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ICCJ Enokizaka Bldg. 3F 1-12-12 Akasaka, Minato-ku, Tokyo 107-0052 • Tel +81-3-3560-1100 • Fax +81-3-3560-1105 • E-Mail: [email protected] / www.iccj.or.jp 1 Nota del Presidente Cari Soci, nello scorso mese di maggio abbiamo continuato a ricevere informazioni contrastanti sullo stato di salute dell’economia giapponese. Il PIL è cresciuto del 5% (su base annua) nel primo trimestre dell’anno (su base nominale, quindi non tenendo conto dell’attuale deflazione la crescita è del 1.3%, la più alta dell’ultimo decennio). Tale crescita viene per più di metà dalle esportazioni, mentre i consumi interni restano bassi e sostengono solo il 20% della suddetta crescita. Le dolenti note restano tuttavia il permanere della deflazione (-1.5% in aprile su base annua) e la lenta dinamica dei salari, il che non suggerisce di certo rosee prospettive per il consumo interno del prossimo trimestre. Abbastanza sorprendentemente, la disoccupazione ha fatto un piccolo balzo in avanti in aprile, crescendo dal 5% al 5.1% contro attese che la davano in arretramento. Il problema resta sempre la forte dipendenza dalle esportazioni che non garantisce in questo momento prospettive durature di crescita, vista anche l’attuale crisi europea, mentre il Giappone ha proprio bisogno di solide aspettative di crescita del PIL se vuole sperare di riportare inflazione ed il “regalo” che in genere l’aumento dei prezzi porta: la riduzione del deficit pubblico. Allo stesso tempo è interessante notare che il Giappone è arretrato di due posizioni, dal 23-esimo al 25- esimo posto, nella classifiche dei Paesi più aperti al commercio stilata dal World Economic Forum. Se è pur vero che in momenti di difficoltà economica, come sono stati i recenti mesi, le economie tendono a proteggersi di più, se consideriamo sia la propensione “esportatrice” delle aziende giapponesi che le varie voci che da più parti si levano per liberalizzare maggiormente l’accesso di beni, persone e servizi in Giappone, evidentemente non si è ancora intrapresa la strada giusta. Nelle altre classifiche del World Economic Forum, il Giappone risulta centoventunesimo nella facilità di accesso al mercato (come ben sanno le nostre aziende che cercano di introdurre prodotti agricoli), mentre risulta quarto per i servizi logistici (grazie anche all’incredibile sistema di domestic deliveries). I Paesi più aperti al commercio risultano essere, nell’ordine, Singapore, Hong Kong e la sorprendente Danimarca, terza. In tale situazione ancora “contrastata”, le aziende italiane si preparano al rush finale di metà anno per portare a casa risultati intermedi migliori rispetto al difficile 2009 e prima del rallentamento estivo. Nel panorama della business community italiana in Giappone, l’evento più significativo è stato il lancio di Vera@Italia, un portale commerciale che permette acquisti on-line di prodotti alimentari (e non solo) tutti rigorosamente italiani. In questo numero troverete un’intervista molto interessante ad Erica Borile, che ha assunto la responsabilità della Royal Tirrenian, società fondata dal nostro socio Elio Orsara per gestire operativamente Vera@Italia. Sono certo che vi unirete con me nel fare ad Elio e ad Erica i migliori auguri di successo in un campo come il virtual shopping che offre molte potenzialità in Giappone. In particolare auguro ad Erica, che in passato ha collaborato con la nostra Camera, di poter dimostrare tutto il suo valore, che noi alla ICCJ ben conosciamo, e di essere il volto nuovo e dinamico dell’Italia che vuole farsi apprezzare ed avere successo in Giappone. SOMMARIO 1 NOTA DEL PRESIDENTE di Francesco Formiconi 2 VERAITALIA.JP: OVVERO, SHOPPING ON-LINE TUTTO ITALIANO di Paolo Soldano 3 ECOITALIA A BIOFACH JAPAN 2010 4 LE BREVI DEL MESE . La “terza via” di Kan . Beni di lusso stranieri? On-line o duty free . Dal Giappone soldi ed escort per la caccia alle balene 5 EVENTI ICCJ NUOVI SOCI Francesco Formiconi Presidente della Camera di Commercio Italiana in Giappone Bollettino Mensile ICCJ BOLLETTINO MENSILE GIUGNO 2010

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Pubblicazione mensile della Camera di Commercio Italiana in Giappone

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ICCJ Enokizaka Bldg. 3F 1-12-12 Akasaka, Minato-ku, Tokyo 107-0052 • Tel +81-3-3560-1100 • Fax +81-3-3560-1105 • E-Mail: [email protected] / www.iccj.or.jp 1

Nota del PresidenteCari Soci,nello scorso mese di maggio abbiamo continuato a ricevere informazioni contrastanti sullo stato di salute dell’economia giapponese.Il PIL è cresciuto del 5% (su base annua) nel primo trimestre dell’anno (su base nominale, quindi non tenendo conto dell’attuale deflazione la crescita è del 1.3%, la più alta dell’ultimo decennio). Tale crescita viene per più di metà dalle esportazioni, mentre i consumi interni restano bassi e sostengono solo il 20% della suddetta crescita. Le dolenti note restano tuttavia il permanere della deflazione (-1.5% in aprile su base annua) e la lenta dinamica dei salari, il che non suggerisce di certo rosee prospettive per il consumo interno del prossimo t r i m e s t r e . A b b a s t a n z a sorprendentemente, la disoccupazione ha fatto un piccolo balzo in avanti in aprile, crescendo dal 5% al 5.1% contro attese che la davano in arretramento. Il problema resta sempre la forte dipendenza dalle esportazioni che non garantisce in questo momento prospettive durature di crescita, vista anche l’attuale crisi europea, mentre il Giappone ha proprio bisogno di solide aspettative di crescita del PIL se vuole sperare di riportare inflazione ed il “regalo” che in genere l’aumento dei prezzi porta: la riduzione del deficit pubblico.Allo stesso tempo è interessante notare che il Giappone è arretrato di due posizioni, dal 23-esimo al 25-esimo posto, nella classifiche dei Paesi più aperti al commercio stilata dal World Economic Forum. Se è pur vero che in momenti di difficoltà economica, come sono stati i recenti mesi, le economie tendono a proteggersi di più, se consideriamo sia la propensione “esportatrice” delle aziende giapponesi che le varie voci che da più parti si levano per liberalizzare maggiormente l’accesso di beni, persone e servizi in Giappone, evidentemente non si è ancora intrapresa la strada giusta.Nelle altre classifiche del World

Economic Forum, il Giappone risulta centoventunesimo nella facilità di accesso al mercato (come ben sanno le nostre aziende che cercano di introdurre prodotti agricoli), mentre risulta quarto per i servizi logistici (grazie anche all’incredibile sistema di domestic deliveries). I Paesi più aperti al c ommerc i o r i s u l t a no e s s e re , nell’ordine, Singapore, Hong Kong e la sorprendente Danimarca, terza.I n t a l e s i t u a z i o n e a n c o r a “contrastata”, le aziende italiane si preparano al rush finale di metà anno per portare a casa risultati intermedi migliori rispetto al difficile 2009 e prima del rallentamento estivo.Nel panorama della business community italiana in Giappone, l’evento più significativo è stato il lancio di Vera@Italia, un portale commerciale che permette acquisti on-line di prodotti alimentari (e non solo) tutti rigorosamente italiani. In questo numero troverete un’intervista molto interessante ad Erica Borile, che ha assunto la responsabilità della Royal Tirrenian, società fondata dal nostro socio El io Orsara per gest ire operativamente Vera@Italia. Sono certo che vi unirete con me nel fare ad Elio e ad Erica i migliori auguri di successo in un campo come il virtual shopping che offre molte potenzialità in Giappone. In particolare auguro ad Erica, che in passato ha collaborato con la nostra Camera, di poter dimostrare tutto il suo valore, che noi alla ICCJ ben conosciamo, e di essere il volto nuovo e dinamico dell’Italia che vuole farsi apprezzare ed avere successo in Giappone.

SOMMARIO

1NOTA DEL PRESIDENTEdi Francesco Formiconi

2VERAITALIA.JP: OVVERO, SHOPPING ON-LINE TUTTO ITALIANOdi Paolo Soldano

3ECOITALIA A BIOFACH JAPAN 2010

4LE BREVI DEL MESE. La “terza via” di Kan

. Beni di lusso stranieri? On-line o duty free

. Dal Giappone soldi ed escort per la caccia alle balene

5EVENTI ICCJNUOVI SOCI

Francesco FormiconiPresidente della Camera di CommercioItaliana in Giappone

Bollettino MensileICCJ BOLLETTINO MENSILE GIUGNO 2010

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ICCJ Enokizaka Bldg. 3F 1-12-12 Akasaka, Minato-ku, Tokyo 107-0052 • Tel +81-3-3560-1100 • Fax +81-3-3560-1105 • E-Mail: [email protected] / www.iccj.or.jp 2

VeraItalia.jp: ovvero, shopping on-line tutto italianoCon il motto “Portatevi a casa la vera Italia” il nuovo sito punta sui consumatori interessati a prodotti genuini del Bel Paese. Intervista a Erica Borile, presidente della Royal Tirrenian, la società che gestisce VeraItalia.

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A meno di un mese dalla presentazione in Ambasciata d’Italia a Tokyo (lo scorso 26 maggio), come vanno gli ordini?L’interesse è rivolto soprattutto ai prodotti freschi, e siamo soddisfatti perché abbiamo puntato proprio su questo. Per ora gli iscritti al sito sono poco più di un centinaio, ma abbiamo avuto molti feedback positivi e anche critiche costruttive, che ci permetteranno di migliorare di giorno in giorno.

In poche parole, cos’è VeraItalia?La possibilità di avere prodotti genuinamente italiani, legati al territorio e alla tradizione, direttamente a casa propria.

Quanti e che tipo di prodotti avete?Circa novanta, divisi in 15 categorie, non solo del settore alimentare (pasta, olio, conserve, formaggi freschi ecc.) ma anche del lifestyle italiano (vetri di Murano, gioielleria).

Come è nata l’idea?E’ nata sia dalla profonda insoddisfazione nei confronti delle modalità di selezione, importazione e distribuzione dei prodotti italiani sul mercato giapponese (nonché dalla loro qualità), sia dalla lungimiranza e dall’esperienza di Elio Orsara, ristoratore e imprenditore calabrese con una ventennale esperienza in Giappone, il quale ha creduto nel progetto e ha investito molte risorse, non solo economiche.

Quali sono le particolarità del sito e a quando la versione inglese?Grafica e design accattivanti, che rimandano allo stile italiano tanto famoso nel mondo, impreziositi da video, interviste ai produttori, ricette e informazioni legate a ogni prodotto. Contiamo di presentare la versione in inglese il prossimo autunno.

State pensando di ampliare la vostra gamma di prodotti?Sì, sia per quanto riguarda il settore lifestyle che per i prodotti agro-alimentari, con una linea biologica.

Quali sono le caratteristiche necessarie perché un prodotto possa entrare nel vostro carrello?Qualità e affidabilità, in primo luogo. Dobbiamo poi capire bene chi è l’azienda, come produce, che storia ha alle spalle.

Paolo Soldano

Erica Borile, presidente della Royal Tirrenian

Nella foto in basso, Elio Orsara riceve il il premio “Maestro di Tradizione” da

Antonio Scali, Assessore alla Provincia di Reggio Calabria.

Sullo sfondo, Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Giappone Vincenzo Petrone.

A destra, Hideki Ogino, specializzato in web marketing promotion.

Nel corso della presentazione ha sottolineato come, con l’accrescere dell’uso di internet e dei social media, i brand in se stessi abbiano perso terreno a discapito della “fama” che si crea intorno al sito tramite forum o passaparola di amici e conoscenti. Ogino ha poi

sottolineato come dal 2004 ad oggi gli ordini on-line siano raddoppiati e che le ricerche effettuate via internet con chiave “cibo

italiano” sono in media di 4,4 milioni al mese.

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EcoItalia a BioFach Japan 2010Qualità, sicurezza ed educazione all’ambiente sono ai massimi livelli in Giappone, non solo nel settore agro-alimentare: per questo motivo la domanda nei confronti di prodotti biologici - di cui la maggior parte d’importazione - è in forte crescita nel Paese.

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La Camera di Commercio Italiana in Giappone è il promotore del padiglione ECOITALIA presso BIOFACH Japan 2010, la più importante fiera del biologico del Sol Levante.

EcoItalia nasce dal desiderio e dall’esigenza di creare una piattaforma d’incontro tra espositori e visitatori: una vetrina curata nei minimi dettagli con un programma e spazi che prevedono una mostra fotografica, seminari e angoli di approfondimento sulle bio-politiche, l’alimentazione, le bio-architetture, l’eco-turismo ed il risparmio energetico Made in Italy.

Biofach è la più importante manifestazione specializzata nella creazione di rapporti commerciali nel settore del biologico in Giappone. Nel 2009 hanno partecipato 242 aziende provenienti da 18 Paesi, e ci sono stati 13.690 visitatori.

Per maggiori informazioni visita www.iccj.or.jp

I prodotti in esposizionea) Cibo povero, materiali grezzi: frutta, verdura, specialità gastronomiche, cibo

salutare, prodotti di qualità, carne, salumi, pesce, latte, prodotti di latteria, uova,

surgelati, pasticceria, creme.b) Bevande

c) Prodotti tessili naturalid) Prodotti per l’igiene personale: prodotti per la pelle, prodotti per il corpo, prodotti per il sole, cosmetica ayurvedica, prodotti per capelli, prodotti per uomo, bambino e

neonato, cosmetici, profumi.e) Articoli da regalo, accessori, prodotti da

bagno, prodotti farmaceutici.f) Media, servizi.

I visitatoriAgenti, manager e altre personalità

provenienti dai settori:Import

Vendita all’ingrossoVendita al dettaglio

Grandi magazzini e catene specializzateRistoranti, hotel e società di catering

Industrie alimentariAutorità governative.

Lo standSpazio di 9 mq dotato di pannello con il

nome dell’azienda, moquette, 3 faretti, presa elettrica, 3 ripiani espositivi,

bancone e sedia per reception, un tavolo rotondo con quattro sedie per incontri

B2B. Fino a 3 aziende per spazio espositivo.

PADIGLIONE ECOITALIABioFach Japan 2010

21-23 settembre 2010Tokyo Big Sight, East Hall 4

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Le brevi del mese

BENI DI LUSSO STRANIERI? ON-LINE O DUTY FREE

Le vendite di prodotti di lusso di brand stranieri sono in diminuzione, ma la realtà potrebbe essere meno peggio di quanto i dati ufficiali indicano. I l motivo sarebbe la tendenza sempre più evidente da parte dei giapponesi ad evitare le boutique in favore di punti vendita on-line e duty free shop all’estero, le vendite dei quali non sono inclusi nelle statistiche. Il cambiamento nelle preferenze all’acquisto è emerso da un sondaggio commissionato dal Nikkei - e condotto lo scorso maggio da Rakuten Research - tra 500 donne tra i venti e i sessant’anni che hanno effettuato un acquisto di beni di lusso di marchi stranieri negli ultimi tre anni. Il 75% delle intervistate ha detto di aver comprato beni di lusso negli ultimi 12 mesi. Il 32% degli acquisti è stato effettuato nei grandi magazzini, il 26% negli outlet, ancora il 26% nei duty free shop, il 24% on-line e solo il 13% nei punti vendita giapponesi dei brand.Lo yen forte ha rivitalizzato l’interesse dei consumatori giapponesi in viaggio all’estero. Nei duty free shop Lotte in Corea del Sud, il valore totale dei beni di marca acquistati dai giapponesi l’anno scorso è incrementato di più del 70%, nonostante il numero di turisti giapponesi sia aumentato solo del 28%. Secondo il sondaggio, i beni di lusso venduti nei duty free costano in media tra il 15 e il 40% in meno rispetto agli stessi prodotti delle boutique in Giappone. In aumento anche la popolarità degli outlet. Il sondaggio mette in luce che la domanda di beni di lusso rimane scarsa. Il 25% delle intervistate ha detto di aver intenzione di spendere di più in beni di lusso dopo la ripresa economica. Tra le ventenni, tale percentuale è stata del 42%.

LA “TERZA VIA” DI KAN

Il nuovo governo di Naoto Kan punterà su quella che lo stesso neo Primo Ministro chiama la “terza via” della crescita economica, sistema incentrato sulla spesa sociale, si legge sul quotidiano nazionale Yomiuri Shimbun. Secondo Kan, la “prima via” consisterebbe nel raggiungere la crescita economica implementando le misure fiscali, mentre la “seconda via” punterebbe sulle riforme normative. La “terza via” punta al miglioramento dei programmi di sicurezza sociale attraverso le entrate procurate dall’aumento delle tasse, migliorando l’aspettativa generale verso il futuro, incrementando i consumi e stimolando la crescita economica. La “prima via” si basa sull’accrescimento della domanda attraverso progetti di lavori pubblici (dalla costruzione di strade alle dighe) - metodo adottato per decenni dal Partito Liberal-Democratico. La “seconda via”, sostiene Kan, consiste nel seguire la linea politica basata sulle ri forme struttural i adottata da Ko izumi . D i scuss ion i r i guardo l’aumento della tassa sui consumi sono, a detta di molti, considerate inevitabili per assicurare maggiori risorse in settori del welfare come l’assistenza e il trattamento medico. Nello stesso tempo, è necessario rafforzare il settore privato in maniera tale che l’intera economia possa b e n e fi c i a r n e . S o t t o l i n e a n d o l’importanza della “terza via” durante una delle sue prime conferenze stampa da capo del governo, Kan ha dichiarato che “quando si parla di spesa fiscale, è consigliabile allocare risorse per aumentare l’occupazione e per creare domanda. Quella che chiamo terza via aiuterà il Paese a lasciarsi alle spalle la deflazione e assicurare una crescita economica”.

DAL GIAPPONE SOLDI ED ESCORT PER LA CACCIA ALLE BALENE

Secondo un’inchiesta condotta dal Sunday Times, il Giappone avrebbe corrotto diverse piccole nazioni con denaro contante e prostitute per ottenere il sostegno dei loro delegati a l l ’ I W C , l a C o m m i s s i o n e internazionale per la caccia alle balene, al fine di rompere la moratoria in atto contro la caccia di massa dei grossi cetacei. L’indagine, condotta da alcuni giornalisti del Times “infiltrati” tra i rappresentanti dei vari Paesi facenti parte dell’organismo internazionale, ha portato alla luce come i funzionari provenienti da ben sei Paesi hanno venduto il proprio voto per far cadere, così, la moratoria.Il Giappone ha subito negato di aver “comprato” voti dei membri dell’IWC. Tuttavia, il Times afferma di avere le prove, con tanto di filmato, di diversi delegati dell’IWC che hanno invece ammesso di aver votato per la riapertura della caccia alle balene “per la grande quantità di aiuti che sono arrivati dal Giappone“. Uno di questi funzionari ha persino ammesso che non era affatto sicuro se “il suo Paese a ve s s e ba l ene ne l l e s ue a cque territoriali“. Altri, addirittura, non hanno proprio alcun accesso al mare. Secondo il Times, questi delegati hanno poi ricevuto “in una busta il pagamento in contanti durante le riunioni dell’IWC da altri funzionari giapponesi che hanno pagato i loro viaggi e le loro fatture d’albergo“. Inoltre, – afferma sempre il Times - “sono state chiamate delle ragazze che hanno fatto compagnia” ai vari ministri delle pesca ed ai delegati di alcuni Paesi che, recentemente, hanno visitato il Giappone in vista della prossima riunione dell’IWC.

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ICCJ MEMBERSHIP DIRECTORY 2010 - IL PERCHE’ DEL RITARDO

Qualcuno di voi si sarà certo chiesto come mai la nuova edizione della Membership Directory non è ancora stata pubblicata. La risposta è molto semplice: in molti casi non abbiamo ancora ricevuto le informazioni aziendali necessarie al completamento dei profili delle aziende associate alla Camera.Nel caso non l’abbiate ancora fatto, siete dunque invitati a inoltrarci il materiale o a contattarci per maggiori informazioni.

APERITIVO DELLA CAMERA The Italian Way to Drink and Network

Venue: Bar del Sole / Roppongi Date: Thursday, June 17th 2010 Time: 7 - 9 p.m.

Eventi in calendario

June17th

SOCIO ORDINARIO

Company Name: NESTLE’ GROUP, SAN PELLEGRINORepresentative: Ms. Kyoko ShinonagaBusiness Activity: Food

Nuovi Soci ICCJ

LA CENA DELLA CAMERAA Mid Summer Dinner Under the Stars

Venue: Curtain Call (Roppongi Hills) Date: Friday, July 16nd 2010 Time: from 7 p.m.

July 16th