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1 ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 1 1 Modalità Primo Soccorso! Buio. Silenzio. Peso. ‘Peso’? Ginger si stava svegliando, ed era perplessa: buio e silenzio va bene, ma… peso? Nelle sue sette vite di gatta il buio e il silenzio erano sempre stati amici fidati. Ma quella sensazione di peso, di pressione su tutto il corpo, quella da dove veniva? ‘Cosa mi avranno messo addosso’ pensò, ‘quei cari pazzi dei miei umani? Una coperta? Quel maglioncione vecchio che sembra un tappeto? Bene, qualunque cosa sia, ora me lo tolgo di dosso, me ne esco da qui!’

1 Modalità Primo Soccorso! - Adov Genova...gagliarda, insomma… bene. Anzi, proprio benissimo! Era guarita da quella cosa brutta che dicevano in casa? Vediamo subito. Rampò con

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    ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 1

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    Modalità Primo Soccorso!

    Buio. Silenzio. Peso. ‘Peso’? Ginger si stava svegliando, ed era perplessa:

    buio e silenzio va bene, ma… peso? Nelle sue sette vite di gatta il buio e il

    silenzio erano sempre stati amici fidati. Ma quella sensazione di peso, di pressione su tutto il corpo, quella da dove veniva?

    ‘Cosa mi avranno messo addosso’ pensò, ‘quei cari pazzi dei miei umani? Una coperta?

    Quel maglioncione vecchio che sembra un tappeto? Bene, qualunque cosa sia, ora me lo tolgo di dosso, me ne esco da qui!’

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    ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 2

    Provò a contrarre i muscoli, inarcare la schiena, allungare le zampe.

    Stava meglio! Decisamente! Chi l’avrebbe mai detto? La notte prima era messa proprio male: dolori ovunque, debolezza infinita, il respiro col raschio, la pancia come una pietra, insomma forse era proprio… come diceva la nonna di Davide? ‘In fin di vita’?

    E invece senti qua: leggera, scattante, gagliarda, insomma… bene. Anzi, proprio benissimo! Era guarita da quella cosa brutta che dicevano in casa? Vediamo subito.

    Rampò con le zampe davanti, spinse con quelle di dietro, spiccò il salto e…

    Fu fuori.Nella bell’aria profumata di una mattina radiosa di aprile, in pieno sole.

    Sì, va bene, però… dove? Dov’era finita? E chi erano quei tre?

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    ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 3

    Un cagnone bianco e lanoso dall’aria bonaria, una vecchissima tartaruga col guscio crepato, e uno stupido canarino giallo arancio la guardavano, con occhi preoccupati.

    «Benvenuta, gatta Ginger!» disse il cane, con un sorriso e una voce calda come un maglione.

    «Ci!» aggiunse l’inutile uccello. La tartaruga silenzio.

    Ginger, in perfetto stile gatto, volse la testa, come chi ha perso interesse alla conversazione dopo la prima frase.Studiò il posto: pareva un giardino. Anzi, un parco.

    Parco: così lo chiamavano i suoi umani, quando era cucciola e la babysitter di Davide la portava con lui in un cestinetto nel passeggino. Anche in seguito ci avevano provato, con un ignobile guinzaglietto al collo perché non fuggisse.

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    ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 4

    E lei aveva manifestato la sua indignazione in modo tanto chiaro che non avevano ripetuto l’esperienza.

    Un parco, dunque, con la sua bella erbetta fresca… anzi, poi magari avrebbe visto se c’era dell’erba gatta da masticare; coi suoi fiori, i vialetti, le aiuole, gli alberi eccetera.

    E cani e gatti che passeggiavano qua e là. Però… quanti! Che ci facevano lì in tanti, e

    tutti soli? Dove erano i loro umani? E poi, laggiù? Topi? Topini bianchi, si

    direbbe, sì. Che se ne andavano in giro spavaldi senza

    paura. Da non crederci! E quegli altri cos’erano? Criceti. E poi uccellini, canarini, pappagallini, che svolazzavano cinguettando come scemi, o posati sui rami. Bene, topini e uccellini incauti: peggio per loro.

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    ADOV Associazione Donatori di Voce Genova Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimentoai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata - PAGINA 5

    Anche su quelli, come sull’erba gatta, più tardi avrebbe fatto un pensierino. Ogni cosa a suo tempo, prima capire.

    Erba, fiori, vialetti, animali. E quelle pietre? Girò la testa dall’altra parte, sempre

    ignorando maestosamente i tre tipi davanti a lei, che la guardavano. Anche dall’altra parte quelle pietre, in fila, a perdita d’occhio. Di forma diversa, squadrate, stondate, frastagliate, ficcate in terra in piedi, come spalliere di sedie ma senza sedie, e ognuna con su scritto qualche cosa.

    Si leccò perplessa i baffi: che strano sapore di niente…

    Decise che ormai aveva mostrato abbastanza a quei tre la sua regale indifferenza, poteva guardarli di nuovo. Girò con calma il bel muso.