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www.bolina.it
inserzioni gratuite
• CAMBIO OLIO • POMPE DI SENTINA • CHECK AI BOZZELLI
LA STORIA DELLA VELAQUIZ
● RotteNUOVA CALEDONIAE GRECIA IONICA
* pagg. 71 e 77
● AlturaAFFRONTARE
LA CORRENTE
* pag. 59
● NormeCOME MISURARE I METRI TASSATI
* pag. 87
000-000_Cop_Mar_2012_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136 interne) 09/02/12 09.56 Pagina 1
l richiamo del mare losi avverte sempre, indi-
pendentemente dalle condi-zioni meteorologiche.
È il suono dell’acqua che
AL VOSTRO SERVIZIO 24 ORE SU 24
06/6990100A B B O N A M E N T OTELEFONO-INTERNETwww.bolina.it
DECORRENZA DA QUALSIASI MESE
www.bolina.it Mensile dell’andar per mare Anno 28 - Numero 295 - Marzo 2012
ATTUALITÀInchino fatale al Giglio Pag. 45Luci e ombre sui fari » 47RUBRICHELettere a BOLINA » 5Fasi lunari di febbraio » 6Spazio aperto » 8Risposte brevi » 10Giancarlo Basile: L’asimmetrico » 16Rodolfo Foschi: Usato one-off » 18Cucina: Seppia, sapore “nero” » 20Notizie, notizie » 24Avvisi Nautici » 29Novità e curiosità » 30Regate, regate » 32Derive, che passione! » 37Secondo look » 93Inserzioni gratuite » 101A BORDOLa misura del vento » 41
Le costellazioni Polari Pag. 43Quiz: vela, che bella storia! » 49Bozzelli a cuore aperto » 55 A vela nel Maelstrom » 59 La saga delle Maica » 65Primi in boa... sul pc! » 69Lampedusa, porta d’Europa » 70Rotta sulla Nuova Caledonia » 71Un aquilone tra le onde » 75Due perle nel Mar Ionio » 77Cambio olio, sporco affare » 81Metti un sensore in sentina » 84Alla barca ci do un taglio » 87Leopard 40: catamarano col “tetto” » 91SAPORE DI MAREUn piccione clandestino » 95Atlantico: lezione di convivenza » 96Piccolo cabotaggio in laguna » 97Il consueto piacere del mare » 98Bora forte, notte insonne » 100
Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13
EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it. E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, HildeBianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi, Luigi Arena, Rossella Malaspina, Antonio Pezzoni, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Daniela Tempera. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi ([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni ([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia € 4,50, arretrate € 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo € 37,50 (Italia), € 47,50 (Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]),Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custoditenel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96).
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
In copertina: “Bat”, Vele d’Epoca Trieste, 2011- Foto di Franco Pace
SOMMARIO
BOLINA Marzo 2012 3
Sommario_mar_2012 8-02-2012 17:26 Pagina 3
È ARRIVATOIL MANUALE DISEGNATO
la vela raccontataattraverso la matita
€ 16,00
EDITRICE INCONTRI NAUTICILargo Angelicum, 6 - 00184 Roma - tel. 06/6990100, fax 06/6990137, [email protected]
ACQUISTALO ON-LINE SU BOLINA.IT
Piedemarino Pub Col_Nero_Mar_2012 7-02-2012 11:24 Pagina 4
NELLA NAVIGAZIONE IL VENTO
reale in superficie è quellodovuto alla situazione meteoro-logica generale (vento sinotticoin superficie). Tale dato, il piùesatto possibile, riveste un’im-portanza fondamentale nella cro-ciera, ma soprattutto durante leregate. Consente tra l’altro, nelcaso si debba risalire il vento, dicalcolare con precisione qualesarà l’angolo di rotta sull’altrobordo e prima di virare su di unaboa, di sapere quale vela prepa-rare e quale sarà la velocità del-l’imbarcazione.
Per calcolare il vento reale su
LA MISURA DEL VENTOdi GIAN CARLO RUGGERI
Il calcolo della direzionee dell’intensitàdelle masse d’ariaa bordoè influenzato da diversi fattoricompresol’armo velico
METEO CONOSCERE I DATI ATMOSFERICI PER OTTIMIZZARE LA NAVIGAZIONE
Il vento reale, ossia quello presente date le condizioni atmo-sferiche, si ottiene sommando al vettore del vento apparen-te quello della velocità della barca. Quest’ultimo dato puòessere ricavato dal gps, con buona precisione se l’andaturadello scafo è uniforme, oppure con il solcometro.
BOLINA Marzo 2012 41
Meteo_Marzo_2012 9-02-2012 16:20 Pagina 41
GLI ANTICHI NOSTROMI NON
Avevano a disposizione lanecessaria e adeguata strumen-tazione per studiare i fenomenicelesti e le loro teorie discende-vano più da deduzioni filosofi-che e matematiche che dall’os-servazione diretta.
Sotto questo aspetto avevanoperò il vantaggio di operare nel-la quasi assoluta assenza d’in-quinamento luminoso, una si-tuazione ambientale che gli hapermesso di individuare a oc-chio nudo migliaia di stelle e ri-conoscere, dalla loro disposi-zione, il disegno delle costella-zioni. Fra gli astri che ogni notte
fanno regolarmente la loro appa-rizione, alcuni attraversano ilcielo: quegli astronomi chiama-rono i primi “stelle fisse”, perché
le immaginavano incastonate suun’ipotetica “sfera celeste”, e isecondi “pianeti” (dal greco pla-netes = vagabondo, girovago)
LE COSTELLAZIONI “POLARI”di AUGUSTO GUIDOBALDI
I riferimenti per orientarsi sulla Terravengono dal cielodove alcuni astriindicanola direzione
IL CIELO FIRMAMENTO DA CONSULTARE COME FOSSE UN GRANDE PORTOLANO
I punti d’intersezione dell’asse di rotazione di un pia-neta con la sfera celeste danno la direzione del Nord edel Sud. Se non c’è una stella a renderli visibili, biso-gna trovare degli allineamenti che possano individuarela porzione del cielo in cui questi si trovano.
A.G.
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Cielo_Marzo_2012 30-01-2012 14:57 Pagina 43
Il drammaticoaffondamento della “Concordia”ribadiscele responsabilitàdei comandantie porta sotto i riflettori tradizioni che sarebbe meglio dimenticare
La Concordia, nave della compagnia armatoriale Costa Crociere è lunga 290 metri, larga35 e alta 52. È stata costruita da Fincantieri a Sestri Ponente (Ge) e varata nel 2005.
Naufragi
Dopo la collisione la Concordia si èarenata a pochi metri da punta Gab-bianara a Nord di Giglio Porto.
TRA CARTA STAMPATA E TV SI È
letto e visto molto del disa-stro della Concordia, nave dacrociera lunga 290 metri e nau-fragata il 13 gennaio all’isola delGiglio. Al momento di redigerequeste note, sono in corso pro-cessi e accertamenti volti a fareluce sulle dinamiche di questogravissimo incidente costato lavita a 17 persone, 33 se si conta-no anche i dispersi.
Il primo imputato è il coman-dante Francesco Schettino cheoltre all’azzardo di una manovrarovinosa, avrebbe contravvenutoa tutti gli obblighi previsti dal Co-dice della navigazione (articoli292 e successivi). Doveri che, loricordiamo, sono gli stessi dichiunque in mare assuma il co-mando di un’unità, sia questa unabarca a vela, una nave passegge-ri o un cargo mercantile.
Ricapitoliamo dunque i fatti.
INCHINO FATALE AL GIGLIO
SE
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LOX
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relitto Concordia42° 21,9 N10° 55,2 E
Giglio porto
P.ta Gabbianara
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Concordia_Mar_2012 8-02-2012 11:49 Pagina 45
In Sardegnahanno decisodi affidarealcuni fari in concessioneai privatiuna strategiache potrebbeestendersinel restodella Penisola
Sono 18 i fari attivi nell’isola sarda e anche quelli che la Regione ha intenzione di darein concessione rimarranno funzionanti, con la “lanterna” gestita dalla Marina Militare.
Marineria
PER OLTRE UN SECOLO HANNO
svolto la preziosa funzionedi sentinella, per segnalare dinotte ai naviganti la presenzadella costa. Ora per un consi-stente gruppo di fari sardi siapre invece un’altra prospettiva.Nella migliore delle ipotesi tra-sformarsi in centri espositivi odi ricerca, oppure ospitare bou-tique, caffetterie, locande, risto-ranti o strutture ricettive. In ognicaso, essere “valorizzati”.
A deciderlo è stata la RegioneSardegna, che con una deliberadello scorso 23 dicembre haconcesso all’agenzia regionaleConservatoria delle coste, conl’obiettivo di destinarli “ad altriusi”, quindici siti del litoraledell’isola i quali comprendonotorri costiere, fortificazioni, fa-nali, stazioni semaforiche e fari.
Un patrimonio storico e mari-naresco situato in posizioni ec-
cezionali, quasi sempre in loca-lità di pregio, che però necessi-tano sempre più spesso di inter-venti di restauro e la cui manu-tenzione sta diventando troppoonerosa per i bilanci regionali.
Da qui l’idea di metterli a red-dito. Nell’elenco figurano il fa-
ro di Punta Filetto a Santa Ma-ria, nel cuore dell’arcipelago deLa Maddalena e il faro di Capod’Orso a Palau che fa da senti-nella alla costa Nord orientaledella Sardegna. Ma ci sono an-che il faro di Capo Mannu a SanVero Millis, quello di Torre-
LUCI E OMBRE SUI FARIdi FABRIZIO COCCIA
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Fari_marzo_2012 31-01-2012 16:07 Pagina 47
Tornail quizper metterealla provale proprieconoscenzasul mondodelle barche
Gioco
VELA, CHE BELLA STORIA!
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Dal 2008 si svolgonoogni quattro anni i Vin-tage Yachting Games,evento velico interna-zionale che vede in ga-ra gli atleti di tutte le exclassi olimpiche.
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3 Quante medaglie olimpiche ha vinto AgostinoStraulino?
A. Due: una d’argento e una di bronzoB. Due: una d’oro e una d’argentoC. Tre: una d’oro e due d’argento
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2Qual era la formula del Boc Challenge,una delle prime competizioni oceaniche?
A. Giro del mondo non stop in solitarioB. Giro del mondo in equipaggio a tappeC. Giro del mondo a tappe in solitario
Il nome Boc della cele-bre regata intorno almondo prendeva il nomedalla multinazionale delgas British Oxigen Com-pany che era lo sponsorprincipale dell’evento.
Abile navigatore e regatante fuori dal comune, Ago-stino Straulino (Lussinpiccolo 1914 - Roma 2004) èstato certamente il più grande velista italiano. Trale sue più spiccate qualità marinaresche c’era quel-la di “sentire” il vento: “Quando guardi l’anemo-metro – diceva – leggi un dato già vecchio. Il ven-to lo devi sentire sulla guancia e valutarlo”.
Le
do
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Quando c’è stato l’esordio della vela al-le Olimpiadi?
A. Ad Atene nel 1896B. A Parigi nel 1900 C. A Londra nel 1912
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Quiz_Marzo_2012 8-02-2012 11:51 Pagina 49
Smontando più accessori uguali è bene numerare con un pennarello e catalogarne ipezzi. Anche se sono simili non è detto infatti che le singole parti siano intercambiabili.
IN UNA RECENTE CONFERENZA
sul tema del rigging e dell’at-trezzatura di coperta, svoltasipresso la sede di Orza Minore diMonza, una simpatica compagi-ne di appassionati velisti, èemersa la questione relativa allafrequenza con cui effettuare lamanutenzione su una barca de-stinata a un uso crocieristico.
La domanda sarebbe semplicese non si scontrasse con l’obiet-tiva difficoltà che la frequenzaideale è proibitiva per la mag-gior parte delle persone. Difattigià una sessione di controllodell’attrezzatura di una volta al-l’anno metterebbe a mal partitoanche gli affezionati più tenacidel fai-da-te. Il poco tempo, lapigrizia, la non familiarità con iltipo di lavoro richiesto, la scar-sa propensione delle ditte pro-duttrici ad assistere il cliente,oppure tout court fornire un ser-
vizio post vendita non contri-buiscono a mettere in pratica lamanutenzione (non ultimo, cer-te norme sui lavori in porto).
Per aggirare questa ritrosia equesti impedimenti all’agire cisono tuttavia un po’di scappatoie.
BOZZELLI A CUORE APERTOdi DANILO FABBRONI
La manutenzione dei componenti dell’attrezzatura di coperta può essere eseguitain proprio con risparmio economico e vantaggi in navigazione
I bozzelli in coperta vanno revisiona-ti almeno una volta ogni dieci anni.
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Rigging
Fabbroni_Maz_2011 8-02-2012 11:55 Pagina 55
Rare in Mediterraneoma frequentinegli oceani le correnti di mareapossono rappresentareun serio ostacoloalla navigazione
Grande altura
“AUN CERTO PUNTO CI ACCOR-gemmo che le onde di-
ventavano sempre più alte. Fum-mo avvolti dalla schiuma e daifrangenti, l’imbarcazione non ri-spose al timone, fece una giravol-ta a babordo e si slanciò come unfulmine nella nuova direzione.Nello stesso tempo il fragore delmare fu sopraffatto da una speciedi urlo acutissimo, come quellodelle sirene di mille piroscafi.Eravamo nella fascia di frangen-ti che sempre circonda il gorgo, eio pensai che un istante dopo sa-remmo stati scaraventati nell’a-bisso. A tribordo si apriva il gor-go, mentre a babordo l’immensooceano che avevamo lasciatostava come una turbinosa mura-
glia tra noi e l’orizzonte. Quantevolte percorremmo il circuitocompleto del gorgo, è impossibi-le dire. Fummo trasportati intor-no, girando e girando per quasiun’ora. Volavamo più che navi-gare, spostandoci sempre piùverso il centro, sempre più vicinial terrificante orlo interno finchél’imbarcazione ebbe un improv-viso scatto a tribordo e precipitòa capofitto nell’abisso. Borbottaia Dio una frettolosa preghiera epensai che fosse tutto finito”.
A VELA NEL MAELSTROMdi CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH
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Auriemma_Marzo_2012 9-02-2012 12:43 Pagina 59
NELLA PASQUA DEL 1960 LE GELIDE ACQUE DI BO-sham, a Sud della Gran Bretagna, accolgono il
primo scafo classe Maica, disegnato da John Il-lingworth e Angus Primrose. Il progetto e la costru-zione di questa barca, destinata a entrare nella storiadel moderno yacthing, è stato commissionato dal ve-lista francese Henry Rouault, appassionato per le re-gate del Royal Ocean Racing Club (Rorc).
Era stato proprio in una di queste competizioni,alla fine degli Anni 50, che Henry Rouault avevanotato Belmore, una piccola barca dalle grandiprestazioni progettata per Tommy Steele proprioda John Illingworth. Quando Henry Rouault in-contra i due progettisti, spiega ciò che ha in men-te: una barca dai costi contenuti, in grado di sod-disfare il desiderio di un vero scafo da regata, mache sia al contempo facile da manovrare e capacedi regalare piacevoli crociere.
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LA SAGA DELLE MAICAdi VINCENZO SELVAGGIO
Uno sloopdalle linee classichee le doti sportiveche ha attraversatogloriosamentepiù di 50 annidi storiadello yachting
Commissionata dal velista francese Henry Rouault appassionato di regate del Rorc, la primaMaica è nata nel 1960 dalla matita dei progettisti britannici John Illingworth e Angus Primrose.
Retrospettiva
Lo scafo della Maica, particolarmente solido, era capace diresistere a diverse cadute in mare da un’altezza di 10 metri.
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Diporto_Marzo_(D)_2012 8-02-2012 12:16 Pagina 65
Cresconogli appassionatidella vela virtuale
Giochi
PRIMI IN BOA... SUL PC!
I simulatori per computerpermettono di allenarsi e di prendere partea regate sfidando migliaia di giocatori
TUTTI GLI APPASSIONATI DI VE-la hanno almeno una volta
nella vita sognato di prendereparte a regate internazionali, disentirsi come il fuoriclasse bra-siliano Torben Grael al timonedi un Vor 70 o ingaggiare unmatch race con l’australiano Ja-mes Spithill all’America’s Cup.
Desideri destinati a rimaneretali nella realtà ma non nel mon-do virtuale, dove grazie ai simu-latori di vela migliaia di personesi mettono ogni giorno al “timo-ne” di barche da regata, dallederive ai maxi, e si sfidano acolpi di mouse.
La pratica della vela on-line
A.S.
I simulatori di vela sono giochi di stra-tegia che richiedono competenza ve-lica e conoscenze meteorologiche.
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Virtuale_Mar_2012 30-01-2012 15:16 Pagina 69
L’isola più a Sud
aspra, solitariae meta di migranti
Insulomania
L’ISOLA DI LAMPEDUSA È MOLTO PIÙ VICINA ALLA
Tunisia che non alla Sicilia. Già da questa ge-nerica constatazione geografica si può capire lasua storia geologica, ecologica e umana. Ma in-nanzitutto si chiariscono i fatti di cronaca dell’ul-timo decennio, si capisce perché Lampedusa è ine-vitabilmente una delle principali porte d’Europaper chi viene dall’Africa.
FABIO FIORI
LAMPEDUSA, PORTA D’EUROPA
Terra pressochéincontaminata,Lampedusaè parte dell’AreaMarina Protettadelle Pelagie.
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Lampedusa_Mar_2012 8-02-2012 12:17 Pagina 70
Con le sue acque cristallinee la vegetazionequasi alpina la Nuova Caledoniaè uno scaloobbligatoper chi attraversa l’oceano Pacifico verso l’Australiao l’Indonesia
La Nuova Caledonia è un’isola con un perimetro di circa 600 miglia a largo dell’Australia,dal 1800 è territorio francese ed è stata utilizzata per molti anni come colonia penale.
Tropici
PER IL NOSTRO TAMATA UN OVNI
385 di 12,70 m, in arrivodalle Filippine, Papua NuovaGuinea, Isole Solomon e Vanua-tu, dopo sei mesi di navigazionecontrovento e oltre 6.000 migliapercorse, è arrivato il momentodi trovare un luogo dove tra-scorrere in sicurezza l’arrivodella stagione dei tifoni che nelPacifico Meridionale solita-mente inizia a novembre per ter-minare ad aprile.
La Nuova Caledonia con unperimetro di oltre 600 miglia èper dimensioni la terza isola delPacifico Meri-dionale, conuna estesabarriera
corallina e centinaia di isole eisolotti che la contornano. Col-locata strategicamente sullerotte del Pacifico Meridionale èsosta obbligata per tutti queinavigatori che, sfruttando lostabile e costante Aliseo di SudEst, arrivano dal canale di Pa-nama dopo la classica traversa-ta del Pacifico via Galapagos ePolinesia. Da qui si diramanoinnumerevoli possibili rotte. AEst l’Australia è a sole 600 mi-glia, a Nord Est con un salto di1.500 miglia si raggiunge loStretto di Torres, porta dell’In-donesia.
Come ri-
ROTTA SU “GRAND TERRE”di GIORGIO CLERICI e VIVIANA VITTORIA
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Rotta su gran terre_Marzo_2012 9-02-2012 12:46 Pagina 71
Ideato alla fine degli Anni 90il kitesurf è diventato una delle disciplineveliche più popolari.Ora l’Isaf pubblicale regole di regataanche in vistadei Giochi di Rio del 2016
Non più disciplina “estrema” e solitaria per surfisti a caccia di emozioni forti, il kitesurf èriconosciuto dall’Isaf e fa parte ormai del circuito di competizioni veliche internazionali.
Classi veliche
PLANATE ADRENALINICHE, AC-celerazioni al cardiopalma e
soprattutto evoluzioni vertigi-nose e salti acrobatici in cui sirimane sospesi in cielo per al-cune manciate di secondi di go-dimento puro. Sono queste lesensazioni che regala il kite-surf, disciplina velica tra le piùinnovative e che in pochi anniha conquistato migliaia di ap-passionati in tutto il mondo.
Ideato nel 1997 nelle acque del-le isole Hawaii (Usa) dai fratellifrancesi Bruno e Dominique Le-gaignoux, il kitesurf nasce dallafusione di tre sport acquatici, ilsurf, il windsurf e il wake (spe-cialità dello sci nautico che pre-vede l’uso di una tavola singola)e consiste nel farsi trainare sul-l’acqua sfruttando la potenza delvento catturato da una sorta diaquilone (detto appunto kite oala).
a
UN AQUILONE TRA LE ONDEdi DAVID INGIOSI
Con il kitesurf è possibile compiere evoluzioni e saltiacrobatici che sfidano le leggi di gravità, i cosidetti triks.
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Kitesurf_marzo_2012 9-02-2012 11:10 Pagina 75
A Sud di Corfùsi trovanoPaxos e Antipaxospiccole isolecoperte di ulivicon spiagge amenee baie accoglienti
Itinerari
BASTANO SETTE MIGLIA, SOLI-tamente al lasco, per attra-
versare lo stretto che divide lagrande isola di Corfù dalla pic-cola isola di Paxos e mai, comein tal caso, il detto “piccolo è bel-lo” ha una sua profonda verità:Paxos è infatti una perla incasto-nata nello Ionio ed è appunto lapiù piccola delle isole Ionie.
Il Maestrale, vento dominantenel periodo estivo, aiuta il navi-gante a far vela verso nuove rot-te più meridionali, lasciando inscia le suggestioni di Corfù, l’i-sola più famosa delle Ionie (vediBOLINA n. 286, pag. 75, e n. 288pag. 75).
a storia:
DUE PERLE NEL MAR IONIOdi DONATO SALAMINA
Paxos e Antipaxos sono le isole più piccole della Grecia Ionica; nonostante nel corso deglianni sia aumentanto il transito di turisti, rimangono due località per chi ama la tranquilità.
La baia di Lakka è il primo approdo chesi incontra a Paxos arrivando da Corfù.
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Paxos_Marzo_2012 9-02-2012 12:47 Pagina 77
Sostituireil lubrificantedel motoreè semplicebasta seguirepoche e sempliciregole
Se il dado sotto la coppa del carter è accessibile, una volta tolto l’olio con l’estrattore èmeglio svitarlo per fare defluire il residuo finale che contiene la parte più sporca.
Manutenzione
LA SOSTITUZIONE DELL’OLIO AL
motore entrobordo fa partedelle manutenzioni di routine al-la portata di ogni diportista. Pereffettuarla non occorre particola-re attrezzatura o abilità, basta unapompa per estrarre il liquido, riu-tilizzabile e dal costo economico,un po’ di pazienza e attenzione anon sporcare la barca.
Come ogni intervento fai-da-tesul motore, poi, oltre a compor-tare un sensibile risparmio sulcosto del meccanico, consentedi prendere più confidenza conquesto componente della barcaconsiderato spesso una presenzaaliena. Vediamo quindi comeprocedere.
Quando sostituire l’olio. In
vanno be-
CAMBIO OLIO, SPORCO AFFARE
Alcuni entrobordo hanno la pompa per estrarre l’olio giàpredisposta dal costruttore sul corpo del propulsore.
BOLINA Marzo 2012 81
Cambio Olio_Marzo_2012 30-01-2012 15:34 Pagina 81
Le pompe più diffuse sulle barche da diportohanno un cuoremeccanico o elettronicospesso all’originedi avarie
Le pompe di sentina sono dispositivi preziosi per garantire la sicurezza della navigazione.
Accessori
Gli interruttori a braccio oscillante sonoattivati da una sfera d’acciaio che al-l’aumentare del livello dell’acqua scor-re fino a premere un micro-interruttore.
DI POMPE DI SENTINA NE ESI-stono differenti modelli,
prevalentemente manuali edelettriche. Le pompe manualisono quelle azionate con una le-va a forza di braccia e, malgra-do l’impegno fisico richiesto dachi le manovra, necessitano dipoca manutenzione. Si tratta perlo più dispositivi semplici, amembrana, che al variare delvolume della camera di aspira-zione, estraggono ed espellonol’acqua in eccesso.
Le pompe elettriche sono invecedispositivi più comodi da utilizza-re, ma più complessi e delicati. Lepiù diffuse sulle imbarcazioni dadiporto, per l’economicità e per ilrapporto tra portata (ossia laquantità di acqua aspirata in un’o-ra) e le dimensioni, sono quelle aimmersione. Questa tipologia dipompe di
METTI UN SENSORE IN SENTINA
84 BOLINA Marzo 2012
Pompe in sentina_Marzo_2012 8-02-2012 12:22 Pagina 84
Bompressimusonidelfiniere spiaggette:quali appendicirientranonel computo della lunghezza di una barca e quali sono i rischi di eventuali accorciamenti
Normativa
La nuova imposta si applica alle barchea vela e a motore più lunghe di 10 mche stazionano nelle acque italiane.
LA MANOVRA FINANZIARIA VA-rata dal Governo nel dicem-
bre del 2011 ha colpito la nauti-ca da diporto in modo indiscri-minato, certo più di quanto av-venne nel 1974, quando tutta lacantieristica da diporto, che finoad allora operava in regime dinon imponibilità dell’Iva, venneimprovvisamente gravata daun’imposta del 30 per cento.
Quella volta a farne le spesefurono solo le nuove costruzio-ni, ora invece si è colpito allacieca tutto ciò che già esiste do-cumentalmente e che galleggia,senza neppure verificare se siain grado di navigare o meno.Qualche piccolo contentino lebarche più datate l’hanno rice-vuto, ma si tratta di briciole enon di sostanza.
Il legislatore ha scelto di colpi-re
ALLA BARCA CI DO UN TAGLIOdi MARCO COBAU
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Cabau_Marzo_2012 1-02-2012 15:08 Pagina 87
IL CANTIERE ROBERTSON &CAIne è diventato in oltre 40
anni di attività il più grande co-struttore nautico sudafricano,con oltre 800 imbarcazioni rea-lizzate. Nel 1991 è stata fondatala Robertson & Caine Interna-tional Yacht che ha allargato laproduzione con nuovi modellitra i quali una gamma di cata-marani chiamati Leopard.
Realizzati all’inizio solo per legrandi compagnie di charter co-me The Mooring e Sunsail(spesso i modelli prendono ilnome delle stesse società) dal2000, in seguito alle richieste divari diportisti, è stata avviataanche la produzione in versionearmatoriale.
Tra i più diffusi c’è il Leopard
è di ti-
MULTISCAFI LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI
Il Leopard 40 è costruito dal cantiere sudafricano Robertson & Caine International Ya-cht ed è apprezzato per lo stile ricercato, la funzionalità e la comodità degli interni.
moderno e funzionale e moltesoluzioni originali; tra queste ilbimini rigido che svetta sopra ilpozzetto è tra i tratti distintividei Leopard.
L’opera morta e la coperta delmultiscafo sono realizzati insandwich con l’anima in balsamentre l’opera viva è in lami-nato pieno di vetroresina. Neipunti soggetti a maggiore solle-citazione sono stati aggiunti deirinforzi e le paratie interne so-
IL CATAMARANO COL “TETTO”
Il parabrezza della tuga del Leopard 40 si caretteriz-za per le fasce che proteggono gli interni dal sole.
Progettatoda Morelli&Melvinil Leopard 40si distingueper l’originalitàdella copertae le prestazionidi bolina
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Multiscafi_Marzo_2012 9-02-2012 16:20 Pagina 91
VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK
IL SUN FAST 35 FA PARTE
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Feeling 356
Una barca da crociera con deriva mobiledagli interni voluminosie due o tre cabineprodotta dal 1998 al 2000
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dati tecnici
lunghezza m 10,43larghezza m 3,49pescaggio m 2,15peso t 5,53velatura mq 68,10
Sun Fast 35
Attitudini sportiveper questo progettodel francese Marc Lombarddotato di un’ampia velaturae appendici lunghe e sottili
dati tecnici
lunghezza m 10,55larghezza m 3,50pescaggio m 0,75/2,10peso t 5,7velatura mq 64
BOLINA Marzo 2012 93
Secondo Look_Marzo_2012 8-02-2012 12:24 Pagina 93
VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK
Allures 44
Alluminio e vetroresinacaratterizzanoquesto cabinato dal piano velico potentee la deriva mobile
IL CANTIERE FRANCESE ALLU-r
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Delphia 40
Dal cantiere polaccouna proposta per navigazioni d’alturafacile da condurree dai grandi volumi interni
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dati tecnici
lunghezza m 13,60larghezza m 4,26pescaggio m 0,99/3,00peso t 10,5velatura mq 95
dati tecnici
lunghezza m 11,95larghezza m 3,94pescaggio m 2,00peso t 8,25velatura mq 75,20
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Secondo Look_Marzo_2012 8-02-2012 12:24 Pagina 94
Durante una traversatain Adriaticol’equipaggio di “Garum”accoglie a bordoun uccelloesaustoe smarrito
Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori
DICONO CHE LE BUSSOLE FAC-ciano brutti scherzi a passar-
gli vicino perché le rocce rosso-nerastre di cui è fatto questo vec-chio spuntone di inferno sono ric-che di minerali ferrosi come lamagnetite. Si trova in mezzo al-l’Adriatico questo isolotto dallasagoma triangolare, aguzzo, scu-ro, ferrigno, inquietante come ungrosso dente di pescecane.
I veneziani lo battezzarono, se-condo la loro natura, con un no-me grazioso: isola del Pomo. Maa me è sempre suonato meglio ilnome croato, otok jabuka, per-ché meglio si adatta a quell’im-pressione di minaccia demonia-ca che incute a chi, come noi, glipassa vicino attraversando l’A-driatico a questa latitudine.
Sulla rotta di ritorno, da Lissa a
era un
UN PICCIONE CLANDESTINOdi GIOVANNI D’ECCLESIA
L’isola del Pomo è un’isola vulcanicadisabitata tra Pescara e Spalato.
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SDM_Feb_2012 9-02-2012 16:18 Pagina 95