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1 Lezione 12 Moneta e modello IS-LM ultimo aggiornamento 11 maggio 2011

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Lezione 12Moneta e modello IS-LMLezione 12Moneta e modello IS-LM

ultimo aggiornamento 11 maggio 2011

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SommarioSommario

Indice della lezione

domanda aggregata e tasso di interesse

funzioni della moneta

offerta di moneta

equilibrio del mercato monetario

modello IS-LM

politiche monetarie e fiscali

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Domanda aggregata e tasso di interesse Nei capitoli precedenti si è ipotizzato, per

semplicità, che la domanda aggregata fosse funzione del solo reddito questa ipotesi semplificatrice ha permesso di

individuare con semplicità il reddito di equilibrio di breve periodo

in realtà, la domanda aggregata dipende da un’altra importante variabile economica: il tasso di interesse

Il tasso di interesse è il rendimento ricevuto da chi presta denaro e pagato da chi prende a prestito denaro

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Le attività finanziarie Il mercato in cui si dà e si prende a prestito è il

mercato finanziario le attività finanziarie scambiate sul mercato

finanziario sono molto diverse fra loro una attività finanziaria è un contratto che dà titolo al

detentore di ricevere un prestabilito flusso di pagamenti per un certo periodo di tempo

alcune attività finanziarie possono essere scambiate anche prima della loro eventuale scadenza in mercati detti secondari

nei mercati secondari le attività vengono continuamente quotate

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Le attività finanziarie Le attività finanziarie si distinguono tra di loro

per rendimento rischio grado di liquidità

Il rendimento di una attività è l’ammontare aggiuntivo che il prestatore riceve come compensazione il rendimento può essere certo, prefissato, oppure

incerto, cioè fissato in base alle contingenze future il grado di incertezza di una attività può variare nel

tempo

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Le attività finanziarie Il rischio di una attività finanziaria indica il grado

di incertezza relativo al rendimento tanto più il rendimento di una data attività è certo,

tanto meno l’attività è rischiosa attività più rischiose fruttano rendimenti maggiori,

altrimenti nessuno le acquisterebbe

La liquidità di una attività finanziaria si riferisce alla velocità e al costo con cui può essere convertita in moneta l’esistenza di un mercato in cui l’attività viene

continuamente scambiata rende l’attività stessa più liquida

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Le attività finanziarie attività meno liquide producono rendimenti maggiori,

altrimenti nessuno le acquisterebbe

Esempi di attività finanziarie moneta: non dà alcun rendimento ma può essere

ceduta in qualsiasi momento senza alcun costo, è l’attività massimamente liquida

Buoni ordinari del tesoro: titoli di Stato di breve durata che non pagano cedole e promettono il pagamento del loro valore nominale alla loro scadenza

Il loro rendimento è dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore nominale

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Le attività finanziarie(1+r) = 100/B

dove r è il rendimento e B il prezzo di acquisto di un titolo che paga 100 alla scadenza

Hanno un mercato secondario, sono poco rischiosi e abbastanza liquidi

obbligazioni: sono attività a più lunga scadenza, possono essere emesse dallo Stato (BTP, CTZ, CCT, BTPi) o da privati. Pagano delle cedole, generalmente semestrali e danno titolo al pagamento del valore nominale a fine periodo

Sono quotate in mercati secondari che ne stabilisce in ogni momento il prezzo

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Le attività finanziarieIl loro rendimento è quel tasso di interesse che eguaglia prezzo di acquisto e flusso futuro di pagamenti

Primo esempio:

r è il rendimento di una obbligazione che scade il prossimo periodo, frutta una sola cedola e costa oggi B

Secondo esempio:

r è il rendimento di una obbligazione che scade fra tre periodi, frutta una cedola per periodo e costa oggi B

Sono attività liquide, ma più rischiose dei Bot perché il prezzo nel mercato secondario può variare molto

r

CB

1

100

32 1

100

11 r

C

r

C

r

CB

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Le attività finanziarieTanto più la scadenza finale dell’obbligazione è lontana tanto più sono rischiose

Il prezzo di mercato cambia perché i tassi di interesse variano nel tempo

Quando il tasso di interesse aumenta, il prezzo di mercato scende, e viceversa

La cedola può essere una percentuale fissa del valore nominale (obbligazioni a reddito fisso), oppure può essere legata a degli indicatori (rendimenti dei Bot, oppure andamento dell’inflazione)

azioni: sono titoli di proprietà di una società e danno diritto a ricevere i dividendi, cioè i profitti che la società decide di distribuire

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Le attività finanziarieazioni: sono titoli di proprietà di una società e danno diritto a ricevere i dividendi, cioè i profitti che la società decide di distribuire

Sono cedibili in ogni momento, ma esistono mercati secondari solo nel caso di società quotate, cioè scambiate nelle Borse

Sono attività rischiose. Ciò nonostante, possono essere attività molto liquide, nel caso di società quotate e le cui azioni sono molto scambiate in Borsa

mutui: sono prestiti in cui il debitore paga periodicamente un rateo che comprende, in quote prefissate, sia il rendimento che la restituzione del

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Le attività finanziariecapitale inizialmente ricevuto in prestito

Il rendimento può essere fisso oppure variabile, cioè periodicamente modificato in base all’andamento del tasso di interesse nel tempo

Il rischio dei mutui dipende dalle caratteristiche del debitore. La loro liquidità è molto bassa, ma non nulla. Le operazioni finanziarie di cartolarizzazione consistono proprio nella vendita a terzi di mutui e prestiti

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Domanda aggregata e tassi di interesse Il tasso di interesse influenza sia la spesa per

consumi che la spesa per investimento delle imprese

All’aumentare del tasso di interesse le famiglie riducono il consumo e aumentano il risparmio un aumento del tasso di interesse riduce il prezzo di

mercato di obbligazioni e di azioni e quindi riduce la ricchezza delle famiglie

il tasso di interesse rappresenta il costo opportunità del consumo odierno in termini di consumo futuro

un aumento del tasso di interesse aumenta il costo del credito al consumo

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Domanda aggregata e tassi di interesse All’aumentare del tasso di interesse le imprese

riducono gli investimenti per ogni progetto di investimento l’impresa confronta

i benefici, in termini di opportunità di profitto futuro che l’investimento crea, e il loro costo

il tasso di interesse è il costo dei mutui che l’impresa deve sottoscrivere per acquistare il bene di investimento

ovvero, il tasso di interesse è il costo opportunità di fondi liquidi che l’impresa può avere in sua disponibilità

all’aumentare del costo, minore è il numero di progetti che producono benefici netti positivi

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Domanda aggregata e tassi di interesse

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Determinazione del tasso di interesse e del reddito Cosa determina il tasso di interesse?

nel modello classico il tasso di interesse è determinato dalla condizione di equilibrio tra risparmio, investimento e domanda pubblica di credito, cioè dall’equilibrio del mercato finanziario

nel modello keynesiano, in presenza di risorse produttive inutilizzate, e considerando la dipendenza degli investimenti dal tasso di interesse, la situazione si fa più complessa

NTGrISNTNTYCY )()(

NTGrISNTNTYCY )()(

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Determinazione del tasso di interesse e del reddito Una volta che si tenga conto che la domanda

aggregata dipende dal tasso di interesse l’equilibrio tra reddito e domanda aggregata, ovvero l’equilibrio del mercato finanziario non determina più né il reddito, né il tasso di interesse la relazione di equilibrio precedente individua

soltanto una relazione tra tasso di interesse e reddito questa relazione verrà presentata poco oltre e viene

indicata come funzione IS

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Determinazione del tasso di interesse e del reddito Nel modello keynesiano, per determinare i

valori di equilibrio di tasso di interesse e reddito occorre disporre di una seconda relazione tra reddito e tasso di interesse una volta individuata una seconda relazione tra

reddito e tasso di interesse, i valori di equilibrio di tasso di interesse e reddito saranno quelli che soddisfano contemporaneamente le due relazioni

La seconda relazione tra reddito e tasso di interesse di cui abbiamo bisogno è una nuova condizione di equilibrio, ma di un mercato diverso dal mercato finanziario

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Determinazione del tasso di interesse e del reddito Il tasso di interesse e il reddito sono variabili

che influenzano la domanda di moneta la seconda relazione tra tasso di interesse e reddito

coincide con la condizione di equilibrio del mercato monetario

quella relazione sarà più avanti presentata e chiamata funzione LM

funzione IS e funzione LM determinano insieme l’equilibrio contemporaneo di tasso di interesse e reddito nel breve periodo, nel modello keynesiano

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Funzioni della moneta La moneta è l’insieme di beni o titoli finanziari

accettati come pagamento nelle transazioni economiche la principale funzione della moneta è funzionare

come mezzo di scambio la presenza della moneta evita la doppia coincidenza

dei desideri in ogni singolo scambio e rende quindi gli scambi più efficienti

Altre funzioni della moneta unità di conto, cioè unità di misura dei prezzi e dei

pagamenti correnti e futuri riserva di valore, anche se non è il migliore mezzo

per trasferire nel tempo potere di acquisto

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Tipi di moneta La moneta ha assunto nel tempo forme diverse

moneta merce moneta simbolo, o fiduciaria. Il suo valore intrinseco

è nullo, l’autorità politica ne garantisce il monopolio dell’offerta e impone che venga accettata come mezzo di pagamento, cioè il suo corso legale

La moneta comprende circolante depositi depositi vincolati attività finanziarie con scadenza fino a due anni

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Aggregati con liquidità decrescente: dicembre 2009

€ miliardi

C Circolante 755,3

M1 C + depositi a vista e in c/c 4.490,8

M2 M1 + depositi vincolati a tre mesi 8.176,4

o con una durata fino a 2 anni

M3 M2 + pronti contro termine, 9.324,3quote di fondi monetari, titoli di debito con scadenza fino a due anni

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Domanda di moneta La moneta è una attività finanziaria. Detenere

parte del proprio patrimonio sotto forma di moneta genera benefici comporta un costo

Benefici procurati dalla moneta motivo transattivo

se ricavi e spese fossero perfettamente sincronizzati la domanda per scopo transattivo sarebbe molto limitata

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Domanda di monetadato il grado di sincronizzazione esistente, la domanda per scopo transattivo dipende dal volume delle transazioni, cioè degli scambi

l’ammontare delle transazioni è funzione del reddito nazionale, quindi all’indice dei prezzi e Pil reale

motivo precauzionale

l’incertezza sull’ammontare e il profilo temporale degli incassi e delle spese future crea la necessità di accantonamenti cautelativi

motivo finanziario

la detenzione di parte del portafoglio di attività finanziarie in moneta permette di ridurre la rischiosità del portafoglio

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Domanda di moneta Costo della detenzione di moneta

la detenzione di parte delle attività finanziarie in moneta comporta un costo opportunità

detenere moneta comporta la rinuncia agli interessi che si otterrebbero investendo in attività alternative e più redditizie

In sintesi, la domanda di moneta dipende da il livello dei prezzi la produzione totale il tasso di interesse

Md = P L(Y, r)

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L’offerta di moneta L’offerta di moneta è creata

in parte dalla banca centrale, il circolante in parte dalle banche commerciali, i depositi

M = C + D La banca centrale controlla indirettamente

l’intero ammontare dell’offerta di moneta il meccanismo di controllo della banca centrale

funziona attraverso il cosiddetto moltiplicatore dei depositi

per comprendere come il meccanismo funzioni occorre brevemente presentare le caratteristiche principali di banca centrale e banche commerciali

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Attività Passività

Il bilancio della banca centrale L’attività di creazione e controllo dell’offerta di

moneta è documentata dal bilancio della banca centrale

circolante

riserve delle banche

obbligazioni

riserve valutarie

rifinanziamento delle banche

crediti al governo

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La base monetaria Le passività della banca centrale rappresentano

la base monetaria, H = B, detta anche moneta ad alto potenziale il circolante è una passività virtuale, la banca

centrale non ha nessun obbligo nei confronti dei detentori di biglietti bancari

la base monetaria è lo strumento di cui la banca centrale si serve per controllare i depositi bancari, cioè la moneta bancaria

le passività della banca centrale vengono variate tramite la variazione di una delle poste dell’attivo

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La base monetaria Le operazioni più comuni per tenere sotto

controllo la base monetaria sono le operazioni di mercato aperto di rifinanziamento

delle banche commerciali

La Banca centrale europea, Bce, organizza periodicamente delle aste in cui offre denaro a credito contro titoli le banche commerciali competono fra di loro

accettando tassi di interesse più bassi per procurarsi la base monetaria di cui hanno bisogno

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La base monetaria Inoltre, la banca centrale può effettuare

transazioni sul mercato secondario le banche centrali usano generalmente titoli

obbligazionari

L’acquisto di una obbligazione aumenta le attività della banca centrale e contemporaneamente immette base monetaria nel sistema economico

Al contrario, la vendita di una obbligazione detenuta in portafoglio comporta l’assorbimento di base monetaria

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Il bilancio delle banche commerciali Le banche commerciali sono uno degli

intermediari finanziari un intermediario finanziario è una istituzione che

mette in contatto soggetti che sono disposti a prestare e soggetti che hanno bisogno di prestiti

le banche commerciali sono intermediari particolari, hanno l’autorizzazione a concedere prestiti e a creare depositi che possono essere utilizzati come mezzi di pagamento, tramite assegni o carte di credito o debito

Il profitto delle banche deriva dal differenziale tra tasso sui prestiti e tasso sui depositi

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Attività Passività

Il bilancio delle banche commerciali Il bilancio di una banca commerciale può

essere sintetizzato nel modo seguente

depositi

obbligazioni

obbligazioni

impieghi

riserve presso la banca centrale

circolante

patrimonio

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Il bilancio delle banche commerciali Le banche commerciali non si limitano a

prestare i fondi che i risparmiatori hanno depositato le banche commerciali creano depositi e prestiti ciò che mantiene comunque sotto controllo

l’ammontare dei prestiti che le banche possono concedere e dei depositi che possono creare è il meccanismo delle riserve

A fronte di ogni euro depositato le banche commerciali hanno bisogno di detenere delle riserve per far fronte ai pagamenti effettuati e alle richieste di conversione in contanti

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Il bilancio delle banche commerciali le banche stabiliscono le riserve in proporzione ai

depositi e sulla base di regolarità statistiche inoltre, la banca centrale può stabilire un coefficiente

di riserva obbligatoria in Europa il coefficiente di riserva obbligatoria è pari

al 2 per cento le riserve, R, sono i depositi presso la banca centrale

Il moltiplicatore monetario, che lega base monetaria e quantità di depositi, funziona proprio sulla base degli accantonamenti delle banche per riserva

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Alcuni preliminari

L’offerta di moneta è pari al circolante più i depositi a vista:

M = C + D sistema bancario a riserva totale: un sistema

in cui le banche detengono tutti i depositi come riserve.

sistema bancario a riserva frazionaria: un sistema nel quale le banche detengo una frazione dei depositi come riserve.

Il moltiplicatore dei depositi

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SCENARIO 1: Nessuna banca

Con nessuna banca, D = 0 and M = C = €1000.

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SCENARIO 2: sistema bancario a riserva totale

Dopo il deposito, C = 0, D = €1000, M = €1000.

Il sistema bancario a riserva totale non ha alcun impatto sull’offerta di moneta.

Bilancio della Prima Eurobanca

Attività Passività

riserve €1000 depositi €1000

• Inizialmente C = €1000, D = 0, M = €1000.

• Ora si supponga che le famiglie depositino i €1000 alla “Prima Eurobanca”.

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L’offerta di moneta ora è pari a €1800:

La domanda di depositi è ancora pari a €1000,

ma ora coloro che hanno ricevuto il prestito detengono €800 in circolante.

• Si supponga che le banche detengano il 20% dei depositi come riserve, concedendo prestiti con il resto.

• La Prima Eurobanca concederà prestiti per €800.

SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale

riserve $1000

Bilancio della Prima Eurobanca

Attività Passivitàdepositi €1000riserve €200

prestiti €800

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L’offerta di moneta ora è pari a €1800:

La domanda di depositi è ancora pari a €1000,

ma ora coloro che hanno ricevuto il prestito detengono €800 in contante.

Così, in un sistema a riserva frazionale le banche creano moneta!

riserve €200

prestiti €800

Bilancio della Prima Eurobanca

Attività Passività

depositi €1000

SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale

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Ma la Seconda Eurobanca concederà prestiti per l’80% di questi depositi

e il suo bilancio sarà:

• Si supponga che chi ha ricevuto il prestito depositi gli €800 nella Seconda Eurobanca.

• Inizialmente, il bilancio della Seconda Eurobanca è:

Bilancio della Seconda Eurobanca

depositi €800riserve €800

prestiti € 0

PassivitàAttività

riserve €160

prestiti €640

SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale

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Bilancio della Terza Eurobanca

Attività Passività

riserve $640

prestiti $0

depositi €640

• Se questi €640 sono alla fine depositati presso la Terza Eurobanca,

• in seguito la Terza Eurobanca deterrà il 20% del deposito in riserva, e concederà in prestito il resto:

riserve €128

prestiti €512

SCENARIO 3: sistema bancario a riserva frazionale

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Calcolo dell’offerta di moneta totale

Deposito originale = € 1000

+ prestito della Prima Eurobanca = € 800

+ prestito della Seconda Eurobanca = € 640

+ prestito della Terza Eurobanca = € 512

+ prestito successivo …

Offerta di moneta totale = (1/rr ) €1000 dove rr = rapporto riserve/depositi

Nel nostro esempio, rr = 0.2, e M = €5000

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Creazione di moneta da parte del sistema bancario

Un sistema bancario a riserva frazionale crea moneta,ma non crea ricchezza:

la banca concede a cui che prende a prestito della moneta e un debito di pari ammontare.

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Un modello dell’offerta di moneta

base monetaria, B = C + Rcontrollata dalla banca centrale

rapporto riserve/depositi, rr = R/Ddipende dalla legislazione e dalle politiche interne delle banche

rapporto circolante/depositi, cr = C/Ddipende dalle preferenze delle famiglie

variabili esogene

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Un modello dell’offerta di moneta

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Il moltiplicatore monetario

Se rr < 1, allora m > 1

Se la base monetaria cambia di B, allora M = m B

m è chiamato il moltiplicatore monetario.

Un aumento di rr diminuisce il moltiplicatore. Le banche possono concedere meno depositi

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Esercizio

Si supponga che le famiglie decidano di detenere più circolante e di domandare meno depositi.

1. Determinare l’impatto sull’offerta di moneta.

2. Spiegare l’intuizione del risultato ottenuto.

where

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Soluzione dell’esercizio

Impatto di un incremento del rapporto circolante/depositicr > 0.

1. Un incremento di cr accresce il denominatore di m proporzionalmente più che il numeratore. Così m si riduce, e così M.

2. Se le famiglie depositano una parte minore della moneta da loro posseduta, allora le banche possono concedere meno prestiti, e il sistema bancario potrà “creare” meno moneta.

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L’equilibrio del mercato monetario Tramite operazioni di mercato aperto la banca

centrale controlla direttamente la base monetaria e indirettamente l’offerta totale di moneta

In equilibrio la quantità offerta di moneta deve essere pari alla quantità domandata

M = Md = P L(Y, r)

cioè

M / P = L(Y, r) la quantità reale di moneta deve essere pari alla

domanda reale

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L’equilibrio del mercato monetario Nella condizione di equilibrio del mercato

monetario compaiono quattro variabili l’offerta di moneta è esogena livello generale dei prezzi, reddito reale e tasso di

interesse sono endogeni al modello macroeconomico

La condizione di equilibrio del mercato monetario ha ruoli diversi nel modello classico e nel modello keynesiano

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L’equilibrio del mercato monetario Nel modello classico

il livello del reddito reale è quello potenziale, determinato dalla disponibilità delle risorse

il tasso di interesse è determinato dall’equilibrio del mercato finanziario:

la condizione di equilibrio del mercato monetario, pertanto, determina il livello generale dei prezzi

una variazione dell’offerta di moneta, quindi, influenza soltanto il livello generale dei prezzi, la moneta è neutrale, è soltanto un velo

NTGrIS )(

),( rYLP

M

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L’equilibrio del mercato monetario le variabili reali del modello, cioè reddito reale, tasso

di interesse, sono determinate separatamente dalle variabili nominali, il livello dei prezzi

esiste quindi dicotomia tra variabili reali e nominali

Nel modello keynesiano i prezzi sono poco flessibili nel breve periodo la condizione di equilibrio del mercato monetario

identifica una nuova relazione tra tasso di interesse e reddito reale

questa relazione sarà chiamata funzione LM e, insieme alla funzione IS, servirà a identificare i valori di equilibrio simultaneo di tasso di interesse e reddito

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L’equilibrio del mercato monetario Supponendo che il livello dei prezzi sia fisso,

cioè di essere nel breve periodo keynesiano, l’equilibrio del mercato monetario può avere una rappresentazione grafica nel piano r, M/p per ogni livello del reddito reale, l’offerta reale di

moneta è rappresentabile come una retta verticale la domanda di moneta è una funzione inversa del

tasso di interesse l’intersezione tra curva di domanda e curva di offerta

individua, per ogni livello del reddito reale, il tasso di interesse di equilibrio

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L’equilibrio del mercato monetario

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L’equilibrio del mercato monetario Un incremento dell’offerta di moneta determina

una riduzione del tasso di interesse di equilibrio, dato il livello di reddito reale

Un incremento del livello di reddito, data l’offerta reale di moneta, determina un incremento del tasso di interesse di equilibrio

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L’equilibrio del mercato monetario

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La gestione della politica monetaria L’offerta di moneta è controllata dalla banca

centrale una volta fissata l’offerta di moneta, l’equilibrio del

mercato monetario determina un tasso di interesse per ogni livello del reddito

alternativamente la banca centrale può fissare un tasso di interesse e offrire tutta la moneta che il mercato domanda a quel tasso di interesse

In effetti, le banche centrali seguono questa seconda modalità di azione controllare la quantità di moneta non è semplice,

perché il controllo è solo indiretto

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La gestione della politica monetaria il valore del moltiplicatore monetario può variare

anche bruscamente a causa delle decisioni delle banche di trattenere più riserve di quelle richieste dal coefficiente di riserva obbligatoria

la banca centrale può variare il coefficiente di riserva obbligatoria, aumentarlo e renderlo quindi stringente per le banche commerciali, aumentando così il suo controllo sul moltiplicatore

tuttavia, alti coefficienti di riserva aumentano i costi delle banche e quindi riducono l’efficienza dei servizi bancari

inoltre, variazioni inattese domanda di moneta produrrebbero variazioni del tasso di interesse e quindi degli investimenti e della produzione

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La gestione della politica monetaria

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La gestione della politica monetaria La Bce controlla i tassi di interesse fissando tre

differente tassi il tasso di rifinanziamento marginale, attualmente

all’2,00%, è il costo al quale le banche possono prendere a prestito fondi a brevissimo termine senza limiti

il tasso sui depositi, attualmente allo 0,50%, è il tasso che viene corrisposto alle banche per le riserve depositate presso la banca centrale

il tasso di minimo sulle aste di rifinanziamento, attualmente all’1,25%, che è il tasso di riferimento per le operazioni di rifinanziamento delle banche

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La gestione della politica monetaria Il tasso a cui le banche si scambiano

liberamente e continuamente tra loro le disponibilità di base monetaria è sempre compreso all’interno del corridoio costituito da tasso marginale e tasso sui depositi

Ma il tasso di interesse è lo strumento di intervento delle banche centrali, non il loro obiettivo se le banche centrali si limitassero a fissare il tasso

di interesse e lasciassero che fosse il mercato a determinare la quantità di moneta il livello dei prezzi rimarrebbe non determinato, ci sarebbe il rischio di una esplosione dell’inflazione

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La gestione della politica monetaria infatti, per una dato livello del reddito, si avrebbe

al sistema mancherebbe un’ancora nominale, cioè tutte le variabili nominali rimarrebbero indeterminate

La gran parte delle banche centrali ha come obiettivo il livello dei prezzi i tassi di interesse vengono variati quando

l’inflazione, e, ancor prima, le aspettative di inflazioni mostrano un innalzamento

solo secondariamente, le banche centrali per evitare brusche fluttuazione del reddito reale

),( rYLP

M

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Il modello IS-LM Nel modello keyenesiano il livello di equilibrio

del reddito di breve periodo viene individuato simultaneamente al livello di equilibrio del tasso di interesse due condizioni di equilibrio interagiscono tra di loro la condizione di equilibrio fra produzione e domanda,

ovvero l’equilibrio tra offerta di risparmio e domanda di credito, viene chiamata funzione IS

la condizione di equilibrio del mercato monetario viene chiamata funzione LM

a fini espositivi vengono presentate separatamente le combinazioni di reddito e tasso di interesse che portano all’equilibrio i due mercati

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La funzione IS La funzione IS mostra le combinazioni di tasso

di interesse e reddito per cui la spesa aggregata è uguale al reddito, e quindi il mercato dei beni e servizi è in equilibrio

la relazione ha inclinazione negativa, all’aumentare del tasso di interesse il reddito di equilibrio si riduce

GrINTYCY )()(

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Reddito

AD

retta a 45o

Reddito

r

AD0

r0

Ad un alto tasso di interesse r0, il consumo e l’investimento sono bassi – e dunque anche la AD è bassa.

Y0

Y0

Il sistema è in equilibrio in Y0.

Y1

Y1Il nuovo equilibrio è in Y1.

IS

La funzione IS mostra tutte le combinazioni tra reddito etasso di interesse per le quali ilmercato dei beni si trova in equilibrio.

AD1

Ad un minore tasso di interesser1, il consumo, l’investimento ela AD sono più alti.

r1

Ta s

so d

i in t

e re s

se

La funzione IS

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La funzione IS Pendenza della IS

è tanto più piatta tanto maggiore è la reattività degli investimenti al tasso di interesse e tanto maggiore è il valore del moltiplicatore

Spostamenti della IS si sposta a destra nel caso di aumenti della spesa

aggregata che non dipendano da una variazione del tasso di interesse: ottimismo di famiglie e imprese, maggiore spesa pubblica, riduzione della tassazione

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L’interpretazione della funzione IS Come già visto, l’equilibrio del mercato dei beni

equivale all’equilibrio del mercato finanziario, cioè del risparmio e dei suoi utilizzi

la IS può essere ricavata dall’equilibrio tra risparmio e suo utilizzo

nel modello classico la retta del risparmio netto era una esogena

se si assumesse che anche il risparmio dipenda dal tasso di interesse le conclusioni non cambierebbero

NTGrINTYS )()(

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r

Y Y1 Y2

IS

r1

(b) La curva IS

r

I, S (a) Mercato finanziario

I = I (r)r2

S(Y1) –(G-NT)

S(Y2) - (G-NT)

Un aumento del reddito aumenta il risparmio al netto della domanda di credito del settore pubblico. Quindi, il tasso di interesse di equilibrio cala.

L’interpretazione della funzione IS

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La funzione LM La funzione LM rappresenta le combinazione di

tasso di interesse e reddito che garantiscono l’equilibrio del mercato monetario

la relazione ha inclinazione positiva, all’aumentare del tasso di interesse la domanda di moneta si riduce e l’equilibrio, data l’offerta, richiede un aumento del livello del reddito

YrLP

M,

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r

Y Y1 Y2

LM

r1

(b) La curva LM

r

M/P

(a) Mercato monetario

L( r,Y1)

r2

L( r,Y2)

PM /

Un aumento del reddito aumenta la domanda di liquidità. L’eccesso di domanda porta a un aumento del tasso di interesse.

La funzione LM

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La funzione LM Pendenza della funzione LM

tanto più piatta, tanto maggiore la reattività della domanda di moneta al tasso di interesse

tanto più ripida, tanto maggiore la reattività della domanda di moneta al reddito

Spostamenti della funzione LM vengono causati da mutamenti della domanda di

moneta, indipendenti da variazioni di reddito o tasso di interesse, oppure da un mutamento della politica monetaria, oppure da una variazione dei prezzi

un aumento della preferenza per la liquidità sposta la curva LM a sinistra

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La funzione LM una politica monetaria più espansiva sposta la curva

LM a destra l’opposto accade per una riduzione della preferenza

per la liquidità o per una politica monetaria più restrittiva

un aumento del livello dei prezzi riduce l’offerta reale di moneta e sposta la curva LM a sinistra

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r

Y

LM:

IS:

Le curve IS e LM sono tracciate per date variabili fiscali, G e T e monetarie, M e P (variabili esogene).

L’equilibrio di breve periodo è dato dalla combinazione di tasso di interesse r e reddito Y (variabili endogene) tali per cui sia il mercato dei beni e servizi sia quello dei saldi monetari reali sono in equilibrio.

r*

Y*

GrINTYCY )()(

),( YrLP

M

L’equilibrio del mercato dei beni e della moneta

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La politica fiscale Un aumento della spesa pubblica provoca uno

spostamento a destra della curva IS la misura dello spostamento a sinistra è determinato

dal moltiplicatore della spesa pubblica a parità di offerta di moneta, cioè tenendo ferma la

curva LM, la politica fiscale provoca un aumento del reddito e del tasso di interesse

l’incremento del tasso di interesse causa un parziale spiazzamento della domanda privata

tanto maggiore è l’inclinazione della curva LM tanto maggiore è l’effetto spiazzamento

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La politica fiscale

Gtc

)1(1

1

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La politica fiscale Un aumento di qualsiasi componente autonoma

della domanda aggregata provocherebbe lo stesso effetto su reddito e tasso di interesse di equilibrio

Se la politica fiscale è accompagnata da una espansione monetaria l’effetto sul reddito è esattamente pari a quello indicato dal moltiplicatore l’effetto della politica fiscale dipende dalla reazione

della politica monetaria una politica monetaria basata sul controllo dell’offerta

di moneta, e quindi la stabilità della LM, introduce un nuovo stabilizzatore automatico

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La politica monetaria Ma come viene in effetti gestita la politica

monetaria dalle banche centrali? Secondo la regola di Taylor i tassi di interesse

vengono alzati quando l’inflazione attesa, t, sale sopra l’obiettivo di

inflazione della banca centrale, *

la produzione, Yt, sale al di sopra del prodotto potenziale, Y*

rt = r* + t + 0,5 (t – *) + 0,5 (Yt – Y*) viceversa, i tassi sono ridotti se le attese di inflazione

sono inferiori all’obiettivo o la produzione è inferiore al potenziale

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La politica monetaria r* è il tasso di interesse di equilibrio, quello che, nel

lungo periodo, nel modello classico, in assenza di inflazione, garantisce l’equilibrio di tra prodotto potenziale, Y*, e domanda

un aumento dell’inflazione provoca un aumento del tasso di interesse nominale più che proporzionale, rt = 1,5 t

questo significa che il tasso di interesse reale viene aumentato in caso di inflazione o reddito superiori ai livelli obiettivo

tasso reale = it = rt - t

GrINTYCY )()( **

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La politica monetaria La presenza delle deviazioni del prodotto dal

potenziale nella regola di Taylor può avere due diverse interpretazioni la banca centrale si preoccupa di stabilizzare la

produzione, oltre che dell’inflazione la banca centrale usa lo scostamento del prodotto

dal potenziale solo come strumento per prevedere l’inflazione futura

infatti, quando la produzione scende sotto il potenziale l’inflazione tende a ridursi, e viceversa

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La politica monetaria Graficamente, un intervento della banca

centrale di variazione del tasso di interesse in accordo con la regola di Taylor può essere rappresentato da uno spostamento della curva LM tuttavia, quando la banca centrale segue la regola di

Taylor, l’offerta di moneta è endogena la banca centrale fissa il tasso di interesse e poi

accomoda l’offerta di moneta alla domanda di mercato esistente a quel tasso di interesse

questo significa che ogni shock alla domanda di moneta non ha alcun effetto sul tasso di interesse e sul reddito di equilibrio

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Le politiche della domanda

Sia la politica fiscale che la politica monetaria sono efficaci per stabilizzare il reddito attorno al suo potenziale la scelta di quale politica utilizzare per la

stabilizzazione ha conseguenze rilevanti sull’economia una volta stabilizzata

Quando la produzione aggregata ritorna la suo potenziale la posizione della curva IS determina il tasso di interesse di equilibrio r* è quello che uguaglia Y* alla domanda aggregata

GrINTYCY )()( **

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Le politiche della domanda

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Le politiche della domanda

Quando è stata spostata in alto la curva IS per stabilizzare il reddito, nel lungo periodo il tasso di interesse sarà più alto questo implica minori investimenti e quindi minore

accumulazione di capitale privato e probabilmente meno crescita

Quando viene invece usata una politica monetaria espansiva, il tasso di interesse nell’equilibrio di lungo periodo può essere inferiore

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L’effetto delle imposte attese

Parlando di spesa pubblica non ci siamo finora preoccupati di stabilire come questa venga finanziata

Un aumento delle spese può essere finanziato con un aumento della tassazione con l’emissione di titoli di debito pubblico

Nel caso il governo si finanziasse con un aumento della tassazione si avrebbe comunque un effetto espansivo sulla produzione è il caso presentato come moltiplicatore del bilancio

in pareggio

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L’effetto delle imposte attese

tuttavia, l’impatto sul reddito di una espansione della spesa finanziata da tassazione è limitato

Nel caso di finanziamento della spesa con emissione di debito occorre tenere presente l’effetto che l’emissione di debito ha sulla spesa privata se un governo che prima finanziava le sue spese con

tassazione riduce la tassazione, di conseguenza aumenta il reddito disponibile delle famiglie

tuttavia, il debito emesso è pari al valore attuale di tutti i pagamenti futuri connessi a quel debito, cioè cedole e restituzione del debito

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L’effetto delle imposte attese

quei pagamenti futuri, se il governo vuole evitare la bancarotta, dovranno essere finanziati con tassazione futura

Una riduzione delle tasse oggi equivale quindi ad un aumento della tassazione futura il nuovo debito emesso misura esattamente il valore

attuale della tassazione futura

Se le famiglie tengono conto della tassazione futura saranno indotte a risparmiare oggi per far fronte alla futura tassazione da una parte il loro reddito disponibile aumenta dall’altra sono indotte a risparmiare di più

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L’effetto delle imposte attese

Se le famiglie decidono la loro spesa per consumi non soltanto in base al reddito disponibile, ma al complesso della loro ricchezza presente e futura, la riduzione di tassazione non provoca variazione di spesa per consumi l’aumento del reddito disponibile viene esattamente

controbilanciato da un aumento di risparmio questo effetto viene detto equivalenza ricardiana

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L’effetto delle imposte attese

L’equivalenza ricardiana implica che anche un aumento della spesa pubblica finanziato con emissione di debito potrebbe avere un impatto limitato sulla domanda aggregata

L’evidenza empirica mostra che l’equivalenza ricardiana non è completamente verificata le famiglie senza figli non tengono pienamente conto

della tassazione futura il tasso di interesse con il quale le famiglie scontano

la tassazione futura può essere molto più alto del tasso di interesse pagato dal governo

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L’effetto delle imposte attese

questo implica che il valore attuale delle tasse future per le famiglie è molto minore che il valore della ridotta tassazione

di conseguenza, l’emissione di debito aumenta la ricchezza presente e futura delle famiglie e aumenta il loro consumo