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Settimanale di informazione sul settore radiotelevisivo dell’Associazione Coordinamento Nazionale Televisioni Terzo Polo Digitale Anno VI N. 19 del 26/05/2012 I N Q U E S T O N U M E R O - AGCOM: la falsa indipendenza ha creato solo disastri - EDITORIALE: normativa LCN, uno degli scempi di Agcom - DTT: frequenze, i giochi finali. L’appello del CNT-TPD - DTT: tv locali Puglia, graduatoria assegnazione frequenze - DTT: tv locali Basilicata, pubblicata graduatoria LCN - DTT: Calabria, la Regione attiva informazione sul web - DIRITTI TV: vince ancora la potenza del duopolio - RADIO: Corecom Emilia Romagna, ascolti alti - RADIO: rumors, RCS pensa di abbandonare Finelco - News in Breve: terremoto in E.R., danni alle emittenti radio - News in Breve: addio al papà del telecomando IL RINNOVO DELL’AGCOM LA FALSA INDIPENDENZA HA CREATO SOLO DISASTRI NEL MERCATO TELEVISIVO L'otto maggio è scaduto il mandato dell'attuale consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Nel perdurante silenzio del Governo e della politica, crescono le iniziative sul web per introdurre una maggiore trasparenza nei criteri e nelle procedure che dovranno portare alla nomina dei nuovi commissari. Da sempre il CNT-TPD ha fatto notare come codesta Autorità, cosi come quella garante per la concorrenza nel mercato (AGCM), ha per natura fisiologica sempre dovuto subire l'influenza del Governo in carica, con disastrosi effetti soprattutto nell'era del conflitto di interessi. Una vera istituzione di regolazione e controllo nel settore radiotelevisivo sarebbe stata manna dal cielo per mettere fine al trentennale duopolio Rai- Mediaset, invece ne è stato non solo garante ma anche braccio armato per tutti questi anni, soprattutto nel passaggio dall'analogico al digitale. Ne è l’esempio più evidente la normativa sulla numerazione dei canali sul telecomando (c.d. LCN), già oggetto di annullamento da parte di diverse sentenze del Tar del Lazio, che ha discriminato le tv locali storicamente leader in Auditel e le nazionali indipendenti. E allora, in un momento in cui c'è un grande desiderio di scrollarsi di dosso tutto ciò che appartiene alla vecchia politica, c'è chi sostiene che questa potrebbe essere l'occasione per mandare, una volta tanto, le persone giuste al posto giusto. Dopo lo scandalo del commissario Innocenzi (dimessosi dopo la pubblicazione delle sue imbarazzanti conversazioni telefoniche con l'ex-premier Berlusconi) e le croniche divisioni interne, squisitamente politiche, del precedente consiglio (platealmente evidenziatesi con l'assenza dei commissari “di opposizione” durante la relazione finale del presidente Calabrò al Parlamento), ci sarebbe effettivamente bisogno di quelle personalità indipendenti, ma anche “dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore” di cui la legge parla ma delle quali si sono effettivamente perse le tracce negli ultimi anni. Quel che è grave è che La legge 31 luglio 1997, n. 249 non prevede meccanismi di trasparenza e di verifica dei curriculum e dei requisiti dei candidati, ma si limita a disciplinare le procedure di voto da parte di deputati e senatori. Solo per il Presidente dell'Autorità, nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, la designazione è sottoposta al parere delle competenti commissioni parlamentari. Non parliamo, poi, proprio del fatto che il presidente dell'Autorità è, appunto, scelto dal premier in carica, per cui nelle procedure di voto in definitiva si crea uno squilibrio verso le forze di maggioranza mandando in fumo il criterio di indipendenza che una Autorità dovrebbe possedere quale criterio primario. L’ E D I T O R I A L E NORMATIVA LCN: UNO DEGLI SCEMPI DELL’ AGCOM Come riportato nella nostra prima pagina a proposito dell’Autorità delle comunicazioni, si è accennato a uno dei tanti disastri provocati da una istituzione “inquinata” dai partiti e dall’influenza eccessiva del Governo in carica, con l’aggravante del colossale conflitto di interessi durante tutta l’era Berlusconi. Proprio grazie alla sua natura fisiologica l’Agcom, infatti, solo sulla carta è indipendente ma di fatto è sbilanciata verso la maggioranza di Governo, con un peso eccessivo negli ultimi anni dovuto alla presenza di un premier proprietario anche del più grande polo privato televisivo operante in digitale terrestre. Oltre a non aver mai influito definitivamente sul duopolio Rai-Mediaset di natura ultra ventennale, infatti, ha prodotto provvedimenti normativi inadeguati e discriminatori tutti sempre pendenti a favore dello stesso duopolio. Valga per tutti la delibera 366/10/CONS, che disciplina l’assegnazione dei numeri sul telecomando alle tv operanti in DTT. Si tratta sicuramente del più dannoso provvedimento normativo nella storia dell’Agcom, non a caso impugnato da molte emittenti ed associazioni che hanno portato a diverse pronunzie di annullamento del Giudice amministrativo perché giudicato “non equo e discriminatorio”. Esso, infatti, danneggia clamorosamente le tv locali più forti dell’era analogica relegandole a fanalino di coda sul telecomando. Su questo aspetto siamo, comunque, in attesa della decisione di merito che dovrà porre fine allo scempio del telecomando che l’Agcom ha voluto per difendere Mediaset e Rai.

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Settimanale di informazione sul settore

radiotelevisivo dell’Associazione

Coordinamento Nazionale Televisioni Terzo Polo Digitale

Anno VI N. 19 del 26/05/2012

I N Q U E S T O N U M E R O

- AGCOM: la falsa indipendenza ha creato solo disastri

- EDITORIALE: normativa LCN, uno degli scempi di Agcom

- DTT: frequenze, i giochi finali. L’appello del CNT-TPD

- DTT: tv locali Puglia, graduatoria assegnazione frequenze

- DTT: tv locali Basilicata, pubblicata graduatoria LCN

- DTT: Calabria, la Regione attiva informazione sul web

- DIRITTI TV: vince ancora la potenza del duopolio

- RADIO: Corecom Emilia Romagna, ascolti alti

- RADIO: rumors, RCS pensa di abbandonare Finelco

- News in Breve: terremoto in E.R., danni alle emittenti radio

- News in Breve: addio al papà del telecomando

IL RINNOVO DELL’AGCOM LA FALSA INDIPENDENZA

HA CREATO SOLO DISASTRI NEL MERCATO TELEVISIVO

L'otto maggio è scaduto il mandato dell'attuale consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Nel perdurante silenzio del Governo e della politica, crescono le iniziative sul web per introdurre una maggiore trasparenza nei criteri e nelle procedure che dovranno portare alla nomina dei nuovi commissari. Da sempre il CNT-TPD ha fatto notare come codesta Autorità, cosi come quella garante per la concorrenza nel mercato (AGCM), ha per natura fisiologica sempre

dovuto subire l'influenza del Governo in carica, con disastrosi effetti soprattutto nell'era del conflitto di interessi. Una vera istituzione di regolazione e controllo nel settore radiotelevisivo sarebbe stata manna dal cielo per mettere fine al trentennale duopolio Rai-Mediaset, invece ne è stato non solo garante ma anche braccio armato per tutti questi anni, soprattutto nel passaggio dall'analogico al digitale. Ne è l’esempio più evidente la normativa sulla numerazione dei canali sul telecomando (c.d. LCN), già oggetto di annullamento da parte di diverse sentenze del Tar del Lazio, che ha discriminato le tv locali storicamente leader in Auditel e le nazionali indipendenti. E allora, in un momento in cui c'è un grande desiderio di scrollarsi di dosso tutto ciò che appartiene alla vecchia politica, c'è chi sostiene che questa potrebbe essere l'occasione per mandare, una volta tanto, le persone giuste al posto giusto. Dopo lo scandalo del commissario Innocenzi (dimessosi dopo la pubblicazione delle sue imbarazzanti conversazioni telefoniche con l'ex-premier Berlusconi) e le croniche divisioni interne, squisitamente politiche, del precedente consiglio (platealmente evidenziatesi con l'assenza dei commissari “di opposizione” durante la relazione finale del presidente Calabrò al Parlamento), ci sarebbe effettivamente bisogno di quelle personalità indipendenti, ma anche “dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore” di cui la legge parla ma delle quali si sono effettivamente perse le tracce negli ultimi anni. Quel che è grave è che La legge 31 luglio 1997, n. 249 non prevede meccanismi di trasparenza e di verifica dei curriculum e dei requisiti dei candidati, ma si limita a disciplinare le procedure di voto da parte di deputati e senatori. Solo per il Presidente dell'Autorità, nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, la designazione è sottoposta al parere delle competenti commissioni parlamentari. Non parliamo, poi, proprio del fatto che il presidente dell'Autorità è, appunto, scelto dal premier in carica, per cui nelle procedure di voto in definitiva si crea uno squilibrio verso le forze di maggioranza mandando in fumo il criterio di indipendenza che una Autorità dovrebbe possedere quale criterio primario.

L’ E D I T O R I A L E

NORMATIVA LCN: UNO DEGLI SCEMPI

DELL’ AGCOM

Come riportato nella nostra prima pagina a proposito dell’Autorità delle comunicazioni, si è accennato a uno dei tanti disastri provocati da una istituzione “inquinata” dai partiti e dall’influenza eccessiva del Governo in carica, con l’aggravante del colossale conflitto di interessi durante tutta l’era Berlusconi. Proprio grazie alla sua natura fisiologica l’Agcom, infatti, solo sulla carta è indipendente ma di fatto è sbilanciata verso la maggioranza di Governo, con un peso eccessivo negli ultimi anni dovuto alla presenza di un premier proprietario anche del più grande polo privato televisivo operante in digitale terrestre. Oltre a non aver mai influito definitivamente sul duopolio Rai-Mediaset di natura ultra ventennale, infatti, ha prodotto provvedimenti normativi inadeguati e discriminatori tutti sempre pendenti a favore dello stesso duopolio. Valga per tutti la delibera 366/10/CONS, che disciplina l’assegnazione dei numeri sul telecomando alle tv operanti in DTT. Si tratta sicuramente del più dannoso provvedimento normativo nella storia dell’Agcom, non a caso impugnato da molte emittenti ed associazioni che hanno portato a diverse pronunzie di annullamento del Giudice amministrativo perché giudicato “non equo e discriminatorio”. Esso, infatti, danneggia clamorosamente le tv locali più forti dell’era analogica relegandole a fanalino di coda sul telecomando. Su questo aspetto siamo, comunque, in attesa della decisione di merito che dovrà porre fine allo scempio del telecomando che l’Agcom ha voluto per difendere Mediaset e Rai.

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FREQUENZE: I GIOCHI FINALI CNT-TPD: ASSEGNARE PARTE DEI MUX DELL’EX BEAUTY CONTEST ALLE TV NAZIONALI INDIPENDENTI DANNEGGIATE DAL DUOPOLIO

Con la cancellazione del Beauty contest a favore di un’asta competitiva che mette la parola fine ad un turbine di polemiche apertesi in periodo di crisi economica dove il Governo intendeva destinare gratuitamente preziose risorse frequenziali garantendone due ai soliti Rai e Mediaset, la discussione per il CNT-TPD appare tutt’altro che chiusa. L’attuale Governo tecnico non ha potuto evitare di mettere in soffitta il concorso di bellezza; ormai l’opinione pubblica era troppo accesa cosi come alcune forze di opposizione politica. Lo stesso CNT-TPD aveva successivamente denunciato come dietro questa operazione si nascondessero ulteriori manovre di Palazzo intese a non scontentare eccessivamente l’impero Berlusconi per evitare contraccolpi al Governo transitorio in questa delicata fase politico-economica. Valga per tutte l’idea di trasformare i mux DVB-h (quelli destinati alla videotelefonia mobile) in DVB-t, in modo che Mediaset potesse recuperare il mux non avuto gratuitamente convertendo uno dei suoi che, appunto, è in DVB-h. Ora che si è

deciso per l’asta competitiva, di cui siamo in attesa di conoscere modalità e tempi, il CNT-TPD chiede che parte di tali risorse (sono 5 mux in DVB-t) siano destinate a quelle emittenti nazionali non legate ad alcun trust che sono state negli anni danneggiate da un duopolio asfissiante che ha soffocato il mercato televisivo per oltre trent’anni. Tra queste ReteCapri risulta la più danneggiata sia perché operante sin dal 1982, sia perché assegnataria di un solo mux nazionale rispetto ad altre tv di pari requisiti assegnatarie di due mux.

DTT: TV LOCALI PUGLIA, GRADUATORIA DEFINITIVA ASSEGNAZIONE FREQUENZE Il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per le Comunicazioni ha pubblicato la graduatoria definitiva delle emittenti televisive locali utile per l’assegnazione, nella Regione Puglia, delle frequenze televisive in tecnica digitale ai sensi dell’art. 4, del decreto legge 34/2011, convertito con modificazioni, dalla legge 75/2011. Il relativo bando era stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 14 marzo 2012 – 5° serie speciale. Di Seguito il link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/graduatoria_Puglia_definitiva_17-05-2012.pdf

DTT: TV LOCALI BASILICATA, PUBBLICATA LA GRADUATORIA LCN Il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per le Comunicazioni - ha predisposto la graduatoria per l'attribuzione della numerazione automatica dei canali per la televisione digitale terrestre, relativamente alla Regione Basilicata, in previsione dello switch off. L'attribuzione della numerazione automatica dei canali per la televisione digitale terrestre, relativamente alla regione Basilicata, avviene ai sensi della Delibera n. 366/10/Cons dell’Agcom 4 agosto 2010 recante “Piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro

e a pagamento, modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e relative condizioni di utilizzo”. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 31 del 14 marzo 2012 – 5° serie speciale. Per consultare la graduatoria ecco di seguito il link per il web: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/LCN_Basilicata-graduatoria.pdf

DTT: CALABRIA, LA REGIONE ATTIVA INFO SUL WEB La Regione in vista del passaggio al digitale terrestre, che avverra' in Calabria dal 4 al 15 giugno, ha predisposto un portale tematico per pubblicare le informazioni istituzionali ai cittadini relative al passaggio al digitale terrestre. Il portale - informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - e' raggiungibile al link www.regione.calabria.it/digitaleterrestrex.

DIRITTI TV: VINCE ANCORA LA POTENZA DEL DUOPOLIO La principale novità televisiva della prossima edizione della Champions League, fase a gironi al via il 18-19 settembre con finale il 25 maggio 2013 a Londra, riguarderà la miglior partita del mercoledì che andrà in onda solo su Canale 5 e non sarà trasmessa da nessuna pay tv. Mediaset potrà scegliere l'incontro più appassionante tra quelli in calendario il mercoledì, mostrarlo e raccontarlo gratuitamente e in esclusiva ai tifosi. Mediaset garantirà la visione gratuita ed esclusiva di una delle due partite settimanali giocate con certezza dalle squadre italiane, indipendentemente dall'esito dei preliminari. Mediaset inoltre assicurerà ai telespettatori le Semifinali giocate dalle squadre italiane e la Finalissima. E trasmetterà gli highlights con tutti i gol e le sintesi delle partite sia del martedì sia del mercoledì. Dopo il turno a gironi che si concluderà il 4-5 dicembre, le migliori escluse passeranno a disputare l'Europa League, torneo trasmesso in esclusiva e integralmente da Mediaset Premium e a cui parteciperanno Inter, Napoli e Lazio. Una partita per turno sarà trasmessa anche gratuitamente dalle reti generaliste Mediaset. Per il CNT-TPD non è necessario aggiungere altro. Purtroppo il mercato dei diritti televisivi sportivi ha delle barriere all’entrata esorbitanti per come sono i valori in gioco tanto da escludere a priori ciascun tipo di investimento da parte delle tv locali e nazionali indipendenti. Il mercato è chiuso in una ristretta lobby ancora indistruttibile che purtroppo ne’ Agcom ne’ Antitrust hanno potuto-voluto abbattere.

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RADIO: CORECOM EMILIA ROMAGNA, ASCOLTO ALTO E' sopravvissuta allo scontro con i nuovi media. E, soprattutto, ha ampie possibilita' di continuare a farlo. E' quanto emerso dalla ricerca sul Sistema radiofonico in Emilia-Romagna, commissionata dal Corecom all'istituto di ricerche Demoskopea. Un'indagine ampia, che ha coinvolto esperti, addetti ai lavori ed ascoltatori. 98 le radio locali censite, mille gli ascoltatori intervistati, di cui il 71,4% ha dichiarato di essere un ascoltatore radiofonico. Tra le preferite, prime le radio private nazionali, seguite da quelle locali e dalla Rai.

RUMORS IN CASA RADIO RCS PENSA AD ABBANDONARE IL

GRUPPO FINELCO (105,RMC,VIRGIN) LA PROTESTA DELLE TV LOCALI

Rumors guingono su presunti movimenti di mercato nel settore nazionale radiofonico. Come noto, nel 2009 era stato concluso un accordo modificativo di una precedente intesa risalente al 2007 tra i due gruppi editoriali, nel quale si prevedeva – tra l’altro - per RCS Mediagroup S.p.A. un diritto di opzione “call” da esercitare nel 2014 sul 100% delle azioni di Finelco. Ora però le vicissitudini di RCS e la grave crisi economica potrebbero indurre il gruppo a dismettere la partecipazione (38,89%, dato aggiornato a gennaio 2012) nella società che controlla le radio nazionali 105, RMC e Virgin: la milanese Finelco.

Secondo semestre del 2011 Switch Off in Liguria, Toscana, Umbria, Marche. Primo semestre del 2012 Switch Off in Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Abruzzo e Molise.

ADERISCI ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Questo momento delicato per le emittenti locali e nazionali indipendenti vede il CNT-TPD fortemente attivo sul campo allo scopo di tutelarle. Gli editori che lo volessero, possono aderire allo nostra associazione collegandosi al sito: www.coordinamentonazionaletelevisioni.it dove poter scaricare il modulo di adesione. Uniti si vince.

LCN NAZIONALE:

RETECAPRI: 20 RETECAPRI bis: 120 RADIOCAPRITELEVISION: 66 CAPRISTORE: 122 NEKO TV: 45 CAPRI GOURMET: 55 CAPRI CASINO: 149

LCN LOCALE: TELECAPRI: 76 TELECAPRISUPERSTATION: 176 TELECAPRISPORT: 87 TELECAPRINEWS: 74 RAGU’ TV: 140 PIAZZA GRANDE: 141 CAPRI EVENT: 145 LIRA TV: 15 SEI TV: 146 DIAMANTE TV: 155

MERCATO TELEVISIVO IN MANO A 4 BIG PLAYERS:

IN BREVE: TERREMOTO, DANNI ALLE RADIO Radio Pico della Mirandola, importante stazione della provincia di Modena, sta trasmettendo da una postazione mobile in quanto la sede non è utilizzabile a causa dei danni provocati dal recente terremoto. "L'importante è andare in onda per informare e stare vicini ai cittadini che si trovano in condizioni davvero difficili - spiega Claudio Reggiani, speaker della radio mirandolese - Noi abbiamo un forte ascolto anche in Veneto e da lì sono arrivate diverse offerte di aiuto per chi non può entrare nelle proprie case. Offerte di vestiti e ospitalità.

IN BREVE: ADDIO AL PAPA’ DEL TELECOMANDO

Addio a Eugene "Gene" Polley, l'uomo che ha inventato il telecomando, cambiando la vita domestica di milioni di persone in tutto il mondo. Polley si e' spento domenica all'eta' di 96 anni secondo quanto ha reso noto il Chicago Sun Times. Quando, nel 1955, l'ingegnere Polley realizzo' il primo telecomando della storia per la Zenith Electonics di Chicago per cui lavorava, ricevette solo un bonus da 2mila dollari. Ma nel 1997 li fu conferito un premio Emmy speciale per il suo contributo alla storia della televisione.

Comunicazione per i destinatari di “CNT Informa”: In base all’art. 13 del Decreto Legislativo N°196 del 2003, i vostri recapiti vengono utilizzati esclusivamente ai fini di questo servizio di informazione e non sono, pertanto, comunicati e/o diffusi a terzi. Nel caso non desideriate ricevere più il “CNT Informa”, ed essere cancellati dal suo elenco, inviate un fax al N. 0818370421 oppure una e-mail all’indirizzo [email protected]

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