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dal progetto Innovadidattica
20 settembre 15 ottobre 2009
una tovaglia, due tavoli
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alcune riflessioni di fondo
• una esperienza didattica che possa produrre competenze “… Si ha un esercizio quando la risoluzione prevede che si debbano utilizzare
regole e procedure già apprese, … si ha invece un problema quando una o più regole o una o più procedure non sono ancora bagaglio cognitivo del risolutore;… a volte è la successione stessa delle operazioni risolventi a richiedere un atto creativo da parte del risolutore». (D’Amore, 1999)
• la scelta metodologica di procedere per problemi “Per stimolare il pensiero e la sua maturazione servono questioni, dette anche
situazioni-problema. Il bambino-ragazzo nell’affrontarle mobilita le sue competenze per acquisire nuove conoscenze; le conoscenze migliorano le competenze e ne sviluppano di nuove. (L. Grugnetti)
• al fine di promuovere apprendimento strategico e comunicativo La costruzione del pensiero matematico è un processo lungo e progressivo
nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; è un processo che comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede un’acquisizione graduale del linguaggio matematico.”
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il problema
LA TOVAGLIA Nella sala da pranzo della casa di Luca c’è un tavolo
quadrato che si può allungare e diventa rettangolare. Quando il tavolo è allungato, la sua lunghezza è doppia della larghezza e una tovaglia cala di 25 centimetri da ogni lato.
La stessa tovaglia sistemata sul tavolo quadrato, cala di 65 cm da ciascuno dei lati dai quali sono state tolte le prolunghe.
Quali sono le dimensioni della tovaglia? Spiegate come avete trovato la vostra risposta. (dal Rally Matematico Transalpino)
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Analisi a priori del problema
Ambito concettualeGeometria: quadrato, rettangolo. Aspetti concettuali di perimetro (misura del contorno); area (misura della superficie); variazione area e perimetro.
Aritmetica: operazioni con numeri naturali.
Algebra: equazioni di primo grado
Riflessioni didattico disciplinariNon si tratta di “problema di applicazione” (esercizio), destinato a rinforzare e a verificare conoscenze La situazione presentata si avvicina a quelle di “problema aperto”:
senso della sfida, piacere della ricerca e aspetti ludici, parte integrante del programma di matematica (comprensione e interpretazione, avvio al metodo scientifico, sviluppo dell’autonomia, organizzazione di una ricerca, comunicazione dei risultati attraverso un linguaggio specifico)
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Analisi a priori del problema
Compito soluzione del problema
interpretare la situazione in termini geometrici, con disegni del tipo di quelli a fianco, rendendosi conto che per passare da un quadrato ad un rettangolo di lunghezza doppia della larghezza,
per via aritmetica: differenza di segmenti
per via algebrica: avendo indicato con x la misura del lato del tavolo quadrato, in cm, scrivere un’ equazione
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Analisi a priori del problema
Canovaccio metodologicoPrima parte (gruppo classe, tempi. circa 1 ora, in classe)
dalla situazione problematica …. al problema 1. senza tradire il significato didattico, l’insegnante propone la situazione problematica verbalmente e in modo accattivante, così da motivare gli alunni alla
soluzione del problema.
2. Gli studenti, in piccolo gruppo, stendono il testo del problema in linguaggio naturale.
Seconda parte (piccolo gruppo, tempi circa un’ora, in classe)
modellizzazione del problema 1. L’insegnante offre stimoli e input adattandoli agli stili di lavoro di ogni gruppo: “avete mai incontrato un problema simile? Quali le parole chiave’? Visualizza il
problema, gli oggetti matematici in gioco, fai un disegno .. “
2. discussione e condivisione dei lavori
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Terza parte (lavoro singolo, tempi: variabile, a casa; circa un’ora, in classe)
verso la soluzione 1. Ricerca della soluzione
2. Commento e riflessione guidata
Griglia scheda studente
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Narrazione della situazione
Al telefono i ragazzi del liceo Banfi e la loro prof. ….:
“ …per la giornata finale, di comunicazione allargata del percorso-progetto, ci servirà un tavolo “duplice nell’uso e nella forma”: inizialmente di forma quadrata dovrà potersi allungare, assumere al bisogno una forma rettangolare, doppia del quadrato di partenza e, in un’ottica di spesa contenuta, dovrà essere ricoperto da una tovaglia i cui bordi dovranno pendere non più di 20 – 25 cm per lato, .... “
In itinere …
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dalla situazione problematica …
stendiamo la tavoglia appoggiandola bene, in modo che penda allo stesso modo da qualunque parte”
Il lavoro operativo per capire
“ con il tavolo quadrato la stessa tovaglia pende troppo da una parte, dobbiamo centrarla…”
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“avviciniamo due tavoli quadrati, così si ottiene il tavolo rettangolare…”
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… al problema
la formulazione di un testo condiviso
“ …Un tavolo quadrato opportunamente allungato assume
una forma rettangolare di area doppia.
La tovaglia sul tavolo rettangolare pende 20-25 cm da ogni lato, distesa sul tavolo quadrato
pende 60 cm dalla parte dei bordi
che non variano.
Quanto dovrà essere lungo e largo il tavolo?
E la tovaglia?”
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L’insegnante sottolinea le necessità della situazione,
gli studenti manifestano una certa perplessità
Una scuola deve commissionare per il laboratorio di scienze dei tavoli e delle tovaglie. Il tavolo deve essere quadrato e all’occorrenza si deve poter allungare fino a raggiungere il doppio della sua superficie e una forma rettangolare. La tovaglia sul tavolo quadrato dovrà pendere dai due lati di 60/65 cm, mentre su quello allungato 20/25 cm. Determinare le misure del tavolo e della tovaglia.
“Il tavolo è uno o due?” “Ma le misure le ha dette?” “Ma sono 20 o 25 cm?” “I dati sono solo quelli che ha detto lei? (20 e 60 cm?)”
domande, chiarimenti, precisazioni
il testo
2^ liceo… al problema
1212
la modellizzazione del problema
la lezione partecipata, il gruppo classe …
alla lavagna:
- l’individuazione e la condivisione delle parole chiave
- la costruzione di una mappa
- il problema geometrico “immaginato”
- la comprensione della richiesta:
“Che dimensioni deve avere il tavolo? E la tovaglia?”
3^ media3^ media
1313
la modellizzazione del problema
Lavoro autonomo, nel piccolo grupposi chiariscono dubbi e incomprensioni, …
2^ liceo
141414
… si tratteggiano disegni che esemplificano la situazione, alcuni artistici, altri imprecisi, ma già funzionali per una buona strategia risolutiva
2^ liceo
1515
verso la soluzione…
Si mobilitano le competenze
Serena, Alice, Veronicasi aiutano con un modellino concreto perfettamente in scala:
“il piano del tavolo è un quadrato che si
ribalta, la tovaglia è un rettangolo-foglio di
carta, …”
che le ragazze centrano opportunamente dopo aver tracciato le diagonali.
3^media
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Nathan, Gianluca, Gabriele:
costruiscono il tavolo-
quadrato e il tavolo-
rettangolo suddividendo il
quadrato in due metà che
posizionano e rendono mobili con
delle mollette
“metà quadrato + il quadrato + metà quadrato fanno il rettangolo”.
3^media
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Sara …. imposta una soluzione algebrica … con gli stuzzicadenti
Per Alice, Sara, Martina:Il problema diventa un indovinello numerico :
“prof, e’ come dire ….Il doppio di un numero aumentato di 50 è uguale allo stesso numero aumentato di 130_____|__________:__________|_____ Tovaglia e tavolo rettangolare25 x x 25__________|_____:_____|__________ Tovaglia e tavolo quadrato65 x 65
Equazione: 2x + 50 = x + 130 Soluzione per tentativi
2 x 80 + 50 = 80 + 130
3^media
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Fra “i non risolutori”:
Marco e Riccardo hanno delle incertezze nella interpretazione; la
richiesta di trovare le “dimensioni della
tovaglia”, è tradotta in “determinazione del suo perimetro”.
Alcuni rinunciano a qualunque tipo di rappresentazione con conseguente perdita di controllo delle informazioni e/o della loro gestione
altri presentano difficoltà a gestire la situazione problematica per l’incapacità di modellizzare la tovaglia con un rettangolo: rimangono ancorati all’immagine reale, con disegni del tavolo in prospettiva, con la tovaglia che “pende”, i disegni dei “rettangoli” con bordi “ondulati”
Charaf e Mohamed costruiscono due tavoli .. generici, “uno è quadrato e uno è rettangolare”,ma fra i due tavoli non sembra non esserci alcuna
relazione, neppure nel materiale di costriuzione.
3^media
1919
3^media
Eduard, Simone e Antonio:non riescono a passare dallo spazio al piano, presentano un progetto grafico non coerente (un tavolo e una tovaglia disegnata in volo!)
Non formulano nessuna ipotesi di soluzione
2020
il problema è per lo più risolto correttamente,
per via aritmetica, per via algebrica
2^ liceo
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L’esperienza è una buona pratica di insegnamento-apprendimento per competenze:
Porsi e risolvere problemiEssere capace di rappresentare, descrivere, modellizzare la realtà: - scegliere, adattare, utilizzare schematizzazioni matematiche per affrontare problemi di varia natura in contesti diversi - realizzare costruzioni geometriche utilizzando strumenti diversificati. - impostare e risolvere semplici problemi modellizzabili attraverso espressioni, equazioni
Introduzione al pensiero razionale - formarsi di un linguaggio matematico, nei suoi diversi aspetti, verbale e simbolico; - acquisire consapevolmente le forme del ragionamento verbale; - acquisire consapevolmente un pensiero strategico, elaborare comportamenti e scelte compiute in base al tipo di informazioni disponibili.
Argomentare e congetturare Essere in grado di giustificare con argomenti ragionevolmente fondati ogni affermazione
Analisi a posteriori
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ai ragazzi : ha permesso di “fare matematica” nel risolvere un problema;
ha stimolato la “ricomposizione” delle conoscenze possedute.
ha rappresentato un avvio al metodo scientifico, sviluppo dell’autonomia, organizzazione di una ricerca, comunicazione dei risultati attraverso un linguaggio specifico;
ha sviluppato la capacità di lavorare in gruppi cooperativi in modo responsabile e finalizzato
ha consentito il confronto con i compagni nel gruppo e con i gruppi all’interno della classe
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l’insegnante :
ha osservato gli allievi, in attività di gruppo non strutturate
ha potuto valutare la capacità organizzativa degli alunni e avere l’occasione per discutere di matematica
ha introdotto elementi di rinnovamento nell’insegnamento e realizzato scambi con altri insegnanti su problemi stimolanti.
ha visto il progetto come momento di continuità, anche metodologica, fra la scuola secondaria di I grado e la scuola secondaria di II grado.