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Strade nuove pag. 1
STraDE NUOVE
Giornalino a cura dell’A.C. parrocchiale san Giuseppe artigiano
anno I - n. 7 - mensile novembre 2008
Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano diffusione interna
Materiali e collaborazioni si intendono forniti
a titolo gratuito
Messaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parroco
Carissimi,
iniziamo un nuovo anno liturgico con la prima Domenica di Avvento. Il tempo
di Avvento ha un duplice carattere: è preparazione alla solennità del Natale,
che commemora la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini; ed è anche
tempo in cui, mediante questo ricordo, l’animo dei fedeli deve orientarsi verso
l’attesa della seconda venuta del Cristo, alla fine dei tempi, accogliendo e
invocando la continua venuta del suo regno nell’oggi della Chiesa. Per questi
due motivi, il tempo di Avvento è tempo di fedele e gioiosa ripresa spirituale,
“nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù
Cristo”.
Auguri di buon anno liturgico nuovo e buon avvento e Natale!
Fraternamente!
don Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parroco
Una “ventata” di… Avvento
Eccoci di nuovo qui, un altro mese è passato, e ha portato via
con sé problemi, gioie, incontri, e quant’altro (chi più ne ha
più ne metta…).
Anche la nostra comunità dopo la solita “routine” si prepara a
vivere un momento forte: l’avvento!!
Sfruttiamo questo momento di preparazione al natale per
scrollarci di dosso le fatiche accumulate, le arrabbiature, le
incomprensioni, e facciamoci trasportare da questa nuova
“ventata” che ci permette di arrivare al Natale con più
serenità.
Natale, infatti, è tempo di buone azioni, cerchiamo di
riscoprire in questo periodo anche la bellezza dei piccoli gesti
d’amore, di regali, di attenzione a chi è meno fortunato.
Alcuni in parrocchia si stanno muovendo in questa direzione,
come i bambini del 4° anno, che con un semplice gesto
vogliono riscoprire il “valore del dono”.
Ecco, e con dei piccoli gesti concreti che possiamo avvicinarci
nel migliore dei modi a questo evento importante, in cui
possiamo prepararci ad accogliere Gesù.
Buon avvento a tutti!!
Gabriele Camillo
SOMMARIO:
MMMMessaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco EEEEditoriale ditoriale ditoriale ditoriale
pag.1pag.1pag.1pag.1 AAAAgorgorgorgorà
Azione cattolicaAzione cattolicaAzione cattolicaAzione cattolica Sovvenire Sovvenire Sovvenire Sovvenire pag.2pag.2pag.2pag.2 Il valore del donoIl valore del donoIl valore del donoIl valore del dono Arrivare al traguardoArrivare al traguardoArrivare al traguardoArrivare al traguardo PoesiaPoesiaPoesiaPoesia pag.3 pag.3 pag.3 pag.3 La colletta alimentare La colletta alimentare La colletta alimentare La colletta alimentare Marvin School Marvin School Marvin School Marvin School Pag.4Pag.4Pag.4Pag.4 Tutti in pista! Tutti in pista! Tutti in pista! Tutti in pista! Pag.5Pag.5Pag.5Pag.5 Immacolata concezioneImmacolata concezioneImmacolata concezioneImmacolata concezione Pag.6 Pag.6 Pag.6 Pag.6 Gir@ sul webGir@ sul webGir@ sul webGir@ sul web Pag.7Pag.7Pag.7Pag.7
Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo Sulla strada del vangelo pag.pag.pag.pag.8888
EditorialeEditorialeEditorialeEditoriale
Visita il sito: www.stradenuove.altervista.org
Strade nuove pag. 2
Dal 1984 ha sostituito la congrua
statale: prima era lo Stato che
assicurava loro uno “stipendio” in
base alle funzioni che svolgevano,
quindi non a tutti; oggi i sacerdoti si
affidano a noi fedeli per il loro
sostentamento, senza alcun
automatismo, ma con una libera
Offerta da riconfermare ogni anno o
più volte l'anno, una scelta di vita
importante per ogni cristiano,
chiamato anche per gli aspetti
economici alla corresponsabilità, nel
grande disegno della "Chiesa-
comunione” tracciato dal Concilio
Vaticano Il.
Perché donare I'Offerta se c'è
l'8xrnille?
Le Offerte per i sacerdoti e l’8xmille
sono nati insieme nel 1984 con
l'applicazione degli accordi di
revisione del Concordato. L’8xmille
oggi è uno strumento ben noto, che
non costa nulla in più ai fedeli. Le
Offerte invece sono un passo ulteriore
nella partecipazione alla missione
della Chiesa: comportano un piccolo
esborso in più ma indicano una scelta
di vita ecclesiale.
Pochi sanno che il clero diocesano, dal
nostro parroco a quello di una
comunità più piccola o lontana, è
affidato ai fedeli stessi.
Con un'Offerta, ogni cristiano può
accompagnarli nella missione.
La giornata del Sovvenire è dedicata
all’offerta per tutti i sacerdoti. E’ un
grazie a chi ha dedicato la sua vita al
Vangelo e al servizio del prossimo.
Le Offerte per i sacerdoti sono diverse
dalle questue domenicali: esse
contribuiscono ad assicurare il
necessario a tutti i preti diocesani in
Italia, dai giovani sacerdoti al primo
incarico, ai parroci d'esperienza, fino
ai circa 3000 preti ormai anziani o
malati, che dopo una vita spesa per
l’annuncio della Parola e per gli altri,
non possono più fare la loro parte;
raggiungono anche circa 600
missionari inviati nel Terzo mondo; le
questue, invece, servono per i bisogni
materiali della Chiesa come costruzione. Dovunque è annunciato il Vangelo, si
celebrano i sacramenti e si realizzano
progetti di carità, le Offerte
sostengono l'opera di ogni sacerdote
diocesano.
Sono il segno della fraternità verso i
presbiteri, amici lungo tutta la nostra
vita. Per il sostentamento si affidano
alla libera donazione dei fedeli, come
nelle comunità cristiane delle origini,
e non più alla congrua statale.
Doniamo la nostra Offerta e per chi
vuole, il dono può essere ripetuto
durante l'anno. Con i bollettini postali
all’uopo predisposti, o anche un
bonifico bancario, la carta di credito o
la donazione diretta all'lstituto
diocesano sostentamento clero.
Anche un piccolo importo dà il segno
della nostra vicinanza; ed è deducibile
dalla dichiarazione dei redditi fino ad
un massimo di 1.032,91 euro l’anno.
Le Offerte vanno all'lstituto centrale
sostentamento clero di Roma che le
ridistribuisce equamente tra i circa 38
mila preti diocesani. Assicura così una
remunerazione mensile dignitosa da
863 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato fino a
1.341 euro per un vescovo ai limiti
della pensione
L’Offerta è nata come strumento
fraterno tra le parrocchie per dare
alle comunità più piccole gli stessi
mezzi di quelle più popolose.
1,2,3,4,5,6…ciao a tutti!!!... Questo mese il gruppo ha iniziato a lavorare alla
grande, con l’aiuto dei nostri giovanissimi. Il giorno 13 novembre nella nostra
parrocchia si è svolta la “festa del ciao”… Festa che apre il cammino 2008/2009
dei gruppi A.C.R., fatta di conoscenza, giochi e divertimento! Anche noi nel
nostro piccolo abbiamo partecipato anche se non numerosissimi. L’ACR è
sempre stato un “neo” nella nostra comunità, ma spero che quest’anno le cose
cambino, e che il numero dei bambini dagli 8 ai 14 anni aumenti a dismisura
perché l’ACR è un modo bello e divertente per conoscere meglio Gesù…!!
Io mi auguro con tutto il cuore che questo avvenga, e mi rivolgo a tutti, genitori
e catechisti: non fate perdere ai vostri bambini e ragazzi questa bella
opportunità… ogni sabato alle 17:30.
Vi aspettiamo numerosi!!!
Marianna Palma
Strade nuove pag. 3
Carissime Catechiste,
noi ragazzi del 4° anno di iniziazione cristiana per
questo Santo Natale abbiamo pensato di imitare e
mettere in pratica l'idea e il gesto che il nostro
catechista ebbe verso di noi negli anni scorsi.
Vi chiederete di quale rivoluzionaria idea si tratta?
Il nostro catechista durante l'anno raccoglieva tutti i
pupazzetti e gadget che escono nelle confezioni di
patatine, sofficini, cioccolatini ecc. ecc....
Nella prima settimana di dicembre, egli veniva in
classe con un sacchetto che conteneva altre bustine
piene di pupazzetti e gadget raccolti e ci proponeva a
turno di estrarre, senza vedere una bustina, quello
che la sorte ci riservava, e noi apprezzavamo senza
alcuna pretesa il regalo estratto.
Naturalmente si trattava pupazzetti usati che in quel
momento acquistavano per noi un significato
particolare.
Noi ci siamo chiesti perchè il nostro catechista ebbe
questa idea?
Egli con questo gesto voleva insegnarci il valore del
dono, che donare qualcosa di nostro al prossimo ci
aiuta a migliorare e che tutto ciò che ci viene donato
bisogna apprezzarlo senza riserve.
Il gioco è semplice e pieno di significato per questo
noi vogliamo riproporvelo aspettandovi nella nostra
aula.
Dimenticavamo di dirvi che il gioco si può ripetere
anche il prossimo anno con i ragazzi del 3° anno, per
provare la sensazione di ….donare!
Ragazzi del 4° anno di iniziazione cristiana
Certamente le cose più belle della vita sono quelle che
facciamo da soli, con le nostre forze e con il nostro impegno!
E' proprio così, nessuno potrebbe dissentire!
Ma quanta fatica possa costare per arrivare al traguardo, non
è possibile prevedere.
La strada si dice, è tutta in salita, d'accordo, ma dovrebbe
essere la regola per tutti!
Ed invece la strada in salita è riservata solo a quelli che non
hanno un santo protettore, uno che conta, che può rendere la
strada meno ripida e quindi percorribile con poca o nessuna
fatica!
Ma la cosa che dà più fastidio e lascia perplessi, è il constatare
che tutti quelli che sono arrivati dove volevano con il
benestare di quelli che contano, hanno l'ardire, o meglio, la
faccia tosta, di affermare a gran voce che ce l'hanno fatta da
soli, con le proprie forze, con il proprio impegno, con i propri
meriti e si offendono se si fa capire che sono stati aiutati, anzi,
il più delle volte, preferiscono non ritornare sull'argomento
per non essere infastiditi ulteriormente!
Comportamenti simili sono scandalosi, ma non possiamo
perdere la speranza che domani le cose possano cambiare.
Non per niente siamo soliti dire: “Spes ultima dea”!
Isabella Silvana
Al Cimitero
Cullati dai cipressi
dall'odoroso e acre
olezzo, dormono
i nostri cari.
Non amano il frastuono
i nostri morti
perchè assorti
nell'eterna pace
e nel silenzio arcano
che custodisce i loro
resti umani.
Deponiamo un fiore
accendiamo un lume
innalziamo una prece!
Ricordiamo la loro vita
e il loro esempio
e sereni allontaniamoci
piano piano, senza lacrime
perchè un giorno lassù
tutti ci ritroveremo.
Silvana Isabella
Strade nuove pag. 4
La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro
popolo.
La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono
le persone ancora più povere, in uno scenario economico già
allarmante.
In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è
il condividere la propria spesa con il più povero, è come
"accendere un accendino nel buio". L'estraneità e la paura
sono sconfitte, può nascere un'amicizia che rilancia nella realtà
col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi
nella quotidiana fatica del vivere.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare nasce come un gesto di condivisione
dei bisogni a livello popolare: i volontari invitano le persone che stanno per fare la
spesa al supermercato ad acquistare alcuni generi alimentari di prima necessità per
offrirli a chi ne ha bisogno.
La Banca Tercas Teramo ha vinto la
prima edizione del Memorial Cosimo
"Mimì" Morfeo, riservato alla categoria
under 14 maschile, che si è disputato
presso il Palasport Borsellino e
Falcone in viale Castellana a San Severo.
In finale la squadra abruzzese ha
sconfitto un eccellente Corato al
termine di una gara tiratissima, che ha
messo in evidenza un'ottima qualità
tecnica di tutti i ragazzi scesi in campo.
Terzo posto per la Marvin School San
Severo artefice di una prova di notevole
spessore contro la Pallacanestro Bari
nella finalina.
Il Memorial Mimì Morfeo è stato
organizzato dalla Marvin School San
Severo ed in particolare dal dirigente
Mario Del Vicario e dal coach Vincenzo
Beccia. Il quadrangolare è stato dedicato
al coach ed istruttore Cosimo Morfeo,
recentemente scomparso, che, nel corso
della sua lunga avventura nel mondo
della pallacanestro, è stato "papà" di
tante generazioni di giovani ed insigne
maestro di vita e di pallacanestro.
Il torneo è stato voluto dalla famiglia
Morfeo e dal Vice Presidente del
Comitato Provinciale della F.I.P. di
Foggia, Michele Princigallo, designato
dalla Fip regionale commissario del
quadrangolare.
La manifestazione, che non ha rivestito
alcun carattere di lucro ed è stata con
ingresso libero, ha visto, come detto, la
vittoria della Tercas Teramo di coach Di
Paolo che in finale ha superato un mai
domo Basket Corato di coach Alex
Jordan 90 - 85. Terzo posto per una
brillante Marvin School San Severo
(Graziano, Adriani, Petruzzellis, Tonti,
Colangelo, Pistillo, Narciso, Cagnetta, De
Letteriis, Del Buono, D'Arenzo, Zimeo)
allenata dal tecnico Claudio Costanzucci
che ha battuto la Pallacanestro Bari di
coach Veneziani 74 - 69. Le due partite
di finale sono state davvero belle,
emozionanti, palpitanti e molto
equlibrate, seguite con grande interesse
dal pubblico presente sulle tribune del
palasport.
Ottimi arbitri del torneo sono
stati Marco Di Pietro, che ha diretto
tutte le gare, Lucio Palma e
Jacopo Ronga.
Ha chiuso la bella giornata di sport la
cerimonia di premiazione alla quale
hanno presenziato l'assessore allo sport
del comune di San Severo Michele
Monaco, i vertici della Marvin School
Del Vicario e Beccia, la famiglia Morfeo
al gran completo, il presidente
provinciale della Fip Pasquale
Dell'Aquila, il vice presidente Michele
Princigallo. Il premio di miglior giocatore
è andato a La Quintana del
Teramo, davvero bravo nelle due gare
disputate. "E' stata davvero una
bella giornata di pallacanestro giovanile
- hanno detto a fine partita
gli organizzatori Beccia, Del Vicario e
Princigallo - così come avrebbe
sicuramente desiderato il nostro Mimì,
ne siamo certi. Le quattro
squadre hanno dato vita ad un bel
torneo e la vittoria del Teramo è
senza dubbio meritata, ma siamo
contenti anche per i progressi per i
ragazzi della Marvin". Considerazioni
finali di entusiasmo e tanta
commozione anche dalla famiglia
Morfeo: "Ringraziamo gli organizzatori
ed in particolare Mario Del Vicario,
allievo preferito del nostro papà,
e di Michele Princigallo, che nel corso
degli anni gli è stato sempre
affettuosamente vicino. Per tutto
quanto fatto in oltre quaranta anni
di attività, papà meritava un
riconoscimento come questo, un torneo
che riproporremo ogni anno per
mantenere vivo fra i giovani il ricordo di
un educatore e di un istruttore
esemplare che tanto ha dato alla
pallacanestro giovanile di San Severo"
hanno detto i familiari.
Il Presidente
Pugliese Luciano
Strade nuove pag. 5
Finalmente, anche la nostra città si è munita di
una pista ciclabile.
Di questa non c'è da esserne orgogliosi, infatti la
pista dedicata alle biciclette è nata sotto una
cattiva stella.
L'idea è bella e condivisa da tutti ma la
progettazione ed il percorso sono assolutamente
censurabili ed indifendibili.
Da bambino giocavo con i miei coetanei con i
tappi di stagno, disegnavamo una pista con il
gesso sull'asfalto e poi , a turno con due dita si
spingeva il tappo per lanciarlo il più lontano
possibile, vinceva chi arrivava prima al traguardo
senza uscire fuori dal percorso.
La pista ciclabile realizzata a San Severo
assomiglia tanto a quella pista disegnata con il
gesso compreso tutte le insidie.
Ho percorso tutto il tragitto e vi posso assicurare
che è insidioso e pericoloso per tanti motivi di
cui alcuni sono:
1. i tratti disegnati sui marciapiedi, quelli larghi
,sono quasi sempre affollati di persone per
cui è facile andare in collisione con i pedoni
e danneggiarli anche se la velocità è molto
contenuta, ed è proprio la bassa velocità che
insidia l'equilibrio del mezzo.
2. I tratti disegnati su marciapiedi, quelli stretti,
Via Soccorso c'è il pericolo che chi esce fuori
da un esercizio commerciale o
dall'abitazione privata rischia di essere
travolto dai ciclisti.
3. I tratti disegnati davanti ad attività artigianali
sono sempre interrotti.
4. In alcuni punti dove la pista taglia la strada
(cosa che per sicurezza non dovrebbe mai
accadere), per passare da un lato ad un
altro,manca completamente la sicurezza per
l'attraversamento ed in condizioni di scarsa
visibilità o di velocità sostenuta delle auto
qualcuno ci potrebbe rimettere la vita.
5. La pista tra qualche mese resterà solo un
ricordo, il colore come per le strisce
pedonali, sbiadisce velocemente.
Considerata la precarietà e la promiscuità di
utilizzo tra pedoni e biciclette, e dato che di
solito chi va in bicicletta non ha un'assicurazione,
in caso di incidente tra questi di chi sarà la
responsabilità? Chi sarà chiamato a pagare per
legge?
La pista ciclabile a San Severo è una bella idea,
realizzata male!
Probabilmente i palesi “errori” sono figli della
fretta di collaudare l'opera e incamerare i soldi
.
dei finanziamenti!
Una bella e utile idea è quella della bicicletta
pubblica, un servizio gratuito che io apprezzo
molto ma che è eccessivamente esposto alla
mercè dei vandali.
Sono seriamente risentito nei confronti dei
“vandali nostrani” che non sanno cosa è il
rispetto per i beni comuni e che probabilmente
non hanno nessuno che glielo insegna.
Sarebbe opportuno che si pensasse ad un
sistema di controllo, altrimenti le “nostre”
biciclette non arriveranno a Natale.
Spero che qualcuno di questi vandali possa
pagare per i danni che provoca con una
punizione esemplare che sia da monito per tutti.
Ciro del Buono
Vignetta a cura di
Mario Favilla, a cui
va tutto il nostro
ringraziamento per
la collaborazione al
giornalino
“Dormivo e sognavo che la vita era gioia; mi svegliai e vidi che la vita era servizio.
Volli servire e vidi che servire era gioia.”
R. Tagore
Strade nuove pag. 6
Non memoria di un Santo, ricorre in questo giorno: ma la
solennità più alta e più preziosa di Colei che dei Santi è
chiamata Regina.
L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel
1854, dal Papa Pio IX. Ma la storia della devozione per Maria
Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di
millenni, la proclamazione del dogma che come sempre non
ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato
una lunghissima tradizione.
Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di
Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra
del peccato originale. L'avevano chiamata: " Intemerata,
incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli,
giglio purissimo, germe non- avvelenato, nube più splendida
del sole, immacolata ".
In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una
forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che
restava la più sublime delle creature, ma per mantenere
salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù
del sacrificio di Gesù.
Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata
concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale,
comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno
della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire
universale. L'eccezione, in questo caso, non confermava la
regola, ma la distruggeva. Il francescano Giovanni Duns,
detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il "
Dottor Sottile ", riuscì a superare questo scoglio dottrinale
con una sottile ma convincente distinzione. Anche la
Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una
Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu
preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del
suo figlio divino. Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu
fatto.
Giovanni Duns Scoto morì sui primi del '300. Dopo di lui, la
.
dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi, e la sua
devozione si diffuse sempre di più. Dal 1476, la festa della
Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario
romano.
Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi
della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto
Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce
arguta e commossa diceva ai Senesi: " Or mi di’ : che diremo
noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito
Santo, essendo nata senza alcun peccato, e così sempre
mantenendosi netta e pura, servendo sempre a Dio? ".
Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la
quale diffuse poi una " medaglia miracolosa " con
l'immagine dell'Immacolata, cioè della " concepita senza
peccato ". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e
molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma
che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la " donna vestita
di sole " esente dal peccato originale, tutta pura, cioè
Immacolata.
Fu un atto di grande fede e di estremo coraggio, che suscitò
gioia tra i fedeli della Madonna, e indignazione tra i nemici
del Cristianesimo, perché il dogma dell'Immacolata era una
diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti.
Ma quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero
una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato
la Vergine " tutta bella ", " piena di grazia " e priva di ogni
macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un
ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore
dell'Immacolata piovvero sull'umanità.
E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata
diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna
quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto
di Maria, " sine labe originali concepta ", cioè concepita
senza macchia di peccato, e, perciò, Immacolata.
Inno alla Vergine (Dante, Paradiso XXXIII)
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore,
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua distanza vuol volare sanz' ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in cretura è di bontate.
Strade nuove pag. 7
Carissima redazione,
in aereo ho letto “Strade Nuove”. Mi complimento!
Uno strumento semplice ed incisivo come può essere il vostro giornalino, contribuisce
ad accorciare distanze e a costruire “Strade nuove” che ci conducono a Colui che è
l’unica e vera via (cfr. Gv 14,6).
Bravi e buon lavoro.
don Francesco
don Andrea
e la famiglia Caritas
Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i
capelli e radere la barba.
Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano
ad avere una buona conversazione.
Parlano di tante cose e di vari argomenti.
Quando alla fine toccano l'argomento Dio, il
barbiere dice:
Io non credo che Dio esista.
Perchè dice questo? chiede il cliente.
Beh, basta uscire per strada per rendersi conto
che Dio non esiste.
Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante
persone malate?
Ci sarebbero bambini abbandonati?
Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza
nè dolore.
Io non posso immaginare che un Dio amorevole
permetta tutte queste cose.
Il cliente pensa per un momento, ma non replica
perchè non vuole iniziare una discussione.
Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia
il negozio.
Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere,
vede un uomo in strada con dei capelli lunghi,
annodati e sporchi e con la barba sfatta.
Sembrava sporco e trasandato. Il cliente torna
indietro ed entra di nuovo nel negozio del
barbiere e gli dice:
La sa una cosa? I barbieri non esistono.
Come può dire ciò? chiede il barbiere sorpreso.
Io sono qui e sono un barbiere. Ed ho appena
lavorato su di lei!
No! esclama il cliente. I barbieri non esistono
perchè se esistessero non ci sarebbero persone
con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come
quell'uomo là fuori.
Ma i barbieri ESISTONO! Questo è ciò che
succede quando la gente non viene da me.
Esattamente! afferma il cliente. Questo è proprio
il punto! Anche Dio ESISTE!
Questo è ciò che succede quando la gente non va
da Lui e cerca il Suo aiuto.
Questo è il motivo per cui c'è tanto dolore e
sofferenza nel mondo.
Vuoi mandare un messaggio al nostro giornalino, oppure ti inviano una bella storia o
qualcosa che ritieni interessante sulla tua e-mail?... girala a [email protected],
saremo lieti di pubblicarla.
La redazione
Strade nuove pag. 8
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
(Lc 1,26-38)
ANCHE MARIA CAMMINA CON NOI VERSO SUO FIGLIO, GESU’.
Il brano che ho pensato di proporre per la riflessione, è quello
dell’ “annunciazione”, dato che tra qualche giorno
celebreremo questo grande mistero dell’ Amore di Dio.
Spesso rischiamo di considerare la vergine Maria in maniera
troppo ampollosa, distante, irrangiungibile…ma una Madre di
Dio così, ci serve veramente a poco.
In queste poche righe cercheremo di tracciare un tratto
quanto più fedele a quella che è la figura di Maria che
troviamo nel vangelo, libera da tutte le incrostazioni che la
storia ha prodotto.
Innanzitutto l’evangelista dà delle coordinate geografiche e
anagrafiche che ci aiutano a capire il contesto dove Dio sceglie
di prendere dimora; “una città della Galilea…Nazareth”. La
Galilea, e in particolare quella città, era considerata il covo dei
ribelli al potere dell’impero romano, il quartier generale di
quelli che possiamo definire come gli attuali terroristi; una
zona emarginata,considerati dai giudei dei cafoni, insomma
proprio un bell’ambiente! Luca, descrivendo Giuseppe dice
che è un uomo della casa di Davide: se noi andassimo a
leggere il capitolo 1 del vangelo di Matteo troveremmo la
“genealogia di Gesù”..quindi la discendenza di Davide…Non si
può non notare, con un po’ di conoscenza storica e biblica che
tra questi personaggi ci sono prostitute, assassini, ingannatori;
una discendenza, dunque, poco raccomandabile, ed
effettivamente poco stimata dal popolo. Ecco dove nasce
Gesù, in che contesto Maria viveva, e non pensiamola sotto
una campana di vetro: Maria era ebrea, meglio della Galilea, e
ragionava, viveva come tutte le donne del suo tempo.
Le viene fatto un annuncio che cambierà la sua vita, la vita del
mondo intero: un angelo, anzi, un arcangelo (abbiamo
scomodato i piani molto alti!!) le promette la nascita di un
.
figlio per opera dello Spirito Santo; nel descrivere questo figlio,
Gabriele dà tutta una serie di appellativi, (sarà grande,
chiamato figlio dell’altissimo…).
Immaginate Maria, quando giorno per giorno vedeva il suo
Figlio deriso, umiliato, pensate Maria sotto la croce… pensate
alla sua mente che ritorna al giorno dell’Annunciazione. Io
avrei urlato: “mi hai preso in giro!! Mi hai promesso la
grandezza…bè…dove sta???” Io avrei urlato: “mi hai preso in
giro!! Mi hai promesso la grandezza…bè…dove sta???”
Maria ha dovuto fare, anche lei, un cammino di fede; anche lei
si è dovuta convertire, anche se senza peccato, da un idea di
Dio che le era stata trasmessa; il Signore degli Eserciti, colui il
quale sconfigge i nemici, il Dio distante che si deve temere,
onorare, servire…ora invece si troverà a confrontarsi con un
Dio fragile, che necessità di cure, che vivrà nella povertà;
dovrà abituarsi all’idea di un Dio che rispetta la libertà degli
uomini; che ama tutti, persino gli impuri.
Anche lei si è sforzata di capire, “si domandava che senso
avesse tale saluto” di comprendere il progetto di di Dio su di
lei, giorno dopo giorno…questo è lo stesso cammino che il
Signore ci chiama a compiere, sull’esempio di Maria. Nella vita
di fede dobbiamo abituarci a non avere risposte chiare ed
immediate, dobbiamo rispolverare il gusto del cammino, fatto
spesso di imprevisti, di cose non chiare, di risposte da ricercare
nel tempo.
Buon cammino a tutti
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