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LEZIONI ED ESERCITAZIONI DI
MATEMATICA
Prof. Francesco Marchi1
Appunti ed esercizi su:
funzioni elementari: formule edimostrazioni
24 dicembre 2010
1Per altri materiali didattici o per informazioni:
Blog personale: http://francescomarchi.wordpress.com/Indirizzo email: [email protected]
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Indice
1 Funzioni elementari: formule e “regole di calcolo” 31.1 Funzioni circolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.1.1 Definizioni e fatti basilari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31.1.2 La relazione goniometrica fondamentale . . . . . . . . . . 41.1.3 Espressione di una funzione in termini delle altre . . . . . 41.1.4 Archi associati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51.1.5 Formule di addizione e sottrazione . . . . . . . . . . . . . 61.1.6 Formule di duplicazione e di bisezione . . . . . . . . . . . 71.1.7 Formule cosiddette parametriche . . . . . . . . . . . . . . 81.1.8 Formule di prostaferesi e di Werner . . . . . . . . . . . . . 9
1.2 Funzioni esponenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91.2.1 Definizioni e fatti fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.3 Funzioni logaritmiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2 Le funzioni elementari: esercizi 122.1 Dimostrazione di identita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2.1.1 Funzioni goniometriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122.1.2 Funzione esponenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142.1.3 Funzione logaritmica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.2 Dimostrazioni di formule e relazioni generali . . . . . . . . . . . . 152.2.1 Esercizio 1 (esempio guidato) . . . . . . . . . . . . . . . . 152.2.2 Esercizio 2 (esempio guidato) . . . . . . . . . . . . . . . . 152.2.3 Esercizio 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162.2.4 Esercizio 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162.2.5 Esercizio 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162.2.6 Esercizio 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162.2.7 Esercizio 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162.2.8 Esercizio 8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172.2.9 Esercizio 9 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172.2.10 Esercizio 10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172.2.11 Esercizio 11 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172.2.12 Esercizio 12 (esempio svolto) . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.3 Il software yEd e i grafi delle dimostrazioni . . . . . . . . . . . . 172.3.1 Esercizio 1 (esempio svolto) . . . . . . . . . . . . . . . . . 182.3.2 Esercizio 2 (esempio svolto) . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
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2.3.3 Esercizio 2 (esempio svolto) . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
A Formulario 20A.1 Funzioni circolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
A.1.1 Relazioni tra funzioni goniometriche . . . . . . . . . . . . 20A.1.2 Formule di addizione e sottrazione . . . . . . . . . . . . . 21A.1.3 Formule di duplicazione e di bisezione . . . . . . . . . . . 22A.1.4 Formule cosiddette parametriche . . . . . . . . . . . . . . 22A.1.5 Formule di prostaferesi e di Werner . . . . . . . . . . . . . 23
A.2 Funzioni esponenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24A.2.1 Proprieta delle potenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
A.3 Funzioni logaritmiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25A.3.1 Proprieta dei logaritmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
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Capitolo 1
Funzioni elementari:formule e “regole dicalcolo”
Tutte le formule dimostrate in questo capitolo sono riportate e numerate, percomodita, nell’appendice A e ad esse faremo riferimento con indicazioni del tipo:“utilizzando la A.3b . . . ”, “tramite la formula A.4b . . . ” e simili.
1.1 Funzioni circolari
1.1.1 Definizioni e fatti basilari
Definizione 1. Si dice circonferenza goniometrica la circonferenza di rag-gio unitario avente centro nell’origine degli assi cartesiani.
Usando la formula che da l’equazione della circonferenza, noti centro e raggio,possiamo facilmente trovare che l’equazione della circonferenza goniometrica ela seguente:
x2 + y2 = 1
Definizione 2. Si dice seno di un angolo l’ordinata del punto di intersezionetra la retta che individua l’angolo e la circonferenza goniometrica.
Definizione 3. Si dice coseno di un angolo l’ascissa del punto di intersezionetra la retta che individua l’angolo e la circonferenza goniometrica.
Definizione 4. Si dice tangente di un angolo l’ordinata del punto di inter-sezione tra la retta che individua l’angolo e la retta di equazione x = 1.
Teorema 1. (Relazione analitica tra sin, cos, tan). Tra le funzioni goniomet-riche sussiste la seguente relazione algebrica:
tanx =sinx
cosx(1.1)
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Dimostrazione. Si consideri il grafico rappresentato in figura 1.1; sia x l’angolo
AOB. I triangoli AOB e A′OB′ sono simili, percio . . .
Figura 1.1: Grafico utilizzato per la dimostrazione della relazione algebrica sussistente frale funzioni seno, coseno, tangente.
1.1.2 La relazione goniometrica fondamentale
Con considerazioni di geometria analitica, si dimostra che:
sin2 x+ cos2 x = 1
1.1.3 Espressione di una funzione in termini delle altre
Dimostriamo in questa sezione che tra le funzioni goniometriche sussistono lerelazioni sintetizzate nella tabella 1.1.
Relazione tra seno e coseno
Dimostrazione. Utilizzando la A.1, con banali passaggi algebrici, e possibileottenere le relazioni cercate.
Tangente in funzione di seno e coseno
Dimostrazione. Si utilizza la relazione algebrica che lega tangente, seno e coseno(A.2) e le formule appena dimostrate che esprimono il seno in funzione del cosenoe viceversa.
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Tabella 1.1: Espressione di una funzione goniometrica in termini delle altre.
sinx cosx tanx
sinx / ±√
1− cos2 x ± tan x√1+tan2 x
cosx ±√
1− sin2 x / ± 1√1+tan2 x
tanx ± sin x√1−sin2 x
±√1−cos2 xcos x /
Seno e coseno in funzione della tangente
Dimostrazione. A partire dalle formule che esprimono la tangente in funzionedel solo seno o del solo coseno, con passaggi algebrici, e possibile ricavare leformule cercate.
1.1.4 Archi associati
Basandoci su considerazioni geometriche, si nota che:
sin(−α) = − sin(α)
cos(−α) = cos(α)
. . .
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1.1.5 Formule di addizione e sottrazione
Dimostriamo qui di seguito che valgono le seguenti formule di addizione esottrazione di seno, coseno e tangente:
cos(α− β) = cosα cosβ + sinα sinβ
cos(α+ β) = cosα cosβ − sinα sinβ
sin(α+ β) = sinα cosβ + cosα sinβ
sin(α− β) = sinα cosβ − cosα sinβ
tan(α− β) =tanα− tanβ
1 + tanα tanβ
tan(α+ β) =tanα+ tanβ
1− tanα tanβ
Sottrazione del coseno
Dimostrazione. Si faccia riferimento alla figura 1.2.
Siano α = AOC e β = AOB gli angoli assegnati. Si costruisce nel primoquadrante un triangolo congruente al triangolo OBC. Utilizzando le definizionidi seno e coseno e di circonferenza goniometrica, risulta che:
C(cosα, sinα);
B(cosβ, sinβ);
C′(cos(α− β), sin(α− β));
A(1, 0)
Poiche AOC′ ∼= OBC, risultera CB = C ′A, ossia:√
(cosα− cosβ)2 + . . .
Sviluppando i calcoli ed utilizzando la A.1, otteniamo la formula cercata.
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Figura 1.2: Grafico utilizzato per la dimostrazione della formula di sottrazione del coseno.
Addizione del coseno
Partendo dalla A.4a, possiamo scrivere:
cos(α+ β) = cos(α− (−β)) = . . . = cosα cosβ − sinα sinβ
Addizione del seno
Utilizzando le formule relative agli archi associati, e possibile dimostrare che:
sin(α+ β) = sinα cosβ + cosα sinβ
Sottrazione del seno
Anche qua, con un semplice trucco algebrico, possiamo scrivere:
sin(α− β) = sin(α− (−β)) = . . . = sinα cosβ − cosα sinβ
Sottrazione della tangente
Addizione della tangente
1.1.6 Formule di duplicazione e di bisezione
Duplicazione
Le seguenti formule di duplicazione:
sin(2x) = 2 sinx cosx cos(2x) = cos2 x− sin2 x tan(2x) =2 tanx
1− tan2 x
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si dimostrano facilmente a partire dalle formule di addizione, con accorgimenticome il seguente:
sin(2x) = sin(x+ x) = sinx cosx+ sinx cosx = . . .
Bisezione
Sono le seguenti:
sin(x
2
)= ±
√1− cosx
2
cos(x
2
)= ±
√1 + cosx
2
tan(x
2
)= ±
√1− cosx
1 + cosx
1.1.7 Formule cosiddette parametriche
Formula per il seno
Dimostrazione. Ricordandoci che vogliamo introdurre gli angoli x/2, possiamoriscrivere la A.5a nel seguente modo:
sinx = 2 sin(x
2
)cos(x
2
)Possiamo adesso dividere il secondo membro per 1 = cos2(x/2) + sin2(x/2):
sinx = 2sin(x/2) cos(x/2)
cos2(x/2) + sin2(x/2)
Volendo ottenere un’espressione che contenga la tangente, possiamo dividerenumeratore e denominatore per cos2(x/2); otteniamo cosı:
sin(x
2
)=
2t
1 + t2; avendo posto t = tan
(x2
)
Formula per il coseno
Si ricava, in modo analogo, partendo dalla formula di duplicazione del coseno.
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1.1.8 Formule di prostaferesi e di Werner
Le formule di prostaferesi
Dimostrazione. Sommando membro a membro la A.4c e la A.4d, otteniamo:
sin(α+ β) + sin(α− β) = 2 sinα cosβ
Consideriamo ora il seguente cambiamento di variabile e la sua trasformazioneinversa:
{p = α+ β
q = α− β =;
{α = p+q
2
β = p−q2
Otterremo allora la seguente:
sin p+ sin q = 2 sinp+ q
2cos
p− q2
Viceversa, sottraendo le A.4c e la A.4d otterremo . . .E ancora, se consideriamo le formule del coseno . . .
Le formule di Werner
Sommando e sottraendo membro a membro le formule di addizione e sottrazionedi seno e coseno, e possibile ricavare le seguenti formule dette di Werner:
sinx sin y =1
2[cos(x− y)− cos(x+ y)]
cosx cos y =1
2[cos(x− y) + cos(x+ y)]
sinx cos y =1
2[sin(x+ y) + sin(x− y)]
1.2 Funzioni esponenziali
1.2.1 Definizioni e fatti fondamentali
Definizione 5. Si definisce potenza n-sima di un numero a il prodotto di aper se stesso effettuato n volte, ossia:
an.= a · a . . . · a︸ ︷︷ ︸
n volte
(1.2)
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E’ chiaro che dalla definizione precedente non e possibile dare un significatoad espressioni come a0, a−2, a
325 : che senso avrebbe moltiplicare un numero per
se stesso zero volte? o meno due volte?Vedremo come dare un senso alle scritture precedenti.Innanzitutto diciamo che, per definizione, vale:
a0.= 1
Consideriamo ora la seguente moltiplicazione:
am · an 1.2= a · a . . . · a︸ ︷︷ ︸
n volte
· a · a . . . · a︸ ︷︷ ︸mvolte
=
= a · a . . . · a︸ ︷︷ ︸n+mvolte
1.2= an+m
Consideriamo adesso la seguente moltiplicazione:
an · a−n A.10b= an−n = a0
A.10a= 1
Considerando il primo e l’ultimo membro, ricaviamo che:
a−n =1
an
Veniamo adesso al rapporto tra potenze:
an
am= an · 1
amA.10g
= an · a−m A.10b= an−m
1.3 Funzioni logaritmiche
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Tabella 1.2: Confronto e relazioni tra funzioni circolari e funzioni iperboliche.
Funzioni circolari Funzioni iperboliche
Relazioni definitorie
eıx = cosx+ ı sinx ex = coshx+ sinhx
e−ıx = cosx− ı sinx e−x = coshx− sinhx
cosx = eıx+e−ıx
2 cosh = ex+e−x
2
sinx = eıx−e−ıx
2 sinh = ex−e−x
2
Relazione fondamentale cos2 x+ sin2 x = 1 cosh2 x− sinh2 x = 1
Proprieta di derivazioneD[cosx] = − sinx D[coshx] = sinhx
D[sinx] = cosx D[sinhx] = coshx
Relazione tra funzioni cir-colari ed iperboliche
cosx = cosh(ıx) sinx = −ı sinh(ıx)
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Capitolo 2
Le funzioni elementari:esercizi
2.1 Dimostrazione di identita
Dimostrare le uguaglianze proposte negli esercizi seguenti, facendo riferimentoalle formule riportate nell’appendice A, come negli esempi svolti.
2.1.1 Funzioni goniometriche
Vedi [?], vol. 3, ess. 317-382, pagg. 610-614.
Esercizio 1 (esempio svolto)
Dimostriamo la seguente identita:
tan 2x(1− 2 sin2 x) = sin 2x
Dimostrazione.
tan 2x(1− 2 sin2 x)A.5c= tan 2x · cos 2x
A.2=
sin 2x
cos 2x· cos 2x = sin 2x
(2.1)
Esercizio 2 (esempio svolto)
Dimostriamo la seguente identita:
sin2(x− y) + cos2(x+ y) = 1− sin 2x cos 2y
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Dimostrazione.
sin2(x− y) + cos2(x+ y)A.4d= (sinx cos y − cosx sin y)2 + cos2(x+ y)
A.4b=
A.4b= (sinx cos y − cosx sin y)2 + (cosx cos y − sinx sin y)2 =
= sin2 xcos2y + cos2 x sin2 y − 2 sinx cos y cosx sin y+
+ cos2 x cos2 y + sin2 x sin2 y − 2 cosx cos y sinx sin y =
= sin2 x(cos2 y + sin2 y) + cos2 x(sin2 y + cos2 y)− 4 sinx cosx sin y cos yA.1=
A.1= 1− 2 sinx cosx · 2 sin y cos y
A.5a= 1− sin 2x sin 2y
Esercizio 3
Dimostrare le seguenti identita:
cos 2x
cos2 x= 1− tan2 x
tan 2x
tanx=
2 cos2 x
cos 2x
(sinx+ cosx)2
1 + cos 2x=
1
2(1 + tanx)2
1− 1
2 cos2 x=
tanx
tan 2x
tanx− tan y
tanx+ tan y=
sin(x− y)
sin(x+ y)
tanx− sinx
2 tanx= sin2 x
2
tanx− tan(x+ y) =sin(x− y)
cos 2x · cos(x+ y)
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2.1.2 Funzione esponenziale
Esercizio 1 (esempio svolto)
Dimostrare che:
32 · 35 · 7√
32 =1
3−51/7
Dimostrazione.
32 · 35 · 7√
32A.10f
= 32 · 35 · 32/7 A.10b= 351/7
A.10g=
1
3−51/7
Esercizio 2
Come esercizio, si possono considerare gli esercizi 18-30 pag. 614 di [?], con-siderando come punto di arrivo il risultato proposto di fianco. Qui di seguito,riportiamo alcune identita riprese da tale testo.
(3√
25x ·√
5x)6 :55x−2
25= 52x+4
(21−x−x2
:√
2x)4
(22−x)2+x= 25x
2−6x
(√
2x · 3√
2x+1) :6√
2x = 22x+1
3
2.1.3 Funzione logaritmica
Esercizio 1 (esempio svolto)
Dimostrare che vale:
log3
3√
33√
3=
7
6
Dimostrazione.
log3
3√
33√
3
A.10f= log3
3 · 3 12
313
A.10b= log3
332
313
A.10c= log3 3
32−
13 = log3 3
76
A.11c=
7
6log3 3
A.11f=
7
6
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Esercizio 2
Come esercizio, si possono considerare gli esercizi 4-8 pag. 656 di [?] e 92-99pag. 661, considerando come punto di arrivo il risultato proposto di fianco. Quidi seguito, riportiamo alcune identita riprese da tale testo.
log 23
3
√9
4= −2
3
log5
5√
53√
5=
7
6
1 + log√
10− 1
3log 10− log
6√
10 = log 10
log(x− y) + log(x+ y)− log(x2 − 2xy + y2) = logx+ y
x− y
2.2 Dimostrazioni di formule e relazioni generali
Dimostrare le formule e relazioni proposte di seguito, mettendo in evidenza, inogni passaggio in cui lo si ritenga opportuno, le altre formule, definizioni e fattinotevoli utilizzati per la dimostrazione.
2.2.1 Esercizio 1 (esempio guidato)
Dimostrazione 1. Dimostrare che: sinx = ± tan x√1+tan2 x
,
sapendo che: 1) tanx = sinx/ cosx e che: 2) cosx = ±√
1− sin2 x
Dimostrazione. Vogliamo innanzitutto far sparire la funzione coseno, per cui,utilizzando sia l’ipotesi 1 (definizione di tangente) che l’ipotesi 2, scriveremo:
tanx =sinx
±√
1− sin2 x
Elevando al quadrato entrambi i membri, dopo una serie di passaggi algebrici,si ottiene la formula cercata.
2.2.2 Esercizio 2 (esempio guidato)
Dimostrazione 2. Dimostrare la seguente formula, detta di prostaferesi:
sin p+ sin q = 2 sinp+ q
2cos
p− q2
a partire dalle formule di addizione e sottrazione del seno.
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Qui di seguito proponiamo le linee guida della dimostrazione.
Dimostrazione. Si mettano a sistema le formule di addizione e di sottrazionedel seno e si sommino membro a membro tali equazioni. Si consideri il seguentecambiamento di variabili: {
α+ β = p
α− β = q
Si consideri la trasformazione inversa (che esprime cioe α e β in funzione di p e q).Si eseguano le opportune sostituzioni; si ottiene cosı la formula desiderata.
2.2.3 Esercizio 3
Con procedimento analogo a quello dell’esercizio precedente, dimostrare le for-mule che esprimono la differenza dei seni, la somma dei coseni, la differenza deicoseni (sin p− sin q; cos p+ cos q; . . . ).
2.2.4 Esercizio 4
Dimostrazione 3. Dimostrare la formula di duplicazione del coseno, con-siderando come nota la formula di sottrazione del coseno.
Dimostrazione. Per la formula di duplicazione del coseno, ci serve la formula diaddizione del coseno. Dovremo allora ricavare tale formula a partire da quelladi sottrazione del coseno . . .
2.2.5 Esercizio 5
Dimostrazione 4. A partire dalla formula di duplicazione del coseno (cos 2x =cos2 x−sin2 x), ed utilizzando la relazione goniometrica fondamentale, dimostrarela seguente versione alternativa per la formula di duplicazione del coseno:
cos(2x) = 2 cos2 x− 1
2.2.6 Esercizio 6
Ricavare e dimostrare la formula di triplicazione del seno, ossia la formula cheesprime, in termini del solo sinx, il valore del sin(3x).
2.2.7 Esercizio 7
Ricavare e dimostrare la formula di triplicazione della tangente, ossia la formulache esprime, in termini della sola tanx, il valore di tan(3x).
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2.2.8 Esercizio 8
A partire dalla seguente formula di bisezione della tangente:
tan(x
2
)= ±
√1− cosx
1 + cosx
dimostrare la seguente versione alternativa della formula:
tan(x
2
)=
sinx
1 + cosx
2.2.9 Esercizio 9
Dimostrare, ricorrendo anche ad un grafico sul piano cartesiano, la formula disottrazione del coseno.
2.2.10 Esercizio 10
Dimostrare, avvalendosi anche di considerazioni geometriche, la formula che legaalgebricamente le funzioni seno, coseno, tangente.
2.2.11 Esercizio 11
Dimostrare la formula di addizione della tangente, note quelle di addizione delseno e del coseno.
2.2.12 Esercizio 12 (esempio svolto)
Dimostrare la formula che esprime la tangente in funzione del solo seno.
Dimostrazione. Per la A.2, vale:
tanx =sinx
cosx
Inoltre, considerando la A.3c, possiamo scrivere:
tanx = ± sinx√1− sin2 x
che e la formula cercata.
2.3 Il software yEd e i grafi delle dimostrazioni
In questa sezione, proponiamo di utilizzare il software yEd1 per rappresentaretramite grafi le relazioni esistenti fra definizioni, teoremi ed altri teoremi.E’ possibile estendere progressivamente il grafo, via via che vengono aggiuntenuove definizioni e nuovi teoremi.
1Tale software e liberamente scaricabile dal sito [?].
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2.3.1 Esercizio 1 (esempio svolto)
Costruire un grafo che illustri definizioni e teoremi utilizzati nella dimostrazionedella formula di sottrazione del coseno.Proponiamo tale grafo in figura 2.1, in cui abbiamo evidenziato in verde ledefinizioni ed in giallo le formule e i teoremi.
Figura 2.1: Grafo che rappresenta le definizioni (nei riquadri verdi) e le formule (in giallo)utilizzate per la dimostrazione della formula di sottrazione del coseno.
2.3.2 Esercizio 2 (esempio svolto)
Ampliare il grafo realizzato per l’esercizio precedente, introducendo la formuladi sottrazione della tangente e le ipotesi (definizioni e teoremi) necessari a di-mostrarla.Ripercorrendo la dimostrazione della formula di sottrazione della tangente, noti-amo che, oltre a vari passaggi algebrici banali, abbiamo bisogno della definizionedella funzione tangente e delle formule di sottrazione del seno e del coseno.Otterremo cosı il grafico proposto in figura 2.2.
Figura 2.2: Grafo che rappresenta le definizioni (nei riquadri verdi) e le formule (in giallo)utilizzate per la dimostrazione della formula di sottrazione della tangente.
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2.3.3 Esercizio 2 (esempio svolto)
Ampliare il grafo realizzato per l’esercizio precedente, introducendo la formula diduplicazione del seno e le ipotesi (definizioni e teoremi) necessari a dimostrarla.La formula di duplicazione del seno si dimostra a partire da quella di addizionedel seno, la quale a sua volta si dimostra a partire da quella di sottrazionedel seno; quest’ultima, infine, si dimostra usando le formule relative agli archiassociati e la formula di sottrazione del coseno.Tutto cio e sintetizzato nel grafico proposto in figura 2.3.
Figura 2.3: Grafo che rappresenta le definizioni (nei riquadri verdi) e le formule (in giallo)utilizzate per la dimostrazione della formula di duplicazione del seno.
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Appendice A
Formulario
A.1 Funzioni circolari
A.1.1 Relazioni tra funzioni goniometriche
Relazioni fondamentali
sin2 x+ cos2 x = 1 (A.1)
tanx =sinx
cosx(A.2)
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Espressione di una funzione in termini delle altre
sinx = ±√
1− cos2 x (A.3a)
= ± tanx√1 + tan2 x
(A.3b)
cosx = ±√
1− sin2 x (A.3c)
= ± 1√1 + tan2 x
(A.3d)
tanx = ± sinx√1− sin2 x
(A.3e)
= ±√
1− cos2 x
cosx(A.3f)
A.1.2 Formule di addizione e sottrazione
cos(α− β) = cosα cosβ + sinα sinβ (A.4a)
cos(α+ β) = cosα cosβ − sinα sinβ (A.4b)
sin(α+ β) = sinα cosβ + cosα sinβ (A.4c)
sin(α− β) = sinα cosβ − cosα sinβ (A.4d)
tan(α− β) =tanα− tanβ
1 + tanα tanβ(A.4e)
tan(α+ β) =tanα+ tanβ
1− tanα tanβ(A.4f)
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A.1.3 Formule di duplicazione e di bisezione
Duplicazione
sin(2x) = 2 sinx cosx (A.5a)
cos(2x) = cos2 x− sin2 x (A.5b)
= 1− 2 sin2 x (A.5c)
= 2 cos2 x− 1 (A.5d)
tan(2x) =2 tanx
1− tan2 x(A.5e)
Bisezione
sin(x
2
)= ±
√1− cosx
2(A.6a)
cos(x
2
)= ±
√1 + cosx
2(A.6b)
tan(x
2
)= ±
√1− cosx
1 + cosx(A.6c)
A.1.4 Formule cosiddette parametriche
Sia t = tan(x2
). Allora:
sinx =2t
1 + t2(A.7a)
cosx =1− t2
1 + t2(A.7b)
tanx =2t
1− t2(A.7c)
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A.1.5 Formule di prostaferesi e di Werner
Prostaferesi
sinx+ sin y = 2 sinx+ y
2cos
x− y2
(A.8a)
sinx− sin y = 2 cosx+ y
2sin
x− y2
(A.8b)
cosx+ cos y = 2 cosx+ y
2cos
x− y2
(A.8c)
cosx− cos y = −2 sinx+ y
2sin
x− y2
(A.8d)
Werner
sinx sin y =1
2[cos(x− y)− cos(x+ y)] (A.9a)
cosx cos y =1
2[cos(x− y) + cos(x+ y)] (A.9b)
sinx cos y =1
2[sin(x+ y) + sin(x− y)] (A.9c)
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A.2 Funzioni esponenziali
A.2.1 Proprieta delle potenze
a0 = 1 (a 6= 0) (A.10a)
am · an = am+n (A.10b)
am
an= am−n (A.10c)
(ab
)n=an
bn(A.10d)
(am)n = am·n (A.10e)
n√am = a
mn (A.10f)
a−n =1
an(A.10g)
aloga x = x (A.10h)
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A.3 Funzioni logaritmiche
A.3.1 Proprieta dei logaritmi
Laddove non e indicata esplicitamente la base, e inteso che la proprieta valequalsiasi sia la base.
log(xy) = log x+ log y (A.11a)
log(xy
)= log x− log y (A.11b)
log xn = n log x (A.11c)
loga x =logb x
logb a(A.11d)
loga ax = x (A.11e)
loga a = 1 (A.11f)
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