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(10 Udienza 18.02.2011)

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SEZ. I^ COLLEGIALE – COLLEGIO ___________________________________________ UDIENZA DEL 18/02/2011 ESITO: RINVIO AL 23/02/2011 – ORE 9:30 REDATTORE: Cianci Antonietta CARATTERI: n. 200.581 R.G. 21927/10 - 18/02/2011 c/ Berriola Luca +24 VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n.87 1 ESAME DEL TESTE FABIO ARIGONI Da pag. 3 a pag.47 INDICE ANALITICO PROGRESSIVO R.G. 21927/10 - 18/02/2011 c/ Berriola Luca +24 2

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZ. I^ COLLEGIALE – COLLEGIO

PAGINE VERBALE: n.87

REDATTORE: Cianci Antonietta CARATTERI: n. 200.581

PRESIDENTE Dott. Mezzofiore GIUDICE A LATERE Dott.ssa Santolini GIUDICE A LATERE Dott.ssa Cuppone

PUBBLICO MINISTERO Dott. Bombardieri

Dott. ssa Passanitti

PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 R.G.

A CARICO DI: BERRIOLA LUCA +24

VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE

UDIENZA DEL 18/02/2011

ESITO: RINVIO AL 23/02/2011 – ORE 9:30

___________________________________________

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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO

ESAME DEL TESTE FABIO ARIGONI Da pag. 3 a pag.47 ESAME DEL TESTE AUGUSTO MURRI Da pag.47 a pag.86

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Presidente Dott. Mezzofiore Giudice a latere Dott.ssa Santolini Giudice a latere Dott.ssa Cuppone Pubblico Ministero Dott. Bombardieri – Dott.ssa Passanitti Cancelliere: Fornaciari Ausiliario tecnico: Savova Udienza del 18/02/2011 Aula Occorsio Procedimento penale n. 21927/10 A CARICO DI: BERRIOLA LUCA +24 Il Presidente procede alla costituzione delle parti e dà atto della presenza del difensore dell’imputato Avvocato Passero e Avvocato Lo Giudice. AVV. FABIO FEDERICO: il mio assistito non ha la possibilità, perché l’amministrazione penitenziaria glielo vieta, di avere carta e penna per prendere gli appunti durante le udienze che sembra sia una cosa importante che debba fare nel corso dello svolgimento del processo. Chiedo che il Tribunale autorizzi il mio assistito a avere carta e penna per poter prendere appunti durante il corso dell’udienza. PM: non c’è nessun problema. T: lo si autorizza in tal senso, poi dovrà lasciare il materiale al momento della ritraduzione, questo è ovvio. Per tutti. AVV. MELANDRI: nell’interesse dello Scoponi, vorrei produrre al Tribunale la sentenza di alcuni giorni fa della Suprema Corte, con la quale veniva annullata senza l’invio, quella del Tribunale del riesame di Roma, nell’interesse di Manlio Denaro che come il collegio sa è il coimputato in senso assoluto dello Scoponi e quindi una brevissima istanza non di scarcerazione ma di sottoposizione agli arresti domiciliari in luogo della carcerazione attualmente in atto nel carcere di Viterbo. T: in questa istanza il parere del Pubblico Ministero? PM: premesso che non si tratta di una sentenza sennò ci sono equivoci, non si tratta di una sentenza di annullamento, si tratta di una sentenza di annullamento del provvedimento del riesame che aveva riformato l’ordinanza agli arresti

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domiciliari e del G.I.P.. Su appello del Pubblico Ministero l’esame aveva ripristinato la misura cautelare e custodia del carcere. Su istanza della difesa la Corte di Cassazione ha annullato ...(incomprensibile)... per quanto riguarda Manlio Denaro. Per quanto riguarda la posizione di Scoponi si riserva l’espressione del parere nei termini di legge. AVV. MELANDRI: non voglio fare polemiche, ma non avevo detto la stessa cosa? Io sono sempre in fondo, mi vengono sempre i dubbi di non capire, anzi avendo una certa età di non sentire. Ho detto esattamente le stesse cose. Visto che vogliamo “criticare” quella sentenza, leggete esattamente cosa dice la sentenza nella premessa in cui dice che quotidianamente deve valutarsi l’effettiva esigenza che giustifica la detenzione in carcere. Mi sembra che quella sentenza vada ben letta e soprattutto ...(incomprensibile)... Il Tribunale si riserva.

AVV. GIOVENE: sa a me interessa un po’ ricostruire quelli che sono stati i suoi rapporti con Gennaro Mokbel e al di là dei fatti specifici che già ha illustrato alla Procura, ha illustrato anche alla scorsa udienza, mi interessa un po’ illustrare il contesto di questa vostra conoscenza, di quali sono state le vostre comuni frequentazioni. Ricostruire un po’ la storia. Non le chiederò nello specifico date che possono sicuramente creare delle difficoltà, perché ovviamente sono passati tanti anni, da lei fra l’altro è da molti mesi in carcere, però mi interessa la scansione di questi passaggi, cosa avviene prima e cosa avviene dopo. Le farò delle domande poi valuti lei cosa illustrare rispetto ai temi del contesto. Innanzitutto mi piacerebbe ricordare quando vi siete riconosciuti, perché lei in dibattimento ha fatto riferimento a una frequentazione di vista, perché frequentavate gli stessi luoghi, quindi di vista già vi conoscete, poi ha fissato un punto che è Porto Santo Stefano, la gioielleria di Porto Santo Stefano, è stata l’occasione in cui è cominciato questo rapporto. Se può precisarci questo passaggio. DICH (ARIGONI): sì, lo confermo ci siamo conosciuti in un negozio che c’avevo io a Santo Stefano, mi venne a trovare, passò per caso, mi salutò, evidentemente c’eravamo incontrati anche in qualche altra occasione, ma non c’era una

ESAME DEL TESTE

ARIGONI FABIO

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frequentazione continua e poi dalla passione per gli orologi è nato questo rapporto AVV. GIOVENE: lei era a Porto Santo Stefano per quale motivo? Si era trasferito a Porto Santo Stefano? Che attività svolgeva in quel periodo? DICH (ARIGONI): c’avevo una gioielleria, vendevo orologi usati. AVV. GIOVENE: a Porto Santo Stefano? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: prima di quella attività di cosa si è occupata? DICH (ARIGONI): ho avuto bar al centro di Roma, ristorazione. AVV. GIOVENE: non c’entra niente la figura di Gennaro Mokbel nei trascorsi precedenti? DICH (ARIGONI): prima di quell’incontro lì no. AVV. GIOVENE: più o meno quando si colloca? Perché a me risulta intorno al ’96, ovviamente ho la fonte del signor Mokbel. Ricorda che si sono sposati nel ’97 il signor Mokbel e la signora Ricci. DICH (ARIGONI): sarà stato nel ’95 – ’96 più o meno AVV. GIOVENE: vi incontrate a Porto Santo Stefano, c’è questa comune passione per gli orologi che si svilupperà in un’attività insieme? DICH (ARIGONI): all’inizio no, all’inizio frequentava il negozio perché era un appassionato. AVV. GIOVENE: poi che succede? DICH (ARIGONI). Poi andando avanti si offrì di andare nel business degli orologi. AVV. GIOVENE: aveva una sua competenza, era un gioielliere, ha una competenza importante. Lei trasferì queste sue conoscenze a Mokbel? DICH (ARIGONI): Mokbel ce l’aveva, ma era bravo sugli orologi, anch’io, era una passione Avvocato. AVV. GIOVENE: quindi costruite qualcosa insieme nel campo degli orologi? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: può essere più preciso? DICH (ARIGONI): lavorando l’usato chiaramente avevo la necessità… se si poteva ampliare un po’ il business si guadagnava un po’ di più, perché i margini non erano grandissimi, però se uno aveva la potenzialità di potere acquistare, era un commercio che tra l’altro aveva la sua rendita. AVV. GIOVENE: quindi costituite qualcosa insieme? DICH (ARIGONI): non abbiamo costituito ufficialmente, però quando c’era qualche affare, ma non solo io, lo facevo un po’ con clienti quelli più appassionati all’inizio e chiedevo e volevano acquistare con me orologi, dove io non arrivavo chiedevo. AVV. GIOVENE: questo a Porto Santo Stefano o a Roma? DICH (ARIGONI): a Porto Santo Stefano.

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AVV. GIOVENE: avete continuato un’attività insieme a Roma? DICH (ARIGONI): a Roma e il negozio di orologi a Roma AVV. GIOVENE: dove si trovava? DICH (ARIGONI): viale Parioli. AVV. GIOVENE: un negozio piccolo? Grande? DICH (ARIGONI): quello l’abbiamo preso in società. AVV. GIOVENE: avete costituito una società? DICH (ARIGONI): no, l’abbiamo preso in società per affrontare le spese. AVV. GIOVENE: una società di fatto? DICH (ARIGONI): una società di fatto, sì. AVV. GIOVENE: di che cosa si occupava? DICH (ARIGONI): sempre orologi. AVV. GIOVENE: andavano bene gli affar? DICH (ARIGONI): sono andati bene. AVV. GIOVENE: siamo sempre intorno a ’96 – ’97? DICH (ARIGONI): non mi ricordo le date, non me le posso ricordare le date esatte. AVV. GIOVENE: quanto tempo dal vostro incontro? Un anno? DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente. AVV. GIOVENE: costituite questa società di fatto e vi occupate di vendita di orologi. Lei conosceva l’ambiente nel quale il negozio era stato aperto, perché scegliete Parioli? DICH (ARIGONI): è stato un caso, perché il negozio era un negozio che vendeva un signore che era anziano e la cifra per cui lo vendeva non era alta, con una piccola buona uscita se ne è andato. Era molto piccolo il negozio, erano 15 metri quadrati. Non so esattamente. Un negozio molto piccolo che all’inizio andava bene. AVV. GIOVENE: forse in quegli anni c’era un maggiore margine di guadagno immagino. Poi condividevate i proventi? Dividevate a metà? DICH (ARIGONI): si toglievano le spese e stavo sempre lì che lavoravo, non mi ricordo esattamente come dividevamo i soldi, non ho idea. AVV. GIOVENE: quanto è durata? DICH (ARIGONI): non ho idea, però è durata un pochino, non tantissimo. AVV. GIOVENE: abbastanza da costituire un margine di guadagno che vi consentiva di vivere? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: lei faceva solo questo? DICH (ARIGONI): sì, facevo solo quello AVV. GIOVENE: c’è stato un passaggio successivo nel quale vi siete occupati anche di altro? Mi riferisco a un’attività politica? DICH (ARIGONI): sì, mi sono occupato di politica insieme a Gennaro. AVV. GIOVENE: dopo o durante questa attività?

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DICH (ARIGONI): verso la fine, gli ultimi tempi del negozio, anche perché subimmo una rapina, eravamo assicurati per politici soldi, per cui il negozio fu venduto. Subimmo un grave danno, una rapina a mano armata, non si trovò mai una refurtiva, trovarono i rapinatori, con indagini i Carabinieri li trovarono, però non trovarono la refurtiva. Fu chiuso il negozio. Fu venduto. AVV. GIOVENE: rispetto a questo ingresso nell’attività politica, lei cosa ricorda? DICH (ARIGONI): mi ricordo che ci fu questo exploit dell’ascesa in campo di Berlusconi con Forza Italia, questo era. AVV. GIOVENE: vi interessaste insieme di costituire un club? DICH (ARIGONI): ci interessammo insieme, sì. AVV. GIOVENE: anche lei aveva la passione per la politica come Mokbel? DICH (ARIGONI): no, non amavo molto la politica, però quella era una cosa un po’ generale a Roma dell’entrata di Forza Italia, per cui tutta la gente era tutta gasata etc. etc., però non ho mai amato la politica, tant’è vero che non ho fatto carriera politica. Chi frequentava? Era sempre Parioli? Dov’era questo club? DICH (ARIGONI): c’era un club, sì i Parioli, non dove stava il negozio, da un’altra parte. AVV. GIOVENE: chi lo frequentava? Era abbastanza attivo come club? DICH (ARIGONI): sì, era attivo. AVV. GIOVENE: chi ci stava lì fisso? DICH (ARIGONI): non lo ricordo, sono passati tanti anni. AVV. GIOVENE: c’era tanta gente? C’era un via vai di gente? O eravate voi e basta? DICH (ARIGONI): era un club Forza Italia. AVV. GIOVENE: ha avuto un certo successo il decollo di questo club? DICH (ARIGONI): sì, è iniziato con un certo successo, sì. AVV. GIOVENE: in questo percorso comune, siamo a cavallo tra gli anni ’95, ’96, ’97, ’98 avete costituito una società insieme? Al di là di questa società di fatto della gioielleria, avete mai costituito insieme una vera e propria società in cui entrambi siete soci? Una società dinanzi al notaio? DICH (ARIGONI): con Mokbel? AVV. GIOVENE: sì. DICH (ARIGONI): non mi sembra, sono passati tanti anni ma non credo. Sono passati tanti anni per cui.. AVV. GIOVENE: una società si ricorda. Lei aveva delle attività in proprio? DICH (ARIGONI): quando Avvocato?

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AVV. GIOVENE: la successione è importante. Durante questo percorso politico, nel quale vi interessavate di questo club, avevate un’attività? DICH (ARIGONI): io ho sempre venduto orologi, perché era una delle poche cose che sapevo fare, per cui continuavo parallelamente… Anche quando ho venduto il negozio continuavo a… era l’unica cosa che potevo fare in quel momento. La politica non dava soldi. A me non me ne chiedeva perché non ce ne avevo. Non so se ne chiedeva, io… AVV. GIOVENE: non c’è nessuna malizia nella mia osservazione. Avete continuato una frequentazione anche se il negozio era chiuso, lei si occupava di orologi, anche il Gennaro Mokbel ha continuato a occuparsi di orologi che lei sappia? DICH (ARIGONI): Gennaro Mokbel si è sempre occupato di orologi perché ha una passione, ce l’ha nel sangue come ce l’ho io, trova passione per gli orologi. Con una frequentazione così assidua è normale che se compravo degli orologi glieli facevo vedere, qualcuno sono riuscito a venderglielo. Poi parlavamo di orologi, era una frequentazione che c’era, esisteva. AVV. GIOVENE: fino alla costituzione della società trading che lei ha fatto cenno anche in questo procedimento, quanto tempo passa… quando si costituisce questa società? DICH (ARIGONI): la trading dove ero amministratore? AVV. GIOVENE: sì. DICH (ARIGONI): si è costituita forse 2001, non lo ricordo Avvocato. Le date non le posso ricordare. AVV. GIOVENE: a distanza di quanti anni? Può fissare un paletto iniziale? Durante l’attività politica in Forza Italia o forse questa attività si era già conclusa? DICH (ARIGONI): no, penso, credo che era conclusa, ma non lo ricordo. La frequentazione era assidua con Mokbel però le date, i giorni, i mesi non me li posso ricordare. AVV. GIOVENE: non le chiedo le date, le chiedo il prima e dopo. DICH (ARIGONI): credo che la trading, io sono diventato amministratore dopo quel piccolo periodo della politica, credo o durante, non mi ricordo. AVV. GIOVENE: perché è stata costituita la trading? DICH (ARIGONI): è stata costituita per fare questo lavoro di informatica, di compravendita di microchip. AVV. GIOVENE: un’attività che ci ha riferito essere andata molto bene, mi pare di ricordare. Mokbel era socio? DICH (ARIGONI): Mokbel mi propose di diventare amministratore di questa società. Lui c’ha sempre creduto nel mercato dell’informatica. AVV. GIOVENE: questa era una vendita di prodotti? DICH (ARIGONI): una compravendita di prodotti. AVV. GIOVENE: parliamo di microchip, dove compravate questi… DICH (ARIGONI): all’estero AVV. GIOVENE: non ricorda dove?

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DICH (ARIGONI): mi sembra dalla Intel. AVV. GIOVENE: siete andati anche in una fiera in Germania? Una fiera specialistica? DICH (ARIGONI): sono andato in una fiera sì. AVV. GIOVENE: è andato lei? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: lei conosce l’inglese? DICH (ARIGONI). No AVV. GIOVENE: aveva qualcuno che l’accompagnava? Faceva da interprete? DICH (ARIGONI): avrò avuto qualcuno che mi ha accompagnato ma non mi ricordo. AVV. GIOVENE: questa attività era un’attività che è decollata rapidamente e ha dato proventi importanti? DICH (ARIGONI): a me dava uno stipendio. AVV. GIOVENE: lo stipendio è quello di cui ha parlato in quest’aula? DICH (ARIGONI): esatto. AVV. GIOVENE: stiamo intorno al tre mila al mese? DICH (ARIGONI): più o meno. AVV. GIOVENE: tre milioni o tre mila euro? Quando siamo? DICH (ARIGONI): l’equivalente di tre mila e 500 euro, 4 mila euro massimo, che non erano pochi, io ero contento. AVV. GIOVENE: questa attività era un’attività reale, nel senso che questi rapporti venivano acquistati e venivano venduti. Venivano venduti principalmente alla CMC? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: era un’attività che consentiva un margine di guadagno importante, perché c’era l’esplosione del mondo informatico, era un momento di crescita per il mondo informatico e questo le ha consentito di costituire, oltre quell’importo che percepiva mensilmente, ha accantonato altri importi? DICH (ARIGONI): già da allora con questa trading mi ricordo che l’Iva veniva trattenuta, non veniva pagata, io prendevo uno stipendio. AVV. GIOVENE: dalla società? DICH (ARIGONI): certo. Vivevo come vive una persona che prende quei soldi. AVV. GIOVENE: veniva dichiarata? DICH (ARIGONI): sì, veniva dichiarata, credo di sì. Poi all’ultimo credo di non averla pagata. AVV. GIOVENE: lei ha fatto riferimento a un tema che non mi ricordo se riguarda esattamente la trading, la necessità che ci fosse un anno di vita della società? DICH (ARIGONI): non riguardava la trading, riguardava la Telefox. AVV. GIOVENE: rispetto alla trading il commercialista che si occupava della società chi era?

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DICH (ARIGONI): non mi ricordo. Non ho mai avuto neanche… non sono mai andato a trovare il commercialista, se ne occupava Fanella. AVV. GIOVENE: questa Iva veniva dichiarata e non versata. DICH (ARIGONI): l’Iva non veniva versata, dichiarata credo di sì. Non era un grosso giro d’affari, no. In proporzione a quello che è stato dopo. AVV. GIOVENE: nello sviluppo di questa vostra attività, lei ha preso delle iniziative in autonomia? Ha costituito società per conto suo parallele alla trading o si occupava solo di trading? DICH (ARIGONI): io di iniziativa mia, con delle società parallele non l’avrei potuto fare primo perché tecnicamente non ero all’altezza, non lo ero e non lo sono di stare nel campo nell’informatica. AVV. GIOVENE: anche in altri campi. DICH (ARIGONI): altri campi come? AVV. GIOVENE: lei si è occupato anche di altro oltre questo… DICH (ARIGONI): quando ero amministratore della trading mi occupavo… per tirare avanti insieme allo stipendio, anche perché avevo avuto prece demente dei problemi… AVV. GIOVENE: di che genere? DICH (ARIGONI): vecchi problemi di debiti etc. etc. da pagare, grazie allo stipendio che prendevo, anche a qualche orologio che vendevo, piano piano sono riuscito a pagarmi anche questi debiti. AVV. GIOVENE: lei era protestato? DICH (ARIGONI): super. AVV. GIOVENE: questa attività della trading quanto dura? Un anno? Due anni? DICH (ARIGONI): un anno credo, non mi ricordo, non mi chieda i tempi perché non li ricordo. AVV. GIOVENE: successivamente si passa a ciò di cui ampiamente ha trattato, parliamo della Telefox S.r.l. e questa Telefox International. Con specifico riferimento alla Telefox. Questa società chi le chiese di costituirla? DICH (ARIGONI): la Telefox in sede di riunione me lo chiese Mokbel, Fanella, Focarelli forse qualche altra persona, non mi ricordo esattamente. AVV. GIOVENE: chi erano i soci della Telefox? DICH (ARIGONI): io per il 95% nonché amministratore unico, poi c’era Daniele Priori. AVV. GIOVENE: è rimasta così? DICH (ARIGONI): è rimasta sempre così. AVV. GIOVENE: nel corso di questa attività lei più di una volta fa riferimento a del contrasti che si potevano verificare tra lei… mi riferisco esclusivamente alla posizione di Gennaro Mokbel, in particolare ricorda questa famosa telefonata del 14 giugno quando lei ormai stava già a Panama, andiamo avanti nel tempo. Lei fa riferimento, più di una

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volta, nel corso degli interrogatori, a questi contrasti telefonici che sono culminati in questa telefonata del 14 giugno, ma questi contrasti come si risolsero? Se ben ricordo lei alla fine è rimasto con i 5 milioni, non aderì a questa ...(incomprensibile)... Testimon: sono soldi. AVV. GIOVENE: sono tanti, infatti, sicuramente, l’ha affermato più di una volta, però non ha aderito a questa insistenza di Mokbel per restituirne tre e mezzo? DICH (ARIGONI): no, non ho aderito. AVV. GIOVENE: perché non aderì? DICH (ARIGONI): non ho aderito, perché quando Mokbel mi disse che quei soldi erano miei, da quel momento in poi per me erano miei avendo fatto l’amministratore di due società che poi come lei può ben vedere mi hanno portato qua, per cui ritenevo giusto che fosse un compenso che in qualche maniera mi meritavo. AVV. GIOVENE: perché lei era amministratore di questa società? DICH (ARIGONI): sì, amministratore. Nonché ho curato le banche e nient’altro. AVV. GIOVENE: lei subisce una perquisizione a novembre del 2006: è l’inizio della fine o c’erano delle avvisaglie prima? Quando comincia realmente a preoccuparsi? DICH (ARIGONI): quando ho subito la perquisizione, nella vita mi preoccupo sempre, perché uno si deve sempre preoccupare, però quando ho subito io la perquisizione è stato un po’ una cosa a cielo sereno, certo mi è arrivata una perquisizione, non stavo in Italia, stavo un po’ più tranquillo che non arrivasse la perquisizione, invece è arrivata. AVV. GIOVENE: e stiamo a novembre del 2006, da quel punto congela la sua attività nel senso che va a Panama? DICH (ARIGONI): sono andato a Panama, mi sono rifugiato a Panama. AVV. GIOVENE: il passaggio in Spagna quanto tempo prima rispetto alla data della perquisizione? DICH (ARIGONI): in Spagna forse due anni prima, non mi ricordo. AVV. GIOVENE: è in Spagna che si occupa del possibile commercio delle macchinette della Lamborghini per i campi da golf? DICH (ARIGONI): quella era un’iniziativa che avevo preso andando a parlare con Tonino Lamborghini che non si è potuto più fare per mancanza di mezzi economici, l’ho abbandonato perché ci volevano troppi soldi. AVV. GIOVENE: coinvolse anche Mokbel in questa iniziativa? DICH (ARIGONI): cercai di coinvolgere Mokbel. AVV. GIOVENE: non era interessato? DICH (ARIGONI): una cosa che passò così, ci volevano tanti soldi.

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AVV. GIOVENE: torniamo al tema della perquisizione. Lei una volta che ha subito questa perquisizione, ha una reazione nei confronti di Mokbel? Si arrabbia? DICH (ARIGONI): quando ho avuto la perquisizione? AVV. GIOVENE: dice “un fulmine a ciel sereno”. DICH (ARIGONI): è stato un fulmine a cielo sereno perché stavo tranquillo, i motivi li ho spiegati ieri, se vuole glieli ricordo AVV. GIOVENE: cerco di sintetizzare le altre cose. DICH (ARIGONI): mi sono trovato con tutte le case perquisite, i miei figli presi alle 5 di mattina. Non sapevo se mio figlio l’avessero arrestato, perché io avevo un rapporto con mio figlio normalmente lo chiamavo, mia figlia, mia sorella. Ero un po’ agitato, sì. AVV. GIOVENE: questa storia del foglietto di cui si è parlato tanto, il foglietto che ha lasciato a casa per cui Mokbel si è risentito, nasce in esito alla perquisizione oppure no? DICH (ARIGONI): erano due fogli, uno era il saldo di un conto che avevo alla Unipol di Terracina, non so se era mio o… non ricordo se era a nome mio o di mia figlia, era un conto dell’Unipol di Terracina dove ero stato presentato da Luca Berriola. L’altro foglio era fotocopia non originale, di una documentazione non mi ricordo se erano quote di una società panamense. AVV. GIOVENE: ricordo che in questa telefonata Mokbel si arrabbiò molto per lei per questa disattenzione. DICH (ARIGONI): si è sempre arrabbiato con me. Si arrabbiò molto AVV. GIOVENE: è un modo di esprimersi l’arrabbiatura? DICH (ARIGONI): sì, era il suo modo normale di esprimersi. AVV. GIOVENE: è carattere insomma. DICH (ARIGONI): carattere! AVV. GIOVENE: quindi non è che la preoccupasse più di tanto il fatto che l’aggredisse con qualche insulto. DICH (ARIGONI): preoccupare no, insulti però ci sono stati. Non stavo bene, non è che stavo tranquillo, nel senso come rapporto tra persone. Quando uno riceve degli insulti non è che uno sta proprio… poi passava, tutto qua. AVV. GIOVENE: in questa solita telefonata del 14 giugno c’è un passaggio di cui parla anche nell’interrogatorio diffusamente pubblici ministeri, mi pare che ci sia un equivoco sugli scatti. Lei ricorda questo passaggio? DICH (ARIGONI): scarti? AVV. GIOVENE: scatti, che lei dice “non erano scatti”. DICH (ARIGONI): erano scarti. AVV. GIOVENE: ce lo spiega questo? DICH (ARIGONI): è un vocabolo che ho imparato Gli scarti erano come documenti di un processo. AVV. GIOVENE: non erano gli scatti telefonici? DICH (ARIGONI): no, scarti, con la erre.

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AVV. GIOVENE: che cosa sono gli scarti se ce lo può spiegare meglio. DICH (ARIGONI): gli scarti credo che siano fogli che ha il Tribunale dopo che c’è stata una causa o durante, una cosa del genere. AVV. GIOVENE: quando poi Mokbel le dice “poi verranno fuori gli scarti” siamo già al giugno del 2007, è così? DICH (ARIGONI): sì primavera del 2007. AVV. GIOVENE: quindi già a primavera del 2007 è avvenuta la sua perquisizione già si parlava dei timori relativi a un’attività d’indagine nei vostri confronti. Lei aveva paura di essere arrestato? DICH (ARIGONI): mi è stato detto che venivo arrestato se tornavo in Italia. Mi è stato detto anche da Mokbel. AVV. GIOVENE: questo timore era un timore diffuso o ce l’aveva solo lei? Anche Mokbel era preoccupato? DICH (ARIGONI): non glielo so dire, so soltanto che mi veniva detto di non muovermi da Panama, poi non stavo nell’animo degli altri. AVV. GIOVENE: quando le chiedono quei tre milioni e mezzo indietro glieli chiede Mokbel un po’ per ripicca per quello che era accaduto? DICH (ARIGONI): non so perché me li ha richiesti, me li ha richiesti perché mi ha detto che avevo preso troppo e che dovevo restituire tre milioni e mezzo, tre milioni e sei me l’ha detto non con parole… un po’ con il carattere che c’ha, però è finita lì. AVV. GIOVENE: ma Mokbel le ha prestato dei soldi negli anni? DICH (ARIGONI): una volta, però molto tempo fa, la moglie, la signora Giorgia Ricci mi prestò 5 milioni di lire, perché dovevo coprire un assegno, mi ha visto disperato e me li ha prestati. E li ho restituiti con molta fatica. Era un prestito a titolo grazioso, di amicizia. AVV. GIOVENE: un atto di generosità. DICH (ARIGONI): un atto di generosità, ne avevo bisogno e non trovavo nessuno, la signora Giorgia mi fece un assegno di 5 milioni, glieli ho restituiti dopo due mesi. AVV. GIOVENE: ha avuto anche un negozio di argenteria? Oppure ha avuto interessi in un negozio in via Bissolati? DICH (ARIGONI): sì, questo non c’era nel mio (sovrapposizione di voci)… AVV. GIOVENE: non c’entrava niente? DICH (ARIGONI): no, non c’era proprio. Lo ebbi tanti anni fa che lo dovetti chiudere. AVV. GIOVENE: parliamo del prima? DICH (ARIGONI): prima, ’94 una cosa del genere. AVV. GIOVENE: lei vendeva sempre orologi lì? DICH (ARIGONI): io vendo sempre orologi e argento. Il mio primo orologio l’ho avuto a 18 anni, sono appassionato. È quello che ci ha fatto incontrare.

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AVV. GIOVENE: volevo tornare con delle osservazioni. Lei rispetto a questo club di Forza Italia, non ricorda chi l’abbia frequentato? Non c’è qualcuno dei politici noti alla cronaca che frequentarono… DICH (ARIGONI): noti alla cronaca in che senso? AVV. GIOVENE: non dal punto di vista giudiziario. DICH (ARIGONI): Silvio Berlusconi? AVV. GIOVENE: no, lasciamo perdere Silvio Berlusconi. Politiche giravano nell’ambito… DICH (ARIGONI): certamente ci sono stati dei politici che hanno fatto delle visite. AVV. GIOVENE: nel senso che voi eravate credibili in questa attività? DICH (ARIGONI): noi eravamo credibili certo, ci mettevamo la passione. AVV. GIOVENE: era una cosa vera? DICH (ARIGONI): più Mokbel che me la passione perché lo seguivo, però la passione era la sua la politica. AVV. GIOVENE: quindi è stato un impegno reale dal punto di vista politico, forse più di Mokbel che suo? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: perché coltivavate questa passione politica e cercavate di diffonderla o ve la tenevate per voi? A cosa serviva questo club in realtà? DICH (ARIGONI): questo club serviva a fare delle iscrizioni per poter poi rafforzare quello che era il nuovo movimento di Forza Italia che non era un partito. AVV. GIOVENE: e sono state raccolte delle iscrizioni? DICH (ARIGONI): pure vere, sembrava strano, però erano vere. AVV. GIOVENE: in che misura? Non sa quanti fossero? DICH (ARIGONI): gli iscritti erano tanti, più di un migliaio, due migliaia, non ricordo. Due mila persone, tanti iscritti avevamo. AVV. GIOVENE: e chi era più bravo a raccogliere gli iscritti? DICH (ARIGONI): devo rispondere? AVV. GIOVENE: lei? DICH (ARIGONI): io per carità. C’era Mokbel che era molto… AVV. GIOVENE: si dedicava a tempo pieno a questa attività per quel periodo? DICH (ARIGONI): si dedicava a questa attività, io cercavo sempre di vendere qualche orologio per andare avanti, lui si dedicava sì. AVV. GIOVENE: questo mega ufficio che avevate in via XX Settembre, in che periodo si colloca? Il periodo di Trading o di Telefox? DICH (ARIGONI): Telefox. AVV. GIOVENE: l’inizio di Telefox? DICH (ARIGONI): l’inizio di Telefox. AVV. GIOVENE: e chi lo cerca questo ufficio? DICH (ARIGONI): io.

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AVV. GIOVENE: era un ufficio di particolare prestigio mi pare di ricordare. DICH (ARIGONI): sì. Era un ufficio che avevo trovato con una mia amica che si chiama… l’ufficio era Sammaritano e Rattazzi, la figlia di Susanna Agnelli. Una parte di questo ufficio, un paio di stanze me le ero prese io con delle amicizie che avevamo in comune e io ho fatto la sede operativa, rappresentativa più che altro di Telefox. AVV. GIOVENE: quanto pagavate si ricorda? DICH (ARIGONI): 5 mila. AVV. GIOVENE: 5 mila o 5 milioni? DICH (ARIGONI): 5 mila euro credo, non mi ricordo se c’era l’euro o le lire. 5 mila me lo ricordo, si parla del… credo appena entrato l’euro, era da poco entrato l’euro. AVV. GIOVENE: ci fu mai una decisione a tavolino di spartizione di utili? Perché lei di questo parla diffusamente ai Pubblici Ministeri nell’interrogatorio. DICH (ARIGONI): di spartizione di utili, di cifre non ho mai parlato, perché non le ho mai sapute. Riunioni ne ho fatte insieme a altre, a Mokbel in particolare, ma di spartizioni di cifre, di numeri, no. AVV. GIOVENE: qualcuno in questo gruppo le ha mai detto “a te spettano 5, a me 10?”. DICH (ARIGONI): quando mi sono arrivati Mokbel mi ha detto “questi sono tuoi, la tua parte” io ero molto felice, tutto qua. AVV. GIOVENE: lei non sapeva gli altri che tipo di compensi avessero? DICH (ARIGONI): no. AVV. GIOVENE: né in termini di percentuale né in termini di valore? DICH (ARIGONI): no. AVV. GIOVENE: non se ne è mai parlato? DICH (ARIGONI): no, e neanche l’ho mai chiesto. AVV. GIOVENE: permette Presidente se parlo un attimo con il signor Mokbel? T: sì, certo. AVV. PLACANICA: se posso continuare io. Per collocare cronologicamente, per collocare come tempi alcune cose naturalmente, per quello che si può ricordare, ma credo questo credo che siano fatti abbastanza vicini. Quando va in Spagna, lei dice l’altra volta, “la scelta della Spagna è una mia scelta autonoma” è così? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: che periodo si crea questa necessità di andare in Spagna? DICH (ARIGONI): intanto esisteva già la Telefox, perché aprì un conto della Telefox al banco di Bilbao, quindi già esisteva. Per collocare la data esattamente non la ricordo, potrebbe essere 2002.

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AVV. PLACANICA: quindi risale abbastanza? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: La Telefox con chi lavora? DICH (ARIGONI): si spieghi meglio Avvocato. AVV. PLACANICA: la società Telefox con quali soggetti lavora? Con chi interagisce? DICH (ARIGONI): la Telefox ha lavorato con il signor Carlo Focarelli. AVV. PLACANICA: quindi il cliente della Telefox chi era? DICH (ARIGONI): il signor Carlo Focarelli. AVV. PLACANICA: il fruitore finale chi era? DICH (ARIGONI): finale di che cosa? AVV. PLACANICA: il cliente era solo Focarelli? DICH (ARIGONI): mi ricordo che Focarelli era l’unico cliente che c’avevo io abbastanza importante e grande, me lo ricordo. AVV. PLACANICA: in soldoni la Telefox cosa dava a Focarelli? DICH (ARIGONI): la Telefox in soldoni faceva soltanto passaggi di denaro. Bonifici in entrata e in uscita, finito. AVV. PLACANICA: emetteva fatture? DICH (ARIGONI): non ho mai emesso una fattura personalmente, evidentemente le emetteva, ma io non le ho mai emesse. AVV. PLACANICA: lei non le ha mai emesse, ma non lo so sa se le ha emesse la società? DICH (ARIGONI): non glielo so dire, non le ho mai emesse fatture. AVV. PLACANICA: questa necessità della Spagna da cosa derivava? DICH (ARIGONI): la necessità della Spagna mi era stato chiesto di aprire un conto fuori all’estero, io ho scelto la Spagna. AVV. PLACANICA: perché bisognava aprire questo conto all’estero? DICH (ARIGONI): evidentemente perché faceva comodo un conto fuori. Per fare dei passaggi… La Telefox ha fatto soltanto passaggi di denaro, c’era bisogno di aprire fuori perché faceva comodo aprire fuori, non chieda a me il perché. AVV. PLACANICA: quindi lei non lo sa? DICH (ARIGONI): tecnicamente non lo so perché. AVV. PLACANICA: però sceglie lei la Spagna? DICH (ARIGONI): sì, scelgo io la Spagna. AVV. PLACANICA: ci va da solo a aprire questo conto in Spagna? DICH (ARIGONI): sono stato in Spagna sia a Barcellona che a Madrid. AVV. PLACANICA: questo me lo ricordo l’ha detto l’altra volta. La domanda è un’altra: ci va da solo quando va a aprire questo conto? DICH (ARIGONI): in banca? AVV. PLACANICA: in Spagna e poi in banca. DICH (ARIGONI): ci sarò andato da solo, qualcuno mi ha accompagnato, non mi ricordo. Sono autosufficiente per aprire un conto…

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AVV. PLACANICA: la sequenza di risposte è: se lo sa mi dice quello che sa, se poi mi risponde non mi ricordo… DICH (ARIGONI): con chi sono andato non mi ricordo, in banca sono entrato io e ho aperto il conto io. AVV. PLACANICA: in che periodo si colloca questo periodo che va in Spagna? DICH (ARIGONI): esattamente non ricordo l’anno esatto. AVV. PLACANICA: certamente prima della perquisizione del novembre 2006’ DICH (ARIGONI): sì, molto prima della perquisizione. AVV. PLACANICA: il primo conto in quale città? Non le chiedo la banca, oltre quello di Bilbao, tra Madrid … DICH (ARIGONI): il primo conto a Barcellona, conto personale. AVV. PLACANICA: quindi il conto è intestato a le? DICH (ARIGONI): sì, Banco di Bilbao, di Sky Argentaria (trascrizione fonetica). AVV. PLACANICA: confluiscono subito dei soldi? Lei è l’unico che può operare quel conto? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: sa se arrivano dei soldi su quel conto? DICH (ARIGONI): penso che siano arrivati dei soldi. Non ricordo bene. Non ricordo quanti soldi, quando sono… non mi ricordo. Sicuramente mi saranno stati fatti dei bonifici. AVV. PLACANICA: il conto di Barcellona viene aperto prima o dopo quello di Terracina? DICH (ARIGONI): prima. AVV. PLACANICA: Terracina in che periodo viene aperto il conto? DICH (ARIGONI): 2003. Nel 2003 ho aperto il primo conto, a agosto se non erro a mia figlia Fabiana. Poi ho aperto il mio successivamente. AVV. PLACANICA: nel 2003 lei, come sua attività, c’ha solo quella di amministratore Telefox? C’ha sola questa funzione di amministratore? DICH (ARIGONI): sì, facevo solo l’amministratore. AVV. PLACANICA: c’aveva anche l’attività di orologi ancora? Quella di Parioli, Santiago del Cile era già stata venduta quella della rapina o ancora ci… DICH (ARIGONI): credo che già sia stata venduta, sì. Però facevo l’amministratore e già guadagnavo al tempo della Unipol. AVV. PLACANICA: questi guadagni erano i 3.500 – 4 mila euro al mese? DICH (ARIGONI): no, erano di più. AVV. PLACANICA: quanto di più? DICH (ARIGONI): non mi ricordo le somme, però già c’avevo dei compenti un po’ più importanti. AVV. PLACANICA: aveva risolto i suoi debiti? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: in quel periodo li aveva già risolti?

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DICH (ARIGONI): penso di sì. AVV. PLACANICA: il conto di Terracina, quello che va con Berriola dove transita il milione, a chi è intestato? DICH (ARIGONI): avevo un conto personale e un conto societario. Il personale a mio nome, il societario non mi ricordo se i soldi sono transitati sul mio conto personale, ma penso di sì. AVV. PLACANICA: a Terracina quanti conti apre? DICH (ARIGONI): apro il mio primo conto a mia figlia Fabiana in agosto. AVV. PLACANICA: agosto di che anno? DICH (ARIGONI): 2003. AVV. PLACANICA: che provvista versa su quel conto? DICH (ARIGONI): niente di importante, perché volevo mettergli dei piccoli soldi che avevo da parte, volevo metterli sul conto. AVV. PLACANICA: lei alla scorsa udienza ha detto che a un certo punto avete delle grandi preoccupazioni e tra le altre cose… quando dice che la direttrice fa comunque la segnalazione, io credo ante riciclaggio, dice di essersi preoccupato perché pensa che fa la segnalazione anche per il conto di sua figlia. PM: non è così, anche perché dice che l’ha saputo dopo che aveva fatto la segnalazione. AVV. PLACANICA: sì, ma che era preoccupato anche per il conto della figlia. PM: perché la figlia aveva il conto là. Era preoccupato perché la figlia aveva il conto a Terracina. DICH (ARIGONI): ero preoccupato Avvocato. AVV. PLACANICA: visto che la direttrice faceva la segnalazione? DICH (ARIGONI): esatto. AVV. PLACANICA: ma se era una provvista scadente, perché si preoccupava? DICH (ARIGONI): uno che non ha molte conoscenze delle cose, avendo una figlia che ha un conto là, potevo pensare che poteva essere coinvolta e non è stata coinvolta, perché non ha fatto niente. Però la preoccupazione c’è sempre. AVV. PLACANICA: non penso a tirare in ballo sua figlia, questo sia ben chiaro. Anche perché credo che sarà venuta lì portata da lei. DICH (ARIGONI): no, solo ...(incomprensibile)... portata da me. AVV. PLACANICA: e nell’assoluta inconsapevolezza. DICH (ARIGONI): certo. AVV. PLACANICA: i soldi che versava erano di sua figlia o erano soldi suoi? Erano soldi che aveva dato lei a sua figlia? DICH (ARIGONI): su quale conto? AVV. PLACANICA: sul conto di sua figlia, i soldi che versava.

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DICH (ARIGONI): volevo mettere dei risparmi sul conto di mia figlia, non mi chieda le cifre non lo sa. AVV. PLACANICA: era una provvista sua? DICH (ARIGONI): era una provvista mia certo. AVV. PLACANICA: per dire che sua figlia non c’entra niente. DICH (ARIGONI): erano i soldi che avevo messo da parte piano piano. AVV. PLACANICA: però non si ricorda a quanto ammontava questa cifra? DICH (ARIGONI): no, era una piccola somma, non era grande. AVV. PLACANICA: non mi torna il canto, lei da tutta questa attività, quanto ha ricevuto? DICH (ARIGONI): 5 milioni di euro all’estero, così divisi: un milione e mezzo di dollari… un milione di dollari il primo bonifico, un milione e mezzo di euro il secondo, 5 milioni mi sono arrivati sul conto di Antigua, da questo conto sono stato autorizzato a prendere due milioni e mezzo per me e due milioni e 530 li ho inviati con un bonifico su un conto che non so dov’era, c’avevo soltanto le indicazioni bancarie. Più dei soldi che ho preso mano mano nel percorso che li ho presi contanti, un po’ di premi per il lavoro ...(incomprensibile)... qualche rimborso spese. AVV. PLACANICA: quindi più di 5 milioni? DICH (ARIGONI): ho preso 5 milioni più un milione di euro… AVV. PLACANICA: l’altra volta disse circa milione, durante il periodo di attività. DICH (ARIGONI): nel periodo di tempo distribuito circa un milione. AVV. PLACANICA: quindi in tutto sei? DICH (ARIGONI): in tutto sei. AVV. PLACANICA: ha detto prima all’Avvocato Giovene, a novembre alla perquisizione un fulmine a ciel sereno. DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: da quel momento matura anche un acredine nei confronti di Mokbel, in qualche modo dice “sostituisco anche l’Avvocato per questo motivo” perché la costringono a stare all’estero. DICH (ARIGONI): che sono stato invitato a rimanere all’estero continuamente certo. Però scusi tanto stiamo parlando di Mokbel o del mio Avvocato? AVV. PLACANICA: lei ha detto neanche… questo fatto che si sentiva costretto in qualche modo a stare all’estero la portò a avercela un po’ in modo generalizzato con tante persone, per cui… DICH (ARIGONI): non ce l’avevo con nessuno, non ce l’ho con nessuno. Ero molto arrabbiato, ma non arrabbiato come quando uno c’ha l’odio… Pure con lei mi arrabbio non ce l’ho con lei, mi posso arrabbiare con lei ma non ce l’ho con lei. Non ce l’ho mai avuta con nessuno, soltanto che ero costretto a rimanere là e grande la voglia di tornare.

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AVV. PLACANICA: pur non avendocela era arrabbiato con queste persone? DICH (ARIGONI): un po’ mi sarò pure arrabbiato, è umano. AVV. PLACANICA: l’ha detto pure l’altra volta. DICH (ARIGONI): è umano discutere. AVV. PLACANICA: il motivo per cui era arrabbiato era che riteneva che fosse una cosa gonfiata questa qui di dover stare all’estero? DICH (ARIGONI): all’inizio no, all’inizio pensavo che c’erano i suoi motivi, poi vedevo che non succedeva niente, la perquisizione l’ho ricevuta io, la mia famiglia chiedendo a Mokbel, Mokbel mi ha sempre detto “rimani là” io ho sempre chiesto “rimani là perché è pericoloso” anche a Fanella tra l’altro, “non ritornare perché c’è pericolo che ti arrestano”. Chiaramente con la preoccupazione che mi arrestavano rimanevo lì a Panama. AVV. PLACANICA: dopo novembre 2006 quando torna per la prima volta in Italia? DICH (ARIGONI): torno in Italia quando… devo fare un punto di riferimento: quando l’Avvocato che mi difendeva allora, Paolo Colosimo, ebbe un problema e stava ai domiciliari, io tornai in Italia. Tra l’altro fui fermato per caso per strada, lo sa. AVV. PLACANICA: più o meno quindi? Quando tornò? DICH (ARIGONI): 2007. AVV. PLACANICA: se dico giugno dopo la telefonata… DICH (ARIGONI): stava ai domiciliari il mio Avvocato, ho aspettato che usciva dai domiciliari. AVV. PLACANICA: quanto è rimasto in Italia? DICH (ARIGONI): ho aspettato che uscisse il mio Avvocato dai domiciliari anche per chiedere che dovevo fare. AVV. PLACANICA: più o meno quanto tempo è rimasto in Italia? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. PLACANICA: una settimana? Un mese? Tre mesi? DICH (ARIGONI): non mi ricordo, il tempo che è uscito il mio Avvocato Colosimo. AVV. PLACANICA: non riesce a quantificare? DICH (ARIGONI): no, non ricordo esattamente. AVV. PLACANICA: poi che fa? Ritorna a Panama? DICH (ARIGONI): in autunno ritorno a Panama. AVV. PLACANICA: questa volta volontariamente? DICH (ARIGONI): volontariamente AVV. PLACANICA: e si è tranquillizzato sul fatto di non dover stare in esilio? DICH (ARIGONI): esatto. AVV. PLACANICA: in questo periodo vede il signor Maggi? Sa chi è Maggi? DICH (ARIGONI): certo che so chi è. AVV. PLACANICA: può dire al Tribunale chi è Maggi? DICH (ARIGONI): Fabrizio Maggi? AVV. PLACANICA: sì.

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DICH (ARIGONI): è un sottufficiale dei Carabinieri. AVV. PLACANICA: conosceva da tempo? Da molto? Da poco? DICH (ARIGONI): l’avevo conosciuto al negozio di Massoni. AVV. PLACANICA: da quanto tempo lo conosceva Maggi? DICH (ARIGONI): lo conoscevo… un anno, non mi ricordo esattamente. Non mi ricordo il periodo, da quanto. Lo conoscevo, lo frequentavo e lo conoscevo. AVV. PLACANICA: alla perquisizione già lo conosceva? DICH (ARIGONI): alla perquisizione che io ho avuto… AVV. PLACANICA: 20 novembre 2006. DICH (ARIGONI): non mi ricordo se già lo conoscevo. AVV. PLACANICA: con questo Maggi, era un sottufficiale in forza a che cosa? DICH (ARIGONI): alla DDA? Esiste? AVV. PLACANICA: collaborava con la DDA di Roma? DICH (ARIGONI): Carabiniere che lavorava alla DDA. AVV. PLACANICA: con questo Maggi era amico? DICH (ARIGONI): l’avevo conosciuto al negozio di Massoli poi era nato una specie di rapporto, non è che c’era questa grossa amicizia, però c’era un rapporto di conoscenza. AVV. PLACANICA: le vostre conversazioni che argomenti avevano con Maggi? DICH (ARIGONI): argomenti… le nostre conversazioni? AVV. PLACANICA: sì. DICH (ARIGONI): non stavamo tutto il giorno a conversare. Non è che stavo tutto il giorno con Maggi! AVV. PLACANICA: quelle volte che vi incontravate? DICH (ARIGONI): lui c’aveva dei problemi, l’ho anche aiutato, mi sembra di averlo detto, no?1 AVV. PLACANICA: deve considerare che qua il Tribunale non sa nulla. Qua siamo tabula rasa. DICH (ARIGONI): pensavo che lei lo sapeva. Maggi l’ho frequentato, perché si era reso disponibile a aiutarmi per eventuali problemi che potevo avere penali o di indagine etc. etc. AVV. PLACANICA: in che modo? DICH (ARIGONI): portandomi a notizia se c’era qualcosa di grave nei miei confronti. AVV. PLACANICA: se c’erano notizie nei suoi confronti? DICH (ARIGONI): certo. AVV. PLACANICA: le aveva dato notizie su questo procedimento? DICH (ARIGONI): mi ha dato notizie su questo procedimento. Mi ha dato notizie che ero indagato da un Giudice che collaborava con loro, collaborava nel senso che lavorava con loro, loro lavoravano per… chiedo scusa non era un Giudice, era un Pubblico Ministero, Di Leo. Fu sorpreso perché mi disse “come mai sei indagato da Di Leo?”, procuratore dell’antimafia, una cosa del genere, dico “io non lo so, non ho idea”, mi preoccupai un po’.

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AVV. PLACANICA: in questo periodo di preoccupazione, come ci ha detto alla scorsa udienza, contattò Maggi quando tornò questo periodo in Italia per avere notizie, visto che le aveva dato… queste notizie gliele diede in quel periodo o gliele aveva dato prima? DICH (ARIGONI): quando sono tornato il mio unico obiettivo era quello di contattare il mio Avvocato e ho cercato anche di contattare Gennaro Mokbel ma non ci sono riuscito. L’ultimo rapporto che ho avuto con lui è stata la telefonata. AVV. PLACANICA: però la domanda è un’altra: Maggi l’ha contattato? DICH (ARIGONI): non mi ricordo, ma non credo. Non mi ricordo. AVV. PLACANICA: dall’estero l’ha contattato? DICH (ARIGONI): mai. AVV. PLACANICA: il periodo prima della perquisizione? Quindi i rapporti che lei si ricorda che le disse “è indagato con De Leo etc. etc.”, risalgono a prima della perquisizione o dopo la perquisizione? Lei dice che dopo la perquisizione va all’estero, non si ricorda se l’ha incontrato quando è tornato. DICH (ARIGONI): non mi ricordo se era prima o dopo la perquisizione la frequentazione con Maggi. AVV. PLACANICA: allora l’ha visto quando è tornato in Italia? Se lei mi dice di avere avuto colloqui con Maggi in cui Maggi le dice… DICH (ARIGONI): no, della perquisizione AVV. PLACANICA: lei dopo la perquisizione mi dà questa storia, torno in Italia, vedo Colosimo e poi torno a Panama a ottobre, non mi ricordo se ho incontrato Maggi. DICH (ARIGONI): sì, non mi ricordo. AVV. PLACANICA: però mi ha detto di avere avuto degli incontri con Maggi, in cui Maggi le dice “è strano, sei indagato da De Leo che è della DDA etc. etc.”, o è in quel periodo che non si ricorda o sono prima. DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente. AVV. PLACANICA: il decreto di perquisizione si fece dire da chi era firmato? Il decreto di perquisizione… DICH (ARIGONI): ce l’avevamo il decreto di perquisizione, c’avevo un Avvocato. AVV. PLACANICA: lo vide da chi era firmato? Lo lesse lei da chi era firmato il decreto di perquisizione? DICH (ARIGONI): era firmato… credo, presumo dalla dottoressa Passanitti, può essere? AVV. PLACANICA: può essere. DICH (ARIGONI): e dottor Di Leo. AVV. PLACANICA: logicamente… DICH (ARIGONI): ci siamo arrivati, allora forse l’ho frequentato prima, ma non posso ricordare tutto Avvocato. Sono passati tanti anni.

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AVV. PLACANICA: c’era questo signor Maggi, sottufficiale della DIA che le dava notizie sul procedimento. DICH (ARIGONI): mi ha dato notizia una o due volte sul procedimento, non è che stava tutti i giorni a darmi notizie. AVV. PLACANICA: lei lo faceva per amicizia o c’era un rapporto… o pretendeva qualcosa? DICH (ARIGONI): Maggi l’ho aiutato che aveva dei debiti in banca della famiglia, mi diceva, e lo aiutavo con dei soldi mensilmente per togliersi questi debiti, per un ammontare di 11 – 12 mila euro, non di più. AVV. PLACANICA: le chiese qualche altro favore oltre i soldi? DICH (ARIGONI): no. AVV. PLACANICA: l’utilizzo di una casa non gliela chiese mai? DICH (ARIGONI): sì, una casetta che c’ho io da sempre a un paesino, c’è stato, c’è stato, gli ho dato le chiavi è vero. AVV. PLACANICA: solo dei chiarimenti sulla cosa politica. Lei ha avuto un ruolo, ha ricoperto qualche carica quando ci fu questo periodo positivo di questa creazione del circolo di Forza Italia con Mokbel? Ha avuto qualche carica? DICH (ARIGONI): ho avuto un paio di incarichi. Uno era responsabile, nelle eventuali votazioni di controllare le urne credo. Di controllare che tutto procedeva bene, quello è uno. AVV. PLACANICA: poi? DICH (ARIGONI): era nominale però, perché non ho mai visto una lira, vice tesoriere, non ho mai visto niente perché erano dei titoli che venivano dati più che altro per esortarti a lavorare, a aiutare il partito, erano ufficiali, ma non erano veri. AVV. PLACANICA: per capire: che incarico ha avuto e che titolo derivava da questo incarico? Vice tesoriere di cosa? DICH (ARIGONI): vice tesoriere del partito. AVV. PLACANICA: nazionale? DICH (ARIGONI): no, romano, coordinamento romano. AVV. PLACANICA: quindi è stato il vice tesoriere di Forza Italia a Roma? DICH (ARIGONI): se non erro il tesoriere era Taiani. AVV. PLACANICA: quindi era il vice di Taiani, non è che era Sammarco? DICH (ARIGONI): non ero il vice di Taiani, mi avevo detto che ero il vice tesoriere, ho detto “non è che mi mandate direttamente, perché non so neanche dove sta la tesoreria”, “ma no! Te lo diamo per ringraziarti della presenza” etc. etc. AVV. PLACANICA: quindi ebbe questo ruolo? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: i suoi rapporti con Murri. Lei dice l’altra volta “a un certo punto lo cacciai di casa”? DICH (ARIGONI): sì. AVV. PLACANICA: ci spiega un attimo questa burrascosità? DICH (ARIGONI): c’ho litigato, c’ho discusso. AVV. PLACANICA: com’è che c’ha discusso?

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DICH (ARIGONI): perché quella sera quando venne a casa mia era molto alterato e non mi piaceva come si esprimeva etc. etc. e l’ho cacciato fuori di casa, basta, finito là, non l’ho più visto. AVV. PLACANICA: pretendeva qualcosa? DICH (ARIGONI): da me? No. AVV. PLACANICA: parlava di soldi? DICH (ARIGONI): straparlava quella sera. Straparlava! AVV. PLACANICA: e che diceva nello straparlare? DICH (ARIGONI): straparlava! AVV. PLACANICA: non se lo ricorda? Non lo vuole dire? DICH (ARIGONI): non me lo ricordo. AVV. PLACANICA: nessun’altra domanda. AVV. GIOVENE: una curiosità: perché veniva chiamato “il conte”? DICH (ARIGONI): lo chieda al suo cliente, mi chiamavano “conte” perché ricordavo… C’era un fumetto tanti anni fa, di Alan Ford che c’era questo conte che era uno sempre elegante ma non c’aveva una lira. Nei modi era educato e tutto quanto, ma era un disgraziato, per questo mi misero Conte Oliver, cercai di convincerli a togliere Oliver. AVV. GIOVENE: invece un’ultima cosa, questa più seria. Io leggo negli interrogatori che lei non aveva il numero di telefono di Gennaro Mokbel, è così? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: se lei lo doveva cercare come faceva? DICH (ARIGONI): non lo potevo cercare. AVV. GIOVENE: quindi tutte le telefonate erano in ricezione? DICH (ARIGONI): tutte in arrivo. AVV. GIOVENE: era Mokbel che chiamava lei? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIOVENE: ma questo anche in Italia non soltanto quando stava a Panama? DICH (ARIGONI): sì, anche in Italia. Qualche volta l’avrò pure chiamato non so sul telefono della signora, non ho idea adesso. Però all’estero non ho mai chiamato io, mi hanno sempre chiamato, ho sempre ricevuto. AVV. GIOVENE: quindi non ha mai chiesto il numero di telefono a Gennaro Mokbel? Se ti devo cercare me lo dai il numero? DICH (ARIGONI): quando stavo a Panama? AVV. GIOVENE: sì. DICH (ARIGONI): no. AVV. GIOVENE: in realtà quando stava a Panama stiamo già a settembre? DICH (ARIGONI): quando sono tornato a Panama era autunno del 2007 che sono tornato. AVV. GIOVENE: quindi l’anno prima lei incomprensibile DICH (ARIGONI): sono stato più di una volta a Panama, non sono stato una volta soltanto.

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AVV. GIOVENE: si può dire che verso settembre 2006 era già finito tutto rispetto ai bonifici che lei aveva ricevuto? All’attività che avevate in corso? Perché lei fa riferimento a aprile 2006. Lei fa riferimento al 2006, il dottor Bombardieri nell’interrogatorio dice “mha ! Ci sono ancora dei bonifici a settembre del 2006”, lo dice lei. Ci collochiamo tra aprile e settembre 2006. DICH (ARIGONI): lei mi chiede se facevo dei bonifica aprile… AVV. GIOVENE: sì, questo suo ruolo. DICH (ARIGONI): se ho già detto, in precedenti occasioni, che tanti bonifici non li ho fatti neanche io, perché passavano automaticamente dall’ufficio, lei pensi se mi posso ricordare se sono stati fatti bonifici a aprile 2006. AVV. GIOVENE: per questo lo colloca a aprile 2006? DICH (ARIGONI): io ricordo a aprile 2006 sì, poi se è stato fatto qualche altro bonifico che non ero a conoscenza, questo non lo so. AVV. GIOVENE: nessun’altra domanda. AVV. OLIVA: pochi chiarimenti in relazione alle cose che lei ha già detto. Partendo da uno di contorno. Lei ha parlato di questa sede della società Telefox in via XX Settembre, ci può dire che dimensioni aveva questa sede? Quali erano i costi? Se ci può più in dettaglio cosa si ricorda di questa sede che aprì lei, vero? DICH (ARIGONI): attenzione ho trovato l’ufficio grande che apparteneva, che era stato dato, che era della signora Sammaritana Rattazzi, figlia della signora Susanna Agnelli, della senatrice. Avevo due stanze, due stanze grandi perché sono quegli appartamenti molto grandi, l’ufficio era molto grande, tanto, non ricordo quanti metri ma era grande, molto grande. AVV. OLIVA: possibile mille metri quadri? DICH (ARIGONI): possibilissimo, esattamente non l’ho misurato, però era molto grande. AVV. OLIVA: era un bell’ufficio? Una sede importante? DICH (ARIGONI): sì. AVV. OLIVA: perché decideste o decidette, se lo decidette lei di prendere una sede così importante che probabilmente aveva anche dei costi? DICH (ARIGONI): decidemmo di prendere un ufficio importante perché c’era stato proposto da Focarelli l’eventualità e di contratti molto importanti per cui non si poteva stare con un ufficio… Eventualmente su una visita di Fastweb o di altri clienti o di personaggi importanti eravamo pronti. AVV. OLIVA: quindi serviva come sede di rappresentanza nell’eventualità di visita dei clienti? DICH (ARIGONI): qualsiasi visita che poteva essere più o meno importante, però eravamo preparati, anche perché la mole di lavoro era grossa.

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AVV. OLIVA: c’è una cosa che non capisco. Sembrerebbe, da quello che lei ha risposto ieri, che quando le viene chiesto che contratti erano quelli con Fastweb di cui le parlò a suo dire Focarelli, lei risponde con una risposta secca, dice “evasione d’Iva”. La domanda è: una sede di rappresentanza casomai la venissero a trovare clienti, banche per contratti che aveva questa finalità, che senso aveva? DICH (ARIGONI): a maggior ragione uno evade l’Iva… Evadendo l’Iva qualsiasi visita che potevamo subire da parte di un funzionario di banca, specialmente, perché i bonifici erano molto alti. Di solito i funzionari di banca degli uffici esteri vengono a trovare quando vedono quelle cifre così grandi, per cui doveva essere un ufficio adattato alla mole di lavoro. Focarelli ci aveva prospettato una mole di lavoro molto importante come somme, come cifre. AVV. OLIVA: una mole di lavoro intende dal punto di vista delle volume economico o di quale lavoro stiamo parlando? DICH (ARIGONI): bonifici bancari, passaggio di denaro. AVV. OLIVA: lei dice: c’era bisogno di una sede di rappresentanza perché facevamo bonifici per importi elevati? DICH (ARIGONI): certo. Se ricordo bene abbiamo avuto un problema che Focarelli ha risolto. AVV. OLIVA: di che problema stiamo parlando? DICH (ARIGONI): in banca, che i dirigenti di Padova, della sede di Padova, se non erro, dell’Antonveneta, chiamarono la sede di Roma dicendo che i nostri passaggi di denaro erano fin troppo importanti, grandi e abbiamo rischiato che ci chiudessero il rapporto. Al ché lo dissi al Focarelli e lui mi disse “non ti preoccupare, ci penso io, chiamo – evidentemente – la sede di Fastweb” o chi aveva lui a Fastweb, perché dopo due o tre giorni la banca mi chiamò e mi disse che non c’era nessun problema che aveva chiamato Fastweb. AVV. OLIVA: questo in che rapporto era con la questione sede che mi sfugge? Questa cosa ce la sta raccontando in rapporto a quale aspetto… DICH (ARIGONI): in rapporto a quello che lei mi ha chiesto, alla sede, al lustro della sede. AVV. OLIVA: ha mai visto fisicamente Lefoncard? Sa che cosa sono? Le ha viste? Ce le può descrivere? DICH (ARIGONI): sì. Erano una specie di carta di credito. Sono stati due formati, due formati sono state prodotte, una credo che c’aveva un taglietto laterale, se non erro. Vuole sapere che c’era scritto sopra? AVV. OLIVA: che c’era scritto? Di che colore era sopra? DICH (ARIGONI): colore scuro. AVV. OLIVA: che cosa c’era sopra? C’erano impresse cifre? Numeri? DICH (ARIGONI): non mi ricordo, le ho viste in due momenti: quando venivano prodotte materialmente a via Salario negli

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uffici di Focarelli e poi le ho viste una volta a Barcellona quando mi hanno spedito un ...(incomprensibile)... AVV. OLIVA: e di questo sappiamo DICH (ARIGONI): però non mi ricordo esattamente com’è. Sono passati tanti anni. AVV. OLIVA: erano comunque… portavano inciso qualcosa che le rendesse riconoscibili? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. OLIVA: queste carte di cui noi stiamo parlando a chi dovevano finire? A chi venivano vendute? DICH (ARIGONI): lei forse non c’era l’altra volta. AVV. OLIVA: io c’ero. DICH (ARIGONI): io tecnicamente, se mi fa delle domande del genere, devo rispondere che per quanto mi riguarda ste carte forse dovevano andare a Fastweb che le doveva distribuire sul territorio, ma più di quello non so, perché tecnicamente non sono preparato. Che c’erano è sicuro, però non mi ricordo dove andavano a finire, se venivano consegnate a Fastweb o no. AVV. OLIVA: sa perché? Perché nel suo interrogatorio, è una contestazione per quello che conta, non è che voglia… nel suo interrogatorio del 15 settembre 2010 lei dice: “so che queste carte erano fatte per questo, per darle a Fastweb che le doveva commercializzare”. DICH (ARIGONI): sì, su dei siti particolari, una cosa del genere, tecnicamente non so come funzionava. AVV. OLIVA: ci ha poi parlato adesso un’altra questione che è la questione, a cui accennava un attimo fa, di Barcellona, la seconda occasione in cui ebbe a vedere queste carte, no? DICH (ARIGONI): sì. AVV. OLIVA: ho sentito quello che ha detto l’altra volta e le chiedo: da dove venissero queste carte a Barcellona, cioè da quale dogana lo ricorda bene? Lo sa? Lo controllò? DICH (ARIGONI): non ho controllato da dove venissero, perché dovevo soltanto distruggerle, per cui non è me mi interessava da dove venivano, però mi fu detto da Focarelli che venivano dalla Svizzera. AVV. OLIVA: le fu detto da Focarelli, lei non l’ebbe a controllarlo questo? DICH (ARIGONI): no, non credo di avere controllato. Sono arrivate e l’unico pensiero era di distruggerle, anche perché non era una cosa facile. Chiesi a Focarelli perché dovevo distruggerle e mi accennò che erano fuori dal contratto, una cosa del genere. Non mi ricordo. Che dovevo distruggerle e basta, senza chiedere troppe spiegazioni. AVV. OLIVA: questo l’ha detto, però nello stesso interrogatorio, questa è una contestazione, lei ne parla un po’ più di dettaglio (pagina 24), lei dice: “erano tutte confezionate, tutte chiuse meno una, perché l’avevano aperta alla dogana, perché venivano dalla Svizzera. Avevano fatto dogana” e più sotto, a domanda più precisa del dottor

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Bombardieri che le chiede “avevano una bolla?”, lei dice “sì, avevano una bolla, tutto regolare. Erano state aperte dalla dogana”, quindi lei questo controllo, adesso che glielo ricordo, lo fece in questi termini? DICH (ARIGONI): la bolla ci sarà stata sicuramente, perché era un tir, quindi mi sono arrivate, non sono andato a vedere se venivano dalla Svizzera o da un altro paese, però c’era un pacchetto aperto questo lo ricordo. Tant’è vero che dissi “forse hanno pensato che erano carte ...(incomprensibile)...” AVV. OLIVA: però sempre a domanda del dottor Bombardieri – ancora una contestazione – lei dice… le chiede il dottor Bombardieri “sì, quindi quando sono arrivate, sono arrivate con un documento?” e lei risponde testualmente “avevano la cosa che venivano dalla Svizzera e tutto”, il che fa pensare che ci guardò all’epoca, poi forse adesso non si ricorda. DICH (ARIGONI): magari non mi ricordo. AVV. OLIVA: per quanto riguarda Telefox International cosa sa? Come operò Telefox International? Se lei lo sa e i termini in cui lo ricorda. DICH (ARIGONI): ricordo che Telefox International e mi fu detto in sede di riunione, dove c’era anche il suo cliente, di aprire un’altra società prima di chiudere la Telefox, perché eventualmente i contratti fossero continuati e si… AVV. OLIVA: questo è chiarissimo, le sto chiedendo semplicemente dopo questa riunione di cui lei ci ha parlato e così via, se lei ha cognizione di che cosa fece Telefox International. DICH (ARIGONI): ha lavorato poco ma ha lavorato, ha iniziato a lavorare credo con Telecom ...(incomprensibile)..., inizialmente però, è stata una cosa iniziale. Dall’altra parte non ero io che facevo i bonifici sull’International. AVV. OLIVA: ma lei, per Telefox International, che cosa ha fatto allora? DICH (ARIGONI): ho fatto l’amministratore unico, io e il 5% il signor Antonio Ricci costituendo la società… AVV. OLIVA: ha fatto quella che comunemente si chiama “testa di legno” senza sapere nulla o sa qual era l’operatività? DICH (ARIGONI): sapevo dell’evasione fiscale e basta. AVV. OLIVA: quando lei dice “sapevo dell’evasione fiscale”, più in generale le faccio questa domanda: lei dice “sapevo perché sentì parlare… DICH (ARIGONI): evasione Iva, scusi Avvocato. AVV. OLIVA: lei lo dice perché sentì dicendo, con questo, significando che sentì parlare di evasione d’Iva oppure che sapeva che cosa si faceva nel concreto? DICH (ARIGONI): no, sapevo che cosa si faceva, l’evasione dell’Iva. AVV. OLIVA: che vuol dire evasione dell’Iva, me lo spiega? DICH (ARIGONI): tecnicamente non lo so, però so che mi veniva detto che l’Iva non veniva pagata.

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AVV. OLIVA: le veniva detto che l’Iva non veniva pagata, questo è il punto. Scusi dottor Bombardieri posso chiederle cortesemente di non fare cenni di assenso con il capo al teste, perché diventa un problema, nel senso che ci interfacciamo male. PM: nel senso che non vede il teste? AVV. OLIVA: no, nel senso che rivolto al teste , lei – forse perché le viene spontaneo, verrebbe anche a me – fa cenni di assenso con il capo quando il teste risponde, allora questo… PM: non faccio cenni di assenso, semplicemente ...(incomprensibile)... Se lei ritiene che sto facendo indicazioni, dando indicazioni al teste lo dica. AVV. OLIVA: non sto dicendo che sta dando indicazioni al teste, sto dicendo che forse perché le viene spontaneamente, verrebbe anche a me forse seguendo il filo del discorso, fa un cenno che può essere male interpretato dal teste, quindi l’ho segnalato. PM: sto facendo nessun segno al teste, chiedo che non venga detto una cosa del genere, perché è cosa molto grave dire che faccio i segni di assenso al teste. AVV. OLIVA: è vero che lei sostanzialmente non sa che cosa abbia fatto Telefox International, perché lei si è defilato subito oppure ha seguito in parte quelle vicende? DICH (ARIGONI): ero presente quando Telefox International ha fatto inizialmente… credo che coincida il fatto, se non erro Avvocato, della perquisizione, perché dopo la perquisizione ero un po’ bruciato come persona, per cui la International non è che serviva a molto, però qualcosa ha fatto. Non mi chieda esattamente, non lo so. AVV. OLIVA: lei faceva i bonifici per Telefox International? DICH (ARIGONI): forse ne avrò fatto uno, non mi ricordo. Forse sì, gli altri partivano direttamente… Su tutte e due le società, i bonifici che sono stati fatti, così le risparmio la domanda, partivano direttamente dalla mattina dal signor Focarelli che li manifestava al signor Fanella il quale dava le indicazioni. AVV. OLIVA: questo l’abbiamo sentito, ma fisicamente, materialmente li faceva lei o no? DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente, qualche volta li avrò fatto anche io fisicamente, ma non sempre. AVV. OLIVA: passiamo a un altro argomento brevemente. Vengo alla famosa telefonata di cui le ha parlato anche la collega che intercorse tra lei e Gennaro Mokbel quando era a Panama. DICH (ARIGONI): sì. AVV. OLIVA: a proposito di questa telefonata le faccio una domanda: questo suo compenso di 5 milioni era stato determinato forfettariamente con un accordo? Non vi era nessun accordo e era stato semplicemente dato a lei su decisione di Gennaro Mokbel? Quale fu l’origine di questa quantificazione?

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DICH (ARIGONI): mi fu dato questo compenso di denaro per quello che avevo svolto senza indicare nessun tipo di… perlomeno quando mi è stato dato, mi è stato detto “questi appartengono a te” finito, “questo è il tuo compenso”. AVV. OLIVA: non ne parlaste prima? Cioè non si disse “a me spetta questo e quest’altro”. DICH (ARIGONI): no. AVV. OLIVA: lei aspettò e poi le arrivò questo compenso? DICH (ARIGONI): mi sono arrivati 5 milioni di euro. AVV. OLIVA: prima se uno si mette in una questione, che come ci ha detto lei, è particolare, per cui ha ragione di temere, a me darebbe da pensare che magari uno prima chiede che cosa ci guadagno a mettermi in questo danno, invece lei… DICH (ARIGONI): sapevo di guadagnare, però non sapevo quanto. AVV. OLIVA: come mai nella telefonata che intercorre tra lei e Gennaro Mokbel, quando Gennaro Mokbel le contesta delle percentuali, cioè le parla del 3%, 5% e le dice “tu dovevi prendere il 3% invece hai preso il 5 “, lei non fa mai questa contestazione? Cioè non dice mai “io non dovevo prendere una percentuale, ma…” DICH (ARIGONI): sa che c’è Avvocato, che Gennaro Mokbel quando si arrabbiava ne diceva. A volte diceva il 3, il 5, il 7, l’8 non c’ho mai capito niente, non so che voleva dire, però gli dicevo sempre sì, perché urlava! AVV. OLIVA: sì, certo, però ho capito in quella telefonata Gennaro Mokbel era alterato. DICH (ARIGONI): molto alterato. AVV. OLIVA: però vede, intanto come ha risposto al difensore prima era alterato, però lei nemmeno restituisce questi soldi, quindi la sua preoccupazione non è che fosse chissà quale… DICH (ARIGONI): la mia preoccupazione c’era, ma non era una questione di soldi. AVV. OLIVA: dico la sua preoccupazione nei confronti di Gennaro Mokbel, ma a prescindere da questo, non è questo il punto, in questa telefonata fa delle rimostranze e delle contestazioni, però non contesta mai questo che sarebbe il cuore del discorso che le viene fatto, cioè le viene detto “tu hai preso una percentuale maggiore e diversa da quella che dovevi prendere” e lei su questo non replica in alcun modo, replica su altre cose, dice “voi vi sbagliate” e altre cose di questo genere, però non contesta questo discorso delle percentuali. C’è una spiegazione o non ce l’ha una spiegazione? DICH (ARIGONI): io ero soddisfatto con i 5 milioni che mi aveva dato? Ero molto soddisfatto dei 5 milioni. AVV. OLIVA: ma in quel momento le stavano dicendo che 5 milioni non erano più 5 e ne doveva restituire una parte. DICH (ARIGONI): io sapevo che era giusto che li tenevo. AVV. OLIVA: quindi non contesta questo discorso. DICH (ARIGONI): no.

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AVV. OLIVA: ci può spiegare una cosa in particolare di questa telefonata che le riferisce Mokbel? Se lei sa a che cosa si riferisse Mokbel. Le dice – leggo testualmente dalla trascrizione – “adesso che c’avete sputtanati pure con il quadrupede, sa quanto avete preso voi per cento? Il 5 5” e poi segue questo discorso. Che significava se lo sa? DICH (ARIGONI): dava i numeri gliel’ho detto, parlava di cifre che io non conoscevo. Il quadrupede comunque è il Focareli, ma non ho mai parlato di soldi con il Focarelli, di miei soldi con Focarelli né tantomeno ho chiesto… AVV. OLIVA: non aveva mai parlato, e allora perché quando… DICH (ARIGONI): no, di cifre che io ho preso. AVV. OLIVA: ma quando Gennaro Mokbel le dice “c’avete sputtanati pure…”, perché lei non replica? Perché non ha capito? Qual era la ragione se ce ne è una. DICH (ARIGONI): è stata una telefonata fiume con un carattere molto impetuoso per cui non ho avuto neanche il tempo di… ho cercato di replicare, poi faceva a chi strillava di più, però… AVV. OLIVA: ho soltanto altre due domandine poi io ho finito. La prima domanda è questa: lei c’ha diffusamente detto, ha risposto in modo molto fermo nell’interrogatorio dell’altro ieri che lei non ha mai minacciato Carlo Focarelli. DICH (ARIGONI): sì, lo confermo. AVV. OLIVA: al di là del termine minaccia, magari non ci intendiamo bene, ma ha mai chiesto pressantemente a Carlo Focarelli di consegnargli qualcosa che non l’apparteneva? DICH (ARIGONI): qualcosa che non mi apparteneva? AVV. OLIVA: che non appartenevano a lei ma che appartenevano a Carlo Focarelli. Ha memoria di un qualche… DICH (ARIGONI): l’unica cosa che credo ho avuto da Carlo Focarelli è che mi ha venduto un’automobile. AVV. OLIVA: gliel’ha venduta? Che automobile? DICH (ARIGONI): una Mercedes Cabrio. AVV. OLIVA: per quanto gliela vendette? DICH (ARIGONI): non ricordo la cifra esatta, comunque me l’ha venduta. Una Mercedes blu Cabrio, 2000 di cilindrata, questo sì. AVV. OLIVA: si ricorda in che periodo? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. Le frequentazioni erano assidue, ma non mi ricordo. AVV. OLIVA: non ricorda per quanto gliel’ha venduta? Se gliel’ha venduta? E come gliel’ha pagata lei questa macchina? DICH (ARIGONI): no, non mi ricordo. Gli è stata pagata, però non mi ricordo quando e che cifra era. AVV. OLIVA: lei ci ha parlato di menzione di dirigenti Fastweb fatta da Carlo Focarelli, in particolare ci dice che nel corso di quella telefonata in cui Fastweb voleva disdire i contratti, lei apprese una serie di nomi, non si capisce – e questo le chiedo – se in quella telefonata o prima di quella telefonata già aveva appreso di questi nomi, in particolare le

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chiedo se avesse appreso il nome che lei fa di Crudele prima o solo in quell’occasione. DICH (ARIGONI): posso rispondere? AVV. OLIVA: sì. DICH (ARIGONI): Carlo Focarelli parlava spesso di queste persone di Fastweb, parlava di un certo Zito e un certo Crudele e diceva che lui aveva dei buonissimi rapporti e che erano alti dirigenti di Fastweb. AVV. OLIVA: in particolare per quanto riguarda Crudele, questo è il particolare che vorrei comprendere, ne parlò anche prima di quella telefonata a cui ci stiamo riferendo o ne parlò solo in quell’occasione? DICH (ARIGONI): ne parlava sempre Focarelli, dal momento in cui abbiamo avuto rapporti con Fastweb. AVV. OLIVA: dal primo momento in cui avete avuto rapporti per l’affare Fancar. DICH (ARIGONI): parlava di Zito e parlava di Crudele. AVV. OLIVA: nessun’altra domanda. AVV. LEI: difesa Zito. Intervengo in questo frangente, perché stava, in qualche modo, tracciando in qualche modo i rapporti indiretti con Zito e Crudele, perché mi sembra di capire, le chiedo una conferma in tal senso, che lei non ha mai avuto rapporti diretti con Zito o con Crudele DICH (ARIGONI): diretti personali no, l’unica cosa ho avuto una telefonata oltre al fatto che ne parlava sempre Focarelli che mi passò il telefono e dall’altra parte c’erano questi signori. Non so dirle, esattamente, se era l’uno o l’altro. AVV. LEI: a questo ci arriviamo tra breve, perché seguiamo una scanzione logica. Lei personalmente Zito non l’ha mai incontrato? DICH (ARIGONI): non l’ho mai incontrato. AVV. LEI: né Zito ha mai partecipato a quelle riunioni che servivano a pianificare l’attività mi sembra di avere capito? DICH (ARIGONI): che c’ero io non ha mai partecipato. AVV. LEI: sa se il signor Mokbel conoscesse personalmente l’ingegnere Zito? DICH (ARIGONI): questo non glielo so dire. AVV. LEI: gliene ha mai parlato direttamente? DICH (ARIGONI): no, non ho mai avuto notizia. AVV. LEI: in merito a quel problema che credo abbia creato grosso scompiglio, cioè quello dell’interruzione del rapporto negoziale, questo riferiva la volta scorsa che creò qualche problema e si trattava di ricucire lo strappo, a quel punto chi sollecitò la chiamata presso i dirigenti Fastweb per quello che ha riferito lei? DICH (ARIGONI): la telefonata avvenne nell’ufficio di Carlo Focarelli e fu una decisione presa unanimemente da Carlo Focarelli, Marco Toseroni e credo che ci sia stato anche l’Avvocato Di Girolamo, il signor Luca Berriola, io, Mokbel, Fanella e poi non mi ricordo più.

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AVV. LEI: occorreva chiamare qualcuno che avesse la legittimazione, il potere negoziale per poter impedire che quella interruzione dell’attività commerciale si concretasse? DICH (ARIGONI): non è che occorreva che a me mi è stato detto… io ho assistito alla telefonata e ho chiesto. Focarelli chiamò personalmente questi signori. AVV. LEI: erano più di uno? Era uno? DICH (ARIGONI): uno o due persone. AVV. LEI: qui le chiedo uno sforzo di memoria perché per noi è fondamentale: ricorda innanzitutto quando si pose il problema dell’interruzione dei rapporti con Fastweb? DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente. Stavo negli uffici di via Salaria, non ricordo esattamente. AVV. LEI: era un evento importante? Un evento che aveva creato qualche problema, per cui forse magari a livello temporale lo può collocare. DICH (ARIGONI): lo sta chiedendo a una persona che sapeva di stare… c’avevo una certa sicurezza perché c’era la parte tecnica che era Focarelli, i rapporti ce il aveva lui, io ero presente. Poi ho assistito alla telefonata e sono intervenuto all’ultimo. AVV. LEI: questo è vero, però parliamo delle operazioni Funcard che hanno una loro collocazione a livello storico, ce la può dare cortesemente? DICH (ARIGONI): a cavallo 2003 – 2004 non ricordo esattamente, perché sono passati tanti anni, sono qua che tutti gli Avvocati mi fanno domande, capisce che mi posso anche confondere, per cui preferisco dirle “non mi ricordo”. AVV. LEI: provo a darle un’indicazione io sul piano temporale, vediamo se magari è utile a ricostruire i fatti: è possibile che la chiamata avvenne a ottobre del 2003? Ci pensi un attimo, perché è un aspetto importante per quanto ci riguarda. DICH (ARIGONI): può essere, nel 2003… Può essere, è probabile. Non mi ricordo. AVV. LEI: conosce direttamente il dottor Crudele? DICH (ARIGONI): no. AVV. LEI: ha mai partecipato il dottor Crudele a quelle riunioni di cui lei faceva cenno la volta scorsa e anche poc’anzi? DICH (ARIGONI): che c’ero io no. AVV. LEI: sa, all’epoca, quindi siamo nel 2003, di cosa si occupasse crudele, perché magari qualcuno gliel’ha detto all’interno di Fastweb? DICH (ARIGONI): sapevo che il dottor Crudele era una persona… era un funzionario di Fastweb, non so di che cosa si occupava. AVV. LEI: quindi lei ricorda che all’epoca 2003 il dottor Crudele era un funzionario. DICH (ARIGONI): non ricordo se era 2003 per questo le dico che le date purtroppo non me le posso ricordare, però il nome del

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dottor Crudele non è sceso dal cielo, Focarelli ne parlava continuamente sia di Crudele che di Zito. AVV. LEI: il fatto che Focarelli gliene parlasse ormai (sovrapposizione di voci)… DICH (ARIGONI): quella è la fonte che sentivo, non è ho mai conosciuto questi signori, se sono qua non so neanche che viso abbiano. Non lo so, non li conosco. AVV. LEI: nessun’altra domanda. AVV. GIUDICE: posizione Berriola. Alcune domande, mi rendo conto lei più volte ha detto che essendo passati tanti anni il suo ricordo sui tempi non può essere limpido, la capisco, però avevo bisogno di alcune delucidazioni. Lei ha detto… DICH (ARIGONI): non è che contesto il fatto che non mi ricordo le cose, non mi posso ricordare le date, potrei andare… AVV. GIUDICE: la mia precisazione era sulle date. DICH (ARIGONI): i fatti li ricordo molto bene, quello che non mi ricordo sono il giorno, mese e anno. AVV. GIUDICE: lei ha dichiarato che fu aperto un conto corrente presso la banca di Terracina a sua figlia nell’agosto del 2003 se non vado errato. DICH (ARIGONI): sì, più o meno. AVV. GIUDICE: il conto corrente che ha aperto lei è stato aperto successivamente? DICH (ARIGONI): sì, credo di sì, successivamente. AVV. GIUDICE: poteva essere il dicembre 2003? DICH (ARIGONI): più o meno, non ricordo se era dicembre, comunque era successivamente. AVV. GIUDICE: qualche mese dopo o qualche settimana dopo? DICH (ARIGONI): successivamente a quello di mia figlia l’ho aperto io, esattamente non so dirle i giorni e mesi. Comunque prima della fine dell’anno, non mi ricordo quando. AVV. GIUDICE: lei più o meno, facendo riferimento a questa apertura del conto corrente suo e di sua figlia, ricorda quanto tempo prima aveva conosciuto Luca Berriola? DICH (ARIGONI): Luca Berriola l’ho conosciuto e mi fu presentato da Gennaro Mokbel a piazza Del Popolo nel 2001 – 2002 qualcosa del genere, prima del 2003, 2001 – 2002. Una cosa del genere. AVV. GIUDICE: le devo formulare una contestazione relativa all’interrogatorio che ha reso davanti ai Pubblici Ministeri, pagina 54 dell’interrogatorio del 3 settembre quando il Capitano De Lellis che era presente all’interrogatorio, le chiede: il conto a Terracina è stato aperto, se non sbaglio, nel dicembre del 2003 se non ricordo male, ...(incomprensibile)... a dicembre ci sono le date della banca, lei giustamente dice, quindi a dicembre 2003 è stato aperto il conto e lei dice: “io l’avrò conosciuto – e si riferisce al Maggiore Berriola – a dicembre 2003, l’avrò conosciuto sei mesi prima, sette mesi prima”. DICH (ARIGONI): sì, 2002.

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AVV. GIUDICE: 6 mesi prima, 7 mesi prima del dicembre 2003 non è il 2002. DICH (ARIGONI): se non è a cavallo tra il 2001 e il 2002 sarà stato 2002, a metà del 2003, non mi ricordo. Prima di avere aperto quel conto. AVV. GIUDICE. Lei ha reso una dichiarazione il 3 settembre. DICH (ARIGONI): confermo la dichiarazione che ho dato. AVV. GIUDICE: quindi l’ha conosciuto 6 o 7 mesi prima di… DICH (ARIGONI): confermo la dichiarazione che ho dato. AVV. GIUDICE: quindi l’ha conosciuto verosimilmente nel ...(incomprensibile)... DICH (ARIGONI): anche perché non è che mi guardo le mie dichiarazioni, me le imparo a memoria, confermo quello che ho detto. AVV. GIUDICE: 2001 – 2002, maggio 2003, ci sono due anni di differenza non è così rilevante. DICH (ARIGONI): quello che ho dichiarato ai Pubblici Ministeri confermo. AVV. GIUDICE: la società Telefox che era amministrata da lei, le cui quote erano per il 95% da lei e per il 5% di Daniele Priori, se non vado errato… DICH (ARIGONI): sì, la Telefox, la prima diciamo. AVV. GIUDICE: si ricorda quando fu costituita? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: è possibile che fosse stata costituita nel novembre del 2002? DICH (ARIGONI): non mi ricordo, c’è l’atto notarile. Avvocato mi fa una domanda… basta guardare l’atto notarile della società. AVV. GIUDICE: lo chiedo a lei se lo ricorda, se non se lo ricorda mi dice che non se lo ricorda. DICH (ARIGONI): sono passati 9 anni, non mi ricordo. AVV. GIUDICE: è stata costituita e fu operativa per operazione Funcard? DICH (ARIGONI): la Telefox sì. AVV. GIUDICE: l’operazione Funcard si ricorda più o meno quando è iniziata? DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente, potrebbe darsi a cavallo 2003 – 2004, non ricordo esattamente le date. C’era una frequentazione quotidiana… AVV. GIUDICE: le faccio una domanda. DICH (ARIGONI): non mi ricordo. (sovrapposizione di voci)… PM: Presidente chiedo scusa se è possibile farlo finire, perché ...(incomprensibile)... AVV. GIUDICE: deve rispondere alla mia domanda PM. PM: ma deve rispondere però. T: facciamo completare la risposta. Stava dicendo?

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DICH (ARIGONI): non mi ricordo. La frequentazione era talmente quotidiana di tutto, che non mi posso ricordare le date, mi ricordo Telefox, mi ricordo quello che ha fatto più o meno… AVV. GIUDICE: non le ho chiesto la frequentazione, le ho chiesto se si ricorda quando era iniziata l’operazione che definiamo Funcard. Lei mi dice “non me lo ricordo”. DICH (ARIGONI): non mi ricordo esattamente quando è partita la Funcard, non me lo posso ricordare. Però scusi Avvocato, basta vedere l’inizio della Telefox che è stata fatta solo per la Funcard, per cui… AVV. GIUDICE: a questo voglio arrivare, quindi la Telefox è stata fatta a novembre del 2002, glielo do io come dato. Quindi è corretto dire che l’operazione Funcard iniziò poco dopo la costituzione della società? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIUDICE: poco fa ha parlato di questa riunione nella quale ci fu questa telefonata con i vertici Fastweb piuttosto tempestosa. I vertici Fastweb a suo dire volevano interrompere questa collaborazione. Si ricorda se questa telefonata avvenne all’inizio del contratto oppure quando il contratto era già in essere da parecchio tempo e l’attività era già svolta per la sua maggior parte? DICH (ARIGONI): ricordo che questa intenzione di Fastweb di chiudere i rapporti di Fastweb, da quello che io sapevo, perché non ho mai parlato prima con Fastweb, quello che io sentivo il problema era che Fastweb voleva chiudere i rapporti quando già eravamo messi nell’affare, per cui avevamo speso dei soldi, avevamo sostenuto delle grosse spese, stavamo lavorando con Fastweb. AVV. GIUDICE: quindi avevate già predisposto dei mezzi? DICH (ARIGONI): no, già lavoravamo, si lavorava. AVV. GIUDICE: si ricorda se era passato qualche mese dall’inizio lavoro? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: era verso la fine del rapporto? DICH (ARIGONI): frequentazione quotidiana tutti i giorni avanti e indietro non mi posso ricordare Avvocato. AVV. GIUDICE: quindi non la sa collocare dal punto di vista temporale questa riunione? DICH (ARIGONI): la riunione come tempi non mi posso ricordare esattamente, non mi ricordo. Ricordo che stavano dentro, perché era una cosa importante visto che immediatamente dopo la risposta che mi è stata data al telefono, a me personalmente, una settimana dopo abbiamo continuato a fare i contratti, se mi chiede la settimana, il mese, il giorno non mi ricordo. AVV. GIUDICE: quando è stato sentito l’altro ieri, eravamo qui, a proposito delle persone presenti a questa riunione, ha detto “c’era Focarelli, Mokbel, l’Avvocato Di Girolamo, Marco Toseroni e poi non mi ricordo”.

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DICH (ARIGONI): quando l’ho detto questo? AVV. GIUDICE: l’ha detto due giorni fa, pagina 41 delle trascrizioni. Lei la conferma questa dichiarazione? DICH (ARIGONI): quando ho fatto la telefonata questo vuole sapere? Quando all’ultimo ho preso il telefono? AVV. GIUDICE: sì, in quell’occasione. DICH (ARIGONI): c’erano quelle persone che ha detto lei e c’era anche il signor Luca Berriola. AVV. GIUDICE: le devo formulare una contestazione, perché lei è stato sentito anche sul punto, il 3 settembre sempre dai Pubblici Ministeri, del 2010, le leggo il punto (pagina 49): “c’era Ferreri, c’era Mokbel, c’ero io, c’era Fanella, c’era Breccolotti, c’erano altre due o tre persone che non so i nomi che lavoravano con Focarelli”, questa è la dichiarazione che lei ha reso. DICH (ARIGONI): c’era anche Berriola. Ho dato quelle indicazioni, però mi sto ricordando che c’era anche Luca Berriola. AVV. GIUDICE: le faccio un’altra contestazione, perché a pagina 41, sempre del verbale di udienza del giorno 16 febbraio il Pubblico Ministero le chiede “altre persone si ricorda? Si ricorda altre persone?”, “no, non ricordo altre persone”. È sicuro di quello che dice, perché in due occasioni ha detto una cosa diversa. DICH (ARIGONI): chiedo scusa, così togliamo ogni dubbio: può essere che la prima versione è stata questa, poi piano piano mi vengo a ricordare delle cose. Le dico che il signor Berriola era frequentemente presente alle nostre riunioni, perché con il fatto che c’era la sua presenza noi, io personalmente e anche gli altri, ci sentivamo un po’ più sicuri essendo lui un ufficiale della Guardia di Finanza. AVV. GIUDICE: quante volte è stato presente a queste riunioni? DICH (ARIGONI): che c’ero io di riunioni, 10 volte, 12 volte, non ricordo esattamente il numero, però frequentemente. Non in maniera quotidiana, però frequentemente. AVV. GIUDICE: le faccio un’altra contestazione perché lei nell’interrogatorio che ha reso a domanda del Pubblico Ministero alla precedente udienza, adesso le indico anche la pagina, pagina 22 dell’interrogatorio della sua deposizione, ha detto che l’ha visto in tre o quattro riunioni, non 10 come ha detto adesso. DICH (ARIGONI): il signor Berriola? In 3 o 4 riunioni ho detto? Può essere che… AVV. GIUDICE: l’ha detto, pagina 22. DICH (ARIGONI): l’ho visto in diverse riunioni, ecco perché non voglio dire i numeri, non lo ricordo esattamente, però che lui era presente questo sì. AVV. GIUDICE: questa dichiarazione la conferma che la può avere vista in tre o quattro riunioni?

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DICH (ARIGONI): credo di averlo visto in qualche altra occasione. AVV. GIUDICE: però sono cose diverse. PM: le dà una risposta, ne prende atto lui, dice quello che dice oggi, non può dire “le conferma”, non può ritornare un’altra volta a dire la stessa cosa. AVV. GIUDICE: è un po’ diversa da quella che ha dato. T: ha chiarito il dichiarante. AVV. GIUDICE: lei ha detto che il Gennaro Mokbel con il quale lei parlava ha usato - questa espressione anche nell’interrogatori - “ne diceva tante”. A seguito di quello che diceva il Mokbel anche a proposito di queste coperture che le dovevano venire dalla Guardia di Finanza, ha potuto constatare personalmente se queste coperture esistevano oppure sono rimaste parole che le ha detto il Mokbel? DICH (ARIGONI): ho constatato personalmente. Quando ho detto così di Mokbel ho detto per altre cose. La copertura della Guardia di Finanza - quando si arrabbia diceva mille cose - c’era realmente, esisteva, perché lo manifestava direttamente Luca Berriola. Non avrebbe avuto motivo di venire sui miei conti e prendere quello che ha preso. AVV. GIUDICE: questa è una sua deduzione. DICH (ARIGONI): è la realtà, l’ha preso sul conto mio quindi non è una deduzione. AVV. GIUDICE: voglio capire una cosa: lei ha detto che la segnalazione fatta dalla direttrice che lei ebbe notizia adesso questa segnalazione fatta dalla direttrice quando c’è stata la perquisizione. DICH (ARIGONI): dopo la perquisizione. Confermo. AVV. GIUDICE: quindi lei l’ha saputo il 21 novembre del 2006 che c’era stata questa… DICH (ARIGONI): non ricordo esattamente il giorno, dopo la perquisizione. AVV. GIUDICE: quindi fino a novembre del 2006 non ha saputo che c’era stata questa segnalazione? DICH (ARIGONI): ho saputo che questa segnalazione è stata fatta tempo dopo la perquisizione, non mi ricordo tempi. AVV. GIUDICE: quindi sicuramente dopo il novembre del 2006? DICH (ARIGONI): dopo il novembre del 2006 che hanno trovato quei famosi foglietti, due foglietti che già ho detto prima uno era di una società Panamegna e l’altra era del conto corrente alla Unipol, non mi ricordo se mio o di mia figlia, uno dei due, ma credo mio, l’ho saputo dopo la perquisizione. Anche perché è un Avvocato allora, evidentemente o me l’ha detto l’Avvocato o stava sugli atti, non mi ricordo. AVV. GIUDICE: con tutti i distinguo del caso sul fatto di avercela o di arrabbiarsi, si è arrabbiato con Berriola quando c’è stata questa segnalazione?

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DICH (ARIGONI): non credo di essermi arrabbiato con Berriola, non credo. Non ho parlato, tra l’altre cose non ho mai avuto telefonate con Berriola, l’ho sempre visto alle riunioni. AVV. GIUDICE: non ci fu una conversazione legata a questa storia (sovrapposizione di voci)… DICH (ARIGONI): della perquisizione? Fu un fulmine a ciel sereno io stavo tranquillo, perché Berriola mi aveva assicurato che tutto era blindato. Dopo la perquisizione non mi ricordo. Litigi con lui non ne ho fatto. AVV. GIUDICE: quindi non ha avuto motivi di litigio. DICH (ARIGONI): no. AVV. GIUDICE: ricorda se le è stata chiesta una documentazione da portare presso la Banca di Terracina in relazione a queste movimentazioni bancarie? DICH (ARIGONI): che documentazione? Quella di banca normale che si porta. AVV. GIUDICE: si ricorda se le è stata chiesto dalla Banca di Terracina, nella persona della direttrice, di portare documentazione bancaria giustificante questi movimenti? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. Ho eseguito la procedura che si esegue in una banca in cui uno viene presentato. AVV. GIUDICE: quindi una procedura ordinaria? DICH (ARIGONI): una procedura, ho aperto un conto di mia figlia prima e poi il mio o societario non mi ricordo, questo dopo, presentato da Luca Berriola che in quella banca la direttrice era amica sua. AVV. GIUDICE: lei ha detto “io ero pluriprotestato, super protestato”. DICH (ARIGONI): in quel momento mi erano stati tolti i protesti, con la legge nuova che era uscita avevo mandato una persona al Tribunale, che pagando una certa somma al Tribunale di spese etc. etc. e portando i titoli e portando anche le persone che non avevano più nulla a che chiedere, a che pretendere, con la legge nuova mi hanno tolto tutti i protesti. AVV. GIUDICE: ricorda in che anno hanno tolto tutti i protesti? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: è un fatto importante, perché lei ritornava a essere un soggetto bancariamente raccomandabile, quindi se lo ricorderà immagino. DICH (ARIGONI): non mi ricordo, non mi posso ricordare quando vanno tolti i protesti. Però se già dalla trading operavo evidentemente era antecedente. AVV. GIUDICE: ricorda se questo aspetto legato al fatto che le hanno tolto i protesti, era anteriore o posteriore al momento in cui le hanno detto di intrattenere i rapporti con le banche? DICH (ARIGONI): mi può ripetere la domanda.

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AVV. GIUDICE: lei ha detto, nel corso delle sue dichiarazioni, che era l’amministrazione e si occupava di tenere rapporti con le banche. Conferma questo aspetto? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIUDICE: è una domanda che mi pongo e che pongo a lei: come può un soggetto superprotestato mantenere i rapporti con le banche? Quindi le chiedo: aveva già avuto tolti tutti i protesti quando le hanno chiesto di occuparsi dei rapporti con le banche? DICH (ARIGONI): io quando ho acceso i conti correnti nelle varie banche già ero ...(incomprensibile)... che aveva avuto una sistemazione del suo nome togliendo tutti i protesti, come da legge, non me la sono inventata. C’era una legge che ti toglievano dai protesti e ti toglievano anche dalla black list. AVV. GIUDICE: per togliere i protesti ha pagato le somme legate agli assegni per i quali era protestato? DICH (ARIGONI): ho dato indietro dei titoli che avevo pagato dal notaio protestati, che avevo pagato ai debitori e dopo il protesto avevo soddisfatto per avere questa pulizia del mio nome uno doveva pagare o perlomeno le persone dovevano fare una dichiarazione che avevano preso i soldi. AVV. GIUDICE: tutto questo è accaduto prima del 2002? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: i conti correnti a Barcellola e Madrid si ricorda più o meno quando il ha aperti? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: sono stati aperti per operare con la Telefox? DICH (ARIGONI): sono stati aperti per la Telefox, anche la Telefox aprì un conto proprio della Telefox tra l’altro e altre compagnie che c’avevo lì, più il personale etc. etc. AVV. GIUDICE: lei conosce il meccanismo Iva? Sa che cos’è l’Iva e sa come si paga l’Iva? DICH (ARIGONI): più o meno. AVV. GIUDICE: me lo spiega? DICH (ARIGONI): tecnicamente non lo so spiegare. AVV. GIUDICE: ci dica quello che sa. Come funziona il meccanismo dell’Iva? DICH (ARIGONI): quando bisogna pagare il 20% allo Stato su ogni transazione che uno fa, commerciale etc. etc. AVV. GIUDICE: quindi paga il 20% e poi cosa succede? C’è una compensazione? Che cosa accade? DICH (ARIGONI): non parli di compensazione a me Avvocato, ma che ne so che è una compensazione! Abbi pazienza. AVV. GIUDICE: quindi lei sa soltanto che l’Iva è pagare il 20% allo Stato? DICH (ARIGONI): pagare, da una parte sì, da una parte entra e dall’altra parte si paga, quello so io. In Italia il 20%, all’estero varia.

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AVV. GIUDICE: quando lei aveva le sue attività, lei ha detto bar al centro di Roma, lei ha detto che aveva un negozio di orologi, questi aspetti relativi a situazione di natura fiscale, come li curava? DICH (ARIGONI): con il commercialista. AVV. GIUDICE: quindi non è a conoscenza di tutto ciò che attiene problematiche relative a pagamento dell’Iva, tutto ciò che attiene a questo tipo di situazione? Sa solo che si paga il 20% dell’Iva? DICH (ARIGONI): con molti sforzi ho sempre fatto gli assegni ai commercialisti. Hanno pensato a tutto loro. AVV. GIUDICE: se non ricordo male lei ha detto che non ha mai incontrato un commercialista, mi vuole spiegare come avveniva questo tipo di… DICH (ARIGONI): scusi, non ho mai incontrato… AVV. GIUDICE: un commercialista. PM: c’è opposizione. Non può dire genericamente, se ci dice dove l’ha dichiarato, che cosa ha dichiarato… Non l’ha dichiarato in questi termini, perché l’ha dichiarato in relazione a una società. AVV. GIUDICE: lo faccia precisare a lui. PM: lei deve dire quello che gli contesta. C’è opposizione alla contestazione, se ci può dire che cosa sta contestando. (sovrapposizione di voci)… ha detto cosa diversa il teste. AVV. GIUDICE: lo deve dire lui signor PM. PM: posso dire quello che ha detto prima il teste, posso dirglielo io, ha detto “ho conosciuto il commercialista in relazione a un (sovrapposizione di voci)… AVV. GIUDICE: Questo è un intervento suggestivo PM, glielo sta dicendo lei PM: deve stabilire la verità, non la sua contestazione generica. AVV. GIUDICE: la verità la stabilisce il Tribunale non noi parti. T: Avvocato riformuli la domanda. AVV. GIUDICE: che rapporti aveva con il commercialista visto che lei dice che staccava gli assegni e si occupava di tutto il commercialista. Lo incontrava o non lo incontrava il commercialista? T: di quale commercialista? AVV. GIUDICE: il commercialista che curava gli aspetti relativi alle società e alle attività che il signor ARIGONI aveva prima di arrivare in affari con le persone che oggi sono innanzi a voi. DICH (ARIGONI): se lei parla della mia vita precedente, avendo io 57 anni, ho avuto altre cose, ho fatto altre cose, andavo dal commercialista personalmente, perché il giro di affari era un giro piccolo, per cui volevo andare dal commercialista, fare un assegno e pagare le mie cose. AVV. GIUDICE: si ricorda chi era il suo commercialista?

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DICH (ARIGONI): ne avevo più di uno. AVV. GIUDICE: ci può dare i nomi? DICH (ARIGONI): come faccio a ricordarmi i nomi dei commercialisti secondo quello che io facevo?! AVV. GIUDICE: non le sto chiedendo il nome della sua fidanzata di quando aveva 18 anni, le chiedo il nome del commercialista. DICH (ARIGONI): il commercialista è un po’ come la fidanzata! Che vuole che le rispondo, abbi pazienza come faccio a ricordarmi di tutte le cose che ho fatto, qual era il commercialista. Le posso dire che conosco cento notai, cento commercialisti, cento direttori di banca, non lo so, secondo il periodo. AVV. GIUDICE: quando lei aveva i bar al centro chi era il suo commercialista? DICH (ARIGONI): Giorgio Saliva, se me la fa specifica glielo dico. Giorgio Saliva era il mio commercialista. AVV. GIUDICE: quando aveva il negozio di orologi chi era il suo commercialista? DICH (ARIGONI): non mi ricordo. AVV. GIUDICE: lei mi conferma che dal signor Fabizio Maggi lei aveva avuto una qualche informazione sull’indagine che era pendente su di lei? DICH (ARIGONI): sì, accennò al dottor Di Leo, PM ...(Incomprensibile)..., però più Di Leo. AVV. GIUDICE: non è questo che le chiedevo. Queste sono le uniche informazioni che le sono pervenute sull’esistenza di un’indagine a suo carico? DICH (ARIGONI): sì. AVV. GIUDICE: non le aveva mai avute prima di parlare con Maggi? DICH (ARIGONI): no, non credo. AVV. GIUDICE: nessun’altra domanda. AVV. FABIO FEDERICO: per Micucci. Ha mai conosciuto o incontrato Massimo Micucci? DICH (ARIGONI): non lo conosco. AVV. GIUDICERANCHINO: per la difesa Cherubini. Lei ha mai conosciuto il signor Cherubini? DICH (ARIGONI): non lo conosco. PM: in relazione alle domande che sono state fatte dalle difese. Lei sa se Mokbel conosceva Colosimo? DICH (ARIGONI): Mokbel conosceva Colosimo, sì. PM: sapeva che rapporti avevano? Che tipo di rapporti avevano? Ha parlato mai con Mokbel di Colosimo? DICH (ARIGONI): si conoscevano al di là della mia presenza, della mia amicizia. PM: quindi non era tramite lei che ha conosciuto.. DICH (ARIGONI): no, si conoscevano già prima. PM: si conoscevano anche all’epoca in cui Colosimo è venuto da lei a Panama? All’epoca già si conoscevano? DICH (ARIGONI): sì.

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PM: ha fatto riferimento anche a Maggi, l’Avvocato le ha chiesto i suoi rapporti con Maggi, Fabrizio Maggi. DICH (ARIGONI): sì. PM: lei ha detto che gli ha dato le informazioni sulle indagini. DICH (ARIGONI): sì. PM: Maggi ha fatto mai riferimento in relazione a queste informazioni a Fastweb? Indagini su Fastweb? DICH (ARIGONI): no, direttamente… non mi ricordo. Non mi ricordo se mi ha fatto accenni diretti su Fastweb. Mi disse di Di Leo, della signora Passaniti, l’indagine era di Fastweb, certo, è normale. PM: le disse che l’indagine che riguardava lei era l’indagine su Fastweb. Ha mai parlato con Mokbel di Maggi? Si ricorda? DICH (ARIGONI): su una telefonata che ho ricevuto… Ne ho parlato di Maggi, non so se ne ho parlato con Mokbel o con Massoli, credo con Massoli. PM: ha saputo se Maggi l’ha cercata quando lei è andato a Panama dopo la perquisizione di novembre 2006? DICH (ARIGONI): quando sono partito per andare a Panama, Maggi mi cercava disperatamente. Non ho dato né il numero né l’indirizzo. PM: lei come l’ha saputo? DICH (ARIGONI): l’ho saputo da Massoli. PM: ha parlato con Massoli del fatto che Maggi la cercava? DICH (ARIGONI): sì. PM: ha parlato con Massoli o anche con altri? DICH (ARIGONI): con Massoli ne ho parlato, forse in una telefonata ne avrò parlato anche con Gennaro Mokbel, ma non mi ricordo. Però quella volta con Massoli seppi che mi cercava come un pazzo e che faceva l’ira di Dio per trovarmi. PM: ha saputo che cosa diceva? DICH (ARIGONI): voleva restare ...(incomprensibile)..., infatti gli risposi per telefono – fra l’altro c’è la registrazione si vede – che non era il caso che questo qui mi cercava soltanto perché aveva bisogno… gli era finita la soluzione dei suoi problemi, perché me ne sono andato e non gli ho detto niente, certo. PM: poco fa è stato chiesto che attività ha fatto Telefox International. L’attività di Telefox International era diversa dall’attività di Telefox in concreto, in sostanza, di Telefox S.r.l.? Era diversa? DICH (ARIGONI): in sostanza era la stessa, trasferimento di soldi, entravano da una parte e andavano via. PM (DR.SSA PASSANITTI): Una precisazione sempre a proposito della telefonata che avete fatto dall’ufficio di Focarelli a persone adesso Fastweb, chi ha parlato dalla parte di Focarelli? DICH (ARIGONI): Carlo Focarelli. PM (DR.SSA PASSANITTI): ha parlato solo Focarelli?

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DICH (ARIGONI): che mi ricordo ha parlato Focarelli sì. PM (DR.SSA PASSANITTI): poi ha parlato lei? DICH (ARIGONI): poi ho parlato io, ho chiesto se potevo intervenire, perché vedevo che era tutto negativo, volevano chiudere. Ho fatto un ultimo tentativo dottoressa. PM (DR.SSA PASSANITTI): dall’altra parte c’era un interlocutore o c’erano più interlocutori secondo quello che ha potuto capire? DICH (ARIGONI): da quello che mi ricordo… l’interlocutore era uno quando ho parlato, credo che c’erano due o tre persone. Ho parlato con una persona. PM (DR.SSA PASSANITTI): Focarelli lei ha detto ha fatto il nome di Zito e Crudele, ha fatto altri nomi in generale dei funzionari di Fastweb con cui aveva rapporti? DICH (ARIGONI): fece il nome di Zito, di Crudele, Mazzitelli qualche volta, non ricordo se ne ha fatti altri. Lui era molto sicuro, perché c’era un rapporto molto forte con loro, questo me lo ricordo bene. PM (DR.SSA PASSANITTI): perché nel verbale di interrogatorio del 3 settembre 2010… T: è una contestazione PM? PM (DR.SSA PASSANITTI): sì, è una contestazione. Pagina 31 aveva fatto riferimento anche a Angheridis, Zito, Rossetti, Crudele può essere? DICH (ARIGONI): conferma quello che ho detto. Ho sentito da Focarelli non è che li ho sentiti da altri. PM (DR.SSA PASSANITTI): solo lui li faceva? DICH (ARIGONI): solo da lui, certo! PM (DR.SSA PASSANITTI): nel corso dell’interrogatorio del 3 settembre le sono stati esibiti distinte di prelevamento sulle quali ci sarebbe asseritamente la sua firma e vorrei sottoporgliela in visione. AVV. GIUDICE: scusi c’è opposizione, innanzitutto il PM ci deve dire se sono documenti prodotti e non mi risulta che siano tra gli atti che sono stati prodotti al Tribunale. In secondo ordine è un nuovo esame, non è un esame che scaturisce dalle domande dei difensori, però soprattutto sulla prima eccezione io insisto, perché sono documenti che non sono stati prodotti al Tribunale. Bombardieri: sulla prima eccezione: si tratta di documenti che scaturiscono le domande del difensore, perché il difensore ha chiesto quando è stato aperto il conto o sono stati fatti prelevamenti, qua stiamo parlando proprio di quei prelevamenti e di quel conto. Secondo: si tratta di documenti che sono allegati al suo interrogatorio che è stato depositato. AVV. GIUDICE: ma l’interrogatorio è stato depositato al fascicolo del PM non a dibattimento. Non è materiale che… facciamo domande su documenti che sono alla conoscenza del Tribunale. (sovrapposizione di voci)…

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Bombardieri: i documenti sono stati depositati alle parti, sono documenti bancari che sono stati formati al di fuori di questo procedimento e possono essere prodotti in qualsiasi momento. Io posso produrli anche oggi questi documenti purché siano attinenti… T: la domanda è ammessa. Bombardieri: si tratta di un prelevamento del 12 gennaio 2004 di 60 mila euro; di un prelevamento del 22 dicembre 2003 di 595 mila euro; di un prelevamento del 21 gennaio 2004 di 19 mila euro e di un prelevamento del 15 gennaio 2004 di 500 mila euro. Volevo che lei riconoscesse o meno la firma apposta sulla parte alta. AVV. GIUDICE: il Pubblico Ministero ci può dire se sono degli originali o delle fotocopie? Bombardieri: sono delle copie. Fotocopie di… AVV. GIUDICE: quindi non sono i documenti originali. Bombardieri: penso che siano sufficienti per riconoscere o meno la firma. T: si dà atto che vengono esibite fotocopie. AVV. GIUDICE: il Pubblico Ministero ci può anche dire da dove sono stati tratti questi documenti? Sono documenti oggetto di un sequestro? Di perquisizione? Dove sono stati presi? Bombardieri: documentazione bancaria acquisita presso la Unipol di Terracina. AVV. GIUDICE: con provvedimento di che giorno? Bombardieri: non sono in grado in questo momento di dirle il provvedimento con cui sono stati acquisiti. AVV. GIUDICE: allora la provenienza di questi documenti non è valutabile allo stato, finché il Pubblico Ministero non ci dice da dove li ha presi e quando li ha presi. Bombardieri: le sto dicendo che sono stati acquisiti dall’Unipol di Terracina. AVV. GIUDICE: allora devono essere mostrati al teste quando saranno mostrati gli originali o eventualmente quando sapremo da dove (sovrapposizione di voci)… T: li riconosce? Ha avuto modo di visionare? DICH (ARIGONI): questa non è la mia. Bombardieri: almeno l’importo. DICH (ARIGONI): questa firma messa sotto al mio nome, la prima che ho esaminato, meno 500 mila, prelevamento, fatto il 15 gennaio 2004 non è mia. T: non è sua la firma che compare in calce? DICH (ARIGONI): no. 60 mila lo stesso non è la mia; 595 mila meno che meno è la mia, è differente anche dalle altre, non è mia. Questa da 19 mila non so proprio che sia, non è proprio mia. Questa proprio fuori, questa da 19 mila. PM: quindi nessuna delle firme è sua? DICH (ARIGONI): no, non sono mie.

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PM: ricorda se in quel periodo era in Italia o in Spagna o all’estero? Natale del 2003. Nel periodo relativo a questi prelevamenti, lei si trovava in Italia o all’estero? DICH (ARIGONI): mi trovavo in Spagna. Tra le altre cose avevo un rapporto con una ragazza domenicana, Santo Domingo, stavo lì. PM: un’altra domanda in relazione a quello che ha detto prima. Lei ha fatto riferimento, a domanda del difensore di Focarelli, a un problema che era sorto con la banca di via Tiburtina, un problema che era stato risolto da Focarelli facendo telefonare a Fastweb, ha fatto riferimento a questo qua. Ha detto che la banca si era lamentata perché c’erano grossi… DICH (ARIGONI): la sede centrale di Padova ha dato notizia alla banca mia che era intenzionata a chiudere il rapporto, perché era un transito di soldi importanti. PM: quindi che le era stato chiesto dalla banca? DICH (ARIGONI): mi sono state chieste delucidazioni, chiaramente mi sono consultato con Focarelli, perché Focarelli era il tecnico, era quello che sapeva come funzionava tutto quanto il nostro lavoro. PM: quindi cosa ha saputo? DICH (ARIGONI): sono tornato in banca e ho avvisato Focarelli, Focarelli immediatamente ha chiamato Fastweb, immediatamente, perché Fastweb ha chiamato la banca e ha dato come garanzia per noi che eravamo persone molto serie, clienti suoi, fornitori suoi importanti e sono andato in banca, la banca mi ha detto “tutto risolto” perché ha chiamato Fastweb. PM: quindi lei ha saputo dalla banca che ...(incomprensibile)... DICH (ARIGONI): sì, dalla banca ho saputo che ha chiamato Fastweb. PM: oltre che da Focarelli. AVV. MERLUZZI: una sola precisazione rispetto alla domanda fatta dalla dottoressa Passanitti. Lei ha fatto una serie di nomi, poi ha detto “però Focarelli aveva detto che aveva dei rapporti stretti stretti”, con chi aveva questi rapporti stretti stretti? Con tutte quelle persone che ha nominato o soltanto con alcuni? DICH (ARIGONI): aveva rapporti con queste persone che ho nominato, perché le nominava continuamente, in varie occasioni. “Ho parlato con”, poi “ho riparlato con”. AVV. MERLUZZI: chi erano questi? DICH (ARIGONI): quei nomi che le ho detto. AVV. MERLUZZI: in particolare? DICH (ARIGONI): Zito, Crudele, Mazzitelli e l’altro nome che non mi ricordo, perché l’ha detto adesso… mi è stato ricordato poco. Quattro o cinque nomi di Fastweb, di alti dirigenti di Fastweb, così diceva lui, io non li conosco, non lo so. Così diceva lui.

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AVV. GIUDICE: scusi Presidente soltanto una richiesta al Tribunale in merito ai documenti di cui il Pubblico Ministero ha chiesto l’acquisizione e che sono stati mostrati al teste. Sono documenti allo stato dei quali, al di là ovviamente… T: scusi se la interrompo, viene chiesta l’acquisizione di quei documenti esibiti. PM: vengono prodotti a seguito del disconoscimento… AVV. GIUDICE: sul punto vi è opposizione e così argomento. I documenti dei quali il Pubblico Ministero chiede l’acquisizione, innanzitutto sono documenti in fotocopia. È stato operato un disconoscimento della firma su un documento in fotocopia del quale, senza mettere in dubbio la parola del PM, è assolutamente incerta la provenienza, perché si dice che sono stati acquisiti dalla banca, non c’è un provvedimento, non c’è nulla di nulla. Quindi ritengo che allo stato il Tribunale non possa acquisire documentazione in fotocopia che non si sa da dove viene. Laddove il documento venisse acquisito, chiedo che venga sottoposto a consulenza grafica, perché il disconoscimento della firma da un teste che ha detto, per sei ore consecutive, che non ricorda nulla, mi sembra che sia un disconoscimento che quanto meno possa essere sottoposto a una valutazione di natura tecnica. PM: abbiamo anche gli originali, le copie sono state allegate al verbale di interrogatorio. Ci riserviamo di produrre gli originali, tra l’altro è stata citata come teste anche la Magliozzi, la direttrice della banca. T: soprassiede allo stato a questa richiesta e poi chiederà di produrre l’originale. AVV. GIUDICE: eventualmente chiedo che ARIGONI sia tornato a dare la sua valutazione sulla firma sugli originali non… T: ove sia ritenuta necessaria. Un chiarimento da parte del Tribunale: prima lei rispondendo a domande di alcuni difensori, anzi di un difensore in particolare faceva presente di non essere stato mai in possesso delle utenze telefoniche di Mokbel, ho capito bene? DICH (ARIGONI): sì, quando ero all’estero non ho mai avuto numeri telefonici di Mokbel, sono stato sempre chiamato. T: perché c’era stato rifiuto di Mokbel a fornirgliene? DICH (ARIGONI): sono stato sempre molto restio a parlare di lavoro, di cose per telefono. T: Se non ci sono altre domande possiamo congedare il teste. DICH (MURRI): Augusto Murri, nato a Roma il 19 maggio 1968.

ESAME DEL TESTE

MURRI AUGUSTO

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PM: anche il Murri è un teste ex articolo 210 la sua posizione originariamente era nell’ambito dello stesso procedimento, 6429, e a seguito di richieste di giudizio immediato il signor Murri ha chiesto la definizione del procedimento nelle forme di giudizio abbreviato, quindi pende processo attualmente in fase di giudizio abbreviato. Si dà atto che il teste è assistito dall’Avvocato La Nucara Luigi. T: lei intende rispondere, perché la legge le riconosce la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere. DICH (MURRI): intendo rispondere. PM: lei conosce Gennaro Mokbel? DICH (MURRI): sì. PM: come l’ha conosciuto? A quando risale la sua conoscenza? DICH (MURRI): risale ai primi anni ’80, verso l’85 – ’84 . PM: in che circostanza? Era una conoscenza? Una frequentazione? Un’amicizia? DICH (MURRI): l’ho conosciuto a un bar vicino casa, la Casina delle Muse. PM: una conoscenza… DICH (MURRI): una conoscenza… PM: c’è stata una frequentazione? Un’amicizia? Un rapporto di amicizia? DICH (MURRI): sì, c’è stata inizialmente una conoscenza e poi è sfociata in un’amicizia. PM: in che cosa è consista? C’è stata una frequentazione? Ha interessi in comune? DICH (MURRI): è stata una frequentazione, dopodiché per qualche mese abbiamo anche vissuto nella stessa casa. PM: ci può spiegare questa circostanza? Come mai lei avendo casa a Roma… DICH (MURRI): non andavo d’accordo in famiglia quindi mi rifugiai… PM: quanti anni aveva? DICH (MURRI): Avevo 17 – 18 anni. PM: quindi era giovanissimo, quindi andava a casa del Mokbel? DICH (MURRI): sì. PM: è stato ospitato da lui? DICH (MURRI): sì. PM: quanto è durata questa ospitalità? DICH (MURRI): qualche mese. PM: poi lei che cosa ha fatto? Dove ha vissuto? Ha vissuto a Roma? Vissuto fuori? DICH (MURRI): dopo questa breve convivenza sono andato a lavorare in Africa per una società di famiglia per mio padre. PM: la sua famiglia di cosa si occupa? DICH (MURRI): la mia famiglia si occupava di salvataggi, rimorchi marini, di trasporto navale in generale.

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PM: quindi trasporto navale e rimorchi marini, in ambito marittimo? DICH (MURRI): sì. PM: è stato in Africa per quanto tempo? DICH (MURRI): 13 anni, 14 anni. PM: in questo periodo aveva rapporti con Mokbel o contatti con il Generale Mokbel? DICH (MURRI): forse qualche contatto sporadico, ma non… PM: lei tornava spesso in Italia in questo periodo? DICH (MURRI): sì, tornavo due volte l’anno circa. PM: quindi un paio di volte l’anno? Non spesso? DICH (MURRI): non spesso. PM: rapporti sporadici? DICH (MURRI): rapporti sporadici. PM: ha ricominciato a frequentare il Mokbel successivamente? DICH (MURRI): dopo il 2000. PM: dopo il 2000 che cosa è successo? DICH (MURRI): sono tornato a vivere stabilmente a Roma, ho riallacciato i rapporti con Mokbel. PM: all’epoca quando è ritornato a Roma di cosa si occupava? DICH (MURRI): niente, non avevo impiego. PM: quindi aveva lasciato la società di famiglia in Africa? DICH (MURRI): sì. PM: che si occupava di trasporti marittimi, di quello che ci ha detto, e a Roma non faceva niente? DICH (MURRI): no. PM: aveva delle società sue all’epoca? DICH (MURRI): sì. Avevo delle società che facevano capo alle imbarcazioni della società di mio padre. PM: delle società intestate a lei? DICH (MURRI): sì, diciamo di sì, dove potevo operare. PM: erano società mi diceva prima, collegate all’attività… DICH (MURRI): all’attività marittima. PM: quali erano queste società si ricorda? DICH (MURRI): erano diversi nomi, però erano società sempre liberiane, panamensi alle quali erano intestate i rimorchiatori e quanto altro. PM: diceva queste società panamensi perché lei ha vissuto a Panama? DICH (MURRI): no. PM: avevate aperto questa società con suo padre? DICH (MURRI): sì. PM: quindi erano società già costituite? DICH (MURRI): società che risalivano a quando mio padre comprò queste barche. PM: erano collegate all’acquisto dei rimorchiatori? DICH (MURRI): sì. PM: ha costituito delle società personalmente? DICH (MURRI): sì. PM. All’estero’ Che società ha costituito?

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DICH (MURRI): ho costituito personalmente un numero di società: la Suade Management, la Nove List, la Broker Management, la Carelia, la Coriano, l’Hotani, queste principalmente PM: ho capito bene la Suade Management, la Nove List International, la Broker Management, la Carelia e la Coriano ha tetto? DICH (MURRI): sì. PM: e la Hotani. DICH (MURRI): sì. PM: l’oggetto sociale di queste società qual era? Di cosa si occupavano? DICH (MURRI): l’oggetto sociale era a ampio spazio come tutte queste società possono fare qualsiasi cosa. PM. Come mai ha costituito questa società? È stata una sua iniziativa? Come mai ha costituito? DICH (MURRI): le ho costituite in funzione dell’oggetto della causa. PM: ci dica. Che vuole dire oggetto della causa? DICH (MURRI): le ho costituite per poter favorire il passaggio del denaro della materia che stiamo trattando. PM: le ha costituite per consentire il passaggio di denaro, per fare transitare il denaro? DICH (MURRI): sì. PM: le ha costituite lei di sua iniziativa o le è stato chiesto di costituirle? DICH (MURRI): ne ho parlato con il Mokbel il quale mi ha detto che c’era bisogno di società estere per poter completare il lavoro. PM: ci può dire il lavoro? Di cosa parlavate? DICH (MURRI): inizialmente si parlava della commercializzazione di queste carte prepagate dette Funcard e la società doveva acquistare e vendere queste carte e far transitare… aprire i conti correnti sul quale potessero operare. PM: quali società quali erano per quanto riguarda queste carte Funcard? Quali società hanno operato per queste… DICH (MURRI): erano inizialmente la Suade e la Nove List International. PM: com’erano costituite queste Suade e questa Nove List? Le ha costituite lei? DICH (MURRI): le ho costituite io in un ufficio a Ginevra che rappresenta questi uffici di Avvocati panamensi, di diverso diritto. Le hanno lì a disposizione e si costituiscono nel giro di un giorno, si aprono e poi si fa la documentazione per aprire il conto bancario. PM: quindi un giorno ha aperto questa società e aperto un conto bancario? DICH (MURRI): non c’è voluto un giorno ma c’è voluto qualche giorno.

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PM: a parte questa costituzione formale, c’era una struttura? La società aveva un’operatività? Una struttura? DICH (MURRI): no, era semplicemente il nominativo della società e la documentazione relativa, inerente all’apertura del conto bancario, le deleghe a me per poter operare sul conto bancario e basta. PM: lei operava sul conto bancario, tutto quanto finalizzato alla movimentazione del conto bancario? DICH (MURRI): sì PM: queste società emettevano fatture? DICH (MURRI): sì. PM: sulla base di cosa emettevano fatture visto che non operavano? DICH (MURRI): sulla base della vendita, delle Funcard, un certo quantitativo. PM: lei come faceva… queste fatture da chi venivano emesse innanzitutto? DICH (MURRI): le fatture venivano emesse dalla società su indicazione di Silvio Fanella. PM: dalla società che significa? Fisicamente chi le emetteva? La società chi c’aveva? Un segretario? Una segretaria? Una persona? Lei? DICH (MURRI): la società aveva le persone preposte. PM: chi erano queste persone preposte? Aveva una struttura? DICH (MURRI): le persone preposte dell’ufficio di Avvocati che poi emettevano la varia documentazione necessaria e poi da me che potevo operare su… PM: quindi queste indicazioni di queste fatture, il quantitativo, lei ha mai fatto una trattativa per l’acquisto, la vendita di queste Funcard con qualcuno? DICH (MURRI): personalmente no. PM: non ha mai fatto nessuna trattativa? DICH (MURRI): no. PM: qualcuno per conto della sua società, della sua ...(Incomprensibile)... ha fatto una trattativa per l’acquisto? Qualcuno fisicamente individuato e delegato da lei che era il titolare della società, ha fatto questa attività? DICH (MURRI): no. PM: quindi i quantitativi delle merci vendute, gli importi delle fatture, come venivano determinati? Da chi venivano determinati? DICH (MURRI): venivano determinate… a me arrivavano le informazioni attraverso Silvio Fanella. PM: quindi Silvio Fanella le comunicava che cosa? Gli importi? Fatture? DICH (MURRI): l’importo della fattura come scrivere la fattura, come stamparla e poi provvedevo a mandarla in banca a mezzo fax e poi confermandola per via telefonica per l’autorizzazione al pagamento.

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PM: quindi lo faceva lei questo lavoro cioè di stampare, di assemblare i dati che le dava Fanella? DICH (MURRI): a volte me le dava già prestampate. PM: quindi lei le portava in banca, le inviava in banca? DICH (MURRI): le inviavo in banca. PM: che banca era? DICH (MURRI): all’inizio era la banca Mas di Ginevra. PM: quindi lei aveva i rapporti con la banca Mas di Ginevra e poi con chi altre banche? DICH (MURRI): ho avuto rapporti con varie banche: la banca Mas è stata la prima. PM: vediamo i rapporti relativi alla Suade, quindi la Mas? DICH (MURRI): banca Mas e non ricordo se la Suade aveva il conto in banca anche al Banco di Bilbao in Spagna. PM: lei ha detto prima, parlando con Mokbel le disse che c’era bisogno di queste società per completare il lavoro, ha detto prima. Di cosa si trattava? Lei sapeva di cosa si trattava? DICH (MURRI): sì, si trattava sostanzialmente di una frode fiscale. PM: quindi le ha detto che era una frode fiscale che bisognava completare? DICH (MURRI): sì. PM: quindi bisognava far girare questo denaro per questo? DICH (MURRI): bisognava far girare questo denaro il più velocemente possibile per poi accumulare quello che era il provento Iva nelle mie società, nei conti in banca delle mie società all’estero. PM: quindi le dice “fai queste società”, lei fa prima la Suade e la Nove List, le fa insieme? DICH (MURRI): sì. PM: sa le società a cui emetteva e da cui riceveva fatture la Suade? Con quali società era in contatto? DICH (MURRI): la Suade all’inizio, faccio un po’ di confusione con tutti i nomi delle società. La successione delle società… PM: da cosa dipendeva la successione? Venivano dati degli input lei o lei determinava il cambiamento della società? DICH (MURRI): mi venivano dati degli input. PM: da chi venivano dati questi input? DICH (MURRI): da Mokbel. PM: da Mokbel personalmente o anche da altre persone del gruppo? DICH (MURRI): personalmente. PM: quindi diceva “bisogna costituire questa società, bisogna fare questa cosa”? DICH (MURRI): sì. PM. Conosce Carlo Focarelli? DICH (MURRI): sì. PM: chi è Carlo Focarell?

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DICH (MURRI): l’ho conosciuto attraverso Gennaro Mokbel che me l’ha presentato all’inizio quando si prospettava la mia collaborazione in questo lavoro. PM: in questo giro di frode fiscale? DICH (MURRI): sì. PM: Mokbel come glielo presenta? In che qualità? Come un suo parente? Come una persona coinvolta? DICH (MURRI): un imprenditore impegnato nell’ambito della telefonia e dell’informatica in genere. PM: lei ha detto “Mokbel mi sollecita, mi dice che potevo entrare in questo tipo di lavoro”. DICH (MURRI): sì. PM: quando le presenta Focarelli, presenta come una persona che sa di questo lavoro? Che partecipa a questo lavoro o no? DICH (MURRI): sì, me lo presenta. Anzi fu Focarelli all’inizio che mi spiegò in grandi linee di cosa si trattava insieme al Mokbel. PM: quindi Focarelli le spiegò tecnicamente come doveva operare? DICH (MURRI): sì. PM: aveva competenze di telefonia? DICH (MURRI): no. PM: quindi lei si è occupato solo di trasporti marittimi? DICH (MURRI): sì. PM: quindi inizia a operare con una serie di società. Si ricorda qualche società a cui fatturava o da cui riceveva fatture la sua demagement? DICH (MURRI): in questo momento non mi sovviene, se me lo vuole ricordare. PM: lei rapporti con altre società, personali, trattative o conclusioni di contratto o di affari, li ha mai svolti? DICH (MURRI): sulla carta sì. PM: no, personalmente, direttamente attività… A parte la sottoscrizione di contratti, ha mai partecipato a una trattativa con imprenditore? Con qualcuno? DICH (MURRI): non ho mai discusso sui termini di un contratto. PM: con nessuno? DICH (MURRI): con nessuno. PM: con nessuna società che formalmente ha fatturato, ha ricevuto fatture dalla Suade e dalle altre società? DICH (MURRI): mi limitavo a firmare dei contratti standard, preposti che trattavano l’argomento per poterli presentare in banca e che rappresentavano il business plant. PM: chi sottoponeva questi contratti da sottoscrivere? DICH (MURRI): Fanella e Focarelli, Focarelli principalmente. PM: quindi sottoponevano questi contratti che lei sottoscriveva e presentava in banca? DICH (MURRI): sì. PM: quindi se ho capito bene li sottoscriveva da solo? Non c’era una controparte quando li sottoscriveva?

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DICH (MURRI): no, mi accompagnò Focarelli in Inghilterra da questa società inglese che fu la prima con la quale la Suade ebbe rapporto. PM: chi era ...(incomprensibile)... se si ricorda il nome di qualcuno che ha sottoscritto questo… DICH (MURRI): sono persone che ho visto una volta sola. PM: quindi ha visto solo una volta, ma con cui ha parlato di affari di questo tipo di attività o ha sottoscritto i contratti? DICH (MURRI): sono andato per sottoscrivere i contratti, per stilare il contratto. PM: con chi andato? Insieme al Focarelli o da solo? DICH (MURRI): insieme al Focarelli. PM: eravate solo voi due? DICH (MURRI): sì. PM: ci può collocare nel tempo questo viaggio a Londra per firmare i contratti? DICH (MURRI): fu all’inizio della compravendita delle Funcard, il giorno zero diciamo. PM: quando è iniziata la sua attività per le Funcard. DICH (MURRI): sì. PM: con la Suade Management e con… DICH (MURRI): e con la Nove List International. PM: lei conosce ARIGONI Fabio? DICH (MURRI): sì. PM: lei sa se ARIGONI Fabio era coinvolto in questa attività delle Funcard? DICH (MURRI): sì, ARIGONI Fabio era coinvolto in questa… PM: come lo sa questo lei? DICH (MURRI): lo so perché fu ARIGONI Fabio che mi presentò alla banca spagnola, al Banco di Bilbao. PM: perché lei ha aperto conti anche in Spagna? DICH (MURRI): sì, ho aperto i conti della Suade e della Nove List, mi sembra che fosse la Suade e la Nove List, non vorrei fare confusione. PM: comunque è andato in banca a Barcellona o in un altro posto? DICH (MURRI): a Madrid. PM: con ARIGONI Fabio? DICH (MURRI): sì. Mi presentò in banca e esposti quello che… Lui aveva già i conti correnti presso questa banca e praticamente mi presentò come la sua controparte che però per velocizzare la trasferta del denaro, mi presentò alla banca così questo passaggio avveniva più celermente. PM: sapeva che ARIGONI Fabio era coinvolto in questa attività. Ne ha parlato con ARIGONI? Gliel’ha detto Mokbel? L’ha sentito per strada? Come ha saputo che lui era coinvolto? DICH (MURRI): ARIGONI era presente a alcune riunioni che furono fatte nell’ufficio di Carlo Focarelli.

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PM: quindi ci sono state riunioni in ufficio di Carlo Focarelli in cui si parlava di che cosa? DICH (MURRI): inizialmente ci fu la riunione principale dove io sono venuto a conoscenza del funzionamento di questo lavoro, negli uffici di Carlo Focarelli. PM: chi eravate? DICH (MURRI): io, Focarelli, ricordo che c’era Mokbel, ARIGONI, Di Girolamo, credo che ci fosse anche Toseroni e poi non ricordo. PM: in quella sede le spiegava, lei ha detto prima che Focarelli le spiegò come funzionava a grandi linee questa frode, in quella sede glielo spiegò o successivamente? DICH (MURRI): me lo spiegarono bene in quella sede, tanto che non avevo ancora la società e la Suade e Nove List che le ho costituite subito dopo. C’era una società dormiente che aveva mio padre, l’aveva utilizzata per la compravendita di una nave anni prima e che aveva già un conto in banca operativo, chiesi a mio padre, esponendo quello che avevo capito della materia di questa transazione. Mi fu chiarificata da Di Girolami, Focarelli. PM: cosa le fu detto? DICH (MURRI): quello che sono andato a dire a mio padre è quello che ho rappresentato alla banca, cioè che avrei comprato e venduto delle carte prepagate per accesso a un sito internet e che avrei fatto un discreto guadagno soltanto dall’intermediazione. PM: alla banca disse che c’era una frode fiscale? DICH (MURRI): no. Neanche a mio padre. PM: quindi neanche a suo padre disse che c’era… DICH (MURRI): no. PM: ma lei lo sapeva? Gliel’avevano spiegato? DICH (MURRI): no, non l’ho spiegato né a mio padre né alla banca. PM: ma lei lo sapeva? A lei lo avevano spiegato? DICH (MURRI): io lo sapevo, avevo capito in grandi linee che si trattava di una frode. PM: le è stato indicato un compenso? Loro le offrono un affare in cui le dicono: “si tratta di una frode fiscale, ci servono delle società che devono far girare il più velocemente possibile…”. AVV. OLIVA: c’è opposizione perché il teste risponde dicendo “avevo capito a grandi linee che si trattava di una frode fiscale”, Il Pubblico Ministero fa la domanda dicendo: “poiché era una frode fiscale avevano previsto un compenso per questa frode fiscale”? PM: l’ha detto prima. AVV. OLIVA: il teste prima aveva fatto un’affermazione diversa, non comportava il fatto che gli fosse stato spiegato, in una sede specifica, quali erano i meccanismi.

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T: vediamo di chiarire come avesse appreso ...(incomprensibile)... del fatto che si trattasse di una frode fiscale. Se è stato frutto di una sua intuizione personale. DICH (MURRI): sapevo che a monte di questa operazione ci doveva essere il mancato pagamento da parte di una società italiana, dell’Iva che doveva corrispondere allo Stato, questa Iva si sarebbe accumulata nei conti delle società estere che rappresentavo, da lì ho capito che era una frode. Il meccanismo esatto come si generava questo non l’ho mai capito, però in grandi linee sapevo che non era un’avventura legittima. PM: a lei avevano detto che nelle sue società si accumulava l’Iva non pagata in Italia, questo ha detto lei? DICH (MURRI): sì. PM: anche questo aveva detto prima. Lei ha parlato di riunioni che si facevano nell’ufficio di Focarelli, è stata una riunione sola? Ci sono state più riunioni? DICH (MURRI): ci sono state varie riunioni. PM: l’oggetto di queste riunioni qual era? DICH (MURRI): coordinare le varie problematiche che potevano esserci nell’una o l’altra società. PM: lei ha detto che bisognava far girare velocemente il denaro, che significa? DICH (MURRI): alla ricezione del bonifico dovevo cercare di far ripartire questo bonifico celermente e cercare di dare una valuta a questo bonifico quanto più corta possibile. PM: gli è spiegato perché era necessario questo… DICH (MURRI): era necessario perché il denaro doveva girare il più velocemente possibile, perché a ogni giro si sarebbe accumulato più guadagno. PM: lei ha detto prima: le propongono questa affare, di costituire società su cui si accumuli all’estero l’Iva non pagata, le danno indicazione di guadagno? Che guadagno lei avrebbe avuto? DICH (MURRI): no, dipendeva sicuramente da quello che sarebbe stato il fatturato finale. Non c’erano indicazioni di che cosa si sarebbe guadagnato facendo questa… PM: lei sapeva che l’avrebbe fatto gratis o che avrebbe guadagnato? DICH (MURRI): io sapevo che c’erano possibilità di grossi guadagni. PM: questo chi gliel’aveva detto? DICH (MURRI): il Mokbel. PM: il Mokbel le ha detto che c’erano possibilità di grossi guadagni? DICH (MURRI): sì. PM: senza indicazioni di quello che sarebbe stato poi il suo o quello degli altri guadagni?

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DICH (MURRI): no, all’inizio no, poi piano piano si è visto che c’erano dei proventi, poi questi proventi piano piano venivano distribuiti. PM: come venivano distribuiti questi proventi? Lei come ha visto che venivano distribuiti? DICH (MURRI): io vedevo più che altro quello che veniva a me. PM: i soldi che venivano a lei come le venivano comunicati? “Questa è la parte tua”? DICH (MURRI): Mokbel mi diceva “tu avrai tot, tu avrai tot”, non c’è mai stato dall’inizio una decisione su quello che sarebbe stato il compenso totale sull’operazione, perché dipendeva direttamente da quello che sarebbe stato il fatturato finale. PM: quindi era in relazione al fatturato finale? DICH (MURRI): sì, non era indicato una percentuale, decideva lui. PM: decideva Mokbel? DICH (MURRI): sì, per quanto mi riguarda decideva Mokbel. PM: in relazione sempre al fatturato finale? DICH (MURRI): sì. PM: lei sapeva se c’erano divisioni in questi proventi? Com’era la divisione di questi proventi? In tutto se dovevano esserci delle divisioni di questi proventi. DICH (MURRI): sapevo che le persone interessate erano lì per un provento, però non sapevo quanto, come, dove. PM: non sapeva quanti divisioni dovevano farsi questo provento? Mokbel non le ha mai detto “questa è la parte sua, ma ci sono queste altre parti che bisogna pagare”? DICH (MURRI): Mokbel con me non faceva questo tipo di conti. PM: in che senso? DICH (MURRI): nel senso che non mi metteva a conoscenza di quello che doveva guadagnare ogni partecipe. PM: una domanda a bruciapelo: quanto ha avuto da questa vicenda? Quanti soldi ha incassato? DICH (MURRI): circa sei milioni e mezzo. PM: di euro? DICH (MURRI): sì. PM: quanto doveva incassare? DICH (MURRI): per quello che è a mia conoscenza, per quello che mi ha detto Mokbel, alla fine di tutto quanto questo lavoro dovevano essere circa 10 milioni. PM: quindi lei doveva avere 10 milioni secondo quanto diceva Mokbel? DICH (MURRI): in tutto, dal 2003 fino alla fine. PM: fino alla fine che doveva essere? DICH (MURRI): circa 10 milioni. PM: la fine doveva essere quando? DICH (MURRI): l’ultima fattura della Broker Management. PM: ne ha avuto sei e mezzo? DICH (MURRI): sì.

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PM: lei sa perché non ha avuto quegli altri? La parte restante? DICH (MURRI): la parte restante l’ha trattenuta Mokbel. PM: perché l’ha trattenuta? Lo sa? DICH (MURRI): inizialmente perché aveva dei progetti futuri insisteva che io mettessi una quota di due milioni e mezzo su progetti futuri e un milione in pietre preziose che lui deteneva. Poi però ci fu una rottura nei rapporti personali e quindi non ho mai avuto… PM: quindi questi tre milioni e mezzo che doveva avere, cioè non è che non li ha avuti, cioè doveva averli nel senso che dovevano essere due milioni e mezzo in una quota per investimenti futuri e un milione investimento in pietre preziose? DICH (MURRI): esatto. AVV. OLIVA: possiamo far rispondere al teste. PM: infatti spiego dopo che lui ha risposto. Devo capire. Faccio una domanda, mi viene data una risposta, cerco di capire quello che il teste ha risposto, non capisco l’opposizione in che cosa consiste. AVV. OLIVA: provo a spiegarlo poi sicuramente sbaglio. Consistente in questo: se il Pubblico Ministero a seguito della risposta, riassume per così dire con parole sue, come è normale, il contenuto della risposta e poi in relazione a questo la domanda successiva, evidentemente il teste viene condotto lungo una linea costruita dal Pubblico Ministero. Non è il senso dell’esame neutro del teste. Il Pubblico Ministero deve fare domande aperte e a seguito della risposta porrà la domanda successiva. Oltretutto, come in questo caso, perché nelle altre mi sono taciuto, il riassunto del Pubblico Ministero ha una completezza ben diversa dalla risposta del teste. T: riassume per tirare le fila… AVV. SPIGARELLI: le domande del Pubblico Ministero non possono essere suggestive, non è che possono essere suggestive dopo che il teste ha dato un’indicazione. Se il teste dà un’indicazione e non si comprende bene si chiede la precisazione sulla risposta, non è che si riassume precisandola, perché a quel punto diventa suggestiva la domanda. PM: non è una domanda. Cerco di evitare. Quindi lei doveva avere 10 milioni ne ha avuti sei e mezzo e gli altri tre e mezzo, secondo la divisione che ha detto lui prima? DICH (MURRI): sì. PM: erano sempre soldi suoi? DICH (MURRI): dovevano essere corrisposti e non mi furono corrisposti. PM: erano comunque soldi che spettavano a lei? DICH (MURRI): sì.

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AVV. MELANDRI: Presidente mi dia atto che non sono intervenuto mai, ma qui è la prova provata di quello che stavano dicendo gli Avvocati. Lui dice una cosa, non è che la riassume, la fa sua che è un altro discorso. Il Pubblico Ministero deve fare le domande e il teste deve rispondere alle domande, finito lì. Non si tratta di un’opposizione, è il sistema che è sbagliato. Il Tribunale mi sembra che sia, nei confronti di tutti, assolutamente accondiscendente, però c’è un limite a tutto. Quando lui dice “mi sembra per esempio” e l’altro dice “e quindi…” non è la stessa cosa, lasciamolo dire. (sovrapposizione di voci)… AVV. MELANDRI: vogliamo risentire? Vedrà che non è un chiarimento, è la sua interpretazione che è un discorso ben diverso. Non capisco questo tono del Pubblico Ministero di oggi così aschioso. Non è consentito a nessuno, né a noi né a loro. T: non mi sembra. AVV. MELANDRI: è un tono così aggressivo , vogliamo usare il termine aggressivo, ma non nei confronti del teste, nei confronti di chiunque parla. PM: nonostante venga interrotto continuamente, non ho usato nessuna… AVV. MELANDRI: facciamo una cosa (sovrapposizione di voci) fare così?! Ma siamo qui per tenere calde le sedie o siamo qui per fare il nostro lavoro, quindi non è… ce ne andiamo? PM: io credo che sia il Tribunale a (sovrapposizione di voci)… AVV. MELANDRI: se il Pubblico Ministero vuole che ce ne andiamo, ce ne andiamo tutti, basta dirlo. Basta dirlo Presidente “andatevene che tanto voi non contate niente”. T: mi pare che finora il dibattimento si sia svolto secondo una linea di assoluta correttezza da ambo le parti, non vedo perché si debba dare adito a polemiche che non hanno… PM: chiedo scusa alla difesa se il tono che ho utilizzato è stato recepito come aggressivo, non voleva assolutamente essere aggressivo. Cercherò di porre le domande in maniera diversa da come, secondo la difesa, le ho poste fino a questo momento. Il compenso è stato quello, torniamo invece alle società, quindi: Suade Management, Nove List, Operazione Funcard, successivamente cosa è successo dopo? DICH (MURRI): successivamente quello che chiamate voi “operazione Funcard” mi pare che a un certo punto la banca dove c’erano i conti della Suade e della Novelist, mi chiede la chiusura dei conti per il contenuto del sito che rappresentavano. PM: qual era questa banca? DICH (MURRI): la Mas Bank di Ginevra, cioè non erano interessati al business che la Suade e la Nove List portavano alla banca, e quindi mi chiesero di portare il mio business altrove, cosa che fece. Quella mi sembra che fu l’occasione in cui furono aperti i conti presso il Banco di Bilbao in Spagna.

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PM: lei era andato in Spagna perché? Era una scelta sua? DICH (MURRI): perché ARIGONI mi disse che il Banco di Bilbao, come aveva accettato il suo business nei confronti di questa stessa operazione, poteva accettare anche la mia, quindi potevamo avere la signora operatività nella stessa banca, anzi incrementando quello che era la velocità delle transazioni. PM: per aiutarla a ricordare le contesto che il 27 settembre 2010, interrogatorio delle ore 10:15, a pagina 24, la domanda è: “siete andati in Spagna, qualcuno le dice: devi andare in Spagna?” lei risponde “Mokbel… AVV. CINCIONE: il problema è questo: il Pubblico Ministero a fronte di una risposta che ritiene difforme dal contenuto di una risposta alla sua domanda, in sede di interrogatorio, può leggere e dare conto del contenuto della risposta del dichiarante, non può leggergli la domanda, perché le domande rese nell’interrogatorio sono tutte suggestive, tutte! E questa è una scelta investigativa del Pubblico Ministero, ma nel momento in cui gli contesta la difformità si deve limitare all’indicazione del contenuto della risposta che ha dato il dichiarante, non è un teste (è un 210) in quella sede, quindi mi oppongo a che legga la domanda che gli ha fatto, perché sennò… ...(incomprensibile)... di domande suggestive. PM: siccome ho già detto che è una contestazione, quindi non è una domanda, l’avevo fatto a fine di chiarezza e linearità. Io dico che lei ha risposto diversamente… (sovrapposizione di voci)… AVV. CINCIONE: deve leggere il contenuto del verbale e non può indicare la domanda. Deve leggere il contenuto del verbale nella parte che lo ritiene difforme. T: e lo sta facendo. AVV. CINCIONE: no, perché se lui dice “a domanda risponde” è un’interpretazione di quel verbale. PM: devo dire che ha detto una cosa diversa. AVV. CINCIONE: il Pubblico Ministero c’è una trascrizione che forma ...(incomprensibile)... PM: chiedo di essere autorizzato dal Tribunale. Ho contestato al teste che mi ha risposto diversamente in sede di interrogatorio, questa è una contestazione. Lei mi ha risposto alla stessa domanda, in sede di interrogatorio, il 27 settembre del 2009 ha risposto… Mi ha risposto che è stato Mokbel. Mi faccia parlare. Alla stessa domanda mi ha risposto: “Mokbel, sempre Mokbel”. Vr AVV. PELLEGRINO: l’ultima cosa rivolta al dottor Bombardieri, senza polemica, detta con la massima calma. Le regole dell’esame sono quelle scritte, contenute nell’articolo 499 del Codice di Rito, qualsiasi difformità o deviazione da quello che è la norma, suona male in un’aula di giustizia, tutto lì. T: ha capito l’oggetto della contestazione che ha fatto il Pubblico Ministero?

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DICH (MURRI): sì, ho capito. Io conoscevo ARIGONI, però prendevo indicazioni da Mokbel che mi diceva quello che dovevo fare. ARIGONI aveva prospettato in fase di riunione la possibilità che le mie società potessero aprire un conto in banca in Spagna, dopo che era stato chiuso a Ginevra dalla banca stessa. Su indicazione di Mokbel e ARIGONI mi sono recato in Spagna, in compagnia di ARIGONI, per aprire questi conti correnti, quindi aspettare anche tutta quella che era la documentazione che doveva pervenire dalla società. PM: lei ha parlato di apertura di società, chi sosteneva le spese per l’apertura di queste società? DICH (MURRI): io. PM: e chi le dava i soldi? DICH (MURRI): li ricevevo da Mokbel. PM: quindi lei con i soldi che riceveva da Mokbel? DICH (MURRI): sì. PM: questa è la sua Demanagement e la Nove List, ci parla della Broker? La Broker che società è? Quando è stata costituita e perché è stata costituita? DICH (MURRI): la Broker è stata costituita in un secondo momento, quando invece di carte telefoniche si parlava di minutaggio di numeri a valore aggiunto. PM: quando lei dice “si parlava” che significa? DICH (MURRI): quando si commerciava, quando le società trattavano, piuttosto che le Funcard, i minuti di conversazione su linee, credo che siano a valore aggiunto o voip, una delle due. PM: è un’attività che ha avviato lei? DICH (MURRI): no, ho sempre fatto la stessa cosa, ho seguito le indicazioni che ricevevo in merito al business che bisognava trattare e la mia responsabilità era verso la possibilità di avere conti correnti all’estero perché fossero funzionali al giro. PM: al giro di che cosa? DICH (MURRI): al giro di fatturazione. PM: anche qua l’operatività della società come avveniva? Le indicazioni delle fatture come la ricavava? DICH (MURRI): inizialmente Focarelil mi diede un programma che rappresentava la fatturazione come doveva avvenire nel tempo, quindi con i numeri di ogni fattura che andava emessa e ogni bonifico che andava effettuato. Non sapevo usare questo programma, quindi inizialmente insieme a Fanella compilavamo le fatture insieme e quindi i relativi bonifici. Dopodiché era Fanella stesso che mi mandava o me le portava lui, o mandava un fattorino a casa mia, mi mandava la fattura che andava inoltrata le conseguente bonifico. PM: quindi fattura già compilata? DICH (MURRI): Sì. PM: questo avveniva con che…

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DICH (MURRI): Fanella sapeva quello che avrei ricevuto e quello che io dovevo spedire. PM: lo sapeva già Fanella? DICH (MURRI). Sì. PM: veniva con quale cadenza? Ogni giorno? Ogni settimana? Ogni mese? DICH (MURRI): erano varie a settimana, non c’era una regola, dipendeva dalla ricezione del bonifico e quando ricevevo il bonifico dovevo immediatamente effettuare il bonifico alla società che stava a valle. PM: lei queste fatture le ha viste? Le ha fatte pure? DICH (MURRI): sì. PM: i dati che venivano inseriti che dati erano? Che cosa conteneva? Nella descrizione dell’oggetto della fattura che cosa c’era scritto? DICH (MURRI): nell’oggetto della fattura mi sembra di ricordare, per quanto riguarda le Funcard, erano numero di Funcard relativo al minutaggio che ogni Funcard aveva, ce n’erano da diversi minuti come se fossero delle ricariche per il telefonino da 20 euro, 50 euro, 200 euro, c’era il quantitativo di quante carte da 10, da 20, il totale. PM: invece quello che diceva il minutaggio che cos’era? DICH (MURRI): la fattura del minutaggio indicava un certo numero di minuti. PM: questo numero di minuti da cosa lo ricavava per inserirlo là dentro? DICH (MURRI): lo trovavo già impresso nella fattura che effettivamente era il Fanella già le prestampava per mio conto. PM: lei aveva strutture per ricavare questi minutaggi? DICH (MURRI): non sapevo assolutamente né quanto dovevo ricevere né quanto dovevo mandare, ogni volta mi venivano date indicazioni specifiche di volta in volta. PM: lei ha mai visto le Funcard? DICH (MURRI): sì, le ho viste, le ho presentate anche in banca, le ho lasciate anche al direttore della banca perché potesse accedere al sito a cui facevano capo queste Funcard, erano funzionanti, c’era un sito dietro questo… PM: sa che fine hanno fatto queste carte? DICH (MURRI): le carte mi ricordo che venivano spedite tramite la Win Cargo in un deposito presso un aeroporto di Zurigo, non vorrei sbagliare, o Ginevra. Poi furono inviate in Spagna dove si incaricò ARIGONI di distruggerle. PM: quindi furono distrutte da ARIGONI? DICH (MURRI): sì. PM: come l’ha saputo? DICH (MURRI): l’ho saputo perché ero presente alle varie riunioni dove si parlava della gestione di queste carte che erano tante. PM: in questa riunione chi partecipava cui si decideva…

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DICH (MURRI): alle riunioni partecipavano i vari componenti, chi c’era disponibile a queste riunioni, sempre principalmente: io, Mokbel, Focarelli, Fanella, a volte Di Girolamo, Toseroni, vari personaggi che a volte ruotavano. PM: delle riunioni in cui si parlava della distruzione di queste carte chi c’era? Si ricorda? DICH (MURRI): non ricordo esattamente la riunione che c’era. PM: però se ne parlava in questa riunione? DICH (MURRI): sì, se ne è parlato in una riunione di che fine dovevano fare quelle carte. PM: lei ha detto prima che non ricordava la società con cui aveva a che fare la sua demanagement e la Nove List, lei conosce la Web Wizard? DICH (MURRI): l’ho sentita nominare, ma non… PM: la CMC la conosce? DICH (MURRI): so che la CMC era una società che faceva capo a Focarelli, era comunque all’interno degli uffici di Focarelli in via Salaria. PM: e le altre società che erano in contatto con le sue società? DICH (MURRI): ero in contatto con delle società inglesi. PM: quelle di cui ha parlato prima presentate da Focarelli o altre? DICH (MURRI): sì, quelle presentate da Focarelli. PM: solo quel viaggio ha fatto in Inghilterra o ha fatto altri viaggi? DICH (MURRI): ho fatto due viaggi sicuramente, forse tre in Inghilterra. PM: con chi è andato? DICH (MURRI): la prima volta sono andato con Focarelli per firmare i contratti con, credo, si chiamasse Ken Worty (trascrizione fonetica), lì firmammo i contratti e tornammo in Italia. La seconda volta andai per fare una compensazione tra il dare e avere delle società che io rappresentavo con quelli inglesi, credo di essere stato anche una terza volta, non mi ricordo esattamente del perché. PM: ha mai sentito parlare della Telefox S.r.l.? DICH (MURRI): la Telefox S.r.l. era la società che rappresentava Fabio ARIGONI. PM: le sue società hanno avuto rapporti con la Telefox S.r.l. ? DICH (MURRI): io credo che fosse la Telefox S.r.l. che pagava la Suade che a sua volta pagava la società inglese. PM: la sua società ha mai avuto rapporto con società americane? Lei conosce la WTS? ...(Incomprensibile)... DICH (MURRI): mi sembra che la WTS fosse una società americana che aveva i diritti sui contenuti del sito Funcard. PM: ha mai avviato trattative o avuto rapporti con i titolari della WTS? DICH (MURRI): no.

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PM: lei ha detto “ne ho sentito parlare”, da chi ne ha sentito parlare? DICH (MURRI): non so se l’ho letto nell’ordinanza, l’avevo sentito, è un nome che conoscevo WTS, a memoria credo che fosse anche indicato nelle fatture della Suade. Potrebbe essere quello. PM: quindi la Broker aveva questa attività. Lei sa che giro di affari ha svolto la Broker? DICH (MURRI): non lo saprei quantificare. PM: un milione? Decine di milioni o centinaia di milioni di euro? DICH (MURRI): so che ultimamente il giro di fatture della Broker Management andava di svariati milioni al giorno, quindi non so adesso… non ho memoria di quello che è il titolare né delle singole operazioni. PM: ci può dire la struttura della Broker? La Broker che cos’era? C’era una sede? C’erano dei dipendenti? DICH (MURRI): la Broker Management inizialmente non aveva niente, era soltanto questa società riconducibile al conto, dopodiché… PM: dice che la società ha un conto? DICH (MURRI): una società ha un conto corrente. Poi aprì un ufficio per la Broker quando si prospettava di fare compravendita di contenuti di film a Panama. PM: ci sa dire il periodo? DICH (MURRI): sarà stato 2006 – 2007, quindi aveva questi uffici. PM: da come erano costituiti questi uffici? DICH (MURRI): aveva preso in affitto degli uffici a Panama? PM: e che c’era dentro questi uffici? Una struttura? DICH (MURRI): una segretaria ai computer, era una possibilità per poter svolgere il lavoro di compravendita di film che poi non avvenne, però gli uffici c’erano PM: quindi riguardava la compravendita di film? Film cinematografici? DICH (MURRI): film contenuti per quello che dovevano essere i contenuti del sito web. PM: ha operato in questo settore? DICH (MURRI): no. PM: la Carelia e la Coriano Capital che società erano? DICH (MURRI): sono due società che successivamente ho costituito, successivamente alla Broker… Erano Broker, Coriano, Carelia, non le so dare indicazione di quando, della successione. PM: che tipo di attività svolgevano? Sarà la stessa? Diversa? DICH (MURRI): era la stessa… Ossia la Broker credo che segua i contratti, quelli che erano i proventi della Broker venivano poi smistati in quelli che erano i vari conti correnti delle altre società, a questo servivano, servivano principalmente per il transito di denaro.

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PM: alla fine questi soldi dove andavano? DICH (MURRI): alla fine questi soldi rappresentavano i proventi di vari personaggi… PM: che cosa intende per proventi? DICH (MURRI): quello che era il guadagno. PM: vari personaggi che significa? Cosa intende? DICH (MURRI): significa che da lì sono state suddivise quelle che erano le spettanze di ognuno. PM: e questo come lo sa? DICH (MURRI): questo lo so. PM: lo sa per… DICH (MURRI): lo so perché i bonifici venivano indicati di volta in volta da Fanella. Quelli che ho fatto io personalmente finché non c’è stata la possibilità di operare on line sui conti della banca austriaca, bene o male vedevo il trasferimento, a volte riuscivo a capirne la natura, a volte no. PM: capire la natura… DICH (MURRI): del pagamento, se era il pagamento di fatture che facevano parte del giro o se invece erano pagamenti di altra natura come compravendita di gioielli. PM: la Broker comprava/vendeva gioielli? DICH (MURRI): non so se la Broker ha comprato gioielli direttamente o se l’ha fatto una delle altre società. PM: perché dice questo? DICH (MURRI): perché è possibile che sia la Broker, che la Coriano o la Carelia abbiano fatto dei bonifici verso società di Anversa che vendevano diamanti. PM: quindi lei ha rilevato questi bonifici. Lei ha parlato di un conto in Austria e della possibilità di operare on line, ci spiega questa circostanza? DICH (MURRI): ci furono due banche con le quali ho avuto rapporti in Austria: una è la Anglo Irish Bank a Vienna e poi conseguentemente la Banca Austria Creditanstalt e quando i conti passarono dall’anglo Irish alla banca Austria Creditanstalt lì mi fu data la possibilità di operare on line, quindi senza dover più fare fax, conferme telefoniche etc., davano dei codici con i quali si poteva accedere al conto e effettuare i bonifici senza tutto il lavoro che c’era da fare prima. PM: quindi senza conferma telefonica? DICH (MURRI): senza conferma telefonica. PM: sui suoi conti ha operato solo lei o ha notato anche altre persone? DICH (MURRI): sui conti della Banca Austria Kedistanstalt non ho mai operato direttamente, da quando c’è stata la possibilità di operare on line mi sono limitato a dare i codici di accesso a Fanella che ha provveduto lui a movimentare. PM: chi era Fanella?

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DICH (MURRI): è il collaboratore amico di Mokbel. PM: quindi di cosa si occupava? DICH (MURRI): so che aveva una società in Italia che faceva parte del giro, aveva in mano tutta quanta quella che era la contabilità anche delle mie società. Cioè lui sapeva quello che avveniva nelle mie società molto meglio di me, quindi era quello che stampava direttamente le fatture, a volte le firmava anche quando non ero presente, per cui… PM: aveva delega di firma? DICH (MURRI): sì, le siglava con la mia firma a volte, anche direttamente. PM: non aveva delega di firma il Fanella? DICH (MURRI): ero a conoscenza che lo faceva. PM: non aveva ufficialmente deleghe di firma nella società ...(incomprensibile)... DICH (MURRI): ufficialmente deleghe di firma non le aveva, firmava con il mio nome. PM: quindi dava i codici a Fanella. Lei ha detto che aveva due conti Anglo Irish Bank, banca di Vienna e la Creditanstalt sempre di Vienna DICH (MURRI): sì. PM: come mai ha aperto i conti a Vienna? Si è presentato in banca e ha aperto i conti? Come è avvenuta l’apertura di questi conti? DICH (MURRI): l’apertura di questi conti è avvenuta… ho ricevuto indicazioni da Mokbel che potevo andare in Austria e sarei stato accompagnato da una persona, il Eugin Gorovic (trascrizione fonetica) che mi avrebbe presentato alla banca come suo cliente, so che lui aveva una società di intermediazione, qualcosa a livello finanziario e così avvenne. Mi recai in Austria, incontrai Eugin Gorovic, andammo insieme in banca, aprimmo i conti. PM: in quale banca questo? DICH (MURRI): nella Creditanstalt. PM: forse non l’ho seguita: chi ha fissato l’appuntamento? Lei conosceva Eugin Gurevic? DICH (MURRI): no, non lo conoscevo. PM: quindi chi gliel’ha presentato? Chi vi ha messo in contatto? DICH (MURRI): mi è stato presentato da Mokbel credo. PM: da Mokbel. DICH (MURRI): sì. PM: le è stato presentato fisicamente… DICH (MURRI): l’ho conosciuto in Italia credo, se ricordo bene, negli uffici… non so se nell’ufficio dell’...(Incomprensibile)... Glob o se negli uffici di Focarelli, credo forse sarà stato negli uffici della Glob. La circostanza esatta di dove l’ho conosciuto non mi ricordo, mi ricordo la persona fisicamente com’era fatto e l’ho riconosciuto quando l’ho visto in Austria.

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PM: ha preso lei l’appuntamento per Vienna? Per andare alla banca? DICH (MURRI): no, l’appuntamento a Vienna mi è stato comunicato non ricordo se da Mokbel o da Fanella. PM: che le dissero? DICH (MURRI): credo che c’erano stati dei problemi inerenti alla gestione dei conti nella Anglo Irish Bank, credo per questo ci fu la necessità di aprire altri conti correnti e quindi prospettato questo problema a Mokbel e a Fanella, dopodiché mi venne comunicato che l’apertura di questi conti era possibile presso un altro istituto dove sarei stato presentato da una persona di fiducia dell’istituto, comunque conosciuta dall’istituto, che mi avrebbe agevolato la pratica, e così avvenne. PM: questo l’ha detto. La mia domanda era: siete andati insieme da Roma con Gurevic? DICH (MURRI): avevo appuntamento con Gurevic a Vienna, ci incontrammo nel bar che stava adiacente alla banca, questo appuntamento venne preso non da me, non venne preso da me. PM: sa da chi venne preso? DICH (MURRI): non so da chi venne preso esattamente, ma chi mi comunicò l’appuntamento credo fu Fanella. PM: l’ha visto altre volte Gurevic? Chi era Gurevic? Le è stato presentato qua a Roma come? DICH (MURRI): non mi facevo varie domande sui vari personaggi che orbitavano intorno a questa cosa. Gurevic era una persona che non parlava l’italiano, forse qualche parola e l’ho conosciuto perché l’ho visto partecipare forse a una riunione, ma non so né di che cosa si fosse parlato in questa riunione, né il personaggio chi era e cosa era venuto a fare. PM: dopo Vienna l’ha più visto il Gurevic? DICH (MURRI): no, non l’ho mai più visto. PM: conosce Luca Berriola? DICH (MURRI): ho conosciuto Luca Berriola. PM: ci dice come l’ha conosciuto e quando l’ha conosciuto? DICH (MURRI): se non erro ho conosciuto Luca Berriola a piazza Mincio, mi è stato presentato da Gennaro Mokbel. PM: in che termini è stato presentato? DICH (MURRI): in termini cordiali di amicizia. Sapevo che Luca Berriola era un finanziere, perché Mokbel mi indicò sul giornale del giorno, mi sembra il Corriere della Sera, di un’operazione che stava svolgendo Berriola e mi disse “questo è lui, sta facendo questa grossa operazione, è una persona capace”. PM: per finanziere che intende? DICH (MURRI): appartenente alla Guardia di Finanza, appartenente alle forze dell’ordine. PM: lei ha visto altre volte il Berriola? DICH (MURRI): sì, l’ho visto in altre occasioni sempre in compagnia di Mokbel. Una volta ci recammo io, Mokbel, la

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moglie di Mokbel nella casa di campagna dei miei familiari, in Toscana, lì venne Berriola invitato da Mokbel, quindi lì ho avuto modo di conoscerlo un pochino meglio rispetto a quei pochi minuti di conoscenza che ci furono a piazza Mincio. Siamo stati lì una notte credo, poi siamo tornati a Roma, siamo andati separatamente e ce ne siamo andati separatamente. PM: l’ha visto altre volte il Belriora? DICH (MURRI): l’ho visto qualche altra volta in qualche riunione che si è tenuta credo nell’ufficio Glob di via Densa. PM: queste riunioni a cui partecipavano chi? Queste di cui parlava prima? DICH (MURRI): sì, c’erano spesso delle riunioni con vari… sempre gli stessi personaggi, ma non è che fossero sempre tutti personaggi, tutti insieme. PM: che avevano a oggetto queste riunioni? DICH (MURRI): Mokbel indiva sempre delle riunioni. PM: per che cosa? DICH (MURRI): forse per il coordinamento dei vari personaggi. PM: erano relativi a motivi politic? Di società? DICH (MURRI): riunioni che avevano come oggetto il giro delle fatturazioni PM: quindi questi affari qua della Broker Suade? DICH (MURRI): sì. PM: lei sa che rapporti c’erano tra Berriola e Mokbel? DICH (MURRI): esattamente non lo so. PM: le Glob che società è? Lei ha parlato delle Glob. DICH (MURRI): Iglob era una società italiana, non so se ricevevo i bonifici dalla Iglob o no, ricordo che Iglob era una delle società a monte delle mie che erano all’estero. PM: quindi a monte delle sue società. DICH (MURRI): sì. PM: sa chi era il titolare di Iglob? DICH (MURRI): l’ho letto dall’ordinanza, ma non mi sono mai preoccupato di sapere chi erano i vari titolari delle varie società. PM: ha mai visto il Berriola alla CMC? DICH (MURRI): può darsi che l’abbia visto negli uffici, l’ho visto in tre o quattro occasioni, sono sicuro di averlo visto nell’ufficio di Adenza, ma non sono sicuro al cento per cento di averlo visto negli uffici CMC. C’erano varie riunioni, molto spesso c’erano delle riunioni alle quali andavo anche io poco volentieri. Si svolgevano in vari uffici che potevano essere quelli della CMC, quelli della Iglob o quelli successivi della CMC. PM: ha detto che ha visto Berriola in qualcuna di queste riunioni, che ci faceva Berriola in queste riunioni? DICH (MURRI): non so esattamente quale fosse la funzione del Berriola, io non avevo piacere della presenza del Berriola, perché sapevo che si trattava di una frode e quindi avere una

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persona della Guardia di Finanza seduta al tavolo, non mi dava conforto. PM: ne ha parlato con Mokbel? DICH (MURRI): no. PM: non si è preoccupato di dire a qualcuno “perché c’è lui”? DICH (MURRI): non ho mai fatto troppe domande. PM: si è fatto un’idea della sua presenza? T: si chiede un parere, una valutazione e quindi non può essere chiesta. PM: ha mai visto il Mokbel pagare il Berriola? Ha mai saputo che Mokbel pagasse il Berriola? DICH (MURRI): non sono a conoscenza di particolari… PM: la domanda è: ha mai saputo che Mokbel ha pagato Berriola? INTERVENTO: parte dal presupposto che il pagamento ci fosse: “ha mai visto Mokbel pagare il Berriola” va bè. PM: ho chiesto se Mokbel ha pagato, può pagare o può non avere pagato. Ho chiesto “se ha pagato Berriola”, se ha saputo. INTERVENTO: la domanda dovrebbe essere: se Berriola ha mai ricevuto dei soldi da lì, poi l’individuazione del soggetto è un fatto successivo. PM: ho chiesto se aveva saputo da Mokbel ...(incomprensibile)... T: è ammissibile la domanda. DICH (MURRI): qual è la domanda? PM: ha mai saputo che Mokbel ha pagato Berriola. DICH (MURRI): non ho mai visto Mokbel pagare Berriola. No! PM: le contesto, sempre dallo stesso verbale, leggendo solo la sua risposta… T: il verbale a cui ha fatto riferimento… PM: 27 settembre 2010, pagina 78, “quello che ho capito, che però non ho mai visto in prima persona, insomma che il Berriola fosse pagato da Mokbel per aiutarlo nell’ambito delle società italiane per tenere d’occhio, per fare in modo che non avessero problemi. Questo è quello che ho capito, poi effettivamente per me è sembrata sempre una cosa abbastanza…”. DICH (MURRI): quello che ho immaginato, che il Berriola possa essere stato un consulente di Mokbel. PM: questo l’ha immaginato? DICH (MURRI): sì, è l’idea che mi sono fatto della presenza di Berriola. AVV. GIUDICE: il teste riferisce di un’impressione. PM: l’ha appena detto. Lei è stato mai a Cap d’Antibes? DICH (MURRI): in due occasioni credo. PM: è andato in vacanza? È andato in albergo? DICH (MURRI): sono stato a Cap d’Antibes in due occasioni diverse. Ricordo di essere andato una volta, anzi in tutte e due le occasioni, in macchina in compagnia di Giorgia Ricci alla casa che avevano a disposizione Mokbel e Ricci. PM: che casa era? DICH (MURRI): una villa molto bella una collina vicino al Tib.

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PM: a disposizione che vuol dire? DICH (MURRI): che era loro, non so se era di proprietà o… Comunque ce l’avevano a disposizione, siamo andati lì in tutte e due le occasioni a distanza di vario tempo. PM: come mai siete andati lì? Il motivo? DICH (MURRI): nella prima occasione siamo andati lì in corrispondenza di alcune perquisizioni che la Guardia di Finanza stava facendo in vari uffici delle società italiane che partecipavano a questo giro e quella fu la prima volta. PM: perché siete andati? DICH (MURRI): siamo andati lì per non stare qui a Roma a fare niente, siamo andati lì per cambiare aria. La seconda volta mi trovavo in Venezuela e fui chiamato da Mokbel che aveva necessità di fare una riunione dove partecipassi anche io e così venne. PM: quindi era in Venezuela è andato a Cap d’Antibes. DICH (MURRI): ero in Venezuela, sono andato in via Parigi a Cap d’Antibes e sono rimasto qualche giorno e poi me ritornai in Venezuela. PM: si ricorda chi c’era in questa riunione? La seconda, poi torniamo alla prima. DICH (MURRI): nella seconda c’erano cominciando da: Mokbel, Ricci, io, c’erano due soggetti inglesi, tre anzi, c’era Gionta, c’era Breccolotti, c’era Fanella, c’era Di Girolamo, Toseroni, poi non so, man mano facendo nomi mi perdo quelli che ho già detto, sostanzialmente questi. PM: convocata questa riunione da Mokbel di che si è parlato in questa riunione? È andato in Venezuela! DICH (MURRI): nella riunione si è parlato fondamentalmente… credo che la riunione coincidesse bene o male con la fine della fase finale dei rapporti economici tra le varie società, sostanzialmente ci si mise un po’ d’accordo, Mokbel mi disse di… Riordino la frase. I motivi delle conoscenze che c’erano tra i vari soggetti dovevano essere indicati, ci si metteva d’accordo sul perché ci si conosceva e con chi, questo era… PM: a che fine? DICH (MURRI): al fine che se ci fosse… quello che sarebbe successo in un secondo tempo che era ormai diventato palese che è questo. PM: sia più chiaro. DICH (MURRI): i problemi che ci saranno stati, perché ci sarebbe stato sicuramente un processo per la frode Iva che si era verificata. PM: non ho capito i rapporti. DICH (MURRI): i rapporti tra le varie persone, tra me e i vari soggetti che erano presenti a queste riunioni dovevano essere indicati e pattuiti lì l’un l’altro. PM: in previsione? DICH (MURRI): in previsione.

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PM: ha parlato di soggetti inglesi, ma i soggetti inglesi chi erano? Amici turisti di Mokbel o erano… DICH (MURRI): i soggetti inglesi erano i titolari delle società alle quali le mie società facevano i bonifici. PM: si ricorda i nomi di queste persone? DICH (MURRI): si chiamano O’Connor e Niv (trascrizione fonetica). PM: le società se le ricorda adesso? DICH (MURRI): c’erano vari nomi delle società che facevano capo agli inglesi, ricordo bene quello della Fulcurum (trascrizione fonetica) che poi erano varie Fulcurum di diverso diritto, nomi ce ne sono stati tanti, come ripeto non ho grande memoria. PM: lei ha fatto riferimento prima a degli inglesi che aveva conosciuto la volta che è andato in Inghilterra, erano diversi da questi? DICH (MURRI): sì, erano diversi. PM: prima ha detto ...(incomprensibile)... DICH (MURRI): ho conosciuto ...(incomprensibile)... Robert al mio primo viaggio con Focarelli a Londra e ho conosciuto O’Connor e Niv nel secondo viaggio che ho fatto in Inghilterra. Può darsi che due personaggi li abbia conosciuti anche nello stesso viaggio, però ricordo di averli, almeno Niv e O’Connor li ho visti in più occasioni. PM: quindi quando li ha visti a Cap d’Antibes li conosceva già? DICH (MURRI): li conoscevo già, li avevo visti in varie occasioni, sia a Londra che a Roma, a Roma li avevo visti a qualche cena anche a una riunione, sicuramente era una riunione neegli uffici nuovi della CMC a Ponte Milvio, di Focarelli. Ricordo che siamo andati a caccia insieme qui in Italia, varie occasioni insomma. PM: questo è il secondo viaggio a Cap d’Antibes. Il primo viaggio lei ha parlato di attività di perquisizione, siete andati là per cambiare aria. Avete parlato di qualcosa? DICH (MURRI): non ricordo di cosa abbiamo parlato. PM: chi c’era si ricorda? DICH (MURRI): non era una riunione con tanti personaggi, eravamo noi. PM: lei ha fatto il nome di Gionta. Chi è Gionta? DICH (MURRI): Gionta l’ho conosciuto al ristorante Panda, o quello che era il ristorante Panda di viale Liegi, vicino a Piazza Ungheria, amico del Mokbel, l’ho rivisto poi, perché sapevo essere titolare di una della società che facevano parte di questo giro, in una fase successiva. PM: la società si ricorda qual era? DICH (MURRI): non mi ricordo il nome della società di Gionta. PM: lei ha detto l’ha conosciuto da solo o… al Panda? DICH (MURRI): siamo andati a cena io e Mokbel, non ricordo chi altro, però ricordo di questo ristorante che aveva aperto da

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poco e che Mokbel frequentava, andammo lì insieme, mi presentò il Gionta, non so se fosse il titolare o il manager, insomma era lì. Lì l’ho conosciuto e l’ho visto per la prima volta. PM: Mokbel l’ha conosciuto insieme a lei o lo conosceva già? DICH (MURRI): era amico di Mokbel credo o conoscente del Mokbel. PM: conosce Zig? Una persona chiamata Zig? DICH (MURRI): so che Zig era il soprannome di Berriola. PM: lo sa perché l’ha sentito chiamare? Come lo sa? DICH (MURRI): lo so perché lo sentivo chiamare anche Zig in quelle poche occasioni che l’ho visto, il Mokbel si riferiva a Berriola con il nomignolo di “Zig”. PM: conosce Tommasino Vito? DICH (MURRI): no. PM: conosce la società Axe in Italia? Axe Tecnology? DICH (MURRI): ho letto della società dall’ordinanza, ma non so proprio di che… mai conosciuta. PM: ha mai fatto dei bonifici, con la precisione numero tre bonifici per l’importo complessivo di un milione e mezzo, all’Axe Tecnology? DICH (MURRI): ho letto dall’ordinanza che la Broker Management ha fatto tre bonifici all’Axe Tecnology, non sono mai entrato nel merito dei bonifici che venivano ordinati, quindi posso aver fatto… Anzi sicuramente avrò fatto io il bonifico ma non sapendo né perché sia avvenuto né per che cosa… che cosa sta acquistando a che cosa serviva. PM: ha mai avuto rapporti con l’Axe Tecnology? DICH (MURRI): no. PM: conosce qualcuno dei servizi segreti? DICH (MURRI): che ho la certezza che fosse qualcuno dei servizi no, non ho certezze. PM: e che non ha certezza? DICH (MURRI): c’è soltanto una persona che mi ha detto di essere appartenente ai servizi che si chiama Piero dei Pieri o dei Pierri, una cosa così. So che una volta stavo a un matrimonio, questo ultimamente, uno dei miei ultimi viaggi a Roma, venne da me, lo conosco da giovane età, amico di amici, di gioventù, non è una persona che abbia conosciuto approfonditamente, venne da me e mi disse che mi stava cercando Gennaro, chiesi Gennaro chi, “conosco un Gennaro solo”. PM: le disse Gennaro chi? DICH (MURRI): mi disse che Gennaro mi stava cercando in relazione a dei problemi che avevo causato, ho fatto finta di non capire di cosa stesse parlando e gli ho detto “no, no, sembra che Gennaro abbia cercato di addossare la colpa del come si sono rovinati. Poi a un certo punto i rapporti alla fine di questo lavoro, al fatto che tu ti sei appropriato di somme a te non dovute”, però non è stato creduto. Questo mi ha riferito. PM: ha fatto riferimento a somme precise?

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DICH (MURRI): aveva fatto riferimento, mi disse testuali parole “tu ricordati di 8 milioni nel conto della banca – non ricordo il nome della banca – di via Veneto”. PM: disse così? DICH (MURRI): non ho approfondito anche perché ero poco interessato alla conversazione. PM: ha parlato con Mokbel di questo? DICH (MURRI): no, non ho più parlato con Mokbel di niente, perché i rapporti con Mokbel si erano inclinati. PM: ci può dire quando si sono inclinati i rapporti con Mokbel? DICH (MURRI): si sono inclinati dopo la riunione di Captantib, la seconda volta che andavo. PM: perché? Ci dica il perché. DICH (MURRI): principalmente dovuto al carattere di Mokbel come trattava le persone, come trattava soprattutto me. PM: come la trattava? DICH (MURRI): male. PM: questa rottura è avvenuta quando era in Italia o quando era fuori? DICH (MURRI): non ho capito la domanda. PM: la rottura con Mokbel avvenuta quando era in Italia o quando era fuori dall’Italia? DICH (MURRI): ero in Venezuela, sono tornato dal Venezuela per questa riunione che Mokbel aveva indetto alla quale mi aveva invitato e c’è stata la riunione, poi conseguentemente c’è stata una cena di pochi soggetti, non tutti quelli che erano i partecipanti alla riunione. Mi ricordo che Mokbel ...(incomprensibile)... delle offese e non accettai queste offese e da lì decisi che ormai era arrivato il momento di non avere più rapporti con Mokbel né di lavoro né di altro. PM: che è successo dopo? DICH (MURRI): è successo che sono partito, subito dopo discutendo, più che altro telefonicamente con la Ricci non più con Mokbel, tornai alla barca che era in Venezuela e da lì ho cercato di riavere quella somma della quale parlavamo prima, di tre milioni e mezzo che avendolo pattuito mi dovevano corrisposti, poi sapevo che non mi sarebbero stati mai corrisposti, conoscendo il Mokbel. Piano piano, a un certo punto ho deciso… siccome avevo delegato tutto quello che… le transazioni finanziarie che potevo fare bene o male tra Fanella da una parte e Di Girolamo dall’altra, Toseroni dall’altra, tutti loro potevano in qualche modo poter operare su dei conti che facevano riferimento a me, decisi di fermare questa situazione. PM: fermare come? DICH (MURRI): nel senso revocare questa delega che avevo dato a questi personaggi e nel contempo avevo chiesto alla banca non di chiudere il conto come viene indicato nell’ordinanza, ma della necessità di una mia conferma telefonica, quindi

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verbale, a ogni transazione. Quindi non più on line ma verbalmente.. PM: quindi ha deciso di revocare le deleghe a Fanella, Toseroni e Di Girolamo? DICH (MURRI): Fanella, Toseroni e Di Girolamo. PM: quindi avevano delle deleghe questi soggetti? DICH (MURRI): sì. PM: prima ha detto che non aveva deleghe il Fanelli? DICH (MURRI): per me dare codici del conto in banca al quale uno poteva avere diretto accesso, la interpretava come una delega, nel senso… PM: ha cambiato i codici? DICH (MURRI): non ho cambiato i codici, ho chiamato la banca e ho detto alla banca che nonostante i codici, a ogni operazione finanziaria doveva corrispondere una mia conferma verbale. PM: come ha cercato di recuperare tre milioni e mezzo che secondo lei le spettavano? DICH (MURRI): più che averli richiesti non ho adottato nessun’altra misura. PM: la misura a chi l’ha richiesta? DICH (MURRI): in varie occasioni credo di avere parlato una volta con Ricci, perché ne parlasse con Mokbel, ne ho parlato con Fanella e basta credo. PM: che cosa le diceva? Cosa le hanno detto? DICH (MURRI): la risposta che mi fu data è che avevo preso più di quello che dovevo avere e che dovevo restituire ciò che avevo preso in più PM: le è stato quantificato quanto aveva preso in più? DICH (MURRI): ricordo circa tre milioni. PM: doveva restituire tre milioni? DICH (MURRI): sapevo che non era né vero comunque così mi fu detto PM: che cosa è successo? DICH (MURRI): non è successo niente. Né io ho avuto quelli che pensavo che dovevo avere né loro hanno avuto quelli che pensavano che io avevo preso in più. PM: quindi lei è rimasto con i suoi sei e mezzo ha detto prima? DICH (MURRI): nel periodo dal 2003 fino alla fine, circa sei e mezzo. Sei e mezzo nel senso che comprai una barca che era conteggiata, però la barca fa parte di questo calcolo di sei e mezzo. PM: con Mokbel personalmente di questi conteggi non ne ha parlato? Ha parlato con Ricci, con Fanelli? DICH (MURRI): ho parlato alla riunione di Cap d’Antibes, ricordo che Mokbel mi fece siglare un foglietto dove sostanzialmente c’era tutto quello che io avrei dovuto prendere alla fine di questo lavoro che ricordo quantificabile in 10 milioni, che però mancava ancora di questi tre e mezzo. PM: a Cap d’Antibes?

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DICH (MURRI): a Cap d’Antibes. PM: quando ha chiesto i tre milioni e mezzo non ne ha parlato direttamente con Mokbel se ho capito bene. Lei ha detto “ho parlato con Ricci e con Fanella”. DICH (MURRI): io con Mokbel non avevo più rapporti. PM: dopo Cap d’Antibes non ha avuto più rapporti? DICH (MURRI). Dopo Cap d’Antibes c’è stata forse una telefonata con toni abbastanza brutti, ma quella fu l’ultima volta. PM: questi toni brutti dovuti a che cosa? DICH (MURRI): avevo richiesto a Mokbel di incontrarci e cercare di non fare sfociare questa lite in qualcosa di peggiore, cercare di rimediare a questi toni che sembravano fuori del normale, però questo non avvenne. Lo volevo incontrare ma sostanzialmente non ci incontrammo. PM: che significa “in qualcosa di peggiore”? DICH (MURRI): ho ricevuto delle minacce, ho sentito delle minacce. È stata minacciata la mia famiglia, mia sorella. PM: sua sorella chi è? DICH (MURRI): mia sorella Barbara. PM. Sono stati minacciati da chi? DICH (MURRI): mia madre ha ricevuto, nelle ore tardi di notte, attraverso il citofono, delle minacce rivolte a me, cosa che ha fatto preoccupare molto i miei genitori anziani, si sapeva, girava questa voce. Panozzo Dario, mio amico d’infanzia che partecipava a questo giro, però lui al Planetario mi sembra, mi riportava ciò che aveva sentito dire dal Mokbel. PM: e cioè? Cosa le riportava? DICH (MURRI): mi riportava dell’esigenza che io me ne andassi proprio dall’Italia per evitare che ci fossero problemi per me o per la mia famiglia. Ho tre sorelle, un fratello, genitori che stanno a Roma, praticamente a 500 metri da quelli che erano gli uffici di Mokbel, quindi che l’unica soluzione per mettere a pace questo… non tanto a pace, per non far succedere niente a nessuno dei componenti della mia famiglia, era che io non stessi proprio in Italia. Non capivo perché la mia presenza in Italia, a Roma dava così fastidio a Mokbel, però così l’ho interpretato. PM: ha detto che aveva bloccato l’operatività di quei conti, riferendosi a Di Girolamo, Toseroni e Fanella, aveva dato disposizione per la sua… conferma telefonica. Dopo che ha fatto? Ha sbloccato questa situazione o no? DICH (MURRI): quando io prospettavo alla banca la necessità di una mia conferma verbale, ci fu un ritardo nel pagamento che doveva partire che penso era stato ordinato via computer, ma non effettuato dalla banca, perché aspettavano una mia conferma telefonica. Successivamente non capendo cosa stesse succedendo, mi trovavo a Panama e Fanella mi chiama e mi chiede che cosa è successo, perché non parte il bonifico. Ho spiegato quella che era la situazione e credo che quello fu

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l’ultimo bonifico, perché come se si fosse rotto il circolo di fiducia che c’era tra le varie società. PM: quindi che cosa è successo? DICH (MURRI): mi chiamò, mi disse che c’erano gli inglesi, i titolari delle società inglesi che stavano per fare gli atti alle mie società perché pensavano che non avrebbero ricevuto questi soldi e che c’era l’esigenza di far partire questo bonifico immediatamente. Credo che quello fu l’ultimo bonifico, a ricordo credo che quello fu l’ultimo. PM: in quel momento sui suoi conti, su questi conti a cui fa riferimento che disponibilità c’era? DICH (MURRI): non glielo so dire. PM: però lei ha detto che dopo quell’ultimo bonifico non ha più operato? DICH (MURRI): non ho mai avuto… non ero molto interessato a quello che era il flusso di cassa delle mie società, proprio perché non ero io a decidere cosa, quando e dove doveva andare. PM: quindi i soldi sono rimasti nella sua disponibilità? DICH (MURRI): no, perché l’ultimo bonifico partì quando Fanella mi aveva detto che questo bonifico doveva partire urgentemente, anzi era in ritardo. Ho chiamato la banca, feci partire questo bonifico, rimase un residuo sui due conti della Broker e di quell’altra, credo che rimase lì. PM: che fine ha fatto questo residuo? Di quanto era più o meno? DICH (MURRI): questi residui credo si aggirassero intorno ai 200 mila euro, 300 mila euro, qualcosa del genere. PM: quindi erano solo questi i soldi che erano rimasti? DICH (MURRI): su quei conti della società credo di sì. PM: conosce la Runa? Società Runa? DICH (MURRI): no. PM: conosce un tale Ciandra di Singapore? DICH (MURRI): ho conosciuto Randì Ciandra (trascrizione fonetica) a Singapore, me l’ha presentato Marco Toseroni in occasione di un viaggio. Incontro Toseroni a Singapore e mi presenta Ciandra il quale ci dà le referenze per presentarci in due banche diverse: una era la Banca of Cina, se non ricordo male, e l’altra era la UOB, andai prospettai la necessità di aprire dei conti correnti inizialmente personali e poi semmai societari in un secondo momento. La Banca of Cina mi disse di no, mentre la UOB mi aprì un conto corrente personale. PM: questi conti hanno operato? DICH (MURRI): un conto corrente a Singapore, questo conto ha operato. So che in questo conto… questo conto non ricordo bene che cosa sia successo inizialmente con questo conto, quello che ricordo bene è che a un certo punto… Per quanto mi riguarda sapevo che Toseroni era delegato su questo conto. Per quanto mi riguarda è così. Si verifica che la banca mi chiama

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con urgente bisogno di parlarmi dopo mesi e mesi, forse anche un anno, forse anche più di un anno, mi dice che c’era la necessità di chiudere questo conto corrente, non mi ha dato spiegazioni il referente della banca sul perché mi disse che c’erano delle vicende africane, ma non si dilungò molto nel dire perché. Di spostare quello che era il contenuto del conto altrove nel più breve tempo possibile. Cosa che feci, c’erano residui di 400 mila euro. PM: li spostò dove? DICH (MURRI): a Panama. PM: quindi aveva la delega a operare su questo conto Toseroni? DICH (MURRI): per quanto io ricordi sì. PM: però lei aveva revocato le deleghe? DICH (MURRI): ho revocato le deleghe inizialmente, ossia nel momento in cui ho cercato di togliere a chiunque il permesso di poter operare a mia insaputa sui miei conti… PM: quando lei ha tolto queste deleghe c’è stata una reazione? DICH (MURRI): Sì, c’è stata una reazione anche molto violenta, quindi un’altra volta le minacce ai familiari. Praticamente nel dare disposizioni ai vari istituti bancari di revoca di qualsiasi delega , mandai anche una mail a Randil Ciandra che era quello che mi aveva presentato a Singapore, sicché non fossi rappresentato più presso di lui o presso anche l’istituto bancario dove avevo aperto il conto, da Toseron. PM: quindi una revoca della “ rappresentanza”? DICH (MURRI): sì, revoca della mia rappresentanza da parte di Toseroni. Toseroni rappresentava me come imprenditore e lui era un operatorio finanziario. PM: quindi che è successo? DICH (MURRI): malgrado minacce. PM: da parte di chi? DICH (MURRI): da parte di Mokbel, sono tutte cose verbali, non è mai successo niente di fisico, erano più pressioni mentali. PM: che è successo? DICH (MURRI): mi arriva una mail da parte di Toseroni che mi dà il testo che devo mandare a Ciandra nel quale io dichiaravo di non avere più interessi nelle eventuali società… Al tempo lo interpretai anche come il conto in banca personale che avevo lì, per quello rimasi sorpreso quando a un certo punto la banca mi chiama e mi dice “guarda porta via questi soldi che sono rimasti sul conto, perché devi chiudere il conto” io c’avevo messo una croce sopra. PM: quindi lei riceve una mail da Toseroni. DICH (MURRI): ricevo una mail una Toseroni dove mi viene indicato che cosa scrive a Ciandra come revoca del veto a rappresentarmi. PM: e lei lo scrive a Ciandra? DICH (MURRI): copio e incollo la mail che ricevo da Toseroni e la mando con la mia mail.

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PM: la domanda è: come mai manda questa… visto che poco prima aveva revocato… DICH (MURRI): la mando a Ciandra, perché a Ciandra, nel viaggio a Singapore avevo delegato il Toseroni a rappresentarmi in toto. PM: perché dopo breve tempo si determina diversamente dalla revoca? DICH (MURRI): perché non volevo che la mia famiglia subisse minacce o cose per causa mia se quello era il motivo di queste minacce, allora… PM: ha mandato il testo di Toseroni. DICH (MURRI): ho mandato il testo di Toseroni. PM: lei ha parlato prima di sei milioni e mezzo, ha detto che la barca faceva parte di questi sei milioni e mezzo, ci può dire come ha ricevuto questi soldi? DICH (MURRI): questi soldi li ho ricevuti, a parte i residui dei vari conti correnti, ho ricevuto dei soldi sulla Egobank di Lugano. Ricevuti alla KSBC Bank di Panama e forse conto corrente personale alla Banca di Bilbao e dei contanti. PM: i contanti da chi venivano dati? DICH (MURRI): i contanti venivano portati in Italia da Spalloni Svizzeri e da lì, questi soldi che arrivavano in contanti li davo a Mokbel e Mokbel qualche volta mi dava dei soldi in contanti che mi servivano o per vivere o per fare le prime riparazioni che ho fatto dopo aver acquistato la barca. PM: tutto quanto per un totale di sei milioni? DICH (MURRI): di circa, adesso non so quantificare il contante. PM: la barca quanto è costata? DICH (MURRI): la barca è stata acquistata a un milione e 420 mila euro. PM: come è stata pagata? DICH (MURRI): è stata pagata con un bonifico della Broker Management. PM: un bonifico diretto dalla Broker Management alla società matrice. Lei prima ha parlato tra le società sue della Hotani, che società era? DICH (MURRI): un’altra società panamense alla quale faceva riferimento un conto corrente presso la Hong Kong Shanghai Bank di Panama. PM: i soldi suoi, a parte i soldi in contanti che le dava Mokbel quando riceveva i soldi dalla Svizzera, dagli Spalloni, venivano inviati i bonifici sui suoi conti o era lei stesso che inviava i bonifici? Come arrivano i soldi sui suoi conti personali. Il suo compenso, la sua quota come gli arrivava? DICH (MURRI): è avvenuto che per quanto riguarda la Egobank ci fu un bonifico fatto a una società terza che ha provveduto a depositare questi soldi nel conto per dargli una diversa provenienza sul mio conto corrente.

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T: la società terza di chi era? Chi ha fatto il bonifico verso la società terza? DICH (MURRI): o la Broker o la Carelia, una delle società che facevano capo a me, aveva fatto un bonifico su indicazione di Di Girolamo a una società estera. Non so se panamense o di altro diritto, era un giro fittizio di fatture per far poi pervenire a questo mio conto corrente personale in Svizzera. PM: il suo compenso. DICH (MURRI): il mio compenso. PM: partivano sempre da società sue? DICH (MURRI): sì. PM: li lo determinava? Era lei che diceva “oggi mando questo bonifico di un milione, domani ne mando uno da 700 mila euro?”, come si determinava l’entità del bonifico e delle sue società anche attraverso le… DICH (MURRI): per quanto riguarda tutti i bonifici di tutto questo… PM: come sapeva “questi sono per me”, come lo determinava? DICH (MURRI): mi veniva indicato da Mokbel. PM: quindi era Mokbel che diceva “fatti un bonifico di tot”? DICH (MURRI): sì, ma molto spesso succedeva che transitavano sul mio conto per poi andare in un altro conto che mi veniva indicato e nel conto di transito rimaneva una giacenza e quei soldi lì, avendo il controllo del conto, sarebbero rimaste come da parte mia. PM: questo come faceva a saperlo lei? DICH (MURRI): mi veniva indicato volta per volta. PM: di volta in volta le indicavano… DICH (MURRI): lei prima ha fatto riferimento a società di spallonaggio e a soldi in contanti che le venivano consegnati. DICH (MURRI): sì. PM: ci può descrivere questa tipologia di ricezione di soldi? DICH (MURRI): ci sono tante società in Svizzera che danno questo servizio, alcune banche danno questo servizio ai loro clienti. PM: qual è il servizio? DICH (MURRI): il servizio di fare dei bonifici in contanti, cioè dei bonifici e di ricevere decurtata una piccola percentuale, il contante oltre frontiera, quindi qui in Italia. PM: lei ha ricevuto questi bonifici? DICH (MURRI): ho fatto questi bonifici a due società diverse, hanno curato lo spallonaggio dalla Svizzera, una si chiama Comitex e l’altra si chiama Irueld (trascrizione fonetica) e attraverso queste due società, negli anni, quasi costantemente, si facevano bonifici o per una ragione o per l’altra o per un contratto, per dei contratti fittizi volti a giustificare il passaggio di denaro e poi decurtate delle commissioni, questi soldi venivano in Italia.

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PM: in pratica lei si faceva mandare… Quanti soldi si è fatto mandare approssimativamente? DICH (MURRI): ho cercato un attimo di fare un calcolo, poi non ricordando i nomi esatti delle società, forse 15 milioni, 20 milioni. PM: quindi sui 15 – 20 milioni sempre attraverso queste società? DICH (MURRI): sì. PM: lei si faceva mandare questo contante e poi questo contante cosa faceva? DICH (MURRI): lo davo a Mokbel o chi per lui, Mokbel principalmente. PM: dove avveniva la consegna del contante da parte degli Spalloni? DICH (MURRI): a casa mia in via Brenta. PM: poi cosa succedeva? DICH (MURRI): arrivava il personaggio presumibilmente dalla Svizzera, poi se veniva dall’Italia non lo so. Arrivava questa persona a casa mia, contavamo i soldi e se ne andava PM: i soldi a Mokbel come li consegnava? DICH (MURRI): a mano, veniva a prenderseli Mokbel, o stava nell’altra stanza a aspettare o veniva poco dopo. Era a conoscenza di tutti i trasferimenti in cash che avvenivano, erano coordinati prima di tutto da Fanella e poi da me come istruzioni a queste società che provvedevano al servizio e poi si sapeva il giorno della ricezione. PM: quindi si sapeva bene il giorno della ricezione, quindi sapevano quando arrivavano i soldi. Conosce la società Coprigest? DICH (MURRI): l’ho menzionata prima. PM: la Comitex ha detto prima. DICH (MURRI): ah Coprigest! Credo che facciano capo alle stesse persone oppure può darsi che mi sbaglio. Coprigest fu la società che mi… la quale ha incaricato di aprire la Suade, la Nove List e forse qualcun’altra, anche la Broker, le società estere erano… Sì la Coprigest, la signora Fabiola Gilardini era la rappresentante della Coprigest. PM: quindi una società che faceva? DICH (MURRI): società di gestione presente a Ginevra che mi era stata presentata da una banca. PM: faceva anche questa qua, come la Comitex, spallonaggio? DICH (MURRI): inizialmente aprì la società con la Coprigest e dopo ho chiesto a loro se potevano indicarmi chi poteva dare questo servizio come facevano tutte le banche e mi indicarono la Iruel. PM: ha ricevuto soldi anche da altri paesi oltre che dalla Svizzera? Soldi in contanti a Roma, spallonaggio? DICH (MURRI): no. PM: lei ha conti a San Marino? DICH (MURRI): non ho conti a San Marino.

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PM: ha ricevuto soldi da San Marino? DICH (MURRI): non ho mai avuto conti a San Marino. PM: che ricordi non ha ricevuto soldi da San Marino in contanti? DICH (MURRI): i soldi che ricevevo in contanti arrivavano con una persona che li portava a mano, non sapevo da dove li ritirasse fisicamente. PM: lei conosce la società Roland Ltd di San Marino? DICH (MURRI): credo che la Roland faccia capo alla Irueld di Lugano non so che… PM: non sa il giro che facevano? DICH (MURRI): non so che giro facessero. PM: lei conosce la Raiffeisen Bank? Forse è la stessa ma non lo so. DICH (MURRI): non conosco la Raiffeisen Bank. PM: le contesto sempre dal verbale del 27 settembre, pagina 243, a domanda se conosceva la Raiffeisen, se aveva aperto un conto alla Raiffeisen, lei mi dà una risposta diversa perché mi dice “con Gurevic sì”, lei prima ha detto che l’ha fatto alla Stalt con Gurevic. Prima ho chiesto “conosce la Raiffeisen?”, ha detto di no, ho detto “lei mi ha dato una risposta diversa alla domanda… AVV. OLIVA: ma legga la contestazione, deve solo leggere la contestazione. PM: devo dire perché faccio la contestazione sennò non si capisce. Se io dico con Gurevic sì, non si capisce a quale domanda ha risposto con Gurevic sì. DICH (MURRI): la banca austriaca alla quale mi ha presentato Gurevic è la banca Austria Creditanstalt , credo di ricordare bene. Io la Raiffeisen le mie società non hanno mai avuto un conto. PM: quindi il conto che lei ha avuto in Austria erano Irish DICH (MURRI): Anglo Irish Bank e la banca Austria. PM: quella di Gurevic era la Astalt non la Raiffeisen? DICH (MURRI): io con Raiffeisen non credo di aver mai avuto rapporti. PM: conosce Massoni Massimo? DICH (MURRI): sì, l’ho conosciuto, era un amico di Mokbel. PM: sa che attività svolgeva Massoni? DICH (MURRI): so che aveva un negozio di gioielleria a Campo dei Fiori. PM: Mokbel aveva delle gioiellerie? DICH (MURRI): non conosco nessuna gioielleria del Mokbel. PM: ha mai sentito parlare il Mokbel di girellerei sue? DICH (MURRI): Mokbel aveva un progetto di formare una catena di gioiellerie come un’avventura futura rispetto a quelle che erano i lavori appena trascorsi, questi dei quali stiamo parlando. Però non ho… PM: discorsi che ha fatto così? DICH (MURRI): sì, discorsi che ha fatto così.

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PM: lei ha parlato prima di Panozzo che è un suo amico di infanzia, lei ha detto… non dico quello che ha detto sennò… Panozzo da quanto tempo lo conosce? Ha detto che è un suo amico di infanzia. DICH (MURRI): lo conosco dai tempi delle scuole medie, eravamo insieme all’Assunzione. PM: lei poi è stato in Africa ha detto? DICH (MURRI): poi Panozzo da quando ci siamo conosciuti a scuola ci siamo frequentati tutta la vita, è venuto anche in Africa, ha lavorato per un certo periodo con me. Non ci siamo mai persi di vista. PM: lei conosce la società Planetarium? DICH (MURRI): so che Panozzo era il titolare della Planetarium. PM: sa che società era la Planetarium? Che faceva? Che oggetto sociale ha? DICH (MURRI): Planetarium con Panozzo è una società che ha fatto sempre parte del giro, non dall’inizio, è subentrata poi a richiesta del Panozzo se glielo presentavo, se io riuscivo… PM: mi spieghi questa cosa. DICH (MURRI): Panozzo vedendo che il mio stile di vita era cambiato, mi chiedeva continuamente, l’ha fatto forse per più di anno, per due anni, la possibilità di inserirlo in qualche circuito. Sapendo che la cosa non era legale non volevo né prospettarglielo né… inizialmente. Poi l’aveva capito anche lui essendo molto amici, conoscendoci molto bene, spiegai che la cosa non era del tutto legale e lui comunque sia ne volle entrare, lo presentai a Mokbel. Inizialmente perché doveva affittare la sua casa, di via Densa, poi l’affittò. PM: a chi l’affittò? DICH (MURRI): non mi ricordo se a Fanella, non so chi figurava come affittuario, poi di fatto ci furono gli uffici dove c’erano le riunioni etc. PM: dove c’erano le riunioni era la casa di Panozzo? DICH (MURRI): la casa che Panozzo ha affittato a Fanella credo o a qualcun altro, dove fisicamente ci vedevo sempre Fanella, era la casa di Panozzo. PM: sa l’indirizzo? DICH (MURRI): Via Densa 27. PM: quindi poi? DICH (MURRI): poi Panozzo entra nel giro con una società, non ricordo bene in quale momento storico esatto, comunque entra anche lui a far parte del giro e basta. PM: lei lo presenta a chi? DICH (MURRI): a Mokbel e a Focarelli credo. Ci fu una cena in una pizzeria: io, Mokbel… sì, noi quatto. PM: è mai stato in Austria con Panozzo? DICH (MURRI): no, mai stato in Austria con Panozzo.

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PM: ha mai parlato con Panozzo di questa attività che lui svolgeva? Cioè l’ha presentato, gli ha prospettato qual era la sua attività, ha mai parlato con lui? DICH (MURRI): in grandi linee ho spiegato che non si trattava di una cosa completamente legale. PM: prima che entrasse. Una volta che è entrato? DICH (MURRI): una volta che è entrato si è reso conto da solo. Panozzo è laureato in economia e commercio, non sono io a dovergli spiegare come funzionano certe cose. PM: lei ne ha parlato con Panozzo dopo? Dopo che è entrato con Panozzo… DICH (MURRI): non ho avuto. PM: lei ha detto “se ne è reso conto da solo”, che ne sa? Come fa a sapere che se ne è reso conto da solo? Perché ne ha parlato con lui? Perché? DICH (MURRI): era palese nell’ambito di queste riunioni, di come si parlava, dell’oggetto delle discussioni che in fondo c’era questa avventura Iva. PM: lei ha detto che Panozzo le aveva rappresentato il pericolo per lei e la sua famiglia se stava in Italia. DICH (MURRI): Panozzo mi riportò quello che aveva sentito dire da Mokbel dopo averlo visto. Mi raggiunse a Tahiti, ero a Tahiti, mi raggiunse lì, è stato qualche giorno con me e mi ha… in un’altra occasione eravamo in Italia, sentite le minacce, immaginando che potesse succedere chissà che cosa – poi non avvenne mai niente – però nel momento mi rifugiai nella casa dei miei familiari in Toscana e lì Panozzo voleva venire per avvertirmi, ci sono anche delle telefonate che avete verbalizzato che meglio descrivano il contesto. PM: descriva lei. DICH (MURRI): quello che ricordo che mi disse “sei matto, ti stai mettendo contro queste persone, adesso ti faranno delle male. Faranno del male alla tua famiglia. Tu devi andare via dall’Italia”. PM: con Panozzo ha parlato delle ragioni del dissidio con Mokbel? Quando è venuto a Tahiti avete parlato? DICH (MURRI): le ragioni del dissidio con Mokbel, a parte economiche, sapendo che comunque quei soldi che mi aspettavo non me li avrebbe mai dati… PM: se ne è parlato con Panozzo di queste ragioni? DICH (MURRI): ne ho parlato con Panozzo a Taiti. PM: si ricorda di cosa ha parlato con Panozzo? DICH (MURRI): ho parlato con Panozzo dicendogli che comunque sia non avevo ricevuto tutti i soldi che ero stato promesso, gli dissi che non ero d’accordo nell’inserimento di mia sorella Barbara nelle vicende Mokbel qualunque esse fossero. Di lavori leciti o illeciti. Non volevo che mia sorella Barbara frequentasse né Mokbel né chi per lui. PM: Panozzo le ha detto qual era il suo compenso per l’attività che svolgeva?

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DICH (MURRI): ne abbiamo parlato a grandi linee, credo che non mi abbia detto la verità. PM: che cosa le ha detto? DICH (MURRI): mi ha detto che aveva preso forse un milione e mezzo, due milioni. PM: per la sua attività all’interno… DICH (MURRI): per la sua attività con la società Planetarium. PM: lei ha parlato di questo giro di fatture, di questo giro di movimenti di soldi, lei ha sentito mai parlare di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle? DICH (MURRI): ho sentito parlare di Fastweb nelle riunioni iniziali negli uffici di Focarelli. Fastweb è un nome che ha sempre risuonato anche perché si sapeva che era il lavoro di Fastweb o con Fastweb. PM: che cosa si diceva in queste riunioni? DICH (MURRI): più che altro parlavano loro, persone che erano più esperte in materia, io non sapevo… PM: quello che sentiva? DICH (MURRI): ho sentito parlare di Fastweb come la società sponda per questi giri di soldi. PM: società sponda che cosa significa? DICH (MURRI): nel senso che era una delle società che faceva parte del giro, la società telefonica principale che grazie a questo si poteva poi giustificare questo grosso giro di denaro e poi conseguentemente trarne profitto. PM: e quindi in che termini? Faceva parte del giro in che termini’ DICH (MURRI): nel senso che i soldi erano sempre gli stessi che giravano nelle società, tra cui anche Fastweb, poi ritornavano, erano sempre gli stessi soldi che giravano. PM: questo da chi le è stato spiegato? DICH (MURRI): mi è stato spiegato dal Focarelli, Mokbel era quello che avevo capito, adesso non ricordo chi mi ha detto le parole esatte, quello era… PM: che erano sempre gli stessi soldi che giravano? DICH (MURRI): certo. PM: lei ha saputo se Fastweb in queste riunioni, se si diceva se Fastweb era d’accordo o meno? DICH (MURRI): non l’ho saputo io. PM: non ha sentito? Fastweb è la società sponda. DICH (MURRI): non ero a conoscenza, per come ho vissuto io specialmente la prima operazione Funcard, non credo che Fastweb fosse al corrente esattamente di cosa fosse Funcard, la vedevo come un’entità ufficiale e le nostre società piccoli satelliti che si creavano e distruggevano un giorno sì e un giorno pure, che dovevano giustificare questa cosa anche con Fastweb, perché se l’avessi saputo non saremmo… PM: lei ha detto che i soldi erano a giro, da chi uscivano i soldi? Gli è stato detto?

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DICH (MURRI): non so da chi uscivano i soldi, so che da me transitavano, nella mia società transitavano. PM: in questa riunione non si parlava da chi è che emetteva questi soldi? DICH (MURRI): non l’ho mai saputo chi ha messo i soldi inizialmente. PM: lei è a conoscenza di un momento di interruzione dei rapporti con Fastweb? DICH (MURRI): i rapporti con Fastweb, l’interruzione credo ci fu nel momento in cui la banca, per quanto mi riguarda, credo in concomitanza tra una riunione che c’è stata a Roma e la chiusura dei conti della prima banca, la banca Mas di Ginevra, insomma si interruppe la… PM: lei si ricorda se c’erano state riunioni per questa situazione? DICH (MURRI): sì, ricordo di una riunione in particolare dove credo fosse l’Avvocato Di Girolamo discuteva per conto, non so esattamente per conto chi discuteva, di quale società, presumibilmente una società italiana, per la necessità di firmare con il sangue questi contratti, perché erano venuti meno per le esigenze credo più di Fastweb che per loro. È stata una riunione sporadica che ho assistito a questo e nient’altro. PM: firmare con il sangue perché è venuta meno l’esigenza? DICH (MURRI): questa è una cosa che mi è rimasta impressa, l’Avvocato Di Girolamo che discuteva per la validità dei contratti che c’erano PM: con chi discuteva? DICH (MURRI): con qualcuno in Fastweb. PM: di persona o al telefono? DICH (MURRI): al telefono. PM: con qualcuno di Fastweb al telefono? DICH (MURRI): sì. PM: lei sa perché volevano interrompere i contatti a parte questa sua ipotesi? DICH (MURRI): non ho questa informazione, non me la ricordo, forse un tempo lo sapeva pure. AVV. SPIGARELLI: Presidente io mi devo allontanare, lascio a mia sostituzione l’Avvocato Giovene. PM: lei sa chi aveva i rapporti con Fastweb all’interno di queste riunioni? Chi è che aveva rapporti con Fastweb? Da chi erano tenuti rapporti con Fastweb? DICH (MURRI): per quanto riguarda questo fatto specifico che abbiamo appena parlato, sentivo parlare Di Girolamo, però so che Focarelli era quella persona di riferimento, che aveva conoscenze in Fastweb, perché Focarelli se conosceva il mondo della telefonia. PM: e faceva nome di persone di Fastweb? DICH (MURRI): sì, ho sentito nominare alcune persone di Fastweb, credo: Anghelidis (trascrizione fonetica), Zito,

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qualche riferimento a Scaglia come proprietario di Fastweb. Non so se nessuno… non ho mai saputo di altri nomi. PM: lei conosce la FGZ? DICH (MURRI): so che è una società che ha ricevuto bonifici da parte mia perché li ho fatti, è un nome ricorrente. PM: ha conosciuto il titolare dell’FGZ? DICH (MURRI): no. PM: perché ha fatto questi bonifici? DICH (MURRI): facevo tutti i bonifici senza sapere esattamente… a parte quelli che avevano un contratto alle spalle. PM: l’FGZ aveva un contratto con lei? DICH (MURRI): probabilmente. PM: non avete mai contrattato? DICH (MURRI): non ho mai conosciuto nessuno della FGZ, nessun rappresentante. PM: sa di cosa si occupava la FGZ? DICH (MURRI): esattamente non so di cosa si occupasse la FGZ. PM: conosce Manlio Denaro? DICH (MURRI): ho conosciuto Manlio Denaro. PM: come l’ha conosciuto? DICH (MURRI): in una delle riunioni che si tenevano a via Densa. PM: in che qualità partecipava? DICH (MURRI): credo che fosse il titolare di una società o contitolare di una società, non so dire quale. PM: lei conosce la Globstream? DICH (MURRI): non conosco la Globstream. PM: non sa chi sono i titolari della Globstream? Lei conosce Riccardo Scoponi? DICH (MURRI): ho conosciuto Riccardo Scoponi, come ho conosciuto Manlio Denaro. PM: sempre in una di queste riunioni? DICH (MURRI): sempre in una di queste riunioni o in più riunioni. PM: non li conosceva prima? DICH (MURRI). No. PM: sa di chi fossero amici queste persone? DICH (MURRI): so che erano in rapporti… presenziavano delle riunioni dove si parlava di lavoro quindi… però non so a quale società facessero riferimento, a quale… PM: ha mai visto a Cap d’Antibes denaro o Scoponi? DICH (MURRI): forse nella seconda occasione che sono stato a Cap d’Antibes c’erano anche loro, ma non ci giurerei. PM: nessun’altra domanda. T: Per la prossima udienza la difesa citerà il teste Panozzo Dario, controesame di Murri, conferimento dell’incarico ai C.T.U. trascrittori già convocati.

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Il Tribunale ribadisce il contenuto delle ordinanze già emesse per quanto concerne le autorizzazioni concesse al imputati detenuti al arresti domiciliari. AVV. GIOVENE: visto che ci siamo trovati in grosse difficoltà nel reperire le trascrizioni relative agli interrogatori di Murri del 27 e 28 settembre, che non erano in atto, perché ovviamente non erano negli atti della richiesta del rito abbreviato che è antecedente, gradiremo un outing da parte della Procura se ci dice se ci sono interrogatori relativi a Panozzo che siano successivi alla richiesta di immediato. Pubblico Ministero: sono sicuro che non è stato sentito successivamente, Panozzo no. IL TRIBUNALE, SENTITE LE PARTI, RINVIA ALL’UDIENZA DEL 23/02/2011, ORE 9:30.

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Il presente verbale, redatto a cura di ART.CO. BASSA FRIULANA COOP. SOC., è composto da n° 87 PAGINE per un totale di caratteri (spazi inclusi): n. 200.581 L'ausiliario tecnico: Savova Il redattore: Cianci Antonietta Firma del redattore