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Metallurgia e saldabilità 26 Settembre 2008 Struttura e proprietà dei metalli

02 -Struttura e Proprietà Dei Metalli

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  • Metallurgia e saldabilit

    26 Settembre 2008

    Struttura e propriet dei metalli

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    Struttura e propriet dei metalli

    I legami atomici

    I legami atomici possono essere

    classificati in primari e secondari

    Tra i primari:

    metallico

    covalente

    ionico

    Tra i secondari:

    forza di Van der Waals, legame

    ponte a idrogeno, dipolo dipolo,

    ione - dipolo

    I legami primari sono caratterizzati dalle

    maggiori energie di legame, quindi

    comportano maggiore densit,

    resistenza meccanica e temperatura di

    fusione della sostanza

    Caratteristiche fondamentali dei

    legami atomici

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    Struttura e propriet dei metalli

    Il legame metallico

    Legame metallico

    Coesione tra atomi dovuta

    allattrazione tra ioni positivi e nube

    elettronica

    ioni positivi in posizione fissa

    nuvola elettronica costituita dagli

    elettroni di valenza

    Caratteristiche del legame metallico

    elevata conducibilit termica

    buona conducibilit elettrica

    aspetto brillante, lucentezza

    resistenza meccanica e durezza

    duttilit (dovuta agli scorrimenti tra

    piani cristallini)

    Rappresentazione del

    legame metallico

    Scorrimento tra piani

    cristallini

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    Struttura e propriet dei metalli

    Propriet fondamentali dei metalli puri

    Alcune propriet fisiche assumono

    unimportanza enorme ai fini della saldabilit

    dei metalli e (soprattutto) delle leghe da loro

    derivate

    La densit: controllo del bagno, nella saldatura

    manuale e semiautomatica, specie in posizione

    La durezza: consente un controllo indiretto delle

    variazioni microstrutturali indotte dal ciclo termico

    di saldatura

    La dilatazione termica lineare: correlata con lo

    sviluppo di tensioni residue, in presenza di

    condizioni di vincolo

    La resistivit elettrica: determina la saldabilit

    con il processo a resistenza

    La permeabilit magnetica: regola la

    correlazione tra intensit di campo ed induzione

    Lucentezza: impiego di processi laser, sicurezza

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    Struttura e propriet dei metalli

    Propriet fondamentali dei metalli puri (esempi)

    Fe NiAlTi

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    Struttura e propriet dei metalli

    I reticoli cristallini

    Un reticolo cristallino tipico di quelle

    sostanze che, allo stato solido, si

    dispongono in modo ripetitivo nello

    spazio

    I legami risultano pi stabili rispetto ad

    una disposizione disordinata

    Attorno ad ogni atomo si dispone il

    maggior numero possibile di atomi,

    compatibilmente con la geometria

    Si distinguono in natura microstrutture

    cristalline, amorfe e miste

    Un cristallo dunque una disposizione

    regolare e ripetitiva di unit dette celle,

    da cui dipendono alcune propriet

    fondamentali del metallo

    Struttura amorfa

    Reticolo cristallino

    (cubico semplice)

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    Struttura e propriet dei metalli

    I reticoli cristallini

    Esistono 14 tipi di celle

    elementari fondamentali, dette

    reticoli elementari di Bravais

    Tali celle sono sufficienti a

    descrivere la microstruttura di

    tutti gli elementi metallici

    Per gli scopi di questo corso,

    solo una parte di essi risulta

    significativo

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    Struttura e propriet dei metalli

    Caratteristiche dei reticoli cristallini

    I reticoli cristallini sono caratterizzati da

    alcuni parametri di tipo fisico e

    geometrico

    Tra i parametri geometrici: le costanti

    reticolari e gli angoli di inclinazione della

    cella rispetto ai tre assi geometrici

    Tra i parametri fisici, il fattore di

    impaccamento ed il numero di

    coordinazione

    Il fattore di impaccamento rappresenta il

    rapporto tra il volume occupato dagli atomi

    e quello della cella

    Il numero di coordinazione rappresenta il

    numero di atomi posti alla stessa distanza

    rispetto ad un atomo di riferimento del

    reticolo

    Rappresentazione

    vettoriale di un reticolo

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    Struttura e propriet dei metalli

    Caratteristiche dei reticoli cristallini

    Caratteristiche geometriche dei

    reticoli fondamentali - esempi

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    Struttura e propriet dei metalli

    Il reticolo cubico semplice

    E caratterizzato dalla

    presenza di otto atomi

    ai vertici

    Il fattore di

    impaccamento pari a

    0.52

    Il fattore di

    coordinazione invece

    6Il reticolo cubico

    semplice

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    Struttura e propriet dei metalli

    Reticolo cubico a corpo centrato (bcc, body cubic centered)

    E dato da una struttura

    cubica semplice, con

    laggiunta di un atomo

    al centro della cella

    Il fattore di

    impaccamento sale a

    0.68, il numero di

    coordinazione ad 8

    Il reticolo cubico a

    corpo centrato

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    Struttura e propriet dei metalli

    Reticolo cubico a facce centrate (fcc, face cubic centered)

    Rispetto al cubico

    semplice, in questa cella

    presente un atomo al

    centro di ogni faccia

    Il fattore di impaccamento

    0,74, il fattore di

    coordinazione 12

    Il reticolo caratterizzato

    da un maggior numero di

    possibili piani di

    scorrimento

    Il reticolo cubico a

    facce centrate

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    Struttura e propriet dei metalli

    Reticolo esagonale compatto

    E caratteristico di alcuni

    metalli quali titanio e

    magnesio

    Presenta un alto grado di

    impaccamento (0.74) ed ha

    un elevato numero di

    coordinazione (12),

    esattamente come la cella

    cubica a facce centrate

    Il reticolo esagonale

    compatto

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    Struttura e propriet dei metalli

    Metalli monomorfi e metalli polimorfi

    Gli elementi metallici possono essere divisi in elementi

    monomorfi ed elementi polimorfi

    I primi presentano sempre lo stesso tipo di reticolo, quali che siano

    le condizioni di pressione e di temperatura

    I secondi assumono reticoli differenti in funzione della pressione

    e, soprattutto, della temperatura

    Il fenomeno sopra descritto chiamato allotropia (o

    polimorfismo)

    Le diverse microstrutture assunte dallo stesso elemento sono

    denominate forme allotropiche

    Lallotropia fondamento della possibilit di assumere specifici

    stati metallurgici, in funzione degli stati di fornitura

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    Struttura e propriet dei metalli

    Metalli monomorfi e metalli polimorfi: il ferro

    Lo studio delle leghe metalliche non pu che

    partire dal ferro puro, da cui derivano gli acciai

    Quarto elemento in ordine di abbondanza,

    costituisce il 5.1% della crosta terrestre ed

    contenuto in quantit variabile in quasi tutte le

    rocce della litosfera.

    Allo stato elementare (Fe) si trova sulla terra

    nelle meteoriti (sideroliti) e come corpo del

    nucleo terrestre, di solito accompagnato da

    altri metalli in lega (nickel e cobalto).

    Il ferro nativo di origine terrestre piuttosto

    raro e contiene cobalto (1- 2 %)

    I minerali utili nell'estrazione del ferro sono

    ematite (Fe2O3), magnetite (Fe3O4), limonite

    (Fe2O3 nH2O), carbonato di ferro (FeCO3).

    Siderolite

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    Struttura e propriet dei metalli

    Metalli monomorfi e metalli polimorfi: il ferro

    Il ferro presenta varie forme

    allotropiche in funzione della

    temperatura (a pressione

    atmosferica):

    ferro delta, con reticolo CCC tra 1535 e 1390C

    ferro gamma, con reticolo CFC tra 1390 e 910C

    ferro beta, con reticolo CCC tra 910 e 770C (non magnetico)

    ferro alfa, con reticolo CCC tra 910 e T ambiente (ferromagnetico)

    Liquido

    Ferro

    Ferro

    Ferro

    Ferro

    770C

    1535C

    910C

    1390C

    TC

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    Struttura e propriet dei metalli

    Metalli monomorfi e metalli polimorfi: il ferro

    La forma , ferromagnetica, stabile fino a 770C circa (T di Curie), al di

    sopra della quale, pur mantenendo la

    stessa struttura, modifica la propria

    permeabilit magnetica

    Per un certo tempo (nei primi anni del

    '900), questa forma non-

    ferromagnetica venne definita forma ,

    stabile fino a 910 C

    Oltre 910 C e sino a circa 1390 C

    stabile invece la forma

    A temperatura ancora superiori, la

    forma si trasforma a sua volta nella

    forma , stabile fino alla temperatura fusione (circa 1535C)

    Il ferro liquido rimane tale (a pressione

    atmosferica) fino a 2862C (T di

    ebollizione)

    Un esempio di altoforno inglese

    (secolo XVIII)

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    Struttura e propriet dei metalli

    Cubico a corpo

    centrato

    Cromo

    Molibdeno

    Niobio

    Tungsteno

    Vanadio

    Ferro , Ferro

    Titanio

    Zirconio

    Cubico a facce

    centrate

    Alluminio

    Argento

    Nichel

    Oro

    Piombo

    Rame

    Ferro

    Cobalto

    Esagonale

    compatto

    Magnesio

    Stagno

    Zinco

    Titanio

    Cobalto

    Zirconio

    Metalli con ununica forma allotropica

    Metalli con diverse forme allotropiche

    Reticoli caratteristici di altri metalli

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    Struttura e propriet dei metalli

    Reticoli caratteristici di altri metalli

    Nel caso dei principali metalli di interesse industriale, oltre al ferro, si

    presentano quindi situazioni di metalli monomorfi e polimorfi.

    Lalluminio (Al) un elemento monomorfo (CFC), con Tf attorno a 660C;

    Il nickel (Ni) un a sua volta monomorfo, con Tf attorno a 1450C;

    Il rame (Cu) un metallo monomorfo (CFC), con Tf attorno a 1083C

    Il titanio (Ti) un materiale polimorfo, che presenta una temperatura di

    transizione tra due stati solidi differenti attorno ad 880C (detta beta-transus):

    al di sotto di beta-transus, il reticolo EC (fase alfa)

    al di sopra CCC (fase beta)

    Le temperature di passaggio di fase allo stato solido saranno di

    particolare interesse, nel caso delle leghe piuttosto che dei metalli puri,

    per definire i parametri dei trattamenti termici

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    Struttura e propriet dei metalli

    Allinterfaccia tra un liquido ed un

    solido allequilibrio, alla temperatura di

    fusione, esiste passaggio di atomi da

    uno stato allaltro (da liquido a solido

    e viceversa, in numero identico)

    Per ottenere solidificazione (o fusione)

    occorre sottrarre (o aggiungere)

    energia, in forma di calore

    Allinterfaccia tra le fasi deve esservi

    quindi un gradiente di temperatura

    Nella trasformazione liquido-solido si

    possono distinguere due momenti:

    nucleazione

    accrescimentoNucleazione ed accrescimento

    Meccanismi di solidificazione dei metalli

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    Struttura e propriet dei metalli

    Meccanismo di solidificazione dei metalli

    La nucleazione di nuovi germi solidi

    si svolge con una velocit

    caratteristica (Vn), cos pure esiste

    una velocit caratteristica di

    accrescimento (Va) dei germi

    formatisi

    In termini qualitativi, si pu dire che:

    una struttura di solidificazione

    caratterizzata da una elevata Vn e pi

    bassa Va sar costituita da numerosi

    grani, di piccole dimensioni;

    una struttura di solidificazione

    caratterizzata da una bassa Vn e pi

    elevata Va sar costituita da grani

    meno numerosi e di maggiori

    dimensioni

    Un esempio di struttura bi-fasica

    (lega ASTM B 265 Ti6Al4V)

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    Struttura e propriet dei metalli

    Solidificazione dei metalli: gradiente negativo

    Per gradienti negativi, la differenza di

    temperatura tra liquido e solido

    cresce con la distanza allinterfaccia

    Il caso del gradiente negativo molto

    frequente nei casi industriali pi

    importanti

    Durante laccrescimento, la struttura di

    solidificazione penetra in una zona a

    minore temperatura, sviluppandosi

    secondo una struttura ad albero,

    denominata dendrite

    Il liquido residuo, negli interstizi tra

    dendriti, solidifica per ultimo, sinch

    lintera massa metallica risulta

    solidificata

    Il fenomeno del dendritismo

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    Struttura e propriet dei metalli

    Bordo grano

    In una struttura metallica ogni cristallo definito grano per quanto esistano a livello industriale applicazioni di particolari monocristallini, in saldatura interessano microstrutture policristalline

    Linterfaccia tra grani (bordo grano) una zona di transizionedellorientazione

    La dimensione del grano un parametro fondamentale per molte propriet della lega resistenza meccanica, durezza e tenacittendono a diminuire, con microstrutture pigrossolane, a differenza della duttilit

    Tra le altre, le caratteristiche tensili(limite elastico) sono dipendenti dalla dimensione media del grano d (equazione di Hall Patch, snervamento proporzionale a d-1/2)

    Una struttura dendritica

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    Struttura e propriet dei metalli

    Bordo e dimensioni del grano

    La dimensione del grano

    influenzata dalla presenza di particelle

    non metalliche (seconde fasi,

    precipitati) e dalla velocit di

    raffreddamento

    La zona del bordo del grano, in

    quanto zona di transizione, risulta

    meno compatta del reticolo cristallino

    e pu essere un sito preferenziale per

    la diffusione di elementi nella matrice

    ( il caso del C nel Fe)

    A temperatura ambiente risultano pi

    resistenti i materiali a grano fine

    Ad alta temperatura (creep) risultano

    pi resistenti i materiali a grano grosso

    Una rappresentazione della

    struttura reticolare a bordo grano

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    Struttura e propriet dei metalli

    Imperfezioni e difetti reticolari, impurezze

    I cristalli descritti sono assimilabili

    a cristalli ideali

    I materiali metallici industriali

    sono caratterizzati dalla presenza

    di difetti ed imperfezioni:

    impurezze

    difetti reticolari (soprattutto: atomi

    interstiziali, posti vacanti)

    dislocazioni

    Le impurezze sono particelle con

    dimensioni e caratteristiche

    chimiche diverse dagli elementi

    che costituiscono la matrice

    La rappresentazione di una

    dislocazione (sopra) e la sua

    immagine reale (sotto)

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    26

    Struttura e propriet dei metalli

    I difetti reticolari sono

    sostanzialmente i

    posti vacanti e gli

    atomi interstiziali

    Esistono anche altri

    tipi di difetto

    reticolare, di minore

    rilevanza (difetto di

    Shottky, difetto di

    Frenkel)

    Imperfezioni e difetti reticolari, impurezze

    1. Posto vacante

    2. Atomo interstiziale

    3. Atomo sostituzionale

    4. Atomo interstiziale

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    Struttura e propriet dei metalli

    Dislocazioni

    La dislocazione si pu definire come un

    difetto lineare costituito da

    irregolarit o distorsioni di piani

    reticolari

    Attraverso il loro movimento, giustificano

    lo scorrimento tra piani cristallini e, di

    conseguenza, la duttilit del materiale

    Ogni processo che consenta di

    incrementare le caratteristiche tensili

    (tempra, incrudimento, invecchiamento

    naturale o artificiale) comporta

    inevitabilmente:

    un aumento della rigidezza del reticolo

    cristallino

    una diminuzione della mobilit delle

    dislocazioniDiversi tipi di dislocazione

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    Struttura e propriet dei metalli

    Il fenomeno dellincrudimento

    Per effetto di una deformazione plastica

    ha luogo un fenomeno detto

    incrudimento

    Il movimento delle dislocazioni si arresta

    per effetto della loro interazione con il

    bordo grano (ed anche precipitati, e

    difetti) che ne ostacolano il moto

    La duttilit del materiale diminuisce

    rapidamente mentre aumenta la sua

    resistenza meccanica

    Il fenomeno pu essere:

    una conseguenza indesiderata di una

    specifica lavorazione

    lobiettivo di una lavorazione specifica

    ( il caso delle leghe alluminio -

    magnesio)

    Incrudimento

    (curva tensione / deformazione)

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    Struttura e propriet dei metalli

    Il fenomeno dellinvecchiamento

    E causato dalla precipitazione,

    nella matrice, di fasi formate da

    elementi presenti oltre il limite di

    solubilit (sovrassaturi)

    Nel caso del ferro, tali elementi

    sono:

    carbonio (cementite ultradispersa)

    azoto (nitruri)

    Essi precipitano dalla soluzione

    metastabile, ancor pi facilmente

    nel caso in cui una deformazione

    plastica distorca la matrice

    Lossigeno limita la solubilit di C

    ed N nella matrice, quindi

    necessario disossidare lacciaio

    con Si e/o Al

    Rappresentazione

    dellinvecchiamento

    Risultano aumentate le

    caratteristiche tensili

    Duttilit e tenacit diminuiscono

    anche sensibilmente

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    Struttura e propriet dei metalli

    Ricupero e ricristallizzazione

    Durante la deformazione plastica si cede

    energia al metallo che viene immagazzinata

    sotto forma di energia di incrudimento

    Tale energia resa disponibile per un

    riassetto o recupero del reticolo

    (recovering) per ripristinare lo stato iniziale,

    attraverso due meccanismi:

    ricupero - ridistribuzione delle dislocazioni

    ricristallizzazione - nucleazione e crescita

    di nuovi grani a bassa densit di energia ed

    esenti da tensioni residue

    Per attivare il recupero del reticolo

    necessario fornire energia, tipicamente in

    forma di calore, come avviene

    mantenendo il materiale al di sopra di una

    certa temperatura Esecuzione di una prova di trazione ad alta temperatura

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    31

    Struttura e propriet dei metalli

    Ricupero e ricristallizzazione

    Il recupero giustifica il comportamento dei

    metalli in regime di scorrimento viscoso a

    caldo (creep)

    In particolare, minore la deformazione,

    maggiore la T di ricristallizzazione

    Il fenomeno assume notevole rilievo nel caso

    dei trattamenti termici:

    In generale, terminata la ricristallizzazione

    della matrice, il proseguimento del

    trattamento termico comporta solo un

    aumento della dimensione del grano

    La ricristallizzazione un processo

    fondamentale in numerosi processi di

    saldatura allo stato solido, che non

    prevedono il raggiungimento della Tf del

    materiale

    Un esempio di processo allo

    stato solido: la saldatura a

    frizione

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    32

    Struttura e propriet dei metalli

    Influenza della temperatura

    In primo luogo, la temperatura

    influenza le dimensioni del reticolo:

    nel caso del ferro, la costante

    reticolare dipende anche dal tipo di

    cella, a sua volta funzione della

    temperatura

    Le dimensioni della cella variano in

    modo lineare in funzione della

    temperatura e sono maggiori nel

    caso di reticolo cubico a facce

    centrate

    La variazione della costante

    reticolare modifica la solubilit

    degli elementi di lega e di eventuali

    gas (idrogeno) dallo stato liquido

    0 400 800 1200 1600

    4,0

    3,5

    3,0

    2,5

    Ferro

    Ferro

    Ferro

    TEMPERATURA [C]

    L

    A

    T

    O

    D

    E

    L

    L

    A

    C

    E

    L

    L

    A

    [

    A

    ]

    Variazione della costante reticolare

    del Fe con la temperatura

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    Struttura e propriet dei metalli

    Influenza della temperatura sulla resistenza

    In funzione della

    temperatura, i metalli (e le

    leghe derivate) presentano

    valori decrescenti della

    resistenza meccanica, sia in

    termini di carico di rottura

    che di carico di

    snervamento

    Il fenomeno ha un rilevante

    numero di conseguenze, tra

    cui:

    le limitazioni alla

    temperatura di esercizio

    lesecuzione di trattamenti

    termici di distensione

    0

    100

    200

    300

    400

    500

    0 100 200 300 400 500 600 700 800

    Temperatura [C]

    [MPa]

    CARICO DI ROTTURA

    CARICO DI SNERVAMENTO

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    Struttura e propriet dei metalli

    Influenza della temperatura sulla resistenza

    Al di sopra di una T critica (detta T di

    creep) e caratteristica di ogni metallo

    (o lega), il metallo stesso sotto

    tensione soggetto a deformazioni

    plastiche permanenti

    Si dice che il metallo (o lega) opera in

    regime di creep (o scorrimento

    viscoso a caldo), tale che la sua

    resistenza sar definita non con Rm

    ma con parametri pi complessi

    Tali parametri esprimono la

    resistenza a rottura in funzione della

    T, del tempo e di una massima

    deformazione permanente ammessa

    (ad esempio, R100.000/0.2/570C) Variazione di alcune caratteristiche meccaniche per leghe di Al tipo 7075, 2219 e 6061

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    Struttura e propriet dei metalli

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    Struttura e propriet dei metalli