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1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale Ufficio Scolastico Provinciale di Brindisi Supporto e Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche Autonome U.S.P. Brindisi - Ufficio Supporto e sviluppo delle Istituzioni scolastiche autonome Tel. 0831.58938 – Fax 0831.58953-55 e.mail: [email protected] - [email protected] Riordino Istruzione Tecnica Seminario provinciale di informazione e orientamento per i Dirigenti delle scuole secondarie di 1° grado Si è tenuto venerdì 11 settembre 2008 a Ostuni, presso l’ITC MONNET, il seminario provinciale sul riordino dell’istruzione tecnica, destinato agli Istituti secondari di 1° grado della provincia di Brindisi. Previsto dal piano regionale di informazione e orientamento sulla avviata revisione degli ordinamenti scolastici, il seminario ha fornito le prime informazioni e alcuni significativi spunti di riflessione sulle prospettive di riforma dell’istruzione tecnica, riguardo, in particolare, al suo collegamento con l’istruzione post-secondaria (IFTS, ITS, alternanza scuola-lavoro, ecc.) e con il mondo del lavoro, in un’ottica sistemica di integrazione scuola-territorio. La presentazione – che si allega in P.P. - è stata curata dai Dirigenti scolastici Silvano MARSEGLIA e Giovanni SEMERARO. Per l’USP Brindisi è intervenuto il D.S. Fernando Cocciolo, ref. prov. Nuovi Ordinamenti.

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per la Puglia

Direzione GeneraleUfficio Scolastico Provinciale di Brindisi

Supporto e Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche Autonome

U.S.P. Brindisi - Ufficio Supporto e sviluppo delle Istituzioni scolastiche autonomeTel. 0831.58938 – Fax 0831.58953-55

e.mail: [email protected] - [email protected]

Riordino Istruzione TecnicaSeminario provinciale di informazione e orientamento

per i Dirigenti delle scuole secondarie di 1° grado

Si è tenuto venerdì 11 settembre 2008 a Ostuni, presso l’ITC MONNET, il seminario provinciale sul riordino dell’istruzione tecnica, destinato agli Istituti secondari di 1° grado della provincia di Brindisi. Previsto dal piano regionale di informazione e orientamento sulla avviata revisione degli ordinamenti scolastici, il seminario ha fornito le prime informazioni e alcuni significativi spunti di riflessione sulle prospettive di riforma dell’istruzione tecnica, riguardo, in particolare, al suo collegamento con l’istruzione post-secondaria (IFTS, ITS, alternanza scuola-lavoro, ecc.) e con il mondo del lavoro, in un’ottica sistemica di integrazione scuola-territorio.La presentazione – che si allega in P.P. - è stata curata dai Dirigenti scolastici Silvano MARSEGLIA e Giovanni SEMERARO. Per l’USP Brindisi è intervenuto il D.S. Fernando Cocciolo, ref. prov. Nuovi Ordinamenti.

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L’istruzione secondaria L’istruzione secondaria superioresuperiore

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Il sistema dell’istruzione secondaria superiore sarà articolato in:

licei licei istituti tecnici istituti tecnici istituti professionaliistituti professionali

tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore

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I LiceiI Licei si diversificano in rapporto agli approfondimenti specifici che rientrano all’interno di un’unica cultura licealeun’unica cultura liceale, finalizzata all’apprendimento ed alla interpretazione della realtà attraverso “categorie” della conoscenza definite storicamente nella nostra cultura.

Gli Istituti tecnici intendono fare acquisire ai giovani, attraverso la cultura scientifica, economico-giuridica e tecnica, delle categorie di interpretazione della realtà che si esprimano in un “sapere “sapere critico”,critico”, che consenta loro di crearecreare, progettare, contribuire a progettare, contribuire a fare impresafare impresa per partecipare attivamente allo sviluppo sviluppo economicoeconomico del Paese;

Gli Istituti professionali, mirano a fare acquisire ai giovani, garantendo una base di istruzione generale e di cultura professionale, i saperi e le competenze necessarie per assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento.

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II riordino degli II riordino degli istituti tecniciistituti tecnici

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Gli indirizzi di studio per gli ISTITUTI TECNICI sono 1111:

Settore economicoSettore economico

• amministrazione, finanza e marketing amministrazione, finanza e marketing • turismoturismo

Settore tecnologicoSettore tecnologico

• Meccanica, Meccatronica ed EnergiaMeccanica, Meccatronica ed Energia• Trasporti e LogisticaTrasporti e Logistica• Elettronica ed elettrotecnicaElettronica ed elettrotecnica• Informatica e telecomunicazioniInformatica e telecomunicazioni• Grafica e ComunicazioneGrafica e Comunicazione• Chimica, Materiali e BiotecnologieChimica, Materiali e Biotecnologie• Tessile, Abbigliamento e ModaTessile, Abbigliamento e Moda• Agraria e agroindustriaAgraria e agroindustria• Costruzioni, Ambiente e TerritorioCostruzioni, Ambiente e Territorio

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Oltre alle quote di autonomia fino al 20% dal primo al quinto anno (nell’intero monte ore

annuale delle lezioni dell’area istruzione generale e dell’area di indirizzo), sono previste le seguenti quote di flessibilità (nell’orario annuale della sola area di

indirizzo)

• 30 % nel secondo biennio • 35 % nel quinto anno

per rispondere alle esigenze del territorio, esigenze del territorio, degli studenti, del mondo della degli studenti, del mondo della produzione, del lavoro e delle professioniproduzione, del lavoro e delle professioni

Criteri di articolazione curriculare

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Il modello 2+2+1 (Articolazione oraria)

•il primo biennio è articolato, per ciascun anno, in 660 ore di attività e insegnamenti generali e in 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione dell’acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità delle scelte degli studenti;

•il secondo bienniosecondo biennio è articolato per ciascun anno, in 495 ore di attività e insegnamenti generali e in 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo;

•il quinto anno è articolato in 495 ore di attività e insegnamenti generali e in 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo.

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2. Il nuovo profilo degli

istituti tecnici

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Il nuovo profilo degli Istituti TecniciGli istituti tecnici: hanno durata quinquennale. offrono ai giovani conoscenze teoriche e conoscenze teoriche e

applicativeapplicative spendibili in ampi contesti di studio, professionali e di lavoro;

offrono una gamma di abilitàabilità cognitive necessarie a risolvere problemi;

offrono competenzecompetenze per sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, ove è necessario monitorare anche il lavoro di gruppo,assumere responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.

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PROSPETTIVE

Innovazione didatticaInnovazione didattica e sviluppo delle attività in alternanza scuola lavoroalternanza scuola lavoro

superamento di un approccio solo deduttivosuperamento di un approccio solo deduttivo di insegnamento, per lo più improntato alla lezione frontale, a favore di modalità più a favore di modalità più attiveattive, soprattutto per la gestione delle attività laboratoriali previste e dell’alternanza..

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L’istruzione tecnica vuole essere il luogo specifico di costruzione di una nuova costruzione di una nuova alleanza tra mondo della scuola e alleanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro, tra cultura generale mondo del lavoro, tra cultura generale e professionee professione, tra capacità di astrazione e di concettualizzazione e attitudini pratiche e operative, superando superando antistorici steccati e sempre più antistorici steccati e sempre più incomprensibili diffidenze reciproche.incomprensibili diffidenze reciproche.

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La “mission” dell’ istruzione tecnica è: Garantire l’approfondimento della cultura l’approfondimento della cultura

scientifica;scientifica; fornire allo studente le conoscenzeconoscenze, le abilitàabilità e

le competenzecompetenze necessarie per comprendere criticamente le problematiche scientifiche e storico-sociali collegate alla tecnologia e alle sue espressioni;

assicurare lo sviluppo della creativitàcreatività e della inventiva progettualeinventiva progettuale e applicativa;

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fare acquisire la padronanzapadronanza delle tecniche, dei processi tecnologiciprocessi tecnologici e delle metodologie di gestione relative all’acquisizione di una perizia applicativa e pratica.

Tale approccio deve consentire la possibilitàpossibilità di accedere anche alla formazione terziariaformazione terziaria successivasuccessiva, così da rendere possibile un cammino di studi orientato soprattutto verso lauree di tipo scientifico e tecnicolauree di tipo scientifico e tecnico;

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MENO ASSUNZIONI MA PIÙ QUALIFICATE

ASSUNZIONI PREVISTE DALLE IMPRESE PER LIVELLO DI ISTRUZIONE (in % sul totale)

LIVELLO UNIVERSITARIO

- di cui laurea specialistica

- di cui laurea triennale

- di cui laurea non specificata

LIVELLO SECONDARIO (DIPLOMA)

- di cui specializz. post-diploma

ISTRUZ. E FORMAZ. PROFESSIONALE

NESSUNA QUALIFICAZIONE FORMALE

10,6

11,9

4,9 5,3

2,2

3,0

3,5 3,5

2009 2008

40,5

42,4

6,4 7,4

14,5 15,3

34,3

30,4

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ASPETTI POSITIVIASPETTI POSITIVI

•IntegrazioneIntegrazione tra saperi teoriciteorici e saperi praticipratici

•introduzione della progettazione formativa per competenzecompetenze

•Centralità della didattica laboratoriale

• Potenziamento degli stagestage, dei tirocinitirocini e dell’alternanza scuola- lavorodell’alternanza scuola- lavoro

•Ricorso ad esperti esterniesperti esterni su particolare aree di innovazione tecnologica, aziendale e professionale

•carattere di terminalità degli istituti tecnici che facilita le scelte dello studente

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nuova metodologia di insegnamento delle materie scientifiche e insegnamento potenziato di scienze integrate per favorire la sinergia tra le discipline scientifiche

insegnamento in lingua inglese di una disciplina tecnica compresa nell’area di indirizzo del quinto anno

collegamenti con la formazione post-secondariaformazione post-secondaria e la formazione continuaformazione continua

• Esami di StatoEsami di Stato finali per misurare le competenze degli studenti e presenza di esperti del mondo del lavoro e della produzione nelle commissioni

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2020

Progettazione e attuazione di percorsi di ricerca-azioneche consentano di:

passare da una prassi didattica basata su programmiprogrammi, configurati come elenco di contenuti, allo sviluppo di competenzecompetenze certificabili e spendibili nel mercato del lavoro, come richiesto dall’Unione Europea

strutturare gli strutturare gli esiti degli apprendimentiesiti degli apprendimenti attesiattesi dagli allievi dagli allievi a conclusione del percorso di studio in a conclusione del percorso di studio in conoscenze, conoscenze, abilità, competenzeabilità, competenze

avviare, nel contesto del Piano dell’Offerta Formativa avviare, nel contesto del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, la dell’Istituto, la progettazione didattica per competenzeprogettazione didattica per competenze e sostenere il percorso verso la loro formale certificazione.

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LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA

SCUOLA DELLA COMPETITIVITA’

asse portante basato sulle competenze e professionalità necessarie

per la struttura produttiva del nostro Paese

SCUOLA DELLA LIBERTA’

50% dei diplomati tecnici si iscrive all’Università, portando come

dote negli studi universitari la capacità di approccio pragmatico

SCUOLA DELL’INNOVAZIONE

naturale palestra dell’apertura culturale ed applicativa

dell’Innovazione

UNA RISPOSTA ALLE ESIGENZE DELLE AZIENDE

la difficoltà a reperire figure professionali adeguate costituisce, oggi,

uno dei principali vincoli alle potenzialità di sviluppo delle imprese

del nostro Paese

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LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA

è una opportunità contro il “genericismo”: i giovani sono inseriti in una filiera formativa, dove possono coltivare insieme il pragmatismo tecnologico, la creatività, i nuovi linguaggi della scienza e della tecnica e la didattica di laboratorio

offre competenze spendibili sia per l’accesso alle professioni tecniche sia per il passaggio a livelli superiori di istruzione e formazione

riconosce il valore culturale della tecnologia e dell’impresa

accentua la libertà di scelta per i giovani che possono orientarsi e valorizzare le proprie vocazioni professionali

accresce l’occupabilità

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LA NUOVA ISTRUZIONE TECNICA

Per le imprese

rappresenta una risposta alla domanda di professionalità tecniche delle imprese

costituisce un tassello fondamentale della strategia anti-recessione

consente alle imprese di indirizzare le scuole nella scelta delle opzioni nelle quote di flessibilità

offre la possibilità di comunicare ai giovani la realtà del mondo del lavoro

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Gli Istituti Tecnici hanno davanti a sé la grande grande sfida e la grande opportunitàsfida e la grande opportunità di diventare le diventare le vere “scuole dell’innovazione”vere “scuole dell’innovazione” e di preparare i giovani, e per mezzo loro il Paese, alla cultura dell’innovazione, intesa come cultura del cultura del divenire, dell’evoluzione, dell’apertura, della divenire, dell’evoluzione, dell’apertura, della flessibilità, delle opportunità occupazionaliflessibilità, delle opportunità occupazionali.

Una cultura criticacultura critica che legge ed interpreta il cambiamentocambiamento - continuo e incessante - in tutte le sue declinazioni tecnologichedeclinazioni tecnologiche, gestionaligestionali, organizzativeorganizzative, culturaliculturali.

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A scuola dell’innovazione quindi per diventare “persone d’innovazione”,“persone d’innovazione”, ovvero persone che “hanno il futuro nel “hanno il futuro nel sangue”.sangue”.

Bisogna uscire dalla pura astrattezza uscire dalla pura astrattezza dei saperi disciplinaridei saperi disciplinari di cui non si avverte il riferimento alla realtà e quindi il senso e l’utilità.

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4. Percorsi formativi 4. Percorsi formativi post-secondaripost-secondari

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L’offerta formativa degli IT dovrà dunque essere strettamente raccordata sul piano territoriale con le altre offerte che concorrono a comporre il sistema di istruzione e formazione, sulla base di un’alleanza tra organismi formativi, governo locale e soggetti economico-sociali coinvolti nell’ambito di riferimento.

La costituzione dei poli formativi, in cui concentrare una determinata filiera formativa (dall’uscita dopo la scuola secondaria di primo grado alla formazione post-secondaria) potrebbe essere la base di sviluppo più immediata di tale prospettiva.

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Per quanto riguarda il raccordo con l’offerta di formazione terziaria, le possibili strade riguardano:

- La partecipazione agli IFTSIFTS

- la partecipazione ai futuri ITSITS (accordi con Regione, MIUR e parti sociali)

- I passaggi diretti ai percorsi universitaripercorsi universitari (a partire dalla gestione del 5° anno, con accordi

sui curricoli, prove di verifica, insegnamenti congiunti, azioni orientative…)

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3. INNOVAZIONI

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Strutturazione del Collegio Docenti in Dipartimenti per:

attivare nuove ed organiche modalità di progettazione educativaprogettazione educativa

promuovere e sostenere la condivisione degli condivisione degli obiettivi educativi obiettivi educativi generali e specificigenerali e specifici

favorire la diffusione delle metodologie più efficacimetodologie più efficaci a migliorare i risultati di apprendimento degli studenti, in particolare attraverso l’utilizzo sistematico e diffuso di pratiche laboratorialipratiche laboratoriali in tutte le discipline e mediante l’alternanza scuola-lavoro l’alternanza scuola-lavoro

avviare interventi sistematici di aggiornamento aggiornamento anche in reteanche in rete, di tutto il personale della scuola Dirigente Docente e ATA;

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Istituzione del Comitato Tecnico-Scientifico Scuola – Lavoro

che curi la creazione di un rapporto organicorapporto organico

fra il momento specificamente didattico-

educativo dell’attività scolastica e il mondo il mondo del lavoro:del lavoro:

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luogo di incontro/confronto scuola-mondo del lavoro-territorio, per migliorare l’ offerta formativa e rispondere alle esigenze del mondo produttivo

con composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica

con funzioni consultive e di proposta per organizzazione aree di indirizzo e utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità

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UFFICIO TECNICOUFFICIO TECNICO(PER GLI ISTITUTI DEL SETTORE

TECNOLOGICO)

Ufficio tecnicoUfficio tecnico (per gli Istituti del settore Tecnologico)

con il compito di organizzare i laboratoricon il compito di organizzare i laboratori

in maniera funzionalein maniera funzionale

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carattere bipartisan del percorso di rinnovamento dell’istruzione tecnica (Commissione De Toni istituita dal Ministro Fioroni e confermata dal Ministro Gelmini)

rafforzamento identità specifica istruzione tecnica e suo capitale reputazionale

riduzione a 11 indirizzi con articolazione degli indirizzi in opzioni per corrispondere a specifiche esigenze del sistema produttivo sul territorio

indirizzi coerenti con l’European Qualification Framework

flessibilità: oltre agli spazi di autonomia previsti dalla normativa vigente, nel secondo biennio flessibilità 30%, quinto anno flessibilità 35%

ASPETTI POSITIVI

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 sostenibilità orario settimanale (ridotto da 36 a 32 ore) per gli studenti

centralità dei laboratori come elemento distintivo che valorizza l’apprendimento attraverso l’operatività e recupera vicinanza perduta tra istruzione tecnica e imprese

istituzione a livello nazionale dell’Alto Comitato per l’istruzione tecnica, articolato in commissioni di settore, con la partecipazione di esperti del mondo produttivo per la manutenzione e l’aggiornamento dei programmi

istituzione a livello di scuola del Comitato tecnico-scientifico paritetico con esperti del mondo del lavoro e della produzione

ASPETTI POSITIVI

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collaborazione con esperti esterni per arricchire offerta formativa e sviluppare competenze specialistiche

carattere di terminalità degli istituti tecnici che facilita le scelte dello studente

nuova metodologia di insegnamento delle materie scientifiche e insegnamento potenziato di scienze integrate per favorire la sinergia tra le discipline scientifiche

insegnamento in lingua inglese di una disciplina tecnica compresa nell’area di indirizzo del quinto anno

ASPETTI POSITIVI

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LE PROFESSIONI "TOP" NELLE PROVINCE PUGLIESILE PROFESSIONI "TOP" NELLE PROVINCE PUGLIESI

Di seguito vengono presentati i quadri relativi alle 10 professioni più richieste nelle province pugliesi relative al 2008.

I dati sono tratti da “Excelsior for you” nel sito www.jobtel.it.

Le graduatorie riguardano una determinata tipologia di professioni e a titolo di esempio sono riportate:

         per Bari le professioni relative alle attività di amministrazione, controllo e gestione;

         per Brindisi più richieste nelle attività assistenziali e sanitarie;

         per Foggia attività manifatturiere - professioni legate ad un settore specifico;

         per Lecce nelle attività dell'edilizia, delle costruzioni e dell'estrazione;

         per Taranto attività dei trasporti e della logistica.