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in OLO STUDENTI #08 AGOSTO 2018 ANNO DI BRILLANTI REALIZZAZIONI NELLA NUOVA ERA DI KOSEN RUFU MONDIALE

08 2018 SIV - ilvolocontinuo.it · ovunque voi siate, abbiamo pensato di proporvi uno ... «Per il semplice fatto di essere membri della Soka Gakkai venivano trattati da reietti

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in OLOSTUDENTI

#08 AGOSTO2018

ANNO DI BRILLANTI REALIZZAZIONINELLA NUOVA ERA DI KOSEN RUFU MONDIALE

1 SPECIALE CORSO STUDENTI EUROPEO 2018

SPECIALE CORSO STUDENTI EUROPEO 2018

Carissime amiche e carissimi amici del Gruppo Studenti in Italia!

In questo caldo mese di agosto, con la speranza che vi stiate sfidando nel creare meravigliosi legami d’amicizia ovunque voi siate, abbiamo pensato di proporvi uno speciale che possa essere un compagno di viaggio per tutto ciò che state affrontando nelle vostre vite e nelle attività. A luglio, come avete potuto vedere dai report giornalieri pubblicati sul Volo Continuo, si è tenuto il Corso Europeo Studenti a Francoforte. E così, sulla scia dell’irrefrenabile entusiasmo creatosi a inizio luglio, desideriamo condividere con voi alcuni dei contenuti emersi durante il corso.

Con il profondo e sincero desiderio che siano un trampolino di lancio verso una felicità e vittoria sempre più grandi nelle vostre vite vi abbracciamo forte, con un cuore che trabocca di fiducia, affetto e gratitudine per ognuno di voi! Rideterminiamo ogni giorno, insieme al nostro amato maestro, di cambiare la società, il mondo intero a partire dal luogo in cui ci troviamo ora, al ritmo di One Europe with Sensei!

Uno speciale ringraziamento a Chiara Pantaleo e Giulia Mattera per le traduzioni.

Chiara De PaoliAndrea Ciccorelli

Sole BecagliFederico Bobbio

Viola LastrettiCristina Ropa

IKEDA PEACE CENTER5-6-7-8 LUGLIO, FRANCOFORTE.

I responsabili nazionali del Gruppo Studenti Italiano

2 LA MISSIONE DEL GRUPPO STUDENTI

LA MISSIONE DEL GRUPPO STUDENTI

Una bella carrellata di guide di sensei indirizzate agli studenti Soka non poteva mancare al corso europeo!

Fiona Stephen, responsabile nazionale delle studen-tesse in Germania e Mike Turner-Lee, responsabile nazionale degli studenti nel Regno Unito, hanno condiviso con noi parte delle loro lotte in un potente incoraggiamento sulla missione del Gruppo Studenti. Dalle parole di sensei emergono fiducia e speranza, e proprio queste hanno permesso ai nostri amici di perseverare nella pratica uniti al maestro e di rea-lizzare grandi traguardi come esseri umani e come studenti. Fiona ci ha raccontato la storia e la missione di questo prezioso Gruppo tanto caro al Presidente Toda e al Presidente Ikeda.

“Tutto ebbe inizio 61 anni fa, a giugno del 1957, in occasione di un evento speciale che si tenne presso la città di Yubari, nell’isola giapponese dello Hokkaido. Quell’anno dei membri della Soka Gakkai che lavoravano in una miniera di carbone a Yubari, erano chiamati a votare per delle elezioni politiche; decisero di votare contro il candidato presentato dal sindacato dei mina-tori per votare invece un candidato appoggiato dalla Soka Gakkai. Il fatto che essi non sostennero i loro superiori portò al sorgere di una grande ostilità nei confronti della Soka Gakkai. I membri furono accusati di disonestà e di voler distruggere volontariamente il sindacato dei minatori. E tutto questo accadde

nonostante essi avrebbero dovuto avere il diritto di scegliere chi votare. In seguito, il sindacato pretese che i membri abiurassero la loro fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin e li minacciò che avrebbero perso il loro posto di lavoro se non l’avessero fatto. Essi quindi vennero ingiustamente privati dei propri diritti e della libertà religiosa. Furono trattati come dei lebbrosi. Nel libro dedicato al Gruppo Studenti, Sensei descrive come questi membri vennero perseguitati, dicendo: «Per il semplice fatto di essere membri della Soka Gakkai venivano trattati da reietti. Le mogli e addirittura i figli erano ostracizzati. Sui pali della luce, fuori dalle loro case venivano appesi poster diffama-tori e le radio trasmettevano attacchi e critiche alla Soka Gakkai e i suoi membri.» Quindi il Sindacato dei Minatori intraprese un vero e proprio attacco pubbli-co contro la Soka Gakkai, cosa che in realtà non era assolutamente compresa tra i compiti del Sindacato. La loro vera missione sarebbe dovuta essere quella di assicurare il benessere dei loro lavoratori, ma in questo modo stavano facendo l’esatto contrario. A quel tempo, il Presidente Ikeda si recava in Hokkaido per incoraggiare i membri e per combattere e pro-testare con loro contro le ingiustizie subìte. La sua missione era quella di proteggere i membri e di vincere in unità con loro. In quello stesso periodo, mentre stavano avvenendo questi eventi turbolenti nella città di Yubari, il 30 giugno del 1957 Toda organizzò una riunione per i membri che stavano studiando a Tokyo. Durante questa riunione tenutasi 61 anni fa, Josei Toda

Incoraggiamenti tratti dagli interventi diFiona Stephen

responsabile nazionale delle studentesse in Germania

Mike Turner-Lee responsabile nazionale

degli studenti nel Regno Unito

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fondò il Gruppo Studenti che è cresciuto fino a diventare oggi una rete globale di studenti determinati ad assumere la guida del movimento di kosen-rufu. Mentre stava rientrando dallo Hokkaido, Sensei fu imprigionato per le sue convin-zioni. Quindi il Gruppo Studenti si creò mentre nella società regnava uno stato di completa ingiustizia, di trattamenti inumani, di ostilità e rabbia. In realtà è una condizione che possiamo vedere anche oggi in molte parti del mondo. In queste condizioni, Toda desiderava affermare e rendere chiaro che la mis-sione del Gruppo studenti è quella di rompere in modo durevole questo tipo di struttura e di prendere una posizione contro le ingiustizie della società. Il fatto che il giorno della fondazione del gruppo studenti fu il 30 giugno del 1957 non fu assolutamente una coincidenza, anzi, fu una vera e propria dichiarazione, una scelta mirata per dare vita al gruppo e per incoraggiare gli studenti. Il suo più grande desiderio era che i membri del gruppo studenti potessero crescere fino a diventare leader appassionati e saggi, in grado di cambiare la società e di lottare in prima linea per il bene dell’umanità. Il gruppo studenti fu l’ultimo gruppo fondato dal Presidente Toda prima della sua morte; quindi la sua missione rimarrà per sempre e in maniera indelebile anche la missione degli studenti. Il presidente Toda riponeva grandissime speranze nel futuro del gruppo studenti. La sua era una visione per cui questo gruppo sarebbe diventato il punto di partenza di una rivoluzione della leadership del mondo, da una basata sull’avidità, la rabbia e la stupidità, a una leadership basata sulla saggezza, sul coraggio e sulla compassione. Abbiamo davvero una grande missione! In altre parole potremmo dire che ciò significa che dovremmo utilizzare con saggezza le nostre abilità intellettuali e il nostro pri-vilegio di poter frequentare l’università,

per poter così diventare degli individui a disposizione delle persone comuni e attivi nella nostra società con lo scopo di creare valore. Inoltre, non dovremmo temere di alzarci in piedi e difendere le nostre convinzioni, e dovremmo essere pronti ad affrontare molte sfide e ad impegnarci per la nostra felicità e per quella dei nostri amici e di chi coloro che ci circondano all’interno delle università”.

Ci hanno inoltre incoraggiati su alcuni passi dedicati agli studenti della Nuova Rivoluzione Umana.«Shin’ichi accennò al fatto che gli ide-ali studenteschi stavano degenerando nell’egoismo e nella vuota ricerca del piacere fine a se stesso. Gli studenti sta-vano perdendo il loro senso di missione e il desiderio di lavorare per la felicità degli esseri umani. Ma gli studenti della Soka Gakkai, basandosi sulla filosofia umanistica del Daishonin, avrebbero potuto invertire questa tendenza. (…) Aveva inoltre scritto: “Siate fiduciosi che tutti i vostri sforzi quotidiani, se basati sulla coscienza della vostra missione, su una forte pratica e sull’assegnare la massima priorità ai vostri studi, daran-no un importante contributo a kosen rufu”» (NRU vol 6, cap. “Giovani aquile”, pag. 198).

E quando ci sentiamo sconfitti? E quando abbiamo paura del futuro? E se abbiamo tante preoccupazioni da affrontare? Fiona e Mike ci hanno incoraggiato a pensare che qualunque cosa ci affligga in un determinato momento, noi siamo sempre Bodhisattva della Terra, e propa-gando il Buddismo possiamo diventare felici insieme agli altri. Nell’istante in cui vinciamo parlando di Buddismo ai nostri amici sperimentiamo una gioia illimitata. Il Presidente Ikeda ci incoraggia a invertire la tendenza degli studenti di chiudersi nella rassegnazione o nell’e-goismo sfrenato, diventando dei soli

LA MISSIONE DEL GRUPPO STUDENTI

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che illuminano il loro ambiente. Sensei è sempre con noi. «Il Buddismo afferma che “L’assemblea sul Picco dell’Aquila non si è ancora sciolta”. In altre parole il principio mistico dice che anche se su un certo livello noi possiamo separarci, in realtà saremo sempre insieme» (NRU, vol 16, cap Università Soka).

La missione di noi studenti Soka è inseparabile dal cuore di sensei. Ricercando direttamente le sue guide per approfondire questo legame nella vita, realizziamo vite piene di gioia, senza mai arrenderci di fronte alle difficoltà!

LA MISSIONE DEL GRUPPO STUDENTI

5 SESSIONE DI DOMANDA E RISPOSTA

SESSIONE DI DOMANDA E RISPOSTA

Domanda: Ho stabilito un obiettivo concreto fissando una data. Dopo un anno non ho ancora realizzato. Dovrei ancora recitare per questo obiettivo?Risponde Sanda MacWilliam, Vice respon-sabile donne europea:

“Toda disse che non dobbiamo mai scoraggiarci. Anche se non vediamo i risultati o le cose non sembrano andare come pianificato dobbiamo continuare a determinare giorno dopo giorno con perseveranza e ottimismo. Questo è il modo di creare speranza genuina e realizzare. Nichiren insegna che i desideri terreni sono illuminazione e che il potere di Nam-myoho-renge-kyo è positivo e creativo. E’ energia che arriva dai nostri desideri per creare felicità e valore per tutti. Per questo i miei desideri terreni sono illuminazione. Ho iniziato a praticare quando avevo 18 anni e abi-tavamo con i miei genitori in Canada. Tutto il resto della mia famiglia era in Scozia. Mio nonno durante la prima guerra mondiale aveva perso la mobilità di un braccio e la vista in un occhio. Era un’insegnante d’inglese, il suo scrittore preferito era Sheakspeare e gli piaceva camminare. La vista nell’altro occhio peggiorò. Disse a mia mamma che voleva morire quindi iniziai a recitare affinché che mio nonno potesse realizzare questo desiderio. Noi però recitiamo per creare non per distruggere. Cambiai quindi il modo di praticare in modo che qualcosa di grandioso suc-cedesse. Attraverso mia mamma scoprii che il nonno

15 anni prima era andato da un oculista che gli disse che c’era un’operazione che poteva fare ma che era molto rischiosa. Continuavo a recitare daimoku e nel frattempo mio nonno, dopo due settimane, decise di essere operato. Determinai che quando avrebbe finito l’operazione si sarebbe sentito ancora più giovane. Fu così. Per me è molto importante questa lezione che ho avuto. Ho imparato a recitare per trasformare quello che c’era nel mio cuore. Il mio vero desiderio è emerso per la mia felicità e quella della mia famiglia. Il mio Daimoku si è trasformato. Il desiderio cambia perché ha acquisito la saggezza di capire se quella cosa crea valore. Posso recitare per qualsiasi cosa. Innanzitutto recito Daimoku per cambiare quello che c’è nel mio cuore. Se questo desiderio è ancora nel tuo cuore allora continua a recitare. Questo ci permette di compiere la nostra rivoluzione umana”.

Domanda: In quanto membri del gruppo giovani, come possiamo assumere la guida di kosen-rufu nelle zone in cui viviamo quando le nostre idee vengono rifiutate dai membri pionieri della nostra zona che praticano da molto tempo e la cui opinione ha molto peso nella zona?Risponde Mieke Iwami, vice responsabile donne europea:

Quando ero una giovane donna soffrivo tanto di questa situazione. Vorrei dire una cosa che mi aiutò

Estratti della sessione “Domanda e Risposta” svolta

durante la visita a Villa SachsenSanda MacWilliam

Vice responsabile donne europeaMieke Iwami

vice responsabile donne europea

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molto. La cosa più importante nelle situazioni difficili, nelle relazioni difficili tra membri, è trasformare quelle situazioni in una crescita per tutti. I pionieri dei miei tempi hanno dedicato tutta la loro vita a kosen-rufu. Sono stati cresciuti in un modo specifico e ci credevano davvero che quello era il modo giusto. Spesso la gioventù ha idee diverse su come realizzare kosen-rufu. Quindi penso che non solo nel buddismo ma in tutta la società avvenga un impatto tra generazioni che cozzano. Come la usiamo questa cosa? Sensei sottolinea sempre il fatto di rispettare tutti, di rispettare i membri adulti perché loro hanno lottato sincera-mente insieme a lui per aprire la strada di kosen-rufu dove viviamo. Sensei disse che senza i loro sforzi noi non saremmo qui oggi. Rispettare la dignità della vita nel Buddismo è essenziale. Dobbiamo sviluppare la forte convinzione che noi e gli altri siamo Budda. Questa convinzione si rafforza quando abbiamo il desiderio sincero di incoraggiare. Dobbiamo cambiare noi per primi e aprirci alle persone con questi sentimenti di rispetto. In questo modo possiamo avere un dialogo sincero e conquistare la fiducia delle persone. I giovani hanno purezza ed energia. Occorre mettere insieme l’esperienza degli adulti e l’energia dei giovani. Ogni persona è preziosa. Le persone che ci causano sofferenza sono buoni amici perché ci fanno vedere cosa possiamo cambiare di noi. Quando kosen-rufu avanza le funzioni dell’oscurità fondamentale cercano di ostacolare la crescita creando divisione. Questa divisione blocca il flusso. Nel Gosho Diversi corpi stessa mente troviamo: “Perfino una sola persona, se ha scopi contrastanti, finirà sicuramente per fallire. Ma cento o mille persone possono senza dubbio realizzare il loro scopo se hanno un’unica mente” (RSND, I, 550). Quindi ci sono due principi importanti: uno è l’itai doshin e l’altro è la non dualità di maestro e discepolo. Quando noi abbiamo problemi con altri membri è importante che ricerchiamo lo spirito di sensei per-ché possiamo davvero imparare da lui, da tutti i suoi scritti. Ogni persona che sta facendo la sua rivoluzione umana ha una missione come Bodhisattva della Terra. Dobbiamo quindi creare dinamiche differenti. Quando il nostro atteggiamento è “non sopporto quella persona”, non cambiamo noi per primi. Questa è l’essenza della disunità. Noi siamo in grado di creare una rete di pace quando crediamo nelle persone. A volte pensiamo che quella persona stia bloccando il flusso di kosen-rufu. Le persone che ci hanno fatto soffrire di più sono quelle che ci aiu-tano di più a fare la nostra rivoluzione umana. Nichiren parla dello specchio. Se vuoi che l’immagine si inchini, tu per prima ti devi inchinare. Decidere che da oggi inizieremo con una nuova fresca partenza, partendo da noi stessi.Vorrei raccontarvi una mia esperienza. Avevo una relazione molto difficile con una mia responsabile. Veniva a tutte quante le riunioni in cui c’ero anch’io e mi guardava sempre male. Mi spaventava tantissimo. Una sera mentre recitavamo Gongyo insieme decisi di cambiare e determinai “Io chiederò profondamente scusa alla sua vita. Qualsiasi cosa abbia fatto”. Finito Gongyo lei mi abbracciò. Le dissi sinceramente come mi sentivo. Lei si commosse e mi disse che aveva quell’espressione perché si sentiva molto responsabile per me, io ero così giovane nella fede e pensava che guardandomi seriamente mi avrebbe sostenuta. Ero così toccata dal fatto che piangesse. Adesso siamo amiche per la pelle e quando ha dei problemi mi chiama e dialoghiamo. Vi incoraggio a far si che la disunità non si metta fra di voi e nessun altro.

SESSIONE DI DOMANDA E RISPOSTA

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LEZIONE SUL GOSHO

ADOTTARE

L’INSEGNAMENTO CORRETTO PER LA

PACE NEL PAESE

I responsabili del Comitato Europeo Giovani hanno aperto la lezione approfondendo il motivo per cui dovremmo leggere il Gosho. “In primo luogo per entrare in contatto con il coraggio e la compassione di Nichi-ren Daishonin e poiché lui scriveva queste lettere per incoraggiare i suoi discepoli che stavano affrontando delle difficoltà, dovremmo non solo leggere il Gosho ma mettere in pratica nella nostra vita gli in-segnamenti in esso contenuti” ha spiegato Kiyoshi Ozawa, responsabile del Comitato Europeo Giovani “Inoltre dovremmo leggerlo come se fosse indirizzato personalmente a ognuno di noi. In questo senso noi leggia-mo il Gosho per migliorare le nostre vite e per progredire”.

Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’in-tervento di Kiyoshi Osawa e da Lio Collias, membro del Comitato Europeo Giovani. CONTESTO DEL GOSHO - A CURA DI KIYOSHI OZAWA“Il trattato fu composto nel 1260 quando Nichiren Daishonin aveva 39 anni. Era un periodo molto difficile durante il quale molte persone stavano soffrendo. Nichiren stava cercando una risposta riguardo a quale potesse essere la causa dei disastri e dell’infelicità dell’epoca e studiò con profonda dedizione per riu-scire a trovarla.

Questo Gosho rappresenta una rimostranza ovvero un’obiezione, un avvertimento, nei confronti del reale detentore del potere di quel periodo, Hojo Tokiyori. Una rimostranza può essere intesa come un attacco poiché si avvisa che una determinata cosa è sbagliata a che necessita di essere corretta. Per questo iniziò la persecuzione nei confronti di Nichiren. Nonostante fosse consapevole che ciò sarebbe accaduto non si fermò e presentò la lettera. Questo è il coraggio che deriva dalla compassione. Volendo approfondire ulteriormente il suo background, questo Gosho è una rimostranza scritta sotto forma dialogica, composto come se fosse una sceneggiatura. È un dialogo tra un padrone di casa, che rappresenta Nichiren stesso, e il suo ospite, che raffigura Hojo Tokiyori.• L’ospite si sta lamentando della miseria [che dilaga nel paese] e il padrone di casa gli spiega i mo-tivi [che l’hanno causata]. È un dialogo composto da 10 domande e 9 risposte. A una domanda non viene data risposta poiché l’ospite smette di lamentarsi e determina di impegnarsi al fianco di Nichiren Daishonin per cambiare la società. Il padrone di casa identifica il male principale che causa tutta quella miseria. La causa dell’infelicità è costituita dall’offesa alla Leg-ge, e da una filosofia che conduce all’infelicità. È un dialogo che contiene una reciproca comprensione, alla fine del quale entrambi fanno emergere una nuova determinazione. È un efficace scritto riguardo a quanto un dialogo sincero riesca a far cambiare il punto di vista di una persona.

Estratti dell’intervento di Kiyoshi Osawa

responsabile del Comitato Europeo Giovani Lio Collias

membro del Comitato Europeo Giovani

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Di solito, nel momento in cui si scrive una rimostranza, un ammonimento, lo si espone in modo diretto. Ad esempio si potrebbe dire: “Caro Signor Hojo, vorrei metterti in guardia e avvisarti che non sono d’accordo con questo o quello, e faresti meglio a fare questo o quello”. Penso che Nichiren Daishonin sia davvero un genio. Penso che ci sia una grande differenza nel momento in cui dico “Hojo! Hai torto!” o se invece rappresento all’interno di una storia un ospite che ha torto. Per fare un altro esempio, sarebbe diverso se dicessi: “Hojo! Ammetti di avere torto e fai in modo che possiamo collaborare” o se invece descrivessi un ospite che ammette di avere torto e determina di collaborare. Credo che la cosa più importante sia il fatto che Nichiren abbia voluto enfatizzare che il dialogo cuore a cuore è la via per cambiare le persone e la società. In questo caso mettere in pratica questo Gosho nella nostra vita non significa scrivere una lettera al Presidente del mio Paese. Questo sopratutto perché in quest’epoca moderna di democrazia, chi governa un Paese non è il Presidente ma le persone. Sono proprio le persone comuni ad essere in grado di creare e costruire una terra di pace. Concretamente Nichiren ci sta incoraggiando non a scrivere una lettera ma a intrecciare dialoghi con le persone quindi a fare shakubuku e a riconoscere la nostra tendenza di base che ci rende infelici e cambiarla ovvero fare la no-stra rivoluzione umana. In conclusione questo Gosho mi sta trasmettendo che io sono in grado di creare una terra di pace facendo shakubuku e continuando la mia rivoluzione umana”.

SECONDA PARTE - A CURA DI LIO COLLIAS“In questo trattato troviamo lo spirito fondamentale del Buddismo di Nichiren che è quello di stabilire la pace ovvero

far avanzare kosen-rufu. Kosen significa “dichiarare ampiamente”. “Ampiamente” implica far sentire la propria voce nel mondo ad un numero sempre mag-giore di persone. “Dichiarare” significa proclamare i propri ideali, principi e filosofia. Il ru (flusso) di rufu significa “una corrente come un grande fiume” e fu (tessuto) significa “diffondere am-piamente come un rotolo di tessuto”. Kosen-rufu si riferisce all’ampia accet-tazione dei principi del Buddismo nel mondo. All’inizio del trattato l’ospite parla delle varie calamità che ci sono nella società: disastri naturali, carestie, malattie e così via. L’ospite si domanda quali siano le cause di questi disastri. Il padrone di casa risponde che condivide la stessa preoccupazione e invita l’ospite a discuterne insieme.

«Ho meditato attentamente sulla que-stione basandomi sulle mie povere risorse e ho consultato umilmente le scritture. Il mondo in genere oggi volta le spalle a ciò che è giusto e tutti in-distintamente seguono ciò che è male. Questa è la ragione per cui le divinità benevolenti hanno abbandonato il paese e i santi se ne vanno e non ritornano. Al loro posto arrivano demoni e diavoli e si verificano calamità e disastri. Io non posso tacere, non posso nascondere i miei timori». (RSND I, p. 7)

In questo passaggio, vengono spiegate le cause fondamentali delle calamità: la causa alla radice di tutti i disastri è il fatto che le persone donino la propria fedeltà a cause maligne e abbandonino il corretto insegnamento. Questo è il motivo per cui gli dei benevolenti ed i saggi hanno abbandonato la nazione. Quando le credenze erronee si diffon-dono, i saggi abbandonano il paese. Ciò significa che le persone hanno perso la giusta direzione di avanzare sia indivi-dualmente che come società. Nichiren

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dichiara che i bravi leader non scappa-no a causa dei disordini del pensiero umano, dell’oscurità e della negatività che disturbano sempre più la società.

L’ospite disse: «Per le calamità che si abbattono sull’impero e per questi di-sastri che colpiscono il paese, non sono io il solo a soffrire: l’intera popolazione è oppressa dal dolore. Adesso ho avuto il privilegio di entrare nella stanza delle orchidee e di ascoltare la fragranza delle vostre parole. Voi parlate di dèi e santi che si allontanano e di calamità e disa-stri che sorgono gli uni dopo gli altri. Potreste citarmi i sutra su cui basate le vostre affermazioni e provarmi ciò che dite?». (RSND I, p. 7)

Il padrone di casa desidera sinceramente dare risposta perciò cita il sutra ed i suoi insegnamenti. Questo è un buon esempio su come condividere con fidu-cia e coraggio gli insegnamenti in cui crediamo. Ciò suggerisce che dovremmo leggere, studiare regolarmente e vivere questi insegnamenti nella nostra vita quotidiana. In questa parte del trattato, Nichiren spiega un concetto importante in questo buddismo, quello di esho funi, non dualità tra vita e ambiente. La non dualità di vita e ambiente è illustrata attraverso la teoria di “tremila regni in un singolo istante di vita” esposta dal maestro buddista cinese Tient’ai, sulla base degli insegnamenti del Sutra del Loto. E’ una spiegazione comprensiva della natura e dei funzionamenti della vita.Tipicamente, la visione della vita e le questioni sull’esistenza delle persone prendono forma dalla consapevolezza di sé stessi. Riconosciamo l’io come base della realtà e il resto è letto in relazione ad esso. Ciò fa emergere una percezione della vita strutturata in termini di dualità- io/l’altro, interno/esterno/, corpo/mente, spirito/materia,

uomo/natura. Secondo la prospettiva buddista, l’io è un fenomeno tempora-neo, una combinazione non permanente di materia e funzioni mentali/spirituali (corpo e mente).

Il principio di non dualità di vita con il suo ambiente chiarisce che gli individui possono influenzare e riformare il proprio contesto attraverso un cambiamento interiore o attraverso l’elevazione del proprio stato vitale di base. Se viviamo in uno stato vitale interiore d’inferno, questo si rifletterà nell’ambiente circo-stante e nel modo in cui rispondiamo agli eventi. Allo stesso modo, quando siamo pieni di gioia, il nostro ambiente riflette questa realtà. Se la nostra tendenza di base tende verso la condizione vitale di compassione, beneficeremo della protezione e del sostegno del mondo intorno a noi. Elevando la nostra con-dizione vitale di base, che è lo scopo della pratica del buddismo di Nichiren Daishonin, possiamo trasformare la nostra realtà esterna.Possiamo così affermare che gli esseri umani hanno un’influenza sul proprio ambiente e che l’ambiente ha un’in-fluenza sugli esseri umani. Sono stret-tamente connessi e si influenzano l’un l’atro. La prospettiva buddista significa riconoscere che l’io e l’ambiente sono due ma non due.Come dice Nichiren il nostro compor-tamento può influenzare l’ambiente, quindi la domanda è: che tipo di società vogliamo creare? Vogliamo costruire un mondo che valorizzi ogni singolo essere vivente? Il Buddismo di Nichiren Daishonin è una filosofia che valorizza ogni vita, e questo è lo scopo di questo trattato. La nostra missione ora è di condividere questa filosofia nella società, con parole moderne e semplici. Questo è ciò che sensei ha fatto durante tutta la sua vita, scrivendo proposte di pace fin dal 1983, e tenendo numerosi dialoghi con

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personalità in tutto il mondo.

«I disastri naturali sorgono dalla disar-monia fra società umana e ambiente naturale. Quando fra le persone abbondano odio e disprezzo e la società è tormentata dai conflitti, anche la minima perturbazione natu-rale può creare un’ingente calamità. In un certo senso è la forza vitale collettiva degli esseri umani e della società che determina la portata e l’intensità dei disastri». (Il mondo del Gosho, Cap. “Per la pace nel Paese”, p.126)

Sensei enfatizza il potere del singolo individuo e l’importanza di seguire una buona filosofia di vita per diventare persone eccezionali con qualità uma-nistiche quali la saggezza, gratitudine e perseveranza.

«Per questo i preti santi, che una volta presiedevano ai templi, se ne vanno via e non ritornano, e gli dèi benevolenti che proteggevano gli insegnamenti buddisti partono per non tornare più. Tutto ciò è accaduto a causa di questo Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa di Honen. Che pena pensare che, nello spazio di pochi decenni, centinaia, migliaia, decine di migliaia di persone sono state ingannate da queste dottrine demoniache e così tante si sono smarrite fra i vari insegnamenti buddisti! Se la gente preferisce ciò che è secondario e dimentica ciò che è primario, come possono le divinità benevolenti non essere adirate? Se la gente accantona le dottrine perfette e sceglie quelle fallaci, come può il mondo sfuggire agli attacchi dei demoni? Piuttosto che offrire diecimila preghiere, sarebbe meglio semplicemente bandire questo unico male». (RSND I, p.15)

Il padrone di casa replicò:«Anche se

sono una persona di scarsa abilità, mi sono riverentemente dedicato allo studio del Mahayana. Una mosca blu, se si posa sulla coda di un buon caval-lo, può viaggiare diecimila miglia, e la verde edera che si abbarbica intorno al possente pino può crescere fino a mille piedi. Io sono nato come figlio dell’u-nico Budda, Shakyamuni, e servo il re delle scritture, il Sutra del Loto. Come potrei osservare il declino della Legge buddista e non essere colmo di pietà e rammarico?«Inoltre il Sutra del Nirvana afferma: “Se un buon monaco vede qualcuno distruggere l’insegnamento e non se ne cura, non lo rimprovera, lo espelle o lo punisce per la sua offesa, dovresti comprendere che quel monaco sta tradendo l’insegnamento del Budda. Ma se espelle il distruttore della Legge, lo rimprovera o lo punisce, allora questi è un mio discepolo, un vero ascoltatore della voce”. Quantunque io possa non essere un “buon monaco”, per evitare l’accusa di stare “tradendo l’insegnamento del Budda” ho citato qualche principio generale e fornito una spiegazione ap-prossimativa.» (RSND I, p. 17)1. 1. In questo passaggio, il Daishonin cita alcuni esempi di una piccola mosca che viaggia posandosi sulla coda di un cavallo purosangue, e di un’edera sottile e gracile che cresce alta unendosi intorno a un albero di pino. Ciò indica che non importa la bassa condizione sociale di un individuo o quanto umile sia il suo aspetto. Se una persona abbraccia la grande Legge allora quella persona può condurre una vita grandiosa e nobile. L’affermazione del Daishonin dimostra come sia magnifico lo stato vitale di coloro che studiano e praticano il Bud-dismo Mahayana. La mosca è ognuno di voi e il cavallo purosangue è il nostro grande insegnamento del Sutra del Loto ma anche ogni incoraggiamento che riceviamo dal nostro maestro che ha

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basato la sua vita sugli insegnamenti del Sutra del Loto. 1. Vorrei condividere con voi l’e-sperienza di una donna che fu incorag-giata da sensei durante la gioventù: il suo incontro con sensei è riportato nel capitolo della Nuova Rivoluzione Umana 30, Suonate la campana che annuncia l’alba, puntata 49. 2. La scena ha luogo il 14 giugno del 1981, nel treno regionale da Parigi a Sceaux, dove si teneva una riunione giovani generale. Sensei sta rivedendo la poesia scritta dai giovani francesi che un giovane uomo gli aveva appena letto. 3. “Una giovane donna iniziò a parlare: «Ho iniziato a praticare un anno fa. Nella mia città sono l’unica prati-cante e impiego ore per raggiungere il luogo dello zadankai. In una situazione del genere come è possibile espandere la comprensione del Buddismo nella comunità?». Shin’ichi rispose immedia-tamente: «Non devi preoccuparti. Non ci sei forse tu? Tutto ha inizio da una singola persona. L’importante è che tu stessa diventi una presenza amata da tutti nella tua comunità. Quando vi è un solo grande albero, le persone vi si raccolgono attorno nelle afose giornate estive alla ricerca di un po’ di fresco, e nelle giornate di pioggia in cerca di riparo. La misura in cui tu che hai ab-bracciato il Buddismo, come un grande albero ti farai amare e conquisterai la fiducia di tutti, si trasformerà in simpatia verso questo Buddismo e porterà alla propagazione della Legge. Ti prego di crescere come un forte arbusto. Diventa tu stessa un meraviglioso albero della tua comunità!».4. (https://sgi-italia.org/riviste/nr/wordpress/wp-content/uploads/2017/12/NRU-VOL30-CAP-4-LA-CAMPANA-CHE-PREANNUCIA-L-ALBA.pdf)5. Da allora, questa giovane donna ha sviluppato se stessa con brillantezza.

Superò una grave anoressia e diventò una scrittrice per bambini. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro e talento. Allo stesso tempo diventò un meraviglioso albero a sostegno e incoraggiamento della sua comunità per molte persone e specialmente per i più giovani, nelle regioni della Bretagna e Normandia.Di recente, mentre sensei scriveva questa puntata della Nuova Rivoluzione Umana, questa donna gli ha risposto con una grande vittoria: ha scritto un libro su sua madre e sulla sorella gemella della madre che vissero in povertà durante l’infanzia. Erano troppo povere e non potevano permettersi un paio di scarpe e quindi dovevano condividerne uno solo in due. Anche questa donna crebbe in una famiglia povera, ma ha trasformato completamente la sua vita superando ogni sofferenza che ha incontrato. Con gratitudine verso sua madre ha scritto questo libro. Innanzitutto ha ricevuto un premio nazionale per questo libro nel 2016 e poi questa storia è stata messa in scena in uno dei più famosi e rinomati festival teatrali in Francia. Partecipa ancora con vigore nelle attività della SGI nonostante i suoi numerosi impegni come vice responsabile di hombu ed è determinata come non mai a proteggere ed ispirare numerosi giovani!1. Questa sì che è un’esperienza grandiosa, che dimostra con chiarezza la profondità e la potenza degli inse-gnamenti del Sutra del loto e quanto splendido sia avere Daisaku Ikeda come maestro di vita. Ora ritorniamo alla le-zione: Nichiren nel Gosho cita il Sutra del Nirvana dove afferma che se un buon prete vede qualcuno che distrugge gli insegnamenti e non lo denuncia o non disapprova, allora quel monaco sta rinnegando l’insegnamento del Budda, ma se denuncia chi rinnega la legge e lo disapprova, allora è un vero disce-polo del Budda. Riferendosi a queste

LEZIONE SUL GOSHO

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affermazioni, il Daishonin enfatizza che un vero discepolo del Budda è colui che lotta contro le forze maligne che fanno soffrire le persone. Egli enfatizza anche che è importante che le persone che credono in questo insegnamento trasfor-mino le proprie menti e i propri cuori. Nichiren lotta contro e confuta le religioni e le discipline che non riconoscono il valore delle persone e che non aiutano le persone comuni a diventare veramente felici poiché questo tipo di filosofie conducono la società all’egoismo e infine alla guerra, alla distruzione di massa dell’ambiente, a disastri naturali, alle carestie e così via... Propagare ampiamen-te questa filosofia ed impegnarsi in ogni dialogo richiedono sforzi quotidiani al fine di stabilire un sistema corretto di valori che porti al temine di un’epoca di confusione e per realizzare una società in cui ognuno di noi viva felicemente e in pace. Continuiamo ad aprire nuovi dialoghi e facciamo tesoro della persona che abbiamo di fronte. Continuiamo ad espandere la cerchia di fiducia e amicizia, dedicandoci sempre più alle nostre attività come buoni cittadini e contribuendo allo sviluppo del nostro quartiere e alla felicità della nostra famiglia”.

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