15
La prima bozza del documento Evoluzione della professione infermieristica In questa sezione è pubblicata la prima bozza del documento ministeriale prodotto dal tavolo congiunto Ministero/Regioni diffuso ad aprile 2012. 1 ° PARTE Ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico.

1 La prima bozza - opicomo.itopicomo.it/documenti/art_2_50.pdf · ridefinizione del profilo professionale del-l’infermiere e dell’infermiere pediatrico dovrà aversi tramite specifico

Embed Size (px)

Citation preview

La prima bozzadel documento

Evoluzionedella professioneinfermieristica

In questa sezione è pubblicata la prima bozza del documento ministeriale prodotto dal tavolo congiunto Ministero/Regioni diffuso ad aprile 2012.

1°PARTE

Ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico.

5

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

Agorà n. 50 luglio 2012

Bozza di Accordo, ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra ilGoverno e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefini-zione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabili-tà professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico.

il documento diffuso è costituto da tre parti: la prima è la bozza di accordo tra

regione e governo composta da 4 articoli di cui le due parti successive

rappresentano l’allegato tecnico.

l’allegato tecnico è costituito a sua volta da una parte introduttiva e da

contributi relativi alle aree di intervento definite nell’ art. 2e relativo alle

competenze tecnico professionali trasversali.

Nell’odierna seduta del___/___/___;VISTI gli articoli 2, comma 2, lett. B) e 4,comma 1 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, che affidano a questaConferenza il compito di promuovere e san-cire accordi tra Governo e Regioni, in attua-zione del principio di leale collaborazione, alfine di coordinare l’esercizio delle rispettivecompetenze e svolgere attività di interessecomune;VISTO il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502,recante “‘Riordino della disciplina in materiasanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge23 ottobre 1992, n. 421”;VISTO il D.M. 14 settembre 1994, n. 739,“Regolamento concernente l’individuazionedella figura e relativo profilo professionaledell’infermiere”;VISTO il D.M. 17 gennaio 1997, n. 70,“Regolamento concernente l’individuazionedella figura e relativo profilo professionaledell’infermiere pediatrico”;VISTA la legge 26 febbraio 1999 n. 42,recante “Disposizioni in materia di professio-ni sanitarie”;VISTA la legge 10 agosto 2000 n. 251“Disciplina delle professioni sanitarie infer-mieristiche, tecniche, della riabilitazione,della prevenzione nonché della professioneostetrica”;TENUTO CONTO del riparto di competen-ze fra Stato e Regioni, cosi come delineatodalla legge costituzionale 18 ottobre 2001,n. 3, che ha modificato il Titolo V dellaCostituzione;TENUTO CONTO che il PSN 2012-2014, lacui proposta è stata approvata dalla

Conferenza StatoRegioni, al punto 1.6 pre-vede lo sviluppo di nuove competenze eresponsabilità da parte delle professionisanitarie infèrmieristiche, ostetrica, tecniche,della riahilitazione e della prevenzione, con-solidando quanto già in atto nel nostroPaese ed uniformandosi così agli altri sistemieuropei:VISTA la richiesta inoltrata dalla Com mis -sione Salute per il tramite della Regione delVeneto, coordinatrice della stessa, all’atten-zione del Ministero della Salute con notaprot. 458704 del 5/10/2011 di avviare untavolo congiunto per la verifica dei profiliprofessionali sanitari esistenti in un’ottica diampliamento delle competenze dei profes-sionisti;CONSIDERATO che il Ministero della Sa luteha concordato sulla necessità di ampliare lecompetenze dei professionisti della sanità etenuto conto dell’accorpamento delle figuredell’infermiere e dell’infermiere pediatrico;CONSIDERATA la costante e profonda evo-luzione nei settori scientitico, epidemiologi-co, demografico, formativo/professionalenonché lo sviluppo dell’informatizzazione edelle tecnologie con conseguente rimodula-zione dei processi assistenziali e organizzati-vi in ambito sanitario e socio sanitario;TENUTO CONTO delle osservazioni espres-se dalle rappresentanze professionali inte-ressate;

SANCISCE ACCORDOtra il Governo e le Regioni e delle Provinceautonome di Trento e Bolzano, nei seguentitermini:

6

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

Agorà n. 50 luglio 2012

www.ipasvicomo.it

Art. 1 (Oggetto)

1. Il presente Accordo definisce lo sviluppodelle competenze e delle responsabilitàprofessionali dell’infermiere, al fine difavorirne l’approfondimento nonché l’at-tribuzione di ulteriori funzioni avanzate, inconnessione con gli obiettivi di prevenzio-ne, cura, assistenza e riabilitazione, previ-sti dalla programmazione sanitaria nazio-nale e regionale, anche a seguito di ulte-riore formazione complementare e spe-cialistica.

Art. 2 (Aree di intervento)

1. Sono individuate cinque grandi aree diintervento:Area cure primarie (cronicità, sanitàpubblica, comunità e fragilità);Area critica e dell’ emergenza urgenza;Area chirurgica;Area pediatrica;Area salute mentale e dipendenze.

2. L’allegato tecnico, parte integrante esostanziale del presente accordo, indi-

vidua le competenze descritte all’inter-no di ciascuna area.

Art. 3 (Formazione)

1. Nell’ambito di quanto stabilito all’art. 1 èprevista una formazione complementaremodulare, post laurea, sulla base di pro-grammi definiti tra Ministero della Salute,Regioni e Province Autonome, da svol-gersi nell’ambito del Servizio SanitarioRegionale: Con successivo provvedimen-to del Ministero dell’Università e dellaRicerca scientifica d’intesa di concertocon il Ministero della Salute, d’intesa conle Regioni e Province Autonome, sarannorivisitati i piani di studio della Laurea inlnfermieristica, della Laurea Magistrale inScienze Infermieristiche e dei Master uni-versitari di I e Il livello.

Art. 4 (Invarianza)

Dal presente accordo non derivano nuovio maggiori oneri a carico della finanzapubblica.

7

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

Agorà n. 50 luglio 2012

Nel contesto del servizio sanitario nazionalee in modo più estensivo nell’assistenza allapersona, si sta assistendo ad una significati-va evoluzione delle componenti organizzati-vo-assistenziali conseguenti all’oggettivomanifestarsi di alcuni fenomeni, legati inparticolare, all’aumento dell’età media,della popolazione con fragilità e malattiecronico-degenerative, a cui si associa lacostante e profonda evoluzione scientifica etecnologica.Ciò, rende necessario ridefinire gli ambiti dicura e di assistenza, perseguendo processibasati sulla continuità, data dai percorsiassistenziali tendendo, da un lato, a standar-dizzare e sistematizzare le principali presta-zioni e, dall’altro, ponendo le basi per lapersonalizzazione dell’assistenza.Il generarsi con forza di nuove esigenze nel-l’istituire servizi, rivisitare luoghi di cura, siaospedalieri che territoriali, rende peculiarela modificazione del ruolo professionale,dato dalle competenze, abilità e capacitàdell’infermiere. La ridefinizione degli ambiti di attività conmodalità multiprofessionali, e il conseguen-te ampliamento delle competenze/respon-sabilità acquisite nel percorso formativo-lau-rea triennale, laurea magistrale, master diprimo e secondo Iivello percorsi formativimodulari strutturati dalle Regioni in base aspecifiche esigenze costituisce l’ambito diazione e lo spazio istituzionale in cui propor-re le necessarie modifiche.Le sfide che dovranno essere affrontate nel-l’immediato futuro dal Sistema Sanitario(sostenibilità, equità, appropriatezza, effica-cia, efficienza, consenso) inducono adaffrontare alcuni nodi problematici al fine dicontemperare il raggiungimento degliobiettivi di sistema indicati nel PSN e dairispettivi Piani Sanitari Regionali. Investirenella professione infermieristica ponendo lebasi per una nuova autonomia e responsabi-

lità professionale, consente di favorire unsistema professionale capace di sostenere esoddisfare le esigenze dei servizi e dellapopolazione.Uno dei più significativi determinanti delbuon andamento/qualità dei servizi sanitarie socio sanitari è costituito dall’insiemedegli operatori che, costituendo l’interfacciaprincipale tra il sistema e i cittadini, assumo-no un ruolo centrale nella realizzazione dirisposte di qualità, efficienza/appropriatez-za dei processi e dei percorsi di cura e diassistenza, efficacia della relazione umana eprofessionale e di un proattivo risk manage-ment.

Il quadro normativodelle professioni infermieristiche

L’evoluzione delle professioni infermieristi-che (d’ora in poi: la professione) vede il suoinizio con il D.Lgs. 30 dicembre 1992 n. 502che, nell’adeguare l’impianto del SSN natodalla legge 833/78, trasferisce la formazioneinfermieristica dalla sede regionale a quellauniversitaria e statuisce che la conseguenteridefinizione del profilo professionale del-l’infermiere e dell’infermiere pediatricodovrà aversi tramite specifico decreto delMinistero della sanità (ora ministero dellasalute).Il Ministero della Sanità (ora Ministero dellaSalute), con Decreto 14/09/1994 n. 739“Regolamento concernente l’individuazionedella figura e del relativo profilo professio-nale dell’infermiere”, delinea il profilo pro-fessionale dell ‘infermiere che viene definitoresponsabile dell’assistenza generale infer-mieristica - e specifica che l’assistenza infer-mieristica, preventiva, curativa, palliativa eriabilitativa, è di natura tecnica, relazionale,educativa.Il Ministero della Sanità (ora Ministero dellaSalute), con Decreto 17/01/1997 n. 70

Evoluzionedella professioneinfermieristica

Aree di competenza-responsabilitànei nuovi scenari sanitari e socio sanitariTavolo di lavoro Regioni-Ministero(revisione dei profili di competenza dell’infermiere)

8

Agorà n. 50 luglio 2012

“Regolamento concernente l’individuazionedella figura e del relativo profilo professio-nale dell’infermiere pediatrico”, delinea ilprofilo professionale dell’infermiere pedia-trico con funzioni analoghe a quelledell’Infermiere per quanto attiene il neona-to, il bambino, l’adolescente.L’impianto normativo sopra descritto vIenesuccessivamente perfezionato:- dalla legge 26/02/1999 n. 42 “Dispo si -

zioni in materia di professioni sanitarie”che sancisce che quella infermieristica èuna professione sanitaria a tutto tondo eche “Il campo proprio di attività e diresponsabilità delle professioni sanitariedi cui all’articolo 6, comma 3, del decretolegislativo 30 dicembre 1992. n. 502, esuccessive modificazioni e integrazioni, èdeterminato dai contenuti dei decretiministeriali istitutivi dei relativi profili pro-fessionali e degli ordinamenti didatticidei rispettivi corsi di diploma universita-rio e di formazione post-base nonchédegli specifici codici deontologici, fattesalve le competenze previste per le pro-fessioni mediche e per le altre professio-ni del ruolo sanitario per l’accesso allequali è richiesto il possesso del diplomadi laurea, nel rispetto reciproco dellespecifìche competenze professionali”.

- dalla legge 10 agosto 2000 n. 251“Disciplina delle professioni sanitarieinfermieristiche, tecniche, della riabilita-zione, della prevenzione nonché dellaprofessione ostetrica” che all’art. 1,comma 1, 2 e 3 recita:• “1. Gli operatori delle professioni sani-

tarie dell’area delle scienze infermieri-stiche e della professione sanitariaostetrica svolgono con autonomia pro-fessionale attività dirette alla preven-zione, alla cura e salvaguardia dellasalute individuale e collettiva, esple-tando le funzioni individuate dallenorme istitutive dei relativi profili pro-fessionali nonché dagli specifici codicideontologici ed utilizzando metodolo-gie di pianificazione per obiettivi del-l’assistenza.

• 2. Lo Stato e le regioni promuovono,nell’esercizio delle proprie funzionilegislative, di indirizzo, di programma-zione ed amministrative, la valorizza-zione e la responsabilizzazione dellefunzioni e del ruolo delle professioniinfermieristico - ostetriche al fine dicontribuire alla realizzazione del dirittoalla salute, al processo di aziendalizza-zione nel Servizio Sani tario Nazionale,all’integrazione dell’organizzazione

del lavoro della sanità in Italia conquelle degli altri Stati dell’Unioneeuropea.

• 3. Il Ministero della Sanità, previoparere della Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni ele Province autonome di Trento e diBolzano, emana linee guida per: l’attri-buzione in tutte le aziende sanitariedella diretta responsabilità e gestionedelle attività di assistenza infermieristi-ca e delle connesse funzioni; la revisio-ne dell’organizzazione del lavoro,incentivando modelli di assistenza per-sonalizzata”.

Per effetto del su riportato quadro normati-vo è dato osservare che:a) le professioni infermieristiche sono pro-

fessioni autonome (art. 1 L. n. 42/1999 eart. 1, comma 1, l. 251/2000), essendostata abro gata la definizione di “profes-sione sa nitaria ausiliaria” ex art. 1,comma 1;

b) l’oggetto della professione è costituitodalle “attività dirette alla prevenzione,alla cura e salvaguardia della salute indi-viduale e collettiva” (art. 1, comma 1, L.n. 251/2000);

c) le funzioni proprie della professione sonodefinite “dalle norme istitutive dei relati-vi profili professionali, dai contenuti degliordinamenti didattici, nonché dagli speci-fici codici deontologici ed utilizzandometodologie di pianificazione per obiet-tivi dell’assistenza” (art. 1, comma 1, L.251/2000);

d) ulteriori funzioni possono essere stabilitedallo Stato e dalle Regioni “nell’eserciziodelle proprie funzioni legislative, di indi-rizzo, di programmazione ed amministra-tive”.

Appare evidente che i criteri per la determi-nazione delle competenze proprie dellaprofessione, vengono sostanzialmente indi-viduati:a) nel criterio guida - introdotto dall’art. 1,

comma 1, L. n. 251/2000 che preordina laprofessione allo svolgimento delle “attivi-tà dirette alla prevenzione, alla cura e sal-vaguardia della salute individuale e col-lettiva”;

b) nei criteri limiti - previsti dall’art. 1 L. n.42/1999 e dall’art. 1, comma 1, L.251/2000 - costituiti dai profili professio-nali, dall’ordinamento universitario eformativo post-base e dai codici deon-tologici.

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

9

Agorà n. 50 luglio 2012

È, altresì, evidente che i criteri limiti di cuialla sopra riportata lett. b) configurano unadinamicità in progress di attribuzione dicompetenze/responsabilità e funzionisecondo quanto già previsto o potrà esserestabilito da disposizioni normative ed ammi-nistrative, preordinate a definire i profili pro-fessionali, gli ordinamento universitari e for-mativi, le regole deontologiche.Il tutto è esaltato e rafforzato dalla portatadella previsione dell’art. 1, comma 2, L. n.251/2000 che attribuisce espressamenteallo Stato e alle Regioni il compito di pro-muovere, nell’esercizio delle proprie funzio-ni legislative, di indirizzo, di programmazio-ne ed amministrative, “la valorizzazione e laresponsabilizzazione delle funzioni e delruolo delle professioni infermieristico - oste-triche al fine di contribuire alla realizzazionedel diritto alla salute, al processo di azienda-lizzazione nel Servizio Sanitario Nazionale,all’integrazione dell’organizzazione dellavoro della sanità in Italia con quelle deglialtri Stati dell’Unione europea”.Quanto sopra indica che la valorizzazione eresponsabilizzazione delle funzioni e delruolo della professione ad opera dell’attivi-tà legislativa ed amministrativa dello Stato edelle Regioni, deve essere realizzata allaluce e nel rispetto:a) della competenza propria della professio-

ne, che si identifica con le “attività diret-te alla prevenzione, alla cura e salvaguar-dia della salute individuale e collettiva”(art. 1, comma 1, L. n. 251/2000);

b) dell’evoluzione dei percorsi formatividefiniti dalle istituzioni universitarie e for-mative per le professioni sanitarie.

La statuizione dell’art. 1 della Legge 42, “Ilcampo proprio di attività e di responsabilitàdelle professioni sanitarie ...è determinatodai contenuti dei decreti ministeriali fattesalve le competenze previste per le profes-sioni mediche e per le altre ...professioni delruolo sanitario... nel rispetto reciproco dellespecifìche competenze professionali”, haprovocato, anche recentemente, un signifi-cativo dibattito tra la professione infermieri-stica e quella medica soprattutto per quan-to concerne la ridefinizione dei campi diattività e delle competenze/responsabilitànei percorsi diagnostico terapeutici assi-stenziali (PDTA), la continuità dell’assistenzae la presa in carico territoriale di numerosetipologie di pazienti, l’innovazione dell’organizzazione del lavoro.In considerazione della complessità quoti-diana del funzionamento degli ospedali, deiservizi sanitari e socio sanitari territoriali edella necessaria innovazione dei processi

dell’organizzazione e dei percorsi-clinicoas-sistenziali-riabilitativi si pone, con evidenza,la necessità del lavoro interdisciplinare emultiprofessionale all’interno delle attivitàclinico assistenziali dirette alla tutela dellasalute degli individui e della collettività. Talescenario richiede l’acquisizione di saperielevati per ciascuna professione dell’equipee competenze agite in una logica di integra-zione, collaborazione e cooperazione traprofessionisti e non solo dell’area sanitaria.

Metodo di lavoro: partecipazione,comprensione e condivisione

La modalità di esercizio professionale chie-de di innovare i rapporti tra le diverse pro-fessionalità sanitarie e socio-sanitarie e l’or-ganizzazione dei processi produttivi. Alloscopo diviene rilevante la capacità direlazionarsi nell’ intento di fornire appro-priate prestazioni e luoghi di lavoro dove ilclima favorisce comprensione, partecipazio-ne e condivisione della reciproca evoluzioneprofessionale.Nell’ottica di cui sopra, diviene fondamen-tale che la politica orienti azioni program-matiche e piani di studio che valorizzino iconcetti precedentemente illustrati; nelcontempo diviene fondamentale anche chei Ministeri in condivisione con le Regioniproducano, nell’ambito delle rispettivecompetenze istituzionali, gli atti di aggior-namento/adeguamento normativo e glistrumenti di pianificazione, attuazione evalutazione dell’impatto di tali innovazionisulla salute dei cittadini e sulla sostenibilitàeconomica.

Gli strumenti operativi

Per attuare quanto disposto dal presentedocumento risulta necessaria l’innovazionee la ridefinizione delle competenze del pro-filo professionale dell’infermiere veicolatada strumenti operativi quali, ad esempio:- accordo Stato-Regioni che fornisce indi-

rizzi per la gestione del sistema;- provvedimenti di Giunta Regionale per

l’implementazione di modelli organizzati-vi basati sull’intensità di cura e la com-plessità assistenziale sia a livello ospeda-liero che dei servizi territoriali;

- provvedimenti di Giunta Regionale perl’individuazione e attivazione di percorsiformativi professionalizzanti nell’ambitodei Sistemi Sanitari Regionali;

- accordi fra Regione e Università per l’at-tivazione di percorsi formativi post-laureatriennale;

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

10

Agorà n. 50 luglio 2012

- indirizzi interministeriali per la ridefinizio-ne dei piani di studio curriculari della lau-rea triennale e magistrale;

- linee guida allegate al Piano SanitarioNazionale o ai Piani Sanitari Regionali;

- linee progettuali/sperimentali nazionali oregionali per determinati campi di attività,o per percorsi diagnostico terapeuticoassistenziali o processi clinico assistenziali.

La ridefinizione, l’implementazione e l’ap-profondimento delle competenze e respon-sabilità professionali degli infermieri riguar-da, in prima fase, le competenze che posso-no essere esercitate, dando atto agli stru-menti sopra presentati, nelle seguenti areeprofessionali:• AREA CURE PRIMARIE (cronicità, sanità

pubblica, comunità e fragilità);• AREA CRITICA E DELL’EMERGENZA

URGENZA;• AREA CHIRURGICA;• AREA PEDIATRlCA;• AREA SALUTE MENTALE E DIPENDENZE;La declinazione delle competenze di ciascunaarea è specificata nell’allegato tecnico che èparte integrante del presente documento.Quanto rappresentato fonda il propriorazionale attraverso una visione integratadelle seguenti componenti:

- formativa regionale: dove attivare unaformazione modulare che risponda allaprofessionalizzazione degli infermieri inconformità agli obiettivi posti in pro-grammazione;

- formativa curricolare universitaria: doveridefinire i piani di studio della laurea trien-nale e magistrale nonché dei master con-divisi in accordi tra ministeri e regioni alfine di rispondere alle necessità di svilup-po della professione infermieristica per-correndo in tal modo positive esperienzegià mature in ambito internazionale.

Nella definizione dei nuovi percorsi formati-vi è essenziale una forte integrazione fral’Università e il SSR affinché la formazioneuniversitaria faccia proprie le necessità chenascono sia dall’ evoluzione dei sistemi sani-tari sia dalla necessità di sviluppare compe-tenze professionalizzanti. Ciò nell’ottica di porre in essere un sistemadi flessibile dinamicità, escludendo ingessa-ture organizzative, nelle progressioni di car-riera e favorendo meccanismi di valorizza-zione professionale capaci di riconoscere ilvalore e il contributo posto da parte del sin-golo professionista nel processo assistenzia-le/organizzativo per il tempo di effettivo epositivo esercizio della competenza.

1 Competenze tecnico professionali

1.1 Assistenza nelle cure primarie1.1.1Gestire i bisogni socio-sanitari e

sanitari delle persone nelle cure pri-marie con un approccio integrato;1.1.1.1 Utilizzare strumenti standar-

dizzati per l’identificazioneprecoce di possibili stati pato-logici (medicina di opportuni-tà e di iniziativa);

1.1.1.2 Definire criteri per la classifi-cazione del livello di comples-sità assistenziale basati sullostato funzionale cognitivo e distabilità clinica;

1.1.1.3 Elaborare con l’equipe multi-professionale il percorso clini-coassistenziale della personaassistita avvalendosi del siste-ma informativo al fine digarantirne la tracciabilità;

1.1.1.4 Monitorare le condizioni distabilità della persona assisti-

ta cronica in funzione dellapatologia;

1.1.1.5 Proporre un intervento socio-assistenziale sulla base delleinterpretazioni relative ai daticlinico-assistenziali;

1.1.1.6 Trattare in autonomia proble-mi specifici sulla base di per-corsi clinico assistenziali o pro - tocolli condivisi nell’equipemultiprofessionale;

1.1.1.7 Gestire con l’equipe multipro-fessionale il trattamento farma-cologico e le cure palliativesecondo protocolli prestabiliti;

1.1.1.8 Collaborare all’attività di sor-veglianza e farmaco-vigilanzanelle condizioni cronicheidentificando gli eventualisegnali di destabilizzazionespecifici per ogni patologia;

1.1.1.9 Garantire supporto-educazio-ne terapeutica alla personaassistita e al familiare;

Infermiere area cure primarieALLEGATI TECNICI

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

11

Agorà n. 50 luglio 2012

1.1.1.10Prescrivere sulla base di lineeguida regionali presidi e ausilia supporto della dipenden -za/non autosufficienza;

1.1.1.11Intervenire nelle situazioni diriacutizzazione;

1.1.1.12Riconoscere segni e/o segnalidi disagio psichico sociale ecognitivo;

1.1.1.13Attivare la rete dei servizi asupporto in collaborazionecon gli altri profili;

1.1.1.14Utilizzare l’ecografia e altristrumenti di diagnostica sem-plice a sostegno dell’attivitàassistenziale;

1.1.1.15Riconoscere le principali ma -ni festazioni che richiedonotempestività di intervento;

1.1.1.16Garantire la presa in caricodella persona assistita cronicae/o in condizione di fragilità;

1.1.1.17Realizzare un’assistenza infer-mieristica centrata sui problemidi salute e le necessità dellapersona assistita e/o della fami-glia in relazione all’età, al gradodi autonomia, alla necessità dimantenere e sviluppare legamiaffettivi e sociali;

1.1.1.18Svolgere una funzione di filtrorispetto alle richieste dellapersona assistita orientandolaverso i servizi e gli operatoriadeguati al bisogno di saluteespresso.

1.1.2Gestire il processo infermieristiconell’ambito della continuità assi-stenziale, comunità e domiciliarità;1.1.2.1 Applicare i processi assisten-

ziali nei contesti di comunità;

1.1.2.2 Gestire il bilancio di salute inetà pediatrica sulla base diprotocolli condivisi;

1.1.2.3 Gestire in collaborazione conaltri professionisti programmidi screening per le popolazio-ni a rischio;

1.1.2.4 Organizzare campagne vacci-nali;

1.1.2.5 Organizzare programmi disorveglianza, prevenzione e dicontrollo delle infezioni inogni presidio ospedaliero e/ocomunità, orientati sia agliutenti che agli operatori;

1.1.2.6 Gestire la terapia su protocol-li concordati.

1.2 Educazone1.2.1Promuovere il processo educativo;

1.2.1.1 Realizzare, in collaborazione congli insegnanti delle scuole, spe-cifici programmi di educazionealla salute rivolti agli studenti peril controllo dei fattori di rischio inrapporto alle fasce d’età;

1.2.1.2 Educare la persona assistita ela sua famiglia a corrette abi-tudini di vita, tenendo contodella loro rappresentazionedella malattie e delle differen-ze comportamentali legatealla cultura di appartenenza;

1.2.1.3 Realizzare interventi educativirivolti al personale rispetto aproblematiche inerenti la pro-mozione, la prevenzione el’educazione sanitaria;

1.2.1.4 Gestire le risorse umane emateriali dei servizi per realiz-zare un’assistenza efficace,efficiente e coerente.

Infermiere area critica e emergenza urgenza1 Competenze tecnico professionali

1.1 Processi assistenziali in emergenzaurgenza

1.1.1Gestire l’intervento di emergenza;1.1.1.1 Individuare i processi organiz-

zativi del contesto;1.1.1.2 Gestire la documentazione

del processo di assistenza;1.1.1.3 Individuare i livelli di respon-

sabilità professionale in rela-

zione all’organizzazione diappartenenza e alla pianifica-zione delle attività;

1.1.1.4 Garantire la continuità assi-stenziale con l’ospedale attra-verso una comunicazione effi-cace;

1.1.1.5 Riconoscere le principali alte -razioni metaboliche, re -spiratorie e cardiache nel pa -ziente acuto;

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

12

Agorà n. 50 luglio 2012

1.1.1.6 Riconoscere le principali alte-razioni ematochimiche nelladiagnostica di laboratorio inemergenza;

1.1.1.7 Gestire, con funzioni di TeamLeader, l’assistenza nellesituazioni di emergenza-urgenza territoriale;

1.1.1.8 Gestire efficacemente ed insicurezza i casi non critici;

1.1.1.9 Applicare linee guida, proce-dure e protocolli nel settingdell’emergenza;

1.1.1.10Utilizzare score di gravità clini-ca e indicatori di outcome;

1.1.1.11Sviluppare percorsi clinicoassistenziali in equipe multi-professionale;

1.1.1.12Garantire livelli di sicurezzaadeguati ai livelli di criticitàclinico-assistenziale delle per-sone assistite nel trasportointra e interospedaliero deipazienti;

1.1.1.13Gestire la terapia su protocol-li concordati;

1.1.1.14Eseguire la sutura di feritesulla base di protocolli condi-visi.

1.1.2 Garantire l’intervento nel contestoExtraospedaliero;

1.1.2.1 Valutare la richiesta di soc-corso;

1.1.2.2 Gestire le tecnologie e i siste-mi informativi nelle centralioperative;

1.1.2.3 Garantire la selezione dellastrategia di intervento piùefficace;

1.1.2.4 Identificare i problemi priori-tari sottesi alla richiestaurgente;

1.1.2.5 Assicurare il corretto utilizzodella tecnologia per la gestio-ne della chiamata;

1.1.2.6 Assicurare la corretta trasmis-sione dell’allarme agli equi-paggi sul territorio;

1.1.2.7 Assicurare appropriate infor-mazioni e istruzioni al chia-mante.

1.1.3 Garantire la presa in carico delpaziente attraverso il TriageOspedaliero;

1.1.3.1 Applicare gli algoritmi deci-sionali di triage;

1.1.3.2 Utilizzare modalità comunica-tive efficaci specifiche per ilcontesto di attività;

1.1.3.3 Valutare la persona assistitacon assegnazione di codicecolore di priorità e individua-zione di percorsi assistenziali;

1.1.3.4 Rivalutare le persone assistitecon frequenza temporaleadeguata ai livelli di priorità ealle condizioni cliniche, ge -stendo l’attesa dei familiari;

1.1.3.5 Garantire la corretta gestionedei casi difficili in attesa conparticolare riguardo a quelli inallontanamento spontaneo;

1.1.3.6 Individuare le priorità vitaliimmediate anche di frontealla contemporaneità di mol-teplici richieste;

1.1.3.7 Applicare i concetti di prioritàpsico-sociale;

1.1.3.8 Adattare i piani e i programmiin base alle nuove priorità.

1.1.4 Garantire l’intervento assistenzialenel contesto del DEA;

1.1.4.1 Trattare la casistica minoresecondo protocolli condivisi;

1.1.4.2 Gestire il rischio infettivo nellapersona assistita in trattamen-to;

1.1.4.3 Utilizzare l’ecografia e altristrumenti di diagnostica sem-plice a sostegno dell’attivitàassistenziale;

1.1.4.4 Assicurare l’attuazione di pro-tocolli terapeutici condivisinell’ambito del dolore acuto edel dolore cronico;

1.1.4.5 Controllare l’adeguatezza delfunzionamento e il correttoutilizzo delle apparecchiature;

1.1.4.6 Garantire l’assistenza alla per-sona assistita con disturbicomportamentali;

1.1.4.7 Gestire le tecnologie per ilsupporto delle funzioni vitali,nelle interazioni complessepersona assistita-macchina enella risoluzione di problemitecnici complessi;

1.1.4.8 Gestire le tecnologie per lavalutazione e il monitoraggiodelle funzioni vitali, nei rilievistrumentali complessi e nellarisoluzione di problemi tecnicicomplessi.

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

13

Agorà n. 50 luglio 2012

1.1.5 Garantire l’assistenza in età pedia-trica in Emergenza-Urgenza;

1.1.5.1 Applicare gli algoritmi di triage;1.1.5.2 Attuare le manovre di BLSD

pediatrico;1.1.5.3 Trattare la casistica minire in

età pediatrica secondo proto-colli condivisi;

1.1.5.4 Garantire la sicurezza delbambino nel trasporto prima-rio e secondario.

1.1.6 Garantire l’intervento nelleMaxiemergenze;

1.1.6.1 Affrontare le situazioni diemergenza e urgenza chepongono più persone in con-dizioni critiche;

1.1.6.2 Applicare i principi di Triagenelle maxiemergenze;

1.1.6.3 Assicurare il corretto funzio-namento del posto medicoavanzato;

1.1.6.4 Gestire gli eventi NBCR;1.1.6.5 Descrivere il piano di maxiemer-

genza del proprio territorio;1.1.6.6 Descrivere le misure da adot-

tare per la decontaminazione,la derattizzazione e la disinfe-stazione;

1.1.6.7 Informare la popolazione suipiani di intervento.

1.2 Terapia intensiva1.2.1 Gestire i percorsi assistenziali in

terapia intensiva;1.2.1.1 Pianificare le attività infermie-

ristiche complessive del laterapia intensiva in integrazio-ne con altri professionisti;

1.2.1.2 Gestire i sistemi informativisui percorsi assistenziali;

1.2.1.3 Gestire le tecnologie per lavalutazione e il monitoraggiodelle funzioni vitali;

1.2.1.4 Gestire problemi complessiclinici, relazionali ed organiz-zativi nel processo di donazio-ne degli organi in ottica multi-professionale;

1.2.1.4 Mantenere i livelli di sicurezzaadeguati alla criticità clinico-assistenziale delle personeassistite nel trasporto intra einterospedaliero.

1.2.2 Gestire il trattamento sulla basedi valori di monitoraggio e laterapia intensiva in un’ottica mul-tiprofessionale;

1.2.2.1 Gestire lo svezzamento daventilazione meccanica, inottica multidisciplinare;

1.2.2.2 Collaborare nella gestionedell’emergenza-urgenza inequipe multiprofessionale neicontesti di terapia intensivaed intraospedalieri;

1.2.2.3 Gestire problemi complessiderivanti dalle tecnologie perla somministrazione del le te -rapie;

1.2.2.4 Collaborare all’attività di sor-veglianza e farmaco-vigilanzanelle condizioni cronicheidentificando gli eventualisegnali di destabilizzazionespecifici per ogni patologia;

1.2.2.5 Favorire l’applicazione delleraccomandazioni di buonepratiche nella gestione com-plessiva della persona assistita;

1.2.2.6 Gestire i problemi complessicorrelati alle lesioni cutaneee woundcare in terapia inten-siva;

1.2.2.7 Collaborare alla gestione delprocesso di prevenzione,pro grammazione diagnosticae di intervento per il rischioinfettivo nella persona assisti-ta in alta intensità di cura.

1.2.3 Gestire l’educazione e la relazione;1.2.3.1 Partecipare alla pianificazio-

ne di interventi relazionalimultidisciplinari;

1.2.3.2 Educare i care givers;1.2.3.3 Gestire la pianificazione di

servizi in ottica multidiscipli-nare con individuazione dicriteri ammissione e dimissio-ne ai diversi livelli di intensitàdi cura;

1.2.3.4 Gestire in ottica multidiscipli-nare i servizi di follow up postintensivo delle persone assisti-te, anche nel long tern dopo ladimissione al domicilio.

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

14

Agorà n. 50 luglio 2012

1 Competenze tecnico professionali

1.1 Assistenza in area chirurgica1.1.1 Gestire percorsi perioperatori -

preospedalizzazione;1.1.1.1 Garantire l’attivazione deI

percorso pre-chirurgico delpaziente;

1.1.1.2 Effettuare sulla base dei pro-tocolli clinico-assistenziali escale di valutazione condivise,osservazioni, interviste eaccertamenti finalizzati allavalutazione del rischio pre-operatorio;

1.1.1.3 Coordinare il percorso di pre-parazione diagnostico e spe-cialistico all’intervento chirur-gico;

1.1.1.4 Collaborare con l’equipe mul-tiprofessionale alla valutazio-ne del rischio peri-operatorio;

1.1.1.5 Supportare la persona assisti-ta e il familiare alla consape-volezza del rischio chirurgicoe anestesiologico favorendola partecipazione al pianoassistenziale.

1.1.2 Gestire l’assistenza in degenza;1.1.2.1 Attivare i percorsi della perso-

na assistita sottoposta a pro-cedura chirurgica complessache richiede un livello dimonitoraggio avanzato, per ilquale non ci sono indicazionial ricovero presso la TerapiaIntensiva;

1.1.2.2 Collaborare con l’equipe mul-tiprofessionale alla definizio-ne del livello di monitoraggiodella persona assistita sotto-posta a procedura chirurgicacomplessa nella fase pre epost operatoria;

1.1.2.3 Pianificare l’assistenza allapersona assistita conalta/complessa dipendenza inbase a protocolli condivisi;

1.1.2.4 Collaborare con l’equipe mul-tiprofessionale per l’accetta-zione della persona assistita;

1.1.2.5 Pianificare gli interventi per lariduzione delle complicanzedella fase post-operatoria;

1.1.2.6 Supportare la persona assisti-ta e la famiglia per ga rantire

la loro partecipa zione consa-pevole al piano assistenziale.

1.1.3 Gestire l’assistenza negli ambula-tori di follow up;

1.1.3.1 Garantire la continuità al per-corso post-chirugico del lapersona assistita;

1.1.3.2 Garantire l’appropriatezza euniformità di trattamento perlesioni cutanee post-chirurgi-che e traumatiche;

1.1.3.3 Eseguire l’accertamento del lapersona assistita;

1.1.3.4 Valutare gli esiti delle lesionipost-chirurgiche e post trau-matiche;

1.1.3.5 Eseguire la sutura di feritesulla base di protocolli condi-visi;

1.1.3.6 Collaborare con l’equipe mul-tiprofessionale nel monitorag-gio del processo di guarigio-ne della lesione cutanea dinatura traumatica e post-chi-rurgica;

1.1.3.7 Individuare precocementel’insorgenza di complicanze;

1.1.3.8 Attivare la consulenza di spe-cialisti;

1.1.3.9 Effettuare medicazioni sullabase di protocolli clinico-assi-stenziali condivisi.

1.1.4 Gestire l’assistenza in sala opera-toria;

1.1.4.1 Organizzare la sala operato-ria, risorse tecnologiche estrumentali, in base all’inter-vento e ai tempi chirurgici;

1.1.4.2 Realizzare schemi organizzati-vi innovativi per la gestionedelle attività in sala operato-ria;

1.1.4.3 Gestire referti, dati, immaginie video durante e dopo l’in-tervento;

1.1.4.4 Collaborare con l’equipe multiprofessionale alla gestionedella modulistica, refertazione,raccolta e analisi dei dati;

1.1.4.5 Gestire il posizionamento e lamobilizzazione della personaassistita sul tavolo operatorio;

1.1.4.6 Gestire la terapia su protocol-li concordati;

1.1.4.7 Collaborare nella gestione di

Infermiere area chirurgica

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

15

Agorà n. 50 luglio 2012

strumenti e farmaci nell’ane-stesia (sedazione, analgesia emio risoluzione);

1.1.4.8 Organizzare l’emorecuperointra e postoperatorio;

1.1.4.9 Gestire le fasi di contesto di

pertinenza relative all’espian-to d’organi;

1.1.4.10 Gestire la fase di risveglio conrischio anestesiologico.

1 Competenze tecnico professionali

1.1 Area pediatrica1.1.1 Gestire percorsi di assistenza per

bambini affetti da patologia onco-logica;

1.1.1.1 Garantire la presa in caricodella famiglia e del bambinocon diagnosi o sospetta dia-gnosi di malattia oncologica;

1.1.1.2 Assumere il ruolo di infermie-re di riferimento per la fami-glia e il bambino nel percorsodiagnostico e terapeutico;

1.1.1.3 Collaborare con il team assi-stenziale per fornire supportoal bambino ed ai familiarinella scelta dei protocolliterapeutici;

1.1.1.4 Supervisionare in collabora-zione con la famiglia la corret-ta applicazione dei protocollidiagnostico - terapeutici;

1.1.1.5 Pianificare in collaborazionecon la famiglia l’implementa-zione e il monitoraggio diinterventi per la rilevazioneprecoce dei sintomi;

1.1.1.6 Valutare con il bambino e lafamiglia l’impatto della malat-tia e della terapia sulle attivitàdi vita quotidiana;

1.1.1.7 Intervenire per ridurre glieffetti negativi della terapiaoncologica avvalendosi quan-do necessario dell’aiuto diconsulenti e dell’ attività delleassociazioni;

1.1.1.8 Valutare il dolore utilizzandoidonee scale di valutazione;

1.1.1.9 Guidare la famiglia e il bambi-no in collaborazione con ilteam nella scelta dei metodiper il controllo del dolore sia inambito farmacologico che non;

1.1.1.10Pianificare la dimissione delbambino;

1.1.1.11Garantire l’attivazione deiper corsi per una domiciliazio-ne protetta;

1.1.1.12Gestire la terapia sulla base diprotocolli concordati.

1.1.2 Gestire percorsi di assistenza per ilneonato ad alta intensità di cura;

1.1.2.1 Pianificare il percorso assi-stenziale del neona to/bambinosottoposto ad assistenza pre-post chirurgica e/o con assi-stenza ventilatoria;

1.1.2.2 Partecipare agli incontri conla famiglia e gli altri membridell’equipe nella fase pre-parto del neonato a rischio;

1.1.2.3 Valutare i bisogni assistenzialidel neonato e la rete familia-re, per rilevare la ne cessità disupporto emotivo, psicologi-co e sociale;

1.1.2.4 Collaborare con altri membridell’equipe alla definizionedel piano clinico assistenzialedel neonato con patologiachirurgica e con assistenzaventilatoria avanzata;

1.1.2.5 Pianificare la gestione deisistemi di monitoraggio e gliinterventi legati all’assisten-za ventilatoria avanzata sullabase di protocolli condivisi;

1.1.2.6 Supervisionare la gestione deisistemi di monitoraggio;

1.1.2.7 Collaborare con l’equipe assi-stenziale alla pianificazionedel percorso post-operatoriodel neonato critico;

1.1.2.8 Valutare il livello di stress e diadattamento del neonato edei familiari con metodologievalidate (NIDCAP);

1.1.2.9 Garantire la continuità assisten-ziale attraverso la predisposi-zione di percorsi di trasferi-mento o dimissione protetti.

Infermiere area pediatrica

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

16

Agorà n. 50 luglio 2012

1.1.3 Gestire percorsi di assistenza delbambino con malattia cronica;

1.1.3.1 Assicurare la guida, il suppor-to e l’educazione/counselingal bambino affetto da malattiacronica e ai familiari;

1.1.3.2 Garantire la presa in caricodella famiglia e del bambinoal primo accesso in DH - incontinuità con le cure territo-riali;

1.1.3.3 Assumere il ruolo d’infermieredi riferimento per la famiglia e

il bambino nel percorso dia-gnostico e terapeutico in inte-grazione con l’equipe multi-professionale;

1.1.3.4 Supportare il bambino e lafamiglia a gestire l’impattodella malattia sullo stile di vitatenendo conto dell’apparte-nenza multiculturale del-l’utenza;

1.1.3.5 Supervisionare la corretta ap -pli cazione dei protocolli dia-gnostici e terapeutici condivisi.

1 Competenze tecnico professionali

1.1 Salute mentale1.1.1 Effettuare la diagnosi infermieristica;

1.1.1.1 Instaurare una relazione diaiuto con la persona assi sti -ta/famiglia per supportare lapresa di coscienza dello statodi salute;

1.1.1.2 Valutare la consapevolezza ela necessità di sostegno nel-l’impatto con la malattia e iltrattamento

1.1.1.3 Utilizzare strumenti di valuta-zione;

1.1.1.4 Condurre colloqui/intervistecon la persona assistita e ifamiliari

1.1.1.5 Valutare la priorità per l’inter-vento medico in presenza diprotocolli codificati;

1.1.1.6 Gestire, tramite protocollicondivisi anche farmacologici,segni/sintomi che espongonola persona assistita a pericoliimmediati;

1.1.1.7 Definire il progetto individualiz-zato di cura sia terapeutico chesocio-riabilitativo nell’ambitodell’equipe multiprofessionale;

1.1.1.8 Valutare capacità ed abilitàattuali e potenziali della per-sona assistita;

1.1.1.9 Far emergere nella personaassistita elementi utili alla cre-scita personale (relazioneterapeutica) facilitando la ver-balizzazione di sensazionirelative alla patologia;

1.1.1.10 Scegliere l’approccio adegua-to alla persona assistita inbase alle caratteristiche clini-che e personologiche;

1.1.1.11Attuare interventi di educa-zione sanitaria e promozionedella salute;

1.1.1.12 Gestire la terapia su protocol-li concordati.

1.1.2 Gestire la terapia;1.1.2.1 Sviluppare la coesione del

gruppo professionale nel lagestione della persona assistita;

1.1.2.2 Collaborare nell’attuazionedi trattamenti psico-socioterapeutici individuali o digruppo;

1.1.2.3 Collaborare nella conduzionedi progetti di riabilitazione adomicilio o in comunità enello sviluppo di gruppi diauto-mutuo aiuto;

1.1.2.4 Favorire l’alleanza terapeuticae la compliance farmacologica;

1.1.2.5 Monitorare le condizioni clini-che;

Infermiere area salute mentale e dipendenze

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

17

Agorà n. 50 luglio 2012

1.1.2.6 Coordinare i vari interventisocio-sanitari nella ge stionedella presa in carico della per-sona assistita secondo proto-colli condivisi;

1.1.2.7 Individuare criteri e mo dalitàper l’attivazione di altri pro-fessionisti e di mediatori cul-turali;

1.1.2.8 Educare il contesto sociale diriferimento della persona assi-stita;

1.1.2.9 Utilizzare strategie volte alsuperamento degli osta coliall’apprendimento di compor-tamenti adat tivi;

1.1.2.10 Decodificare l’interventorispetto alla richiesta so ciale oistituzionale;

1.1.2.11 Valutare le fasi del reinseri-mento lavorativo e socialedelle persone con disagio psi-

chico in collaborazione conaltri profili;

1.2 Dipendenze patologiche1.2.1 Gestire l’assistenza nell’ambito

delle dipendenze patologiche;1.2.1.1 Rilevare l’anamnesi tossicolo-

gica;1.2.1.2 Valutare sintomi astinenziali;1.2.1.3 Utilizzare tecniche di cousel-

ling;1.2.1.4 Effettuare screening su psico-

patologia utilizzando scalestrutturate.

1.2.2 Effettuare monitoraggio;1.2.2.1 Effettuare accertamenti sul-

l’uso di sostanze;1.2.2.2 Gestire affidi di terapie sosti-

tutive;1.2.2.3 Proporre accertamenti sul lo

stato di salute.

1 Competenze tecnico professionali

1.1 Gestione1.1.1 Pianificare il lavoro;

1.1.1.1 Individuare gli obiettivi disalute in relazione alle risorsedisponibili in collaborazionecon altri profili;

1.1.1.2 Analizzare criticamente gliaspetti etici legati al proprioprofilo;

1.1.1.3 Condurre il gruppo di lavoro;1.1.1.4 Coordinare l’operato di più

professionisti;1.1.1.5 Partecipare al processo di

technology assessment;1.1.1.6 Gestire le apparecchiature

elettromedicali e videoscopi-che in termini di appropriatez-za e sicurezza;

1.1.1.7 Promuovere la reingegneriz-zazione dei processi.

1.1.2 Analizzare il contesto socio-sanitario;1.1.2.1 Individuare i principali mo delli

sanitari;1.1.2.2 Analizzare i processi di cam-

biamento istituzionale e orga-nizzativo del SSN PSSIR PAL.

1.2 Formazione1.2.1 Sviluppare percorsi formativi nel

gruppo di lavoro;1.2.1.1 Rilevare il gap formativo del

proprio gruppo di lavoro;1.2.1.2 Elaborare un progetto forma-

tivo;1.2.1.3 Condurre l’incontro formativo;1.2.1.4 Facilitare l’apprendimento dei

discenti tramite sistemi inno-vativi;

1.2.1.5 Valutare l’efficacia della for-mazione a livello organizzati-vo in collaborazione con il for-matore.

Competenze tecnico professionali trasversali

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012

18

Agorà n. 50 luglio 2012

1.2.2 Gestire l’ambito di apprendimento;1.2.2.1 Progettare percorsi di tiroci-

nio in collaborazione con ilformatore;

1.2.2.2 Valutare percorsi di tirocinioin collaborazione con il forma-tore

1.2.2.3 Effettuare tutorato clinico astudenti del proprio profilo odi operatori di supporto;

1.2.2.4 Facilitare l’inserimento delpersonale di nuova assegna-zione;

1.2.2.5 Facilitare l’applicazione dellecompetenze di contesto.

1.3 Qualità e sicurezza1.3.1 Analizzare i percorsi per la qualità;

1.3.1.1 Identificare aree di migliora-mento della qualità dell’assi-stenza;

1.3.1.2 Promuovere progetti di mi -glio ramento;

1.3.1.3 Elaborare un progetto dimiglioramento;

1.3.1.4 Utilizzare i sistemi informati-ci/informativi per la raccolta eanalisi dei dati;

1.3.1.5 Definire standard e indicatori diefficacia e efficienza in termini distruttura processo ed esito;

1.3.1.6 Utilizzare gli indicatori di effi-cacia ed efficienza dei servizisanitari;

1.3.1.7 Valutare il funzionamento deiservizi coinvolgendo la citta-dinanza;

1.3.1.8 Implementare le buone prati-che.

1.3.2 Gestire il rischio clinico;1.3.2.1 Gestire gli strumenti di analisi

reattiva;1.3.2.2 Gestire gli strumenti di analisi

proattiva;1.3.2.3 Elaborare la mappa del

rischio nei contesti operatividi pertinenza;

1.3.2.4 Applicare strumenti e meto-dologie per la gestione delrischio clinico;

1.3.2.5 Gestire audit multidisciplinari;1.3.2.6 Gestire il Mortality & Morbidity

Review come strumento dimiglioramento per il raggiungi-mento di standard clinico-assi-stenziali attesi.

1.4 Ricerca applicata1.4.1 Sviluppare Progetti di Ricerca;

1.4.1.1 Leggere i fenomeni e i biso-gni di comunità;

1.4.1.2 Identificare specifici problemi earee di ricerca e sviluppo;

1.4.1.3 Effettuare la ricerca bibliogra-fica su specifici problemi earee di interesse;

1.4.1.4 Redigere un protocollo diricerca In collaborazione mul-tiprofessionale e multidiscipli-nare;

1.4.1.5 Effettuare studi epidemiologi-ci in ambienti di vita e di lavo-ro In collaborazione con altriprofessionisti;

1.4.1.6 Verificare l’applicazione deirisultati delle ricerche perottenere un miglioramentodella qualità;

1.4.1.7 Divulgare i risultati delle ricer-che all’equipe;

1.4.1.8 Redigere un report di ricercasecondo gli attuali canonidella letteratura scientifica;

1.4.1.9 Analizzare criticamente la let-teratura scientifica seconda-ria, evidenziandone gli ele-menti di validità per l’applica-zione dei risultati nella praticaclinica;

1.5.1.10 Produrre interventi clinico-assistenziali basati sulle indi-cazioni contenute in lineeguida clinico-assistenziali.

1.5 Consulenza1.5.1 Fornire il supporto tecnico in qua-

lità di esperto;1.5.1.1 Offrire consulenza su proces-

so ad elevata complessità neldiversi contesti clinici;

1.5.1.2 Redigere un rapporto di con-sulenza;

1.5.1.3 Utilizzare tecniche di coa-ching.

Prima parte - la prima bozza di aprile 2012