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Una ricerca sul futuro dell'abitazione, letto con la prospettiva dell'aumento della longevità e delle relative conseguenze sociali, culturali, economiche e politico-amministrative. L'indagine, realizzata da S3.Studium su incarico di "Rino Snaidero Scientific Foundation", ha preso in esame l'arco temporale 2008-2012.
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LONGEVITÀ E ABITAZIONELe prospettive per il periodo 2008-2012
Majano (Udine) - 21 novembre 2007Indagine condotta da S3.Studium per Fondazione Snaidero
Laura BalboAlessandro Balducci
Luigi BistagninoCarlo Buzzi
Mario MolteniFranco Rengo
Alberto Sangiovanni VincentelliAnnamaria TestaAlberto Zuliani
Gli esperti consultatiGli esperti consultati
• Maggiore durata della vita in condizioni di autosufficienza:aumenta la componente femminile (con solitudine e povertà).
• Conseguenze della longevità:– aumento dell’età pensionabile;– rallentamento passaggi di proprietà per via ereditaria;– maggiori necessità di cura degli anziani (e relative spese).
• Anziani: per qualità di vita contano: censo e livello culturale.• Più varietà familiare (monoparentali, unipersonale, miste, di
fatto, omosessuali, con badante). Famiglia media più piccola.• Immigrati:
– fluidità abitativa, auto-aiuto (non solo familiare);– importazione di tradizioni culturali e religiose;– quando possibile, iperconsumismo.
DEMOGRAFIA E FORME FAMILIARIDEMOGRAFIA E FORME FAMILIARI
• Fondi e cervelli sempre più impegnati su allungamento equalità della vita. In Italia, ostacoli da normative, scarsitàdi fondi, controversie su scienza.
• Grandi vantaggi da:– tecniche chirurgiche non invasive;– materiali protesici;– terapie medicinali.
• Diffusione dei “living labs”: innovazioni sociali per longevi.• Maggiore qualità di vita con la “health promotion”.• Tele-controllo continuo di salute e condizioni dell’anziano.• Vita più “connessa” (ma si continua a incontrarsi).• Innovazione dello spazio domestico (riduzione ingombri,
ridisegno funzioni, uso familiare dissociato).
IL RUOLO DI SCIENZA E TECNOLOGIAIL RUOLO DI SCIENZA E TECNOLOGIA
• Anziani più passivi, quindi poco stimolo a cambiamento P.A.• P.A. stimola anziani ad adottare nuove tecnologie.• Politica molto attento ad anziani: più servizi (a scapito di
innovazione, ricerca, istruzione, competitività).• Più assistenza domiciliare agli anziani, per ridurre il ricorso
al ricovero (ma aumentano i centri, anche solo diurni).• Maggior fabbisogno di personale in sanità e assistenza.• Polarizzazione sociale: case più piccole, quartieri più
omogenei. Centri storici per le imprese: fuga delle famiglie(per scelta o necessità) verso i piccoli centri.
• Ambiente città: più adatto ad anziani (panchine, ascensori).
AMMINISTRAZIONE, TERRITORIO, POLITICHEAMMINISTRAZIONE, TERRITORIO, POLITICHE
• Più ultra-65enni nel lavoro: poca mobilità sociale, rallenta latrasmissione di ruoli (eccezione: imprese globali in Italia).
• Italia gerontocratica: conflitti generazionali, competizioneper le risorse.
• Obsolescenza anziani dequalificati, con esiti differenziati.• Settuagenari attivi (non solo lavoro più flessibile: anche
volontariato, auto-aiuto, partecipazione culturale).• Più longevità, più coabitazione di generazioni, rapporto
“utilitaristico” che funziona (anche con studenti fuorisede).• Non incomunicabilità culturale, ma rapporti superficiali.• Cresce, comunque, la solitudine degli anziani (soprattutto
donne).
I RAPPORTI FRA GIOVANI E ANZIANII RAPPORTI FRA GIOVANI E ANZIANI
• Integrazione spazio lavorativo/abitativo: non per longevità,ma per scelte (e necessità) abitative e tecnologia.
• Differenze di censo (poveri: famiglia più tradizionale) e pertipologie di lavoro (atipici: crisi della famiglia patriarcale).
• Oltre ridistribuzione, diminuzione dei compiti (anche peroutsourcing familiare: pasti, lavaggio panni, pulizia casa).
• Case piccole, gestite su funzioni reali, che mutano d’ora inora. Crisi stereotipi: pranzo, cucina, letto. Nuove famiglie:
– legami leggeri (spazi e tempi indipendenti);– micronomadismo intra-familiare (specie i giovani, con bagaglio
smaterializzato: Ipod, pen-drive con libri e esercizi scuola, etc.).• Badanti per anziani: nelle famiglie a bassa istruzione,
disincentivo a domotica. In altri casi, essendo figureistruite, stimolano l’acquisto di strumenti più complessi.
L’ORGANIZZAZIONE FAMILIAREL’ORGANIZZAZIONE FAMILIARE
• Emersione di “nuovi anziani”:– uso evoluto delle nuove tecnologie;– target turistico sofisticato e remunerativo;– attivi più a lungo, anche dopo pensione (sia lavoro, sia volontariato);– consumi culturali simili a quelli giovanili (ma non internazionali).
• Slittamento in avanti dell’età anziana. “Sdoganamento” dellasessualità degli anziani.
• Più attenzione su eutanasia, testamento biologico, libertà discelta. Ma si indebolisce l’etica laica.
• Paura e inquietudine: principale ostacolo alla qualità di vita.Timore per gli “altri”, fenomeni crescenti di razzismo.
• Si fa più forte l’esigenza di difesa della privacy (da impresee istituzioni). Più telecamere, uso dati sensibili, controllolocalizzazione. Ma la sicurezza è più sentita della privacy.
LONGEVITÀ E CULTURALONGEVITÀ E CULTURA
• Qualità di vita: migliore per azione pubblica e più attentescelte individuali. Ma crescono le differenze sociali.
• Aspetti immateriali, grandi contraddizioni:– uniformazione, ma desiderio di personalizzazione;– crescente esperienza della solitudine, impoverimento di relazioni;– progressivo orientamento della qualità della vita sul virtuale;– imprese della conoscenza, interessate vita culturale ricca e qualità
della vita, favoriscono il decentramento del luogo di lavoro.• Anziano subisce, ma anche provoca, forti differenze sociali:
– se autosufficiente o meno (dà sostegno o ne richiede);– se benestante o meno (aiuta i figli e i nipoti o va aiutato).
• Meno tempo libero nel quotidiano, di più nel corso della vita.• Tempo libero fuori di casa: grazie a facilitazione (offerta
di viaggi per anziani, politiche pubbliche, reti di trasporto).
QUALITÀ DELLA VITA E USO DEL TEMPOQUALITÀ DELLA VITA E USO DEL TEMPO
• Popolazione anziana più ampia, servizi pubblici più ridotti:grandi opportunità di offerta per le imprese.
• Prodotti più amichevoli (intuitivi, piccoli, divertenti) e piùmirati sugli anziani (tasti più grandi, display più visibili,materiali facili da pulire, linee semplici).
• Consumi, più spesa per: salute, qualità dell’alimentazione,attività ludica, sicurezza dell’abitazione.
• La domanda di qualità sostituisce via via quella di quantità.• Iper-customizzazione: si diffonde il “modello Ikea”.• Due problemi emergenti:
– la visibilità verso l’esterno (per servizi telematici e sicurezza);– la riprogettazione degli spazi a misura di anziani (p.es.: spazi per
badanti conviventi, ergonomia, comodità e mobilità).
I CONSUMI E L’ABITAZIONE - 1I CONSUMI E L’ABITAZIONE - 1
• Elettrodomestici: crescenti automatismi. Potenzialità d’usopiù elevate, diffusione elettrodomestici “intelligenti”. Maprosegue il digital divide: la capacità d’uso cresce piano.
• Diffusione di servizi on demand per l’abitazione. Cohousing:attività centralizzate nei condomini (lavanderia, custodiabambini, palestre, piscine).
• Sempre più comunicazione aggiunta a prodotti e servizi:marketing one-to-one per raggiungere gli anziani.
• Moltiplicazione business tecnologici mirati sugli anziani (checercano però soluzioni per loro problemi, non prodotti “peranziani”).
• Pubblicità: nuove immagini di anziani (autosufficienti,evoluti, piacevoli di aspetto, lontani da stereotipi).
I CONSUMI E L’ABITAZIONE - 2I CONSUMI E L’ABITAZIONE - 2