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Novembre 2018 - Anno 20 (n° 40 2 ) Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco Tel 045 7225048 L’eterno riposo dona loro o Signore e splenda ad essi la luce perpetua riposino in pace. Amen

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Novembre 2018 - Anno 20 (n° 402 )

Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco

Tel 045 7225048

L’eterno

riposo

dona

loro

o

Signore

e

splenda

ad

essi

la

luce

perpetua

riposino

in

pace.

Amen

La “Vergine Purissima” raffigura la visione celeste della Madonna, circondata da un prato di gigli, simbolo di purezza. La ragazza seduta porta una corona di foglie di edera che rappresenta l’innocenza in opposizione al peccato. La maestosità della Vergine, circondata da un incantevole giardino abbraccia con il suo manto la nuova vita che entra a far parte di questa nuova abitazione. Vogliamo augurare ai nostri cari di entrare nel Cielo accompagnati dalla protezione della Vergine Maria. Anche i Padri della Chiesa parlano di Maria come modello essenziale: Gregorio di Nissa spiega come la persona che è diventata «veramente immagine di Dio, e per nulla difforme dalla impronta di Dio, di conseguenza ne porta i segni, e per somiglianza si accorda completamente col modello, adornando la propria esistenza con l'incorruttibilità, l'immutabilità e l'assenza di ogni traccia di vizio». Così Maria è scelta da Dio e nello scegliere Dio accoglie accetta di compiere con Lui il nuovo progetto. Il Vangelo dell'annunciazione ripreso in Luca, richiama gli annunci veterotestamentari riguardo a nascite prodigiose (Isacco, Samuele) ma anche i racconti di vocazione (Abramo e Samuele); perciò il vangelo di Luca non dice che sta accadendo qualcosa di mai sentito prima, ma che niente è impossibile a Dio e rende nota a Maria la sua missione; non le viene svelata totalmente, le si dice soltanto che Dio potrà vivere in lei se lei vorrà. È un invito non un'imposizione; Maria accetta una chiamata alla quale è libera di rispondere accogliendo il dono che Dio le sta facendo in una reciprocità relazionale nella quale si incontrano due libertà: quella di Dio e la sua. Quella di Maria non è un'accoglienza passiva; è libertà attiva, di tipo relazionale perché la fa partecipe del bel progetto dell'amore

trinitario. Luigi Sartori ha scritto: «È vero che la Bibbia non può concepire un uomo autonomo, libero cioè di costruirsi i propri piani di azione (teoria) e di attuarli (prassi). Ma è altrettanto vero che l’uomo non è nemmeno solo esecutore; a lui compete di articolarsi con Dio anche nella fase di ideazione e di decifrazione del piano divino. In ogni caso la storia resta aperta; il novum creativo è costante. Il già dato e realizzato porta certamente con sé linee essenziali e permanenti che comandano ogni passo; ma non è esaustivo della creatività». Per questo Egli ci ha creato "persone" cioè esseri ontologicamente aperti alla relazione reciproca con tutte le possibilità di amare, e per amare occorre essere liberi. Lei sceglie Dio! Sceglie di realizzare in piena libertà quel dono che lei stessa ha ricevuto e che la fa essere ciò che è. La sua stessa libertà è dono e possibilità offerti dal Creatore all'umanità al fine di portare l'esistente al proprio compimento perciò Maria, aprendosi a Dio, permette la trascendenza della creazione. 2Cor 3,17-18:

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PARROCCHIA DI PAI

HANNO CELEBRATO IL

MATRIMONIO CRISTIANO

NICOLÒ RIGHETTI e ERIKA ALOISI

«Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore». Perciò a Maria non vengono date certezze umane: dovrà scegliere liberamente Dio e fidarsi dello Spirito Santo in lei. È lo Spirito il compagno consolatore, nelle perplessità, nelle valutazioni e nei raccoglimenti. Maria si fida di Dio e gli si affida. Ne viene nuova creazione e creatività; Egli non è fabbricatore, ma vivificante e ricreatore: «sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita» (1Cor 15,45; Gen 2,7). In Maria si vede una donna vera, libera, tipo di ogni discepola e di nuova umanità. Le ragazze del suo tempo non erano ammesse allo studio della Torah e i Sefarim (i libri) erano ben custoditi nelle sinagoghe e insegnati solo ai figli maschi (Dt 11,19). Maria era una ragazza ebrea e una valanga di giudizi la mettevano dinanzi ad una debolezza creduta insita nella sua natura di donna. Ma quando l'angelo le rivolge l'Ave quella storia di miseria non ha più motivo di proseguire. L'annuncio è diretto ad una donna; è lei l'interlocutrice, non un uomo. Maria, nel rispondere all'angelo si mostra indipendente, non consulta gli uomini di casa, come avrebbe dovuto fare una giovane donna del suo tempo. È lei che darà il nome al bambino, non il padre. In quel dialogo Maria sembra disorientata «come può accadere…?» (Lc 1,34), ma si abbandona a Dio con prontezza – «avvenga di me

secondo la tua parola» (1,38) – appena le viene data una spiegazione… non dei dettagli della vicenda, ma della presenza di Dio «la sua ombra ti coprirà» (1,35). Lo Spirito si dona in un grembo, Egli rende feconda la vita, la creazione, la creatura: in Maria sono visibili gli effetti dello Spirito nella persona umana. Lei è già stata scelta: «una creatura verso la quale Dio si china amorevolmente» in una kenosi (=abbassamento) che non chiede di essere interpretata nel senso dell'annullamento, ma nel senso pieno del dono di sé. «"Si" china! Vale a dire: nel dono preveniente Dio stesso si dona come donatore. Nel dono Egli è presente in colei che lo riceve, in Maria». Maria nei secoli diventa “tipo”, poiché in lei si manifesta esemplarmente ciò che appartiene a tutto il popolo, raffigura la comunità d'Israele, ma anche quella ecclesiale poiché in Lei, come in un punto, convergono tutto il passato e tutto il futuro Israele, la Chiesa e ciò che è chiamata ad essere nel mondo e fra i popoli. Ma è Maria, prima d'essere altro: figlia di Sion, icona del discepolato, figura della Chiesa o modello della donna… sono simboli, segni che le vengono attribuiti. Il fatto di essere madre di Gesù ha attratto attorno alla sua persona immagini originarie archetipe che ne hanno esaltato l'unicità rendendola diversa rispetto a tutto ciò che pensiamo di una discepola, di una apostola, di una donna… la sua maternità da una parte l'ha fatta simile alle madri, dall'altra l'ha resa unica, poiché ha impresso in lei qualcosa di singolare in quanto ha vissuto una intimità unica con suo figlio/il Figlio. In prospettiva antropologica lei suggerisce che la missione umana fondamentale è essere se stessi, indicando il primato dell'essere sul fare, della Parola sulle parole: «Lei ci insegna che ciò che conta è essere e vivere, non dire e ripetere parole». Il fatto resta. Maria apre un nuovo orizzonte per l'umanità: l'ora in cui il Verbo si fa carne. In quel Sì lei dona se stessa, si esprime con

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grande indipendenza e creatività. Come a Maria, occorre anche a noi «una grande sensibilità e apertura al nuovo per cogliere gli inviti che Dio continuamente ci fa attraverso persone, emozioni e situazioni della nostra esistenza».

Quando veniamo colpiti dalla perdita di una persona a noi cara, che sia un parente, o un amico, si apre in noi una voragine difficilmente colmabile. Le parole di chi ci sta vicino non servo-no a lenire il nostro dolore, i discorsi, i punti di vista, niente è in grado di alleggerire quel vuoto che sembra avere un peso insostenibile. L’unica maniera che conosciamo per sentirci ancora partecipi di una vita che non c’è più è pregare. Pregare perché Dio ci aiuti lì dove i nostri limiti non ci permettono di considerare la morte solo un passaggio, pregare perché conceda che l’anima della persona defunta possa gioire insieme alle altre anime che hanno il privilegio di contemplarLo, pregare perché Dio ci doni chiara la speranza che un giorno ci ricongiungeremo nella Sua Misericordia. Ci sono Santi e Beati che hanno ricevuto dal Signore il dono di saper utilizzare le parole migliori per consolare ed incoraggiare i fedeli nei momenti di difficoltà. Ed è proprio alle loro preghiere che oggi vorremmo affidare i cuori di chi ha recentemente sofferto di una scomparsa dolorosa.

SANTA MARIA, VERGINE DELLA NOTTE

Santa Maria, vergine della notte. Noi t'imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, e irrompe la prova, e sibila il vento della disperazione e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni, o il freddo delle delusioni o l'ala severa della morte. Liberaci dai brividi delle tenebre. Nell'ora del nostro Calvario, tu, che hai sperimentato l'eclisse del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicché fasciati dal tuo res-piro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà. Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati. Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Spegni i focolai della nostalgia nel cuore dei naviganti, e offri loro la spalla perché vi poggino il capo. Preserva da ogni male i nostri cari che faticano in terre lontane. E conforta, col baleno struggente degli occhi chi ha perso la fiducia nella vita. Ripeti ancora oggi la canzone del Magnificat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra. Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure. Anzi, se nei momenti dell'oscurità ti metterai vicino a noi e ci sussurrerai che anche tu, vergine dell'Avvento, stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto e sveglieremo insieme l'aurora. Così sia. Don Tonino Bello

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SE MI AMI

NON PIANGERE

Non piangere per la mia dipartita.

Ascolta questo messaggio. Se tu

conoscessi il mistero immenso del

cielo dove ora vivo; se tu potessi

vedere e sentire ciò che io vedo e

sento in questi orizzonti senza fine,

e in quella luce che tutto investe e

penetra, non piangeresti. Sono

ormai assorbito dall’incanto di Dio,

dalla sua sconfinata bellezza. Le

cose di un tempo sono così piccole e

meschine al confronto. Mi è rimasto

l’affetto per te, una tenerezza che

non hai mai conosciuto. Ci siamo

visti e amati nel tempo: ma tutto era

allora fugace e limitato. Ora vivo

nella serena speranza e nella gioiosa

attesa del tuo arrivo tra noi. Tu

pensami così. Nelle tue battaglia,

orièntati a questa meravigliosa casa

dove non esiste la morte e dove ci

disseteremo insieme, nell’anelito

più puro e più intenso, alla fonte

inestinguibile della gioia e

dell’amore. Non piangere, se

veramente mi ami. S. Agostino

CREDERE

Padre, aiutami a credere che, dopo la Pasqua del tuo Figlio, la morte non è l’ultimo ostacolo insuperabile, l’ultima pagina della storia personale, l’ultima parola detta su ciascuno, l’ultima vittoria del maligno, l’ultima incognita dell’esistenza. Padre, concedimi di credere che, dopo l’esempio del tuo figlio, la morte non è un tramonto senza aurora, una sconfitta senza riscatto, un viaggio senza ritorno, un grido senza ascolto. Padre, guidami a credere che, dopo l’insegnamento del tuo Figlio, la morte non è sconfitta irreparabile, una porta chiusa per sempre, una separazione totale dagli altri, un annientamento completo, un deserto sconfinato, un vicolo cieco. Padre, insegnami a credere che, per il dono dello Spirito Santo, anche la nostra morte è un passaggio di purificazione, una semina nascosta, una gestazione di futuro una nuova creazione, un’unità ritrovata, un accesso al tuo Regno. Padre, convertimi per credere che, per il dono dello Spirito Santo, anche la nostra morte è un gradino della scalinata verso il cielo, un anello della catena dell’amore, una pietra della Chiesa immortale, una tessera del tuo mosaico, una tessera della sinfonia eterna, una Sabato santo di attesa. Padre, sostienimi nel credere che, per il dono dello Spirito Santo, anche la nostra morte è l’avvicinamento alla terra promessa, il ritorno a casa, l’innesto nell’albero sempre vivo, l’iscrizione nell’albero della vita, l’inizio del giorno senza fine, l’introduzione alla verità piena.

È TORNATA AL PADRE

ALBERTINA COMINELLA

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NON LASCIARCI

O Dio, che soffri per la morte dei tuoi ami-

ci, non lasciarci sprofondare nella tristezza

per la morte dei nostri cari. La morte di co-

loro che amiamo ti pesa. Per il Cristo in

agonia per ogni uomo, Tu soffri con chi è

nella prova. Nel Cristo risorto, tu vieni ad

alleggerire il peso insopportabile e apri i

nostri occhi allo stupore dell’amore. Per

mezzo di lui Tu ci ripeti senza sosta:

“Seguimi! Io sono dolce e umile di cuore,

In me troverai il riposo, riposandoti in me

conoscerai la vera pace”.

Fr. Rogè di Taizè

HO SENTITO IL BATTITO DEL TUO CUORE

Ti ho trovato in tanti posti, Signore.

Ho sentito il battito del tuo cuore

nella quiete perfetta dei campi,

nel tabernacolo oscuro di una cattedrale

vuota, nell'unità di cuore e di mente

di un'assemblea di persone che ti amano.

Ti ho trovato nella gioia,

dove ti cerco e spesso ti trovo.

Ma sempre ti trovo nella sofferenza.

La sofferenza è come il rintocco della

campana che chiama la sposa di Dio alla

preghiera.

Signore, ti ho trovato nella terribile

grandezza della sofferenza degli altri.

Ti ho visto nella sublime accettazione

e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita

è tormentata dal dolore.

Ma non sono riuscito a trovarti nei miei

piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.

Nella mia fatica ho lasciato passare

inutilmente il dramma della tua passione

redentrice, e la vitalità gioiosa della tua

Pasqua è soffocata dal grigiore della mia

autocommiserazione.

Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.

Madre Teresa di Calcutta

HANNO RICEVUTO IL BATTESIMO

ANNA CORRADI

MATTEO ZUCCOTTO

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È nata SOFIA CONSOLINI

Congratulazioni a mamma Serena e a papà Davide.

È nato TOMMASO PIPPA. Congratulazioni a mamma

Marta e a papà Marco.

UNA STORIA

L'ATEO E IL MONACO

Un ateo, terribilmente polemico, arrivò un giorno nel pacifico eremo del monaco Teoforo. «Ti dimostrerò che Dio non esiste. Voglio dibattere con te in pubblico, davanti a tutti! Voglio che la gente capisca, una volta per tutte, che Dio non esiste!», così interruppe l’ateo feroce il silenzio orante del monaco che pregava lavorando e lavorava pregando, passando così la sua giornata in un angelico silenzio tra la sua umile cappellina e il suo generoso orto che curava, ma di cui mangiava solo le erbe amare, dando tutto il resto in beneficienza ai poveri del paese. La gratuita aggressività dell’ateo fu assorbita e pacificata dal silente sorriso dell’eremita che guardò l’ateo con una tenerezza materna e paterna al contempo. Dopo istanti di silenzio, il monaco disse: «Sono un uomo che cerca la pace e non amo la polemica. Ma non voglio dirti di no. Parliamo figliolo». «No! No! – interruppe duro l’ateo volendo “esorcizzare” la pace che il monaco emana-va – ci vediamo domenica! In pubblico! Ci vediamo a mezzogiorno, dopo la messa parrocchiale, cosicché tutti capiscano che hanno appena perso un’altra ora della loro vita dietro al nulla». «Va bene figlio! A domenica!». Tornati in città, l’ateo e i suoi assistenti cominciarono da subito a pubblicizzare il

dibattito. Arrivato il giorno prefissato, già due ore prima dell’evento, l’ateo prese il suo posto sul pulpito, pronto a sbranare l’avversario con gli argomenti. Mentre aspettava, si mise ad invitare chi entrava in chiesa a fermarsi per assistere allo spettacolo della morte di Dio. Non a una morte e risurrezione, come predica la loro fede. Ma alla sua morte definitiva. Suonò la campana di mezzogiorno ma del monaco neppure l’ombra. L’ateo sorrise e diventò sempre più sicuro di sé. Passò un quarto d’ora e gli venne la voglia di fare una battuta: «Che Dio non esiste lo so. Ma adesso inizia anche a venirmi il dubbio sull’esistenza del vostro eremita». Dopo un altro lungo quarto d’ora, mentre l’ateo si stava apprestando a prendere la parola per tirare le sue conclusioni dall’assenza del monaco, apparve nella distanza in controluce la silhouette di Teoforo che camminava a passo celere per recuperare il ritardo accumulato. «Eccolo! Quasi quasi pensavo ti fossi ritirato dalla disputa per paura». «Scusatemi se vi ho fatto attendere», disse Teoforo, aggirando la testa sorridendo con la volontà di salutare tutti i presenti. «E scusami anche tu figliolo», disse all’ateo avvicinandosi al palco, «ma, venendo, uno spettacolo unico mi ha distratto e ho perso la concezione del tempo». «Tutte scuse! Cosa mai è successo di così interessante da farti distrarre dal nostro duello?», chiese l’ateo. «Mi stavo accingendo ad attraversare il fiume ed ecco che davanti a me, in un punto nell’aria, appare improvvisamente dal nulla un seme. Guardo bene ed ecco che il seme inizia a fiorire e non tarda a diventare un albero. Poi ecco che l’albero, con la frizione con l’aria, inizia a tagliarsi i rami e a formare pian piano quello che poi è diventato una bella barca a vela…». Si fermò un istante e proseguì: «Mi capirai! Davanti a una scena che non capita tutti i

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giorni, non potevo che perdere la concezione del tempo!». «Ma sei matto!», rispose l’ateo con gli occhi sgranati. «Un seme dal nulla? Un seme non può venire dal nulla! E poi, una barca a vela che si forma da sé?! Come puoi anche pensare che io possa credere a una storia così?». Senza scomporsi minimamente, il monaco riprese: «“Un seme non viene dal nulla”. Hai detto benissimo. E tu vuoi farmi credere che, non un minuscolo seme, ma tutto questo universo sia frutto del nulla?». L’ateo balbettò un «ma… però…», ma non trovava altre parole e il monaco riprese: «Tu non puoi credere a una barca a vela che si forma da sé e vuoi farmi credere che tutto questo complesso e ricco universo si sia auto-generato?». Poi estrasse dal suo taschino un orologio e, voltandosi verso il popolo, chiese: «Il nostro fratello dice che l’universo è frutto del caso. Noi diciamo che il “caso è cieco”. Ebbene, fratelli, se vi dicessi che questo orologio è stato costruito da un orologiaio cieco, cosa direste?». «Impossibile», rispose un signore che era in piedi in prossimità del palco. «Direi che sei matto», replicò un ragazzo, continuando a guardare il monaco in attesa che continuasse la sua riflessione. «E perché mai diciamo che è impossibile? Perché fratelli? Non è forse per la complessità costruttiva che non può essere frutto di un arrangiamento casuale e cieco? Ebbene, questo universo è molto più complesso e molto più mirabile di un orologio. Dietro a questo universo non c’è un orologiaio cieco, ma un Padre. Un Padre che creò guardando alla creazione e dicendo che è cosa bella e buona. Un Padre che guardò all’uomo e alla donna e disse: è una cosa molto bella. Questo sguardo d’amore è posato su di noi anche oggi. Il Padre ci guarda, guardiamolo anche noi nello specchio della creazione!». Le parole del monaco illuminarono le intelligenze e riscaldarono i cuori. E mentre

il popolo si stava accingendo ad applaudire la fine di un dibattito durato poco, il monaco alzò la mano, non volendo che dall’incontro uscissero vinti o sconfitti, e disse: «Non ci siano vincitori o sconfitti, oggi, ma solo fratelli che riconoscano di essere figli e non orfani». Disse questo e si guardò intorno e intonò un canto di lode filiale: «I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento…». Il contrario vero della fede non è l’ateismo, ma il sospetto e la mancanza di fiducia. È quanto ha già intuito il racconto archetipico del tentatore il quale sotto l’albero instilla sospetto nell’affidabilità del Signore (Gen 3). Siamo noi quella creatura propensa più ad ascoltare le sirene del sospetto che le promesse di «Io sono con te, non temere». La parabola iperbolica di Gesù non raffigura il Padre che ha tanto amato il mondo, che Ci ha tanto amato, ma raffigura piuttosto quel sussurro interno del nostro cuore, quel «giudice che non teme Dio», anzi che lo giudica indegno di filiale affidamento. Avere fede è perseverare nella fiducia, anche quando tutto sembra implicare il contrario. Significa sperare contro ogni speranza, proprio come il Figlio sulla croce, il quale sentendosi abbandonato, si è abbandonato nelle mani del Padre. È difficile? – Impossibile direi, ma non a Dio… Urliamo la nostra preghiera: «Credo, Signore, aumenta la mia poca fede».

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IN OCCASIONE DELL'APERTURA DELLA XV ASSEMBLEA GENERALE

DEL SINODO DEI VESCOVI

OMELIA DEL SANTO PADRE

FRANCESCO

Mercoledì, 3 ottobre 2018 «Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto» (Gv 14,26). In questo modo così semplice, Gesù offre ai suoi discepoli la garanzia che accompagnerà tutta l’opera missionaria che sarà loro affidata: lo Spirito Santo sarà il primo a custodire e mantenere sempre viva e attuale la memoria del Maestro nel cuore dei discepoli. È Lui a far sì che la ricchezza e bellezza del Vangelo sia fonte di gioia e novità costanti. All’inizio di questo momento di grazia per tutta la Chiesa, in sintonia con la Parola di Dio, chiediamo con insistenza al Paraclito che ci aiuti a fare memo-ria e a ravvivare le parole del Signore che facevano ardere il nostro cuore (Lc 24,32). Ardore e passione evangelica che generano l’ardore e la passione per Gesù. Memoria che possa risvegliare e rinnovare in noi la capacità di sognare e sperare. Perché sappiamo che i nostri giovani saranno capaci di profezia e di visione nella misura in cui noi, ormai adulti o anziani, siamo capaci di sognare e così contagiare e condividere i sogni e le speranze che portiamo nel cuore. Che lo Spirito ci dia la grazia di essere Padri sinodali unti col dono dei sogni e della speranza, perché possiamo, a nostra volta, ungere i nostri giovani col dono della profezia e della visione; ci dia la grazia di essere memoria operosa, viva, efficace, che di generazione in

generazione non si lascia soffocare e schiacciare dai profeti di calamità e di sventura né dai nostri limiti, errori e peccati, ma è capace di trovare spazi per infiammare il cuore e discernere le vie dello Spirito. È con questo atteggiamento di docile ascolto della voce dello Spirito che siamo convenuti da tutte le parti del mondo. Oggi, per la prima volta, sono qui con noi anche due confratelli Vescovi dalla Cina Continentale. Diamo loro il nostro caloroso benvenuto: la comunione dell’intero Episcopato con il Successore di Pietro è ancora più visibile grazie alla loro presenza. Unti nella speranza cominciamo un nuovo incontro ecclesiale capace di allargare orizzonti, dilatare il cuore e trasformare quelle strutture che oggi ci paralizzano, ci separano e ci allontanano dai giovani, lasciandoli esposti alle intemperie e orfani di una comunità di fede che li sostenga, di un orizzonte di senso e di vita. La speranza ci interpella, ci smuove e rompe il conformismo del “si è sempre fatto così”, e ci chiede di alzarci per guardare direttamente il volto dei giovani e le situazioni in cui si trovano. La stessa speranza ci chiede di lavorare per rovesciare le situazioni di precarietà, di esclusione e di violenza, alle quali sono esposti i nostri ragazzi. I giovani, frutto di molte delle decisioni prese nel passato, ci chiamano a farci carico insieme a loro del presente con maggior impegno e a lottare contro ciò che in ogni modo impedisce alla loro vita di svilupparsi con dignità. Essi ci chiedono ed esigono una dedizione creativa, una dinamica intelligente, entusiasta e piena di speranza, e che non li lasciamo soli nelle mani di tanti mercanti di morte che opprimono la loro vita e oscurano la loro visione. Questa capacità di sognare insieme, che il Signore oggi regala a noi come Chiesa, esige di sviluppare tra di noi un atteggiamento ben preciso: «Ciascuno non cerchi l’interesse

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proprio, ma anche quello degli altri» (Fil 2,4). E nel contempo punta più in alto chiedendo che con umiltà consideriamo gli altri superiori a noi stessi. Con questo spirito cercheremo di metterci in ascolto gli uni degli altri per discernere insieme quello che il Signore sta chiedendo alla sua Chiesa. E questo esige da noi che stiamo attenti e badiamo bene che non prevalga la logica dell’autopreservazione e dell’autoreferenzialità, che finisce per far diventare importante ciò che è secondario e secondario ciò che è importante. L’amore per il Vangelo e per il popolo che ci è stato affidato ci chiede di allargare lo sguardo e non perdere di vista la missione alla quale ci chiama per puntare a un bene più grande che gioverà a tutti noi. Senza questo atteggiamento, tutti i nostri sforzi saranno vani. Il dono dell’ascolto sincero, orante e il più possibile privo di pregiudizi e condizioni ci permetterà di entrare in comunione con le diverse situazioni che vive il Popolo di Dio. Ascoltare Dio, per ascoltare con Lui il grido della gente; ascoltare la gente, per respirare con essa la volontà a cui Dio ci chiama. Questo atteggiamento ci difende dalla tentazione di cadere in posizioni eticistiche o elitarie, come pure dall’attrazione per ideologie astratte che non corrispondono mai alla realtà della nostra gente. Fratelli, sorelle, poniamo questo tempo sotto la materna protezione della Vergine Maria. Che lei, donna dell’ascolto e della memoria, ci accompagni a riconoscere le tracce dello Spirito affinché con premura, tra i sogni e speranze, accompagniamo e stimoliamo i nostri giovani perché non smettano di profetizzare. Padri sinodali, molti di noi eravamo giovani o muovevamo i primi passi nella vita religiosa mentre terminava il Concilio Vaticano II. Ai giovani di allora venne indirizzato l’ultimo messaggio dei Padri

conciliari. Ciò che abbiamo ascoltato da giovani ci farà bene ripassarlo di nuovo con il cuore ricordando le parole del poeta: «L’uomo mantenga quello che da bambino ha promesso» (F. Hölderlin). Così ci parlarono i Padri conciliari: «La Chiesa, durante quattro anni, ha lavorato per ringiovanire il proprio volto, per meglio corrispondere al disegno del proprio Fondatore, il grande Vivente, il Cristo eternamente giovane. E al termine di questa imponente “revisione di vita”, essa si volge a voi: è per voi giovani, per voi soprattutto, che essa con il suo Concilio ha acceso una luce, quella che rischiara l’avvenire, il vostro avvenire. La Chiesa è desiderosa che la società che voi vi accingete a costruire rispetti la dignità, la libertà, il diritto delle persone: e queste persone siete voi. Essa ha fiducia che voi saprete affermare la vostra fede nella vita e in quanto dà un senso alla vita: la certezza della esistenza di un Dio giusto e buono. È a nome di questo Dio e del suo Figlio Gesù che noi vi esortiamo ad ampliare i vostri cuori secondo le dimensioni del mondo, ad intendere l’appello dei vostri fratelli, e a mettere arditamente le vostre giovani energie al loro servizio. Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate di dare libero corso agli istinti della violenza e dell’odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!» Padri sinodali, la Chiesa vi guarda con fiducia e amore.

TUTTI I RAGAZZI E RAGAZZE CHE DESIDERANO

PARTECIPARE AL CAMPO INVERNALE SI ISCRIVANO IN

PARROCCHIA ENTRO IL MESE DI NOVEMBRE.

QUANDO I POSTI SARANNO TUTTI OCCUPATI

MI DISPIACE LASCIARE A CASA QUALCUNO.

LE DATE LE TROVATE SUL GIORNALINO DI OTTOBRE.

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O T T A V A R I O D E I D E F U N T I

Il 2 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2011

Il 3 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2012

SALAORNI RENATO 20 12 2010 MADINI FRANCO 15 01 2012

TRONCONI DOMENICA 10 01 2011 POMINI MARIA PALMIRA 10 02 2012

CAMPANARDI TIZIANA 08 02 2011 DE AGOSTINI Mons. LUCIANO 11 02 2012

VEDOVELLI GIOVANNI 26 02 2011 DAMIA NICOLA 14 02 2012

CONSOLINI EMMA 22 03 2011 GALETTI ERMINIA 26 02 2012

LONCRINI BRUNO 26 03 2011 BONETTI ELSA 09 03 2012

MOSCOLO GUIDO 06 05 2011 CARLETTINI DINO 28 03 2012

LONCRINI ANGELINA 01 07 2011 BATTISTOLI ERMANNO 11 04 2012

GILDONE ANTONIO 06 07 2011 BONETTI FLAVIO 30 04 2012

MEZZARI ELVIRA 30 07 2011 PIPPA ROSA 05 05 2012

VEDOVELLI INES 12 08 2011 ZENI TARCISIO 02 06 2012

LONCRINI NOEMI DIOMIRA 10 09 2011 PERONI IVANO 18 06 2012

PIPPA LUCIA 15 09 2011 DAMIA MAURO 25 07 2012

LORENZETTI LEONIA 11 10 2011 ALOISI DOMENICO 10 09 2012

FAVA GIUSEPPE 26 10 2011 ZANETTI ANTONIO 12 09 2012

MONTRESOR PIERINA 05-11-2011 PESCETTA GIUSEPPINA 20 09 2012

CONSOLINI FERRUCCIO 11-11-2011 PESCETTA FELICITA 23 09 2012

GRALDI WALTHER 22-11-2011 LUCINI ANTONIETTA 03 10 2012

BERTERA MARIA 09-12-2011 GRAZIANI ANTONIA 06 10 2012

GALETTI FLAVIA 17-12-2011 BRUGNOLI DIEGO 12 10 2012

L’ENOTTI LUIGI 20-12-2011 MAGRINELLI Don MARIO 17 10 2012

BONETTI ANNA MARIA 14 11 2012

MARZARI GIOVANNA 17 12 2012

CONSOLINI ELISA 21 12 2012

ZANETTI MERCEDES 31 12 2012

BARBUGGIANI MICHELE 31 12 2012

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O T T A V A R I O D E I D E F U N T I

Il 4 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2013

Il 5 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2014

ZUCCHETTI LUANA 25 01 2013 VEDOVELLI GIUSEPPINA 08 01 2014

PEROTTI ANGELINA 26 03 2013 CANTERI TERESA 11 01 2014

GAIARDONI LUCIO 29 03 2013 BONETTI UGO 13 01 2014

ARTEGIANI IDA 30 03 2013 MAZZERO ADA 20 01 2014

ZECCHINI MARGHERITA 06 04 2013 GAIONI DOMENICA 03 03 2014

TRONCONI SEBASTIANO 11-04-2013 PERONI MARINA 14 03 2014

BERTELLI GIULIANO 27 04 2013 ZANTEDESCHI PATRIZIA 16 03 2014

PIPPA GIUSEPPE 28 04 2013 GUGLIELMONI LUIGI 13 05 2014

AURIEMMA ORAZIO 28 04 2013 FABIANI ELISABETTA 13 05 2014

CONSOLINI SILVANO 28 05 2013 TOMEI MARTINO 22 05 2014

PERONI ALDO 21 07 2013 ZANETTI LUIGI 11 06 2014

VALENTI CATERINA 22 07 2013 FRANCHINI EVA 15 06 2014

VITALONE MARIA FRANCESCA 24 07 2013 MOSCOLO ENNIO 18 06 2014

PERONI ACHILLE 29 08 2013 CAPPELLETTO IOLANDA 23 06 2014

VEDOVELLI LUIGI 20 09 2013 BERTOLASO GIOVANNI 24 06 2014

ALOISI AGOSTINO 05 11 2013 BERTANI MARIANNA 08 07 2014

CAOBELLI Don AMADIO 14 11 2013 GUZZO MARIO 22 07 2014

ALOISI ANGELA 25 11 2013 MENAPACE STELLA 13 09 2014

LEORATO AMBROGIO 27 11 2013 RENDA VINCENZO 08 10 2014

CAVALLARI LIVIA 31 12 2013 TURCO GIUSEPPE 03 11 2014

MAI LINA PERK MARIA HERMIEN SUSANNE 16 11 2014

BORGO UGO 27 11 2014

RAGUZZI FABIO 23 12 2014

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O T T A V A R I O D E I D E F U N T I

Il 6 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2015

Il 7 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2016

PIZZINI FRANCESCA 20 01 2015 ALOISI GIANFRANCO 20 01 2016

ALOISI ADELIO 18 02 2015 ALBERGHINI COSTANTINO 26 01 2016

BOSCHELLI VANNA 30 01 2015 RUZZENENTI MARINO 23 02 2016

FAVA SILVIO GIOVANNI 23 02 2015 LONCRINI MARIO 29 02 2016

BENAGLIA CARLO 05 03 2015 LONCRINI ERMINIO 21 03 2016

ALBARELLI BRUNO MASSIMO 13 03 2015 GIACOMETTI ACHILLE 18 04 2016

CONSOLINI ANGELINA 14 03 2015 GIACOMETTI ANDREA 20 04 2016

ZUCCHETTI DORIS 17 03 2015 VEDOVELLI DOMENICA 21 04 2016

PERETTI GIULIA 26 03 2015 ZUCCHETTI EMILIA 26 04 2016

GIACOMETTI RENATA 01 04 2015 VEDOVELLI SILVINO 28 05 2016

MANTOVANI CAROLINA 18 04 2015 VEDOVELLI BRUNA 30 05 2016

BRUGNOLI NORMA 07 05 2015 SAINO GIULIA 03 06 2016

CONSOLINI VITTORINA 29 05 2015 BONETTI DINO 17 06 2016

ATZORI BRUNO 11 06 2015 VEDOVELLI GIUSEPPE 28 06 2016

PAVONI DARIO 31 07 2015 DANESE ADRIANA 09 07 2016

ROTA LUCIA 01 08 2015 AVOGARO CLAUDIO 16 07 2016

DE MARCHI ANTONIETTA 14 09 2015 PASSIONELLI SAVINA 13 08 2016

PELLUCCI IGINO 14 11 2015 LENOTTI ERNESTO 27 09 2016

PIZZIGHELLA ANNA MARIA 20 11 2015 PEROTTI ALDO 08 11 2016

MOSCOLO GIANFRANCO 22 12 2015 GRIGOLETTI ARMANDO 16 11 2016

PERONI VITTORIO 31 12 2016

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O T T A V A R I O D E I D E F U N T I

L’ 8 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2017

Il 9 Novembre alle ore 18.00

verrà celebrata la S. Messa

per i defunti nell’Anno 2018

CONSOLINI GIUSEPPE 03 01 2017 NICOTERA ANTONIO 26 01 2018

VEDOVELLI ANGELO 11 01 2017 BERTELLI LUIGI 04 02 2018

VEDOVELLI LUCIANA 03 02 2017 OPRANDI MARIA 07 02 2018

CONSOLINI INES 03 02 2017 XUMERLE RAFFAELLA 04 04 2018

TRONCONI ANTONIO 04 02 2017 LONCRINI BORTOLO 10 06 2018

VEDOVELLI FRANCO 07 03 2017 ZORZAN FAUSTA 06 07 2018

BERTOLOTTI LUCIANA 20 03 2017 FERRO GIOVANNINA 07 07 2018

CANTARO SALVATORE 24 03 2017 PERONI MIRCO 02 08 2018

TRONCONI TERESA 27 03 2017 BONAFINI ESTERINA 28 08 2018

CONSOLINI FRANCESCO 10 04 2017 CONSOLINI GIOVANNI 22 09 2018

VEDOVELLI MARIA ANNA 23 04 2017 CONSOLINI STEFANIA 24 09 2018

BARBERI FRANCESCA 03 05 2017 COMINELLA ALBERTINA 16 10 2018

GIACOMETTI GIULIANA 14 05 2017

VERONESI VALENTINO 31 05 2017

PEROTTI ILDA WELMA 30 07 2017

BERTUZZI PIETRO CESARE 10 08 2017

LA GIOIA DEL VANGELO

A Garda si svolgono degli incontri mensili ogni 3° giovedì del mese

per Ministri dell’Eucaristia, Diaconi, Unitalsi, Gruppi del

malato e laici.

CHIAMATI ALLA SANTITÀ, LA VIA DELLE BEATITUDINI

Chi fosse interessato può contattarmi.

Lucrezia

GALETTI MARIA 23 08 2018

PAVESI GABRIELLA 24 08 2017

ALOISI ALESSANDRA 13 09 2017

FAVA MARIO 16 09 2017

BENETTI UMBERTO 08 10 2017

BERTUZZI LUIGI 11 10 2017

PESCETTA EMMA 11 11 2017

BENETTI LISA 02 12 2017

TOMEI ALBERTO 19 12 2017

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CELEBRAZIONI

1 – 2 NOVEMBRE 2018

PARROCCHIA DI TORRI

Giovedì 1 Novembre: SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

S. Messe ore 8.30 - 10.00 - 11.15 – 18.00

ore 14.30 in Cimitero: Liturgia della Parola

Venerdì 2 Novembre

ore 15.00 S. Messa in Cimitero

ore 18.00 S. Messa in Chiesa Parrocchiale

PARROCCHIA DI PAI

Giovedì 1 Novembre: SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

ore 15.15 S. Messa in Cimitero

Venerdì 2 Novembre

ore 08.00 S. Messa in Cimitero

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Il 10 Novembre alle ore 18.00 verrà celebrata in Chiesa Parrocchiale la S. Messa

per tutti i defunti della Parrocchia

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APPUNTAMENTI NOVEMBRE 2018

1 giovedì 14,30 Funzione cimitero Torri 15,20 S. Messa cimitero Pai

Per la comunità e benefattori; Def Giacometti Giuseppe

2 venerdì 8,30 S. Messa cimitero Pai 15 S. Messa cimitero Torri 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2011

Def Vedovelli Vante e Olinda; Def Bertera Nina e Carlino; Intenzioni

3 sabato 11 S. Messa chiesa dei caduti 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2012

Intenzioni

4 Domenica 10 S. Messa della Famiglia 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2013

Per la comunità e benefattori; Def Perotti Aldo; Def Famiglia Banterla Attilio; Def Consolini Stefania;

5 lunedì 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2014 Intenzioni

6 martedì 15,30 Cat 1M; 16,30 Laboratorio 2M 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2015

Def Benetti Albina; Def Giacometti Mario e Firmina; Def Moscolo Luigi e Vedovelli Maria

7 mercoledì 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2016 Def Vedovelli Alberto; Def Vedovelli Secondo, Carolina e Luigi

8 giovedì 15 Catechismo 2 e 5 elementare 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2017 20 Campo Cresima a Cisano

Def Perotti Aldo; Def Tinelli Teresa

9 venerdì Campo Cresima a Cisano 18 S. Messa chiesa: Ottavario def 2018

Def Perotti Pia e Loncrini Filippo

10 sabato Campo Cresima a Cisano 18 S. Messa chiesa: Ottavario tutti i defunti

Intenzioni

11 Domenica 10 S. Messa della Famiglia, presentazione dei Cresimandi alla comunità 11,15 Ringraziamento

Per la comunità e benefattori; Intenzioni; Def Angelo, Adriana e Rudy

12 lunedì Def Peroni Renato

13 martedì 15,30 Laboratorio 1M; 16,30 Cat 2M

Def Massimo; Def Consolini Enrico, Lucia e figli

14 mercoledì 20,30 Consiglio Pastorale Parrocchiale Def Don Amadio Caobelli; Intenzioni

15 giovedì 15 Catechismo 2 e 5 elementare 15 Laboratorio 3-4 elementare 15 Genitori 2 e 5 elementare

Intenzioni

16 venerdì Def Cavallari Battista, Pace e Ermanno

17 sabato 18 S. Messa e Cresima Def Bruno e famiglia; Intenzioni

18 Domenica 10 S. Messa della Famiglia

Per la comunità e benefattori; Intenzioni; Def Lorenzo, Lucia, Teresa, Silvia e Giuseppe

19 lunedì Def Gianni e Ninetta

20 martedì 15,30 Cat 1M; 16,30 Cat 2M 20,30 Genitori 1 e 2 media

Def Luigi, Secondo e Carolina

21 mercoledì Intenzioni; Def Pippa Bruno

22 giovedì 15 Catechismo 3 e 4 elementare 15 Laboratorio 2 e 5 elementare 15 Genitori 3 e 4 elementare

Intenzioni

23 venerdì Def Lavanda Giuseppe e Felicita

24 sabato 14 Giornata sportiva Def Famiglia Coltri con Matteo

25 Domenica 10 S. Messa della Famiglia

Per la comunità e benefattori; Def Pescetta Olinda e Vante; Def Consolini Emma e Salaorni Renato; Def Ancilla, Antonio e Giannina; Pescetta Igino, Anita, Aloisi Maria

26 lunedì Intenzioni

27 martedì 15,30 Cat 1M; 16,30 Cat 2M

Def Ambrogio; Def Angelo, Maria, Giorgio e Bianca

28 mercoledì Def Lenotti Luigi; Def Silvio

29 giovedì 15 Genitori 1 elementare Def Consolini Vittorina e Andrea

30 venerdì 19,30 Adolescenti Intenzioni

Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio La Redazione: Don Arnaldo Piovesan – Daniela Pippa – Anna Menapace – Rosanna Zanolli.

Collaborazione fotografica: Mario Girardi Impaginato e stampato da: Daniela Pippa