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04 Le periferiche di Input/Output (parte 1) Dott.ssa Ramona Congiu 1

04 Le periferiche di Input/Output (parte 1) · La tastiera è il componente più famigliare all’utente. La pressione dei tasti provoca l’invio dei segnali elettrici interpretati

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Le periferiche di

Input/Output

(parte 1)

Dott.ssa Ramona Congiu

1

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Le periferiche di Input/Output

Per comunicare con l’elaboratore

impieghiamo i dispositivi di input e

output.

I dispositivi di Input servono per fornire al

computer i dati da elaborare

I dispositivi di Output servono per vedere

o distribuire i dati elaborati.

Questi dispositivi, detti periferiche sono

molto numerosi e di diversi tipi.

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Periferiche di input

Un dispositivo di input è quindi un componente hardware che viene usato per trasferire all’interno dei computer dei dati.

INPUT = UTENTE COMPUTER

I dati trasferiti possono essere elaborati mediante un programma, memorizzati in modo permanente sul disco rigido oppure usati come informazioni necessarie all’esecuzione di certe operazioni.

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Periferiche di input

La tastiera è il componente più famigliare all’utente. La pressione dei tasti provoca l’invio dei segnali elettrici interpretati dal computer come caratteri o come comandi.

Il mouse è il dispositivo di puntamento più usato per selezionare oggetti grafici e interagire con applicazioni dotate di interfaccia utente grafica. Al movimento del mouse su una superficie orizzontale piatta, corrisponde lo spostamento del puntatore sul monitor. La forma classica del puntatore è la freccetta.

Lo scanner permette di effettuare delle copie digitali di foto o documenti stampati.

Il joystick viene di solito usato per i videogiochi. L’inclinazione della manopola provoca il movimento del puntatore sullo schermo.

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Periferiche di input

Le videocamere vengono usate per catturare immagini da elaborare al computer o da trasmettere. Esistono videocamere di qualità alta e piccole videocamere dette Webcam, usate solitamente per trasmettere le riprese su internet.

Macchina fotografica digitale: invece di far uso della pellicola, questi dispositivi rilevano le immagini direttamente sotto forma di bit tramite una matrice di punti sensibili alla luce chiamata CCD, che svolge il ruolo di obiettivo. Quanti più punti (pixel) saranno presenti sul CCD, tanto maggiore sarà la qualità dell’immagine.

Microfono: Il suo compito è trasformare l’informazione sonora da semplice onda di compressione dell’aria in corrente elettrica.

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Periferiche di output

Un dispositivo di output è un componente hardware che viene usato per visualizzare il contenuto del computer.

OUTPUT= COMPUTERUTENTE

I dati trasferiti possono essere visualizzati a seconda della tipologia di periferica.

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Periferiche di output

Monitor: Il computer funziona anche senza un monitor. In pratica, però, l’utilizzo del computer senza la visualizzazione è impossibile.

È importante che il monitor sia di buona qualità per evitare danni alla vista.

Attualmente sono disponibili due tipi di monitor: CRT (a tubo catodico) ormai quasi in disuso, e quelli a cristalli liquidi (LCD) che sono i più diffusi.

La qualità di un monitor dipende da due parametri:◦ Risoluzione massima: numero massimo di punti

(pixel) in orizzontale e in verticale che possono essere rappresentati sullo schermo.

◦ Frequenza di refresh: misurata in hertz, indica quante volte al secondo viene generata l’immagine sullo schermo. 7

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Periferiche di output

Stampante: consente il trasferimento su carta delle informazioni provenienti dal computer.

Si possono distinguere:◦ Le stampanti a contatto o a pressione

◦ Le stampanti senza contatto

◦ Nelle stampanti a contatto i caratteri sono ottenuti premendo sulla carta il nastro imbevuto di inchiostro. Un esempio di queste stampanti, oggi poco utilizzate, è quello delle stampanti ad aghi.

◦ Nelle stampanti senza contatto il funzionamento si basa sull’elettrostatica e sulla fotostatica. A questa categoria appartengono le diffusissime stampanti a getto d’inchiostro e le stampanti laser.

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Periferiche di output

Diffusori audio: sono le casse del computer. Servono per riprodurre file sonori come musiche, suoni e voci. La qualità del suono finale dipende dalla scheda audio, quindi la scelta delle casse deve avvenire anche in base alla scheda audio montata sul pc: è inutile comprare casse potenti se la scheda audio supporta solo funzioni di base.In alcuni modelli di PC le casse sono integrate nel sistema, solitamente ai lati del monitor.

Le cuffie sono due piccoli altoparlanti tenuti vicini o nelle orecchie e permettono di ascoltare suoni senza disturbare i vicini. A volte integrano anche un microfono.

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Periferiche di input/output Esistono anche dei dispositivi che hanno una doppia funzione di

input/output.

Un esempio di tale periferica è il touchscreen che è allo stesso tempo una periferica di input e di output.

Il touchscreen è un dispositivo che col semplice tocco delle dita o tramite l’utilizzo di un’apposita pennina è in grado di attivare le funzioni richieste dall’utente. Esso consente di utilizzare tutte le opzioni operative di un elaborato semplicemente toccando aree sensibili dello schermo che corrispondono a immagini o parti di testo visualizzate sul monitor stesso. Il touchscreen è quindi un dispositivo di output perché assolve alle stesse funzioni di un monitor, maè anche un dispositivo di input perché sostituisce un dispositivo di puntamento.

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Il riconoscimento dei caratteri a

inchiostro magnetico Quando si cambia un assegno, entro poche ore

l’importo viene sottratto dal conto corrente.

La rapidità di questa operazione è consentita da particolari dispositivi che, grazie a una tecnologia chiamata riconoscimento dei caratteri a inchiostro magnetico (Magnetic Ink Character Recogniting, MICR) sono il grado di lettere la serie di strani caratteri stampata nell’assegno.

Questi caratteri sono realizzati con un inchiostro speciale che, una volta magnetizzato, emette dei segnali diversi in base ai quali vengono identificati i vari caratteri.

Gli assegni vengono fatti passare attraverso macchine lettrici/selezionatrici che magnetizzano i caratteri e poi li leggono.

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La tastiera

Anche se ogni computer ha un modello

di tastiera diverso, fondamentalmente i

tasti sono sempre gli stessi.

La differenza fondamentale tra una

tastiera e l’altra sta nel numero e nella

disposizione di eventuali tasti aggiuntivi.

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La tastiera standard

La tastiera standard fu sviluppata molto

prima che l’interfaccia grafica utente

facesse la sua comparsa. Di conseguenza

contiene dei tasti che oggi effettivamente

non sono quasi più utilizzati.

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La tastiera standard

Il tasto ESC in genere consente di annullare un comando in via d’esecuzione.

I tasti numerici localizzati sopra i tasti lettera contengono sia numeri che simboli. Per scrivere un numero basta premere il tasto corrispondente, per scrivere un simbolo è necessario premere contemporaneamente il tasto Shift(spesso indicato con una freccia grande rivolta verso l’alto).

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La tastiera standard

I tasti funzione da F1 a F12 hanno funzioni diverse a seconda del software impiegato e sono usati per effettuare operazioni come il salvataggio di un documento o la selezione di una parte di testo. Da quando sono state introdotte le interfacce grafiche e il mouse il loro utilizzo si è ridotto.

Il tasto di ritorno Backspace, di solito indicato con una freccia rivolta verso sinistra, riporta indietro il punto di inserzione cancellando i caratteri precedentemente scritti.

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La tastiera standard

Il tasto Invio serve per completare un’operazione, per esempio l’inserimento di dati, o per iniziare un nuovo paragrafo.

Le spie luminose nella tastiera indicano in che modalità sono i tasti Bloc Num, Scorr e BlocMaiusc. Questi tasti che servono ad attivare un certo comando, sono definiti bistabili perché si comportano come gli interruttori a levetta: se li si preme quando spenti si accendono, se si premono quando accesi si spengono. Per capire in che modalità si trovano basta guardare la spia.

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La tastiera standard

Il tasto Tab, contrassegnato da due frecce contrapposte, sposta l’inserimento dei caratteri di uno spazio di tabulazione.

Premendo il tasto Shift contemporaneamente ai tasti lettera si possono digitare le lettere maiuscole.

I tasti alfanumerici servono per inserire dati e sono disposti come quelli di una macchina da scrivere. Premendoli vengono inserite le lettere minuscole, mentre per scrivere le lettere maiuscole si deve premere contemporaneamente Shift oppure attivare Bloc Maiusc. Premendo Shiftquando Bloc Maiusc è attivato si digitano invece lettere minuscole.

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La tastiera standard

I tasti di direzione servono per spostare il cursore o il punto di inserzione dei caratteri nelle quattro direzioni indicate dalle frecce.

Il tastierino numerico contiene dei tasti freccia che funzionano soltanto se BlocNum non è attivato. Molte tastiere hanno un gruppo di tasti freccia a parte che funzionano indipendentemente da BlocNum.

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Le tastiere ergonomiche

Per risolvere i problemi di salute dovuti alla scomodità di alcune tastiere sono state create le tastiere ergonomiche, che permettono a braccia e polsi di restare in una posizione più naturale e riducono i danni dovuti allo stress causato dalle azioni ripetitive compiute con la tastiera.

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Le tastiere virtuali

Non tutte le tastiere sono componenti

hardware.

Alcuni computer tascabili, smartphone,

infatti, hanno una tastiera virtuale

(chiamata anche touch screen) visualizzata

direttamente sullo schermo.

Per immettere i dati bisogna premere i

tasti sullo schermo con un dito o con una

penna ottica.

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I dispositivi di input diretti

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I dispositivi di input diretti

L’immissione dei dati per mezzo della tastiera è un processo lungo e dispendioso (anche se spesso insostituibile).

Per ridurre i tempi che questo lavoro comporta sono state sviluppate altre tecnologie di input, come il riconoscimento ottico dei caratteri, il riconoscimento vocale e della calligrafia e i codici a barre.

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Il riconoscimento ottico dei

caratteri (OCR) Grazie al riconoscimento ottico dei

caratteri OCR (Optical CharacterRecognition) è possibile invertire il procedimento di stampa.

Con uno scanner il testo viene riconvertito dalla forma stampata a quella elettronica che poi può essere modificata con un programma di videoscrittura proprio come se i dati fossero stati inseriti dalla tastiera.

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Il riconoscimento ottico del

caratteri (OCR)

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Il riconoscimento ottico dei

caratteri (OCR) Il riconoscimento ottico dei caratteri viene effettuato

con uno scanner e un programma OCR attraverso le seguenti fasi:◦ La scansione di un documento produce un’immagine

◦ Il programma OCR effettua l’analisi delle zone chiare e scure della pagina per determinarne la composizione

◦ Il programma ricerca nella sua libreria le matrici di carattere corrispondenti ai caratteri incontrati

◦ Per analizzare i caratteri con maggiore precisione il programma effettua un processo chiamato estrazione dei tratti distintivi

◦ I caratteri che non è possibile identificare vengono visualizzati con simboli speciali oppure devono essere immessi dall’utente tramite la tastiera

◦ Dopo la conversione il documento può essere salvato nel formato del programma di videoscrittura che si intende usare per modificarlo.

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I lettori di codici a barre

Uno dei dispositivi più usati per l’immissione

dei dati è il lettore di codici a barre.

Questi codici sono costituiti da barre e spazi

di diverso spessore che trasmettono

informazioni su prodotti o indirizzi

Per leggere questi codici si utilizzano penne

ottiche o lettori incorporati che convertono

i codici in forma elettronica in modo che

possano essere elaborati dal computer.

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I lettori di codici a barre

Esistono diversi tipi di codice a barre tra cui:

◦ EAN (European Article Number), un sistema a

otto o tredici cifre usato per identificare prodotti

di consumo

◦ Il codice 39 che utilizza nove tipi di tre barre

ciascuno, uno per ogni carattere. Questo codice è

molto diffuso perché funziona anche se non è

stampato perfettamente e codifica sia lettere che

numeri

◦ Il codice POSTNET sviluppato dal servizio

postale degli stati uniti per automatizzare lo

smistamento della posta.27

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I lettori di codici a barre

I lettori di codici a barre sono precisi, veloci ed economici e per questo sono molto diffusi.

◦ I lettori sono collegati a un computer che contiene una lista completa di nomi e pressi di prodotti, uno per ogni codice a barre

◦ Quando viene letto il codice di un prodotto il computer ricerca il numero del prodotto che il codice rappresenta e trasmette il nome e il prezzo corrispondente al registratore di cassa.

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I lettori di codici a barre

Questo tipo di registrazione presenta ulteriori vantaggi perché consente di controllare continuamente il livello delle scorte in magazzino e di conseguenza effettuare analisi di mercato in tempo reale.

Ci sono diversi tipi di lettori di codici a barre:◦ La penna ottica è il lettore più economico e per la

lettura va messa in contatto col codice a barre

◦ I lettori CCD hanno una testina di lettura che va tenuta sopra il codice

◦ I lettori FFO riescono a leggere un codice a barre fino a una distanza di 50 cm

◦ Le pistole laser leggono il codice tramite un raggio laser

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Il riconoscimento vocale

I sistemi vocali sono programmati per riconoscere la voce di un utente ed è necessario allenare l’elaboratore a riconoscere la pronuncia che viene digitalizzata, analizzata e messa in memoria come matrice vocale.

In seguito quando si parla al computer, le espressioni vocali vengono immediatamente associate alle matrici in memoria. Quando il computer trova la matrice corrispondente a una parola, questa viene visualizzata o il comando corrispondente eseguito.

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Il riconoscimento vocale

Per analizzare il modo di parlare viene utilizzato sia un modello acustico che un modello linguistico.

Con il primo la pronuncia viene comparata a migliaia di campioni vocali presi da altre persone finché non si ottiene il miglior risultato corrispondente acustico di una parola con alcune alternative

Con il secondo, invece, sulla base di analisi statistiche, si determina quale termine è più probabile che occorra in un determinato contesto nei casi di omofonia (anno, hanno).

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Lo scanner

Per digitalizzare un elemento grafico si usa lo scanner.

In commercio si trovano diversi modelli di scanner grafici. ◦ Lo scanner piano: il foglio rimane fermo e sono i

sensori ottici a spostarsi per effettuare la scansione.

◦ Scanner a tamburo: il foglio viene fatto scorrere davanti ai sensori ottici fissi

◦ Scanner professionali: utilizzano sensori ottici collocati su supporti verticali in modo da acquisire l’immagine dall’alto.

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Come funziona lo scanner

Per effettuare una scansione, uno scanner in piano muove la luce fluorescente sopra il documento da scansionare.

La luce si riflette sulla pagina e viene fatta convergere da una lente su un dispositivo chiamato CCD che legge l’intensità della luce.

Poiché le zone scure riflettono meno luce di quelle chiare, il CCD misura la luminosità dei pixel (cioè i quadratini che compongono una griglia immaginaria su un foglio) assegnando a ognuno un valore. I valori ottenuti vengono memorizzati come numeri di codice a indicare la luminosità dei pixel.

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Come funziona lo scanner

Il procedimento descritto può misurare i gradi di luminosità come una scala di grigi, per misurare i colori invece sono necessari appositi filtri.

Per visualizzare sullo schermo l’immagine scansionata avviene il processo inverso a quello di digitalizzazione: il valore numerico assegnato a ogni pixel nell’originale viene usato per controllare la luminosità e il colore del corrispondente pixel sullo schermo.

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La risoluzione

Uno dei parametri fondamentali per definire la qualità di uno scanner è la risoluzione. Spesso gli scanner sono pubblicizzati in base a due tipi di risoluzione:

◦ La risoluzione ottica: è direttamente proporzionale al numero di sensori presenti nel suo CCD.

◦ La risoluzione massima: la risoluzione apparente di un’immagine, ottenuta con un programma che, tramite un processo di interpolazione, aggiunge pixel all’immagine per conferirle una risoluzione più alta di quella effettiva.

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La digitalizzazione di foto e video

Le macchine fotografiche digitali non

utilizzano la normale pellicola fotografica

ma registrano le immagini tramite

dispositivi fotosensibili detti CCD.

Le foto rimangono memorizzate su un

disco o una memoria incorporati nella

fotocamera finché non vengono trasferite

in un computer.

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Tecnologie di Input/Output

avanzate

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Dispositivi di Input biometrici

Per motivi legati alla sicurezza dei sistemi sono stati sviluppati dispositivi di input biometrici, che sono in gradi di leggere, per esempio, l’impronta digitale o l’iride di una persona al fine di riconoscerla e valutare se concedere o meno una serie di privilegi, quali l’accesso a una stanza o a un sistema informatico.

Sono stati sviluppati anche sistemi di input che consentono di puntare lo schermo solo con il movimento degli occhi mediante un sensore montato accanto al video che segue il movimento del bulbo oculare.

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La realtà virtuale

Con la realtà virtuale di vive la sensazione di trovarsi in un ambiente completamente diverso da quello in cui effettivamente si è.

Questa tecnologia include da un lato i simulatori di volo usati per addestrare i piloti, dall’altro i sistemi che trasmettono immagini e suoni per mezzo di una cuffia dotata di speciali occhialini e auricolari e di particolari guanti, grazie al quale poter interagire con oggetti digitali generati e controllati da un computer.

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Gli ologrammi

Gli ologrammi generati dal computer

offrono un’immagine tridimensionale

incredibilmente realistica, tanto da poter

girare intorno a un oggetto per guardarlo

da diversi punti di vista.

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La realtà aumentata A cavallo tra la realtà e la realtà virtuale si trova la

realtà aumentata.

La maggior parte degli elementi appartiene all’ambiente reale, con pochi elementi appartenenti alla realtà virtuale che vengono immersi nell’ambiente reale

L’idea è quella di illudere l’utente e fargli percepire una realtà unica e armoniosa, provando a occultare le differenze tra gli oggetti reali e quelli virtuali.

Viene generata una nuova scena, in cui non vi sono solo la realtà virtuale o l’ambiente reale: le due cose si uniscono e gli oggetti virtuali vanno ad arricchire la realtà, “aumentandola” con nuovi oggetti.

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La realtà aumentata

Gli oggetti, visti attraverso il supporto di un

display, danno all’utente l’idea che l’oggetto

si trovi effettivamente nel contesto reale,

aggiungendo informazioni di varia forma e

provenienza, per generare un valore

aggiunto congruo alla situazione e che

possa essere utile all’utente.

Il display, grazie al supporto di una

videocamera, diventa quasi un vetro

trasparente attraverso cui vedere la nuova

realtà.42

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La realtà aumentata

L’utente può interagire con la nuova realtà e, muovendosi, può esplorare i nuovi oggetti in essa collocati: la prospettiva dell’oggetto viene modificata così da far assumere all’oggetto le stesse sembianze che avrebbe nel rispettivo contesto reale.

L’intento ultimo è proprio quello di far sì che l’utente perda la consapevolezza della differenza tra oggetto reale e oggetto virtuale e riesca a interagire con la realtà aumentata come se questa fosse reale.

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La realtà aumentata

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Fine parte I

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