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e-curta Laura Camellini

E-Curta

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The ancient Kurt's Hertzstark design reviewed, new materials and new concept, soon also in english. L'antico progetto di Kurt Hertzstark riveduto con nuovi materiali e con un nuovo concept.

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Laura Camellini

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Riscopriamo un'idea che è stata importante nel passato per approfondire il riutilizzo e le nuove

metodologie di produzione della plastica riciclata, con un occhio di concetto al risparmio

energetico.

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Materiali

PET esterno PVC interno

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Polietilene Tereftalato

Denominazioni commerciali:

Arnite,

Impet e Rynite,

Ertalyte,

Hostaphan,

Melinex e Mylar films

fibre Dacron, Diolen, Tergal,Terital, Terylene e Trevira

Fa parte della famiglia dei poliesteri, è una resina termoplastica composta da ftalati adatta al contatto alimentare.

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Polietilene Tereftalato

Ne esiste una forma amorfa (trasparente) o semi-cristallina (bianca ed opaca).

Usato per proprietà elettriche, resistenza chimica ad alle alte temperature, autoestinguenza, rapidità di

stampaggio. Viene indicato anche con le sigle PET,

PETE, PETP o PET-P.

Il PET si decompone alla temperatura di 340 °C, con formazione di acetaldeide e altri composti

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Produzione PET Esterificazione tra acido tereftalico e glicol etilenico (con

formazione d'acqua), attivata termicamente (si opera a temperature comprese tra 230-250 °C e pressione di 3 atm)

Transesterificazione tra glicol etilenico e dimetil tereftalato (con formazione di metanolo)

In entrambi I casi si forma il bis-2-idrossietiltereftalato, il monomero del

PET.

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Produzione di PET Polimerizzazione: una reazione di policondensazione dei

monomeri (con formazione di glicol etilenico reimmesso nel processo), viene catalizzata da triossido d'antimonio (Sb2O3), che può migrare e trovarsi nei prodotti ma non ne intacca le qualità, come invece fà il diglicol etilenico (termodegradabile).

Copolimero: Oltre alla forma omopolimera, è possibile la copolimerizzazione, ad esempio con alcoli bifunzionali di peso molecolare superiore al glicol etilenico, o con isomeri dell'acido tereftalico. Si ottengono prodotti con diverse proprietà conseguenti a modifiche dell'habitus cristallino, utili in usi particolari del prodotto, per migliorare la termoformabilità o la stabilità dimensionale del polimero.

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Riciclo del PET

Nei centri di riciclaggio le varie forme di PET vengono fatte passare attraverso delle macine che polverizzano il materiale. Segue un processo di separazione e pulitura che rimuove tutte le particelle come carta, metalli o altre plastiche.

Il PET recuperato viene convertito in prodotti non alimentari.

Esistono, tuttavia, due processi di depolimerizzazione (metanolisi e glicolisi), in grado di riportare la polvere di PET allo stato di monomero, la materia prima originale.

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Cloruro di Polivinile, PVC

Una delle materie plastiche più usate al mondo, a partire dai vinili musicali fino ad arrivare ai tubi.

Puro, è rigido; deve la suaversatilità applicativa alla possibilità diessere miscelato anche in proporzionielevate a prodotti plastificanti, quali adesempio gli esteri dell'acido ftalicoi.

Stabile e sicuro nelle applicazionitecnologiche, a temperatura ambiente, maestremamente pericoloso se bruciato oscaldato ad elevate temperature per la formazione di diossina e per liberazione del monomero.

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PVC Per aggiunta di prodotti plastificanti può essere

modellato per stampaggio a caldo nelle forme desiderate, oppure ridotto a pellicola o a liquido. Le applicazioni più rilevanti sono la produzione di tubi per edilizia profili per finestra, pavimenti vinilici, pellicola rigida e plastificata.

In termini applicativi, il PVC è la materia plastica più versatile conosciuta. È il "vinile" per

antonomasia usato per la produzione dei dischi.

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Il Tamburo

Il cuore del calcolatore, forte come l'acciaio

L’impianto ionico è una tecnologia consolidata nel mondo dell’elettronica. Nata nel 1954 per il drogaggio dei semiconduttori, consiste nell'impianto di ioni di diversa natura in un substrato solido cambiandone le proprietà fisiche.

Questa tecnica permette di realizzare profili di concentrazione molto precisi, controllando il numero di ioni impiantati e la profondità d'azione; inoltre richiede temperature più basse rispetto alle altre tecniche di drogaggio, riducendo le emissioni.

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Lavorazioni

L’impianto ionico significa accelerazione degli ioni contro il bersaglio polimerico attraverso un gas ionizzato contenente l’elemento chimico da impiantare. L’energia fornita al fascio ionico ne determina la profondità dello strato impiantato.

In particolare la resina epossidica è una delle resine utilizzate per la costruzione delle eliche deglielicotteri militari.

Sono 6 i polimeri testati:termoplastici (PC, PE, PET e PS) termoindurenti (resina epossidica e polimmide – Kapton).

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Stampi e Longevità Reperimento pezzi originali per scanner 3D Ipotesi di manutenzioni basate sulle disfunzioni

meccaniche più tipiche dell'antica versione della macchina

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Montaggio

Immagine pezzi e relativi materiali

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Elastomeri Termoplastici

L'idea che sta dietro all'elastomero termoplastico è la nozione di reticolazione reversibile.

Le reticolazioni normali sono costituite da legami covalenti che legano chimicamente le catene polimeriche in una sola

molecola. La reticolazione reversibile utilizza legami non covalenti, o interazioni secondarie per legare insieme le

catene polimeriche.

Questa interazione comprende il legame idrogeno ed il legame ionico.

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Ionomeri Gli ionomeri fanno parte dei copolimeri perché le unità ripetitive

presentano dei gruppi ionici sostituenti. Le catene principali non polari si raggruppano (*) ed i gruppi sostituenti ionici polari si raccolgono in domini. Per quanto il dominio di gruppi ionici, cosi snob, voglia separarsi completamente dalle catene principali non polari, non ci riesce.

Alla fine quindi questi domini di gruppi ionici servono a tenere unite le catene principali, proprio come in

una normale reticolazione.