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 · coronarica, provoca l’acinesia di una o pi ... ipotonia muscolare per lo scompenso del cuore sinistro. La diagnosi è fondamentalmente clinica

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gennaio - febbraio 2012 5

Prof. Bruno VillariMedico Chirurgo Direttore delDipartimento di Medicina edi Struttura Complessa, UnitOperativa di Cardiolo-gia/UTIC/Emodinamicadell Ospedale Sacro Cuoredi Ges Fatebenefratelli diBenevento.Professore in Terapia in UnitCoronarica e nelle EmergenzeCardiologiche presso laScuola di Specializzazione inCardiologia dell Universitdegli Studi Magna Graecia,Germaneto (CZ).Dottore di Ricerca in Fisiopa-tologia Cardiovascolare.Fellow della Societ Italianadi Cardiologia Interventistica.

il comitatotecnico scientifico

Prof. Giuseppe CatapanoMedico Chirurgo Specializzato in Neurochirurgia.Dal 1991 al 2002 ha lavorato presso l OspedaleCasa Sollievo della Sofferenza di San GiovanniRotondo come assistente di neurochirurgia fino al1995 e come aiuto fino al 2002.Dal settembre 2002 ricopre la carica di Direttoredell Unit Operativa Complessa di Neurochirurgiapresso l A.O. G. Rummo di Benevento.Ha effettuato vari stages formativi in Italia edall estero. Ø particolarmente specializzato sullepatologie neoplastiche e vascolari del sistemanervoso centrale.

Prof. Italo ArdovinoMedico Chirurgo, Specialistain Ostetricia e Ginecologia.Dal 1976 al 2004 primario

ginecologo dell OspedaleSacro Cuore di Ges

Fatebenefratelli di Benevento.Dal 2005 Direttore dell Unit

Operativa di Ostetricia eGinecologia dell OspedaleSan Giuseppe Moscati di

Avellino.Professore presso la Scuola

di Specializzazione inOstetricia e Ginecologia

della II Universit di Napoli.Consigliere Nazionale della

Societ di EndoscopiaGinecologica Italiana (SEGI).

Prof. Franco RengoOrdinario di Geriatria all’Universit Federico II diNapoli. Direttore della Scuola di Specializzazione

in Geriatria.Responsabile dell’Unit Operativa Geriatrica del

Policlinico di Napoli.Clinica universitaria: dipartimento di medicina

interna, geriatria, patologiacardiovascolare e immunitaria.

Specialit di eminenza: medicina riabilitativa,cardio e neurogeriatria.

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Dott. ing. Dalila BeatriceIngegnere Civile esperto inTrasporti e Mobilit Stradale.Giornalista — Coordinatoreeditoriale di In Salute

Dott. Luigi AbbateMedico Chirurgo.Assessoreall Ambiente ed Energiadel Comune di Benevento

Dott. Domenico Di MariaMedico Chirurgo Specialistain Otorinolaringoiatria.Dirigente Medico dellaU.O.C. di ORL dell OspedaleG. Rummo di Benevento

Dott. Gianluca Di MiccoMedico Chirurgo.Cardiologo interventista

Dott. Antonio CaporasoMedico Chirurgo Specialista inOrtopedia e Traumatologia.Specializzato nella Chirurgiadel ginocchio e della spalla edin Chirurgia artroscopica.Aiuto ortopedico presso laClinica Santa Rita diBenevento e la Clinica VillaEsther di Bojano (CB).

don Emilio Di MuccioPresbitero.Cappellano Militare presso laScuola Allievi Carabinieri diBenevento.Giornalista Pubblicista

Dott. Pasquale GrimaldiMedico Chirurgo Specializzato inMedicina Interna.Medico di Medicina Generalepresso il distretto n. 17 dell ASL BN1.Consigliere presso l Ordine deiMedici Chirurghi di Benevento (givice Presidente).Segretario Provinciale FIMMG

Dott.ssa Danila CarlucciMedico-Veterinario.Dirigente Responsabile del ServizioVeterinario di igiene degli alimentipresso il Dipartimento di Prevenzionedell ASL BN.Accademica dell Accademia Italianadella Cucina

Dott. Giorgio CusatiMedico Chirurgo Specialsta in Oculistica.Primario della U. O. di Oculistica pressola Casa di Cura Gepos di Telese Terme(BN). San Giorgio Medical Center Centrodi Oculistica: Diagnostica e MicrochirurgiaOculare, Prevenzione e Riabilitazionedell ipovisione — San Giorgio A Cremano(NA). Consulente chirurgico per l ImperialHealtcare di Dubai U.A.E.

Dott. Carlo RinaldiMedico Chirurgo Specializzatoin Endocrinologia e Malattie delRicambio.Consulente Specialista diEndocrinologia e Diabetologiapresso l Ospedale Sacro Cuoredi Ges Fatebenefratelli diBenevento

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Dott.ssa Johann Rossi MasonGiornalista medico-scientifico.Ha collaborato con LaRepubblica e con le piimportanti testate didivulgazione scientificaitaliane; conduttrice tv (RaiUtile), autrice televisiva eradiofonica.Autrice dei libri Non questione di buona volont eCellulite stop.Specializzata in Psichiatria eNeuroscienze, stata docentedi Tecniche di Persuasione eMarketing del Farmacoall Universit di Siena.Attualmente svolge attivit diconsulenza strategica nelsettore della comunicazioneHealthcare

Dott. Pierluigi VergineoMedico Chirurgo Specializzatoin Neurologia.Lavora come Psichiatranell Ambulatorio di Alcologia —Servizio Tossicodipendenzepresso l ASL BN1 di Benevento

Dott. Roberto PerrottiResponsabile Diagnosi eClinica Psicologica UOSMPuglianello ASL BN 1.Autore Gruppo EditorialeGuida

Dott. Marco Domenico RossiSpecialista in Psichiatria.Psicoterapeuta, SessuologoClinico.Presidente Societ Italiana diSessuologia ed EducazioneSessuale

Prof. Umberto VeronesiDirettore scientifico dell IstitutoEuropeo di Oncologia.Ø stato il primo italianoPresidente dell UnioneInternazionale contro il Cancroe ha fondato la Scuola Europeadi Oncologia, la SocietEuropea di OncologiaChirurgica e la SocietEuropea di Senologia.Ø stato Fondatore e Presidentedel programma Europa controil Cancro dell UnioneEuropea.Presidente dell Agenzia per lasicurezza nucleare

Prof. Bruno VillariMedico Chirurgo Direttore delDipartimento di Medicina e diStruttura Complessa, Unit Operativadi Cardiologia/ UTIC/Emodinamicadell Ospedale Sacro Cuore diGes Fatebenefratelli di Benevento

La cardiopatiaLa cardiopatiadilatativadilatativaLa cardiopatiadilatativaQuante volte nello studio del medico dibase, negli ambulatori o in ospedaleabbiamo ascoltato questo termine:cardiopatia dilatativa? La definizione èinsita nella sua stessa denominazione: cioèla dilatazione delle camere cardiache.L’aumento del volume riguardaessenzialmente il ventricolo sinistro anchese nelle fasi avanzate gli atri ed il ventricolodestro vengono coinvolti in questo processocon modifiche sia dei volumi delle camereche delle forme. Ne deriva, quindi, unriarrangiamento geometrico legato allasostituzione delle normali fibre elastichecon tessuto fibroso e conseguente aumentodella rigidità delle pareti.La vecchia classificazione, che distinguevala cardiomiopatia dilatativa dallamiocardiopatia dilatativa, è stata oggisostituita da una più comoda e direttadistinzione tra forme primitive, quandol’eziopatogenesi è sconosciuta, e forme

secondarie a cause note.Le forme primitive sono quasi tutterelazionabili a deficit genetici di proteinestrutturali del cuore o dei filamenti actinae miosina, responsabili dei complessimeccanismi di eccitazione e contrazionedelle cellule del cuore, cioè dei miociti.Le forme secondarie sono in relazione amalattie note e frequenti, su tutte spiccala cardiopatia ischemica; infatti l’infarto delmiocardio, o in generale l’ostruzionecoronarica, provoca l’acinesia di una o piùpareti del ventricolo sinistro conconseguente riduzione della forza dicontrazione ed ipercinesia compensatoriadei segmenti rimasti funzionanti. Anchepatologie croniche, ad ampia diffusionesociale, come l’ipertensione arteriosa,portano dopo lunghi periodi di compensoed ipertrofia del ventricolo sinistro, ad unadilatazione e riduzione della sua forzacontrattile. Alcuni farmaci, utilizzati in campo

di BRUNO VILLARI e GIANLUCA DI MICCO

10 gennaio - febbraio 2012

oncologico, come gli adriamicinici, o l’abusodi alcool, determinano tossicità conconseguente riduzione della forza contrattilee depressione della frazione di eiezionedel ventricolosinistro. Tra le altrecausefrequentementecoinvolte nellagenesi delladilatazione cardiaca,vi sono gli agentiinfettivi, dai banalivirus influenzali(coxsackie) aparassiti più rari,come iltrypanosoma cruzi,ma oggi piùfrequenti data la diffusione di viaggi in paesiesotici come le Americhe, centrale emeridionale, sino ad arrivare al virus daimmunodeficienza acquisita (AIDS).La conseguenza clinica della cardiopatiadilatativa è lo scompenso o insufficienzacardiaca.L’Insufficienza Cardiaca è una sindromeclinica, acuta o cronica ad andamentoprogressivo, caratterizzata da unadisfunzione del ventricolo sinistro, delventricolo destro o di tutte e due i ventricoli.Essa è responsabile dell’incapacità delcuore a fornire ai vari organi e tessutidell'organismo una quantità di sangueadeguata alle necessità metaboliche.L’anomalia della funzione cardiaca puòriguardare sia la funzione sistolica (deficitdell’attività contrattile cioè dell’inotropismo),che la funzione diastolica (deficit lusitropo,cioè della velocità di decontrazione).Quando compaiono queste anomalie difunzione del cuore, si innescano una seriedi alterazioni della regolazione neuro-ormonale, volte a correggere l’alterazione

emodinamica. Sono però le modificheneuro-ormonali ad essere responsabili dellaritenzione idrica e dell’incremento delleresistenze periferiche ed a caratterizzare

il quadro sindromicodello scompensocardiaco.L’insufficienzacardiaca colpiscecirca il 5% dellapopolazionegenerale. In Europasu una popolazionedi circa 900 milionidi persone, circa 10milioni sono affette

da insufficienza cardiaca. Questo numeroè destinato a crescere in considerazionedella significativa riduzione della mortalitànella fase acuta di molte malattie cardio-vascolari e del progressivo invecchiamentodella popolazione. È in effetti una sindromeclinica tipica dell’ età avanzata. L’età mediadi questi pazienti è di circa 75 anni; inoltrerappresenta una delle maggiori cause didisabilità.La mortalità media della popolazione deipazienti affetti da insufficienza cardiaca èdi circa il 50% dopo 5 anni e dell’80% dopo10 anni.Quando è stata posta la diagnosi diinsufficienza cardiaca le recidive, spessoa breve termine, sono assai frequenti e ifattori che le favoriscono sono molteplici e

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12 gennaio - febbraio 2012

comprendono: la fibrillazione atriale, le crisiipertensive, l’ischemia miocardicatransitoria, le infezioni, l’anemia, l’iper oipotiroidismo, le alterazioni elettrolitiche, lealterazioni dell’equilibrio acido-base.I fattori precipitanti sono in grado diprovocare, in particolare nel pazienteanziano, un rapido deterioramento dellafunzione cardiaca e del compensoemodinamico, che possono condurre allosviluppo di scompenso acuto. Una fortepercentuale di ricoveri è dovuta proprio adepisodi diriacutizzazionedell’insufficienzacardiaca.I sintomi legatiall’insufficienzacardiaca sonorappresentatifondamentalmentedall’astenia conimportantelimitazionefunzionale e dalla dispnea con ortopnea;i segni clinici sono rappresentati dagliedemi declivi, turgore delle vene del collo,

fegato da stasi per lo scompenso del cuoredestro e dalla stasi polmonare e dallaipotonia muscolare per lo scompenso delcuore sinistro.La diagnosi è fondamentalmente clinicaconfortata da alcuni esami strumentali:l’elettrocardiogramma che evidenza segnidi ingrandimento ventricolare con anomaliedella ripolarizzazione, la radiografia deltorace che evidenzia l’aumento di volumedel profilo ventricolare e eventuali segni dicongestione polmonare, ma il gold standard

è sicuramentel’ecocardiogrammache svela i diametri,i volumi, lamorfologia dellecamere cardiache,la funzionalità dellevalvole, la frazionedi eiezioni deiventricoli.La terapia dellacardiopatia dilatativa

è generalmente a step tenendo inconsiderazione da un lato le caratteristichedella malattia (forme più o meno acute, e

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più o meno gravi), la genesi(ischemica o no), l’etàdel paziente e spaziadalla semplice terapiafarmacologica fino altrapianto cardiaco,passando per la terapiadi resincronizzazionecon deviceparticolari incasi specifici.Il problema èevidentementecomplesso,assume carattere dirilevanza sociale,coinvolgendo la sanità a vari livelli dallamedicina di base, alle strutture territoriali,agli ospedali ed impiegando notevoli risorseumane, professionali ed economiche.Per affrontare questa situazione ènecessario utilizzare un approccio multi-disciplinare: i professionisti e le istituzionidevono confrontarsi per sviluppare risposteassistenziali efficaci e sostenibili. Varieassociazioni medico-scientifiche devonocontribuire con l’intento di fornire ad ogniRegione lo strumento per il miglioramentodella risposta assistenziale. Le SocietàScientifiche Cardiologiche italiane (SIC –ANMCO) hanno presentato un progetto aDicembre 2010 ed in corso dipubblicazione, volto a definire un percorsodiagnostico terapeutico (PDT), da adattarealle realtà locali. Gli attori principali sonoi MMG, gli specialisti ospedalieri (cardiologi,internisti e geriatri) ed ambulatoriali, gliinfermieri, i pazienti, i caregiver. Ildocumento di consenso definisce i lororuoli e le funzioni specifiche, nellaevoluzione dinamica della patologia, edarriva a personalizzare i percorsiassistenziali in relazione alla gravità dellamalattia, alla presenza di comorbilità, all’età

del paziente ed al tessuto sociale diriferimento.Tracciando le linee guida per lariorganizzazione funzionale dell’ospedalee del territorio, vengono definiti gli obiettiviin termini di prestazioni minime, elementofondamentale, sia per valutare la qualitàdelle prestazioni erogate, sia per garantirel’uniformità di cure sull’intero territorionazionale. Per migliorare l’integrazione frale varie figure all’interno dell’ospedale, traospedale e territorio e tra le stesse struttureterritoriali, è necessario utilizzare strumentitelematici, essenziali per valutare la raccoltadelle informazioni, per stabilire le strategiedi miglioramento e per la comunicazione.Si suggerisce inoltre la creazione di unOrganismo di Coordinamento per lagestione delle patologie croniche(compreso lo scompenso cardiaco), in cuitrovino voce le varie realtà professionaliinteressate. Appare, quindi, scontato cheil problema è lungi dall’essere risolto, masono state gettate le basi scientifiche e diintegrazione necessarie per un correttoapproccio, che necessita anche di grandeattenzione da parte delle istituzioniterritoriali, regionali e nazionali.

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Tutti sanno che i tumori, se non curati,non regrediscono spontaneamente macontinuano a crescere in manieraincontrollata. Questo perché all’internodel sistema-tumore c’è una certa quantitàdi cellule, più maligne e le sole in gradodi riprodurne altre, chiamate le “cellulestaminali” del cancro. A differenza dellenormali cellule che invecchiano emuoiono, le staminali del cancro sonoimmortali. Nei tumori è presente unamodestissima percentuale (dall’1 al 5%a seconda del tipo di tumore) di questecellule “madri”, capaci di mantenere invita il tumore e sostenere la crescita dellealtre cellule tumorali (le “figlie”). L’idea

che non tutte le cellule neoplastiche sianouguali risale addirittura al 1960, quandonon si parlava ancora di staminali delcancro. Oggi, grazie ai progressi dellabiologia molecolare, sappiamo che perfar proliferare un tumore è necessarioinoculare un milione di celluleneoplastiche, ma sono invece sufficientimille cellule staminali del cancro. Questomeccanismo spiega l’inguaribilità di moltitumori e ha dato una risposta aosservazioni cliniche che non trovavanospiegazione: ad esempio, la ricomparsadella malattia dopo anni, anche quandola chemioterapia sembrava averlosradicato; o, al contrario, nel caso del

di UMBERTO VERONESI

Le staminali del cancro

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tumore del seno, lepoche metastasiossee che siverificano rispettoalla gran quantitàdi pazienti chehanno celluletumorali nel midolloosseo. La scopertadell’esistenza diqueste cellulepotrebbe quindiportare allaformulazione difarmaci in grado diprevenire lemetastasi. Poichéle staminali delcancro alimentanola malattia, poterlecolpire con farmaci specifici vorrà dire infuturo distruggere alla radice il tumore.Una delle più importanti scoperteeffettuate sulle staminali del cancroriguarda il fattore che rende queste celluleimmortali e quindi la strada per eliminarle.Un gruppo di ricerca guidato dal ProfessorPier GiuseppePelicci, Direttoredel Dipartimentodi OncologiaSperimentaledell’IstitutoEuropeo diOncologia, autoredi uno studiopubblicato suNature, haosservato chequeste cellulesono in grado diattivare in manieraanomala deisistemi di

riparazione deldanno genomicoche impedisconoloro di invecchiare,senza smetteremai di funzionare.Tutto questo grazieall’attivazione diuna proteina(prodotta dal genep21), la quale,rallentando il ciclodi proliferazionedelle cellulestaminali, lascialoro il tempo diriparare il danno alDna. In altreparole, nonproliferando o

proliferando poco, le cellule staminali deltumore non invecchiano ma sopravvivononel tempo. I ricercatori hanno così provatoa togliere il gene p21 dal tumore e hannoconstatato che le cellule staminaliproliferavano di più, accumulando danni

al Dna cellularearrivando alla morte.E anche il tumoreera scomparso. Laricerca, pubblicatasu Nature, è statacondotta su modellianimali di leucemiamieloide acuta, e irisultati ottenutisono stati poiconfermati daesperimenticondotti su celluleprelevate dapazienti affettidalla stessamalattia.

16 gennaio - febbraio 2012

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Oggi quindi i ricercatori sono impegnatinell’identificazione di farmaci intelligenti(inibitori del riparo del Dna) che riescanoad attivare un meccanismo diautodistruzione delle staminali tumorali,trasformandole in cellule capaci diinvecchiare. Questi farmaci permetterannodi intervenire a uno stadio abbastanzaprecoce della malattia e di anticiparnel’evoluzione.Un'altra importante scopertariguarda un metodo peridentificare le cellule staminalidel tumore del seno: iricercatori hanno messo apunto una serie di marcatorispecifici grazie ai qualihanno potuto isolare estudiare le cellule staminalitumorali. Mettendo poi aconfronto i vari tipi di tumoridella mammella hannoscoperto che, nonostantela loro eterogeneità,tutti i

tumori, dai più ai meno aggressivi, sipossono ricondurre a due principali gruppisulla base della quantità di cellule staminaliche contengono. Grazie a questa scopertasi potrà quindi stabilire l'orientamentoterapeutico più adatto. Inoltre le cellulestaminali tumorali potrannoessere utilizzate comebersagli terapeutici per

sviluppare nuovifarmaci mirati adeliminarecompletamentela malattia.

di ANTONIO CAPORASO

18 gennaio - febbraio 2012

Negli anni ‘80 quando i pionieridell’artroscopia in Italia presentavano aicongressi i risultati delle prime tecnicheartroscopiche, vennero derisi dai lorocolleghi più anziani che non conoscevanoe pertanto non credevano in questanuova tecnica chirurgica.La frase tipica che si sentivano ripetereera la seguente: “perché guardareattraverso la serratura se si può aprirela porta?” ovvero perché eseguire unintervento attraverso piccolissime incisionichirurgiche con le difficoltà che ciò

comporta, invece di esporrecomodamente l’articolazione mediantela classica incisione chirurgica? I chirurghidell’epoca erano restii a riconoscerel’enorme potenzialità della tecnicaartroscopica che proprio in ragione dellamini-invasività consente il trattamentomigliore della stragrande maggioranzadelle patologie ortopediche checolpiscono le articolazioni.In particolare le grandi articolazioni comeil ginocchio e la spalla sono quelle chepiù facilmente possono essere trattate

Trattamenti chirurgiciin artoscopia

chirurgicamente con tecnica artroscopica.L’artroscopia viene però utilizzata ancheper il trattamento di articolazioni piùpiccole come la caviglia, il polso e ilgomito con ottimi risultati. Negli ultimianni si sta diffondendo nel nostro territorioanche l’artroscopia di anca, finorapraticata solo in pochissimi centrispecializzati.Attualmente la diffusione dell’artroscopiain Italia è capillare ed ogni città hastrutture di riferimento dove questaaffascinante chirurgia viene praticata.All’inizio della mia attività lavorativa hoavuto la fortuna di venire a contatto conalcuni dei pionieri dell’artroscopia in Italiaed in particolare ho approfondito lo studiodelle due articolazioni che piùfrequentemente si avvalgono deltrattamento artroscopico: il ginocchio ela spalla.In questo e nei prossimi articoli parleremoproprio delle principali patologie cheaffliggono queste articolazioni cercandodi spiegare in modo semplice e praticole ampie possibilità dei trattamentichirurgici artroscopici.La patologia del ginocchio piùfrequentemente trattata in artroscopia èsenza dubbio la lesione del menisco. Chidi noi non ha mai sentito un amico o unparente dire: “mi sono operato il meniscocon il laser”? Quella persona in realtàintende dire che è stata sottoposta adintervento di meniscectomia, chevuol dire asportare un pezzo obuona parte del menisco,utilizzando la tecnicaartroscopica. Se vieneasportata solo una parte delmenisco si parla dimeniscectomia selettivaaltrimenti dimeniscectomia totale o

sub-totale.Il menisco è una struttura fibrocartilagineaposta giusto in mezzo al ginocchio tra ilfemore e la tibia e funge da“ammortizzatore” cioè assorbe i carichiproteggendo la cartilagine articolare, oltread avere un ruolo di stabilizzatore delginocchio.I menischi del ginocchio sono due: unosituato nella regione interna chiamatomediale ed uno nella regione esternachiamato laterale.Grazie ad una piccola incisione eseguitanella regione antero-laterale del ginocchio

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si inserisce l’artroscopio, una piccolatelecamera della grandezza di unacannuccia, all’interno dell’articolazione equindi si procede alla perfettavisualizzazione di tutte le strutture intra-articolari come i menischi, i legamenti e lacartilagine articolare. Attraverso un’altrapiccola incisione in regione antero-medialesi può, mediante apposito uncino chiamatopalpatore, toccare e mobilizzare questestrutture intra-articolari per verificarequalsiasi alterazione della normaleanatomia.Tra i vantaggi dell’artroscopia infatti c’è lapossibilità di diagnosticare e quindi trattaretutte le eventuali lesioni associate. Quindiuna volta evidenziata la lesione delmenisco è possibile procedere medianteuna piccola forbicina alla resezione delpezzo di menisco rotto ed alla suaasportazione, cercando sempre diconservare la maggior parte di meniscosano.Non sempre però, è necessario portar viail pezzetto di menisco rotto, ma quando latipologia della lesione lo permette, bisognaeseguire sempre in artroscopia, una suturadel menisco, cioè cucire la parte delmenisco rotta alla porzione di menisco cheè rimasta integra o alla capsula articolare.Questo tipo di intervento è particolarmenteindicato in pazienti giovani in cui se èpossibile bisogna conservare il meniscoper prevenire le possibili conseguenze diuna meniscectomia come ladegenerazione della cartilagine articolare.L’artroscopia ha reso l’intervento dimeniscectomia, soprattutto quandoselettiva, un intervento mini-invasivoestremamente semplice in mani esperte,che permette al paziente di riprendere lasua normale attività lavorativa dopo solo10 giorni dall’intervento e dopo circa 20-30 giorni la ripresa sportiva.

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La scena che spesso mi ritorna allamente quando parlo di patologie nasali,in occasione di un congresso, è laseguente: il paziente entra nel mio studio,poggia la sua radiografia del cranio sullamia scrivania e mi dice “dottore io ho lasinusite”; ed io domando “ma per sinusiteintende mal di testa?”; e lui “sidottore, ho dolore qui(indicando la faccia)” “e poiguardate le ‘lastre’, lo diceanche il referto!”.Questo tipo di paziente è quelloche “deludo” immediatamentedicendogli “leiprobabilmente nonha mai avuto lasinusite!” Ed eccoche la persona cheho di fronte entra inuno stato disconforto, vorrebbequasi scappare!“E tutti quegliantibiotici?”. “Dottorema io faccio gliaereosol!”.L’inizio narrativo di

questo mio articolo vuole essere unesempio di quello che non si dovrebbemai fare nel sospetto di una patologianasale o di una sinusite: la radiografiadel cranio!La radiologia convenzionale del cranioè un esame ormai desueto da circa 30anni! Esso non offre nessunainformazione utile alla diagnosi di malattienasali.Quello che leggiamo spesso dai refertidi queste radiografie sono le parole“opacamento”, “velatura” dei seni

paranasali. Questi sonofrequentemente un

artefatto radiologicodovutoall’approssimazione

della stessa metodicaradiologica. Senza

pensare allanotevolequantità diradiazioni alle

quali si è esposti!Ricordate la frase:l’anamnesi e mezzadiagnosi? Bene!

di DOMENICO DI MARIA

Il percorsodiagnosticorinologico

22 gennaio - febbraio 2012

Ascoltare il paziente, visitarlo è più chesufficiente per emettere una diagnosi dipatologia nasale.Il paziente ci riferirà ostruzione nasalese affetto da un’allergia, o da unadeviazione del setto.Ci racconterà diostruzione nasale,mono o bilaterale,riduzione dellapercezione degliodori, di muco-pusche fuoriesce danaso o che scendein gola, alito cattivo,tosse ed anchecefalea quandosoffre di sinusite e/odi poliposi nasale!La cefalea, inserita nel contesto deisintomi su esposti, può avere un valoreper una diagnosi di sinusite o di poliposinasale!Quanto il “mal di testa” è invece unsintomo isolato, specialmente nelledonne, èl’espressione dicefalee primarie:cefalea muscolo-tensiva, emicrania,etc.Il primo esamestrumentale daeseguire in unpaziente consintomatologiarinologica èl’endoscopianasale. L’esame si esegue in anestesialocale, nel neonato come nell’adulto sinoal paziente anziano, mediante l’utilizzodi endoscopi flessibili e sottili (pediatrici)per i neonati ed i bambini o di endoscopirigidi, di piccolo diametro (4mm), per i

pazienti adulti.L'esame permette di visualizzareperfettamente tutte le struttureendonasali, sia quelle che ammalandosisono causa di ostruzione (turbinatiinferiori e setto) sia quelle coinvolte dalla

sinusite o poliposinasale (meatomedio, turbinatomedio, etc).L’esame permettedi valutare il colore,il gonfiore dellemucose, lapresenza disecrezioni o dineoformazioniall'interno del naso.Il tutto è registrato

sul computer con la possibilità divisualizzare il filmato, di commentarlo inpresenza del paziente, che in questomodo è reso consapevole della suapatologia. Il filmato, unicamente alleimmagini , è consegnato su un CD al

paziente.Questo esame“gold standard” perla diagnosi dellemalattie nasali, peri dettagli anatomiciche fornisce,permette di ridurrel’utilizzo dellaradiologia del 90%circa! Questosignifica che su 100pazienti che si

sottoporranno ad un’endoscopia nasalesolo 10 avranno bisogno della radiologia!Ma quale radiologia? La radiografia delcranio?Assolutamente no! Mai!L’esame radiologico da utilizzare per

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studiare il naso ed i seni paranasali è latomografia computerizzata (TC) senzamezzo di contrasto ad acquisizionevolumetrica. Questo esame riproduce lecavità naso-sinusalidel paziente conuna precisionemillimetrica edun’alta definizione diimmagine.Prescrivo questoesame quando devoprogrammare uninterventochirurgico, permeglio visualizzaregli organi nobili chesono situati intornoal naso (occhio,cervello) o sesospetto una malattia neoplastica. Inquesto caso il paziente eseguirà ancheuna risonanza magnetica nucleare

(RMN) che fornisce ulteriori informazionisulla natura della malattia.Altro esame importante per lo studio dellafunzionalità nasale è la rinomanometria.

Esso consente dimisurarequantitativamentel’aria che passa nelnaso e quantaresistenza lestrutture nasalioppongono ad essa.Ha un’utilità nellavalutazionepreoperatoria epostoperatoria delpaziente, ed anchein ambito medico-legale per lavalutazione di

eventuali danni anatomo-funzionali.Meno antibiotici, aerosol quando serve,ma più informazione!

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24 gennaio - febbraio 2012

Come ogni nuova tecnologia avanzata,il 3D prenderà piede e sicuramente coni nuovi TV 3D LED si potranno vivereesperienze del tridimensionaleentusiasmanti. Sono certo che lascomodità di dover indossare gliocchialini sarà superata, come sonocerto che, alla fine, quasi tuttipossederemo in casa un TV 3D LED!Il film Avatar sarà ricordato come unodei primi film di un certo spessore andatoin onda in 3D.La visione di film e videogiochi in 3D, acasa come al cinema, non è pericolosaper la salute! È però necessario averequalche utile accorgimento! Vorrei

spiegare come funziona l’effetto 3D.Il 3D, o stereoscopia, è un effetto otticoche inganna l’occhio umano. Lastereoscopia è una tecnica direalizzazione e visione d’immagini cheha lo scopo di trasmettere un’illusionedi tridimensionalità simile alla visionereale (visione binoculare). Nella realtà,infatti, l’attività motoria simultanea deidue occhi è strettamente legata allapercezione simultanea delle dueimmagini: se le due immagini sono digrandezza e intensità luminosa uguali,il cervello le fonderà in una percezioneunica e stabile creando una visionebinoculare normale(visione reale).

si, ma con cauteladi GIORGIO CUSATI

3D...

gennaio - febbraio 2012 25

La TV 3Dvisualizza dueimmaginiseparateformattate perciascun occhio.Per guardare latelevisione conimmagini in 3D, ènecessarioindossare gliocchialini 3D. Èancora in fase distudio, quindi nonancora incommercio, iltelevisore che,attraverso ilsistema di filtro edi traduzione,trasmette agliocchi le dueimmagini parallele senza il bisogno degliocchialini, ma possiamo dire che sarà ilnostro prossimo futuro!Al momento possiamo guardare la TV3D con due tipi di occhiali: quelli attivi equelli passivi. Con i primi, provate aimmaginare di prendere due immaginie farle comparire in modo rapido ealternato. Ora provate ad andare oltre,l’immagine precedente immaginatelascorrere a una velocità notevolmentesuperiore, in pratica impercettibileall’occhio umano. A questo punto bastaindossare gli occhialini speciali che,alternativamente e in modosincronizzato, oscurano prima un occhioe poi l’altro, creando per ogni occhio ilproprio fotogramma. Il risultato è chel’occhio sinistro vedrà solo l’immagineprodotta per l’occhio sinistro, e l’occhiodestro vedrà solo l’immagine prodottaper l’occhio destro. Il nostro cervello

elabora i duefotogrammi comese fosserovisualizzati nellostesso momento,ricreando cosìquel senso diprofonditàchiamato 3D.Questi occhialiniattivi hanno unabatteria ed unasimulazione dellarealtà virtualeottimale.Sicuramentemeno economicidegli occhialini 3Dpassivi.Gli occhialinipassivi sonocommerciali ed il

loro compito è semplicemente quello ditradurre le immagini inviate dal TV 3Dal cervello. Devono essere solo indossatiper inviare le immagini che sono giàelaborate dalla TV o dallo schermo delcinema 3D. Tutto è fatto dalla tecnologia.Quelli di ultima generazione rendono lavisione comunque ottimale ed alcunecase hanno anche certificato l’assenzadello “sfarfallio”.Al cinema generalmente sono utilizzatiocchiali 3D polarizzati, la validaalternativa ai comuni occhiali passivi.Non hanno componenti attive, filtranouna sola immagine a due canali percreare l’immagine stereo.Questo è il mondo del 3D… ma diamouno sguardo agli occhi dei grandi esoprattutto dei piccini! A 4-5 anni circa,la vista di un bambino raggiunge i valorinormali dell’adulto (10/10) e la stereopsimatura completamente. Ecco perché ai

bambini al di sotto dei 6 anni ècontroindicata la visione dei film in 3D,proprio perché si vogliono evitareproblemi allo sviluppo della vista.Alcune attenzioni devono essereseguite dai bambini al di sopra dei

6 anni e dagli adulti, sia a casasia al cinema, sia per film che

videogiochi. Vorreianche

ricordareche acausa di alcunispiacevoli eventi, l’exMinistro della Salute prof. Fazio hafirmato una Circolare a fronte delleconsiderazioni espresse dal ConsiglioSuperiore di Sanità, in relazioneall’utilizzo di occhiali 3D. Il Consiglio harilevato il rischio di trasmissione diinfezioni batteriche e virali derivantidall’utilizzazione inadeguata degli occhiali3D esprimendo il parere che gli stessiocchialini debbanoessere di fornituramonouso pressole salecinematografiche.Diverso è per l’utilizzoa casa. Poiché ogniocchiale è usato dallastessa persona, ènecessario pulirli conun panno morbidoper eliminare lapolvere prima dell’uso e fare attenzionea non graffiarli e piegarli, vista la lorodelicatezza. Al bisogno si possonoriacquistare dai rivenditori, sono vendibilisingolarmente.È necessario mantenere una certa

distanza dal televisore pari ad almenodue volte la larghezza dello schermo per

essere in grado di vedere tutto loschermo all’altezza degli occhi.

Se per un tempo troppoprolungato si guardao si gioca con videoche contengaimmagini in 3D, lavista potrebbe subiredanni, si può

avvertire sonnolenza,mal di testa, nausea e

stanchezza. In questi casi è necessariofare una pausa e comunque la visionenon deve superare il tempo di un filmatocompreso l’intervallo!I genitori devono controllare la presenzadi qualsiasi sintomo soprattutto neibambini e negli adolescenti in quanto,come abbiamo già detto, potrebberoessere più sensibili agli effetti provocatidalla visione in 3D.Per i soggetti miopi o con gradazionidiverse non ci sono problemi, gliocchialini devono essere indossati sopra

i propri occhialigraduati. Lepersone afflitteda strabismo

non potrannofruire dell’effetto

tridimensionale, chiinvece presenta

anomaliederivanti dal malfunzionamento

di muscoli oculari,potrebbe andare incontro alla diplopia:potrebbe vedere l’immagine sdoppiatain senso orizzontale, verticale o obliquo.In caso di necessità consultare l’oculistadi fiducia e…buona visione!

26 gennaio - febbraio 2012

PsicomorfologiaIn principio era il “complesso”, definizionepsicologica che indicava il disagio e la nonaccettazione rispetto ad un aspetto o auna forma del proprio fisico. Il termine èormai abbandonato, almeno nellaconversazione corrente, ma rimane ilproblema: ci sono aspetti di sé che lepersone non amano, con le quali non sisentono a loro agio e che desideranomodificare con la medicina estetica oppurela chirurgia plastica. Il padre di tutti icomplessi era il naso grosso, lungo oaquilino che ha portato sul tavolo operatoriomigliaia di ragazzi, ma anche di adulti, lacui immagine reale non coincideva conquella “interiore”. Se interrogati, dicono chenon si riconoscono, che non si piaccionoe che questo disagio si riflette nella vitarelazionale perchè li rende timidi, impacciatie insicuri. Nella maggior parte dei casi lacorrezione chirurgica dell’inestetismo haeffetti notevoli anche sulla sicurezza di sé,l’autostima decolla, le persone diventanopiù spigliate.

Questa relazione causa-effetto prende unaconnotazione più raffinata con lo studio diuna disciplina antica ma poco conosciuta,la “psicomorfologia” riportata agli onoridella cronaca e sugli scaffali delle libreriedal Professor Paolo Morselli, docente diChirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Esteticaall’Università di Bologna che spiega: “Ilvolto e il corpo possono essere consideratiuno 'specchio dell’anima' in quanto la forma,la simmetria, la grandezza di alcune parti,piuttosto che le parti cave e quellesporgenti, dicono molto sulla personalitàdel soggetto che si presenta all’attenzionedel chirurgo plastico. Se una personaconvive male con una parte del propriocorpo esiste una lettura sotto traccia cheè più psicologica che estetica e col tempoabbiamo riscontrato che la correzione fisicaporta modificazioni sostanziali anche nellapsiche”. Facciamo il caso di un doloreprofondo che ha determinato unincanutimento dei capelli ma anche lacomparsa precoce di rughe profonde che

di JOHANN ROSSI MASON

28 gennaio - febbraio 2012

la persona non accetta... “questo puòverificarsi perchè quelle rughe noncorrispondono al 'sentire' profondo delpaziente, e anzi, non fanno che ricordargliun dolore che magari è stato elaborato esuperato. Alleviare i segni del volto allorapuò permettere di andare avanti, diguardare oltre”. Ma ci sono persone chehanno un naso importante eoggettivamente ingombrante ma nonsentono il bisogno di modificarlo, cosasignifica? “Semplicemente che hanno'integrato' nella loro psiche questo aspettodel loro corpo e non lovivono come inadeguato.Se non c’è disagio non cisono motivi per intervenire.La chirurgia plastica ingenere non è necessaria,a parte quando adesempio serve a ricostruireuna mammella dopol’asportazione per untumore. Anche in questocaso, ridando forma alcorpo si ricostruisce unaidentità, i segni dellafemminilità. La letteraturain questo senso è davverosconfinata”.Se nel 1778 JohannKaspar Lavater descrivela 'fisiognomica' bisogna attendere sino al1914 per la formulazione di una delle leggidella psicomorfologia: ossia che almovimento 'psichico' corrisponde ancheun cambiamento del corpo. Quindi le basidella 'legge di dilatazione e ritrazione':l’espansione di una parte del volto indicacrescita, sviluppo, ambiente favorevole,mentre la ritrazione che corrisponde ad unviso lungo e cavo indica la conservazionee caratteristiche dell’età anziana. “Noi cisentiamo anche come ci vediamo, è come

se fossimo empatici con la nostraimmagine: se ci vediamo belli, anche ilnostro umore sarà migliore, mentre se civediamo invecchiati, tutto di noi sarà menotonico e più rallentato. Gli aspetti esteriorie interiori dialogano e si influenzano avicenda. Possiamo capire molto anchedalle richieste di chirurgia plastica piùambite: seno grande per sentirsi piùsensuali, viso senza rughe per vedersigiovani, zigomi e guance lisce e pienecome quelle della pre-adolescenza e cherappresentano un sintomo di giovane età,

così come gli occhi aperti,corretti dallablefaroplastica. Dobbiamoricordare che la bellezzaè sinonimo di 'simmetria'e che nella letturapsicomorfologica i due latidel volto hanno significatipsichici”. Molto si puòcapire dalla predilezioneper l’uno o l’altro profilo: laparte sinistra rappresentaquella femminile e larelazione con la madrementre la destrarappresenta l’azione, laspada, la componenteaggressiva e maschile.Infine, una breve menzione

ai recettori con l’esterno: occhi, naso elabbra 'parlano' di noi e del rapporto conil mondo. Con l’età le labbrarimpiccioliscono, il recettore tende achiudersi così come le persone anziane siritirano progressivamente dal mondo ecomunicano di meno. Certo non è possibileesaurire un argomento così complesso inpoche righe e per questo si rimanda allalettura del libro: Metamorfosi in chirurgiaplastica di Paolo Morselli e Orwin Avalonedito da Tecniche Nuove.

gennaio - febbraio 2012 29

Truffe, rapine a mano armata, furti inappartamento, estorsioni, borseggi… reaticome questi rientrano ormai all’ordine delgiorno nelle cronache e purtroppo stannoaumentando anche sul nostro territorio,che, con orgoglio, fino a qualche tempofa definivamo un’isola felice.Certo, l’impegno profuso dalle Forzedell’Ordine per contrastare tutto ciò ènotevole e costante, tuttavia l’imperversaredi questi fenomeni malavitosi alimentanel cittadino sentimenti di paura ediffidenza verso il prossimo, facendolo

vivere in uno stato di malessere e disagio.Comunque, difendersi è possibile.Conoscere i rischi e adottare opportuneprecauzioni, spesso può scongiurare ilpericolo di conseguenze negative in casodi episodi criminosi.Ecco perché, a partire da questo numero,“In Salute” dedicherà uno spazio a tuttele tematiche inerenti la Sicurezza delcittadino, offrendo di volta in volta consiglie suggerimenti su come comportarsi nelcaso in cui ci si trovi coinvolti nei piùcomuni reati. Per questo spazio ci siamoavvalsi della pregiata collaborazione dellamassima autorità presente sul nostroterritorio, il colonnello Antonio Carideo,comandante provinciale dei Carabinieridi Benevento, che in questo primoappuntamento ci parlerà delle “Truffe aglianziani”, offrendo ai nostri lettori consiglie suggerimenti su come riconoscere i

SICU

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Truffe agli anziani:come evitarle

a cura di DALILA BEATRICE

30 gennaio - febbraio 2012

truffatori e quali accorgimenti adottare perdifendersi.Spesso le cronache riportano episodidi criminali che approfittano dellabuona fede dei cittadini, in particolaredegli anziani, vittime preferite ditruffatori e malviventi senza scrupoli,notizie quali: “Anziana derubata dafinto operaio di una società telefonica”,“Pensionati truffati da falsi impiegaticomunali”, “Anziana caduta nellatrappola di un truffatore che si fingeamico di un parente”. ColonnelloCarideo, come riconoscere il truffatoretipo?Al fine di non cadere in questi raggiri,desidero dire subito ai lettori di non fidarsidelle apparenze!Il truffatore, per farsi aprire la porta edintrodursi nelle vostre case, puòpresentarsi in diversi modi: spesso

è una persona distinta, elegante eparticolarmente gentile. Dice di essereun funzionario delle Poste, di un ente dibeneficenza, dell’INPS, o un addetto dellesocietà di erogazione di servizi come luce,acqua, gas, etc. Questi truffatori a voltearrivano anche ad indossare la divisadell’Ente, alcuni si spacciano addiritturacome appartenenti alle Forze dell’Ordine.Quindi è bene ribadire che non semprel’abito fa il monaco!Ricordatevi che di solito il controllodomiciliare delle utenze domestiche viene

preannunciato con un avviso(apposto al portone di un

palazzo o comunicato alportiere) che indica

il motivo, ilgiorno e l’oradella visitadel tecnico.NessunEnte, in

ogni caso, manda personale a casa peril pagamento delle bollette, per rimborsio per sostituire banconotefalse date erroneamente.

Come dobbiamocomportarci quandoqueste persone bussanoalla nostra porta?Innanzitutto non aprite aglisconosciuti e non fatelientrare in casa; diffidatedegli estranei che vengonoa trovarvi in orari inusuali,soprattutto se in quel momento siete soliin casa. Non mandate i bambini ad aprirela porta e comunque, primadi aprire la porta, controllatedallo spioncino: se avete difronte una persona che nonavete mai visto, aprite conla catenella attaccata.In caso di consegna dilettere, pacchi o qualsiasialtra cosa, chiedete chevengano lasciati nellacassetta della posta o sullozerbino di casa. In assenzadel portiere, se dovete firmare la ricevutaaprite sempre con la catenella attaccata,se poi decidete di farloentrare, accertatevi primadella sua identità edeventualmente fatevimostrare il tesserino diriconoscimento.Nel caso in cui abbiateancora dei sospetti o c’èqualche particolare che nonvi convince, telefonate subitoall’ufficio di zona dell’Ente everificate la veridicità deicontrolli da effettuare. Attenzione a nonchiamare utenze telefoniche fornite dagli

interessati perché dall’altra parte potrebbeesserci un complice. Vi suggerisco di

tenere a disposizione,accanto al telefono,un’agenda con i numeri deiservizi di pubblica utilità (Enel,Telecom, Gesesa, etc.), cosìda averli a portata di manoin caso di necessità.Non date soldi a sconosciutiche dicono di esserefunzionari di Enti pubblici oprivati di vario tipo: utilizzandoi bollettini postali avrete un

sicuro riscontro del pagamento effettuato.Siate sempre cauti nell’acquisto di merce

venduta porta a porta.Se inavvertitamente aveteaperto la porta ad unosconosciuto e, per qualsiasimotivo, vi sentite a disagio,non perdete la calma:invitatelo ad uscire dirigendovicon decisione verso la porta,aprite la porta e, se ènecessario, ripetete l’invito adalta voce, cercate comunquedi essere decisi nelle vostre

azioni.Fate particolare attenzione a quelle donne

che, con la scusa di chiedereun bicchiere d’acqua, cercanodi accedere all’internodell’abitazione, oppure aquelle persone che dicono diessere amiche di congiuntioppure mandate da amicicomuni.

Quali sono gli accorgimentida adottare nella vitaquotidiana per difenderci

dalle truffe?Alla luce di quanto ho già premesso, vi

32 gennaio - febbraio 2012

suggerisco di non tenere in casa moltocontante o oggetti in oro e comunque dicambiare spesso il posto in cui li custodite,meglio se in luoghi impensabili e nonsoliti; diffidate sempre dagli acquisti moltoconvenienti e dai guadagni facili, perchèspesso si tratta di truffe o di merce rubata;non partecipate a lotterie non autorizzatee non acquistate prodotti miracolosi ooggetti presentati come pezzi d’arte od’antiquariato se non siete del tutto certidella loro provenienza; non accettate inpagamento assegni bancari da personesconosciute e non firmate nulla che nonvi sia chiaro, piuttosto chiedete sempreconsiglio a persone di fiducia più espertedi voi. Inoltre, nell’andare o tornare dallabanca o dall’ufficio postale, con i soldi intasca, non fatevi distrarre e non fermatevicon sconosciuti: nessun cassiere di bancao di ufficio postale vi insegue per stradaper rilevare un errore nel conteggio deldenaro che vi ha consegnato.

Colonnello, le vittime più esposte aqueste truffe sono certamente gli

anziani. Cosa vuole ulteriormentesuggerire loro?Di seguire attentamente i consigli che hoappena esposto. In particolare, qualoradovessero presentarsi individui con lecaratteristiche sopra descritte si vogliafarle attendere fuori l’abitazione con unascusa, telefonando immediatamente al112, da interessare anche nel caso in cuisi abbia notizia che detti soggetti si trovinoin zona. Inoltre, fare sempre attenzioneal tipo di vettura che usano e, se possibile,annotarne il numero di targa. Colgol’occasione per rivolgermi soprattutto aifamiliari degli anziani, raccomandandocaldamente a figli, nipoti e parenti strettidi non lasciarli soli. Cari parenti, anchese non abitate con loro, fatevi sentirevicino ai loro problemi ricordandogli didiffidare sempre dagli sconosciuti . Moltianziani soffrono di solitudine e tendono,quindi, a dare la propria fiducia anche agliestranei per avere un momento disocializzazione ed è proprio di questafiducia di cui troppo spesso approfittanoi truffatori.

gennaio - febbraio 2012 33

Gentile dott. Grimaldi, trovo la sua rubricainteressantissima, lei riesce a spiegarci le cose inmaniera chiara e comprensibile, ne approfitto per

porle una domanda.Mi chiamo Luciana, ho 55 anni e ho seriproblemi intestinali da un paio d’anni:difficoltà di digestione, senso di pesantezzadopo i pasti e spesso diarrea.Considerato che non ho modificato la miadieta, se si dovesse trattare di intolleranzealimentari, è possibile che si sviluppinoalla mia età? Spero in una sua risposta,a cui tengo in particolar modo.Cara sig.ra Luciana, in genere si dice chela pancia è la tomba del medico, e ciò perché

vi sono nell’addome tanti e tali organi chepossono ovviamente fuorviare la diagnosi

vera. Intanto c’è da dire che i sintomi che lei

Chiediamoloal medicodi famiglia

a cura di PASQUALE GRIMALDI

PREV

ENZI

ON

E

34 gennaio - febbraio 2012

lamenta: difficoltà a digerire conpesantezza post-prandiale e presenza diun alvo diarroico, sono comuni a moltecondizioni patologiche a caricodell’apparato digerente che noi medicidefiniamo come “dispepsia” almenoinizialmente poi attraverso una primameticolosa paziente anamnesi seguita daaccurata visita medica, si potrannocircoscrivere gli organi interessati da talipatologie. Infine si decide qualiaccertamenti di laboratorio (analisi) estrumentali (ecografia e/o endoscopia)fare eseguire per arrivare alla certezzadella diagnosi. Pertanto, e qui vengo allarisposta del suo quesito, è consigliabileche lei ne parli col suo medico di fiduciache dopo averla sottoposta a tali iterdiagnostico la può aiutare in modo correttoa risolvere il suo problema. Intolleranzaalimentare? È possibile, ma fanno parteanch’esse di quel mondo difficile evariegato dei disturbi digestivi che nonsono solo il risultato di patologie organichema anche psicosomatiche.

Egregio dott. Grimaldi, mi chiamo Luca,ho 40 anni e sono allergico ai dentisti!Certo, sono molto attento alla puliziadei denti, però, da qualche anno, soffrodi un’eccessiva sensibilità al caldo eal freddo, soprattutto quando lavo i

denti dopo aver mangiato la frutta.Vorrei solo capire cosa mi stasuccedendo e se esiste in commercioqualche prodotto che possa risolvereil mio problema (non mi mandi daldentista!). La ringrazio e la salutocordialmente.Caro Luca, il disturbo che accusa:eccessiva sensibilità al caldo ed al freddoa carico dei denti è sicuramente legato aparadontosi. Questa è una malattiacronica che interessa il paradonto otessuto di sostegno del dente, costituitodalla gengiva, dal legamento parodontalee dall’osso alveolare. Varie sono le causeresponsabili delle parodontosi, in primisla placca batterica, che si formaquotidianamente sui denti per depositodi residui alimentari e di tessuti esfoliati.Tale placca viene colonizzata dalle diversespecie di batteri e la stessa trova un ottimoappiglio sul tartaro, che è un deposito disali calcari che in teoria sarebbe di persé inoffensivo se non venisse colonizzatoe quindi reso infetto dalla placca. Inoltredobbiamo annoverare vari fattoripredisponenti quali: il fumo, il diabete,l’assunzione di particolari farmaci, lo statodi gravidanza, traumi a carico di elementidentari.La terapia è eziologica e consiste nellaeliminazione non solo dei fattori favorentiprima elencati, ma soprattutto nellarimozione della placca e del tartaro.Pertanto, caro Luca, superi questa sua“allergia”e vada da un bravo ed accortodentista, e mi creda così ce ne sono molti,e si affidi a lui con fiducia e serenità evedrà che il suo problema si risolverà inpoco tempo. Nel contempo oltre allaattenta pulizia, che già attua, utilizzi deicolluttori e dentifrici specifici, e così unqualche giovamento sono convinto lotroverà!

gennaio - febbraio 2012 35

Isacco di Sivo, monaco e Mistico dellaChiesa proto-cristiana scrive: ... È piùgrande chi vede il proprio peccato dichi vede gli angeli. L’evangelistaGiovanni scrive che nell’ingressodel regno dei cieli gli scribi ed i fariseisaranno sorpassati dalle prostitutee dai pubblicani in quantoi primi hanno visto il loropeccato, gli altri invece,certi di essere già inparadiso, non hannovisto nulla, neanchela loro enormepresunzione.Spesso quandoincontro gli amici delgruppo mi piaceraccontare la “favola” diSan Francesco ed illupo. La lettura che

faccio della parabola è originale e inqualche modo vicina a quella dellaortodossia cattolica. Solo un “grande

peccatore” come San Francesco, chein gioventù è stato violento e deditoa stravizi come alcol, gioco e donne,poteva “incontrare” il lupo con unosguardo carico d’amore. Uno sguardo

che poteva nascere solo dallaconsapevolezza che una vita senza

peccato è impossibile, mentre èpossibile riconoscere i propri errorie le proprie colpe. Non dobbiamovedere gli alcolisti con sguardosprezzante e severo, ma conquell’umanità che nasce dallacoscienza che la vita con la suacomplessità spesso ci spingeall’errore. Solo quando si toccacon mano la profondità del“peccato” è possibile

gennaio - febbraio 2012 37

NEUR

OPSIC

HIAT

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ALCOLUna potenziale strada

verso il carcinomaa cura di PIERLUIGI VERGINEO

comprendere e accogliere l’altro quandosbaglia.Tutto questo perspiegare che per mecondividere una partedella settimana conex alcolisti e tossici èuna esperienza forte,emozionante, vera,autentica.Voglio affrontare iltema dei pazientiaffetti da tumore,ricordando che l’alcolè tra i fattori chepredispongono alcarcinoma della gola,dello stomaco e del fegato. Il cancro-cirrosi degli alcolisti è un eventorelativamente frequente equasi sempre fatale. Pochisanno che il tumore alfegato su cirrosialcolica, anche in faseavanzata, se non ècomplicato da unaepatite cronica HCVo HBV, in caso dicompleta sobrietàconsente una lungasopravvivenza senzasintomi. Il cancro-cirrosi non tende ametastatizzare e se inoduli non superanoi 5 cm di diametropossono esseretrattati conalcolizzazione ochemioterapiaecoguidata.

Addirittura in alcuni casi è possibile ancheil trapianto. Ovviamente solo una persona

sobria può avere lalucidità necessariaper sottoporsi adesami e trattamenticosì complessi.Il verbale chepubblichiamo inquesto numero di “InSalute” è stato scrittoda un caro amico chepurtroppo non c’è più.Anche se il cancronon lo ha risparmiato,va detto che haconvissuto

serenamente con questa grave patologiaper diversi anni.La sua sobrietà gli ha consentito diriallacciare un valido legame con lafamiglia, di continuare a lavorare, divedere il matrimonio della figlia e di vivereserenamente, accanto ad una famigliameravigliosa. Ha resistito sette annisenza gravi problemi ed ha potutomettere ordine nella sua vita. Ciò èstato possibile perché ha incontrato

medici onesti che gli hanno saputospiegare senza omissioni o reticenze lagravità della patologia.La verità innesca sempre dinamichevirtuose.In una favola, il Maestro zen conclude ilsuo discorso affermando le parole bellesono quasi sempre false, le parole duresono quasi sempre vere.

38 gennaio - febbraio 2012

Mi presento. Il mio nome èFrancesco. Questa è la terzariunione del gruppo per alcolistia cui partecipo insieme a miamoglie. Ho tre figli piccoli e lagrande paura di non riuscire avederli grandi. Soffro infatti peruna cirrosi epatica complicatacon carcinoma. I medici lachiamano cancro-cirrosi. Sonostato dappertutto. All’ospedalecivile di Benevento mi fanno icontrolli medici. Sono stato alCardarelli di Napoli per tentarel’asportazione. Sono andato alPascale per lachemioembolizzazione delnodulo dal dott. Fiore. Qui mihanno detto che avendosuperato i 5 cm è intrattabile.A Roma ho chiesto per untrapianto di fegato ma mi hannorisposto che non è possibile eche comunque essendo unalcolizzato non sarei neancheiscritto nell’elenco. Mi sembradi avere tutte le complicanze:le varici esofagee, la milzaingrandita, l’anemia, l’ascite,l’ittero. Per smettere mi sonoricoverato in clinica.Complessivamente per oltresei mesi tra Villa Silvia aSenigallia (AN) e Villa dei pinidi Avellino dove vivonoparecchi malati di mente.Almeno adesso ho smesso dibere. Sono contento di aver

chiuso con l’alcol. Inizio arendermi conto di aver fattosoffrire molto la mia famiglia.L’alcol ti rende egoista e tispinge a fare cose sbagliate.Sul lavoro ero aggressivomentre in famiglia i litigi e leincomprensioni con mia moglieerano frequenti. Leconseguenze spesso lepagavano i miei figli chesoffrivano in silenzio.Adesso che sono uscito daquesto tunnel le coseprocedono molto bene. Voglioaugurare al mio amicoCarmine, che spesso è ricadutoin questo brutto vizio, diricoverarsi anche lui e diprendere le medicine che ildottore ci segna. Spero cheanche lui lasci quel maledettobicchiere. Può farcela, anchese la sua signora è moltostanca e avvilita.Io comunque sarò sempre quiinsieme a voi perché mi sentocapito.Non esiste paragone da comeeravamo e da come siamo ora.Adesso posso definirmi un verouomo e avendo il vostro affettoe la vostra stima penso diguardare al futuro consperanza. Dobbiamo vincere eritrovare la gioia di vivere.Voglio andare avanti e guarire.Saluti a tutti.

Voleva ritrovarela gioia di vivere...

gennaio - febbraio 2012 39

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SPECIALE

Nella mia vita di presbitero, ventunoanni, c’è anche l’esperienza dicappellano in ospedale.Un’esperienza,seppur breve, chemi ha segnatomolto. Lavorarein ospedale èstato per me unprivilegio perché,in un mondo fattodi apparenze, hopotuto vedere nel“malato” l’uomonella sua veritàe fare

l’incontro con Dio.La malattia e la sofferenza sono dasempre tra i problemi più gravi chemettono alla prova la vita umana. Nellamalattia, infatti, l’uomo si scopre limitato,impotente perché da essa puòintravedere la morte. Per questo lamalattia, nelle forme più gravi, puòcondurre all’angoscia, alla disperazionee persino alla ribellione contro Dio.Eppure Dio ha a cuore coloro chesoffrono. Il suo amore per gli infermi lirende figli prediletti. Se scorriamo lepagine della Sacra Scrittura, vediamo

come Dio si fa prossimo a quanti sononella malattia (Sal. 38) e da lui

implorano la guarigione(Sal. 6,3; Is. 38). Mal’interesse di Dio versoi sofferenti trova la suamassima conferma inCristo Gesù.

VOGL

IA D

I FED

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a cura di don EMILIO DI MUCCIO

MALATTIA E FEDE

40 gennaio - febbraio 2012

L’Incarnazione di Dio è la chiara rispostaalla richiesta dell’uomo sofferente. Dio,assumendo la nostra forma umana, hafatto comprendere che l’uomo, nella suainterezza di anima e corpo, gli è a cuore.Incarnandosi, Dio è venuto a visitare ilsuo popolo quale medico di coloro chesono nel bisogno. Quanti racconti diguarigioni effettuate da Gesù sonoriportati nei Vangeli. Addirittura per imalati bastava toccare il mantello diGesù per essere guariti perché da luiusciva una forza che sanava tutti (Lc. 6,19). Non solo Gesù si lascia toccare daimalati, ma, commosso da tantasofferenza, fa sue le loro infermità: Egliha preso le nostre infermità e si èaddossato le nostre malattie (Mt. 8, 17).Ma Gesù, nella sua vita terrena, non haguarito tutti i malati. Le sue guarigionisono il segno della anticipazione dellavenuta del Regno di Dio che annunciauna guarigione più radicale: la vittoriasul peccato e sulla morte attraverso lasua pasqua. Gesù, con la sua passionee morte in croce, ha dato un senso nuovoalla sofferenza. Essa può ormaiconfigurarsi a lui e unire i malati alla suapassione redentrice. Cioè Gesù associaquanti soffrono nel corpo e nell’intimo

alla sua passione, rendendoli partecipidel suo ministero di salvezza.Per questo motivo Gesù affida il compitoalla sua Chiesa di continuare ad esserevicino ai malati sia con le cure che prestasia con la preghiera e in particolare coni Sacramenti, e tra essi uno è destinato,in modo speciale, a confortare coloroche sono provati dalla malattia: l’Unzionedegli Infermi. Si legge nella lettera diSan Giacomo (5, 14 -15): Chi è malato,chiami a se i presbiteri della Chiesa epreghino su di lui, dopo averlo unto conolio, nel nome del Signore. E la preghierafatta con fede salverà il malato: il Signorelo rialzerà e, se ha commesso deipeccati, gli saranno perdonati. Attraversoquesto Sacramento, Cristo Gesùcontinua ad essere vicino a quanti sononella sofferenza confortandoli eincoraggiandoli a superare le difficoltàproprie dello stato di malattia. Per lagrazia di questo Sacramento, il malatoriceve la forza e il dono di unirsi piùintimamente alla passione di Cristo ecollaborare, con il dono di se e della suasofferenza, alla redenzione dell’umanità.Dunque, il malato è sacro e non è unnumero, ma il testimone vivente delVangelo di Cristo.

gennaio - febbraio 2012 41

Introduciamo alcuni aspetti delladanzaterapia, proseguendo il nostrodiscorso intorno al corpo del paziente ealle tecniche di riabilitazione.La danzaterapia, in buona sintesi, utilizza

l’espressività corporeaper promuovere e

integrare leemozioniindividuali. Natanegli annicinquanta delsecolo scorso e

sviluppatasidapprima

in Gran

Bretagna e negli Stati Uniti, è oggicomunemente impiegata negli ambientipsichiatrici, nelle scuole e nelle palestre.La danza ha accompagnato i momentidecisivi dello sviluppo della vita, si pensialle cerimonie della nascita, delmatrimonio, della raccolta e della guerra.Alcuni autori ipotizzano persino chel’individuo possegga un istinto naturalealla danza, al pari di quello connesso alnutrimento e al gioco. Questo dato rientrafra i principi che hanno ispirato ilmovimento del MTA (Movimento DanzaTerapia), secondo il quale la danza, sintesidi creatività e di crescita, consente diliberare atteggiamenti nuovi che superinol’aggressività e l’apatia, favorendol’armonia fra la mente e il corpo.Occorre aggiungere che nel tempo si è

creata una distanza fra la danza intesacome arte e la danza pensata come

PSIC

OLO

GIA

a cura di ROBERTO PERROTTI

luglio- agosto 2011 39

Il corpo che parla

42 gennaio - febbraio 2012

gennaio - febbraio 2012 43

terapia. In quest’ultimo caso l’attenzioneè stata posta principalmente sul legamefra l’azione e l’emozione. Sarà ilterapeuta a favorire uno scambioproficuo fra la sfera fisica e quellapsicoemotiva. Attraverso i richiamiassociativi egli proverà a stabilire unarelazione con l’inconscio del paziente,attivando un nuovo livello di coscienza.In questa luce, sarà opportuno, di làdal movimento, il ricorso alle libereassociazioni e ai processi sensoriali,affinché si possano riattivare in questomodo le esperienze preverbali. A talriguardo, Lilyan Espenak, fra i massimirappresentanti del DMT, ritiene che ilmovimento e la gestualità possanodefinirsi danza quando stabilisconoun’efficace comunicazione con sestessi, con il gruppo e nel caso con ilterapeuta.

Gli iniziIsadora Duncan, studiosa eballerina, intraprende i primi lavorisulla Modern Dance, alla quale siuniscono numerosi teorici e balleriniche creano il Movimento DanzaTerapia (DMT). Un posto di rilievospetta a Mirian Chace, insegnatedi danza, che nel 1942 ha iniziatoa lavorare con pazientiospedalizzati. Altra figura decisivadel movimento è Liljan Espenak,che ha utilizzato elementi dellapsicoterapia adleriana per aiutarei pazienti con difficoltà diapprendimento. Nel 1965 viene poifondata l’American Dance TherapyAssociation e da quegli anniVeronica Sherbone utilizza ladanzaterapia con i pazienti psicotici.

Erasmo da Rotterdam, un filosofo delQuattrocento, si lamentava che “ un uomo

deve abbracciare,coccolare e

vezzeggiare la suacompagna di letto,inventando millepiccoli trucchi”.Erasmo, perquanto eruditoforse non era poitanto “saggio”, inquanto nulla è

più sensualeed

eccitante di perdersi nei preliminari!Fortunatamente molti uomini hannoimparato a dominare la loro “fretta dipenetrazione” soddisfacendo la partnercon i preliminari, in questo modo riesconoa scatenarne ed aumentarne il desiderioe la passione. Tuttavia esistono ancoratroppi uomini che li considerano un “malenecessario”, essi sono convinti che l’unicovero motivo per accarezzare,massaggiare, succhiare e coccolare siaquello di far lubrificare bene la vaginadella donna per facilitare la penetrazione!Questo dimostra che tristemente moltiuomini non hanno ancora capito che lapredisposizione femminile al rapporto nonè solo una questione di lubrificazione, eche quindi le attività associate aipreliminari non sono solo un mezzo perraggiungere un fine, bensì i preliminari

SESS

UO

LOG

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...una scala verso le stellea cura di MARCO ROSSI

I PRELIMINARI

44 gennaio - febbraio 2012

sono un’attività estremamentecoinvolgente ed intima, essenziale ecomplementare per meglio godere di tuttii piaceri che il sesso può offrire.Il Tao e il Tantra sostengono che lo scopoprimario del sesso è quello di facilitareuno scambio di energia far i due partners,in modo che l’energia sessuale si possainnalzare a livelli spirituali. Ma questaelevazione energetica è possibile solo sevi è una preparazione, quasi un rituale,dove i preliminari occupano un posto diprimaria importanza; l’uomo deve quindiprovvedere a “preriscaldare” nel verosenso della parolagli organi sessualidella donna, cioèdeve accrescere lasua ricettività alcoito. Quasi semprela donna ha bisognodi più tempodell’uomo peressere pronta, inquanto i suoi organie la sua sessualitàsi riscaldano piùlentamente. Permeglio spiegarequesto processoricorro all’immagine cinesedell’uomo=fuoco e della donna=acqua.L’uomo si accende facilmente, puòsviluppare il suo fuoco rapidamente, peròse brucia la sua legna troppo in fretta nonfa a tempo a portare ad ebollizione l’acquadella donna. Perciò deve usare conparsimonia il proprio fuoco per nonesaurirlo troppo in fretta e al contempodeve “riscaldare l’acqua” della donna.Soddisfacimento e felicità nel sessodipendono in scarsa misura dallapenetrazione, ma è tutto quello che vieneprima e dopo che rende un atto sessuale

un’esperienza estatica e pienamenteappagante.Non esistono, né dovrebbero esistere,dogmi o “manuali” riguardanti i preliminari,poiché ogni coppia dovrebbe elaborarnein armonia con la propria sessualità, mipermetto però di fornire alcunisuggerimenti:- non è sempre vero che è meglio fareagli altri quello che vorremmo fosse fattoa noi. Fate invece al vostro partner quelloche lei/lui vuole e richiede, e se non chiedenulla cercate di scoprirlo lasciando spazioalla fantasia, il piacere risiede nella

“ricerca”.• Non restateprigionieri dellaroutine! Durante unrapporto si hanno adisposizione 4mani, venti dita,quattro labbra e lapelle del corpo cheè ricca di zoneerogene, avete soloda sbizzarrirvi!• Continuate adusare quello chefunziona, infatti nonfatevi prendere

dalla smania di inventare nuove pratiche,per cui non negate al partner la sua attivitàpreferita.- Usate tutti i sensi, nei preliminari vannocoinvolti tatto, gusto, olfatto, vista e udito.I preliminari aggiungono una grandevarietà all’esperienza sessuale, mettendoin gioco la mente e le emozioni oltre cheil corpo.Trasformando i preliminari in una formagioiosa e giocosa di unione, contribuireteall’esperienza sessuale con una parte piùampia della vostra personalità e nericaverete maggior piacere e benefici.

gennaio - febbraio 2012 45

Le intolleranze alimentari sono le “allergienon allergiche”. Questa definizione risaleal 1991, quando l’allergologoKaplan presentò un suoarticolo in cui descriveval’esistenza di stati allergiciche non era possibilecorrelare alleimmunoglobuline E (IgE).Quindi, il primo punto dacomprendere è che allergietradizionali e intolleranzealimentari non sono lastessa cosa.Se unasostanza versola quale si èintollerantiraggiunge ilnostroorganismo,le difese (iglobuli

bianchi, in particolare i linfociti) vengonodistolte dai loro normali compiti per far

fronte all’aggressore; in tal modo si creauna diminuzione delle difeseimmunitarie generali.

Le intolleranze accertateAttualmente la medicinaconvenzionale ha evidenziatointolleranze solo nei casi del lattosioe del glutine (celiachia). Anche per

queste due intolleranze occorrecomunque procedere

con i piedi dipiombo ed evitaredi attribuire adesse malesseridel soggetto;non a caso, inentrambi icasi moltisono i falsipositivi a

NU

TRIZ

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E

a cura di CARLO RINALDI

Intolleranzealimentari

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test troppo “disinvolti”. A tutt’oggi non esisteuna causa dimostrata e da tutti accettatasulla natura delle intolleranze (introduzioneprecoce del latte vaccino, infezioni intestinalivirali o batteriche, uso massiccio diantibiotici, stress, ecc.).In effetti, il problema delle intolleranzealimentari è ancora oggi del tuttosottovalutato e misconosciuto da buonaparte della classe medica o per meglio direin materia c’è’ molta confusione. Infatti disolito si ritiene valido solo il principiosecondo il quale l’allergia è una reazioneimmediata dipendente dagli anticorpi IgE,quindi altre risposte del nostro organismoche non si manifestano con la produzionedi anticorpi IgE non sarebbero daconsiderare allergiche ma di altra natura,cosa non vera.Di allergie alimentari ne sarebbero colpitesolo 1-2 persone su 10, mentre leintolleranze alimentari avrebbero unapercentuale più alta: 5-6 persone su 10.Altri equivoci sorgono a livello di definizioni

ambigue poco chiare, che fanno confonderele intolleranze alimentari con le allergie,pur essendo in effetti due fenomenicompletamente diversi: nelle allergieabbiamo una reazione istantanea a cibiingeriti saltuariamente, es. l’orticaria dopoaver assunto le fragole, l’edema dellemucose dopo aver assunto i crostacei,mentre nelle intolleranze si hanno reazionia cibi quotidiani comuni quali: grano, latte,pomodoro, ecc., e i tempi di reattività, sonopiù lunghi, da qualche ora fino a quattrogiorni dopo!Poiché le intolleranze alimentari sonoresponsabili di una minor difesadell’organismo, alcune patologie potrebberoessere significativamente interessate: riniti,asma, congiuntiviti, dermatiti, dermatosi,eczemi, psoriasi, coliti.Per altre si ipotizza l’importanza del ruolodegli aspetti immunitari dell’alimentazione,ma sembra ancora prematuro inserirlo frai fattori prioritari di considerazione. Ciò cheè importante notare è che la relazione fra

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patologia e intolleranza è probabilistica,nel senso che la patologia può dipenderedall’intolleranza, non dipendenecessariamente da essa. Utilizzando lalegge di guarigione totale, il soggetto chesoffre di una patologia e al quale è statadiagnosticata un’intolleranza, nel momentoin cui elimina l’intolleranza, deve guariredal suo problema: un generico leggeromiglioramento o un semplice allungamentodelle recidive deve far continuare l’indaginedelle cause al di fuori del campo alimentare.In altre parole, non si deve incorrerenell’errore di monocausa, rapportando ognistato del soggetto al suo profilo alimentare.

Sintomi associati alla presenza diintolleranze alimentari• S N C: Cefaleericorrenti (emicrania) -Scarsa concentrazione- Equilibrio alterato -Depressione -Iperattività - Umorevariabile - Asteniaricorrente - Torporementale;• GENITO-URINARIO:Irritazioni vaginali -Cistiti ricorrenti

abatteriche - Enuresi;• RESPIRATORIO: Congestione nasale -Rinite - Sinusite - Catarro - Asma - Bronchitiricorrenti - Otite;• PELLE: Eczemi - Eruzioni - Orticaria -Acne - Psoriasi;• MUSCOLO SCHELETRICO: Dolenziaarticolare ricorrente - Artrite giovanile -Crampi muscolari - Mialgia;• GASTRO INTESTINALE: Nausea -Aerofalgia - Meteorismo - Gastralgia -Sindrome del Colon irritabile - Morbo diChron;• GENERALI: Linfoadenopatia tonsillare -Obesità - Anoressia - Fatica cronica -Attacchi di panico.Questo lungo elenco può sembrare a prima

vista un formidabilemiscuglio dei mali chefrequentementecolpiscono l’uomomoderno, ma, in effetti,rappresenta ladimostrazione di comeil fenomeno delleIntolleranze Alimentaripossa investire tutte lesingole strutture delcorpo umano.È anche uno dei

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principali motivi che rendono difficile studiarequesto tipo di manifestazioni.In effetti le tossine, che si formano durantei processi di Intolleranze Alimentari, spessohanno un “organo bersaglio” specifico perognuno di noi.Probabilmente questo è dovuto al fatto chetutti gli individui possono presentare unorgano o una struttura del corpo più “debole”delle altre, quindi più aggredibile.Di solito, poi, l’intollerante può presentareuna serie di sintomi quali astenia (ricorrentee non alleviata da riposo), alitosi (importantese si presenta al mattino), afte orali,palpitazioni cardiache (importanti quelle cheinsorgono dopo un pasto), alternanza dipeso (senza apparenti squilibri nutrizionali),aerofagia, meteorismo, difficoltà digestive,edemi (importanti quelli del mattino a caricodegli arti inferiori o superiori), torpore mentale(importante quello dopo i pasti),ipersudorazione (naturalmente non perattività fisica), prurito (senza causaapparente), crampi agli arti inferiori(importanti quelli notturni); tutti questi sintomisono soliti scomparire nel breve volgere dialcuni giorni e senza alcuna terapiacosiddetta sintomatica.Quindi, se si avvertono uno o più dei sintomiaccessori, spesso ricorrenti o in forma ciclicao se si è sofferenti di una delle patologiesopraelencate, si può ben ipotizzare unacausa da Intolleranza Alimentare.Guarire dalle Intolleranze Alimentari non èdifficile, una volta individuati con precisionei cibi responsabili del fenomeno è sufficienteeliminarli completamente dall’alimentazionequotidiana per un periodo variabile daquattro a sei settimane, per poter poireintrodurre l’alimento responsabile e sel’organismo è completamente disintossicatoe non riconoscerà più quegli alimenti comeestranei e dannosi, li accetterà senzaproblemi.

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TARE

“Molti cheeseburger fa” (molto tempo fa)è una singolare espressione dello slangamericano che ha il pregio di rivelarciimmediatamente l’importanza che questoalimento ha assunto anche al di fuori diun ristorante o di una cucina casalinga,arrivando a inserirsi profondamente nellinguaggio corrente, al punto da riusciread indicare lo scandire del tempo. Anchese questo ci fa pensare alla modifica deglistili di vita intervenuti negli ultimicinquant’anni, la storia dell’hamburger haradici profonde che partono, forse, daibastimenti della compagnia marittimaHamburg-America.Sembra infatti che i primi hamburger

vennero serviti sui bastimenti cheportarono decine di migliaia di emigrantitedeschi nel nuovo mondo dal 1850 inpoi. Una cosa è certa, che già dalla metàdell’ottocento, fiorirono in America i brevettiper le macchine tritacarne.È credibile anche la pittoresca storia diun ragazzo di quindici anni del Wisconsin,Charlie Nagreen, che avrebbe avuto l’ideadi vendere hamburger su un carretto nellaFiera di Outagamie County. All’inizio,l’intraprendente Charlie offriva polpette,ma era difficile consumarle camminandotra i padiglioni della fiera, e così pensò diappiattirle, offrendole tra due fette di pane.Da quel giorno del 1885, fu conosciuto

a cura di DANILA CARLUCCI

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Molticheeseburger

fa...

52 novembre - dicembre 2011

come “hamburger Charlie”. L’hamburgerentra nella gastronomia americana a talpunto, che in un cartoon del 1931 unpersonaggio soprannominato Wimpy èperennemente impegnato a scroccarehamburger da generosi avventori. Lapopolarità del cartoon portava alla nascitadi una catena di piccoli ristorantispecializzati nell’hamburger, Wimpy’s perl’appunto. Nel frattempo, sempreall’insegna dell’hamburger, era sortoMcDonald’s, destinato a divenire la piùgrande catena di ristoranti al mondo. InEuropa l’hamburger è circoscritto ai fastfood di ispirazione di oltreoceano.Recentemente il celebre chef stellatoGualtiero Marchesi ha accettato laproposta dei Mac Donald’s d’Italia diavvicinare il gusto del vasto e giovanepubblico dei fast food al gusto dell’altacucina con nuove creazioni, due paniniche abbinano all’hamburger verdure dellanostra tradizione, melanzane e spinaci.La speranza è che la scelta del grandechef sia volta ad insegnare, a quella fettadi giovani consumatori, come mangiaremeglio.Mercoledì sono andata a fare laspesa nel supermercatosottocasa, che ormai è divenutoanche il mio luogo di riscontro,e ho esaminato le confezionidi hamburger presenti, siafreschi refrigerati che surgelati.L’obbligo di indicare laprovenienza della carne bovinain etichetta è in vigore dal 2000 siaper gli hamburger di carne macinatafresca, come nel caso della vaschettarefrigerata presentata nei banchi delsupermercato, che in quelli surgelati.Basta però l’aggiunta di un altroingrediente per fare venire meno questoobbligo, in tal caso deve essere indicato

solo lo stabilimento di trasformazioneindustriale. Infatti, secondo il Regolamentocomunitario n. 1760, che istituisce ilsistema di etichettatura delle carni bovine,sono esclusi dall’etichettatura d’origineobbligatoria i prodotti processati, cioètrasformati dall’industria, quali ad esempiola bresaola e le carni bovine in scatola.Invece in macelleria, per l’hamburgerpreparato ed esposto nel banco, l’etichettapuò essere sostituita con un cartelloriportante l’informazione in modo visibilee chiaro.Confrontato alcune tipologie di hamburgersurgelati, la caratteristica che li accomunaè la velocità di preparazione, “pronti inpochi minuti”, come c’è scritto sulleconfezioni. Macosa c’è

52 gennaio - febbraio 2011

dentro? La percentuale di carne neiprodotti esaminati è compresa tra il 64%e l’85%. Alcune confezioni riportano ilrapporto collagene/proteine di carne,indicazione obbligatoria se superiore al21 % sul totale. Questa informazione èun indice di qualità della carne impiegata.Una percentuale più bassa è da preferire,perchè indica che sono state usate carnipiù nobili.Mentre guardo le confezioni, mi vengonoin mente le pellicole che servono a tenereunita la carne macinata e pressata perfare l’hamburger che altrimenti rischia dirompersi prima di arrivare in padella. Unavolta parzialmente cotto, le pellicole

conformi alla norma

comunitaria n. 1935/2007, devono essereallontanate.Ci sono anche hamburger di pollo o mistipollo/tacchino o pollo/suino. Tra gliingredienti di questi hamburger è possibiletrovare “Carni Separate Meccanicamente”o C.S.M. Cosa sono? Sostanzialmentesi tratta di un impasto ottenuto da unprocedimento industriale volto arecuperare la maggior quantità possibiledi carne dalle ossa degli animali macellati,cioè dalle carcasse di pollo e dalle ossacarnose del maiale. Le ossa vengonoraccolte e trasferite in una macchina chefa uscire da una parte l’impasto e dall’altrale ossa sminuzzate e pressate. Lalegislazione comunitaria consente l’utilizzonegli hamburger di C.S.M. a bassapressione, che presenta un aspetto similealla carne macinata, mentre la C.S.M. adalta pressione può essere utilizzata soloper preparazioni che subiscono un

trattamento termico nello stabilimento,quale i wurstel. Dopo “la muccapazza” vige il divieto assoluto diottenere C.S.M. dai bovini, ovini e

caprini.se vogliamo

mangiare lapolpetta schiacciata

possiamo prepararla incasa in dieci minuti.Chiediamo al macellaio difiducia di prepararci dellacarne macinata fresca a

partire da un secondotaglio, come ad esempio il

sottospalla o la così dettacopertina, pezzo di carne

vicino alla spalla, e quindiprepariamo i nostri hamburger,

al giusto costo, senza schifezzeo cose misteriose.Buon appetito!

gennaio - febbraio 2012 53

In questonumeroparleremo delleconseguenze

dirette che i gasad effetto serra

provocanoall’organismo

umano e dicome fare

per ridurrele nostreemissioniconpochi

semplici gesti quotidiani.Tutti ormai conoscono gli effetti chel’inquinamento atmosferico causaall’ecosistema; il progressivosurriscaldamento del pianeta, provocatodalle emissioni antropiche, conduce alladesertificazione di sempre più vaste areeverdi, all’estinzione di numerose specieanimali, all’instabilità globale del climacon estensione dei fenomeni calamitosianche a zone che ne erano immuni, finoallo scioglimento dei ghiacciai conconseguenze catastrofiche per leprossime generazioni.Ma concentriamoci sugli effetti direttisull’uomo: sono numerose le sostanze

nocive che emettiamo in atmosferae che quindi

AMBI

ENTE

a cura di GINO ABBATE

Gli effetti direttidelle sostanze inquinanti

54 gennaio - febbraio 2011

respiriamo: si va dal biossido di zolfo agliossidi di azoto, dal monossido di carbonioall’anidride carbonica, dall’ammoniaca alprotossido di azoto, dalle diossine allepolveri sottili, per citare solo quelle piùimportanti. La loro presenza in atmosferacompromette la funzione vitale dell’ariaper l’uomo:fornireossigeno aipolmoni e, diconseguenza,al flussosanguigno pertrasportarlo ad ogniorgano e cellula delcorpo.Gli effetti diretti delle sostanzeinquinanti vanno dall’irritazionecutanea, oculare e delle mucosedell’apparato respiratorio fino all’azionecarcinogenica. Tra questi due estremi c’ètutta una serie di fenomeni, come sensodi affaticamento, sonnolenza, mal di testa,asma, bronchite, danni al sistemaimmunitario, endocrino e riproduttivo,edema polmonare, enfisema ed altro.Appare evidentemente urgente lanecessità di agire per evitare che tuttociò continui.Ma quali sono le attività antropiche chegenerano tutto questo disastro?Molti pensano che l’inquinamentoatmosferico sia dovuto alle attivitàindustriali ed al trasporto; bisognaevidenziare, invece, come il semplicevivere nelle nostre abitazioni provochi dal30 al 40% delle emissioni di agentiinquinanti in atmosfera.È importantissimo saperlo: quando noistiamo comodamente seduti nel nostrosoggiorno, climatizzato a 20°, a guardareun film mentre fuori, ad esempio, c’è unatemperatura di 10°, stiamo ingentemente

contribuendo ad inquinare il nostropianeta.È per questo che tutti i nostri piccoli gestiquotidiani, che a noi appaiono innocui,devono essere modificati. Cosa farequindi?Abbassare di 1 o 2 gradi il termostatodella nostra caldaia, evitare di lasciareaccesi i led di standby deglielettrodomestici, usare i mezzi di trasportopubblici o la bicicletta, evitare di lasciarei caricabatterie collegati alle prese quandoabbiamo finito di usarli, fare un maggioruso delle marce alte quando siamo allaguida delle nostre auto, limitare la stampa

deinostri documenti a quelli strettamentenecessari, limitare l’acquisto di acqua inbottiglia o di prodotti che arrivano da moltolontano; queste possono sembrare piccolecose, ma se tutti ci impegniamo a farle,i vantaggi per l’ambiente e per la nostrasalute sarebbero enormi.A breve, il sito dell’Assessorato all’Energiae Ambiente del Comune di Beneventofornirà ai cittadini tutte le indicazioni percontribuire, nel nostro piccolo, adabbassare le emissioni in atmosfera deigas climalteranti.Ricordiamolo sempre: dai nostri piccoligesti dipende la qualità della nostra vitae di quella delle generazioni future.

gennaio - febbraio 2012 55

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Lo scorso ottobre, presso l’IstitutoScientifico di Telese Terme dell’IRCCSFondazione Salvatore Maugeri, è statoorganizzato un convegno che haevidenziato le ultime novità inmateria di cardiopatia ischemica,la più diffusa patologiacardiovascolare, prima causa dimortalità e morbilità nel mondooccidentale.“La presa in carico globale delpaziente affetto da malattiacoronarica è possibile soloattraverso un costanteaggiornamento scientifico e unacontinuità di cure che si basa suun approccio multidisciplinare emultiprofessionale di un team diprofessionisti” – ha affermato il dr. Nicolino,

responsabile dell’Unità Operativa diCardiologia dell’Istituto Scientifico di TeleseTerme in occasione della prima edizione

di “Cardionews Telese 2011”.La cardiopatia ischemica è lapiù diffusa patologiacardiovascolare, prima causadi morbilità e mortalità nei paesiindustrializzati. L’incontro èstato l’occasione perpromuovere la culturacardiologica in Campania eriflettere sulle novità in tema dimalattie cardiovascolari,prevenzione, cura e recuperofunzionale con approfondimenti

sulle recenti acquisizioni tecnologiche e lemoderne terapie farmacologiche e non.Durante il convegno sono stati trattati i

diversi aspetti che interessano la patologia:la gestione della terapia antitrombotica nelcaso di malattia coronarica acuta e ilcontrollo ottimale dei fattori di rischioresiduo, la gestione del paziente conscompenso cardiaco cronico e quellarelativa alle emergenze cardiorespiratorie.Inoltre, il prof. Franco Rengo, DirettoreScientifico dell’Istituto Maugeri di TeleseTerme e professore dell’Università FedericoII di Napoli, ha presentato una panoramicagenerale sulle prospettive della ricercacardiologica.Il dr. Paolo Silvestri e il dr. BrunoPetruzziello dell’A. O. Rummo di Beneventohanno aperto i lavori con unapprofondimento sulle diverse terapie

antitrombotiche per il trattamento dellesindromi coronariche, la cui incidenzaaumenta nei soggetti anziani ed è correlataa condizioni predisponesti, comesovrappeso e obesità, ipertensione,iperlipidemie e diabete. “In questo contesto– ha sottolineato il dr. Antonio Nicolino –di fondamentale importanza risulta lavalutazione e il controllo ottimale del rischiocardiovascolare residuo. Le evidenzescientifiche, infatti, sottolineano l’importanzadi mantenere i livelli ottimali di colesterolo-LDL grazie a un intervento sullo stile di vitadel paziente e una terapia farmacologicamirata ad ogni singolo individuo. Inoltre –prosegue Nicolino – nel controllo del rischiocardiovascolare è importante considerare

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i fattori psicosociali quali lo stress e ladepressione, che spesso precedono glieventi coronarici e interessano il 50% deipazienti; rischio, questo, che aumenta dicirca 2,5 volte nel caso di soggetti depressi”.La sessione dedicata al paziente “fragile”ossia colpito da scompenso cardiaco èstata condotta dal dr. Morrone, dell’A. O.Rummo, che ha focalizzato l’attenzionesull’elevata condizione di rischiocardiovascolare presente nel pazientecardiopatico con insufficienza renaleavanzata, confermando la necessità di unapproccio multidisciplinare nel trattamentodel paziente che coinvolga sia il cardiologoche il nefrologo.Ampio spazio è stato dedicato alle nuovetecnologie in tema di diagnostica, illustratedal prof. Rengo e le innovative modalità digestione remota del paziente cardiopaticointrodotte dal dr. Antonio De Simone della

Clinica San Michele. In questo contesto siè inserito l’intervento del prof. PasqualeAbete, dell’Università di Napoli FedericoII, che ha illustrato le innovazionitecnologiche specificamente create per“riparare” il cuore di soggetti con altissimorischio chirurgico, tra queste le protesivalvolari percutanee e i device perl’assistenza ventricolare.Tempestività, preparazione eorganizzazione in team sono gli elementideterminanti per la gestione pratica delleemergenze cardiorespiratorie e inparticolare per quelle intraospedaliere.Questo il messaggio che il dr. CiriacoPedicini, dell’A. O. Rummo, il dr. CarloGaudiosi e del dr. Michele Martucci,entrambi specialisti dell’Istituto Scientificodi Telese Terme, hanno voluto trasmetterea conclusione del convegno.

fonte: ufficio stampa

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INVITOalla lettura

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AZIENDA OSPEDALIERA G. RUMMOVia dell’Angelo, 1 - Benevento

Ufficio Relazioni col Pubblico 0824 57500Segreteria Direzione Generale 0824 57529Direzione Sanitaria di Presidio 0824 57753Radiologia (prenotazione esami) 0824 57247Laboratorio Analisi 0824 57250Accoglienza 0824 57319Fax Direzione Generale 0824 312439Ufficio Ricoveri - Accettazione 0824 57622Radioterapia 0824 57700Farmacia 0824 57224Centro Trasfusionale (24/24) 0824 57255Centro Trasfusionale (Segr. Don.) 0824 57328

Prenotazioni visite ambulatorialilun./ven. 8/18 - sab. 8/13 0824 334026

OSPEDALE FATEBENEFRATELLIViale Principe di Napoli, 14/A - Benevento

Centralino 0824 771111Pronto soccorso 0824 771459Portineria 0824 771473

0824 771474Radiologia 0824 771461Direzione Sanitaria 0824 771441Laboratorio Analisi 0824 771369Segreteria Direzione Sanitaria 0824 771299Ufficio Ricoveri e CUP 0824 771457

Prenotazioni telefonicheper Prestazioni Ambulatoriali(ore 9/14) 0824 771456

ASL BN1 Via Oderisio, 1

Direzione Generale 0824 308462fax 0824 51107

Direzione Sanitaria 0824 308456fax 0824 308423

Direzione Amministrativa 0824 308 466fax 0824 311355

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEVia Patrizia Mascellaro, 1 0824 308300

fax 0824 308303

www.aslbenevento1.itSITO WEB

www

0824 308 111CENTRALINO

800 800 213434NUMERO VERDE

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALEVia Grimoaldo Re 0824 308645

PRESIDI OSPEDALIERIASL BN 1Cerreto Sannita - Maria delle GrazieDirezione Amministrativa 0824 812226

fax 0824 812285

Sant’Agata dei GotiCentralino 0823 710111

fax 0823 717611

DISTRETTI SANITARI ASL BN1Distretto Benevento 1Via Perasso 0824 355301Distretto Benevento 2Via Patrizia Mascellaro 0824 308375Distretto MontesarchioVia Napoli 0824 849138Distretto MorconeVia Roma 0824 955500Distretto Telese TermeVia A. Moro 0824 943237Distretto San Bartolomeo in GaldoVia Torre 0824 823220

62 gennaio - febbraio 2012

AFFINITO P.zza Colonna 0824 47122CONTE Via Croce Rossa 0824 351287DEL GROSSO Via Perasso 0824 315880FATEBENEFRATELLI V.le Principe di Napoli 0824 771453ITALIANO Via Napoli 0824 362002

EREDI MANNA P.zza Orsini 0824 21590MANNA M. C.so V. Emanuele 0824 21961MELCHIORRE Via G. Rummo 0824 21969MERCALDO Via Napoli 129 0824 361463MIGNONE C.so Garibaldi 0824 21510PACEVECCHIA Via F.lli Rosselli 0824 315390PASCUCCI Porta Rufina 0824 21474PISANO V.le Mellusi 0824 314872S. DIODATO V.le Mellusi 0824 316217S. SOFIA C.so Garibaldi 0824 24862SAVIANO Via Cocchia 0824 61931Ordine dei farmacisti della provincia di Benevento

Corso Garibaldi, 255 - Tel. 0824 50141

NUOVA CLINICA SANTA RITAViale Mellusi, 103 0824 311475

VILLA MARGHERITAPiano Cappelle, 1 0824 354111

PRESIDIO OSPEDALIEROMARIA DELLE GRAZIEVia Cesine di SopraCerreto Sannita (BN) 0824 812111

CASA DI CURA CLINICA S. FRANCESCOViale Europa - Telese Terme 0824 974711

C.M.R. CENTRO MEDICO ERREVia Pennino (Trav. Mustilli) 0823 954111Sant’Agata de’ Goti fax 0823 954351

CUP 0823 954111Direzione sanitaria 0823 954153Direzione amministrativa 0823 954155Presidio di Riabilitaz. Intens. 0823 954419Presidio di Riabilitaz. Estens. 0823 954319Unità Operat. Semiconvitto 0823 954226Serv. Emodialisi - Erredial srl 0823 954130

FONDAZIONE SALVATORE MAUGIERIClinica del Lavoro e della RiabilitazioneContrada Bagni Vecchi - Telese Terme (BN)

0824 909911Via Bixio - Campoli del MT 0824 883111

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Perch diamo vita a soluzioniefficaci e creative, assicurandola massima visibilitin un contesto sempre pi affollato