98
- Coordinatore della Sicurezza nei cantieri edili; - RSPP Ateco 3: costruzioni, estrazioni minerali e altre industrie estrattive; - Consulente della sicurezza per imprese edili e nel lavoro; - Consulente tecnico d’ufficio del Giudice (CTU); - Consulente tecnico di parte (CTP) in procedimenti civili, penali e con la Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti in edilizia privata e pubblica - Progettista e direttore lavori in edilizia; mod. PSC rev 09 del 19-09-11 Studio in: 24030 Paladina –BG- via Quarenghi, 12 (tel. 035543562 fax 0355095705) Domicilio Fiscale in: 24015 San Giovanni Bianco –BG- via L. Steffani, 24 (mobile 3355617764) [email protected] [email protected] [email protected] Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 1 di pag. 98 (per gentile concessione di Italcementi S.p.A. -a solo scopo didattico- al corso d’aggiornamento per CSP-CSE organizzato dal C.I.S. – Commissione Interdisciplinare Sicurezza – di Varese, il 27-09-11 – Ne è vietata la riproduzione (anche parziale), l’uso e la diffusione al di fuori di quanto autorizzato) Piano di Sicurezza e di Coordinamento a seguito delle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. per la realizzazione della seguente opera: NUOVA CABINA ELETTRICA PRIMARIA Comune di Sarche di Calavino ( Trento ) Cantiere sito in via delle Partesele, 1 Committente: XXX (per conto di Italcementi S.p.A.) Responsabile Lavori: Isolabella ing. Paolo (per conto di Italcementi S.p.A.) immagine satellitare aerofotogrammetria (altro… del contesto) planimetria pianta (altro… dell’area d’intervento) data: 31-03-2010 Rev 01: 07-05-10 Rev 02: 31-08-10 Rev 03: 20-09-10 Rev 04: **-**-** Rev 05: **-**-**

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- Coordinatore della Sicurezza nei cantieri edili; - RSPP Ateco 3: costruzioni, estrazioni minerali e altre industrie estrattive; - Consulente della sicurezza per imprese edili e nel lavoro; - Consulente tecnico d’ufficio del Giudice (CTU); - Consulente tecnico di parte (CTP) in procedimenti civili, penali e con la Procura della

Repubblica presso la Corte dei Conti in edilizia privata e pubblica - Progettista e direttore lavori in edilizia;

mod. PSC rev 09 del 19-09-11 Studio in:

24030 Paladina –BG- via Quarenghi, 12 (tel. 035543562 fax 0355095705) Domicilio Fiscale in:

24015 San Giovanni Bianco –BG- via L. Steffani, 24 (mobile 3355617764) [email protected] [email protected] [email protected]

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 1 di pag. 98

(per gentile concessione di Italcementi S.p.A. -a solo scopo didattico- al corso d’aggiornamento per CSP-CSE organizzato dal

C.I.S. – Commissione Interdisciplinare Sicurezza – di Varese, il 27-09-11 – Ne è vietata la riproduzione (anche parziale), l’uso e la diffusione al di fuori di quanto autorizzato)

Piano di Sicurezza e di Coordinamento a seguito delle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

per la realizzazione della seguente opera: NUOVA CABINA ELETTRICA PRIMARIA

Comune di Sarche di Calavino ( Trento ) Cantiere sito in via delle Partesele, 1

Committente: XXX (per conto di Italcementi S.p.A.) Responsabile Lavori: Isolabella ing. Paolo (per conto di Italcementi S.p.A.)

immagine satellitare aerofotogrammetria (altro… del contesto)

planimetria pianta (altro… dell’area d’intervento)

data: 31-03-2010 Rev 01: 07-05-10 Rev 02: 31-08-10 Rev 03: 20-09-10 Rev 04: **-**-** Rev 05: **-**-**

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00 Acronimi

1) “Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i.” nel presente documento indicato solamente come “decreto” 2) “Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n° 163 e s.m.i.” nel presente documento indicato solamente come “decreto 163” 3) “Piano di Sicurezza e Coordinamento” nel presente documento indicato solamente come “PSC” 4) “Fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera” nel presente documento indicato solamente come “fascicolo” 5) “Piano Operativo di Sicurezza” nel presente documento indicato solamente come “POS” 6) “Committente dell’opera” nel presente documento indicato solamente come “committente” 7) “Responsabile Lavori” nel presente documento indicato solamente come “RL” 8) “Responsabile Unico del Procedimento” nel presente documento indicato solamente come “RUP” 9) “Progettista dell’opera” nel presente documento indicato solamente come “progettista” 10) “Direttore dei Lavori” nel presente documento indicato solamente come “DL” 11) “Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione” nel presente documento indicato solo come “CSP” 12) “Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione” nel presente documento indicato solamente come “CSE” 13) “Impresa/Ditta esecutrice affidataria” nel presente documento indicata solamente come “affidataria” 14) “Impresa/Ditta esecutrice in subappalto” nel presente documento indicata solamente come “subappaltatrice” 15) “Datore di Lavoro” nel presente documento indicato solamente come “DdL” 16) “Direttore Tecnico di Cantiere” nel presente documento indicato solamente come “DTC” 17) “Capocantiere” nel presente documento indicato solamente come “capocantiere” 18) “Preposto” nel presente documento indicato solamente come “preposto” 19) “Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione” nel presente documento indicato solamente come “RSPP” 20) “Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza intra-aziendale” nel presente documento indicato solo come “RLS” 21) “Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale” nel presente documento indicato solamente come “RLST” 22) “Azienda Sanitaria Locale” nel presente documento indicata solamente come “ASL” 23) “Direzione Provinciale del Lavoro” nel presente documento indicata solamente come “DPL” 24) “Funzionari Ispettori dell’ASL e della DPL” nel presente documento indicati solamente come “UPG” 25) “Lavoratore Autonomo” nel presente documento indicato solamente come “LA” 26) “Dispositivo di Protezione Collettiva” nel presente documento indicato solamente come “DPC” 27) “Dispositivo di Protezione Individuale” nel presente documento indicato solamente come “DPI”

01 Premessa

La realizzazione dell’opera, comporterà la presenza, anche non contemporanea, di più imprese. A seguito di ciò, il committente/RL è rientrato nell’obbligo previsto dall’ art. 90 comma 3 del decreto in

merito alla nomina del CSP contestualmente all’affidamento dell’incarico di progettazione. E’ stato, quindi, nominato il sottoscritto Lino Emilio Ceruti con l’incarico di redigere il PSC di cui all’ art. 100

comma 1 e di predisporre il fascicolo di cui all’ All. XVI così come esplicitato nell’ art. 91 comma 1

Collaborazione del CSP con il committente ed il progettista dell’opera Il CSP ha potuto coordinare l’applicazione delle disposizioni previste in capo al committente, in osservanza all’

art 91 comma b-bis In merito si veda la corrispondenza allegata

Il CSP, nelle scelte progettuali ed organizzative, ha potuto collaborare con il progettista dell’opera in osservanza all’ All. XV punto 1.1.1. lett. “a” In merito si veda la corrispondenza allegata

Il presente piano è composto dai sottoindicati titoli: 01 Premessa 02 Tipologia dell’opera 03 Indirizzo del cantiere e dati presunti 04 Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere 05 Descrizione sintetica dell’opera con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali

e tecnologiche 06 Soggetti con compiti di sicurezza 07 Indicazioni dei nominativi dei Datori di Lavoro (DdL) delle imprese esecutrici e dei Lavoratori Autonomi (LA) da

inserire, a cura del CSE, prima dell’inizio dei singoli lavori 08 Relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti con riferimento all’area,

all’organizzazione alle lavorazioni di cantiere e alle loro interferenze 09 Rischi presenti all’interno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’interno della stessa area

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10 Rischi presenti all’interno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’esterno dell’area di cantiere 11 Rischi presenti all’esterno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’interno dell’area stessa con

particolare riferimento a lavori stradali ed autostradali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante

12 Organizzazione del cantiere: le modalità da seguire per la recinzione, gli accessi e le segnalazioni del cantiere 13 Organizzazione del cantiere: i servizi igienico-assistenziali 14 Organizzazione del cantiere: la viabilità di cantiere 15 Organizzazione del cantiere: gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di

qualsiasi tipo 16 Organizzazione del cantiere: gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche 17 Organizzazione del cantiere: le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 102 18 Organizzazione del cantiere: le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92, comma 1 lett. “c” 19 Organizzazione del cantiere: le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali 20 Organizzazione del cantiere: la dislocazione degli impianti di cantiere 21 Organizzazione del cantiere: la dislocazione delle zone di carico e scarico 22 Organizzazione del cantiere: le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti 23 Organizzazione del cantiere: le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione 24 Le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta

di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti 2.3.4. e 2.3.5.

25 le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi;

26 l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso... antincendio… evacuazione… numeri telefonici 27 Visitatori, Ispettori degli Enti di vigilanza, Tecnici e incaricati, Fornitori, Altri… in cantiere 28 Schede di Sicurezza delle Sostanze e dei Prodotti Chimici 29 Documentazione che il CSE deve verificare sia presente in cantiere 30 Stima dei costi della sicurezza 31 Cronoprogramma dei lavori

02 Tipologia dell’opera art. 88 comma 1 art. 89 comma 1 lett. “a” All. X

02 a) Tipologia dell’opera costruzione

di opera fissa permanente in muratura in cemento armato parti strutturali linee elettriche

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03 Indirizzo del cantiere

All. XV punto 2.1.2 lett. “a” sub 1

Comune: Sarche di Calavino via delle Partesele, 1 Provincia di: Trento

04 Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere

All. XV punto 2.1.2. lett. “a” sub 2 Il contesto in cui si inserisce l’opera, oggetto dell’intervento, può essere così sinteticamente rappresentato: Il contesto in cui si trova l’area di cantiere rimane all’interno della cementeria nella zona attualmente destinata a parcheggio per i dipendenti. Quanto sopra è, comunque, meglio rappresentato negli allegati elaborati architettonici e in altra documentazione sotto riportata e/o allegata al presente PSC. In particolare, i fotogrammi, rappresentano le aree interessate durante l’intervento per la realizzazione dell’opera.

la zona parcheggio dove verrà realizzata la nuova cabina … dal parcheggio verso la guardiania

l’accesso al parcheggio da via delle Partesele idem come a lato… visto dalla parte opposta

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… l’accesso al parcheggio l’accesso da via delle Partesele visto dal parcheggio

l’angolo del parcheggio sede della nuova cabina … il parcheggio per i dipendenti di Italcementi

vista dalla nuova cabina verso la guardiania il riparo di cicli e motocicli nel parcheggio

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la zona all’inizio del locale per operai verso la guardiania la zona tra la sponda del torrente e la guardiania

l’inizio del ponte sul torrente Rimone il ponte sul torrente Rimone

dalla fine del ponte verso l’accessorio ante-tramoggia la zona dell’accessorio ante-tramoggia

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la zona della tramoggia (silos) la zona dalla tramoggia verso l’officina meccanica

05 Descrizione sintetica dell’opera con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche,

strutturali e tecnologiche All. XV punto 2.1.2. lett. “a” sub 3

Descrizione sintetica dell'opera… L’opera, oggetto dell’intervento, consiste nella realizzazione di: una cabina di trasformazione elettrica primaria in una parte dell’area destinata a parcheggio dei dipendenti della cementeria

… con particolare riferimento alle scelte progettuali... Sono state definite le seguenti scelte progettuali dell’opera:

1) I dadi di fondazione continui saranno realizzati in C.A. gettato in opera così come i pilastri costituenti la struttura portante in elevazione

2) la soletta di copertura piana e la relativa gronda, anch’essa piana, sarà realizzata in CA pieno gettato in opera

3) La muratura di tamponamento e divisoria di distribuzione interna sarà realizzata in muratura composta da blocchi cavi in calcestruzzo (prisme vuote)

4) Le finiture interne ed esterne saranno realizzate con intonaco civile tinteggiato Le restanti scelte progettuali concordate sono meglio rappresentate nelle sottostanti fotomontaggi.

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del

Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

scelta progettuale: appena possibile, al di là della

cornella di contenimento fra il prato e il parcheggio

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scelta progettuale: appena possibile, al di là della

cornella di contenimento fra il prato, il traliccio ENEL e il parcheggio

scelta progettuale: l’andamento dopo il riparo di cicli e

motocicli nel parcheggio e il traliccio ENEL

scelta progettuale: l’andamento prima

dell’attraversamento del torrente Rimone (da linea interrata a sospesa su canaletta sulla passerella di

manutenzione del ponte

scelta progettuale: l’andamento su canaletta sulla

passerella di manutenzione del ponte

scelta progettuale: l’andamento, dopo il ponte sul

torrente Rimone, delle tubazioni interrate ad almeno 10,00 ml dal muretto sul ciglio scarpata nella zona

attività e carico autocarri sul piazzale interno

scelta progettuale: l’andamento tra il locale di servizio e

la tramoggia

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scelta progettuale: l’andamento, dopo la tramoggia,

verso l’officina meccanica

idem come a lato

… alle scelte architettoniche... Le scelte architettoniche sono meglio evidenziate e comprensibili negli specifici elaborati tecnici di cui, qui sotto, se ne riportano alcuni stralci (non in scala).

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Fotogramma di una simil-cabina

… alle scelte strutturali... Le scelte strutturali sono meglio evidenziate e comprensibili negli specifici elaborati tecnici qui sotto le immagini relative alle tavole dei CA in progetto (non in scala).

pianta fondazioni

pianta posizione guaine per passaggio impianto elettrico

pianta posizione guaine per passaggio impianto elettrico

la pianta della soletta in CA pieno

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… e alle scelte tecnologiche Le scelte tecnologiche sono meglio evidenziate e comprensibili negli specifici elaborati tecnici (particolari costruttivi e computo metrico)

06 Soggetti con compiti di sicurezza All. XV punto 2.1.2. lett. “b”

Responsabile dei Lavori Nome e Cognome Isolabella ing. Paolo Indirizzo c/o sede Italcementi – Bergamo – via Camozzi, 111 Tel/Fax/Posta elettronica xxx

Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) Nome e Cognome Lino Emilio Ceruti Indirizzo Studio in 24030 Paladina –BG- via Quarenghi, 12

Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco –BG- via Steffani, 24 Tel/Fax/Posta elettronica Tel 035 54 35 62 fax 035 50 95 705 e-mail principale [email protected]

Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione (CSE) già nominato

Nome e Cognome Lino Emilio Ceruti Indirizzo Studio in 24030 Paladina –BG- via Quarenghi, 12

Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco –BG- via Steffani, 24 Tel/Fax/Posta elettronica Tel 035 54 35 62 fax 035 50 95 705 e-mail principale [email protected]

07 Obblighi in capo al CSE inseriti nel PSC All. XV punto 2.1.2. lett. “b” All. XV punto 2.3.3. All. XV punto 2.3.5. All. XV punto 4.1.6.

Inserimento nel PSC dei nominativi dei DdL delle imprese esecutrici e dei LA prima dell’inizio dei singoli lavori Nominativi dei DdL e dei LA Prima dell’inizio dei rispettivi lavori, il CSE inserirà nel PSC (attraverso un verbale o un apposito stampato) il/i

nominativo/i del/i DdL e del/i LA

Verifica periodica durante i periodi di maggior rischio per interferenze lavorative In merito, il CSE, durante i periodi di maggior rischio dovuto ad interferenze di lavoro, verificherà periodicamente, previa consultazione della direzione dei lavori, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, la compatibilità della relativa parte di PSC con l'andamento dei lavori, aggiornando il PSC ed in particolare il cronoprogramma dei lavori, se necessario.

Inserimento nel PSC dei nominativi delle imprese esecutrici e dei LA tenuti ad attivare quanto previsto al punto 2.2.4. e 2.3.4. prima dell’inizio dei singoli lavori

Il CSE integra il PSC con i nominativi delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi tenuti ad attivare quanto previsto al punto 2.2.4 ed al punto 2.3.4 e, previa consultazione delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, indica la relativa cronologia di attuazione e le modalità di verifica. attenzione: viene richiesto solo il nominativo (denominazione) della/delle impresa/e e del/i LA… non il nominativo del/i DdL e del/i LA previsto/i nell’ All. XV punto 2.1.2. lett. “b”

08 Relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti con riferimento … All. XV punto 2.1.2. lett. “c”

… all’area di cantiere ed alle sue interferenze… Quanto previsto nel titolo e concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, riferiti

all’area di cantiere e alle loro interferenze sono meglio esplicitati nel proseguo di questo PSC (paragrafo 09, 10 e 11)

… all’organizzazione del cantiere ed alle sue interferenze… Quanto previsto nel titolo e concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, riferiti

all’organizzazione di cantiere e alle loro interferenze sono meglio esplicitati nel proseguo di questo PSC (paragrafi 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 23)

… alle lavorazioni ed alle loro interferenze Quanto previsto nel titolo e concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, riferiti alle

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lavorazioni di cantiere e alle loro interferenze sono meglio esplicitati nel proseguo di questo PSC (cronoprogramma delle fasi e sottofasi di lavoro)

09 Rischi presenti all’interno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’interno della stessa area

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub “1” All. XV punto 2.2.1 lett. “a” All. XV.2 All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

FALDE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Interpellate le “memorie storiche” della cementeria (dipendenti con elevata anzianità di presenza nello

stabilimento) non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto (anche in precedenti interventi di scavo a profondità fino a 2 ml.) non sono state identificate falde nell’area di cantiere. Si tenga presente che la profondità di scavo max raggiungile in progetto sarà di ml. 1,50.

FOSSATI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALVEI FLUVIALI (scarpata) presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: durante i lavori di posa della recinzione di protezione, di scavo, posa cavi e reinterro tra il traliccio ENEL e vicini alle spalle del ponte:

a) caduta dall’alto in acqua con possibilità di annegamento nel periodo di portata massima del torrente b) caduta dall’alto in acqua senza rischio di annegamento nel periodo di magra del torrente. SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Dalla nuova cabina fino alla palazzina “servizi operai”, la nuova tubazione sarà posata interrata rispettando la distanza di ml. 10,00 dal ciglio della scarpata del torrente Rimone in ossequio alla Legge Provinciale di Trento n° 18 del 08-07-1976 e s.m.i. Dalla Palazzina fino alla passerella sottostante il ponte, le nuove tubazioni rimarranno interrate fino al ciglio della scarpata per, poi, essere posate a cielo aperto, all’interno di apposita canaletta, che verrà fissata sul lato esterno della stessa passerella fino all’altra sponda.

il torrente Rimone in periodo di massima portata

d’acqua con una profondità di circa 2,00 ml. e con una velocità di scorrimento stimata intorno a 1,50-2,00 mls

eventuali immagini, fotogrammi, fotorealistiche…

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il torrente Rimone in periodo di magra con una

profondità di circa 0,50 ml. d’acqua e con una velocità di scorrimento stimata intorno a 0,50 mls

… nella parte centrale del ponte in periodo di magra

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Prima di iniziare i lavori, a carico del DdL dell’impresa affidataria, dovrà essere tracciato sul posto l’andamento della nuova tubazione (con calcina bianca) sull’area a prato posta a lato del parcheggio fino all’inizio del ponte e, occorrerà decespugliare la scarpata sia all’inizio che alla fine del ponte. Prima si inizierà il decespugliamento all’inizio del ponte quindi, si procederà a quello di fine ponte. Successivamente verrà messa in opera la recinzione di protezione contro la caduta nella scarpata

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con APPRESTAMENTI con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

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come protezione per le cadute nella scarpata verranno messe in opera recinzioni di protezione con rete plasticata verde H ml. 2,00 (su ferri ø 18/20 per CA) nella zona tra la fine del filare di vite fino al termine dei cespugli prima dell’inizio del ponte. Tra la fine dei cespugli e l’ingresso al ponte, verranno messe in opera due file di recinzioni con le stesse caratteristiche di cui sopra. A fine ponte verrà messa in opera un’identica recinzione tra la scaletta d’accesso alla passerella e gli alberi. Il decespugliamento, dovrà essere eseguito con gli operatori imbracati e agganciati ad un solo corrente all’interno della campata fra due montanti del parapetto esistente così come evidenziato nel fotomontaggio inserito sotto La posa in opera della recinzione tra il filare della vite e gli ultimi cespugli dovrà essere posata con gli operatori in posizione verso il parcheggio. La posa in opera della doppia fila di recinzioni sulla scarpata dovrà avvenire con gli operatori imbragati e agganciati nel modo sopra indicato per il decespugliamento. Allo stesso modo dovrà essere eseguita la posa della recinzione posta a fine ponte. Si ricorda che l’utilizzo dell’imbracatura (DPI di IIIa categoria) prevede che il DdL debba, non solo, informare e formare i suoi addetti ma, deve provvedere anche al loro addestramento trattandosi di DPI considerati salvavita. In merito il DdL lascierà evidenza, nella documentazione allegata al POS, dell’avvenuta informazione, formazione e addestramento dei suoi operatori.

la rete di protezione fra la fine del vitigno e l’inizio

della posa delle reti nella scarpata (stralcio del layout di cantiere)

la rete di protezione dalla fine del vitigno (costo della

sicurezza)

la misura di coordinamento per le misure preventive e protettive previste per la posa in opera della doppia

fila di recinzioni nella scarpata

imbracatura EN361 con attacco dorsale e asole (con moschettoni) per attacco sternale

oltre a cordino con assorbitore di energia EN355 e

dispositivo retrattile EN360 I DPI di III° categoria previsti

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oppure,

in sostituzione del dispositivo retrattile:

dispositivo anticaduta di tipo guidato su fune di

ancoraggio flessibile EN353.2

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

BANCHINE PORTUALI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALBERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: urto accidentale del braccio dell’escavatore con i rami dell’albero nella zona parcheggio coperto per cicli e motocicli con possibili, impreviste, manovre fuori controllo verso l’uomo a terra

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Nella zona ante ponte, in corrispondenza del parcheggio coperto per motocicli la nuova tubazione passerà tra quest’ultimo e il traliccio ENEL rispettando la distanza dal ciglio della scarpata del torrente Rimone di ml. 10,00 in ossequio alla Legge Provinciale di Trento n° 18 del 08-07-1976. Essendo presente un albero di ciliege, tra i due manufatti, al fine di realizzare la tubazione interrata, viene lasciato alla committenza la scelta fra: a) tagliare alcune radici e i rami lasciando inalterate le altre parti dell’ albero; b) tagliare completamente l’albero con relativo estirpo delle radici

Presenza di alberi vicino al parcheggio coperto per cicli e motocicli e sul tragitto delle nuove tubazioni

(visto da Nord)

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Presenza di un albero di ciliege vicino al parcheggio coperto per cicli e motocicli e sul tragitto delle nuove

tubazioni (visto da Sud)

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) prima di iniziare i lavori, il DdL dell’impresa affidataria, dovrà tracciare sul posto l’andamento della nuova tubazione (con calcina bianca) tra il traliccio ENEL e il parcheggio coperto motocicli in modo da consentire alla committenza di rendersi conto esattamente della situazione e decidere fra la soluzione “a” oppure “b” sopra esplicitata La scelta di una delle due soluzioni, in capo alla committenza, verrà riportata al Direttore di cementeria che la comunicherà all’impresa esecutrice la quale: nel caso della soluzione “a”: in corrispondenza dei rami e delle radici che risulteranno interferenti con la posa della nuova tubazione dovranno, prioritariamente, essere attivate le misure di coordinamento per il taglio dei rami e l’estirpo delle radici sotto indicate nel caso della soluzione “b”: l’albero di ciliege verrà completamente tagliato e le sue radici estirpate prima dell’inizio della fase di scavo per la posa della nuova tubazione L’eventuale taglio dei rami non dovrà avvenire con la benna dell’escavatore, con l’uso di scale a pioli o doppie. Sarà facoltà dell’impresa esecutrice utilizzare una piattaforma elevatrice (cestello) o altra attrezzatura preventivamente concordata in una riunione di coordinamento con il CSE. L’ estirpo delle radici avverrà con l’ausilio dell’escavatore con l’uomo a terra che, durante le sue movimentazioni, dovrà rimanere al di fuori del raggio d’azione della macchina. L’uomo a terra potrà intervenire nelle operazioni, anche con l’ausilio di attrezzi manuali (badile, piccone, motosega…) solamente quando il braccio dell’escavatore sarà fermo e con la benna poggiata al suolo. Sia le operazioni conseguenti alla scelta della soluzione “a” (taglio dei rami con l’estirpo di alcune radici) che le operazioni di cui alla soluzione “b” dovranno avvenire seguendo le indicazioni contenute nei “quaderni di prevenzione lavoro” dediti alla “Sicurezza in Agricoltura” relativi a: “Abbattimento Alberi” editi dall’Assessorato alla Sanità, settore Sanità Pubblica, servizio Igiene del Lavoro della Regione Piemonte (allegato al PSC). I protocolli ivi previsti avranno prevalenza sulle prescrizioni eventualmente diverse contenute in questo PSC. In tal caso, dovrà essere indetta una specifica riunione di coordinamento che riveda le sopracitate procedure e relative misure di coordinamento Qualsiasi passaggio pedonale o carrale, in zona, potrà avvenire solamente al di fuori del raggio d’azione dell’escavatore e dagli spazi occupati dalle manovre degli autocarri o macchine di movimento terra seguendo rigorosamente le indicazioni dell’uomo a terra. A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

Operatore imbracato e agganciato con cordino

Gli operatori sul cestello dovranno indossare

imbracatura EN361 con attacco dorsale e asole

(con moschettoni) per attacco sternale cordino

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regolabile senza assorbitore di energia regolabile EN 354-358 (per lavori a trattenuta)

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

MANUFATTI INTERFERENTI O SUI QUALI INTERVENIRE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel titolo

RISCHI individuati: rischio: Rottura tubazioni di scarico acque meteoriche, tubazioni fognatura, tubazione acquedotto, linee elettriche e telefoniche, pozzi perdenti e non, cunicoli nella zona interessata dagli scavi

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SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Le scelte progettuali riferite alla posa dei nuovi cavi interrati sono state condizionate dall’obbligo di osservare le prescrizioni contenute nella Legge Provinciale di Trento (n° 18 del 08-07-1976 e s.m.i.) prevalente su altre norme e rappresentate dall’obbligo di effettuare scavi ad almeno 10 ml. dal ciglio della scarpata del torrente Rimone. Occorrerà intervenire tenendo conto delle interferenze dei numerosi sottoservizi.

Individuazione delle interferenze dei manufatti meglio rappresentate sul layout di cantiere alla tavola n° 03

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

riferite a: Traliccio ENEL

Il traliccio non sarà un manufatto su cui intervenire… rimane, comunque, una presenza interferenziale all’interno del cantiere verso la quale bisognerà mantenere, almeno, le seguenti attenzioni/prescrizioni: L’eventuale deposito di materiali con la gru su autocarro, potrà essere eseguito solo fino ad una distanza minima di 5 ml. dal traliccio (considerando l’effetto pendolo del materiale durante lo scarico con la gruetta). L’escavatore potrà manovrare il suo braccio solo in senso longitudinale (diritto). Nel caso la distanza avesse la necessità di diminuire per oggettive ragioni tecniche, l’escavatorista non dovrà movimentare il braccio dell’escavatore nella direzione del traliccio onde evitare un incauto o involontario urto. In questo caso, le manovre per lo scavo, il deposito del materiale di risulta, il suo caricamento sugli autocarri, la posa tubazioni, i reinterri … dovranno avvenire con la rotazione del braccio dell’escavatore verso la parte opposta del traliccio (si vedano gli schizzi sotto riportati in merito alla rotazione del braccio dell’escavatore e al posizionamento dell’uomo a terra nelle diverse fasi di lavoro) Qualsiasi passaggio pedonale o carrale, in zona, potrà avvenire solamente al di fuori del raggio d’azione dell’escavatore e dagli spazi occupati dalle manovre degli autocarri o macchine di movimento terra seguendo rigorosamente le indicazioni dell’uomo a terra.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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Lo scavo a sezione obbligata in prossimità del traliccio ENEL

Qualsiasi passaggio pedonale o carrale, in zona, potrà

avvenire solamente al di fuori del raggio d’azione dell’escavatore e dagli spazi occupati dalle manovre degli

autocarri o macchine di movimento terra seguendo rigorosamente le indicazioni dell’uomo a terra

idem come a lato

riferite a: Accessorio di copertura del parcheggio cicli e motocicli

L’accessorio non sarà un manufatto su cui intervenire… rimane, comunque, una presenza interferenziale all’interno del cantiere verso la quale bisognerà mantenere, almeno, la seguente attenzione/prescrizione: Le operazioni di scavo potranno iniziare solo dopo il taglio dei rami o l’asportazione totale dell’albero di ciliege. L’escavatore (che dovrà essere un mini escavatore) potrà manovrare il suo braccio solo in senso longitudinale (diritto). L’escavatorista non dovrà movimentare il braccio dell’escavatore nella direzione dell’accessorio. In questo caso, le manovre per lo scavo, il deposito del materiale di risulta, il suo caricamento sugli autocarri, la posa tubazioni, i reinterri … dovranno avvenire con la rotazione del braccio dell’escavatore verso la parte opposta dell’accessorio (si vedano gli schizzi sopra riportati –procedure traliccio- in merito alla rotazione del braccio dell’escavatore e al posizionamento dell’uomo a terra nelle diverse fasi di lavoro)

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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per le movimentazioni del mini escavatore e dell’uomo a

terra, si vedano i due schizzi sopra (procedure traliccio)

idem come a lato

riferite a: Interferenza con un pozzo perdente quasi dirimpetto al locale servizi operai

Dalle indagini eseguite durante i precedenti sopralluoghi, parrebbe che il pozzo con la relativa tubazione in cemento non sia funzionante. Le “memorie storiche” della cementeria, interpellate, non ne ricordano il tipo di utilizzo. Il pozzo perdente non è un manufatto su cui intervenire… Dovrà, comunque, rimanere nello stato di fatto in cui si trova pur rappresentando una presenza interferenziale all’interno del cantiere verso la quale bisognerà mantenere, almeno, le seguenti attenzioni/prescrizioni: 1) Poiché il diametro del pozzo si aggira intorno a ml. 1,50 (con una profondità di circa ml. 2,5 / 3,00) e la sua

copertura è rappresentata da una solettina di calcestruzzo d’epoca, l’eventuale deposito di materiali pesanti o il transito con macchine di Movimento Terra (MMT) sopra tale solettina, non potrà essere eseguito se non previa posa di idoneo lamierone atto a sopportare i carichi statici e dinamici dovuti al deposito dei materiali pesanti e al transito di MMT sopra accennati.

2) Qualsiasi passaggio pedonale o carrale non strettamente legato alle fasi di lavoro in atto, dovrà avvenire solamente al di fuori della zona interessata alla posa del lamierone.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

il pozzetto di chiusura del pozzo perdente

il pozzetto aperto del pozzo perdente

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l’interno del pozzo perdente

stralcio del layout identificativo dell’interferenza a lato

riferite a:

Interferenza con canaletta esterna contenente cavi elettrici, muretto in calcestruzzo, palo della segnaletica e palo d’illuminazione del piazzale

Il palo d’illuminazione e quello della segnaletica non sono manufatti su cui intervenire… Dovranno, comunque, rimanere funzionanti nello stato di fatto in cui si trovano pur rappresentando una presenza interferenziale all’interno del cantiere. Il muretto di calcestruzzo e la canaletta esterna contenente cavi elettrici sono, invece, manufatti e impianti su cui si deve intervenire per realizzare il passaggio della nuova tubazione. Queste le prescrizioni:

1) Risultando diverse le soluzioni progettualmente attuabili. Con il Progettista, si è concordemente stabilito di individuarla insieme all’impresa affidataria o sua autorizzata esecutrice in subappalto in un’apposita riunione di coordinamento prima dell’inizio degli specifici lavori. In quella stessa riunione, il Direttore della Cementeria fornirà le indicazioni che dovranno consentire di pianificare le fasi di lavoro in appalto in sicurezza per tutti gli operatori delle imprese esecutrici e lavoratori autonomi.

2) Salvo diversa soluzione, altrettanto o maggiormente sicura, che potrebbe emergere dalla riunione di coordinamento di cui sopra, le fasi/sottofasi necessarie alla realizzare della porzione di opera nella zona sopra specificata, verranno realizzate a mano con l’ausilio di attrezzature manuali

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

(infrastrutture) STRADE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso per strade presenti all’interno del cantiere, s’intendono (ad esempio) “autostrade, tangenziali, strade statali, provinciali, comunali,

consorziali, private, di servizio…” tutte quelle vie di transito carrali (e pedonali) che attraversano il cantiere Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(infrastrutture) FERROVIE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(infrastrutture) IDROVIE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(infrastrutture) AEROPORTI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) SCUOLE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

per scuole s’intendono (ad esempio) “asili nido, asili, scuole primarie, professionali, secondarie, superiori, università… ” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) OSPEDALI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

per ospedali s’intendono (ad esempio) “ospedali, cliniche pubbliche e/o private, pronto soccorso, presidi medici poliambulatoriali…” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

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indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) CASE DI RIPOSO presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) ABITAZIONI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

LINEE AEREE di servizi presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: elettrocuzione, folgorazione SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Le scelte progettuali riferite alla posa dei nuovi cavi interrati sono state condizionate dall’obbligo di osservare le prescrizioni contenute nella Legge Provinciale di Trento (n° 18 del 08-07-1976 e s.m.i.) prevalente su altre norme e soluzioni tecniche rappresentate dall’obbligo di effettuare scavi ad almeno 10 ml. dal ciglio della scarpata del torrente Rimone. Occorrerà intervenire tenendo conto delle interferenze dei cavi nudi in tensione in arrivo all’officina ad un’altezza di circa ml. 6,00..

Individuazione dell’interferenza della linea elettrica con cavi nudi scoperti che risulta meglio rappresentate sul

layout di cantiere alla tavola n° 03

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI

VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite:

(All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) l’escavatore dovrà lavorare in modo che con il suo sbraccio (alla massima estensione) non si avvicini a meno di 5 ml. dai conduttori nudi in tensione.

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Il momentaneo accumulo del materiale di risulta o il carico su autocarri dovrà avvenire sul lato opposto ai cavidotti. Nel caso, per evidenti situazioni oggettive, la distanza di sicurezza dei 5,00 ml. con l’escavatore medio non potesse essere assicurata, lo scavo dovrà essere eseguito con un miniescavatore con le stesse prescrizioni relative alle distanze dai cavi nudi, in tensione, non protetti

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

L’escavatore di tipo medio non potrà essere utilizzato se

il braccio, nella sua massima estensione, non potrà garantire i 5,00 ml. dalla più vicina catenaria

dell’elettrodotto con cavi nudi non protetti e in tensione

Nel caso non si potesse utilizzare l’escavatore medio per

le ragioni espresse a lato, dovrà essere utilizzato un miniescavatore con le stesse prescrizioni relative alle

distanze dai cavi nudi, in tensione, non protetti

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

CONDUTTURE SOTTERRANEE di servizi presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel titolo

RISCHI individuati: rischio: Rottura tubazioni di scarico acque meteoriche, tubazioni fognatura, tubazione acquedotto, linee elettriche e telefoniche, cunicoli nella zona interessata dagli scavi

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Le scelte progettuali riferite alla posa dei nuovi cavi interrati sono state condizionate dall’obbligo di osservare le prescrizioni contenute nella Legge Provinciale di Trento (n° 18 del 08-07-1976 e s.m.i.) prevalente su altre norme e rappresentate dall’obbligo di effettuare scavi ad almeno 10 ml. dal ciglio della scarpata del torrente Rimone. Occorrerà intervenire tenendo conto delle interferenze dei numerosi sottoservizi.

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Individuazione delle interferenze dei manufatti che risultano meglio rappresentate sul layout di cantiere alla

tavola n° 03

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

riferite a: Caditoie al limite del parcheggio e tubazioni in attraversamento verso il torrente Rimone.

Le caditoie non saranno manufatti sui quali intervenire… sono, comunque, presenze interferenziali all’interno del cantiere verso le quali bisognerà mantenere, almeno, le seguenti attenzioni/prescrizioni: Lo scavo in corrispondenza dei tratti di collegamento fra le caditoie e il ciglio del torrente Rimone avverrà con l’ausilio dell’uomo a terra con le specifiche procedure espresse nel paragrafo “manufatti interferenti…”. Non passare sulle caditoie con mezzi pesanti o macchine di movimento terra (MMT) Non coprire/otturare la caditoia e il sottostante pozzetto con materiale (di qualsiasi genere… in modo particolare con lavaggi di calcestruzzo) in quanto la funzione di smaltimento delle acque piovane del parcheggio deve, sempre, rimanere in funzione. Lo scarico nel torrente Rimone è consentito solo per l’acqua piovana proveniente dagli eventi atmosferici.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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caditoie al limite del parcheggio e tubazioni in attraversamento, sul prato verso il torrente Rimone

particolare della caditoia e indicazione del suo attraversamento nel prato verso il torrente Rimone

riferite a: Interferenza con tubazione acquedotto e scarico pluviale palazzina servizi operai

La tubazione dell’acquedotto (che arriva fino al pozzetto all’inizio della passerella) e lo scarico del pluviale della palazzina servizi operai non sono manufatti su cui intervenire… Dovranno, comunque, rimanere funzionanti nello stato di fatto in cui si trovano pur rappresentando una presenza interferenziale all’interno del cantiere verso la quale bisognerà mantenere, almeno, la seguente attenzione/prescrizione: 1) Durante lo scavo per la nuova tubazione, l’escavatore intersecherà obbligatoriamente la tubazione

dell’acquedotto e lo scarico del pluviale. Per quanto riguarda la direzione dell’acquedotto (nell’attraversamento tra la palazzina e la zona verde vicino al ciglio della scarpata) è identificata dalla diversa pavimentazione (vedasi primo fotogramma) mentre per quanto riguarda lo scarico del pluviale, nonostante si siano effettuate prove (anche con sversamento d’acqua) non si è riusciti a capirne la direzione che “dovrebbe” (a ragion di logica) essere posizionata lungo la linea indicata nella terza fotografia. Non si è riusciti ad identificare la profondità di entrambe le tubazioni che “si presuppone” possano essere intorno ai 60-80 max 100 cm. sotto l’estradosso della pavimentazione. Durante questa fase di lavoro, un uomo a terra dirigerà le operazioni dell’escavatorista aiutandosi, anche, con attrezzi manuali (badile, piccone…) alle seguenti prescrizioni:

a) durante l’avvicinamento e la ricerca vicini allo scavo, il braccio dell’escavatore dovrà essere fermo con la benna posata a terra;

b) durante la movimentazione del braccio dell’escavatore, l’operatore a terra dovrà rimanere al di fuori del raggio d’azione dello stesso. (si vedano gli schizzi sopra riportati –procedure traliccio- in merito alla rotazione del braccio dell’escavatore e al posizionamento dell’uomo a terra nelle diverse fasi di lavoro)

2) Qualsiasi passaggio pedonale o carrale, in zona, potrà avvenire solamente al di fuori del raggio d’azione dell’escavatore e dagli spazi occupati dalle manovre degli autocarri o macchine di movimento terra.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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riferite a: Interferenza con numerose presenze di sottoservizi (idrici, elettrici, telefonici…) da “dopo il ponte” fino

all’arrivo della nuova tubazione nel fabbricato “officina meccanica” ATTENZIONE: le foto sotto inserite rappresentano i sottoservizi che si sono riusciti ad individuare attraverso pozzetti, tagli e ripristini della pavimentazione… ma, non sono sicuramente gli unici sottoservizi presenti e l’andamento indicato deve essere considerato “di massima” Lo scavo verrà eseguito con escavatore la cui benna non dovrà superare la larghezza di cm. 50 per evitare, durante questa fase di lavoro, possibili danni ai sottoservizi esistenti.

(ATTENZIONE: nel tratto intercorrente fra la “fine ponte” e la “fine della nuova tubazione nell’officina

meccanica”, l’escavatore dovrà operare con una benna di larghezza non superiore a cm. 50) Durante questa fase di lavoro, un uomo a terra dirigerà le operazioni dell’escavatorista aiutandosi, anche, con

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attrezzi manuali (badile, piccone…) alle seguenti prescrizioni: a) durante l’avvicinamento e la ricerca vicini allo scavo, il braccio dell’escavatore dovrà essere fermo; b) durante la movimentazione del braccio dell’escavatore, l’operatore a terra dovrà rimanere al di fuori del

raggio d’azione dello stesso. (si vedano gli schizzi sopra riportati –procedure traliccio- in merito alla rotazione del braccio dell’escavatore e al posizionamento dell’uomo a terra nelle diverse fasi di lavoro)

Qualsiasi passaggio pedonale o carrale, in zona, potrà avvenire solamente al di fuori del raggio d’azione dell’escavatore e dagli spazi occupati dalle manovre degli autocarri o macchine di movimento terra.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

ALTRI CANTIERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: interferenza delle lavorazioni di cantiere con l’attività della cementeria

planimetria di progetto definitiva

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Serie di fotografie dello stato di fatto dimostranti le interferenze con l’attività della cementeria

La zona parcheggio per i dipendenti vista dalla zona dove

verrà realizzata la nuova cabina

la zona parcheggio vista dalla palazzina servizi operai

la zona di transito pedonale e carrale della guardiania

la zona di transito pedonale e carrale sul ponte-

passerella

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la zona di transito pedonale e carrale con manovra degli

autocarri, muletti…

transito e manovre di macchine vicino al ponte-

passerella

transito e manovre di macchine vicino alla tramoggia /

silos

La zona della tramoggia / silos

la zona locale officina

la zona locale officina

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Sulla parte del ponte, per evitare maggiori interferenza, si è concordato con il Progettista che la nuova tubazione verrà posata su canaletta posta sul parapetto esterno della passerella sottostante il passaggio pedonale e carrale. Dovendo interrare i nuovi cavi nelle zone “pre” e “post” ponte, la scelta è caduta sulla decisione di recintare l’area interessata alle lavorazioni con tipologie diverse di recinzioni a secondo dei tratti interessati dalle lavorazioni.

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Individuazione delle interferenze con l’attività che risultano meglio rappresentate sul layout di cantiere alla tavola

n° 03

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) L’area di cantiere verrà recintata con diverse tipologie di recinzioni nel modo indicato sui layout di cantiere allegati (in particolare sulla tavola n° 2) Nella zona dove la recinzione sarà composta da new-jersey in pvc (uno bianco+uno rosso…) le lavorazioni verranno effettuate all’interno dell’area delimitata. Nel caso la fase di lavoro composta da scavo, posa sottofondo, posa cavi, reinterro non venga ultimata entro le canoniche ore 12,00 e, successivamente, entro le ore 17,00, il Datore di Lavoro dell’impresa esecutrice dovrà provvedere a posare idonei lamieroni atti a sopportare il carico carrale degli autocarri della cementeria per tutta la durata della “pausa pranzo di mezzogiorno” e durante il fermo cantiere serale e notturno. Durante le ore lavorative, con scavo aperto, non potranno essere autorizzati transiti che, nelle manovre, possano arrivare a meno di 3 ml. dagli scavi aperti. In questo caso, l’uomo a terra fungerà anche da moviere e dovrà essere preventivamente informato e formato, da parte del proprio Datore di Lavoro insieme al Direttore della Cementeria, sui rischi interferenti con la Cementeria. Della sua informazione e formazione, verrà data dimostrazione attraverso la redazione di un apposito verbale che, sottoscritto da tutte le parti, verrà consegnato al RL, DL e al CSE.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza) paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento del cantiere

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visibilità preferibilmente di colore arancione.

VIABILITA’ presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso per viabilità s’intende il transito limitato alla proprietà della committenza per (ad esempio) carico-scarico, vie di fuga, emergenze

di pronto soccorso e/o antincendio… diritti di passaggio pedonali, sentieri, mulattiere comunali…) Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: investimento SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) la scelta progettuale definita consiste nella decisione di segregare il cantiere con diverse tipologie di recinzione con l’indicazione degli andamenti pedonali e carrali cantieristici e della cementeria.

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) la viabilità pedonale e carrale per il cantiere è stata evidenziata nell’allegato layout di cantiere sulla tavola n° 02. Nella tavola si evidenzia lo sfasamento dell’interferenza viaria tra il cantiere e la cementeria. In particolare, per la viabilità pedonale sul ponte, dovrà essere utilizzato il percorso sotto indicato con schizzo e fotomontaggio

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

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gli operatori delle imprese in cantiere, non dovranno utilizzare il ponte carrale ma la passerella pedonale

indicato dalla freccia rossa…

… e la sottostante passerella dove, sul parapetto

esterno, andrà ancorata la canaletta porta cavi per la nuova tubazione

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza) paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento del cantiere

RUMORE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio pur tenendo conto del rumore di fondo rappresentato dallo stabilimento in attività. Il cantiere è verosimilmente distante. Le attività con maggiore produzione di rumore sono rappresentate dagli escavatori e dagli eventuali autocarri durante gli scavi a cielo aperto che andranno trattati nel POS dell’impresa esecutrice in quanto facenti parte di rischi propri a carico del suo DdL

POLVERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio

FIBRE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

FUMI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

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Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

VAPORI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

GAS presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ODORI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno dello stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

10 Rischi presenti all’interno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’esterno dell’area stessa

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub “1” All. XV punto 2.2.1 lett. “c” All. XV.2 All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

FALDE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

FOSSATI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALVEI FLUVIALI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

BANCHINE PORTUALI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALBERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

MANUFATTI INTERFERENTI O SUI QUALI INTERVENIRE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(infrastrutture) STRADE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso per strade presenti all’interno del cantiere, s’intendono (ad esempio) “autostrade, tangenziali, strade statali, provinciali, comunali,

consorziali, private, di servizio…” tutte quelle vie di transito carrali (e pedonali) che attraversano il cantiere Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(infrastrutture) FERROVIE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(infrastrutture) IDROVIE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

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Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(infrastrutture) AEROPORTI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) SCUOLE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

per scuole s’intendono (ad esempio) “asili nido, asili, scuole primarie, professionali, secondarie, superiori, università… ” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) OSPEDALI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

per ospedali s’intendono (ad esempio) “ospedali, cliniche pubbliche e/o private, pronto soccorso, presidi medici poliambulatoriali…” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) CASE DI RIPOSO presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) ABITAZIONI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

LINEE AEREE di servizi presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

CONDUTTURE SOTTERRANEE di servizi presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel titolo

RISCHI individuati: rischio: elettrocuzione (mortale), folgorazione (con conseguenze patologiche importanti)…

Interruzione di servizi elettrici, idrici, telefonici, telematici, informatici indispensabili al funzionamento della cementeria.

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO si vedano le scelte progettuali e organizzative con relative misure di coordinamento presenti nel precedente

titolo 09 al paragrafo CONDUTTURE SOTTERRANEE di servizi

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

si vedano le procedure / prescrizioni contenute nel precedente titolo 09 al paragrafo CONDUTTURE SOTTERRANEE di servizi

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

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preferibilmente di colore arancione.

ALTRI CANTIERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel titolo

RISCHI individuati: rischio: interferenza delle lavorazioni di cantiere con l’attività della cementeria

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO si vedano le scelte progettuali e organizzative con relative misure di coordinamento presenti nel precedente

titolo 09 al paragrafo INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

si vedano le procedure / prescrizioni contenute nel precedente titolo 09 al paragrafo INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza) paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento del cantiere

VIABILITA’ presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso per viabilità s’intende il transito limitato nella proprietà della committenza per (ad esempio) carico-scarico, vie di fuga,

emergenze di pronto soccorso e/o antincendio… diritti di passaggio pedonali, sentieri, mulattiere comunali…) Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: investimenti SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

si vedano le scelte progettuali e organizzative con relative misure di coordinamento presenti nel precedente titolo 09 al paragrafo VIABILITA’

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

si vedano le procedure / prescrizioni contenute nel precedente titolo 09 al paragrafo VIABILITA’ LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

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(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza) paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento del cantiere

RUMORE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio pur tenendo conto del rumore di fondo rappresentato dallo stabilimento in attività. Il cantiere è verosimilmente distante. Le attività con maggiore produzione di rumore sono rappresentate dagli escavatori e dagli eventuali autocarri durante gli scavi a cielo aperto che andranno trattati nel POS dell’impresa esecutrice in quanto facenti parte di rischi propri a carico del suo DdL

POLVERI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio

FIBRE presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

FUMI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

VAPORI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

GAS presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ODORI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO presenti all’interno del cantiere con rischi trasmissibili all’esterno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

11 Rischi presenti all’esterno dell’area di cantiere che possono essere trasmessi all’interno dell’area di

cantiere All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub “1” All. XV punto 2.2.1 lett. “b” “b1” “b2”

All. XV.2 All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

FALDE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

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indicato nel titolo

FOSSATI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALVEI FLUVIALI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

BANCHINE PORTUALI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALBERI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

MANUFATTI INTERFERENTI O SUI QUALI INTERVENIRE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(infrastrutture) STRADE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso per strade presenti all’interno del cantiere, s’intendono (ad esempio) “autostrade, tangenziali, strade statali, provinciali, comunali,

consorziali, private, di servizio…” tutte quelle vie di transito carrali (e pedonali) che attraversano il cantiere Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

investimenti, incidenti con automobili, autocarri leggeri tipo Dayly e con automezzi pesanti

la provinciale limitrofa all’ingresso del cantiere vista verso Sarche di Calavino

la provinciale limitrofa all’ingresso del cantiere vista

dalla parte opposta SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulle tavole 02 e 03

stralcio del layout di cantiere per la viabilità esterna interferente con il cantiere

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PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 contenenti le procedure / prescrizioni, attenzioni e indicazioni in

merito alla viabilità esterna interferente con il cantiere

(infrastrutture) FERROVIE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(infrastrutture) IDROVIE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(infrastrutture) AEROPORTI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) SCUOLE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

per scuole s’intendono (ad esempio) “asili nido, asili, scuole primarie, professionali, secondarie, superiori, università… ” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) OSPEDALI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

per ospedali s’intendono (ad esempio) “ospedali, cliniche pubbliche e/o private, pronto soccorso, presidi medici poliambulatoriali…” Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) CASE DI RIPOSO presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

(edifici con particolari esigenze di tutela) ABITAZIONI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

LINEE AEREE di servizi presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

CONDUTTURE SOTTERRANEE di servizi presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

ALTRI CANTIERI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

VIABILITA’ presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso per viabilità s’intende il transito limitato nella proprietà della committenza per (ad esempio) carico-scarico, vie di fuga,

emergenze di pronto soccorso e/o antincendio… diritti di passaggio pedonali, sentieri, mulattiere comunali…) Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

RUMORE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

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indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio pur tenendo conto del rumore di fondo rappresentato dallo stabilimento in attività. Il cantiere è verosimilmente distante. Le attività con maggiore produzione di rumore sono rappresentate dagli escavatori e dagli eventuali autocarri durante gli scavi a cielo aperto che andranno trattati nel POS dell’impresa esecutrice in quanto facenti parte di rischi propri a carico del suo DdL

POLVERI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo. non vi sono, allo stato, condizioni che possono far pensare all’eventuale presenza di questo rischio pur tenendo conto dell’attività della cementeria. Infatti il monitoraggio delle polveri è continuo (24h su 24) e collegato con l’Ente di controllo ASL/ARPA territorialmente competenti. Lo si può evidenziare dalle sottostanti fotografie dove si evince l’assenza di polveri sulle vie di percorrenza carrale e pedonale oltre che sui mezzi in attività.

FIBRE presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

FUMI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

VAPORI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

GAS presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

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indicato nel titolo

ODORI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO presenti all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere stesso

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo

LAVORI STRADALI E AUTOSTRADALI al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante All. XV punto 2.2.1. lett. “b1” presenti all’esterno del

cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto

indicato nel titolo

RISCHIO ANNEGAMENTO All. XV punto 2.2.1. lett. “b2” presente all’esterno del cantiere con rischi trasmissibili all’interno del cantiere

Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto non è presente quanto indicato nel titolo il rischio annegamento è presente all’interno del cantiere durante la fasi di posa delle recinzioni e delle protezioni sulla scarpata ed è stato trattato nel titolo 09 al paragrafo ALVEI e SCARPATE

12 Organizzazione del cantiere: le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le

segnalazioni All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “a” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

RECINZIONE DEL CANTIERE … SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Poiché i rischi delle lavorazioni presenti nell’area di cantiere e quelli presenti all’interno della cementeria sono stati valutati, in sede progettuale, notevolmente diverse a secondo delle zone, si è optato per la scelta di recinzioni diverse in funzione della posizione in cui andranno posate. Si è determinato la scelta della recinzione di tipo “A” laddove gli Operatori avranno la necessità di una protezione più rassicurante (rete metallica prefabbricata H ml. 2,00 su supporti in calcestruzzo) Si è determinato la scelta della recinzione di tipo “B” laddove gli Operatori avranno la necessità di una protezione sufficiente (rete plasticata verde H ml. 2,00 su ø 18/20 per CA) Si è determinato la scelta della recinzione di tipo “C” laddove gli Operatori avranno la necessità di una protezione sufficiente ma necessariamente flessibile nei sicuri spostamenti durante la fasi di lavoro (new-jersey in plastica con riempimento ad acqua o sabbia)

Nel layout di cantiere individuata con la lettera A

(costo della sicurezza)

Nel layout di cantiere individuata con la lettera B

(costo della sicurezza)

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 44 di pag. 98

Nel layout di cantiere individuata con la lettera C

(costo della sicurezza)

Recinzione “A”: recinzione con pannello in rete metallica prefabbricata poggiante su supporti in calcestruzzo H ml. 2,00 Recinzione “B”: recinzione in rete plasticata di colore verde (ci si trova in ambiente protetto da vincoli paesistici) fissata su ferri per C.A. ø 18/20 Recinzione “C”: recinzione in new-jersey in plastica a riempimento d’acqua o sabbia posati nell’ordine di uno rosso, spazio di ml. 0,50 e uno bianco …

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

vedasi sul layout di cantiere alla tavola n° 02 le procedure / prescrizioni / indicazioni / attenzioni da mettere in atto nei luoghi e durante la posa delle recinzioni

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza) paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento del cantiere

… ACCESSI AL CANTIERE … SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02

stralcio del layout di cantiere relativo agli accessi sulla tavola n° 02

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI

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VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02

… LE SEGNALAZIONI (cartellonistica) Dall’analisi effettuata si è pervenuti all’individuazione di possibili rischi in quanto è presente quanto indicato nel

titolo RISCHI individuati:

rischio: interferenze che possono produrre eventi infortunistici importanti in assenza di idonea segnalazione nel cantiere necessaria agli addetti e/o agli estranei a ricevere l’informazione trasmessa dai pittogrammi

*** eventuali immagini, fotogrammi, fotorealistiche…

*** eventuali immagini, fotogrammi, fotorealistiche…

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) E’ stato concordato con il progettista che la cartellonistica e la segnaletica di cantiere sarebbe stata trattata,

nel PSC, dal CSP. ***

eventuali schizzi, disegni, immagini, fotogrammi, fotomontaggi, fotorealistiche…

*** eventuali schizzi, disegni, immagini, fotogrammi,

fotomontaggi, fotorealistiche… …

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02 LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (DPC)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per

gli addetti alle emergenze

(costo della sicurezza)

paletta in caso di uomo a terra deputato a dirigere il traffico

carrale e pedonale della cementeria in attraversamento

del cantiere

Tipologia cartello Informazione trasmessa Collocazione in cantiere Responsabile installazione e controlli

ALL’ INGRESSO PEDONALE SU STRADA PROVINCIALE

Datore di Lavoro dell’impresa affidataria o suo Direttore Tecnico di cantiere oppure suo

capocantiere. La mansione

responsabile della gestione e del controllo dell’installazione dovrà essere indicata nel POS

CARTELLO EDILIZIO-URBANISTICO

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

DIVIETO DI ACCESSO AI NON ADDETTI AI

LAVORI

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

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OBBLIGO DI INDOSSARE IL CASCO

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

Datore di Lavoro

dell’impresa affidataria o suo Direttore Tecnico di cantiere oppure suo

capocantiere. La mansione

responsabile della gestione e del controllo dell’installazione dovrà essere indicata nel POS

OBBLIGO DI INDOSSARE LE SCARPE

ANTINFORTUNISTICHE

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

OBBLIGO DI INDOSSARE I GUANTI DA LAVORO

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

CHIUDERE IL CANCELLO

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

INGRESSO OBBLIGATORIO PER I

PEDONI

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

OBBLIGO DI INDOSSARE IL GILET AD ALTA

VISIBILITA’

All'ingresso del cantiere a sinistra dell’accesso pedonale

ALL’ INGRESSO CARRALE SU STRADA E SUL PARCHEGGIO

DIVIETO DI ACCESSO AI NON ADDETTI AI

LAVORI

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

OBBLIGO DI INDOSSARE IL CASCO

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

OBBLIGO DI INDOSSARE LE SCARPE

ANTINFORTUNISTICHE

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

OBBLIGO DI INDOSSARE I GUANTI DA LAVORO

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

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CHIUDERE IL CANCELLO

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

Datore di Lavoro

dell’impresa affidataria o suo Direttore Tecnico di cantiere oppure suo

capocantiere. La mansione

responsabile della gestione e del controllo dell’installazione dovrà essere indicata nel POS

OBBLIGO DI INDOSSARE IL GILET AD ALTA

VISIBILITA’

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

DIVIETO D’ACCESSO AI PEDONI

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

VELOCITA’ MASSIMA IN CANTIERE

All'ingresso del cantiere a destra dell’accesso carrale

su strada e sul cancello carrale nel parcheggio

IN VARIE POSIZIONI (vedere la “collocazione” e il layout di cantiere n° 02)

ATTENZIONE: AUTOCARRI IN

MANOVRA

a) All’ingresso del parcheggio della cementeria vicino alla palazzina “servizi operai”

b) all’inizio del ponte verso la

passerella pedonale

ATTENZIONE: LAVORI IN CORSO

a) all’inizio del ponte verso la

passerella pedonale b)

prima della tramoggia/silos (vedere layout tav. 2 e 3)

c) dopo la tramoggia/silos

(vedere layout tav. 2 e 3) d)

nella strettoia dell’officina elettrica (vedere layout tav.

2 e 3)

ATTENZIONE: CAVI NUDI AEREI IN

TENSIONE

Sotto l’arrivo dei cavi dell’elettrodotto all’officina

elettrica

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CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO

Nel locale uffico-spogliatoio-ricovero

ESTINTORE A POLVERE Nel locale uffico-spogliatoio-ricovero

13 Organizzazione del cantiere: i servizi igienico-assistenziali

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “b” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

LOCALE / MONOBLOCCO DESTINATO AD UFFICIO SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) In cantiere verrà installato un monoblocco prefabbricato da adibire a locale ufficio. L’ubicazione che appare adeguata, risulta identificata nell’allegato layout di cantiere alla tavola n° 02

Ubicazione dei servizi igienico-assistenziali

Simil monoblocco per ufficio

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure / prescrizioni (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Il locale potrà essere utilizzato anche da altre imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti con le

modalità e le condizioni concordate con l’impresa esecutrice affidataria che dovranno risultare nei rispettivi POS validati dal CSE (POS per le sole imprese esecutrici).

Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento del locale in modo pulito ed efficiente

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

LOCALE / MONOBLOCCO DESTINATO A SPOGLIATOIO E LOCALE DI RIPARO EVENTI ATMOSFERICI SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) In cantiere verrà installato un monoblocco prefabbricato da adibire a locale spogliatoio e riparo da intemperie. L’ubicazione che appare adeguata, risulta identificata nell’allegato layout di cantiere sulla tavola n° 02

Ubicazione dei servizi igienico-assistenziali

Simil monoblocco per spogliatoio e riparo da intemperie con simil armadietto a doppio scompartimento per ogni

operatore presente in cantiere

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Il locale potrà essere utilizzato anche da altre imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti con le

modalità e le condizioni concordate con l’impresa esecutrice affidataria che dovranno risultare nei rispettivi POS validati dal CSE (POS per le sole imprese esecutrici).

Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento del locale in modo pulito ed efficiente

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

LOCALE / MONOBLOCCO DESTINATO A W.C. SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Verrà installato un prefabbricato da adibire ad uso wc. Il wc sarà di tipo chimico con l’acqua potabile prelevata da una spina posta sul fondo di una cisterna in pvc rinforzato e gabbia metallica di contenimento. L’ubicazione che appare adeguata, risulta identificata nell’allegato layout di cantiere sulla tavola n° 02

Ubicazione dei servizi igienico-assistenziali

Simil wc chimico con carta igienica in apposito

contenitore

simil cisterna per pulizia personale

simil contenitore di sapone liquido e salviettine di carta

monouso per asciugarsi su apposito contenitore

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Il locale potrà essere utilizzato anche da altre imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti con le

modalità e le condizioni concordate con l’impresa esecutrice affidataria che dovranno risultare nei rispettivi POS validati dal CSE (POS per le sole imprese esecutrici).

Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento del locale in modo pulito ed efficiente

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A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

LOCALE / MONOBLOCCO DESTINATO A DEPOSITO DI ATTREZZI SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) In cantiere verrà installato un monoblocco prefabbricato da adibire a deposito di attrezzi. L’ubicazione che appare adeguata, risulta identificata nell’allegato layout di cantiere.

Ubicazione dei servizi igienico-assistenziali

Simil box per deposito attrezzature

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Il locale potrà essere utilizzato anche da altre imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti con le

modalità e le condizioni concordate con l’impresa esecutrice affidataria che dovranno risultare nei rispettivi POS validati dal CSE (POS per le sole imprese esecutrici).

Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento del locale in modo pulito ed efficiente

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

14 Organizzazione del cantiere: la viabilità principale di cantiere

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “c” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

VIABILITA’ DI CANTIERE “CARRALE” SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02 e 03

stralcio del layout di cantiere sulla tavola 02 relativo alla viabilità carrale

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

vedasi layout di cantiere sulla tavola 02 e 03

VIABILITA’ DI CANTIERE “PEDONALE” SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulle tavole 02 e 03 di cui sopra se ne vede lo stralcio

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

vedasi layout di cantiere sulle tavole 02 e 03

15 Organizzazione del cantiere: gli impianti di alimentazione e reti principali di … All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “d” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

… ELETTRICITA’ (impianto elettrico compreso l’eventuale impianto di illuminazione del cantiere) … SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà realizzato l’impianto elettrico

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di cantiere. L’energia elettrica sarà fornita da un generatore e riguarderà solamente l’alimentazione di piccoli utensili

Tuttavia, ci potrebbe essere la possibilità che la cementeria possa fornire l’energia elettrica necessaria alla realizzazione dell’opera.

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

non vi è stata la necessità di definire procedure / prescrizioni (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà realizzato l’impianto elettrico di cantiere. L’energia elettrica sarà fornita da un generatore e riguarderà solamente l’alimentazione di piccoli utensili

Tuttavia, essendoci la possibilità che la cementeria possa fornire l’energia elettrica necessaria alla realizzazione dell’opera, nel caso ciò avvenisse, queste sono le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) L'impianto elettrico dovrà essere realizzato utilizzando personale esclusivamente qualificato e regolarmente abilitato così come previsto dalla normativa in vigore. L’installatore incaricato della realizzazione dell'impianto avrà cura di lasciare, in cantiere, una copia della dichiarazione di conformità L’eventuale utilizzo da parte delle imprese subappaltatrici o dei lavoratori autonomi, potrà avvenire solamente dopo aver concordato l’allacciamento con l’impresa affidataria principale e dovrà essere esplicitato nei rispettivi POS Solo l’installatore qualificato e autorizzato dall’impresa esecutrice affidataria, potrà effettuare interventi di modifica all’impianto S’intendono assolutamente vietati gli allacciamenti di fortuna o eseguiti su contatori della cementeria esistenti salvo (per quanto riguarda la sola questione di sicurezza sul lavoro) che venga rilasciata specifica dichiarazione di conformità da parte dell’impiantista abilitato e incaricato dall’impresa esecutrice affidataria. I conduttori dovranno essere completamente interrati o, quando posati sul terreno, idoneamente protetti da assi da ponte o, se aerei, posti ad un’altezza tale da non creare interferenze con qualsiasi lavorazione o passaggio di autoveicoli, persone o essere interferenti con movimenti di macchine o attrezzature atte al sollevamento di persone o materiali (ad esempio: gru, autogru, merlo, argano…). A tal proposito l’installatore lascerà in cantiere anche una copia dello schema dell’impianto elettrico con evidenziate le caratteristiche relative alla posizione planimetrica e spaziale dei cavi con le protezioni attuate. Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento dell’impianto elettrico in modo efficiente

… ACQUA (impianto di acqua corrente potabile di cantiere) … SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà realizzato l’impianto idrico. L’alimentazione di acqua potabile per lavarsi sarà garantita da una cisterna in plastica rinforzato mentre per dissetarsi, gli operatori verranno riforniti con bottigliette in plastica monouso di acqua minerale.

… GAS (impianto di gas di cantiere) … SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà installato un impianto di gas

… ALTRO (impianti di qualsiasi tipo di energia di cantiere) SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà installato un altro tipo di impianto

16 Organizzazione del cantiere: gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “e” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

… ELETTRICITA’ (impianto elettrico di messa a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche di cantiere)

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con

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relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non verrà installato l’impianto di messa a terra mentre per l’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche viene demandato al DdL dell’impresa affidataria.

Tuttavia, ci potrebbe essere la necessità di dover installare l’impianto elettrico di messa a terra necessario ad eventuali attrezzature o impianti al momento non prevedibili

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) L'impianto elettrico di messa a terra e quello, eventuale, di protezione contro le scariche atmosferiche, dovrà essere realizzato utilizzando personale esclusivamente qualificato e regolarmente abilitato così come previsto dalla normativa in vigore. L’installatore incaricato della realizzazione dell'impianto (degli impianti) avrà cura di lasciare, in cantiere, una copia della dichiarazione di conformità L’installatore lascerà in cantiere anche una copia dello schema dell’impianto di messa a terra con evidenziate le caratteristiche relative alla posizione planimetrica e spaziale dei cavi e delle puntazze con le protezioni attuate Sarà compito dell’impresa esecutrice affidataria verificare o, far verificare, la necessità della predisposizione dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. All’esito positivo della verifica, l’impianto dovrà essere realizzato utilizzando personale esclusivamente qualificato e regolarmente abilitato così come previsto dalla normativa in vigore e l’intero impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, dovrà essere schematizzato su di una tavola grafica a cura dell’impiantista incaricato e lasciato in cantiere. L’eventuale utilizzo da parte delle imprese subappaltatrici o dei lavoratori autonomi, potrà avvenire solamente dopo aver concordato l’allacciamento con l’impresa affidataria principale e dovrà essere esplicitato nei rispettivi POS. Solo l’installatore qualificato e autorizzato dall’impresa esecutrice affidataria, potrà effettuare interventi di modifica all’impianto (agli impianti) S’intendono assolutamente vietati gli allacciamenti di fortuna o eseguiti su impianti esistenti di utenti salvo (per quanto riguarda la sola questione di sicurezza sul lavoro) che venga rilasciata specifica dichiarazione di conformità da parte dell’impiantista abilitato incaricato dall’impresa esecutrice affidataria Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento dell’impianto elettrico di messa a terra in modo efficiente. Al DdL dell’impresa esecutrice affidataria rimarrà in capo l’obbligo del mantenimento efficiente dell’ eventuale impianto di protezione contro le scariche atmosferiche a terra in modo efficiente.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

17 Organizzazione del cantiere: le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 102

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “f” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè la consultazione dei rappresentanti della sicurezza è obbligatoria per Legge.

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) I DdL di ogni impresa esecutrice, prima dell’accettazione del PSC e delle eventuali modifiche apportate allo

stesso, dovranno mettere a disposizione, almeno 10 gg. prima dell’inizio dei rispettivi lavori (art. 100 comma 4 del decreto) il PSC ai propri RLS o RLST.

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In merito alle disposizioni contenute nell’articolo in trattazione, ogni DdL, dovrà dare dimostrazione dell’effettiva sua osservanza attraverso l’inserimento nel POS di una delle seguenti modalità:

la consultazione del RLS (intraziendale) con chiarimenti sul PSC e con il RLS che formula proposte. In questo caso, il RLS potrebbe dimostrare il suo coinvolgimento attraverso la sottoscrizione del POS del suo DdL allegando le proposte formulate

oppure la consultazione del RLS (intraziendale) con chiarimenti sul PSC e con il RLS che non formula proposte. In questo caso, il RLS potrebbe dimostrare, comunque, il suo coinvolgimento attraverso la sottoscrizione del POS del suo DdL anche senza allegare alcuna proposta

oppure la consultazione del RLST (Territoriale) con chiarimenti sul PSC e con il RLST che formula proposte. In questo caso, il RLST potrebbe dimostrare il suo coinvolgimento attraverso la sottoscrizione del POS del DdL allegando le proposte formulate

oppure la consultazione del RLST (Territoriale) con chiarimenti sul PSC e con il RLS che non formula proposte. In questo caso, il RLST potrebbe dimostrare, comunque, il suo coinvolgimento attraverso la sottoscrizione del POS del DdL anche senza allegare alcuna proposta A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

18 Organizzazione del cantiere: le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92 comma 1

lett. “c” Art. 92 comma 1 lett. “c” All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “g”

All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

Organizzazione fra i DdL e i LA in merito alla cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè la consultazione dei rappresentanti della sicurezza è obbligatoria per Legge.

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) L’osservanza a quanto previsto nel titolo, avverrà (attraverso periodiche riunioni di coordinamento durante l’esecuzione dell’opera) nel modo sotto indicato. Prima di iniziare i lavori, verrà effettuata una prima riunione di coordinamento con il Committente e/o il RL, il DL, il DdL dell’Impresa affidataria e quello delle eventuali altre imprese affidatarie con contratto d’appalto (contratto d’opera per i LA) diretto con il Committente (contratti scorporati). La stessa procedura verrà attuata per ogni riunione di coordinamento successiva. Ogni impresa affidataria o LA faranno pervenire al CSE il verbale della riunione di coordinamento sottoscritto da tutti i “sub” quale dimostrazione della corretta informazione sui suoi contenuti. Periodicamente, a discrezione del CSE in funzione delle esigenze di lavoro, le riunioni di coordinamento verranno ripetute con gli stessi criteri e procedure sopradescritti. Tutti i verbali delle riunioni di coordinamento verranno considerati integrativi al presente PSC e costituiranno variante allo stesso e ai POS delle imprese interessate oltre che assolvimento a quanto prescritto dall’art. 92 comma 1 lett. c). A maggior chiarimento, sin da ora sono, comunque, individuate (di massima) le seguenti riunioni: Prima Riunione preliminare di Coordinamento:

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La prima riunione di coordinamento avrà carattere d'inquadramento ed illustrazione del Piano (soprattutto per quanto riguarda la prima parte del cronoprogramma) oltre all'individuazione delle figure con particolari compiti all'interno del cantiere e delle procedure definite. Di questa riunione verrà stilato apposito verbale. Riunioni di Coordinamento successive o straordinarie: Spetterà al CSE indire periodicamente e, comunque, al verificarsi di situazioni lavorative non previste o di varianti dell’opera oppure di variazioni del cronoprogramma… alla presenza degli stessi Soggetti specificati nella Prima Riunione Preliminare di Coordinamento e convocati con la stessa procedura. L’argomento o gli argomenti in discussione dipenderanno dal motivo della riunione. Anche di questa, verrà stilato apposito verbale. Riunione di Coordinamento "Nuove Imprese" e “LA” Alla designazione di nuove imprese o di LA da parte della Committenza, il CSE indirrà prima dell’inizio dei lavori di ogni singola impresa o di ogni LA, una specifica riunione di coordinamento, alla presenza degli stessi Soggetti specificati nella prima Riunione Preliminare di Coordinamento e convocati con la stessa procedura. Anche in questo caso gli argomenti risulteranno i punti principali del PSC e del POS relativi alle lavorazioni affidate a queste imprese e/o LA e, come le precedenti, anche di queste riunioni verrà stilato apposito verbale. Sarà compito del CSE convocare le riunioni di coordinamento attraverso semplice lettera, fax, e-mail, comunicazione verbale o telefonica indirizzate ai DdL delle imprese esecutrici affidatarie (con contratto d’appalto diretto con il committente) e ai LA (con contratto d’opera diretto con il committente) prima del loro ingresso in cantiere (per quanto riguarda la prima riunione di coordinamento o per nuove imprese e LA) mentre, se già presenti, saranno convocati i DdL delle imprese esecutrici affidatarie insieme ai LA per programmare gli interventi successivi a quelli già definiti nella precedente riunione. Potendo ricorrere al subappalto (se autorizzato), le imprese affidatarie e/o i LA, s’impegneranno a portare a conoscenza e ad illustrare ai propri dipendenti (oltre che alle proprie sub-appaltatrici… siano esse imprese esecutrici che LA… al fine di consentire ai rispettivi DdL di effettuare la necessaria informazione e formazione nei confronti degli altrettanti propri dipendenti) le decisioni emerse nella riunione relative ai rischi individuati e alle conseguenti decisioni da adottare durante la realizzazione delle fasi di lavoro a loro assegnate (art. 97 comma 1 D. Lgs. 81/2008).

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

19 Organizzazione del cantiere: le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “h” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi procedure / prescrizioni sotto riportate

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) per il rischio derivante dalla FORNITURA DI CALCESTRUZZO in cantiere vedasi Circolare (qui’ allegata) del

MinLav del 10 febbraio 2011 che si considera parte integrante del presente PSC per il rischio derivante da ALTRE FORNITURE al momento non identificate, prima del loro accesso in

cantiere, verrà indetta una specifica riunione di coordinamento al fine di determinarne il protocollo d’ingresso, viabilità, scarico e uscita dal cantiere.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri, ogni fornitore, per tutto il tempo di permanenza in cantiere, indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione.

i fornitori dovranno indossare il casco, per tutto il

tempo di permanenza in cantiere. Non dovrà essere di colore rosso

20 Organizzazione del cantiere: la dislocazione degli impianti di cantiere

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “i” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Dall’analisi effettuata non si è pervenuti all’individuazione di dislocazioni di impianti di cantiere in quanto non

sarà presente alcun tipo di impianto previsto nel titolo

21 Organizzazione del cantiere: la dislocazione delle zone di carico e scarico All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “l” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03

22 Organizzazione del cantiere: le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “m” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

Zone di deposito ATTREZZATURE… SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03

… Zone di STOCCAGGIO MATERIALI… SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03

... Zone di STOCCAGGIO RIFIUTI SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03

23 Organizzazione del cantiere: le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione

All. XV punto 2.1.2. lett. “d” sub 2 All. XV punto 2.2.2.. lett. “n” All. XV punto 2.2.4. lett. “a” “b”

in cantiere non saranno presenti materiali con pericolo d’incendio o di esplosione

24 le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture,

mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti 2.3.4. e 2.3.5.; All. XV punto 2.1.2. lett. “f” All. XV punto 2.3.4. All. XV.1 punto “1”, “2”, “3”, “4”

Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e LA, come scelta di pianificazione finalizzata alla sicurezza, CON APPRESTAMENTI

USO COMUNE DI APPRESTAMENTI All. XV.1 punto 1

Si prevede possano essere utilizzati: ponteggi trabattelli ponti su cavalletti gabinetti

MISURE DI COORDINAMENTO Per l’uso comune di APPRESTAMENTI

le misure di coordinamento previste per gli apprestamenti individuati a lato saranno le seguenti: gli apprestamenti necessari e prevedibili prima

dell’inizio del cantiere, saranno realizzati e manutentati dall’impresa esecutrice affidataria

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spogliatoi recinzioni di cantiere

in modo da risultare sempre efficientemente sicuri con la possibilità di un loro utilizzo anche da parte delle altre imprese esecutrici e/o LA presenti in cantiere attraverso le modalità e prescrizioni che l’affidataria espliciterà nel suo POS.

Se, invece, gli apprestamenti avranno la necessità di essere realizzati e manutentati (dai soggetti sopra indicati) durante i lavori, se ne concorderà “realizzazione e manutenzione” in un’apposita riunione di coordinamento indetta dal CSE alla presenza dell’affidataria, della/delle impresa/e esecutrice/i e LA interessati. Le decisioni concordate, o prescritte dal CSE, saranno esplicitate nel verbale della riunione di coordinamento.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e LA, come scelta di pianificazione finalizzata alla sicurezza, CON ATTREZZATURE

USO COMUNE DI ATTREZZATURE All. XV.1 punto 2

Si prevede possano essere utilizzate: betoniere autogru argani macchine movimento terra seghe circolari

MISURE DI COORDINAMENTO Per l’uso comune delle ATTREZZATURE

le misure di coordinamento previste per le attrezzature individuate a lato saranno le seguenti: le attrezzature necessarie e prevedibili prima

dell’inizio del cantiere, saranno fornite, verificate (prima di ogni loro utilizzo), utilizzate e manutentate secondo il loro specifico libretto di uso e manutenzione, dall’impresa esecutrice affidataria in modo che risultino sempre efficientemente sicure con la possibilità di un loro utilizzo anche da parte delle altre imprese esecutrici e/o LA presenti in cantiere attraverso le modalità e prescrizioni che l’affidataria espliciterà nel suo POS.

Se, invece, le attrezzature avranno la necessità di essere utilizzate (dai soggetti sopra indicati) durante i lavori, se ne concorderà “Fornitura, realizzazione e manutenzione” in un’apposita riunione di coordinamento indetta dal CSE alla presenza dell’affidataria, della/delle impresa/e esecutrice/i e LA interessati. Le decisioni concordate, o prescritte dal CSE, saranno esplicitate nel verbale della riunione di coordinamento.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e LA, come scelta di pianificazione finalizzata alla sicurezza, CON INFRASTRUTTURE

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USO COMUNE DI INFRASTRUTTURE All. XV.1 punto 3

Si prevede vengano utilizzate: viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici percorsi pedonali aree di deposito materiali attrezzature

MISURE DI COORDINAMENTO Per l’uso comune di INFRASTRUTTURE

le misure di coordinamento previste per le infrastrutture individuate a lato saranno le seguenti: le infrastrutture necessarie e prevedibili prima

dell’inizio del cantiere, saranno realizzate e manutentate dall’impresa esecutrice affidataria in modo da risultare sempre efficientemente sicure con la possibilità di un loro utilizzo anche da parte delle altre imprese esecutrici e/o LA presenti in cantiere attraverso le modalità e prescrizioni che l’affidataria espliciterà nel suo POS.

Se, invece, le infrastrutture avranno la necessità di essere realizzate durante i lavori, se ne concorderà “realizzazione e manutenzione” durante un’apposita riunione di coordinamento indetta dal CSE alla presenza dell’affidataria, della/delle impresa/e esecutrice/i e LA interessati. Le decisioni concordate, o prescritte dal CSE, saranno esplicitate nel verbale della riunione di coordinamento.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e LA, come scelta di pianificazione finalizzata alla sicurezza, CON MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

USO COMUNE DI MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA All.

XV.1 punto 4 Si prevede vengano utilizzati: segnaletica di sicurezza mezzi estinguenti

MISURE DI COORDINAMENTO Per l’uso comune di MEZZI E SERVIZI DI

PROTEZIONE COLLETTIVA le misure di coordinamento previste per i mezzi e

servizi di protezione collettiva individuate a lato saranno le seguenti: i mezzi e servizi di protezione collettiva

necessarie e prevedibili prima dell’inizio del cantiere, saranno forniti, utilizzati e manutentati dall’impresa esecutrice affidataria in modo da risultare sempre efficientemente sicuri con la possibilità di un loro utilizzo anche da parte delle altre imprese esecutrici e/o LA presenti in cantiere attraverso le modalità e prescrizioni che l’affidataria espliciterà nel suo POS.

Se, invece, i mezzi e servizi di protezione collettiva avranno la necessità di essere utilizzati durante i lavori, se ne concorderà “fornitura, utilizzazione e manutenzione” durante un’apposita riunione di coordinamento indetta dal CSE alla presenza dell’affidataria, della/delle impresa/e esecutrice/i e LA interessati. Le decisioni concordate, o prescritte dal CSE, saranno esplicitate nel verbale della riunione di coordinamento.

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 60 di pag. 98

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

25 le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione,

fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi; All. XV punto 2.1.2. lett. “g”

vedasi le “procedure” e il relativo “coordinamento” inserite nel paragrafo 18 precedente (Organizzazione del cantiere: le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92 comma 1 lett. “c”) dove sono contenute anche le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi

26 l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso... antincendio… evacuazione… numeri telefonici

All. XV punto 2.1.2. lett. “h”

L’organizzazione prevista per il SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

il servizio di pronto soccorso è assicurato dall’organizzazione del Committente/RL per tutta la durata del cantiere

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI per il PRONTO SOCCORSO

In caso di infortunio sul lavoro la persona che assiste all'incidente o che per prima si rende conto dell'accaduto deve chiamare immediatamente la persona incaricata del primo soccorso dell’impresa affidataria (il cui nome dovrà già essere di sua conoscenza esposto nel prefabbricato contenente la cassetta di pronto soccorso) ed indicare il luogo e le altre informazioni utili per dare i primi soccorsi d'urgenza all'infortunato. Tale persona provvederà a gestire la situazione di emergenza sull’operatore infortunato e chiamerà immediatamente l’addetto al primo soccorso della cementeria il quale provvederà ad allertare il più vicino posto di pronto soccorso. La persona dell’impresa affidataria deputata al servizio di primo soccorso dovrà essere, sempre, presente e facilmente rintracciabile in cantiere indossando, obbligatoriamente, un casco di colore rosso. Prima dell’inizio dei lavori o, prima dell’ingresso di ogni impresa o LA, l’RSPP della cementeria fornirà le previste informazioni e formazione sul protocollo da attuare in caso di necessità dandone dimostrazione con apposito verbale sottoscritto da tutti i presenti.

L'impresa affidataria e tutte le imprese esecutrici (anche sub-appaltatrici), nel proprio POS dovranno dichiarare: che tutti i lavoratori sono regolarmente protetti dal prescritto programma sanitario; che quelli operanti in cantiere hanno la prescritta idoneità alle mansioni richieste per realizzare l’opera; che se fra i lavoratori vi fossero uno o più soggetti idonei ma con prescrizioni, il Datore di Lavoro, ne assicurerà

il rispetto. A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

casco rosso obbligatorio per gli addetti alle emergenze (costo della sicurezza)

L’organizzazione prevista per il SERVIZIO ANTINCENDIO ed EVACUAZIONE SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO

il servizio antincendio è assicurato dall’organizzazione del Committente/RL per tutta la durata del cantiere

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In cantiere saranno presenti n. 2 estintori a polvere da Kg. 6,00 forniti e mantenuti in efficienza: dall’organizzazione dell’impresa esecutrice affidataria

per tutta la durata del cantiere posizionati nei seguenti luoghi insieme ai relativi cartelli con l’apposito pittogramma:

estintore 1: nel locale spogliatoio estintore 2: nell’area di realizzazione della nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI per l’ ANTINCENDIO

In caso di allarme, che verrà dato a voce

tutti i lavoratori dovranno cercare di indirizzarsi verso il luogo sicuro previsto nell’apposito layout di cantiere esposto in cantiere. L’addetto alle emergenze dell’impresa esecutrice affidataria, procederà al censimento delle persone affinchè possa verificare l'eventuale assenza di qualche lavoratore. La chiamata ai Vigili del Fuoco dovrà essere effettuata esclusivamente dall’addetto della cementeria, immediatamente avvertito, affinchè possa fornire loro tutte le indicazioni necessarie. In presenza di altre imprese, i loro incaricati alla gestione dell'emergenza antincendio, cercheranno di far fronte alla stessa in base alle conoscenze ed alla formazione ricevuta, solo dietro autorizzazione, indicazioni e stretta sorveglianza fornite dell’addetto alle emergenze della cementeria. Fino a quando non sarà comunicato il rientro dell'emergenza, tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o, coadiuvare gli addetti all’emergenza solo nel caso in cui siano gli stessi a richiederlo. La persona dell’impresa affidataria deputata al servizio antincendio dovrà essere, sempre, presente e facilmente rintracciabile in cantiere indossando, obbligatoriamente, un casco di colore rosso. Prima dell’inizio dei lavori o, prima dell’ingresso di ogni impresa o LA, l’RSPP della cementeria fornirà le previste informazioni e formazione sul protocollo da attuare in caso di necessità dandone dimostrazione con apposito verbale sottoscritto da tutti i presenti.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI per l’ EVACUAZIONE

In caso di allarme, che verrà dato a voce

La procedura specifica con il sostegno del relativo layout di cantiere, viene redatta allo scopo di stabilire le modalità di una veloce ed agevole evacuazione degli operatori, presenti in cantiere, in caso di grave pericolo quale incendio, terremoto, esplosione… Le vie di fuga, identificate sul layout di cantiere, saranno opportunamente segnalate e tenute, sempre, libere da ostacoli di ogni tipo oltre ad essere sufficientemente illuminate. Il luogo sicuro di ritrovo, così come i relativi percorsi, dovranno essere preventivamente resi noti a tutti gli operatori da parte dei rispettivi DdL previa riunione di coordinamento, tra questi ultimi e il CSE, al fine della loro informazione/formazione sulla procedura necessaria all’evacuazione. Ove venga riscontrata una qualsiasi situazione ritenuta possibile fonte di potenziale pericolo, ogni lavoratore dovrà informare immediatamente l’addetto al servizio di evacuazione dell’impresa affidataria il cui nome dovrà essere, già, di sua conoscenza a seguito dell’informazione/formazione ottenuta dal proprio DdL. In presenza di grave pericolo in atto, ogni lavoratore dovrà allontanarsi il più rapidamente possibile dalla zona di pericolo seguendo i percorsi indicati ed ottemperando alle istruzioni ricevute. Nessun lavoratore dovrà agire con proprie iniziative al di fuori della procedura stabilita. L’addetto al servizio di evacuazione ne verificherà, sotto la sua stretta sorveglianza, il suo rispetto previa informazione (dell’avvenimento o degli avvenimenti in corso) e coinvolgimento degli Enti deputati all’intervento. La copia della procedura (con indicato il nominativo della persona deputata a questo servizio) anche se redatta su supporti separati dal presente PSC viene, già sin d’ora, considerata quale parte integrante dello stesso e sarà affissa vicino al layout di cantiere.

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Sia la procedura che il layout di cantiere, se risulterà necessario, saranno aggiornati nel corso dell’avanzamento lavori. Fino a quando non sarà comunicato il rientro dell'emergenza, tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o, coadiuvare gli addetti all’emergenza solo nel caso in cui siano gli stessi a richiederlo. La persona dell’impresa affidataria deputata al servizio di evacuazione dovrà essere, sempre, presente e facilmente rintracciabile in cantiere indossando, obbligatoriamente, un casco di colore rosso. Prima dell’inizio dei lavori o, prima dell’ingresso di ogni impresa o LA, l’RSPP della cementeria fornirà le previste informazioni e formazione sul protocollo da attuare in caso di necessità dandone dimostrazione con apposito verbale sottoscritto da tutti i presenti.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze (costo della sicurezza)

pittogramma vicino ad ogni estintore

(costo della sicurezza)

I NUMERI TELEFONICI PER LE EMERGENZE Pronto soccorso Telefono: 118

E.N.E.L. segnalazione guasti Telefono: 803 500 Vigili del Fuoco Telefono: 115

Carabinieri Telefono: 112 Polizia di stato (pronto intervento) Telefono: 113

Acquedotto (pronto intervento) distretto di: Trento chiamare addetto emergenze della cementeria Gas (pronto intervento) distretto di: Trento chiamare addetto emergenze della cementeria

Linee Telefoniche (Telecom) Telefono: 182 Coordinatore della Sicurezza in Progettazione e in Esecuzione (CSP e CSE) LINO EMILIO CERUTI

Telefono: 035 54 35 62 fax: 035 50 95 705 mobile 335 56 17 764

27 Visitatori, Ispettori degli Enti di vigilanza, Tecnici e incaricati, Fornitori, Altri… in cantiere

All’ingresso del cantiere andranno esposte le seguenti informative che dovranno essere considerate prescrittive Informativa n° 1

GENTILI - VISITATORI OCCASIONALI - ISPETTORI DEGLI ENTI DI VIGILANZA (UPG)… - TECNICI e/o INCARICATI vari - FORNITORI (anche per la sola mera fornitura di materiali nel caso abbandonassero la cabina di guida) - ALTRI… AL FINE DI GARANTIRE LA VOSTRA INCOLUMITA’ E SICUREZZA DURANTE LA VOSTRA PERMANENZA

IN CANTIERE VI PREGHIAMO DI OSSERVARE SCRUPOLOSAMENTE LE PRESCRIZIONI CONTENUTE NELLE SOTTOSTANTI PROCEDURE:

Tutti coloro che avranno la necessità di entrare in cantiere dovranno indossare un gilet ad alta visibilità, un

casco, un paio di guanti monouso (eventualmente reperibili richiedendoli all’incaricato dell’impresa affidataria) oltre a scarpe o stivali antinfortunistici (per i visitatori occasionali, almeno scarpe robuste).

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gilet alta visibilità casco guanti monouso scarpe/stivali antinfortunistici Dovranno, inoltre, essere dotati di un paio di occhiali e una mascherina FFP1 antipolvere (eventualmente

reperibili richiedendoli all’incaricato dell’impresa affidataria) da indossare nel caso di fasi o sottofasi di lavoro, in atto, che stiano producendo polveri.

occhiali antipolvere mascherina antipolvere FFP1 Quanto sopra, salvo maggiori particolari prescrizioni e restrizioni previste a causa di altrettanti particolari

fasi di lavorazione in corso in quel momento. Fatti salvi i sopralluoghi da parte degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) degli Enti di Vigilanza deputati

allo scopo, a nessun altro potrà essere consentita la visita in cantiere durante importanti avverse e pericolose condizioni atmosferiche quali pioggia, neve, vento oppure durante tutte quelle situazioni che, palesemente, possono rappresentare un pericolo rendendo insicura la loro incolumità.

In cantiere saranno a disposizione per coloro che ne risulteranno sprovvisti: n° 5 caschi; n° 5 gilet ad alta visibilità; n° 1 confezione di guanti monouso contenente almeno 20 paia; n° 5 occhiali a protezione delle polveri; n° 5 mascherine FFP1 a protezione delle polveri Questo servizio sarà gestito dall’incaricato dell’impresa affidataria. A fine visita/sopralluogo, gli utilizzatori dovranno restituire all’incaricato il gilet ad alta visibilità, gli occhiali, la mascherina antipolvere (se non utilizzata) e il casco.

Prima di entrare in cantiere, tutti i sigg. in epigrafe dovranno essere informati sui rischi, obblighi e divieti in

essere in quel momento e, meglio esplicitati nella successiva informativa (n° 2), anch’essa appesa all’ingresso del cantiere.

Tutte le informazioni di cui sopra, saranno illustrate dal DdL dell’impresa affidataria (o da un suo incaricato

il cui nominativo sarà esplicitato nelle informative) prima di iniziare la visita/sopralluogo. Informativa n° 2

GENTILI - VISITATORI OCCASIONALI - ISPETTORI DEGLI ENTI DI VIGILANZA (UPG)… - TECNICI e/o INCARICATI vari - FORNITORI (anche per la sola mera fornitura di materiali) - ALTRI…

la presente per informarVi sulle misure di sicurezza poste in essere dalla committenza al fine di

salvaguardare la vostra incolumità durante la visita/sopralluogo in cantiere. A tal proposito si riportano le seguenti prescrittive disposizioni.

E’ VIETATO

Accedere al cantiere senza l’autorizzazione della persona appositamente incaricata ad accompagnare le

figure in epigrafe (salvo l’ingresso agli UPG deputati allo scopo che devono, comunque, prima di entrare annunciarsi e qualificarsi)

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L’accesso potrà avvenire solo se le figure di cui sopra e gli UPG avranno indossato un gilet ad alta visibilità, un casco, un paio di guanti monouso (eventualmente reperibili richiedendoli all’incaricato dell’impresa affidataria) oltre a scarpe o stivali antinfortunistici (per i visitatori occasionali, almeno scarpe robuste).

gilet alta visibilità casco guanti monouso scarpe/stivali antinfortunistici

Dovranno, inoltre, essere dotati di un paio di occhiali e una mascherina FFP1 antipolvere da indossare nel caso di fasi o sottofasi di lavoro, in atto, che stiano producendo polveri.

occhiali antipolvere mascherina antipolvere FFP1

In assenza dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sopra indicati, dovrà essere fatta esplicita richiesta all’addetto (tranne la richiesta di scarpe o stivali antinfortunistici) affinché provveda alla fornitura prima di accedere al cantiere.

Accedere in cantiere con persone minorenni, anche se accompagnate da persone adulte

Muoversi per il cantiere senza la presenza obbligatoria della persona appositamente incaricata

Parcheggiare nella zona dedicata agli addetti ai lavori; sarà compito dell’addetto indicare il luogo sicuro dove parcheggiare.

Sostare nel raggio di azione di apparecchi di sollevamento (gru… argani… piattaforme elevatrici… cestelli

porta persone… autogru…) o macchine dedite al movimento terra (MMT)

Salire o avvicinarsi alle opere provvisionali presenti in cantiere (parapetti, ponteggi, ecc.) senza la presenza dell’addetto appositamente incaricato

Visionare zone del cantiere, al di fuori di quelle appositamente predisposte per l’accoglienza dei visitatori.

Gli UPG potranno visionare l’intero cantiere ma, solo a condizione di essere preventivamente informati sui rischi presenti nei luoghi che intendono visitare, a causa dalle lavorazioni in corso e, soprattutto, essere accompagnati dall’addetto.

Informativa n° 3 GENTILI

- DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE AFFIDATARIE E IN SUBAPPALTO…

DISPOSIZIONI PRESCRITTIVE EMESSE DALLA COMMITTENZA

Tutti i Datori di Lavoro (o loro incaricati) avranno l’obbligo di verificare che le proprie lavorazioni in atto non comportino un rischio di interferenza con la presenza di Visitatori, UPG, Tecnici, Fornitori e Altri (es. rischio di caduta dall’alto, rischio di caduta di oggetti dall’alto, rischio di proiezione schegge durante il taglio di materiali, veicoli e macchine in movimento…)

Nel caso risultassero presenti i rischi di cui sopra (o altri rischi) che potrebbero compromettere la loro

incolumità dovranno essere momentaneamente sospese le lavorazioni in corso.

Il loro ingresso in cantiere potrà avvenire secondo le disposizioni contenute nelle informative n° 1 e 2.

28 Schede di Sicurezza delle Sostanze e dei Prodotti Chimici

Ogni sostanza o prodotto chimico introdotti in cantiere, dovranno essere accompagnati dalla relativa scheda di sicurezza che ogni DdL richiederà al proprio fornitore.

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Ogni DdL provvederà a depositare in cantiere le schede di sicurezza relative ad ogni sostanza o prodotto chimico affinchè si possano conoscerne le informazioni contenute e verificare l’applicazione delle disposizioni di prevenzione e protezione a favore degli operatori che andranno ad utilizzarle.

Si ricorda che le schede di sicurezza non sono le schede del prodotto. Le sostanze e i prodotti chimici che presentano rischi sono, per legge, valutati dal produttore il quale fornisce un

“passaporto” della sostanza/prodotto detta SCHEDA INFORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA che, insieme all'etichettatura, presente nella confezione, la identificano completamente.

La lista sottoelencata fornisce alcune indicazioni che si dovrebbero trovare sulla scheda di sicurezza: a) Identificazione della sostanza/prodotto e della ditta produttrice b) Composizione/informazioni sugli ingredienti c) Identificazione dei pericoli d) Interventi di primo soccorso e) Misure antincendio f) Provvedimenti in caso di dispersione accidentale g) Manipolazione e immagazzinamento h) Protezione personale/controllo dell’esposizione i) Proprietà fisiche e chimiche j) Stabilità e reattività k) Informazioni tossicologiche l) Informazioni ecologiche m) Osservazioni sullo smaltimento n) Informazioni sul trasporto o) Informazioni sulla normativa p) Altre informazioni

29 Documentazione che il CSE deve verificare sia presente in cantiere

(fra le altre cose, anche perché richiesta nel presente PSC)

1) COPIA DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE 2) COPIA DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO DI TERRA DI CANTIERE 3) COPIA DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE

SCARICHE ATMOSFERICHE DI CANTIERE (se risultasse necessario) 4) PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 5) FASCICOLO ADATTATO ALLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA (predisposto dal CSP e da aggiornare a

cura del CSE) 6) PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA DELLE IMPRESE AFFIDATARIE ED ESECUTRICI (anche in

subappalto) 7) COPIA DELL’INCARICO AL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE 8) COPIA DELL’INCARICO AL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE 9) VERBALI DELLE RIUNIONI DI COORDINAMENTO 10) VERBALI DELLE CONTESTAZIONI E DI RIPRISTINO 11) VERBALI DI SOSPENSIONE DEI LAVORI 12) VERBALI DI SOPRALLUOGO (non obbligatori ma opportuni)

30 Stima dei costi della sicurezza

All. XV punto 1.1.1. lett. “m” Art. 100 comma 1 All. XV punto 2.1.2. lett. “l” All. XV punto 4.1.

L'importo complessivo dei costi (oneri) della sicurezza ammonta a € XXX,xx

Composto da € XXX,xx di Oneri Diretti estrapolati dall’elenco prezzi del computo metrico estimativo redatto dal Progettista dell’opera

e da € XXX,xx di Oneri Aggiuntivi

estrapolati dall’elenco prezzi del Listino Informativo redatto dalla Regione Marche e adattato alla zona dell’intervento

L’importo è stato calcolato analiticamente secondo le prescrizioni dell’art. 100 comma 1 e allegato XV° punto 4.

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31 Cronoprogramma dei lavori

All. XV punto 1.1.1. lett. “f” All. XV punto 1.1.1. lett. “g” All. XV punto 2.1.2. lett. “e” All. XV punto 2.3.1. All. XV punto 2.3.2. All. XV punto 2.3.3. All. XV punto 2.1.2. lett. “i” All. XV punto 2.1.3. All. XV punto 2.2.3.

001 fase o sottofase di lavoro: ALLESTIMENTO DEL CANTIERE: MESSA IN OPERA DEI SERVIZI ASSISTENZIALI

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Nell’area destinata dalla cementeria ai servizi igienico-assistenziali delle ditte esterne. (vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02)

la fase/sottofase di lavoro è interferenziale con altra/e fase/i ma, solo in modo “temporale” e non “spaziale” 1) DECESPUGLIAMENTO E PULIZIA AI DUE ACCESSI DELLA PASSERELLA, NELLA SCARPATA SUL

LATO SERVIZI OPERAI E LUNGO IL MURETTO DI RECINZIONE NELLA ZONA POST PONTE La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i:

1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3.

DESCRIZIONE DEL RISCHIO Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi titolo 13 precedente

zona identificata dalla cementeria quale zona per servizi igienico-assistenziali per imprese/ditte esterne meglio

identificata nel layout di cantiere sulla tavola n° 02

n° 1 prefabbricato ad uso ufficio +

n° 1 spogliatoio-locale di ricovero intemperie

n° 1 baracca in lamiera per deposito attrezzi

n° 1 WC chimico

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI

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[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 67 di pag. 98

VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite:

(All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) I monoblocchi destinati ad ufficio, spogliatoio-locale di ricovero, baracca deposito attrezzi e WC potranno essere utilizzati anche da altre imprese esecutrici e lavoratori autonomi presenti con le modalità e le condizioni concordate con l’impresa esecutrice affidataria che dovranno risultare nel POS della stessa affidataria. Il DdL (o suo incaricato) sarà presente e, mentre dirigerà le operazioni di scarico e montaggio, fungerà anche da moviere nei momenti di interferenza con la viabilità pedonale e carrale della cementeria. Sarà in capo al Direttore di cementeria (o suoi incaricati) informare gli autisti degli autocarri che entreranno ed usciranno dalla cementeria sulla presenza degli addetti nel cantiere. L’informazione dovrà riguardare l’attenzione e le modalità di manovra vicine alle delimitazioni dell’area destinata ai servizi igienico-assistenziali. Allo stesso modo dovrà procedere con gli addetti alla conduzione di muletti ed altri macchinari della cementeria affinchè siano informati e formati sul modo di evitare ingressi (anche accidentali) all’interno dell’area sopra accennata. Se, a suo giudizio, per questioni legate all’attività della cementeria, non riterrà sufficiente le prescrizioni di cui sopra, provvederà ad incaricare un dipendente della stessa cementeria a fungere da moviere durante le manovre degli autocarri. Nel caso non avesse la possibilità di utilizzare un dipendente, dovrà segnalare tale impossibilità al RL (ing. Paolo Isolabella) prima dell’invio del presente PSC alle imprese/ditte che dovranno concorrere all’offerta per l’aggiudicazione dell’appalto. Quanto sopra in quanto l’eventuale presenza di un moviere (la cui necessità dovrà, comunque, essere espressa dal Direttore di cementeria proprio in funzione dell’attività dello stabilimento) sarà un obbligo che, se necessario, verrà posto in capo all’impresa affidataria

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con APPRESTAMENTI con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”)

a) per quanto riguardano le misure preventive e protettive con APPRESTAMENTI: L’area della lavorazione durante lo scarico e il montaggio verrà delimitata con nastro bianco-rosso a tre strisce distribuite sull’altezza di 1 ml.

(costo della sicurezza) b) per quanto riguardano le misure preventive e protettive con INFRASTRUTTURE: vedasi layout di

cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale c) per quanto riguardano le misure preventive e protettive con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE

COLLETTIVA: Fuori dallo spogliatoio-locale di ricovero dovrà essere affissa le seguente segnaletica con i pittogrammi sotto riportati indicanti la presenza della cassetta di pronto soccorso e la presenza di un estintore a polvere da kg. 6,00

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(costo della sicurezza) (costo della sicurezza) All’inizio e alla fine dell’area dove si andranno a posizionare i servizi igienico-assistenziali sarà messa in opera la segnaletica individuata nei due cartelli sottostanti:

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza) d) per quanto riguardano le misure preventive e protettive con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

INDIVIDUALE (DPI): vedasi quanto sotto riportato.

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

n° 5 (costo della sicurezza) gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione a disposizione dei visitatori

n° 5 (costo della sicurezza) casco (non di colore rosso) a disposizione per i visitatori

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

Nel POS di tutte le imprese esecutrici dovrà essere evidenziato, tra le altre cose, il protocollo di utilizzo dei servizi igienico-assistenziali concordato con l’impresa esecutrice affidataria

002 fase o sottofase di lavoro: DECESPUGLIAMENTO E PULIZIA AI DUE ACCESSI DELLA PASSERELLA E NELLA SCARPATA SUL LATO

SERVIZI OPERAI a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

nella zona ingresso alla passerella sui due lati opposti, nella scarpata e lungo l’argine per la posa della rete plasticata verde sul lato del locale servizi operai

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale con altra/e fase/i ma, solo in modo “temporale” e non “spaziale” 1) ALLESTIMENTO DEL CANTIERE: MESSA IN OPERA DEI SERVIZI ASSISTENZIALI

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) ALLESTIMENTO DEL CANTIERE: POSA IN OPERA DELLA RECINZIONE DI CANTIERE 2) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

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rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere rischio di caduta dall'alto

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi titolo 09 paragrafo “alvei fluviali (scarpata)”

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Gli operatori addetti al decespugliamento, inizieranno la loro attività all’accesso della passerella (post ponte) mentre altri operatori dell’impresa affidataria saranno impegnati a predisporre i servizi igienici-assistenziali in altro luogo … quindi passeranno ad effettuare il decespugliamento sulla scarpata all’inizio passerella (davanti ai servizi operai) e il ciglio della stessa fino all’inizio del filare di vite nei pressi del traliccio ENEL mentre gli altri operatori dell’impresa affidataria inizieranno a mettere in opera la recinzione di cantiere nella zona dove verrà realizzata la nuova cabina

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con APPRESTAMENTI con INFRASTRUTTURE con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Nella zona tra il vitigno e l’inizio ponte verrà messa in opera una rete plasticata verde H 2,00 ml. su ø 18/20 per CA. Anche nella zona inizio ponte, sulla scarpata, verrà messa in opera una rete plasticata verde H 2,00 ml. in

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doppia fila per evitare possibili cadute nel torrente Rimone con rischio di annegamento durante il periodo di massima portata. La posa avverrà con l’ausilio di DPI di III° categoria, agganciati al parapetto metallico della passerella sul ponte, sotto evidenziati. Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con INFRASTRUTTURE: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale

la rete di protezione fra la fine del vitigno e l’inizio della

posa delle reti nella scarpata (stralcio del layout di cantiere) (costo della sicurezza)

la rete di protezione dalla fine del vitigno (costo della

sicurezza)

La zona, sulla scarpata ante ponte, dove dovrà essere messa in opera la doppia fila di rete plasticata verde (costo

della sicurezza)

gli agganci per le imbracature a lato durante la posa

imbracatura EN361 con attacco dorsale e asole (con moschettoni) per attacco sternale oltre a cordino

con assorbitore di energia EN355 e

dispositivo retrattile EN360 I DPI di III° categoria previsti oppure, in sostituzione del dispositivo retrattile:

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della doppia fila di recinzione sulla scarpata

dispositivo anticaduta di tipo guidato su fune di ancoraggio flessibile EN353.2

la rete di protezione dalla fine del vitigno

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

003 fase o sottofase di lavoro: POSA IN OPERA DELLA RECINZIONE DI CANTIERE

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Perimetro del cantiere (vedasi layout di cantiere sulla tavola n° 02)

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) DECESPUGLIAMENTO E PULIZIA AI DUE ACCESSI DELLA PASSERELLA E NELLA SCARPATA SUL

LATO SERVIZI OPERAI 2) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere rischio di caduta dall'alto

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO Queste sono state le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di

coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Saranno utilizzate le sottoindicate tipologie di recinzione dovute alle diverse necessità lungo il percorso del cantiere. a) recinzione con rete elettrosaldata e sovrastante rete plasticata di colore verde; b) recinzione con rete metallica prefabbricata poggiante su supporti in calcestruzzo; c) recinzione/delimitazione con new-jersey in plastica e birilli stradali

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lo stralcio del layout di cantiere dove, sulla tavola n° 02, si evidenziano le posizioni e le tipologie delle recinzioni

recinzione in rete metallica prefabbricata su supporti in

calcestruzzo H ml. 2,00

su ogni pannello andranno posizionati nastri in pvc

bianco-rossi, a croce

rete plasticata verde su ø 18/20 per CA H ml. 2,00

new-jersey in plastica bianchi e rossi riempiti di acqua o

sabbia

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) L’autocarro che trasporterà le recinzioni, parcheggerà a fianco della zona erbosa sul lato parcheggio e vicino al muretto di recinzione sulla parte opposta. Durante lo scarico sarà costantemente in contatto con la figura (espressa nel POS dell’impresa esecutrice affidataria) che dirigerà le operazioni seguendo le sue istruzioni. Laddove è certa la presenza di viabilità pedonale e carrale (zona parcheggio e zona post ponte) il materiale

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dovrà essere accatastato “in linea” con l’andamento previsto nel layout di cantiere in modo da evitare il più possibile l’ingombro dello spazio utilizzabile dalla cementeria. Lungo il tratto dell’argine del torrente Rimone non protetto dal filare dell’uva presente, la recinzione prevista dovrà essere realizzata ad almeno 1, 00 ml. di distanza dall’argine stesso. La sua realizzazione dovrà comportare (SEMPRE) la posizione degli operatori al di qua del metro di rispetto dall’argine, verso il parcheggio, per portare a termini accettabili il rischio di caduta nella scarpata.

Per la recinzione sulla scarpata vedere le procedure / prescrizioni indicate precedentemente nella fase di lavoro n° 002.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con APPRESTAMENTI con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) per quanto riguardano gli apprestamenti (recinzioni), vedasi le scelte progettuali e organizzative Per quanto riguarda il rischio di investimento fra operatori del cantiere e attività della cementeria, si demanda alle procedure / prescrizioni contenute nella “viabilità pedonale e carrale” previste sul layout di cantiere alle tavole n° 02 e 03. Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano i mezzi e servizi di protezione collettiva (segnaletica di sicurezza), la zona dove verrà accatastato il materiale dovrà essere segnalata con nastro bianco-rosso (3 strisce orizzontali distribuite su di un’altezza di 1,00 ml) fino alla sua rimozione (vedasi esempio nelle due fotografie) (costi della sicurezza)

Se la delimitazione venisse effettuata con ø 18/20 per CA, al di sotto dell’altezza di ml. 1,50 i ferri dovranno essere protetti dai cosiddetti “funghetti” con diametro adeguato ai ferri stessi. (costi della sicurezza)

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Nelle posizioni e nel numero indicati nel layout di cantiere, alle tavole n° 02 e 03, andranno affissi i seguenti cartelli con gli esplicitati pittogrammi (costi della sicurezza)

qui sotto la cartellonistica per gli accessi pedonali (costi della sicurezza)

qui sotto la cartellonistica per gli accessi carrali (costi della sicurezza)

Per quanto riguardano i dispositivi di protezione individuale (DPI) si veda quanto sotto riportato:

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

004 fase o sottofase di lavoro: IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE E DI MESSA A TERRA.

IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE IMPIANTO IDRICO

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Dalla zona di allaccio della corrente elettrica fino alla zona della realizzazione della nuova cabina.

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

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con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere rischio di caduta dall'alto

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO vedasi titolo n° 15 precedente per l’impianto elettrico di cantiere vedasi titolo n° 16 precedente per l’impianto elettrico di messa a terra e di protezione contro le scariche

atmosferiche vedasi titolo n° 15 precedente per l’impianto idrico (acqua)

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguarda l’impianto elettrico di cantiere, di messa a terra ed, eventualmente, di protezione contro le scariche atmosferiche, dovrà essere preventivamente concordata con la cementeria, anche, sull’andamento e la posizione dei cavi. Per questo, prima dell’inizio dei lavori, sarà indetta dal CSE apposita e specifica riunione per definire quanto sopra con le conseguenti procedure / prescrizioni necessarie alla realizzazione della fase di lavoro. Le procedure / prescrizioni, comunque validi, si vedano al titolo n° 15 e 16 negli appositi paragrafi. L’eventuale passaggio di cavi tra la passerella bassa e la zona “servizi operai” dovrà essere realizzato con la procedura e i DPI di III° categoria previsti nel cronoprogramma alla voce n° 002. Per quanto riguarda l’impianto idrico (acqua) si vedano le procedure / prescrizioni previste nel titolo n° 13 al paragrafo “locale / monoblocco destinato a WC”.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

per l’eventuale posa di cavi nella zona della fotografia, vedasi procedure/prescrizioni contenute nei titoli 15 e

16 ai rispettivi paragrafi

per l’impianto di acqua vedasi procedure/prescrizioni

contenute nel titolo 13 al rispettivo paragrafo

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con INFRASTRUTTURE: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale

Immagini Cartellonistica

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(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO

per gli addetti alle emergenze

nelle lavorazioni previste sulla

passerella in corrispondenza delle scarpate

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

005 fase o sottofase di lavoro: SCAVO DI SBANCAMENTO PER FONDAZIONI NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona nuova cabina

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati dei CA del progettista strutturale a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 77 di pag. 98

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Nell’area interessata, durante la realizzazione della fase di lavoro, non dovranno essere in corso altre lavorazioni. Nella porzione di area interessata, durante il sopralluogo preventivo non si sono evidenziate presenza di sottoservizi. Al raggiungimento di 50 cm di profondità dello scavo, prima di proseguire, dovranno essere messi in opera lungo l’intero perimetro dello scavo, parapetti in legno a 3 correnti H ml. 1,00-1,10 così come indicati nello schizzo sottostante. Il parapetto dovrà essere posato ad una distanza di ml. 1,00 dal ciglio scavo e su questa fascia non potranno essere depositati materiali o pesi di qualsiasi natura.

L’utilizzo dell’escavatore comporterà un livello di rumore superiore al consentito ma, essendo il luogo dello scavo lontano dall’attività della cementeria, questo rischio non risulta interferenziale. Il DdL dell’impresa esecutrice, provvederà ad inserire nel POS l’esito del rapporto di valutazione del rumore. L’autocarro che trasporterà il materiale di risulta alle discariche autorizzate, stazionerà nei pressi dell’escavatore, a motore spento, con il conduttore in cabina per tutto il tempo di carico o, al di fuori della stessa ma a distanza superiore del raggio d’azione del braccio dell’escavatore. Potrà rientrare in cabina e ripartire solo dopo aver ricevuto il “via libera” da parte dell’escavatorista e con l’escavatore non in attività e con la benna a terra. Non essendovi presenza di sottoservizi, nessun operatore dovrà trovarsi nel raggio d’azione del braccio dell’escavatore.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

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[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 78 di pag. 98

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

006 fase o sottofase di lavoro: POSA DEL FERRO DI SOTTOFONDAZIONE E GETTO DEL MAGRONE NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona nuova cabina e lungo la sponda orografica destra del torrente Rimone

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 79 di pag. 98

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per eliminare alla fonte le interferenze spaziali fra le fasi/sottofasi di lavoro: tra lo scavo a sezione obbligata (dalla nuova cabina al ponte) e la posa del ferro con successivo getto di magrone nello scavo della nuova cabina, l’escavatore dopo aver ultimato lo scavo di sbancamento (prima dell’inizio delle fasi che si stanno analizzando) potrà iniziare lo scavo a sezione obbligata partendo dall’inizio del ponte (davanti al locale servizi operai) retrocedendo verso la zona di realizzazione della nuova cabina. La sottofase di lavoro relativa alla posa del ferro di sottofondazione dovrà essere completata prima di iniziare il getto del magrone di sottofondazione.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

007 fase o sottofase di lavoro: CASSERATURA DADI DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

2 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

8

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 80 di pag. 98

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona nuova cabina

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA 3) POSA GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per eliminare alla fonte le interferenze spaziali fra le fasi/sottofasi di lavoro: l’escavatore dopo aver ultimato lo scavo di sbancamento della nuova cabina inizierà lo scavo a sezione obbligata partendo dall’inizio del ponte (davanti al locale servizi operai) retrocedendo verso la zona di realizzazione della nuova cabina. La posa della guaina e dei pozzetti, che avverrà solo dopo il termine dello scavo a sezione obbligata o dopo una garanzia di un franco di almeno ml. 10,00 tra l’escavatore e gli operatori dei pozzetti e delle guaina, inizierà con la stessa metodologia dello scavo (dal ponte verso la nuova cabina) La sottofase di lavoro relativa alla casseratura del dado di fondazione dovrà essere completata interamente prima di iniziare la posa del ferro mentre l’escavatore non potrà avvicinarsi alla zona della nuova cabina ad una distanza di almeno ml. 10,00 se i lavori di casseratura risulteranno ancora in corso.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 81 di pag. 98

cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuno

008 fase o sottofase di lavoro: POSA DEL FERRO NEI DADI DI FONDAZIONE DELLA NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona nuova cabina

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) POSA GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA 3) REINTERRO GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 82 di pag. 98

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per eliminare alla fonte le interferenze fra le lavorazioni: l’escavatore dopo aver ultimato lo scavo di sbancamento della nuova cabina inizierà lo scavo a sezione obbligata partendo dall’inizio del ponte (davanti al locale servizi operai) retrocedendo verso la zona di realizzazione della nuova cabina. La posa della guaina e dei pozzetti, che avverrà solo dopo il termine dello scavo a sezione obbligata o dopo una garanzia di un franco di almeno ml. 10,00 tra l’escavatore e gli operatori dei pozzetti e delle guaina, inizierà con la stessa metodologia dello scavo (dal ponte verso la nuova cabina) La sottofase di lavoro relativa alla posa del ferro potrà iniziare solo dopo che sarà completata quella della casseratura

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

009 fase o sottofase di lavoro: GETTO DI CALCESTRUZZO PER DADI DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

½ giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

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[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 83 di pag. 98

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

2

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona cabina

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) REINTERRO GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per eliminare alla fonte le interferenze fra le lavorazioni: La posa della guaina e dei pozzetti, che avverrà solo dopo il termine dello scavo a sezione obbligata, inizierà con la stessa metodologia dello scavo (dal ponte verso la nuova cabina) La sottofase di lavoro relativa al getto di calcestruzzo del dado di fondazione dovrà essere eseguita solamente dopo il termine della fase relativa alla posa del ferro.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 84 di pag. 98

Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

010 fase o sottofase di lavoro: DISARMO CASSERATURA DADI DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona cabina

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale con altra/e fase/i ma, solo in modo “temporale” e non “spaziale” 1) SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA DAL MURETTO POST PONTE ALL’OFFICINA, POSA GUAINA E

POZZETTI PER CAVIDOTTI E REINTERRO La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i:

1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3.

DESCRIZIONE DEL RISCHIO Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 85 di pag. 98

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Le due fasi di lavoro non sono, fra loro interferenti mentre è presente l’interferenza don la viabilità pedonale e carrale con l’attività della cementeria trattata nelle “misure preventive e protettive” sottostanti.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

011 fase o sottofase di lavoro: REINTERRO E RIEMPIMENTO FONDAZIONI NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

Zona dell’attività: Zona cabina

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 86 di pag. 98

(ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi) La fase/sottofase di lavoro non è interferenziale con altre fasi/sottofasi in appalto La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i:

1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3.

DESCRIZIONE DEL RISCHIO Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 87 di pag. 98

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

012 fase o sottofase di lavoro: REALIZZAZIONE DI PAVIMENTAZIONE IN CALCESTRUZZO NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona cabina

La fase/sottofase di lavoro non è interferenziale con altre fasi/sottofasi in appalto La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i:

1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3.

DESCRIZIONE DEL RISCHIO Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

area concordata con Safety Hydro Dolomiti (Enel del Trentino) destinata a ricevere la nuova cabina

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) il getto di calcestruzzo per la realizzazione della pavimentazione della nuova cabina potrà iniziare solamente dopo il termine della preparazione e posa del ferro collaborante.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 88 di pag. 98

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

013 fase o sottofase di lavoro: SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

3

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

12

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona dalla nuova cabina all’inizio del ponte

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) POSA DEL FERRO DI SOTTOFONDAZIONE E GETTO DEL MAGRONE NUOVA CABINA 3) CASSERATURA DADO DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

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rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere rischio di caduta dall'alto

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI

VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite:

l’escavatore dopo aver ultimato lo scavo di sbancamento della nuova cabina inizierà lo scavo a sezione obbligata partendo dall’inizio del ponte (davanti al locale servizi operai) retrocedendo verso la zona di realizzazione della nuova cabina. Le fasi di lavoro relative alla posa del ferro nella sottofondazione fino al completamento della pavimentazione in calcestruzzo della nuova cabina, dovranno essere terminate interamente prima dell’avvicinarsi dell’escavatore. L’escavatore non potrà avvicinarsi alla zona della nuova cabina oltre una distanza di almeno ml. 10,00 se i lavori di cui sopra risulteranno ancora in corso. Nella zona interessata dagli attraversamenti delle tubazioni di scarico delle acque piovane del parcheggio (la posizione e la direzione della tubazione interrata è intuibile e, meglio indicata nel titolo 09 all’apposito paragrafo destinato ai sottoservizi esistenti e, dovrà essere utilizzato un escavatore, al massimo, di tipo medio con un operatore che, a terra, verificherà l’andamento dello scavo dando indicazioni all’escavatorista

Nella zona (appena oltre il traliccio Enel e parcheggio motocicli fino all’inizio del ponte) per lo scavo, dovrà essere utilizzato un escavatore, al massimo, di tipo medio con una benna di larghezza non superiore a 50 cm in quanto è certa la presenza di sottoservizi quali, almeno, la rete idrica e di scarico delle acque piovane (probabilmente anche linee elettriche), senza conoscerne l’esatta posizione e profondità così come evidenziato nei fotomontaggi inseriti nel titolo sopra esplicitato.

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con benna da 50 cm (costo della sicurezza)

Un operatore a terra verificherà l’andamento dello scavo dando indicazioni all’escavatorista al fine di non distruggere irrimediabilmente le tubazioni presenti nel sottosuolo con le procedure / prescrizioni sotto indicate

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

014 fase o sottofase di lavoro: POSA GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

16

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona dalla nuova cabina al ponte

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) CASSERATURA DADO DI FONDAZIONE NUOVA CABINA 3) POSA DEL FERRO NEI DADI DI FONDAZIONE DELLA NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 92 di pag. 98

VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite:

La posa della guaina e dei pozzetti, avverrà solo dopo il termine dello scavo a sezione obbligata ed inizierà dalla zona del ponte verso la nuova cabina. Le sottofasi di lavoro relative alla casseratura e quella della posa del ferro risulteranno, pertanto, interferenti solo dal punto di vista temporale e non spaziale.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

015 fase o sottofase di lavoro: REINTERRO GUAINA E POZZETTI PER CAVIDOTTI DAL PONTE ALLA NUOVA CABINA

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

1 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Zona dalla nuova cabina all’inizio del ponte

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i:

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 93 di pag. 98

1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA 2) POSA DEL FERRO NEI DADI DI FONDAZIONE DELLA NUOVA CABINA 3) GETTO DI CALCESTRUZZO PER DADI DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Il reinterro inizierà dalla zona del ponte verso la nuova cabina. Le sottofasi di lavoro relative alla posa del ferro e del getto di calcestruzzo risulteranno, pertanto, interferenti solo dal punto di vista temporale e non spaziale.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

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Studio Tecnico LINO EMILIO CERUTI cantieri in sicurezza – sicurezza nel lavoro – health and safety – environment tel. 035543562 fax 0355095705 mobile 3355617764

[email protected] [email protected] [email protected] mod. PSC rev 09 del 19-09-11

Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 94 di pag. 98

016 fase o sottofase di lavoro: SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA DAL MURETTO ALL’OFFICINA, POSA GUAINA E POZZETTI PER

CAVIDOTTI E REINTERRO a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

½ giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

2

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Dalla zona dell’officina fino al ponte

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale con altra/e fase/i ma, solo in modo “temporale” e non “spaziale” 1) DISARMO CASSERATURA DADI DI FONDAZIONE NUOVA CABINA

La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: 1) VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO le scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV

punto 2.2.4. lett. “b”) sono state definite negli atti e negli elaborati del progettista a cui si demanda

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) l’intera fase di lavoro inizierà dal ponte fino alla costruzione destinata ad officina e punto d’arrivo delle tubazioni interrate. Durante l’intero tratto interessato, la benna dell’escavatore dovrà essere di cm. 50. (costo della sicurezza)

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Le tipologie di recinzioni sono individuate sul layout di cantiere alle tavole 02 e 03.

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A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in

particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA

con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 97 di pag. 98

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

017 fase o sottofase di lavoro: SMANTELLAMENTO CANTIERE

a) Durata e sequenza temporale della fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

2 giorno/i lavorativo/i (per la sequenza temporale vedasi il diagramma di Gantt allegato)

b) Numero di uomini previsti al giorno per la fase/sottofase di lavoro: All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

4

c) Totale uomini giorno: (a x b) All. XV punto 2.1.2. lett. “i”

8

Zona dell’attività: (ai fini di determinare se la fase/sottofase di lavoro risulterà interferenziale con altre fasi/sottofasi)

Intero cantiere

La fase/sottofase di lavoro non è interferenziale con altre fasi/sottofasi in appalto La fase/sottofase di lavoro è interferenziale in modo “temporale” e “spaziale” con la/le fase-i/sottofase-i: VIABILITA’ CARRALE E PEDONALE DURANTE L’ATTIVITA’ DELLA CEMENTERIA

con particolare attenzione ai rischi sotto evidenziati All. XV punto 2.2.3. DESCRIZIONE DEL RISCHIO

Presente

rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere

SCELTE PROGETTUALI e ORGANIZZATIVE con relative MISURE DI COORDINAMENTO non vi è stata la necessità di definire scelte progettuali e organizzative (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) perchè non facenti parte, concretamente, della progettazione dell’opera

PROCEDURE / PRESCRIZIONI OPERATIVE e relative MISURE DI COORDINAMENTO e le MODALITA’ DI VERIFICA DEL RISPETTO DI TALI PROCEDURE / PRESCRIZIONI

Queste sono state le procedure (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguarda lo smantellamento del cantiere: Sarà in capo al Direttore di cementeria (o suoi delegati con atto scritto) informare gli autisti degli autocarri che entreranno ed usciranno dalla cementeria sulla presenza degli addetti nel cantiere, in modo particolare quando le lavorazioni saranno effettuate dal ponte fino al locale officina. L’informazione dovrà riguardare l’attenzione e le modalità di manovra vicine alle delimitazioni del cantiere. Allo stesso modo dovrà procedere con gli addetti alla conduzione di muletti ed altri macchinari della cementeria affinchè siano informati e formati sul modo di evitare ingressi (anche accidentali) all’interno dell’area destinata al cantiere. Se, a suo giudizio, per questioni legate all’attività della cementeria, non riterrà sufficiente le prescrizioni di cui sopra, provvederà ad incaricare un dipendente della stessa cementeria a fungere da moviere durante le manovre degli autocarri. Nel caso non avesse la possibilità di utilizzare un dipendente, dovrà segnalare tale impossibilità al Responsabile dei lavori (ing. Paolo Isolabella) prima dell’invio del presente PSC alle imprese/ditte che dovranno concorrere all’offerta per l’aggiudicazione dell’appalto. Quanto sopra in quanto l’eventuale presenza di un moviere (la cui necessità dovrà, comunque, essere espressa dal Direttore di cementeria proprio in funzione dell’attività dello stabilimento) sarà un obbligo che verrà posto in capo all’impresa affidataria.

A parte gli obblighi in capo ai rispettivi DdL delle imprese affidatarie ed esecutrici in subappalto previsti, in particolare, negli artt. 95, 96 e 97 del decreto, l’osservanza circa le modalità di verifica delle procedure / prescrizioni e delle relative misure di coordinamento sarà attuata attraverso periodici sopralluoghi da parte del CSE tenendo conto delle criticità di alcune fasi/sottofasi di lavoro durante la realizzazione dell’opera così come richiesto dall’ All. XV punto 2.3.3.

LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E CON DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

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Studio in 24030 Paladina (BG) via Quarenghi, 12 * Domicilio fiscale in 24015 San Giovanni Bianco (BG) via Luigi Steffani, 24 pag. 98 di pag. 98

NEL CASO IN CUI, nonostante le prescrizioni operative, PERMANGANO RISCHI DI INTERFERENZA con INFRASTRUTTURE con MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA con DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Queste sono state le misure preventive e protettive (All. XV punto 2.2.4. lett. “a”) con relative misure di coordinamento definite: (All. XV punto 2.2.4. lett. “b”) Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con infrastrutture: vedasi layout di cantiere sulle tavole n° 02 e 03 indicanti le prescrizioni relative alla viabilità pedonale e carrale Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con mezzi e servizi di protezione collettiva: vedasi cartelli di segnaletica sottoriportati Per quanto riguardano le misure preventive e protettive con dispositivi di protezione individuale: vedasi quanto riportato nelle figure sottostanti

Immagini Cartellonistica

(costo della sicurezza) (costo della sicurezza)

(costo della sicurezza) In aggiunta ai DPI necessari per eliminare o ridurre i rischi propri della fase/sottofase di lavoro, ogni operatore indosserà un gilet ad alta visibilità preferibilmente di colore arancione. Non sono ammesse bretelle catarifrangenti

(costo della sicurezza) obbligo di indossare il casco ROSSO per gli addetti alle

emergenze

PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA ESECUTRICE DA ESPLICITARE NEL POS All. XV punto 2.1.3.

nessuna

(studio) Paladina (BG)

(domicilio fiscale)

San Giovanni Bianco (BG)

In data 20 sett 2010

F.to Il CSP: Lino E. Ceruti

(sede Italcementi) Bergamo

In data

20 sett 2010

F.to Il Responsabile Lavori:

Isolabella ing. Paolo