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Traffico: il Sindaco risponde alle proposte dell’A.C. Torino Natale: le luci in città, come fare regali senza uscire da casa e le feste di una volta Motori: le auto “sfiziose” e la guida d’inverno Viaggi: fine anno in giro per l’Europa Poste Italiane - Spedizione in a.p.-45% - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - D.C./D.C.I. Torino www.acitorino.it Ac news 1,00 euro Dicembre 2004 - n. 5 Sotto l’albero punti patente e sconto benzina Sotto l’albero punti patente e sconto benzina

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Traffico: il Sindaco risponde alle proposte dell’A.C. Torino Natale: le luci in città,come fare regali senza uscire da casa e le feste di una volta Motori: le auto “sfiziose” e la guida d’inverno

Viaggi: fine anno in giro per l’Europa

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Ac news1,00 euro Dicembre 2004 - n. 5

Sotto l’alberopunti patente

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Sotto l’alberopunti patente

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ADALBERTO LUCCA, DIRETTORE RESPONSABILE

PIERO SORIA, IDEAZIONE E COORDINAMENTONOTIZIARIO PER I SOCI dell’Automobile Club di Torino (autorizzazione del tribunale di Torino 3592 del 2/12/1985).Pubblicazione di informazione. Abbonamento riservato ai Soci. Editrice: Edit-Data S. Francesco s.r.l., via Giolitti 15 -tel. 57.79.288/9 - Direzione, Redazione: via Giolitti 15 - tel. 57.79.213 - Composizione, Stampa:G. Canale & C. S.p.A. - Torino - Pubblicità: All-Media, corso Siracusa 152 - tel. (011) 311.90.90.

www.acitorino.it

Ac news1,00 euro Dicembre 2004 - n. 5

In questonumero

3 PIERGIORGIO RE

• Tante novitàsotto l’albero

4 ADALBERTO LUCCA

• Punti patente:corso gratis per i Soci

5 NOTIZIE ACI

• Buondistributore

8 LUCIANO BORGHESAN

• Il Sindaco rispondealle proposte dell’Ac Torino

12 NOTIZIE ACI

• Convenzioniper i Soci

13 NOTIZIE ACI

• Showyour card

18 PIERO BIANCO

• L’auto“sfiziosa”

25 GIANNI ROGLIATTI

• Guidad’Inverno

26 CRISTIANO CHIAVEGATO

• I nuovi bossdella Formula Uno

28 MARGHERITA OGGERO

• Torino di Nataleaccesa

29 BRUNO QUARANTA

• Il presepedell’Annunziata

32 GIORGIO RICATTO

• Natalein Europa

36 RENATO SCAGLIOLA

• I Natalidi una volta

43 ANNA MASERA

• I regaliper e-mail

45 EDOARDO ARPAIA

• Un clicsotto l’albero

48 ALESSANDRA COMAZZI

• Le festedavanti alla tv

49 FERDINANDO ALBERTAZZI

• Le fiabeper i piccolini

51 MAURIZIO TERNAVASIO

• Arturo Brachetti:grazie a Maria Ausiliatrice

54 ANGELO CAROLI

• Juvee la ciliegina d’oro

57 MARIA LUISA TIBONE

• Luigi Palma, l’uomo cheorganizzò il Metropolitan Museum

62 EDOARDO BALLONE

• Il risodi Natale

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Novitàal Centro Revisioni

I l centro revisioni di piazzale S. Gabriele da Gorizia 210(angolo via Filadelfia) ha arricchito la proposta di servizi

per gli automobilisti e Soci ACI.È possibile, dal mese di settembre 2004, effettuare presso il

Centro Revisioni anche il cambio olio al proprio veicolo.Aumenta così la disponibilità di operazioni che si pos-

sono effettuare nel Centro Tecnico.1. Associazioni 2. Revisione 3. Prerevisione4. Bollino Blu5. Check up6. Ricarica condizionatore7. Sostituzione filtri abitacolo8. Sostituzione spazzole tergicristallo9. Sostituzione batteria10. Sostituzione filtro aria11. Vendita accessori di sicurezza12. Sostituzione pastiglie freno13. Sostituzione olio e filtro olio

Come di consueto i Soci hanno un vantaggio su tuttele operazioni:

Il Centro revisioni su ogni operazione ha riservatoPrezzi scontatissimi ai Soci ACI.

Alcuni Esempi:

Sostituzione Olio e filtro Olio (fino a 4 kg di lubrificante)Soci Aci 54,00 €Non Soci 64,00 €

Bollino Blu Soci Aci 8,65 €Non Soci 11,50 €

Ricarica CondizionatoreSoci Aci 45,00 €Non Soci 60,00 €

RevisioneSoci Aci 37,14 € prerevisione GratuitaNon Soci 37,14 € prerevisione 20,66 €

Check upSoci Aci 10,50 €Non Soci 13,50 €

Il Centro Revisioni Aci è sempre in evoluzione per ga-rantire ai Soci un servizio tecnico efficiente e conveniente.

Molti servizi in un solo luogo sono utili per far rispar-miare tempo prezioso ai Soci, le tariffe riservate costitui-scono un altro vantaggio esclusivo.

Questi servizi uniti ad altri quali gli avvisi di scadenzarevisione o le chiamate telefoniche per rammentare la pros-sima scadenza del bollino Blu, rendono i clienti del Cen-tro revisioni automobilisti speciali. �

Ora

anche

il cambio

olio e filtro

a soli € 54,00

per i Soci

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ch’esso funzionando a pienoregime. Si tratta di operazioniche contribuiscono a snellire iltraffico e a rendere la nostracittà sempre più moderna e inlinea con le altre realtà metro-politane europee.

Poi, per citare i servizi più“gettonati”, ricordo il soccorsostradale, il Centro Revisioni dipiazzale San Gabriele da Gori-zia, che garantisce la qualitàdel servizio nelle revisioni enel rilascio del Bollino Blu, il“bollo sicuro” che, per chi sireca a pagarlo nel nostro salo-ne di via Giolitti e nelle nostredelegazioni, si traduce nellacertezza di essere in regola conla tassa di possesso. Di indub-bia utilità, lo sportello del GTTaperto nella nostra sede cen-trale per la richiesta o la con-valida dei permessi di par-cheggio dei residenti. Ed an-

cora il settore cartografico, lavendita di “vignettes” per po-ter circolare su autostrade sviz-zere e austriache, il rinnovodelle patenti con visita medicain sede e l’espletamento dellepratiche per il rilascio delle pa-tenti internazionali e di tutte lealtre pratiche inerenti l’uso deiveicoli.

L’AC Torino ha investitodunque nei propri servizi e lodimostra l’avvenuto avvio deicorsi per il recupero dei puntipatente tenuti dalle nostre au-toscuole. Un problema, quellodei punti tolti, che sta molto acuore ai nostri Soci (ed agli au-tomobilisti in genere), come èemerso in seguito a una nostraindagine statistica, nella qualeè risultato al primo posto tra lepreoccupazioni di chi viaggiatutti i giorni per lavoro.

Un attimo di distrazione epuò capitare a tutti di incorre-re in un eccesso di velocità o inaltre infrazioni punibili con ladecurtazione di punti sulla pa-tente. Vista la necessità e la ri-chiesta, abbiamo così decisoche per il 2005, l’omaggio tra-dizionale consegnato al mo-mento dell’associazione o alrinnovo della medesima, verràessenzialmente rappresentatodal buono per frequentare gra-tuitamente – in caso di neces-sità – i nostri corsi per il recu-pero dei punti. Un servizio cheriteniamo abbia un grande va-lore e un grande significato, vi-sto che in questo modo, anco-ra una volta l’Automobile Clubsi pone al servizio degli auto-mobilisti per risolvere i loroproblemi.

Continueremo inoltre a mo-nitorare il traffico e la circola-zione a Torino e in Provincia, te-nendo soprattutto conto, in que-sto nostro compito, delle esi-genze degli automobilisti. �

Auguri Positivo bilanciodell’anno che si chiude e in antemprima i servizi per l’anno prossimo

L a fine del 2004 è la giusta occasione per trac-ciare un primo bilancio consuntivo di comel’Automobile Club Torino abbia gestito le pro-

prie attività durante l’anno. Siamo orgogliosi di es-sere riusciti a mantenere sostanzialmente intatto ilnumero dei Soci, cosa che, per i tempi che corrono,non è di poco conto. Significa dunque che la fidu-cia nei confronti dell’Automobile Club resta moltoelevata e questo ci permette di guardare al futuro con

rinnovato ottimismo, conscidel fatto che la politica chestiamo attuando è apprezzatada un gran numero di automo-bilisti.

Il sodalizio ha come semprerivolto le proprie attenzioni alpotenziamento dei servizi de-stinati ai propri associati,confortato dall’aver riscontra-to che gli stessi sono risultatigraditi e, pertanto, molto usatie richiesti. Primi fra tutti i par-cheggi sotterranei di via Roma,piazza Bodoni e quello di piaz-za Madama Cristina che sta an-

Sotto l’albero

diPiergiorgio

Re

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A.C. Torino Un nuovo servizio davvero innovativoper chi si associa o rinnova l’associazione nel corso dell’anno 2005

L a patente a punti è certamenteuna delle più importanti innova-zioni introdotte negli ultimi anni

nel nostro Paese per chi guida, con lafinalità, assolutamente condivisibi-le, di costituire un’ulteriore remoraalla violazione del Codice della Stra-da. Infatti per la prima volta, oltre alpagamento di una sanzione ammini-strativa, è necessario partecipare adun corso di aggiornamento pressoapposite strutture.

L’innovazione ha creato non po-chi timori e dubbi tra gli automobi-listi, e moltissimi sono i nostri Sociche ci hanno contattati per avereinformazioni e chiarimenti, anche inmerito all’organizzazione dei corsiper il recupero di punti ed il loro co-sto, invitandoci a studiare quali for-me di intervento potessero essere at-tuate per venire incontro alle loroesigenze.

In quest’ottica il Consiglio Diret-tivo ha deciso di fare qualcosa di ve-ramente innovativo e unico in Italia:

offrire a tutti i Soci dell’AutomobileClub Torino la possibilità di fre-quentare i corsi di recupero pressol’Automobile Club, e di farlo in ma-niera totalmente gratuita.

Per la fase iniziale i corsi si ter-ranno tutti a Torino, presso la Sede ole Autoscuole Fiduciarie ACI di cor-so Moncalieri 215 e di corso Tasso-ni 57, mentre si sta lavorando percreare anche centri nella provincia diTorino.

Una forma di assistenza quindi a360°, che garantisce a tutti gli Asso-

ciati la possibilità di risolvere nel mi-gliore dei modi il loro problema, qua-lora vengano interessati da una san-zione che preveda la decurtazionedei punti sulla patente.

Il nuovo servizio, che ha caratteresperimentale, sarà fruibile da tutti co-loro che si associeranno o rinnove-ranno l’associazione nel corso del2005, con decorrenza dalla data delrinnovo, e rappresenterà essenzial-mente l’oggetto omaggio che venivadistribuito in passato.

L’appuntamento quindi per i no-stri Soci è al momento del prossimorinnovo della tessera: in quell’occa-sione infatti sarà consegnato anche ilvoucher che dà diritto alla nuova pre-stazione, insieme al relativo regola-mento.

Un’iniziativa che – siamo certi –sarà particolarmente gradita e noninciderà sul costo della tessera cherimane immutato, e che rafforza ilvalore di appartenenza al ClubACI. �

di Adalberto Lucca

Punti patente: corso gratis

Peri Soci

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mite l’accumulo di punti rico-nosciuti ogni volta che si ac-quista carburante o lubrifi-cante presso i punti vendita IPpartecipanti all’iniziativa(circa 3.000 punti vendita sututto il territorio nazionale).

Sul sito www.ipitaliana-petroli.it è possibile indivi-duare il gestore più vicino in

ragione della provincia e del-la località desiderata.

I premi messi in palio fan-no riferimento al mondo del-lo sport e sono rappresentatisia da oggetti – per esempiozainetti per il trekking, orolo-gi, biciclette, borsoni, tute,ecc. – sia da sconti fruibilipresso negozi sportivi (Cisal-

G razie all’accordo concluso dall’AutomobileClub d’Italia con IP, Italiana Petroli, per l’an-no 2004/2005, i Soci ACI potranno partecipa-

re a condizioni di particolare vantaggio al Program-ma Fedeltà rivolto agli acquirenti di carburante e lu-brificante IP.

Il Programma, denominato “Insieme per loSport”, in vigore dal 1° novembre 2004 al 31 ot-tobre 2005, prevede l’assegnazione di premi tra-

ALBIANO D’IVREA 10010 VIA CARAVINO 18BORGOFRANCO 10013 SS 26 KM 39+180BRUZOLO 10050 SS 25 KM 40+972CASTELLAMONTE 10081 VIA IVREA N° 15CORIO CANAVESE 10070 STRADA TORINO 8GERMAGNANO 10070 VIA MIGLIETTI 46LOMBRIASCO 10040 SS 663 KM 6+103MATHI 10075 VIA PIAVE 19ORBASSANO 10043 STRADA STUPINIGIORBASSANO 10043 SP SESTRIEREOULX 10056 VIA MONGINEVRO 80PINEROLO 10064 STR PROV.LE PER SALUZZOPRAGELATO 10060 SS 23 KM 81+235RIVAROLO CANAVESE 10086 VIA RE ARDUINO 6ROMANO CANAVESE 10090 SP STRAMBINO KM 3+900S COLOMBANO BELMONTE 10080 FRAZIONE BUASCAS. SECONDO DI PINEROLO 10060 VIA PINEROLO 2TORINO 10156 ST CUORGNÈ RG FALCHERA 59TORINO 10139 C.SO MONTECUCCO FRONTE 150TORINO 10146 VIA PIETRO COSSA 102TORINO 10148 CORSO GROSSETO/CAROSSIOTORINO 10132 VIA TOMMASO AGUDIO 42/44TORINO 10149 VIA ORVIETO 47/ATORINO 10156 CORSO VERCELLI 293TORINO 10129 CORSO DUCA DEGLI ABRUZZI 16TORINO 10141 CORSO MONTECUCCO 73VEROLENGO 10038 SS 31 KM 3+326VILLARBASSE 10090 VIA RIVOLI 71

ECCO DOVE

Buon distributoreAltri punti Questa volta quelli benzina: dopo l’accordo ACI-IP, per i Sociche partecipano al programma fedeltà, si arriva al raddoppio automatico

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fa) e palestre (American Con-tourella).

I punti vengono accumula-ti elettronicamente, tramiteapposito microchip contenutosu una Carta Fedeltà rilascia-ta gratuitamente a tutti i clien-ti che ne fanno richiesta diret-tamente ai gestori IP. Al mo-mento dell’acquisto di carbu-rante o lubrificante, il gestoreIP effettua la strisciata dellaCarta Fedeltà del cliente su

apposito supporto elettronicofisso (POS) e i punti vengonocaricati su un conto virtualecollegato alla Carta stessa.

Secondo il criterio genera-le, IP riconosce al cliente 1punto per ogni 10,00 eurospesi per l’acquisto di carbu-rante o lubrificante.

Per i Soci ACI partecipan-ti, invece, è stato ottenuto unvantaggio esclusivo: quello divedersi assegnare il doppio

dei punti (quindi 2 per ogni10,00 euro spesi, anziché 1)per l’acquisto di carburante olubrificante presso i puntivendita IP aderenti al Pro-gramma Fedeltà, riconoscibi-li grazie al materiale pubbli-citario – stendardi, sagomati esovrapompe – esposto pressodi loro e recante la dicitura:“Per i Soci ACI i punti rad-doppiano”.

Presso le Delegazioni del-l’A.C. Torino sono disponibi-li i pieghevoli che contengo-no il catalogo premi ed il re-golamento dell’iniziativa.

Per partecipare al program-ma, i Soci (sia nuovi che rin-novanti, purché titolari di tes-sere individuali ACI Sistema,ACI Charta, ACI Motocity, equindi con l’esclusione dei ti-tolari di tessere SistemaAzienda) potranno richiederela Carta Fedeltà IP/ACI allaSede dell’A.C. Torino oppuread una delle sue Delegazioni.

I loro dati verranno inseritinell’apposito software ed ilpersonale ACI consegnerà lo-ro una ricevuta, stampata inautomatico, attestante l’avve-nuta iscrizione del Socio alProgramma Fedeltà IP/ACI,la data della stessa e l’infor-mativa sulla privacy.

Resta ferma la possibilitàper tutti i Soci in essere – aprescindere dalla data di iscri-zione e scadenza della propriaassociazione ACI – di richie-dere in ogni momento dell’an-no associativo la Carta Fe-deltà IP/ACI, con la quale po-tranno cominciare la raccoltapunti presso i distributori IPpartecipanti al Programma.

Una volta raggiunto il mon-te punti che dà diritto al pre-mio desiderato, il Socio dovràrecarsi presso il punto vendi-ta IP il quale, previa lettura

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della Carta IP/ACI e selezio-ne del premio richiesto, rila-scerà uno scontrino contenen-te le informazioni necessarieper ottenere il premio. Il pre-mio scelto verrà inviato a ca-sa del Socio oppure potrà es-sere ritirato presso il gestoreIP di riferimento.

In alternativa ai premi delcatalogo IP, il Socio potrà sce-gliere di utilizzare i punti ac-cumulati per ottenere lo scon-to sul rinnovo della sua tes-sera ACI. Esistono 12 fascedi sconto, che vanno da un mi-nimo di 5,00 euro (con 100punti disponibili) ad un mas-simo di 60,00 euro (con 1.200punti disponibili).

La Carta IP/ACI non hascadenza e il Socio dovràconservarla anche per i futu-r i Programmi Fedel tàIP/ACI.

I Soci ACI che già parteci-pano alla campagna IP e han-no accumulato un monte pun-ti su una carta ordinaria IP (1punto ogni 10,00 euro spesi)potranno optare per la CartaFedeltà IP/ACI, richiedendo-la alla delegazione ACI e ac-quisendo – da tale momento –il diritto ad ottenere il doppiopunteggio.

Il Socio dovrà poi richiede-re direttamente al gestoredell’impianto IP il trasferi-mento sulla Carta FedeltàIP/ACI dei punti accumulatifino a quel momento sulla car-ta ordinaria IP.

In caso di smarrimento osmagnetizzazione della CartaFedeltà IP/ACI, il Socio do-vrà recarsi presso la Sededell’Automobile Club Torinoo presso una delle sue Dele-gazioni per chiedere il rilasciodi una nuova Carta FedeltàIP/ACI sostitutiva della pre-cedente.

Se durante la raccolta pun-ti l’associazione ACI giunge ascadenza e non viene rinno-vata, la Carta Fedeltà IP/ACIabbinata consentirà di prose-guire la raccolta per i succes-sivi 90 giorni. Il Socio che intale lasso temporale non abbiaprovveduto al rinnovo si ve-drà bloccare – dal 91° giornosuccessivo alla scadenza del-la tessera – la possibilità di ac-cumulo, ferma restando inve-ce la possibilità di utilizzo deipunti fino a quel momentoraccolti.

Per proseguire la Campa-gna, il Socio che rinnova oltrei 90 giorni dopo la scadenzadell’associazione dovrà farsirilasciare dall’A.C./Delega-zione una nuova Carta Fe-deltà IP/ACI e chiedere poi algestore il trasferimento deipunti dalla vecchia alla nuovaCarta secondo il processo giàillustrato per le Carte smarri-te o smagnetizzate.

Una nuova opportunitàquindi per i nostri Soci, moltidei quali avevano richiesto unaccordo con un’importanterete di distributori di carbu-rante, con un sistema vera-mente premiante e soprattuttodi facilissima gestione, evi-tando il vecchio sistema deibollini e delle tessere carta-cee, ormai obsoleto.

L’ACI ha già contattato i re-sponsabili della IP, che si so-no dichiarati entusiast idell’iniziativa e pronti allamassima sensibilizzazionedei gestori nei confronti deiSoci ACI.

Vi invitiamo pertanto adutilizzare il nuovo servizio eda contattare immediatamentel’Ufficio Soci, al numero te-lefonico 011 5779277, perogni informazione sulle mo-dalità di fruizione. �

N ei primi mesi dell’anno entrante aprirà glisportelli un ufficio Sara in corso Casalen. 103 nei pressi di piazza Borromini. Det-

to ufficio, che ha il numero telefonico011/8134525, è facilmente raggiungibile in au-to oltre che dalla piazza stessa, anche dal par-cheggio situato sul retro delle abitazioni di cor-so Casale con accesso dall’inizio del Ponte Re-gina.

L’ufficio oltre al rilascio delle normali poliz-ze di sua specifica competenza quali Rc e fur-to incendio auto e delle comuni polizze di usocorrente ha lanciato una serie di nuove propo-ste quali SARA FREE e SARA CONTO EX-TRA, che innovano sensibilmente il concetto diassicurazione. �

Nuovo ufficioSara

È stata inaugurata il 12 novembre scorso lanuova Delegazione del nostro AutomobileClub a Torino, in zona Molinette, via Ge-

nova 26. Il numero di telefono: 011 674009.L’orario continuato – dalle ore 9 alle ore 18,

dal lunedì al venerdì – risponde in maniera otti-male alle diverse esigenze dei Soci e dei clienti.

Sono disponibili fin da ora i servizi di asso-ciazione e di pratiche automobilistiche (rinno-vo patenti, trasferimento di proprietà, ecc.), conla presenza in Delegazione sia del medico chedel notaio; in brevissimo tempo sarà disponibi-le anche il servizio di esazione delle tasse auto-mobilistiche. �

NuovaDelegazione

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que, per prova, l’avrei già fat-to. Lo scriva pure questo: libe-ri di andare in centro, di attra-versarlo, liberi di parcheggiare:sono sicuro che tempo un me-se la città chiederebbe il con-trario”. Sergio Chiamparino ri-lascia questa intervista dopoaver letto le proposte dell’Aci,

formulate dal direttore Adal-berto Lucca.

Nell’articolo apparso sul nu-mero precedente di “Acinews”, Lucca riconosce “one-stamente che, in linea di mas-sima, i provvedimenti adottatidall’Amministrazione nei sin-goli casi specifici siano statiadeguati alle situazioni, cosìcome bisogna dare atto agli au-tomobilisti torinesi di una buo-na dose di pazienza e di ade-guamento alle criticità da af-frontare”.

L’ipotesi formulata nella pri-ma domanda è un paradosso,una provocazione rispetto a chisogna un centro tutto chiusonella “Torino 2006” ancora“imbastita”. La realtà sta nel-l’incontro delle soluzioni e, peril centro, l’Aci ne ha indicatealcune, da verificare con l’am-ministrazione civica. Le sinte-tizziamo: l’apertura al trafficoprivato di via XX Settembre evia Arsenale, consentendo an-che il traffico in via San Quin-tino, onde realizzare un ulte-riore diretto accesso a via SanSecondo; la risistemazione via-ria di piazza Solferino occupa-ta da Atrium; la limitazionedella sosta a un solo lato sullevie Giolitti, Alfieri, Cavour,San Massimo; il doppio sensodi marcia in via Rossini.

Sindaco Chiamparino, c’èqualche proposta realizza-bile?

“Ci sono indicazioni interes-santi, molte richieste, tra l’al-tro, coincidono con quelle for-mulate dalle associazioni com-mercianti che operano in cen-tro.

Credo, ad esempio, che ilparcheggio su un solo lato del-le vie Giolitti, Alfieri, Cavour,San Massimo, possa avvenire,modulando i tempi, con gra-dualità. Penso che questa siauna soluzione da adottare pertutte le vie del quadrilatero, inmondo che la viabilità sia benamalgamata”.

8

Traffico a Torino Sull’Aci news precedente, l’ACI hafatto alcune proposte: ecco la replica di Chiamparino

S ignor Sindaco, le è mai venuto in mente chein una città “segnata” da cantieri di ogni ge-nere (la metropolitana, la sistemazione della

Spina, le Olimpiadi, oltre alla normale realizza-zione di opere stradali, parcheggi, stesura cavi, te-leriscaldamento) ogni ulteriore limite può peg-giorare la situazione? In questa situazione non èmeglio aprire, piuttosto che chiudere?

“Se si potesse liberalizzare tutto il traffico, ovun-

di Luciano Borghesan

Il Sindaco risponde

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Con via Sacchi a sensounico, non è bene favorirel’accesso a via San Secondorendendo percorribile viaArsenale a tutte le auto?

“Ho parecchie perplessitàsu questa ricetta. Non sonoconvinto che la soluzione stianell’allargare il transito deltraffico sulle vie riservate otornare indietro su via Rossi-ni, reintroducendo il doppiosenso di marcia. Ricordia-moci che piazza San Carlosarà pedonalizzata, una voltarealizzato il park. Il centronon deve essere un luogo daattraversare, ma il cuore davisitare, dove andare. Questaè l’impostazione di fondo”.

Ma con tutti quei cantie-ri qualche percorso in piùnon faciliterebbe la viabi-lità?

“Il contesto di cantieri gra-

vita sull’asse nord-sud, per lealtre direzioni non ci sonogravi ostacoli. Per di più, levie riservate, i sensi unici so-no stati introdotti anche perfavorire l’uso del mezzo pub-blico e avere conseguenzepositive anche per il mezzoprivato”.

Cantiere in piazza SanCarlo, cantiere in piazzaVittorio: non s i potevaadottare un metodo-staf-fetta (inizia uno quando èfinito l’altro) per contenerei disagi?

“Io abito in piazza Vittorioe vedo che i disagi sono con-tenuti”.

Allargherete la ztl?“Solo per le auto non eco-

logiche, l’altra proposta èstata rinviata a fine cantieri”.

Signor Sindaco, che cosadiciamo ai cittadini in vista

delle feste: un altro Nataledi rigore automobilistico?

“No, anzi, cominciamo avedere i risultati dei lavori:con l’apertura del parcheg-gio Valdo Fusi, seicento po-sti, a due passi dal centro. Cisaranno punti-informazioneadeguati per far conoscere ilservizio. Così potremo anchecollaudare in superficie solu-zioni che tengano conto del-le segnalazioni fatte dallagente”.

Altre novità?“Potenzieremo le navette,

ci saranno i posteggi su viaLagrange e via Carlo Alber-to, sarà completametne per-corribile via San Francescoda Paola. Sarà un Natale mi-gliore. Colgo l’occasione perringraziare i cittadini per lacollaborazione e per augura-re a tutti buone feste”. �

Ci sonomolte

indicazioniinteres-santi

tropolitana, la sistemazionedella Spina, le Olimpiadi, ol-tre alla normale realizzazio-ne di opere stradali, parcheg-gi, stesura cavi, teleriscalda-mento, e così via, un insiemeincredibile di opere la cuirealizzazione congiunta met-

terebbe in ginocchio qualun-que città.

In quest’ottica credo chesi possa dire onestamenteche, in linea di massima, ip rovved iment i ado t ta t idall’Amministrazione neisingoli casi specifici sianostati adeguati alle situazio-ni, così come bisogna dareatto agli automobilisti tori-nesi di una buona dose di pa-zienza e di adeguamento al-le criticità da affrontare. Di-ciamo questo perché ove sivolessero dare dei suggeri-menti all’Amministrazioneci si accorgerebbe forse chenon sono tante le cose daproporre, anche se interven-ti significativi possono esse-re attuati.

Certo ciò non toglie che bi-sognerebbe verificare a mon-te se la realizzazione di tuttequeste opere non avrebbe po-tuto in qualche modo esserediluita nel tempo, ma tant’è.

Abbiamo comunque cer-cato di approfondire la situa-zione nella zona centrale del-la città, dove però non ci tro-viamo di fronte ad una situa-zione di emergenza, bensì aduna viabilità quasi definiti-va, tenuto conto della pedo-nalizzazione di piazza SanCarlo; quindi le criticità ri-scontrate al rientro dalle va-canze dovranno comunqueessere superate, con l’ado-zione di misure che possanoanche tener conto di alcunenostre proposte:

• Apertura al traffico pri-vato di via XX Settembre evia dell’Arsenale, consen-tendo anche il traffico in viaSan Quintino, onde realizza-re un ulteriore diretto acces-so a via San Secondo, che or-mai costituisce interamentela direttrice nord-sud, primarappresentata anche da viaSacchi.

• Revisione della canaliz-zazione in piazza Solferino

del traffico proveniente davia Alfieri, sacrificato dallanuova sistemazione dellapiazza dopo l’apertura diAtrium.

• Limitazione della sostaad un solo lato sul le vieGiolitti, Alfieri, e Cavour,ripristinando così la situa-z ione e s i s t en t e p r imade l l ’ in i z io de i l avor i i npiazza Valdo Fusi, che con-sentiva uno scorrimento piùveloce.

La situazione creatasi inqueste vie è una delle causeprincipali delle code nel-l’area centrale, infatti è suf-ficiente la presenza di un ciclista o l’apertura dellosportello di un’auto in sostache tutto si ferma con effet-ti micidiali sulla circola-zione.

Per quanto attiene l’in-quinamento in particolare èutile ricordare come la sostaad un semaforo moltiplichi,con la ripartenza del veico-lo, l’effetto inquinante; oranelle vie in questione ogniapertura di sportello crea un“effetto semaforo”, con unamol t i p l i c az ione pe r mi -gliaia di volte al giorno.

• Riduzione della sosta adun solo lato nell’ultimo trat-to di via San Massimo, al fi-ne di consentire una più ve-loce e funzionale canalizza-zione per l’immissione invia Po.

• Abilitazione al doppiosenso di marcia in via Ros-sini.

Una serie di interventiquindi che potrebbero dareun contributo ad una velo-c i zzaz ione de l t r a f f i conell’area centrale, che co-munque tra breve si potràgiovare della riapertura divia Accademia Albertina, esperiamo quanto prima an-che di via San Francesco daPaola, interrotta da oltre treanni. �

P arlare del traffico e delle problematiche chene discendono è attualmente l’argomento piùdiffuso a Torino; ognuno ha la sua ricetta, le

sue critiche, e tutti tanti motivi per lamentarsi.Volendo fare un po’ di ordine, dobbiamo in-

nanzitutto ricordare a noi stessi ciò che tutti sap-piamo, e cioè la particolare situazione che la no-stra città deve affrontare in questi anni: la me-

diAdalberto

Lucca

Le proposte dell’AC Torino Aprire via XX Settembre e via Arsenale - Doppio senso in via RossiniÈ anche necessaria una attenta revisione delle soste (vie Giolitti, Alfieri, Cavour, S. Massimo)

Ecco la paginadello scorso Aci newscon le propostedell’Ac Torino.

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Le pratiche automobilistiche

I vantaggi per i Soci:

L’Automobile Club Torino mette a disposizionedei Soci la propria esperienza nel campo dellepratiche automobilistiche con una capillarità

estesa sia in Città sia in Provincia, in qualsiasi luogo

Gli uffici in CittàSede centrale Via Giolitti, 15 Delegazione 2 C.so Dante, 45 Delegazione 3 C.so Francia, 66 Delegazione 4 C.so Novara, 20/H Delegazione 5 C.so Trapani, 115 Delegazione 6 C.so Duca D. Abruzzi,79 Delegazione 7 C.so Valdocco, 3Delegazione 8 Via Genova, 26Delegazione 9 Via Piobesi, 2/BDelegazione 10 Via Casteldelfino, 8 Delegazione 11 Via Valdellatorre, 188Delegazione 13 Via Dandolo, 2/BDelegazione 14 Via Pergolesi, 3 Delegazione 15 Via Fidia, 14

Gli uffici in ProvinciaCarmagnola P.zza Manzoni, 11 Chieri Via Vittorio Emanuele, 14 Chivasso Via Bonacini, 18 Bis Ciriè Via San Maurizio, 15 Collegno C.so Francia 111/B Moncalieri C.so Savona, 4 Nichelino Via Torino, 85 Orbassano P.zza Umberto I, 10 Pinerolo C.so Torino, 168 Piossasco Via Pinerolo, 41Rivoli Via Nizza, 27/BSettimo T.se Via Cavour, 20/FSusa C.so Stati Uniti, 126/BVenaria Viale Roma, 4/A

troviamo nelle vicinanze un uf-ficio ACI pronto ad occuparsidelle pratiche necessarie allamobilità degli automobilisti.

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1) Tasse automobilisticheGli uffici offrono al pubbli-

co ed ai Soci la possibilità dieffettuare il pagamento delletasse automobilistiche, pre-sentando la copia del librettodi circolazione ed il codice fi-scale dell’intestatario, gli ad-detti effettueranno il calcoloesatto dell’importo dovuto eprocederanno all’esazione ri-lasciando la ricevuta di paga-mento.

La richiesta del documentodi circolazione avviene peruna più attenta verifica dei da-ti con conseguente precisionedell’esazione, si eviterannocosì errori che potrebbero cau-sare future sanzioni.

2) Patente di GuidaPresso gli uffici e le delega-

zioni dell’A.C. Torino si effet-tuano in un’unica soluzionetutte le operazioni richieste peril rinnovo della patente diguida:– Visita medica– Versamenti su bollettino dipagamento– Invio della documentazioneagli uffici competenti

Normalmente si dovrebbe-ro effettuare queste operazio-ni in tre uffici diversi, conl’A.C. Torino una sola visitaagli uffici risolve il problema.

Anche nel caso di smarri-mento o deterioramento deldocumento di guida, qualoragli uffici delle forze dell’ordi-ne a cui ci si è rivolti per la de-nuncia, non siano in grado diduplicare d’ufficio la patente,gli uffici dell’A.C. Torinoprovvederanno a sbrigare lapratica. Anche in questo casotutto verrà risolto in pochi mi-

nuti, rilasciando un documen-to che permetta la circolazionein attesa che il il duplicato del-la patente venga elaborato econsegnato all’ufficio ACIdalla Motorizzazione Civile.Documenti necessari:– Patente di guida / denuncia difurto o smarrimento– Carta di identità e codice fi-scale – In caso di duplicato: tre foto-grafie formato tessera di cuiuna autenticata.

3) Passaggi di proprietà

Tutto in una volta: Atto diVendita con il Notaio, Praticadi Voltura e rilascio dei docu-menti di viaggio provvisori edefinitivi dopo pochi giornigrazie alle nuove procedure te-lematiche che permettono lastampa del libretto di circola-zione e del Certificato di pro-prietà entro pochissimo tempodalla richiesta.

Tutti gli uffici e le delega-zioni dell’A.C. Torino si av-valgono presso la loro sede del-la collaborazione di un Notaioe si faranno carico di tutte le ne-cessarie operazioni per portarea buon fine il passaggio di pro-prietà.Documenti necessari:– Libretto di circolazione– Certificato di proprietà– Carta di identità e codice fi-scale di venditore ed acqui-rente.

4) Visure ed estratti cronologici

Può essere necessario cono-scere o ricostruire la storia diun veicolo, conoscendone latarga presso tutti gli uffici e de-

legazioni dell’A.C. Torino siotterranno in breve tempo leinformazioni richieste.

Inoltre è possibile ottenere:Successioni - Immatricola-zioni - Reimmatricolazioni -Procure Notarili - Perdite dipossesso - Radiazioni - Con-versione della patente Esterao Militare - Patente interna-zionale - Contrassegno perciclomotori (targa) - Preno-tazioni per revisione e bolli-no blu.

In poche parole i Soci han-no a disposizione su tutto il ter-ritorio di Torino e provincia unufficio di consulenza che siprenderà cura delle pratiche af-fidategli con un notevole ri-sparmio di tempo e come al so-lito di denaro.

Risparmio perché?Tutte le pratiche che i Soci af-fideranno agli uffici e dele-gazioni dell’A.C. Torino go-dranno di un trattamentoparticolare: LO SCONTORISERVATO AI SOCI.Tutti i Soci hanno diritto al20% di sconto sui diritti diagenzia.

Gran parte della quota asso-ciativa viene così restituita sot-to forma di sconto.

Come al solito per ottenere ibenefici basterà presentare lapropria tessera associativa incorso di validità.

Presso la sede di via Gio-litti 15, per chi non avessetempo di tornare per il ritiroè possibile richiedere l’inviodei documenti al proprio do-micilio tramite posta. Un al-tro piccolo vantaggio a di-sposizione. �

Quali pratiche? 803.116NUMEROVERDEPER

I SOCI

Soccorso stradale -Assistenza medica -

Assistenzaall’abitazione -Informazioni -Servizi turistici

Automobile ClubTorino – Uffici: viaGiolitti, 15, Tel.011/57.791, Fax0 1 1 / 5 7 . 7 9 . 2 8 6 ,Orario al pubblico:8.30-13.00 / 14.00-17.00 dal lunedì alvenerdì - Sito In-ternet: www.aci-torino.it - Indirizzoposta elettronica:[email protected]

Ufficio sportivo:Luned ì -Vene rd ì8.30-12.30 -Soccorso stradalenazionale: 803116 -Noleggio autovet-ture e parcheggiACI: via S. Fran-cesco da Paola, 20,tel. 011/562.35.14 -Centro LavaggioRacconigi: largoRacconigi 191, tel.011/377995 - Cen-tro Tecnico (Revi-sioni Auto, BollinoBlu, batterie, pasti-glie freno, olio efiltro olio, checkup): piazzale SanGabriele da Gori-zia, 210, Tel.011/30.40.748 -Autoscuola Club:via Giolitti 15, Tel.011/57.79.246, c.soMoncalieri, 215,Tel. 011/66.12.623- Autoscuola Eu-reka: c.so Tassoni,57, Tel. 011/74.79.71. �

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P resentando la propria tessera ACIin regolare corso di validità, è pos-sibile godere delle seguenti agevo-

lazioni:

CULTURA E TEMPO LIBERO

• Palazzo Bricherasio, via T. Rossi(angolo via Lagrange), Torino – tel.011/5711811 - www.palazzobriche-rasio.it. “Da Raffaello a Goya. Ri-tratti dal Museo di Belle Arti di Bu-dapest”. Sconto 15% sul bigliettod’ingresso alle mostre, per il Socio eper un accompagnatore. (Il parcheg-gio sotterraneo ACI di via Roma hauno dei suoi ingressi davanti al Pa-lazzo: i Soci godono di tariffa di so-sta oraria ridotta).

• Museo Nazionale del Cinema - Mo-le Antonelliana, via Montebello 210,Torino – tel. 011/8125658 - www.mu-seonazionaledelcinema.org. Sconto20% sul biglietto d’ingresso, per il So-cio e per un accompagnatore.

• “Sala 3” Multisala Cinema Massi-mo , via Verdi 18, Torino - tel.011/8125606. Sconto 30% sul bi-glietto d’ingresso agli spettacoli, per ilSocio e per un accompagnatore.

• Teatro Regio di Torino, piazza Ca-stello 215, Torino - tel. 011/88151 -www.teatroregio.torino.it. Sconto10% sui biglietti degli spettacoli pro-dotti dal Teatro (ad eccezione delle re-cite abbinate ai turni di abbonamentoPomeridiano 1 e 2).

• Fondazione Italiana per la Fotogra-fia, via Avogadro 4, Torino - tel.011/544132 - www.fif.arte2000.net.Sconto 25% sul biglietto d’ingressoalle esposizioni; sconto 20% sui libriediti dalla Fondazione.

• Museo di Arti Decorative Fondazio-ne Accorsi, via Po 55, Torino - tel.011/8129116 - www.fondazioneac-corsi.it. Sconto 15% sul biglietto d’in-gresso alle mostre temporanee ed allacollezione permanente; sconto 20%sul biglietto cumulativo per entrambele esposizioni.

• Safari Park, Pombia (NO), tel.0321/95.64.31 - www.safaripark.it.Sconto € 3,00 per gli adulti, € 2,00per i bambini, sul biglietto d’ingresso.

• “Family Fun Card” + Guida al Tem-po libero, circuito Viviparchi, tel.

035/362798 - www.viviparchi.it.Sconto € 3,00.

• Teatro Stabile di Torino , tel.011/5176246, Numero Verde800.235.333 - www.teatrostabiletori-no.it. Sconto € 21,00 sugli abbona-menti della stagione teatrale 2004-2005.

• Balletto Teatro di Torino, via Princi-pessa Clotilde 3, Torino - tel.011/4730189 - www.ballettoteatrodi-torino.it. Sconto 20% sul bigliettod’ingresso, per il Socio e per un ac-compagnatore.

• Warner Village Cinemas Le Forna-ci, via G. Falcone, Beinasco (TO) - tel.011/3611225. Dal lunedì al venerdì,esclusi i festivi e le altre limitazioni co-municate presso le casse del cinema.Sconto € 1,50 sul prezzo del bigliettointero.

VIAGGI E VACANZE

• Agenzia Viaggi “Pianeta Gaia” (Fi-duciaria A.C. Torino), via Giolitti 15,Torino - tel. 011/546385 - www.pia-netagaia.it - Sconto 5% su tutti i touroperators. Servizio biglietteria Formu-la 1.

ISTRUZIONE

• Autoscuola Club (Fiduciaria ACI),via Giolitti 15, Torino - tel011/5779246; corso Moncalieri 215,Torino - tel. 011/661263. Sconto 10%sulle lezioni di teoria.

• Academy International, centri a To-rino, Carmagnola, Venaria - tel.011/6645315. Sconti dal 10% al30% su corsi di lingue straniere edinformatica, per il Socio e per i suoifamiliari.

SPORT

• Speed Kart, Settimo Torinese (km 0,5Autostrada TO-MI) - tel . 011/2222904. Sconto 10% sulle tariffeorarie.

• Scuola Sci Olimpionica Sestriere,via Pinerolo 17 - Sestriere - tel. 0122/76116 - www.scuolasciolimpioni-ca.it. Sconto 15% sulle lezioni indi-viduali; 20% sulle lezioni collettive(per il Socio, il coniuge ed i figli finoa 26 anni di età).

• Golf Club Stupinigi, corso UnioneSovie t ica 506/A, Tor ino - te l .011/3472640. Sconto 10% sui cor-si principianti, sull’ingresso al cam-po pratica, sul percorso 18 buche(con handicap e tessera FIG).

• Golf Club Moncalieri, Reg. Valle-re 20, Moncalieri - tel. 011/6479918- www.moncalierigolfclub.com.Sconto 10% sui corsi per “under 18”e principianti. Sconto 10% su greenfee campo pratica. Solo nei giorniferiali, sconto 10% su green fee9/18 buche, se in possesso di tesse-ra FIG.

• Golf Club Grugliasco, Strada Pro-vinciale Gerbido 97, Grugliasco -tel. 011/4081220 - e-mail [email protected]. Sconto 20%su corsi per principianti (5 lezioni).Sconto 50% green fee campo pra-tica.

COMMERCIO E SERVIZI

• Car City Club, servizio di car sha-ring, corso Cairoli 32, Torino - tel.011/57641 - www.carcityclub.it.Sconto 10% sulle tariffe orarie (nel-la fascia che va dalle ore 8.00 alleore 21.00) e sulle tariffe chilometri-che (nella fascia sino a km 180); ca-none di attivazione ridotto.

• Griffes Diffusion REVEDI, corsoEmilia 8, Torino - tel. 011/2399839.Sconto 10% su abbigliamento e ac-cessori uomo/donna (occorre esibi-re anche la tessera in distribuzionepresso gli Uffici dell’A.C. Torino).Numerosi punti vendita nel Centro-Nord Italia.

• Norauto, corso Romania 460 (c/oCentro commerciale Auchan) - To-rino, via Monginevro 162 - Torino,via Cesana 2 (c/o Centro commer-ciale Continente) - Nichelino. Scon-to 5% sui prezzi di listino di dischi,pastiglie per i freni e ammortizzato-ri; sconto 10% sui prezzi di listinodelle marmitte (la riduzione non ri-guarda il costo della eventuale ma-nodopera e non è cumulabile con al-tre eventuali promozioni).

Per maggiori informazioni, con-tattare i numeri telefonici o con-sultare i siti Internet sopra ripor-tati. �

Le convenzioni dell’A.C. Torinoper i Soci ACI

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Mostra la tessera In esclusiva per i Soci 22.600 occasioni di sconto in tuttaEuropa, negli USA e in Canada; alberghi, ristoranti, noleggio, trasporti, ecc.

Showyour card

I vantaggi riservati ai ti-tolari della tessera “ACISistema” sono numero-

sissimi. In particolare, èbene ricordare che il Socioha la possibilità di appro-fittare della sua qualità diappartenente all’Automo-bile Club d’Italia non soloin occasione dei guasti odegli incidenti che posso-no occorrere alla sua auto,né tanto meno limitata-mente all’espletamento dipratiche o adempimentiburocratici.

Infatti, oltre alle tanteconvenzioni locali ed aitanti servizi gestiti dall’Au-tomobile Club Torino, per iSoci, in città ed in provin-cia, l’iniziativa “Showyour Card!” fa sì che la tes-sera “ACI Sistema” possaessere oggi considerata co-me una sorta di “passapor-to”, valido 365 giorni l’an-no, grazie al quale il Sociopuò accedere a mille privi-legi esclusivi nei campi delturismo, dello shopping edel tempo libero.

“Show your Card!” èfrutto dell’attività svolta daARC Europe (l’“alleanza”tra i principali Automobilee Touring Club europei).Essa, oggi, si traduce in cir-ca 22.600 occasioni disconto ed agevolazione, di-stribuite in quasi tutti i Pae-si europei: alberghi, risto-ranti, parchi di divertimen-to, teatri, società di traspor-ti terrestri e marittimi, loca-lità di interesse turistico, at-tività culturali e per il tem-po libero, società di auto-noleggio e di accessori perauto, grandi magazzini etanto altro ancora.

Le convenzioni sonorinnovate e continuamenteampliate ogni anno.

Ecco qualche esempiodelle agevolazioni attual-mente in vigore:

–offerte speciali valide intutta Europa: catene BestWestern, Golden Tulip, TopInternational Hotels, BlueMarine Hotel, IntersportRent, Europcar, Hertz;P&O Ferries;

– offerte valide in Italia:Antonioli Hotels, I Sogni diVerdidea, Notturno ItalianoHotel, Space SupernationalHotels, Associazione Civi-ta, Euroterme, MondadoriLibrerie e Multicenters, Mi-rabilandia, Fiabilandia, LaCittà dei Bambini, Acqua-piper, Acquario di Genova,Virtu Ferries;

– offerte valide in Fran-cia: Alpine Classic PrivateHotels, Alpe d’Huez, Ac-quario della Rochelle,Aquarium du Val de Loire,Acquatica, Centre Des Mo-numents Nationaux, FranceMiniature, Galeries La-fayette, Museo SalvadorDalì, Palazzo dei Papi diAvignone, Parco di Asterix,Tour Montparnasse;

– offerte valide in GranBretagna: AA Servizio

Prenotazioni Alberghi,Hard Rock Café, Buckin-gham Palace, HamptonCourt, Kensington Palace,Tower of London, WindsorCastle, Legoland.

Mille altre convenzionisono disponibili in Austria,Belgio, Croazia, Danimar-ca, Finlandia, Francia, Ger-mania, Gran Bretagna, Ir-landa, Islanda, Italia, Nor-vegia, Olanda, Portogallo,Repubblica Ceca, Slovenia,Spagna, Svezia e Svizzera.

Sconti e agevolazioni so-no previsti anche per i Sociche si trovano a viaggiarenegli Stati Uniti e in Ca-nada, grazie al programma“Show your Card & Sa-ve!”, curato dalla AAA(l’Automobile Club statuni-tense) e dal canadese CAA.

“Show your Card & Sa-ve!” contempla, in NordAmerica, tantissimi eserciziconvenzionati, con oltre50.000 punti vendita sparsiovunque: alberghi e risto-ranti (Best Western, Hyatt,Hilton, Days Inn), autono-leggi e servizi di trasporto(Hertz, Aloha Airlines),parchi divertimento e servi-

zi turistici (Universal Stu-dios, Hollywood, SeaWorld), shopping (PrimeOutlets, Reebok Outlet Sto-re). Sul sito www.aci.it è di-sponibile il collegamento adAAA e CAA per prenotareun albergo negli USA ed inCanada.

È bene ricordare che ne-gli uffici dell’AAA i Soci ri-ceveranno ogni tipo diinformazione ed assistenzaturistica, insieme a cartestradali, mappe delle princi-pali città e altre pubblica-zioni gratuite, nonchél’elenco di tutti gli uffici del-l’Automobile Club statuni-tense e di quello canadese ela “Savings Guide”, la gui-da ai risparmi, contenentel’elenco degli esercizi con-vezionati.

Usufruire di tutte le age-volazioni ed i vantaggi chevi abbiamo illustrato è sem-plicissimo: basta esibire, di-rettamente presso gli eserci-zi convenzionati, la propriatessera “ACI Sistema”, inregolare corso di validità,sulla quale è riportato il lo-go “Show your Card!”. Gliesercizi sono generalmentericonoscibili dal logo espo-sto su vetrine, porte di in-gresso o casse.

In alcuni casi, per acce-dere ai benefici, è richiestala prenotazione.

Per ulteriori e maggioriinformazioni (ad esempiosulla data di scadenza delleconvenzioni in essere), visi-tate il sito www.aci.it , en-trando nella sezione dedica-ta ai Soci, consultare meseper mese la rivista sociale“L’Automobile” o rivolger-si direttamente al numeroverde 803.116.

Buon viaggio con “Showyour Card”! �

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“AUTO ON LINE” MODULO PER INSERZIONE GRATUITA

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PREZZO IN EURO

DATI DELL’INSERZIONISTA

COGNOME

NOME TEL.

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N° TESSERA ACI

Ritagliare questo coupon e spedirlo in busta chiusa a:

ACI Torino - Servizi InternetVia Giolitti 15 - 10123 Torino

La Sua inserzione sarà pubblicatasul sito internet www.acitorino.it

Si informa che il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto da “carshow.it” limitatamentea quanto riportato nel tagliando in questione e nell’ambito di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tuteladella privacy. Il trattamento dei dati, di cui viene garantita la massima riservatezza, è effettuatoesclusivamente al fine di pubblicare la Sua inserzione su Internet (dove verrà evidenziata la Sua qualifica diSocio ACI).I Suoi dati non saranno diffusi a terzi.

Consapevole delle responsabilità in cui incorre chi rilascia false dichiarazioni, dichiaro sotto la miaresponsabilità di non operare né direttamente né per conto terzi in qualità di operatore nel settoremerceologico cui fa riferimento la presente inserzione.

Firma

in collaborazione con Carshow

Historic rally 2004L a torinese Scuderia deiRododendri Classic ha ot-tenuto, anche quest’anno,

ottimi risultati con i suoi pilo-ti e navigatori.

Nei Rally di velocità, comein Regolarità, i Soci di questostorico sodalizio si sono fattionore sui campi di gara bat-tendosi con grinta e tenacianelle prove che si sono dispu-tate in tutta la penisola sui fa-mosi percorsi che hanno fattola storia dello sport automobi-listico di queste specialità.

Un gran numero d’equi-paggi ha, infatti, disputatodalla lontana Sicilia fino alleAlpi Orobiche, il mitico Tro-feo Florio, il Rally di Sanre-mo, quello dell’Elba, l’AlpiOrientali, il 500 Minuti, il

Trofeo Bottega e molte altregare “Sprint” che, anche secorse in una sola tappa ri-spetto alle due dei rally vali-di per l’Europeo FIA, non so-no certamente meno dure edifficoltose.

Mario Morando, splendi-damente navigato dal coria-ceo figlio Corrado, si è im-posto su tutti i piloti italianivincendo il Trofeo CSAI Ral-ly Autostoriche portando,non senza qualche escursio-ne nei rovi (…), la sua ma-gnifica BMW 2002 Ti allavittoria finale.

La Scuderia li festeggerà abreve nella tradizionale cenadi fine d’anno nell’attesa del-le premiazioni ufficialiCSAI. �

Torinesii campioni

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di Piero Bianco

L’auto “sfiziosa”

Seconda Mazda 2 Sony Ericsson Cellulare. Smart 2 profilo 800.

Smart frontale 800. Stilo Racing 59-2-3693.

Stilo Schumacher. Ypsilon 2.

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i numerosi modelli in commercio,in fondo piuttosto simili (con po-che eccezioni). Chi deve affronta-re una spesa comunque impegna-tiva può decidere in base a un det-taglio, a un capriccio, ovviamenteanche valutando attentamente ilprezzo. Per “orientare” l’automo-bilista indeciso, le Case hannoideato nuove forme di seduzione,sempre più raffinate. E le atten-zioni vanno specialmente a due ca-tegorie che possono fare la diffe-renza nel vasto oceano dei poten-ziali clienti: le donne e i giovani.

Le serie speciali si indirizzanosoprattutto a loro, all’insegna delglamour, dell’esclusività, talvoltadella trasgressione. Il made in Italynon è insensibile alle personaliz-zazioni e in questa ottica va in-quadrato il recente lancio dellaYpsilon B-colore, che riproponeuna moda cara al marchio Lanciafin dai tempi della Flaminia (cheaveva un’elegante carrozzeria gri-gia e tetto blu diplomatico). Con lalivrea a doppia tinta la “compattaammiraglia” torinese porta a 555le possibilità di personalizzazione,frutto dell’incrocio di colori di car-rozzeria, rivestimenti interni e cer-chi in lega. La Ypsilon è disponi-bile nell’allestimento Argento e adun prezzo aggiuntivo, rispetto allaversione classica con colorazionepastello di 750 euro. Tre le variantiB-colore: Rosso Guttuso nella par-te superiore e nel portellone, inbasso l’Avorio Paganini; a que-st’ultimo può essere abbinato il

micalizzato Marrone Caravaggio(all’interno tessuto a rete, tecnicoche richiama i capi impermeabiliutilizzati in nautica o “caldo” in to-nalità avorio, nero, rosso e giallo);la terza versione offre Grigio Ros-sini per la parte bassa e il MarroneCaravaggio per quella superiore(dentro, tessuto Glamour magne-sio-marrone). Gli allestimenti pre-vedono tutte le ricche dotazionidell’allestimento Argento: dal cli-matizzatore bi-zona all’impiantoHi-Fi Bose, dal Cruise Control aicerchi in lega da 16”, dal volantee cuffia del cambio in pelle ai co-mandi radio al volante.

mello del cambio in pelle con in-serto in alluminio lucidato. Di se-rie 4 airbag e radio con lettore CD.I prezzi chiavi in mano sono di10.551 e 11.051 euro rispettiva-mente per la 3 e la 5 porte. Optio-nal a richiesta il climatizzatore, icerchi in lega, il navigatore satel-litare “turn by turn” con supportoDVD e il vivavoce senza fili contecnologia Bluetooth.

Un’altra compatta giapponese,la Nissan Micra, si sdoppia addi-rittura ed è proposta in versione Ji-ve e Sport. Evidente l’intento:sportività per i ragazzi, piccoli sfi-zi estetici per il pubblico femmi-

L’ultimoeclatanteesempio:la Ypsilonbicolore

Allaricercadi tutti

i gadgetspossibili

Motori La grande voga delle serie speciali, all’insegna del glamour, dellaesclusività e talvolta della trasgressione. I migliori clienti? Le donne e i giovani

B asta guardarsi intor-no: mille proposte,per ogni tipo di gusto

e di esigenza. Tutti i co-struttori producono tutto,dalla city car alle berline,dai monovolume ai Suv. Ilcliente spesso si trova inimbarazzo a scegliere tra

In qualche caso le serie specia-li rappresentano un escamotageper ritoccare (in basso) i prezzi dilistino: succede per i modelli chelamentano qualche calo di atten-zione. La Toyota rilancia il suo po-polare modello Yaris con la va-riante. Disponibile solo con il mo-tore 1.0 da 65 Cv, si caratterizzaesteriormente per i paraurti in tin-ta come gli specchi retrovisori (oraa regolazione elettrica), ha nuovicopriruota, terminale cromato efendinebbia di serie. Tre i colorimetallizzati: Dark Blue, Ice Blue,Avion Blue. All’interno, sedili, ri-vestimenti in tessuto dei pannelliporta e tappetini blu. Rivestimen-to in pelle con cuciture blu per ilvolante con comandi audio, po-

nile. La Jive parte dall’allestimen-to Visia con maniglie e specchiet-ti in tinta, divano posteriore scor-revole e sdoppiabile. La dotazio-ne di serie comprende radio CDcon comandi al volante e 6 casse,computer di bordo e climatizzato-re. La Sport adotta un piccolo spoi-ler posteriore, fari fumé e cerchi da15 pollici. La scelta sui motori spa-zia dal benzina 1.2 16V, ai due tur-bodiesel 1.5 dCi, da 65 e 82 Cv.Identici i prezzi, che partono da12.000 euro. Una terza variante“Limited Edition” è stata predi-sposta per il Motor Show di Bolo-gna: 500 esemplari numerati conpiccole “chicche” aggiuntive e unricco ventaglio di accessori, tra cuiil navigatore TomTom Go, com-

Versione base Euro Versioni speciali Euro

Citroën C3 1.1 Classique 10.501 Citroën C3 D&G 13.900

Fiat Stilo 1.4 16v 3p Actual 14.611 Fiat Stilo Schumacher 1.9 16V 24.400

Fiat Stilo Racing da definire

Lancia Ypsilon 1.2 Argento 12.441 Lancia Ypsilon 1.2 B.colore 13.191

Mazda2 1.2 16v 11.561 Mazda2 1.2 16v Sony Ericsson 13.660

Nissan Micra 1.2 16v 3p 11.851 Nissan Micra 1.2 16v 3p Jive/Sport 12.001

Smart roadster pulse 14.981 Smart roadster Richmond da definire

Toyota Yaris 1.0 16v 3p 11.801 Toyota Yaris 1.0 16v Expo 3p 10.551

Volkswagen Golf 1.4 16v 3p 16.542 Volkswagen Golf GTI 25.574

I PREZZI A CONFRONTO

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patto e facile da usare grazie al sistema diconsultazione touch screen.

C’è chi fa leva anche sulla inguaribiletendenza ad usare il telefonino alla guidaper proporre una soluzione anti-multe: è ilcaso della Mazda. Solo per il mercato ita-liano, ecco la nuova Mazda2 Sony Erics-son, versione in formato tecnologico conun allestimento top comprendente cerchiin lega da 15”, airbag laterali, volante inpelle, interni Sport di grande appeal, masoprattutto il telefono cellulare TribandSony Ericsson K 700i con fotocamera di-gitale integrata e il vivavoce Bluetooth.Tutto di serie, come i 5 anni di garanzia achilometraggio illimitato. Prezzi a partireda 13.660 euro per la versione 1.2 benzi-na e 15.160 euro per quella turbodiesel.Abbina ai contenuti della vettura la possi-bilità di parlare senza sanzioni (e senza fi-li) con un telefono cellulare di ultima ge-nerazione capace di memorizzare fino a580 immagini, clip video o 12 brani in for-mato MP3, grazie ai suoi 41 MB di me-moria.

La Smart, un marchio dell’imperoDaimlerChrysler di per sé già molto elita-rio, ha studiato una versione davvero fuo-

ri dagli schemi per la sua roadster. È la Ri-chmond, firmata proprio dallo stilista JohnRichmond e presentata in occasione dellasfilata Milano Moda Donna. In serie limi-tata (solo 99 esemplari, oltre naturalmen-te al numero 1 destinato al suo creatore),è una spider pensata per chi cerca l’emo-zione della guida sportiva e la trasgressio-ne nello stile. Forte il richiamo simbolicodel tatuaggio, abbinato al mondo del rock.Non a caso Smart è il marchio con il tar-get più giovane del mercato automobili-stico. Grazie alla tecnologia Mercedes,all’assetto sportivo e all’ottimo rapportopeso/potenza, questa roadster garantisceprestazioni e un design aggressivo degliesterni e degli interni. Sulla cellula tridionin argento è serigrafato un disegno che, co-me un tattoo su un muscolo in tensione,evidenzia il carattere della vettura. La fir-ma Richmond è impressa come su un paiodi jeans. Dentro, tutto è personalizzato inuno stile insolito: il disegno realizzato conil laser sulla pelle dei sedili, la scritta “It’sonly rock n’roll” riportata con inserti inpelle sul volante e sulla soglia d’ingressocromata. Il pomello del cambio automati-co softouch è personalizzato con inserti in

cromo e pelle. Prezzo ancora da definire.Ricorda, nella sua formula casual, la

Fiat Barchetta griffata Alviero Martini(prestigiosa firma della pelletteria) edesposta al Salone di Ginevra in un allesti-mento speciale denominato “Prima Clas-se”. L’allestimento è caratterizzato da in-terni e accessori realizzati con la pellestampata a carte geografiche tipica dellostilista. La stampa Geo diventa un motivoforte: ogni sedile ospita un continente e lapelle così tagliata mostra un planisfero. Lafantasia, presente su sedili e pannelli, fa ca-polino anche sugli originali bauletti primamai visti su una Spider e ispirati a quellidelle moto: pratici e poco ingombranti, sismontano dall’auto con un semplice clicke diventano vere e proprie valigie. La Bar-chetta Martini ha motore 1.8 16v da 96 kW(130 Cv) con variatore di fase: 200 km/hdi velocità massima e 8,9 secondi per pas-sare da 0 a 100 km/h. Il frontale è domi-nato dalla griglia, una grande “bocca” ne-ra orizzontale. Di serie il sofisticato im-pianto Hi-Fi, che comprende autoradioRDS/ EON, lettore per CD musicali eMP3, antenna elettrica, 4 altoparlanti edoppio subwoofer (80 Watt). Molti parti-

Barchetta. Golf.

Toyota Expo. Ypsilon.

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colari sono in colore Titanio: dalla conso-le centrale al quadro strumenti, dalle mo-strine alle bocchette dell’aria alle leveapriporta. Peccato che la Martini sia perora soltanto una show car da esibizione,dunque un modello non ancora accessibi-le ai comuni mortali.

Dal regno degli stilisti è arrivata ancheun’altra proposta assolutamente alternati-va, la Citroën C3 D&G, Dolce e Gabba-na. Stile bondage, nera con 5000 borchiedi metallo applicate sulla carrozzeria, in-terno rivestito in pelle naplac. Questo eraun esemplare unico, venduto all’asta tra-mite eBay: il ricavato (16.360 euro) è an-dato all’associazione “L’albero dei Sogni”per realizzare a scopo terapeutico i sognidi bambini colpiti da gravi malattie. Aquella proposta un po’ naif è seguita re-centemente una C3 D&G in vendita, piùsoft e quindi meno eccessiva ma ugual-mente personale: prezzi a partire da 13.900euro.

Nel regno dell’esclusività troviamoinoltre due versioni speciali della Fiat Sti-lo, la Michael Schumacher e la Racing. Laprima è stata realizzata per celebrare i suc-cessi mondiali del pilota ferrarista ed è di-

sponibile in tiratura limitata di 3500 esem-plari con il motore 2.4 20V da 170 Cv o ilMultijet 1.9 da 140 Cv. Ovviamente il co-lore è Rosso Corsa, molto simile a quellodelle F1 di Maranello. Spiccano i cerchida 17 pollici e il kit aerodinamico Zender.A comporlo sono paraurti anteriore e po-steriore di nuova foggia, minigonne auda-ci e uno spoiler posteriore tagliente. All’in-terno, pedaliera e battitacco dedicati, il tet-to in vetro è lo sky window trasparente, cisono il lettore CD e MP3, oltre al clima-tizzatore automatico bizona. Di chiara im-pronta corsaiola, e sempre per una clien-tela di giovani, l’altra versione Racing. Èofferta con motori 1.4 da 95 Cv, 1.6 da 103Cv , 1.9 JTD da 115 Cv e 1.9 Multijet da140 Cv. Anche in questo caso non man-cano cerchi in lega, lo spoilerino sopra illunotto, le minigonne, la pedaliera sporti-va, lo stereo con comandi al volante, il cli-matizzatore manuale, i fendinebbia e lavernice metallizzata.

Chi ama la Volkswagen Golf, può rea-lizzare il proprio sogno con la nuova spor-tivissima GTI, che sarà consegnata da fi-ne gennaio. Il frontale è dominato da unacalandra nera in stile Single Frame (la ma-

scherina Audi), l’immancabile filetto ros-so che borda la mascherina sottolinea lavocazione corsaiola del modello, legan-do l’ultima GTI alla storia di questa ver-sione che esordì nel 1976 ed è stata pro-dotta (nelle varie edizioni) in un milionee mezzo di esemplari. Nel frontale si no-tano ampie prese d’aria dotate di fendi-nebbia integrati e di grigliatura a nidod’ape, il paraurti culmina in uno spoilerbasso. Un alettoncino fa da tettoia al lu-notto e le minigonne laterali completanoil kit aerodinamico. L’interno presenta unrivestimento a quadrettoni stile Anni 70,declinato però in hi-tech grazie ai sedilisportivi avvolgenti.

Il motore sovralimentato deriva dal duelitri a iniezione diretta FSI e sprigiona 200Cv con coppia massima di 280 Nm e ve-locità raggiungibile (ma dove?) di 235km/h. Con un sovrapprezzo di 1.560 eurosi può avere la trasmissione robotizzataDSG, altro oggetto di seduzione. La GTIa tre porte e con cambio manuale costa25.574 euro, quella a cinque porte 26.255euro. La dotazione di serie comprende cli-matizzatore automatico bizona, sintoletto-re CD e cerchi in lega da 17”. �

Nissan Micra big. Nissan Micra.

Mazda 2 Sony Ericsson. Nissan Micra.

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N onostante i grandi progressitecnici il freddo può creareproblemi specie a chi lo af-

fronta per la prima volta in macchi-na. Ecco una serie di consigli per evi-tarli.

AVVIAMENTO: Se il motorestenta a mettersi in moto potrebberoesserci dei problemi alla iniezione oalla accensione: in particolare può es-serci condensa sui cavi delle candele,eliminabile con l’apposito spray. Incaso di freddo intenso il gasolio ten-de a gelare ma si può utilizzare un ap-posito additivo antigelo.

BATTERIA: Se la batteria è po-co carica non fa girare il motore. Bi-sogna farla controllare dall’elettrau-to specie se ha già più di due-tre an-ni di uso, ed allo stesso tempo farcontrollare la cinghia dell’alternato-re che la deve tenere ben carica. Seil problema succede con una certafrequenza bisognerà sostituirla. Te-nere a bordo per precauzione unacoppia di cavi muniti di pinze a coc-codrillo coi quali collegare la propriabatteria a quella di un’altra auto perrimettersi in moto.

CATENE: Bisogna procurarseledel tipo adatto alle dimensioni dellegomme e tenerle nel baule. È consi-gliabile fare una prova a casaall’asciutto sul modo di metterle inopera per non trovarsi in difficoltà almomento di usarle.

LAVAVETRI: Mettere lo specia-le liquido detergente ed antigelo nel-la vaschetta del lavavetri (anche inquello del lunotto posteriore se ne lavettura ne è dotata). Se si mette soloacqua questa gelerà quando la tem-peratura scende sotto lo zero ed il la-vavetri non potrà funzionare con il ri-schio di danneggiare la pompa.

LIQUIDO REFRIGERANTE:Nell’impianto di raffreddamento delmotore c’è una miscela di acqua edantigelo che perde efficacia col tem-po ed è quindi necessario ripristina-re sia aggiungendo un litro di anti-gelo dello stesso tipo presentenell’impianto, sia cambiando total-mente la miscela dopo due-tre annidi uso della vettura.

LUCI: Le luci vengono utilizzateper lunghi periodi ed è utile dotarsi

di una serie di lampadine di ricam-bio.

OLIO MOTORE: La sostitu-zione dell’olio è necessaria ogni 10-15 mila km a seconda dei modelli.Se si è vicini a questo chilometrag-gio è bene fare il cambio del lubri-ficante e, se si pensa di andare so-vente in montagna dove il freddo èpiù intenso, sarà buona norma usa-re olio di tipo invernale a bassa vi-scosità.

PARABREZZA: Se si lascia lamacchina all’aperto durante la notteè utile coprire il parabrezza con deifogli di giornale per evitare di tro-varlo ghiacciato al mattino: altri-menti si può utilizzare uno specialeliquido sghiacciante in bombolettache si trova presso i venditori di ac-cessori.

PNEUMATICI: Se appaionoabbastanza consumati anche senon proprio al limite legale dispessore minimo del battistradaconviene cambiarli adesso: da va-lutare anche la convenienza dimontare gomme da neve (AT-TENZIONE! sulle 4 ruote e nonsolo su quelle motrici).

SERRATURE: Conviene spruz-zare un poco di lubrificante siliconi-co sulle serrature per evitare cheblocchino a causa del ghiaccio, spe-cie se la vettura non è dotata di tele-comando per l’apertura-chiusuradelle portiere e le si debba azionarecon la chiave.

TERGICRISTALLI: Debbonoessere perfettamente funzionantitanto quelli del parabrezza che del lu-notto posteriore. Se si nota che nonpuliscono bene è ora di cambiare lespazzole per garantirsi la migliore vi-sibilità. �

Citroën C3 Dolce & Gabbana.

di Gianni Rogliatti

Guidad’inverno

Golf 2.

lavavetri, serrature, olio,parabrezza e lavavetri

Batteria, catene, luci,pneumatici, tergicristalli

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fortuna, positive. Si è infattievitato di dover iscrivere trevetture per ogni team per ca-renza di partecipanti. Sotto cer-ti aspetti la situazione avrebbeanche potuto rivelarsi interes-sante, ma avrebbe sottolineatouno stato di crisi molto grave.Invece Jaguar e Jordan ce

l’hanno fatta, saranno in pistacon tutti gli altri.

La prestigiosa marca inglese– abbandonata dalla Ford cheresterà nello sport partecipan-do ai rally, alle gare superturi-smo e al campionato FIA-Gt(nel quale affronterà la Mase-rati, trionfatrice nell’ultima ga-ra in Cina, Ferrari, Lamborghi-ni, Viper e Saleen con un’altradella sue Case famose, l’AstonMartin – continuerà a correregrazie all’intervento del miliar-dario austriaco Dietrich Mate-schitz. Quest’ultimo, proprie-tario della Red Bull, produttri-ce di bevande energetiche, do-vrà investire circa 400 milionidi dollari nei prossimmi tre an-ni. Ha salvato tutta la strutturache comprende 300 persone fratecnici e meccanici, con sede aMilton Keynes, in Inghilterra.

La “nuova” Jaguar disporrà,come in passato, dei motori Co-sworth, altra azienda miracola-ta all’ultimo momento quandostava per chiudere i battenti. Èstata comperata dagli america-ni Kevin Kalkhoven e GeraldForsythe, titolari di due squa-dre che partecipano alla RacingChamp Car, una delle più po-polari serie di gare statuniten-si. La scomparsa di un nomestorico come quello della Co-sworth sarebbe stato una perdi-ta gravissima per la F1 e avreb-be messo in difficoltà sia la Ja-guar che la Minardi, che sareb-bero rimaste senza propulsori.Invece entrambi i team hannoavuto ampie garanzie per la for-nitura dei V10 progettati e pro-dotti con la tecnologia svilup-pata in quattro differenti sedi,divise fra Gran Bretagna eUSA.

Il “paperone” Mateschitz,considerato dalla rivista Forbesil 406° uomo più ricco del mon-do, con oltre 1 miliardo di eu-

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Formula 1 Tutti i giochi della nuova stagione: ecco come gli avversari siattrezzano per battere la Ferrari, mentre qualcuno va, e qualcun altro arriva

M entre tutte le squadre a fine mese hanno ri-preso l’attività con i test invernali (per la Fer-rari, in pista i “collaudatori” Luca Badoer e

Marc Gené, perché Rubens Barrichello e MichaelSchumacher proseguono il periodo di riposo e di pre-parazione, in vista di un probabile rientro in pista agennaio), la Formula 1 si accinge ad affrontare un2005 carico di novità, di tensioni e di problemi da ri-solvere. È dei giorni scorsi una serie di notizie, per

di Cristiano Chiavegato

I nuovi boss

Toyota.

Mark Webber.

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ro di capitale personale, vor-rebbe creare un dream-team, ri-portando in Formula 1 anche unpilota americano. Al momentotuttavia è difficile indicare ilnome di un driver d’oltreocea-no che abbia talento ed espe-rienza per entrare con buonepossibilità di successo nel “cir-cus” del Mondiale. Probabil-mente patron Dietrich si rivol-gerà in prima istanza al giova-ne austriaco Christian Klien,che ha debuttato proprio con laJaguar, accanto a Mark Webbere all’italiano Vitantonio Liuz-zi, ex campione di kart e vinci-tore del campionato interconti-nentale di Formula 3000 que-st’anno, con un team appog-giato dalla Red Bull. SecondoNiki Lauda, però, la squadradovrebbe puntare sullo scozze-se David Coulthard che vantauna lunga frequentazione ad al-to livello e 13 vittorie, secondosoltanto a Michael Schuma-cher nella classfica dei primiposti fra i piloti in attività.

Una bella spinta è arrivataanche alla Jordan da parte del-la Toyota (mentre la Honda èentrata nella Bar). La Casagiapponese, che viaggia comeun carro armato incurante deirisultati poco brillanti, ma for-te dei suoi quasi inesauribilimezzi economici, ha deciso difornire i propri motori allasquadra del costruttore irlande-se. Lo scopo è chiaro: ottenereun confronto fra i due teams inmodo da mettere la propriaformazione sotto pressione,considerando anche che nel2005 non avrà più alibi nellaqualità dei suoi piloti, visto cheha ingaggiato due dei miglioridel lotto disponibile, cioè l’ita-liano Jarno Trulli e il tedescoRalf Schumacher. Sarà questouno dei motivi principali di in-teresse del prossimo campio-nato, sul piano sportivo.

Le novità tuttavia non fini-scono qui, anche se l’ultimaavrà un effetto diretto solo nel2006. È infatti in fase di com-pletamento a Varano de’ Mele-gari, nei pressi di Parma, una

nuova ala di uno stabilimentosuper-tecnologico della Dalla-ra Automobili. L’ing. Gianpao-lo Dallara, uno dei progettistipiù apprezzati in F1, con espe-rienze fra l’altro in Ferrari e co-me costruttore per la ScuderiaItalia, maggior produttoremondiale di monoposto di F3 eper l’IRL americana, tornerànel Mondiale fra un anno conun team finanziato da Alexan-der Shneider, canadese di ori-gine russa.

Trentasei anni, il giovaneimprenditore ha fondato ilMidland Group che agisce neipiù diversi settori industriali edeconomici: dai treni in Ukrai-na, all’energia elettrica in Ar-menia, dalle navi all’edilizia,dai componenti per auto all’im-mobiliare, dall’agroalimentareall’acciaio. Cinquantamila di-pendenti con base operativa aToronto. Il team Dallara-Mid-land avrà in ogni caso licenzarussa. Il progettista emiliano siè impegnato a consegnare laprima vettura e a fare i primi gi-ri in pista, proprio nel circuitodi Varano de’ Melegari entro il1° settembre 2005. Per quantoriguarda i piloti, c’è tempo, nonmancheranno i pretendenti alvolante di un team che si an-nuncia sin d’ora competitivo.

In attesa di vedere tuttiall’opera, di capire se la supre-mazia che la Ferrari dimostrada oltre sei anni verrà infranta,restano irrisolti alcuni proble-mi ancora sul piatto delle di-scussioni. Uno dei più impor-tanti è quello che riguarda la ri-duzione dei costi che, secondola maggioranza delle squadrepassa anche attraverso la dimi-nuizione delle prove privatedurante il campionato. In Bra-sile, alla vigilia dell’ultima ga-ra della passata stagione, novesquadre (assente la Ferrari)

avevano presentato un docu-mento nel quale si chiedeva dilimitare a dieci le giornate di te-st dai primi di marzo alla finedi ottobre. Successivamente,dopo un altro incontro fra i re-sponsabili delle squadre si è ar-rivati a 24 giorni. La Casa diMaranello si è riservata di pre-sentare un proprio programmaarticolato e documentato pertentare di ridurre le spese.

Intanto lascia ancora molteperplessità la decisione di fardisputare il prossimo anno lequalificazioni in due turni, unoil sabato pomeriggio e un altrola domenica mattina. Per ilpubblico che va al circuito sa-rebbe un bel passo avanti sulpiano dello spettacolo. Ma laformula è complicata: i tempisul giro singolo ottenuti nel pri-mo turno, effettuato con un mi-nimo di benzina nel serbatoio,verranno sommati a quelli delsecondo quando il carburanteinserito sarà quello necessarioper la prima parte della gara.Questo meccanismo di calcoloavrà due effetti negativi: quel-lo di essere macchinoso e quin-di difficile da digerire e – danon sottovalutare – quello dipreparare uno schieramento dipartenza all’ultimo momento equindi non diffondibile attra-verso la carta stampata ma so-lo via televisione o radio.

Ma il fatto più grave è un al-tro. Questo sistema toglie deltutto il valore alla pole position,uno dei miti della Formula 1,quel giro più veloce di tutti, ti-rato all’ultimo respiro che hasempre incantato i tifosi. Saràil giro dei ragionieri o dei fur-bi che pur di partire davanti,magari si fermeranno a farerifornimento pochi minuti do-po il via. Se è questo lo spetta-colo che cercano Ecclestone eSoci, forse è stato studiato perportare la Formula 1 a un pro-gressivo sfaldamento. In mododa consegnare ai Costruttori in-tenzionati a organizzare nel2008, quando scadrà il Pattodella Concordia, un piatto sen-za pepe e sale. �27

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occhi di tutti: nemmeno le cittàpiù in tiro (ovvero trendy e coolsecondo il lessico di oggi),nemmeno Londra Berlino NewYork e San Francisco detta Fri-sco hanno luminarie come lenostre. Lo so, lo so: al sentirledefinire luminarie qualcuno disicuro sobbalza sulla sedia,

però queste “Luci d’Artista”proprio come luminarie di Na-tale erano state inizialmentepensate. Correva il 1998 (l’al-tro millennio!) quando Fioren-zo Alfieri, allora assessore alcommercio, si chiese se, in oc-casione delle festività di fineanno, non fosse possibile rav-

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Luci d’artista 570.000 lampadine ad illuminare la notte come non succedenemmeno a Londra, Berlino, New York e San Francisco (detta Frisco)…

P iantiamola di piangerci addosso, superiamo unavolta per tutte la sindrome dello scippo (ci han-no portato via la capitale, il cinema, la radio, la

tele, la moda, il salone dell’auto…) e guardando ilbicchiere convinciamoci che è mezzo pieno anzichémezzo vuoto. Piantiamola anche di sbirciare il restodel mondo con gli occhi del parente povero, del no-bile decaduto con le toppe ai gomiti e i polsini lisi eprendiamo atto almeno di una realtà che sta sotto gli

di Margherita Oggero

Torino di Natale accesaStoisa. Paolini. Ferrero. De Maria.

Vercruysse.

Zorio.

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vivare e insieme abbellire lacittà con qualcosa di diverso edi meglio delle solite composi-zioni luminose rappresentantislitte con renne, babbinatalecon gerle, candeline col con-torno di agrifoglio. Per non par-lare di quei tristissimi fili tesitra i due lati delle vie, con lam-padine multicolori penzolanti,come nelle sagre paesane dellamelanzana e della polenta con-cia.

Ci voleva uno scatto dellafantasia, ci volevano consensi,ci volevano sponsor per il pro-getto e, contrariamente a ogniragionevole aspettativa, nessu-no e niente venne a mancare. Icommercianti, consultati ecoinvolti nell’iniziativa, si di-chiararono d’accordo senza ri-serve; gli artisti interpellati, idirettori dei musei e delle isti-tuzioni culturali garantirono laloro disponibilità; gli sponsoraprirono i cordoni della borsa;il progetto partì e fu realizzato.Oggi è giunto alla sua settimaedizione e non solo non dimo-stra le rughe della vecchiaia ole crepe della consuetudine, maci è invidiato un po’ ovunque efioriscono decine di imitazioni,abbastanza modeste però. Cer-to allora non mancarono e nonmancano neppure oggi – ma intono più sommesso e menoconvinto – i mugugni di chi,credendo di amare la città, si in-gegna a punzecchiarla con spil-loni o a steccarla di coltellate:chissà quanto costano ’ste luci,chi gli ha detto di metterle, coni soldi che hanno speso poteva-no invece… Gli invece sonosempre possibili e sono semprenumerosi, ma francamente è unpiacere passeggiare di sera perTorino nella sua stagione mi-gliore, quella che è più conso-na al suo stile di eleganza raf-finata e non caciarona: l’inver-no, con la sua aria secca e tesa,il profilo delle Alpi innevatesullo sfondo, l’indice della Mo-le puntato contro il cielo a ri-cordare che noi siamo qui.Smog a parte, si capisce, maquesto è un guaio invernale che

La memoria

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I l Natale, a Torino, nonè Natale se non siscende nel sottosuolo

dell’Annunziata, la chie-sa barocca di via Po in tra-sferta (così pare) da Ro-ma. Là bas è un film an-tico duemila anni a scor-rere, non a caso “rein-ventato” da un regista ci-nematografico, tal Cano-nica, nel 1910, intornofebbricitava la città del“muto”. Duecento statuelignee (quasi tutte lignee,tra i venticinque e i no-vanta centimentri di al-tezza) interpretano laNotte Santa, il suo an-nuncio, il suo dispiegarsifino ai Magi, all’oro,all’incenso, alla mirra.Acceso da un ottocente-sco motore navale, il pre-sepe meccanico svetta suogni rappresentazionesacra, è l’evangelica“memoria” che sotto laMole, di generazione ingenerazione, stupisce efinanco consola.

La Notte Santa narratain versi da Guido Gozza-no: “È nato! È nato il Si-gnore! / È nato nel nostropaese! / Risplende d’unastro divino / La notte chegià fu sì buia. / È nato ilSovrano Bambino. / È na-to! / Alleluja! Alleluja!”.È nato, è nato! Perché nonraggiungere il Valentino,al Valentino un po’ scivo-lando sulla patinoire, unpo’ adocchiando i cantie-

ri dell’Esposizione, men-tre “densa, placida, lenta,la retorica neve ‘a larghefalde’ della terza elemen-tare scende pigra”?

Di là del fiume, allaGran Madre, l’arpinianoragionier Mathis attendeinvano, a Natale, la suoragiovane. Nel diario rac-conterà di un pomeriggiosolitario lungo “viali chel’inverno e l’ora del pri-mo pomeriggio avevanosvuotato e reso lugubri. Ipasseri saltellavanosull’asfalto, i gruppiequestri nelle piazze ave-vano príncipi e cavallicon i gomiti, le spalle,sciabole, groppe e codecorrosi e verdognoli: erofelice, con un desiderioinfinito dell’estate”.

A quell’ora, dopopranzo, neanche un fan-ciullo in strada, forseneanche Franti osa (osa-va) lasciar sola la madre.Intorno al laico abete ipargoli di De Amicis (inCuore la Natività non ac-cade) si godono i baloc-chi del mondo di ieri:bambole bionde e rosee,automobili di latta, car-rozzelle automatiche, ca-valli dondolanti, fantoccimusicisti... E la collezio-ne di francobolli di Ga-roffi, a cui Garoffi rinun-cerà, sotto Natale, per do-mare il rimorso (avevaferito all’occhio con unapalla di neve un vecchioimpiegato, zio di un com-pagno di scuola, il bene-ficiario del tesoretto).

Via via, di stagione instagione, sfumerà la bel-le époque, “la placidagioia provinciale” di To-rino captata da NinoOxilia (che con SandroCamasio dirà “Addiogiovinezza!”). Verrà ilboom, l’insegna gonfiadi watt che nega alla fa-miglia di Marcovaldo levisioni celesti. Il randa-gio eroe di Calvino do-vrà attendere Natale peravvertire “la città piùpiccola, raccolta inun’ampolla luminosa,sepolta nel cuore buiod’un bosco”, dove la di-stesa di neve è “biancacome questa pagina”. �

Giammello.

di BrunoQuaranta

Il presepedella

Annunziata

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coinvolge tutte le città del pia-neta.

L’edizione di quest’annocomprende sedici installazioniche, inaugurate il 6 novembrescorso, resterranno accese sinoal 16 gennaio del prossimo an-no. A queste di deve aggiunge-re quella fissa sulla Mole, diMario Merz, cioè la rossa seriedei numeri di Fibonacci, in cuiognuno è la somma dei due pre-cedenti e il rapporto tra quelliconsecutivi è sempre di 1,61– la proporzione aurea dellascultura greca e della tradizio-ne rinascimentale –, quasi unomaggio al rigore subalpino einsieme ai tanti matematici del-la scuola piemontese (anche seFibonacci era nato a Pisa: manon si può avere tutto). Man-cano invece, a causa della ri-strutturazione del Museo dellaMontagna, gli spiritelli azzurridi Rebecca Horn che volteg-giavano sul Monte dei Cap-puccini (e un anno intorno allaGran Madre): una delle operepiù discusse ma anche la piùsottilmente inquietante e sug-gestiva. La novità è invece rap-presentata dall’installazione diNicola De Maria in piazza Car-lina: i lampioni sono trasfor-mati in mazzi di fiori o anchein magiche sfere contenenti idoni inespressi che ciascunovorrebbe ricevere. E poi, a ca-so e col naso all’insù: “Ventosolare” di Luigi Nervo in piaz-zetta Mollino, cioè “particelleelementari emesse dal Sole cheinvestono la terra” secondol’artista, ma anche uno stormodi uccelli in volo sfidanti il buiodella notte; “Lucedotto” di Ri-chi Ferrero in corso Lecce (unanno a Porta Palazzo): una grugigantesca, la dilatazione iper-trofica della fantasia di unbambino alle prese con il Lego,oppure un metallico alieno be-nigno che veglia su di noi; “Co-smometrie” di Mario Airò inpiazza Carignano, disegni geo-metrici di Giordano Brunoproiettati sulla pavimentazionecome immateriali tappeti dacalpestare o circumnavigare,

come difficile gioco “della setti-mana” per adulti che non disde-gnino di tornare all’infanzia;“Palomar”, un suggestivo ri-mando calviniano di Giulio Pao-lini nella bellissima via Po (e sel’esuberanza o l’ignoranza deiwriter o imbrattamuri la detur-passe un po’ meno, ci guada-gneremmo tutti, compresi loroanche se non ce la fanno a ca-pirlo), un fiabesco planetario diluce in cui un funambolo tiene inequilibrio i suoi cerchi; e ancora“Luì e l’arte di andare nel bosco”di Luigi Mainolfi in via Gari-baldi, fiaba da leggere cammi-nando lentamente da soli o conun bimbo per mano; e poi tuttealtre, in piazzetta Reale, in via

Accademia Albertina, al laghet-to di Italia ’61, in piazza Palaz-zo di Città, in via Pietro Micca evia Cernaia… e infine la soddi-sfazione un po’ campanilisticama gratificante di constatare chela maggior parte degli artisticoinvolti sono nati o lavoranoproprio qui, da noi e tra noi.

Andare per vetrine, andare acena con gli amici, andare aspasso senza meta come face-vano i flâneur che sapevano vi-vere: ma sempre guardando inalto, lasciandoci catturare dal-le mille suggestioni delle luci:Torino città grigia? ma chi haancora il coraggio di dirlo con570.000 lampadine accese acolorare la notte? �

Holtzer.

Pannoli.

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pa che non dimentica il villag-gio più nascosto, è precipitarein un universo fiabesco di au-tentico folclore. Un panoramadi celebrazioni fa dell’Europaun villaggio davvero globale eallo scoccare della mezzanotteanche tra feste, costumi diver-si e tradizioni che si svolgono

in cornici contrastanti, la rie-vocazione della Natività si tra-sforma in una manifestazionecorale di fratellanza e spiritua-lità.

Dal nord ammantato di neveai tepori mediterranei resi piùcaldi da un’umanità festosa, tracibi e dolci rituali tutte le gran-

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Partendo da Napoli Dalla terra del presepe in via San Gregorio Armeno, alTrentino e la Sardegna. Da Salisburgo, Vienna e Budapest al Circolo polare

U na suggestione profonda, forse dovuta a ricor-di infantili, si unisce al sentimento religioso cheaccompagna le feste natalizie, sarà il sapere che

dalla notte del 24 dicembre per dodici giorni l’Eu-ropa e gran parte del globo vivono in festa, sarannole luci scintillanti, gli abeti ed i presepi, l’atmosferadi pace e la riscoperta di antiche tradizioni.

Raccontare il Natale in Europa è percorrere un iti-nerario che sosta ad ogni borgo, è disegnare una map-

Foto e testi di Giorgio Ricatto

Natale in EuropaIn Galizia. A Budapest.

Mercatino di Natale a Londra.

A Kitzbuhel.

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di città protagoniste della sto-ria europea si vestono a festa epresentano un ricco calendariodi attrazioni. Nei villaggi, tracori, musiche e sapore di cam-pagna rimangono tenaci anti-che credenze e consuetudini,l’atmosfera è più intensa. Valela pena di compiere un viaggiovirtuale accompagnato dal toc-co delle campane.

In Italia da nord a sud si di-pana un percorso di luci. Sonogli addobbi e gli abeti che ve-stono piazze e quartieri, ma ilpresepe rimane una tradizioneantica e ancora vitalissima. Na-poli, la terra del presepe, si rac-coglie nella via San GregorioArmeno in un delirio di folla al-meno un mese prima del Nata-le tra gli artigiani che espongo-no le figure create con il legno,la terracotta, le stoffe. Sono“pastori” e personaggi localiche la fantasia napoletana pla-sma sul modello di un’arte sei-settecentesca. Se innumerevolisono i presepi artistici che co-stellano tutta l’Italia, non man-cano quadri viventi che tra-sformano villaggi interi in pre-sepi. Le scene della Natività sivestono con abiti e oggetti difoggia locale, si inseriscono inambienti e paesaggi diversi.

Il mosaico culturale de Tren-tino-Alto Adige ha creato uninteressante intreccio di mani-festazioni: a Bolzano, il con-sueto mercato natalizio di piaz-za Walther è legato a radici mit-teleuropee e usanze tirolesi.Non vi manca un presepio vi-vente; luci e decorazioni arric-chiscono gli scorci gotici e glistucchi rococò del centro stori-co. Anche a Trento si festeggiail Natale con le bancarelle cheespongono artigianato, addob-bi, giocattoli, dolciumi. Il “ritodella Stella” di tradizione tede-sca accompagna le celebrazio-

ni trentine, i cantori vanno dimaso in maso intonando i can-ti, ma si esibiscono anche du-rante le cerimonie in città…

Per apprezzare il piacere del-le diversità, dalle montagne delTrentino a quelle della Sarde-gna, ecco Bitti (Nuoro) con iconcerti che celebrano il bam-binello “Memmeddu”. Sonogli antichi canti religiosi del ce-lebre coro di Bitti; fa da sfon-do alla manifestazione la festapopolare che si accompagnacon il vino e i dolci della tradi-zione.

La Sardegna già profuma diSpagna. La Notte del 24 di Di-cembre “Nochebuena” per glispagnoli, si celebra la Misa delGallo, termine che si riferisceal canto del gallo avvenuto se-condo le tradizioni più antichea mezzanotte per la prima vol-ta, seguito alle tre e alle sei delmattino da altri canti.

La nascita di Gesù, festa cri-stiana manifestatasi per la pri-ma volta a Roma il 330, coin-cide con il solstizio d’inverno,non casualmente, ma per con-trastare la festa del fuoco o fe-sta pagana del sole di carattereagrario diffusa in Europa e ce-

lebrata a Roma il 25 dicembree in Egitto il 6 gennaio, le da-te del ciclo natalizio, dal Nata-le all’Epifania. Anche in tuttala Spagna il Natale è un pullu-lare di concerti, esposizioni,mercati, rappresentazioni tea-trali, cortei in costume e cenerituali.

A Candeleda (100 km daAvila), tipica città di montagna,con un ponte romano ed unachiesa parrocchiale del XV se-colo, nella catena dei Gredos, ilNatale si festeggia per le stra-de che risuonano di serenate edi canti natalizi “villancicos”eseguiti dai gruppi vocali. Liaccompagnano tamburi e scop-pi di mortaretti, nell’aria la con-sueta mistura di musica, folla,danza, “fiesta” per gli spagno-li. Pamplona in Navarra è riu-nita per la sfilata dell’Olentze-ra che segna l’inizio delle cele-brazioni nelle strade e nellepiazze il 24 sera. Il corteo can-ta “villancicos” e si accompa-gna con tamburini, passi didanza e “txistus”, il flauto a trebuchi. Il “Misterio Vivente” èportato da un carro fiorito tira-to da una coppia di buoi comeè tradizione nei pellegrinaggi.

L’agenzia “PIANETA GAIA” (in viaGiolitti 15, a Torino, presso la sededell’Automobile Club) è, come sempre, avostra disposizione per aiutarvi a coglierele emozioni dei più suggestivi mercatininatalizi… in Italia e in Europa. Scoprite i suoi programmi di viaggio ofatevi aiutare a costruire il vostro itinerarioideale: dalla “regione delle fiabe” (inBaviera) alle città barocche (Trento,Bolzano, Montreux e altre ancora), dalpaese di Babbo Natale (Christkindl, inGermania) ai paesaggi immacolati dovevivono le renne (in Scandinavia)…

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Celebre è la “Misa del Gal-lo” di Labastida in provincia diAlava, Messa di mezzanotte diorigine medievale. Dodici pa-stori guidati da un capo sfilanoin costume accompagnati da un

“nonno” che porta un agnello euna “balia” con il Bambino Ge-sù. Si recano dal Sindaco a pas-so di danza per dirigersi poi nel-la chiesa e presentarsi al prete.La cerimonia è un alternarsi di

danze e canti che s’intreccianoalla celebrazione religiosa. Unfocolare all’esterno è prontoper preparare una zuppa alBambino Gesù.

Altri sapori e profumi in Ger-mania. La tradizione tedescavuole nell’antica StrasburgoSeicentesca la prima immaginedi alberi d’abete adorni, vi sonoleggende legate a Martin Lute-ro e ad un santo del VII secoloche in seguito ad una grazia,proclamò l’abete albero di pace.Mitologia germanica, riti, cre-denze. Nel profumo del vinocaldo speziato “gluhwein” i pre-parativi iniziano i primi giornidi dicembre. In Baviera, nonlontano dal più celebre Garmi-sch-Partenkirchen, nel villaggiodi Mittenwald definito daGoethe un “libro dipinto viven-te” per le facciate delle case de-corate, tradizione che continuaancora oggi, è una consuetudi-ne il presepe bavarese, mentre

Natale sul Sellae in Lapponia.

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Santa Klaus con una slitta a ca-valli porta i doni ai bambini il 6dicembre.

Vienna e Budapest invitanocon magie mitteleuropee. ABudapest i presepi viventi, imercati ed i canti natalizi han-no per sfondo una città incan-tevole che si riflette nelle acquedel “Bel Danubio Blu”, il colledi Buda con la Fortezza è il nu-cleo antico che il Natale deco-ra di colori e riempie di folla fe-stante tra prospettive barocchee gotiche. A Pest, in piazza Vo-rosmarty ornata dalla statua alpoeta omonimo e dalla celebrepasticceria Gerbeaud, centrostorico che brulica di vita egruppi di giovani, c’è il merca-tino natalizio con tutto il teatrodi oggetti e manifestazioni chelo circonda. A Vienna la fierasi svolge sulla Rathausplatz, al-lo Spittelberg e sulla Freyung,ma la mostra di presepi è pun-tuale all’appuntamento nellacripta della Peterskirche. Glielementi barocchi della chiesaispirati alla basilica di San Pie-tro di Roma ed i presepi crea-no un curioso gemellaggio trale città. Nella città della musi-ca c’è un Natale di concerti. Sela Konzerthaus ospita il Mo-zartfestival, il culmine dei fe-steggiamenti avviene la sera diS. Silvestro con il Ballo impe-riale nella Hofburg. Proprio al-l’Austria si deve il canto più fa-moso di Natale “Stille Nach,Heilige Nacht”. L’inno creatonel Salisburghese per accom-pagnare la Messa natalizia eb-be un successo tardivo che nongli impedì di trasformarsi nelpiù noto cantico natalizio almondo. Per ricordare il suo au-tore, una cerimonia natalizia ri-chiama giovani da tutta l’Euro-pa a Wagrain. Tuttavia l’icono-grafia classica del Natale si nu-tre di neve e di slitte, di renne

e di un “Babbo Natale” dallalunga barba bianca provenien-te dal Grande Nord, coperto daun pesante mantello. Al princi-pio era San Nicola, vescovo ebenefattore di Mira (Licia), pa-trono di Russia, Grecia e Baridove furono trasportate le suespoglie. Il suo culto dilagandoin Europa ed infine in Americadel Nord lo trasforma in SantaClaus, il dispensatore di doni.

Ai fuochi d’artificio, alle lu-ci delle decorazioni, allo splen-dore che avvolge le città in fe-sta fanno da contesto paesaggidipinti di bianco con la neve, lanebbia, le acque ghiacciate dilaghi, fiumi e canali. Il buio del-la notte nordica inventa spetta-coli rarefatti nel silenzio rotto

da cori e musiche natalizie. Inquesta geografia candida e in-contaminata il Natale sembraun pretesto per sentirsi più vi-cini e riscaldarsi il cuore con gliauguri di prosperità e la dichia-razione di Pace Natalizia che sicompie a Turku. Tra renne, tun-dra e foreste, slitte e saune inaccoglienti cottage, presso Ro-vaniemi capitale della Lappo-nia finlandese sul Circolo Po-lare Artico, Santa Claus atten-de le lettere dei bambini di tut-to il mondo. Nel bosco e nei pa-scoli sconfinati ammantati dineve o tra le luci dell’aurora bo-reale si nascondono elfi e fol-letti, fate e spiritelli. Nel paesedelle fiabe il Natale è un magi-co incanto. �

Baviera. In Galizia.

In Catalogna. A Salisburgo.

Sul Balaton.

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era arricchita nel tempo conuna figurina alla volta. QuelNata le però i ragazziniavrebbero voluto anche l’al-bero. Chissà, forse influen-zati dai nuovi riti, oppure perun’incipiente quanto incon-scia nostalgia dei boschi e delverde del paese, che li aveva

ospitati durante lo sfolla-mento.

Avevamo girato parecchioalla ricerca di un alberello, maahimè, non avrebbe dovuto co-stare più di cinque lire; infatti atanto ammontava il piccolo te-soro accumulato in mesi dimancette e regali.

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Piemonte da scoprire Ricordi d’anteguerra e storie personali di testimonidelle valli e delle campagne: come eravamo e come saremo diventati

A lcuni flash dal Piemonte anteguerra, o appenadopo, dove la memoria, questo misterioso pro-digio biochimico, ingigantisce, trasforma, ab-

bellisce le cose, le persone, gli avvenimenti. Una to-rinese, Miranda Corsino, racconta un lontano Nata-le del 1945.

“A casa si era sempre fatto il Presepe; primacon i personaggi ritagliati dalle cartoline natali-zie, poi con una rappresentazione minima che si

Foto e testi di Renato Scagliola

I Natali di una volta

Polpresa. Usseglio.

Santuario Giavanis.

Lemie. Val Chiusella.

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In quella burrascosa vigilia,lei con la gonna che usciva unpalmo dal cappotto e lui con legambette magre nei corti cal-zoncini, giravano sempre piùinfreddoliti e sconsolati nellavana ricerca. Infine, in piazzaStatuto, una fioraia stava perchiudere la bottega e ritiravadal marciapiedi la merce in-venduta. Era rimasto un abeti-no, certo scartato da tutti, per-ché in verità un po’ sghembo equasi pelato da un lato. La don-na dimezzò il prezzo e lo ce-dette in cambio del lucenteaquilotto.

I bambini salirono trionfal-mente sul tram per il ritorno acasa. Era il numero 6, una diquelle vetture con rimorchio,senza porte, con i sostegnitriangolari appesi con una cin-ghia di cuoio ad un’asta fissataparallela al soffitto. Lungo que-st’asta correva un cavo che sidoveva tirare per prenotare lafermata. Chi ha i capelli grigise lo ricorderà. Purtroppo le tra-versie non erano finite. Il bi-gliettaio, all’atto di bucare il bi-glietto (allora non si obliterava)disse che anche l’albero, es-sendo più lungo di un metro,avrebbe dovuto pagare. I dueavevano soltanto il biglietto diandata e ritorno e neanche unsoldino... Attimi di sgomento...poi il baffuto signore chiuse unocchio e con un buffetto sullaguancia augurò buon Natale evolse le spalle.

A casa l’abete fu sistemato inmodo strategico in un angolo,in modo da nascondere le ma-gagne. Addobbato con cara-melle cri-cri e (delizia ritrova-ta) con alcuni mandarini. Nes-sun albero di Natale, per quan-to ricco e rutilante ha, per miofratello Piero e per me, il fasci-no di quel piccolo abete teneroe quasi sferico di quel primoNatale di pace.

Dal biellese una bellissimastoria di Ornella Maffiotti, deitempi della Grande Guerra.

“Una delle tante lettere, or-mai ingiallite dal tempo, scrit-te nel lontano 1917, da mia

nonna Adelina a mio nonno Ot-tavio, nativo di Camburzano(Biella) durante la prima guer-ra mondiale, a Castellazzo Bor-mida, prima della partenza peril fronte veneto dove morirà everrà poi sepolto a Verdoiba inuna fossa comune. La mia ama-ta nonna risiedeva col figliolet-to Adriano (mio papà) di tre an-ni (oggi novantenne) ad Oc-chieppo Inferiore, allora pro-vincia di Novara, poi Vercelli,in una casetta dal nonno co-struita.

Queste lettere custodite neltempo sono a testimonianza diun amore antico, vero, concre-to, struggente, vissuto nell’in-certezza del domani. Le lette-re intercorse tra loro, tenutegelosamente nel portafogliodal nonno, furono consegnateda un amico di sventura so-pravvissuto alla guerra con ilquale nonno Ottavio era rima-sto inteso che in caso di mor-te di uno dei due, l’altro leavrebbe recapitate alla fami-glia. Il portafoglio col foromortale della pallottola checolpì al cuore nonno Ottaviounite alle lettere è tutto ciò chemi ha fatto conoscere la lorodolorosa forzata lontananza,che mi ha parlato di Lui neglianni e ogni volta che le tolgodal cassetto-reliquia e le rileg-go provo un’emozione fortis-sima, un pianto liberatorio mipervade perché sento ancoravivide queste mie radici.

Il mio hobby è la poesia, scri-vo per diletto, mi sembra bello,giusto e doveroso far rivivere,tramite una lettera da me scel-ta, il loro antico, grande, sfor-tunato amore, ‘la loro poesia’fatta di piccole cose ma di gran-de insegnamento. Ecco la lette-ra, scritta di getto, in un italia-no certo non tanto corretto, maspontanea, colloquiale.

‘Sabato 14 aprile 1917 ore 10mattina Ottavio carissimo, vis-si, questi giorni, in un angosciaterribile, attendevo sempre conansia un tuo scritto e finalmen-te questa mattina ricevetti latanto desiderata tua cartolina,fui molto contenta al sentireche ti diedero per castigo pochigiorni di prigione semplice.Caro Ottavio sappi che martedìal dopopranzo vennero due ca-rabinieri a cercarti e mi disseroche avevano lordine dal co-mando dai tuoi superiori di ar-restarti perché eri fuggito sen-za permesso, le risposi che setu eri venuto a casa era per af-fari d’interesse che non ti da-vano mai il permesso: essi midissero ebbene appena sarà alcorpo lo manderanno al frontee io mi son messa a piangere eloro se ne sono andati, ed è perquesto che aspettavo un tuoscritto per sapere come te laavevi tolta ma ora sono piùtranquilla al saperti ancora aCastellazzo Bormida.

Nel mentre ti scrivevo sentiia bussare alla porta andai adaprire e vidi che era un milita-re graduato io a dirti cosa fos-se non lo sò perché di graduatinon me ne intendo, mi chiesese era questa la casa del Maf-fiotti Ottavio e se io ero tua mo-glie, e tu ove ti trovati io le ri-spose a tutto ciò che mi chie-deva poi le chiesi chi fosse lui,mi disse che ti conoscieva manon mi disse chi era poi michiese se poteva a vedere la ca-sa, io lo condussi in cucina, poinel cortile, e poi disopra nellastanza, fortuna che in questigiorni ho fatto pulizia e non perlodarmi ma la nostra casettasembra una bomboniera, le fe-ci vedere la nostra fotografia midisse: che avevamo un bel bam-bino che era un peccato che cifosse venuta la guerra per divi-dere tre persone che forse si vo-levano molto bene, poi mi chie-se se ti amavo più di me stessale rispose e aspetto con ansia ilgiorno che sia la guerra finitaper unirci per sempre, quandoebbe finito di guardare da per

A casal’abete

fusistemato

in unangolo,in modo

danascondere

lemagagne

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tutto se ne andò senza che io sa-pessi chi fosse, è un tipo gio-vane un po bruno, parla ita-liano vestiva di grigio verdecon una grossa riga d’argentointorno al collo, un bel man-tello.

Ieri anno sotterrato la Iotasono andata anch’io alla se-poltura, la Marta e l’Angioli-na sono dinuovo in grandeamicizia ed io in casa di lorovado al meno che posso anziin questi giorni quà piovevaed io per non stare a casa so-la a sprecare legna andavonella stalla del Attilio delMunfrin la vi erano diversemie compagne di lavoro e sifacevamo compagnia eramolto caldo perché vi eraquattro vacche. Io ho tanti fa-stidi primo perché ancora nonsi lavora, e non posso a paga-re i debiti. Caro Ottavio rin-grazia tanto l’amico tuo chescrisse la cartolina e salutaloda parte mia l’Albino di Ba-nieri ha mandato alla nostranipote Maria 50 lire che sicomperasse un orologio e unacatena per suo ricordo certo èun bel regalo, la moglie delCalisto buon anima di Cam-bursano è di nuovo sposa inFrancia. Ciau caro Ottaviotanti saluti dalla mamma dal-la Pacifica e da tutti.

Addio pur troppo ora siamodivisi ma un giorno non lonta-no vedremo spuntare un orri-zonte pieno di luce, e d’amoree noi saremo uniti per sempre.Addio il pensiero del nostro ca-ro Adriano e della sposa tua vo-la a te t’invocano, e ti chiama-no scrivimi presto ciau. Adeli-na Maffiotti’”.

Renzo Mabrito di Vidracco,villaggio della bassa Valchiu-sella, amministratore comuna-le prossimamente a riposo, rac-conta...

“Mi ricordo le peripezie cheaffrontavamo noi ragazzini inpaese per la conquista del lagoformato dal bacino idroelettri-co, con l’aggiunta che una vol-ta venimmo anche fatti segnodi colpi di mitra da parte di una

camionetta di nazisti che ciavevano scambiati per parti-giani. Collegate a questa me-moria, me ne sono riemersemolte altre, legate al ricordo dei40 anni di amministratore co-munale di questo piccolo bor-go canavesano dove vivo...

Alcuni dei miei compaesa-ni, leggendo questi appunti,forse ricorderanno il passatoche molti, ed ormai sono lamaggioranza, dei nuovi resi-denti non conoscono, e quin-di non possono avere la sen-sazione delle fatiche, deidubbi, delle delusioni chehanno accompagnato la vitadei miei coetanei nell’arco

natio dei miei genitori, per fa-re un po’ di villeggiatura. Par-tivamo da Porta Susa con laFerrovia Canavesana, con i beivagoncini verdi con ballatoio,trainati da piccole locomotivea vapore risalenti alla finedell’800, fino alla stazione diCastellamonte da dove si pro-seguiva sulla polverosa stradabianca consortile con l’auto-corriera. Nel 1944 anche que-sto trenino fu coinvolto nellaguerra: mitragliato da aereiraggiunse la stazione di Castel-lamonte carico di morti e feri-ti. Fortuna volle che mio padre,pendolare a Torino come mol-ti altri sfollati, non fosse sugliultimi vagoncini, i più colpiti.Quando successivamente an-che il trenino si fermò, mio pa-dre continuò a fare il pendola-

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degli ultimi sessant’anni.Questo oltre mezzo secolo hacoinciso con la trasformazio-ne del nostro borgo, come pertutta l’Italia, da paese preva-lentemente agricolo ad indu-striale prima e quindi post in-dustriale con un’alta percen-tuale di pensionati e bassa na-talità, il cui risultato è il pro-gressivo spopolamento dellenostre vallate.

Nella mia infanzia, prima del1940, i miei familiari ed io, abi-tualmente residenti a Torino,appena chiuse le scuole rag-giungevamo Vidracco, paese

re in bicicletta fino a Torino at-traversando i numerosi posti diblocco militari, come attraver-savamo noi ragazzi in biciclet-ta per raggiungere la scuolamedia a Castellamonte.

La vecchia corriera, allaquale ho accennato prima, checollegava la valle con la sta-zione ferroviaria, era guidatada Gioanin di Traversella e fe-ce onorevolmente, a volte stra-carica anche sul tetto, il suoservizio fino alla sua sostitu-zione con i più moderni auto-bus Fiat, senza mai un inci-dente, malgrado le strade in-nevate d’inverno, a mala penarese transitabili dal passaggiodello spartineve di legno trai-

Sant’Ignazio in Val di Lanzo.

Pian della Mussa.

S. Cristina.

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nato dai cavalli della famigliaBertello…

L’energia elettrica che ali-mentava solo il concentrico,prodotta dalla locale centraleidroelettrica, a casa mia arrivònel 1942, quando per i bom-bardamenti ci trasferimmo de-finitivamente in paese. L’ac-quedotto tardò di più, perchél’anello principale si limitavaal giro del concentrico, il qua-le, disponendo di qualche fon-tanella in più, alle quali si at-tingeva con i secchi, offriva giàuna maggiore comodità rispet-to alle uniche due fontane esi-stenti fino al 1939. Il raziona-mento del pane richiedeva lasua integrazione con la polen-ta, che si macinava di notte perevitare l’eventuale sequestro,nel mulino sulla roggia, ora infase di riattivazione ad uso mu-seale.

Dopo la guerra, che fu fero-ce negli anni 1943-44-45 per lapresenza delle formazioni dipartigiani che attaccavano alPonte dei Preti i convogli tede-schi con i conseguenti rastrel-lamenti, e la fortuna volle checi fossero risparmiate fucila-zioni ed incendi come avvennepiù su in Valle, c’era disoccu-pazione e ben vennero i cantie-ri per disoccupati finanziatidalla legge Fanfani (la paga eradi circa 600 lire giornaliere conuna minestra fornita dalla Pon-tificia Opera d’Assistenza).

Questi cantieri, assegnati peruna durata massima di 3 o 4 me-si all’anno, permisero, oltre adalleviare le disagiate condizio-ni economiche di molte fami-glie, la costruzione di operepubbliche indispensabili, comele strade carreggiabili per lefrazioni e rimboschimenti.Molto legname era stato porta-to a Torino durante la guerra perfar fronte a un minimo di ri-

scaldamento ed erano molti itubi delle stufe in quel periodoche fuoriuscivano dalle finestredei palazzi cittadini! Altri in-terventi furono possibili suc-cessivamente con i fondi per ilPiano Verde per l’agricoltura;alla fine degli anni ’50 fu fi-nalmente portata l’energia elet-trica nelle frazioni e si ebbe ilprimo telefono pubblico.

Maggiori interventi sulleopere pubbliche miglioraronol’approvvigionamento di ac-qua potabile che finalmenteraggiunse anche le frazioni, ecosì anche la ex strada consor-tile, principale via di comuni-cazione, la cui manutenzionelasciava parecchio a desidera-re, venne allargata ed asfaltata.

Furono realizzate le primefognature con tubi in cementoscaricanti direttamente nei fos-si circostanti l’abitato, l’ecolo-gia aveva ancora a venire, e fuchiesto agli utenti di installarele prime fosse biologiche affin-ché le acque reflue fossero al-meno prive di residui solidi...

Venne avviata su base vo-lontaria la raccolta rifiuti, pro-blema che fino allora non eraesistito, data la parsimonia del-la vita del tempo, ed appena fupossibile venne istituito un ser-vizio di ambulanza con 14 vo-lontari, servizio poi sostituitodalla più efficiente CRI di Ca-stellamonte. Era ancora vivo ilricordo di un ragazzo che conuna frattura esposta, in tempodi guerra, dovette venire tra-sportato con un calesse all’al-lora modestissimo vecchioospedale di Castellamonte, do-ve, per l’intervento ormai tar-divo, morì per un’infezione ditetano. Il lavoro negli anni ’60non mancava, l’Olivetti assu-meva ed a Vidracco sorse loStabilimento I-RUR. Dappri-ma in locali di fortuna, poinell’attuale Pluriuso e quindi,assorbito dalla stessa Olivetti,nel nuovo stabilimento di ViaBaldissero. In quel momentoogni famiglia aveva gente oc-cupata stabilmente e fu emessadall’Amministrazione Comu-

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La statuadella

Vergineritorna

restauratasulla cima

dellaCiamarella

nale l’ordinanza che vietava inpaese la presenza di stalle edanimali d’allevamento. Infatti,fino alla svolta data dall’indu-strializzazione, l’economiadelle famiglie era basatasull’allevamento di uno o duevitelli all’anno, la coltivazionedella vite e delle mele, dellequali il paese fu un forte espor-tatore fino ad un’infestazioneparassitaria che pregiudicò de-finitivamente questa risorsa.Le case avevano tipologia e fi-nalità rurale e si cominciava aristrutturarle. Si dovette perciòprestare maggiore vigilanza daparte dell’AmministrazioneComunale, affinché non sor-gessero oltre ad assurdi condo-mini multipiani anche estem-poranee casette di prospettomutuato da altre latitudini. Or-mai si era avviati al consumi-smo moderno.

Ho voluto scrivere questepoche note come riflessionesulla grande evoluzione che haavuto la vita quotidiana di unpiccolo borgo, e come non deb-ba essere sentita come una ca-tastrofe quando succede chequalche disagio rallenti gli spo-stamenti, i consumi e le quoti-diane occupazioni. Altri disagicostellarono i gli anni passati evennero superati!”.

È di Giorgio Inaudi invece latestimonianza di quella che fula vita nelle valli di Lanzo alprincipio del secolo scorso, conle villeggiature, le prime ascen-sioni, le storiche famiglie delleguide alpine valligiane.

“Cinquanta coraggiosi han-no affrontato un viaggio lun-ghissimo e pericoloso per por-tare l’immagine della Consola-ta su una delle più alte vette del-le Alpi Graie”.

Con queste parole, L’ItaliaReale, Quotidiano Nazionale(una copia centesimi 5) davanotizia dell’impresa portata atermine dagli “eroi della mon-tagna” nella giornata di martedì8 agosto 1899. Parole intrise diingenua retorica, che fanno unpo’ sorridere gli alpinisti di og-gi, abituati a considerare la Cia-

marella come una salita relati-vamente facile.

Alcuni anni or sono, per ini-ziativa della sezione del Cai diAla di Stura, è stata riportatasulla Ciamarella la statua dellaVergine, dopo un ennesimo re-stauro. Non è più l’immagineportata in vetta nel 1899, unavera opera d’arte, donatadall’avv. Emilio Henry, illustrepenalista torinese e pionieredell’esplorazione alpinisticadelle nostre valli negli anni acavallo del secolo. Si trattava diun prezioso bassorilievo in ce-ramica invetriata, rinchiuso inun tabernacolo in legno di ro-vere, a sua volta contenuto inun pilone di pietra. Malgrado laprotezione, l’immagine venneconsumata a poco a poco dallafuria degli elementi e gli ultimiresti scomparvero verso lametà degli Anni Cinquanta, tra-volti dal crollo del pilone che liconteneva.

L’attuale “Madonna dellaCiamarella” è una statua in me-tallo, realizzata anch’essa a cu-ra della famiglia Henry, rima-sta da oltre un secolo affezio-nata villeggiante di Balme (ilnipote, Paolo Henry, psicolo-go, è anche una stimata e notaguida alpina delle Valli di Lan-zo). Fu portata in vetta per laprima volta l’undici agosto1957, con il concorso unanimedei valligiani di Balme e di Ala.A differenza di quella dellaBessanese, che resiste sullavetta dal principio del secolo,la Madonna della Ciamarella èstata riportata a valle più volteper essere riparata. Colpa dellebufere, certamente assai vio-lente alla quota di 3676 metri,ma anche delle folgori chel’hanno colpita più volte. Col-pa soprattutto dell’eccessivaaffluenza di gente, tra cui an-che alcuni che esitiamo a defi-

nire alpinisti. Ci riferiamo a co-loro che – a più riprese – han-no asportato, come ricordo, lapunta del parafulmine. Un attodi vandalismo che, tra l’altro,potrebbe mettere in serio peri-colo coloro che si trovassero inprossimità della vetta duranteun temporale. Ben altro spiritoanimava i “temerari della Cia-marella” in quei giorni di ago-sto del 1899. Il mensile “LaConsolata” ci aiuta a capire ilclima di quell’epoca.

Sono gli anni a cavallo delsecolo, quando a Balme e in ge-nere in tutta la valle si vive unmomento particolarmente feli-ce. La montagna e l’alpinismosono di moda, gli aristocraticied i ricchi borghesi della cittàaffollano gli alberghi, che simoltiplicano da un anno all’al-tro. Ville signorili sorgono sen-za posa nei luoghi più pittore-schi, dando lavoro alla manod’opera locale, mentre moltivalligiani trovano impiego nel-la professione di guida alpinao in quella più umile di porta-tore.

I protagonisti della nostrastoria, infatti, oltre all’avv.Emilio Henry, sono le due piùvalide guide del momento: An-tonio Boggiatto, detto Gloria(1844-1911), il decano delleguide balmesi e Giuseppe Ca-stagneri detto Gèp dei Tuni(1855-1927), fratello del famo-so Toni, tragicamente scom-parso nove anni prima sul Mon-te Bianco. Sono coadiuvatedall’intera compagnia delleguide di Balme, che all’epoca,tra guide e portatori, annoverapiù di venti elementi.

Accanto a loro, sono presen-ti alcune belle figure di eccle-siastici locali: il parroco, donAngelo Castagneri (della fami-glia balmese dei Gianàngel),che morirà prematuramente,anch’egli il primo ottobre del-lo stesso anno e il cappuccinoInnocenzo Martinengo, an-ch’egli di Balme, in quegli an-ni curato della Chiesa della Ma-donna di Campagna. È presen-te anche un altro giovane sa-40

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cerdote nativo di Cantoira, donGiuseppe Perotti, allora cap-pellano di Procaria. Appassio-nato alpinista, diventerà poi, asua volta, parroco di Balme lostesso anno, succedendo a donCastagneri. Proprio sul ghiac-ciaio della Ciamarella, il 1°agosto 1921, don Perotti tro-verà la morte per assideramen-to, vittima di una terribile bu-fera.

L’ardore alpinistico si in-treccia con la fede religiosa maanche la cultura non mancaall’appello. Le manifestazionihanno inizio in chiesa, con “Ipiù squisiti concerti del violi-no, toccato niente meno che daartisti come la signora Virgi-nia Teja”. Un’apprezzata stru-mentista, che teneva concertiin tutta Europa, da Parigi a SanPietroburgo, ma anche un’al-pinista valente, che diede il no-me ad alcune delle punte chesi affacciano sulla conca diBalme. I discendenti della fa-miglia Teja (cui appartenneCasimiro, il famoso caricatu-rista del giornale satirico ri-sorgimentale “Il Fischietto”)abitano tuttora una delle villepiù belle ed antiche della val-le, costruita nel 1880.

Alla sera, proprio a Villa Tejanella frazione Cornetti, ha luo-go un grande ricevimento,mentre la cascata viene illumi-nata con bengala a colori “e conpalloncini inastati su bacchettedi legno e distribuiti ai villeg-gianti accorsi al magico spetta-colo”. Il mattino successivo hainizio l’impresa vera e propria.Alle sette in punto, un’impo-nente processione lascia Balmeper il Pian della Mussa. “Tra losparo festoso dei mortaretti, ilcorteo incomincia a sfilare.Precedono le venerabili con-fraternite del paese, segue ilparroco, in cotta, mozzetta e

stola, attorniato dal clero. Se-gue l’intera popolazione ed unamoltitudine di villeggianti.Tutti sono in abito da alpinista,muniti di un lungo bastone fer-rato”. Giunti al Piano, vengonocelebrate ben due messe solen-ni, seguite da numerosi discor-si e quindi (per coloro che pos-sono permetterselo) viene ilmomento di accomodarsi a ta-vola per “un scelto servizio diristorante presso l’AlbergoBroggi, ivi in corso di costru-zione”. Al termine dell’“ottimopranzo”, la comitiva degli “eroidella montagna” (sono sessan-totto ma non tutti arriverannoin vetta) parte risolutamenteper il rifugio Gastaldi, salutatada “un amichevole sventolaredi cappelli e fazzoletti, unecheggiar giulivo di voci augu-ranti”. L’immagine della Ver-gine viene issata sulle spalledell’uomo più forte del paese(la cronaca non dice chi fosse).

Al rifugio la cena è molto piùparca. L’edificio-albergo saràcostruito soltanto cinque annipiù tardi, nel 1904. Per il mo-mento c’è soltanto la modestabaita di pietra, costruita circaventi anni prima. Le guide ac-cendono il fuoco, mentre lostesso avvocato Henry si metteai fornelli e “le signore lavanoe riempiono successivamentequante volte basti le poche sco-delle”.

Intanto, come in ogni copio-ne romantico che si rispetta,scoppia un temporale terribile.Tra tuoni e lampi che illumina-no il piccolo rifugio attraversole finestrelle, “un po’ di sgo-mento s’insinua nel cuore deipellegrini che temono per l’ul-timo e più arduo tratto del-l’ascensione, da effettuarsi aldomani”. Viene esposta l’im-magine della Vergine e si inco-mincia a pregare.

La bufera infuria per tutta lanotte per poi placarsi improv-visamente al mattino. Il drap-pello, rinfrancato dalle pocheore di riposo, si mette in cam-mino. Al Crot delle Vigne ini-ziano le prime difficoltà: un

nevaio con “un’inclinazionedi oltre cinquanta gradi”. Al-cuni rinunciano a fanno ritor-no al rifugio, altri “procedonoadagio, in silenzio, prendendole necessarie precauzioni”.Ad un tratto, si sfiora la tra-gedia: un giovane pastore sci-vola, prende velocità e preci-pita verso le rocce al fondo delnevaio. Ma “percorsi forsecento metri, il corpo, cometrattenuto da una forza miste-riosa, rallenta, si arresta...”. Sirialza indenne ed anzi si di-chiara pronto a riprendere lastrada. Ma intanto nessuno piùosa muoversi.

Sono le guide a risolvere lasituazione. Una di esse “piantala picca nel ghiaccio e poi, rit-to sui piedi, si lascia sdruccio-lare giù per il ghiacciaio, di trat-to in tratto si ferma e poi rico-mincia la sua discesa.

Egli è il dominatore delghiaccio, cui affidare sicuri lanostra vita”.

L’avventura continua.Superato il Ghiacciaio di

Pian Ghias “lungo parecchichilometri”, la salita procedefaticosamente fino ad un “enor-me crestone con passaggi sca-brosissimi, fra pareti di rocciaquasi a picco e finalmente ap-pare, in tutta la sua terribile im-

Val Chiusella.

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ponenza, il Ghiacciaio dellaCiamarella”. Fatte le cordate,le guide tagliano i gradini nelghiaccio ed infine si affronta la“piramide terminale, alta circacinquecento metri, tutta bian-cheggiante di neve caduta nel-la notte”.

Alle dieci e un quarto i primipellegrini mettono piede sullavetta, le guide provvedono apiazzare il tabernacolo e la Ma-donna nel pilone in pietra già

costruito in precedenza. Con lerocce della vetta costruisconoun altare, dove ben tre messevengono celebrate successiva-mente. Officiano tre sacerdoti iquali (la relazione ci tiene a sot-tolineare) hanno compiuto l’in-tera salita a digiuno, come ri-chiede la celebrazione del sa-cro rito.

Intanto il tempo ritorna apeggiorare rapidamente. “Unatormenta impetuosa ci coglie-

va alle spalle, tanto da render-ci difficilissimo il ritorno. Ilvento ci sbatteva, il nevischioci percuoteva il viso, ci riempi-va gli occhi e le orecchie, ca-devamo ad ogni passo, in un ro-boar di tuoni e lampi.

Finalmente, dopo otto ore diviaggio difficilissimo, ci ritro-vammo sul Piano della Mussa,dove le mille volte ringraziam-mo Maria per la grande graziaottenuta”. Quasi mezzo secoloera passato dal 1857, quandol’ing. Tonini aveva compiuto laprima ascensione della Ciama-rella, in circostanze avventuro-se e senza che alcun montana-ro del luogo volesse accompa-gnarlo, ma evidentemente lamontagna manteneva ancoratutto il suo fascino, ingenuo esolenne. �

Chialamberto.

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Il motore di ricerca Googlewww.google.itIl portale Lycoshttp://shopping.lycos.it/Il portale Virgiliohttp://shopping.virgilio.it/Il portale Yahoo!http://shopping.yahoo.it

Acquistiwww.acquisti.itAffarItaliawww.affaritalia.it Alcosto www.alcosto.itAllShopswww.allshops.comAmicostore www.amicostore.itBuyCentral www.buycentral.it Commercio Elettronico www.commercioelettronico.it Comodo www.comodo.itCostameno www.costameno.itGuida Regali www.simpatico.it/servizi/regaliIo vorrei www.iovorrei.itNetbuyer www.zdnet.com/netbuyerRinascente www.rinascente.itSaldi Online www.saldionline.comSaldissimi www.saldissimi.itSconti.it www.sconti.itSpesa Etica www.spesaetica.itSpesa in casa www.spesaincasa.comSpesaonline www.spesaonline.com

Libri, dischi, videogiochi e dvdAmazon www.amazon.comIpodwww.ipod.itInternet Bookshop Italiawww.internetbookshop.itLibrinetwww.librinet.comCD Box www.cdbox.itCDflash www.cdflash.comCD Now www.cdnow.comCd Store www.cdstore.smMusicstore www.musicstore.itUnilibro www.unilibro.it

Aste e collezionismoEbay www.ebay.comEbay Italia www.ebay.it www.aste.itBid.it!www.bid.itQXLwww.qxl.itAste Usawww.priceline.comAuction Guide www.auctionguide.com

Abbigliamento, cosmetici egioielliYooxwww.yoox.comCamiceria Su Misura www.camicie.itGap Online www.gap.comBenetton (solo vetrina)www.benetton.itStefanel

Internet Una guida razionale ai siti e ai motori di ricerca per risolvereil problema degli acquisti senza muoversi da casa nel periodo di punta

P er il regalo di Natale gli uomini tedeschi sono dispo-sti a spendere in media fino a quasi 200 euro per lapartner. Lei invece, per lui, al massimo 75. Secondo il

sondaggio condotto dall’Istituto Emnid per conto della ri-vista Playboy, quasi due terzi dei tedeschi intendono spen-

dere in media almeno 50 euro a Natale per lei. Il 16% èpronto a sborsare oltre 250 euro e un tedesco, su 1.001 uo-mini e donne consultati, si è addirittura detto pronto a scu-cire 5.000 euro. Fra le donne, in genere più tirate, non cen’è stata invece nessuna che si è spinta a tanto per lui.

di Anna Masera

I regali per e-mail

www.stefanel.itBrooks Brothers www.brooksbrothers.comThe Body Shop www.the-body-shop.comVictoria’s Secret www.victoriassecret.comGioielli Online www.gioie.it

Informatica e elettronicaBuy Computer Systems www.buycomp.comCHL www.chl.itCompuline www.compuline.itComputer Discount www.computerdiscount.itEgghead www.egghead.comExpert www.negoziexpert.itMedia World www.mediaworld.itVobis www.vobis.itVolendo www.volendo.comApplewww.apple.com/itMicrosoftwww.microsoft.com/italy/Dellwww.dell.com

Alimentari, vini e fioriCibitalia www.cibitalia.comCioccolato Peyrano www.peyrano.comEsperya www.esperya.comEsselunga www.shop.esselunga.itVino Pleasewww.vinoplease.itWineBid

www.winebid.comWineshopwww.wineshop.itOlio Carli www.oliocarli.itPronto spesa (Torino e cintura) www.prontospesa.itFiori Online www.fiorionline.itFlowers www.flowers.comVirtual Flowerswww.virtualflowers.com

Biglietti spettacoli e viaggiEdreamswww.edreams.itTravelonlinewww.travelonline.itLast Minute Tourwww.lastminutetour.comTicketwww.ticket.itTicketmasterwww.ticketmaster.comTicketOnewww.ticketone.itTicketwebwww.ticketweb.it

DonazioniIl portale Lifegatewww.lifegate.itUnicefwww.unicef.itEmergencywww.emergency.itAmnestywww.amnesty.itWwfwww.wwf.itItalia solidalewww.italiasolidale.orgThe hunger sitewww.thehungersite.comCaritaswww.caritas.it

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In Italia non ci sono stati-stiche altrettanto precise. Maè certo che quest’anno, dopoil clamore anche mediaticoattorno al caro-vita portatodall’euro, a Natale le spesesaranno oculate. E i commer-cianti per incentivare i con-sumi praticheranno sconti, inbarba al calendario che rego-la i saldi. A uscirne bene saràInternet, che offre la possibi-lità di scegliere e confronta-re approfonditamente e congrande comodità la merce e iprezzi, prima di deciderel’acquisto. I siti di shoppingonline europei vanno tutti be-ne: occhio invece a quelli ol-treoceano, per via delle tassedoganali – spesso poco chia-re all’atto dell’acquisto onli-ne – che potrebbero renderela spesa meno convenientedel previsto, o addirittura più

cara. Come punto di parten-za per cominciare lo shop-ping ci sono i motori di ri-cerca e i portali generici: daGoogle a Lycos, Virgilio eYahoo!

Gli edonisti che preferisconofarsi un regalo, anziché fare unregalo, possono prenotarsi levacanze da Internet: che sianoper una destinazione esotica oper una settimana bianca inmontagna. Ormai ogni localitàe ogni albergo ha il suo bravosito interattivo contattabile di-rettamente, così come le lineeaeree, ma sono tantissime leagenzie virtuali che offronopacchetti scontati: le più note inItalia sono Last Minute Tour(www.lastminutetour.com) perle prenotazioni dell’ultimo mi-nuto, www.travelonline.it perCapodanno e per le settimanebianche, www.tropicionline.com per evadere ai Tropici,Edreams (www.edreams.it) perofferte a 360 gradi.

Chi vuole evitare qualsiasiforma di consumismo ma vuo-le comunque fare un dono,può sottoscrivere le iniziativedi solidarietà e volontariato: ilportale LifeGate (www.life-gate.it) è un buon punto di par-tenza, altrimenti ci sono i linkdiretti alle organizzazioni pre-ferite.

Un sistema originale, diver-tente e economico per fare ac-quisti è quello delle aste onli-ne: il sito leader è Ebay, un fe-nomeno esploso in tutto il mon-do, che conta veri e propri fansdell’acquisto usato, ma anchenuovo ma “strappato” all’astaal prezzo prescelto, incluse lespese di imballaggio e di con-segna. E se non si vuole com-prare, si può sempre sceglieredi vendere, su Ebay, i regali diNatale ricevuti di cui ci si vuo-le liberare. �

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L e previsioni americane per la stagione delcommercio elettronico natalizia sono otti-mistiche. I numeri che pubblicano le società

di ricerche sono molto diversi tra loro ma un da-to è comune: il commercio elettronico quest’an-no andrà molto più forte dell’anno scorso. Lediverse previsioni infatti sono in generale com-prese tra un 19 e un 30 per cento di aumento de-gli acquisti online sui siti di e-commerce ame-ricani nel 2004 rispetto al 2003. Tra i più otti-misti c’è la comScore che prevede che gli ac-quisti online per novembre e dicembre aumen-teranno del 24-26 per cento nell’ultimo trime-stre del 2004 rispetto allo stesso periododell’anno precedente, a 65,8-66-2 miliardi didollari. Tra i più pessimisti è invece la JupiterResearch che valuta un aumento non superioreal 19 per cento per una spesa che in novembre-dicembre arriverà a 21,6 miliardi di dollari. Ledifferenze peraltro si spiegano soprattutto te-nendo conto che alcune società di ricerca ten-gono conto anche dei viaggi in questo tipo diconteggio e altre invece li escludono. �

E-Christmas

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Digitale Le novità: prodotti davvero innovativi, soprattutto sull’analogico,all’insegna dell’“imaging more”, motivo dominante degli ultimi saloni internazionali

S ulla scia di quanto visto a settembre presso la bienna-le Photokina di Colonia, appuntamento di richiamo in-ternazionale che quest’anno si è svolta all’insegna di

“Imaging and more”, tutte le più importanti aziende del set-tore fotografico hanno introdotto sul mercato i loro più in-

novativi prodotti digitali ed analogici, presentati la primavolta al pubblico proprio in ambito fieristico.

Ecco ad esempio la Nikon con la sua nuova ammira-glia, la Coolpix 8800, capace di raggiungere gli 8 mega-pixel effettivi e corredata da un potente zoom Nikkor ED

Un clic sotto l’alberodi Edoardo Arpaia

Canon EOS 300X back. Sony DSC-W1.

Nikon 8800. Canon EOS 300X front.

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con escursione focale 10x.Questa è paragonabile in ter-mini analogici addirittura adun 35-350mm, e può essere ul-

teriormente spinta fino a600mm con l’adozione delconverter tele accessorio. Ledue lenti ED contribuiscono a

ridurre al minimo l’aberrazio-ne cromatica, pur senza sacri-ficare le dimensioni esternedell’apparecchio. L’obiettivodella 8800 incorpora, per laprima volta nella classe Cool-pix, il sistema VR per la ridu-zione delle vibrazioni; questoriesce a compensare automati-camente le cause del mosso, incasi ad esempio di scarsa illu-minazione o nelle riprese telee macro. Quattro sono poi lemodalità espositive (auto pro-grammata; auto a priorità ditempi o dei diaframmi; ma-nuale) e ben 15 quelle temati-che programmate (Scene). Lefunzioni avanzate includono ilBSS per la scelta dello scattomigliore; l’AE-BSS che agi-sce sull’esposizione automati-ca; il controllo della saturazio-

Nikon 8800-2.

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ne; il bracketing sul bilancia-mento del bianco. La Coolpix8800 può pure effettuare fil-mati, magari con la nuova mo-dalità accelerata programma-bile tramite timer; durante ilplayback la funzione D-Ligh-ting compensa le aree sottoe-sposte per ottenere un’esposi-zione bilanciata su tutto il fo-togramma. L’operatore può fa-cilmente tenere sotto control-lo la macchina tramite un mo-nitor LCD ad angolazione va-riabile, visibile anche sotto lu-ce diurna di forte intensità. Permaggiori informazioni visita-re il sito www.nital.it.

All’insegna del concetto“Inquadra, archivia, condivi-di” che da sempre contraddi-stingue la gamma delle digita-li Cyber-shot, il marchio Sonyha introdotto i due nuovi mo-delli di fascia media W1 e T3,contraddistinti da un designcompatto e accattivante. Ilpunto di forza è per entrambil’obiettivo progettato dallaCarl Zeiss, indiscusso leadermondiale per la precisione ot-tica da almeno cento anni. Perla precisione la W1 adotta unVario-Tessar F 3,5-4,4, mentrela più prestazionale T3 montaun Vario-Tessar F 2,8-5,2; pertutte e due lo zoom ottico è un3x, che corrisponde ad un 38-114mm di tipo analogico. Lefoto possono poi essere in-grandite tramite zoom digitaleda 6x e subito visionate sulmonitor LCD da ben 2,5 pol-lici. La tecnologia Staminaideata da Sony ottimizza almassimo la velocità di scatto,e permette una lunga autono-mia delle batterie ricaricabili,anche durante la ripresa di fil-mati (fino a 44 minuti conl’uso di una Memory Stick da1 GB) grazie alla funzioneMPEG Movie VX. La qualità

è garantita anche dalla risolu-zione di 5.1 megapixel che ledue macchine possono rag-giungere. Il tutto puntandosull’estrema semplicità di uti-lizzo. Informazioni sul sitowww.sony.it.

Nella fascia di prezzo piùeconomica la Vivitar ha inve-ce presentato le ViviCam 3785e ViviCam 3760, simili per de-sign e dimensioni esterne(85x65x30mm), ma differentiper caratteristiche tecniche.La più semplice delle due, la3785, è un’ottica fissa con ri-soluzione CMOS di 3 Mp efuoco da 7,7mm; è dotata dizoom ottico 4x, display LCDTFT a colori e memoria inter-na da 8 MB, e dispone della so-la interfaccia USB. La 3760possiede invece uno zoom ot-tico 3x e digitale 2x, con riso-luzione CCD da 3,3 Mp ed unamemoria interna da 16 MB.Oltre all’interfaccia USB perla connessione a PC e Mac di-spone di attacco video e di ali-mentazione esterna. Entrambele ViviCam funzionano condue batterie AA alcaline, per-mettono il bilanciamento delbianco e montano un flash uti-lizzabile anche per schiarita oriduzione degli occhi rossi.Maggiori dati tecnici suwww.fowa.it.

Visto che oltre al settore di-gitale esiste ancora un floridomercato dell’analogico, prati-cato non solo da fotografi pro-fessionisti, ma da un’interaschiera di autentici appassio-nati, Canon ha di recente in-trodotto la EOS 300X, che vaa sostituire la best seller EOS300V. Le migliorie sono evi-denti, a cominciare dall’au-tofocus a 7 punti più rapidodella categoria per arrivare al-la velocità di scatto continuocon autofocus predittivo di

ben 2,5 fotogrammi al secon-do. Il lampeggiatore incorpo-rato, con numero guida 13 eduna copertura grandangolaredi 28mm, è dotato di sistemadi misurazione della luce chesfrutta il metodo E-TTL-II, ca-pace di tener conto anche del-la distanza di messa a fuocodell’obiettivo. Altra migliorial’ha subita l’otturatore, che haora una velocità di scatto chespazia da 30 secondi a 1/4000di secondo. Il motore di tra-scinamento particolarmentesilenzioso, come già avvenivasui precedenti modelli Canon,rende la EOS 300X particolar-mente apprezzata dai fotogra-fi naturalisti. Visitare il sito uf-ficiale www.canon.it. �

Sony DSC-T3.

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Ragazzi La televisione penserà molto a loro, fino alla Befana con cartoni aper gli adulti, da segnalare il concerto in Vaticano il 24 dicembre - Capodanno R

Q UANDO verrà Natale, tutto il mondo cambierà,quando verrà Natale, tutto sorriderà”. Erano lontaneparole di Antonello Venditti, contraddette da tanti

Natali arrivati, ma con niente di cambiato. Neanche in te-levisione, naturalmente. Anzi, no, un cambiamento c’è: che

il pubblico segue sempre meno la tv, nei dì di festa. OrsonWelles diceva che “la televisione resta accesa come la lucein bagno, come l’acqua che scorre in cucina”. Durante lefeste di Natale, e anche per Capodanno, era tradizione chegli spettatori magari non guardassero verso la scatola lu-

di Alessandra Comazzi

Le feste davanti alla tv

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minosa, ma la tenessero co-munque accesa: il 31 dicembreper farsi dire l’ora esatta di pas-saggio da un anno all’altro; il 6gennaio per vedere chi avrebbevinto il premio della Lotteria;intorno a Natale, per avere unpo’ di compagnia in un mo-mento che, paradossalmentema puntualmente, diventa faci-le preda della solitudine.

Adesso c’è un’evoluzione, lefeste di Natale sono considera-te un po’ come il periodo intor-no a Ferragosto: molta roba, madi poca consistenza. In modo danon sprecare i pezzi forti dellaprogrammazione in un momen-to in cui il pubblico è comunquedistratto. E chi è solo, anziano,malato, chi dalla televisionevorrebbe compagnia, proprioquando è maggiore il rischio disentirsi abbandonato? Peggioper lui, le nostre reti generalistenon tutelano le minoranze. Leminoranze sono più tutelate dal-le reti tematiche, ma per averequelle bisogna pagare, e non èimprobabile che chi più neavrebbe bisogno, meno possapagare.

Comunque, non è che a Na-tale le reti oscurino i tubi cato-dici. Ci sarà sempre una prin-cipessa Sissi-Romy Schneidera tenere compagnia; ci saràsempre un “Natale in casa Cu-piello” a farci pensare al prese-pe, ma anche alle ribellioni e aicontrasti genitori-figli: “Ti pia-ce ‘u presepe?” “No!”.

Ci sarà sempre Totò, l’uomodei miracoli, buono per l’esta-te e per l’inverno. E d’altronde:chi ha trovato, quasi sempre percaso, sul piccolo schermo unacosa come “Napoli miliona-ria”, provi a dire se è riuscito aspegnere la televisione. Prati-camente impossibile. I pro-grammatori lo sanno e trasmet-tono.

ni animati e film giovanilio Rai a reti unificate N el sacco di Babbo

Natale, per i pic-colini che non

sanno ancora leggerec’è un grande libro diScarabocchi (Corvaini,pagine 558, euro 19) dadisegnare, inventare ecolorare, ideato dalgiapponese Taro Gomi.Si parte dall’invito a di-segnare la strada in unadoppia pagina con ilprofilo di una collina,una casetta, un albero,un bambino e una mac-china. Si passa quindi auna grossa automobileda colorare con i pastel-l i , a un tr iangolo da“riempire” con un se-gnale stradale e a un’ar-teria su cui disegnare di-verse auto. Tra gli altri,nelle tavole successiveci sono elementi e parti-colari che si osservanoviaggiando: i traliccidella luce, gli animali alpascolo e i campi. An-che questi da colorare,completare, o magari da“progettare” sbriglian-do la creatività.

I primi lettori partonoA tutto gas (De Agosti-ni, euro 15) con il pop-up delle macchine su-perveloci, realizzato daSue Rhiting e Rob Taos.Sulle pagine del carto-nato “balzan ou” unamonoposto di FormulaUno, i campioni delledue ruote nella curva piùstretta del circuito, la sa-goma a freccia di un ae-reo supersonico, un tre-no velocissimo e un mo-toscafo da competizio-ne, raccontati simpatica-mente in rima.

Ascari, Fangio, Taruf-fi e altri assi del volanteche hanno scritto la storiadella leggendaria MilleMiglia, nel 1949 fecerosorprendentemente dacorona a Luigi Malanca eGianni Stori, due ragaz-zini che per una mancia-ta di chilometri guidaro-no Una Topolino alleMille Miglia (Gallucci,pagine 64, euro 15).Edoardo Erba ne riper-corre l’impresa in un av-vincente racconto per ibambini, disegnato daDesiderio. ProtagonistiNino e Talpa, figli di unoperaio mantovano con ilpallino dei motori. Sullaloro Topolino color cre-ma, che sfoggiava sulleportiere e sul cofano unvistoso “60” spennellatoalla buona, i due baby pi-loti finirono in un canalema meritarono i compli-menti di un esterrefatto

Ciccio Ascari, il vincito-re di quella corsa.

È ambientato in unaLondra diventata CittàTradizionalista, in mo-vimento su enormi ruo-te dentate, il futuro re-moto di Macchine mor-tali (Mondadori, pagine522, euro 15), romanzofantascientifico per i ra-gazzi di Philip Reeve,“caso letterario” in In-ghilterra. Come diversialtri grandi agglomeratiurbani, Londra è dunqueuna macchina mortaleche inghiotte città piùpiccole per “succhiarne”uomini da ridurre inschiavitù o risorse, allamaniera di un tentacola-re vampiro di ferro e ce-mento. Tom, il giovaneprotagonista, si fa detec-tive per impedire l’ucci-sione del capo della Cor-porazione degli Storici,che in quel marasmamantiene un certo equi-librio e la cui scomparsaavrebbe conseguenzedevatastanti per l’ordinecostituito. Però Tom siritrova improvvisamen-te preda e deve salvareprima di tutto se stesso,ma in un crescendo diagguati, depistaggi emorse felicemente az-zeccate. La storia è cala-mitante e nello stessotempo inquietante. Ma,come ha tenuto a preci-sare l’autore “non lanciaun messaggio, non vuo-le avere una morale ben-sì sollevare problemimorali che inducano i ra-gazzi a riflettere, per ela-borare soluzioni, pro-prie soluzioni”. �

Una Topolino alle Mille Miglia.

di FerdinandoAlbertazzi

Le fiabeper

i piccolini

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DaCostanzoa Bonolis,da Contia GerryScotti

Sissi, Eduardo e Totò sono igrandi classici. Poi ci sono an-che i piccoli classici: MaryPoppins, a esempio. Che co-munque è sempre un bel guar-dare: “Oh, com’è bello passeg-giare con Mary, Mary ti sa ral-legrar; anche qundo è un gior-no dei più neri, Mary il sole faspuntar”; ma anche il concertodel “Natale in Vaticano” conCristina Parodi. Va in onda suCanale 5 il 24 dicembre, anchequest’anno, e porta note musi-cali, e di speranza, in giro per ilmondo.

Le reti, in generale, manter-ranno la loro programmazioneconsueta, senza fare particola-ri digressioni relative alle feste.Ma vogliamo scommettere chei reality show, i talk show, tuttigli show che l’etere o la para-bola mandano in terra, nonavranno dei simpatici protago-nisti con il berretto rosso in te-sta? Buono per Natale e per Ca-podanno? La Rai promette tan-ti cartoni: oh, un bel modo persistemare i bambini. Si piazza-no lì, davanti a Braccio di Fer-ro e a Gatto Silvestro (durante

le feste si portano i classici, an-che nei cartoni) e si può gioca-re a tombola con più tranquil-lità. Ammesso che a tombola sigiochi ancora, tranne che neiluoghi comuni giornalistici. Unaltro mini-classico che la Rairiproporrà, ramo cinema, è laserie di “Sister Act”, quella“svitata in abito da suora” in-terpretata da Woopy Goldberge vista infinite volte in tv. Però,i signori dei palinsesti partonodal presupposto che, nel dora-to mondo dello spettacolo, enon solo, si vince con l’itera-zione. Ripetendo mille volte lostesso concetto, raccontando lastessa barzelletta, insistendosullo stesso argomento, alla fi-ne crei assuefazione, e sei ama-to. Così avviene con il pubbli-co di un film quale “Sister Act”(o come “Pretty Woman”, altrapellicola replicata decinaia divolte e sempre con ottimi risul-tati di ascolto): ogni spettatore,ormai, fa a gara con gli attoriper vedere chi dice prima le bat-tute, chi intona prima la canzo-ne. Un possibile gioco di Nata-le.

Feste di fine anno che punta-no molto sui film: oltre a “Si-ster Act”, la Rai manderà in on-da, a esempio”, “Toy Story”,vicenda di giocattoli dimenti-cati e recuperati, una tristezza...A proposito di tristezza, però,niente può battere la scelta diMediaset, che sotto Natale tra-smetterà “A.I.”, quell’“Intelli-genza artificiale” di StevenSpielberg che è uno dei film piùangoscianti concepibili dallamente umana. E non a caso lamente è quella di Spielberg, chedebuttò con il terribile “Duel”(una lotta uomo-macchina, conl’uomo inseguito da un gigan-tesco autoarticolato di cui nonsi vede mai il guidatore, mostromeccanico animato) e proseguì

con “Lo squalo”, metafora delmostruoso dentro e fuori di noi.Il protagonista di “A.I.” è unbambino costruito artificial-mente per sostituire un altrobambino, ibernato per malattia:il bambino “finto”, abbandona-to quando quello vero guarisce,partirà alla ricerca della madreadottiva che peraltro non lovuole più. Una cosa agghiac-ciante. Meno male che, diSpielberg, Mediaset trasmet-terà pure il più rilassante“E.T.”, in versione restaurata.

Per Capodanno, si potràbrindare sulla Rai, probabil-mente a reti unificate, con unprogramma di Ballandi (Bal-landi è il produttore degli showdi Fiorello, di Panariello), con-dotto dall’eterno Carlo Conti,presentatore specializzato inmiss-mie care miss e in mo-menti di intrattenimento collet-tivo come questo del 31 di-cembre. A Mediaset, imperver-serà Maurizio Costanzo con lasua squadra di “Buona dome-nica”, mentre, subito dopo lefeste, ai primi di gennaio, tor-nerà la banda del Bagaglino. Inteatro la soubrette è in questoperiodo Matilde Brandi, do-vrebbe esserlo anche in televi-sione. Gerry Scotti e MichelleHunziker, a loro volta, intrat-terranno grandi e piccini con lanuova versione di “Paperissi-ma”.

E il 6 gennaio? Sulla scopadella Befana arriverà quest’an-no Paolo Bonolis. Anzi, più chearrivare Bonolis troneggia,corre, si dimena e suda, comein una gara volante di “HarryPotter”. “Affari tuoi”, il suoprogramma dei pacchi legatoalla Lotteria medesima, que-st’anno è andato strabene, stra-battendo “Striscia la notizia”,che dopo la lite con lui non si èpiù ripresa. E dopo il gran fi-nale dell’Epifania, il buon Pao-lino scalderà i motori per San-remo, di cui sarà conduttore edirettore artistico, con Baudoaccantonato e in lite con la Rai.Ma intanto, Buon Natale, no-nostante la tv. �50

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L o incontriamo nel bar del teatro Alfieri, prima del soli-to “tutto esaurito” che ha caratterizzato l’unica tappaitaliana della tournée di quest’anno. Mani nervose ma

curate, scarpe alte da ginnastica, pantaloni mille tasche dicolor beige, un golf girocollo, il ciuffo caratteristico un po’

appiattito, in attesa del trucco. Chissà quanto tempo avràimpiegato stamattina per vestirsi: magari cinque-dieci mi-nuti, come tutte le persone normali. Invece, dietro le quin-te, è un portento, un fenomeno, anzi il più incredibile tra-sformista del mondo: acclamato come una star di livello

Grazie a Maria Ausiliatricedi Maurizio Ternavasio

Arturo BrachettiI torinesi celebri

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mondiale in Francia, Germa-nia e Inghilterra, nel nostropaese il torinese Arturo Bra-chetti non è così popolare co-me meriterebbe. Eppure sitratta di un protagonista asso-lutamente unico nel panora-ma dello spettacolo interna-zionale.

La sua storia di artista self-made merita di essere raccon-tata dall’inizio, ed ha più diun’analogia con quella di Ma-cario. Arturo, come Erminio,si avvicina al mondo del tea-tro all’interno della parroc-chia Maria Ausiliatrice graziealla persuasione (occulta) diun prete con la passione dellamagia. Don Silvio Mantelli, inarte mago Sales, gli inculca iprimi rudimenti della prestidi-gitazione mentre Arturo fre-quenta il seminario con la se-ria intenzione di farsi prete.Ha solo quindici anni, ma è giàreduce dalle esperienze pres-so le sedi salesiane di Chieri,di Lanzo e del San Giovanni-no di via Madama Cristina.“Se non è stato quello che sidice un secondo padre, la fre-quentazione di Don Silvio si èrivelata per me davvero fon-damentale. E pensare che re-centemente lo hanno sfrattatodall’istituto Monterosa: stia-mo parlando di un uomo chenegli ultimi anni ha adottatooltre duemila bambini. È evi-dente che la sua notorietà dàfastidio a qualcuno”. Quelli diValdocco sono stati per Bra-chetti anni formidabili. “Hotrovato un ambiente aperto,cordiale, pieno di gioia di vi-vere. E anche il modo per in-trufolarmi nella stanza delmago Sales, dove potevo eser-citarmi a mio piacimento contutti i trucchi del mestiere. In-somma, è lì che mi sono fattole ossa e che mi sono imprati-

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chito a dovere”. Poi, dopoaver conosciuto Erminio Ma-cario che lo accoglieva volen-tieri dietro le quinte, prima deivent’anni si trasferisce un po’avventatamente a Parigi, percercare di sfondare nel mondodello spettacolo.

Il suo coraggio viene pre-miato: la carriera di Arturo hauna svolta al Paradis Latin, ilfolle music-hall della capitalefrancese diretto da Jean MarieRiviere, dove poco alla voltasi mette in mostra come il mi-glior epigono del celebre Leo-poldo Fregoli, il re del tra-sformismo che calcò i palco-scenici a cavallo tra l’Otto e ilNovecento. Poi si sposta inGermania e in Inghilterra, do-ve presenta pure spettacoli te-levisivi di grande seguito,quindi torna in Francia per in-terpretare un film di successo.

Al rientro in Italia, siamoormai a metà degli anni Ot-tanta, Brachetti è artista matu-ro, poliedrico e sorprendente:in “Amami Arturo” assume lesembianze (e la voce, i tic ner-vosi, il portamento, il modo difare) di quaranta personaggi,cui dà vita in un batter d’oc-chio con esiti sorprendenti perun pubblico che al massimoaveva come riferimento l’Ali-ghiero Noschese televisivo. In“L’uomo dai mille sogni”, chead ottobre è stato in cartello-ne per due settimane al teatroAlfieri di Torino, l’artista ori-ginario di Corio Canavese haraddoppiato il suo impegnointerpretando ben ottanta ruo-li diversi. Tanto da rischiare laclonazione. “È un progetto alunga scadenza che un giornopotrebbe anche realizzarsi.Negli Stati Uniti mi hanno of-ferto di fungere da tutor ad unartista americano e ad uno ci-nese, affinché possano impa-rare da me cosa sta dietroall’arte del trasformismo: nonso se accetterò la proposta, co-munque è un fatto molto sti-molante, oltre che curioso”.

Torino è la sua città, ma Ar-turo trascorre lunghi periodi

dell’anno in Francia, dove èdavvero molto popolare, e inAmerica, dove qualche annofa ha condotto per otto mesi loshow televisivo Drew CareyShow. E siccome è artista ve-ro e a tutto tondo, Brachetti hadalla sua anche un paio di re-gie. “Ho diretto per la televi-sione gli spettacoli ‘Tel chi eltelun’ e ‘I corti’ di Aldo, Gio-vanni e Giacomo. Un’espe-rienza nuova che mi ha moltostimolato”.

Da perfezionista qual è,sempre attento a lasciarsicoinvolgere dalle più variega-te esperienze artistiche, Bra-chetti negli ultimi anni ha par-zialmente mutato registro: seprima univa numeri poetici apiccoli sketch comici nei qua-li, inutile dirlo, ricopriva tut-ti i ruoli, ora è uno degli espo-nenti di punta dello spettaco-lo di rivista internazionale.Tanto che a metà degli anninovanta il suo “Fregoli” ha ot-tenuto il “Biglietto d’oro”,importante riconoscimentoattribuito all’artista che ven-de il maggior numero di bi-glietti nel corso di una solastagione teatrale. Poi, nel1998, ha cambiato per unavolta genere per affrontare ilclassico “Sogno di una nottedi mezza estate” di Shake-speare. Prima si era cimenta-to con successo nella trasmis-sione televisiva “Al Paradise”e in teatro in “Varietà”, “Ma-dame Buttefly”, “I Massabil-li”, ma anche in “Fregoli” e“Brachetti in technicolor”.Insomma, un artista dalle mil-le anime, oltre che dalle al-trettante trasfigurazioni, mapure un artigiano del palco-scenico che ha grande dime-stichezza sia con i giochi dimagia, sia con le sempre affa-scinanti ombre cinesi.

Torniamo alla sue ultimeapparizioni sulle scene torine-si, che hanno riscosso un suc-cesso clamoroso: recensionientusiastiche, pubblico in de-lirio, applausi a non finire.“L’uomo dai mille sogni”, di-retto e prodotto dal canadeseSerge Denoncourt, è un “oneman show”, ossia uno spetta-colo che si regge unicamentesulle performance (ottanta, ap-punto) dell’artista torinese: laprima versione, che è stata incartellone in Francia per più didue anni e mezzo, gli ha per-messo di aggiudicarsi il pre-stigioso premio parigino Mo-lière 2000. Il canovaccio, piut-tosto semplice, gli offre la pos-sibilità di sbizzarrirsi: dopomolti anni Arturo rimette pie-de nel solaio della propria in-fanzia, e lì i ricordi si impos-sessano di lui. Ed ecco assu-mere, con una rapidità sensa-zionale, le fattezze di grandipersonaggi della storia, di di-vi del cinema, del mondo del-lo spettacolo in genere, ma an-che di Pinocchio, Barbie e Spi-derman, accompagnato da unimpianto scenografico all’as-soluta avanguardia. Brachettinon si risparmia, anzi molti-plica le sue già inesauribili ri-sorse per un pubblico che loadora. E che alla fine viene ri-compensato con una dichiara-zione d’amore davvero com-movente (“Ti amo, Turin”),per nulla di circostanza. Comecommuove, subito dopo ladoccia, vederlo a disposizionedegli spettatori per un saluto,una battuta, un autografo.“Fuori dal palcoscenico sonouna persona piuttosto banale”,dice di sé. “Mi diverto a stupi-re gli amici con i miei gio-chetti, ne combino di tutti i co-lori”. Come quella volta in cuisi presentò nella clinica doveera appena nato suo nipote conun moncherino insanguinato,e gli infermieri non si capaci-tavano del fatto che riuscisse acamminare con tanta natura-lezza nonostante il guaio chegli era capitato… �

Unacarrieradall’ora-

torioal Paradis

Latina Parigi

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I nuovi arrivati Incominciando da Capello, che ritorna a Torinodopo 28 anni, per finire a Ibrahimovic tra Emerson, Cannavaro, Kapo e Zebina

P er spiegare il significato della parola COMPATTO ilvocabolario Palazzi usa questa definizione: “corpo cheha le sue parti molto aderenti fra di loro”.

Trasportiamo l’espressione in un campo di calcio ed ab-biamo la didascalia adatta alla Juve di Fabio Capello. Un

tessuto senza smagliature, senza lassità, senza ventre mol-le. Dunque molto competitivo.

Dopo 28 anni Fabio torna a Torino, dove all’inizio degliAnni ’70 vince 3 scudetti facendo il “geometra” in casabianconera. Il quarto, come regista in campo, lo conquista

Juve e la ciliegina d’orodi Angelo Caroli

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nel Milan. Gli altri se li cucesulla giacca della divisa sedu-to sulle panchine del Milan(4), del Real Madrid (1) e del-la Roma (1). La Juve del Ter-zo Millennio lo sceglie a di-spetto di chi accarezzava al-ternative più facili da prono-sticare. Fabio, dunque, fre-quenta di nuovo casa Juve econstata che la squadra con-serva l’originaria voglia divincere per riaffermare sestessa. È, del resto, la filoso-fia secolare della società.

Capello è uomo concreto,si consulta con la triade Gi-raudo-Moggi-Bettega e con-viene che al gruppo servemaggiore solidità e compat-tezza. Revisiona il settore di-fensivo. Si mette davanti allascacchiera e dispone torri, al-fieri, cavalli e regine. Semprecon linguaggio chiaro. Sem-pre puntando sul gruppo tito-lare. Fa slittare Thuram al cen-tro, zona che il francese amada matti, e consiglia ai diri-genti di prelevare Cannavarodall’Inter.

Affare fatto. Il difensore na-poletano inietta una grossadose di esperienza, è forte neicontrasti, rapido nelle chiusu-re, tempista ed elastico comefosse uscito da una colata dicaucciù. Si ricompatta il trioparmigiano Buffon-Thuram-Cannavaro.

Per rinforzare la saracine-sca, che già fruisce della dut-tile potenza di Zambrotta, eprima dell’avvento di Capel-lo, la triade bianconera va acaccia di un esterno arretrato.Solido ancorché irruente. Ar-riva il 26enne francese Jo-nathan Zebina. La capacità diconcentrarsi su uomo e parti-ta spaventa chi transita dallesue parti. Zebina proviene dal-la Roma, dopo esperienze alCannes e al Cagliari. È un ma-stino dal r inghio facile edall’alto rendimento.

Il mosaico prende forma.Però bisogna aumentare la so-lidità a centrocampo e, conte-stualmente, il tasso tecnico.

Ferriera da Rosa Emerson,brasiliano di 28 anni dallosguardo triste che all’improv-viso si accende di malizia, mi-lita 4 anni nel Gremio e 3 nelBayer Leverkusen prima ditrasferirsi alla Roma. Con luiMoggi mette un’altra ciliegiasulla torta bianconera, dopo lalungaggine di una trattativastressante. Emerson è uno deicentrocampisti più forti delmondo. Il Puma, soprannomedegli amici, non ricorre alleacrobazie tecniche care aiconnazionali, lascia gli orpel-li nello spogliatoio e diventala bussola della squadra. Ognipassaggio ha una logica; ogniintervento è mirato al recupe-ro del pallone; ogni sposta-mento, per sostenere gli avan-ti o puntellare i difensori, haradici nel talento puro. Veder-lo per credere!

Per ribadire la ricerca pri-maria della robustezza, Ca-pello tira fuori dal cilindro uncentrocampista “divorachilo-metri” e “recuperapalloni”che non indulge a svolazzi e fada soffietto. Manuele Blasi,24enne di Civitavecchia, sicolloca dunque là in mezzo,più o meno in linea con Emer-son, Camoranesi e Nedved ecorre e rincorre tutti. A iniziodi stagione la sua esuberanzasi esalta con esorbitanti tack-le. Perciò vede spesso agitar-si davanti al naso il cartellinogiallo. Blasi parla con Capel-lo che gli spiega. Blasi riflet-te e si ammorbidisce. Cre-sciuto nel vivaio romanista,debutta in B nel Lecce (’98) el’anno dopo nella Roma (serieA). Tre stagioni nel Perugia euna nel Parma gli consentonoil lancio decisivo. Così la Ju-ve entra nella sua vita.

Un giovane molto validotecnicamente è Olivier Kapo,

classe ’80, centrocampista of-fensivo con il mancino che usacome uno stradivari. Nasce inCosta d’Avorio, ad Abidjan,lievita su campi spelacchiati epolverosi. Sua madre è cam-pionessa nazionale dei 400metri piani, la zia è leaderd’Africa sulla doppia distan-za. C’è talento d’atleta nelDna di Olivier. Ma lui prefe-risce il pallone. A 13 anni èdell’Auxerre, ritocca le note-voli qualità e vince una coppadi Francia. Ora, dopo ogni al-lenamento, fissa Capello esembra dirgli: “Mister, in ca-so di bisogno io ci sono”.

L’altra ciliegia d’oro sichiama Zlatan Ibrahimovic.Colpisce di lui l’elegante ra-pidità e leggerezza, tipica del-le farfalle, con cui si muove.Trattasi di un talento di cate-goria indiscutibile. Ama iltennis, l’atletica, gli sportolimpici e il pallone. Lo amaa tal punto che ogni volta sem-bra intrecciare con l’attrezzouna storia passionale. Per que-sto è talvolta irritante. Ma si-gnori, il ragazzo nato a Mal-moe 23 anni fa, figlio di unasignora croata, Jurka, e di unsignore bosniaco, Sefik, è uti-le alla squadra almeno quantolo è per i natanti una boa inmezzo al mare. Da bimbo gio-ca in un club di emigrati, ilBalkan, poi passa al Malmoedove resta un triennio, collo-cazione che precede il trasfe-rimento all’Ajax. Ad Amster-dam è titolare per 4 anni e ot-tiene un ruolo fisso anche inNazionale. Il suo “tacco” famale persino agli azzurri. Coni piedi gli riesce tutto, è un pre-stigiatore che difende in mo-do impeccabile il pallone. Tal-volta abusa nel trattenerlo,quasi coniugando ogni gestocon la supponenza del primodella classe. Ma quella carat-teristica genetica permette aireparti arretrati di avanzare. Ingergo si dice “fa salire la squa-dra”. È molto rapido nono-stante l’altezza, efficace nelgioco aereo anche se lo sfrut-

Zlatancroato

di madre,bosniacodi padre,svedese

dinazionalità

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ta tuttora in modo limitato.Suggerisce assist prelibati al-la prima punta e alla cavalle-ria che galoppa dalle retrovie.

Un pivot ad ampio servizio.Un apriscatole. Oppure, sepreferite, una raffinata “zam-pa di porco”. Chiedere a Del

Piero, Nedved, Zalayeta eTrezeguet per credere.

Lasciamo per ultimo RubenOlivera, juventino da tre anni eper un pezzo di stagione al-l’Atletico Madrid dove comun-que vive interessanti esperien-ze. Capello gli mette gli occhiaddosso e lo inserisce nei gran-di progetti. Il ragazzo di Mon-tevideo ha 21 anni e una gros-sa personalità. Da trequartistasi trasforma, con successo, inesterno di destra, come alterna-tiva a Camoranesi. Ha stoffa eduttilità per risultare preziosoin altre zone del campo. Gli pia-ce giocare in profondità, è ve-loce e ha un tiro che fa male.

Una Juve più compatta Ca-pello non poteva concepirla edesiderarla.

O no? �

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I grandi emigranti torinesi Luigi Palma di Cesnola, scopritore dei tesoriarcheologici di Cipro e organizzatore del Metropolitan Museum di New York

E ra il 1898, anno del Cinquantenario dello Statuto di Car-lo Alberto: a Torino una Grande Esposizione Nazionaleal Valentino stava celebrando il grande evento. Una se-

zione della mostra era dedicata ai nostri connazionali emi-grati: fra questi spiccava la figura di Luigi Palma di Cesnola,

scopritore dei tesori archeologici di Cipro e organizzatore diuno dei più importanti musei d’arte del mondo: il Metropoli-tan di New York. Di lui si cominciavano a pubblicare bio-grafie avventurose. Tra queste,“a beneficio delle Colonie Al-pine per fanciulli poveri” (la volontà benefica era tipica

Raccolse 35 mila pezzidi Maria Luisa Tibone

La facciata attuale.

Luigi Palma. Le vetrine del Metropolitan Museum organizzate da lui.

Il Metroplitan Museum.

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dell’epoca) un erudito, Tullio Massara-ni, dava alle stampe un originale “Con-tributo a una storia degli Italianiall’estero”. Era edita a Roma da Forza-ni e C., tipografi del Senato.

Racconto abile e sinteticoCon un tono scanzonato ma “savant”,

l’argomento scelto era stato proprio“Cipro antica e moderna e il generaleLuigi Palma di Cesnola”.

Il saggio era già stato pubblicato die-

ci anni prima nella Nuova Antologia,ma ora, ripresentato in testo autonomo,appariva destinato ad un numero certa-mente più vasto di lettori. Esordiva intono giornalistico, mimando un dialogotra ufficiali inglesi che mostrava di averradici in un “Giornale di viaggio”. Par-tiva dalla localizzazione geograficadell’isola mediterranea, a metà fraOriente e Occidente e calava subito lasua realtà nella storia, rivisitata con bat-tute originali.

“Muova verso Oriente una spedizio-ne, e deve spiccarsi da Cipro. Alessan-dro il Macedone, Augusto, RiccardoCuor di Leone e San Luigi tennero que-sta via. Muova una spedizione verso Oc-cidente e deve spiccarsi da Cipro del pa-ri. Sargon re d’Assiria, Ciro, Tolomeo eHarun-el-Rashid non seguirono diversocammino. Quando Egitto e Siria furonodi gran momento per l’Occidente, Ciprolo fu. Genova e Venezia, gareggiando peril commercio delle Indie, si contesero Ci-pro e n’ebbero a vicenda la signoria.

Quando, trovata una nuova via ma-rina alle Indie, Egitto e Siria scadderonel concetto dell’Occidente, andò ancheCipro in oblìo; e per noi – soggiunge su-perbamente l’inglese – per noi, eredi diGenova e di Venezia, Cipro vale ora an-che di più: è la scolta di Porto Said, ilriscontro di quel centro nerveo, di quelpolso arteriale del nostro duplice impe-ro. Or son pochi mesi, prima della no-

L‘agora a Kourion.

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stra annessione (1878), Cipro per co-mune consenso era la gemma del mare.Bella, salubre, felice, benedetta: questigli epiteti con i quali la salutavano, as-sai da lungi è vero, sovrani e poeti; So-lone l’aveva sospirata, l’aveva idoleg-giata Orazio; San Luigi non se ne pote-va staccare”.

La lunga citazione mostra una abilesintesi della vicenda storica di questaisola che vanta di aver dato i natali adAfrodite e che, superba delle sue vette,dei suoi boschi, dei suoi frutteti, dei suoipalmizi, in un panorama sempre ricco dicontrasti, offre ancora significativa te-stimonianza della storia con il conven-to di Santa Croce, fondato da Elena, ma-dre di Costantino e la moschea della sul-tana Orun Haram, cugina di Maometto.

Il percorso per la scopertaMa colui che di Cipro compose un ve-

ro “Libro d’oro” fu l’italiano Luigi Pal-

ma di Cesnola, generale e console degliStati Uniti. Scopritore vero della Ciproantica, ne condusse ai musei del mondoi reperti. Tutta la sua vita fu costellata dirisvolti avventurosi ma la partenza fu da-ta dallo studio dei classici.

L’isola, centro metallurgico dell’anti-chità che forse dal rame (in greco cù-pros) ricevette il nome (o dal cipresso)aveva prodotto per Agamennone l’ar-matura più spettacolare. In oro e stagno,con draghi attorti.

Cinto di questa splendente armatura,creata dai fabbri sapienti di Cipro con imetalli più suggestivi alternati a strisceche ricordano l’arcobaleno, l’eroe acheomuoveva all’impresa troiana.

Sarà proprio Luigi Palma a scoprireil grande tempio di Venere a Golgoi.

Ma più stupefacente è la voce di Pau-sania che addirittura ipotizza Temistomadre e Cipro patria di Omero: “Nellasonante di marino flutto/ Cipro là dove

Salamina i campi/ stende ubertosi/ unapollineo labbro/ partorirai diva Temi-sto: il vate/ da queste spiagge muoveràper l’alto/ sale e remote canterà le ter-re/ e il caso e il tristo degli elleni eroi/Fato supremo”. (Pausania Graecia de-scrip. Lipsia MDCXCVI p. 858).

Tra le fonti curiose possiamo ricor-dare (citata da M. Portaluppi in “Espo-sizione Nazionale di Torino” del 1898)la voce di Plinio che ricordava il princi-pe di Amatunta Cinyra (Kinyras) comeinventore delle tegole (tegulas invenitCinyra) e come capace di imbrogli neiconfronti degli alleati. Infatti dopo averpromesso a Menelao un contributo di 30navi per la spedizione di Troia, ne mandòuna sola, completando il numero con na-vi ed equipaggi modellati in creta.

Al British Museum, fra le fonti piùoriginali, un cilindro assiro elenca aduno ad uno i nomi di dieci re di Cipro inatto di porgere a Ninive i doni. Più tar-

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di, all’epoca di Alessandro Magno i so-vrani di Cipro gareggiano ad offrirgli ipiù celebri attori per il teatro; dopo di luii diadochi Antigono e Tolomeo si con-tendono l’isola e così pure Pompeo e Ce-sare: quest’ultimo (o Antonio) ne fa do-no a Cleopatra.

Un diplomatico ricercatore e collezionista

Il conte Palma era stato nominatoConsole degli Stati Uniti a Cipro in ri-compensa del suo eroico apporto allaGuerra di Secessione americana. Giun-geva con la famiglia a Larnaca la vigiliadi Natale del 1865; durante il viaggio permare aveva riletto i citati classici, ricchidi quelle citazioni leggendarie capaci diadombrare una antica storia, insieme adErodoto, Tolomeo e Strabone.

Farà ben presto tesoro delle loro sug-gestioni quando, secondo un costumediffuso tra i diplomatici, si darà ad or-ganizzare i primi scavi archeologici ascopo antiquario. Ce ne ha lasciato unavasta documentazione, in numerosi te-sti e fotografie. Anche se talvolta pri-va di una rigorosa sequenza logistica etemporale, la ricerca di Luigi Palma of-frì un importante panorama della sto-ria archeologica di Cipro. Basti pensa-re che raccolse nientemeno che 35.000pezzi; che ne fece sparse donazioni aduna decina di Musei fra i quali, in Ita-lia, il Museo di Antichità, il MuseoEgizio, quello di Antropologia e quel-lo di Anatomia a Torino e il Museo Ar-cheologico a Perugia. Le sue collezio-ni esposte a Londra suscitarono gli in-teressi dei maggiori musei del mondo,dall’Ermitage di San Pietroburgo, alBritish Museum, al Louvre e furonoacquistate, costituendone il primo si-gnificativo nucleo, dal nascente Me-tropolitan Museum of Art di NewYork. Per acquisirle si fece una pub-blica sottoscrizione che non mancò didare in tempi brevi il suo entusiasticorisultato.

Della importante istituzione musealeamericana Luigi Palma divenne primasegretario poi direttore.

Luigi Palma aveva curato la primafondazione del grande edificio nel Cen-tral Park newyorkese che era in stile neo-gotico e successivamente ne aveva se-guito la trasformazione in forme neo-classiche di gusto eclettico secondo l’im-magine che ancora oggi si offre alla vi-sta nel grande giardino.

All’interno in belle bacheche trion-favano le grandi statue, le splendide ce-ramiche di stile geometrico, i sarcofa-gi, le collezioni coroplastiche così ti-piche della cultura cipriota. I preziosireperti del cosiddetto tesoro di Curiumsuscitavano l’ammirazione dei semprenumerosi visitatori; quelli che ancheoggi nel vastissimo corpus metropoli-tano si soffermano nelle belle sale de-dicate all’arte cipriota che avranno nelprossimo futuro una nuova spettacola-re sistemazione.

Una intervista di molti anni faConservato fra le carte del torinese

Museo Nazionale del Risorgimento è untesto anonimo che presenta il dialogo fraLuigi Palma di Cesnola ed un intervi-statore che gli pone domande a cui il Di-rettore del Metropolitan Museum of Artoffre chiare, esaurienti ed anche inediterisposte. Ha settant’anni suonati, lavoracome un giovanotto ed ha una fre-schezza di mente meravigliosa. Il suoracconto raccoglie il succo di un’espe-rienza eccezionale. Sentiamo la sua vo-ce. “Quando io venni a New York nel1860 avevo pochissimi quattrini e lespalline di ufficiale conquistate da vo-lontario sedicenne sul campo di Nova-ra e portate su quelli di Crimea com-battendo nella legione straniera al ser-vizio dell’Inghilterra. Avevo un bel no-me, sì, non ignoto ai cronisti del risor-gimento italiano.

Mio nonno, il conte Alerino Palma diCesnola e di Borgofranco, profugo da-gli stati Sardi dopo i moti del ’21, con-dannato in contumacia alla pena capi-tale, aveva combattuto con Santarosaper la indipendenza della Grecia. Macon tutto il mio titolo e con le mie spal-line dovetti adattarmi a dar lezioni diitaliano e sarei forse rimasto sempre unpovero professore, se non fosse scop-piata nel 1862 la guerra di secessione”.

Istruì centinaia di ufficiali in una im-provvisata scuola di tecnica militare,partecipò in prima persona alla guerra,fece prodigi di valore e, ristabilita la pa-ce, ebbe come premio la facoltà di an-dare come console degli Stati Uniti

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all’estero. “Due soli erano i posti va-canti a Hong Kong e a Cipro. Per il po-sto in Cina l’assegno era molto supe-riore, ma consigliato da mia mogliescelsi quello di Cipro per aver l’occa-sione di tornare in Europa. (…) Se, al-lettato dai maggiori guadagni, io fossiandato nell’Estremo Oriente, addioscavi, addio Metropolitan Museum! Sa-rei rimasto nella carriera consolare ediplomatica vita natural durante.”

A questo punto l’intervistatore chie-de a Cesnola come gli venne l’idea diarrischiare somme enormi per intra-prendere gli scavi a Cipro. “Prima di re-carmi a Cipro mi procurai una quantitàdi libri intorno all’isola, alla sua storia,ai suoi commerci, alle sue antichità, eleggendo specialmente Erodoto duran-te il viaggio mi balenò l’idea che nes-suno scavo era stato ancora tentato indue o tre punti nei quali (se giusti certiaccenni degli antichi storici) si celava-no ancora inestimabili tesori d’arte e discienza”.

L’intervista prosegue con la descri-zione delle difficoltà incontrate nel lun-go lavoro di undici anni: gelosie, bra-mosie, cupidigie, rancori, dispetti… Maanche bellissime emozioni. Come quel-la dell’“intero e intatto” tesoro di Cu-rium. È questa la scoperta del Cesnolache ha suscitato più dubbi ed incertez-ze, per la sorprendente ricchezza dei ri-trovamenti e la rilevata imprecisione omancanza delle relazioni di scavo. Sen-tiamo allora, a conclusione, la viva vo-ce dello scopritore. “La città di Curiumsorgeva al sommo di un monte roccio-so… A centinaia, monticelli di ruderiindicano dove sorgevano le case, i tem-pli, i pubblici edifici… Io le feci sterra-re per assicurarne le dimensioni e le tro-vai posate sopra un pavimento a mo-saico che, rimosse le colonne, mise agiorno quanto era largo, in modo da po-ter rilevarne la pianta di un tempio…Un giorno, tastando col regolo… venniad urtare un corpo duro. Era un brac-cialetto d’oro… Avevo posto mano sultesoro sotterraneo, …”. Era stata vera-mente, se si fa fede a questo racconto,una scoperta fra le più eccezionali.

A Curium oggi sono in corso nuoviscavi in una grande area mentre un mu-seo, piccolo ma ben attrezzato, presen-ta belle statue e ricchi frammenti: tuttociò che, dopo la scoperta fortunata delconte piemontese, il terreno tutto intor-no ha restituito. �

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Storia in cucina Nel 2800 a.C. parlava cinese, ma era conosciuto anche in India, la differenza era che gli indiani non lo ritenevano un companatico

I l riso: magica parola nel mondo della cucina. La storiadi questo prodotto che a noi sembra tanto di casa, cheviene coltivato in tutto il nord d’Italia, forse non lo co-

nosciamo come possiamo pensare. Nel 2800 avanti Cristo,il riso parlava cinese: lo coltivavano nel vasto impero ce-

leste contadini che lo consideravano specialità esclusivadella loro cultura gastronomica. Ma anche in India lo si co-nosce di certo precedente alla invasione degli Ari, ossia pre-cedente al 1200 avanti Cristo: solo che gli Indiani non loritengono pane e companatico come i Cinesi, ma accom-

Il riso di Nataledi Edoardo Ballone

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Alessandroil

Macedonelo assaggiò

per laprimavolta

tra il Tigrie l’Eufrate

pagnamento, anche se essen-ziale, ai cibi. E lo lavorano conspezie pregiate per dare non so-lo sapore ma anche colore al ri-so che appare di volta in voltaambrato, giallo, color zaffera-no, rosa, verde, indaco.

Nel quarto secolo avanti Cri-sto il riso viene coltivato nellefertili terre bagnate dal Tigri edall’Eufrate: ed è proprio lì cheper la prima volta lo assaggiaAlessandro il Macedone nellesue spedizioni di conquista. Efu proprio Alessandro, ci rac-conta Strabone, a portare il ce-reale in Europa. L’Egitto è unodei grandi produttori di risonell’antichità, ma lo sono an-che gli Arabi che godono an-cora di estesi territori verdi chenon sono ancora stati conqui-stati dall’arido deserto. Da lì ilriso sale al Nord e viene colti-vato lungo la pianura bagnatadal fiume Po. Primizia e curio-sità gastronomica per tanti se-coli, poi medicinale consiglia-to dai medici dell’ospedale diVercelli che consigliano, neltredicesimo secolo, riso nel-l’alimentazione dei malati.Sempre riso anche nei conti diCasa Savoia dove comparel’acquisto di “pochi ettogram-mi e poche libbre” da confe-zionarsi in dolci. Nel 1400 siassiste al boom del riso in altaItalia. Città importanti comeMantova, Vercelli, Cremona eNovara si trasformano in im-portanti capitali del riso tantoda richiamare i commerciantidella vicina Oltralpe. Il riso loscoprono i contadini, rende fi-no a dodici volte il seme men-tre il grano rende assai meno.Anche gli eserciti comincianoa interessarsi del riso e una lot-ta fra gli imprenditori privatiscoppia sui mercati di approv-vigionamento. Nel 1800 i tipicoltivati non sono molti. C’è il

Nostrale, che poi viene incro-ciato con il Chinese di deriva-zione asiatica. C’è il Bertoneche con l’apertura del canaledi Suez inizia a fare una forteconcorrenza con il riso india-no. E c’è tutto un mondo par-ticolare legato al riso, allemondine, ai canti, ai lavorinelle risaie. Il riso, insomma,diventa lentamente una voceimportante dell’arte gastrono-mica e allo stesso tempo unpersonaggio vincente del belmangiare. Piace al sapore epoi si presta a una infinità dicotture. Citiamone qualcuna.Riso all’inglese: si lessa in ac-qua bollente e salata, dopoaverlo lessato lo si scola e sipassa sotto un getto di acquafredda. Riso al vapore: si im-merge per una notte il riso inacqua fredda, poi si scola e silava sotto abbondante acquasempre fredda; lo si mette poiin uno scolapasta, appoggiatosopra ad una pentola in partepiena di acqua in ebollizione.Si copre e il riso cuoce a con-tatto con il vapore acqueo. Oc-corrono circa cinquanta minu-ti per una giusta cottura. Risolessato alla milanese: si lessain acqua bollente senza lavar-lo e si cuoce in pentola sem-pre scoperta, in acqua salatama non a fiamma vivissima.Riso per insalate: si sceglie ilriso fino o superfino o qualitàsottoposte a lavorazione par-boiled: si lessa in acqua sala-ta che sia in ebollizione, poi siscola e si raffredda, senzaaverlo lavato. Riso pilaff: sisoffrigge il riso in pentola conun condimento a base anima-le (burro e strutto) e con ci-polla tritata; poi si bagna conbrodo, con vino o altri liquidi,a seconda della ricetta, e infi-ne lo si tira a cottura, stenden-dolo poi in un recipiente e pas-sandolo in forno ad asciugare.Risotto pedano: si procede co-me per il riso pilaff orientale,ma non si passa poi il riso nelforno, bensì lo si copre e lo silascia riposare qualche istanteprima di servirlo: in genere

prima di coprirlo si amalgamanella pentola con un bel pezzodi burro fresco, battendo benela preparazione. Riso in bro-do: viene gettato nel brodoquando bolle, insieme con al-tri ingredienti previsti nella ri-cetta e si tira a cottura senzapoi scolarlo. Riso al forno: ingenere si passa il riso a termi-nare la cottura nel forno, con-dendolo o unendo altri ingre-dienti e dopo averlo tirato acottura per metà, secondo leindicazioni della ricetta, les-sandolo o soffriggendolo. Ri-so al cartoccio: preparazioneesotica del riso, che prevede ditirarlo a metà cottura e poi far-gli proseguire la cottura, conun condimento a scelta, av-volto in carta metallizzata ooleata a seconda del tipo dipresentazione. Riso gratinato:riso lessato a metà e poi unitoa béchamel e messo in forno aproseguire la cottura.

Riso lapà: è un tipico riso inuso nel Medio Oriente: si cuo-ce in acqua salata, ma non piùdi tanta acqua quanta ne bastaper coprire il riso, si mescolaspesso finché il riso ha assorbi-to tutta l’acqua di cottura e sipresenta morbido, quasi stra-cotto. Riso bollito normale: silessa in acqua bollente e salatasenza prima lavarlo e non si raf-fredda come nel caso del risoall’inglese. Insomma, svariatesono le cotture per gustare il ri-so, uno dei più importanti pia-ceri del bel mangiare. Non a ca-so i buongustai hanno nel lorocarnet gastronomico un peren-ne contatto con i chicchi bian-chi che procurano ghiotti pia-ceri a chi sceglie questa vocedel “douce manger”. D’altraparte la sopravvivenza di unpiacevole sapore non è forse undegno omaggio al peccato digola? �