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1 Oleggio 25/02/2007 E E U U C C A A R R I I S S T T I I A A D D I I E E V V A A N N G G E E L L I I Z Z Z Z A A Z Z I I O O N N E E C C O O N N I I N N T T E E R R C C E E S S S S I I O O N N E E P P E E R R I I S S O O F F F F E E R R E E N N T T I I I I D D O O M M E E N N I I C C A A D D I I Q Q U U A A R R E E S S I I M M A A Letture: Deuteronomio 26, 4-10 Salmo 90, 1-2.10-15 Romani 10, 8-13 Vangelo: Luca 4, 1-13 I I n n t t r r o o d d u u z z i i o o n n e e Ti benediciamo, Signore Gesù, per essere qui, oggi, nonostante le difficoltà. Grazie, Gesù, perché siamo riusciti ad arrivare, per fare festa insieme a te, per vivere questo momento di comunione insieme a te. Vogliamo, da subito, aprire il nostro cuore, la nostra bocca alla lode e alla benedizione, come già ci hai detto, durante la preghiera preparatoria, perché questa sia una grande Celebrazione di lode, una celebrazione di vita, durante la quale ti vediamo risorto, vivo e operante in mezzo a noi. Signore, vogliamo cominciare a cantare che tu sei il Re e che regni nella nostra vita e nel nostro cuore. Lode a te, Signore! Benedetto sei, in ogni momento! Amen! Alleluia! Vogliamo, Signore, continuare a cantare e benedirti e, oggi, vogliamo alzare il nostro sguardo verso di te, vogliamo alzare i nostri occhi, vogliamo aprire il nostro occhio spirituale e gli occhi del nostro cuore, per poterti vedere e fare esperienza viva di te. Signore, aiutaci ad alzare questo sguardo, ad aprire il nostro cuore, perché possiamo godere in pienezza della tua presenza viva, della tua bellezza. Grazie, Gesù! Lode a te! (Francesca)

1 Oleggio 25/02/2007 PPEERR II SSOOFFFFEERREENNTTII … · Ti ringraziamo per questo regalo ... Noi non ti offriamo buoi, ma la nostra preghiera di lode ... La stanza di mia Madre

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1 Oleggio 25/02/2007

EEEUUUCCCAAARRRIIISSSTTTIIIAAA DDDIII EEEVVVAAANNNGGGEEELLLIIIZZZZZZAAAZZZIIIOOONNNEEE CCCOOONNN IIINNNTTTEEERRRCCCEEESSSSSSIIIOOONNNEEE

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III DDDOOOMMMEEENNNIIICCCAAA DDDIII QQQUUUAAARRREEESSSIIIMMMAAA Letture: Deuteronomio 26, 4-10 Salmo 90, 1-2.10-15 Romani 10, 8-13 Vangelo: Luca 4, 1-13

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Ti benediciamo, Signore Gesù, per essere qui, oggi, nonostante le difficoltà. Grazie, Gesù, perché siamo riusciti ad arrivare, per fare festa insieme a te, per vivere questo momento di comunione insieme a te. Vogliamo, da subito, aprire il nostro cuore, la nostra bocca alla lode e alla benedizione, come già ci hai detto, durante la preghiera preparatoria, perché questa sia una grande Celebrazione di lode, una celebrazione di vita, durante la quale ti vediamo risorto, vivo e operante in mezzo a noi. Signore, vogliamo cominciare a cantare che tu sei il Re e che regni nella nostra vita e nel nostro cuore. Lode a te, Signore! Benedetto sei, in ogni momento! Amen! Alleluia! Vogliamo, Signore, continuare a cantare e benedirti e, oggi, vogliamo alzare il nostro sguardo verso di te, vogliamo alzare i nostri occhi, vogliamo aprire il nostro occhio spirituale e gli occhi del nostro cuore, per poterti vedere e fare esperienza viva di te. Signore, aiutaci ad alzare questo sguardo, ad aprire il nostro cuore, perché possiamo godere in pienezza della tua presenza viva, della

tua bellezza. Grazie, Gesù! Lode a te! (Francesca)

2 Ti ringraziamo, Signore, di essere qui a lodarti e a benedirti. Ti ringraziamo per questo regalo meraviglioso, che ci fai, di entrare alla tua Presenza attraverso la lode, attraverso i fratelli, attraverso la preghiera, attraverso l’Eucaristia, questa Mensa dei peccatori, dove tu, Signore, ci trasformi in santi e fai di noi creature nuove. Vogliamo invocare il tuo Spirito, Signore, su questa assemblea, perché, ancora una volta, sia l’assemblea di Pentecoste, un’assemblea trasformata dal tuo Amore. Vieni, Spirito Santo, nel Nome di Gesù, vieni, Spirito Santo a riempirci della tua Presenza e della tua potenza, perché questo tempo dell’Eucaristia, sia un tempo, che entra nell’eternità, un tempo, che entra alla tua presenza, per vivere, Signore, di te e con te. Vieni, Spirito Santo, nel Nome di Gesù! (P. Giuseppe)

Mio figlio tu sei; oggi ti ho generato e ti ho consacrato con l’unzione, affinché il tuo annuncio porti molto frutto. Grazie, Gesù! (Francesca) “La madre dice ai servi: - Fate quello che vi dirà.- (Giovanni 2, 5) (Cristina) Figli miei, io sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Oggi vengo a liberare il vostro cuore. Grazie, Signore Gesù! (Gemma)

Oggi vengo a donarti una vita nuova, quella vita, che tanto mi hai chiesto, che tanto hai desiderato. Sii docile all’azione del mio Spirito e il tuo cuore esulterà di gioia. Come Maria, canterai il tuo “Sì” al tuo Signore. Grazie, Gesù! (Paola) Grazie, Signore, perché vieni a dire a ciascuno di noi: - Figlia, figlio, preparati alla guarigione!- Grazie, Signore! (Teresa)

AAAttttttooo pppeeennniii ttteeennnzzziii aaallleee

Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché nel messaggio di apertura ci parli di vita. Ci ricordi, di nuovo, che sei il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, quindi, un Dio di vita. Abramo, Isacco, Giacobbe non sono morti, ma sono vivi in te. Ti ringraziamo, perché nell’altra Parola ci hai parlato di vita nuova, questa vita della quale ci vuoi ricoprire. Signore, vogliamo accogliere questa vita, che nessuna morte può mai fermare, come nessun peccato.

3 Ti ringraziamo, Signore, perché ci hai ricordato, in sacrestia, questo passo di Osea 14, 3: “Dimentica tutti i nostri peccati, accetta il bene che possiamo fare. Noi non ti offriamo buoi, ma la nostra preghiera di lode.” Signore, ti ringraziamo, perché, al di là dei vari atti penitenziali e delle varie preghiere tristi, che abbiamo imparato al Catechismo per il perdono dei peccati, tu ci ricordi, già nell’Antico Testamento, che non vuoi buoi, cioè sacrifici, ma la nostra preghiera di lode. Siamo all’inizio della Quaresima; alla notte di Pasqua, in Chiesa si canterà: “Felice colpa, che ha meritato un così grande Redentore!” Signore, oggi, iniziamo questa Quaresima, questa Eucaristia, questo rito penitenziale, non con un canto di penitenza, ma con un canto di lode. Signore, noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti ringraziamo, perché siamo salvati; la tua grazia è più forte di ogni peccato, la tua vita è più forte di ogni morte, il tuo Amore è più forte di ogni odio. Signore, noi gridiamo di gioia, perché siamo fortunati ad averti incontrato, gridiamo di gioia, perché siamo fortunati ad avere un Dio così grande, un così grande Redentore! Noi siamo peccatori, Signore, e abbiamo bisogno di salvezza, di liberazione, di guarigione, ma abbiamo la forza di lodarti e benedirti. Noi ti offriamo la nostra preghiera di lode. Dimentica i nostri peccati; tu li hai dimenticati, siamo noi che dobbiamo dimenticarli. Accetta il bene, che possiamo fare: è un bene ferito, è un bene ferito dal nostro peccato, dal nostro limite, però è un bene. Lode! Amen! Gloria a te! Lode! Lode! Lode! Amen! Benedetto sei tu! Amen! Gesù, ti benediciamo, perché la tua promessa è: - Io sono con voi sempre fino alla fine dei tempi.- Grazie, Signore, perché sei con noi sempre, in ogni momento. Ti benediciamo, oggi, ti benediciamo, sempre! Amen! Amen! Grazie, Signore Gesù! (Elena) Vogliamo, Signore, continuare a lodarti e benedirti, alzando le nostre braccia e lodandoti, a voce alta, spremendo la lode, che abbiamo nel cuore, perché tu ci sei, Signore, perché sei il Signore della nostra vita e il senso della nostra vita è proprio lodarti e benedirti. Possiamo offrirti questo: aprire la nostra bocca alla lode e al ringraziamento. Benedetto sei tu, Signore! Ti lodiamo, ti benediciamo, ti amiamo. Grazie, Signore Gesù, perché la lode è potente, fa cadere tutte le nostre catene. Grazie, Signore Gesù, perché, oggi, ci inviti a questo e noi, che siamo qui, vogliamo credere alla tua Parola. Vogliamo credere a te, che non ci chiedi sacrifici, ma di lodarti e benedirti, perché la lode fa bene a noi. Lode! Lode! Lode! Benedizione a te per queste braccia alzate, che ti lodano, che ti benedicono, che combattono, che intercedono per tutto quello che ci siamo portati: malattie, tristezze, oppressioni. Noi vogliamo combattere a fianco a te con l’unica arma possibile: quella della lode. Benedetto sei tu! Amen! Alleluia! Benedetto e santo sei! Lode a te Gesù, che sei il Signore! (Francesca)

4 Voglio continuare con quello che ha detto la sorella. Tu sei la verità, o Signore. Martedì, alla preghiera, hai detto: - Abbiate fiducia, io farò cose grandi per voi!- Ce lo confermi con la presenza di tutti questi fratelli e sorelle, che nonostante il blocco stradale, sono arrivati per la Messa. Oggi, vogliamo credere che lo Spirito Santo farà ancora di più. Se crediamo in Lui, farà meraviglie. Grazie, Signore! Benedetto sei, Signore! Amen! Alleluia! (Franco)

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Lode. Lode! Lode! Lode! Amen! Grazie al Signore, sempre! Amen! Ringraziamo il Signore per essere qui, ringraziamo il Signore per il dono della sua Presenza! Ringraziamento. Voglio ringraziare tutti voi, che nell’occasione dell’ultimo viaggio di mia Madre, vi siete fatti presenti in vari modi. Non riuscirò a ringraziarvi tutti, personalmente, quindi il mio “Grazie” parte dall’Altare. Il flusso della preghiera. Grazie anche per la preghiera, che ho sentito. Quando ci inseriamo in una dinamica d’Amore e comunione con il Signore, pregando per gli altri, questa preghiera si sente. Il dono della fede. Ĕ bella un’altra cosa: il dono di credere nel Signore. Nell’occasione della morte di mia Madre, ho capito meglio che quando si ha il dono della fede, non c’è morte, non c’è separazione, ma in Dio i nostri cari continuano a vivere. Quando siamo in Dio, non c’è morte; non so come spiegare, ma devo dirvi la mia testimonianza, perché c’è un nuovo modo di rapportarsi, che vive attraverso l’Amore. Gesù muore, ma risorge. Gesù muore, ma risuscita. Non tutti, però, lo vedono. Lo vedono solo coloro che lo hanno amato di più: Pietro, Giovanni, Maddalena. Per me non c’è una visione oculare, ma una sensazione, per la quale la morte non c’è. Si continua a vivere. La battaglia intorno al letto dei morenti. Volevo anche comunicare l’esperienza intorno al letto di un morente, perché tutti vivremo questa circostanza. Di solito, intorno al letto di un morente, si è depressi, perché ci si sente impotenti e non si sa che cosa fare; si entra in una specie di depressione.

5 I santi, i mistici dicono che intorno al letto del morente c’è una battaglia: c’è Gesù, c’è la Comunione dei Santi, ci sono gli Angeli, c’è Maria, ma c’è anche il diavolo. Tanti santi hanno avuto la percezione di questa presenza negativa e di questa battaglia. Che cosa dobbiamo fare? La forza della Parola. I malati sono inermi, i parenti sono inermi, perché sono coinvolti. Si prega, ma quello che riesce a calmare l’energia negativa della stanza è la lettura della Parola di Dio. Ogni giorno, accanto al letto di mia Madre, leggevo, ad alta voce, il Cantico dei Cantico, la Passione, la Resurrezione, alcuni Salmi e altri passi. Nella seconda lettura leggiamo che se crediamo nel nostro cuore che Gesù è il Signore e lo proclamiamo con la nostra bocca, saremo salvi. La salvezza non è soltanto andare in Paradiso, ma la salvezza è qui, vivere bene, non solo in salute, ma vivere bene dentro. La stanza di mia Madre veniva negativizzata dalle tante persone che dicevano: - Dove è Dio?- La parola negativa appesta l’aria. Quello che fa diventare l’aria respirabile e fa star bene, quello che mi dava serenità era la lettura della Parola, il Canto in lingue, i canti, anche con il dolore della Mamma, che si stava spegnendo. L’ultima sera della sua vita terrena abbiamo fatto una grande preghiera di lode, dove si sentiva la presenza dei Santi, degli Angeli e che c’era una battaglia. Tutti passeremo in queste circostanze: ricordiamo quanto aiuti anche il malato il canto in lingue, la lode, la lettura della Parola. San Giovanni della Croce, mentre stava morendo, ha chiesto ai suoi confratelli di leggergli il Cantico dei Cantici. La Parola di Dio, forse non è capita né da noi, perché siamo coinvolti emotivamente, né dal malato, ma tutto quello che c’è intorno al letto, lo sente, lo capisce. Se crediamo con il nostro cuore che Gesù è il Signore e con la bocca lo proclamiamo, saremo salvi. Entriamo in quella salvezza, sentendo che il Signore è con noi. Di questo ringraziamo, lodiamo e benediciamo il Signore! Il Signore è il mio Pastore. In questa circostanza mi sono detto di essere davvero un uomo fortunato ad avere incontrato Gesù. Alla Mamma ho letto spesso il Salmo 23: “Il Signore è il mio Pastore” e pensavo: - Non soltanto conosco il Salmo, ma conosco il Pastore! Dio è un Amore. Diverse persone dicono: - Se Dio non ha guarito tua Madre, a che cosa serve che ci sia?- Intanto la guarigione c’è ed è quella eterna. Un Amore non deve essere prezzolato, Dio si deve amare e basta. Dio è un Amore: non si può comandare all’Amore, altrimenti diventa prostituzione. Gesù sente l’abbandono del Padre: “Eloì, Eloì, lemà sabactani? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, ma continua ad amarlo.

6 In una Messa di Intercessione ho ricordato la lettera di un ebreo che nel campo di concentramento del Ghetto di Varsavia si rivolgeva a Dio così: “...tu non riuscirai a far sì che io ti rinneghi. Tu hai tentato di tutto per farmi cadere nel dubbio, ma io muoio, come ho vissuto, in una fede incrollabile in te. Ti amerò sempre.” Se l’Amore è per quello che ci dà, non è Amore vero. La condivisione. La prima lettura ci introduce nel cammino quaresimale e ci parla di condivisione. Gli Ebrei per tre volte l’anno andavano al tempio, per portare le primizie. In Primavera si portava il primo covone. A Pentecoste si portavano i frutti tipici della terra di Israele: grano, olio, vino, melagrane, fichi, datteri, orzo. Poi c’era un’offerta privata: appena spuntavano i primi frutti, il contadino li segnava con un nastrino. Quando erano maturi, li raccoglieva e con tutta la famiglia si recava al tempio a portarli, come offerta, e recitava il “Credo degli Ebrei”: Mio padre era un Arameo errante...”raccontava tutta la storia di quando in Egitto erano prigionieri e schiavi e come il Signore li ha liberati, li ha benedetti, dando loro ricchezza. Le primizie venivano offerte per la vedova, l’orfano, il forestiero, perché tutti potessero far festa: era la condivisione. La decima. Non mi stancherò mai di dire, perché vi voglio bene, di dare la decima per chi ha bisogno. Questo è il cammino quaresimale, penitenziale, è un cammino di condivisione. Il Signore ci ha benedetti, ci ha arricchiti, è molto generoso e non si ferma. Non dobbiamo fermare il benessere, che abbiamo ricevuto. I Catechisti della Parrocchia hanno indetto una raccolta, durante il periodo di Quaresima, per un’iniziativa in Kenya. Ĕ bello sensibilizzare i bambini alla condivisione, perché questo è il segreto della ricchezza. Vogliamo essere ricchi? Condividiamo. Mi piace citare questo concetto protestante: fino a quando dai la decima, compi soltanto un dovere, se la tieni per te è un peccato, perché la decima appartiene a Dio. La vera elemosina comincia quando dai l’undicesima parte di ciò che hai. Nei versetti successivi 11, 12, 13 della prima lettura si evidenzia che l’offerta è il benessere, che Dio ha dato per l’orfano, la vedova, il forestiero, il levita, perché possano far festa. La festa è sempre una condivisione con gli altri: non c’è mai una festa da solo. Le tre tentazioni tipo. Nel Vangelo leggiamo le tentazioni, nelle quali si imbatte Gesù. Sono tre tentazioni strane, ma sono le tentazioni tipo nelle quali tutti, nel corso della vita, entreremo: * le pietre devono diventare pane; * l’adorazione al diavolo; * il buttarsi dal pinnacolo del tempio.

7 Ieri sera ricordavo che, se si ascolta la predicazione della Chiesa, oggi, la tentazione tipo è quella del sesso, che però Gesù non prende in esame. Con questo non voglio dire che non sia peccato. Noi storniamo spesso l’attenzione su altro, ma è bene riflettere su questo brano evangelico, che ci presenta le tentazioni * in rapporto alle cose * in rapporto alle persone * in rapporto a Dio. Chi è tentato? Occorre fare una premessa: le tentazioni vere sono solo per chi crede in Gesù. Chi crede in Gesù, sarà tentato. Nel libro del Siracide 2, 1 leggiamo: “Figlio, se ti prepari a servire il Signore, preparati alla tentazione.” Non è vero anche che ognuno ha la sua Croce. La Croce vera è solo per i discepoli di Gesù, per i cristiani. Gesù cinque volte parla di Croce, ma si rivolge ai suoi discepoli. Se non volete fare il bene, il diavolo vi lascia in pace, perché siete già suoi. Le tentazioni di generazione in generazione. Nel Vangelo di Luca la tentazione avviene dopo il Battesimo e subito dopo l’Albero Genealogico di Gesù. Le tentazioni, che noi abbiamo, sono quelle che hanno avuto nostro padre, nostra madre, i nostri nonni. Questo perpetuarsi, nelle altre religioni, viene chiamato karma. Se osservate, nelle famiglie, ci sono degli eventi che si ripetono periodicamente, fino a quando non c’è qualcuno che li blocca, che li ferma, che li vince, altrimenti passeranno nelle generazioni future. Gesù li ha fermati nella sua generazione, che è generazione spirituale. In Gesù noi possiamo vincere tutte le nostre tentazioni. Ho capito nella mia esperienza questo: ho pregato e prego tanto per la mia famiglia, ma ci sono eventi che dobbiamo passare personalmente. Noi possiamo aiutare gli altri con la preghiera, ma alcune situazioni devono essere vinte individualmente. La prima tentazione. La prima tentazione, nella quale tutti cadiamo, è quella di badare a se stessi. Con il nostro lavoro, con i nostri talenti, con i nostri carismi guadagniamo e pensiamo solo per noi: questa è la tentazione. Ricordiamo la Parabola del “Ricco Epulone”. Questo uomo, in fondo, non faceva niente di male nei confronti del povero Lazzaro, perché non lo insultava, non lo cacciava, ma non lo considerava. La tentazione è quella di usare il nostro potere per noi stessi. “I nostri poteri” non sono solo per noi stessi, noi siamo la famiglia del mondo e dobbiamo condividere.

8 Risposta di Gesù alla prima tentazione. La risposta di Gesù a questa tentazione è la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un ragazzino, l’ultimo nella scala sociale, ha solo cinque pani e due pesci: Come si poteva sfamare una folla di 4.000/5.000 persone? Gesù benedice i pani e i pesci, ringrazia, li divide e questi bastano a sfamare tutti. Se noi tratteniamo quel poco che abbiamo, marcisce; se lo condividiamo, basta per tutti. La seconda tentazione. La seconda tentazione riguarda il rapporto con le persone: possiamo scegliere di rapportarsi con gli altri attraverso il servizio che promuove o con il potere. Gesù deve inaugurare il Regno di Dio e il diavolo si mette al servizio di Gesù, promettendogli tutto il potere, se si mette ad adorarlo. Adorare il diavolo significa entrare nella sua mentalità di potere, di sopraffazione, di arrivismo, di carrierismo...Tutti, nel nostro piccolo, abbiamo un ascendente e possiamo manipolare l’altro. Avere autorevolezza, però, significa promuovere, perché l’Amore promuove sempre. L’Amore per l’altro deve far crescere. Se il rapporto con una persona mi fa crescere, mi promuove, mi libera, questo è un servizio efficace. Questa tentazione non è propria dei grandi, che vogliono dominare, ma anche dei piccoli. Caratteristiche del potere. Il potere ha tre caratteristiche: * paura * ricompensa o punizione * persuasione. La paura c’è, quando si teme di perdere qualche cosa. L’essere bravo ci porta ad avere la ricompensa, il non esserlo ci porta la punizione. Questo concetto non c’è nella Scrittura. “Chi crede in me ha la vita eterna.” Io potrei persuadervi di qualcosa, ma se lo facessi, diventerebbe propaganda. L’annuncio deve essere libero e liberante con dei segni, dove si sente la verità, dove si sente di star bene. Risposta di Gesù alla seconda tentazione. Gesù alla seconda tentazione risponde con la predicazione della Parola. Gesù manda i 72 a predicare e “Vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.” (Luca 10, 18) Il segreto di una vita, non solo ecclesiale, è di parlare di Gesù, è il parlare di Vita. All’inizio, oggi, il Signore ci ha ricordato: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe.”, cioè il Dio dei viventi. Il nostro parlare fa cadere satana, se parliamo di bene, se è costruttivo oppure ingabbia le persone, se il nostro parlare è deleterio, è un raggiro, è intriso di morte o negativo. Ogni volta che noi annunciamo il Vangelo, la Vita, ogni volta che noi crediamo nella vita, anche davanti alla morte, satana precipita. In Giovanni 19, 11 leggiamo: “Gesù disse a Pilato: -Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’Alto.”-

9 La terza tentazione. La terza tentazione è quella che invita Gesù a buttarsi dal pinnacolo del tempio, perché sta scritto: “Ai suoi Angeli darà ordine per te, perché ti custodiscano; essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra.” Dio veglia su di te, quindi non ti può succedere niente, eppure vediamo che tante cose ci succedono: stiamo male, subiamo avvenimenti non tanto lieti... Durante la tentazione di Massa e Meriba, i nostri padri si interrogavano: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (Esodo 17, 7) Ai piedi della Croce Gesù viene tentato: “Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla Croce, perché vediamo e crediamo.” (Marco 15, 32) La terza tentazione è verso Dio, che deve custodirci come un bambino e curarlo in ogni tempo. Risposta di Gesù alla terza tentazione. La risposta di Gesù alla terza tentazione è la Resurrezione. Lo stile di vita di Gesù è uno stile di vita, che paga, che non incontra la morte. La Prima Chiesa ha dovuto subire lo scandalo di questo Gesù, buono, che ha sofferto così tanto e ha subito una morte così infamante! Gesù, però, è risorto! La terza tentazione è di avere un Dio, che ci deve ricompensare continuamente. Gesù è entrato nella dimensione dell’abbandono, ma è rimasto fedele: “Eloì, Eloì, lemà sabactani? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Gesù continua a pregare ed amare il Padre. La soluzione è proprio quella della vita, che non muore ed entra nella dimensione di Resurrezione. Invocazione del Nome di Gesù. Continuiamo la Celebrazione, invocando il Nome di Gesù su ciascuno di noi, come dice la seconda lettura: “Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.” Tutti noi siamo qui per guarire, per essere liberati, per avere delle grazie; tutti noi abbiamo bisogno di questa salvezza. Perché non mettere in pratica quello che la Parola ci dice , cioè l’invocazione del Nome di Gesù? Proclamiamo il Nome di Gesù anche con la bocca, per entrare in questa dinamica di salvezza.

GESÙ, GESÙ!

10 PREGHIERA PER I DEFUNTI

Questo è il momento in cui tanti santi e tanti mistici hanno visto arrivare la Comunione dei Santi intorno all’Altare. Ĕ il momento in cui noi affidiamo i defunti, coloro che hanno fatto il loro tempo, al Signore, perché possano vederlo. Ĕ il momento in cui chiediamo a Gesù di spezzare qualsiasi eredità negativa, visto che c’è stato l’accenno all’Albero Genealogico, alle tentazioni di Gesù, che si ripetono. Noi ti affidiamo, Signore, in questo momento, tutti i nostri cari, che sono presso di te, che sono in cammino verso te, quindi, ricordati dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, che si sono addormentati nella speranza della resurrezione e tutti i defunti, che affidiamo alla tua clemenza, i defunti della nostra famiglia, le persone, che abbiamo amato, quelle che ci sono state nemiche, tutte le persone che hanno fatto parte della Fraternità, ammettili a godere la luce del tuo volto. Ti chiediamo, Padre, nel Nome di Gesù e per questo Sangue, che ci ha salvato e redento, di spezzare ogni catena, ogni legame negativo, che ancora ci unisce ai nostri cari. Signore, nel tuo Sangue, noi li spezziamo e nel tuo Sangue, noi vogliamo essere liberi, per vivere la nostra vita, senza alcun condizionamento negativo del passato, relativo al nostro Albero Genealogico, nel Nome di Gesù e nel tuo Sangue!

“Dio è Spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità. Gli rispose la donna: -So che deve venire il Messia, cioè il Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa.- Le disse Gesù: -Sono io, che ti parlo.”- (Giovanni 4, 24-25) (Francesca) Confermo con Giovanni 9, 11-12: -Come è che non sei più cieco?- Rispose: - Quell’uomo, che chiamano Gesù, ha fatto un po’ di fango e me lo ha messo negli occhi. Poi mi ha detto: - Vai a lavarti nella piscina di Siloe.- Ci sono andato, mi sono lavato e ho cominciato a vedere. Gli domandarono: - E dov’è, ora, quell’uomo?- Rispose: - Non lo so.- Ti ringraziamo, Signore, perché questi due passi sono lo stesso messaggio. Signore, la menzogna è la tenebra, è il buio, è la cecità. Ti ringraziamo, Signore, perché ci inviti a questa adorazione in spirito e verità, la verità che sei tu. Signore, finchè facciamo altro, siamo ciechi, siamo nella menzogna. Ti ringraziamo, Signore, perché, oggi, ci doni barlumi di luce, barlumi di verità, barlumi di vita. Signore, noi non lo sappiamo: la Samaritana aveva davanti Gesù e non lo sapeva, il cieco non sapeva dove era Gesù! Signore, ti ringraziamo, perché forse noi non sappiamo veramente chi sei tu e ci lasciamo guidare un po’ a caso. Signore, tu hai aperto ora di più i nostri occhi. Grazie per questa luce che dai alla nostra vita e per questa verità. Amen! (P. Giuseppe)

11 Grazie, Signore, perché ci incoraggi ad accogliere il tuo Amore e a rifugiarci in te, nel tuo cuore, nella tua amicizia, nelle tue braccia. Gesù, vogliamo ascoltare davvero questa tua voce, che ci dice: - Ti amo dal profondo.- Grazie, Gesù, perché non ti stanchi mai di bussare alla nostra porta. Lode e gloria a te! Grazie per quella fiducia che hai per ciascuno di noi; ci riempi di doni, ci riempi di talenti, ci fai sentire ciò che di più importante tu possa avere e ci sussurri sempre questa fiducia e ci chiedi di rimanere in te, così potremo essere veramente cosa grande. Grazie, Gesù! Lode e gloria a te! (Elena) Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché sei venuto a spezzare il giogo della nostra ereditarietà, del nostro Albero Genealogico. “Con un giogo sul collo siamo perseguitati, siamo sfiniti, non c’è per noi riposo. All’Egitto abbiamo teso la mano, all’Assiria per saziarci di pane. I nostri padri peccarono e non sono più. Noi portiamo la pena delle loro iniquità. Schiavi, comandano su di noi. Non c’è chi ci liberi dalle loro mani.”(Lamentazioni 5, 5-8) Invece tu, Signore, ci vieni a dire che in questo momento, in cui ciascuno di noi che ha ricevuto te nell’Eucaristia, hai spezzato questo giogo. E ancora ci vieni a dire: “Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confermare in pubblico le loro pratiche magiche e un numero considerevole di persone, che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti.” (Atti 19, 18-19) Grazie anche per questa liberazione! Alleluia! (Cristina) Il messaggio è di custodire la Parola del Signore e di viverla: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità.” (Giovanni 1, 14) (Blina)

12 PPPRRREEEGGGHHHIIIEEERRRAAA DDDIII GGGUUUAAARRRIIIGGGIIIOOONNNEEE

Ti ringraziamo, Signore Gesù, ti lodiamo, ti benediciamo. Come dice questo ultimo canto: “Ti adorerò, ti benedirò..” Signore, siamo qui ai tuoi piedi per adorarti. Siamo qui, perché oggi abbiamo scelto di adorare te, perché adorare te è nell’ordine della verità. Ce lo hai detto due volte in queste ultime profezie. Il Padre cerca adoratori in spirito e verità. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. In Lui c’è grazia e verità. Signore, tu sei la verità, tu sei la pienezza della verità e della vita. Signore, la menzogna è rappresentata da tutte le difficoltà che viviamo, da tutte le malattie. Signore, la verità è che tu ci hai creati sani, ci hai creati per la felicità eppure sperimentiamo sofferenza, malattia, sperimentiamo che questo corpo, meraviglia del Creato, si corrompe ed entra nella menzogna. Il corpo, fonte di gioia e di vita, diventa, a volte, fonte di dolore e di morte. Signore, il nostro corpo è Sacramento della tua Presenza nel mondo, questo corpo ti ospita, questo corpo è tempio dello Spirito Santo. Questa sera, Signore, ti chiediamo di ristabilire la verità: prima di tutto stabilire la verità dentro di noi, quella verità, che ti riconosce Signore, Autore della vita, quella verità che ci fa gridare di gioia che la vita è bella, malgrado tutte le difficoltà, i dolori, le morti che sperimentiamo. La vita è bella perché e dono tuo e ci permette di vivere questo Progetto di Amore, di gioia, di pace, ci permette di vivere inseriti in questo Progetto di eternità. La vita è bella, Signore, perché ci sei tu, Autore della vita. Ti ringraziamo, Signore, ti lodiamo, ti benediciamo. Ristabilisci la verità dentro di noi, di un Dio che è Amore, che è Padre, che ci promuove nell’Amore, ci guarisce, ci libera. Nello stesso tempo, Signore, ti chiediamo di ristabilire la verità nel nostro corpo. La malattia è una menzogna, è un inganno, come tutti i nostri problemi. Ieri ci hai ricordato la donna curva, ripiegata sui suoi problemi: era posseduta. Questa sera, Signore, rialzaci: rialza il nostro sguardo, rialza la nostra vita. Vogliamo cantare, lodarti, benedirti. Ristabilisci, Signore, la verità nel nostro corpo, guarendoci, liberandoci e ristabilisci la verità nella nostra vita, aiutandoci a risolvere i problemi. Molte volte, il problema diventa tutta la nostra vita. Signore, noi siamo persone sane, con qualche malattia, persone libere, con qualche problema. Signore, non vogliamo che la malattia, il problema diventino il centro propulsore della nostra vita. Sei tu il Signore. Gesù è il Signore. Nessuno può dire che Gesù è il Signore, se non sotto l’azione dello Spirito. Dove c’è lo Spirito, noi ti proclamiamo Signore della nostra vita, Padrone, Vita, Resurrezione... Signore, come 2.000 anni fa, passa in mezzo a noi e donaci guarigione. Signore, questa sera, siamo di meno, a causa del blocco del traffico. Forse, visto che siamo di meno, puoi occuparti di più dei presenti: questo è un pensiero umano. Signore, mi piace dirti di occuparti di ciascuno di noi. Ristabilisci in noi questa verità, questa gioia, questa grazia. Passa in mezzo a noi, Signore! (P. Giuseppe)

13 Sì, o Signore, tu sei il Potente nostro Signore, tu sei il Messia in mezzo a noi. Hai detto alla Samaritana: “Sono io il Messia, che ti parlo.” In questo momento lo stai dicendo a ciascuno di noi. Signore, in questo momento vogliamo disattivare la nostra mente, vogliamo disattivare il nostro ragionamento e aprire tutti i nostri sensi spirituali, per vederti e sentirti, sentire la tua Parola di guarigione, di liberazione, di pace, di consolazione, di vittoria, che arriva alle nostre orecchie e al nostro cuore. Grazie, Signore, perché vieni a comunicare a ciascuno di noi vita, come ci hai detto nella prima Parola di questa Messa: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.” Ognuno di noi è tuo figlio, Signore, e il Padre comunica vita. In questo momento tu stai comunicando vita, guarigione, liberazione. Vogliamo accogliere tutta la vita che stai comunicando, vogliamo aprirci completamente alla grazia, che stai facendo a ciascuno di noi, a tutte le persone che portiamo nel cuore e a tutte le persone che ti abbiamo presentato. Signore, oggi, ci hai dato testimonianza di come la tua guarigione arriva a distanza. Vogliamo credere, Signore, che in questo momento tu stai operando in tutte quelle situazioni che ti abbiamo portato, stai concretamente intervenendo. Grazie, perché, oggi, ci hai sottolineato che vuoi la nostra lode, la nostra benedizione. Grazie, Signore, perché sei qui a prenderti cura dei nostri problemi fisici, dei nostri pensieri negativi, che ci opprimono e ci comunicano morte, del nostro lavoro, della nostra famiglia, dei nostri progetti, di tutto, perché sei il Dio della nostra vita e niente per te è privo di importanza: dalle cose più piccole alle più grandi. Grazie, Signore, per tanto Amore, grazie per ciò che ci stai comunicando, grazie, perché tu sei qui accanto a noi. Dio è qui! Noi lo vogliamo credere. Vogliamo ringraziarti e benedirti! Lode! Amen! (Francesca) Come ci hai ricordato, nel tuo Nome, Signore, vogliamo spezzare ogni catena legata dal mondo dell’occulto, da ogni frequentazione con maghi e cartomanti. Vogliamo spezzare ogni catena, ogni legatura, ogni conseguenza negativa dovuta a questo. Vogliamo ordinare a tutti gli spiriti, che non sono tuoi, che hanno attraversato la nostra vita, che sono presenti qui, di inchiodarsi e di inchinarsi ai piedi della tua Presenza Eucaristica, affinché tu ne disponga, come meglio credi, e in noi fai discendere quella pace, quella guarigione, quella liberazione che deriva dalla Presenza del tuo Spirito, che prende il posto di ogni altro spirito. Grazie, Gesù! (Francesca)

14 Tu sei qui, Signore, e noi siamo venuti per incontrarti. Grazie, Signore, perché noi crediamo alla tua Presenza viva in mezzo a noi. Grazie, Signore, perché crediamo alla tua potenza di guarigione. Grazie, Signore, perché crediamo che tu puoi compiere miracoli, come 2.000 anni fa. Signore, ti vogliamo presentare le nostre malattie e i nostri problemi. Ti vogliamo presentare la nostra testa con le cefalee, le psicosi e tutte le dipendenze che non ci lasciano liberi di essere liberi. Ti chiediamo guarigione per tutte quelle cellule impazzite nel nostro cervello. Ti chiediamo guarigione anche per il nostro apparato respiratorio, per quei problemi di asma e bronchiti croniche. Signore, porta guarigione anche al nostro cuore che non ci permette di correre, danzare, gioire alla tua presenza. Porta guarigione al nostro apparato digerente, ai problemi di mal assorbimento, di intolleranza alimentare, di allergie, porta guarigione alle gastriti e ai tumori dell’apparato digerente. Noi crediamo che tu puoi farlo e te lo chiediamo, in questo momento, in cui stai passando in mezzo a noi. Signore, ti presentiamo anche i nostri reni, la nostra vescica con tutti i suoi problemi, i presentiamo le nostra ossa, i problemi di osteoporosi, quelle fratture che danno problemi anche dopo tanti anni. Ti preghiamo, Signore, per quelle deformazioni delle articolazioni che ci impediscono di muoverci: ti presentiamo le nostre articolazioni con i problemi di movimento, di infiammazione. Signore, vogliamo essere guariti, capaci di danzare, come le cerve sui monti. Ti presentiamo tutte le dipendenze psicologiche dalla magia, dall’alcol, dalla droga. Signore, vogliamo essere liberi di cantare le tue lodi, senza alcun legame. Mentre passi in mezzo a noi, ti chiediamo di guarirci, di liberarci, perché sappiamo che tu lo puoi fare e lo crediamo. Signore, vogliamo ringraziarti per quello che fai questa sera, per quello che hai fatto già nella nostra vita e per quello che farai. Grazie, Signore! Lode e gloria a te! (Maeva) Grazie, Signore, e per sempre. Grazie, Signore, per tute le volte che ci hai preso per mano. Ancora, oggi, sei qui vivo in mezzo a noi. Grazie, Signore, per il dono della vita, per il dono della luce. Signore, per sempre vogliamo dire grazie per il dono del tuo Amore, della tua Parola. Che entra in profondità nel nostro cuore. Durante il tuo passaggio, Signore, vogliamo alzare un canto in lingue, perché dal nostro cuore possa scaturire la lode. Grazie, Signore, di averci guariti, liberati. Siamo qui per lodarti, benedirti, ringraziarti. Sappiamo che sei il Dio dell’Amore, della vita, della guarigione, della liberazione. Noi ci crediamo. Tu passi, come 2.000 ani fa. Tocca il nostro corpo, tocca tutte le nostre cellule, tutti i corpi malati, perché vengano bruciate le malattie. Vieni a toccare le malattie del sangue, le artriti. Nel tuo Nome, Signore, spezza ogni catena, ogni fattura, ogni cartomanzia. Tu sei il Dio della vita. Vieni, Signore, ad aprire il nostro cuore, perché la tua Parola, la tua guarigione possano entrare in noi. Amen! (Fabrizio)

15 “Pietro gli disse: - Enea, Gesù Cristo ti guarisce. Alzati e rifatti il letto.- E subito si alzò.” (Atti 9, 34) Signore, ti ringraziamo, ti lodiamo, ti benediciamo, perché sei il Signore della nostra vita. Noi vogliamo proclamarti il nostro “Credo”, adesso, aprendo la nostra bocca, perché san Paolo ci ricorda che, se professiamo con la nostra bocca che Gesù è il Signore e crediamo questo nel nostro cuore, saremo salvi. Noi, Signore, crediamo che tu sei il Signore della vita, che tu sei il Signore sulla malattia, noi crediamo che tu sei il Signore. Signore, tu puoi guarire, ma, forse, non siamo completamente convinti che tu, Padre, sei il Dio della vita e vuoi guarire, vuoi la vita in pienezza per noi. Noi ti proclamiamo il Signore della nostra vita e ti ringraziamo, perché stai ordinando alla malattia di allontanarsi da noi. Ti ringraziamo, perché vuoi che ci alziamo sulle nostre gambe e siamo noi a rifare il nostro lettino, a rifare tutto. Allora amen! Lode! Lode! Lode! Benedetto sei tu nei secoli! Alleluia! Grazie per tanto Amore! Grazie, perché sei il Dio dei viventi, perché il tuo Spirito si sta riversando in abbondanza su di noi e sappiamo che stai compiendo prodigi e miracoli. Alleluia! (Patrizia) Vogliamo rispondere alla Parola letta da Patrizia e vogliamo sorgere, alzandoci per poter rifare il nostro letto. Noi vogliamo credere, Signore, che tu ti sei già preso cura di tutto, delle nostre malattie e dei nostri bisogni e vogliamo elevarti un canto di lode e di ringraziamento. Grazie, Signore, perché è questo che ci hai detto all’inizio di questa celebrazione: darti lode. Vogliamo lodarti e benedirti per quanto hai già compiuto e per quanto continuerai a compiere. Amen! (Francesca) Io confermo questo canto, perché sentivo dentro di me che il Signore ci invitava a vivere nella gioia. Sentivo che alcune situazioni non possono risolversi subito, hanno bisogno di un tempo, ma il Signore dava a tutti noi la gioia profonda, anche in mezzo alle tribolazioni e alle difficoltà, gioia profonda, che manifesta la sua Presenza nella nostra vita. Sentivo molto forte questo invito alla gioia e a consapevolizzare questa gioia, nonostante le difficoltà; non è detto che, finito il problema, c’è la gioia, ma il Signore garantisce la gioia in mezzo al problema. Ho chiesto una Parola di conferma, ma è una Parola che parla di liberazione. Il passo è Esodo 8, 6-7.8: Egli rispose: - Domani.- Mosè riprese: -Come saprai non c’è nessuno come il Signore nostro Dio! Le rane si allontaneranno da te e dalle tue case, dai tuoi ministri e dal tuo popolo e rimarranno soltanto nel Nilo.- Il Signore esaudì l’invocazione di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi.

16 Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché, oltre a questa gioia in mezzo ai problemi, ci parli di liberazione da queste rane, che costituivano un problema per chi viveva in Egitto. Ti ringraziamo, Signore, per averci liberato, e, soprattutto per questo invito a spogliarci della nostra tristezza e a vivere la gioia, anche in mezzo alle difficoltà. Amen! Lode e gloria a te, Signore Gesù! Benedetto sei tu, Signore! Ti lodiamo, ti benediciamo, ti ringraziamo, perché sei il nostro Dio e nessuno è come te. A te la lode e la gloria! Amen! Gloria a te per questa bellezza della vita, gloria a te, per questa bellezza che sei tu nella nostra vita. Amen! Alleluia! Lode! Amen! Lode! Lode! Lode! (P. Giuseppe) Signore, ti ringrazio, perché sei meraviglioso! Ho avuto l’immagine di Gesù, vestito con una tunica bianca, che ci invitava a seguirlo. Signore, tu ci chiami ad essere tuoi apostoli, portatori di gioia e testimoni. Signore, tu sei grande e ci vuoi grandi. Benedetto sei tu, sempre! (Antonietta) “Compiuta la traversata, approdarono a Genesaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione: gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano, guarivano.” (Matteo 14, 34-36) Grazie, Gesù! (Cristina) “In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia Parola e crede in Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.” (Giovanni 5, 24-25) (Giovanni) Ci avviamo alla conclusione con un canto di ringraziamento per tutti i nostri defunti. Sentivo di farlo, ma mi sentivo condizionato. Questa parola di Giovanni 5, 24-25, me ne ricorda un’altra, che è quella di 1 Pietro. L’evangelizzazione, il parlare di Gesù, l’annuncio del Vangelo, non sono soltanto per chi è qui, ma si estende fino agli estremi confini della Terra, per quelle vie misteriose, che a noi non è dato conoscere. In 1 Pietro 4, 6 leggiamo: “Infatti è stata annunciata la Buona Novella anche ai morti.”

17 In Giovanni: “è venuto il momento ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.” La nostra evangelizzazione, il nostro canto, il nostro parlare di Gesù arriva fino agli estremi confini della terra e spazia anche nel tempo, nel passato e nel futuro. Signore, con questo canto di conclusione, vogliamo ringraziarti per tutte le grazie che ci hai accordato, per tutte le guarigioni, le liberazioni, le soluzioni ai problemi e vogliamo ringraziarti per tutti i nostri cari, che sono defunti, che hanno fatto il loro tempo. Vogliamo ringraziarti per i nostri genitori, per le persone che abbiamo amato. Di solito, quando ci viene a mancare una persona cara, entriamo nella sofferenza, ma dovremmo anche entrare nella gioia del grazie a te, Signore, per averci dato persone, che abbiamo amato e che ci mancano: vuol dire che hanno fatto tanto per noi, che sono state una presenza d’Amore. Signore, vogliamo dirti il nostro “Grazie” anche per il dono della fede in te, che azzera la morte, l’annulla e ci fa entrare in queste dinamiche di vita, di Comunione dei Santi, dove il parlare di te arriva anche a loro, non sappiamo come, ma arriva. Sappiamo che la tua Parola è liberazione anche per loro. “I morti udranno” e vivranno questa nuova vita in te. Signore, il nostro grazie a te, che sei il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio della Vita. Chi crede in te, ha già la vita eterna e vive questa Comunione con tutti. Signore, non possiamo che dirti grazie, grazie di averti incontrato, grazie che ti sei fermato sulla nostra strada, grazie di darci l’intelligenza di perseverare e soprattutto la gioia di amarti. Grazie, Gesù! Amen! (P. Giuseppe)

BENEDIZIONE

Dio, Padre misericordioso, conceda a tutti noi la gioia del ritorno nella sua Casa. Cristo, modello di preghiera e di vita, ci guidi nel cammino quaresimale all’autentica conversione del cuore. Lo Spirito di Sapienza e di Fortezza ci sostenga nella lotta contro il maligno, perché possiamo celebrare con Cristo la Vittoria Pasquale!

Amen!