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1 PROCEDURA DI EVACUAZIONE · La procedura di evacuazione è gestita, coordinata e diretta dal Responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione, sotto la diretta supervisione

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Comune di Vallebona PIANO COMUNALE DI EMERGENZA giugno 2013 Procedure operative – Piano di evacuazione

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1 PROCEDURA DI EVACUAZIONE

La procedura di evacuazione può essere attivata solo a seguito di ordinanza da parte del Sindaco o del Prefetto. Gli obiettivi della procedura di evacuazione sono: 1. la gestione diretta del trasferimento degli elementi a rischio che devono essere evacuati dalle aree a rischio in caso di pericolo imminente o catastrofe; 2. l’informazione della popolazione autosufficiente affinché possa allontanarsi in tempo debito e con il massimo grado di sicurezza dalle abitazioni a rischio. La procedura di evacuazione è gestita, coordinata e diretta dal Responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione, sotto la diretta supervisione del Sindaco. In particolare il Responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione, non appena ricevuta comunicazione da parte del Responsabile della Funzione Tecnica e Pianificazione o direttamente dal Sindaco, provvede ad attuare l'Ordinanza sindacale di evacuazione della popolazione da edifici ed aree a rischio, seguendo la procedura stabilita, avvalendosi di tutte le risorse disponibili e

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segnatamente del Volontariato, in relazione allo specifico stato di allerta e allo scenario di riferimento. L’evacuazione degli elementi a rischio sarà in genere effettuato con i mezzi della protezione civile comunale e delle Pubbliche Assistenze, eventualmente coadiuvati dai mezzi dei volontari , il Sindaco chiederà eventualmente l’intervento di altre forze e strutture al Prefetto, che adotterà i provvedimenti di competenza, coordinando gli interventi con quelli del Sindaco. Gli elementi a rischio saranno trasportati presso parenti, conoscenti, o presso le strutture della protezione civile. La popolazione interessata, dal momento in cui verrà diramato l’allarme dovrà adottare tutte le misure di sicurezza consigliate e attenersi alle regole di evacuazione. I tempi connessi all’effettuazione dell’evacuazione dipendono da alcune variabili:

- Momento in cui ha luogo l’evacuazione, a seconda che sia in fase preventiva o in fase di emergenza. In linea di massima si parla di evacuazione preventiva quando lo sgombero della popolazione avviene prima che gli eventi calamitosi si verifichino, si parla invece di evacuazione di emergenza quando la popolazione deve essere sgomberata durante o immediatamente dopo il verificarsi di un evento calamitoso;

- Numero delle persone da evacuare; - Tipologia di persone da evacuare (anziani, bambini, disabili, malati, etc.) - Luogo in cui portare le persone evacuate; - Eventuali animali da evacuare.

Il presente piano di evacuazione ipotizza l’evento che prevede il numero maggiore di senza tetto tra i rischi individuati dal piano di emergenza, quindi questo piano di evacuazione è stato dimensionato per dare una risposta all’ esigenza numero di senza tetto 650 di cui: anziani (>75 anni) 95 bambini (0-12 anni) 70 disabili (ipotizzati) 30

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1.1 Caratteristiche del territorio Le aree di intervento

Il nucleo storico del comune si raggiunge partendo da Bordighera proseguendo lungo la strada Provinciale 58 che collega Bordighera-Vallebona-Negi, mentre la sua frazione maggiore, Madonna della Neve, risulta sul versante est del tottente Battagli e si raggiunge seguendo la strada Provinciale 57 che collega Bordighera-Seborga-Negi. Il centro storico del paese sorge su di un crinale, ben esposto, situato a circa 150 m slm, benché buona parte degli edifici del territorio comunale risultino di epoca piuttosto recente quindi in cemento armato antisismico, il centro storico ed alcuni edifici mappati sulla cartografia delle criticità risultano essere in muratura in pietrame, legati con malta a base di calce. Il territorio Comunale è stato diviso in due areali molto compatti sia nel sistema viario e acquifero che nell’antropizzazione poiché sviluppati sulle valli opposte del Torrente Borghetto (Rio Battagli), seguendo il tracciato delle strade Provinciali 57 e 58.

AREALE OVEST AREALE EST nucleo storico madonna della neve

abitanti residenti 954 371 442 171

0-3 anni 33 12 3-6 anni 29 10 6-9 anni 25 10 9-12 anni 23 9 12-18 anni 15 12 > 75 anni 99 42

persone disabili 32 12

scuole x attività 16 2 comune x chiesa x x parcheggi x impianti sportivi x sede volontari x aree di emergenza x x

linee elettriche x x

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Inoltre potrebbero essere messe a rischio le seguenti infrastrutture presenti sul territorio Comunale:

- Cabine ENEL MT-BT - Cabine ENEL AT-BT - Centrale telefonica Telecom - Armadi di distribuzione Telecom - Serbatoi ad uso idropotabile - Rete adduzione e distribuzione acquedotto civico - Rete di distribuzione del GAS - Linee elettriche e telefoniche - Rete fognaria

In relazione all’andamento dei tracciati rilevati si deve osservare che perdite di funzionalità prolungate sono possibili in relazione all’eventuale danneggiamento delle infrastrutture e sono ipotizzabili problematiche di rischio indotto.

cabine ENEL x linee telefoniche x x cabine Telecom x

serbatoi acque x estintori x x

rete fognaria x x rete gas x

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1.2 Scenario di evacuazione Il piano di evacuazione non è relazionato ad un’unica ipotesi di rischio bensì alla condizione peggiore tra quelle previste dal piano di emergenza, questo piano di evacuazione è stato dimensionato per dare una risposta all’ esigenza numero di senza tetto 350 di cui: anziani (>75 anni) 70 bambini (0-12 anni) 35 disabili (ipotizzati) 25

Le aree di emergenza

Le aree e gli ambienti di emergenza sono luoghi individuati nel territorio comunale in cui vengono svolte le attività di soccorso in fase di emergenza. Nel dettaglio possiamo distinguere tre tipologie di aree, sulla base delle attività svolte in ognuna di esse:

- Aree di ammassamento soccorritori e mezzi; - Aree di accoglienza e attesa; - Aree di ricovero della popolazione.

Allegata al presente piano troverete una mappa con l’ubicazione delle aree. Durante la fase di emergenza sarà possibile consultare direttamente on-line in tempo reale, sul sito www. maps.google.it digitando Vallebona, le aree di emergenza con l’indicazione del numero di persone evacuate e dei posti ancora disponibili.

Le fasi di emergenza

Risulta indispensabile definire tempi e modalità di attuazione del presente piano di evacuazione, è evidente che in alcune situazioni non sarà possibile passare gradualmente dalle fasi di allerta e allarme ma si dovrà immediatamente attuare la fase di piena emergenza. Presa coscienza dell’evento in grado di produrre un numero elevato di senza tetto il piano di evacuazione deve essere attivato dal Sindaco. Si possono distinguere le seguenti fasi della procedura di evacuazione: Nella fase propedeutica dovranno essere esaminati i dati a disposizione, eventualmente integrandoli in tempo reale, al fine di ottenere un quadro il più possibilmente accurato del: -Numero totale di evacuati; -Numero di evacuati che necessitano di alloggio; -Numero di persone da evacuare che necessitano di mezzi di trasporto; -Numero di persone che necessitano di essere ricoverate presso strutture pubbliche appositamente attrezzate (anziani, malati, famiglie con bambini); Sulla base del numero di persone da evacuare si dovrà stabilire: -Il sistema di informazione della popolazione da evacuare;

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- Le aree di ricovero e di attesa da allertare e/o allestire; -Il personale e i mezzi di Protezione Civile da coinvolgere nella fase di evacuazione; -Le quantità e tipologie di materiali necessari per ogni area di ricovero e di attesa attivata; Durante la fase di allestimento e organizzazione dell’evacuazione si provvederà ad : 1. Attivare personale addetto all’allerta e/o allestimento delle aree di ricovero e di attesa necessarie (responsabili per le aree di ricovero e di attesa attivate) 2. Coordinare le attività di evacuazione degli elementi a rischio; 3. Coordinare le attività di informazione alla popolazione da evacuare; Durante la fase di evacuazione si coordinerà il personale addetto alle operazioni di evacuazione e i Responsabili per le aree di ricovero e di attesa attivate, affinchè: -Siano ottimizzate le operazioni di trasporto degli elementi a rischio; -Sia garantita l’informazione delle persone per cui si rende necessaria l’evacuazione; -Sia verificato che gli evacuati abbiano osservato le procedure di evacuazione ; -Siano attivate e raggiungibili dai mezzi le aree di ricovero e di attesa necessarie; -Sia garantito il flusso di materiali alle aree di ricovero e di attesa necessarie. Nella fase di gestione degli evacuati nelle aree di ricovero e di attesa si rovvederà a: -Organizzare i turni per gestione della mensa o dell’approvvigionamento esterno dei viveri, la pulizia dei locali, l’assistenza agli anziani e invalidi, la gestione dei bagni e dei bambini; -Compilare l’apposito elenco delle persone evacuate; -Garantire la disponibilità di: 1. Elenco dei medici disponibili in caso di necessità; 2. Mezzi di comunicazione (telefoni, radio, televisori) 3. Elenco dei numeri di telefono di prima emergenza; 4. Personale specializzato nell’assistenza di eventuali malati. 5. Approvvigionamento dei medicinali (di prima necessità e, se del caso, per particolari malattie); 6. Contatto telefonico e radio con il COC Il Responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione provvederà alla trasmissione della lista completa delle persone evacuate e delle aree di ricovero e di attesa attivate al Responsabile della Funzione Tecnica e Pianificazione, il quale provvederà ad informarne il Sindaco, la Prefettura e la Regione Liguria. il Sindaco: -comunica l'Ordinanza di evacuazione da aree ed edifici a rischio alla Struttura comunale e ai Responsabili di Funzione Tecnica e Pianificazione e Assistenza alla Popolazione, attivando formalmente la procedura di evacuazione; -mantiene costanti rapporti con il C.O.C. e segue gli sviluppi della situazione;

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L’Assessore competente alla Protezione Civile: -prende contatto con i responsabili della Regione, della Prefettura, della Provincia, dei comuni del C.O.M; -si predispone per rendere esaurienti informazioni all’Amministrazione Comunale e alla popolazione interessata. Messaggio di Allerta: viene diramato da auto con megafoni, da chiamate telefoniche casa per casa e con qualunque mezzo risulti utile ed efficace per diffondere il messaggio. Già in fase di preallarme saranno attivati i contatti con la Prefettura e la Regione Liguria Operazioni dei Volontari: i volontari contattati dal Sindaco attraverso il caposquadra promuovono la verifica di mezzi e uomini a disposizione, inoltre il loro compito più importante è quello di coordinare e soccorrere la popolazione, coadiuvando il personale addetto alla vigilanza.

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1.3 Fase A Attivato il piano di evacuazione si procede con l’evacuazione della popolazione, per prima cosa si elabora una mappa definitiva dell’area soggetta ad evacuazione, da cui si estrapolerà un elenco di persone residenti divise per fascia di età ed eventuali disabilità, ponendo attenzione a tutti coloro i quali non potranno lasciare l’abitazione in modo autonomo, per il trasferimento dei quali sarà necessario contattare il 118. Il Sindaco dovrà emettere l’ordinanza di evacuazione delle case a rischio e quella di chiusura delle scuole. Le persone evacuate dovranno comunicare al Sindaco se hanno un luogo sicuro in cui andare (parenti o amici) e vedere se riescono ad andare in modo autonomo. Verrà allertato un volontario che farà da autista per le persone non autonome. Verrà chiusa al traffico l’area di attesa della popolazione situata nel parcheggio del Centro Storico per l’areale ovest e nello spiazzo davanti alla chiesa per l’areale Est in cui le persone convergeranno per registrarsi e lasciare un recapito, nel caso in cui abbiano un luogo sicuro in cui andare, oppure facciano richiesta per poter alloggiare negli spazi di ricovero definiti dal piano di Emergenza. Se sarà necessario, il piano prevede uno spazio nel campo sportivo del comune, in cui approntare una tendopoli per dare ospitalità agli evacuati. Nel caso di evacuazione l’ordine di priorità sarà il seguente:

- Invalidi (persone malate trasportate con ambulanza già in fase di preallerta, con un familiare al seguito)

- Anziani autosufficienti - Famiglie

Tutte le persone evacuate dovranno raggiungere l’area di attesa per essere registrati, se non hanno un posto in cui stare dovranno parcheggiare l’auto nel posteggio a loro indicato e raggiungere gli edifici destinati al ricovero, ossia l’edificio comunale. Se le persone hanno invece un luogo sicuro in cui andare, presso amici o parenti, dopo la registrazione potranno andarsene, la via più sicura per lasciare il paese è la strada provinciale 58 per l’erariale Ovest e la 57 per l’erariale Est, che li condurrà direttamente verso valle. Approssimando che un 60% circa delle persone evacuate possano trovare ospitalità presso amici e parenti, restano circa 300 persone da collocare presso i luoghi di ricovero e le strutture ricettive private che hanno dato disponibilità. Nel dettaglio nel comune abbiamo circa 66 posti letto nei B&B , le restanti 250 persone potrebbero essere ospitate presso la sede del Comune. Nell’eventualità in cui le sedi designate non fossero sufficienti o non fossero agibili a causa dell’ordine di evacuazione, si procederà all’allestimento della tendopoli nell’area degli impianti sportivi. Naturalmente, in questo caso, si dovrà chiedere la collaborazione della Protezione Civile Regionale.

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Durante l’attuazione della fase A di evacuazione tutte le strade di accesso al paese saranno chiuse e potranno essere percorse solo dai residenti e dai mezzi di soccorso, verranno poste transenne e cartelli di divieto nei punti di presidio dei nodi viari cruciali dislocandovi volontari a sorvegliare le operazioni di allontanamento secondo il seguente schema operativo:

- n° 1 volontario nella segreteria del C.O.C. in supporto al R.O.C./Coordinatore;

- n° 4 volontari per accoglienza e registrazione evacuati (3 erariale Ovest – 1 erariale Est);

- n° 2 volontari a vigilare la strada provinciale 58 in corrispondenza del confine con Bordighera

- n° 2 volontari a vigilare la strada provinciale 57 in corrispondenza del confine con Bordighera

- n° 2 volontari con auto e megafono che danno avviso di evacuazione - n° 1 volontario smistamento mezzi - n° 1 volontario gestione parcheggio auto persone evacuate - n° 2 volontari per la gestione ed organizzazione dell’emergenza.

In prima battuta, per fronteggiare l’emergenza, saranno necessari 15 volontari oltre ai dipendenti e responsabili comunali. Censimento e smistamento delle persone evacuate Emergono due diverse tipologie di persone evacuate: 1. persone che lasciano in maniera autonoma la loro abitazione per raggiungere un alloggio in zona sicura presso amici e parenti 2. persone che lasciano la loro abitazione in maniera autonoma ma che necessitano di un riparo da parte della protezione civile o altro ente preposto Le prime dovranno recarsi presso l’area di attesa per registrarsi, lasciare un recapito in caso di necessità e poi dirigersi con mezzi propri presso il familiare o amico che li ospiterà Le seconde dovranno recarsi presso l’area di attesa per registrarsi e avere indicazioni per l’area di ricovero che li ospiterà Le persone che necessitano di un trasporto pubblico saranno trasportate con l’auto dei volontari e portate direttamente all’area di ricovero designata. Mezzi da utilizzare in caso di evacuazione Emerge chiaramente la necessità di utilizzare non solo i mezzi a disposizione della protezione civile ma anche tutti gli automezzi privati che vengono messi a disposizione, nonché mezzi procurati dal Comune, dalla Prefettura e dalla provincia.

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1.4 INDICAZIONI PER LA POPOLAZIONE

Salvo procedure specifiche, meglio definite in successivi aggiornamenti del piano, relativamente a particolari aree a rischio e/o scenari, le norme di comportamento più corrette sono le seguenti:

- Mantenere la calma - Non aspettare l’ultimo momento per lasciare la casa - Non spingere, non gridare, non correre - Seguire i percorsi indicati e le istruzioni impartite dai volontari - Raggiungere al più presto l’area di raccolta - Limitare il bagaglio il più possibile

A) Prima di abbandonare l’abitazione: 1. Chiudere il rubinetto del gas; 2. Spegnere tutti gli elettrodomestici e staccarne la spina; 3. Togliere la corrente all’edificio chiudendo il contatore dell’ENEL; 4. Verificare che non vi siano animali alla catena o chiusi in gabbia, se non fosse possibile portarli con se ne affidarli alla Protezione civile sarebbe meglio lasciarli liberi; 5. Svuotare frigo e freezer eliminando tutto quello che potrebbe deteriorarsi; B) Portare con sé durante l’evacuazione: 1. Raccogliere in una borsa i documenti personali e gli oggetti di valore ; 2. Se soggetti a particolari patologie, portare con sé referti medici e medicinali che si debbono assumere; 3. Il necessario per vivere fuori casa per un paio di giorni: -3 paia di calze, -2 maglie di cotone o lana, -3 paia di mutande, -1 tuta da ginnastica, -1 maglione, -1 asciugamano, -borsa contenente oggetti per la pulizia personale una bottiglia di acqua minerale; -una minima quantità di alimenti facilmente trasportabili e non deperibili sufficienti per almeno 24h; -latte a lunga conservazione o latte in polvere o omogeneizzati in presenza di bambini piccoli; 4. torcia elettrica con pile di ricambio. C) Nell’evacuazione delle persone autosufficienti: 1. In linea generale si dovrà evitare l’utilizzo degli automezzi personali, privilegiando gli spostamenti a piedi o con i mezzi della protezione civile 2. Si dovrà cercare di raggiungere le abitazioni di parenti e conoscenti poste in aree indenni, o le aree appositamente attrezzate dalla protezione civile per le determinate aree a rischio a partire da quelle indicate nel Piano Comunale;

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3. Seguire percorsi indicati dal piano come non a rischio ed evitare comunque l’utilizzo di ponti o passerelle; 4. Evitare di parcheggiare i mezzi sulla strada; 5. Richiedere l’intervento dei mezzi della protezione civile nel caso si sia impossibilitati al raggiungimento a piedi di un luogo sicuro; D) Nell’evacuazione degli elementi a rischio: 1. Le persone non autosufficienti da evacuare verranno avvertite preventivamente dal responsabile della Funzione Assistenza alla Popolazione, il quale indicherà l’ora di arrivo dei mezzi di trasporto della Protezione Civile, ricorderà le procedure di evacuazione e riceverà indicazione su un parente o conoscente incaricato di accompagnare e assistere l’elemento a rischio; 2. Le persone non autosufficienti verranno condotte presso parenti o conoscenti in grado di ospitarle in aree esenti da rischio, oppure trasferire nei centri di accoglienza indicati nel piano. Ritorno alle case a fine emergenza Il ritorno alle case avverà con comunicazione del Sindaco, non appena verrà assicurata la viabilità e l’abitabilità degli immobili, quando saranno ripristinati i servizi essenziali quali energia elettrica e gas e non prima di aver verificato la potabilità dell’acqua. Cosa fare appena raggiunta l’abitazione:

1. Verificare eventuali malfunzionamenti degli impianti (luce e gas); 2. Controllare il freezer ed eliminare alimenti scongelati o deteriorati 3. Lasciar scorrere l’acqua dei rubinetti per alcuni minuti in modo da eliminare

ristagni di acqua, verificando che l’acqua che sgorga sia limpida ed inodore

4. Controllare gli spazi intorno all’abitazione e comunicare eventuali anomalie nel terreno (sorgive, buche, faglie…)

5. Controllare che gli scarichi fognari siano in grado di smaltire le acque