France è, inoltre, la seconda regione in Europa per investimenti diretti esteri;

- l’Île-de-France ha conservato una forte tradizione industriale che è caratterizzata da un tessuto ricco di PMI e un'ampia gamma di attività. In termini di occupazione, i servizi rappresentano ormai quasi l’83% dell'occupazione totale della regione;

- primo bacino d'occupazione europea, la regione offre una manodopera molto qualificata poiché accoglie quasi il 35% del personale impegnato nella ricerca pubblica. Numerosi istituti di insegnamento superiore sono situati in Île-de-France, fra cui scuole prestigiose nei settori dell'informatica, della matematica, delle telecomunicazioni, delle nuove energie, delle biotecnologie, del commercio internazionale ecc.

- per incoraggiare ed accompagnare il suo sviluppo, la regione si è dotata di infrastrutture di primo piano. Seconda piattaforma aeroportuale dell'Europa, l’Île-de-France beneficia anche dell'interconnessione con la rete TGV che unisce due grandi capitali dell'Europa occidentale (Londra e Bruxelles), e di numerose infrastrutture di trasporto (210 km di metropolitana, 1.400 km di RER e strade ferrate, 2.100 km di strade nazionali e di autostrade). Con 70 porti, la regione è anche la seconda piattaforma fluviale d'Europa;

- infine, la regione è da molti anni la prima destinazione turistica al mondo. Île-de-France è anche una delle capitali mondiali per quanto concerne l’attività congressuale: più di 1.700 manifestazioni hanno avuto luogo nel 2005 nei principali centri d'esposizione regionali.

Superficie (in km2) 12.012 Popolazione nel 2004 11.291.000 Densità della popolazione nel 2004 (ab/km2) 940 PIL nel 2005 (in milioni di euro a prezzi correnti) 480.870 Numero di imprese nel 2005 608.800 Addetti nel 2004 5.345.300 Tasso di disoccupazione (II trimestre 2006) 8,5% Addetti alla ricerca pubblica e privata nel 2004 136.000 Traffico aereo nel 2005 (numero di passeggeri all’Aéroports de Paris) 78.334.000 Esportazioni nel 2005 65.821 Importazioni nel 2005 101.710 Posti di lavoro creati dalle nuove imprese nel 2005 8.600 Nuove imprese nel 2005 72.165 Imprese cessate nel 2005 11.077

Fonte: Chambre Régionale de Commerce et d’Industrie Paris- l’Île-de-France

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La filiera aerospaziale dell’Île-de-France Forte di 96.000 posti di lavoro e 870 stabilimenti, l'industria aerospaziale dell’Île-de-France costituisce una delle principali filiere europee. La regione è caratterizzata dalla presenza di produttori che coprono più segmenti dell'aeronautica (costruzione di aeromobili, motori, lanciatori spaziali, e sistemi d'ausilio alla navigazione), con una connessione significativa nelle attività legate alla difesa. La produzione ricopre tutto lo spettro delle attività: dalla ricerca alla manutenzione passando per le diverse fasi della produzione. A livello geografico la filiera si sviluppa in tre aree:

• intorno agli aeroporti internazionali (Roissy-Orly) e quello di affari (Le Bourget), con numerose attività di manutenzione e associate;

• un’area centrale fortemente compatta caratterizzata dalla presenza di attività industriali;

• a Sud-Est (Corbeil-Évry e intorno all’aerodromo di Melun Villaroche), con la presenza storica di SNECMA.

Stabilimenti Addetti Percentuale Integratori (sistemisti e motoristi) 66 23.770 24,7% Produttori equipaggiamenti

di cui elettronica di bordo 59 37

20.520 15.390

21,3% 16%

Altri fornitori 535 22.240 23,1% Fornitori di servizi

di cui manutenzione 146 40

16.950 12.230

17,6% 12,7%

Servizi informatici 64 12.790 13,3% Totale 870 96.270 100%

Fonte: IAURIF Institut d’Aménagement et d’Urbanisme de la Région d’Île-de-France La regione impiega il 10% delle forza lavoro dell'industria aerospaziale europea e realizza quasi il 20% della spesa in R&S; accoglie, inoltre, il 18% degli addetti impiegati in R&S privata europea. Nella filiera aerospaziale di Ile de France, infatti, si contano circa 25.000 persone impegnate nella ricerca (includendo l'elettronica e il personale della ricerca pubblica). Per quanto riguarda il supporto alle imprese che vogliono investire in ricerca, gli organismi pubblici come il Ministero dell’Industria, il Ministero della Ricerca e l’Oséo dispongono di crediti destinati a finanziarne i programmi. Gli aiuti permettono di coprire una parte delle spese di ricerca delle imprese (principalmente le spese del personale, le attrezzature di R&S e le spese generali). Le spese di ricerca possono ugualmente dare diritto al credito d’imposta che può raggiungere 8 milioni di euro l’anno per impresa. Inoltre, le giovani imprese dispongono di particolari vantaggi per favorire il loro sviluppo (sgravi fiscali, esonero da oneri sociali, esonero d’imposta sulle plusvalenze di cessione delle parti sociali). I contributi riguardano principalmente gli ambiti seguenti: - Progetti innovativi: aiutare le PMI a mettere a punto prodotti, metodi o servizi

tecnologicamente innovativi e che presentano prospettive concrete di commercializzazione;

- Trasferimento di tecnologia: facilitare le cooperazioni tecnologiche tra ricerca pubblica ed imprese;

- Creazione d'impresa innovativa; - Assunzione per l'innovazione: aiutare le PMI ad iniziare o rafforzare un processo

d'innovazione mediante l'assunzione di competenze adeguate; - Permettere alle PMI di familiarizzare con l'innovazione integrando una

dimensione tecnologica nella loro strategia di sviluppo (Prestation Technologique Réseau - PTR);

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- Aiuto al partenariato tecnologico: facilitare la partecipazione delle PMI a progetti di collaborazione nazionali o sovranazionali, in particolare nei poli di competitività.

Le imprese della filiera In Île-de-France sono presenti i grandi nomi della produzione aeronautica francese ed europea: Snecma Société Nationale d'Étude et de Construction de Moteurs d'Aviation è una delle aziende leader nel mondo nel settore aerospaziale. Si è fusa nel 2005 con Sagem a formare Safran - un gruppo internazionale specializzato in quattro settori d’attività ad elevato contenuto tecnologico: propulsione aerospaziale, difesa e sicurezza, equipaggiamenti aerospaziali e telecomunicazioni. Snecma si formò nel 1945 dalla nazionalizzazione di Gnome & Rhône uno dei più grandi gruppi aerospaziali in Francia dell’epoca. Nel 1961 produsse, in collaborazione con Bristol Siddeley, il Concorde SST e il RR/Snecma Olympus 593. Le attività di Snecma sono organizzate in tre divisioni operative:

- motori civili (famiglia dei CFM56, CF6, GE90 e il GP7200 per l’A380) - motori militari (M53-P2, M88, Larzac®, TP400) - motori spaziali (Vulcain® 2, HM7B e Vinci®).

Dassault Aviation La Dassault Aviation è un'azienda aeronautica francese di progettazione e produzione velivoli. Inizia la sua attività nel 1903, anno del volo dei Fratelli Wright, con la denominazione originaria di Société des Avions Marcel Bloch.

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Il primo progetto, un'elica, viene sviluppato nel 1915 ad opera del fondatore Marcel Bloch, che poi cambiò il cognome in Dassault. Tale elica, nota con il nome "Eclair", verrà impiegata sul velivolo Spad VII dell'asso volante Georges Guynemer. Il primo velivolo completo, il SEA IV, viene prodotto nel 1918 sempre ad opera di Marcel Bloch. Da allora la Dassault ha prodotto svariati aeromobili militari e, in minor numero, modelli civili di piccole-medie dimensioni (fatta eccezione per il Mercure), indirizzati prevalentemente al mercato business e trasporto VIP. Nel 1949 la Marcel Bloch cambiò nome in Marcel Dassault e la ditta venne rifondata come Avions Marcel Dassault, nome con cui tutt'oggi è conosciuta. Tra i prodotti di punta ricordiamo la famiglia dei Falcon e dei Mirage, il Rafale, e lo sviluppo dal 2005 di UCAV (Uninhabited Combat Aircraft Vehicle).

EADS European Aeronautic Defence and Space Company (EADS) è leader mondiale nel settore aerospaziale e difesa. Creata dalla fusione, avvenuta nel 2000, di Aérospatiale-Matra (Francia), Dornier GmbH e DaimlerChrysler Aerospace AG (DASA) (Germania), e Construcciones Aeronáuticas SA (CASA) (Spagna), nel 2006 ha registrato un fatturato pari 39,4 miliardi di euro. All'atto della formazione EADS era già la seconda azienda aerospaziale mondiale per dimensioni dopo la Boeing. Il gruppo impiega circa 116.000 addetti in 70 siti produttivi. Le attività comprendono: sviluppo e vendita di aeroplani civili e militari, missili, vettori spaziali e sistemi collegati. Eads comprende le seguenti divisioni e i relativi prodotti:

- Airbus (A320 Family: A318, A319, A320, A321, A300/A310 Family, A330/A340 Family, A350 Family, A380 Family).

- Military Transport Aircraft (CASA C-212, CASA CN-235, CASA C-295, A400M)

- Eurocopter (Colibrì EC120B, Ecureuil, EC 135, EC 145, Douphin, Super Puma, Fennec, EC 635, Panther, Cougar, Tiger, NH90)

- Eads Astrium (lanciatori Ariane, modulo Columbus e ATV per la Stazione Spaziale Internazionale)

- Defence & Security. Thales Il gruppo Thales è una multinazionale di elettronica specializzata nei settori dell'aerospazio, difesa, e information technology. Il nome dell'azienda è diventato quello attuale dopo il dicembre del 2000, quando abbandonò il nome Thomson-CSF dopo l'acquisizione di Racal Electronics plc, un gruppo di difesa britannico. L'azienda è oggi parzialmente statale. Con più di 35.000 addetti in tutta la Francia Thales è il prime contractor in numerosi programmi di difesa e il principale fornitore per quanto riguarda l’elettronica di bordo del Rafale e del Mirage. Inoltre, Thales è coinvolta in molti progetti del mercato non-defence (portale per l’autorità fiscale francese, sistema di sicurezza del museo del Louvre, ecc.). Zodiac La vocazione per l’aeronautica del gruppo Zodiac si manifesta nel 1896 con lo sviluppo dei dirigibili e degli aeroplani. Continua negli anni 1930, con l'invenzione del concetto del gommone che dopo la seconda guerra mondiale imporrà l'immagine del gruppo. Zodiac è organizzata in cinque rami d'attività:

- Aerosafety System (sistemi di evacuazione, sistemi frenanti, paracaduti) - Aircraft Systems (sistemi carburazione, sistemi idraulici, maschere ossigeno,

motori elettrici, flight-deck controls and displays, sistemi di monitoraggio e gestione)

- Cabin Interiors (equipaggiamenti per la cabina)

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- Technology (airbag e teletrasmissioni) - Marine.

Oltre a questi grandi gruppi internazionali nella filiera sono attive numerose PMI preziosissime in termini di know-how per la grande committenza. Inoltre, la presenza di grandi aeroporti internazionali favorisce lo sviluppo di numerose attività di manutenzione, a cominciare da Air France, Dassault Falcon servizi e SNECMA servizi. Le attività legate alla manutenzione occupano il 12% degli addetti della filiera. I centri di ricerca e le università I primi cinque gruppi del settore - EADS, Dassault, Safran, Thales e le attività di manutenzione di Air France - rappresentano circa il 45% della forza lavoro della filiera. Questi gruppi garantiscono il 60% della ricerca privata. Impegnata in una logica di partenariati, di collaborazioni e di messa in atto di laboratori comuni, la ricerca aerospaziale si articola intorno a cinque grandi assi tecnologici:

• materiali, • elettronica e captatori, • generazione e conversione d'energia elettrica e meccanica, • automatismi e sistemi per il trasporto aereo, • costruzione di modelli, • simulazione e prove.

La filiera aerospaziale può contare sulla presenza di laboratori e centri di ricerca pubblici, in particolare: CNRS (Centre national de la recherche scientifique) Il centro nazionale della ricerca scientifica è un organismo pubblico di ricerca (ente pubblico a carattere scientifico e tecnologico, sotto la tutela del ministro incaricato della ricerca). Con 30.000 persone (di cui 26.080 dirigenti - 11.664 ricercatori e 14.416 ingegneri, tecnici ed amministrativi), un bilancio 2006 di 2,7 miliardi di euro di cui 494 milioni di euro di risorse proprie, una dislocazione su tutto il territorio nazionale, il CNRS esercita la sua attività in tutti i campi della conoscenza, avvalendosi di 1.260 unità di ricerca. Il CNRS è diviso in - sei dipartimenti scientifici:

- matematica, fisica, pianeti ed universo (MPPU); - chimica; - scienze della vita; - scienze umane e sociali; - ambiente e sviluppo sostenibile (EDD); - scienze e tecnologie dell'informazione e dell'ingegneria industriale (ST2I);

- e di due istituti nazionali: - Istituto nazionale di fisica nucleare e di fisica delle particelle (IN2P3); - Istituto nazionale delle scienze dell'universo (INSU).

Il CNRS sviluppa collaborazioni tra specialisti di varie discipline, ed in particolare con l'università, così da approfondire nuovi campi d'indagine che permettono di soddisfare le più diverse necessità anche industriali. In particolare, vengono condotte azioni interdisciplinari di ricerca nei seguenti settori: "I campi della vita e le loro implicazioni sociali", "Informazione, comunicazione e conoscenza",

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"ambiente, energia e sviluppo sostenibile", "Nanoscienze, nanotecnologie, materiali", "Astroparticelle: particelle all'universo". ONERA (Office National d'Etudes et Recherches Aérospatiales) L’Onera è un ente di ricerca dedicato al settore aeronautico e spaziale. Riunisce circa 2.000 lavoratori dipendenti, di cui 1.500 ricercatori, ingegneri e tecnici, in 8 siti in Francia. L’Onera è stato creato nel 1946 per orientare e condurre le ricerche nel settore aerospaziale, valorizzare queste ricerche per l'industria nazionale ed europea, realizzare e mettere a disposizione i mezzi di sperimentazione, fornire all'industria prestazioni e competenze di alto livello, fornire consulenza allo Stato e formare ricercatori e ingegneri. La ricerca portata avanti dall’Onera, riguarda: aerei civili, aerei militari, elicotteri, propulsori, sistemi orbitali, trasporto spaziale, sistemi missilistici, sistemi di difesa, sottosistemi e sicurezza.

CEA (Commissariat à l’énergie atomique) Attore principale in materia di ricerca, sviluppo e innovazione, il CEA interviene in tre grandi settori: energia, tecnologie per l'informazione e la salute, difesa e sicurezza. Forte dei suoi 15.000 ricercatori e collaboratori, e di competenze riconosciute a livello internazionale, il CEA conta 9 centri distribuiti in tutta la Francia. Beneficia, inoltre, di un forte inserimento regionale e di partenariati solidi con gli altri istituti di ricerca. DGA (Délégation générale pour l’armement) Il DGA ha condotto un centinaio di programmi e operazioni per 8,5 miliardi di euro. Il DGA è stato costituito per immaginare gli scenari futuri, garantire la disponibilità delle tecnologie e del "know-how", sviluppare la base industriale e la tecnologica nazionale ed europea della difesa. La DGA investe per la difesa 1,4 miliardi di euro all'anno.

INRIA (Institute national de recherche en informatique et en automatique) L’INRIA è un istituto posto sotto la doppia tutela dei ministeri della ricerca e dell'industria, intraprende ricerche fondamentali ed applicate nei settori delle scienze e tecnologie dell'informazione e della comunicazione. L'istituto garantisce un forte trasferimento tecnologico prestando una grande attenzione alla formazione mediante la ricerca, la diffusione dell'informazione scientifica e tecnica, la valorizzazione, la competenza ed la partecipazione a programmi internazionali. L’INRIA accoglie nelle sue 6 unità di ricerca situate a Rocquencourt, Rennes, Sophia Antipolis, Grenoble, Nancy e Bordeaux, Lille, Saclay ed in altri siti a Parigi, Marsiglia, Lione e Metz, 3.600 persone di cui 2.800 scienziati, provenienti da organismi partner dell’INRIA (CNRS, università, ecc.) che lavorano in più di 138 progetti di ricerca comuni. Un grande numero di ricercatori dell’INRIA è anche insegnante e gli studenti (circa 1.000) preparano la loro tesi nel quadro dei progetti di ricerca dell’INRIA. La strategia dell'istituto si fonda sulla stretta combinazione tra l’eccellenza scientifica e il trasferimento tecnologico. CNES (Centre national d’études spatiales) Il CNES è un ente pubblico a carattere industriale e commerciale, la sua funzione è quella di proporre al governo la politica spaziale della Francia ed attuarla. A questo titolo, "inventa" i sistemi spaziali del futuro, controlla tutte le tecniche spaziali e garantisce alla Francia l'accesso in piena autonomia allo spazio. Si circonda di partner scientifici ed industriali con i quali realizza i programmi spaziali che concepisce. È impegnato in molte cooperazioni internazionali.

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Anno di fondazione 1961 Budget annuale

(2004) 1.699 milioni di euro

Dislocazione 4 centri

Siège (Paris), Centre spatial de Toulouse, Direction des lanceurs (Evry), Centre spatial guyanais (Kourou)

Addetti 2.524

Paris : 238 - Evry : 246 - Kourou : 269 - Toulouse : 1.771 Ripartizione

uomini/donne 65% / 35%

Temi di applicazione

Accesso allo spazio Sviluppo sostenibile

Applicazioni Sicurezza e difesa

Ricerca e innovazione Fonte: Cnes Rapport annuel 2004

IPN (Institut de Physique Nucléaire d’Orsay) Creato nel 1956 su iniziativa di Irene e Frédéric Joliot Curie, l'istituto di fisica nucleare d’Orsay è un'unità mista di ricerca, del CNRS, dell’IN2P3 e dell'università Paris-Sud. Più di 100 ricercatori ed insegnanti-ricercatori ed una trentina di dottorandi conducono ricerche sulle proprietà della materia primordiale, il limite di coesione dei centri atomici, le proprietà degli assemblaggi transitori di protoni e neutroni. Institut Laplace L’Institut Pierre Laplace raccoglie quasi il 40% dell’attività nazionale di ricerca del CNRS e delle università nel settore delle scienze dell'oceano e dell'atmosfera. L’Institut Laplace conta circa 750 persone (circa 250 ricercatori ed insegnanti-ricercatori, 250 ingegneri, tecnici ed agenti amministrativi e 250 dottorandi e tirocinanti) distribuiti in sei laboratori:

- il centro di studio degli ambienti terrestri e planetari - il laboratorio di biogeochimica e chimica marina - il laboratorio di meteorologia dinamica - il laboratorio d'oceanografia dinamica e di climatologia - il laboratorio delle scienze del clima e dell'ambiente - il servizio di aeronomia.

Questi laboratori sono posti sotto la tutela di quattro organismi governativi (CNRS, CEA, IRD, CNES) e di quattro istituti di insegnamento superiore (Université Pierre e Marie Curie, Université di Versailles Saint-Quentin, Ecole Normale Supérieure, Ecole Polytechnique). Accanto ai grandi centri di ricerca, vi sono innumerevoli istituti e università attivi nel settore, tra i quali si possono ricordare:

• Ecole Polytecnique, • Ecole des Mines, • l’ESTACA (Ecole Supérieure des Techniques Aéronautiques et de

Construction Automobile), • le università Paris VI, VII e XI.

Da non dimenticare, infine, il Centre Relais Innovation (CRI) Paris Île-de-France, creato dalla Commissione Europea e sostenuto dalle Camere di commercio (Paris, Versailles Val-d’Oise/Yvelines e Essonne) e dall’Oseo, per favorire il trasferimento tecnologico.

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I punti di forza 1. Organizzazione della ricerca, sinergia tra ricerca pubblica e ricerca privata

regionale designando una struttura incaricata di organizzare le ricerche aeronautiche a livello regionale, pur mantenendo una visione nazionale ed europea, e definendo gli orientamenti prioritari;

2. Manodopera specializzata favorita attraverso la formazione continua e lo sviluppo dell'apprendistato;

3. Mantenimento e sviluppo della manutenzione nei siti esistenti; 4. Visibilità a livello internazionale. Inoltre, la filiera aerospaziale dell’Île-de-France si contraddistingue per un’organizzazione strategica basata su politiche di supporto alle PMI nella fase di adeguamento (tecnologico e strutturale) alle esigenze dei grandi committenti. I tre strumenti di intervento sono: innovazione, finanziamenti e reclutamento di professionalità specifiche.

Tutto ciò avviene attraverso: - partenariati per facilitare l'evoluzione qualitativa ed il rilascio di attestati - un fondo regionale complementare al CIR (Crédit d’Impôt à la Recherche) - l’inserimento di tecnologie ICT - la creazione di un pool regionale di esperti a fine carriera per consulenze alle PMI.

Fonti www.investinfrance.org CNRS www.cnrs.fr ONERA www.onera.fr CEA www.cea.fr DGA www.defense.gouv.fr/dga INRIA www.inria.fr CNES www.cnes.fr/web/1--cnes-accueil.php IPN http://ipnweb.in2p3.fr/ INSTITUT LAPLACE www.ipsl.jussieu.fr IRC www.irc-paris-idf.net www.oseo.fr www.gifas.asso.fr Aerospace & Defence Paris Region Innovation Cluster www.paris-region.com www.paris-iledefrance.cci.fr www.industrie-iledefrance.org IAURIF www.iaurif.org

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3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA L'aerospazio è senza dubbio uno dei settori chiave dell’industria tedesca. Due poli aeronautici di rilievo internazionale (Monaco e Stuttgart), l’importanza strategica e il grande contributo in termini di valore aggiunto, fanno dell'aerospaziale un settore capace di generare e soprattutto salvaguardare competenze altamente qualificate. La spesa dell'industria aerospaziale in ricerca e sviluppo, poi, è significativamente superiore a quella di qualunque altra industria. Inoltre, grazie al "know-how" tecnologico e alla forte capacità innovatrice, l'industria aerospaziale produce effetti benefici anche su altri settori industriali. Più di 70.000 persone, il 50% delle quali laureate, sono direttamente impiegate dall'industria aerospaziale tedesca, mentre altre 250.000 sono impegnate nel trasporto aereo e 700.000 hanno trovato impiego lungo la supply chain dell'industria aerospaziale. Nel comparto aeronautico, Airbus (malgrado le ultime difficoltà) ha reso l’Europa il mercato leader nella costruzione di velivoli con la Germania direttamente coinvolta in questo successo: il 40% della produzione Airbus è effettuata in Germania così come la maggior parte dell’attività di ricerca e sviluppo. Eurocopter, poi, il maggior fornitore mondiale di elicotteri, è un gruppo franco-tedesco. Tuttavia, l’industria aerospaziale tedesca non è solo Airbus ed Eurocopter: i subfornitori ed i fornitori di servizi tedeschi e i loro prodotti e servizi altamente specializzati, inclusa l’alta tecnologia a servizio della protezione dell'ambiente, sono ricercati a livello mondiale.

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3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA Il contesto economico della Baviera La Baviera, con un PIL pari a circa 385,2 miliardi di euro, è una delle più potenti economie europee. Fino agli anni ‘50 l’economia bavarese è stata fortemente caratterizzata dalla struttura agricola, oggi invece si è trasformata in un’area di riferimento per l’hi-technology e la new economy. Il record delle esportazioni di 118 miliardi di euro raggiunto nel 2004, sottolinea la forte competitività internazionale del sistema produttivo bavarese. L’economia bavarese si caratterizza per:

- la presenza di grandi imprese internazionali, quali Siemens, BMW, Audi, EADS, Adidas e Man, ma anche di piccole e medie imprese industriali e di servizi. Gli investitori possono beneficiare di un’ampia gamma di subfornitori, clienti e partner competitivi;

- la posizione di rilievo, sia nazionale che internazionale, in quasi tutte le nuove tecnologie, ICT, biotecnologie, genetica, energie e tecnologie dell’ambiente;

- un forte settore dei servizi: questa regione è la prima della Germania in materia di assicurazione e la seconda per i servizi bancari. Anche per quanto concerne il turismo la Baviera ricopre un ruolo di leader: i saloni e le fiere di Monaco e Norimberga sono riconosciuti in tutto il mondo;

- una completa ed efficace infrastruttura di supporto per trasporti, telecomunicazioni ed energia, che garantisce ottimi collegamenti e comunicazioni e un’amministrazione efficiente;

- un elevato livello di educazione e formazione continua (11 università, 17 scuole tecniche superiori, 11 istituti Max Plancke, 9 istituti Fraunhofer);

- un intenso sostegno alla ricerca e alla tecnologia con una spesa per ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL, ben al di sopra della media federale e tra le più alte in Europa.

Il Governo dello Stato di Baviera ha reinvestito i proventi della privatizzazione (4,2 miliardi di euro) nella modernizzazione dell’industria e dell’apparato amministartivo nel quadro delle iniziative “Offensive Zukunft” e “High-Tech Offensive”. La Baviera ha consolidato le sue competenze nelle tecnologie del futuro quali ICT, scienze della vita, materiali innovativi, meccatronica, energia, tecnologie ambientali e nanotecnologie. Oltre al rafforzamento della competenza high-tech si investe per:

- favorire la dinamica della creazione d’impresa; - incoraggiare l’internazionalizzazione della scienza e dell’economia; - elevare la qualità del sistema educativo.

La Baviera possiede 19 cluster in diversi settori; la “strategia dei cluster”, elaborata sulla base della strategia per l’hi-technology, è uno strumento del programma di modernizzazione, che intende sviluppare il sito economico e scientifico bavarese. Questo programma d’azione mira a integrare, in un ambito di cooperazione sul territorio del Land, gli attori industriali e scientifici dei 19 cluster al fine di attivare il potenziale d’innovazione e produttività all’interno dei cluster stessi. Si possono individuare tre macro-settori Cluster high-tech, Cluster orientati alla produzione e Tecnologie trasversali. L’iniziativa bavarese dei cluster intende sviluppare le specifiche competenze presenti e incoraggiare la formazione di network tra le imprese partecipanti e tra queste e le istituzioni di ricerca, che possono configurarsi come base per lo sviluppo

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di nuovi prodotti e processi produttivi o per il posizionamento delle imprese sui mercati a forte crescita. La collaborazione è garantita attraverso la costituzione di piattaforme che uniscono imprese, centri di ricerca e università e sviluppano potenziali di innovazione. Le piattaforme di cooperazione hanno l’obiettivo di creare e mantenere un ambiente di contatto, attraverso apposite strutture di comunicazione, tra le imprese, gli istituti di ricerca, le associazioni professionali, gli investitori, le istituzioni di supporto e gli altri attori dei cluster, incoraggiare i progetti innovativi e individuare nuovi campi di applicazione. Il distretto aerospaziale della Baviera La Baviera è uno dei siti mondiali in cui è più alta l’integrazione fra competenze industriali e competenze scientifiche. Le dotazioni strutturali del settore aerospaziale bavarese formano una base di partenza ideale. La Baviera possiede grandi imprese costruttrici, numerose imprese del settore equipaggiamenti, imprese fornitrici di servizi tecnici; ma anche strutture di ricerca e di formazione e infrastrutture aeree ben sviluppate. I principali campi di attività sono: costruzione di aerei militari, sistemi di propulsione, elicotteri e subsistemi. Da non dimenticare, poi, le strutture e i generatori solari per veicoli spaziali e satelliti. Circa 23.000 ingegneri, tecnici e professionisti dell’aerospazio, che costituiscono più di un terzo degli occupati in questo settore in Germania, lavorano in Baviera e realizzano un giro d’affari annuo di circa 4,8 miliardi di euro. Con i posti di lavoro creati nel settore aeroportuale (aeroporti di Monaco, Norimberga, Augsbourg e Hof) si supera largamente la cifra di 50.000 addetti. I dati relativi alla performance del settore aerospaziale in Baviera nel periodo 1997-2004 evidenziano una ripresa sostenuta del settore nel 2003 con una crescita delle vendite +13,1% (sia interne +17,5% che export +7,8%) e dell’occupazione +6,1. Andamento opposto si è invece verificato nel 2004, a causa del ritiro di uno dei maggiori operatori, le vendite hanno perso complessivamente il 6,3% rispetto all’anno precedente e i posti di lavoro hanno subito una riduzione del 10,9%. Produzione di veicoli aerei e spaziali in Baviera 1997-2004

Variazioni % 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04

Totale vendite +7.5 +9.0 +4.7 +9.0 -12.0 +13.1 -6.3 Vendite nazionali +19.0 +6.4 -3.7 +2.6 +1.2 +17.5 -6.6 Export -4.5 +12.3 +15.0 +15.5 -24.0 +7.8 -5.8 Addetti +1.9 +7.7 +5.1 +3.2 +1.5 +6.1 -10.9 Fonte: Die Bayerische Industrie (http://www.invest-in-bavaria.de/DatenFakten/index.html) Dal 1990 la Baviera ha destinato più di 180 milioni di euro per la ricerca nel settore aerospaziale. Questi fondi, dedicati principalmente a progetti di ricerca congiunti, hanno rafforzato considerevolmente la cooperazione tra le imprese del settore. Per quanto riguarda l’acceso al credito in Baviera, le imprese che cercano supporto finanziario o che vogliono investire in innovazione possono fare riferimento alla Bayern Kapital Risikokapitalbeteiligungs, alla LfA Förderbank Bayern e al gruppo bancario KfW Bankengruppe particolarmente adatto nel caso di PMI e start-up.

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Le imprese del distretto Sono localizzate in Baviera grandi imprese internazionali dell’industria aeronautica quali EADS, Eurocopter, MTU Aero Engines, ma anche medie imprese come IABG, Liebherr Aerospace e Diehl. La Baviera è il sito leader per la produzione di aerei militari: l’assemblaggio finale dell’Eurofighter è realizzato a Manching vicino a Ingolstadt e alcuni componenti principali, quali la struttura centrale della fusoliera, sono costruiti a Augsburg. Gli elicotteri militari NH 90 e Tiger sono fabbricati in Baviera così come l’elicottero civile EC 135. La manutenzione del MIG 29 è effettuata a Manching, nel quadro di un progetto di cooperazione tra imprese tedesche e russe.

Anche alcuni componenti importanti destinati all’Airbus e al lanciatore europeo ARIANE sono fabbricati in Baviera. Le imprese bavaresi realizzano, inoltre, carrelli di atterraggio, turbine, sistemi di alimentazione e di evacuazione così come gli equipaggiamenti per cabina. Da sottolineare che le imprese bavaresi possiedono una competenza elevata nei campi dei materiali in ceramica, dei sistemi di controllo di volo e dei pannelli solari. Tra le principali imprese figurano: EADS: nata nel 2000 dalla fusione della tedesca DaimlerChrysler Aerospace AG, francese Aérospatiale-Matra e spagnola CASA. Fanno parte del gruppo: Airbus, Eurocopter (maggiore elicotterista mondiale) e EADS Astrium (leader europeo dei programmi spaziali da Ariane a Galileo). EADS inoltre è il maggiore partner del

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Consorzio Eurofighter, l’architetto dell’aereo militare A400M e detiene una quota di capitale della joint venture MBDA, leader mondiale dei sistemi missilistici. Le divisioni EADS sono:

- Airbus - Military Transport Aircraft - Eurocopter - EADS Astrium - Defence & Security.

Il gruppo occupa circa 116.000 persone in 70 siti localizzati principalmente in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, ma anche negli Stati Uniti e in Australia. Nel 2006 EADS ha realizzato un giro d’affari di 39,4 miliardi di euro. Eurocopter (gruppo EADS): creato nel 1992, il gruppo franco-tedesco-spagnolo Eurocopter è una divisione di EADS. Eurocopter occupa circa 14.000 addetti. Nel 2006, Eurocopter ha confermato la sua posizione di leadership come elicotterista con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro, 615 nuovi ordini di elicotteri e il 52% del mercato civile e parastatale. Ricopre una posizione internazionale grazie alle sue 17 filiali localizzate nei cinque continenti e ad un articolato network di distributori, agenti e centri di manutenzione. Oltre 9.800 elicotteri Eurocopter sono attualmente in servizio presso circa 2.800 clienti in 140 paesi. Eurocopter possiede la più ampia gamma di elicotteri civili e militari al mondo, i prodotti Eurocopter rappresentano il 30% dell’insieme della flotta mondiale di elicotteri. Nel 2006, il 55% del giro d’affari della società si è realizzato sugli elicotteri di serie (per un ammontare di 1,78 miliardi di euro) il 31% (1,28 miliardi di euro) per servizi alla clientela e il 14% (0,44 miliardi di euro) per attività di sviluppo e altre. Le cifre si sono così ripartite: 49% settore civile e parastatale e 51% militare. La quota derivante da export è del 57% a dimostrazione del successo della strategia di Eurocopter focalizzata sui mercati emergenti.

MTU Aero Engines è un attore importante nello sviluppo, costruzione e riparazione di motori civili e militari. Per quanto riguarda i motori civili, MTU opera in tutte le categorie, dai sistemi di propulsione minori per jet, ai motori più potenti al mondo per aerei come il Boeing 777. Per questi motori MTU sviluppa e produce i principali subsistemi e componenti. Le turbine a bassa pressione sono tra le migliori al mondo. Tra i prodotti riconosciuti per l’elevata qualità risultano anche i compressori e le turbine ad alta pressione. Inoltre, MTU Aero Engines è la società tedesca leader nella produzione dei motori di aerei in dotazione all’esercito; fornisce le tecnologie necessarie, sviluppa e costruisce i motori e i loro componenti e la strumentazione necessaria e provvede al supporto logistico. I servizi offerti da MTU comprendono la manutenzione, ausili e training, monitoraggio continuo del prodotto e documentazione tecnica. MTU è coinvolta in attività anche al di fuori del settore aerospaziale dove può utilizzare le competenze ottenute nel core business, in particolare in turbine a gas industriali. IABG è stata fondata nel 1961 su iniziativa del governo tedesco e il Ministero della Difesa come centro di analisi e testing per l’industria aeronautica. Oggi è un’azienda leader nella tecnologia europea e un provider di servizi scientifici. Occupa oltre 1.000 dipendenti qualificati presso 12 siti in Germania e in Europa. I servizi offerti da IABG comprendono soluzioni analitiche, tecniche e operative nelle seguenti aree: automotive, ICT, trasporto e ambiente, aeronautica, spazio, difesa e sicurezza. Nel settore aeronautico IABG possiede un’esperienza di oltre 40 anni nelle operazioni di testing della forza e della resistenza degli aerei e dell’assemblaggio. La società è stata coinvolta anche nell’ampia serie di test per l’Airbus A380, fin dall’inizio dello sviluppo del lavoro.

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Per quanto riguarda il settore spazio IABG possiede uno Space Test Centre coordinato dall’Agenzia Spaziale Europea ESA; negli ultimi decenni ha assistito la realizzazione di tutti i maggiori programmi spaziali tedeschi ed europei grazie alle flessibilità e alle competenze tecnologiche del suo staff e alla precisione tecnica. I clienti ricevono informazioni sui test da realizzare e sulle tempistiche, supporto nell’interpretazione dei risultati delle misurazioni e nella risoluzione di eventuali problematiche. Realizza nei propri laboratori test preliminari al lancio dei satelliti per valutare resistenza, vibrazioni, rumore, carico e gli effetti della temperatura, delle radiazioni solari e i movimenti del satellite vicino al sole tramite simulatori. Studia, inoltre, il funzionamento dell’equipaggiamento scientifico sottoposto a forti campi magnetici con una struttura unica al mondo. IABG ha testato e qualificato le strutture spaziali più importanti, a partire da ARIANE 2 fino all’ultimo ARIANE 5 Plus. Complessivamente IABG ha finora testato oltre 120 satelliti e componenti importanti con test meccanici, acustici, simulazioni spaziali e su proprietà magnetica. Liebherr Aerospace opera nel campo degli equipaggiamenti aeronautici e produce comandi di volo, sistemi idraulici, carrelli d’atterraggio, sistemi di climatizzazione e di aerazione. Queste componenti sono montate su diverse tipologie di velivoli civili e militari: aerei di grande portata, aerei di piccole dimensioni, jet, caccia ed elicotteri. Liebherr ha dimostrato la propria competenza tecnologica partecipando a numerosi programmi nazionali e internazionali, in particolare equipaggiando tutti gli aeromobili della famiglia Airbus. Diehl è una delle maggiori compagnie tedesche di rilievo internazionale: 10.200 dipendenti in oltre 40 imprese indipendenti suddivise in tre divisioni principali: VA Systems (partner internazionale in tecnologia avionica e militare), Diehl Metall e Diehl Controls. Nel campo dei sistemi di difesa Diehl è uno dei più importanti fornitori dell’esercito tedesco e delle forze NATO. Per quanto riguarda l’avionica Diehl sviluppa sistemi e sottosistemi per i principali costruttori mondiali di aerei. I centri di ricerca e le università L’attività di ricerca e formazione bavarese, costituita da un ampio ventaglio di strutture, contribuisce al rinnovamento continuo di una manodopera altamente qualificata. Nella sola città di Monaco ogni anno ci sono circa 200 laureati o diplomati presso l’Università Tecnica, la Fachhochschule e l’Università della Bundeswehr. I principali centri di ricerca e di studio sono: DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt) di Oberpfaffenhofen centro di rilievo in materia di protezione ambientale, robotica, e meccatronica, telescienze, microonde e radar, medicina aerospaziale comunicazione e navigazione, fisica atmosferica, propulsione e simulazione, operazioni spaziali e training. Il centro collabora attivamente con l’ONERA di Tolosa, l’ESA e la NASA. Fraunhofer Gesellschaft di Nuremberg e di Würzburg si occupa di ricerca applicata in numerosi settori. Il budget per la ricerca ammonta a 1,2 miliardi di euro all’anno.

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Altri ricercatori lavorano in Baviera al Max Planck Institut für extraterrestrische Physik e all’ESO (European Southern Observatory) la cui sede scientifica e amministrativa si trova a Garching. La formazione è una delle priorità della Baviera. In questa regione si trovano diversi centri che offrono percorsi specializzati in discipline correlate al settore aerospaziale: TUM (Technische Universität): 12 facoltà, circa 20.000 studenti iscritti, di cui circa il 20% stranieri. Le facoltà principali sono architettura, ingegneria, medicina, scienze dello sport e scienze economiche. La Technische Universität primeggia nella ricerca e collabora con aziende nazionali ed internazionali. Università di Erlangen: 11 facoltà che consentono agli studenti di scegliere tra una vasta gamma di discipline: ingegneria, medicina, legge, scienze naturali, economia, arte, ecc. con un approccio interdisciplinare tra facoltà e dipartimenti. Fachhochschule: l'Università delle scienze applicate di Monaco, offre 17 corsi di laurea e 3 master nell'ambito della tecnica, dell'economia, della sociologia e delle costruzioni. Lo studio è concepito in modo da mettere in pratica la teoria studiata in precedenza. Gli studenti iscritti sono circa 14.000 e i professori 470. Si segnalano inoltre l’Università della Bundeswehr, il MPA (Max-Planck-Institut fur Astrophysik) e la Facoltà di Tecnologia Aerea e Spaziale. I punti di forza Il distretto di Monaco possiede, come già si è detto, un elevato livello di competenze e specializzazioni sia industriali che scientifiche: presenta infatti un’elevata concentrazione di imprese high-tech, alcune grandi imprese internazionali leader nel settore, ma anche imprese subfornitrici specializzate e a supporto della attività di ricerca e vanta centri di ricerca di rilievo mondiale tra cui il DLR. La presenza di Università e centri di formazione dedicati al settore aeronautico che collaborano attivamente con le imprese garantisce la disponibilità di un tessuto di risorse umane altamente specializzate. Un ruolo importante nello sviluppo e nel successo del distretto è inoltre svolto dalle istituzioni pubbliche, che favoriscono e supportano la ricerca. qua Anche un’efficiente e completa dotazione di infrastrutture di trasporto e di telecomunicazione è un elemento importante nella scelta del distretto da parte delle imprese del settore. Da non dimenticare che Monaco, grazie alle sue specializzazioni in campo aeronautico e high-tech, è stata scelta come sede per gli headquarters di Galileo, che si trovano a Ottobrunn. L’avvio del Programma Galileo ha rappresentato sicuramente un punto di svolta per lo sviluppo del distretto aeronautico di Monaco e per il suo sistema imprenditoriale.

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Programma Galileo Galileo è il progetto europeo che mira alla creazione di un sistema civile di navigazione satellitare alternativo all’americano GPS. Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania sono i quattro attori principali di questo progetto che vede la collaborazione tecnologica di Alenia Spazio, Astrium e Thales. Lo scopo del progetto Galileo è quello di fornire ai cittadini e alle imprese un servizio di controllo satellitare che possa, ad esempio, monitorare il traffico aereo e navale riducendo di molto il numero degli incidenti. Una delle più importanti applicazioni a cui punta il progetto Galileo è di migliorare le prestazioni delle automobili del futuro aumentando la sicurezza e la comodità degli utenti. Il progetto è sostenuto da un investimento della Comunità europea in ricerca senza precedenti (3,2 milioni di euro di investimento pubblico e privato) Per sviluppare e trasmettere la struttura Galileo, nel 2000 è stata fondata la società europea European Satellite Navigation Industries come joint venture tra imprese leader del settore spazio, è posseduta da Thales, (Francia), Fimeccanica (Italia), EADS Astrium (Germania), EADS Astium (Regno Unito) Galileo Sistemas y Servicios (Spagna), un consorzio di 7 imprese spagnole e 3 sussidiarie di Thales. La società è responsabile di tre attività: management principale, ingegneria di sistema e acquisti. A dimostrazione delle potenzialità del mercato legato alla navigazione satellitare e delle importanti ricadute che il progetto potrà avere sul distretto aeronautico di Monaco, si segnala che il programma comporterà, nel solo mercato europeo dal 2005 al 2015, circa 135 miliardi di euro per terminali riceventi e applicazioni associate e, per lo stesso periodo, il mercato dei servizi è stimato in 125 miliardi di euro. Si prevedono, inoltre, 146.000 posti di lavoro e un costo di gestione pari a 220 milioni di euro all’anno. Galileo è concepito come un sistema autonomo europeo di radionavigazione satellitare progettato per necessità civili, a differenza degli altri sistemi esistenti GPS e GLONASS nati per necessità militari, con cui, comunque, sarà compatibile. La navigazione satellitare risulta indispensabile soprattutto nel settore dei trasporti (aeronautici, marittimi e terrestri), ma in generale in tutti i settori dove la misurazione esatta del tempo e la localizzazione precisa sono fondamentali.

Fonti BavAIRia www.bavAIRia.net Invest in Bavaria (http://www.invest-in-bavaria.de/) Bayerisches Staatsministerium für Wirtschaft, Infrastruktur, Verkehr und Technologie (http://www.stmwivt.bayern.de/) Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (http://www.dlr.de/) Fraunhofer Gesellschaft (http://www.fraunhofer.de/fhg/profile/index.jsp) EADS (http://www.eads.com/1024/fr/eads/world_of_eads/index/A.html) Eurocopter (http://www.eads.com/1024/fr/businet/eurocopter/eurocopter.html) Diehl (http://www.diehl.de/index.php?id=8&L=1) Liebherr Aerospace (http://www.liebherr.com/ae/en/) MTU Aero Engines (http://www.mtu.de/de/) IABG (http://www.iabg.de/index_de.php) Città di Monaco (http://www.muenchen.de/Stadtleben/istruzione/studiare/37287/01auniversita.html) TUM (http://portal.mytum.de/welcome) Università di Erlangen (http://www.uni-erlangen.org/university/) Max Planck Institut für extraterrestrische Physik (http://www.mpe.mpg.de/mpe-f-d.html) ESO-European Southern Observatory (http://www.eso.org/) “Il Progetto Galileo sta diventando realtà” a cura di Alberto Mucci Quaderni di Telèma 2004 (http://www.fub.it/repository/telema/testi/n_212.pdf)

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3.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DI STUTTGART (BADEN-WÜRTTEMBERG)

Il contesto economico del Baden-Württemberg e della regione di Stuttgart Terzo Land della Germania per estensione e popolazione, il Baden-Württemberg è una delle regioni economicamente più forti d’Europa; confina con Francia, Svizzera e, attraverso il lago di Costanza, con l’Austria e con i Land tedeschi Rhineland Palatinate, Hesse e Bavaria. Creatività, innovazione, ricerca e sviluppo sono i concetti chiave che caratterizzano questa regione, accompagnati da una capacità a realizzare produzioni di qualità e altamente affidabili. Numerose società di fama internazionale hanno la loro sede principale in questa regione, come DaimlerChrysler, Bosh, Porsche, Trumpf, Hugo Boss, Heidelberger Druckmaschinen, SAP e Zeiss. Vi sono inoltre filiali di grandi gruppi internazionali, come IBM, Hewlett Packard, ABB e Citizen, oltre a numerose piccole e medie imprese. I settori di attività prevalenti sono l’automotive, la meccanica e l’elettronica, a cui si stanno affiancando con intensità crescente le attività nei campi dell’aerospaziale, dell’ingegneria ambientale, delle tecnologie dei microsistemi, della healthcare (salute) e delle biotecnologie. Anno 2005 Abitanti

Migliaia di persone 10.736

Occupati Migliaia di persone 5.093 di cui: 2,0% Agricoltura 32,2% Industria 6,1% Costruzioni 20,3% Commercio 39,4% Servizi Prodotto Interno Lordo Milioni di euro 330.715 di cui: 0,7% Agricoltura 34,4% Industria 4,2% Costruzioni 16,2% Commercio 44,5% Servizi Ricerca e sviluppo (spesa pubblica)

Milioni di euro 3.032

INDUSTRIA MANIFATTURIERA Imprese Numero 8.437 Occupati Migliaia di persone 1.198 di cui: 22,1% Macchinario 20,1% Costruzione veicoli 10,0% Prodotti in metallo 7,3% Macchine, impianti elettrici 5,9% Carta, cartotecnica 5,7% Strumenti di precisione 5,3% Alimentari, tabacco 4,8% Chimica 3,9% Prodotti sintetici 2,6% Comunicazioni 2,5% Tessile, abbigliamento Fatturato Milioni di euro 261.163 Fatturato esportato Milioni di euro 123.104 Fonte: Wirtschaftsministerium Baden-Wuttemberg, Broschüre: Wirtschaftsdaten Baden-Württemberg, 2006 Circa il 30% del prodotto interno lordo del Baden-Württemberg è prodotto nella regione di Stuttgart, che è perciò una delle regioni economicamente più forti della Germania. Le attività economiche sono basate su: servizi (43,3%), commercio (13,2%), industria (37,7%), edilizia (5,2%) e agricoltura (0,6%).

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Quella di Stuttgart è una delle regioni metropolitane più innovative in Europa. Vanta circa 2,7 milioni di abitanti e 160.000 imprese che generano un prodotto interno lordo pari, nel 2004, a 94 miliardi di euro, lo stesso dell'intera Finlandia. La regione di Stuttgart ha vinto più volte l'"Award of Excellence for Innovative Regions" conferito dalla Commissione Europea.

L’ottima reputazione a livello internazionale della regione si deve in prima battuta alla straordinaria sinergia creata tra gruppi aziendali di fama mondiale da un lato, e piccole e medie imprese, i cosiddetti "hidden champions" dall'altro, operanti soprattutto nei settori dell'industria automobilistica, elettronica, elettrotecnica e meccanica. Il successo di tale sinergia costituisce il punto di forza dell'intera regione sotto il profilo delle esportazioni e dell'innovazione. HP/Compaq Deutschland, Alcatel SEL, IBM Deutschland, Agilent Technologies, Trumpf, Stihl, Dürr, Kärcher, Lapp, Festo, WMF, Märklin, Leitz, Ritter Sport e molti altri sono nomi ormai noti in tutto il mondo.

La regione di Stuttgart è considerata il centro per antonomasia dell'industria automobilistica. Nomi quali DaimlerChrysler, Porsche, Neoplan, Bosch, Mahle, Mann + Hummel, Behr, Beru, Eberspächer, Bertrandt e molti altri testimoniano la lunga tradizione che la regione può vantare. Grandi complessi industriali, fornitori di sistemi e componentistica coadiuvati da istituti di ricerca e sviluppo, si fondono qui a formare un eccezionale cluster. L’insieme di tecnologia automobilistica ed informatica contribuisce inoltre a creare nuovi prodotti e a dischiudere nuovi mercati. La regione vanta anche un'ottima reputazione internazionale nel campo dei software: è, infatti, seconda solo alla Silicon Valley per numero di software aziendali venduti. Un punto di forza delle imprese operanti nella regione è il settore della ricerca e sviluppo; nell’area sono localizzate eccellenti infrastrutture per la ricerca, comprese molte università e istituti che sono all'avanguardia della nuova tecnologia, creando così un ambiente fertile per l'innovazione. Attualmente vanta la più alta densità di organizzazioni scientifiche, accademiche e di ricerca di tutta la Germania. Oltre ad infrastrutture industriali di Ricerca e Sviluppo e alla pura ricerca accademica, nella regione hanno sede un centro di ricerca su larga scala (il Centro Aerospaziale Tedesco - DLR), quattro istituti per la ricerca industriale congiunta, due istituti Max-Planck e sei istituti Fraunhofer Gesellschaft. La spesa per la ricerca e sviluppo nelle regione è approssimativamente pari al 6,2% del PIL e corrisponde ad oltre il 10% degli investimenti effettuati in tutta la Germania. La società di promozione economica della regione la Wirtschaftsförderung Region Stuttgart GmbH (WRS) fondata nel 1995, lavora per sfruttare al meglio il grande potenziale del territorio. La WRS contribuisce con le sue idee e progetti innovativi a sviluppare i punti di forza dell'economia regionale. Il lavoro in rete svolge un ruolo centrale. La WRS ha ideato uno strumento efficace di intermediazione immobiliare industriale attraverso un salone virtuale via Internet. Il principio è semplice: le città e i comuni possono inserire offerte di terreni o beni immobili industriali sul web, investitori, imprese e comuni ottengono così una veduta d'insieme dettagliata e possono, attraverso una ricerca dettagliata per criteri, trovare terreni o immobili rispondenti ai loro desideri. Più di 250 società hanno con questo mezzo trovato una nuova localizzazione.

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Da non dimenticare poi il secondo strumento realizzato per il trasferimento tecnologico lanciato dalla regione nel 1999 grazie a un programma di sostegno. Ben 16 città, più di 300 imprese (per lo più di piccola dimensione) e quasi 50 istituti di ricerca si sono raccolti in 16 centri regionali d'innovazione. I centri regionali d'innovazione hanno stabilito nuovi standard su scala internazionale.

La filiera aerospaziale nella regione di Stuttgart L’industria aerospaziale di Stuttgart poggia su una tradizione di vecchia data: il primo dirigibile Zeppelin è partito da Constance in Baden-Württemberg e nel 1998 un nuovo high_tech Zeppelin ha fatto il suo primo volo; nell’area hanno operato altri famosi pionieri come Eugen Sänger, Ulf Merbold ed Ernst W. Messerschmid.

Inoltre, le esperienze fatte nel campo dell’automotive e in altri settori tecnici hanno consentito di acquisire conoscenze, competenze e capacità nell’operare favorevoli ad un crescente sviluppo dell’industria aerospaziale nell’area. Stuttgart è diventata uno dei centri chiave per questa industria: diversi leader mondiali, come ad esempio EADS, Liebherr Aerospace e Thales, hanno localizzato diverse sedi nel Land; parallelamente altre importanti imprese locali, leader in altri settori, hanno riorientato parte della loro attività verso l’aerospaziale, come ad esempio Behr Industrietechnik oppure ZF Friedrichshafen. Questa Regione offre una eccellente base per le imprese aerospaziali anche per la presenza di numerose università, di istituzioni, tra cui il DLR - Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (Centro Aerospaziale Tedesco), di centri di ricerca e centri per il trasferimento di tecnologie. Ci sono poche zone in Germania e nel mondo che possono offrire una combinazione differenziata così soddisfacente di players, aziende aerospaziali di medie

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dimensioni, università e centri di ricerca. Il 25% delle aziende aerospaziali del Baden-Württemberg e l’80% dei centri di ricerca di riferimento per l’aerospaziale sono localizzati nella regione di Stuttgart.

La filiera aerospaziale localizzata nella regione di Stuttgart si caratterizza per essere una sorta di sotto-cluster del distretto della mobilità del Baden-Württemberg e dipende da una fittissima rete di industrie di subfornitura. Il Baden-Württemberg, in generale, è un territorio ad elevatissima intensità di imprese di subfornitura - una delle poche regioni al mondo che offre questo vantaggio. Le numerose e importanti innovazioni nell’ambito aerospaziale sono il risultato della stretta collaborazione fra settori differenti.

Le imprese della filiera Come già detto, sul territorio sono presenti grandi imprese e numerose PMI.

Tesat-Spacecom

Le radici della Tesat-Spacecom sono strettamente legate ai 100 anni di storia industriale della Telefunken. Per quattro decadi Tesat-Spacecom, localizzata a Backnang, ha progettato e prodotto payload per satelliti. Tesat-Spacecom conta 650 addetti e un fatturato di 115 milioni di euro. L'azienda ha partecipato a più di 350 progetti spaziali. Il prodotto di punta della Tesat-Spacecom è il MPM microwave power module.

Le attività spaziali della Tesat-Spacecom includono la progettazione, lo sviluppo, la produzione, l'integrazione e il collaudo di sistema così come l'equipaggiamento per le comunicazioni dei veicoli spaziali.

Tesat-Spacecom ha fornito payload o sottosistemi per i programmi spaziali ECS Eutelsat, DFS Kopernikus, TV-Sat, Artemis, Euroskyway, così come per i satelliti

Lavorazioni del metallo

Industria vetro,

plastica

Meccanica

di precisione, strumenti ottici

ICT

Elettromeccanica

elettronica

Automotive

AEROSPAZIALE

Servizi

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esplorativi Meteosat, Envisat, Metop, Helios II, Rocsat, Radarsat 2, Cryosat, Sar-Lupe, Terra-Sar, Cosmo.

Tra i maggiori committenti di Tesat-Spacecom si possono annoverare Alcatel Space, Astrium, Alenia Aerospazio, Lockheed Martin Space e Boeing Space Systems.

Fichtner Airports

La Fichtner Airports offre progettazione e consulenze per aeroporti civili, campi di atterraggio e aeroporti militari. La Fichtner Airports ha realizzato i seguenti progetti:

- Palanga Civili Airport, Lithuania - Master planning for the civil airports Floriana/Hungary, Al-Hasakah and

Ar’Raqqah/Syria, Libreville/Gabon, Palanga and Kaunas/Lithuania - Studio di Fattibilità per gli aeroporti di Bitburg, Brandenburg-Briest,

Stendal/Germany e Podgorica/Montenegro - Preparazione e conduzione del processo di privatizzazione di Guayaquil Civil

airport/Ecuador - Dresden Civil Airport, Germany - New Berlin Brandenburg International Civil Airport, Germany - Frankfurt am Main Civil Airport - Frankfurt-Hahn Civil Airport

Thales ATM Navigation

La missione di Thales ATM è di supportare la Air Transportation Community su scala mondiale costruendo sistemi CNS/ATM (Communication navigation Surveillance/Air Traffic Management) efficienti ed intercambiabili. Thales offre una gamma completa di prodotti e di servizi, compresi sistemi radar, centri di controllo, sistemi di navigazione e di atterraggio. La Thales ATM si dedica la miglioramento continuo dei suoi prodotti mettendo al primo posto la qualità secondo gli standard internazionali dettati dalla ISO 9001.

Innovative navigation

Innovative navigation sviluppa software concepiti secondo una progettazione modulare, di conseguenza molto più flessibili e applicabili a tutte le aree di navigazione, di assistenza alla guida, di controllo del traffico e di sorveglianza su acqua, terra e aria.

Non mancano poi importanti subfornitori provenienti dall’area del cluster della mobilità, come per esempio la Behr Industrietechnik (leader nella produzione di impianti di refrigerazione e climatizzazione) e la Recaro (terzo produttore al mondo di sedili per velivoli), che si sono inseriti nella filiera aerospaziale, con grande successo. Anche la Bosch, che sviluppa e produce sistemi telematici, partecipa attivamente alla filiera aerospaziale in quanto è uno dei soci più importanti del consorzio Galileo. Da non dimenticare, infine, che il software di navigazione Marco Polo è fornito dalla famosa omonima casa editrice localizzata a Ostfildern, a sud di Stuttgart.

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I centri di ricerca e le università Il tratto distintivo che rende interessante la regione di Stuttgart è la stretta interconnessione tra hightech, studi universitari improntati alla pratica e il vivace scambio con il mondo imprenditoriale. Le infrastrutture di ricerca presenti nella regione di Stuttgart sono tra le migliori a livello nazionale per quanto riguarda la ricerca fondamentale e applicata. Le capacità d'innovazione delle imprese operanti sul territorio vengono, così, completate da una fitta rete di università e istituti pubblici di ricerca. Nella regione l’offerta di studio e di ricerca è vastissima e fa capo a: l'Institute of Management and Technology (SIMT) di Stuttgart, 16 tra accademie e istituti superiori ad indirizzo scientifico, otto istituti Fraunhofer e Max Planck, l'Istituto di ricerca tedesco per l'aviazione e il volo spaziale e molte altri istituti. Il trasferimento dei risultati della ricerca per la creazione di prodotti innovativi e commerciabili viene sostenuto da numerose istituzioni come i Centri Steinbeis per il trasferimento tecnologico. L'enorme potenziale di innovazione della regione di Stuttgart viene testimoniato inoltre dal numero di brevetti qui depositati, che non ha eguali in nessun altro paese europeo. Inoltre, in nessun'altra regione tedesca si contano più imprese avviate nel settore delle tecnologie avanzate. Dal punto di vista strettamente legato all’aerospazio, la regione di Stuttgart si caratterizza per un’eccellente rete di ricerca: 15 dei 18 organismi di ricerca aerospaziale presenti in Baden-Württemberg sono situati a Stuttgart, compresi 4 istituti del centro aerospaziale tedesco (DLR) e 11 istituti del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale e Geodesia dell’Università di Stuttgart. In particolare, gli Istituti appartenenti al DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt) sono i seguenti: - Institute of Technical Thermodynamics - Institute of Structures and Design - Institute of Combustion Technology - Institute of Technical Physics La ricerca sviluppata in ambito universitario fa riferimento a tre importanti atenei. L'Università di Tubinga, che vanta una tradizione lunga oltre 500 anni, raggruppa tutte le principali facoltà scientifiche. Essa gode di fama internazionale nel campo delle scienze biologiche e naturali e vanta una vasta rete di cooperazioni e partenariati. La struttura di ricerca dell'Università di Hohenheim, invece, si concentra sulle bioscienze, sulle scienze agrarie e dell'alimentazione, sulla ricerca economica internazionale, sulla ricerca ambientale e sugli studi dell'Europa orientale. L'Università di Stuttgart è l’ateneo delle scienze tecniche e naturali e, a testimonianza dell'eccellente qualità della sua attività scientifica, è una delle università tedesche che riceve più finanziamenti dal settore privato. Nella graduatoria dei centri di ricerca elaborata dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft e dalla Humboldt Stiftung, l'Università di Stuttgart figura tra i primi posti. Gli Istituti di questa università che operano nell’ambito aerospaziale sono ben 11: - Institute of Flight Mechanics and Flight Control (IFR); - Materials Testing Institute di Stuttgart;

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- Institute of Aircraft Design; - Institute of Aerodynamics and Gas Dynamics; - Institute for Nuclear Energetics and Energy Systems (IKE); - Institute of Propulsion Systems; - Institute of Space Systems (IRS); - Institute for Statics and Dynamics of Aerospace Engineering and Geodesy; - Institute of Aerospace Thermodynamics; - Institute of Navigation (INS); - Institute for Combustion Technology (ITV).

I punti di forza - Presenza di un tessuto industriale molto articolato sia in termini di competenze

tecniche che di dimensione delle imprese; - Capacità di acquisire e riorientare verso il settore aerospaziale conoscenze e

competenze derivanti da altre esperienze produttive; - Ricca e diffusa attività di ricerca; - Capacità di fare rete tra imprese, ricerca, università; - Interventi di sostegno allo sviluppo dei punti di forza dell’economia locale, per

promuovere i centri di innovazione e per favorire lo scambio di tecnologie. Fonti Wirtschaftsministerium Baden-Württemberg (www.wm.baden-wuerttemberg.de) www.bw-invest.de www.region-stuttgard.de www.Fraunhofer.dewww.dlr.de www.belwue.de www.bdli.de

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4 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE NEL REGNO UNITO L’industria aerospaziale Britannica, seconda al mondo dopo gli Stati Uniti, conta su una compagine di 3.000 imprese, 125.000 addetti impiegati direttamente nel settore, 300.000 occupati nell’indotto e altri 38.000 impiegati dalle industrie britanniche all’estero. Con 2,5 miliardi di sterline l’industria aerospaziale si colloca tra i settori che maggiormente incidono sulla bilancia commerciale britannica. In termini di valore aggiunto pro-capite, l’aerospaziale è secondo solo al comparto farmaceutico. Gli ultimi anni sono stati anni di sviluppo sostenuto del settore: dal 1995 il peso sul mercato globale aerospaziale dell’industria britannica è salito dal 9% al 13%. Nello stesso periodo le vendite e il valore aggiunto per addetto hanno registrato, rispettivamente, un incremento del 140% e del 200%. Industria aerospaziale britannica (miliardi di sterline)

2005 Variazione 2004/2005

Fatturato 22,67 25% Nuovi ordini 30,79 33% Addetti 124.237 9% Spesa in R&S 2,70 31% Esportazioni 15,17 29% Fonte: Overview of the UK Aerospace sector, UK Trade&Investment L’industria aerospaziale britannica offre una gamma di prodotti diversificata: la produzione è costituita per il 48%, da sistemi e strutture, per il 27% da equipaggiamenti e per il restante 25% da motori.

Equipaggiamenti 27%

Motori 25%

Sistemi e strutture 48%

Fonte: Overview of the UK Aerospace sector, UK Trade&Investment

La ricerca britannica si avvale, oltre che di un cospicuo contributo pubblico (2,7 miliardi di sterline nel 2005), anche del supporto di grandi imprese (BAE Systems, Airbus, Rolls Royce, Bombardier, Boeing e Thales) e delle competenze di numerosissime università (per esempio la University of Sheffield che ha creato insieme a Boeing l’Advanced Manufacturing Research Centre AMRC). Inoltre, dalla collaborazione tra governo e industria ha preso forma e contenuto l’AeIGT (Aerospace and Innovation and Growth Team). Il Regno Unito è determinato a sostenere l'innovazione sul suo territorio e ha messo a punto numerosi piani per offrire assistenza alle aziende nel settore della R&S. Il governo ha introdotto un credito d'imposta per PMI al fine di agevolarle nell'organizzazione di R&S e per incoraggiarle a intensificare tale attività.

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La spesa per R&S riconosciuta comporta uno sgravio pari al 150% del costo. In questo modo per un'azienda che beneficia dell'aliquota di imposta sulle società del 19% riservato alle piccole imprese, i costi effettivi si riducono del 28,5%. È stato inoltre introdotto un nuovo sgravio fiscale per incoraggiare la R&S e l'innovazione nel Regno Unito nelle grande imprese. Le grandi aziende sono autorizzate a operare un'ulteriore detrazione dal loro imponibile pari al 25% della spesa corrente per R&S riconosciuti, da sommare alla normale detrazione del 100%.

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4.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLE MIDLANDS Il contesto economico delle Midlands L’area delle Midlands è costituita da due regioni distinte: le West Midlands e le East Midlands. Le West Midlands godono di una posizione privilegiata: sono, infatti, localizzate nel cuore del Regno Unito. Le West Midlands comprendono:

• le contee di Shropshire, Staffordshire, Warwickshire e di Worcestershire; • le unitary authorities di Herefordshire, Riforn-su-Trent e Telford e Wrekin; • e i sette distretti metropolitani di Birmingham, di Coventry, di Dudley, di

Sandwell, di Solihull, di Walsall e di Wolverhampton. Luogo di nascita della rivoluzione industriale, le West Midlands sono state conosciute come le officine del mondo. Ora, 150 anni dopo, la regione continua ad influenzare il mondo: le West Midlands vantano un business environment di prima categoria con una rete di subfornitura e un network di servizi professionali fortemente sviluppati. Nomi conosciuti a livello internazionale come Cadbury Schweppes, JCB e Wedgwood sono localizzati nelle West Midlands. L’ottima posizione centrale, la buona rete infrastrutturale e le competenze disponibili hanno portato aziende come Fujitsu, Vodaphone e Muller a scegliere le West Midlands come location. Le East Midlands costituiscono la quarta regione più grande d'Inghilterra e comprendono le contee di Derbyshire, di Leicesterschire, di Lincolnshire, di Northamptonshire, di Nottinghamshire e di Rutland. Il tessuto economico delle East Midlands è vario e può contare su aziende di primordine nei settori dell’elettronica, dell’ingegneria, dei prodotti farmaceutici e degli alimentari e bevande. Sono presenti sul territorio otto università, molte delle quali sono conosciute a livello internazionale per la loro eccellente ricerca. Nelle East Midlands è localizzato il National Space Centre.

West Midlands East Midlands Popolazione nel 2005 5.365 4.306 Tasso di disoccupazione (II trimestre 2006) 5,6% 5,6% Valore aggiunto nel 2005 (miliardi di sterline) 84,8 70,8 Valore aggiunto pro-capite (indice UK=100) 89,4 93,1 Numero di imprese (marzo 2004) 213.300 175.600

Fonte: ONS National Statistics Online Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione Le Midlands costituiscono uno dei più significativi cluster di imprese aerospaziali d'Europa e del Regno Unito. Più di tre quarti delle vendite in aerospaziale delle Midlands si riferiscono al mercato aeuronatico civile. Le competenze aerospaziali delle Midlands si concentrano essenzialmente su sistemi di alimentazione del velivolo:

• turbine a gas e altri sistemi di propulsione del velivolo; • sistemi elettrici, meccanici, idraulici, e pneumatici di controllo di parti mobili

di velivolo e motori; • metalli e tecnologie compositi per sistemi.

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Nel 2003 è stata costituita, con il supporto delle due agenzie di sviluppo regionale (East Midlands Development Agency’s EMDA e Advantage West Midlands AWM), la Midlands Aerospace Alliance. L’associazione sostiene, rappresenta e promuove gli interessi della filiera aerospaziale di tutta la regione (East Midlands e West Midlands). Dal 2005 l’associazione è diventata una società a responsabilità limitata la cui compagine associativa è costituita dalle imprese aerospaziali delle Midlands. All’interno del cluster operano, inoltre, più di 700 ditte che contribuiscono direttamente alla catena di subfornitura aerospaziale. La subfornitura riguarda essenzialmente i componenti elettromeccanici, idraulici, pneumatici, elettronici, elettrici e le lavorazioni specifiche dei metalli. Il cluster delle Midlands registra più di 45.000 addetti nelle proprie aziende. Un nutrito gruppo di imprese focalizza quasi esclusivamente la propria attenzione sul mercato aerospaziale, molte però hanno utilizzato le proprie capacità manageriali e tecnologiche per diversificare i loro sbocchi. Le imprese del distretto I principali produttori localizzati nel cluster aerospaziale delle Midlands sono: Alcoa Alcoa è leader mondiale nella capacità di fusione dell’alluminio e il secondo maggior produttore al mondo di alluminio, è, inoltre, il numero uno al mondo nella produzione e capacità produttiva di allumina. Alcoa collabora con Rolls-Royce (turbine per jet), Airbus (A380) e Boeing (777-300ER e C-17). Prodotti: motori, sistemi di combustione.

Alstom Aerospace Leader nella produzione di generatori e gruppi motore. Il portafoglio clienti di Alstom include General Electric, Rolls-Royce, Honeywell, Goodrich e Airbus. Prodotti: equipaggiamenti e sistemi idraulici, indicatori, sistemi di registrazione dati, manutenzione/riparazione/revisione Certificazioni: omologazione CAA, ISO 9001 Dunlop Aerospace La Dunlop Aerospace Braking Systems di Coventry, disegna e realizza freni al carbonio, sistemi frenanti e ruote in lega leggera per l’industria aerospaziale. Prodotti: dispositivi d’atterraggio, manutenzione/riparazione/revisione Certificazioni: omologazione CAA, FAA, JAR21, ISO 9001 Goodrich Goodrich Corporation è leader nella fornitura di sistemi e servizi per l’industria aerospaziale e della difesa. Goodrich offre un’ampia gamma di prodotti: dalle aerostrutture ai dispositivi di atterraggio, sistemi di controllo motore, sensori e sistemi di sicurezza. Goodrich rifornisce:

- in ambito civile: Airbus, Boeing, BAE Systems, Bombardier, Cessna, Dassault, EADS, Embraer, Fokker, Gulfstream, Piaggio, Pilatus, Raytheon, Saab, Sukhoi, AVIC I Commercial Aircraft Company;

- difesa e spazio: HAL LCA, Aermacchi, Airbus, BAE Systems, Boeing, Alenia, EADS, Dassault, Embraer, Korean Aerospace Industries, General Atomics Aeronautical Systems, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Panavia, Pilatus, Raytheon.

Prodotti: pannelli e componenti elettrici, motori, equipaggiamenti e sistemi idraulici.

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HS Marston La Marston si occupa di disegno, produzione e collaudo di scambiatori di calore e sistemi di condutture. Prodotti: pezzi standard. Rolls-Royce Un'azienda globale con circa 43.000 dipendenti in 48 Paesi e fatturato pari a 4,8 miliardi di euro. La Rolls-Royce è una delle aziende più conosciute al mondo. Rolls-Royce Aerospace è specializzata nella produzione di turbine a gas per velivoli civili e militari e offre soluzioni per la produzione, trasmissione e distribuzione elettrica agli impianti di potenza. Rifornisce inoltre clienti dei mercati navale e nucleare. Rolls Royce collabora con Airbus, Boeing, Lockheed Martin, Tupolev, BAE Systems, Bombardier, Gulfstream, Fokker, solo per citarne alcuni. Prodotti: motori, manutenzione/riparazione/revisione Roxel (UK Rocket Motors) Roxel è una compagnia anglo-francese nata nel 2003 dalla fusione della Celerg francese e della Royal Ordinance Rocket Motors Britannica. Roxel è posseduta dalla SNPE Matériaux Energétiques e dalla MBDA. Roxel combina l’esperienza francese e Britannica nel disegno, sviluppo e produzione di missili, propulsori e generatori di gas. Prodotti: armamenti e relativi equipaggiamenti. Certificazioni: Omologazione NATO/MOD. Smiths Aerospace Actuation Systems Smiths Aerospace produce sistemi integrati per velivoli civili e militari grazie alla grande esperienza nel digitale, nell’energia elettrica e nei sistemi meccanici. Smiths fornisce componenti di altissima precisione ai maggiori costruttori di motori per aeromobili (Boeing, Northrop Grumman, Airbus, Lockheed Martin). Prodotti: sistemi elettrici per l’energia ed equipaggiamenti, sistemi di combustione, indicatori, sistemi di registrazione dati, dispositivi d’atterraggio, manutenzione/riparazione/revisione, sistemi di navigazione ed equipaggiamenti, propulsori e rotori. Certificazioni: Omologazione CAA, JAR, NATO/MOD, OEM, ISO 9001.

Thales Thales UK è il più grande gruppo di elettronica specializzato in difesa, aerospaziale, sicurezza e servizi. Thales ha consolidato la sua struttura industriale nel Regno Unito attraverso acquisizioni per 2 miliardi di sterline. Thales partecipa ai più grandi programmi di aviazione civile e militare. E’ il principale fornitore di Airbus, ma è anche partner commerciale di colossi come Boeing, Bombardier, Dassault, Embraer e Sukhoi. Prodotti: armamenti e relativi equipaggiamenti, sistemi di volo automatico ed equipaggiamenti, sistemi di comunicazione ed equipaggiamenti, sistemi di navigazione ed equipaggiamenti

Timet Timet è il più grande fornitore al mondo di prodotti in titanio di alta qualità. Il Titanio grazie alle sue caratteristiche di resistenza e leggerezza è largamente usato nell’industria aerospaziale. L’attività di Timet spazia dalla ricerca, alla produzione alla distribuzione di titanio. Timet trasforma il materiale grezzo in spugna di titanio; i lingotti in fogli; si occupa della tornitura e della commercializzazione. Prodotti: produttore e fornitore di materiali. Certificazioni: Omologazione OEM.

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I centri di ricerca e le università Una potente rete costituita dalle attività di ricerca e sviluppo delle università delle Midlands supporta efficacemente il cluster dell’aerospazio.

Le Università della regione, infatti, offrono all’industria aerospaziale la loro rinomata competenza nell’ambito delle tecnologie ingegneristiche. Le Università, inoltre, ospitano Centri di Ricerca di portata nazionale e mondiale che giocano un ruolo fondamentale nelle sviluppo e nel successo del cluster aerospaziale delle Midlands. Questi Centri hanno sviluppato insieme alle imprese del distretto competenze specializzate in alcune aeree:

• tecnologie di pulizia delle turbine a gas • sistemi di controllo more-eletric • celle a combustibile speciali • materiali leggeri e resistenti ad alte temperature • tecniche di lavorazione innovative.

Inoltre, alcuni Centri di Ricerca che focalizzano l’attenzione su temi inerenti il controllo degli UAV, sistemi ingegneristici e fotonici, hanno attratto numerose imprese aerospaziali internazionali. Aston University L’Aston University è conosciuta a livello internazionale per l’offerta di competenze nella ricerca aerospaziale. I gruppi di ricerca della Aston costituiscono una valida piattaforma per le imprese aerospaziali del distretto. In particolare, le unità di ricerca maggiormente interessate all’aerospaziale sono:

• Polymer Processing & Performance Research Unit • The Information Processing and Pattern Analysis Research Group

University of Birmingham L'università di Scienze e Ingegneria di Birmingham vanta un fatturato annuale di più di 270 milioni di sterline ed oltre 20.000 allievi. Il dipartimento di metallurgia e scienza dei materiali, in particolare, è un polo importantissimo per le applicazioni aerospaziali in termini di materiali e processi di produzione. I gruppi di ricerca più importanti:

• Rolls-Royce University Technology Centre for Materials

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• Cold hearth refining • Corrosion of high strenght aluminium airframe alloys • Fuel cells research at the Department of Chemical Engineering

Coventry University Alla Coventry l’attività aerospaziale si concretizza nell’insegnamento. La Coventry University è una delle prime cinque università britanniche in termini di allievi iscritti a corsi di ingegneria. La ricerca aerospaziale applicata della Coventry coinvolge numerosi gruppi industriali (ad esempio Airbus). Si possono trovare all’interno dell’Università i seguenti gruppi:

• Helicopter crash protection • Advanced actuation systems for electric aircraft • Centre for Advanced Joining: The Centre houses the Laser Aided Material

Processing (LAMP) • Design Institute

De Montfort University La De Montfort University offre supporto in termini di ricerca, formazione, consulenza alle imprese aerospaziali aiutandole a rispondere in maniera sempre più efficiente alle esigenze del cliente. I gruppi di ricerca della De Monfort:

• Centre for Manufacturing • MSc Rapid Product Development • Rapid Prototyping and Manufacturing Group (RPMG) • Mechanical Engineering / Combustion and Computational Fluid Dynamics

Research Group: • Manufacturing support • High temperature materials • Technical textiles

University of Leicester L'università offre competenze eccelse in ambito aerospaziale ed è Academic Capability Partner (ACP) della BAE Systems. La collaborazione con la BAE si concentra sui sistemi di controllo, in particolare, quelli che riguardano gli UAV. L'università inoltre accoglie il più grande centro accademico europeo per ricerca spaziale. I centri all’interno dell’University of Leicester:

• Mechanics of Materials Research Group • Thermofluids and Environmental Engineering Research Group • The Space Research Centre

Loughborough University La Loughborough University ospita uno dei principali centri di ricerca Rolls Royce, l’ University Technology Centres (UTCs), e il Systems Engineering Innovation Centre (SEIC – partner di BAE Systems e dell’East Midlands Development Agency). L’Università di Loughborough intraprende una vasta gamma di ricerche nell’ambito della tecnologia aerospaziale, grazie ai seguenti dipartimenti e centri:

• Dipartimento di ingegneria aeronautica ed automobilistica • Systems Engineering Innovation Centre (SEIC) • Innovative Manufacturing and Construction Research Centre (IMCRC)

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The University of Nottingham L'aerospazio è il tema più importante per quanto concerne la ricerca all’University of Nottingham. Numerosi dipartimenti lavorano a stretto contatto dei grandi gruppi aerospaziali (Rolls-Royce, BAE Systems e Smiths Aerospace), tra questi vi sono:

• Innovative Manufacturing Research Centre (IMRC) • The Structural Integrity and Dynamics Research Group • The Thermofluids Research Group • The Composite Materials Group • The Advanced Materials Group • The Power Electronics Machines and Control Group • The Ultrasonics and Non-destructive Evaluation Group • The Institute of Engineering Surveying and Space Geodesy • The University of Nottingham Business School

The University of Warwick Un dipartimento della facoltà di Ingegneria, il Warwick Manufacturing Group (WMG) offre una ampia varietà di servizi di consulenza e di ricerca ed è attivamente coinvolto nel sostegno e nello sviluppo della tecnologia aerospaziale a livello nazionale ed europeo. La missione di WMG è quella di perfezionare la competitività in ambito aerospaziale attraverso l’innovazione e le nuove tecnologie. Il WMG svolge un ruolo chiave nella UK Lean Aerospace Initiative (UKLAI) ed è partner del National Advisory Committee for Aerospace Manufacturing (NACAM). Il WMG vanta, inoltre, una lunga tradizione in collaborazioni con grandi aziende aerospaziali: Airbus, BAE Systems, GKN, Meggitt/Dunlop, Rolls-Royce e Smiths.

I temi di ricerca del WMG: • Qualità and reliability • Cuncurrent engineering • Rapid manufacturing

The University of Wolverhampton La Wolverhampton riunisce le proprie competenze tecnologiche nel Research Institute in Advanced Tecnologies (RIATec). L'istituto fondato nel 2003, conta 50 ricercatori attivi ed oltre 100 allievi. Circa il 30% del lavoro di ricerca del RIATec riguarda l'industria aerospaziale. L'istituto ha lavorato a stretto contatto con industrie aerospaziali quali Goodrich, BAE Systems e RAF Cosford. La ricerca riguarda principalmente:

• Modellistica e simulazione • Ricerca dei materiali • Test sui materiali • Powder metallurgy • Superplastic forming • Sviluppo di nuovi prodotti

Da non dimenticare, inoltre, la presenza dell’University of Derby, della Nottingham Trent University e dell’University of Central England (UCE). Innumerevoli altre organizzazioni attive nella ricerca completano il quadro infrastrutturale della regione.

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I punti di forza Il punto di forza del cluster sta nella strategia di sviluppo adottata che si muove su due linee con forti sinergie:

• investimenti chiave atti a promuovere la diversificazione delle capacità del cluster;

• azioni di promozione di networking e collaborazione locale e regionale. In particolare, il distretto delle Midlands si fa forte di:

1. Elevata specializzazione nel settore; 2. Disponibilità di un’ampia e qualificata rete di subfornitori; 3. Ricca offerta di formazione e ricerca universitaria in grado di collaborare

strettamente con le imprese: 4. Supporto del governo per investimenti in R&S da parte delle PMI. KEY FACTORS che hanno portato il distretto al successo: • Stesura di previsioni riguardo le tecnologie e la struttura industriale per il

cluster di domani. • Sviluppo di altri cluster regionali come quelli dell’energia e automotive settori

nei quali le risorse possono essere ricollocate e le economie di scala sviluppate.

• Diversificazione del mercato dando risalto alle competenze regionali aerospaziali.

• Mantenimento e sviluppo del rapporto tra produttori e fornitura specializzata, vista l’importanza nel caso di partecipazioni a progetti internazionali e programmi di ricerca.

• Sviluppo del mercato “manutenzione, riparazione e revisione” delle imprese aerospaziali al fine di assicurarsi nicchie di mercato che possano generare profitti anche nell’ultima fase del ciclo di vita del prodotto.

• Supporto alle imprese regionali coinvolte in particolari settori dell’aerospazio quale l’avionica che arricchiscono l’offerta del cluster.

Fonti Overview of the UK Aerospace sector https://www.uktradeinvest.gov.uk/ http://www.midlandsaerospace.org.uk http://www.sbac.co.uk/pages/88972133.asp www.emda.org.uk www.advantagewm.co.uk www.statistics.gov.uk ONS National Statistics Online www.statistics.gov.uk

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5 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN SPAGNA 5.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEI PAESI BASCHI Il contesto economico dei Paesi Baschi I Paesi Baschi hanno una tradizione industriale di lunga data, iniziata 300 anni fa con l’avvio delle attività siderurgiche e metallurgiche, continuata con lo sviluppo dei cantieri navali e della meccanica pesante, per evolvere negli ultimi anni verso i settori a tecnologia più avanzata. Localizzati nel nord-ovest della penisola Iberica, rappresentano una delle più ampie aree industriali della Spagna e sono contraddistinti da una spiccata capacità di adattamento ai cambiamenti richiesti dallo sviluppo tecnico e tecnologico. Questa capacità di adeguarsi rapidamente alle nuove esigenze è favorita, tra l’altro, dalla presenza nell’area di numerosi centri di ricerca e istituzioni, che facilitano un rapido trasferimento delle nuove tecnologie, nonché di quattro prestigiose università tra cui quella di Ingegneria Industriale, che favoriscono l’acquisizione di conoscenze a capacità specialistiche. La propensione imprenditoriale dei baschi, inoltre, ha portato allo sviluppo di un tessuto di piccole e medie imprese specializzate, in grado di rispondere ad un’ampia gamma di esigenze di subfornitura. Imprese (2003)

N. totale 171.988

Occupati Migliaia di persone 912,5 di cui: 1,8% Agricoltura 26,9% Industria 9,1% Costruzioni 62,2% Servizi Prodotto Interno Lordo Milioni di euro 44.881 di cui: 1,4% Agricoltura 32,2% Industria 7,9% Costruzioni 58,5% Servizi Importazioni

Milioni di euro 12.474

Esportazioni

Milioni di euro 13.521

Ricerca e sviluppo

% del PIL 1,48

Settori industriali con una maggior presenza: Acciai e acciai speciali Aeronautica e spazio Automotive Impianti Elettrodomestici Elettronica, informatica, telecomunicazioni Macchine utensili Imprese certificate ISO 9000

Numero 4.016

Imprese certificate ISO 14001

Numero 675

Fonte: Gobierno Vasco e EUSTAT, 2003 e 2004; Departamento Industria, Comercio y Turismo, 2004

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Il settore aerospaziale nei Paesi Baschi Tra le attività industriali più consolidate sul territorio vi sono quelle collegate al settore aeronautico e spaziale. E’ un settore abbastanza giovane ed in continua crescita che riesce ad essere sempre più competitivo ed è in grado di rispondere alle più svariate esigenze di progettazione, sviluppo, produzione di componenti per aeromobili, motori e veicoli spaziali. Le imprese basche che sviluppano attività connesse al settore aerospaziale e segnalate da SPRI - Sociedad para la Promoción y Reconversión Industrial, sono 44 e la loro offerta si articola come segue: - produzione componenti per motori: 15 imprese - produzione componenti per aerei: 20 imprese - produzione componenti per lo spazio: 15 imprese - sistemi di controllo ed elettronici: 2 imprese - lavorazioni: 19 imprese - lavorazioni speciali (taglio, foratura): 2 imprese - carpenteria metallica: 8 imprese - utensileria: 22 imprese - trattamenti termici e superficiali: 10 imprese - polverizzazione termica: 3 imprese - compositi: 4 imprese - assemblaggio: 21 imprese - riparazioni e manutenzione: 4 imprese - prove non distruttive: 12 imprese - prove e certificazioni: 10 imprese - ingegneria: 26 imprese - progettazione e sviluppo: 16 imprese - approvvigionamento e gestione materiali: 4 imprese - studi di fattibilità: 1 impresa - integrazione di sistemi e componenti: 3 imprese - training, formazione: 6 imprese

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Sviluppatasi a metà degli anni ’80, l’industria aerospaziale basca concorre per il 25% alla formazione del fatturato totale del settore a livello nazionale.

2000 2001 2002 2003 2004 Fatturato (milioni di euro) 535 652 616 681 724 R&S (milioni di euro) 108 77 74 141 113 Export (milioni di euro) 469 552 537 551 544 Occupati (numero) 3310 4234 4343 4769 5347 R&S (% sul fatturato) 20,2 11,8 12,0 20,7 15,7 Incidenza export (% sul fatturato) 87,7 84,7 87,2 81,0 75,1

Fonte: SPRI, Sector Aeroespacial Vasco L’attività aerospaziale basca è cresciuta ulteriormente nel 2005 raggiungendo un fatturato complessivo di 780 milioni di euro, il 97% dei quali sono stati realizzati dalle 32 aziende facenti parte della “Asociación Cluster de Aeronautica del País Vasco – HEGAN”. Questa associazione raggruppa la maggioranza delle imprese aerospaziali basche (in esse opera il 93% degli occupati nel settore aerospaziale) e assume il ruolo di guida del distretto aerospaziale basco. Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione L’industria aerospaziale nei Paesi Baschi si è sviluppata grazie alla collaborazione tra le diverse imprese che a metà degli anni ’80 iniziavano la loro attività in questo settore e all’impulso dato dal Departamento de Industria del Gobierno Vasco che ha supportato la creazione di una associazione di settore che seguisse il modello del distretto. Il ruolo pubblico è stato rilevante nel promuovere e realizzare tutte quelle attività propedeutiche all’avvio concreto del distretto e nella organizzazione del distretto stesso in forma di associazione tra imprese. In particolare, le principali tappe del percorso seguito sono state: 1992: il Governo basco, nell’ambito del Programma di competitività, incarica la

società Monitor-Sener di svolgere uno studio sulla competitività dell’industria aeronautica nella Comunità Autonoma dei Paesi Baschi;

1993: il Governo basco invita le imprese maggiormente coinvolte nel settore aeronautico a partecipare al distretto. Nel frattempo inizia a lavorare il Comitato tecnico del distretto, formato dalle imprese leader (Gamesa, ITP e Sener), dai centri tecnologici, dall’Università dei Paesi Baschi, da SPRI-Sociedad para la Promoción y Reconversión Industrial e dal Dipartimento dell’Industria dei Paesi Baschi;

1997: si costituisce la “Asociación Cluster de Aeronautica del País Vasco – HEGAN” con Gamesa, ITP e Sener come soci fondatori.

HEGAN, come associazione di imprese aeronautiche basche, persegue le seguenti finalità: - promuovere lo sviluppo di un tessuto industriale consolidato, competitivo e

proiettato nel futuro; - definire delle politiche comuni per il potenziamento delle imprese sia

individualmente sia come settore; - fornire le linee guida al Governo dei Paesi Baschi in materia di sviluppo

tecnologico;

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- promuovere e favorire la partecipazione delle imprese associate ad eventi aerospaziali nazionali ed internazionali;

- contribuire alla formazione e specializzazione delle risorse umane promuovendo seminari, conferenze e corsi;

- stimolare le sinergie tra gli attori presenti nei Paesi Baschi (imprese, centri di ricerca, università, istituzioni pubbliche) per accrescere la competitività.

Attualmente fanno parte dell’associazione HEGAN 32 imprese, ovvero la larga maggioranza delle imprese del distretto aerospaziale basco, e 3 centri tecnologici. La tendenza appare quella di incentivare l’adesione all’associazione delle imprese aerospaziali basche (nel 2005 hanno aderito 4 nuove imprese e i centri tecnologici), al fine di avere un rappresentante unico del settore aerospaziale basco che sia un modello di riferimento internazionale, quale associazione imprenditoriale che dà una risposta collettiva, attraverso la cooperazione, ai cambiamenti strategici del settore. Il ruolo di questa associazione all’interno del distretto aerospaziale basco risulta evidente se si confrontano alcuni dati. Nel 2004 (ultimo dato disponibile per il distretto aerospaziale basco) il peso di HEGAN sul distretto era: - 96,5% del fatturato, - 99,6% dell’export, - 93,5% degli occupati, - 96,5% delle spese per R&S. Dimensioni dell’associazione HEGAN 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Fatturato (milioni di euro) 433 535 636 602 661 699 756 Esportazioni (milioni di euro) 359 469 547 531 545 542 524 Occupati 2.922 3.310 4.076 4.182 4.350 4.999 5.348 Investimenti in R&S (milioni di euro) 77 108 71 71 137 109 74 Fonte: HEGAN, Annual Report 2005 Le imprese associate ad HEGAN sono in grado, nel loro insieme, di rispondere alla domanda proveniente da tutti i sottosettori aerospaziali: dallo studio del prodotto e i relativi servizi inerenti la fase di ricerca e sviluppo alla progettazione, produzione, controllo e certificazione. Va ricordato, a questo proposito, che la totalità delle imprese associate è certificata secondo le norme EN9100 e che il 65% dei processi speciali delle imprese aerospaziali basche sono già certificati secondo il NADCAP, uno schema aeronautico dei processi speciali a validità mondiale. Le imprese basche sono presenti tanto in programmi di grandi aeromobili, tra i quali l’AIRBUS 380, il resto della famiglia degli Airbus e alcuni modelli Boeing, come negli aeromobili regionali e commerciali (Embraer e Bombardier), negli elicotteri (Sikorsky, Boeing), nei programmi per la difesa. Questa diversificazione, che vede sviluppare rapporti con diversi fabbricanti e la partecipazione a diversi programmi aeronautici e spaziali, garantisce una buona stabilità del settore aerospaziale basco. L’attività delle imprese basche si concentra, comunque, sulla produzione di parti delle strutture e di motori per aeromobili.

Attività dell’associazione HEGAN Fatturato 2005 Occupati (milioni di euro) % Numero % Strutture 355 47 3.025 57 Motori 345 46 1.835 34 Sistemi ed equipaggiamenti 40 5 375 7 Spazio

16 2 113 2

Totale 756 100 5.348 100 Fonte: HEGAN, Annual Report 2005

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Le imprese del distretto Le imprese del distretto che svolgono un ruolo principale sono Aernnova Aerospace S.A. (ex Gamesa Aeronautica), Industria de Turbo Propulsores - ITP S.A. e Sener- Ingenieria y Sistemas S.A., che concorrono a formare larga parte del fatturato di HEGAN e quindi del distretto. Aernnova Aerospace S.A. Questo è il nuovo nome della società Gamesa Aeronautica, acquisita nell’aprile 2006 da un consorzio capeggiato dalla Cassa di Risparmio di Castiglia-La Mancia (CCM) e dal passato consigliere delegato dell’intero gruppo Gamesa. Aernnova è un gruppo formato dalla capogruppo e da 18 consociate, le cui principali attività sono la progettazione, lo sviluppo e la costruzione di grandi assemblati strutturali e di parti complete di aeromobili, nonché la gestione integrale di progetti, ricorrendo significativamente all’impiego di subfornitori nel ciclo produttivo. Le sue attività in campo aeronautico sono concentrate in due centri di profitto: “Strutture Aeronautiche” (ali, code orizzontali e verticali, fusoliere, strutture per motori, interni) e “Componenti Aeronautici” (parti in materiali compositi come fibra di carbonio, fibra di vetro, kevlar e grandi componenti meccanizzati). Il fatturato 2005 è ammontato a 313 milioni di euro e attualmente impiega 2.700 persone ripartite tra Spagna e Brasile. I principali segmenti di mercato in cui opera sono quelli degli elicotteri, degli aerei per il trasporto regionale e quelli per il trasporto executive. Il suo portafoglio ordini include committenti come Airbus, Boeing, Bombardier, EADS, Embraer, Eurocopter e Sikorsky. Industria de Turbo Propulsores S.A. E’ la capogruppo del Gruppo ITP ed è partecipata da Sener Aeronautica (53,125%) e da Rolls-Royce (46,875%). Il Gruppo ITP sviluppa attività di progettazione, ricerca e sviluppo, fabbricazione e fusione, montaggio e prove di motori aeronautici e turbine a gas. Inoltre realizza attività di manutenzione di motori e aeromobili e presta servizio di leasing così come compravendita di motori. È anche il servizio ufficiale di manutenzione della maggior parte dei fabbricanti di motori esistenti al mondo, con una capacità di riparazione di più di 400 motori l’anno. Le imprese che compongono il gruppo, oltre all’Industria de Turbo Propulsores, sono ITR Mexico (manutenzione), PCB (microfusione di superleghe), ITA - Industria de Tuberías Aeronáuticas con sede a Zamudio (Bizkaia) ITD, la commerciale AMTEC (leasing e compravendita di motori) situata in Florida. Complessivamente il gruppo conta 13 centri produttivi in Spagna, Gran Bretagna Messico, USA; il fatturato 2005 è ammontato a 377 milioni di euro e gli investimenti in ricerca e sviluppo a 51 milioni di euro; gli occupati complessivi sono più di 2.300, di cui 1.516 occupati presso ITP, 429 presso ITR. ITP ha ottenuto numerose certificazioni e omologazioni da clienti. È certificato in base alle norme: EN9100, EN9110, PECAL/AQAP 2110, UNE-EN IS0 9001, EASA Parte 21 Subparte J (DOA), EASA Parte 21 Subparte G (POA), EASA Parte 145, FAR 145, DNAR 145 (Aviación Civil Argentina), RBHA 145 (Aviación Civil Brasileña), ISO 14001: 2004, EMAS (EcoManagement and Audit Scheme) II, ISO 17025, OHSAS 18001, NADCAP, uno schema aeronautico dei processi speciali a validità mondiale. E’ omologato da: Rolls-Royce (GB), Rolls-Royce Corporation (USA), Rolls-Royce Deustchland (D), General Electric (USA), Honeywell Engines and Systems (USA), Snecma (F), Turbomeca (F), Pratt &Whitney (USA), Pratt &Whitney (Canada), Airbus España.

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Sener, Ingeniería y Sistemas S.A. E’ una società di ingegneria sorta a metà degli anni cinquanta per operare nel campo dell’ingegneria navale; è localizzata a Las Arenas (Bizkaia). Col tempo l’attività si è ampliata ad altri campi e nel 1967, sviluppando il suo primo progetto internazionale, vince una gara dell’Agenzia Spaziale Europea ESA (all’epoca chiamata ESRO) per la costruzione della rampa di lancio di sonde spaziali a Kiruna in Svezia. Da questo momento la partecipazione di Sener ai più importanti progetti spaziali è in continuo aumento. Sener, inoltre, è presente nell’industria aerospaziale attraverso le sue partecipazioni azionariali e tecnologiche in ITP, Hisdesat, Arianespace, Galileo Sistemas y Servicios, Orbital Recovery Limited. Attraverso queste partecipazioni Sener è attiva in diversi campi: sistemi e meccanismi per i lanciatori, sottositemi di controllo del posizionamento e dell’orbita di veicoli spaziali, sviluppo di satelliti, costruzione e manutenzione di motori per aeromobili e turbine a gas. Queste tre imprese, Aernnova Aerospace S.A. (ex Gamesa Aeronautica), ITP – Industria de Turbo propulsores S.A. e Sener - Ingeniería y Sistemas S.A., per lo sviluppo della loro attività possono trovare, nell’ambito del distretto, altre aziende di produzione di dimensioni inferiori, che spesso lavorano in un rapporto di subfornitura, mentre più raramente assumono in proprio l’esecuzione di parti, componenti e attrezzature. Possono contare, altresì, sull’apporto fornito da società di ingegneria e centri di ricerca tecnologica, anch’essi presenti nel distretto, con cui collaborano per la realizzazione di progetti e lo sviluppo di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate. I centri di ricerca e le università L’attività delle imprese aerospaziali basche è supportata dalla presenza nella regione di infrastrutture finalizzate ad accogliere le imprese tecnologicamente più innovative e ad offrire loro tutta una serie di servizi avanzati nel campo della ricerca e del trasferimento tecnologico. Infatti, nei Paesi Baschi sono localizzati tre grandi parchi tecnologici, uno per ciascuna provincia basca: Parco Tecnologico di Zamudio (Bizkaia), Parco Tecnologico di Miñano (Álava) e Parco Tecnologico di San Sebastian (Gipuzkoa). In essi sono ubicate oltre 260 imprese; tra queste vi sono alcune tra le più importanti del settore aerospaziale, come Gamesa e ITP, e numerosi Centri di ricerca, come ad esempio CTA – Centro Tecnologico Aeronautico, Fatronik, CEIT. La presenza in questi parchi di imprese che operano in settori tecnologicamente avanzati, centri di ricerca, centri universitari e centri di trasferimento delle tecnologie favorisce lo sviluppo e la crescita tecnologica, nonché il mantenimento formale ed operativo delle relazioni tra università, centri di ricerca e istituzioni. CTA – Centro Tecnologico aeronautico Situato all’interno del parco Tecnologico di Álava, è uno dei centri di ricerca più rilevanti per il settore aerospaziale spagnolo. Operativo dal 1997, è specializzato nello sviluppo di prove e certificazioni di componenti di prodotti aeronautici e spaziali, con un elevato livello di R&S. Tra i membri fondatori vi sono le principali imprese aerospaziali basche (Gamesa Aeronáutica, Industria de Turbo Propulsores – ITP e Sener – Ingegnería y Sistemas), nonché enti pubblici che tuttora ne offrono un supporto. Ma numerosi e frequenti sono anche i rapporti con le PMI che operano nel settore aerospaziale (ad esempio: Burulan, Eurobloks, Gruppo TTT, José Lazpiur, Mesima Bilbao, Metraltec, Neotex, Novalti, Nuter, Siegel, Sk-10, Spasa, Telleres Aratz, Tecnichapa).

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CTA fa parte del Basque Technology Network (SARETEK) e dell’International Fire Test Working Group, organizzato dalla Federal Aviation Administration (FAA) e è membro dello Spanish Fire Laboratories Association (AELAF). Inoltre, CTA fa parte della Federation of Spanish Innovation and Technology Entities (FEDIT) e di HEGAN, Aeronautics and Spaca Cluster Association dei Paesi Baschi. Attualmente CTA partecipa attivamente al programma europeo Aisha, programma che si propone lo sviluppo di sistemi per controllare in tempo reale l’integrità delle strutture aeree e vede coinvolti imprese, centri di ricerca e università di diversi paesi europei. CTA, inoltre, ha guidato il progetto per creare il Virtual Aeroacoustics Institute (IVAe) un gruppo di centri, università e imprese che porta avanti la ricerca e sviluppa attività nel campo dell’aeroacustica in Spagna. In ambito internazionale le tecnologie sviluppate da CTA sono esportate in Francia, Brasile, Germania e Stati Uniti. CTA ha intrapreso numerosi progetti per le maggiori imprese aeronautiche come ad esempio Airbus (A380), EADS, Socata, Eurocopter, Embraer e Boeing. CTA ha acquisito le certificazioni ISO 9000 (BVQI) e ISO 17025 (ENAC), così come la certificazione EN-9100 (BVQI) e la DGAC Fire Laboratory. Fatronik E’ un centro specializzato nella generazione di dispositivi intelligenti che richiedono l’impiego di svariate tecnologie: meccaniche, elettroniche e di comunicazione. La sede centrale è localizzata nel Parco Tecnologico di San Sebastian (Gipuzkoa). Sorto nel 1986 per rispondere alle esigenze in campo tecnologico di alcuni produttori di macchine utensili, alla fine degli anni novanta ha esteso la sua attività di ricerca e sviluppo, trasferimento di tecnologie, creazione di nuove imprese anche ad altri settori, tra i quali l’aeronautica. Le attività rivolte al settore aeronautico spaziano dalla ricerca di soluzioni ottimali nei processi di trapanatura dei materiali aeronautici (alluminio, compositi), alla progettazione di macchine specifiche per la saldatura per attrito (Friction Stir Welding, FSW), campo in cui FatroniK è particolarmente attivo essendo membro del “The Welding Institute” e di Eurostir. Sviluppa attività di ricerca anche nel campo dello stampaggio incrementale (Incremental Sheet Forming, ISF). In collaborazione con l’Universidad del Pais Vasco (UPV/EHU) ha lavorato allo studio, caratterizzazione e ottimizzazione del processo di lavorazione ad alta velocità delle parti strutturali aeronautiche a rigidità ridotta. Fatronik ha sviluppato collaborazioni con altri centri tecnologici, università, imprese e enti pubblici e privati. Nel 2006 Fatronick ha avviato le procedure per aderire a Tecnalia, uno dei primi raggruppamenti privati di ricerca applicata in Europa. Tecnalia Corporación Tecnológica Più che un vero centro è un raggruppamento di centri tecnologici: Azti, European Software Institute (ESI), Inasmet, Labein, Neiker, Robotiker e Fatronik. Tecnalia Corporación Tecnológica ha la sede principale nel Parco Tecnologico di Bizkaia. Dalla sua creazione, alquanto recente risalendo al 2001, ad oggi ha conosciuto un rapido sviluppo che ha fatto lievitare il suo fatturato dai 40 milioni di euro del 2001 a 95 milioni di euro nel 2006. Tecnalia non solo raggruppa competenze e capacità facenti capo alle singole aziende che ne fanno parte, ma ha sviluppato un’ampia rete di rapporti e alleanze sia con altri centri tecnologici europei ed extraeuropei sia con università ed enti pubblici e privati. La divisione aerospaziale, Tecnalia Aerospace, si occupa dello sviluppo integrale del prodotto secondo le specifiche del cliente, ricercando soluzioni per una fabbricazione più flessibile, robusta e integrata. Il know how, di cui dispone, consente di offrire sia servizi in materia di ingegneria dei materiali, elettronica, sistemi software, componenti e subsistemi integrati, disegno meccanico, termico e

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elettrico, sia la produzione di prototipi e piccole serie. La sua attività si stende dai motori alle strutture, dai sistemi allo spazio. Nel campo dei motori: sviluppo e messa a punto di un sistema di test di usura e tenuta nelle guarnizioni degli ugelli, studi per l’abbattimento del rumore, sviluppo di un modello di simulazione del processo dello Spray Forming. Nel campo delle strutture: sviluppo di sistemi di protezione dal cromo, ricerca di alternative alla saldatura in piombo dei circuiti elettronici, sviluppo di un sistema per il riciclaggio dei materiali compositi di qualità aeronautica per un loro successivo uso in settori che richiedono una qualità tecnica meno elevata, studio delle nanotecnologie e delle tecniche di produzione dei materiali compositi. Nel campo dei sistemi: studio di alternative all’uso del cadmio, ora vietato, come sistema protettivo dei componenti del sistema di atterraggio. Nel campo dello spazio: studi sulla consolidazione della capacità di integrazione dei sottosistemi, sullo sviluppo di nuove tecnologie, come i nano materiali, sulle applicazioni con uso duale. Un apporto importante allo sviluppo delle attività aerospaziali del distretto basco è fornito anche dalla presenza nell’area di università e scuole di specializzazione che favoriscono l’acquisizione delle conoscenze scientifiche e tecniche necessarie per operare in questo campo e, al contempo, sviluppano una attività di ricerca con importanti ricadute sullo sviluppo tecnologico delle imprese. Infatti, sono attive quattro università con corsi di laurea, dottorati e centri di ricerca che investono in tematiche inerenti l’ingegneria e le tecnologie avanzate. La Universidad del País Vasco, con campus in ciascuno dei tre territori storici della Comunità Autonoma Basca (Álava, Bizkaia e Gipuzkoa), ha 31 facoltà che coprono le diverse aree del sapere, dalle scienze umanistiche a quelle economico-giuridiche, dalle scienze matematiche e fisiche a quelle ingegneristiche. Per l’anno accademico 2007-2008 ha in programma 45 corsi master per conseguire dottorati di ricerca tra i quali, per citarne alcuni, master in ingegneria dei materiali avanzati, master in ingegneria dei materiali rinnovabili, master in chimica applicata e materiali polimerici, master in nanoscienze, master nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La Universidad de Deusto ha due campus, uno a Bilbao, sede storica, e l’altro a San Sebastian (Gipuzkoa). Quest’ultimo è sorto nel 1963 come Istituto de Etudios Universitarios Técnicos diventando poi parte integrante della Universidad de Deusto. All’interno di questa università è particolarmente attiva la Facultad de Ingeniería – ESIDE che ha iniziato la sua attività nel 1970 con l’avvio della Escuela de Informatica. Di particolare importanza è anche la Fundacion Deusto che si propone di raggruppare e favorire gli interventi di creazione, sviluppo, trasferimento di tecnologie e di diffondere la conoscenza scientifica presso le imprese attraverso diverse modalità di servizi. In questo ambito sono numerose le collaborazioni e i progetti sviluppati con la Commissione Europea, università straniere, istituzioni spagnole e imprese. La Escuela Politécnica Superior, facente parte della Universidad de Mondragon (Gipuzkoa) è un altro importante centro presente nei Paesi Baschi per la formazione tecnico-scientifica. Oltre all’attività di formazione, particolare impegno è dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione. Gruppi di ricerca sono attivi nel campo dell’informatica, dei processi avanzati nella trasformazione dei materiali, dei sistemi avanzati di distribuzione di energia e elettrotecnologie, della innovazione e gestione dei sistemi industriali, della progettazione e controllo dei sistemi meccanici, strutturali e dei materiali.

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TECNUN, Escuela Superior de Ingenieros, localizzata a San Sebastian nel Campus Tecnológico de la Universidad de Navarra, si propone non solo di offrire una formazione a livello universitario orientata ad applicazioni concrete, ma anche di sviluppare lo studio e la ricerca attraverso programmi di formazione permanente del personale della scuola e la formazione di un gruppo selezionato di nuovi docenti e ricercatori. L’attività di ricerca di TECNUN si sviluppa in stretta collaborazione con il Centro de Estudios e Investigaciones Técnicas de Gipuzkoa (CEIT), con il quale condivide personale, laboratori e biblioteca. In tal modo l’interesse scientifico, tipico di una istituzione universitaria, è arricchito dall’interesse pratico proprio di un centro orientato al servizio all’industria. Tra i vari diplomi di specializzazione rilasciati da TECNUN vi è anche quello specifico in Aeronautica. I punti di forza - Industria relativamente giovane e largamente orientata a recepire tutto ciò che

vi è di innovativo; - Prevalente localizzazione in aree strutturate (Centri tecnologici) che favoriscono

l’interrelazione tra imprese, tra imprese e centri tecnologici, tra centri tecnologici e università e scuole;

- Presenza di una associazione che raggruppa la maggioranza delle imprese del settore aerospaziale e, di fatto, ne facilita i rapporti e diventa il rappresentante all’esterno;

- Volontà politica del Governo basco a creare le condizioni (in primis l’associazione e i centri tecnologici) per lo sviluppo del distretto tecnologico.

Fonti SPRI, Sector Aerospacial Vasco (www.spri.net) HEGAN, Annual report 2005 (www.hegan.com) Euskotek, Revista de la red de Parques Tecnológicos de Euskadi (www.rpte.net/euskotek/numero_05/Pagina_19.htm) www.metalunivers.com/Tecnica/Hemeroteca/ArticuloCompleto.asp?ID=15508 Asociación de Parques Científicos y Tecnológicos de España (APTE), Memoria APTE 2004

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6 I DISTRETTI AEROSPAZIALI IN ITALIA 6.1 IL DISTRETTO TECNOLOGICO AEROSPAZIALE DEL LAZIO La vocazione aerospaziale del Lazio nasce all'inizio del secolo scorso e la regione ancora oggi riveste un ruolo di rilevanza internazionale in questo settore. Questa posizione è stata rinforzata durante le ultime due decadi dall'impegno specifico dei governi nazionale, regionale e locale. Le grandi aziende e le PMI che operano nella regione sono caratterizzate da elevate competenze tecniche, dall’alta qualità e dalla grande diversificazione in progetti di portata nazionale e internazionale. Oggi Roma e il Lazio sono la sede del primo Distretto italiano Tecnologico Aerospaziale – Aerospace Technology District (DTA), grazie non soltanto all’offerta manifatturiera e tecnologica, ma anche alla evidente vocazione internazionale. L'industria aerospaziale del Lazio si è trasformata in un cluster di eccellenza e offre, tra l'altro, condizioni ottimali per le imprese europee che vogliono svilupparsi e affrontare il mercato globale. Il DTA è rappresentato da circa 250 aziende, che offrono occupazione a 30mila addetti e attivano un giro di affari di circa 5 miliardi di euro. Il Lazio conta su infrastrutture di grande valore e centri di ricerca e vanta una presenza radicata di aziende leader nel settore a livello internazionale. In particolare, hanno sede nella regione diverse imprese che operano nella progettazione, produzione e manutenzione di sistemi, strutture e componenti per l’aeronautica civile, per lo spazio, per la sicurezza e la difesa. Inoltre, nel Lazio è attivo il Galileo Test Range (GTR), un laboratorio permanente per la validazione del segnale Galileo e lo sviluppo di applicazioni di navigazione e posizionamento, creato dalla Regione Lazio e da un raggruppamento di imprese con il supporto operativo della Filas7. Nel Lazio, inoltre, sono presenti ben 9 aeroporti: tra questi, Roma Fiumicino e Roma Ciampino hanno rilevanza intercontinentale (4 piste) e internazionale (1 pista). Per volume di movimenti di aeromobili, passeggeri e merci, questi due aeroscali costituiscono un vero fulcro per il sistema aeroportuale nazionale. Nel 2006 gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino hanno registrato un traffico rispettivamente di 29.725.881 e 4.898.012 passeggeri. Le origini del distretto La storia del DTA inizia l’11 luglio 2003, giorno in cui la Regione Lazio ha approvato il Piano Regionale per l’Innovazione, con lo scopo di fornire un quadro dettagliato delle strategie e delle linee guida promosse e adottate dalla Regione nel campo dell'innovazione e del trasferimento tecnologico; parallelamente ha avviato i necessari rapporti e raccordi con il MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) al fine di poter realizzare il Distretto Tecnologico Regionale dell’Aerospazio in relazione alle competenze scientifiche e alle attive presenze industriali in tale settore, dando specifico mandato alla FILAS per coordinare i lavori preparatori attraverso un apposito gruppo di lavoro rappresentativo dei soggetti imprenditoriali e della ricerca pubblica e privata. La Regione Lazio, nel DPEFR – 2004-2006, ha, poi, individuato nella creazione del Distretto Tecnologico per l’Aerospazio l’iniziativa su cui far confluire risorse destinate alla ricerca. In data 19 dicembre 2003 la Regione Lazio ha deliberato di

7 La FILAS è la società dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e di innovazione del tessuto imprenditoriale della regione Lazio.

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destinare le risorse destinate alla Regione dalla delibera CIPE 17/03, pari a euro 14.554.800, per lo sviluppo del progetto Distretto Tecnologico per l’Aerospazio. La realizzazione di un Distretto Tecnologico nel settore Aerospaziale, Aeronautico e Aeroportuale è stata motivata dalla presenza nel Lazio di interessanti condizioni di base industriali e tecnico scientifiche. I punti di forza sono rappresentati dalle Università (Università di Roma La Sapienza, Tor Vergata, RomaTre e Cassino), dai centri di ricerca (privati e pubblici), e dalle numerose imprese, in particolare quelle che operano nella progettazione, produzione e manutenzione di sistemi, strutture e componenti per l’Aeronautica civile, per lo Spazio, per la Sicurezza e la Difesa. Infine, vanno menzionati il TecnoPolo di Castel Romano, il Polo tecnologico della Tiburtina e del Parco del Lazio meridionale, attivi nell’area del trasferimento tecnologico. Il progetto identificava cinque aree tematiche:

• metodologie di progettazione, materiali e tecnologie di produzione innovativi per componenti e strutture ad alta affidabilità, leggerezza e/o costo contenuto;

• nuove tecnologie e metodologie per apparati e sistemi spaziali di telecomunicazione e telerilevamento;

• nuove tecnologie e metodologie per apparati e sistemi avionici; • nuove tecnologie e metodologie per apparati e sistemi di comunicazioni

terrestri e avionici; • tecnologie emergenti nella gestione del traffico aereo e aeroportuale.

Le imprese del distretto La Regione Lazio rappresenta un’area di eccellenza di livello internazionale nel settore aerospaziale. Infatti, numerose imprese di rilievo internazionale, quali Telespazio, Alenia Aeronautica, Selex Sistemi Integrati, Thales Alenia Space, Elsag, Galileo Avionica, MBDA Italia sono presenti nel Lazio. Queste imprese rivestono un ruolo fondamentale nella rete di rapporti che caratterizzano il sistema economico-produttivo aerospaziale. Tuttavia, il distretto aerospaziale è costituito principalmente da PMI. Queste imprese lavorano a stretto contatto dei principali gruppi presenti nella regione e la loro attività è costituita essenzialmente dalla produzione di pezzi – produzione basata generalmente su disegni e specifiche dei committenti - o l'esecuzione di specifiche manifatture. Le imprese del settore operano nei seguenti segmenti di attività:

• componenti strutturali ed equipaggiamenti meccanici (progettazione e produzione di strutture e di componenti di velivoli ed elicotteri)

• motoristica (turbine a bassa pressione e produzione di ingranaggi) • sistemi Avionici ed Elettronici (progettazione e costruzione di componenti ed

equipaggiamenti aeronautici, tra cui: sistemi di comunicazione tattici e strategici per applicazioni militari; sistemi di sicurezza avionici, sistemi elettro-ottici, avionica di missione, sistemi di navigazione, sistemi di guerra elettronica; sistemi di protezione nucleare, chimica e batteriologica; sistemi di autoprotezione)

• sistemi spaziali (progettazione e produzione di sistemi di trasporto spaziali, satelliti per comunicazioni, osservazione della terra e applicazioni scientifiche)

• equipaggiamenti per aeromobili (fornitura di sottosistemi aeronautici, sedili eiettabili, inversori di spinta per motori aeronautici)

• sistemi per la gestione del traffico aereo (realizzazione di sistemi per la pianificazione, la sorveglianza e il controllo del traffico aereo e aeroportuale)

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• servizi e sistemi di supporto aeroportuale, Engineering e Maintainance, sicurezza (controllo del traffico aereo, sistemi di logistica integrata per applicazioni civili e militari).

In particolare: • a Roma/Fiumicino, punto di riferimento per le attività di Engineering e

Maintenance, dedicate allo sviluppo e alla gestione delle attività di ingegneria e manutenzione di flotte e velivoli di compagnie internazionali;

• presso l’Area Industriale di Pomezia, dove si progettano e producono Sistemi e Apparati per il settore avionico;

• a Latina, dove si progettano e costruiscono importanti strutture aeronautiche di cellula e sistemi di equipaggiamento destinati ai velivoli civili e militari;

• a Colleferro dove si progettano i motori a propellente solido di Ariane e Vega, e se ne produce parte dei loro componenti;

• a Frosinone e Anagni, dove si progettano e si producono importanti sottoinsiemi di velivoli/elicotteri in materiale composito;

• presso l’Area Tiburtina di Roma, dove sono presenti imprese del settore aerospaziale e avionico per applicazioni di telecomunicazioni, osservazione della Terra e navigazione satellitare.

La terza componente industriale del distretto aerospaziale è costituita dalle aziende che forniscono servizi e dalle società di consulenza tecnico-industriali.

Operano, come anticipato, nel Lazio: Telespazio Telespazio, una joint venture tra Finmeccanica (67%) e Thales (33%), è tra i principali operatori mondiali nella gestione dei satelliti e nei servizi di osservazione della Terra, di navigazione satellitare, di reti integrate per le telecomunicazioni multimediali, di connettività integrata e a valore aggiunto. Telespazio è all'avanguardia sui mercati di riferimento facendo leva sulle competenze tecnologiche acquisite, le proprie infrastrutture, la partecipazione ai grandi programmi spaziali internazionali: Galileo, Egnos, Gmes e Cosmo-SkyMed. Telespazio, la cui direzione generale è a Roma, ha circa 1.400 dipendenti, una rete di quattro centri spaziali e 22 siti dislocati in tutto il mondo. Il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, con oltre 90 antenne operative, è il più grande teleporto al mondo per usi civili. Una flotta di unità mobili attive in Italia e all'estero garantisce un'assistenza costante ai clienti h24, 365 giorni l'anno. Telespazio è attiva anche in Francia, attraverso Telespazio France e in Germania con Telespazio Deutschland.

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Alenia Aeronautica La missione di Alenia Aeronautica è ideare, progettare, realizzare e certificare velivoli militari e civili e sistemi di missione, anche nel settore in rapida espansione degli aerei a pilotaggio remoto. Alenia ha prodotto oltre 12.000 velivoli e dalla sua fondazione nel 1912 ha dato contributi innovativi al settore aeronautico, sia direttamente sia attraverso collaborazioni internazionali. Nei suoi stabilimenti vengono costruiti alcuni tra gli aerei più sofisticati del mondo quali Eurofighter Typhoon, C-27J, ATR42 MP e ATR72 ASW. Oltre 6.000 aerei civili volano con aerostrutture realizzate da Alenia, che è tra le poche aziende che possiedono competenze relative all'intero ciclo del velivolo e possono quindi operare in qualità di Prime Contractor. La società è presente nella progettazione e produzione dei più moderni aerei di linea quali l'Airbus A380 e il Boeing 787. La controllata Aeronavali ha posizioni di rilievo nella trasformazione di aerei. Selex Sistemi Integrati Selex Sistemi Integrati è la società Finmeccanica per la realizzazione di Grandi Sistemi. L'azienda è leader nella progettazione e nello sviluppo di sistemi complessi, composti da sensori prodotti direttamente o da altre aziende. Selex Sistemi Integrati è il leader europeo nella definizione e integrazione di sistemi per la difesa, la sorveglianza costiera e marittima e la gestione del traffico aereo. Le capacità di Selex Sistemi Integrati sono nei sistemi della Homeland Protection, nei sistemi integrati per la difesa aerea, nel C4I per il teatro di battaglia, nei sistemi di combattimento navali e nella gestione del traffico aereo e aeroportuale. Il pieno dominio delle tecnologie di base consente a Selex Sistemi Integrati di supportare sistemi e prodotti nel campo del controllo e della sorveglianza e di integrare sistemi in campo militare, paramilitare e di gestione del traffico aereo civile. Selex Sistemi Integrati è una realtà strategica nell'ambito del progetto Finmeccanica per la creazione del comparto dell'Elettronica per la Difesa e la Sicurezza. Elsag DATAMAT Elsag Datamat, nata dall'integrazione tra Elsag e Datamat nel 2007, è la nuova realtà industriale concepita per essere il centro di eccellenza nella progettazione e produzione di sistemi, servizi e soluzioni per l'automazione, la sicurezza, i trasporti, la difesa e lo spazio, l'informatica. Il patrimonio professionale di 4.000 risorse umane, il knowhow tecnologico, la capacità di operare in contesti critici, l'attitudine all'innovazione (testimoniata dai continui investimenti in ricerca e sviluppo) costituiscono solo alcuni degli elementi distintivi di Elsag Datamat, maturati in oltre un secolo di attività. La sensibilità nell'individuare problemi e progettare soluzioni, coniugata con competenze ed esperienze tecnologiche, informatiche e meccaniche collocano Elsag Datamat in posizione privilegiata per poter sviluppare nuovi prodotti e sistemi, con l'obiettivo di raggiungere la leadership nazionale e il riconoscimento internazionale nei mercati di riferimento. Galileo Avionica (SELEX Sensors and Airborne Systems) Selex Sensors and Airborne Systems è il secondo operatore più grande in Europa nel campo dell'elettronica per la difesa e occupa una posizione di leadership nel settore dei sistemi per sorveglianza, protezione, ricognizione, puntamento, navigazione e controllo e riproduzione di immagini. Selex S&AS controlla le aziende Selex Sensors and Airborne Systems, che ha sede nel Regno Unito, e Galileo Avionica, con sede in Italia.

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I principali sistemi prodotti includono: • sensori radar aerei; • sistemi bellici elettronici; • sistemi avionici e di missione; • sistemi elettro-ottici; • laser militari; • simulatori e veicoli aerei senza equipaggio.

MBDA MBDA nasce da una joint venture tra BAE SYSTEMS (37,5%), EADS (37,5%) e FINMECCANICA (25%). Con un fatturato annuo superiore a 3 miliardi di euro, un portafoglio commesse superiore a 13 miliardi di euro e oltre 70 clienti in tutto il mondo, MBDA è tra i primi costruttori mondiali di sistemi missilistici. Attualmente MBDA vanta 45 programmi di sistemi missilistici e di contromisure in servizio operativo e ha dato prova della sua capacità in qualità di Prime Contractor nella conduzione di grandi progetti multinazionali. MBDA gode di un vantaggio esclusivo. È infatti l'unica organizzazione di questo settore in grado di soddisfare le esigenze dei propri clienti in qualsiasi ambiente operativo: aria, terra e acqua. I centri di ricerca e le università Si contano più di 1.000 ricercatori ed esperti che operano oggi nel Lazio nelle attività che coinvolgono studi, esperimenti e/o disegni nel campo aerospaziale (in università, nei centri di eccellenza nello studio sui materiali e nei centri di ricerca). Le strutture di ricerca più importanti localizzate nella regione sono:

• Agenzie spaziali: L'Agenzia Italiana dello Spazio e l’Agenzia Spaziale Europea. Fondata nel 1988, l’ASI all'interno delle competenze del Ministero dell'Università e della Ricerca (MIUR) promuove, coordina e sviluppa le attività spaziali italiane. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA ESRIN - European Space Research Institute), conosciuta come il Centro per l'Osservazione della Terra, è uno dei cinque centri specializzati ESA situati in Europa. Situato a Frascati, a 20 chilometri da Roma, è nato nel 1966 ed è attivo su molti fronti grazie all’apporto di 150 ricercatori specializzati in struttura, propulsione e geofisica. Le principali aree di azione sono: - osservazione della terra - tecnologie dell'informazione - disegno, sviluppo ed esecuzione del programma di VEGA.

• Centri di ricerca: Il Consiglio Nazionale di Ricerca e l'Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente. Il Lazio ospita: - l’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF) e l’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) del CNR, dedicati alle strumentazioni per le missioni spaziali; - l’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA) – impegnato nello studio dei nuovi materiali e delle tecnologie correlate.

• Università: La Sapienza (UniRoma1), TorVergata (UniRoma2), RomaTre (UniRoma3), Università di Cassino e La Tuscia.

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Queste 5 Università offrono corsi di laurea in ingegneria aeronautica, ingegneria dello spazio, master in space transport e satellites and orbiting platforms, così come in ingegneria dei materiali. Ci sono poi numerosi laboratori in cui professori, ricercatori e dottorandi lavorano ad una varietà di discipline aerospaziali ed effettuano studi nel campo dell’integrazione e del testing di satelliti medio-piccoli e per la produzione in serie di satelliti.

• Centri di eccellenza nello studio sui materiali: Il Centro Compositi Aerospaziali di Anagni e il Centro Sviluppo Materiali di Castel Romano. Il Centro Compositi Aerospaziali (CCA) è specializzato nella produzione di sottosistemi e di componenti in materiali compositi in collaborazione con l’Agusta di Anagni. Il Centro Sviluppo Materiali (CSM), invece, offre competenze tecniche e attrezzature sperimentali nel campo delle leghe di alluminio, del titanio e del magnesio e nel campo dei composti metallici e delle super-leghe.

• Poli Tecnologici: I Tecnopoli, o poli tecnologici, sono aree specificamente attrezzate per favorire il processo di sviluppo di attività imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico. La loro missione è quindi quella di garantire alle aziende le condizioni ottimali per l'avanzamento del loro core business. Sono 3 i poli del Lazio specializzati nelle ICT e nel settore aerospaziale, così come nei trasferimenti di tecnologia per le PMI.

Tecnopolo Tiburtino Primo tecnopolo della città di Roma e candidato a ospitare l’Agenzia di navigazione satellitare nell’ambito del Programma Galileo, è un progetto innovativo che si sviluppa su oltre 70 ettari a est di Roma. In quest’area sono già presenti le più grandi realtà industriali nel campo della tecnologia elettronica e aerospaziale (Alenia, Alenia Spazio, Elettronica, Telespazio, Vitrociset, Edisontel). In questi primi due anni sono 60 le società che hanno scelto di insediarsi nel Tecnopolo, con investimenti realizzati e da realizzare per 275 milioni di euro, e 3.000 tra occupati diretti e indiretti. Tecnopolo di Castel Romano Il Tecnopolo di Castel Romano è un centro di eccellenza collegato in modo reticolare con i più qualificati partner nazionali e internazionali nel settore dei materiali speciali. Un patrimonio di esperienze che operano in un’area di 52 ettari, dove attualmente svolge la propria attività il Centro sviluppo materiali (Csm). Il Consorzio, in particolare, è in condizione di attivare appropriate misure di sostegno all’innovazione predisposte dalla Regione Lazio e dalla Camera di commercio di Roma. L’attività del Tecnopolo è prioritariamente orientata a Pmi operanti nell’ambito della trasformazione e dell’applicazione dei materiali, della meccanica e delle tecnologie associate (giunzione, formatura, rivestimenti, ecc.), della multimedialità, dei servizi di informatica e di trasferimento tecnologico. Parco scientifico e tecnologico del Lazio meridionale (Palmer) Un parco scientifico e tecnologico, inteso come sistema innovativo territoriale e come nodo intelligente di una rete tecno-economica finalizzata a facilitare la mobilità delle risorse tecnologiche nei sistemi territoriali, a incentivare lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e a favorire il radicamento di nuove conoscenze e tecnologie nelle economie locali.

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I punti di forza

• L’attivazione di percorsi di trasferimento tecnologico di know-how, licenze e brevetti a favore delle piccole e medie imprese del settore;

• il cofinanziamento di programmi di alta formazione come master o corsi di specializzazione;

• il coinvolgimento di università/centri di ricerca del Lazio; • l’incremento del numero di aziende operanti nei diversi comparti del settore

aerospaziale; • l’incremento del numero di brevetti depositati e rilasciati nel Lazio; • l’attrazione nel territorio laziale di imprese italiane e internazionali operanti

nel settore, anche con la creazione di spin-off accademici; • il raggiungimento della capacità di autosostentamento delle iniziative

avviate; • la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di studi, analisi, monitoraggi

tecnologici, benchmarking internazionali e altri servizi reali a favore delle piccole e medie imprese del Lazio del Distretto aerospaziale.

Fonti Ricerca Italiana – I Distretti tecnologici www.ricercaitaliana.it Osservatorio Filas La dimensione del settore aerospaziale nella regione Lazio – I risultati di una prima analisi Unioncamere Lazio - Osservatorio sull’internazionalizzazione del Lazio – Analisi della filiera aerospaziale: attori, struttura e dinamiche di sviluppo Brochure – dta distretto tecnologico aerospaziale del Lazio www.investinlazio.it www.finmeccanica.it

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6.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE IN CAMPANIA La Campania rappresenta un polo nazionale per il comparto aerospaziale, caratterizzato da un radicamento di valenza storica degli operatori industriali del settore e dalla presenza sul territorio regionale di tutte le cinque grandi aziende leader nazionali, Alenia Aeronautica, Avio, Europea Microfusioni Aerospaziali (EMA), Magnaghi Aeronautica, Selex Sistemi Integrati. L'industria aerospaziale campana, rispetto alla media nazionale, ha raggiunto livelli significativi, sia in termini di produzione che di numero di imprese e di addetti presenti nella regione (circa 60 imprese con 10.000 addetti). Ai grandi operatori si affianca, poi, un tessuto di piccole e medie aziende subfornitrici, specializzate principalmente nella fabbricazione su commessa di pezzi realizzati sulla base delle specifiche tecniche fissate dai committenti o nell’esecuzione di particolari lavorazioni. Costruzione delle componenti complesse del velivolo, manutenzione e subfornitura specializzata di parti, lavorazioni e attrezzature sono i tre ambiti di operatività dei produttori campani, caratterizzati da una spiccata vocazione manifatturiera (65%) e da una presenza nel comparto dei servizi tecnici (22,6%) minoritaria, ma significativa. Competenze tecnologiche e capacità produttive raffinate sono presenti in maniera articolata, sia nel campo delle lavorazioni meccaniche, effettuate con tecnologia tradizionale o a controllo numerico, che in quello della costruzione di utensili, anche complessi, per l’assemblaggio o la realizzazione di componenti. Alle rilevanti presenze in ambito imprenditoriale, si accompagnano le competenze scientifiche dell’IMAST (il distretto tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture) che funge da collante nella rete campana dell’aerospazaio. L’IMAST: il distretto tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture Nel Febbraio 2004, sulla base del Protocollo d’intesa firmato nel luglio 2003 dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Governatore della Regione Campania, è stato costituito nella provincia di Napoli il distretto tecnologico sull'Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture IMAST S.c.a.r.l. al fine di sviluppare nella regione il settore high-tech dei materiali, contribuendo così alla crescita economica e occupazionale del territorio. Il settore dei materiali polimerici e compositi a livello mondiale vanta un rilevante giro d’affari, 61 miliardi di dollari, e per il 2009 si prevede un tasso di crescita pari al 5%. Tra i campi di applicazione dell’ingegneria dei materiali polimerici e compositi risultano: cantieristica navale, aerospaziale, automobilistico, biomedicale, elettronica polimerica, costruzioni civili e sono davvero numerose le applicazioni possibili a prodotti e processi produttivi. Sono soci del distretto tecnologico: Università degli studi di Napoli Federico II, il più grande ateneo del meridione articolato in 13 facoltà (Agraria, Architettura, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Scienze Biotecnologiche, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Scienze Politiche e Sociologia)

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CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), principale ente di ricerca pubblico italiano che promuove e realizza attività e programmi integrati di ricerca in tutti i settori rilevanti per lo sviluppo scientifico, tecnologico ed economico del paese. ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), ente pubblico che interviene a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile del Paese. CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali). Il CIRA sviluppa competenze avanzate riguardo a sistemi di volo, fluidodinamica, strutture e materiali, ma soprattutto, grazie alla localizzazione su un’area di 1 milione e 600 mila metri quadrati, dispone di impianti di prova unici al mondo come il Plasma Wind Tunnel (PWT) che simula le condizioni di riscaldamento che i veicoli spaziali incontrano durante la fase del rientro nell'atmosfera, il Laboratorio Impatto Strutture Aerospaziale (LISA), dove si effettuano prove di impatto ad alta energia su suolo o su acqua di aerei ed elicotteri a grandezza naturale e l'Icing Wind Tunnel (IWT), dove si studiano i fenomeni legati all'accrescimento del ghiaccio sui velivoli per verificare l'efficacia dei sistemi antighiaccio.

Consorzio TRE (Tecnologie per il Recupero Edilizio), Consorzio a maggioranza pubblica (ENEA e Università degli Studi di Napoli “Federico II”) con una componente privata. I suoi laboratori realizzano progetti di ricerca applicata, azioni di trasferimento tecnologico ed erogazioni di servizi di consulenza avanzata in particolare rivolti al settore delle costruzioni.

Esaote (gruppo Bracco), gruppo industriale impegnato nella ricerca, progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi diagnostici medicali innovativi integrati grazie all’uso di ICT dedicate, al fine di migliorare la qualità del trattamento medico.

Alenia Aeronautica, la maggiore industria aeronautica italiana che partecipa ai più importanti programmi internazionali; progetta e sviluppa aerei all’avanguardia (caccia Eurofighter Typhoon) realizzati direttamente o con collaborazioni internazionali. In Campania ha una lunga tradizione: da 25 anni, infatti, produce negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco il velivolo regionale ATR. Inoltre, proprio in Campania è realizzata la fusoliera completa del C-27J. STMicroeletronics, leader mondiale nelle soluzioni a semiconduttore per le applicazioni microelettroniche, azienda all'avanguardia nella tecnologia del System-on-Chip (sistema completo su singolo chip). Elasis (Società Consortile per Azioni del Gruppo Fiat), che si occupa di ingegneria di eccellenza nei seguenti campi del settore automotoristico: innovazione e impostazione veicolo e componenti; metodologie di sviluppo prodotto, in particolare realtà virtuale; tecnologie di processo; sviluppo e applicazione motori a benzina di piccola e media cilindrata; Noise Vibration Harshness (NVH); sistemi di controllo e architettura elettrica/elettronica; sistemi integrati per la mobilità e la sicurezza stradale; ICT per lo sviluppo prodotto (PLM) ed il Knowledge Management. Cetena (gruppo Fincantieri), centro di ricerca e consulenza di rilievo internazionale nel campo navale e marittimo. I campi di applicazione sono: idrodinamica (calcoli CFD, tenuta a mare, manovrabilità, eliche navali), analisi strutturale, vulnerabilità della nave, ergonomia, prove a mare e test di laboratorio su componenti navali, simulazioni HLA di operazioni navali, tra cui simulazioni di manovra.

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Mapei, maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo e specialista in altri prodotti chimici (impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici). Pirelli Labs, poli di eccellenza tecnologica del Gruppo Pirelli, articolati nelle Sezioni Optical Innovation e Materials Innovation, rappresentano il punto di riferimento per tutte le attività di ricerca di Pirelli nel mondo; operano in collegamento con importanti centri privati e universitari negli Stati Uniti, in Russia e in Italia, grazie ad accordi e consorzi.

Avio, comprende 14 insediamenti e 4.800 dipendenti tra Italia e estero specializzati nei seguenti settori di attività: moduli e componenti per motori aeronautici, revisioni motori civili e governativi, spazio e turbine aeroderivative per applicazioni navali. Leader mondiale per trasmissioni di potenza, motori aeronautici e propulsione spaziale a solido. In Campania ha due stabilimenti: uno ad Acerra con 350 addetti, dove vengono realizzate pale statoriche e rotoriche e uno a Pomigliano d’Arco con 835 addetti di cui 380 impegnati su programmi di revisione, assistenza tecnica e manutenzione di motori aeronautici su velivoli civili. Tra i soci del Distretto figurano, inoltre: Regione Campania, Istituto Banco di Napoli Fondazione, San Paolo Banco di Napoli, Meliorbanca e come membro associato la Boeing Company. La mission di IMAST è realizzare un sistema integrato di ricerca, formazione e innovazione al fine di implementare conoscenze, tecnologia, know-how da applicare ai prodotti e ai processi industriali contribuendo al miglioramento della competitività delle imprese e allo sviluppo del territorio. E’ possibile individuare i seguenti ambiti prioritari di intervento.

Ricerca: assumere una posizione di leadership internazionale nell’ingegneria dei materiali e nelle applicazioni industriali favorendo una ricerca di eccellenza, attraverso la collaborazione tra Università e aziende e creando strutture di ricerca miste pubblico-private.

Formazione: realizzare nei settori dell’ingegneria dei materiali polimerici e compositi attività di formazione tecnico-scientifica e fornire competenze manageriali al fine di attrarre talenti internazionali nel campo e qualificare il capitale umano, favorendo, così, il processo di trasferimento tecnologico al mondo produttivo nonché la realizzazione di spin-off da ricerca. La formazione comprende: didattica in aula, attività di work on the job e di stage. E’ prevista inoltre l’istituzione di dottorati di ricerca internazionale, di premi per ricercatori stranieri e di programmi specialistici di alta formazione

Imprenditorialità: promuovere start-up di imprese high-tech e di conseguenza lo sviluppo tecnologico della Regione attraverso la creazione di infrastrutture di ricerca condivise, di servizi specializzati alle PMI locali e ai centri di ricerca; promuovere azioni di scouting finalizzate alla trasformazione dei risultati della ricerca in spin-off.

Per lo sviluppo del Distretto tecnologico è stata determinante la presenza nella regione Campania di competenze specialistiche, supportate da una strutturata rete di ricerca sia a livello pubblico che privato, nell’ambito dei materiali polimerici e dei compositi a matrice polimerica. La Campania è la regione del Sud Italia con gli investimenti pubblici e privati in R&S più alti: il 2,5% del suo prodotto interno lordo è investito in ricerca e sviluppo e nel supporto a nuove realtà imprenditoriali.

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In particolare la ricerca campana vanta: • quattro Università (Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Università

degli Studi del Sannio, l’Università degli Studi di Salerno, la Seconda Università degli Studi di Napoli);

• importanti centri di ricerca del settore aerospaziale (INFM, CIRA, CNR, ENEA) con collaborazioni con le maggiori istituzioni scientifiche internazionali (Stanford University, la Penn State University, il MIT, il CNRS). Questi centri vedono impegnati 580 ricercatori, di cui 440 operano in strutture pubbliche e 140 in quelle private.

Inoltre, è di notevole importanza per lo sviluppo dell’IMAST, la concentrazione nella regione di imprese di rilievo internazionale, di cui alcune socie: Alenia Aeronautica, Avio, Vulcanair, Piaggio Avio, Magnaghi, Tecnam, Consorzio T.R.E., Elasis, SEDA, STMicroelectronics. I punti di forza

• Sistema produttivo: significativa presenza di PMI operanti in particolare nel settore dei servizi.

• Ricerca: elevate competenze di centri di ricerca pubblici e Università; esperienza e professionalità di centri di ricerca privati; presenza di un polo high-tech di eccellenza nel settore aerospaziale.

• Finanziamenti: sostegno pubblico e privato alle attività di ricerca e alla creazione di nuove realtà imprenditoriali (il 2,5% del prodotto interno lordo della Campania è investito in ricerca e sviluppo); disponibilità di risorse comunitarie.

• Territorio: impegno dell’amministrazione per creare infrastrutture e condizioni ambientali favorevoli all’insediamento delle imprese.

• Sul piano internazionale: collaborazioni con importanti istituzioni scientifiche internazionali (Stanford University, Penn State University, MIT e CNRS); alta visibilità del territorio dovuta alla presenza del polo di eccellenza IMAST.

Le altre iniziative regionali in ambito aerospaziale Oltre ad essersi sviluppato nel tempo un importante distretto tecnologico, quale è l’IMAST, si stanno costituendo e organizzando numerose iniziative: Consorzio di componentistica nel settore aeronautico ed aerospaziale: sono stati stanziati 22 milioni di euro per la creazione di una filiera aerospaziale in Irpinia. Al progetto partecipano la Omi la Obaid Hbleel di Dubai, l’Assessorato all’Agricoltura e Attività produttive della Regione Campania e la Provincia di Avellino. L’obiettivo è realizzare un consorzio di componentistica nel settore aeronautico ed aerospaziale nell’area di Calaggio di Lacedonia, in provincia di Avellino. Una zona strategica perché collocata a metà strada tra gli impianti industriali di Pomigliano d’Arco e la zona di Grottaglie, in Puglia, dove Alenia sta per realizzare importanti investimenti nel settore aerospaziale. Il nuovo polo aeronautico avrebbe anche significative ricadute occupazionali per l’intera area: si stima che a regime la filiera irpina possa dare lavoro a oltre 200 lavoratori altamente specializzati.

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Patto Formativo Locale “Filiera Aerospaziale della Campania”: Il raggruppamento dei promotori (Consorzio Technapoli, capofila dei promotori, Confindustria Campania, Cgil, Cisl, Uil Campania, Seconda Università di Napoli, Università degli Studi del Sannio, Provincia di Caserta) del patto aerospaziale si propone di utilizzare il nuovo strumento dei “Patti Formativi Locali” per promuovere una mobilitazione di tutta la filiera e favorire, il rinnovo e la crescita delle competenze interne al comparto. Al Patto aerospaziale danno il loro contributo, in qualità di partner: Consorzio Idea, dipartimento di ingegneria aerospaziale e meccanica - Diam - Seconda Università degli Studi di Napoli, Confapi Campania, Amra, Oma Sud Spa, dipartimento di ingegneria aerospaziale - Dias Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Mars Center Srl, Ali Scrl, Test Scrl, Società aerospaziale mediterranea Scrl, Cira - Centro italiano ricerche aerospaziali Scpa, Antares Scarl, Denaro Progetti Srl, Cesvitec, il Dipartimento di Strategie Aziendali e Metodologie Quantitative della Seconda Università di Napoli, Imast Scrl. Le analisi che il gruppo di lavoro ha condotto per la rilevazione dei fabbisogni formativi hanno attraversato i comparti di competenza che appaiono di importanza strategica, e cioè: - progettazione e produzione di prodotti aeronautici - aeronavigabilità e gestione di prodotti aeronautici - progettazione, produzione e gestione di prodotti spaziali - attività e servizi aerospaziali Progetto “Fabbrica dell’Innovazione”: è prevista fra due anni l'inaugurazione della "Fabbrica dell'Innovazione", un complesso avanzato di infrastrutture e servizi per le PMI dell'aerospaziale, dell'informatica e delle telecomunicazioni promosso dal consorzio Ali (Aermec Sud, Arm spa, Asrto srl, Avio Import, Canale Otto, euro soft, Form & Atp, Its, La Fabbrica, Lead Tech, Mars, Naos, Parco Tecnologico Technapoli, Srs - Engineering Design, Stt, Tes spa). Obiettivi del progetto:

• favorire lo sviluppo di tecnologie e prodotti innovativi da presentare nei progetti industriali internazionali di settore;

• formare competenze nei settori dell’Alta Tecnologia, dei servizi e del terziario avanzato;

• stimolare la ricerca integrata con centri di ricerca in un “Network Internazionale”, per la realizzazione di prodotti innovativi da proporre, dopo la valutazione del mercato, alla successiva fase di industrializzazione (Incubatore Tecnologico);

• interessare e stimolare i giovani per avviarli alle attività specializzate collegando le scuole e le Università all’azienda-lavoro;

• realizzare joint venture con operatori locali, con l’apertura two way dei mercati internazionali;

• attrarre gruppi imprenditoriali internazionali per favorire lo start-up di piccole aziende ad alta specializzazione.

Il polo dovrebbe sorgere su un'area comunale di 40mila metri quadrati a San Pietro a Patierno (Napoli). Il Progetto prevede un investimento di 50 milioni di euro e l'inserimento di 115 dipendenti. Il consorzio Ali è la maggiore realtà del Polo High tech di Napoli Est, cluster di imprese di settore aggregatesi lo scorso 26 marzo. Distretto aerospaziale interregionale tra Campania e Piemonte: nel giugno scorso è stato firmato un protocollo di intesa sottoscritto tra gli assessori regionali campani alle Attività produttive e Agricoltura e all’Università, Ricerca scientifica, Innovazione tecnologica e l'assessore del Piemonte alle Attività Produttive e Bilancio, per l’istituzione di un distretto aerospaziale interregionale tra Campania e Piemonte.

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L'accordo punta a un potenziamento congiunto dei due distretti aerospaziali, e fa seguito all'intesa siglata lo scorso febbraio a Bruxelles tra la Camera di Commercio di Napoli e quella di Torino, che ha avviato la collaborazione tra le due aree. I distretti di Campania e Piemonte, insieme, raccolgono il 36% del totale di imprese italiane dell'industria aerospaziale, circa 1.400, occupano oltre 20.000 addetti e fatturano circa 2,8 miliardi di euro l'anno. Inoltre, la principale azienda operante a livello globale nel settore, Finmeccanica, ha la sede di sue partecipate (AleniaAeronautica, AleniaAeroNavali) in entrambe le regioni, così come Avio. Fonti www.sprintcampania.it www.technapoli.it http://www.regione.campania.it http://www.suapcampania.it/index.asp http://www.distretti-tecnologici.it/home.htm http://www.svimez.it/

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6.3 IL POLO AEROSPAZIALE DELLA PUGLIA Ad oggi in Puglia non esiste ancora un distretto aerospaziale riconosciuto formalmente ma le istituzioni locali stanno lavorando perché questo avvenga in tempi rapidi. A Brindisi, infatti, lo scorso febbraio è stato costituito il Comitato Promotore del Distretto Aerospaziale su iniziativa della Provincia di Brindisi, di Confindustria Brindisi e della Cittadella della Ricerca. L’iniziativa, che ha una valenza regionale e non solo provinciale, ha lo scopo di promuovere la nascita di un network per lo sviluppo e la valorizzazione delle eccellenze del settore aerospaziale presenti sul territorio ponendo le basi per lo sviluppo di un distretto tecnologico aerospaziale. Il Comitato si propone, inoltre, di favorire ogni possibile sinergia di questo con gli altri distretti meccanotronico e dell’alta tecnologia al fine di garantire il massimo ritorno al sistema Puglia. Questo organismo si avvale della consulenza di un apposito Steering Committee che avrà il compito di definire una proposta di piano di sviluppo del distretto che si focalizzi sugli obiettivi di avanzamento tecnologico del sistema produttivo settoriale, pianificando le ricadute industriali in termini di nuovi processi, prodotti o servizi, relativi a segmenti di mercati in crescita. Partecipano allo Steering Committee, l’Università degli Studi del Salento (Facoltà di Ingegneria Industriale), ENEA, Alenia Aeronautica S.p.A., Avio S.p.A., Agusta Westland. La Puglia, con 30 aziende e 5.000 addetti nei tre poli di Foggia, Grottaglie e soprattutto Brindisi, è oggi la quarta regione italiana per occupati nel settore aeronautico dopo il Piemonte, il Lazio e la Campania. I principali poli in cui è concentrata la presenza di imprese del settore sono:

• Foggia, dove si trova il centro di Alenia Aeronautica specializzato nelle tecnologie dei materiali compositi e delle fibre di carbonio, sia per le applicazioni militari sia per quelle civili;

• Brindisi, dove è localizzato l’80% delle imprese del settore e in particolare:

- Alenia Aeronavale, specializzate sulla modifica di velivoli dalla configurazione passeggeri a quella cargo, sulla manutenzione e aggiornamento di velivoli e sulla produzione di componenti;

- AVIO, centro di eccellenza per i motori militari, per l’assemblaggio e il test di motori nuovi per la propulsione aerea e navale, per la manutenzione, revisione e riparazione di motori aeronautici militari, per la produzione di componenti per la propulsione aerea e navale;

- Agusta, per la produzione di strutture metalliche e per la revisione di elicotteri;

• Grottaglie, dove Alenia Aeronautica ha realizzato il nuovo centro di

eccellenza per lo sviluppo e la produzione di sezioni della fusoliera del 7E7 Dreamliner di Boeing, con una occupazione prevista di circa 1.000 unità.

Intorno a questi grandi poli, soprattutto nell’area di Brindisi, si è sviluppato tutto un sistema di piccole e medie imprese (per esempio la Salver e la GSE) che vanno dalla fornitura di apparati e di equipaggiamenti alla realizzazione di parti per aeromobile in materiali metallici e compositi. Il forte contenuto tecnologico del settore e delle aziende che in Puglia lo compongono rappresenta un grande potenziale per la crescita di un’industria dell’alta tecnologia, purché si cominci a investire in ricerca, innovazione e alta formazione.

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Il primo passo in questa direzione si è concretizzato nel Dhitec, il primo Distretto tecnologico regionale per la competitività e l’innovazione nella ricerca scientifica di cui fanno parte Università del Salento, CNR, Engineering Ingegneria Informatica, Fiamm, St Microelectronics, Leuci e Avio. Tra gli obiettivi ci sono l’incremento e il consolidamento delle attività di ricerca e di sviluppo nei settori delle nanotecnologie, dei materiali avanzati, dell’innovazione digitale e delle ICT. La Regione Puglia e DHITECH hanno siglato un protocollo d’intesa per concentrare risorse e sforzi realizzati su grandi progetti complessi finalizzati all’innovazione e alla competitività territoriale caratterizzati da azioni strategiche mirate a : - sostenere la nascita di spin-off di ricerca e lo sviluppo di impresa nei settori ad alta tecnologia, con particolare focalizzazione su aeronautica, bio-medicale e componentistica al fine di favorire le produzioni manifatturiere ad alta complessità, e servizi innovativi ad alto valore aggiunto connessi alle applicazioni delle ICT nei settori tradizionali; - attivare e rafforzare reti di sviluppo locale basate sull’innovazione, con il contributo sinergico di grandi imprese e PMI regionali al fine di contribuire alla modernizzazione, alla internazionalizzazione dei settori produttivi tradizionali ed alla transizione da una economia del turismo ad una economia turistica integrata; - concorrere allo sviluppo di una rete regionale dell’eccellenza scientifica e tecnologica e di forme di partenariato attivo con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, associando alle grandi iniziative dei corridoi della logistica, corridoi di scambio di conoscenze e capitale umano, con ricadute privilegiate sui processi di internazionalizzazione dei sistemi regionali di PMI. Altro passo importante nell’ottica del rafforzamento del polo aeronautico pugliese, è stato la firma, nel febbraio dello scorso anno, di un Accordo Quadro tra Regione Puglia e Gruppo Finmeccanica. La Regione e l’azienda stanno mettendo a punto iniziative congiunte nel campo della ricerca, della formazione, della qualificazione dell’indotto e dell’attrazione di nuovi investimenti. D’altra parte la Regione ha già investito nelle potenzialità di questo settore, approvando due contratti di programma con AVIO e Alenia Aeronautica. Inoltre, insieme alla Regione Campania, la Puglia ha lanciato l’idea di costruire il polo aeronautico nazionale del Mezzogiorno. L’incontro, avvenuto a Roma presso la sede di Confindustria, è stato organizzato da Confindustria Brindisi e da Confindustria Napoli che rappresentano la maggior parte delle imprese del settore presenti nelle due regioni. Dall’incontro, che ha segnato l’avvio di un processo di forte integrazione tra i poli aeronautici pugliese e campano, è emersa la volontà di procedere congiuntamente nell’elaborazione di un progetto di sviluppo del polo aeronautico nazionale del Mezzogiorno, a partire dalla presenza nelle due regioni delle più grandi imprese italiane del settore e di un sistema diffuso di PMI che compongono la filiera della subfornitura. Fonti www.regione.puglia.it www.sviluppoitalia.it Direttore Confindustria Brindisi Dott.Angelo Guarini

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PARTE II - IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEL PIEMONTE

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7 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE PIEMONTESE Il Piemonte, fin degli dagli albori della storia dell’aviazione italiana, è sempre stato un centro di sviluppo di progetti integrati di velivoli nevralgici per il progresso dell’aeronautica. Molti dei più importanti velivoli e sistemi spaziali italiani sviluppati negli ultimi anni hanno previsto un importante contributo, soprattutto in termini di integrazioni di sistemi, da parte delle industrie piemontesi. Anche le più importanti collaborazioni internazionali del settore sono state seguite e coordinate, per le parti relative al nostro paese, dai nuclei progettuali delle maggiori aziende italiane del settore aerospaziale ubicate in Piemonte. Il Piemonte è un territorio ad alte potenzialità dove convivono imprese leader, imprese subfornitrici e un fitto tessuto di centri di ricerca e università: un mix vincente che ha permesso lo sviluppo di un settore avanzato e innovativo come l’aerospaziale. Alle tre componenti del sistema Piemonte (le grandi imprese, le imprese della filiera e le università e i centri di ricerca) sono dedicate tre sezioni distinte che fotografano in maniera dettagliata il panorama regionale. In termini di capacità tecniche, in Piemonte hanno sede le direzioni tecniche delle maggiori aziende aerospaziali italiane che si occupano di progettazione velivolistica, motoristica, sistemistica meccanica e avionica. L’insieme di tutte queste doti permette di tradurre un’idea di velivolo o di satellite in un veicolo vero, operativo. Gli operatori presenti sul territorio hanno guadagnato, durante la loro pluriennale attività, riconosciute posizioni di leadership in tutti i settori che caratterizzano la ricerca e lo sviluppo nel settore aerospaziale con particolare enfasi sulla progettazione e integrazione di “sistemi complessi” o di “sistemi di sistemi”.

Velivoli

Infrastrutture orbitali

e satellitari

Sistemi di propulsione

Avionica e sensoristica

Velivoli

Infrastrutture orbitali

e satellitari

Sistemi di propulsione

Avionica e sensoristica

È questa infatti la vocazione, sviluppata su temi diversi e complementari, che caratterizza le grandi aziende del settore aerospaziale presenti in Piemonte. Le attività di integrazione sistemistica e ricerca già attive in Piemonte nel settore aeronautico e spaziale possono essere numericamente sintetizzate nella tabella che segue.

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I valori si riferiscono all’anno 2007

Thales Alenia Space

Alenia Aeronautica

Avio Galileo

Avionica

FATTURATO Totale (Mil euro) 588 2.307 1.554 503

FATTURATO in Piemonte (Mil euro) 131 1.173 511 53

VALORE di R&S (Mil euro) 65 581 181 105

VALORE di R&S in Piemonte (Mil euro)

17 170 54 15

ADDETTI Totali 2.153 13.302 4.715 2.828

ADDETTI in Piemonte 708 3.729 1.803 302

Le cifre indicano che una significativa percentuale delle attività industriali è condotta dalle grandi aziende italiane del settore, tutte presenti nella Regione con le sedi delle rispettive direzioni tecniche e di ricerca. Oltre alla consistenza quantitativa dell’impegno piemontese nel comparto aerospaziale occorre segnalare l’elevato ammontare di spese in R&S maturate sul territorio. Le percentuali di ricerca e sviluppo condotte in regione sono significative e costituiscono una solida base per intraprendere iniziative di ricerca a livello distrettuale, anche in sinergia con aree tecnologiche trasversali alle specializzazioni sistemistiche. Un indotto non trascurabile di imprese collabora con tali aziende. Il territorio possiede già un tessuto di imprese che lavorano su commesse di grandi aziende o di apparati accademici o anche per soggetti esterni al territorio8. Le dimensioni del settore L’indagine effettuata sul settore ha consentito di rilevare in Piemonte 159 aziende impegnate in attività aerospaziali. Tale cifra, pur non pretendendo di censire l’intera realtà presente in regione, fornisce tuttavia con elevata approssimazione una valutazione della popolazione di imprese in ambito regionale. Inoltre, poiché l’indagine ha preso in considerazione tutte le maggiori imprese, si può affermare che i dati aggregati relativi a fatturato e addetti forniscono una buona stima della consistenza del settore in esame. Da sottolineare, poi, che, oltre alle 159 imprese censite, esiste una compagine di 17 imprese già mature in altri comparti che ha appena iniziato ad operare nel settore aerospaziale o che ritiene di avere le potenzialità per essere inserita a breve nell’elenco delle imprese aerospaziali del Piemonte. Si tratta principalmente di imprese manifatturiere operanti nella meccanica e nell’elettronica e di imprese di servizi tecnici. Se si guarda alle dimensioni e al fatturato di queste aziende si può affermare che il distretto aerospaziale trarrebbe importanti benefici nell’annoverarle tra le proprie imprese. Tornando alle 159 imprese operanti nel settore, è da sottolineare come nel 2007 a livello regionale queste aziende abbiano realizzato nel settore un fatturato di 2.488

8 Fonte: “La candidatura del Piemonte per il distretto tecnologico dell’aerospazio” – Dossier informativo – Finpiemonte, 2007.

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milioni di euro (pari al 74,4% del loro fatturato totale), con una occupazione equivalente stimata in oltre 12.300 addetti.

Le cifre del settore in Piemonte* In complesso Imprese di cui: - Manifatturiere - Servizi tecnici - Altro Imprese con potenzialità

159

117 32 10

17

Totale addetti Addetti al settore aerospaziale Addetti imprese con potenzialità

17.392 12.300

1.307

Totale fatturato 2007 (milioni di euro) Fatturato del settore aerospaziale 2007 (milioni di euro) Fatturato 2007 imprese con potenzialità

3.343 2.488

178

* I dati si riferiscono alla sola attività del settore aerospaziale realizzata in Piemonte. Non sono inclusi valori riferiti all’attività svolta dalle aziende in altri settori o ad attività aerospaziali realizzate da esse in altre regioni.

Le attività delle imprese Il settore presenta una notevole complessità sotto il profilo delle attività economiche coinvolte e delle specializzazioni tecnico-produttive che compongono l’offerta delle imprese. Nel settore, nei termini circoscritti dall’indagine, sono infatti presenti:

imprese con attività di tipo prevalentemente manifatturiero, imprese con attività costituita essenzialmente da servizi tecnici, imprese che svolgono attività di servizio o attività commerciali.

Le imprese manifatturiere sono la componente numericamente più consistente e quella più significativa sotto il profilo delle grandezze economiche che ad esse fanno capo. Si tratta di 117 aziende che nel 2007 hanno realizzato in Piemonte un fatturato di settore di 2.379 milioni di euro, con una occupazione valutabile in circa 11.206 addetti. Le imprese di servizi tecnici censite sono 32. Ad esse fa capo un giro d’affari di settore realizzato in ambito regionale di 88 milioni di euro con una occupazione corrispondente a 969 addetti. La terza componente, le imprese che nel settore svolgono servizi e attività commerciali, risulta invece di consistenza più limitata sia come numero di imprese (soltanto 10), sia come dimensione economica (21 milioni di euro di fatturato, 125 addetti).

Fatturato dell’attività aerospaziale realizzata in Piemonte - 2007 Valori in milioni di euro

Totale aerospaziale Totale aerospaziale di cui:

2.488

- Manifatturiere 2.379 - Servizi tecnici - Altro

88 21

88

Addetti all’attività aerospaziale occupati in Piemonte Totale aerospaziale Totale aerospaziale di cui:

12.300

- Manifatturiere 11.206 - Servizi tecnici - Altro

969 125

Le dimensioni aziendali Il distretto aerospaziale piemontese vede impegnate aziende di tutte le dimensioni. Facendo riferimento ai soli occupati degli stabilimenti e uffici localizzati in Piemonte si osserva in particolare che 151 unità (il 95% del totale) sono caratterizzate da una dimensione operativa regionale inferiore a 249 addetti. Le medie imprese totalizzano un fatturato aerospaziale che sfiora i 440 milioni di euro; in termini di grandezze economiche sono tuttavia le grandi aziende ad avere un peso determinante nel complesso del settore. Infatti, le grandi cioè quelle con più di 250 addetti pur essendo numericamente solo 8 (vale a dire il 5% del totale) garantiscono un volume di affari pari a 2.050 milioni di euro che equivale all’82,4% del fatturato totale. A livello settoriale le considerazioni fatte valgono in maniera particolare per il manifatturiero.

Distribuzione delle imprese per classe di addetti occupati in Piemonte Numero imprese

In complesso di cui: Addetti in Piemonte Manifatturiere Servizi tecnici Altro 1-9 79 56 16 7 10-19 22 15 5 2 20-49 29 22 7 - 50-99 15 12 2 1 100-249 6 5 1 - 250 e oltre 8 7 1 - Totale 159 117 32 10

Ripartizione del fatturato aerospaziale per classe di addetti occupati in Piemonte

Fatturato aerospaziale realizzato in Piemonte (valori in milioni di euro) In complesso di cui: Addetti in Piemonte Manifatturiere Servizi tecnici Altro 1-9 33 25 3 5 10-19 36 29 6 1 20-49 114 92 22 - 50-99 106 69 21 15 100-249 150 134 16 - 250 e oltre 2.050 2.030 20 - Totale 2.488 2.379 88 21

La dipendenza delle imprese dal settore aerospaziale Nell’insieme delle attività che compongono la filiera aerospaziale piemontese convivono aziende con una marcata specializzazione in campo aerospaziale, con altre in cui questo settore rappresenta una componente secondaria della loro attività. Nel complesso si osserva che in 58 delle 159 unità rilevate l’attività svolta in campo aerospaziale concorre per almeno l’80% alla formazione del giro d’affari realizzato in Piemonte in 39 casi, poi, da sottolineare come l’attività sia esclusiva, mentre

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all’estremo opposto si trovano 49 aziende in cui l’aerospaziale non raggiunge il 20% del fatturato che esse realizzano con i loro stabilimenti e uffici localizzati in regione.

Distribuzione delle imprese per dipendenza dal settore aerospaziale nell’attività svolta in Piemonte

Quota del settore aerospaziale sul totale del fatturato aziendale realizzato in Piemonte

N. imprese

1-19% 49 20-49% 32 50-79% 20 80-99% 19 100% 39 Totale 159

La rilevanza delle imprese nell’economia del settore L’ampio ventaglio dimensionale che caratterizza le unità del settore presenti in Piemonte, da un lato, e la variabilità elevata evidenziata dalla dipendenza settoriale degli stessi operatori, dall’altro lato, determinano livelli estremamente differenziati nel contributo che i singoli soggetti danno alla realizzazione del giro d’affari aggregato che viene prodotto in regione. Si consideri ad esempio che 119 aziende - il 75% dell’insieme - contribuiscono per 79 milioni di euro al giro d’affari di settore, cioè solamente il 3,2% del totale. Per contro 7 imprese contribuiscono all’83,4% del fatturato aerospaziale piemontese.

Distribuzione delle imprese e ripartizione del fatturato aerospaziale per classi di fatturato aerospaziale realizzato in Piemonte – 2007

Fatturato realizzato dalle aziende nel settore aerospaziale in Piemonte Imprese Fatturato aerospaziale (Classi in migliaia di euro) N. Importo (in migliaia di euro) % 0-249 36 4.000 0,2 250-499 19 7.000 0,3 500-999 12 9.000 0,4 1.000-2.499 30 47.000 1,9 2.500-4.999 22 79.000 3,2 5.000-14.999 12 102.000 4,1 15.000-29.999 9 166.000 6,7 30.000 e oltre 7 2.074.000 83,4 Non indicato 12 - - Totale 159 2.488.000 100,0

La rilevanza assoluta delle imprese per il settore e la dipendenza delle imprese dal settore Due degli indicatori sinora considerati:

il valore assoluto del fatturato che le aziende realizzano nel settore, l’incidenza che il settore ha sul fatturato delle imprese,

esprimono, da un lato, l’importanza che l’azienda assume nell’economia del settore a livello regionale, dall’altro lato l’importanza che il settore assume nell’economia delle aziende, quantomeno per l’attività svolta in Piemonte. Per sintetizzare le combinazioni esistenti tra questi due indicatori, si sono raggruppate le classi corrispondenti, individuando per ognuno di essi tre livelli distinti che si possono convenzionalmente qualificare come basso, medio, alto definiti nei termini seguenti:

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Indicatore

Importanza dell’azienda nell’economia del settore

Importanza del settore nell’economia dell’azienda

Livello Valore del fatturato aerospaziale in migliaia di euro

Incidenza del fatturato aerospaziale sul fatturato aziendale (%)

Basso Da 1 a 500 1 – 19% Medio Da 500 a 5.000 20 – 79% Alto 5.000 e più 80 – 100%

Sulla base di tali classificazioni si può osservare che sono presenti tutte le combinazioni possibili, anche se, nel caso di elevato importo del fatturato aerospaziale, solo occasionalmente la rilevanza del settore per l’azienda risulta di livello medio (3 casi) o basso (2 casi). Appare inoltre opportuno evidenziare alcune casistiche che si collocano agli estremi. Ad un estremo si registrano, infatti, 23 unità, che totalizzano un fatturato aeronautico di 2.280 milioni di euro, in cui sono elevati tanto l’importanza che esse assumono per il settore, quanto il peso che il settore assume nella loro attività. Ad esse fa capo il 91,6% del giro d’affari aggregato che il settore contabilizza a livello regionale. All’altro estremo si collocano 30 aziende, in cui l’attività aeronautica rappresenta una componente secondaria del loro business e che contribuiscono singolarmente per valori molto modesti al giro d’affari del settore. Il loro peso complessivo sul fatturato aeronautico piemontese si aggira sui 5 milioni di euro, con una incidenza relativa del tutto marginale (0,2%).

Distribuzione delle imprese in base all’importanza assoluta e relativa dell’attività svolta nel settore aerospaziale

Numero di imprese Importanza del settore nell’economia dell’azienda Importanza dell’azienda nell’economia del settore

Bassa Media Alta Totale

imprese Bassa 30 17 8 55 Media 15 29 20 64 Alta 2 3 23 28 Imprese che non hanno indicato il fatturato 2 3 7 12 Totale imprese 49 52 58 159

Ripartizione del fatturato aerospaziale in base all’importanza assoluta e relativa

dell’attività svolta nel settore Valore del fatturato aerospaziale realizzato in Piemonte nel 2007 (milioni di euro)

Importanza del settore nell’economia dell’azienda

Importanza dell’azienda nell’economia del settore

Bassa Media Alta Totale

fatturato aerospaziale

Bassa 5 4 2 11 Media 19 70 45 134 Alta 23 40 2.280 2.342 Totale fatturato aerospaziale 48 114 2.327 2.488

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La concentrazione delle attività aerospaziali I dati sulla dimensione delle imprese e quelli relativi alla distribuzione per classi di importo del giro d’affari di settore confermano con ampia evidenza che l’attività che fa capo al settore è fortemente concentrata. Si può rilevare che tale concentrazione si manifesta tanto nel settore manifatturiero, quanto in quello dei servizi e che tale caratteristica si mantiene anche se si analizzano separatamente i fatturati dei due comparti.

Concentrazione del fatturato aerospaziale realizzato in Piemonte nel 2007 Per tipo di attività

Posizione delle imprese nella graduatoria dei fatturati

In complesso Manifatturiere Servizi tecnici

Milioni di euro % Milioni di euro % Milioni di euro % Totale 2.488 100,0 2.379 100,0 88 100,0 di cui: le prime 3 1.815 73,0 1.815 76,3 52 59,4 le prime 10 2.137 85,9 2.137 89,8 79 90,2

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8 LE GRANDI IMPRESE AEROSPAZIALI DEL DISTRETTO9 8.1 THALES ALENIA SPACE Thales Alenia Space rappresenta un punto di riferimento mondiale per lo sviluppo nel settore spaziale: leader nei sistemi satellitari e all’avanguardia nelle infrastrutture orbitanti risulta la più importante società europea nel campo della tecnologia spaziale. La Commissione Europea ad Aprile 2007, ha approvato il trasferimento alla società francese Thales delle partecipazioni di Alcatel-Lucent nelle joint venture Alcatel Alenia Space e Telespazio. Thales Alenia Space è costituita da Thales (67%) e Finmeccanica (33%) e forma con Telespazio la "Space Alliance". La società svolge attività nel campo dei satelliti per telecomunicazioni, navigazione, monitoraggio ambientale, difesa e sicurezza, osservazione scientifica, esplorazione dell’Universo, nonché delle infrastrutture orbitali e di superficie e dei sistemi di trasporto spaziale. La linea dei prodotti offerti comprende, quindi, la maggior parte della gamma dei sistemi spaziali con relativi sottosistemi e componenti termo-meccanici e avionici/software:

• Sistemi Spaziali Abitati e Infrastrutture • Satelliti e Sistemi di Osservazione Scientifici • Sistemi per l’Esplorazione dell’Universo • Sistemi di Trasporto Spaziale • Satelliti e Sistemi di Telecomunicazioni • Satelliti e Sistemi di Osservazione della Terra e Monitoraggio Ambientale.

Le capacità produttive, la base tecnologica e le competenze all’avanguardia, hanno consentito a Thales Alenia Space di legare il proprio nome ai principali programmi nazionali ed internazionali, in collaborazione con l’ASI (l’Agenzia Spaziale Italiana), l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) e la NASA (l’Agenzia Spaziale Americana), e di avere ruoli rilevanti nei programmi di ricerca della Commissione Europea. Thales Alenia Space è leader europeo per i sistemi di telecomunicazione spaziali, civili e militari. In particolare, nel campo delle telecomunicazioni per la difesa, la società italiana ha realizzato Sicral 1, il primo satellite di un sistema nazionale di telecomunicazioni militari sicure, ed è attualmente impegnata nel progetto Sicral 1B che estenderà la capacità operativa del primo Sicral fino al 2019. In Francia, invece, Thales Alenia Space fornisce i sistemi di telecomunicazioni militari Syracuse I, II e III al Ministero della Difesa francese. Nel campo dell’osservazione dell’ambiente Thales Alenia Space ricopre numerosi primati: è il leader mondiale nei satelliti per meteorologia e ha sviluppato notevoli competenze nelle missioni di climatologia in orbita bassa e nella costruzione di segmenti terrestri per l’osservazione della Terra. La società è anche leader europeo negli strumenti ottici e radar di alta precisione, nonché leader mondiale nel campo dell’altimetria spaziale. Thales Alenia Space è attualmente impegnata nei progetti duali (militari e civili) ORFEO (Optical and Radar Federated Earth Observation) e COSMO-SkyMed. E’ il contraente principale per EGNOS (European Geostationary Navigation Overlay System) dell’Agenzia Spaziale Europea. Inoltre è impegnata nel segmento spaziale e terrestre del programma GNSS-1/EGNOS, con la responsabilità per il Central

9 Sono state inserite in questa categoria solo le imprese facenti parte attualmente del Comitato Promotore del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Le informazioni presenti in questa sezione sono state estratte dal Dossier informativo “La candidatura del Piemonte per il distretto tecnologico dell’aerospazio” – Finpiemonte, 2007 e dai siti web delle aziende.

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Control Facility (CCF), le Reference Stations (RIMS) ed il trasponditore di navigazione per il satellite Artemis. E’ stata, sin dall’avvio del programma, un partner importante di Galileo il nuovo sistema europeo per la navigazione satellitare, con la responsabilità del segmento terrestre e con una partecipazione significativa nella costruzione del segmento spaziale. Thales Alenia Space può vantare una esperienza di eccellenza ed una presenza importante nel campo dei satelliti per osservazione scientifica e delle missioni per l’esplorazione dell’Universo. In particolare, Thales Alenia Space Italia ha realizzato con successo programmi quali Integral e Sax, esercitando un ruolo di sistemista nonché di responsabile di sottosistemi e dell’integrazione finale. Sta oggi portando a termine alcuni importanti programmi europei, quali GOCE e Herschel/Planck e avrà un ruolo importante nel programma Bepi Colombo avviato dall’ESA. Le esperienze così maturate hanno consentito alla società di acquisire una riconosciuta capacità di coordinare e guidare teams internazionali, nonché di assemblare, integrare e testare sonde scientifiche complesse, come è accaduto per Cassini-Huygens, che ha raggiunto l’orbita di Saturno dopo un viaggio di oltre 7 anni nel sistema solare, o per Mars Express, Rosetta e Venus Express. Ricopre, inoltre, un ruolo da protagonista nel programma europeo Aurora per l’esplorazione interplanetaria. In particolare, è responsabile di sistema del programma Exomars (esplorazione di Marte tramite un rover per la ricerca di eventuali forme di vita prebiotica), recentemente approvato dall’ESA con realizzazione prevista per il 2013 e che avrà il suo naturale proseguimento nel programma Mars Sample Return (che prevede il rientro sulla terra dei campioni prelevati dal suolo marziano). La società ha progettato e costruito più del 50% del volume pressurizzato, ovvero abitabile, della Stazione Spaziale Internazionale, uno dei progetti tecnologici più avanzati al mondo, oltre ad aver contribuito ai sistemi di lancio, trasporto e rientro. In particolare, ha costruito i tre Moduli Logistici Pressurizzati (MPLM), i Nodi 2 e 3 (gli elementi di interconnessione tra i vari moduli pressurizzati della ISS), la Cupola (un modulo per l’osservazione), il laboratorio scientifico Columbus e il Veicolo di Trasferimento Automatizzato (ATV). Nel campo dei sistemi di trasporto di nuova generazione sta assumendo un ruolo di leadership nei dimostratori di rientro quali EXPERT, USV, IXV nonché nei sistemi di trasporto abitati quali il CSTS e in quelli di esplorazione Luna/Marte (es. Lunar Lander). In Piemonte Il sito di Torino, attraverso le Direzioni delle Unità di Business “Infrastrutture Spaziali e Sistemi di Trasporto” e “Osservazione Ottica e Scienza”, è specializzato nei programmi istituzionali di tipo infrastrutture abitate e satelliti scientifici, esprimendo in questi settori una competenza sistemistica di punta, che comprende: studio di missione, progettazione, sviluppo, integrazione, qualifica e operazioni di sistemi spaziali allo stato dell’arte. Tale competenza ha importanti punti di appoggio in attività di sottosistema, specialmente nei campi delle strutture e del controllo termico e ambientale, dove si calano ulteriormente nella progettazione e produzione di componenti. Ma anche negli ambiti del controllo d’assetto, della robotica, dei payload ottici, dell’avionica e del software, la Direzione di Torino sviluppa importanti attività di progettazione e sviluppo a vari livelli di aggregazione. I prodotti che caratterizzano il sito di Torino a livello di sistema sono:

• Sistemi Spaziali Abitati e Infrastrutture • Satelliti e Sistemi di Osservazione Scientifici

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• Sistemi per l’Esplorazione dell’Universo • Sistemi di Trasporto Spaziale

insieme a: • Piattaforme di Satelliti in generale • Carichi Paganti scientifici ed apparecchiature ottiche • Sistemi robotici • Strutture satellitari e pressurizzate • Controllo Termico attivo e passivo di satelliti e Infrastrutture abitate • Controllo Ambientale di Infrastrutture abitate • Controllo Orbitale e di Assetto • Sottosistemi di propulsione e relativi serbatoi • Sottosistema Avionico e Cablaggi • Software di Bordo • Integrazione e Prove.

Le prospettive del prodotto torinese sono solide nella sostanza, grazie all’eccellenza indiscussa delle capacità, soprattutto nella disciplina sistemistica, e al relativo disaccoppiamento del mercato istituzionale scientifico dai cicli economici e tecnologici più “nervosi” del mercato commerciale. Tuttavia, per garantire il mantenimento e la valorizzazione delle capacità dell’azienda ed un consolidamento della sua presenza sul mercato, occorre che si verifichino alcune condizioni:

• Il proseguimento del programma Stazione Spaziale Internazionale, inclusi i suoi aspetti di utilizzazione;

• Un’efficace partecipazione italiana al Mandatory Science Programme dell’Agenzia Spaziale Europea;

• Un’efficace partecipazione italiana alla roadmap europea Aurora per l’esplorazione robotica e umana di Luna e Marte;

• Un sostanziale rafforzamento della presenza aziendale nel settore dei lanciatori e dei veicoli di rientro;

• Un rafforzamento della presenza aziendale nel settore delle piattaforme satellitari commerciali.

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8.2 ALENIA AERONAUTICA Alenia Aeronautica, una società di Finmeccanica, è la maggiore realtà industriale italiana in campo aeronautico e leader mondiale sui mercati civili e militari del settore. La società ricopre un ruolo da protagonista nella progettazione, costruzione, trasformazione e assistenza di una vasta gamma di velivoli e sistemi aeronautici sia civili che militari; attività svolte per la maggior parte in collaborazione con le principali industrie mondiali del settore. Alenia Aeronautica è erede storica, insieme ad Avio, dell’industria aeronautica nata a Torino nel 1908, attività che dopo la Prima Guerra Mondiale si concentrò nella Fiat; è stata creata nel 1990 dalla fusione di Aeritalia e Selenia, la aziende aerospaziali e della difesa di Finmeccanica, e legò subito il proprio nome a Eurofighter ed altri programmi avanzati. L’odierna Alenia Aeronautica è nata nel 2002 dalla societarizzazione delle divisioni di Finmeccanica. Alenia Aeronautica vanta la progettazione e costruzione di oltre 12.000 velivoli, spesso su progetto originale come il G222 ora evoluto nel C27J Spartan. Dai suoi stabilimenti stanno uscendo alcuni tra i velivoli più sofisticati al mondo come lo Eurofigher, realizzati sia direttamente che attraverso collaborazioni internazionali. Alenia Aeronautica occupa oggi oltre 8.300 persone (12.100 considerando le società controllate). La Società progetta e sviluppa come “system integrator” finale sistemi aeronautici completi con totale responsabilità nei confronti del cliente finale (capacità di integrazione). Inoltre in qualità di fornitore “risk sharing” progetta e realizza componenti e assemblaggio di parti dell’intera cellula aeronautica (capacità di sviluppo e utilizzo efficiente di tecnologie innovative). Tra le principali linee di attività figurano:

• Velivoli da difesa • Velivoli da trasporto militare • Velivoli per missioni speciali • Velivoli da trasporto regionale • Velivoli da addestramento • Aerostrutture • Trasformazioni e revisioni.

Le attività di progettazione aeromeccanica e sistemistica del velivolo completo, l’assemblaggio finale e le prove volo sono realizzate in Piemonte con un distaccamento specializzato nei velivoli “addestratori” in Lombardia; le attività di progettazione/produzione di componenti strutturali e revisione, invece, sono situate in Campania, Puglia e Veneto. I prodotti sviluppati da Alenia Aeronautica coprono l’intera gamma dei prodotti aeronautici in campo militare e civile: velivoli militari da difesa ad alte prestazioni, sofisticati velivoli per missioni speciali, aerei di linea e da trasporto, UAS, grandi aerostrutture per i Jet Liner ed executives, revisioni e trasformazioni di velivoli operativi. Tra i velivoli da combattimento progettati e realizzati direttamente o tramite collaborazioni internazionali figurano l’Eurofighter Typhoon, uno dei più avanzati velivoli da difesa al mondo ormai operativo presso le più importanti forze aeree europee, l’Amx e il Tornado. Nel settore del trasporto militare si segnala il C-27J Spartan un velivolo da trasporto tattico di progettazione e sviluppo interamente italiano che, dopo l’acquisizione da parte dell’Aeronautica Militare italiana, è in corso di acquisizione anche da altre forze aeree europee nonché in fase di valutazione finale dall’aeronautica militare statunitense, a dimostrazione della sicura validità del progetto.

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Alenia Aeronautica partecipa alla progettazione e realizzazione di strutture per l’aereo da combattimento statunitense Joint Strike Fighter ed effettuerà il montaggio finale dei velivoli acquistati in Europa. Come già segnalato, Alenia Aeronautica svolge un ruolo di rilievo anche nel comparto dell’aviazione commerciale. In joint venture paritetica con EADS, l’azienda ha realizzato la famiglia di velivoli turboelica ATR (42 e 72) per il trasporto regionale, settore in cui mantiene un’importante eccellenza. Questa tipologia di velivoli ha avuto un importante successo, si sono prodotti centinaia di esemplari acquisiti da diverse compagnie aeree in tutto il mondo, e oggi Alenia sta sviluppando varianti specifiche per adattarli alla sorveglianza costiera, acquisite dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza (ATR 42 MP), e una versione militare con capacità anti sommergibile. Le capacità tecnologiche dimostrate da Alenia Aeronautica nel campo delle aerostrutture ha trovato importanti riconoscimenti attraverso numerose collaborazioni con i maggiori produttori mondiali per la realizzazione di alcuni fra i più noti aerei commerciali esistenti. Attraverso la collaborazione con Boeing partecipa, fornendo parti strutturali, ai programmi riguardanti i velivoli B767, B777, B717, B757 e 787 Dreamliner, il nuovo aereo commerciale della Boeing. La collaborazione con Airbus comprende forniture di parti strutturali per gli A321 e, attraverso EADS, di parti per gli A300/310, A330 e A340-500/600. Alenia Aeronautica è impegnata, inoltre, nella realizzazione di alcune sezioni di fusoliera del velivolo commerciale A380, il più grande mai realizzato dalla società europea. Con Dassault, infine, l’azienda partecipa alle realizzazione del Falcon 2000 e del Falcon 900EX. Nel campo delle trasformazioni Alenia Aeronautica, attraverso la società Officine Aeronavali Venezia, detiene una posizione di rilievo internazionale operando su molti dei più importanti aerei sia militari che civili, avendo, inoltre, una vasta esperienza nelle attività di revisione e manutenzione. Alenia Aeronautica, attraverso la società controllata Aermacchi, opera nel settore dei velivoli addestratori militari, come il nuovo M346 che sta sviluppando negli stabilimenti di Vengono (VA). Alenia investe il 25% del proprio fatturato in programmi di ricerca e sviluppo, anche attraverso una rete strutturata di collaborazione con alcune Università italiane, tra cui il Politecnico di Torino, le Università di Napoli, Brescia, Palermo, Pisa, Glasgow, Munich e Centri di Ricerca quali il Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (CIRA), il CNR, l’ONERA francese, e il NRL olandese. Le attività di ricerca sono avviate presso le strutture dove sussistono o sono state appositamente sviluppate in collaborazione diverse capacità e specializzazioni di interesse dell'azienda (per esempio il network campano per la ricerca sui materiali compositi). In Piemonte La società rilancia la sua presenza a Torino con il trasferimento di tutte le proprie attività dallo storico sito di Corso Marche all'aeroporto di Caselle, dove sono già in corso importanti investimenti per potenziare le strutture di produzione e di ricerca. Alenia Aeronautica coordina dai siti piemontesi tutte le attività relative alla progettazione, sviluppo, integrazione, collaudo ed assistenza al cliente dei sistemi aeronautici completi. In particolare, il pool di uffici tecnici è specializzato nella concezione e qualificazione della configurazione del velivolo per gli aspetti aeromeccanici e sistemisitici. Le relative competenze specialistiche riguardano:

• Progetto aeromeccanico del velivolo • Progetto e integrazione dei Sistemi e Sofware Avionici

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• Progetto e integrazione dei Sistemi Generali e Comandi di volo • Metodi di calcolo per l’analisi di progetto • Progetto e realizzazione di simulatori di volo • Prove sperimentali di volo dei velivoli • Prove in galleria del vento.

In pratica, la concezione e la qualificazione al volo del velivolo inteso come “sistema complesso”, partendo da un requisito di prodotto per proseguire con la definizione dell’architettura, le specifiche, l’integrazione hardware e software, le prove a terra ed in volo, viene realizzata nei siti piemontesi per tutti i programmi istituzionali dell’azienda. Recentemente lo svilupparsi delle tecnologie per i velivoli non abitati ha spinto Alenia Aeronautica ad investire risorse in progetti di ricerca autofinanziati per acquisire le capacità di proporsi sul mercato internazionale al meglio in questo nuovo settore. In particolare sta sviluppando una famiglia di dimostratori tecnologici volanti per velivoli non abitati, la cui progettazione configurazionale e sistemistica e la cui integrazione sono realizzate interamente in Piemonte. Sky-X e il primo veicolo della famiglia che ha già compiuto numerosi voli di prova in poligono. Questo prototipo, viene utilizzato per studiare le problematiche sistemistiche di missione e di controllo remoto e, a tale scopo, è stata approntata anche una stazione di controllo di terra. Sky-X viene usato per studiare e mettere a punto tecnologie di volo autonomo, decollo e atterraggio automatici senza intervento umano remoto. Le tecnologie legate a questi studi sono estensibili anche ad altre tipologie di macchina non abitata. Si sta lavorando ad altri dimostratori con più elevata autonomia destinati a impieghi tipicamente civili, attualmente in fase di concezione e sempre di dimensioni medie: tra i 1.000 e i 3.000 Kg di peso con capacità di sorveglianza e monitoraggio del territorio. Questi dimostratori verranno sviluppati anche con il contributo di imprese piemontesi e del Politecnico di Torino. Sky-Y concepito come dimostratore tecnologico per un UAV da sorveglianza di Media Altitudine e Lunga Autonomia (MALE), lo Sky-Y svilupperà le tecnologie abilitanti per aumentare le capacità di volo autonomo e raccolta di dati da parte del velivolo. Caratterizzato da struttura interamente in compositi, impianti interamente elettrici e propulsore diesel da 160 CV con 12 ore di autonomia, lo Sky-Y ha volato per la prima volta nel giugno 2007. Molynx, questo progetto di ricerca svilupperà un nuovo UAV bimotore da alta quota per applicazioni civili e militari, con autonomia fino a 30 ore. Obiettivo secondario del Molynx è il coinvolgimento di centri di ricerca e piccole-medie imprese del distretto aerospaziale torinese. Il progetto è stato presentato nell’ottobre 2006. L’eccellenza indiscussa delle capacità di integrazione sistemistica, “know how” indispensabile per un’azienda che intende continuare a progettare e sviluppare velivoli completi, garantiscono solide prospettive di sviluppo del territorio piemontese. I futuri potenziamenti relativi ai velivoli da trasporto regionale ed ai velivoli da trasporto tattico della prossima generazione, entrambi settori in cui Alenia Aeronautica possiede l’eccellenza, vedranno il territorio piemontese giocare un ruolo da protagonista, in sinergia con gli altri attori industriali presenti ed il Politecnico di Torino. Per quanto riguarda il settore dei velivoli UAV in prospettiva il Piemonte potrebbe candidarsi a livello internazionale come polo tecnologico relativo alla progettazione di queste macchine volanti ad elevatissimo contenuto tecnologico.

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8.3 AVIO Avio è il motorista italiano di riferimento per i motori di velivoli civili e militari; nata nel 1908 a Torino, da anni è leader mondiale per le trasmissioni comando accessori e leader europeo per la propulsione spaziale a solido. Oggi è uno dei motoristi impegnati in Europa su progetti relativi al motore verde che equipaggerà i velivoli di prossima generazione con un impatto ambientale notevolmente ridotto. Occupa 4.800 dipendenti in 16 insediamenti in Italia e all’estero. Il 14% dei dipendenti è impegnato nella Ricerca e Sviluppo di nuovi prodotti. Avio, in partnership con i maggiori motoristi mondiali (General Electric, Pratt & Whitney e Rolls-Royce), partecipa a importanti programmi di sviluppo e produzione che spaziano dai motori per velivoli wide-body, ai regionali e ai business jet. I programmi più recenti in cui Avio è coinvolta sono, nell'ambito dei grandi motori commerciali: il GEnx, per il nuovo velivolo della Boeing, il Dreamliner, per il quale Avio collabora con General Electric allo sviluppo dei componenti per la turbina di bassa pressione e la trasmissione comando accessori e la nuova versione da 115.000 libbre di spinta del GE 90, il più potente propulsore aeronautico per impieghi civili, per il quale realizza la trasmissione comando accessori e parti della turbina di bassa pressione. Avio è partner di Rolls-Royce per il progetto Trent 900, un moderno turbofan della classe 80.000 libbre di spinta, destinato al "superjumbo" A380 dell'Airbus Industrie. In questo programma Avio è responsabile della progettazione, sviluppo, produzione e supporto post-vendita della trasmissione comando accessori. Nel segmento dei piccoli motori per applicazioni business jet e trasporto regionale, Avio è partner di Pratt & Whitney Canada, con responsabilità per la turbina di bassa pressione per il PW 308, e per la trasmissione di potenza del PW150. Insieme a Snecma, Avio si occupa della progettazione, sviluppo, produzione e revisione della camera di combustione e della trasmissione comando accessori del SaM146, il motore per i velivoli russi regionali della Sukhoi, RRJ. Nel settore dei motori militari Avio, oltre a progettare e produrre sottosistemi e componenti, è anche presente nel ruolo di sistemista, avendo la responsabilità dell'assemblaggio, test, certificazione, consegna e supporto post-vendita dei propulsori per le Forze Armate nazionali. E' questo il caso dell'EJ200, destinato al moderno caccia europeo "Typhoon", del propulsore RB199 per il "Tornado", e del nuovo F124-GA-200 per l'addestratore Aermacchi M346. Avio è stata scelta dalla Pratt & Whitney per realizzare la trasmissione comando accessori del motore F119 che equipaggia l’ F-22 "Raptor", il caccia di superiorità aerea dell'U.S. Air Force. Avio, anche insieme alla società olandese DutchAero (80% Avio), partecipa alla realizzazione del motore F136 per il JSF, il caccia di nuova generazione americano. Avio produce inoltre la trasmissione comando accessori del motore F110 che equipaggia gli F16. Infine, Avio è coinvolta nella progettazione, sviluppo, produzione e supporto post-vendita della trasmissione di potenza all'elica del sistema propulsivo TP400 che equipaggerà il velivolo da trasporto militare europeo, Airbus A400M. In campo elicotteristico, Avio è partner di General Electric con una paretecipazione che arriva al 40% per la realizzazione del motore T700/CT7, sia nella versione base per gli elicotteri BlackHawk, Cobra e Apache, sia nelle versioni T6A e T6E, destinate rispettivamente agli elicotteri europei EH101 e NH90. Sempre con GE, Avio sta sviluppando la nuova versione del T700/CT7 che equipaggerà i Sikosky S92/H92. Nel settore navale, Avio fornisce propulsori aero-derivati per navi veloci e per la Marina Militare Italiana e di altre nazioni: le turbine LM2500, sviluppate con la General Electric, equipaggiano, fra le altre, la Nuova Unità Maggiore della Marina Militare, la "Cavour", le Fregate "Orizzonte" per la Marina Militare Italiana e quella francese e le future fregate italo-francesi FREMM.

99

Avio è leader anche nella realizzazione di sistemi d'automazione elettronica per il controllo della propulsione, il pilotaggio automatico e la gestione della timoneria per navi e sottomarini. I due nuovi sottomarini italiani, Sciré e Todaro, i quattro della Marina Tedesca e i quattro futuri sommergibili della Marina Spagnola sono dotati di uno dei più avanzati autopiloti esistenti sul mercato, progettato e realizzato da Avio, il Gaudi. L'attività di revisione, assistenza tecnica e manutenzione dei motori aeronautici ed aero-derivati, fornisce un servizio di supporto sia alle Forze Armate sia alle compagnie aeree commerciali. In questo ambito, per il motore PW100 dei velivoli ATR, Avio è il centro di riparazione leader in Europa con il 20% del mercato europeo e il 10% di quello mondiale. Per assicurare la migliore qualità possibile in questa attività, Avio ha creato due specifici centri d'eccellenza: a Brindisi sono concentrate tutte le attività inerenti alla manutenzione dei motori per i velivoli militari, mentre la struttura di Pomigliano d'Arco, vicino Napoli, è dedicata alle revisioni dei motori per impiego commerciale. Nel settore spaziale, Avio è leader nella progettazione e realizzazione di propulsori a propellente solido e liquido, utilizzati dalla famiglia di lanciatori Ariane e che equipaggiano anche Ariane 5 Evolution, il più grande vettore europeo. In particolare, Avio realizza i booster - i due grandi motori laterali a propellente solido che forniscono la maggior parte della spinta necessaria al decollo - e la turbopompa che fa affluire l'ossigeno liquido nella camera di combustione. del motore criogenico Vulcain del primo stadio, un componente di altissima tecnologia. Avio sviluppa e produce anche la turbopompa ad ossigeno liquido per l’evoluzione del motore, il Vulcain II dell'Ariane 5 per carichi fino a 10 tonnellate. Avio ha fondato, nel 2001, la società ELV con l'Agenzia Spaziale Italiana assumendo, su mandato dell'ESA (European Space Agency), il ruolo di sistemista nella progettazione, sviluppo e produzione di Vega, un lanciatore dedicato al trasporto di satelliti con massa fino a 1.500 kg in un'orbita circolare polare di 700 km. E’ la prima volta che l’Italia assume un ruolo di primo contraente in Europa per i lanciatori. Avio si occupa anche di propulsione tattica, nella quale è impegnata in alcuni tra i principali programmi europei, come i missili Aster, Aspide, Marte-MKII. Per migliorare ulteriormente il proprio posizionamento e rafforzare il proprio ruolo nel settore, Avio investe oltre il 10% del proprio fatturato in programmi di ricerca e sviluppo, anche attraverso un sistema a rete di collaborazione strutturata con diverse Università italiane e centri di ricerca dove sussistono competenze di eccellenza in discipline di interesse dell'azienda. Le principali linee di attività di Avio sono:

• Progettazione e produzione di propulsori aeronautici e navali militari; • Progettazione e produzione di moduli e componenti per propulsori

aeronautici commerciali e militari e per motori aeroderivati per impieghi industriali e navali;

• Sistemi propulsivi spaziali e propulsione tattica; • Manutenzione e revisione di propulsori aeronautici commerciali e militari; • Sistemi di automazione.

I prodotti/servizi che vedono Avio in posizione di leadership o di eccellenza sono: • Trasmissioni comando accessori; • Trasmissioni meccaniche di potenza; • Turbine di bassa pressione; • Combustori e postbruciatori; • Sistemi di propulsione e automazione navale; • Montaggio e prova motori aeronautici e aero-derivati; • Manutenzione, revisione e supporto post-vendita motori aeronautici e aero-

derivati; • Propulsione spaziale a solido;

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• Lanciatore VEGA; • Turbopompe per motori spaziali criogenici.

In Piemonte In Piemonte Avio ha la sede principale e due stabilimenti per la progettazione e sviluppo di componenti e sistemi dei principali motori aeronautici, impiegando circa 2.000 persone. Qui vengono sviluppate le principali linee di ricerca e di business di Avio, che comprendono i moduli e componenti per propulsori aeronautici ed elicotteristici, i sistemi di controllo ed automazione, i sistemi di propulsione. In particolare, in Piemonte è svolta l’attività di regia del network nazionale di ricerca con le Università. A Torino sono concentrate le competenze di eccellenza nel campo della meccanica cosiddetta fredda (trasmissioni ad elevata potenza specifica), nella meccanica criogenica e nella termomeccanica delle turbine, in collaborazione con il Politecnico di Torino (Dipartimenti Aerospaziale, di Meccanica e Materiali), che ha portato allo sviluppo congiunto di tecnologie di avanguardia nel campo del contenimento, dell’analisi delle vibrazioni di pale turbina e dei criteri di smorzamento delle vibrazioni, e, nel campo ingegneristico, delle tecnologie di calcolo probabilistico. La collaborazione con l’ateneo torinese ha portato anche alla realizzazione presso il Politecnico di un Laboratorio di Alta Qualità, orientato alle tematiche termomeccaniche delle strutture leggere, nelle quali l’ottimizzazione del comportamento dinamico è essenziale.

101

8.4 GALILEO AVIONICA Galileo Avionica, è la principale azienda italiana nel settore avionico. Progetta, sviluppa e produce sistemi avionici ed elettro-ottici, equipaggiamenti spaziali per piattaforme e satelliti. È tra i leader mondiali per i radar avionici e radiobersagli. Sviluppa e produce velivoli tattici senza pilota e simulatori di volo. Galileo Avionica offre capacità ed esperienza nei sistemi di integrazione e partecipa a tutti i principali programmi aeronautici di cooperazione europei (Eurofighter, NH-90, EH-101). Oltre alla progettazione e integrazione di sistemi avionici completi ad architettura aperta, integrata e modulare, Galileo Avionica ha sviluppato ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance), sistema di missione avanzato e flessibile per velivoli da pattugliamento marittimo. È stato concepito per essere installato e rimosso con facilità sia su velivoli ad ala rotante che ad ala fissa. Centro di eccellenza per le tecnologie all'infrarosso, Galileo Avionica realizza camere termiche per applicazioni avioniche, terrestri e navali e una famiglia di sensori, denominati EOST, di sorveglianza elettro-ottica per velivoli ad ala fissa, rotante e UAV. Inoltre, Galileo Avionica produce sonar aeroportati e ricopre il ruolo di capocommessa per la fornitura di questi ultimi nella versione antisom degli elicotteri NH-90 della Marina Militare italiana e olandese. Galileo Avionica domina tutte le tecnologie inerenti lo sviluppo di radar avionici e ha venduto oltre 450 esemplari di radar GRIFO per il controllo del tiro in tutto il mondo, mentre il suo radar per l'atterraggio di precisione PAR è stato adottato da otto diversi paesi. Leader mondiale degli aerobersagli alto-subsonici, Galileo Avionica figura tra i più importanti produttori di sistemi UAV di sorveglianza e ricognizione. Tra i suoi prodotti di ultima generazione, il sistema di UAV di sorveglianza FALCO, il sistema UAV NIBBIO per la ricognizione veloce in profondità ed il radiobersaglio Mirach 100/5 operativo in Italia, Francia, Regno Unito, Spagna e presso il Poligono NATO Namfi di Creta. I settori di attività più avanzati riguardano sensori ed emettitori elettroottici, sensori radar, simulatori e equipaggiamenti per UAVs, i sensori di assetto, i sensori multispettrali, i pannelli solari per applicazioni spaziali. Particolarmente interessanti le potenziali applicazioni nei contesti della sicurezza e della sorveglianza del territorio. In Piemonte Nell’area piemontese Galileo Avionica è presente con lo stabilimento di Caselle Torinese. Le attività svolte nel territorio regionale includono la progettazione, sviluppo, produzione e logistica dei sistemi di navigazione ed attacco, sistemi di sorveglianza e pattugliamento, sistemi radiomisure, sistemi ed equipaggiamenti di controllo degli armamenti (SMS), comandi di volo (FCS), radar altimetri, sistemi automatici di test (ATS). Progettazione e produzione di antenne e radomes. Lo stabilimento di Caselle copre le seguenti aree di attività :

• Sistemi Avionici • Sistemi di Missione • Sistemi Safety Critical • Produzione • Logistica.

Tra i Sistemi di Missione sono di particolare interesse: ATOS: un sistema di sorveglianza aerotrasportato progettato per supportare una vasta gamma di missioni di pattugliamento. E’ un sistema altamente modulare che elabora ed integra dati ed immagini rilevati da diversi sensori, correlandoli con i dati

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di volo e mappe digitali. Varie tipologie di consoles multifunzionali consentono l’installazione del sistema su velivoli ed elicotteri anche leggeri.

• Pattugliamento aereo con sensori elettronici ed elettro-ottici per individuare, localizzare, classificare ed inseguire target marittimi e terrestri

• Ricerca e Soccorso (SAR) • Sorveglianza anti-inquinamento e protezione delle aree di pesca • Sorveglianza antisom (con l’aggiunta di sensori specifici) • Sorveglianza anticontrabbando.

PLAR-VSS (Pipe Line Automatic ROW Videotape Survey System): un sistema che permette la sorveglianza aerea automatizzata di gasdotti e metanodotti. Il sistema consente di effettuare missioni di sorveglianza aerea come il controllo della fascia di servitù, il controllo della situazione orografica e il rilevamento di fughe di gas. Può essere utilizzato come sistema di acquisizione in tempo reale di informazioni geografiche per lo studio di nuovi impianti. SESEL (Heliborne System for Power Lines Surveillance): un sistema sviluppato per la sorveglianza aerea automatizzata di linee elettriche. Il sistema è composto da una console operatore che controlla una piattaforma girostabilizzata dotata di una videocamera e opzionalmente di un sensore IR. Le immagini vengono videoregistrate e possono facilmente essere editate dall’operatore che può aggiungere informazioni tecniche e commenti. ATENA (Advanced Test Environment for Avionica): un ambiente di simulazione modulare, multi-purpose e riconfigurabile per l’addestramento, basico ed avanzato di sistemi complessi e di operatori di sistemi di terra.

103

9 LE IMPRESE DELLA FILIERA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 9.1 LE CARATTERISTICHE DELLE IMPRESE Il settore aerospaziale in Piemonte può contare su una offerta di produzioni e servizi ampia e variegata proveniente da piccole, medie e grandi imprese, che costituiscono la base di riferimento per la committenza locale ed anche esterna al Piemonte. Nelle pagine precedenti sono state presentate le quattro grandi imprese che costituiscono l’apice della filiera aerospaziale piemontese. In questa parte del lavoro, invece, verrà illustrata la struttura produttiva e di servizi collocata a valle della filiera. Le considerazioni che seguono si riferiscono a 155 unità (imprese o unità piemontesi di aziende con insediamenti pluriregionali) che attualmente contribuiscono, in varia misura, alla produzione aerospaziale del Piemonte. Di esse 113 appartengono al settore manifatturiero, 32 realizzano servizi tecnici e 10 offrono servizi al mercato e altro. Sono imprese mature che possono vantare un’esperienza trentennale: l’anno di nascita medio è il 1979. Il dato però è la risultante di due differenti situazioni: se da un lato si hanno imprese manifatturiere con oltre 35 anni di storia alle spalle, dall’altro la compagine di imprese di servizi tecnici abbassa notevolmente la media con il suo 1993 come dato medio di inizio attività. Queste imprese hanno realizzato nel 2007 un fatturato di 1.475 milioni di euro, di cui circa 739 milioni, pari al 50,1%, nel settore aerospaziale. In particolare, il volume d’affari di queste aziende è attivato per il 34,8% dalla domanda proveniente dal settore aeronautico, per il 7,9% da quella proveniente dal settore difesa e per il 7,3% dal settore spaziale. Tipologia dell’attività e campi di applicazione Gli ambiti di attività delle imprese piemontesi che operano nell’aerospaziale sono differenziati e variano dalle costruzioni di macchine speciali e utensili per lavorazioni aeronautiche, alle lavorazioni meccaniche di precisione nel settore difesa, alla progettazione e costruzione di impiantistica criogenica, alla produzione di veicoli speciali ruotati e cingolati, di veicoli anfibi, di shelter e laboratori mobili ad uso militare e civile. Non manca, poi, tutta una serie di servizi di supporto alla progettazione e alla prototipazione, servizi di ingegneria integrata e servizi informatici avanzati. Il quadro è completato da imprese che offrono servizi di manutenzione, revisione, riparazione e formazione e da imprese che operano nell’ambito commerciale. Come è normale che accada in una regione a forte valenza industriale le imprese che operano nell’aerospaziale non sempre sono totalmente dedicate la settore: ben 120 imprese su 155 operano anche in altri ambiti (automotive, settore ferroviario, energetico, ecc.). Di queste la maggioranza, vale a dire 43, operano solo nel settore aeronautico, 7, poi, operano nel settore spaziale e 3 nella difesa. Esistono imprese che non operano unicamente per uno dei settori: 24 imprese, infatti, si occupano di aeronautica e spazio, 19 di aeronautica e difesa, 3 di spazio e difesa e 21 imprese sono impegnate su tutti e tre i settori congiuntamente. Inoltre, 35 imprese su 155 che impiegano tutta la loro capacità in maniera esclusiva sul fronte aerospaziale. In particolare, 9 imprese operano nell’aeronautica, 3 nello spazio e 1 nella difesa. Il maggior numero di imprese, però (12) opera su tutti e tre

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i fronti, mentre 2 sono impegnate nell’aeronautica e nello spazio, 7 nell’aeronautica e nella difesa e 1 nello spazio e nella difesa.

Ambiti di attività Numero imprese

Settore aerospaziale in cui operano le imprese

Imprese che operano sia

nell’aerospaziale sia in altri

ambiti

Imprese che operano

esclusivamente nell’aerospaziale

Totale imprese

Aeronautica 43 9 52 Spazio 7 3 10 Difesa 3 1 4 Aeronautica e Spazio 24 2 26 Aeronautica e Difesa 19 7 26 Spazio e Difesa 3 1 4 Aeronautica, Spazio e Difesa 21 12 33 Totale imprese 120 35 155

Sistemi di applicazione – settori di sbocco per i quali operano le imprese Numero di imprese

In complesso di cui: manifatturiere

servizi tecnici

Adhesives & Coatings 4 3 1

Armaments and Related Equipment 20 15 5

Autoflight Systems & Equipment 12 8 1

Communications Systems & Equipment 16 8 5

Control Systems & Equipment 29 18 9

Electrical Panels & Electrical Components 17 10 5

Electrical Power Systems & Equipment 17 12 4

Engines 40 32 8

Equipment-Furnishings 15 9 6

Flight Training 7 3 2

Fuel & Fuel Systems 6 3 3

Fuselage 19 15 4

Ground Systems and Equipment 24 15 8

Hydraulic Systems & Equipment 20 15 5

Indicating, Data & Recording Systems 4 1 3 Landing Gear 13 11 2

Material Manufacturer 25 19 6

Material Supplier 14 10 2

MRO 6 4 -

Navigation Systems & Equipment 14 10 2

Processes & Shapes 5 3 2

Propellers & Rotors 18 15 3

Safety and Rescue Systems & Equipment 6 3 3

Services 38 15 21

Space Systems and Equipment 19 13 6

Standard Parts 16 14 1

Tooling & Testing/Test Equipment 36 25 9

Windows 4 4 -

Wings 13 9 4

Altro 8 5 1

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Entrando più nel dettaglio si può osservare come la compagine delle imprese piemontesi sia in grado di rispondere alle esigenze provenienti dai diversi sottosistemi in cui può essere scomposto il settore aerospaziale. Gli sbocchi verso cui si indirizzano più frequentemente le produzioni delle imprese sono rappresentati dai motori per velivoli, dai servizi e dagli strumenti di diagnostica, analisi e collaudo. Nella maggioranza dei casi l’attività è svolta con una o più unità locali solamente in Piemonte (124 imprese su 155 pari all’80%). Vi sono, anche, imprese che operano con più unità locali anche in Italia (nella maggior parte dei casi Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Lazio) o all’estero (Francia, Germania, Stati Uniti, Cina e India). In particolare, 17 imprese operano in Piemonte e in altre regioni italiane, 9 imprese in Piemonte e all’estero e 5 sia in Piemonte sia in altre regioni sia all’estero. L’attività articolata su più unità produttive è in proporzione più frequente tra le società di servizi tecnici (28,1% a fronte del 17,7% del comparto manifatturiero).

Localizzazione degli stabilimenti Numero di imprese

In complesso di cui: Localizzazione degli stabilimenti Manifatturiere Servizi tecnici Altro Solo in Piemonte 124 93 23 8 In Piemonte e in altre regioni italiane 17 10 6 1 In Piemonte e all’estero 9 7 1 1 In Piemonte, in altre regioni italiane e all’estero 5 3 2 - Totale imprese 155 113 32 10

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Dimensioni delle imprese La dimensione prevalente è quella da 20 a 99 addetti che rappresenta il 43,2% della compagine esaminata. La seconda dimensione è quella da 1 a 19 addetti (il 39,3% del totale) mentre l’ultima è costituita dalle imprese con oltre 100 addetti (17,5% del totale). La dimensione media è di 71,3 addetti, media che non si differenzia particolarmente tra imprese manifatturiere (73,6) e imprese di servizi tecnici (72,1). Differente è invece la classe dimensionale prevalente infatti le imprese manifatturiere si collocano principalmente nella classe 20-49 addetti, mentre le imprese di servizi tecnici di distribuiscono con maggior frequenza nella classe 1-9 addetti10.

Dimensione delle imprese

20,6

18,7

22,6

20,6

11,0

6,5

1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250 e oltre

Classe di addetti

% im

pres

e

Complessivamente, queste imprese occupano oltre 11.064 addetti, con una composizione ovviamente differenziata tra imprese manifatturiere e imprese di servizi tecnici: nel settore manifatturiero la componente più rilevante è rappresentata dagli operai (50,3%), mentre nei servizi assumono maggior peso (73,4%) le figure impiegatizie. Abbastanza simile, invece, è il peso assunto dalle altre componenti del personale.

Composizione del personale Distribuzione percentuale degli addetti

In complesso di cui: % Manifatturiere Servizi tecnici Altro Titolari e soci operativi 2,7 2,4 3,2 4,5 Dirigenti 2,7 2,8 2,6 2,3 Quadri 4,5 4,5 4,5 4,1 Impiegati 45,9 38,4 73,4 24,8 Operai 41,8 50,3 12,7 56,1 Apprendisti 1,5 1,2 2,3 0,9 Altri 0,9 0,4 1,2 7,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0

10 La media degli addetti e la classe dimensionale prevalente, nel caso dei servizi tecnici, divergono in maniera così evidente a causa della presenza di alcune imprese di grandi dimensioni.

107

Nell’analisi delle dimensioni delle imprese va anche ricordato che talora in presenza di ciclicità nella produzione o di richieste fortemente differenziate può essere più conveniente ricorrere al decentramento che accrescere le dimensioni aziendali. Questo è ciò che avviene per larga parte (84,9%) delle imprese della filiera aerospaziale, che per talune lavorazioni o fasi del processo produttivo o del servizio, si avvalgono di strutture terze a cui ne affidano l’esecuzione. Nel 34,2% dei casi il decentramento è sistematico, mentre per il 50,7% delle imprese il ricorso a terzi è occasionale e serve a integrare la propria capacità produttiva in momenti di punta o per richieste particolari. Questi dati indicano come le imprese che operano nel settore aerospaziale abbiano sviluppato una rete di rapporti che consentono loro di avvalersi di tutta una serie di capacità produttive e competenze presenti nell’area e di acquisire maggiore elasticità ed efficienza. Il ricorso al decentramento è frequente presso tutte le tipologie di aziende, ma appare più accentuato per i servizi tecnici.

Decentramento Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro % imprese che ricorrono al decentramento 84,9 84,3 96,4 60,0 di cui: - occasionalmente 50,7 42,6 82,1 50,0 - sistematicamente 34,2 41,7 14,3 10,0 Totale imprese

100,0

100,0

100,0

100,0

Sette imprese su 10 realizzano volumi d’affari annui superiori al milione di euro e il fatturato più ricorrente oscilla tra 5 milioni e 15 milioni di euro. Da sottolineare come 12 imprese non abbiano voluto indicare il volume di affari realizzato nel 2007. Mediamente queste imprese fatturano 10,3 milioni di euro all’anno.

Fatturato delle imprese

5,25,8

9,7

18,7

14,2

21,3

11,0

6,5

7,7

0-249 250-499 500-999 1000-2499 2500-4999 5000-14999 15000-29999 30000 e oltre Non indicato

Classe di fatturato (migliaia di Euro)

% im

pres

e

Nell’insieme esaminato sono comunque presenti realtà molto diverse tra loro: aziende con fatturati molto contenuti e all’opposto imprese con consistenti volumi d’affari. I fatturati più elevati si registrano nell’ambito delle imprese di servizi vari e

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commercio e in quelle manifatturiere che in media realizzano un giro d’affari pari rispettivamente a 20,7 e 11,1 milioni di euro. Più limitato è il fatturato delle imprese di servizi tecnici, che mediamente si attesta su 8,2 milioni di euro. La dipendenza delle imprese dal settore aerospaziale si configura in modalità assai diverse tra loro con una elevata presenza di situazioni estreme: da una lato imprese dove l’attività aerospaziale incide per meno di un quinto sul loro fatturato (31,6% dei casi) e, dall’altro, imprese che hanno come unico sbocco l’aerospaziale (22,6% dei casi). La quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale non sembra riconducibile in qualche misura alle dimensioni delle imprese: le imprese più piccole (1-9 addetti) sono quelle più fortemente dipendenti dal settore, in quanto il 65,6% di esse realizza oltre la metà del fatturato con attività aerospaziali; all’opposto si collocano le imprese di dimensioni medie (100-249 addetti) dove solo il 29,4% ha nell’aerospazio la componente principale della domanda. All’interno di questo range si collocano le altre dimensioni senza un ordine preciso.

Distribuzione delle imprese per quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale Numero di imprese

Classe di addetti Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale 1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250 e oltre Totale

1-19% 5 13 7 12 7 5 49 20-49% 6 7 10 5 4 - 32 50-79% 4 5 5 4 1 1 20 80-99% 7 - 5 5 1 1 19 100% 10 4 8 6 4 3 35 Totale 32 29 35 32 17 10 155

E’ buona la propensione all’appartenenza a gruppi di imprese, appartenenza che, in generale, aumenta sia le potenzialità produttive sia le capacità di incorporare innovazioni tecnologiche dell’impresa. Due imprese su dieci fanno parte di un gruppo: nel 47% dei casi si tratta di un gruppo internazionale, mentre nell’altra metà si tratta di gruppi nazionali o locali. L’appartenenza a gruppi è più frequente tra le società di servizi tecnici. Posizionamento lungo la catena di subfornitura Ma come si collocano le imprese della filiera aerospaziale lungo la catena di subfornitura? I main contractor, sono il 25,7% delle imprese. Tale posizione è più ricorrente tra le imprese di servizi tecnici che si occupano di progettazione, prototipazione e sviluppo software. Il 36,4% delle imprese è invece costituito da subfornitori di I livello. In particolare si tratta di lavorazioni meccaniche di precisione e progettazione e produzione di impianti. Il 27,1% si dichiara sub-contractor di II livello: sono imprese sia di produzione meccanica sia di supporto allo studio e alla progettazione. Il restante 10,7% è costituito da imprese subfornitrici di III livello e oltre.

109

Posizionamento nella supply chain Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: % Manifatturiere Servizi tecnici Altro Main contractor 25,7 21,4 33,3 57,1 Sub-contractor di I livello 36,4 41,7 23,3 14,3 Sub-contractor di II livello 27,1 26,2 33,3 14,3 Sub-contractor di III livello e oltre 10,7 10,7 10,0 14,3 Totale imprese 100,0 100,0 100,0 100,0

Il posizionamento lungo la catena di subfornitura non appare correlato alla quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale.

Posizionamento nella supply chain Distribuzione percentuale delle imprese per quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

In complesso Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale Addetti in Piemonte % 1-19% 20-49% 50-79% 80-99% 100% Main contractor 25,7 24,4 34,5 21,1 5,9 33,3 Sub-contractor di I livello 36,4 42,2 31,0 21,1 47,1 36,7 Sub-contractor di II livello 27,1 17,8 24,1 42,1 41,2 26,7 Sub-contractor di III livello e oltre 10,7 15,6 10,3 15,8 5,9 3,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

110

9.2 LE CAPACITA’ TECNICHE E PROGETTUALI Le tecnologie utilizzate Come già si è avuto modo di rilevare, la tipologia di produzioni e servizi offerti dalla imprese piemontesi del settore è ampia e diversificata. Questo comporta l’utilizzo di una vasta gamma di tecnologie che spazia da sistemi di produzione tradizionali fino a strumentazioni avanzate e software specialistici. Complessivamente (considerando sia le imprese manifatturiere che le imprese di servizi) si rileva che circa la metà delle imprese è in possesso di tecnologie legate ai materiali e di competenze relative alla progettazione meccanica. Nell’ambito della meccanica e dei processi le competenze presenti sul territorio piemontese sono molto articolate e diffuse, ma quelle che si incontrano più frequentemente nelle imprese della filiera aerospaziale si riferiscono alla progettazione meccanica, ai cicli di lavoro, al controllo dimensionale e al montaggio: tra il 40 ed il 50% delle imprese possiede tecnologie in questi ambiti. Le tecnologie relative a fluidodinamica e termodinamica ed elettronica ed elettrotecnica sono meno diffuse, tuttavia alcune tecniche appartenenti a tali categorie sono padroneggiate da oltre il 10% delle imprese: il 14,8% utilizza tecnologie specifiche per calcoli di fluidodinamica, mentre in ambito elettronico ed elettrotecnico il 16,8% è dotata di strumentazione per i cablaggi, il 12,3% di laboratori ed altrettante di tecnologie riferite alla compatibilità magnetica. Nell’ambito del software e delle simulazioni le competenze più diffuse riguardano lo sviluppo di software, essendo presenti nel 33% delle imprese. Non è trascurabile, infine, il numero di imprese (39,4%) che sono dotate di macchine e sistemi di produzione destinati alla realizzazione di particolari lavorazioni aerospaziali e strumentazioni per controlli e collaudi che qualificano significativamente l’azienda sotto il profilo tecnologico. Le tecnologie utilizzate sono legate, ovviamente, alla tipologia di attività sviluppata. Nel comparto manifatturiero più di 6 imprese su 10 possiedono tecnologie relative a materiali metallici e più di 5 su 10 hanno una specializzazione in controllo dimensionale, cicli di lavoro e montaggio. Diffusa è anche la presenza di capacità e strumenti per la progettazione meccanica e per i controlli non distruttivi, disponibili in più di 4 aziende su 10. Circa 4 aziende manifatturiere su 10 sono anche dotate di macchine e sistemi di produzione destinati alla realizzazione di particolari lavorazioni aerospaziali (come, ad esempio, centri di lavoro per lavorazioni meccaniche di precisione, sistemi di taglio ad acqua, sistemi automatici di controllo di processo, macchinari specifici a controllo numerico) Tra le imprese di servizi tecnici, ovviamente, risulta invece più frequente il possesso di tecnologie relative ai processi di progettazione: sviluppo di software (71,9%), modelli matematici (59,4%), calcoli strutturali (56,3%) e progettazione meccanica (56,3%). Altrettanto diffusa (56,1%) è la disponibilità di dotazioni tecnologiche e sistemi software specifici per l’attività svolta. A titolo esemplificativo si segnalano: software per la gestione delle prestazioni motore, sistema software di gestione del ciclo di vita del progetto tecnologico, software per l’ottimizzazione di materiali compositi. Non emerge una particolare relazione tra dotazioni tecniche e quota di fatturato realizzata dalle aziende nel settore aerospaziale; si rileva infatti una diffusione simile tra le imprese che realizzano quote diverse di fatturato nel settore aerospaziale. Ciò sta ad indicare che, anche dove l’incidenza dell’aerospaziale è più marginale nell’attività dell’impresa, le dotazioni tecnologiche sono adeguate per soddisfare le esigenze di una domanda che richiede l’impiego di tecnologie particolarmente avanzate e sofisticate.

111

Tecnologie utilizzate dalle aziende Distribuzione percentuale delle imprese

In

complesso di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Materiali Materiali metallici 50,3 61,9 15,6

Materiali compositi 27,1 26,5 25,0

Materiali ceramici 6,5 7,1 6,3

Materiali smart 1,3 1,8 -

Meccanica e processi

Calcoli strutturali 33,5 28,3 56,3

Progettaz. Meccanica 46,5 46,0 56,3

Modelli matematici 39,4 35,4 59,4

Cicli di lavoro 41,3 53,1 9,4

Progett. attrez. e calibri 34,8 39,8 25,0

Finitura superficiale 26,5 35,4 3,1

Saldatura 27,7 34,5 6,3

Attuazione 5,8 7,1 3,1

Controllo dimensionale 43,9 57,5 3,1

Trattamenti termici 20,0 25,7 6,3

Controlli non distruttivi 36,1 45,1 6,3

Controlli distruttivi 18,1 23,9 3,1

Trattamenti galvanici 14,2 19,5 -

Verniciatura 16,8 22,1 3,1

Montaggio 41,9 53,1 6,3

Test Funzionali 31,0 35,4 15,6

Imballaggio 27,7 36,3 3,1

Stampaggio 14,2 17,7 3,1

Laboratori 18,7 22,1 12,5

Fluidodinamica e termodinamica

Calcoli fluidodinamica 14,8 8,8 34,4

Controllo termico di fluidi 6,5 5,3 12,5

Controllo termico di compartimenti 3,9 1,8 12,5

Laboratori 7,7 7,1 12,5

Elettronica ed Elettrotecnica

Controlli distruttivi 3,9 5,3 -

Processi speciali 8,4 10,6 -

Compatibilità elettromagnetica 12,3 12,4 9,4

Telecomunicazioni 8,4 6,2 15,6

Microelettronica 11,6 12,4 6,3

Componenti avionici 9,0 8,0 12,5

Cablaggi 16,8 18,6 9,4

Laboratori 12,3 12,4 9,4

Software e simulazioni

Sviluppo software 33,1 21,2 75,0

Realtà virtuale 10,3 6,2 28,1

Altro

RAMS 10,3 4,4 34,4

Documentazione tecnica e addestramento 18,7 14,2 40,6

Micro/nanotecnologie 5,2 5,3 3,1

Componenti ottici 4,5 4,4 3,1

CAD Aptici 3,2 3,5 3,1

Laboratori 9,0 7,1 18,8

Tecnologie speciali 7,7 9,7 3,1 Altre macchine, sistemi di produzione, strumentazioni, software specializzati 39,4 37,2 53,1

Altro (servizi, commercio, distribuzione) 2,1 1,8 3,1

112

Tecnologie più diffuse presso le imprese manifatturiere Distribuzione percentuale delle imprese

Manifatturiere Materiali metallici 61,9 Controllo dimensionale 57,5 Cicli di lavoro 53,1 Montaggio 53,1 Progettaz. meccanica 46,0 Controlli non distruttivi 45,1 Progett. attrez. e calibri 39,8 Imballaggio 36,3 Modelli matematici 35,4 Finitura superficiale 35,4 Test Funzionali 35,4 Saldatura 34,5 Calcoli strutturali 28,3 Materiali compositi 26,5 Trattamenti termici 25,7 Controlli distruttivi 23,9 Verniciatura 22,1 Laboratori 22,1 Sviluppo software 21,2 Trattamenti galvanici 19,5 Cablaggi 18,6 Stampaggio 17,7 Documentazione tecnica e addestramento 14,2 Compatibilità elettromagnetica 12,4 Microelettronica 12,4 Laboratori 12,4 Processi speciali 10,6

Tecnologie utilizzate dalle imprese di servizi tecnici Distribuzione percentuale delle imprese

Servizi tecnici Sviluppo software 75,0 Modelli matematici 59,4 Calcoli strutturali 56,3 Progettaz. meccanica 56,3 Documentazione tecnica e addestramento 40,6 Calcoli fluidodinamici 34,4 RAMS 34,4 Realtà virtuale 28,1 Materiali compositi 25,0 Progett. attrez. e calibri 25,0 Laboratori 18,8 Materiali metallici 15,6 Test Funzionali 15,6 Telecomunicazioni 15,6 Laboratori 12,5 Controllo termico di fluidi 12,5 Controllo termico di compartimenti 12,5 Laboratori 12,5 Componenti avionici 12,5

113

Attività di progettazione Le imprese piemontesi della filiera aerospaziale dispongono di una buona dotazione tecnologica in riferimento alle attività di progettazione, dato confermato anche dalla precedente analisi sulle tecnologie impiegate. Infatti, il settore aerospaziale presenta caratteristiche innovative e tecnologiche avanzate, per cui le imprese che vi operano devono essere in grado non solo di produrre componenti, sistemi, impianti, ma devono possedere anche capacità progettuali per lo studio e la realizzazione dei prodotti sulla base delle esigenze dei propri committenti e spesso anche per la produzione delle attrezzature necessarie. Le imprese che svolgono attività di progettazione in complesso (manifatturiere, servizi tecnici) sono il 74%. Tale attività risulta particolarmente diffusa nell’ambito dei servizi tecnici, dove ben l’84,4% delle imprese sviluppa attività di progettazione, ingegnerizzazione, studio di prototipi, sviluppo di tecnologie e dove, mediamente, il 37,4% degli addetti è impegnato direttamente in queste attività. L’attività di progettazione è largamente diffusa anche nel comparto manifatturiero dove coinvolge il 70,2% delle imprese e dove gli addetti specificatamente dedicati a tale attività sono mediamente il 9% del personale.

Attività di progettazione Distribuzione percentuale

In complesso %

di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che svolgono attività di progettazione 74,0 70,2 84,4

Addetti dedicati alla progettazione sul totale addetti

1 – 5% 12,8 17,6 3,7

6 – 19% 29,4 40,5 -

20 – 49% 15,6 12,2 25,9

50% e oltre 17,4 8,1 44,4

Non indicato 24,8 21,6 25,9

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Quota media di addetti alla progettazione

15,0%

9,0%

37,4%

Confrontando la dimensione d’impresa con la presenza di progettazione emerge una correlazione diretta: al crescere delle dimensioni cresce la quota di imprese che svolgono al loro interno attività di progettazione. Ciò non vuol dire, però, che tale attività è diffusa esclusivamente presso le grandi imprese: in effetti anche tra le imprese fino a 9 addetti la progettazione è svolta nel 70% dei casi. Questo rapporto sale fino al 75% nelle imprese tra 10 e 19 addetti e fino al 90% nelle imprese oltre 250 dipendenti.

114

Attività di progettazione Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione

Classe di addetti

% imprese con attività di progettazione

1 - 9 70,0

10 - 19 75,0

20 - 49 64,7

50 - 99 75,9

100 - 249 86,7

250 e oltre 90,0

Totale 74,0

Il legame più o meno forte con il settore aerospaziale non sembra condizionare la presenza di attività progettuali. Infatti, la distribuzione in base alla dipendenza dal settore aerospaziale delle imprese che svolgono attività di progettazione assume una forma ad U. La progettazione è più diffusa (8 aziende su 10) nelle classi estreme, ovvero tra le imprese che fatturano nell’aerospazio meno del 50% e tra quelle che fatturano il 100%, mentre è meno frequente tra coloro che hanno una dipendenza dall’aerospazio elevata ma non totale.

Attività di progettazione Distribuzione percentuale delle imprese per quota di fatturato aerospaziale

Quota di fatturato realizzata nell’aerospazial

% imprese con attività di progettazione

1 – 19% 80,4

20 – 49% 83,9

50 – 79% 52,6

80 – 99% 50,0

100% 81,3

Totale 74,0

Come emerge dai dati sopra esaminati, la fase progettuale rappresenta un aspetto importante per le imprese piemontesi della filiera aerospaziale, le quali nella maggioranza dei casi, come si è visto, dispongono di competenze interne espressamente dedicate alle attività di progettazione. Al fine di potenziare le proprie competenze interne o integrare capacità progettuali mancanti, le imprese ricorrono anche a collaborazioni esterne, sviluppando rapporti sia con altre imprese sia con professionisti. Nel 45,8% delle imprese le collaborazioni esterne sono finalizzate ad integrare le proprie potenzialità, mentre il 5,8% ricorre a terzi perché non ha al suo interno capacità di progettazione. Da osservare come nel comparto dei servizi tecnici, dove le capacità interne di progettazione sono notevolmente diffuse, sia elevata anche la propensione ad utilizzare collaborazioni esterne.

115

Collaborazioni esterne per la progettazione Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che ricorrono a collaborazioni esterne

61,8 58,7 70,0

Integrazione con le capacità di progettazione interne

- progettazione interna + collab. esterne 45,8 38,9 65,6

- solo progettazione interna 21,3 22,1 18,8

- solo collaborazioni esterne 5,8 8,0 -

Assenza di progettazione 11,0 11,5 9,4

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Progettazione

70,0%

58,7%

61,8%

84,4%

70,2%

74,0%

Attività di progettazione

% imprese

In complessoManifatturiereServizi tecnici

Ricorso a collaborazioni esterne

La ricerca di collaborazioni esterne per la progettazione si indirizza prevalentemente nell’area piemontese: oltre 8 aziende su 10 collaborano con imprese o professionisti localizzati in Piemonte e per oltre 6 imprese su 10 le collaborazioni avvengono esclusivamente in ambito regionale. Tale scelta dipende ovviamente dai vantaggi derivanti dalla prossimità geografica, ma indica anche la presenza nella regione di competenze specializzate nel settore. A completamento dell’offerta disponibile in Piemonte, le imprese si rivolgono anche ad operatori localizzati in altre regioni (33,3%) e anche all’estero (13,6%) a conferma della capacità delle imprese piemontesi di confrontarsi con strutture nazionali e straniere al fine di ottenere un avanzato e specifico supporto tecnologico. La propensione a ricorrere a collaborazioni extra regionali è simile sia tra le imprese di servizi che tra quelle manifatturiere.

116

Localizzazione delle collaborazioni esterne per la progettazione Distribuzione percentuale

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che ricorrono a collaborazioni esterne

61,8 58,7 70,0

Localizzazione delle collaborazioni

Piemonte 88,9 87,0 95,2

di cui: solo Piemonte 60,5 59,3 61,9

Altre regioni italiane 33,3 35,2 33,3

Estero 13,6 14,8 14,3

Totale imprese con collaborazioni esterne 100,0 100,0 100,0

Brevetti e know-how La qualificazione tecnologica delle imprese possiede una specificità rispetto al settore aerospaziale. Infatti, oltre 6 imprese su 10 dichiarano di possedere un know-how specifico rispetto alle produzioni per spazio e aeronautica, come ad esempio: tecnologie per basse temperature per equipaggiamenti su lanciatori spaziali, fresatura e saldatura honeycomb, produzione di parti di volo in metallo, lavorazioni di leghe di alluminio/titanio e fibre di carbonio. La disponibilità di competenze e abilità operative specifiche per il settore aerospaziale è direttamente proporzionale al volume d’affari realizzato nel settore: al crescere della dipendenza dall’aerospazio cresce la diffusione di imprese in possesso di know-how specifico. La dimensione d’impresa non sembra invece avere un effetto diretto sulle specifiche capacità delle imprese del settore. Le capacità tecnologiche delle imprese della filiera sono evidenziate anche dal fatto che un quinto di esse dispone di propri brevetti e quasi un quarto ha sviluppato in proprio particolari tecnologie.

Know-how, brevetti, licenze Distribuzione percentuale

Imprese che:

In complesso %

di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Dispongono di brevetti propri 20,6 23,0 12,5

Dispongono di brevetti acquistati da terzi 1,3 1,8 -

Operano su licenza di terzi 10,3 9,7 12,5

Hanno sviluppato in proprio particolari tecnologie 22,6 22,1 25,0

Dispongono di almeno una delle 4 potenzialità precedenti

42,6 43,4 40,6

Dispongono di know how specifico per l’aerospaziale 64,2 68,6 65,5

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

117

Know-how specifico per aerospaziale Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione

Classe di addetti

% imprese che dispongono di know how specifico

1 – 9 57,7

10 – 19 40,9

20 – 49 85,7

50 – 99 60,9

100 - 249 66,7

250 e oltre 77,8

Totale 64,2

Know-how specifico per aerospaziale

Distribuzione percentuale delle imprese per quota di fatturato aerospaziale Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

% imprese che dispongono di know how specifico

1 – 19% 55,8

20 – 49% 58,3

50 – 79% 71,4

80 – 99% 78,6

100% 71,4

Totale 64,2

9.3 LE CERTIFICAZIONI Controllo della qualità La certificazione di qualità è un requisito sempre più importante, non solo per le grandi imprese committenti, ma anche per le imprese subfornitrici che intervengono sulle commesse. Le imprese piemontesi della filiera aerospaziale sembrano aver risposto in modo adeguato alla richiesta del mercato rispetto al controllo della qualità. Il 93,8% delle imprese, infatti, effettua controlli di qualità nelle diverse fasi del processo produttivo. Questo tipo di controllo è ampiamente diffuso ed è effettuato non solo sul prodotto finito (81,3%), ma anche in corso d’opera (69,7%) e nelle fasi precedenti alla produzione sui materiali (68,4%) e sulle lavorazioni (65,2%) in entrata, nonostante che oltre il 40% delle imprese acquisti materiali già certificati. In particolare tra le imprese manifatturiere i controlli sono diffusi in tutte le fasi del processo produttivo, mentre le società di servizi tecnici mostrano una maggiore attenzione agli standard qualitativi in entrata e soprattutto sul prodotto finito (68,8%).

118

Controlli di qualità Distribuzione percentuale

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che effettuano controlli di qualità

93,8 99,1 78,6

di cui:

In entrata 79,4 87,6 53,1

su materiali 68,4 80,5 28,1

su lavorazioni 65,2 72,6 43,8

In fasi intermedie o in corso d’opera 69,7 77,9 43,8

Sul prodotto finito 81,3 87,6 68,8

controlli dimensionali 61,3 73,5 25,0

controlli funzionali 60,6 66,4 46,9

Imprese che effettuano controlli sia in entrata sia intermedi sia finali 65,2 74,3 37,5

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Controlli di qualità

68,8%

87,6%

81,3%

43,8%

77,9%

69,7%

53,1%

87,6%

79,4%

78,6%

99,1%

93,8%Effettuano controlli di qualità

% imprese

In complessoManifatturiereServizi tecnici

- in entrata

- in fasi intermedie

- sul prodotto finito

Confrontando i dati relativi ai controlli di qualità effettuati con i dati relativi all’acquisto di materiali certificati emerge che le imprese attente alla qualità effettuano controlli in tutte le fasi del processo produttivo e si cautelano acquistando materiali certificati. Questa attenzione è particolarmente diffusa tra le imprese di produzione, mentre tra le imprese di servizi, dove l’attività è più frequentemente di tipo immateriale tale esigenza appare meno pressante.

119

Acquisto di materiali certificati Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che acquistano materiali certificati

- sempre 44,2 48,6 33,3

- in prevalenza 42,8 45,7 29,2

Imprese che controllano in vario modo la qualità degli ingressi

- acquistano materiali certificati ed effettuano il controllo di qualità in entrata

72,3 84,1 37,5

- effettuano solo il controllo di qualità in entrata

7,1 3,5 15,6

- acquistano sempre materiali certificati (ma non effettuano controlli qualità)

1,3 - 6,3

- acquistano prevalentemente materiali certificati (ma non effettuano controlli qualità)

- - -

- non effettuano alcun controllo né acquistano materiali certificati

3,2 0,9 9,4

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Il controllo della qualità nelle diverse fasi del lavoro, come evidenziato sopra, è effettuato dalla larga maggioranza delle imprese e la sua diffusione cresce al crescere delle dimensioni: oltre la soglia dei 100 addetti rappresenta la norma. La prevalenza dell’attività nel segmento aerospaziale, invece, non sembra avere un’influenza sul ricorso ai controlli di qualità: infatti, tra le imprese che realizzano tra l’1% ed il 49% del loro fatturato nell’aerospaziale più di 9 su 10 effettuano controlli di qualità, così come quelle che dipendono completamente da questo settore. Tale rapporto scende a 7 su 10 per le imprese che realizzano una quota di fatturato nel settore aerospaziale tra il 50% e il 99%, mentre sale a 10 su 10 tra le imprese che realizzano tra l’ 80% e il 99% del proprio fatturato nel settore.

Controlli di qualità Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione

Classe di addetti

% imprese che effettuano controlli di qualità

1 - 9 85,7

10 – 19 88,9

20 – 49 97,1

50 – 99 96,7

100 - 249 100,0

250 e oltre 100,0

Totale 93,8

Controlli di qualità

Distribuzione percentuale delle imprese per quota di fatturato aerospaziale Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

% imprese che effettuano controlli di qualità

1 – 19% 97,9

20 – 49% 93,8

50 – 79% 76,5

80 – 99% 100,0

100% 93,5

Totale 93,8

120

Sistema Qualità L’attenzione delle imprese del settore verso la qualità si rileva anche nelle procedure interne delle aziende: il 73% delle imprese possiede un Sistema Qualità certificato e il 15% delle imprese che non sono certificate comunque utilizzano un Manuale della Qualità. La certificazione ha un’importante diffusione tra le imprese del settore (73%), in particolare tra le imprese manifatturiere (79,6%), ed è destinata a diffondersi ulteriormente nel prossimo futuro. Infatti, il 12,3% delle imprese prevede di certificarsi entro il 2010. A breve dunque più di 8 imprese su 10 avranno un Sistema Qualità certificato. Questo significa, in termini produttivi, che entro il 2010 il 96,2% del fatturato delle imprese piemontesi del settore sarà realizzato da imprese certificate. Il Sistema Qualità è maggiormente diffuso tra le imprese manifatturiere (dove è applicato nell’80% circa dei casi) rispetto a quelle di servizi tecnici; ciò dipende sicuramente dalla tipologia di attività svolta, ma anche dalle dimensioni maggiori delle imprese manifatturiere.

Sistema Qualità Distribuzione percentuale

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese che utilizzano Manuale della Qualità ma non hanno Sistema Qualità certificato

15,0 9,0 38,0

Imprese che hanno un Sistema Qualità certificato

73,0 79,6 51,6

Imprese con certificazione in corso 2,6 3,5 -

Imprese che prevedono la certificazione entro il 2010

12,3 8,0 28,1

Totale imprese certificate entro il 2010 87,9 91,1 79,7

Imprese che non hanno e non prevedono l’introduzione del Sistema Qualità

14,2 12,4 18,8

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Quota di fatturato realizzata da imprese certificate

92,0 93,6 83,9

Quota di fatturato realizzata da imprese certificate nel 2010

96,2 96,8 93,0

Il divario tra i due settori, tuttavia, si è significativamente ridotto negli anni in seguito ad un incremento della diffusione della certificazione di qualità tra le imprese di servizi: emerge infatti che oltre la metà delle imprese di servizi possiede oggi un Sistema Qualità certificato.

121

Sistema Qualità Aziendale

28,1%

8,0%

12,3%

3,5%

2,6%

51,6%

79,6%

73,0%Già certificato

% imprese

In complessoManifatturiereServizi tecnici

In corso di certificazione

Previsto per il 2010

La presenza di un Sistema Qualità già certificato o in corso di certificazione è correlata alle dimensioni aziendali: tra le imprese appartenenti alla prima classe dimensionale (fino a 9 addetti) le imprese certificate rappresentano il 34,4%. Tale rapporto cresce all’aumentare delle dimensioni d’impresa per arrivare fino al 96,9% nella classe da 50 a 99 addetti ed attestarsi su valori di poco inferiori nelle classi successive. La quota di fatturato realizzata nel segmento aerospaziale non sembra invece avere una influenza diretta sulla certificazione. Infatti 8 imprese su 10 che hanno una dipendenza da questo settore tra l’ 1% e il 19% sono già certificate o sono in fase di certificazione, tale rapporto scende a 6 su 10 per le imprese che realizzano quote di fatturato superiori al 20%.

Sistema Qualità Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione

Classe di addetti

% imprese già certificate o con certificazione in corso

1 - 9 34,4

10 - 19 44,8

20 - 49 77,1

50 - 99 96,9

100 - 249 94,1

250 e oltre 90,0

Totale 75,6

Sistema Qualità

Distribuzione percentuale delle imprese per quota di fatturato aerospaziale Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

% imprese già certificate o con

certificazione in corso 1 – 19% 81,6

20 – 49% 68,8

50 – 79% 55,0

80 – 99% 63,2

100% 62,9

Totale 75,6

122

Per quanto riguarda la normativa di riferimento per la certificazione delle imprese del settore, la norma ISO 9001:2000 è la più ricorrente (63,2% delle imprese già certificate o con certificazione in corso). E’ segnalata, ma più raramente (20,6%), anche la norma AS/EN/JISQ 9100. Meno diffuse appaiono le normative specifiche per il settore aeronautico e spaziale; tra queste sono citate EASA, NADCAP, AQAP e AERQ-2110. Gli enti certificatori più spesso segnalati risultano, in ordine di frequenza: DNV (Der Norske Veritas), CERTO, RINA, ICIM, TUV e UNAVIA.

Normativa Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

ISO 9001:2000 63,2 70,8 43,8

ISO 14001:2004 7,1 8,8 -

AS/EN/JISQ 9100 20,6 25,7 9,4

AS/EN/JISQ 9110 0,6 0,9 -

AS/EN/JISQ 9120 - - -

EASA Part 21 3,2 3,5 -

EASA Part 145 3,9 2,7 -

EASA Part 147 0,6 - -

NADCAP 2,6 2,7 3,1

AQAP 1,9 2,7 -

AERQ-2110 1,3 1,8 -

MIL-STANDARD - - -

FAA 1,3 0,9 3,1

Altre norme 8,4 9,7 6,3

Totale imprese con Sistema Qualità già certificato o in corso di certificazione 100,0 100,0 100,0

123

Omologazioni Oltre alla certificazione del Sistema Qualità da parte di enti accreditati, quasi i tre quarti delle imprese del settore hanno ottenuto anche l’omologazione da parte delle grandi aziende committenti per le quali operano, a dimostrazione del rispetto di standard produttivi specifici e come ulteriore qualificazione delle proprie capacità operative. In complesso le imprese omologate sono il 72,6%: le omologazioni sono maggiormente diffuse tra le imprese manifatturiere dove qualificano 8 su 10, ma anche tra le imprese di servizi questo riconoscimento è diffuso in quasi 6 imprese su 10. Le omologazioni sono rilasciate da quasi tutte le grandi imprese italiane che operano nell’aerospaziale (Alenia Aeronautica, Thales Alenia Space, Avio, Aermacchi, Agusta Westland, Galileo Avionica, Microtecnica, Piaggio Aero Industries) e da alcuni enti e centri di ricerca italiani (Politecnico di Torino, Università di Torino) e referenti esteri tra i quali l’ESA (European Space Agency).

Omologazione da aziende committenti Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese omologate 72,6 80,7 59,3

Di cui:

Da almeno un committente che opera nell’aerospazio

48,4 51,3 43,8

Imprese non omologate 27,4 19,3 40,7

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Laboratori attrezzati Un ulteriore aspetto che qualifica l’attività delle imprese piemontesi del settore aerospaziale riguarda la dotazione di laboratori attrezzati per effettuare internamente prove, test, analisi. Il dato evidenzia che quasi la metà delle imprese dispone di un laboratorio interno per svolgere i test sui materiali o sui prodotti finiti, dotazione diffusa maggiormente tra le imprese manifatturiere, ma presente anche tra le imprese di servizi. Le imprese che dispongono di un laboratorio interno impiegano mediamente 3,4 addetti. Nella maggioranza dei casi comunque vi operano da 1 a 3 addetti. La mancanza di un laboratorio interno o la necessità di integrare le proprie capacità vengono compensate tramite il ricorso a laboratori esterni da 7 imprese su 10.

124

Laboratori attrezzati Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Imprese con un proprio laboratorio attrezzato 47,9 54,9 30,0

Imprese che ricorrono a laboratori esterni 71,7 79,2 53,6

In particolare hanno

- laboratorio interno + esterno 30,3 36,3 15,6

- solo laboratorio interno 9,0 8,8 6,3

- solo laboratorio esterno 25,8 27,4 18,8

Imprese che non hanno laboratori e non ricorrono all’esterno

10,3 6,2 21,9

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Il ricorso all’esterno per supplire alla mancanza di un laboratorio interno o per potenziare le proprie capacità di analisi è effettuato in prevalenza verso strutture piemontesi (54,2% delle imprese che fanno ricorso a laboratori esterni), soprattutto da parte delle imprese manifatturiere (62,8%); le collaborazioni, tuttavia, sono attivate anche con strutture di altre regioni italiane da quasi il 30% delle imprese che ricorrono a laboratori esterni, e anche con strutture estere da quasi il 10%.

Localizzazione dei laboratori esterni Distribuzione percentuale delle imprese

Imprese che si rivolgono: In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

- in Piemonte 54,2 62,8 34,4

- in altre regioni italiane 28,4 31,0 18,8

- all’estero 9,7 8,8 12,5

Totale imprese che fanno ricorso a laboratori esterni 100,0 100,0 100,0

125

9.4 IL LIVELLO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE Aree di mercato Il mercato delle imprese piemontesi che operano nel settore aerospaziale è abbastanza articolato: il 55,5% delle imprese opera sia sul mercato regionale e nazionale che sui mercati esteri ed il 22,6% sul mercato locale e nazionale. Solo una frazione meno rilevante ha un mercato circoscritto all’ambito della regione. Va inoltre rilevato che il peso dei mercati extra regionali non è affatto irrilevante. Infatti, guardando le quote di fatturato realizzate nei diversi contesti si osserva che, mediamente, solo il 42,9% del fatturato è realizzato in Piemonte, mentre la restante parte esce dai confini regionali e più precisamente il 38,7% è attivato dalla domanda proveniente da altre regioni italiane ed il 18,4% dalla domanda proveniente da clienti esteri. La capacità ad operare ad ampio raggio differisce tra imprese manifatturiere e di servizi tecnici: infatti le prime si caratterizzano per una percentuale decisamente maggiore di imprese che operano sui mercati a 360 gradi (61,9% contro il 37,5 dei servizi tecnici). Le imprese di servizi tecnici, per contro, registrano percentuali più elevate sul mercato piemontese e su quello italiano.

Aree di mercato

Estero 18,4 Altre regioni italiane

38,7

Piemonte 42,9

Quota di fatturato

La presenza sui mercati esteri delle imprese oggetto di indagine tende ad essere più diffusa al crescere delle dimensioni, come d'altronde avviene anche presso le altre piccole e medie imprese. Di maggior interesse per questo studio è invece constatare che la quota di aziende esportatrici tende a crescere al crescere della dipendenza dal settore aerospaziale. Questo lascia supporre che per le imprese piemontesi sia particolarmente facile trovare sbocchi sui mercati esteri per prodotti e servizi destinati all’aerospaziale. Un segnale di fortissima specializzazione delle imprese piemontesi nel settore e di elevate capacità tecnico-produttive.

126

Mercati di sbocco

Distribuzione percentuale delle imprese e quota di fatturato In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro Solo Piemonte 10,3 7,1 15,6 30,0 Piemonte e altre regioni italiane 22,6 19,5 34,4 20,0 Piemonte ed estero 1,9 1,8 - 10,0 Piemonte, altre regioni, estero 55,5 61,9 37,5 40,0 Solo altre regioni italiane 1,9 1,8 3,1 - Altre regioni italiane ed estero 7,7 8,0 9,4 - Totale imprese

100,0

100,0

100,0

100,0

Quota di fatturato realizzata in Piemonte 42,9 36,9 55,8 69,5 Quota di fatturato realizzata in altre regioni italiane

38,7 41,4 34,1 23,6

Quota di fatturato realizzata all’estero 18,4 21,7 10,1 6,9

Imprese esportatrici

Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione e quota di fatturato aerospaziale Classe di addetti % imprese che

esportano Quota di fatturato realizzata

nell’aerospaziale % imprese che

esportano 1-9 43,8 1-19% 63,3

10-19 55,2 20-49% 62,5 20-49 68,6 50-79% 65,0 50-99 78,1 80-99% 63,2

100-249 88,2 100% 71,4 250 e oltre 70,0

Totale 65,2 Totale 65,2

Soffermando ancora l’attenzione sulle performance delle imprese sui mercati esteri si osserva che la percentuale della domanda proveniente dall’estero rappresenta una componente non sempre determinante del giro d’affari o, quantomeno, significativa per l’andamento economico aziendale. Infatti solo per il 12,3% delle imprese la quota di fatturato realizzata sui mercati esteri supera il 50%.

Quota di fatturato realizzata sui mercati esteri Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro 0% 34,8 28,4 53,1 50,0 1-19% 29,7 28,2 31,3 40,0 20-49% 23,2 28,4 9,4 10,0 50% e oltre 12,3 15,0 6,2 - Totale imprese

100,0

100,0

100,0

100,0

La componente estera della domanda rivolta alle imprese piemontesi è costituita in primo luogo da clienti residenti nei paesi dell’Unione Europea a 27. L’84,2% degli esportatori, infatti, ha tra i suoi sbocchi paesi comunitari, tra i quali assumono un ruolo rilevante Francia (sbocco per il 60,4% degli esportatori) e Germania (48,5%). In second’ordine si collocano Spagna, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi verso cui si indirizzano rispettivamente il 30,7%, 22,8%, 17,8% e 16,8% degli esportatori. La seconda area, per numero di imprese interessate, è costituita dall’America (45,5%) e, in particolare dagli Stati Uniti (35,6% degli esportatori). In terza posizione si collocano gli altri paesi dell’Europa Occidentale (37,6%) con particolare interesse verso la Svizzera paese che attrae il 31,7% degli esportatori.

127

Decisamente più contenuto è il peso assunto dalle altre zone geografiche. In ordine si registrano gli altri paesi asiatici (28,7%), gli altri paesi dell’Europa Orientale (20,8%), il Medio Oriente (18,8%), Oceania (11,9%) e Africa (10,9%). La domanda rivolta alle imprese piemontesi dall’Asia proviene principalmente dalla Cina (19,8%). Le imprese che esportano nell’Europa dell’Est intrattengono rapporti commerciali soprattutto con la Russia. Il Medio Oriente si caratterizza per la domanda proveniente da Israele, mentre le imprese che esportano in Africa commercializzano principalmente con il Marocco e il Sudafrica. La domanda proveniente, invece, dall’Oceania è alimentata dall’Australia.

Aree verso cui si indirizzano gli esportatori Distribuzione percentuale degli esportatori

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro UE a 27 84,2 86,4 80,0 60,0 Altri paesi Europa Occidentale 37,6 40,7 20,0 40,0 Altri paesi Europa Orientale 20,8 21,9 20,0 20,0 America 45,5 50,6 20,0 40,0 Medio Oriente 18,8 19,8 13,3 20,0 Altri paesi asiatici 28,7 32,1 20,0 - Africa 10,9 11,1 13,3 - Oceania 11,9 13,6 6,7 - Totale esportatori

100,0

100,0

100,0

100,0

Principali mercati di sbocco

60,4

48,5

35,6

31,7

30,7

22,8

19,8

17,8

16,8

15,8

Francia

Germania

Stati Uniti

Svizzera

Spagna

Regno Unito

Cina

Belgio

Paesi Bassi

Canada

% esportatori

Documentazione commerciale A conferma della propensione delle imprese piemontesi ad operare sui mercati esteri è il dato sulla disponibilità di documentazione tecnico-commerciale in lingue diverse dall’italiano. Infatti, 9 imprese su 10 hanno predisposto materiali in lingua per presentare le loro produzioni o servizi.

128

La lingua comune a tutti è l’inglese. Ad essa si accompagna talora anche il francese e/o il tedesco. Per curiosità, si può segnalare che tra le altre lingue compaiono, oltre allo spagnolo, anche il cinese, il giapponese, il russo, lo svedese e il portoghese. In un caso, poi, la documentazione viene tradotta in qualsiasi lingua il cliente lo richieda. In merito alla visibilità delle imprese sul mercato va anche ricordato che quasi 9 aziende su 10 hanno un proprio sito web.

Documentazione tecnico-commerciale Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro SI, completa 60,8 59,4 65,6 60,0 SI, parziale 30,4 32,1 31,3 10,0 NO 8,8 8,5 3,1 30,0 Totale imprese

100,0

100,0

100,0

100,0

- in inglese 81,1 82,1 84,4 60,0 - in francese 29,7 34,0 25,0 - - in tedesco 15,5 18,9 9,4 - - in altre lingue 7,4 7,5 9,4 -

Accordi e investimenti all’estero L’attività all’estero non si limita al puro aspetto commerciale, ma, per più di un terzo delle imprese, si estrinseca anche attraverso altre forme di internazionalizzazione, quali accordi con partner esteri e investimenti all’estero. Il 35,3% delle imprese, infatti, ha in atto accordi con partner esteri, principalmente di tipo commerciale, ma anche per scambio di know-how (11,6%) o per sviluppare attività produttive (9,7%). La presenza di accordi è più diffusa tra le società di servizi tecnici, dove, prevale la ricerca di partner con cui collaborare per accrescere il rispettivo know-how. Meno rilevante, invece, è la presenza di imprese che hanno realizzato investimenti all’estero (15,5%). Le finalità di tali investimenti sono varie, in funzione delle esigenze delle imprese, e il numero ridotto non consente di individuare le forme di investimento più ricorrenti: nell’insieme in esame, comunque, sono presenti sia imprese che hanno realizzato joint venture, creato filiali o unità produttive, sia imprese che hanno acquisito partecipazioni in società estere o all’estero. Si tratta comunque di casi episodici. Sul fronte degli investimenti le imprese manifatturiere appaiono quelle più frequentemente impegnate, anche se il divario con i servizi tecnici è contenuto.

Accordi con partner esteri e investimenti all’estero Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro Hanno accordi con partner esteri 35,3 33,3 45,2 22,2 di tipo: - commerciale 20,6 19,5 25,0 20,0 - produttivo 9,7 10,6 6,3 10,0 - per scambio di know how 11,6 7,1 31,3 - Hanno realizzato investimenti all’estero

15,5

16,5

14,3

10,0

Totale imprese

100,0

100,0

100,0

100,0

129

La propensione a stringere accordi con partner esteri non muta significativamente al variare delle dimensioni aziendali e della dipendenza dal settore aerospaziale, sebbene emerga una certa correlazione diretta se si analizzano le classi in forma maggiormente aggregata.

Accordi con partner esteri Distribuzione percentuale delle imprese per dimensione e quota di fatturato aerospaziale

Classe di addetti % imprese che hanno accordi con partner esteri

Quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

% imprese che hanno accordi con partner esteri

1-9 28,0 1-19% 40,9 10-19 34,6 20-49% 20,0 20-49 23,3 50-79% 44,4 50-99 46,4 80-99% 21,4

100-249 35,3 100% 43,3 250 e oltre 60,0

Totale 35,3 Totale 35,3

130

9.5 IL SISTEMA DI RELAZIONI Le imprese piemontesi del settore aerospaziale hanno partecipato a programmi e progetti nazionali, europei e internazionali per lo studio di nuovi prodotti, lo scambio di tecnologie, la ricerca e sviluppo. Questo ad ulteriore conferma delle capacità tecniche e delle competenze sviluppate dalle aziende. Nel complesso, il 38,1% delle imprese è attualmente impegnato o ha preso parte nel corso degli ultimi tre anni a progetti innovativi. Tale percentuale sale al 59,4% per le società di servizi tecnici, dato che sottolinea la diffusione di competenze consolidate e avanzate sul territorio nel campo della progettazione. Oltre alla partecipazione in programmi promossi dalla Regione Piemonte o da centri di ricerca italiani (ENEA, MIUR, Politecnico di Torino), si evidenzia una consistente partecipazione anche in progetti di respiro internazionale commissionati dalla Unione Europea, dall’ESA, dal CERN o dalle grandi società leader nel settore (Aermacchi, Airbus, Thales). La partecipazione delle imprese a questi progetti in molti casi non rappresenta un fatto isolato, ma si ripete nel tempo: circa la metà delle imprese ha preso parte ad almeno 2 progetti. Un ulteriore significativo dato che conferma l’attenzione delle imprese piemontesi verso l’innovazione tecnologica delle proprie produzioni o servizi, lo studio di nuovi materiali, il continuo aggiornamento e la ricerca in generale, riguarda il rapporto con centri di ricerca e università in Italia e all’estero. Risulta, infatti, che il 63,8% delle imprese ha sviluppato rapporti con questi soggetti, sia occasionalmente che in forma stabile. Tale percentuale sale al 84,4% per le società di servizi. Le collaborazioni si concentrano in prevalenza in Piemonte, soprattutto per le imprese di servizi tecnici, ma non è trascurabile anche il numero di imprese che ha sviluppato rapporti con soggetti di altre regioni italiane e, anche se con minor frequenza, con centri esteri. La quota di imprese che ha una propensione a sviluppare rapporti di collaborazione con centri di ricerca o università è più elevata tra le società di servizi, quando si tratta di collaborazioni con enti piemontesi o con enti di altre regioni italiane, mentre non emergono sostanziali differenze tra imprese manifatturiere e imprese di servizi nel caso di collaborazioni con enti stranieri.

Rapporti con centri di ricerca e istituti universitari Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

Hanno sviluppato rapporti 63,8 57,0 84,4

Di cui:

- occasionali 48,4 50,8 48,1

- stabili 37,9 26,2 55,6

Totale imprese 100,0 100,0 100,0

Localizzazione dei centri di ricerca o università:

- Piemonte 72,6 63,9 85,2

- altre regioni italiane 36,8 31,1 51,9

- estero 15,8 16,4 18,5

Totale imprese che hanno rapporti 100,0 100,0 100,0

131

9.6 LE REFERENZE COMMERCIALI Le imprese della filiera aerospaziale lavorano abitualmente e/o hanno effettuato recentemente lavori significativi e qualificanti per grandi imprese prevalentemente ubicate in Piemonte anche se non mancano alcuni tra i grandi nomi della vicina Lombardia nella quasi totalità dei casi appartenenti alla famiglia Finmeccanica. In particolare, analizzando il comparto spaziale emerge come siano Thales Alenia Space, Avio e Galileo Avionica i committenti principali. Pochissimi i committenti stranieri. Per quanto concerne il settore aeronautico, i referenti principali sono Alenia Aeronautica, Avio, Agusta Westland e Microtecnica. In questo caso si registra, invece, un numero considerevole di committenti stranieri tra i quali figurano Airbus, Volvo Aero, Rolls-Royce, Hispano-Suiza, ecc. Infine, per quanto riguarda il settore difesa i referenti sono Alenia Aeronautica, Avio, Galileo Avionica, Alenia Aermacchi e Oto Melara. Nella difesa oltre a essere presenti alcuni grandi nomi internazionali (EADS, Lockeed Martin, Dassault Aviation, ecc.), si registra in alcuni casi la presenza di un committente pubblico (Ministero della Difesa). I committenti non si differenziano in base alla tipologia di imprese: sia per le imprese manifatturiere sia per quelle di servizi tecnici i committenti sono del tutto simili.

SPAZIOSPAZIOSPAZIO AERONAUTICAAERONAUTICA DIFESADIFESA

Thales Alenia SpaceThales Alenia SpaceAvioAvio

Galileo AvionicaGalileo Avionica

Alenia AeronauticaAlenia AeronauticaAvioAvio

Galileo AvionicaGalileo AvionicaAlenia AermacchiAlenia Aermacchi

Oto MelaraOto Melara

Alenia AeronauticaAlenia AeronauticaAvioAvio

Agusta WestlandAgusta WestlandMicrotecnicaMicrotecnica

Committenti nazionali

Committenti nazionali

--EADSEADS

Lockeed MartinLockeed MartinDassault AviationDassault Aviation

AirbusAirbusVolvo AeroVolvo AeroRollsRolls--RoyceRoyce

HispanoHispano--SuizaSuiza

--MinisteroMinistero

delladellaDifesaDifesa

--

Committenti internazionaliCommittenti

internazionali

Committenti pubblici

Committenti pubblici

SPAZIOSPAZIOSPAZIO AERONAUTICAAERONAUTICA DIFESADIFESA

Thales Alenia SpaceThales Alenia SpaceAvioAvio

Galileo AvionicaGalileo Avionica

Alenia AeronauticaAlenia AeronauticaAvioAvio

Galileo AvionicaGalileo AvionicaAlenia AermacchiAlenia Aermacchi

Oto MelaraOto Melara

Alenia AeronauticaAlenia AeronauticaAvioAvio

Agusta WestlandAgusta WestlandMicrotecnicaMicrotecnica

Committenti nazionali

Committenti nazionali

--EADSEADS

Lockeed MartinLockeed MartinDassault AviationDassault Aviation

AirbusAirbusVolvo AeroVolvo AeroRollsRolls--RoyceRoyce

HispanoHispano--SuizaSuiza

--MinisteroMinistero

delladellaDifesaDifesa

--

Committenti internazionaliCommittenti

internazionali

Committenti pubblici

Committenti pubblici

132

9.7 L’ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ Dinamica dell’ultimo triennio La dinamica del fatturato degli ultimi tre anni è positiva: il giro d’affari delle imprese piemontesi che operano nel settore aerospaziale nel 2007 si è incrementato del 33,8% rispetto all’anno 2004. A questo risultato hanno contribuito tutti i comparti, ma in particolare quello dei servizi tecnici che ha fatto segnare un +43,4% tra il 2004 e il 2007. Va comunque osservato che gli incrementi annuali tendono a diventare sempre leggermente più contenuti di anno in anno: infatti, a fronte di un +14,1% del 2005 rispetto al 2004, si è registrato un +12,5% per il 2007 sul 2006.

Andamento del fatturato Variazioni percentuali

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro Variazione % 2005 su 2004 14,1 12,7 20,7 8,4 Variazione % 2006 su 2005 13,9 11,6 20,8 22,8 Variazione % 2007 su 2006 12,5 10,5 21,2 5,7 Variazione % 2007 su 2004 33,8 32,1 43,4 17,4

L’andamento del fatturato non appare correlato alle dimensioni aziendali. Si può comunque osservare che, nel periodo 2004-2005 le performance migliori sono state ottenute dalle imprese di dimensioni più piccole (1-9 addetti e 10-19 addetti).

Andamento del fatturato per dimensione delle imprese Variazioni percentuali

Classi di addetti In

complesso 1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250 e oltre

Variazione % 2005 su 2004 14,1 19,1 24,3 7,9 13,4 16,5 2,4 Variazione % 2006 su 2005 13,9 20,1 10,7 10,1 12,7 22,4 7,7 Variazione % 2007 su 2006 12,5 15,2 20,7 11,0 4,4 9,9 18,3 Variazione % 2007 su 2004 33,8 36,9 46,7 28,8 28,8 42,3 20,4

Il grado di coinvolgimento nel settore aerospaziale, misurato dalla quota di fatturato realizzata per esso, sembra non aver particolarmente condizionato l’andamento del giro d’affari. Non v’è dubbio sul fatto che chi realizza il 100% del fatturato in aerospaziale ha registrato la variazione percentuale più apprezzabile (+42,6%), però si osserva anche che chi ha una forte dipendenza dal settore, seppure non assoluta, presenta la dinamica più contenuta. Andamento del fatturato per quota di fatturato realizzata nel settore aerospaziale

Variazioni percentuali Quota di fatturato realizzato nell’aerospaziale In

complesso 1-19% 20-49% 50-79% 80%-99% 100%

Variazione % 2005 su 2004 14,1 10,9 17,3 9,3 12,8 19,3 Variazione % 2006 su 2005 13,9 15,0 13,1 19,4 5,2 14,7 Variazione % 2007 su 2006 12,5 13,4 12,5 5,1 9,3 17,3 Variazione % 2007 su 2004 33,8 33,1 38,6 31,4 14,4 42,6

133

Previsioni per i prossimi 3 anni Il trend dei prossimi 3 anni, stando alle previsioni delle aziende, dovrebbe essere positivo. Infatti, a fronte di un 71,9% di imprese che si attendono un aumento del fatturato, solo l’1,3% invece paventa una sua riduzione; nel 26,8% dei casi invece le previsioni si attestano su una sostanziale stabilità del giro d’affari. L’indice sintetico (calcolato come differenza tra la quota di coloro che prevedono incrementi e quella di coloro che invece prevedono decrementi) si attesta su un valore pari a +70,6. Anche per il futuro, sono le imprese di servizi tecnici quelle che più frequentemente si attendono incrementi di fatturato: per loro l’indice sintetico sale a +77,4.

Previsioni per i prossimi 3 anni sull’andamento del fatturato Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso di cui: Manifatturiere Servizi tecnici Altro in diminuzione (-) 1,3 0,9 - 10,0 sostanzialmente stabile (=) 26,8 26,8 22,6 40,0 in aumento (+) 71,9 72,3 77,4 50,0 Indice a saldo ( + ) – ( - ) +70,6 +71,4 +77,4 +40,0

Le previsioni per i prossimi 3 anni sull’andamento del fatturato sembrano essere correlate con la dimensione d’impresa eccezion fatta per la classe dimensionale 100-249 addetti. Infatti, partendo dalle aziende più piccole si registra un indice pari a +58 che diventa +64,3 per le imprese con 10-19 addetti, +71, 4 per quelle che costituiscono la classe 20-49, +81,3 per quelle con 50-99 addetti, fino ad arrivare a +100 per le imprese con oltre 250 addetti.

Previsioni per i prossimi 3 anni sull’andamento del fatturato per dimensione delle imprese

Distribuzione percentuale delle imprese Classi di addetti In

complesso 1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250 e oltre

in diminuzione (-) 1,3 6,5 - - - - - sostanzialmente stabile (=) 26,8 29,0 35,7 28,6 18,8 35,3 - in aumento (+) 71,9 64,5 64,3 71,4 81,3 64,7 100 Indice a saldo ( + ) – ( - ) +70,6 +58,0 +64,3 +71,4 +81,3 +64,7 +100

Se si analizzano le previsioni in relazione alla quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale, non emerge nessun tipo di correlazione. Da segnalare come il dato più positivo in termini di saldo (+80) riguardi le imprese che realizzano tra il 50% e il 79% del fatturato nel settore aerospaziale.

Previsioni per i prossimi 3 anni sull’andamento del fatturato per quota di fatturato realizzata nell’aerospaziale

Distribuzione percentuale delle imprese Quota di fatturato realizzato nell’aerospaziale In

complesso 1-19% 20-49% 50-79% 80%-99% 100%

in diminuzione (-) 1,3 - - - - 5,9 sostanzialmente stabile (=) 26,8 31,3 28,1 20,0 36,8 17,6 in aumento (+) 71,9 68,8 71,9 80,0 63,2 76,5 Indice a saldo ( + ) – ( - ) +70,6 +68,8 +71,9 +80,0 +63,2 +70,6

134

9.8 GLI ORIENTAMENTI FUTURI Nella parte precedente del lavoro si è visto come le imprese piemontesi che operano nel settore aerospaziale siano in 7 casi su 10 già presenti con i loro prodotti o servizi sui mercati esteri e come una parte di esse abbia già in atto accordi con partner esteri (35,3%) o abbia realizzato investimenti all’estero (15,5%). Valutando i futuri programmi di internazionalizzazione emerge che nei prossimi 3 anni la presenza delle imprese piemontesi sui mercati internazionali dovrebbe ulteriormente estendersi: il 73,8 % delle imprese, infatti, dichiara di avere in previsione di accrescere il proprio livello di internazionalizzazione. Tra le imprese che già esportano oltre 7 su 10, sia nel settore manifatturiero che dei servizi tecnici, prevedono di incrementare la propria quota di fatturato export. Quasi il 70% delle imprese prevede l’ingresso su nuovi mercati: nel 77,8% dei casi si tratta di imprese che non operano ancora su mercati internazionali, mentre nel 66,3% dei casi si tratta di imprese esportatrici che intendono incrementare e diversificare i propri mercati di sbocco. La ricerca di nuovi mercati risulta essere un’esigenza diffusa tanto tra le imprese manifatturiere (68,7%) che tra quelle di servizi tecnici (68,4%). Un’altra modalità che rientra nei programmi di oltre la metà delle imprese che prevedono uno sviluppo dell’internazionalizzazione è la realizzazione di accordi con partner esteri: per il 48,8% degli operatori si tratta di consolidare alleanze già in atto o di incrementare i contatti con nuovi partner di paesi differenti; per il 66,7% invece rappresenta l’avvio di una nuova forma di internazionalizzazione. L’interesse verso forme di accordo con partner esteri risulta più ricorrente presso le imprese di servizi tecnici (84,2%).

Programmi di sviluppo del livello di internazionalizzazione Distribuzione percentuale delle imprese

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

NO 26,2 21,7 36,7

SI 73,8 78,3 63,3

Attraverso:

- incremento della quota di fatturato export 57,9 60,2 42,1

- ingresso su nuovi mercati 69,2 68,7 68,4

- realizzazione di accordi 53,3 45,8 84,2

- commerciali 73,7 73,7 68,8

- produttivi 47,4 60,5 12,5

- per scambio know how 26,3 23,7 31,3

- acquisizione di una quota di capitale di società estere

1,9 1,2 5,3

- cessione di quote capitale a società estere 1,9 - 5,3

- creazione di joint venture all’estero 13,1 12,0 21,1

- investimenti all’estero 18,7 12,0 47,4

- filiali commerciali 11,2 6,0 31,6

- sedi produttive 9,3 6,0 21,1

La finalità degli accordi più frequentemente indicata riguarda gli aspetti commerciali ed è inserita nei programmi di una quota simile di imprese manifatturiere e imprese di servizi tecnici; seguono poi gli accordi produttivi per le imprese manifatturiere e lo scambio di know how per le imprese di servizi tecnici.

135

I futuri programmi di sviluppo dell’internazionalizzazione delle aziende ricalcano, in buona misura, le linee seguite finora. Infatti, l’incremento dell’export, su mercati già noti o con l’ingresso in nuovi mercati, e la realizzazione di accordi con partner esteri sono le modalità più frequentemente indicate dalle imprese. Mentre, come in passato, sono meno numerosi i casi che prevedono altre modalità di internazionalizzazione come ad esempio la creazione di joint-venture all’estero, la cessione di una quota del proprio capitale ad una società estera o l’acquisizione di una quota di capitale di società estere. Limitato è anche il numero delle aziende che pensano di avviare investimenti all’estero, finalizzati in primo luogo alla creazione di filiali commerciali. A queste forme di internazionalizzazione che richiedono un impegno finanziario spesso non indifferente e, comunque, un maggior coinvolgimento appaiono più interessate le imprese di servizi tecnici. Le imprese piemontesi del settore aerospaziale non mirano soltanto ad accrescere la loro presenza all’estero, ma anche a rafforzarsi in termini di capacità produttive e tecniche. A tal fine, il 38% delle imprese prevede l’integrazione con altre aziende italiane, in primo luogo per ampliare la gamma dei prodotti e dei servizi offerti, ma anche per realizzare attività di ricerca e sviluppare nuovi prodotti e per acquisire nuove capacità e conoscenze. Maggiormente propense a questo tipo di esperienze appaiono le società di servizi tecnici.

Integrazione con altre aziende italiane Distribuzione percentuale

In complesso % di cui: Manifatturiere

Servizi tecnici

NO 62,0 67,0 48,4

SI 38,0 33,0 51,6

per:

- acquisire capacità produttive 38,5 37,5 43,8

- acquisire capacità tecniche 36,5 34,4 37,5

- ampliare la gamma dei prodotti/servizi 76,9 71,9 87,5

- sviluppare nuovi prodotti 36,5 46,9 18,8

- sviluppare l’attività di ricerca 46,2 37,5 62,5

136

9.10 I SERVIZI PER LE IMPRESE E LE INIZIATIVE PER IL RAFFORZAMENTO DEL SETTORE Difficoltà incontrate dalle imprese Le imprese della filiera aerospaziale del Piemonte, così come molte altre imprese, devono spesso affrontare problemi connessi ai rapporti con i committenti, allo svolgimento dell’attività, al confronto con la concorrenza. Le principali difficoltà segnalate nel rapporto con i committenti attengono in primo luogo alla gestione finanziaria ed economica e, in particolare: il ritardo nei pagamenti (segnalato dal 20% delle imprese) e, in misura minore, la difficoltà di applicare prezzi remunerativi a causa delle eccessiva richieste di ribasso (6%). In secondo luogo fanno riferimento a difficoltà nell’organizzazione delle commesse a causa della scarsa programmazione e di tempistiche per la realizzazione dei prodotti sempre molto ristrette (12%). Alcune aziende (10%) segnalano, inoltre, difficoltà nel promuovere e far conoscere in modo capillare, soprattutto presso i maggiori produttori dell’industria aerospaziale, le loro capacità tecnologiche, il loro potenziale e i prodotti offerti. Meno frequentemente vengono segnalati altri tipi di problemi, quali il reperimento di materiali grezzi o l’ottenimento delle necessarie specifiche tecniche di produzione. Per quanto concerne in generale le difficoltà incontrate nello svolgimento dell’attività emerge che le problematiche, che devono affrontare le imprese piemontesi, riguardano da un lato la sfera finanziaria e dall’altro quella commerciale. Circa 3 imprese su 10 segnalano difficoltà finanziarie legate all’accesso al credito, ma anche alla gestione dei clienti (ad esempio tempi di pagamento troppo lunghi). Con pari intensità è segnalata, sotto il profilo commerciale, la difficoltà nella ricerca di nuovi clienti. Tra i problemi incontrati, anche se meno frequentemente, sono state indicate difficoltà nella ricerca di personale qualificato o di competenze tecniche specializzate, difficoltà tecniche e di reperimento di materiali specifici, mancanza di continuità nell’acquisizione delle commesse e una conseguente difficoltà nella programmazione dei lavori. Il rapporto con i concorrenti internazionali invece comporta le seguenti problematiche per le imprese piemontesi della filiera aerospaziale: circa il 20% delle aziende segnala la difficoltà di proporre un prodotto competitivo, soprattutto rispetto ai concorrenti dei paesi emergenti caratterizzati da minori costi di manodopera, materie prime, energia. Un altro aspetto, evidenziato dal 10% circa delle imprese, riguarda la mancanza di un forte sostegno da parte delle istituzioni nazionali e locali per la penetrazione in mercati esteri o la partecipazione a programmi internazionali. Anche la visibilità all’estero è percepita come un aspetto da incrementare per migliorare il posizionamento rispetto alla concorrenza. Alcuni operatori, infine, vedono la dimensione eccessivamente ridotta della propria impresa rispetto ai concorrenti come difficoltà a relazionarsi con il mercato e con le grandi aziende committenti in particolare.

137

Indicazioni su servizi ed iniziative di supporto I supporti che le imprese ritengono utili per lo sviluppo della propria attività, riflettono ampiamente le difficoltà segnalate. In particolare si attendono servizi che favoriscano la promozione all’estero, attraverso la diffusione dell’informazione sulle potenzialità delle imprese piemontesi e il supporto alla ricerca di clienti e partner esteri. In questo ambito i servizi che le imprese auspicano di poter trovare sono molteplici: una più intensa promozione di fiere del settore, missioni e incontri “BtoB”, un supporto alla partecipazione a progetti a livello europeo e internazionale, la costituzione di una rete di centri di eccellenza o di cluster verticali, ossia di raggruppamenti di imprese con competenze complementari, per potersi presentare sul mercato con capacità industriali strutturate e competitive. Gli operatori suggeriscono, inoltre, la predisposizione di banche dati selettive destinate agli utenti stranieri per favorire l’instaurarsi di partnership e il contatto con clienti potenziali. In tema di promozione emerge anche la necessità di un supporto per la partecipazione a commesse internazionali. Un altro aspetto sul quale emerge la richiesta di servizi di supporto attiene alla sfera finanziaria, sia rispetto all’accesso a finanziamenti pubblici agevolati che a una maggiore possibilità di accesso al credito ordinario. L’appoggio finanziario è richiesto dalle aziende, principalmente, come supporto ai progetti di sviluppo tecnologico, innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Altre indicazioni, in merito ai servizi che potrebbero risultare utili alla imprese, attengono alla formazione tecnica del personale, al supporto tecnologico, all’incremento delle aree per insediamenti produttivi della Regione. Per lo sviluppo e il consolidamento del settore le imprese richiedono alla Regione Piemonte la realizzazione di iniziative non solo all’estero, ma anche sul territorio, come ad esempio congressi, saloni, corsi di formazione, seminari di aggiornamento tecnologico, anche in partnership con Università e key-players internazionali, incontri tecnici. Si richiedono, inoltre, azioni mirate a promuovere il riconoscimento del Distretto Aerospaziale a livello internazionale. Alcuni operatori ritengono importante la realizzazione di infrastrutture e la concessione di agevolazioni per le aziende che intendono investire, così come la promozione e il finanziamento di attività di R&S. Dalla risposte delle aziende emerge anche la richiesta di favorire la collaborazione, soprattutto tra le piccole imprese, in modo che possano proporsi ai grandi gruppi del settore come un’unica entità in grado di acquisire commesse importanti, senza perdere la propria autonomia. La capacità di lavoro in gruppo è fortemente auspicata e le modalità indicate per incrementare l’aggregazione tra le imprese del settore sono varie: consorzi, cluster, polo aerospaziale. L’esigenza di avere un appoggio nel rapporto con le grandi imprese è evidenziato anche dalla richiesta di azioni di diffusione di informazioni sul tessuto imprenditoriale della filiera presso la committenza internazionale, tramite l’organizzazioni di eventi mirati e incontri settoriali anche presso le sedi produttive delle aziende piemontesi.

138

ALLEGATO - LA MAPPATURA DELLE TECNOLOGIE

139

Tecnologie utilizzate dall'azienda

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AIR SUPPORT INTERNATIONAL A.S.I. Srl x x x x x

AIRGIUSTO x x x x x x x x x

AIRGREEN Srl x x x

AIRSOFT x

ALENIA SIA Spa

ALFA MECCANICA Srl x x x x x x x

ALLINOX Srl x x x x x

ALTEC - Advanced Logistic Technology Centre Spa x x

AMET Srl x x x x x x x x

ANDROMEDA Srl

APR Srl x x x x x x x

ARGOL Spa x x x x x x

ARIS Spa x x x x x x x x x x x

ASSYSTEM ITALIA Spa x x x

ASTEL Sas x

ATI STELLRAM Srl x

ATLA Srl x x x x x

ATTREZZATURE ZETA - FPA Srl x x x x x x x

AUCONEL Srl x x

AURORA INGEGNERIA Srl x x x x

AUTOCLIMA Spa x x x x x x x

AUTOMATIC ELETTRIC x x x x x

AVIOLAMER Srl x x x x x x

AVIOSPACE Srl x x x x x x x x

AXIS Automation for Industrial Systems Srl x x x x x x

BISIACH & CARRU' Spa x x x x

BLUE ENGINEERING Srl x x x x

BYTEST Srl x x x x

C.M.S. di Tutolo Mauro & C. Sas x x x x x x x x

CAB ELECTRA di V. Bruno & C. Snc x

CAMS Snc x x x x x x x x

CARCERANO Spa x x x x

CDS Srl x x x x x x x x

CENTRO RICERCHE FIAT Scpa x x x x x x x x x

COMEC Spa x x x x x x x x

COMUTENSILI Srl x x x x x x

CONTEL di Rossi Claudio e Butté Gianluigi Snc

CORONA Spa x x x

COSMEC Srl x x x x x x x

CPE Srl x x

CRIOTEC IMPIANTI Srl x x x x x x x x x x

140

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141

Tecnologie utilizzate dall'azienda

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DATA F. Srl x x x x x x x x

DONEL Srl

EDIST ENGINEERING Srl x x x x

EXEMPLAR Srl x x x x

F.LLI GUAZZONI Srl x x x x

F.LLI NARETTO Srl x x x x x x x x x x x x

FALCON PROGETTI Srl x x x x x x x x x x x x

FASER Srl

FASTOR STAMPI Srl x

FIDIA Spa x x x

FLEXIDER Srl x x x x x x x

FONDERIE 2A Srl x x x x x x x x

FRESAL Srl x x x

GEAS Srl x x x x x

GEMAS Snc x x x x x x x

GOMA ELETTRONICA x x x x x

H.R.C. Srl

HEXACOM Srl x x x x x x x x x x

I.C.P. Srl x x x x x x x x x x

IDROSAPIENS Srl x x x x x x

ILMAS S.p.A. x x x x x x x x x x x x

IMPREGNO TECNICA Srl x

ISOTEST ENGINEERING Srl x

ITAL ENGINEERING Srl x x

ITALPUNTE di Simonini PierGianna x x

L.P.A. di Sammarco Michelina x x

LAET Srl x x x x x

LAVORMEC Srl x x

LMA - Lavorazioni Meccaniche per Aeronautica Srl x x x x x x x

MAGGI Spa x x x x x x x x x x x x

MARC INGEGNO di Marchini Alberto & C. Sas x x x x x

MASSUCCO INDUSTRIE Spa x x x x x x

MAVTECH Srl x x x

MC TEAM Sas x x x

MECAER MECCANICA AERONAUTICA Spa x x x x x x x x x x x x

MECT Srl

MEPIT di Pigato Luca e C. Sas x x x x x x x x x x

MICROTECNICA Srl x x x x x x x x x x x x x x x

MIZAR Sas x x x

MODELWAY Srl x

MOLLE INDUSTRIALI CONTE Srl x x

142

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Tecnologie utilizzate dall'azienda

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MOREGGIA & C Srl x x x x x x x x x x x x x x

MORELLO Spa x x x x

MOVINCAR x

MSC Software Srl

N.M.T. Snc x x x x x x x

NEKHEM Srl

NEOHM COMPONENTI Srl x

NIMBUS Srl x x x x x x

NU.TE.CO Srl x x x x x

NUOVA S.I.D.I. Srl x x x x x x x x x x

OCM Mollificio di Merlo Fabio x x x x x x x x

OEFFEVI Spa x x x x x x x x x

OFF. MECC. F.LLI CAUDERA Srl x x x x x x x x x x x x x x x

OFFICINA GIVONETTI x x x

OFFICINA MECCANICA FENOGLIO G.P. Srl x x x x x x x

OMICRON CONSULTING Srl

OMLE di Bruno Cinzia & C. Sas x x x x

OSU Spa x x x x x x

OZ FUEL CELLS Srl x x

PEYRANI Spa

PLYFORM Srl x x x x x x x x x x

POLI MODEL Srl x x x x x x

PRAXAIR SURFACE TECHNOLOGIES Srl x x x x x

PRESTEL ELETTRONICA Srl

PRIMA ELECTRONICS Spa

PRIMA INDUSTRIE Spa x x x x x x x x x x x x x x x x

PRO S3 Srl x x x x

PROSINO Srl x x x x x x x

PROVEL Srl x x x x x

R.I.S.S.O. Srl x x x

R.S.I. Tech Spa x x x x x

RAMARK Srl

RAMS&E Srl

RAVIZZA & C. Snc

REM di Ricco Claudio

REVELLI Spa x x x x x x x x x

REVEN.GE Srl x x

RISATTI INSTRUMENTS Srl

ROSFER Snc x x x x

ROTFIL Srl x x x x x x x x x x

RTM Spa x x x x x x

S.A.U. Srl x x x x x

S.I.M.E. Società Industria Meccanica Srl x x x x x x x x

144

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S.P.A.I.C. Srl x

S.P.I. Studio Progettazioni Industriali Sas x x x x x x x x

S.R.S. Engineering Design Srl x x x x x

SACHMAN RAMBAUDI Spa x x x x

SEICA Spa x x x x

SEPA Spa

SEQUOIA AUTOMATION Srl x x x x x

SEQUOIA IT Srl x

SEREN GAY di Seren Gay Paolo & C Sas x x x

SERP Spa x

SESIA FUCINE Srl x x x x x

SICME MOTORI Spa x x x x x x x

SILMAX Spa x x x

SIPAL Spa x x x x x x

SISPE Srl x x x x x

SKY-TECH Srl

SPARCO COMPOSITE DIVISION Srl x

SPESSO GASKETS Srl x x x x x x x x

SPIN ELECTRONICS Srl

SSE Sofiter System Engineering Spa x x x x x x

SYDERA Srl x x x

SYNAREA CONSULTANTS Srl x x

TC Tecnologie Integrate e Costr. Industriali Srl x x x x x x x x x

TCS Group Srl x x x x x x

TECHNOPLANTS Srl x x x x x x x x x x x x x

TECNO SYSTEM Spa

TECNOMECCANICA LEINI' x x x x x x x

TEKNOAVIO Srl

TEKO SYSTEM Srl x x x x x

TEKSID ALUMINUM GETTI SPECIALI Srl x x x x x x x x x

TEORESI Srl x

TESCO T.S. Spa x x x x x x x

TESEO Spa

THEMIS Srl

TUBIFLEX Spa x x x x x x

TVP TEMPRA VUOTO PIEMONTE SRL x

TYCO ELECTRONICS AMP ITALIA Spa x x x x x x x x x x x x x

URMA ROLLS Sas x x x x

VINCENTI Snc x x x x x

ZANZI Spa x x x x x x

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10 IL POLITECNICO, LE UNIVERSITA’ E I CENTRI DI RICERCA11 10.1 POLITECNICO DI TORINO Il Politecnico di Torino rappresenta una delle più importanti scuole di ingegneria ed architettura a livello europeo. Conta attualmente circa 27.000 studenti distribuiti in 120 percorsi formativi che comprendono 39 lauree triennali, 35 lauree magistrali, 30 corsi di dottorato e 18 master. A livello regionale l’Ateneo è organizzato in cinque Campus decentrati (Alessandria, Biella, Ivrea-Verrès, Mondovì e Vercelli). Le immatricolazioni hanno raggiunto nell’ottobre 2007 quota 3.989, con un incremento del 9% rispetto al 2006, gli studenti stranieri sono passati da 1.400 a 2.000, grazie anche al supporto dell’ente per il diritto allo studio e alle nuove opportunità offerte dall’uso delle infrastrutture olimpiche. Tra i risultati più significativi del 2007 si ricorda il consolidamento della Scuola di Dottorato, che conta 650 dottorandi, di cui il 15% stranieri, con più del 50% delle borse finanziate da Enti esterni e il rafforzamento dell’Alta Scuola Politecnica, con il Politecnico di Milano e della Scuola Interpolitecnica di dottorato, gestita dai tre Politecnici italiani – Torino, Bari e Milano Lo staff è composto da più di 890 docenti/ricercatori e da circa 800 tecnici e amministrativi. Operano 6 Facoltà, 1 Scuola di Dottorato, 18 Dipartimenti, 7 Centri di servizio. L’internazionalizzazione dell’Ateneo è in costante crescita: nell’ultima classifica mondiale delle università tecniche, stilata dalla Jao Tong University di Shanghai, il Politecnico di Torino si è posizionato al 7° posto in Europa, come prima università tecnica italiana. La presenza degli studenti stranieri è in costante aumento: nel 2007 l’incidenza degli stranieri sul totale degli iscritti al 1° anno ha raggiunto il 10%, rispetto a una media nazionale del 2%. Il Politecnico costituisce un riferimento scientifico e tecnologico trasversale ad un gran numero di temi specifici di interesse aerospaziale, nonché il riferimento per la formazione di base, magistrale ed a livello di dottorato. Il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale (DIASP) promuove, coordina e gestisce l'attività di ricerca, di formazione, di trasferimento tecnologico e di consulenza nei settori più significativi dell'ingegneria aerospaziale: dalla progettazione sistemistica all'analisi strutturale, dalla fluidodinamica alla meccanica del volo, agli impianti e alla propulsione. L'attività di ricerca comprende lo studio degli aspetti metodologici, lo sviluppo di modelli analitici, la simulazione numerica e la sperimentazione in laboratorio. Il DIASP è dotato di 7 laboratori (quattro sperimentali: Aerodinamica, Strutture, Dinamica strutturale e controlli, Aeromeccanica; uno di calcolo: Fluidodinamica computazionale; due didattici: Impianti aeronautici e Calcolo generale) e di due Centri (Centro taratura accelerometri e Centro taratura anemometri), nonché il Laboratorio di Alta Qualità “AERMEC-Sistemi Strutturali Aeromeccanici”, i cui Sponsor industriali sono Thales Alenia Space, Alenia Aeronautica e Avio. L'attività didattica del DIASP è finalizzata alla formazione degli allievi dei corsi di laurea e di laurea specialistica in Ingegneria Aerospaziale, ed è profondamente radicata in un contesto europeo, essendo il Politecnico di Torino membro fondatore del Consorzio PEGASUS (Partnership of a European Group of Aeronautical and Space Universities).

11 Le informazioni presenti in questa sezione sono state estratte dal Dossier informativo “La candidatura del Piemonte per il distretto tecnologico dell’aerospazio” – Finpiemonte, 2007 e dai siti web del Politecnico, Università e Centri di Ricerca esaminati.

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Il DIASP fornisce anche gli insegnamenti per i dottorati di ricerca in Ingegneria Aerospaziale e in Fluidodinamica (quest'ultimo in collaborazione con la facoltà di Scienze Naturali, Fisica e Matematica dell'Università di Torino) ed organizza il Master di I° livello in Ingegneria Sistemistica aerospaziale e Avionica ed il Master di II° livello in Space Exploration and Development Systems (SEEDS) in collaborazione con Universität Bremen e Supaero Toulouse. Il Dipartimento di Elettronica (DELEN) svolge attività di ricerca e di didattica riguardanti l’elettronica, le telecomunicazioni, l'optoelettronica, l'elettrotecnica, i campi elettromagnetici, la bioingegneria, le misure elettroniche. Il dipartimento è referente principale per i corsi di laurea in Ingegneria Elettronica, Ingegneria delle Telecomunicazioni, Ingegneria dell'Informazione, Ingegneria Telematica per le quattro Facoltà di Ingegneria del Politecnico. Fornisce inoltre sostegno, nei propri settori di competenza, agli altri corsi di laurea. L'attività di ricerca del DELEN investe gli aspetti della ICT, a tutti i livelli: reti di telecomunicazioni, sistemi, apparati, circuiti, dispositivi, tecniche di caratterizzazione; comprende inoltre settori collegati, come la bioingegneria. Nel dipartimento coesistono vantaggiosamente attività di ricerca di base (svolta nell'ambito di progetti nazionali e internazionali) e di ricerca applicata, spesso connessa alle esigenze dell'industria. Un elenco non esaustivo dei settori di ricerca presenti nel dipartimento parte dalle reti di telecomunicazioni, sia dal punto di vista gestionale e organizzativo (strutture di interconnessione, protocolli, codici) che da quello dell'implementazione fisica (reti in fibra ottica, reti wireless), cui corrispondono i settori dell'optoelettronica (fibre ottiche, dispositivi optoelettronici quali laser, modulatori ad alta velocità, rivelatori), dell'elettromagnetismo (antenne per sistemi di comunicazione, propagazione) e dell'elettronica RF e delle microonde (apparati per sistemi wireless, circuiti e dispositivi integrati per le alte frequenze). Il progetto di circuiti e sistemi digitali e analogici è rappresentato dall'ampio settore della microelettronica (VLSI, microsistemi e sistemi elettronici avanzati) e coinvolge quello della compatibilità elettromagnetica (nei sistemi e circuiti, ma anche nell'ambiente: monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico). Molte delle tematiche sopra descritte interessano il settore aerospaziale, per realizzare i collegamenti verso i mezzi di volo, per supporto alle missioni e per l’utilizzazione dei satelliti nei sistemi di telecomunicazioni. Particolare importanza rivestono gli studi sui sistemi di navigazione satellitare, nei quali il Dipartimento ha assunto un rilievo europeo. Essi sono stati recentemente allocati nel Laboratorio di Navigazione dell’Istituto Superiore Mario Boella. Il Dipartimento di Automatica e Informatica promuove, coordina e organizza l’attività di ricerca, di formazione, di trasferimento tecnologico e di consulenza negli ambiti dell’Automatica e dell’Informatica. Le tematiche di interesse aerospaziale riguardano sistemi ed applicazioni hardware, sistemi ed applicazioni software, automazione e controlli, della ricerca operativa. Il Dipartimento si occupa dello studio e dello sviluppo di metodologie, algoritmi e architetture software per l'automazione di apparati e sistemi complessi. Inoltre, si dedica alla costruzione di metodi e strumenti per l'analisi e la risoluzione di problemi di ottimizzazione e di decisione applicabili ad ambiti multivariabili come le missioni spaziali. Il Dipartimento di Meccanica (DIMEC) coordina e gestisce l'attività di ricerca e di didattica nei settori della progettazione funzionale e strutturale, della sperimentazione dei dispositivi e sistemi meccanici, nonché delle relative problematiche di base. Di particolare interesse per l’aerospazio è la progettazione dei sistemi e dei

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componenti meccanici (affidabilità, fatica, meccanica dei materiali, metodi sperimentali, progettazione funzionale, progettazione strutturale, rotori, rumore, tribologia, vibrazioni, controllo attivo delle vibrazioni) e quella dei sistemi mecautomatici, robotici e meccatronici (automazione a fluido, controllo dei sistemi meccanici, cuscinetti magnetici, microsistemi meccanici, servosistemi, sistemi automatici spaziali, sistemi oleodinamici, sistemi pneumatici, robotica). Le attività di ricerca svolte dal Dipartimento di Scienza dei Materiali ed Ingegneria Chimica del Politecnico sono volte allo studio ed alla produzione di materiali innovativi per uso aerospaziale nonché alla caratterizzazione di componenti e materiali ad elevato contenuto tecnologico prodotti dalle aziende del settore. In particolare, sono oggetto di studio i materiali per alte temperature per applicazioni strutturali nelle parti calde dei motori aeronautici o applicabili come barriere termiche nei veicoli aerospaziali per la scrematura nel corso delle operazioni di rientro nell’atmosfera, i materiali a matrice ceramica ed i materiali filtranti per la purificazione dell’aria in circuiti chiusi. Se si guarda al futuro, non si deve dimenticare, poi, Great Lab che costituisce il primo centro ricerca italiano finalizzato allo sviluppo di tecnologie stategiche per la produzione di propulsori aeronautici ecocompatibili. Istituito dal Politecnico di Torino e Avio, il centro che avrà sede nella Cittadella politecnica (destinata ad attività di ricerca di Enti esterni convenzionati con il Politecnico), ospiterà gruppi di ricerca guidati da 7 ricercatori che coordineranno il lavoro di neolaureati e dottorandi. In tre anni e' prevista la costituzione di un nucleo di base composto da 21 persone. Il centro e' finanziato da Avio e Politecnico con un investimento di 6 milioni di euro, di cui 5 a carico di Avio. Il laboratorio, il primo ospitato nella Cittadella operante nel settore aerospaziale, farà da supporto al Great 2020, il progetto nato nell'ambito delle iniziative del Comitato promotore del Distretto aerospaziale, proposto da Avio e dal Politecnico insieme ad una ventina di imprese piemontesi con l'obiettivo di sostenere la Regione nei progetti europei per lo studio dei nuovi motori aeronautici ecocompatibili che entreranno in servizio nel 2020.

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10.2 UNIVERSITÀ DI TORINO L’Università degli Studi del capoluogo piemontese conta 65.000 studenti, 4.000 fra docenti e personale tecnico-amministrativo, 3.000 dottorandi e specializzandi, 120 fabbricati, sedi in diversi quartieri della città di Torino e in tutti i più importanti centri dell’hinterland e della Regione. L’Università di Torino affronta le sfide dell’oggi e del domani con la forza della sua seicentenaria tradizione e il patrimonio delle sue moderne risorse: dodici facoltà che coprono pressoché tutti i campi del sapere; 3 centri di eccellenza nella ricerca su 11 riconosciuti dal ministero in tutta Italia; specificità rilevanti e in alcuni casi uniche in ambito nazionale come i Corsi di Laurea in Scienze Strategiche, la Scuola di Biotecnologie, la Scuola Superiore di Restauro a Venaria, la Business School, la Scuola di Scienze Motorie, le Alte Scuole destinate nei prossimi anni a formare i quadri di una nuova classe dirigente della città e della regione. Con 12 Facoltà e 55 Dipartimenti, l’Università di Torino è oggi una delle più grandi Università italiane, aperta alla dimensione internazionale sia nel settore della ricerca, sia in quello della didattica. L’Università degli Studi di Torino è attiva in numerosi settori scientifici e tecnologici di notevole interesse per il settore aerospaziale. In particolare, i Dipartimenti scientifici attivi nelle aree delle Scienze dei Materiali, dell’Informatica, della Fisica e dell’ Astrofisica, delle Scienze Chimiche hanno sviluppato metodologie e tecniche la cui rilevanza per il settore aerospaziale è già stato dimostrata. Particolarmente significativi a questo riguardo i progetti finanziati nel corso degli anni da Agenzia Spaziale Italiana. Negli anni sono state attivate collaborazioni con le aziende piemontesi operanti nel settore aeronautico e spaziale mediante stage per laureandi e tesi di laurea, in particolare presso Alenia Aeronautica, Thales Alenia Space, Galileo Avionica, Società Italiana Avionica. L’attività di ricerca ha trovato forme di collaborazione istituzionalizzata nell’ambito dei progetti finanziati dall’Unione Europea. Di particolare significato il progetto G4RD-CT-2002-00754 recentemente conclusosi dal titolo “AUTAS: Automating fmeca for aircraft systems” coordinato da Alenia Aeronautica a cui ha partecipato come partner l’Università di Torino (attraverso il Dipartimento di Informatica) insieme ad altri enti industriali e accademici europei. L’attività di ricerca dell’Università di Torino è mostrata anche dai progetti per la ricerca scientifica applicata nel settore aeronautico e spaziale. L’Ateneo ha avuto, infatti, la possibilità di offrire la propria competenza scientifica sui temi:

• Monitoraggio e rigenerazione dell'acqua nelle missioni spaziali • Tecniche di monitoraggio on-line e supervisione intelligente in sistemi

spaziali autonomi • Applicazioni di Realtà Virtuale alla ricerca, alla tecnologia e alla

comunicazione dell'astronomia e delle scienze spaziali.

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10.3 UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE L'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", nata nel 1998 conta circa 10.000 studenti e, dal momento della sua istituzione, si sono laureati quasi 10.000 allievi. Vi insegnano e conducono attività di ricerca 354 docenti/ricercatori e vi lavorano 350 tecnici/amministrativi. Le facoltà sono 7: Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e Scienze Politiche. La ricerca si organizza in 12 dipartimenti. L'offerta formativa si snoda in 3 città - Vercelli, Novara e Alessandria - sedi istituzionali di Facoltà e in altre sedi formative: Alba-Bra, Asti, Biella, Casale Monferrato, Stresa e Verbania. Nel corrente anno accademico sono aperti alle immatricolazioni: 30 corsi di laurea triennale, 3 corsi di laurea magistrale a ciclo unico e 15 corsi di laurea magistrale. Sono poi attivi Master di 1° e 2° livello, scuole di specializzazione di area sanitaria e diversi dottorati di ricerca, riuniti nella Scuola Unica di Dottorato. Il punto di forza è certamente il rapporto particolarmente favorevole tra studenti e docenti, che consente a tutti gli iscritti di essere seguiti passo dopo passo nella loro carriera. L'età media di arrivo alla laurea è più bassa rispetto alla media nazionale. L'Ateneo è poi ai primi posti nella percentuale degli occupati in modo continuativo a tre anni dalla laurea. Per quanto riguarda la ricerca, sono attivi numerosi accordi internazionali; gli ultimi dati del CIVR collocano l’Ateneo al terzo posto in Italia per la produttività della ricerca e, per le scienze fisiche, al primo posto assoluto. Sono in atto 50 progetti internazionali con le maggiori istituzioni. L’Ateneo partecipa a diversi progetti che hanno l’obiettivo di sostenere la nascita di spin-off e di imprese innovative e promuovere lo sviluppo economico del territorio. Prende parte a Start Cup, competizione fra imprese innovative, al Progetto Lagrange e ad altre iniziative promosse da vari enti.

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10.4 INRIM L'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.RI.M), nato il 1° gennaio 2006 dalla fusione dell'Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris" (IEN) e dell'Istituto di Metrologia "Gustavo Colonnetti" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IMGC), è un ente pubblico nazionale con il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca scientifica nei campi della metrologia. L'I.N.RI.M. svolge le funzioni di istituto metrologico primario già di competenza IMGC e IEN, costituendo pertanto il presidio di gran parte della metrologia scientifica in Italia (resta escluso il campo delle radiazioni ionizzanti). Compie ricerche, ampiamente riconosciute a livello internazionale, nel campo della scienza delle misure e dei materiali e sulle tecnologie innovative. In particolare, l'I.N.RI.M. effettua studi e ricerche finalizzati alla realizzazione dei campioni primari delle unità di base e derivate del Sistema Internazionale SI, mantiene nel tempo, confronta a livello internazionale e mette a disposizione i campioni realizzati. Numerosi sono gli ambiti di ricerca di base ed applicata, le costanti fisiche fondamentali, i materiali, la metrologia per la chimica, le nanotecnologie, la realizzazione di nuovi dispositivi e strumentazione innovativa per la misurazione, studi sull'informazione quantistica e la visione artificiale. I.N.RI.M. ha ereditato le competenze e le attività in tema di metrologia del tempo e della frequenza già patrimonio dell’IEN, competenze che ne fanno un centro di rilevanza mondiale nel settore. L’applicazione nel contesto aerospaziale al sistema di navigazione satellitare Galileo è la più importante. Dal 1998 ad oggi l’Istituto ha ricevuto 11 contratti da ESA e 5 dall’Unione Europea sul tema degli algoritmi di modellamento degli orologi, sulle scale di tempo e sul confronto di orologi. Dal 2004 presso il Laboratorio Tempo e Frequenza dell’IEN è stata allestita una stazione sperimentale per la generazione del Galileo System Time e per il confronto con i segnali di tempo ricavati dal GPS e da altri riferimenti terrestri. L’Istituto fa parte del Consorzio Torino Time ed ha contribuito in modo determinante all’assegnazione a Torino della realizzazione della Precise Timing Facility.

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10.5 ISMB Fondato nel luglio del 2000 dal Politecnico di Torino e dalla Compagnia di San Paolo – di cui è struttura stabile dal 2003 – l’Istituto Superiore Mario Boella (ISMB), nato come “spazio di ricerca condiviso” con il Politecnico, ha nella propria compagine societaria in qualità di Soci Ordinari, Motorola, SKF, STMicroelectronics e Telecom Italia. Oggi si configura come un Centro di Ricerca Applicata Industriale nel settore dell’Information and Communication Technology (ICT) con particolare focalizzazione nel wireless. La missione dell’Istituto è stata inizialmente focalizzata su tre obiettivi fondamentali: la promozione di programmi di ricerca e sviluppo tecnologico a carattere multidisciplinare; il sostegno a iniziative didattiche innovative basate sui risultati della ricerca, che arricchiscano l’offerta del Politecnico sulle ICT; lo sviluppo della conoscenza sulla crescente interconnessione tra trasformazione sociale, cambiamenti organizzativi e nuove tecnologie. Il progressivo sviluppo dell’Istituto ha concentrato gli sforzi essenzialmente intorno al primo obiettivo, facendo evolvere l’istituzione a divenire un centro di ricerca applicata di eccellenza al servizio dell’industria del territorio nel segmento tecnologico del wireless (sono attualmente circa 30 i partner industriali con i quali sono state stabilite collaborazioni a vari livelli). Attualmente sono attivi circa 200 ricercatori, di cui 100 del Politecnico e delle industrie, all’interno di 8 aree di ricerca:

• Antenne e Compatibilità Elettromagnetica • E-Security • Fotonica • Materiali e Microsistemi • Sistemi di Navigazione Satellitare • Networking • Servizi e Applicazioni • Tecnologie Radiomobili per la Multimedialità

e dei 4 laboratori congiunti con le aziende: • Accent • Laben • Sendia • STMicroelectronics.

L’area della ricerca tecnologica è particolarmente sviluppata con progetti congiunti con i Soci Industriali, con il Politecnico di Torino ed altri partner accademici e con il mondo delle imprese, sia in ambito nazionale che internazionale ed ha portato al deposito di numerosi brevetti e a varie pubblicazioni scientifiche. Le competenze distintive che provengono dai laboratori in partenariato sono particolarmente rilevanti nelle aree dei wireless sensor networks, della localizzazione indoor, dei ricevitori per posizionamento satellitare, della Net Security, dell’e-Health, della Multimedialità, degli RFID (tag intelligenti) e degli ITS (Intelligent Transport Systems) fondamentali per l’innovazione del veicolo. Due sezioni dell’Istituto sono, inoltre, dedicate, sinergicamente con gli altri settori, allo studio dell’interazione fra le tecnologie ICT e l’ambiente sociale. La sezione Technology to Business Intelligence studia i fenomeni di generazione e la diffusione dell’innovazione tecnologica ICT, sia nei settori innovativi che in quelli considerati “maturi”. La sezione ICT & Society esplora il rapporto tra le tecnologie ICT e le dinamiche socio-economiche. L’Istituto è, infine, socio della Fondazione Torino Wireless, che promuove l’impegno congiunto dei principali attori dello sviluppo socio-economico in un processo di crescita della competitività del sistema Piemonte nell’area ICT.

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Il Laboratorio di Navigazione Satellitare dell’Istituto ospita il gruppo di ricerca NavSAS (Navigation Signal Analisys and Simulation) creato nel 1998 all’interno del gruppo di Telecomunicazioni del Politecnico di Torino e ora composto da ricercatori di ISMB e del Politecnico. Ne consegue che il Laboratorio unisce l’alto livello della ricerca tipico dell’esperienza universitaria con la capacità di proporre e sviluppare tecnologie abilitanti e servizi grazie alla competitività derivante dal lavoro in team in cui sono coinvolti tutti i suoi ricercatori. Le attività di ricerca del Laboratorio si possono suddividere in quattro ambiti principali:

• Architetture innovative per ricevitori per la navigazione satellitare • Tecniche di integrazione tra terminali per la navigazione e per le

comunicazioni (telefoni cellulari, PDA, …) • Sistemi relativi alla sicurezza basati su GPS e Galileo • Studio dei segnali interferenti il sistema Galileo e delle tecniche per

combatterli È inoltre molto importante sottolineare come il Laboratorio sia punto di coesione di diverse realta’ di ricerca: Universita’ (Politecnico), ricerca privata (ISMB) e industria. Infatti il gruppo NavSAS ospita anche ricercatori provenienti dall’industria, in particolare Thales Alenia Space (divisione LABEN), per rafforzare la cooperazione sulla ricerca applicata. Le attività del gruppo sono caratterizzate da continue collaborazioni con aziende ed università sia italiane che internazionali. Il Laboratorio di Navigazione Satellitare ha concentrato la maggior parte delle sue più recenti e importanti attività di ricerca sul progetto Galileo, che costituirà il futuro sistema di navigazione satellitare voluto dalla Comunità Europea. Il Laboratorio di Navigazione Satellitare è, inoltre, punto di riferimento per varie attività legate al sistema EGNOS (European Global Navigation Overlay System). In particolare, il Laboratorio possiede una connessione verso i server dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per il controllo dei messaggi di EGNOS gestiti dal sistema SISNeT e inoltre sarà presto accreditato come centro di controllo dei segnali inviati dai satelliti nell’ambito dell' EGNOS Monitoring Network. Ricercatori del Laboratorio sono inoltre coinvolti in numerosi comitati e gruppi di lavoro sul tema navigazione come ad esempio la Galileo Signal Task Force (gruppo di scienziati coordinati dalla Commissione Europea e dall’ESA con lo scopo di definire le specifiche del futuro segnale Galileo).

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10.6 OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI TORINO - INAF L’attività di ricerca che viene effettuata presso l’Osservatorio Astronomico di Torino dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) è multidisciplinare. Le linee di ricerca principali sono: astrofisica del plasma ed extragalattica, astrometria teorica e sperimentale, fisica dei corpi minori del sistema solare e fisica solare. L’astrofisica dei plasmi è finalizzata alla messa a punto di codici avanzati per lo studio della formazione e della propagazione dei getti relativistici. L’astrometria affronta dal punto di vista sperimentale il problema della formazione della galassia nel contesto cosmologico e la planetologia lo studio delle proprietà fisiche dei corpi minori. La ricerca di fisica solare è imperniata sullo studio della corona e del vento solare sulla base di dati provenienti da strumentazione spaziale, alla cui realizzazione ha partecipato lo stesso gruppo di Torino. I gruppi di ricerca astrometrico e planetologico stanno collaborando attivamente all’implementazione della missione GAIA, dell’Agenzia Spaziale Europea, (ESA), su cui puntano per lo sviluppo a lungo termine della ricerca nei rispettivi campi. GAIA permetterà anche la ricerca dei pianeti extra-solari. Il gruppo di fisica solare sta partecipando ad uno studio tecnico dell’ESA per la definizione del Solar Orbiter, per cui propone strumentazione di nuova generazione per osservazioni della corona solare nell’ultravioletto. Accanto alle attività di carattere più squisitamente astrofisico, esiste un forte interesse per la ricerca tecnologica e lo sviluppo di strumentazione nel campo dell’interferometria nel visibile e vicino infrarosso, che finora ha portato alla realizzazione di FINITO e PRIMA, elementi del Very Large Telescope Interferometer dell’European Southern Observatory (ESO), in Cile, e nel campo della coronografia spaziale che ha portato alla costruzione del coronografo UVCS, che da 10 anni opera con gran successo a bordo dell’osservatorio spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) dell’ ESA. Lo spettrometro di UVCS è stato realizzato dall’Italia con la partecipazione del gruppo di Torino, in collaborazione con Alenia Spazio. Si sta costruendo inoltre il coronografo SCORE (approvato nell’ambito del programma di voli sub-orbitali della NASA), che rappresenta un prototipo del coronografo in progettazione per il Solar Orbiter. In campo tecnologico evidenziamo anche le attività in corso per sviluppo di software altamente innovativo di calibrazione e data pipeline per missioni spaziali (e.g. GAIA, SCORE). Finanziamenti della Regione Piemonte permetteranno di realizzare a Torino nel prossimo biennio una grande facility, OPSYS, con caratteristiche di unicità a livello europeo, per collaudo e calibrazione di strumentazione ottica spaziale. I dati su cui si basa il lavoro scientifico dei gruppi sono raccolti negli archivi e database operanti presso l’Osservatorio, che sono: l’archivio a lungo termine SOLAR dove sono immagazzinati tutti i dati dell’osservatorio spaziale SOHO (dati il cui utilizzo è autorizzato dall’ESA) ed il GSCII. SOLAR è già attualmente parte dell’archivio virtuale SOLARNET ed è un nodo dell’European Grid for Solar Observations. Il GSCII sta diventando parte dell’archivio virtuale di dati astrofisici dell’INAF. Il GSCII è attualmente usato per pianificare i puntamenti del Hubble Telescope della NASA e sarà utilizzato in futuro a supporto dell’analisi dei dati di GAIA. È interesse dell’Osservatorio continuare nello sviluppo di tecnologie di grid sia computazionali sia orientate alla creazione di archivi virtuali, al fine dell’utilizzo ottimale dei dati osservativi a supporto delle ricerche in corso. La ricerca scientifica e tecnologica della struttura è attualmente svolta da 27 astronomi, 17 tecnici scientifici e 12 ricercatori a tempo determinato. Il personale di ricerca della struttura partecipa attivamente alla didattica nell’ambito della laurea magistrale in Astrofisica e Fisica Cosmica dell’Università degli Studi di Torino. Inoltre, presso l’Osservatorio vengono seguite tesi di ricerca di laurea specialistica e dottorato.

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Nel campo dell’outreach, alle tradizionali attività rivolte al pubblico, si affianca un’iniziativa di grande importanza quale quella del Planetario entrata in funzione nel 2007, la cui realizzazione è stata finanziata da enti locali e fondazioni torinesi.

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NOTA METODOLOGICA Campo di indagine Il campo di indagine è costituito dalle imprese piemontesi attive nel settore aerospaziale, ripartito nelle sue tre componenti: il comparto aeronautico, il comparto spaziale il comparto difesa. In tutti i comparti sono state considerate le aziende sia del manifatturiero, sia del terziario. All’interno di ciascun comparto si è inoltre considerata l’intera filiera che fa capo alla produzione di sistemi e sottosistemi specifici dell’industria aerospaziale. Unità di rilevazione L’esigenza di fornire una misura del settore a livello regionale ha comportato una scelta particolare nella definizione e identificazione delle unità di rilevazione. Le unità di rilevazione in questo studio sono, infatti, costituite da:

• imprese con attività esclusivamente localizzata in Piemonte; • sezioni piemontesi di aziende a localizzazione multiregionale: queste

comprendono sia sezioni piemontesi di aziende con sede esterna, sia sezioni piemontesi di aziende con sede in regione. Ciascuna sezione aggrega in un’unica unità le sedi operative dislocate sul territorio regionale.

A tali unità fanno ad esempio riferimento i dati sul fatturato e sugli addetti. Per semplicità espositiva nel rapporto si fa riferimento alle unità rilevate con il termine impresa, anche nel caso in cui il riferimento sia una sezione. Modalità di rilevazione Identificazione della popolazione di riferimento Le unità componenti la popolazione di imprese rientranti nel campo di indagine sono state identificate attraverso banche dati provenienti da vari Enti e Istituzioni già attivi sul fronte delle indagini in ambito aerospaziale. Si ritiene che la popolazione censita rappresenti in modo pressoché esaustivo le realtà imprenditoriali presenti in Piemonte nel settore. Modalità di indagine L’indagine è stata condotta a mezzo questionario inviato alla totalità delle imprese identificate come appartenenti alla popolazione di riferimento. Complessivamente sono stati inviati 236 questionari. I successivi contatti telefonici e/o le risposte pervenute hanno permesso di appurare che tra le aziende identificate preliminarmente 7 non sono reperibili (le indicazioni anagrafiche forniteci non hanno permesso di risalire a imprese esistenti se non in un caso di impresa trasferitasi in un’altra regione), 5 non operano più nel settore aerospaziale, 5 sono consociate o consorziate di imprese che hanno partecipato alla rilevazione e 4 hanno cessato l’attività. Infine, 43 imprese (di cui 4 appartenenti ad un unico gruppo) non hanno voluto partecipare all’indagine e non hanno fornito quindi nessuna informazione. Delle restanti 172, 155 operano nell’aerospaziale e costituiscono quindi la base dell’indagine, mentre 17 hanno appena iniziato ad operare nel settore o detengono tecnologie tali da poter essere utilizzate a breve nel settore. Per tale ragione queste ultime benché non siano state oggetto di elaborazione sono state comunque inserite nella mappatura delle tecnologie presenti sul territorio piemontese.

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Il questionario ha consentito di effettuare una rilevazione approfondita delle caratteristiche delle 155 imprese operanti nel settore. Tale rilevazione include dati sul mercato, sulle dotazioni tecnologiche, sulla capacità progettuali, sugli aspetti organizzativi, sulle relazioni con altre aziende e/o soggetti presenti sul territorio, sui fenomeni di internazionalizzazione, sulla partecipazione a progetti internazionali, ecc. E’ stato possibile, inoltre, costruire una tabella riassuntiva sulle tecnologie utilizzate da tutte le 172 imprese intervistate. Le risposte pervenute sono risultate tutte statisticamente significative.