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LOGO e IMMAGINE Chi ha detto che avere un logo e un’immagine coordinata è roba da multinazionali? Piccola guida all’immagine perfetta www.manifactura.it 1° ottobre 2010

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La presentazione di Manifactura dedicata all'introduzione ai principi base di loghi e marchi.

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LOGO e IMMAGINE

Chi ha detto che avere un logo e un’immagine coordinata è roba da multinazionali?Piccola guida all’immagine perfetta

w w w . m a n i f a c t u r a . i t

1° ottobre 2010

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Un noto proverbio dice “L’ABITO NON FA IL MONACO” per dire che non bisogna soffermarsi all’apparenza per scoprire ciò che si ha di fronte.

Peccato che la REALTA’ sia un’altra.

Il nostro cervello, che lo si voglia o no, impiega circa 10 secondi per valutare una cosa nuova e dare un GIUDIZIO. Abbiamo quindi 10 secondi per stabilire un buon RAPPORTO attraverso il canale della comunicazione non verbale…per esprimere la nostra essenza, per comunicare il nostro MESSAGGIO.

L’ABITO FA IL MONACO

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DIFFERENZA tra LOGOTIPO e MARCHIO

Un logo o logotipo è la scritta che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un'azienda o un'organizzazione. Tipicamente è costituito da un simbolo o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l'uso di un lettering ben preciso (normalmente realizzato ad hoc per lo scopo).

Il marchio è un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole, compresi i nomi di persone, disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano idonee a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli delle altre.Spesso il marchio contiene al suo interno il logotipo.

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1. Il Marchio è il nostro biglietto da visita e racchiude in se l’essenza dell’azienda

2. Il suo simbolismo deve con un segno esprimere e identificare contenuti a volte anche molto difficili

3. La sua durata deve essere illimitata, deve sopravvivere a tutte le possibili esigenze ed evoluzioni che un’azienda può decidere di attuare nel corso degli anni.

4. Una campagna pubblicitaria può avere vita breve ma un marchio deve oltrepassare ogni moda del momento e resistere all’usura del tempo.

SEGNO SENZA TEMPO

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Nasce il primo Logo Lavazza, evolutosi nel tempo pur mantenendo una continuità d’immagine

Marchio scudetto che visualizza il caffè in grani e in tazza fumante, fa la sua comparsa nel 1946, ad opera dell’Aerostudio Borghi e negli anni vivrà sette operazioni di restyling tra cui quelle di Armando Testa e di Robilant & Associati. E’ la prima significativa azione volta a rendere immediatamente riconoscibile la marca presso i negozianti ed i consumatori finali.

Nel 1957 Armando Testa studia la grafica con la coccarda e il medaglione (ma altri dicono sia una tazzina di caffè vista dall’alto) da cui nascerà in seguito Lavazza Oro: colore-messaggio-estetica che da allora è parte del paesaggio domestico italiano.  

Nel 1986 il marchio subisce un intervento di restyling grafico che ha l’obiettivo di renderlo più contemporaneo: la mano viene sostituita da una nuvoletta di fumo leggero, il cui segno grafico evoca il gusto e l’aroma delle miscele Lavazza.

Nel 1992 viene creato un marchio specifico per il settore dei pubblici esercizi. Il nuovo marchio diventa così un segnale distintivo e riconoscibile dei locali che offrono le miscele Lavazza, e siglerà tutte le iniziative di comunicazione del settore.

EVOLUZIONE DI UN MARCHIO

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E’ spesso il prodotto “cardine” (core business), o il prodotto col quale l’azienda si lancia sul mercato prima di diversificare la produzione ad influire sul design del logo aziendale. Un esempio ne è l’Algida, che dopo essersi inserita sul mercato col primo gelato industriale prodotto in Italia, ovvero il “Cremino”, ha trovato l’exploit col “Cornetto – Cuore di Panna”, tanto da riprendere la tematica del “Cuore” modificando il proprio logo originale in tal senso.

MARCHIO e LOGOTIPO: SEGNI DI SINTESI

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In altri casi sono le caratteristiche di un singolo prodotto a rappresentare la vocazione dell’azienda in questione, riassumendone le caratteristiche base.Sono marchi come Alitalia (compagnia aerea italiana), e Gazprom (fornitura di gas) che oltre al richiamo nel nome agiscono anche sul design del proprio logotipo per richiamare la natura dei servizi forniti:

• in quello di Alitalia la A (che diviene il logo dell’azienda) richiama la forma della deriva di coda e riprende i colori della bandiera italiana

• in quello di Gazprom è presente una fiamma, elemento della combustione del gas naturale, che la compagnia estrae.

MARCHIO e LOGOTIPO: SEGNI DI SINTESI

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Chiudiamo col marchio più esemplificativo: Apple.In origine, il marchio della compagnia era qualcosa di totalmente inadatto al mercato e al prodotto. Il nome Apple prende origine dalla “mela” che cadendo sulla testa di Isaac Newton fece balenare al fisico la teoria dei gravi. Il logo originario riproduceva Isaac Newton intento a leggere un libro appoggiato ad un melo. Il tutto venne semplificato, prima solo con la mela, poi, con lo slogan “taking a bite of the Apple” (dove “bite”, morso, è pronunciato nello stesso modo di “byte”, l’unità di misura delle informazioni digitali) e infine modificando ulteriormente il logo, aggiungendo un morso che rendesse la mela meno simile ad un pomodoro. Il marchio Apple spopolò anche per le sue tinte multicolori che tanto costarono ma anche tanto resero in termini di visibilità, perfette per una generazione legata alla policromia come quella di fine anni 80 inizio 90.

MARCHIO e LOGOTIPO: SEGNI DI SINTESI

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I colori rappresentano una forma di comunicazione alternativa alle parole, persino più profonda poiché meno filtrata.

Non è una novità, scientificamente comprovata, la capacità dei colori di influenzare gli stati d’animo degli esseri umani. 

Su questi principi è nata, decenni fa, una medicina alternativa chiamata “cromoterapia”, che attraverso l’esposizione del paziente a raggi luminosi si propone di migliorarne alcune funzioni non solo psicologiche quanto anche fisiche. Molto legata ai “chakra”, al campo elettromagnetico che avvolge il nostro corpo (essendo i colori onde luminose, quindi elettromagnetiche, ndr), la cromoterapia, pur in maniera non sempre convenzionale, viene utilizzata anche in pubblicità, con tutti noi “pazienti” a volte inconsapevoli.

Razionalmente o inconsapevolmente, scegliere un colore piuttosto che un altro, tanto per indossare una maglietta che per definire un cartellone pubblicitario, è in sé un messaggio, una comunicazione del nostro stato d’animo, o delle nostre intenzioni, che più d’ogni altra parola è in grado di attirare l’attenzione o deviarla, focalizzarla su questo o quell’altro particolare.

USO E ABUSO DEL COLORE

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Il bianco nella cultura occidentale è associato alla pulizia, alla purezza, alla divinità, e alle virtù.Nell’editoria e nel web design è particolarmente indicato dove si scelga di enfatizzare l’impatto del rigore grafico; è consigliabile per i portfolio dei grafici, dei designer e dei fotografi professionisti.

IL COLORE NEL WEB

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L’ arancione comunica creatività, positività, pragmatismo, e concretezza. Nel web design viene usato con successo in una immensa gamma di tipologie: dalla telefonia all’edilizia, dai supermarket ai siti di banche.

IL COLORE NEL WEB

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Il viola fra tutti è il colore più misterioso. Usato con successo nella pubblicità e nel packaging del cioccolato, risulta essere particolarmente indicato anche nel web design nei casi in cui si voglia migliorare lo stato d’ animo del proprio pubblico. Associato al mondo del “dolce”.

IL COLORE NEL WEB

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Il nero può essere usato per comunicare eleganza e lusso.In internet trova spesso impiego nei fan-site, e nei siti di moda e gioielleria.

IL COLORE NEL WEB

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IL COLORE NEL WEB

Il giallo è stato spesso considerato il colore della felicità, ma anche della pazzia in modo scherzoso. Può essere usato sia come colore dominante, che in piccole quantità per introdurre simpatia. Molto usate nelle chat.

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IL COLORE NEL WEB

Il grigio tradizionalmente considerato un colore emotivamente neutrale risulta oggi avere un fortissimo carattere, ed essere particolarmente adatto a comunicare modernità. Molto utilizzato nei siti di Hotel e catene di lusso.

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IL COLORE NEL WEB

Nel web le sensazioni comunicate dal colore verde risultano analogicamente molto adatte nei siti pacifisti, ambientali, e umanitari.

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IL COLORE NEL WEB

Il rosso è un colore vibrante: prima di sceglierlo conviene cercare di analizzare accuratamente il significato che compone in combinazione con gli altri colori e gli altri elementi del layout grafico perché la sua caratteristica di creare il bisogno di fermarsi per un attimo lo rende adatto ad evidenziare notizie sensazionali.

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Il blu è il colore più difficile da usare. Può comunicare tranquillità se usato sapientemente, ma nella maggior parte degli usi risulta agire come un simbolo di freddezza. Per questo è molto spesso legato a siti di carattere informatico.

IL COLORE NEL WEB

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IL COLORE NEL WEB

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IL COLORE NEL WEB

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Prima di affrontare il la realizzazione di un buon sito internet occorre capire un principio generale associato alla percezione visiva delle immagini sullo schermo, indipendentemente dalla struttura e dalle finalità di un sito.

Ogni visitatore, infatti, di fronte a un’immagine sullo schermo, ha una reazione elementare ben precisa: il suo occhio segue quasi automaticamente un processo di scansione della nuova figura che fa capo ad alcune regole.

Questa scansione dell’occhio è stata descritta da uno studio di User Interface Engineering che mostra quale percorso effettua la pupilla sullo schermo.I risultati hanno portato all’individuazione di sei aree ben definite sullo schermo del computer:

1. Area centrale2. Intestazione centrale o menu3. Colonna di destra (approfondimenti/banner pubblicitari)4. Colonna di sinistra (sottomenu o applicazioni)5. Parte bassa dell’immagine (il cosiddetto footer).

DOVE GUARDANO LE PUPILLE

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1 AREA CENTRALE

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2 INTESTAZIONE CENTRALE e/o MENU

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3 COLONNA di DESTRA (approfondimenti / banner pubblicitari)

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4 COLONNA di SINISTRA (sottomenu o applicazioni)

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5 PARTE BASSA DELL’IMMAGINE (FOOTER)

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La locuzione immagine coordinata appartiene al mondo della comunicazione visiva. Ha come oggetto la comunicazione di aziende, società, enti, associazioni e qualsiasi altra entità commerciale, sociale o concettuale che abbia tra i suoi bisogni quello di essere conosciuta da un determinato pubblico.

L’immagine diventa coordinata quando i differenti fenomeni comunicativi (anche pochi) risultano coerenti l'uno con l'altro.

L’immagine coordinata è quindi il mezzo attraverso il quale, a prescindere dal numero, dalla complessità e dalle dimensioni di questi fenomeni comunicativi, l’immagine risultante è percepita all’esterno come proveniente dalla stessa entità.

Questa coerenza rende più efficiente il processo comunicativo perché fornisce ai destinatari precisi punti di riferimento, ma soprattutto induce un processo di progressivo riconoscimento dell’azienda o del marchio e della sua attività con conseguenze positive sul suo successo.

IMMAGINE COORDINATA: CREATIVITA’ e SCIENZA

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IMMAGINE COORDINATAIl marchio, la sua progettazione o restyling e la sua gestione

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IMMAGINE COORDINATAApplicazioni grafiche di base, utilizzo di un font

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IMMAGINE COORDINATA Packaging

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IMMAGINE COORDINATAGadgetPromozionale

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IMMAGINE COORDINATABrochure, cartelline

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IMMAGINE COORDINATA Stand per fiere

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IMMAGINE COORDINATA WEB

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CONCLUSIONE …

Possiedo un logo/marchio? Mi rappresenta?

C’è un colore che rappresenta la mia azienda?

Ho un sito?

Rappresenta la mia attività?

La suddivisione dei contenuti nella pagina

segue una logica?

Ho un’immagine coordinata?

Di quanti e quali mezzi comunicativi dispongo?