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ROSA CARNEVALE N el 2007 Ida Gia- nelli, allora diret- tore del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, nomi- nata curatrice del Padi- glione Italia alla 52ma biennale d’Arte di Venezia, sceglieva di portare in La- guna Giuseppe Penone e Francesco Vezzoli. Due ar- tisti diversissimi, con due lavori altrettanto differenti e probabilmente poco omo- genei. Quell’anno, poco più che ventenne, il progetto non mi aveva colpita in ma- niera particolare. Non mi sarei mai immaginata, in- somma, di trovarmi a ripen- sarci così tante volte negli anni successivi e sempre più con una certa nostalgia e un senso di rimpianto crescente. Eppure, a po- steriori, quella della Giannelli sembra l’unica scelta accettabile e apprezzabile degli ultimi anni: due soli artisti presentati, un progetto semplice, chiaro, almeno non ru- moroso. Quando capiremo che quindici, venti, duecento artisti sono troppi per un padiglione na- zionale? Con una successione di prestazioni curatoriali estrema- mente deludenti alle spalle (dalla coppia Luca beatrice e beatrice buscaroli nel 2009, passando per Vittorio Sgarbi nel 2011, senza escludere l’ultima, sbiadita edi- zione del 2013, curata da bartolo- meo Pietromarchi) il Padiglione Italia si è infatti classificato, ormai, come uno dei punti più bassi della biennale. Ogni edizione la solita, triste scena: un curatore poco ca- pace, una rosa di artisti sempre troppo ampia (per lo più irrilevanti sul piano internazionale), un pro- getto inesistente e un’ine- vitabile sensazione di caos e affastellamento nello spazio del Padi- glione. Neanche il “Co- dice Italia” di Vincenzo Trione, nominato curatore di questa 56 edizione della biennale, sfugge purtroppo a questo co- pione ormai consolidato. Allestita nell’asfittico e tombale progetto di Giovanni Francesco Frascino, l’esposizione è frazionata in tante celle scure non comunicanti e iso- late l’una dall’altra. Il fil rouge che dovrebbe aver guidato il curatore nella scelta degli artisti non è chiaro e il taglio della mostra è profondamente e tristemente acca- demico. Non poteva essere altri- menti, visto che Vincenzo Trione è critico e professore di storia di arte PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 I.P. COURRIER DES ARTS € 3,00 Anno XXI - n° 9 - Venerdì 5 Giugno 2015 Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 10133 Torino Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243 email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it Art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale dell’ ARTE CORRIERE FAbRIZIO FLORIAN U na mostra dal ti- tolo essenziale Giorgio Mo- randi (1890-1964) , dedi- cata ad uno degli artisti più riconoscibili e al tempo stesso più enig- matici del Novecento. Un compito difficile quello della curatrice Maria Cristina bandera, direttrice della Fondazione Longhi, sia per il singolare percorso creativo dell’artista sia perché le opere più importanti - così schive, poetiche ed eleganti - appartengono a gelosis- simi collezionisti privati o a grandi musei italiani e internazionali. Se si esclude l’unico quadro “straniero” proveniente da collezioni pubbliche, la Natura morta (1914) prestata dal Centre Pompidou di Parigi, la- voro che testimonia l’iniziale in- fluenza sull’artista di stilemi cubo-futuristi, al Vittoriano pos- I l MAO di Torino, in collabora- zione con National Geographic Italia e con la consulenza dello sto- rico Alessandro Vanoli, dedica alle spezie una grande mostra foto-ico- nografica: è composta dalle stampe di oltre settanta immagini realiz- zate dai grandi fotografi di Natio- nal Geographic ed è arricchita da mappe, opere e un’installazione che evoca un suq. Il percorso espo- sitivo illustra le principali tappe delle rotte marittime, i mercanti e i mercati ed approfondisce, in se- zioni specifiche, la tintura dei tap- peti, il peperoncino, lo zenzero, la continua a pag. 2 continua a pag. 2 continua a pag. 2 MAO - Museo di Arte Orientale a Torino Le mille sfumature delle spezie Giorgio Morandi, “Natura morta”, 1932 olio su tela, 62,2x72 cm. © Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Marzia Migliora “Stilleven, Natura in posa”, 2015 installazione, foto di Fulvio Ambrosio © aut./LaBiennale Alla Biennale d’Arte di Venezia va in mostra da tempo, con poche eccezioni, la nostra arretratezza culturale Padiglione Italia metafora del Paese Complesso del Vittoriano in Roma Realtà e astrazione in Giorgio Morandi Shivji Joshi, Nei pressi di Jodhpur, Rajastan, India in un villaggio due donne rigirano i peperoncini rossi bagnati dalla rugiada, fotocolor © l’autore / National Geographic Your Shot

10133 Torino COURRIER DES ARTS Tel. 011 6312666 - fax 011 …corrieredellarteartisti.it/corriere_online/Corriere... · 2018-01-17 · nello spazio del Padi - glione. ... Alla Biennale

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ROSA CARNEVALE

Nel 2007 Ida Gia-nelli, allora diret-tore del Museo

d’Arte Contemporanea delCastello di Rivoli, nomi-nata curatrice del Padi-glione Italia alla 52mabiennale d’Arte di Venezia,sceglieva di portare in La-guna Giuseppe Penone eFrancesco Vezzoli. Due ar-tisti diversissimi, con duelavori altrettanto differentie probabilmente poco omo-genei. Quell’anno, poco piùche ventenne, il progettonon mi aveva colpita in ma-niera particolare. Non misarei mai immaginata, in-somma, di trovarmi a ripen-sarci così tante volte neglianni successivi e sempre più conuna certa nostalgia e un senso dirimpianto crescente. Eppure, a po-steriori, quella della Giannellisembra l’unica scelta accettabile eapprezzabile degli ultimi anni: duesoli artisti presentati, un progettosemplice, chiaro, almeno non ru-moroso. Quando capiremo chequindici, venti, duecento artistisono troppi per un padiglione na-zionale? Con una successione diprestazioni curatoriali estrema-mente deludenti alle spalle (dalla

coppia Luca beatrice e beatricebuscaroli nel 2009, passando perVittorio Sgarbi nel 2011, senzaescludere l’ultima, sbiadita edi-zione del 2013, curata da bartolo-meo Pietromarchi) il PadiglioneItalia si è infatti classificato, ormai,come uno dei punti più bassi dellabiennale. Ogni edizione la solita,triste scena: un curatore poco ca-

pace, una rosa di artistisempre troppo ampia (perlo più irrilevanti sul pianointernazionale), un pro-getto inesistente e un’ine-vitabile sensazione dicaos e affastellamentonello spazio del Padi-glione. Neanche il “Co-dice Italia” di VincenzoTrione, nominato curatoredi questa 56 edizionedella biennale, sfuggepurtroppo a questo co-

pione ormai consolidato. Allestitanell’asfittico e tombale progetto diGiovanni Francesco Frascino,l’esposizione è frazionata in tantecelle scure non comunicanti e iso-late l’una dall’altra. Il fil rouge chedovrebbe aver guidato il curatorenella scelta degli artisti non èchiaro e il taglio della mostra èprofondamente e tristemente acca-demico. Non poteva essere altri-menti, visto che Vincenzo Trione ècritico e professore di storia di arte

P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A z I O N EFondato da Carlo Accossato nel 1994

I.P.

C O U R R I E R D E S A R T S

€ 3,00Anno XXI - n° 9 - Venerdì 5 Giugno 2015Direzione e Redazione: p.za zara, 3 – 10133 TorinoTel. 011 6312666 - fax 011 6317243email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.itArt. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale

dell’ARTECORRIERE

FAbRIzIO FLORIAN

Una mostra dal ti-tolo essenzialeGiorgio Mo-

randi (1890-1964), dedi-cata ad uno degli artistipiù riconoscibili e altempo stesso più enig-matici del Novecento.Un compito difficilequello della curatriceMaria Cristina bandera,

direttrice della Fondazione Longhi,sia per il singolare percorso creativodell’artista sia perché le opere piùimportanti - così schive, poetiche edeleganti - appartengono a gelosis-simi collezionisti privati o a grandimusei italiani e internazionali. Se siesclude l’unico quadro “straniero”proveniente da collezioni pubbliche,la Natura morta (1914) prestatadal Centre Pompidou di Parigi, la-voro che testimonia l’iniziale in-fluenza sull’artista di stilemicubo-futuristi, al Vittoriano pos-

Il MAO di Torino, in collabora-zione con National Geographic

Italia e con la consulenza dello sto-rico Alessandro Vanoli, dedica allespezie una grande mostra foto-ico-nografica: è composta dalle stampedi oltre settanta immagini realiz-zate dai grandi fotografi di Natio-nal Geographic ed è arricchita damappe, opere e un’installazioneche evoca un suq. Il percorso espo-sitivo illustra le principali tappedelle rotte marittime, i mercanti e imercati ed approfondisce, in se-zioni specifiche, la tintura dei tap-peti, il peperoncino, lo zenzero, la

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MAO - Museo di Arte Orientale a TorinoLe mille sfumature delle spezie

Giorgio Morandi, “Natura morta”, 1932olio su tela, 62,2x72 cm.© Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale

Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

Marzia Migliora“Stilleven, Natura in posa”, 2015installazione, foto di Fulvio Ambrosio© aut./LaBiennale

Alla Biennale d’Arte di Venezia va in mostra da tempo, con poche eccezioni, la nostra arretratezza culturale

Padiglione Italia metafora del Paese

Complesso del Vittoriano in Roma

Realtà e astrazionein Giorgio Morandi

Shivji Joshi, Nei pressi di Jodhpur, Rajastan, Indiain un villaggio due donne rigirano i peperoncini rossi bagnati dalla rugiada, fotocolor© l’autore / National Geographic Your Shot

MASSIMO GIONTELLA

La recente mostra dedicata alleDame dei Pollaiolo, presso ilMuseo Poldi Pezzoli di Milano,

ha contribuito a focalizzare la paternitàdi Antonio del Pollaiolo sul busto mar-moreo di battista Sforza del bargello.Si trattò della prima commissione diFederico di Montefeltro al Pollaiolodopo che questi aveva realizzato moltidei doni che la Repubblica Fiorentinaaveva decretato di concedere al Ducadi Urbino per la vittoriosa Impresa diVolterra. Parronchi, incomprensibil-mente non ascoltato, già nel 1971aveva individuato l’intervento di Anto-nio del Pollaiolo nel Palazzo Ducaleper la progettazione dello Studiolo,della Cappella del Perdono e del Tem-pietto delle Muse. Il Duca di Urbino,immediatamente dopo l’impresa diVolterra, congedò Luciano Laurana,prestandolo ufficialmente al Re di Na-poli ed interruppe i rapporti con Pierodella Francesca, per istaurare una lungacollaborazione con Antonio del Polla-

iolo, appunto. I progetti di Antonio inpittura, scultura e architettura furono inparte materialmente realizzati da luistesso, ma in massima parte ebberocome esecutori Fra Carnevale per lapittura, Ambrogio barocci per la scul-tura e i fratelli Giuliano e benedetto daMaiano per le tarsie lignee. Lo stessoDuca di Urbino intese fare di Antoniodel Pollaiolo quello che per il Duca diborgogna Filippo il buono fu VanEyck: un artista investito anche di in-carichi politici. Le attribuzioni dellaprogettazione dello Studiolo di Urbino,in passato a botticelli, ora a Pontelli,non hanno di conseguenza fonda-mento, anche al solo valutarne lo stileinconfondibilmente pollaiolesco. L’or-ganizzazione dell’esposizione (apertaal pubblico fino al 5 luglio), dedicataalla ricomposizione dello Studiolo diUrbino come era in origine, non puònon tenere conto di tali argomentazioni.

5 Giugno 2015Pagina 2dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

contemporanea ma non ha all’attivoun solido passato come curatore. IlCodice Italia di cui parla è imbe-vuto quindi di rimandi all’Atlantedella Memoria di Aby Warburg,passaggi dell’ormai abusato Walterbenjamin, richiami alle avanguar-die e ai testi che hanno fatto la sto-ria dell’arte contemporanea(Rosalind Krauss, su tutti). Ma il“codice genetico” stilistico cheracconta Trione e che dovrebbeunire i nostri artisti stenta ad emer-gere realmente, oltre le pagine delsuo racconto didascalico. Vince in-vece l’idea che molte di questeopere (da Mimmo Paladino a Jan-nis Kounellis) siano ormai supe-rate, fuori luogo in una biennaleche vorrebbe guardare al “futuro”.In un clima simile l’opera di Mar-zia Migliora, con la sua distesa dipannocchie gialle, sembra quasiun’isola di luce e di bellezza, men-tre le sculture di Vanessa beecroftsono l’ennesima dimostrazioneche l’artista ultimamente ha benpoco da dire. Non mancano lavoriinteressanti. Penso per esempio alfilm-intervista a Umberto Eco,realizzato da Davide Ferrario, sultema della memoria, o all’operadel grande Claudio Parmiggiani(una scelta sicuramente audace,ma per noi vincente, sarebbe statadedicargli l’intero padiglione). Maun’idea complessiva (fortementenegativa) sul Padiglione il visita-tore se la può fare già al suo in-gresso, quando viene accoltodall’opera di Peter Greenaway(uno dei tre nomi stranieri insiemea William Kentridge e Jean MarieStraub, che Trione ha chiamato adomaggiare il nostro Paese): una vi-deoinstallazione su sei schermi,accompagnata da musica, che riat-traversa momenti della storia dellacultura, dell’arte e dell’architet-tura italiana da Pompei ai giorninostri. Greenaway si diverte a mi-xare occhi, mani, cieli, putti ba-rocchi, colonne antiche,Michelangelo, Leonardo, Raffa-ello e quadri di Morandi: ancorauna volta un ricordo struggente(oltre che sbiadito e banale) deitempi che furono. Quasi a sancireche l’arte dei nostri giorni in Ita-lia ha molto poco da dire. D’altraparte la storia recente del Padi-glione Italia alla biennale è me-tafora della storia stessa delnostro Paese, della nostra arretra-tezza culturale degli ultimi anni.

siamo ammirare opere meno note epoco viste, anche se sempre estre-mamente significative, di una poe-tica fondata su una ricercameticolosa, una capacità espressivae una profondità di indagine senzaeguali. Tra i musei e i soggetti pre-statori, oltre al Museo Morandi dibologna, la Galleria Comunaled’Arte Moderna di Roma (non laNazionale, che pure possiede un co-spicuo numero di lavori del mae-stro), gli Uffizi (l’Autoritratto del1924), la Pinacoteca di brera (le duenature morte del periodo metafisico,del 1918 e 1919, già in CollezioneJesi), il MART di Rovereto, la Rac-colta Mario Rimoldi di Cortina, laFondazione Longhi, la FondazioneMagnani Rocca di Mamiano di Tra-versetolo e i Musei Vaticani, chehanno concesso due quadri (il Pae-saggio del 1932 e la Natura mortadel 1957) tra le svariate opere in loropossesso, frutto della donazione chele sorelle dell’artista fecero a papaPaolo VI. Da segnalare le splendideincisioni, molte provenienti dall’Isti-tuto Nazionale per la Grafica e dallaCollezione Enos Ferri, nonché dise-

gni e acquerelli e una sezione docu-mentaria relativa ai rapporti del pit-tore con Roberto Longhi e brandi,tra i suoi studiosi della prima ora.Nature morte, qualche paesaggio,fiori: pochissimi i soggetti scelti daMorandi, soggetti però che affasci-nano, e continuano ad affascinare ar-tisti, cineasti (indimenticabile lapresenza delle opere del Maestro neLa dolce vita di Fellini o ne La nottedi Antonioni) e scrittori, da Pasolinia De Lillo e Auster. Il segreto di que-sto successo, discreto e al tempostesso universale, sta forse proprionella sua eccezionale sottigliezza nelrendere i volumi, la luce, le qualitàatmosferiche con un linguaggio de-cisamente moderno. “Credo chenulla possa essere più astratto, piùirreale, di quello che effettivamentevediamo; sappiamo che tutto quelloche riusciamo a vedere nel mondooggettivo, come esseri umani, in re-altà non esiste così come noi lo ve-diamo e lo percepiamo”, affermavaGiorgio Morandi.

Complesso del VittorianoVia S. Pietro in Carcere – RomaGiorgio Morandi (1890 – 1964)Fino al 21 giugnoInfo: 06 6780664

segue dalla prima paginaPadiglione Italia metafora del Paese segue dalla prima pagina

Realtà e astrazionein Giorgio Morandinoce moscata, la cannella e così via.

E, come spiega Vanoli, “Cibo, cura,desiderio, lusso, ostentazione; lespezie furono tutto questo e moltoaltro: per secoli alimentarono icommerci e gli scambi su distanzeenormi; ancora in epoca romana ilmondo europeo e mediterraneo co-minciò a spostarsi sui mercati asia-tici alla ricerca di prodotti esotici emisteriosi; per molto tempo le rotteche tali spezie seguirono furono so-stanzialmente quelle della cosid-detta via della seta; la mostraracconta quei percorsi, gli usi e leattività che ruotarono appunto at-torno alle spezie, alimentando ilsogno d’Oriente, di un mondo che sifaceva sempre più moderno”.(c.s./e.l.)

MAOMuseo d’Arte OrientalePalazzo MazzonisVia S. Domenico 11 – Torino“Sulla rotta delle spezieTerre, Popoli, Conquiste”Mosta organizzata in collaborazionecon National Geographic ItaliaInfo: 011 4436927www.maotorino.it

segue dalla prima paginaLe mille sfumature delle spezie

Antonio del Pollaiolo e Urbino

Un’evidenza non ancora evidente“Ritratto di Dama”, Gemälde Galerie, Berlino;in basso, Busto marmoreo di Battista Sforza,Museo Nazionale del Bargello, Firenze:i legami tra dipinto e scultura del Pollaiolosono fin troppo palesi

foto © aut./Gemälde/MNB

RObERTO ROVEDA

Dopo tante polemiche,Expo sta dando qualche

soddisfazione ai milanesi e aitanti visitatori che scorraz-zano per la città in questigiorni. Prima di tutto il cuoredi Expo stessa, l’area cheospita i padiglioni delle na-zioni partecipanti all’eventomondiale, sta pulsando a

pieno ritmo e turisti e visita-tori non mancano. La pauradi una manifestazione sotto-tono pare passata e Milanosembra avere sempre più vo-glia di mettersi in mostra e diaprire al pubblico i suoi “gio-ielli di famiglia”. Alcuni fa-mosissimi - e prenotatissiminei prossimi mesi -, come ilCenacolo di Leonardo. Altri,invece, sconosciuti ai più,

anche tra gli stessi cittadiniambrosiani. Per esempio, cipiace segnalare la riapertura,dopo decenni di degrado e unaccurato restauro degli am-bienti interni, realizzato dallaVeneranda Fabbrica delDuomo, della trecentescaChiesa di San Gottardo inCorte. La chiesa, eretta tra il1330 e il 1336 per volere diAzzone Visconti, Signore diMilano, su progetto dell’ar-chitetto Francesco Pecorari,è uno dei pochi simboli rima-sti dell’urbe medievale. Lasua alta torre campanaria ot-tagonale in cotto, poggiantesu un imponente basamentoquadrangolare in pietra,svetta da quasi sette secoli apochissima distanza dalDuomo e fa parte a pieno di-ritto del panorama tradizio-nale meneghino. Impossibile,infatti, pensare al centro sto-rico senza questo slanciatocampanile che traduce ispira-zioni toscane e giottesche nellinguaggio architettonicolombardo del XIV secolo.Oltre al suddetto campanile,l’edificio ha conservato inbuona sostanza la sua piantatrecentesca, costituita da una

costruzione ad aula unicarettangolare con singo-lare abside semiottago-nale. Originariamente erala cappella palatina deiSignori di Milano, ap-punto, annessa quindi alPalazzo Ducale, oggi Pa-lazzo Reale. Per questomotivo, al suo internoconserva il mausoleo diAzzone, opera del 1339del maestro pisano Gio-vanni di balduccio, oltrea un frammento di affre-sco con scene della Cro-cefissione, realizzatosempre alla metà del Tre-cento da maestranze giot-tesche. Un piccologioiello misconosciuto,quindi, la Chiesa di SanGottardo in Corte, defi-nita non a caso da Vitto-rio Sgarbi “la più bellaarchitettura gotica diMilano, insieme all’ab-side del Duomo”. In sin-tesi, un motivo in più perfare un giro in centro,dopo essersi fatti unascorpacciata di Expo.

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 35 Giugno 2015

MASSIMO CENTINI

Presso la bibliotecaNazionale Univer-sitaria di Torino ha

ottenuto un notevole suc-cesso la mostra Un Tronotra le nuvole, 1876-1960,La Storia moderna delTibet raccontata attraversol’autobiografia del XIVDalai Lama, curata daGiovanni Carlo Rocca.Oggetti rituali, abiti, manu-fatti, fotografie, libri, gior-nali e riviste d’epoca, hannomodellato un’affascinanteesposizione, per nar-rare 86 anni di cam-mino attraverso gliavvenimenti delTibet, appunto. L’Hi-malaya, la “Dimoradelle nevi”, con le suevette tra le più elevatedel Mondo, costitui-sce il luogo del sacroper antonomasia. Inquell’ambiente sel-vaggio, in cui la vitaha un altro peso, gliuomini sentono prepotente-mente l’autorità del divino,ne avvertono il suo respiro,ne percepiscono la sua forzairrefrenabile. Il Tibet, con ilNepal, costituisce la rocca-forte di una tradizione reli-giosa di grandissimo fascino,per molti aspetti sincretistica,in cui il meccanismo delsimbolo opera con potenza,suggerendo occasioni spessosingolarissime per penetrareall’interno dell’universo delculto. Il Tibet, che occupauna superficie di oltre duemilioni di chilometri qua-drati, circa quattro voltel’Italia, è già indicato dagliscrittori arabi del VI secolo,ma fece il suo ingresso nellastoria come potenza politicadurante il secolo successivo:da allora questa terra incoro-nata dalle montagne più altedel Pianeta, ha mantenutosalda la propria immaginecolma di misticismo inse-guita da molti come ultimameta incontaminata, come“corridoio” per avvicinarsi

all’autentica spiritualità. Inquest’area geografica è an-cora viva una tradizione cul-tuale sorta dall’incontro trala religione bön, più antica,indigena e pre-buddista e ilbuddhismo giunto dall’In-dia e sviluppatosi in variecorrenti. Fu il re SongtsenGampo (VI/VII secolo) a in-trodurre proprio il buddhi-smo nelle terre himalayane,ufficializzandolo e dichia-randolo religione di stato.Però, l’effettiva fioritura ediffusione di questa reli-gione risale all’VIII secolo,

quando dall’India giunse ilmonaco Vajrayāna, por-tando una tradizione reli-giosa buddista più nitida,che ebbe una notevole affer-mazione. Senza dubbio que-st’area geografica unica almondo si pone come un la-boratorio di teologia attivis-simo, in cui esperienzerituali, basate sul forte ruolodel simbolo, si amalgamanoa un magmatico complessoreligioso. Tale complessorisulta contrassegnato daun insieme di tendenze,anche opposte, ma tutte di-rette al trionfo della più au-tentica spiritualità. Incontemporanea alla mostraè uscito l’omonimo cata-logo Un trono tra le nuvole(tradotto anche nella localelingua tibetana, oltre che ininglese), i cui proventi divendita verranno devolutialla popolazione nepalese,colpita dal recente disa-stroso terremoto. Il volumesi può richiedere [email protected].

Biblioteca Universitaria di Torino

Nel mistico TibetUn piccolo gioiello del Trecento lombardoA Milano riapre la Chiesadi San Gottardo in Corte

© Expo

Affrescodi scuola giottesca

nella Chiesadi San Gottardo

in Cortefoto © aut.

Pagina 4dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

5 Giugno 2015

ANDREA DOMENICO TARICCO

L’universo pittorico dell’artista cam-pano Franco Catapane è costellato dauna miriade di costrutti archetipici atti

a sintetizzare la propria visionaria concezionedel mondo. Un mondo profondo, a volte ca-vernoso in cui la relazione tra i dati superfi-ciali dell’Ego entrano in contrasto con ilsotterraneo retroterra rappresentato dal Super– Io. Proprio in questo luogo – non luogo trala sfera conscia ed inconscia, i principi essen-ziali dell’esistenza dettati dall’educazione ge-nitoriale prendono il sopravvento sino agenerare processi artistici involontari. Daquesto contrasto prendono forma le immaginiarcaizzanti di Catapane che ingloba elementitratti dalla realtà sino a possibili mutazionicostruttive ereditate dall’esperienza post-cu-bista ed intrisa di quelle modalità tipiche delretroterra surreale riletto in chiave metafisica.Allora si intrecciano sogni ricorrenti alle fan-tasmagoriche rappresentazioni di un mondoal rovescio dove gli archetipi basati sulle cop-pie portanti come bene/Male, Giusto/Sba-gliato, Piacere/Dispiacere si intersecano in undivenire promiscuo, ambiguo, altalenante.Queste direttive genereranno atti di rimo-

zione costantemente messi sotto controllodall’inconscio di cui il Super-Io ne è il depo-sitario sostanziale. Qualunque atto, gesto odipotesi di coerenza logica alla realtà dipen-dono da una profonda conseguenza di adat-tamento a quelle norme istaurate nella psichedel soggetto sin dai primi anni di esistenza.Ora una modalità prende il sopravventosull’altra, poi viceversa sino a conflagrare informulazioni cristallizzate che sostituisconola realtà di riferimento. Premesse che ci con-sentono di leggere opere come Sibilla adesempio, in cui il volto in primissimo pianodella figura celeste viene risucchiato dallapotenza vitrea dello sguardo ultraterreno rin-viando nello spettatore uno stato di inquie-tudine. Giochi Proibiti, in cui la formaprende il sopravvento sui pensieri riconosci-bili e geometrizza ulteriormente le propriemodalità sino a defluire in nuove visualità.Perché di nuove visualità si tratta. Simbiosine rappresenta il gradino superiore. Elementitratti dal mondo circostante vengono intrec-ciati tra loro in un’ibridazione robotizzataoriginando una spiritualità avveniristicain cui l’Ego non trova direttive razionali.

Galleria Rinascenza ContemporaneaAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara“Intramundis. Verso il Super-Ego pittorico”Mostra personale di Franco CatapaneDal 5 giugno al 5 luglioInfo: 328 6979208

ENzO PAPA

Ragazze dinamiche, nude escattanti, figure improv-vise, sdraiate, di fronte, di

lato e retroverse, modelle guiz-zanti anche nelle positure stanti,su pagine incise, tracciate, dise-gnate, donne procaci e accatti-vanti, in pose articolate, irrequieteanche quando sono in quiete, fan-ciulle esuberanti troppo costretteall’interno del campo pittorico,urgenti di fuga e di altre espe-rienze, anatomie seducenti neiminimi tratti di stilo, o di bulino,di penna o grafite, nel rapido ac-cenno alle forme e alla formositàdel modellato che seduce. bovinobrandisce il mezzo tracciante, os-serva il modello vivente, ne co-glie l’insieme e i lineamenti, poicon impeto gestuale o con gestomarziale delinea il contorno delnudo e, come un maestro concer-tatore, dirige la sua bacchetta sulbianco del foglio, e nasce la me-lodia e l’armonia del nudo mulie-

bre, con la sonorità di una sinfo-nia dei sensi (bovino è anche mu-sicista!). Il tema grafico del nudofemminile è un pretesto per esal-tare l’Altra Metà del Cielo, la ge-nitrice dell’universo, o piuttostol’Universo intero, ché nei treregni biologici la vita è femmi-nile, di cui è consapevole solo laspecie pensante, la quale non solo

è mutualmente e fisiologicamenteattratta, ma anche la coscienza el’intelligenza percepiscono e in-tendono la recondita potenza delruolo femminile nell’universo co-smico ed umano. Come tutti gliartisti che hanno celebrato la fem-minilità, bovino esalta la donnaed esulta al suo cospetto, ché inessa identifica la donna-compa-

gna, la madre genitrice, la proleideale, la Magna Mater del mito.Canta e declama, bovino,quando struttura con tratti imme-diati le forme viventi dell’unicasua meta e della metà del suo io.Il simbolismo latente non è poitanto celato quanto l’astrazionedel segno e del glifo improvvisopossono dissimulare. Nella rapi-dità creativa affiora l’ansia diprendere possesso immediato delsoggetto, per viverne il respiro,il calore, la sofficità sensuale, eassimilarne il pensiero attraversol’emozione del sentimento, chesi fa forma percettibile e immor-tale. bovino pittore e musicista,cineasta e poeta, narratore vi-sivo eleva un inno di gioia, unsolenne omaggio alla creatura,condicio sine qua non da cuie per cui l’uomo è al mondo.

Circolo degli Artisti di TorinoPalazzo Graneri della RocciaVia bogino 9 – Torino“Svelate”Mostra personaledi Paolo BovinoFino al 6 giugnoInfo: 011 8128718www.circolodegliartistitorino.it

Le donne “svelate” di Paolo Bovino al Circolo degli Artisti di Torino

Un inno visivo alla femminilità

Personale di Franco Catapane alla Galleria Rinascenza Contemporanea – Pescara

Mondi gigeriani della psicheQui a lato, Franco Catapane, “Simbiosi”, 2010, olio su tela

© l’artista/RinascenzaContemporanea

Paolo Bovino, “Nudo sdraiato” © l’artista/CdA

RinascenzaContemporanea

Pagina 55 Giugno 2015

GIANNI MILANI

Scalare le nuvole? Al MuseoNazionale della Montagna“Duca degli Abruzzi” di

Torino (e quale posto migliore?)si può. Si può, lasciandosi gui-dare, mente e fantasia in libertà,da dodici suggestive opere delloscultore albese (classe ’75, di-ploma all’Accademia delle belleArti di Torino e già assistentedello scultore giapponese NoriakiMaeda presso lo Yorkshire Scul-ture Park e presso il parco pie-montese de La Mandria) SamuelDi blasi. Raccolte, per l’appunto,sotto il titolo Lo scalatore di nu-vole, queste “piccole sculture mo-numentali” si inseriscono lungotutto il percorso museale e costi-tuiscono il corpus, vivo di emo-zioni, di un’esposizione - curatada Riccardo Cordero - con laquale il Museo del Monte deiCappuccini intende iniziare unnuovo ed innovativo percorso de-dicato all’“Arte in Quota” e ri-

volto principalmente a giovaniautori, ma non solo. Di blasi apredunque una rassegna d’arte con-temporanea, il cui filo conduttoresi prefigge essere l’interpreta-zione di temi ispirati alla monta-gna, creando un dialogo Arte eNatura, su cui gli artisti, di voltain volta invitati, si esprimerannocon i mezzi, gli strumenti e le tec-niche loro più congeniali. Ferro,plastica, gesso, colla e poliestere,alluminio, legno, vetro e resina,plexiglas, cartone e pittura acri-lica: è un’officina artigianale inpiena regola, di tutto e di più -trame e ragnatele di materia usatacon esperta abilità manuale e in-

tensa partecipazione emotiva - afornire al giovane Di blasi glistrumenti del suo lavoro. Obiet-tivo: ricreare “habitat ed elementinaturali che conservino una me-moria nascosta della realtà”.Come dire: immaginare l’“intan-gibile” nella concretezza del ve-duto. Richiami fantastici efortemente onirici, quelle di Diblasi sono allora forme plastiche“che non vogliono essere descri-zione di se’ stesse - chiarisce eglistesso - ma semplicemente qual-cosa che assomiglia a qualcos’al-tro”. Nubi che non sono solonubi, ma anche anfratti, grotte efenditure che si alimentano di mi-stero e suggestioni indecifrabili.Superfici percorse da scritte chesembrano parole ma tali nonsono. E scalarle diventa allorasfida improba, donchisciottesca.Azione irreale. Ma altamente fa-scinosa se in esse possono leg-gersi verità non necessariamentecondivise, ma foriere per ognispettatore di voli immaginari che

fermano il tempo e l’anima e lamente in situazioni di assoluto ebenefico distacco dal reale. Comesembra confermare l’asettica fis-sità (non per questo priva di vo-glia di capire e di sapere e diarrivare dove bene non si sa) diquei corpi di gesso posti ad osser-vare o a popolare quelle strane“isole” - nuvole? - che invitano avoli alti o a improbabili “scalate”.Museo Nazionale della Montagna“Duca degli Abruzzi”P.le Monte dei Cappuccini 7 – Torino“Lo scalatore di nuvole”Personale di Samuel Di BlasiFino al 28 giugno - Info: 011 6604104www.museomontagna.org

Èin corso fino al 30 giugno,presso la biblioteca Na-zionale Universitaria di

piazza Carlo Alberto a Torino, lamostra Il viaggiatore pellegrino& gli affreschi sindonici, a curadi Rosa Mellina e Ivano bardini.A completamento del richiamoreligioso dell’Ostensione dellaSindone, la mostra offre ai visita-tori un ardito e intrigante accosta-mento tra passato econtemporaneità. Nella sezionearte contemporanea dell’esposi-zione sono presenti gli autori:Walter Accigliaro, Toni Arch,Vito Aroma Mirarchi, ImeldaBassanello, Marco Bianchi,Fabio Bix, Anna Borgarelli,Stefano Boschetti, Eveline Ca-vallo, Mariella Crosio, AnnalisaDi Meo, Silvestro Saverio Fer-rero, Carlo Guidetti, RobertoLucato, Clara Luminoso, Gio-vanni Mangiacapra, Marbi &Petsil, Anne Marie Marin,Maria Cristina Milazzo, DariaPicardi, Silvia Venuti, Rita Vi-taloni, Paulina Wagner. I contri-buti fotografici degli affreschisindonici sono tratti dalla pubbli-cazione Sindone, che passione!Affreschi en plein air di Rosa

Mellina e Mario Durando. Nellamedesima sala sarà esposta unaselezione di cinquanta pannellifotografici di affreschi sindonicipresenti sulle pareti di case, pa-lazzi, cappelle e chiese di nume-rose località piemontesi, atestimonianza di uno straordina-rio patrimonio culturale, storico edevozionale. La mostra si pro-pone di evidenziare come la SacraSindone, per antonomasia iconadi spiritualità, possa rappresen-tare valori laici come la salva-guardia della memoria e dellastoria e simboleggiare, in riferi-mento all’analogia tra pellegrinoe viaggiatore, la possibile destina-zione di molti viaggi, nello spazioe nel tempo, intrapresi per soddi-sfare la curiosità, esercitare espe-rienze, testimoniare con lapropria presenza. Le ragioni pro-fonde che muovono il pellegrinoverso il simbolo sacrale della suadestinazione sono le stesse delviaggiatore appassionato: Icaro,Ulisse, i Magi, Dante rappresen-tano nell’immaginario collettivosolo alcuni dei simboli di una ri-cerca che si fa anche movimentoe viaggio, esempi di come il lin-guaggio artistico può diventareintima parte di queste esperienzeper aiutare durante il cammino,celebrare la mèta raggiunta, rac-contare l’emozione della sco-perta. Per simboleggiare il sensogioioso e universale dell’avven-tura la biblioteca Nazionale Uni-versitaria espone nella mostra unadei suoi manoscritti con miniaturemeno noti, eppure straordinario:Il Dittamondo, col commento diGuglielmo Cappello, versione del1427 dell’opera cui lavorò Faziodegli Uberti dal 1346. (c.s./v.c.)

Biblioteca NazionaleUniversitariaP.za Carlo Alberto 3 – Torino“Il viaggiatore pellegrino& gli affreschi sindonici”Mostra a cura di Rosa Mellinae Ivano bardiniFino al 30 giugnoOrario: dal lunedì al venerdi9,00-18,00; sabato, 9,00-13,00Info: 342 [email protected]

Biblioteca Nazionale Universitaria di TorinoLa Sindone

tra passato e contemporaneità

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Di Blasial Museo Nazionale della Montagna – TorinoSe Samuel scala il cielo

S. Di Blasi, “Lo scalatore di nuvole”© l’artista/MNM

GIANNI MILANI

C’è tutta la leggerezzadel mondo in quellaventina di acquerelli

(opere scelte dal 1982 al 2015)che Anna Maria Borgnaespone alla Galleria TeArt, invia Giotto a Torino, fino a sa-bato 6 giugno. Leggerezza diimmagini. Leggerezza di segnie colori. Leggerezza di pensierie di storie che ci indicanostrade d’accesso al “sollievo” -se non alla pur momentaneaserenità - liberandoci, almenoper un attimo (il tempodell’“immersione” in mondipittorici che mai rinunciano alsapore e al candore della fiaba)dalle tante “pesantezze” chespesso incombono sul nostrovivere quotidiano. E dunque -come recita ad effetto il titolodella rassegna – “raccontare laleggerezza” attraverso la pit-tura ci pare essere, da sempre,la mission assolutamente pos-sibile di Anna Maria borgna.Che, con piena convinzione epassione, ci confida comel’arte possa “salvarci la vita” eperfino “quali importanti ri-svolti terapeutici”siano in essacontenuti. Di qui anche il suoimpegno sociale nel dedicarsida anni all’arte-terapia con ra-gazzi problematici o affetti daparticolari disabilità. Soggetti alei molto cari, così come ilmondo dell’infanzia più in ge-nerale, cui fanno riferimentoparte delle opere meno recentiesposte in mostra; illustrazionidi racconti dedicati ai più pic-coli e fatti vivere in quel terri-torio particolare e suggestivo amezza strada fra il mondodell’infanzia e quello adulto.Qui il linguaggio è giocoforzafigurativo, pur se libero di svi-colare in libertà negli scatti ra-pidi di segno e colore in undelicato e quanto mai peri-glioso gioco di trasparenze e

velature, che “non concedonoerrori o ripensamenti”, propriodella tecnica dell’acquerello. Aquesto gruppo di opere rivolteai ragazzi “da zero a cent’anni”può anche ricollegarsi il libro,presentato in mostra, e dallaborgna scritto e illustrato, daltitolo Le piccole storie di fuocoacqua aria e terra. Centocopie numerate, editore Gra-phot, da sfogliare con gioia e,manco a ricordarlo, con piena“leggerezza”. Ancora in parete,fra i pezzi più datati e degni diparticolare segnalazione, Ladonna sul filoe La donna spez-zata, in cui la pittrice concre-tizza a suo modo, attraversopercezioni e sensazioni che na-scono improvvise o riflessionicomunque e sempre personali,la sua collaborazione attivaall’interno del Gruppo “Donnein difesa della Società Civile”del quartiere San Salvario. Dalfigurativo all’astratto-evoca-tivo-concettuale, invece, leopere più recenti, quasi tutte “apennello asciutto” (“tecnicache non perdona”), in cui lamateria stenta a divenire formae guadagna voli liberi, lieve“come una piuma” (è anche iltitolo di un quadro) carica d’ir-risolti misteri, che danno punti– eccome! – alla suggestionedel narrato. Enigmi. Domandesenza risposte. Sempre le piùserie. ben espresse appunto inPesante/Leggero, opera recen-tissima, con quell’aereo librarsida terra a cielo di indefiniteforme embrionali alla ricercaforse di una più chiara iden-tità. Volo risolutivo? Restanoi dubbi. Ma che importa?Galleria TeArtAss.ne Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino“Raccontare la leggerezza”Mostra personaledi Anna Maria BorgnaFino al 6 giugnoInfo: 011 6966422

Inaugura il 6 giugno presso l’AssociazioneCulturale “Arte per Voi” ad Avigliana

(To) la mostra Fiddle in Art, Dipinti di To-nino Ospedale. A complemento dell’esposi-zione, gli artisti del Gruppo Filid (con lapartecipazione straordinaria proprio di ToninoOspedale) presenteranno, a partire dalle ore19 di domenica 21 giugno, lo spettacolo Mu-sica irlandese sotto i portici (quelli di piazzaConte Rosso, 3). Una delle guide da viaggiopiù famose del mondo definisce l’Irlandacome un luogo che una volta visitato non sipotrà più dimenticare. Chi c’è stato, come ilprotagonista di questa mostra, sa che è vero.L’Irlanda è una terra di panorami incredibili,colorati di verde e di blu intenso, dove il ventoporta con sé la musica delle ballate ed evocale storie dei cavalieri, magari in un antico pub,davanti a una birra, raccontate da vec-chi cantastorie. Nella sua mostra l’au-tore ci invita in questo mondo coloratodi magia, in cui il tempo è scandito dairitmi della musica tradizionale suonatada violini (fiddles), flauti, fisarmoni-che e cornamuse. Ma non mancano dicomparire, accanto al variegato po-polo dei pub, anche altre figure appar-tenenti alla tradizione come le donnefatate e misteriose delle antiche leg-gende. Nato a Cassino e diplomatosial locale Liceo Artistico, la sua con-temporanea formazione di violinistaconduce Tonino a innamorarsi e ad af-frontare i repertori delle musiche ir-landesi che lo spingono a frequenti

soggiorni nell’isola. In quei periodi, si affian-cano alle esecuzioni musicali occasioni perrealizzare illustrazioni, mostre, dipinti muralie live-painting. In primis, egli realizza dipintiall’interno di un Irish pub, dal momento chela tradizione della figurazione era riservatapiuttosto alle insegne esposte all’esterno. Creala tecnica pygmalium, in cui si usano, per pre-parare i colori, elementi naturali quali terre,foglie, fiori, bacche, frutti, ossidi, cenere ec-cetera, usando come legante l’olio di linogrezzo e come stabilizzatori dei colori alcunidiluenti che variano a seconda della gammao della trasparenza che si intendono ottenere.(c.s./c.p.)Galleria ‘Arte per Voi’Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)“Fiddle in Art (Il violino nell’Arte)”Mostra personale di Tonino OspedaleDal 6 al 28 giugnoInfo: 011 9369179 - www.artepervoi.it

Sabato 6 giugno 2015, alla ore 17,00, in oc-casione di Torino Capitale Europea delloSport 2015, la Galleria “Arte Città Amica”inaugura, presso il Mausoleo della BelaRosin, la Collettiva 45° Parallelo nelMondo, che proseguirà sino al 26 giugno. Gliartisti si sono cimentati sui contenuti dei luo-ghi, come paesaggi, personaggi dello sport oeventi di Torino, oppure su siti attraversati dal45° Parallelo nel Mondo, appunto. Espon-gono Sergio Aimasso, Egidio Albanese,Corrado Alderucci, Angelika Astakhova,Mauro Azzarita, Eugenia Botezatu, Anto-nio Branca, Fabrizio Brazzale, AdrianoCarpani, Gian Luigi Castelli (Giancastelli),Adriana Cernei, Anna Cervellera, IsidoroCottino, Alfredo De Leonardis, Michele DeStefano, Valeria Facello, Franco Fassone,Silvia Finetti, Antonello Fortino, LucianaFrancone, Carla Gentile, Maria R. Giove-nale (Moja), Franco Gotta, Fiorenzo Isaia,Gaetano Lanatà, Attilio Lauricella, EldaLazzaretto, Gabriella Lucatello, Francesco

Luchino, Giusi Maglione, Giuseppe Ma-nolio, Piera Miletto, Laura Mosca, Gio-vanni Moscatelli, Francesco Murlo,Cristina Novella, Gian Pietro Obertino(Ober), Franca Valeria Oliveri, AngeloPiras, Michele Privileggi, Paola Rignanese,Gaetano Rizzari, Antonio Robella, Al-berto Russotto, Giuseppe Sanino, MariaScalia, Lucia Sconfienza, Rita Scotellaro,Renata Seccatore, Gianni Sesia dellaMerla, Raffaella Spada, Maria Spinelli,Maria Teresa Spinnler, Luciano Valensin,Claudio Vindigni, Pietro Giorgio Viotto,Loredana Zucca. Nel corso della mostra,numerosi saranno gli appuntamenti di danzafolkloristica, musica classica e letture guidate.ACA - Mausoleo della Bela RosinStr. Castello di Mirafiori 148 – Torino“45° Parallelo nel Mondo”Mostra collettivain occasione diTorino Capitale Europea dello Sport 2015Dal 6 al 26 giugno - Info: 011 7717471

Alla TeArt di Torino si racconta la leggerezzaChiari, freschi e dolci acquerellidi Anna Maria borgna

Anna Maria Borgna, “Pesante/Leggero”, 2015, acquerello © aut./TeArt

‘Arte per Voi’ – Avigliana (To)Tonino Ospedale

‘Arte Città Amica’, Collettiva al Mausoleo della Bela RosinPer Torino Capitale dello Sport

Tonino Ospedale, “Working Class (Classe operaia)”tecnica pygmalium su tela © l’artista / Arte-per-Voi

Pagina 7dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

5 Giugno 2015

Ghigliottina (2014) di Umberto Vaschetto è un’installazione “attiva”, nel sensoche coinvolge direttamente lo spettatore inserendolo in un contesto critico e diprofonda denuncia su terribili fatti di cronaca nera. E proprio il grido di ripulsanei confronti di ogni forma di violenza - “NO alla violenza sulle donne, NO allaviolenza sui bambini, NO alla violenza... Sìalla ghigliottina” - viene radicalizzata attra-verso la riproduzione dell’antico strumentodi esecuzione capitale, la ghigliottina, giu-stappunto, contro quei vili che compionoabusi sui deboli. Si tratta di un’intensa operadai connotati assemblativi, in cui la figuradel colpevole condannato, un anonimouomo incappucciato, appare sul punto discontare le sue colpe, subendo un’impres-sionante evirazione, mentre sulla parte su-periore della struttura sono collocate paginedi giornale, sulle quali son descritte le terri-bili notizie, tratte dal vero. Quello di Va-schino risulta essere un concettualismocritico, dicevamo, che riecheggia l’anticalegge del taglione contenuta nel Codice diHammurabi, sintetizzata con il celebremotto “occhio per occhio, dente per dente”.Delitti e castighi che una società civile do-vrebbe però riuscire a prevenire e superare.

Umberto VASCHETTOcell. 349 6604603

Il dipinto Mater Dolorosa, di cui riproponiamo l’immagine, è stato esposto du-rante la mostra La Sindone, la passione di Cristo, tenutasi a Torino recente-mente, e sarà ripresentato fino al 7 giugno presso l’Abbazia della Novalesa.Questo quadro di Antida Tàmmaro, realizzato con acrilici su carta riportata sullatela, e con ulteriori interventi di collage, ritrae appunto la Madonna come Mater

Dolorosa, ripiegata su sé stessae quasi rattrappita, chiusa neldolore per la morte del Figlio.Il braccio, la mano che copre labocca a trattenere un urlo senzavoce, premendo forse sulle lab-bra un lembo del sacro lino, ilvolto stesso di Maria sono piùsimili a pezzi di legno, scavatida solchi profondi, che ad unafigura umana. La veste e lescarpe bianche sono ora tintedal sangue di Gesù deposto, delcui martirio resta la Croce a te-stimonianza. I colori predomi-nanti, come il rosso e l’oro,ricordano quelli tipici delleicone greche e situano la scenain un luogo senza spazio nétempo, quello della Pietà.

Il suggestivo dipinto ad olio su tela realizzato da Vincenzo Del Duca nel 2015pare raffigurare la visualizzazione di una sorta di viaggio siderale nelle landedesolate dell’animo umano, ove la dimensione rappresentativa costituiscesolo un velo oltre il quale è possibile smarrirsi. S’intitola Limiti e racchiudeun vasto paesaggio campestre, determinato nei suoi confini da una linea mar-cata in profondità, che circoscrive l’orizzonte. Trattasi però di un orizzontemetafisico, si potrebbe dire: l’area superiore dell’opera incardina la pesan-tezza di un cielo materico che diventa parte integrante delle alture sottostanti;nella porzione inferiore, invece, una miriade di arbusti spogli fiancheggia unviale immaginario, che non va a combaciare verso le linee prospettiche nelpunto di fuga, ma le lascia volutamente aperte, libere. Da questa propensione

o r i g i n al’aspetto oni-rico-simbo-lico di taleitinerario con-cettuale crea-tivo, medianteil quale lastrada infinitadiviene unpercorso diluce per la li-b e r a z i o n edello spirito.

Significativamente, si intitola La musa il quadro realizzato a tecnica mista daFranco Fassone. Nell’estasi sublimante racchiusa nell’atavica figura femminileè racchiusa l’essenza remota dell’opera stessa, capace di condensare plurimestratificazioni simboliche, cromatiche e cronologiche. Assistiamo al gesto ieraticodi questa divinità archetipicanell’atto di sollevare il capo al-l’indietro, quasi un monito a chil’osserva, per indurlo a cercarealtrove il senso ultimo del suosentire. Un sentire che trapassala dimensione diegetica del di-venire temporale: altre costantiprendono simultaneamenteforma e s’intersecano in cripti-che determinazioni semantiche.Ciò vale, ad esempio, per la bi-fora che appare sullo sfondo,così come per la “cacofonica”immagine oscura del quadru-pede che include struttural-mente il corpo metamorficodella protagonista, confluendonegli assemblaggi della donnadistesa, delle due oranti o dellerappresentazioni della morte.

“Ghigliottina”, 2014, installazione

Antida TÀMMAROcell. 331 3450332

Vincenzo Del DUCAcell. 335 8138726

Franco FASSONEtel. 011 7495410

[email protected]

P.za zara, 3 - 10133 TorinoTel. 011 6312666 / fax 011 6317243

A CURA DI ANDREA DOMENICO TARICCO

“Limiti”, 2015, olio, 81x116 cm.

“La musa”, tecnica mista, 100x70 cm.

Artisti sceltidal Corriere dell’Arte

dell’ARTECORRIERE Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

“Mater Dolorosa", 2014, acrilico su carta su tela e collage

Pagina 8 5 Giugno 2015

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

MANUELA MARASCIO

Incredulità e spontaneo rammarico,contornati da un altrettanto naturalesentimento di distacco e superiorità:

questi sono i frammenti nostrani ada-giatisi sul tapis rouge del 68° Festivaldi Cannes. Si potrebbe più prosaica-mente scherzare sull’antagonismo ita-liano nei confronti dell’eterno “nemico”d’Oltralpe (e viceversa), che da sempreci offre una cuginanza antagonista: chesi tratti di calcio o arte, la rivalità nonmanca mai. Certo, il dispiacere ègrande, pur cercando di ridimensio-narlo: Mario Sesti dell’Huffington Postha sottolineato l’irrilevanza di un ver-detto favorevole per il peso commer-ciale e l’influenza culturale del nostro cinemaa livello mondiale; ma, secondo il critico, “nonsi può negare che i film di Sorrentino, Garronee Moretti erano ben al disopra della media diun concorso non esaltante”. Alberto barbera,direttore artistico della Mostra di Venezia, haa sua volta espresso il suo duro giudizio: “Unverdetto squilibrato, discutibile, sicuramentefrutto di un compromesso. Resta il fatto para-dossale che il cinema francese esca come

grande vincitore nell’anno in cui ha espresso isuoi risultati più modesti”. Se pare troppo ro-manzesco ipotizzare un “complotto” gallico ainostri danni, è impossibile, a detta di molti, ne-gare che la presenza di un italiano tra la giuriaavrebbe sicuramente meglio indirizzato le de-cisioni finali. Ma al di là dell’esorbitante nu-mero di pareri critici, che dire dei veriprotagonisti? Si pensava di riscontrare in Sor-rentino, ancora fresco di Oscar, la maggiore

delusione; invece, lui è il primo a rico-noscere quella marcia in più che con-traddistingue la Francia per la tenaciacon cui da sempre difende la propriasettima arte; e quindi, per quanto ri-guarda il nostro cinema, “bisognerebbeche tutti, la politica, l’industria, il Paeseintero facesse quadrato intorno alui”. Nicola Giuliano, produttore di Sor-rentino, non ha dubbi: “Preferiamo ilgiudizio del tempo, quello della memo-ria collettiva degli spettatori: questo è ilcampionato più importante da giocare.Guardate che nel 2016 la Palma aDhee-pan di Jacques Audiard non ce la ricor-deremo più”. La sedimentazione diun’opera nella memoria, il valore su-premo dell’arte per l’arte: accompagnati

da questa missione epica gli italiani sfilano viadalla Croisette con pacata eleganza e intelli-gente consapevolezza. E una cosa resta da dire:Mia madre di Moretti, Youth di Sorrentino e Ilracconto dei racconti di Garrone possono fa-cilmente aspirare a questa consacrazione: sonostorie che raccontano l’Uomo, attraverso lafrustrazione e il rimpianto, la nostalgia e la so-litudine, la passione e il desiderio. E di frontea tanta poesia, non c’è Festival che tenga.

ALESSANDRO MORMILE

Il Teatro alla Scala sta mostrando il meglio della sua produttivitàartistica proprio nelle settimane che sono seguite all’inaugurazionedi Expo Milano 2015. Occasione preziosa per confermare come il

tempio della lirica mondiale sia sempre, nell’immaginario collettivo,simbolo della tradizione operistica italiana nel Mondo. Ed ecco suc-cedersi una programmazione fittissima, che vedrà il Teatro apertoanche nel mese di agosto, per offrire, ai turisti e ai molti visitatori chenel corso dell’estate verranno nel capoluogo lombardo da tutto ilmondo, occasioni per visitare ed assistere a spettacoli di altissima qua-lità. La quantità di pubblico straniero che in questi mesi affolla la Scalacresce in maniera esponenziale, e la Sala del Piermarini si è preparataalla festa con serietà, sicura di ottenere risultati di alto livello, a partiredalla Turandot di Puccini, che ha inaugurato trionfalmente la stagionedell’Expo, in una sorta di seconda apertura di stagione. Una Turandotdel tutto particolare quella vista alla Scala. In primis, per la scelta diterminare l’ultima ed incompiuta opera di Puccini con il finale scrittoda Luciano berio (per la prima volta ascoltato alla Scala) in sostitu-zione di quello tradizionalmente eseguito, completato da Franco Al-fano; in secondo luogo perché Riccardo Chailly ha in questa occasionepreso possesso, sul podio di una orchestra e di un coro in stato di gra-zia, dell’incarico di nuovo Direttore Musicale della Scala. Incarico fe-licemente iniziato con una direzione all’insegna della densità sonoraavvolgente, talvolta quasi prepotente, attenta a valorizzare ciò che inquesta partitura anticipa il Novecento e mai cedendo al richiamo delsentimentalismo più marcatamene pucciniano, o all’esotismo dellafiaba, per seguire invece, in perfetta unità di intenti con lo spettacolopsicanalitico, freudiano e quasi claustrofobico di Nikolaus Lehnhoff,

una lettura drammatica. Solo qua e là, attraverso gli ironici ed assaiben tratteggiati interventi delle tre maschere, tale concertazione mi-tiga la valanga di suono intenso e compatto (sia ben inteso bellis-simo) voluto da Chailly. Il cast non sempre riesce a tenere testa aduna lettura di così ampio respirò sinfonico. La stessa Nina Stemme,cantante wagneriana che non dovrebbe temere la scrittura vocaledell’algida principessa di gelo, è una Turandot vocalmente troppodistaccata e rigida. Al suo opposto l’incantevole lirismo della Liùdi Maria Agresta fa guadagnare anima umana alla lettura di Chaillye alla prestazione giustamente acclamatissima di quello che può con-siderarsi il miglior soprano italiano di oggi. Di schietto impasto te-norile lirico è la voce di Stefano La Colla, nei panni di Calaf. Validoanche il basso Alexander Tsymbalyuk come Timur. Teatralmente af-fiatato e spiritosissimo il terzetto delle tre maschere formato daibravi Angelo Veccia (Ping), Roberto Covatta (Pang) e blagoj Naco-ski (Pong), così come perfetto l’imperatore Altoum di Carlo bosi.Sala sempre affollatissima per tutte le recite e successo trionfale.

Milano, Teatro alla Scala, sul podio Riccardo Chailly, nuovo direttore musicale, per l’opera di PucciniUna Turandot per l’Expo, ma con il finale di Berio

SpettacoliI vincitori del 68° Festival di Cannes. Delusione per i tre “assi” italiani in concorso, Garrone, Moretti e SorrentinoLa Francia fa quadrato intorno alla sua settima musa

Un momento della “Turandot” di Giacomo Puccini, in scena alla Scala di Milanofoto © Brescia-Amisano / Teatro alla Scala

Trionfo transalpino: da sinistra, Emanuelle Bercot, miglior attrice (ex-aequocon Rooney Mara), Jaques Audiard, Palma d’Oro per il film “Dheepan”e Vincent Lindon, miglior attore (protagonista de “La loi du marché”)

foto © aut. / ANSA / CinéFondation Festival de Cannes

Pagina 9dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEMAURO LUCENTINI

Primavera a New York significauna proliferazione incontenibiledi manifestazioni d’arte: una

sfilza di fiere antiquarie nella cornicedell’Armory della 69th Street e ParkAvenue, una delle “armerie” o caser-mone della National Guard (miliziavolontaria statale americana), comequella in cui nel 1913 vennero per laprima volta presentati agli occhi stu-pefatti della popolazione newyorkesei voli di fantasia dell’Avanguardia eu-ropea; le vendite d’asta per centinaiadi milioni e incassi di miliardi; le anti-cipazioni di mostre collettive, ameri-cane - come quella in corso al nuovoWhitney (America, Hard to See) - ointernazionali - come la versione di Artbasel che si aprirà poi in Florida -; leseduzioni cooperative come le visitealle botteghe d’arte di Madison Ave-nue organizzate in collana dai mer-canti, con accoglienza a base di tazzedi caffè e bicchieri di vino… Quismetto, ma nel chiudere non posso ov-viamente omettere le innumerevolimostre personali degli artisti che siaprono nella Manhattan bassa (Chel-sea), media (le gallerie più antiche,negli storici palazzi della 57ma stradae vicinanze) e alta (le gallerie estetico-finanziarie come Gagosian, assiepatesin dall’epoca di Leo Castelli nel quar-tiere chic). Il New York Times, all’ini-zio di maggio, ha dedicato l’interosuo supplemento d’arte al resocontoindividuale di 50 (cinquanta) mostrepersonali inaugurate quasi contempo-raneamente: e si trattava soltanto diuna selezione. Sulla base dei miei va-gabondaggi, vorrei fare altrettanto, macon lo spazio ristretto a mia disposi-zione devo limitarmi a due personaliche mi hanno colpito in modo spe-ciale. Come criterio di scelta avevoposto la novità del messaggio dell’ar-tista, espressa anche attraverso la no-vità del medium, ossia del veicolomateriale. Andando per ordine discen-dente lungo l’isola di Manhattan, eccodunque, per prima, la mostra di Char-les Hinman alla Washburn Gallery di20 West 57th Street, intitolata SpaceWindows. I pezzi esposti sono il pro-dotto di una ricerca che Hinman con-duce dal 1964 e che gli ha procuratouna fama particolarissima di esplora-tore di superfici monocromatichesculturali in armonia o in urto fra loro,

che arrivano come unapromessa di rivelazionedi dimensioni ulteriori,recondite, forzate dallaforma, dalla luce e dalcolore vivissimo, quasisempre primario, a rag-giungere da prospettivediverse, in ore diversedella giornata, l’occhiodell’osservatore. Qualche critico haparlato di prismi ottici della realtà, chefanno a meno del cristallo. In quest’ul-tima delle molte esposizioni allestitecon i reperti di Hinman nella presentefase di una lunga carriera, i materialigiustapposti sono quattro e di una pal-pabilità intrinsecamente contrastante,per cui il pigmento densissimo del co-lore acrilico è applicato su legno equesto su strati di fibra vegetale nontessuta, separati da un piano lucido diplexiglas. L’unicità di questa specie dipiccola ingegneria mentale perseguitada Hinman è riconosciuta da decennie esemplari della sua produzionefanno parte a New York delle raccoltepermanenti del MoMA e del WhitneyMuseum, nonché, dentro e fuori dallacittà, di numerose collezioni private.Totalmente opposta è la mostra di Ra-fael Ferrán, un esordiente finora po-chissimo noto, in cui soggetti per nullaastratti, ma ossessivamente figurativi,galleggiano sulle superfici dense e tra-slucide create dalla cera fusa. È la tec-nica dell’encausto, usata abbastanzararamente nella storia dell’arte, checonsente effetti evanescenti, come, adesempio, quelli legati non alla realtàpresente ma al ricordo, all’improntalasciata dall’esperienza reale. In

America esiste un vistosoesemplare di tale tecnica negliaffreschi tardo-ottocenteschi disoggetto storico, che ornanol’interno della cupola del Con-gresso a Washington, creati dalpittore romano Costantino bru-midi, emigrato in America dopoche in Italia il suo lavoro avevaincontrato scarso interesse.Adesso le immagini fantasti-che di Ferrán, allineate in que-sta mostra dal titolo Visions ofthe Romantic alla Adelante

Gallery di 25 West 31st Street (e pur-troppo già finita) son state un invitoa socchiudere un’altra porta verso laverità inafferrabile del mondoesterno, le cui tracce sono rimasteimprigionate in noi. Nel frattempo ilMoMA stesso ha annunciato perl’autunno 2017 la prima, grande re-trospettiva dello scultore DonaldJudd, morto nel 1994, uno dei grandipionieri, insieme a Lucio Fontana, diquell’arte minima cui appartieneanche la versione spettacolosa-mente originale di Charles Hinman.Adelante Art Gallery25 West 31st Str. – New York (NY)“Visions of the Romantic”di Rafael FerránInfo: 001 646 6660869www.adelanteartistsgallery.comWashburn Gallery20 West 57th Str. – New York (NY)“Space Windows”di Charles HinmanFino al 26 giugnoInfo: 001 212 3976780www.washburngallery.com

Il Memorial Weekend nel mese di maggio, lungo quattro giorni, è per Holly-wood un classico banco di prova del tipo di pellicole su cui puntare in tuttol’anno successivo. È per questo che il parziale insuccesso del film di fantascienzaTomorrowland ha deluso più del necessario lo studio Walt Disney, che giocavasulla novita del soggetto (uno sguardo, una volta tanto, ottimistico, al futuro)per educare le famiglie a tematiche nuove di una certa serietà. Invece il film,diretto da brad bird e interpretato da George Cloney e britt Robertson, pur riu-scendo a battere gli altri come incassi, ha fatto relativamente cilecca come rien-tro netto: costato oltre 280 milioni di dollari (inclusa un’intensa campagnapubblicitaria durata due anni), ne ha incassati per ora meno di 41 sul mercatoamericano. Col provento dei mercati stranieri potrà ripianare forse la spesa, manon assicurerà mai un tornaconto strepitoso. Tutto sommato, è prevedibile chela Disney ritorni adesso ai suoi meno ambiziosi cartoni animati. Al secondoposto nel fine-settimana si è piazzato intanto il sequelPitch Perfect 2della Uni-versal, che ha incassato quasi tanto il summenzionato film Disney e nel giro diquindici giorni ha recuperato più del modesto costo di produzione. (ma. lu.)[i dati sugli incassi dei cinema USA sono forniti dall’Agenzia Rentrak ©]

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

George Cloney in “Tomorrowland”, film che non ha incassato quanto sperato dalla Disney

Box OfficeUSA, “Tomorrowland” non soddisfa DisneyUn tranquillo weekenddi memoria

5 Giugno 2015

Charles Hinman“Broome Street”© aut./WashburnGalleryRafael Ferrán“Piazza in Italia”© aut./AdelanteGallery

CINEMA

foto © Walt Disney Co.

Hinman e Ferrán scelti tra le seduzioni dell’abbondante messe culturale stagionaleA primavera rifiorisce la Grande Mela

Pagina 10 5 Giugno 2015

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S Segnalazioni

TORINO e PIEMONTE in ITALIAVernissageEzio Gribaudoe Giorgio de Chirico “Memorie ritrovate”MEF - Museo Ettore FicoVia Cigna 114 – TorinoFino all’11 giugnoInfo: 011 852510www.museofico.it

Pedro Cabrita Reis“Il palazzo vuoto” Galleria Giorgio PersanoVia P.sa Clotilde 45 – TorinoFino al 20 giugnoInfo: 011 835527

“Precious Light”di David MachSocietà Promotricedelle Belle Arti in TorinoV.le Balsamo Crivelli 11Parco del Valentino – TorinoFino al 28 giugnoInfo: 347 6908968Mostra a cura di Patrizia Bottalloper MartinArte Internazionale

“Marginalia”Federico LupoVan Der GalleryVia Giulia di Barolo 13 – TorinoDal 7 giugno al 25 luglioInfo: 011 835527Van Der Gallery e Ritmo, spazioculturale indipendente, rinnovanola loro collaborazione e presentanoMarginalia, Personale di Fede-rico Lupo: proprio come margi-nalia, ossia annotazioni a marginedi un libro, o decorazioni dei codiciminiati, la mostra si sviluppa informa di sceneggiatura fram-mentaria, collezione di testi, im-magini e filmati, quali fitte glossea scritti preesistenti, appunto.

(c.s./c.p.)

“Antologia Astratta”di Roberto DemarchiStudio Roberto DemarchiSpazio espositivoC.so Rosselli 11– TorinoInfo: 348 0928218www.robertodemarchi.infoIn mostra venticinque opereastratte del maestro torinese,dedicate ai versi di altrettantipoeti, da Alcmane a Zanzotto.

Tino Aime“Volevo fare il pittore”Mostra antologicaper i 500 annidella Certosa di AviglianaCertosa 1515Via Sacra S. Michele 51Avigliana (To)Fino al 19 luglioInfo: 011 9313638www.certosa1515.orgPresentazione di Valter Giuliano

“2015, Anno della Luce”Concorso fotograficoPHOSCentro Polifunzionaleper la Fotografia e le Arti Visivep/so INAF-OAToOsservatorio Astrofisicodi TorinoStr. Osservatorio 20– Pino T.se (To)Fino al 23 agostoInfo: 011 7604867 / 011 8101900www.phosfotografia.comwww.oato.inaf.itIn occasione dell’Anno Iterna-zionale della Luce, il CentroPhos, in collaborazione conl’INAF-OATo, cioè l’Osservato-rio Astronomico di Pino Tori-nese, indice un concorsofoto-iconografico in tema. S’il-lumina d’immagini. (c.s./e.l.)

“Il fascino e il mitodell’Italiadal Cinquecentoal contemporaneo”Villa Reale di Monza V.le Brianza 1 – MonzaFino al 6 settembreInfo: 039 39464213www.reggiadimonza.com

“Natura naturans”Roxy Paine e Meg WebsterOpere dal 1982 al 2015FAI - Fondo Ambiente ItalianoVilla e Collezione PanzaP.za Litta 1 – VareseDal 12 giugno 2015al 28 febbraio 2016Info: 0332 283960www.visitfai.it/villapanzaUn nuova mostra a Villa e Colle-zione Panza: due affermati artistiamericani indagano il mondo tu-telato dal FAI - Fondo AmbienteItaliano; un’occasione per riflet-tere, in concomitanza con l’Espo-sizione Universale di Milano, sultema della Natura come genera-trice e fonte di vita. (c.s./p.p.)

Mario Merz“Città Irreale”Gallerie dell’AccademiaC.po Carità 1050 – VeneziaFino al 20 settembreInfo: www.gallerieaccademia.org

“Anche le sculture muoiono”Mostra collettivaCentro di CulturaContemporanea StrozzinaPalazzo StrozziP.za degli Strozzi – FirenzeFino al 26 luglioInfo: 055 3917122www.palazzostrozzi.org

“L'officina immaginificadi Jir� i� Kolár”Museo di Pittura Muralein San DomenicoP.za S. Domenico 8 – PratoGalleria Open ArtV.le Repubblica 24 – PratoFino al 28 giugno

“FoodDal cucchiaio al Mondo”Fino all’8 novembreOlivo Barbieri“Immagini 1978-2014”Fino al 15 novembre MAXXIMuseo Nazionale delle Artidel XXI SecoloVia Reni 4/a – RomaInfo: 06 322 5178www.fondazionemaxxi.it

“Oakwood”Astrid NippoldtThe Gallery ApartVia Negri 43 – RomaFino al 13 giugnoInfo: 06 68809863www.thegalleryapart.it

“Una infinita primavera”Mostra personale antologicadi Clara GaresioMuseo della Ceramica VietrenseVilla GuarigliaVia Nuova Raito - fraz. RaitoVietri s/Mare (Sa)Dal 17 maggio al 28 giugnoInfo: 089 22 55 78

Michelangelo PistolettoCastello di GallipoliP.za Imbriani – Gallipoli (Le)Info: 08 33262775Il maestro dedica una sua operaagli ulivi pugliesi malati. (c.s./c.g.)

Direttore EditorialePietro PanacciDirettore ResponsabileVirginia ColacinoCaporedattoreChiara PittavinoComitato EditorialeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCorrispondente da New YorkMauro [email protected] da BerlinoSabatino Cersosimo

Hanno collaboratoR. Carnevale, F. Florian, C. Gallo,M. Giontella, M. Marascio, G. Milani,E.S. Laterza, C. Pittavino, R. Roveda,A.D. Taricco, D. TauroRealizzazione grafica internaa cura di E.S. LaterzaFotografo ufficiale Antonio AttiniRedazioni distaccateMilano Rosa CarnevaleTel. 339 1746312Roma e Napoli Fabrizio FlorianTel. 388 9426443Palermo Caterina RandazzoTel. 334 1022647Concessionaria di Pubblicità internaStampa e distribuzioneEditService S.r.l.Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)EditoreCorriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniTorinoP.IVA 06956300013

AbbonamentiAnnuale (22 nn.):euro 60,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 5,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

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È possibile segnalareeventi, mostre,

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>>> tel. 011 6312666 <<<

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Venerdì 5 giugno - ore 17,00Galleria

Rinascenza ContemporaneaAssociazione Culturale

Via Palermo 140 – Pescara“Intramundis

Verso il Super-Ego pittorico”Mostra personale di Franco Catapane

Sabato 6 giugno - ore 16,00Galleria ‘Arte per Voi’Associazione Culturale

P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)“Fiddle in Art (Il violino nell’Arte)”Mostra personale di Tonino Ospedale

(violinista e pittore)

Sabato 6 giugno - ore 17,00Galleria ‘Arte Città Amica’Centro Artistico Culturale

Via Rubiana 15 – Torino“45° Parallelo nel Mondo”

Mostra collettivain occasione di

Torino Capitale Europea dello Sport2015

p/so Mausoleo della Bela RosinStr. Castello di Mirafiori 148 – Torino

Mercoledì 10 giugno - ore 18,00Galleria TeArt

Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino“Ho scelto il tema...”

Collettiva fotografica dei Soci

Pagina 11dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T SGallerie

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – TorinoTel. 011 885408Email: [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30;chiuso lunedìCollettiva degli Artisti della Galleria

ARTE CITTÀ AMICACentro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845Email: [email protected]: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoDal 6 al 26/6“45° Parallelo nel Mondo”Mostra collettivain occasione diTorino Capitale Europea dello Sport 2015c/o Mausoleo della Bela RosinStr. Castello di Mirafiori 148 – Torino

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179Cell. 339 2523791Email: [email protected] Nesta - Tel. 011 9328447Cell. 333 8710636Email: [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Dal 6 al 28/6“Fiddle in Art (Il violino nell’Arte)”Mostra personale di Tonino Ospedale(violinista e pittore)

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia bogino 9 – Torinoscala b destra - 1° piano (digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718Email: segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itOrario: lun. - ven. 15,30-19,30Fino al 6/6“Svelate”Mostra personale di Paolo Bovino

LA LANTERNA Galleriadi Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio PezzatoVia S. Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962Email: [email protected]: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, A. Cannata, V. Cavalleri,E. Colombotto Rosso, D. De Agostini,A. De Rosa, L. Garelli, E. Gribaudo,S. Lake, E. Longo, S. Manfredi,G. Manzone, L. Mottura, D. PasqueroG. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato,C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, L. Sabatino,A. Schawinsky, G. Sesia della Merlainoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA LUNA Art GalleryVia Roma 92 – borgo San Dalmazzo (Cn)Cell. 339 7108501Email: [email protected]: ven. 16,00-19,00;sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

L’INDACO Arte e CulturaVia Ferrucci 7/b – Collegno (To)Cell. 340 9403183Email: [email protected]: mar. - sab.14,00-18,00

LUNA ART COLLECTIONSpazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688Email: [email protected]: lun. - ven. 8,30-17,30;sab. 8,30-17,30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’artea tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati,Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,John Picking, Marco Puerari,Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo

RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208Email:rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comOrario: mar. - sab. (su appuntamento)Dal 5/6 al 5/7“Intramundis. Verso il Super-Ego pittorico”Mostra personale di Franco Catapane

SENESI ArteVia S. Andrea 44 – Savigliano (Cn)Orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30Tel. 0172 712922Email: [email protected]

SILVY BASSANESE Arte ContemporaneaVia Galileo Galilei 45 – biellaTel./Fax 015 355414Email: [email protected]: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza opere di Avataneo, Carena,Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,Luzzati, Massucco, Musante

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Email: [email protected]: mart. - sab.17,00-19,00Dal 10 al 26/6“Ho scelto il tema...”Collettiva fotografica dei Soci

TINBER Art Gallery @ PragelatoVia Albergian 20 - Souchères HautesPragelato (To)Tel. 0122 78461Email: [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza,Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

M.ro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia Servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 5707705Email: [email protected]

AVERSA GalleriaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (int. cortile) – TorinoTel. 011 532662Email: [email protected]: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00

DELLA ROCCA Casa d’AsteVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244Email: [email protected]

LUIGI CARETTO Galleriadal 1911 Dipinti AntichiVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Email: [email protected]: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30

SANT’AGOSTINO Casa d’Astea Torino dal 1969C.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577www.santagostinoaste.itOrario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511www.biasuttiebiasutti.comOrario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

LA TESORIERA Centro ArteC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147www.tesoriera.comOrario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)

5 Giugno 2015

Clara Marchitelli Rosa Clotal Lucky Museum di Torino

dell’AR

TE-

5 Giugno 2015

CORR

IERE

Clara Marchitelli Rosa Clot presenta la sua mostra personale,dal 26 giugno al 26 settembre, presso il Lucky Museum,

in pieno centro a Torino, a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova.L’artista, che esporrà più di una trentina di opere,è stata scelta per l’occasione dal critico dell’arte

Andrea Domenico Taricco

Lucky MuseumC.so Vittorio Emanuele II, 21 – Torino“Menestrellum IIILo sguardo di Cassiel”Personale di Clara Marchitelli Rosa ClotDal 26 giugno al 26 settembre 2015

qui sopra, “Azzura e Celeste”, 1985olio su masonite, 70x50 cm.Targa artistica al Concorso Nazionaledi Santhià 1986;

sotto, “Dimmi tu se questo è amore”, 2010acrilico su tela, 100x70 cm. © l’artista

“Il sogno di Marilyn(il mito della farfalla)”, 2002acrilico su tela, 100x70 cm.© l’artista

“Jonathan il gallettoimpara e volare”, 2002

acrilico, 60x60 cm.© l’artista

Orario:tutti i giornidalle 15,00 alle 20,00