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Organo Ufficiale Cooperativa Soc. Onlus Agorà - Squinzano distribuzione gratuita Anno I - N. 5 - Ottobre 2012 Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce Direttore Responsabile: VINCENZO PATICCHIO Direttore Editoriale: ELEANNA BELLO seguici su Totem Giornale Invia commenti e proposte a: [email protected] La collaborazione a TOTEM è aperta a tutti, ed è sempre da intendersi a titolo gratuito. I lavori pubblicati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono le respon- sabilità di fronte alla legge. E’ vietata la riproduzione anche parziale dei conte- nuti, se non autorizzata. L VO RI TI AMO SQUINZANO Noi siamo di più

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Gironale di Squinzano Ottobre 2012

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Organo UfficialeCooperativa Soc. Onlus Agorà - Squinzano

distribuzione gratuita

Anno I - N. 5 - Ottobre 2012 Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

Direttore Responsabile: Vincenzo Paticchio Direttore Editoriale: eleanna Bello

seguici su Totem Giornale

Invia commenti e proposte a: [email protected]

La collaborazione a TOTEM è aperta a tutti,ed è sempre da intendersi a titolo gratuito. I lavori pubblicati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono le respon-sabilità di fronte alla legge. E’ vietata la riproduzione anche parziale dei conte-nuti, se non autorizzata.

LVORI TIAMOSquInzAnO

noi siamo di più

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LA COPERTInA 2Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

PANE E P MODORO

Via Roma, 7 - Campi Salentina (Le) - Cell. 348 5343962 - 338 22 92 1100832.792039

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/ EDITORIALE /

Sono passati un po’ di mesi. Abbiamo atteso invano il cambiamento. Registriamo lo stallo totale. Anzi no. Il tanfo di stantio e di

obsoleto, quello sì che si sente. A nulla sono valsi gli appelli della gente ad approfittare del momento storico nel quale tutti e dappertutto si affaticano per fermare il treno della politica e far scendere i passeggeri. Ovunque, tranne che a Squinzano.I timidi tentativi di rinnovamento sono naufragati quasi sul nascere, scoraggiati, probabilmente, dalle voci dietro le quinte che raccontano di corazzate pronte a scendere in campo. Ecco donde viene quel tanfo.No, no. Non ci leghiamo alla schiera dei formattatori, dei riformatori, dei rottamatori... Per carità. Dal primo giorno abbiamo solo parlato di necessario cambiamento. Di persone,

Vincenzo Paticchio

PERCHÈ RIVOLTIAMO“Noi siamo di più”. Lo ha urlato una ragazza napoletana che s’è visto uccidere il fidanzato trentenne crivellato dalla mano della camorra perché scambiato per uno di loro. Lo urlano tanti uomini e donne che si mobilitano in diverse città italiane per protestare contro le manovre del Governo. Lo dicono, ormai, tanti giovani che non si riconoscono più nei politici corrotti e invocano rinnovamento e pulizia. Ora basta. “Noi siamo di più”. E ci facciamo portavoce di molti, moltissimi. Dei giovani, delle donne, della gente comune, di tutti coloro che ci hanno fatto giungere il desiderio di cambiamento. “Noi siamo di più - ci hanno detto - e siamo anche più capaci di farlo se ce ne date la possibilità. D’ora in poi vogliamo essere noi a decidere per questa città. Vogliamo essere noi stessi i protagonisti del nostro futuro.”

Il GrIllo Parlante

NOI SIAMO DI PIÙ. NOI SIAMO PIÙ

“un manipolo di giovanotti senza esperienza”. Che cosa vuol dire “Ri VOLTI amo Squinzano”? Mettiamo in chiaro subito che non è l’appello alla rivolta violenta o alla rivoluzione armata. È certamente, però, un’iniziativa politica che parte da Totem per coinvolgere tutti i ragazzi di Squinzano tra i 20 e i 40 anni. Che siano professionisti, che siano operai, che siano impiegati, che siano disoccupati. Che siano innamorati alla follia della loro città. Che siano nuovi, diversi, intraprendenti. Che vogliano “rivoltare” il calzino di una città che sente ancora lontano l’odore del “nuovo”. Che vogliano imparare ad apprezzare la libertà del disinteresse e la scommessa del bene comune. Che vogliano rinunciare alle indennità previste per contribuire al risanamento delle casse comunali. Che vogliano rimettere mano ai progetti mai realizzati. Che vogliano intercettare le risorse comunitarie, statali e regionali per creare nuovi posti di lavoro. Che vogliano dialogare col mondo dell’impresa per offrire condizioni appetibili per gli investimenti. Che vogliano fornire nuove opportunità di sviluppo ad artigiani e commercianti. Che vogliano incentivare la rete di servizi per tutti i cittadini, specie per quelli svantaggiati. Che vogliano far diventare Casalabate la più attraente delle Marine del Nord Salento. Che vogliano mettere ordine nel sistema degli appalti. Che vogliano, una volta eletti, incontrare la città, almeno una volta al mese, nelle piazze, nei bar, nelle parrocchie, in tutti i luoghi di aggregazione per esercitare la virtù dell’ascolto e fornire nuova linfa al proprio impegno civile.Alcuni li abbiamo già trovati e ve li facciamo vedere. Ma ne cerchiamo tanti altri. Stiamo organizzando per loro un grande evento. Dove riunirli, farli incontrare, farli esprimere. Far progettare loro un domani più bello, più profumato, più partecipato.Allo start, noi di Totem usciremo dalla porta di servizio. Li lasceremo soli e augureremo loro di individuare quanto prima un leader e di lavorare sodo per il futuro di tutti.È un’utopia? Intanto sgomberiamo il campo e prepariamo il terreno. Il resto verrà da sé.

certamente. Ma soprattutto di stile e di fatti. Perché ciò che è accaduto a Squinzano qualche mese fa ha solo lo sgradevole sapore del potere, dell’arrivismo e dei personalismi. Non sa di politica. Non sa di bene comune. Non sa di interessi collettivi. Da una parte, dall’altra e dall’altra ancora.E oggi, passata l’estate, nulla si è mosso in senso contrario. Peccato. Si è perso tanto tempo a contare ipotetici consensi, a studiare strategie, ad azzardare alleanze, ad ingraziarsi “santi” in paradiso. Nessuno è sceso per strada ad ascoltare le persone, i padri e le madri di famiglia. Nessuno ha colto la voglia di scalare la marcia e ripartire. Nessuno ha voluto raccogliere il malcontento dei giovani di fronte ad uno spettacolo indecente. È vero, bussare alle porte delle case sarà il lavoro degli ultimi due mesi prima del voto. Ma noi ci proviamo lo stesso. Arrendersi mai. Per questo “Ri VOLTI amo Squinzano” e presentiamo le facce di quello che molti presto chiameranno

Presentiamo le facce di quello che molti presto chiameranno “un manipolo di giavanotti senza esperienza”.

VISITA PASTORALEdell’arcivescovo di LecceMons. Domenico D’Ambrosio SQUINZANO11 NOVEMBRE10 DICEMBRE

201211 NOVEMBRE 2012Chiesa Matrice - Apertura Vicariale della Visita Pastorale

15-16-17-18 NOVEMBRE 2012Visita Pastorale alle comunità parrocchiali S.Nicola e Mater Domini

18 NOVEMBRE 2012Celebrazione del sacramento della Cresima

25-26-27-28 NOVEMBRE 2012Visita Pastorale alla comunità parrocchiale Maria Regina

25 NOVEMBRE 2012Celebrazione del sacramento della Cresima

5-6-7 DICEMBRE 2012Visita Pastorale alla comunità parrocchiale S. Maria delle Grazie

7 DICEMBRE 2012Celebrazione del sacramento della Cresima

8 E 10 DICEMBRE 2012Visita Pastorale alla comunità parrocchiale Madonna di Fatima

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più pregevole mono-grafia, che puntu-almente scandisce i principali snodi dell’aggrovigliato vissuto dell’artista di Squinzano, scanda-gliandone, con piglio severo e rigoroso, ragioni e finalità di alcune sue importan-ti scelte. Il risultato? E’ presto detto. Un profilo biografico a tutto tondo, cui non fa velo neppure il sospetto, in un certo senso comprensibile, ammesso che ci fosse, vista la con-

terraneità dell’autore, di un campani-lismo strapaesano, del tutto assente, invece, da ogni passo della ricerca, perché condotta e orientata sempre

PRIMO PIAnO 3Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

Valentina Polimeno

Eccellenza, cosa significa essere un Nunzio Apo-stolico?Il Nunzio Apostolico è il Rappresentante, l’Am-

basciatore del Papa e della Santa Sede presso il Governo del Pese cui viene inviato, nonché presso la Chiesa che è presente ed ope-ra in quel determinato Paese. Il Nunzio Apostolico - così com’è riconosciuto dal Diritto Interna-zionale - ha, pertanto, il rango di Ambasciatore. Il Papa, infatti, in-dipendentemente dal fatto di essere Capo dello Stato della Città del Va-ticano, è l’unico Capo religioso ad essere riconosciuto - in quanto tale - dal Diritto Internazionale. Questo gli concede il diritto di inviare e ricevere agenti diplomatici.

Con che frequenza un Nunzio ha

I LAICI BALuARDO DEI VALORIINTERVISTA / A COLLOQUIO MONS. LUIGI PEZZUTO, NUNZIO APOSTOLICO IN EL SALVADOR

“In Sud America il cristianesimo è molto radicato nonostante il forte dislivello socio-economico”

Angelo Cappello

un intrigante iden-tikit della voice squinzanese, l’indimenticato e inimitabile Nicola

Arigliano, curato e scritto da un suo irriducibile fan, Giancarlo Sanò, per i tipi delle Arti Grafiche Panico – Galatina (Le), nei giorni scorsi è stato presentato a Roma, nell’aula magna dello storico Collegio Naza-reno, la gloriosa istituzione educa-tiva dei Padri Scolopi, nelle cui aule spesso sedettero alunni, oggi dive-nuti personaggi famosi nel mondo della politica, del cinema o dello spettacolo in genere. All’incontro hanno partecipato esponenti di spicco del panorama musicale jazz-istico e non, tra cui Gianfranco Fa-sano, Frank Antonucci, Giampaolo Ascolese, Elio Tatti ed Antonello

LO SQUINZANESE NICOLA ARIGLIANO RACCONTATO DA GIANCARLO SANO’ / BUONA LETTURA /

contatti con i governanti del Pae-se in cui risiede?Ci si incontra in base a diverse cir-costanze; nelle occasioni ufficiali sicuramente, ma se si vivono delle situazioni particolari, problemati-che, ci si incontra più spesso.

Lei è stato principalmente in Afri-ca e in Sud America. Ci sono delle differenze, delle difficoltà partico-lari che un Nunzio deve affrontare

in questi Continenti?Le differenze, così come le diffi-coltà, sono tante. In Sud America il Cristianesimo è ben radicato, c’è una religiosità molto forte, ma anche in Africa la Chiesa è molto viva.

Qual è l’influenza che la Chiesa può avere nella società?La Chiesa fa e continuerà a fare la

sua parte portando la Parola di Dio in tutto il pianeta, ma sono i laici - cioè i battezzati e i cresimati - che devono trasformare la società at-tuale. Non è facile, perché a volte capita di essere guardati male se si fanno certi discorsi; penso alla dife-sa del matrimonio e della famiglia, per esempio. Ma è necessario che i laici si impegnino nella difesa e nella promozione di questi e di tutti gli altri valori cristiani.

Un pensiero per El Salvador, la terra in cui attualmente opera?La gente di El Salvador è aperta alla parola della Chiesa, ma c’è un forte dislivello economico; è necessario lavorare per arrivare al senso cristiano della condivisione. Quello che dicevo prima: i laici si devono impegnare di più, perché i problemi religiosi sono connessi con quelli sociali.

Vannucchi, tutti, in tempi e forme diversi, compagni e sodali del big Nicola nel suo lungo cam-mino di eccentrico e talentoso performer, e dei quali, peraltro, l’autore s’è servito nel suo lavoro per imbastire meglio la trama fitta e comp-lessa della carriera del crooner salen-tino. Ed infatti, ben-ché negli anni non siano mancati i ten-tativi di racchiudere, in svelti e sapidi ritratti, le poliedriche vicende esistenziali ed artistiche di un’anticonformista star dell’universo jazzistico internazionale, questa di Sanò è veramente la prima, ed unica,

e soltanto, in modo freddo ed ob-biettivo, sia sui sentieri del successo che nei cunicoli in penombra, o negli angoli più bui delle sue esperienze amare e deludenti.Provare per credere! O, meglio, leg-gere per condividere e trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda di quanto testè affermato. Senza nemmeno faticare troppo. Anzi, tutt’altro. L’impianto del lavoro non è affattoscoraggiante: i capitoli scorrono a meraviglia, con la velocità di unapellicola, che racconta, in un sug-gestivo lungometraggio, l’animo e la carriera straordinaria di un grande del passato, che non ha mai tradito il suo talento innato,sapendo riscattarsi con il taglio di traguardi, che soloa un grande sognatore come lui poteva imporsi. Un’ultima cosa. Verso la fine di novembre il volume dovrebbe essere presentato anche a Squinzano, nell’Aula Consiliare.

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PROGETTO AMBIEnTE 4Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

AnDIAMO A VEnDEMMIAR

PER I BAMBINI DI 5 ANNI DEL POLO 2 UNA GIORNATA TRA I FILARI PER RACCOGLIERE GRAPPOLI

Mariluce Vespucci

È tempo di vendemmia, un rituale antico che si perpetua da secoli nei cicli dei raccolti. La stagione autunnale al suo ingresso, ancora calda d’estate, ci accoglie tra il giallo e l’ocra delle

foglie secche, l’arancione che avvampa le chiome degli alberi e il rosso rubino dei grappoli d’uva, pronti per essere colti. Ritorna il rito arcaico e significativo della vendemmia, centrato sulla raccolta di un prezioso frutto: l’uva da cui deriva una delle eccellenze alimentari della nostra terra, il vino. Oggi, più che mai, prodotto valorizzato, riscoperto, patrimonio di arte, saperi e sapori delle nostre campagne. E allora perché non far vivere questo momento anche ai bambini per assorbirne la valenza socializzante e festiva e

La festa del vino a scuola chiuderà il percorso didattico fino all’imbottigliamentorecuperarne il profondo significato storico?

Per tutti i bambini di 5 anni dei tre plessi di scuola dell’infanzia, Montessori, Rodari e Tagliamento, dell’istituto comprensivo - polo 2 di Squinzano, questa senza dubbio è un’avventurosa esperienza con una forte connotazione emotiva, proprio per la completa stimolazione sensoriale a cui è sottoposta. I provetti braccianti, seguiti da un folcloristico carretto guidato da un cavallino spaurito per gli squillanti trilli di gioia, partono a riscoprire, tra ceppi contorti e pampini ramati, la straordinaria atmosfera di brioso lavoro che regala nuovi gusti, profumi e sensazioni, “gareggiando”, in modo scanzonato e goliardico tra i filari, in un complesso di piccole abilità e destrezza, per emulare il vigore dei valorosi contadini salentini e rinnovare il loro contatto magico con la terra.

Oggi la meccanizzazione ha mutato fisionomia a questo evento tipicamente stagionale, ma con i piccoli, preservare “la concretezza del fare” è d’obbligo. L’esperienza è inserita nel “Progetto ambiente” dell’anno scolastico 2012/2013 e si propone come occasione per vivere attività ludiche e di apprendimento, attraverso un totale coinvolgimento, in un clima di vivace collaborazione per favorire l’autonomia, l’identità territoriale e il rispetto per la natura.

La festa del vino a scuola, poi, chiuderà il percorso didattico, svolto in tutte le sue fasi, fino all’imbottigliamento del prezioso e genuino prodotto ottenuto (vino o aceto?) e al riciclaggio dei vari materiali di scarto.

Dopo tanto lavoro tutti noi brinderemo anche alla vostra salute!

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ORIzzOnTI 5Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

Caro (prossimo) sindaco,innanzitutto, ti voglio rivolgere il mio apprezzamento ma, so-prattutto, la mia più convinta so-lidarietà. Fare il sindaco di un paese (uno dei tanti, ovviamen-te) del Sud, con risorse sempre più esigue e con speranza ormai prosciugate ( termini che si possono, tranquillamente, capo-volgere….) non è facile. Anzi… ma è meglio es-sere ottimisti…Ecco, da te, prima ancora delle promesse elet-torali, mi aspetto un patto istituzionale, Scuola-Ente locale. Un accordo per formare una nuova e innovativa squadra su delle linee guida e di programmazione concrete. In primo luogo la manutenzione ordinaria nelle scuole (edilizia, strutture, impiantistica) che poi significa sicurezza per i nostri ragazzi;• Tali interventi, se ordinari, inoltre, costitu-iscono risparmio sulla spesa pubblica e non faranno dannare i dirigenti scolastici per inter-venti urgenti, costretti poi a mandare diffide a sindaci e commissari;• Chiarire fino in fondo quale ruolo debba ave-re la scuola sull’uso e sulla gestione di strutture pubbliche (come, ad esempio, il palazzetto dello sport) per incentivare la pratica sportiva e gra-tuita delle giovani generazioni;• Destinare risorse per impegni che non appar-tengono certo alla scuola (acquisto di materia-le di pulizia, registri, potenziamento della rete LAN) per un supporto concreto alle famiglie a realizzare il tanto conclamato e sacrosanto “di-ritto allo studio”;Come vedi, caro (futuro) sindaco, i bisogni non sono pochi. Ma sono convinto che avrai tempo e modo per conoscerli e agire e sono altrettanto persuaso che, prima di presenziare a manifesta-zioni pubbliche, guarderai attentamente il volto di tutti quei genitori, anch’essi sfiduciati ma non rassegnati, che hanno come te a cuore la for-mazione dei nostri ragazzi. Perché il migliore investimento è quello sulla cultura, sulle intelli-genze, che poi diventano patrimonio dell’intera collettività, della nostra Squinzano che, insieme alla sua marina, ora aspettano nuove risposte politiche e nuovi amministratori. Caro sindaco, credo e spero davvero che la difficile sfida che ci aspetta possa essere vinta insieme. E chi ti ri-volge questo appello è un Dirigente Scolastico che ha scelto una sede più lontana di altre dalla propria residenza solo per solo due motivi.1. Creare, insieme ai miei docenti, le condizioni perché le nuove generazioni di squinzanesi ab-biano le stesso opportunità degli altri coetanei nati in contesti meno difficili;2. L’amore, come tutti gli squinzanesi, per la propria città, soprattutto nei momenti più diffi-cili.

Mino Rollo Dirigente Scolastico

LETTERA AL PROSSIMO SINDACO

InVESTIRE SuLLA CuLTuRAÈ UNA SCELTA LUNGIMIRANTE

Maria Grazia Napolitano

quante cose può fare la parola … Una parola può colpire e ferire più di un

atto di violenza fisica per-ché arriva dritta nell’anima, una parola può far emo-zionare e far battere forte il cuore; con una parola si può far innamorare, si può incantare e affascinare … La parola è alla base della nostra vita sociale: un im-portantissimo elemento da cui tutto ha avuto origine, non dimentichiamo che “ In principio era il Verbo,[…] e il Verbo era Dio.” ( Cf. Giovanni 1,1).

Ed è stata proprio la parola la protagonista indi-scussa dello stage dal titolo “ Il fascIno della parola”, presentato dal Laboratorio Nazionale di Lingua Italia-na Parlata a Leverano dal 15 Maggio al 12 Giugno 2012, presso il Laboratorio Urbano Giovanile, nell’am-bito di un’iniziativa cultu-rale voluta e organizzata da “Bollenti Spiriti”.

È stato un interessante viaggio, guidato dal ma-estro Pascal Pezzuto e da Maria Grazia Napolitano, che ha aperto le porte su un mondo ancora poco cono-sciuto: quello della lingua e della comunicazione. Do-dici ore durante le quali ab-biamo “presentato”, tra lo stupore generale, la lingua italiana parlata standard,

IL FASCInO DELLA PAROLALABORATORIO NAZIONALE DI LINGUA ITALIANA

Un viaggio guidato dal maestro Pascal Pezzuto

così poco conosciuta e mol-to più ricca e articolata di quella scritta.

Alla luce della nostra recente ricerca e delle sor-prendenti scoperte fatte, abbiamo riportato alla luce le vere origini siculo-cala-bro-salentine della nostra lingua e le sue principali caratteristiche; abbiamo evidenziato e corretto i principali errori che tra-sformano la lingua italiana parlata standard in italiano regionale; abbiamo forni-to le principali regole per parlare un’impeccabile lingua italiana standard e presentato importanti tec-niche di comunicazione e di controllo dell’emotività, indispensabili a chiunque svolga un’attività di public speaking.

Quattro lezioni frontali intense e gradevoli tese alla formazione di futuri orato-ri, dove la teoria ha affian-cato la pratica, permettendo

ai frequentanti di mettere alla prova le proprie capa-cità alla luce delle cono-scenze progressivamente acquisite.

Esercitazioni che hanno fatto divertire e hanno mes-so in risalto i vistosi pro-gressi compiuti. Numerose dimostrazioni magistrali, tinte di teatralità, in cui la parola ha potuto manife-stare a pieno la sua forza espressiva, mentre, tra va-riazioni di pause, ritmi, toni e volumi, è stata finalmen-te “scarcerata” la potenza ammaliatrice della nostra lingua.

Abbiamo dimostrato, in pratica, come la lingua italiana possa diventare, da semplice strumento di comunicazione, un potente strumento di fascinazione.

Un viaggio lungo 12 ore durante le quali abbia-mo finalmente riportato alla luce l’antico “ Fascino del-la parola”.

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nORD SALEnTO 6Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

Rita Cretì

A quanto pare l’Abbazia di Santa Maria a Cerrate è destinata a veder rifiorire

un altro dei suoi gioielli che un tempo apparteneva al suo feudo. Si parla della masseria Alcaini, i cui proprietari hanno dato inizio ai lavori di ristrutturazione (dopo il bellissimo intervento già messo in atto presso la Masseria Provenzani).

Si tratta, in questo caso, di una tipica masseria turrita con due elementi turriformi di epoche diverse, uno dei quali munito di caditoia sul prospetto, ma entrambi provvisti di ampio vano che immette nella corte. Il fabbricato chiude due lati contigui di un ampio cortile, dal quale si accede ad un giardino-frutteto, dove trova alloggiamento un apiario. La masseria basava la sua economia prevalentemente sull’olivicoltura, come testimoniato dagli oltre 3500 alberi di olivo riportati nella platea di Cerrate del 1802.

La volontà di recuperare anche questa splendida struttura insieme al suo grande

CERRATE STuPISCE AnCORA:VITA A MASSERIA ALCAInI

DOPO MASSERIA PROVENZANI UN ALTRO GIOIELLO RINASCERà

Le due torri sembrano parti di un antico castello

uliveto, che conta ancora oggi oltre 1000 piante, può essere inserita, altresì, nel più ampio progetto del FAI. Tale operazione vedrà Cerrate (dopo i lavori di restauro che dovrebbero partire a breve) come polo di attrazione di un turismo culturale nella nostra zona. Da qui, perciò, la necessità di avere “a portata di mano” dei luoghi di accoglienza per il pubblico che gli eventi organizzati, presso la splendida abbazia, potranno portare, in un futuro - si spera - non tanto lontano.

Ecco quindi che i cortili della masseria Alcaini

riprendono vita, con gli uomini impegnati nei lavori di ristrutturazione, e pian piano tornano alle loro forme originali. Le due torri sembrano parte di un antico castello e pare quasi di vedere aggirarsi nei dintorni i personaggi che, in passato, animavano la realtà di questi luoghi. Un apprezzamento deve essere rivolto a chi ancora crede nel recupero materiale di tali manufatti, che senza dubbio possono essere una risorsa non solo economica, ma anche collettiva della memoria storica della nostra comunità.

Daniela D’Anna

Eravamo circa un centinaio, un cielo sereno incorniciava una serata splendida e preludeva a ciò che si stava preparando …..

A Squinzano, Villa Pagano, sita tra le vie Gino Campa ed Eugenio Montale, accoglieva con grande spirito comunitario il Missionario Pierre Kouacou Ettien. Padre Pierre affettuosamente unito nella preghiera con i convenuti, in particolare con la padrona di casa, Daniela, che ha introdotto con una premessa ed un video l’opera svolta dal sacerdote invitandolo con preghiera a celebrare la Santa Messa. Lo conosce da circa 12 anni , il religioso giunge in terra squinzanese e viene da molto lontano. Ivoriano di nascita e brasiliano di adozione, appartiene alla Comunità Chemin Neuf, cattolica a vocazione ecumenica, nata da un gruppo di preghiera che si trova a Lione e conta più di 1700 membri , in 26 Paesi tra Europa, Africa, America e Medio Oriente. Si respira aria di “comunione”, di condivisione, di unione, di aggregazione vera nel giardino dell’accogliente dimora di Daniela Pagano; in attesa delle parole che miste a francese e italiano e portoghese sgorgano dal cuore di Pierre, come lo chiamano affettuosamente i simpatizzanti della Comunità apostolica.

Quest’ultima si ispira contemporaneamente a Sant’Ignazio di Loyola ed al Rinnovamento Carismatico. Padre Pierre Ettien ha una grande missione: occuparsi dei più piccoli di Belo Horizonte che vivono nelle favelas in cui nascono crescono e muoiono. Molti non hanno la carta di identità e non possono uscire dalle favelas. Sorridono, ma non sono tutti “ragazzi di cuore”, alcuni sono capaci di grande violenza, alcuni hanno già ucciso.

Questi entrambi venditori e tossicodipendenti; inutile dire che non c’è famiglia in questo caso. Ma a Squinzano la famiglia di Dio è presente ed unita con il Missionario accompagnato dal sostegno di coppie, di famiglie, celibi e nubili consacrati, uomini e donne che hanno scelto la vita comunitaria al seguito del Cristo povero per mettersi al servizio della Chiesa; infatti il focus dell’incontro è il “donarsi”, essere piccoli e servire tutti: questo rimarca il parroco di Santa Margherita Maria Alacoque, è il comandamento dell’autentico cristiano. Nella Chiesa la logica delle precedenze è, infatti, completamente rovesciata: il primo è colui che si fa servo di tutti. È davvero un sentimento comune che unisce come un cordone spirituale queste anime accorse all’incontro con le Missioni. Un nobile gesto di solidarietà partecipare, quindi sapere di esserci. Ciascuno fa la sua parte, in nome di Dio, col tramite di Padre Kouacou. E’ l’apoteosi del dare che apre e chiude l’incontro con animo leggero ed edificato con un grazie alla nostra amica Daniela, rimembrando sempre che tutti abbiamo bisogno di aiuto in particolare l’infanzia dimenticata, “facendo le cose per e con loro, ripristinando la loro dignità di figli prediletti di Dio “ come esorta Padre Pierre.

MISSIOnARIO In BRASILE,DOnO PER I RAGAzzIDELLE FAVELAS

/ PADRE PIERRE ETTIEN /

Gianluca Tarantini

La LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) della provincia di Lecce venerdì

05 Ottobre ha presentato, presso Palazzo Adorno, nella sala stampa della Provincia di Lecce, l’iniziativa: “Ottobre Mese Rosa per la prevenzione dei tumori femminili”. Alla presenza delle autorità politiche (tra le quali il Presidente della Prov. di Lecce, Dr Antonio Maria Gabellone), i vertici dell’Associazione hanno illustrato le diverse iniziative previste per il mese di Ottobre: per primo ha preso la parola il Dr Giuseppe Serravezza, medico oncologo e Presidente LILT provincia di Lecce, il quale ha fatto il punto sullo stato dei lavori del “Centro Ilma”, un centro per la ricerca e l’assistenza ai malati di tumore salentini, progettato e fortemente voluto per venire incontro alle esigenze di questi malati troppo spesso abbandonati a se stessi e

PREVEnzIOnE DEI TuMORI FEMMInILI/ MESE ROSA /

costretti a lunghi e costosi “viaggi della speranza” in altre regioni d’Italia. Il Dr Serravezza ha poi illustrato la collaborazione tra LILT e CONFCOMMERCIO di Lecce, che colorerà di rosa gli esercizi commerciali della città che aderiranno all’iniziativa esponendo materiale informativo e distribuendo (gratuitamente) volantini e copie della rivista di informazione scientifica pubblicata dalla stessa LILT della Prov. di Lecce.E’ stata poi la volta della

Dr.ssa Marianna Burlando, psico-oncologa presso l’ospedale di Casarano e componente del direttivo LILT, la quale ha presentato la campagna “Nastro Rosa”, raccontando la storia del “Nastro Rosa” e fornendo una lettura alternativa del “Nastro Rosa” come “Cappio Rosa” che ogni anno afferra in una morsa, spesso mortale, tante donne, vittime non solo della malattia ma anche di chi ci specula sopra.Infine, ha preso la parola la Dr.ssa Anna Lucia Rapanà,

psicologa e Coordinatrice della Consulta Femminile della LILT provinciale di Lecce, la quale ha illustrato l’iniziativa del calendario “2013: un anno con LILT”: “Si tratta di un calendario-decalogo per la prevenzione, pensato e pubblicato dalla LILT prov. di Lecce, realizzato con le foto della fotografa Chiara Zilli, che ritraggono 12 donne salentine che si sono distinte in diversi ambiti sociali e del mondo del lavoro: imprenditrici, artiste, sportive, docenti, libere professioniste, giornaliste. Ogni mese è associato ad una fotografia accompagnata da un pensiero del poeta salentino Gianluca

Conte, precisa la Dr.ssa Rapanà, che aggiunge: “La mission di LILT è diffondere la vera idea di prevenzione primaria attraverso vari strumenti: in quest’occasione ci siamo serviti di uno strumento eclettico come l’arte (più precisamente, la fotografia), capace, più di altri, di far arrivare il proprio messaggio non solo alla testa, ma anche al cuore della gente”. Il calendario “Un anno con LILT” sarà pubblicato in allegato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” e sarà disponibile in tutte le edicole della provincia di Lecce a partire da domenica 21, al costo di 5 euro.

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Paolo Sabato

Da questo numero in poi attraverso una serie di ar-ticoli sarà nostro piacere far conoscere ai cari lettori di questo giornale la storia

dell’arte della nostra cittadina. In que-sto numero inizieremo con le vicende storico-artistiche che hanno coinvolto il cantiere della Chiesa Matrice di San Nicola. Non si hanno notizie certe e documentate sulle origini della chiesa

AnnIVERSARIO 7Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

IL CAnTIERE DELLA PARROCCHIALEIV CENTENARIO DELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA MATRICE INTITOLATA A SAN NICOLA

Il progettista conosceva bene la cultura architettonica riccardesca che inserisce il motivo della colonna ingabbiata

Matrice di San Nicola. Molti sostengo-no che sino alla fine del Cinquecento la chiesa parrocchiale fu la cappella della Visitazione della Beata Vergine, oggi chiesa del Crocefisso. Divenuta insuf-ficiente ad accogliere tutti i fedeli, si decise di edificarne una più grande, nel luogo dove vi era la una piccola cappel-la dedicata a San Nicola, un tempo offi-ciata dai monaci Basiliani e dipendente dalla grancia di Cerrate. La “Grancia o Granzia” è una zona con edifici rurali su terreni di un’Abbazia dove, nel pri-mo millennio d. C., i Basiliani o i Be-nedettini ne curavano la trasformazione in fattoria, con chiese e comunità di monaci, rette da un Egumeno o Abate, ampliata dalla popolazione laica di sa-lariati, contadini, pastori, artigiani, ecc.

nella serata dell’11 ottobre scorso, nell’atrio coperto di Palazzo Rosina Fras-saniti in piazza Vittoria, è stato presentato al pub-

blico un artistico calendario per il 2013, una sorta di concentrato di fede e storia, in cui erano stati racchiusi, declinati sull’orologio dei dodici mesi, tutti e quattrocento anni di vita della Chiesa Matrice di Squinzano, dedicata a San Nicola. Un originale espediente per far scorrere, in forme esemplificate ed accattivanti, il lungo cammino compiuto, tra aneliti spiri-tuali e vicende materiali, della comu-nità squinzanese all’ombra del cam-panile. Il calen-dario mediante le due rubriche fisse del “C’era una volta…” e del “Sotto la lente”, in modo alquanto sugge-stivo e con un apparato grafi-co e fotografico straordinaria-mente appro-priato, ci catapulta nell’antichità più remota, come nel passato recente, a spiare fede e devozione, ansie e spe-ranze, gioia e dolore, entro cui la co-munità locale, negli anni, ha allevato parecchi tratti della sua identità reli-giosa, culturale e sociale.

Alla presentazione della pubbli-cazione, davanti ad un folto ed at-tento uditorio, oltre ai due autori del calendario, il prof. Angelo Cappello che ha curato le ricerche storiche, scrivendone i testi, e Salvatore Isce-ri che ha ideato e realizzato la parte grafica, sono intervenuti il parroco della Matrice, don Nicola Macculi ed il prof. Antonio Carluccio, che ha illustrato contenuti e finalità del lavoro. (A.C.)

MESE PER MESE UN PO’ DI STORIA

IL CALENDARIO

Verso la metà del XVI secolo, ven-ne edificata la nuova chiesa Matrice de-dicata al Santo di Mira. Non conoscia-mo l’artista a cui fu affidato il cantiere. Sicuramente l’opera appartiene ad un architetto che conosceva bene la cultura architettonica riccardesca che inseri-sce il motivo della colonna ingabbiata, presente nella facciata della Basilica di Santa Croce a Lecce. Un elemento questo dell’invenzione della colonna ingabbiata che può interpretarsi come l’allegoria della virtù cristiana che vince l’eresia pagana, assumendo la colonna come simbolo della classicità pagana, e il pilastro che la racchiude, quale sim-bolo della forza cristiana. La porta prin-cipale d’ingresso, le due laterali, i roso-ni vengono terminati nel 1612 ad opera dell’architetto Ambrogio Martinelli da Copertino.

Nel 1801 un restauro, finanziato dalla nobildonna Maria Giuseppa De Paulo. Trasformò l’assetto rinascimen-tale dell’interno con l’eliminazione del soffitto ligneo e la sostituzione delle co-lonne in pilastri.

L’interno composto di tre navate fu arricchito di numerosi altari, tra cui quello di San Nicola del 1660, fine-mente decorato e nel quale campeggia la statua del Santo, ai lati vi sono due nicchie dove trovano posto le statue di San Luigi Gonzaga e l’altra di Sant’An-drea Avellino. Grande è stato il culto e la devozione del popolo squinzanese verso il Santo protettore, al quale, fatta nel 1763 una nuova statua, volle donare le chiavi del paese con solenne atto no-tarile di osservare come festa di precetto il giorno 6 dicembre di ogni anno, de-dicato al Santo di Mira. L’altare è stato attribuito a Placido Buffelli. Tra i pochi

artisti del Seicento pugliese a eleggere la professione di scultore come attivi-tà privilegiata. Placido Buffelli, nato nell’estremo meridione della penisola salentina, ad Alessano, nel 1635. Gli altri altari contengono opere pittoriche di vario genere che le famiglie nobili squinzanesi dell’epoca commissiona-rono a proprie spese. L’altare maggiore è del Cinquecento ed è ornato di mar-mi pregiati e lapislazzuli. Fu trasferito a Squinzano nel 1828 dal convento di Santa Chiara a Napoli. Dietro l’altare principale, nell’abside, vi è un Coro in noce intagliato del 1843, opera dell’e-banista Giuseppe Fella da Oria.

(fine prima parte)

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TORnA SAn nICOLALA FESTA DEGLI SquInzAnESI

I SALUTI DELLE AUTORITà E DEL CIRCOLO PRO FESTE DEDICATO AL SANTO DI MIRA

Tradizionalmente il giorno del Santo Patrono ha una profonda valenza antropologica. È festa, e la festa - come è noto - risponde a una necessità vitale dell’uomo, affonda le sue radici nell’aspirazione alla trascendenza. La persona si riappropria di uno spazio vitale che le

appartiene come tempo per occuparsi delle sue cose. La comunità tutta ritrova se stessa e torna a sentirsi unita introno ad una fede, ad un valore, ad un modello di vita.

In quanto interruzione della monotonia del quotidiano, delle forme convenzionali, dell’asservimento alla necessità del guadagno, la festa è espressione di libertà integra, di tensione verso la felicità, di esaltazione della gratuità. In quanto testimonianza culturale, essa mette in luce il genio di un popolo, i suoi valori caratteristici, le espressioni più genuine del suo folklore.

In quanto momento di socializzazione, la festa è occasione di dilatazione dei rapporti familiari e di apertura a nuove relazioni sociali. Consentitemi di manifestare la particolare gioia che provo nel condividere con tutta la popolazione di Squinzano la Festa di San Nicola.

Tale evento, infatti, mi avvicina ancor di più ai sentimenti ed agli affetti più cari che una Comunità nutre con orgoglio, che spero sia ripagato dall’impegno e dalla passione che la gestione commissariale sta mettendo in campo in un momento difficile quale è quello rappresentato dalla assenza degli organi rappresentativi.

Infine, e non ultimo, le mie radici baresi rendono ancor più viva la vicinanza a questa fervente comunità squinzanese che riconosce nel Santo di Bari il suo Patrono e il suo Protettore, confermando la naturale propensione al dialogo ed all’accoglienza che ha caratterizzato la stessa storia umana e religiosa del Santo medesimo.

Buona festa. Guido ApreaCommissario Straordinario del Comune di Squinzano

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dal 2 al 6 dicembre 2012

OCCASIOnE PER CRESCERE COME COMUNITÀ CIVILE

IL COMMISSARIO PREFETTIZIO

Ci apprestiamo a vivere anche quest’anno la festa del nostro Patrono San Nicola. A lui affidiamo le sorti della nostra città, delle nostre famiglie, di ciascuno di noi.

Ci sono tante cose che vorremmo chiedere: la salute, il lavoro che scarseggia sempre più, l’armonia familiare, punto nevralgico di ogni sviluppo.

In questo anno particolare per la nostra parrocchia, annotiamo la Visita Pastorale del nostro Arcivescovo, mons. D’Ambrosio, i 400 anni della Dedicazione del nostro tempio (1612-2012), l’Anno della

IL PATRONO RISCALDI SEMPRE PIÙ IL CUORE DI TUTTIL’ARCIPRETE PARROCO

22NOV

Giovedì

h. 11,00 Traslazione della statua del Santo dalla sede del circolo al Palazzo di Città;

23NOV

Venerdì

h. 12,00 Rientro della statua pellegrina del Santo al circolo;

25NOV

Domenica

h. 9,45 Traslazione della statua antica dalla Chiesa di San Giovanni in Chiesa Madre.

DAL 27 NOVEMBRE AL 5 DICEMBRE CHIESA MADREh. 17,00 Santo Rosario – Solenne Novena in onore del Santo Patrono – Santa Messa con omelia presieduta dai Sacerdoti di Squinzano.

6DIC

Giovedì

festa di san nicola Patrono di squinzanoh. 8,00 - 10,30 Sante Messe;h. 16,00 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di LecceS.E. Mons. Domenico D’Ambrosio;h. 17,00 Tradizionale consegna simbolica delle chiavi della Città a San Nicola e Solenne Processione.

I RITI RELIGIOSI

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TORnA SAn nICOLALA FESTA DEGLI SquInzAnESI

I SALUTI DELLE AUTORITà E DEL CIRCOLO PRO FESTE DEDICATO AL SANTO DI MIRA

L’appuntamento della nostra città con la festa del suo Patrono torna puntuale anche quest’anno. Essa, accanto alle fondamentali ragioni della fede e della devozione, ha sommato, nel corso delle ultime edizioni, aspetti e significati che investono la storia, la cultura, le tradizioni

e anche l’economia della nostra comunità, diventando modello di riferimento per tutto il Nord Salento.

Abbiamo costruito una festa tenendo conto di due imprescindibili esigenze: anzitutto il momento difficile che tutto l’occidente sta vivendo a causa degli effetti di una crisi che tarda a dileguarsi. In secondo luogo la volontà di dare spazio ai talenti artistici emergenti della nostra città. Una scelta, quest’ultima, che ci inorgoglisce e ci rende partecipi delle speranze e delle attese di tanti ragazzi che per una sera saranno protagonisti e artefici della nostra gioia. Noi offriremo loro una piazza, un palco e una platea. Loro saranno felici di regalarci momenti di divertimento e di spensieratezza.

L’auspicio mio personale e del sodalizio che mi onoro di presiedere è quello di riuscire - anche quest’anno, mentre celebriamo il 4° centenario della nostra Parrocchiale - a regalare a tutti un’altra occasione per sentirci comunità. Radicata nella fede, fedele alla storia, solidale con i più poveri. Proprio come San Nicola, modello di santità da seguire e da diffondere.

Nel ringraziarvi ad uno ad uno per la collaborazione che vorrete offrire per la realizzazione della nostra festa, chiedo a San Nicola per la nostra città grazie e benedizioni.

Roberto Schipa

Don Nicola

9

dal 2 al 6 dicembre 2012

MODELLO DI RIFERIMEnTO PER TuTTO IL nORD SALEnTO

IL PRESIDENTE DEL CIRCOLO PRO FESTE

fede e i 50 anni del Concilio Vaticano II. Vogliamo rafforzare la nostra fede verso San Nicola che da sempre tiene unite le nostre famiglie. Chiediamo a lui di crescere nell’unità e nella comunione, senza dimenticare chi, per ragioni varie, rimane più indietro: giovani, anziani, persone sofferenti.

Siamo sicuri che l’interesse del nostro Patrono San Nicola ci farà alzare lo sguardo verso il fratello, nella condivisione del bene comune.

Auguri a tutti... E che la festa riscaldi sempre più il cuore dei cittadini di Squinzano.

IL PATRONO RISCALDI SEMPRE PIÙ IL CUORE DI TUTTIL’ARCIPRETE PARROCO

2DIC

Domenica

6A FiErA Di SAn nicolAvia Brindisi e via Lecce ore 7.00 - 14.00

MoStrA Di Arti VAriEPiazza Plebiscito ore 17,00Inaugurazione presso la sede del Circolo Pro Feste San Nicola

PAlio DEi rioniCentro StoricoMirAgiocAnDo lA FEStA DEi bAMbini

3DIC

Lunedì4

DIC

Martedì

Quinzio liVEPiazza Plebiscito ore 19.00Tutto il talento del nostro paese riunito in due indimenticabili serate, un mix di stili e generi per donarvi grandi emozioni.

SPETTACOLI ED EVEnTI

5DIC

Mercoledì

h. 19,00 Concerto ArtEtikA, Pizzica e Affini 15A SAgrA DEllA PittulA, Vino E Pittule gratis per tutti

6DIC

Giovedì

h. 20,00 Grandiosa Gara Pirotecnica Zona Artigianale con la partecipazione delle ditte: angelo Mega da Scorrano (Le); Vito d’oronzo da Guagnano (Le); Michele Bruscella da Bitonto (Ba)

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FESTA D’ESTATE 10Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

È stata una insolita giornata di festa. Originale e semplice. Inedita per Casalabate, che ora è Marina di Squinzano. E per gli Squinzanesi in trasferta estiva non poteva mancare

l’appuntamento con il Santo Patrono che ha percorso i chilometri che separano l’Adriatico dalla città e si è “tuffato” - si fa per dire - nelle acque azzurre del Lungomare nord, ha incontrato la sua gente e si è fatto festeggiare anche durante la villeggiatura.

È stato un incontro intimo, intenso, familiare. Lo scorso 25 agosto la statua di San Nicola ha raggiunto la Marina e, grazie alla disponibilità della Lega navale di Casalabate, è stata organizzata una bella processione a mare.

Palloni aerostatici, fuochi pirotecnici, le “magie” degli sbandieratori e la partecipazione di tante persone che dalla riva hanno seguito tutto il percorso delle barche fino all’approdo sono stati la cornice di un evento da rinnovare anche il prossimo anno.

IL PROTETTORE In MAREPRIMO APPUNTAMENTO A CASALABATE CON UN’INIZIATIVA CHE POTRà AVERE UN SEGUITO IN FUTURO

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nORD SALEnTO 11Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

Veronica Notaro

Curare le proprie unghie per sentirsi bene e ok in ogni circostanza. È un pò lo scopo comune di chi decide di conferire

un aspetto curato alle unghie e dun-que alle mani, spesso vero e proprio biglietto da visita della singola per-sona. Ma oltre alla cura, ci sono sva-riati motivi che portano a dedicare particolari attenzioni a questa parte del corpo: dalla voglia di esprimersi, al desiderio di rendere più allegro, fashion e sfizioso un intero look; o ancora, dalla necessità di presentare delle unghie curate, lunghe, colorate, decorate, nei casi in cui le stesse da sole andrebbero a spezzarsi e a non crescere secondo i nostri desideri, e dunque a presentarsi nel modo sbagliato, alla voglia di creare non direttamente, ma attraverso le mani sapienti di chi fa questo mestiere, ciò che meglio ci rappresenta. Tutto questo ora può realizzarsi anche a Squinzano, nel centro Nail’s Art di via Copertino, legato al marchio Crystal Nails, conosciuto a livello internazionale, di cui la struttura squinzanese è distributore esclusivi-sta in Puglia per Lecce e Brindisi. Il centro protagonista di questo artico-lo fa parte dunque di una grande ca-tena, presente sul territorio da tanto tempo, garanzia di professionalità e successo. Ed è proprio ciò che ci fa presente il titolare di Nail’s Art Squinzano, Domenico Andriani,

CREATIVITÀ ED ELEGANZA A PORTATA DI… UNGHIE/ CURA DELLE MANI, E NON SOLO. NAIL’S ART A SQUINZANO /

Ilio Palmariggi

E la tradizione continua. La secolare Fiera intitolata alla Madonna della Mercede ha tagliato un altro nastro targato anno 2012. Un’attesa

che anche in questa occasione è stata ben ripagata dalla continuità di una festa, quella religiosa, in linea con la venerazione alla Madonna del buon raccolto, della fatica nei campi, nell’artigianato locale e nella zootecnia. Poi c’è stata la Fiera vera e propria, legata ad un immenso mercato che si snodava lungo Viale Nino Di Palma per le varie interne articolazioni. Senza dubbio un evento per tanti, non solo cittadini di Campi, ma per il Salento intero ed anche oltre. Ma perché a distanza di secoli, di cambiamenti epocali, di straordinari eventi che hanno cambiato la storia degli uomini e dei nostri paesi, nell’era della rivoluzione tecnologica, degli acquisti on line, una Fiera come la nostra continua a vivere ed essere sempre visitata?Da un punto di vista sociologico c’è una spiegazione legata alla vita

LA SECOLARE FIERA DI CAMPIANCHE L’EDIZIONE 2012 DELLA FESTA DELLA MADONNA DELLA MERCEDE UN SUCCESSO DI FEDE E TRADIZIONI

del villaggio, cioè all’appartenenza di un popolo alle proprie radici che intende rivivere e in qualche modo festeggiare sia pure una volta l’anno. Si è fieri di essere figli di questa terra e nella massa coinvolgente ognuno di noi diventa protagonista di una storia che intende rivivere. Allora ecco la festa del culto alla Madonna e la Fiera del commercio e dello scambio che ritorna viva e vivace imitando

quel tempo ormai superato. C’è un popolo fiero di un passato che non intende cancellare, ma che attende l’evento per immergersi al suo interno e comporsi e scomposi insieme lungo le vie iteneranti della Festa e della Fiera. Ecco, proprio questo felice abbinamento ha reso in questi anni palpabile anche l’entusiasmo dei tanti amministratori di questa nostra comunità (un augurio va rivolto al

nuovo presidente Tonio Quarta per questo impegnativo ruolo assegnato dal Sindaco), che hanno rispettato la tradizione e cercato di aggiungere in essa qualcosa di innovativo. Nei primi anni ottanta, dotandola di un Ente autonomo, poi cercandone ed ottenedone un riconoscimento a carattere regionale e pensando insieme anche ad eventi collaterali che ne aumentassero l’appeal o l’indice di attenzione e lo stesso gradimento da parte del pubblico. Ed ecco nascere il mercatino del gusto con i prodotti tipici di questa terra ricca di un negramaro unico e prezioso, all’esposizione dell’artigianato locale fino ad arrivare alle rassegne come Fiera Sposi. Mi chiedevo se in tempo di crisi economica ha ancora un senso una fiera come la nostra. Bene, la risposta non può che essere affermativa. Proprio nella stagione delle crisi economiche le fiere hanno dimostrato di cogliere le esigenze del mercato. Prodotti pronti e disponibili ai prezzi più bassi. E’ questa la strategie vincente. Ed anche quest’anno, nel pieno di una crisi mondiale, la nostra fiera saprà fare la differenza.

“Tu sei il mio sole, la mia vita, infatti sono nato il giorno che sei apparsa ai miei occhi, con lo sguardo di bambina

sperduta”. Questo mi dicevi tu papà, mi facevi sentire importante e adesso che non ci sei più, la mia mente diventa come la pellicola di un film e rivedo la mia vita con te. Cinquant’anni sono scivolati, senza accorgermene, ma è stato meraviglioso,

noi eravamo una cosa sola: io ero il tuo sole e tu eri parte di me e con te se n’è andato un pezzo del mio cuore, non voglio dimenticare niente. Quando mi tenevi per mano da piccola, quando ascoltavi le mie confidenze da adolescente, quando impaziente aspettavi la

nascita delle tue adorate nipoti che hai cullato da piccole e viziate da grandi. Quando asciugavi le mie lacrime e mi abbracciavi per darmi coraggio. Le nostre lunghe passeggiate in bicicletta, le nostre belle giornate al mare, le nostre gite, le nostre risate a squarciagola, i tuoi deliziosi pranzi, i dolci di Natale e le chiacchiere a Carnevale. Eri meraviglioso anche quando mettevi il muso e poi bastava un mio sorriso e ti scioglievi come neve al sole. Tutto era così bello: adesso che non ci sei più e non vedrò più il tuo viso e dovrò fare a meno di un papà come te, un papà che tutti avrebbero voluto avere. Tutto è cambiato. La vita con me è stata veramente generosa, tu sei stato il più bel regalo che Dio poteva farmi e spero che tu sia felice lassù come lo siamo stati io e te. Grazie papy. Tua figlia Antonella.

A UN PAPà SPECIALEA

onicotecnico qualificato, con espe-rienza nel campo della ricostruzione unghie da oltre otto anni. Nail art specializzato, ha realizzato il proprio sogno creativo grazie a questa pro-fessione, che permette di dar vita ad “opere d’arte” sulle mani di una don-na. La struttura Nail’s Art si avvale di personale altamente qualificato e specializzato; ogni singolo membro dello staff ha un proprio specifico ruolo nel contesto del centro: c�è chi si occupa della nail art, chi delle attività legate al centro estetico, chi della branca commerciale, e così via. In sede si realizzano corsi di rico-struzione unghie, struttura e nail art, per chi voglia avvicinarsi a questo fantastico mondo, ma anche corsi di extension ciglia, di cui il centro è esclusivista di zona. I corsi vengono

organizzati per obiettivi, tenendo conto della preparazione di base dei partecipanti e possono essere collettivi o personalizzati. I docenti coinvolti hanno esperienza decennale e formazione internazionale; sono in-fatti International Master Educator, nonché campioni e campionesse con diverse medaglie nel panorama nails. Gli stessi seguono annualmente corsi di specializzazione sui nuovi mate-riali e sulle nuove tecniche. Al fine di dare ancora più spazio materiale alle molteplici attività connesse al centro, quali i vari corsi, e ai tantis-simi servizi offerti alla clientela (nail art, smalto semipermanente, exten-sion ciglia, trattamenti SPA, trucco semipermanente, cura della persona tramite il centro estetico) la struttura a breve sarà ampliata.

CENTrO NAil’s Art - TEL327/8208264 - A [email protected]

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SPETTACOLI Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

GITA A nAPOLI E SORREnTO

12

IL PROFILO

HIP HOP MADE In SquInzAnO

Veronica Notaro

HEADZOUt

La musica hip hop non popola solo le metropoli, ma spesso è dietro l’angolo. E’ un po’ il caso dei prota-gonisti, rigorosamente squinzanesi, della nostra intervista: Gianmatteo Bracciale, in arte Gianni Bee, dj, producer, ideatore della Gmb Mu-sik Records, Vincenzo D’anna, ovvero Kira, e Vincenzo Bracciale, V.mc. Il trio costituisce gli Headzout, te-ste fuori, fuori di testa, dunque fuori dagli schemi delle mode musicali. Da dove nasce Gmb Musik Re-cords? In cosa consiste?Gianni Bee: Il nome Gmb Musik Records è nato così: Gmb sta per Gianmatteo Bracciale, Musik per musica e Records per registrazioni. Il progetto nasce dalla mia grande passione per la musica elettronica che coltivo fin dalla prima ado-lescenza. L’aver realizzato il mio piccolo studio di registrazione, con le mie mani, è la realizzazione di un sogno che spero possa conti-nuare perché non voglio fermarmi qui. Inoltre, si tratta di un piccolo movimento indipendente che vuole spingere la mia musica, le mie pro-duzioni che variano dall’hip hop alla electro.

Cosa lega Gmb Musik Records ed Headzout?Gianni Bee: Il progetto Headzout nasce prima, precisamente nel 2007 quando ho deciso di provare a di-lettarmi nella produzione hip hop, e ne sono venuti fuori buoni risultati. Sapevo che mio fratello era un bra-vo scrittore ed interprete e ho volu-to proporre, anche al nostro amico Vincenzo D’Anna, la creazione di un gruppo con un dj beatmaker e due m.c.’s. Cosa significa muoversi nella

musica a livello locale tentando di andare oltre?Gianni Bee: Muoversi nel territorio sa-lentino, che offre molto poco ai giovani, è difficile, però grazie all’intraprenden-za degli appassionati, si può diffondere la propria musica con piccoli eventi che permettono di esprimersi e di avere vi-sibilità. Kira: A livello locale è dura, bisogna avere tanta passione e tanta pazienza. Col genere hip hop quaggiù la gente viene ai live solo se si esibisce il rap-per conosciuto. Nelle serate in cui si esibisce gente come noi, quindi della zona, occorre “combattere” per riusci-re a portare un po’ di pubblico. Inoltre, per partecipare ad eventi più grossi da queste parti bisogna conoscere “l’ami-co dell’amico”, cosa che io reputo poco “hip hop”. E poi sarebbe bello aiutarsi di più tra “colleghi”, mettendo da parte egoismo e avidità.V.mc: Prima di tutto per me la musica è una passione, e non parlo solo di hip hop o reggae, ma di tutti i generi mu-sicali. Non riuscirei mai ad immaginare un mondo senza musica perché è l’unica cosa che riesce sempre a farti stare bene. Sinceramente è da poco che penso di po-ter crearmi un futuro con la musica, pur-troppo questo genere non è ancora molto apprezzato nel nostro paese , quindi bi-sognerebbe prima riuscire ad affermarsi e farsi conoscere qui, per poi tentare di andare oltre.

Come vi descrivete nel ruolo di rap-per, specie rispetto al made in Italy?

Kira: Non conosco personalmente tutti gli mc’s d’Italia, posso solo dire che, nel mio ruolo di rapper, io sono io e cerco sempre di fare la roba che piace a me, senza dare troppa retta a cosa dice la moda e a cosa pensano gli altri.

E cosa offre l’Italia a chi desidera fare questo genere di musica? Kira: Fortunatamente la realtà hip hop si è diffusa a macchia d’olio, sia in italia che nel nostro Salento ri-spetto a qualche anno fa, soprattutto grazie a internet ci si può mettere in luce ma, di conseguenza, aumenta an-che la concorrenza che è sempre più spietata! V.mc: Penso che oltre a quello che potrebbe offrirci il nostro Paese, come in tutte le cose, bisogna avere fortuna, ed occorre essere bravi e lot-tare per riuscire a “piacere” alla gente . E’ questa la cosa più importante, il primo successo da ottenere, anche perché chi si ferma è perduto... Ultime “fatiche” musicali?Kira: L’uscita del video (ideato da Gianni bee) di “Sei tu il capo”, un mio pezzo solista in cui mi rivolgo in tono sarcastico a una certa tipologia di mc’s che ultimamente sta ostentan-do troppa onnipotenza. L’autocele-brazione ci sta, ha sempre fatto parte dell’hip hop, ma si sa, il troppo strop-pia. Per questo il concept del video va sul genere “demenziale”. Mi rac-comando, guardatelo e condividetelo su Facebook: Kira - Sei tu il capo.

Quale brano vi rispecchia di più?Kira: A livello personale “Gemini”, un pezzo che è ancora in cantiere. Lo stile vira molto sul crossover e nel testo mi rivolgo a un mio ipotetico lato oscuro. Mentre, il pezzo che ri-specchia di più gli Headzout credo sia “Ti comprendo” che vuole essere una dedica “speciale” ai palloni gonfiati, non solo nel mondo del rap, ma nella vita in generale. Progetti futuri?Gianni Bee: Tanti, tra cui la realizza-zione dell’album di Kira, autoprodot-to, un nuovo album degli Headzout, quello di V.mc e un mio piccolo ep con produzioni electro/dubstep by Hard-G, lo pseudonimo alternativo di Gianni bee.

16 Dicembre 2012

INFO: 348 5591077

La Cooperativa Sociale Onlus AGORA’OrganizzaViaggio a NAPOLIcon visita agli Storici Presepi di via San Gregorio Armenoe SORRENTO con pranzo presso il Ristorante“CIRCOLO DEI FORESTIERI” con vista sul Golfo di Napoli

Protagonista a Ciccio Riccio come Dj e Animatore

PAOLO STEFAnELLI VuOL DIRE PASSIOnE PER LA MuSICA

Giuseppe Bello Roma

In molti lo hanno conosciuto nel lontano 2001, nel popolare programma televisivo “Sarabanda” come Mister P… trascinatore, carismatico

infuoca le piazze con la sua dote migliore: l’irrefrenabile passione per la musica. Paolo Stefanelli è uno di quelli che La Musica la fa arrivare proprio a tutti e se non da una piazza è sicuramente da una “Banda Fm”. Trentenne squinzanese, sposato nella vicina Campi Salentina con Roberta, in questi anni ci ha fatto sentire la sua voce in molte radio pugliesi, campane, abruzzesi, siciliane. Oggi è parte integrante nella radio dove lavora “Ciccio Riccio” come speaker, dj e animatore. Circondato da molti artisti della musica italiana, dei quali è amico,nell’ultimo tour estivo, Paolo ha fatto cantare e ballare le piazze di molte città pugliesi tra le più importanti ricordiamo Brindisi, Copertino, Erchie, Campi Salentina.

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Giuseppe Bello Roma

È difficile nella nostra realtà e di questi tempi trovare persone o giovani disposti a coltivare e a far credere ancora nei sogni piccoli o grandi che siano. Nell’oratorio

Parrocchia Maria Regina tra le attività educative, possiamo trovare gente che con le proprie forze e la propria passione è riuscita a costruire qualcosa di importante. Parliamo della scuola calcio parrocchia Maria Regina di Squinzano. Una vera e propria scuola calcio che abbraccia circa un centinaio di ragazzi divisi in varie categorie: Primi Passi ,Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Juniores. Loro sono seguiti negli allenamenti che svolgono due giorni a settimana per categoria, da Daniele Bruno ( presidente e responsabile tecnico ), Ancora Livio (istruttore aiutante ), Sandro Pierri ( istruttore aiutante) , Veronica De Carlo ( istruttrice aiutante ).Insieme a loro, che

sono i maggiori artefici di questa bella realtà squinzanese, ci sono anche i genitori ,molti di questi danno il loro contributo materiale e regalano il loro tempo per far crescere i loro ragazzi tra i più generosi possiamo citare Ursino Rosy. Negli ultimi due anni la scuola calcio ha fatto partecipare i suoi ragazzi a vari tornei avendo grandi soddisfazioni, come vincere la coppa fair play nel torneo del Lendinuso, possiamo ricordare ancora altri tornei: il Memorial Simone Petrelli, Torneo Torre Lapillo. Quest’anno invece gli Esordienti e Pulcini inizieranno un campionato provinciale sperando in ottimi risultati per partecipare in futuro a campionati di maggiore importanza. Lo sport , in questo caso il calcio ha bisogno di questo , ha bisogno di persone che ci mettono la passione , il loro tempo che vale più di ogni altra cosa materiale e indipendentemente dai risultati in campo , la scuola calcio parrocchia Maria Regina di Squinzano ha vinto!

SPORT 13Anno I - N. 5 - Ottobre 2012

PICCOLI CAMPIOnI CRESCOnO/ SCUOLA CALCIO PARROCCHIA MADRE REGINA /

Gianluca Tarantino

Nella conferenza stampa di sabato 6 ottobre, presso la sala dell’ex Biblioteca Co-munale di Campi Salenti-na, è stata presentata la lo-

cale squadra di rugby “Svicat Consolini Rugby”, proprio alla vigilia del debutto nel campionato di serie C - girone 1.

Dopo la brillante ed entusiasmante cavalcata della scorsa stagione, conclu-sasi con la sconfitta nei play-off per la promozione in serie B, la squadra di rugby di Campi si presenta ai nastri di partenza del campionato 2012\2013 profondamente rinnovata e ancora più competitiva.

Le premesse per riuscire dove si è fallito nella scorsa stagione ci sono tut-te: è stata mantenuta l’intelaiatura della squadra dello scorso campionato, con alcuni importanti rinforzi, grazie all’ar-rivo di nuovi giocatori di sicuro valo-re ed affidamento. Il rinnovamento ha riguardato anche la dirigenza e lo staff tecnico, con l’avvento di una nuova proprietà, guidata dal Presidente Fabri-

RIPARTE IL RuGBY A CAMPIPRESENTATA LA SVICAT CONSOLINI CHE PARTECIPA AL CAMPIONATO DI SERIE C

Obiettivo dichiarato è la promozione nella serie cadetta. Camilli: “guardiamo oltre il calcio”

zio Camilli e con un nuovo allenatore di grande esperienza, Silvio Spampinato. Confermata, anche per questo nuovo campionato, la presenza del prof. Pio Grasso, anima della squadra, oltre che figura storica e punto di riferimento per tutto il movimento sportivo del paese di Campi, il quale promette “siamo pron-ti per far ritornare la gloriosa squadra come ai vecchi tempi”.

Obiettivo dichiarato per la nuova

stagione sportiva è la promozione in serie B, nonostante il tentativo dell’al-lenatore Silvio Spampinato di smorzare facili entusiasmi, che potrebbero decon-centrare la squadra: “sono curioso di ve-dere come sarà questo campionato, non conosco la realtà pugliese e salentina nello specifico”, afferma, ed aggiunge: “sono anche preoccupato, perché si par-la già di serie B, ma dobbiamo andare con i piedi di piombo: l’entusiasmo ser-

ve, ma attenzione al troppo”. Al termine della conferenza stampa, i ragazzi della Svicat Consolini Rugby hanno disputato una breve partita in Piazza Libertà, gio-cando scalzi: una simpatica trovata per iniziare in modo diverso e divertente la nuova stagione sportiva, con l’intento di attirare l’attenzione su questo antico e nobile sport, che così bene incarna i valori della lealtà sportiva, ma che non riesce a ritagliarsi, sui media e nel cuore degli sportivi, lo spazio che meritereb-be. Lo conferma il Presidente Fabrizio Camilli, che afferma: “Il calcio è su-perato. Fa cassa, tutti giocano a calcio e crescono con questa filosofia. Qui a Campi vogliamo dimostrare che pos-siamo fare la differenza, promuovere il rugby come sport alternativo, dove vin-cono i giocatori che non simulano, dove vince il rispetto per l’avversario”.

Compito della squadra del rugby Campi sarà, quindi, quello di far diven-tare il rugby uno sport di tutti. Obiettivo ambizioso, ma alla portata dei ragazzi della “Svicat Consolini Rugby”.

La nuova stagione è al via: Leoni del Salento tornate a ruggire!

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Buon Compleanno da Cin Cin, Singa, Peter e Puffetta

rIta MartIna 17/10/2012

Tantissimi auguri dalla tua Sabrina

IlarIa BraccIale 31/10/2012

“L’orgoglio di mamma e papà..”

alIce antolInI 19/10/2012

Tantissimi auguri da Nicola per il vostro anniversario di matrimonio

28/10/2012 annIversarIo dI MatrIMonIo

Giselda e Osvaldo Bello

Tantissimi auguri per il tuo 12esimo compleanno

da mamma, papà e da Silvia

sIMone de PascalIs 14/10/2012

Tantissimi auguri alla piccola Sara e alla sua mamma da zia Roberta

sara MaruccIa 18/10/2012e

MaMMa raffaella 28/10/2012

carlo Perrotta 29/10/2012

Auguri al nostro straordinario kaka’... ti auguriamo una vita piena di colori, gli stessi che fanno dell’ arcobaleno uno spettacolo che incanta!!! Ricordati che l’ arcobaleno si puo’ vedere da tanto lontano... BUON COMPLEANNO AMOREun bacio zio Carlo e zia Agnese

lIna contIno 10/10/2012

Buon compleanno nonna Lina! Matteo, Luca e Giorgia

Buon Compleanno dal gruppo selvaggio: Irene, Marco, Davide,

Simona, Laura, Gioia, Francesca, Paolo, Stefania, Federico e Lory

eManuela Monte 4/11/2012

clarIssa versIentI 03/11/ 2012

“Amore mio” tanti Auguri per i tuoi 18 anni, dalla tua Giulietta

Un mondo di auguri da mamma Rosaria e papà Gaetano, dalla tua sorellina Lucia, dai nonni Titina e Nino, Carmela e Antonio

stefanIa PuPIno 09/10/2012

Silvana ed Ermanno Roma

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FRARApreziosi

Vi aspettiamo nella nuova sede di Via Lecce, 1273018 SQUINZANO (Le)

Tel. e Fax 0832/784412e-mail: [email protected]