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1. PREMESSA

Ai sensi dell'art. 1. del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005, recante

"Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli

interventi proposti, ai sensi dell'articolo 146, comma 3, del Codice dei beni culturali e del paesaggio

di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nel seguente elaborato è stata redatta la relazione

paesaggistica che correda, congiuntamente al progetto dell'intervento che si propone di realizzare,

l'istanza di autorizzazione paesaggistica, ai sensi degli articoli 159, comma 1 e 146, comma 2, del

Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

2.INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI ITERVENTO E STATO DEI LUOGHI

La presente relazione è relativa ai "Lavori urgenti ed indifferibili di ripristino dell'officiosità e di

riduzione del rischio idraulico del Torrente Racanello in località Crepacuore del Comune di San

Martino d'Agri".

L'intervento di che trattasi è ubicato in corrispondenza della confluenza del Torrente Racanello con il

Fiume Agri, dove risulta presente una grande quantità di materiale di vario genere e di vegetazione,

ed è finalizzato al ripristino dell'officiosità e del regolare deflusso del'alveo del Torrente Racanello, al

fine di prevenire e ridurre il rischio di eventuali esondazioni e allagamenti dei terreni agricoli

circostanti.

Localizzazione area di intervento su carta aereo fotogrammetrica

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2.INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO E STATO DEI LUOGHI

Con nota prot. n. 4457 del 09.11.2011 il Comune di San Martino D'Agri ha segnalato lo

straripamento del Torrente Racanello in località Crepacuore in corrispondenza del punto di

confluenza del medesimo con il Fiume Agri, con conseguenti allagamenti dei terreni agricoli

circostanti.

A seguito di sopralluogo effettuato in data 16.02.2012 da funzionari dell’Ufficio Difesa del Suolo

della Regione Basilicata è emerso che la causa dei suddetti allagamenti è da ricercarsi principalmente

nell'accumulo di materiale di vario genere e di vegetazione nell’alveo del Torrente Racanello in

corrispondenza della foce (Fiume Agri). dovuto alla assenza di interventi di manutenzione ordinaria e

straordinaria, che hanno provocato la totale occlusione della sezione di deflusso.

Risultano inoltre danneggiati gli argini del torrente in questione a causa della azione erosiva

esercitata dalla corrente idrica, che facilita l’esondazione del Racanello in caso di piena.

L 'ostruzione dell'alveo del Torrente Racanello risulta particolarmente rischiosa per la presenza in sx

idraulica della omonima strada Provinciale e di quella in adiacenza alla foce della Strada Statale 598

" di Fondo Valle Agri" che, in caso di piena, sarebbero allagate con relativi problemi per la

circolazione stradale.

Per i suddetti motivi risulta urgente e indifferibile, al fine di evitare l'aggravamento della situazione

dai punto di vista idraulico, provvedere alla esecuzione di lavori di ripristino dell'officiosità della

sezione idrica dell'alveo tale da poter smaltire la massima portata in caso di piena, mediante la

rimozione del materiale e della vegetazione presente in alveo. a partire dai punto di confluenza del

medesimo nel Fiume Agri e risalendo verso monte.

Con D.G.R. n. 1706 del 11.12.2012 la Giunta Regionale ha assegnato un finanziamento di €.

231.000,00 al Comune di San Martino D'Agri per la esecuzione de11'intervento di che trattasi.

Al fine di poter eseguire le suddette lavorazioni risulta necessario acquisire i seguenti pareri:

- Nulla osta paesaggistico, in quanto l'area oggetto di intervento rientra nel perimetro del Parco

Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d' Agri -Lagonegrese;

- Compatibilità ambientale in quanto l'area risulta inserito in un sito SIC.

- Nulla asta idraulico ai sensi del R.D. 523/1904;

- Parere idrogeologico, ai sensi del R.D.L. 30/12/1923 n. 3267· Riordinamento e riforma della

legislazione in materia di boschi e territori montani il cui regolamento di attuazione è costituito dal

R.D.L. 16/05/1926 n. 1126.

3. CARATTERISTICHE DEL BACINO IDROGRAFICO

Il bacino del fiume Agri ha una superficie di 1686 kmq e presenta caratteri morfologici

prevalentemente montuosi fino all'altezza della dorsale di Stigliano -Le Serre- Serra Corneta per poi

assumere morfologia da collinare a pianeggiante. Nel tratto montano del bacino si apre una

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depressione in tramontana, tra Marsico uovo e Grumento Nova, a quota superiore a 500 m s.l.m .. La

quota media del bacino risulta essere di circa 650 m s.l.m., soltanto il 20% del bacino presenta quota

inferiore a 300 m.

L’area pianeggiante di maggiore estensione è situata in prossimità della costa (piana di Metaponto).

Oltre alla piana

Costiera, altre aree pianeggianti sono presenti nel fondovalle del fiume Agri e nel fondovalle del

Torrente Sauro in prossimità delle aste fluviale.

I rilievi montuosi a quota maggiore sono localizzati nel settore occidentale del bacino in

corrispondenza dello spartiacque. In sinistra idrografico le cime maggiori sono: Timpa d'Albano

(1628), Monte Lama (1588). Serra Calvello (1567). Monte Calvelluzzo (1699), Monte Volturino

(1835), 11 Monte (1723), Monte Pilato (1580), Monte Caldarosa (1491). In destra idrografica le cime

più elevate sono quelle dei rilievi di: M. Mareggio (1576 m). (Serra Giumenta (1692 m) Verro Croce

(1672), Serra Croce (1692), Monte Raparo (1764) La Bannera (1703, (Timpa Pomi d'agresti 1436).11

fiume Agri si origina dalle propaggini occidentali di Serra di Calvello, dove è localizzato il gruppo

sorgivo di Capo d'Agri. n corso d'acqua riceve i contributi di numerose sorgenti alimentate dalle

strutture idrogeologiche carbonatiche e calcareo silicee presenti in destra e sinistra idrografica nel

settore occidentale del bacino, a monte dell’invaso del Pertusillo.

Grazie ai contributi sorgivi nel bacino superiore, il corso d'acqua è dotato di deflussi di magra di una

certa entità, con portata di magra di circa l mc/s. Nella restante parte del bacino, costituita da terreni

impermeabili. i contributi sorgivi al fiume Sinni sono scarsi. A valle dell'invaso del Pertusillo il corso

d'acqua riceve il contributo del torrente Armento e del Torrente Sauro in sinistra idrografica e quello

del Fosso Racanello in destra idrografica, oltre che di numerosi fossi ed impluvi minori.

La distribuzione delle portate dell' Agri nel corso dell'anno rispecchia l’andamento e la distribuzione

delle precipitazioni nel bacino: alle siccità estive corrispondono magre molto accentuate soprattutto

nelle sezioni inferiori

dove è minore l'influenza degli apporti sorgivi del bacino montano.

L'alto Agri presenta tronco con pendenza media del 5 %, fino al ponte di Tarangelo, alla chiusura

della piana di Tramutola. Dal punto di vista sedimentologico l'alveo è caratterizzato dalla presenza di

depositi a granulometria grossolana (ghiaie e blocchi).

Il secondo tronco dell' Agri (il medio Agri), compreso tra le sezioni di Tarangelo e Monticchio, è

caratterizzato da pendenze maggiori, fra il 12% e 18%.

Nel terzo tronco dell'Agri, tra la sezione di Monticchio ed il mare, la pendenza media si riduce e la

piane alluvionale del corso d'acqua si amplia notevolmente e finisce col fondersi con la pianura

costiera.

I suoi affluenti principali, quali i torrenti Sauro, Armento, Racanello, presentano alvei in genere

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occupati da depositi

alluvionali di considerevole spessore, a granulometria prevalentemente grossolana, ed assumono il

tipico aspetto di fiumare. Alla confluenza con l'Agri i torrenti Sauro, Annento, Ravanello, ed altri

corsi d'acqua minori, sviluppano apparati di conoide, in genere a granulometria ghiaiosa, soggetti a

fenomeni di erosione ad opera delle acque del fiume Agri. Quest’ultimo è pertanto caratterizzato da

un trasporto solido molto elevato sia nel tronco medio che inferiore. Lungo il corso del fiume Agri

sono presenti gli invasi di Marsico Nuovo e del Pertusillo (tranco alto) e quello di Gannano nel

tronco inferiore.

Nel bacino dell’Agri sono inclusi, in parte o totalmente, i territori di n. 41 comuni: di questi solo n,

27 centri abitati ricadono nel bacino.

L’8% dei movimenti di versante censiti nelle aree dei centri abitati determina condizioni di rischio

molto elevato (R4), il 21% condizioni di rischio elevato (R3), il 63,2% condizioni di rischio medio

(R2), il 6,4% condizioni di rischio moderato.

II restanti movimenti censiti sono stati classificati per l' l ,3% come aree pericolose e per lo 0,1 %

come aree soggette a verifica idrogeologica.

I danni arrecati ai centri abitati ed alle infrastrutture dai movimenti franosi sono stati di tale entità da

indurre le autorità competenti alla emanazione di decreti di trasferimento parziale degli abitati (es.

Montalbano Jonico, Sant'Arcangelo) o dell’intero centro abitato (Montemurro. Aliano, San Martino

d'Agri).

4. ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

4. 1. Descrizione degli interventi

Nel presente progetto sono stati previsti i seguenti interventi:

Ripristino dell’officiosità del Torrente Racanello mediante risagomatura trasversale ottenuta con

l'apertura di un canale in alveo, che ha origine in corrispondenza della confluenza con il Fiume Agri,

di cui il primo tratto risale verso monte mentre il secondo tratto prosegue fino a congiungersi con il

Fiume Agri. Tale canale è ottenuto mediante asportazione della vegetazione e dello spesso strato di

materiale arido e detritico accumulato in alveo;

• Ripristino degli argini danneggiali e raccordo con il canale da eseguire mediante l’utilizzo di

materiale proveniente dagli scavi opportunamente selezionato c compattato.

DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE DEI LUOGHI: Il paesaggio può essere definito come

elemento ambientale complesso che volge funzioni d'interesse generale sul piano culturale,

ecologico, sociale ed economico e contribuisce allo sviluppo armonioso della umanità.

Pertanto il paesaggio si configura come un fenomeno dinamico risultato delle interazioni tra uomo e

ambiente che attraverso il tempo plasmano modellano il territorio.

Nell'ambito di un territorio le diverse unità di paesaggio, in questa sede definite come unità di

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diversità ambientale, rappresentano i segni strutturanti che nel complesso ne definiscono l'immagine.

Ogni unità contiene informazioni relative alle caratteristiche ambientali, biotiche e abiotiche,

omogenee e distintive, direttamente percepibili e non che in modo strettamente correlato definiscono

una determinata tipologia di paesaggio, costituendo le unità fondamentali dell'ecologia territoriale.

Per individuare le caratteristiche fondamentali del paesaggio la Regione Basilicata ha approntato due

tipologie di cartografia ambientale come la “Carta delle Diversità ambientali e quella della

Naturalità”.

Nella prima, che rappresenta il tramite fra l'indagine conoscitiva del territorio e le scelte gestionali,

vengono sintetizzate ed evidenziate le informazioni relative all'attuale assetto del territorio di cui il

paesaggio rappresenta la manifestazione olistica.

Sulla base di informazioni relative alle diverse componenti ambientali sono state individuate per la

Regione Basilicata 18 unità di Diversità Ambientale corrispondenti a territori omogenei per quanto

riguarda le variabili paesaggistico - ambientali al fine di ottenere una ripartizione territoriale su base

ecologica.

Dalla lettura della suddetta carta, allegata alla presente relazione, si evince che il territorio del

Comune di San Martino D’Agri, ove sono ubicati gli interventi di progetto, rientra nell'unità di

diversità ambientale denominata: " Rilievi “terrigeni con creste e picchi rocciosi” che presenta le

seguenti caratteristiche:

Descrizione sintetica: Rilievi collinari e montuosi della dorsale di avancatena caratterizzati dalla forte

evidenza morfologica dei picchi, creste e dorsali che si innalzano bruscamente rispetto a superfici più

estese e con morfologia meno accidentata

Altimetria: da 500 m. s.l.m. a circa 1.500 m. s.l.m.

Energia del rilievo: : variabile da media ad elevata

Litotipi principali: arenarie e conglomerati poligenici

Componenti climatiche: T m/a 11-13', piovosità compresa fra 750 mm/a e 1000 mm/a;

Reticolo idrografico: dendritico, pinnati forme;

Componenti fisico-morfologiche: creste e picchi rocciosi con pareti sub verticali;

Copertura e prevalente uso del suolo:

vegetazione forestale;

terreni agricoli con coltivazioni estensive (cereali)

pascoli;

vegetazione arbustiva ed erbacea a ginestre, cespugli spinosi e sempreverdi

rimboschimenti.

PRINCIPALI TENDENZE EVOLUTIVE DEL PAESAGGIO: progressivo incremento delle

superfici forestali per abbandono attività agro-pastorali o per spopolamento dei centri rurali di piccole

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dimensioni;

La "Carta della Naturalità" rappresenta con uguale simbologia aree che per il carattere della naturalità

risultano omogenee indipendentemente dal fatto che le biocenosi, l'assetto dei sistemi territoriali e

l'uso del suolo siano differenti.

Tale documento fornisce una valutazione sinottica ed aggiornata dello stato dell'ambiente e della

qualificazione del patrimonio naturalistico della Regione Basilicata al fine di costituire supporto

informativo alle attività tecniche e gestionali a scala regionale.

I livelli di naturalità individuati, all'interno dei quali sono state inserite tutte le tipologie ambientali

rinvenute nella Regione Basilicata, sono i seguenti:

molto elevata

elevata

media

debole

molto debole

nulla.

Dalla lettura della suddetta carta, allegata alla presente relazione, si evince cbe il territorio del

Comune di San Martino D'Agri, ove sono ubicati gli interventi di progetto, è caratterizzata dal livello

di naturalità denominato “Naturalità elevata”. Il livello di naturalità è elevato in quanto il bosco

rappresenta lo stato terminale dell' evoluzione della vegetazione terrestre.

L"area oggetto dell'intervento in questione, che interessa "alveo del Torrente Racanello presenta dal

punto di vista paesaggistico i caratteri generali tipici della zone di appartenenza sopra descritte sia per

quanto riguarda la diversità ambientale sia per quanto riguarda la naturalità.

Le opere progettate si inseriscono in un paesaggio tipicamente fluviale, caratterizzato sui due versanti

dell'alveo da una vegetazione assai scarsa alle quote più elevate e che diventa più fitta man mano che

si procede verso il letto del fiume, con alternanza di alberi di medio fusto, di canneti, felci e arbusti.

Per quanto riguarda la percettività visiva del corso d'acqua oggetto degli interventi progettati esso

presenta un andamento planimetrico caratterizzato prevalentemente alternativamente da tratti

curvilinei ed ondulati che incidono e influenzano il paesaggio circostante.

Le aree golenali del bacino idrografico del Torrente Racanello sono caratterizzati dalla presenza di

antropizzazione, costituiti da appezzamenti coltivati, da attività e insediamenti produttivi e di

infrastrutture.

L’area oggetto di intervento, oltre ai suddetti aspetti paesaggistici sopra citati, non presenta altri

particolari caratteri compresi fra quelli elencati al punto 3.1 lettera A) comma I dell' Allegato I del

DPCM 12 dicembre 2005 (tessiture territoriali storiche, appartenenza a sistemi tipologici di zone

caratterizzazione locale e sovralocale, appartenenza a percorsi panoramici o ad ambiti di percezione

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da punti o percorsi panoramici, appartenenza ad ambiti a forte valenza simbolica).

La rappresentazione fotografica dello stato attuale dell'area dell'intervento e del contesto

paesaggistico è riportata negli elaborati allegati al presente progetto.

4.2 Previsione degli effetti delle trasformazioni dal punto di vista paesaggistico nell'area di intervento

e nel contesto paesaggistico.

Nel seguito si riportano le schede che contengono le analisi, distinte per singola tipologia di

intervento, relative alle potenziali incidenze e alle possibili alterazioni delle medesime sul contesto

ambientale e paesaggistico esistente.

In particolare, dalle sotto riportate schede si evince che gli interventi progettati presentano un basso

livello di impatto ambientale, dovuto anche al fatto che si tratta di opere totalmente interrate e non

visibili.

In particolare le opere progettate non comportano rischi di interruzioni, frammentazioni, distruzioni

paesaggistiche e vegetali.

Durante le fasi di esecuzione delle opere verranno attuali le seguenti misure di mitigazione

ambientale:

Per limitare la diffusione di polveri durante la fase di cantiere, dovrà essere effettuata la bagnatura

periodica del terreno in tutte le fasi che comportano scavo, movimentazione, stesura e compattazione

di materiali, la pulizia ad umido dei pneumatici degli autoveicoli in uscita dal cantiere, la copertura

dei cassoni dei veicoli di trasporto del materiale

Ai fini della mitigazione dell'impatto acustico, i mezzi meccanici utilizzati dovranno essere dotati di

dispositivi di attenuazione del rumore, nel rispetto della normativa vigente;

Al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, nel corso dei lavori

dovrà essere effettuata una gestione accurata degli oli e dei residui dei macchinari: in caso di

sversamenti accidentali di combustibili e/o lubrificanti dai mezzi si dovrà procedere all'isolamento

della zona, estraendo la terra inquinata e provvedendo allo smaltimento in conformità alle norme

vigenti:

saranno contenuti al minimo indispensabile gli spazi destinati allo stoccaggio del materiale

movimentato e alla viabilità di cantiere, gli ingombri delle piste e strade esistenti, i tagli di

vegetazione, la modificazione di habitat

il cantiere e i depositi temporanei di materiali saranno approntati esternamente alle aree di pertinenza

del corso d’acqua, comprese aree inondabili, e prive di vegetazione spontanea; alla conclusione dei

lavori dovrà essere ripristinato l'originario assetto dei luoghi;

si procederà alla rimozione e smaltimento nel rispetto del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. di ogni genere

di rifiuto rinvenuto in tutta l'area di intervento.

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SCHEDA N.1

Verifica delle potenziali

incidenze RISAGOMATURA TRASVERSALE DELL’ALVEO

1. Modificazioni della

morfologia

La risagomatura trasversale, finalizzata alla creazione di una idonea sezione idrica di deflusso, si svolgerà mediante movimentazione di materiale

litoide all'interno dell'alveo esistente del corso d’acqua, rispettandone il suo attuale tracciato. Per tali motivi il suddetto intervento non modifica la

morfologia del corso d'acqua e preserva il suo andamento curvilineo e sinuoso.

2. Modificazioni della

compagine vegetale

La risagomatura trasversale dell'alveo può comportare la necessità di effettuare un taglio della vegetazione esistente, che sarà effettuato in modo

selettivo, provvedendo alla asportazione di quello di scarso valore (arbusti, erbacce, canneti ecc.)

3. Modificazioni dello skiline

naturale o antropico

L'intervento progettato, essendo ubicato in alveo non modifica in alcun modo il profilo dei versanti o quello dell'insediamento su cui sorge il

centro abitato di San Martino D'Agri.

4. Modificazioni della

funzionalità ecologica,

idraulica e dell'equilibrio

idrogeologico.

La risagomarura delle sezioni idriche. con l'aumento della sezione di deflusso e la creazione di un'efficiente savanella comporta, di fatto, una

diminuzione della velocità della corrente, assicura l’ottimale smaltimento della portata di piena, riducendo di conseguenza l'intensità del fenomeno

erosivo, e contribuisce significativamente a migliorare le condizioni dell'equilibrio idrogeologico.

5. Modifìcazioni dell’assetto

percettivo, scenico e

panoramico;

Al fine di ridurre gli impatti dovuti alla risagomarura dell'alveo, la movimentazione del materiale sarà effettuata in modo da utilizzare il terreno

proveniente dagli scavi nelle parti dell'alveo dove risulta necessario effettuare i riempimenti.

In tal modo verrà consentito il massimo utilizzo dei materiali movimentati, mediante una disposizione di cantiere che, procedendo parallelamente

con scavi e riponi, permetta il riutilizzo dei diversi materiali e la selezione di quelli utili per la risagomatura morfologica delle sponde e la

realizzazione delle opere di difesa idraulica.

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SCHEDA N.2

Potenziali alterazioni

del paesaggio RISAGOMATURA TRASVERSALE DELL'ALVEO

1. Intrusione La risagomatura delle sezioni dell'alveo, utilizzando i materiali in sito, non costituisce un elemento estraneo ed incongruo ai caratteri peculiari

compositivi, percettivi o simbolici del paesaggio

2. Suddivisione e

Frammentazione

L'ubicazione e la tipologia del1'intervento progettato non comportano alcun rischio di suddivisione o di frammentazione del paesaggio ed in

particolare delle aree agricole limitrofe alle sponde.

3. Eliminazione progressiva

delle relazioni visive, con

il contesto paesaggistico

L'intervento progettato, data il suo minimo impatto ambientale, non altera le relazioni visive, storico-culturali, simboliche con il contesto

paesaggistico.

4. Concentrazione

Gli interventi inseriti nel progetto in questione, come si può evincere dalla planimetria allegata al progetto, rivestono carattere puntuale e sono

equamente distribuite in modo puntuale lungo un percorso del fiume della lunghezza di circa 500 m, in modo da evitare un'eccessiva densità

epresenza di opere nel medesimo ambito territoriale.

Inoltre l'intervento di progetto non comporta alcuna delle seguenti alterazioni del paesaggio:

- Interruzione di processi ecologici e ambientali di scala vasta o di scala locale

- Destrutturazione

- Deconnotazione.

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SCHEDA N.3

Verifica delle potenziali

incidenze

RILEVATO ARGINALE

1. Modificazioni della

morfologia

L'esecuzione del rilevato arginale prevista in progetto non comporta modificazioni della morfologia dell'alveo, in quanto presenta uno sviluppo

planil11ctrico sub parallelo all'andamento attuale dell'alveo e si ada1l3 alla pendenza naturale dei versanti.

2. Modificazioni della

compagine vegetale

L'esecuzione dei lavori relativi al suddetto intervento non crea modificazioni della compagine vegetale

3. Modificazione dello

skiline

naturale o antropico

L'intervento progettato, essendo ubicato in alveo non modifica in alcun modo il profilo dei versanti o quello

dell'insediamento su cui sorge il

centro abitato.

4. Modificazione della

Funzionalità ecologica,

idraulica e dell’equilibrio

idrogeologico

Data l'esistenza del fenomeno di allagamenti in caso di piena, che produce danni alle attività presenti la funzionalità ecologica delle sponde risulta

notevolmente pregiudicato.

Con l'intervento di progetto si realizza una opera di difesa spondale che riduce notevolmente l'instabilità idrogeologica dei versanti

e contribuisce

al ripristino della funzionalità ecologica ed idraulica dell'area.

5. Modificazioni dell’assetto

percettivo, scenico o

panoramico,·

Le opere sono state ubicate e progettate in modo da evitare modifiche dell'assetto percettivo e panoramico del contesto ambientale, preservando il

percorso naturale, la sinuosità e la possibilità di divagazione del corso d'acqua. L'intervento progettato presenta altezze contenute. Per tali motivi

esso non comporta particolari modificazioni dell'assetto percettivo delle aree di intervento, bensì si inserisce nel contesto ambientale in modo tale

da migliorare la qualità della visione scenica e panoramica. Nella scelta delle tecnologie con cui realizzare gli interventi, si è preferito far ricorso

alle tecniche inerenti l'ingegneria naturalistica, utilizzando i materiali propri della tecnica citata (materiale vegetale vivo in associazione con terra)

che comportano un basso impatto ambientale e prevedendo, tra l'altro, il rinverdimento delle scarpate.

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SCHEDA N.4

Verifica delle potenziali

alterazioni del paesaggio RILEVATO ARGINALE

1. Intrusione La struttura del rilevato arginale prevista in progetto, essendo realizzata con l'impiego di tecnologie e materiali tipici dell'ingegneria naturalistica

non costituisce un elemento estraneo ed incongruo ai caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici del paesaggio

2. Suddivisione e

frammentazione

L 'ubicazione e la tipologia dell'intervento progettato non comportano alcun rischio di suddivisione o di

frammentazione del paesaggio cd in

particolare delle aree agricole limitrofe alle sponde.

3. Eliminazione

progressiva delle

relazioni

visive, con il contesto

paesaggistico

L'intervento progettato,

data

il suo minimo impatto

ambientale, non altera le relazioni

visive,

storico-culturali, simboliche con il contesto

paesaggistico.

4. Concentrazione

Gli interventi inseriti nel progetto in questione, come si può evincere dalla planimetria allegata al progetto le e sono equamenle distribuite in

modo

puntuale lungo un percorso del fiume della lunghezza di circa 1000 m .. in modo da evitare un'eccessiva densità e presenza di opere nel medesimo

ambito territoriale.

Inoltre l'intervento di progetto non comporta alcuna delle seguenti alterazioni del paesaggio:

- Interruzione di processi ecologici e ambientali di scala vasta o di scala locale

- Destrutturazione

- Deconnotazione.

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CARTA DELLA NATURALITA’ DELLA REGIONE BASILICATA

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RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA

1. PREMESSA

La presente relazione idrologica ed idraulica illustra le ipotesi ed i calcoli di verifica relativi ai lavori di

consolidamento del centro abitato nel Comune di San Costantino Albanese

2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

- Ripristino dell'officiosità del Torrente Racanello mediante risagomatura trasversale ottenuta con l'apertura di

un canale in alveo, che ha origine in corrispondenza della confluenza con il Fiume Agri, di cui il primo tratto

risale verso monte mentre il secondo tratto prosegue fino a congiungersi con il Fiume Agri.

Tale canale è ottenuto mediante asportazione della vegetazione e dello spesso strato di materiale arido e detritico

accumulato in alveo;

Ripristino degli argini danneggiati e raccordo con il canale da eseguire mediante riutilizzo di parte del materiale

proveniente dagli scavi opportunamente selezionato e compattato rilevato arginale;

Delimitazione del bacino imbrifero

Il bacino idrografico del fosso in questione si estende per circa 250 kmq.

4. DETERMINAZIONE DEGLI AFFLUSSI - CALCOLO DELLE PORTATE DI PIENA

. La valutazione della portata di piena nel tratto del Torrente Racanello, oggetto della presente verifica, è stata

effettuata, utilizzando la metodologia proposta dal Gruppo nazionale per la difesa delle catastrofi Idrogeologiche

- Metodo Vapi, di cui si riporta la sintesi del "Rapporto Nazionale del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle

Catastrofi Idrogeologiche", pubblicato sul sito Internet del medesimo gruppo.

"Il progetto V API sulla Valutazione delle Piene in Italia, portato avanti dalla Linea 1 del Gruppo Nazionale per

la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche, ha come obiettivo predisporre una procedura uniforme sull'intero

territorio nazionale per la valutazione delle portate di piena naturali.

Per l'analisi della pluviometria, le ipotesi di regionalizzazione sono state poste contestualmente rispetto al primo

ed al secondo livello. Le alternative valutate sono state:

- una in cui si considera l'intera Basilicata come unica zona omogenea al primo ed al secondo livello;

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- una seconda che individua una sottozona Nord composta da 70 stazioni e ed una sottozona Sud-Ovest

comprendente le rimanenti 8, con zona ancora unica al primo livello.

Ipotesi di suddivisione della Basilicata in sottozone pluviometriche omogenee.

Il confronto tra i risultati ottenuti per le suddivisioni in una o due regioni si presenta a favore di quest'ultima

ipotesi, con la suddivisione in due sottozone Nord e Sud-Ovest. Quest'ultima risulta anche omogenea rispetto

alla sottozona di secondo livello indicata come tirrenica nel rapporto V API Calabria.

Per quanto riguarda la determinazione dei parametri della distribuzione di probabilità dei massimi, il valore del

coefficiente di crescita KT: è riportato in funzione del tempo di Ritorno T

T (anni) 2 5 10 20 25 40 50 100 200 500 1000

Kt (SZOA) 0.92 1.25 1.49 1.74 1.83 2.03 2.14 2.49 1.91 3.50 3.97

Kt (SZOB) 0.97 1.10 1.20 1.30 1.34 1.42 1.46 1.61 1.78 2.02 2.21

Valori teorici del coefficiente probabilistico di crescita KT per le piogge in Basilicata, per alcuni valori del

periodo di ritorno T.

E' possibile anche fare riferimento ad una espressione semplificata del tipo:

Sulla base dei risultati ottenuti è stato possibile individuare tre sotto zone omogenee:

- Sottozona A: si identifica praticamente con l'intero bacino del Bradano. Tale bacino è in assoluto quello

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caratterizzato dalla maggiore aridità di tutta la regione, caratteristica che induce bassi valori di [" l, tra le

altre cose, anche a causa del fatto che il suolo è il più delle volte asciutto prima delle piene. Va poi

rimarcata la presenza di zone carsiche all'interno del bacino.

- Sottozona B: comprendente il medio e basso bacino del Basento, le cui caratteristiche sono non molto

dissimili da quelle della zona A, anche se il numero medio degli eventi è leggermente maggiore. Ai fini

di questa suddivisione, il basso Basento si può approssimativamente far iniziare a valle della città di

Potenza.

- Sottozona C: dove si fa rientrare l'Agri, il Sinni e l'alto bacino del Basento ovvero la zona a monte di

Potenza. In quest'ultima sottozona il numero degli eventi piovosi significativi ai fini delle piene è molto

maggiore rispetto agli altri bacini del versante ionico.

Il LIVELLO - ZONE OMOGENEE

In definitiva, i valori dei parametri della distribuzione TCEV, per l'intera Basilicata, vengono riportati nella

successiva Tabella

Parametri della distribuzione di probabilità dei massimi annuali delle piogge in Basilicata

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Si riportano, inoltre, nella tabella seguente, i valori di KT ottenuti numericamente dalla elaborazione

dell'algoritmo:

per alcuni valori del periodo di ritorno.

T (mmi) 2 5 IO 20 25 40 50 100 200 500 1000

Kr (SZOAI 0.81 1.44 1.96 2.55 2.76 3.21 3.43 3.12 4.83 5.76 6.47

KT (SZOB) 0.85 1.34 1.75 2.21 2.38 2.73 2.90 3.45 4.00 4.73 5.29

KT (SZClC) 0.89 1.26 1.57 1.92 2.05 2.31 2,45 2.86 3.28 3.84 4.26

Valori teorici del coefficiente probabilistico di crescita KT per le piene in Basilicata, per alcuni valori del periodo di ritorno T.

Adoperando l'espressione asintotica semplificata, i fattori di crescita possono essere calcolati con

Per la stima della distribuzione di probabilità delle portate in una generica sezione fluviale, è necessario ricavare

è il valor medio della distribuzione del massimo annuale della portata al colmo di piena, m(Q), quantità

fortemente influenzata dall'area del bacino. La ricerca di una relazione empirica tra m(Q) ed area è sempre il

primo passo che si fa nell'ambito del terzo livello di regionalizzazione e di solito risulta ben specificata da una

legge del tipo m(Q) = k A.".

Si sono pertanto individuate due aree omogenee:

Area Omogenea l, include i bacini del Bradano, Basento, Cavone e Agri;

Area Omogenea 2, include i bacini del Sinni, Lao e Noce.

Le regressioni effettuate tra piena media e area hanno fornito le relazioni:

Area Omogenea l: m(Q) = 2.13 A^0.766

Area Omogenea 2: m(Q) = 5.98 A^0.645

Sulla base di tale studio, il valore della portata al colmo di piena viene calcolato mediante la relazione

E(Q)=KT*m(Q)

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Nel caso in esame essendo:

- m(Q)= 2.13 A 0.766

(Area omogenea l);

- A=250 Kmq (area del bacino imbrifero dalle origini alla sezione di deflusso).

si ottiene che la portata al colmo di piena, nel tratto considerato, fissato un tempo di ritorno Tr=200 anni è

uguale a:

Q=3.28*2.13*250^0.766= 480 mc/sec.

3.VERIFICA IDRAULICA

L'analisi è finalizzata alla quantificazione delle caratteristiche idrauliche del moto della corrente in condizioni di

piena con tempo di ritorno di 30 e 200 anni, rappresentati dai valori dei livelli idrici e delle velocità di corrente

all'interno dell'alveo inciso e delle aree golenali o inondate interessate dallo studio.

Lo studio è stata effettuato attraverso l'ausilio del programma HEC-RAS (Hydrologic Engineering Center -

River Analysis System) vers.3.1.4.

Le ipotesi assunte per le verifiche idrauliche sono le seguenti:

condizione di moto permanente gradualmente vario, analizzato attraverso il metodo direct step basata sulla

soluzione interattiva dell'equazione dell'energia e/o del momento ove vi è la presenza di ostacoli quali ponti,

tombini, etc.;

- coefficienti di espansione e contrazione del flusso pari a rispettivamente 0.3 e 0.1;

- coefficiente di manning pari a 0.030;

Sta Elev Sta Elev Sta Elev Sta Elev Sta Elev

----------------------------------------------------------------------------------

0 48.5 3.5 52 6.5 52 10 48.5 80 48.5

83.5 52 86.5 52 90 48.5

Manning's n Values num= 3

Sta n Val Sta n Val Sta n Val

************************************************

0 .1 6.5 .04 83.5 .1

Bank Sta: Left Right Lengths: Left Channel Right Coeff Contr. Expan.

6.5 83.5 340 340 340 .1 .3

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Sez. a prog. 0.00

A prog. 340.00

A prog. 680

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