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LE RISORSE AMBIENTALI “il Greening” ……… G. Rossi Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia progetto SOSTARE: UN MODELLO PER VALUTARE L’EFFICIENZA TECNICA, LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ECONOMICA DELLE IMPRESE AGRICOLE LOMBARDE

Graziano rossi 1 b

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LE RISORSE AMBIENTALI

“il Greening” ………

G. Rossi

Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente Università di Pavia

progetto SOSTARE:

UN MODELLO PER VALUTARE L’EFFICIENZA TECNICA, LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED

ECONOMICA DELLE IMPRESE AGRICOLE LOMBARDE

User
Timbro
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BACKGROUND

Il concetto di agricoltura multifunzionale è divenuto paradigma di riferimento per le politiche agricole comunitarie Diviene sempre più importante il ruolo dell’agricoltore nel mantenimento della biodiversità degli agro-ecosistemi (es Rete Natura 2000 in EU) In futuro: produzione di servizi eco-sistemici alla società, Public goods Prima fase è quella di conoscere la naturalità presente in azienda, utilizzando un’analisi speditiva [cost-effective] che ne permetta una valutazione quantitativa

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SCOPI DEL PROGETTO SOSTARE

DEFINIRE UN INDICATORE DI QUALITA’ AMBIENTALE (NATURALISTICO) - sintetico ma al contempo rappresentativo della realtà naturalistica dell’azienda - commisurabile e combinabile con altri indici (agronomico ed economico) in un unico indicatore complessivo -deve tenere conto degli elementi presenti in termini qualitativi e quantitativi -deve tenere in considerazione anche la forma e la disposizione degli elementi presenti (landscape ecology)

Sulla base delle nostre conoscenze, non abbiamo trovato in letteratura un sistema di valutazione idoneo -alcuni troppo semplici (non rappresentativi della naturalità) -altri troppo complessi (approccio fitosociologico) Tale lacuna ci ha spinto ad ideare una nuova metodologia

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

INDICE PER LA VALUTAZIONE DELLA BIODIVERSITA’ VEGETALE Valore massimo pari a 100 punti Composto di 6 indicatori di base, riuniti nelle seguenti 2 sottodimensioni: EL1 - Valenza naturalistica (max 85 p.) L01 - Elementi a sviluppo lineare (max 30 p.) L02 - Elementi a sviluppo areale (max 40 p.) L03 - Elementi puntiformi (max 15 p.) EL2 - Landscape ecology (max 15 p.) L04 - Dimensione patches di vegetazione autoctona (max 5 p.) L05 - Indice di frattalità (max 5 p.) L06 - Indice di prossimità (max 5 p.)

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

L01 - ELEMENTI A SVILUPPO PER LO PIÙ LINEARE: filari alberati / siepi prevalenza di specie autoctone (punti 6) prevalenza di specie alloctone o coltivate (punti 3) fossi, rogge e canali fossi, rogge naturali (punti 12) canali dragati con vegetaz. Naturale (punti 9) canali artificiali con vegetazione naturale (punti 6) canali artificiali o dragati privi o quasi di vegetazione (punti 0) strade (punti 0) L02 - ELEMENTI A SVILUPPO PER LO PIÙ AREALE: boschi habitat prioritario DH (punti 12) habitat comunitario DH (punti 10) altro tipo con prevalenza specie autoctone (punti 8) altro tipo con prevalenza specie alloctone (punti 4) arbusteti habitat prioritario DH (punti 12) habitat comunitario DH (punti 10) altro tipo con prevalenza specie autoctone (punti 8) altro tipo con prevalenza specie alloctone (punti 4)

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

L02 - ELEMENTI A SVILUPPO PER LO PIÙ AREALE: vegetazione erbacea habitat prioritario DH (punti 12) habitat comunitario DH (punti 10) altro tipo con prevalenza specie autoctone (punti 8) altro tipo con prevalenza specie alloctone (punti 4) incolti (set aside) (punti 3) coltivi seminativi (punti 0) impianti forestali di esotiche o cultivar (punti 2) impianti forestali di specie autoctone (punti 4) aree antropiche (punti 0) pozze artificiali (punti 0)

I punteggi di A e B devono essere ponderati sulla superficie totale dell’azienda; ogni 1 % di superficie occupata dal tipo viene moltiplicato per il relativo punteggio.

AZIENDE GRANDI E AZIENDE PICCOLE: PONDERAZIONE SULL’AREA DELLE SUPERFICI

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ELEMENTI LINEARI - alcuni esempi

Filare alberato di specie esotiche (punti 3 ogni 1% di sup. dell’azienda)

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ELEMENTI AREALI - alcuni esempi

Bosco di ontano nero (Habitat prioritario 91E0* della DH) (punti 12 ogni 1% di sup. occupata in azienda)

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ELEMENTI AREALI - alcuni esempi

Vegetazione erbacea con prevalenza di specie autoctone (punti 8 ogni 1% di sup. occupata in azienda)

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

L03 – ELEMENTI PUNTIFORMI specie floristiche allegati II e IV DH (punti 5) specie floristiche LR 10/2008 elenco C1 Reg. Lomb., liste rosse (punti 2) specie nemorali non appartenenti alle cat. precedenti (punti 1) C = Σ (ciascuna specie x relativo punteggio)

Marsilea quadrifolia (all. II DH) punti 5

Iris sibirica (C1 LR 10/2008) punti 2

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

EL2 - LANDSCAPE ECOLOGY L04 - Dimensione delle patch di vegetazione autoctona (premiare le patch significativamente grandi che evitano l’ingresso delle specie esotiche (5 punti ogni 1% di superficie di una patch (rispetto alla sup. totale dell’azienda) che dista più di 100 m lineari dal confine della stessa)

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

EL2 - LANDSCAPE ECOLOGY L05 - Indice di frattalità basato sul rapporto perimetro/area calcolato con fragstat (indice FRAC) compreso tra 1 (assenza di sinuosità) e 2 (sinuosità massima) L06 – Connettività ecologica distanza tra le patch appartenenti alla medesima classe distanza euclidea L04 lavora con dati vettoriali L05, L06 lavorano con dati raster

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COME È STRUTTURATO L’INDICE?

Peso attribuito alle sottodimensioni ecologiche nella fase di aggregazione in dimensioni

I valori grezzi vengono riscalati in modo che l’indicatore complessivo sia compreso tra 0 e 1

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APPLICAZIONE DELL’INDICE DI BIODIVERSITÀ VEGETALE A 14 AZIENDE AGRICOLE DEL

PARCO DEL TICINO

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

14 AZIENDE INDAGATE 3 tipologie

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

14 AZIENDE INDAGATE differente estensione e grado di naturalità

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Sopralluoghi di campo per realizzare carte fisionomico-strutturali dell’uso del suolo

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Attribuzione dei valori di EL01 e EL02 ai singoli poligoni dell’azienda

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione delle sottodimensioni EL01, EL02

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SPECIE PROTEZIONE PUNTEGGIO

Iris pseudacorus L.R. 10/2008 All. C2 1

Leucojum aestivum L.R. 10/2008 All. C1 2

Arum italicum L.R. 10/2008 All. C2 1

TOT 4

APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione dell’indice EL03 (specie floristiche)

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione dell’indice EL04 (dimensione patches)

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione indicatore elementi lineari (dati grezzi)

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione indicatore elementi areali (dati grezzi)

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APPLICAZIONE DELL’INDICE

Valutazione globale dell’indicatore della biodiversità vegetale (dati scalati tra 0 e 1)

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CONCLUSIONI

• L’indicatore di biodiversità vegetale tende a valorizzare al massimo gli elementi di naturalità presenti nell’azienda agricola; la strutturazione dell’indice ha il fine di catturare tutti i possibili elementi di naturalità interni alle aziende, cercando di dare un valore anche a quelle aziende totalmente improntate sulla produzione, gestite in maniera convenzionale. • L’indice è estendibile anche ad altre realtà, comprese quelle di collina, con eventuali aggiustamenti.

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Quali prospettive?

Basi comuni in Europa……esportabilità?

Direttiva 1992/n 43 «Habitat», Natura 2000 network in Europa, specie e habitat

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Grazie dell’attenzione