12Mesi - Novembre 2009

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N. 6 ANNO

I // NOVEM

BRE 2009

Paolo Corsini Paolo Costa Stefano Dotti Luciano Gaburri Alberto Marengoni Gianni Poli Fiorello TurlaDO

PENSIERI DI

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Via Crocifissa, Via Galilei

STRADE E QUARTIERI

PAPA BENEDETTO XVIIn visita a Brescia Ieri, oggi, domani

CENTRO STORICO

Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia

Strategia di ripresaNYC MARATHON PRODOTTO & MERCATO QUI E L RUBABANDIERA TUNING SUCCESSO VITA DA SINGLE

3 DODICI MESI // NOVEMBRE 2009

IN QUESTO NUMEROEditoriale Poteri e... conseguenze Prodotto & mercato New York: i 40 anni della maratona Gianni Poli: quei favolosi anni 80 Papa Benedetto XVI in visita a Brescia I giovani e la religione: c bisogno di rock Don Marco Mori: far uscire i ragazzi dalla bolla del presente Essere italiani Brescia Tricolore Tu e il fisco Inchiesta Centro storico Strade e quartieri: Via Crocifissa, Via Galilei La trilogia del gran seminatore - parte II Paolo Corsini: Sogno la citt sperata, in un Paese normale Luciano Gaburri: Piccole imprese in cerca di sostegno 5 7 9 10 16 20 24 26 28 30 31 32 47 51 55 58 62 Stefano Dotti: Dare risposte concrete 65 Strategia dimpresa 67 La contraffazione: una costante nella societ occidentale 68 Fiorello Turla: una rete per tutti gli usi 70 Paolo Costa: un medico con la stoffa dellesploratore 74 Alberto Marengoni: da sportivo a imprenditore 77 Gentile Farmacista 80 Pelo e contropelo 83 Vita da single 85 Tuning: follia o passione? 88 Qui e l 91 Videoteca 92 Rubabandiera: quando per divertirsi basta un pezzo di stoffa 95 Specchio delle mie brame 96 successo

Novembre 2009 Anno I - Numero 6 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: [email protected] Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: [email protected] Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia

DODICI MESI

MESI

Impaginazione Wave Communication Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit

Hanno collaborato Eva Alessandri, Pietro Balbo, Roberto Barucco, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Mario Conserva, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Francesco Rastrelli, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Silvia Valentini, Lella Vanetti.

Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 - Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 [email protected]

MESI 12NOVEMBRE 2009

Edi ROBERTO BARUCCO

DITORIALE

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NOVEMBRE,

ANDIAMO

on abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo. il rinnovarsi della speranza e della Fede, quello che ritroviamo nella Brescia di novembre, che accoglie il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, testimone di un messaggio che da due millenni ci sorprende, ci spiazza, tocca le corde pi profonde della nostra anima, ci costringe a riflettere. il novembre che diviene tempo di bilanci, stretti fra quelle quattro nuvole di pensieri condensati in bruma che ci portiamo addosso, mentre ricordiamo i nostri cari, i nostri morti, celebriamo nel silenzio dignitoso del dolore i Lari del nostro passato. quel novembre che pone le basi del confronto, mentre si aggirano gli spettri dellincertezza nelle nostre fabbriche, nelle imprese, dove i lavoratori vivono con trepidazione lattesa di un Natale calato nello scenario algido del dubbio. il novembre prologo alle mostre, agli eventi, alla dialettica che si snoda anche lungo le vie dellarte, stimoli alla ricerca di un patto sociale che accomuni, nel segno del superamento dei muri ideologici. Sfogliamo le pagine leggendo di

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ragazzi che cercano una possibilit, di lavoro, di solidariet, di calore umano, una dimensione alternativa alla rabbia e alla disperazione. Incontriamo, e ne parleremo ancora nel nostro giornale, le potenzialit di ripresa che dormono nella forza del turismo legato alla nostra terra (lo vedete dalla copertina, vignetta isolata, ma sintesi del concetto e debutto della serie che inseriremo numero dopo numero allinterno di Dodici, rubrica fissa e tratteggiata della realt che ci circonda), se non nellanelito di fiducia che gli imprenditori ripongono nella ritualit coriacea dellesserci comunque. Ci interroghiamo, mentre scorre questo novembre dattesa, in questa Brescia che quasi non riconosciamo pi, mentre si consumano gli ultimi scampoli dellanno, le zucche di plastica di Halloween ritornano nellarmadio, nelle vene si iniettano vaccini e nei cervelli quotidianit preventive di fiducia. Novembre che cerca una conferma. Ritorna quel non abbiate paura, che portiamo nel nostro animo come un prezioso legato fin dal 22 ottobre del 1978, quando, pi di trentanni fa, vedemmo lallora cardinale Joseph Ratzinger abbracciato con affetto dal nuovo Papa, Giovanni Paolo II, sul sagrato di San Pietro. Ricordo che diviene certezza che consola, riassunta in quel permettete a Cristo di parlare allUomo.MESI 12NOVEMBRE 2009

Inca a Brescia. Vivi la leggenda.

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Ministero degli Affari Esteri

Ministero dellIstruzione, dell Universit e della Ricerca

Odi ANTONIO PANIGALLI

PINIONI

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POTERI E...

CONSEGUENZE

l nostro sistema paese galleggia in un palese stato di crisi che non solo quella dei titoli e titoloni economici dellultima ora, ma un pi diffuso disagio che, se non intercettato e contingentato, nelle sue innumerevoli componenti e sfaccettature sociali e strutturali, pu condurre a un pericoloso, magari definitivo, declino sociale, politico, culturale poi difficilmente contrastabile e/o recuperabile. Nei suoi corsi e ricorsi la storia sta ultimamente registrando un nuovo vigore anche dellantico conflitto tra i macro poteri istituzionali e registra inoltre la sempre pi pervasiva presenza di un potere trasversale quale quello economico, al quale gli altri poteri civili dovrebbero essere assolutamente impermeabili. Uno dei cardini dello stato moderno, introdotti da pensatori quali Montesquieu basandosi sullanalisi delle istituzioni inglesi e della loro evoluzione nel corso del XVII e del XVIII secolo, distingue in modo marcato il potere legislativo da quello esecutivo e giudiziario. La dizione potere implica il pieno esercizio di diritti conferiti ad un organo dello Stato, senza alcuna interferenza, ingerenza o condizionamento da parte di altri organi dello Stato o di terze parti. La Costituzione Italiana, entrata in

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vigore il 1 gennaio 1948, ha stabilito i principi istituzionali cui i massimi organi dello Stato devono attenersi e che sono quelli classici delle democrazie liberali, fondati cio sulla netta distinzione e indipendenza tra i poteri istituzionali: il legislativo, lesecutivo e il giudiziario. Il primo comma dellart. 104 della Costituzione dispone che La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ma, nel 1966, Aldo Moro modific la sezione disciplinare dei provvedimenti a carico dei magistrati introducendo nella sua composizione tre componenti eletti dal parlamento. Larticolo 68 della Costituzione prevede che un parlamentare, nel periodo in cui svolge le sue funzioni, sia circondato da una garanzia di impunibilit, valida fino al termine del proprio mandato, quando il deputato o il senatore terminano il loro mandato perdono il diritto allimmunit e tornano a essere come tutti gli altri cittadini, quindi perseguibili per i reati eventualmente commessi, ma dal 1993 fu modificato dopo le note vicende di Mani pulite. Proprio per quanto riguarda linterpretazione dellart. 68 si potuto riscontrare infatti, come diverse sono state nel tempo le posizioni della dottrina; si sono avute posizioni che hanno ristretto al massimo lambito di applicazione della norma costituzionale e interpre-

tazioni che tendevano ad estenderla; pu sembrare banale ma necessario mettere subito in chiaro la ratio di questo importante istituto, soprattutto agli occhi di chi, non conoscendo la materia, tende immediatamente (come quasi tutti noi) a porsi in contrasto anche con la sola idea di immunit, concependola come un inutile ed antidemocratico privilegio che il Parlamento si auto concesso solo per soddisfare interessi ed esigenze dei suoi componenti. Praticamente in tutti i paesi civili e democratici, a reale tutela della gens publica e dello Stato utilizzato uno dei due seguenti sistemi. Il potere legislativo ha una sorta di jus/veto sul potere giuridico, che quindi non assolutamente indipendente e in questo caso sono quasi totalmente annullate le immunit di sorta sia per il potere legislativo che per quello esecutivo. In alternativa, il potere giuridico assolutamente indipendente (come nel belpaese) ed apolitico (come dovrebbe essere nel belpaese) e in questo caso, nella stragrande maggioranza dei paesi, previsto listituto della immunit parlamentare. Non voglio pronunciarmi su quale delle due soluzioni sia la migliore, ma ritengo sia assolutamente necessaria una riflessione sulla atipica attuale situazione italiana, che limita specularmente sia lautonomia del Parlamento sia quella della Magistratura.MESI 12NOVEMBRE 2009

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Rdi SILVIO BETTINI

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATOLINDUSTRIA DELLEDILIZIAE DELLE COSTRUZIONIIl settore effettua acquisti di beni e servizi verso l80% dellinsieme dei settori economici, ci significa che ogni incremento di un miliardo di euro nel settore genera un volume daffari di 1,796 miliardi di euro complessivi, e che un miliardo di euro di incremento della produzione produce 23.600 nuovi posti di lavoro, 15.100 nel settore stesso, 8.500 nei settori collegati. Queste poche considerazioni sono sufficienti per valutare qual limpatto di questa industria sulla nostra economia complessiva, proviamo a valutare cosa sta succedendo nel settore. Le attivit, in settembre, continuano a diminuire a livello sostenuto sia a causa della debole domanda sia a soprattutto a causa delle sfavorevoli condizioni di credito, anche se nellultimo periodo la variazione appare meno marcata rispetto ai precedenti ed migliorato il sentimento degli operatori circa le previsioni future, le stesse si attestano infatti ai livelli pi elevati dal marzo del 2007. chiaro che non si pu ancora parlare di ripresa, ma quantomeno sembra probabile che la caduta precipitosa si sia finalmente arrestata; capiremo nei prossimi mesi se il picco della crisi di settore mostrer lormai famoso andamento ad U da molti paventato, che quindi produrr in un periodo di fastidiosa stagnazione, oppure assisteremo ad una immediata ripresa. Tornando sulle cause, sembra di assistere a un circolo vizioso, gli istituti di credito non stanno sostenendo n le imprese del settore n tantomeno la domanda, ancora una volta non possiamo che prendere atto di quanto sia conservativo il nostro mercato del credito. I sottosettori di attivit: Edilizia residenziale: i tassi di attivit si sono ulteriormente contratti, lattuale periodo di contrazione dura ormai da trenta mesi, il rallentamento meno veloce e riporta lindice di attivit a quello di ottobre 2007 la contrazione del settore la pi elevata dellintera industria. Edilizia non residenziale: anche questo comparto in flessione, nello specifico da 15 mesi, anche se la contrazione registrata quella pi bassa riscontrata dal settembre scorso. Ingegneria civile: si riscontra nel comparto il crollo dei progetti finanziati dalla pubblica amministrazione. Lindice ha subito il peggior calo dallagosto 2008. In sintesi lindice elaborato sullintera industria per il periodo giugno 1999 settembre 2009 mostra il seguente andamento:INDICE DI SETTORE15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25

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entiamo spesso dire che lindustria delledilizia e delle costruzioni rappresenta uno dei principali motori della nostra economia, sappiamo inoltre che a causa delle sue caratteristiche intrinseche costituisce un efficace indicatore sui trend ciclici della stessa; in questo numero presentiamo una breve analisi sui fondamentali del settore e sulle dinamiche che lo stanno caratterizzando. In Italia risiedono quasi 60 milioni di persone, di queste 24,7 milioni lavorano. Lindustria delledilizia e delle costruzioni impiega ufficialmente quasi 2 milioni di persone, l8,4% del totale dei lavoratori italiani, il 28,3 % degli occupati complessivi dellindustria. Ancora, lindustria delledilizia e delle costruzioni contribuisce per il 10,9% alla formazione del nostro Pil e per il 52,1% agli investimenti fissi, al netto dei costi di trasferimento delle propriet e senza alcuna considerazione sul sommerso. Il 2008 si tradotto in una spesa complessiva pari a 154 miliardi di euro, oltre la met, 54,4% per edilizia residenziale quasi equamente suddivisa tra ristrutturazioni e nuove costruzioni, oltre un quarto (26,8%) per edilizia non residenziale privata e ca. un quinto (18,8%) per edilizia non residenziale pubblica.2008

COSTRUZIONI NON RESIDENZIALI PUBBLICHE

NUOVO

18,8%

25,7%

MANUTENZIONE STRAORDINARIA COSTRUZIONI NON RESIDENZIALI PRIVATE

Concludendo: lindustria delledilizia e delle costruzioni unindustria che molto pesa sulla nostra economia, le manovre avviate dal governo, per esempio il cd. piano casa stanno cercando di sostenerla e rilanciarla cos da dare nuovo spunto al paese, ne misureremo lefficacia, ma nel frattempo, non riteniamo che sia giunto il tempo di chiederci se non finalmente ora di cambiare qualcosa? Siamo sicuri di desiderare un paese interamente ricoperto di villette a schiera e aree artigianali comunali? Limpressione che esistano pi abitazioni di quante realmente servirebbero e ovunque si notano capannoni vuoti: di quanto cemento abbiamo realmente ancora bisogno ?

Fonte: Ufficio Studi BexB spa

28,7%

ABITAZIONI 54,4%

26,8%

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40MILA IN STRADA PER I 40 ANNI DELLA MARATONA

NEW YORK:

Quasi 3.500 gli italiani alla maratona pi famosa del mondo. Un centinaio i bresciani.

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di PAOLOEMILIO BONZIO

l mito della NYC Marathon oggi talmente radicato ed esteso che a volte basta la parola maratona per evocare limmagine della Grande Mela. New York-Maratona, un binomio vincente le cui origini risalgono al 1970 quando il presidente dei New York Road Runners, Vince Chiappetta, assieme al maratoneta Fred Lebow, or-

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Ore di tensione, sogni di gloria, paure. E poi il tradizionale colpo di cannone riporta tutti con i piedi per terra.ganizz la prima delle 40 edizioni fino ad ora disputate. Ma c da scommettere che i due non si aspettassero di ritrovarsi qualche anno dopo a dover gestire un evento sportivo di portata colossale. Se gli iscritti alla prima edizione furono 127 oggi sono 40mila. Se le prime maratone di New York si svolgevano con dei giri attorno al Park Drive di Central Park, oggi le strade del mito attraversano Staten Island, Queens, Manhattan, Bronx e Harlem, con ingresso trionfale in Central Park dalla Fifth avenue, fra due ali di folla festanti. DallItalia, ogni anno, qualche migliaioIl momento pi spettacolare della maratona di New York: la partenza.

di atleti, organizzandosi da soli o appoggiandosi ai tour operator specializzati, arrivano allaeroporto Jfk di New York per disputare la corsa della vita, quella che si racconter allinfinito ad amici e parenti per tutti gli anni a venire. A fronte di circa 120mila richieste, lorganizzazione estrae a sorte un gran numero di nominativi; i fortunati (fortunati?) che hanno vinto la lotteria dei pettorali si ritrovano allalba la prima domenica di novembre davanti alla New York Library sulla Quinta strada. Carovane di Pullmann raccolgono i concorrenti e li portano al ponte Giovanni da Verrazzano da dove parte la maratona. Ore di tensione, sogni di gloria, paure. E poi il tradizionale colpo di cannone riporta tutti con i piedi per terra:

I podisti bresciani vengono da tutta la provincia e non hanno grandi ambizioni di classifica: limportante esserci.unimpressionante marea umana parte ad ondate in direzione di Brooklin. Per qualche ora sono loro i padroni delle strade di New York. Nel 2008 con il numero record di 3.517 italiani in gara siamo stati la terza rappresentativa nazionale pi presente, dietro ai padroni di casa e ai britannici. Per ledizione di questanno, al momento di andare in stampa, si contano 3.486 nostri connazionali iscritti, di cui per una ventina hanno annullato la partecipazione. E Brescia? Dalla nostra provincia, storicamente fra le pi presenti alla NYC Marathon (143 partecipanti nel 2008) arriveranno questanno in 101 per correre la 40esima edizione della maratona pi famosa del mondo. Tra i nomi famosi si scorgono anche quelli dei parlamentari bresciani Davide Caparini (Lega Nord) e Chiara Moroni (PdL) che correranno a New York assieme ad altri 12 onorevoli con lobiettivo di stare sotto le 3 ore eMESI 12NOVEMBRE 2009

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40 il primo e di arrivare entro le 4 ore la seconda. E anche questanno sar presente lormai 40enne Paul Tergat, il campione keniano, vincitore della NYC Marathon 2005, allenato dal dott. Gabriele Rosa del centro Marathon. Dalla Valcamonica alla Bassa, dal Garda, alla Franciacorta, i podisti bresciani vengono da tutta la provincia e non hanno grandi ambizioni di classifica (a parte forse qualche nome di rilievo come il valtrumplino Tito Tiberti). Limportante insomma esserci. E arrivare al traguardo per entrare nel club di quelli che non hanno pi paura di niente.

NYC 2008: da sinistra Andrea Dallera, Alberto Piceni, Lorenzo Mosca, Federica Cottini, Marco Giacomelli.

.LINTERVISTA

FEDERICA COTTINICoordinatrice sanitaria, 41 anni. Quando hai iniziato a correre? Sono sempre stata una sportiva ma ho iniziato a correre circa tre anni fa, inizialmente facendo solo corsette nei parchi della citt, poi partecipando a qualche manifestazione podistica non competitiva. La prima gara con il cronometro che ho disputato stata la maratonina di Brescia nel 2006. Da l alla maratona un passaggio quasi obbligato, dunque nel marzo del 2008 mi sono ritrovata a Roma al mio debutto sulla distanza dei 42, 195 km. E New York? Roma stato come un colpo di fulmine: quando sono rientrata mi sono fatta seguire da Nicola Binetti, un allenatore esperto (oggi accasato presso lAtletica Brescia 1950). In mente avevo un solo obiettivo: New York. 5 allenamenti a settimana e tanta fatica, poi il gran giorno arriv. Quali sono i ricordi pi belli di questa esperienza? Alla maratona di New York si respira unatmosfera incredibile, il calore e lentusiasmo della gente ti ripagano di tutte le fatiche degli allenamenti e ti fanno sentire un grande atleta anche se sei un dilettante. Il percorso bellissimo, si inoltra nei 5 distret-

ti della citt che in quel periodo dellanno con i suoi colori autunnali offre suggestioni uniche. Lunica zona silenziosa della citt il Queens, ricordo ad esempio che in alcuni quartieri abitati in prevalenza dai serissimi ebrei ortodossi cera un atmosfera irreale, davvero diversa dal tripudio

Il calore e lentusiasmo della gente ti ripagano di tutte le fatiche degli allenamenti e ti fanno sentire un grande atleta anche se sei un dilettante.festante che ci accompagnava nel resto della citt. A New York c stato qualche momento duro? Hai dovuto affrontare la famosa crisi del 30esimo chilometro? No, per fortuna a New York andato tutto per il meglio e alla fine ho chiuso in bellezza con 3:16:11 anche se faceva abbastanza freddo (5 C) e avevamo

il vento contrario. La crisi paradossalmente lho dovuta affrontare quando ho giocato in casa, nella Brescia Art Marathon, a marzo di questanno. Dopo il trentesimo chilometro, una volta esaurite le scorte organiche di glicogeno, ho accusato un forte decadimento fisico. A quel punto un maratoneta ha due possibilit: o si ritira o va avanti, magari rallentando un po. E bisogna fare la scelta giusta. Io in quelloccasione ho portato a termine la corsa migliorando di qualche secondo il mio personale ma non detto che sia sempre la scelta giusta. A Brescia ci sono abbastanza spazi verdi? Di solito dove ti alleni? Per gli allenamenti di qualit solitamente vado alla pista datletica del campo sportivo Calvesi, mentre per i lunghi bisogna andare fuori citt perch servono grandi spazi aperti. La pista ciclabile Brescia-Paratico, la Gavardina, oppure largine del Mella sono alcuni dei luoghi pi frequentati dai runners bresciani. In citt di spazi verdi ce ne sono molti (la Maddalena, il parco Ducos, il Tarello, ecc.) ma non sono adatti per chi deve correre lunghe distanze.MESI 12NOVEMBRE 2009

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.LINTERVISTA

GLAUCO PENTENEROBibliotecario, 26 anni. Ci racconti la tua esperienza a New York? Ho partecipato alla maratona di New York nel 2007. Prima giocavo a basket ma un infortunio al legamento crociato del ginocchio mi ha costretto al riposo. Ho cominciato a correre solo per perdere qualche chilo di troppo, ma poi diventata una passione e cos ho corso la Brescia Art Marathon nellaprile 2007 per poi tentare lavventura newyorkese in novembre. Hai fatto molta fatica o eri allenato al punto giusto? Un minimo di fatica si sente sempre ma non ho sofferto pi di tanto. La differenza di fuso orario invece mi ha reso un po fiacco, diciamo che alla partenza non ero freschissimo. Ma il vero errore stato quello di aver partecipato al pasta party la sera prima della maratona. La pasta che mangiano negli USA non propriamente come la nostra E cos il giorno dopo ho avuto qualche problema

Glauco Pentenero mostra il numero assegnatogli alla maratona di New York.

digestivo. Hai corso anche altre maratone? A settembre ho corso la maratona di Berlino. Una bellissima esperienza, anche se forse sono partito troppo indietro e mi sono trovato nelle condizioni di non riuscire a superare quelli davanti che correvano ad unandatura pi lenta della mia. Per superare era necessario salire sui marciapiedi o lanciarsi in slalom spericolati. Alla fine mi sarebbe piaciuto stare sotto le 3 ore e 45, ma mi sono dovuto accontentare delle 4:00:47 finali. Qualche consiglio per chi si appre-

Nelle grandi maratone internazionali come New York o Berlino correte con il vostro nome stampato sulla maglietta, le persone vi inciteranno chiamandovi per nome!sta a correre la prima maratona? Un consiglio? Nelle grandi maratone internazionali come New York o Berlino correte con il vostro nome stampato sulla maglietta, le persone vi inciteranno chiamandovi per nome! E poi godetevi lemozione dellarrivo, una soddisfazione enorme che ripaga di tutti i sacrifici fatti. Probabilmente piangereste se non fosse che non avete pi nulla in corpo!.

.BRESCIA ART MARATHON: IN PRIMAVERA L8 EDIZIONELa festa di una citt che corre. Il grande evento sportivo che dal 9 marzo 2003 (giorno della prima edizione) cresce di anno in anno nel numero di partecipanti, spettatori e iniziative. la maratona di Brescia, evento ideato e organizzato dal medico sportivo Gabriele Rosa, manifestazione podistica unica nel suo genere per il legame che da tre anni la proietta nel mondo dellarte. Rassegne artistiche, installazioni e mostre fanno da cornice alle fatiche dei maratoneti, campioni di livello internazionale e amatori di tutte le et. E da quando la Brescia Ten (gara competitiva di 10 km) entrata nel programma dellevento si sono spalancate le porte anche per chi non ha i 42 km nelle gambe. Forte dei 2mila partecipanti che hanno affollato lultima edizione (+ 20% di iscritti) la Brescia Art Marathon torna per lottava edizione il 14 marzo 2010. La novit di questanno pare sia la mezza maratona (21.097 km), un ottimo punto di partenza per chi un giorno sogna di tagliare il traguardo in Piazza Loggia, sulla distanza classica dei 42.195 km.MESI 12NOVEMBRE 2009

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QUEI FAVOLOSI

ANNI 80Odi PAOLOEMILIO BONZIO

LItalia alla conquista della Grande Mela, sulle strade della maratona pi bella del mondo. Intervista a Gianni Poli.

rlando Pizzolato, Gelindo Bordin, Gianni Poli. Ci che seppe esprimere latletica leggera italiana degli anni 80 nella maratona rimane qualcosa di irripetibile. Di quelle glorie sportive resta oggi un ricordo pulito e bellissimo che si pu ancora rivivere guardando qualche vecchio filmato Rai dalle immagini sgranate. Ma al di l dei giochi olimpici, mondiali o campionati europei, ci che fece breccia nellimmaginario collettivo furono le vittorie alla maratona pi famosa del mondo. Con le affermazioni di Pizzolato e Poli a New York nel triennio 1984-86 la popolarit della corsa di resistenza iniziava a crescere negli ambienti del dilettantismo fino ad assumere oggi una dimensione popolare impensabile solo fino a 20 anni fa. Gianni, che novit ci sono alla maratona di New York? Tu ci sarai questanno? Gi dallanno scorso gli organizzatori hanno scelto di accettare qualche partecipante in pi per soddisfare la grande richiesta di iscrizioni e attualmente il numero di corridori dovrebbe aggirarsi intorno ai 40mila. Per gestire questa folla oceanica si organizzano tre partenze scaglionate di 20 minuti luna dallaltra, questo consente anche di evitare un ammassamento dei maratoneti a Central Park nella zona di arrivo. Personalmente sono contento del lavoro che sta svolgendo Mary Wittenberg (presidentessa di New York Road Runners, lassociazioneGianni Poli taglia trionfante il traguardo della NYC Marathon del 1986.

organizzatrice, ndr.) che ha creato un business importante intorno alla manifestazione riuscendo anche a portare ogni anno dei campioni di alto livello per attirare maggiore attenzione. Anche questanno io ci sar, in qualit di accompagnatore di atleti amatori che partecipano alla maratona. Ma quante edizioni hai corso della NYC Marathon? Ho preso parte a 5 edizioni, di cui 4 da

professionista; fra laltro ho voluto chiudere la mia carriera proprio a New York partecipando nel 1994 alledizione del 25esimo anniversario. Lultima lho corsa nel 2001 da semplice amatore. Nel mondo ci sono molti luoghi affascinanti dove vengono organizzate prestigiose maratone internazionali. Perch la maratona di New York diventata la pi acclamata del mondo? C un insieme di fattori che rende la

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NYC Marathon unica al mondo. Tutta la citt partecipe di questo evento, unintera metropoli che si ferma per un giorno celebrando una grande festa sportiva. Anche per gli amatori unesperienza davvero gratificante: la sera della maratona consuetudine girare per la citt con la medaglia di partecipazione al collo, fra strette di mano e complimenti da parte di semplici passanti. Fred Lebow, uno dei fondatori della manifestazione, ebbe delle idee molto audaci per lepoca e partendo in sordina riusc a catalizzare lattenzione di moltissimi sportivi organizzando una gara di grande fascino che attraversava tutti i quartieri della citt. Non dimentichiamoci che alla prima edizione del 1970 cera un percorso a pi giri allinterno di Central Park a cui partecip solo un centinaio di concorrenti, e circa la met non giunse nemmeno allarrivo. Come mai nel corso degli anni si andato consolidando un rapporto cos stretto fra la maratona di New York e lItalia? Noi italiani abbiamo una storia importante in America e anche a livello sportivo nella maratona di New York abbiamo ottenuto grandi successi. Pizzolato vinse nel 1984 e nel 1985, io nel 1986, poi fu la volta di Leone nel 1996 e di Franca Fiacconi nel 1998. Insomma non c da stupirsi pi di tanto se siamo la terza rappresentativa pi numerosa, ogni anno ce la giochiamo con gli inglesi come numero di partecipanti per nazione. La tua vittoria a New York nel 1986 per qualcuno fu una sorpresa. Tu, quel giorno, sentivi di poter vincere? Per qualcuno fu una sorpresa ma di certo non per gli addetti ai lavori. In quel periodo cercavo sempre di confrontarmi con i migliori maratoneti del mondo ed ero primatista italiano sulla maratona grazie alla mia prestazione del 1985 a Chicago dove ottenni il tempo di 2:09:57. Non

mi aspettavo di poter vincere a New York, ma cera comunque una grande rivalit sportiva con gli altri top runner dellepoca, come laustraliano Rob De Castella, campione del mondo in carica, e lamico Orlando Pizzolato. I media avevano dato risalto a questo antagonismo, ricordo ad esempio una puntata in cui Pizzolato ed io fummo invitati per lapertura del programma Rai La Domenica Sportiva. Torniamo indietro nel tempo, quando hai iniziato a correre? Cosa ricordi del primo periodo agonistico? Ancora oggi ho un ricordo molto nitido di come iniziai a correre. Avevo 12 anni,

C un insieme di fattori che rende la NYC Marathon unica al mondo.praticavo gi il calcio e la pallavolo e frequentavo la terza media a Lumezzane. Un giorno vinsi la corsa campestre organizzata dalla scuola e il mio insegnante di ginnastica mi incoraggi a proseguire su questa strada. Il giorno successivo partecipai ad una gara provinciale a Nave e da l in avanti nacque la passione per la corsa. La mia preoccupazione oggi che si sta registrando un grave abbandono dellattivit sportiva per i ragazzi dai 15-16 anni in su. E le colpe di questo abbandono ricadono anche sui familiari che spesso non sono disposti a sacrificare il proprio tempo libero per portare i ragazzi alle gare o agli allenamenti e non si adoperano abbastanza per invogliare gli adolescenti a praticare lo sport. Oggi comunque provo piacere nel vedere quante persone si sono appassionate alla corsa. Lungo largine del Mella la sera pieno di gente che si allena, venticinque anni fa quando lo facevamo noi ci consideravano dei tipi strani. Tu sei uno dei fondatori dellAssociazione sportiva For. Ci spieghi di che cosa vi occupate? For (Foundation organisation running) unassociazione di promozione sportiva nata nel 2002 che ha lo scopo di far avvicinare la gente allattivit fisica. Attualmente seguiamo circa una quarantina di ragazzi a Dobbiaco, in Alto Adige, e organizziamo la manifestazione podistica Cortina-Dobbiaco Run, un percorso di 30 km che segue il tracciato dellex ferrovia che collegava le due localit, attraversando boschi e natura incontaminata. A Brescia invece siamo giunti questanno alla seconda edizione della Scorrimella, corsa su strada di 17 km lungo largine del Mella, da Gardone Valtrompia a Urago Mella. Per ledizione dellanno prossimo stiamo cercando di organizzare un concorso nelle scuole medie per la creazione del logo ufficiale della manifestazione. Un modo nuovo per dare ai ragazzi la possibilit di esprimere la propria creativit avvicinandoli al mondo dellatletica.MESI 12NOVEMBRE 2009

.LA SCHEDAGIANNI POLI Gianni Poli (180 cm, 68 kg), lumezzanese, classe 1957, stato uno dei pi grandi maratoneti italiani. Nel 1981 a Fukoka (Giappone) stabilisce il primo record italiano in 2:11:19 migliorandosi ai campionati del mondo di Helsinki del 1983 con 2:11:05. Nel 1984 vince a Milano il campionato italiano di maratona e lanno successivo diventa il primo atleta italiano a scendere sotto le 2 ore e 10 nella maratona (Chicago 2:09:57). Nel 1986 si presenta alla maratona di New York da primatista italiano e vince staccandosi dallaustraliano Rob De Castella intorno al trentesimo chilometro. Dopo il quarto posto alla maratona di Boston del 1988, nello stesso anno vincitore della maratona di Honolulu e conquista la medaglia dargento a Spalato (Croazia) nei campionati europei di atletica del 1990. Gianni Poli vive oggi in Alto Adige con la sua famiglia ed presidente di For (Foundation Organization Running) unassociazione di promozione sportiva costituita da ex atleti di livello nazionale.

Ci che seppe esprimere latletica leggera italiana degli anni 80 nella maratona irripetibile.

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L FATTO

PAPA RATZINGERL8 novembre prossimo la nostra comunit ospiter per un giorno un pellegrino di eccezione. Il Papa, illustre teologo, benedir il nuovo Istituto Paolo VI di Concesio, modernissimo centro internazionale di studi teologici promosso da Giuseppe Camadini.di ALESSANDRO CHEULA

IN VISITA A BRESCIA TERRA DI TOVINI E MONTINIrescia, autorevole e ascoltato centro di organizzazione e diffusione culturale del mondo cattolico con la sua fitta rete di istituti, fondazioni e case editrici, offrir a Papa Bendetto XVI molte cose da visitare e benedire. Testimonianze storiche, culturali, spirituali e personali di una cattolicit ricca di studi e di opere, non solo di fede. A cominciare da SantArcangelo Tadini a Botticino, per continuare con il Centro Pastorale Paolo VI in citt e proseguire alla casa natale di Papa Montini a Con-

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MESI 12NOVEMBRE 2009

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che con il coraggio di ammettere, come tutti i veri conservatori che non fanno concessioni alla diplomazia, la sporcizia nella Chiesa. ORTODOSSIA SENZA SCONTI E SENZA COMPLESSI Joseph Ratzinger un tedesco, proviene dal Paese della Riforma protestante che ha dato i natali a Lutero dove i cattolici sono minoranza, non dalla confinante Polonia romanamente e rumorosamente religiosa di Wojtyla dove i cattolici sono maggioranza. Come tutti i cattolici delle minoranze, fortemente identitari appunto perch minoritari (la Chiesa del passato, fino a Pio XII, non aveva bisogno di essere identitaria poich era maggioritaria) Ratzinger un uomo di convinzioni non solo solide ma anche rigide, quasi manichee. E di affermazioni tranchant, da tedesco, senza mediazioni n mezzi termini e senza nessuna concessione al politicamente corretto, anche a costo dellimpopolarit. Basti pensare allincidente di Ratisbona e allinvolontario, ma non ingenuo n inconsapevole infortunio diplomatico con il mondo islamico. Fu lui nel 1984 a parlare dei regimi comunisti come una vergogna del nostro tempo arrivata al potere in nome della liberazione delluomo. Ma fu sempre lui ad affermare che il crollo del comunismo non certifica automaticamente la bont del capitalismo. Ortodosso anche nellequidistanza. Per questo era piaciuto a Wojtyla che ne fece il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (lex SantUffizio). Il nuovo Papa da giovane era un progressista conciliare e giovanneo in odore di modernismo, collega di Hans Kung, il teologo contestatore, e maestro di Leonardo Boff, il frate brasiliano teologo della liberazione. Ma i dubbi giovanili e i fermenti ereticali e protestantici sono diventati nel tempo incrollabili marmoree certezze. MODERNIT SENZA MODERNISMI Nella Chiesa secondo Ratzinger non pu esservi posto per linnovazione, il pluralismo, la dialettica degli opposti, pena la perdita del prestigio di unaMESI 12NOVEMBRE 2009

cesio. Qui la sosta pi lunga, poich a Concesio stata eretta la testimonianza pi ricca del pontefice bresciano: la nuova, modernissima e attrezzatissima sede dellIstituto Paolo VI, creato e presieduto da Giuseppe Camadini, con larchivio, la biblioteca, il museo e lauditorium Vittorio Montini. PELLEGRINO E TESTIMONE Non solo un pellegrino eccezionale ma pure un testimone straordinario. Un paragone storico pertinente bench rispettosamente irriverente? Papa Ratzinger pu essere assimilato a un mister niet in chiave ecclesiale. Come Gromyko, il pi famoso ministro degli esteri dellet sovietica, soprannominato dalla diplomazia americana signor no per la sua quasi inflessibile e inesorabile opposizione alle proposte occidentali. Nella sua lunga carriera il Cardinale Ratzinger ha pronunciato pi no che s (come la pedagogia dei nostri padri, nove volte no e una volta s, lopposto di quella che noi applichiamo verso i

nostri figli, nove volte s e una volta no). Un conservatore, per usare un termine caro alla politologia laica e secolare. Un fedele e zelante ma colto e cosciente custode della dottrina. E nel contempo un teologo di spessore, basti por mente allultima enciclica, la Caritas in veritate, ingiustamente condannata ad un precoce oblo da una opinione pubblica distolta e distratta da una emerocultura (la cronaca del giorno per giorno) che inibisce la riflessione sui temi sensibili e fondativi (la densit mediatica che moltiplica lintensit fenomenica crea assuefazione e passivit obnubilando lanalisi e ottundendo il pensiero, anzi, generando il pensiero debole massificante e passivizzante del nostro tempo, il nuovo conformismo del Grande Fratello, per intenderci, non quello di Orwell ma quello di Mediaset). Un Papa di transizione? No, come spieghiamo pi avanti. E non tanto per let quanto per lortodossia, al punto di dichiarare pubblicamente che solo nella Chiesa cattolica c la salvezza eterna. Ma an-

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L FATTO

guida spirituale che per essere tale non pu essere accomodante, cio dubitativa o possibilista. Tollerabile, al massimo, la dialogica dei distanti, meglio ancora la dinamica dei distinti, ma sempre nella sottomissione al primato dellortodossia e alla esegesi della dottrina, possibilmente quella rata e consacrata. I suoi no sono altrettanti granitici punti fermi contro la modernit, o quantomeno ai suoi aspetti pi corrivi considerati deteriori. No al matrimonio dei preti, no al sacerdozio femminile, no allomosessualit, no alle coppie gay, no al testamento biologico, no alla fecondazione eterologa assistita. No, insomma, alla discrezionalit delluomo nella gestione dei due momenti-chiave della condizione umana, la nascita e la morte (momenti in cui si esplicita in modo a volte drammatico, per non dire tragico, il conflitto fondamentale del nostro tempo, come direbbe Severino, quello tra etica e scienza, versione immanente di un contrasto pi trascendente, quello tra fede e ragione). E no al profilattico in ogni caso, pure come prevenzione contro laids (anche se c da prevedere che da lui, un Papa tedesco, verranno forse le maggiori aperture in termini di morale sessuale, il macigno che la Chiesa non ha mai saputo rimuovere, il tab che ha sempre impedito ai suoi pastori un magistero sereno e non imbarazzato in materia di sesso). COMUNIONE PRIMA CHE COMUNICAZIONE Ratzinger non un comunicatore e non conceder molto alla piazza, nemmeno a quella bresciana nonostante ospiti del calibro di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, e di Giuseppe Camadini, animatore e presidente dellIstituto Paolo VI, cultore ed esecutore delleredit spirituale di Giuseppe Tovini. Il papa non conceder molto nemmeno alla spettacolarizzazione della societ mediatica, cos come non abuser della televisione come ha sapientemente fatto il suo predecessore. Un Papa di transizione, come stato detto allinizio del suo pontificato? No, anche se va detto che, come chi entra papa in Conclave esce cardinale, un papa di transizioneMESI 12NOVEMBRE 2009

I manifesti affissi per la citt che annunciano la visita del Papa.

finisce spesso col diventare di tradizione, nel senso pi definitivo e consolidato del termine (tutti i papi sono di transizione, lo fu anche Roncalli, padre del Concilio pi rivoluzionario nella storia della Chiesa). Benedetto XVI ribadir anche a Brescia la linea di continuit sostanziale e conservazione dottrinale di Papa Wojtyla, senza innovare sul piano comportamentale come aveva fatto il Papa slavo con la sua sapiente esposizione mediatica. A BRESCIA IN BUONA COMPAGNIA Ratzinger un Papa tedesco. La Chiesa e la Curia vaticana hanno preferito optare per una pausa di riflessione dopo il pontificato, innovatore nella forma ma conservatore nella sostanza, di Giovanni Paolo II, di cui Benedetto

XVI ha raccolto il pesante fardello e la ingombrante eredit. In questo Ratzinger pu essere assimilato a Montini, il cui mandato, ancora pi impegnativo, fu essenzialmente quello di sistematizzare e trasmettere, sia a livello culturale e che teologico, leredit rivoluzionaria del Concilio Vaticano Secondo voluto da Papa Roncalli, il Papa bergamasco, quasi conterraneo del bresciano Papa Montini e del Beato Giuseppe Tovini. A Brescia Ratzinger, come si pu vedere, sar in buona compagnia. Non solo vivente ma anche vissuta. Non solo nellattualit ma anche nella memoria storica. Poich nelle opere (nella giustificazione delle opere, non solo della fede, come sanc il Concilio tridentino in polemica con la Riforma luterana) morali e materiali, come insegna la saggezza dei cattolici mutuata dal magistero della Chiesa, c la memoria del passato, la coscienza del presente, la speranza nel futuro.

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NDAGINE

C BISOGNO DI

ROCKF

Lettera di una giovane ai giovani.

di VIOLA LADI

ratelli, Dio, a quanto pare, continua ad esserci. Il pensiero massificato del terzo millennio, tuttavia, oscura la sua figura allombra di una Chiesa troppo ignorata dai giovani e dietro alle nubi di certa politica che sbandiera libert ma chiede il silenzio del Vaticano. La nostra vista, cos, si oscura, per non parlare delle orecchie, tempestate dallassordante ronzio di moda, tv e media, che annoverano i cattolici tra le fila degli sfigati e degli obsoleti. tempo di fare le polveri, percorrendo la via del rock.

I pellegrini sono rock, i vagabondi sono lenti. La Messa dopo aver fatto lalba con gli amici rock, poltrire a letto tutta la domenica lento. Dire cose che danno fastidio rock, tacere per il quieto vivere lento. Il perdono rock, le battaglie di retroguardia sono lente, la giustizia dovrebbe essere rock ma lenta. La fede rock, vedere per credere lento. Camminare rock, lauto lenta. La solitudine lenta, la famiglia e gli amici sono rock. La legge rock, lanarchia lenta. Il volontariato rock, farsi mantenere dai genitori lento. I giovani, spesso, sono lenti, gli anziani sono rock. Il ragionamento rock, i luoghi comuni hanno piedi di piombo. Raccogliere una cartaccia rock, buttarla a terra lento. Il disincanto produce lentezza, il sogno alimenta il rock. Dare del tu rock, Lei e Voi sono lenti. Commuoversi rock, non fare una piega lento. Lo sport rock, la playstation lenta. Lasfalto lento, la natura rock. I missionari sono rock, i turisti sessuali sono bradipi schifosi. Linfinito rock, le mura domestiche non hanno occhi e sono lente. Il razzismo immobilismo, la fratellanza rock. Lintegrazione rock, il buonismo lento. Il vagito di un neonato sempre rock, laborto sempre lento. Denunciare rock, tacere lento. La passione rock, la politica lenta. La libert di espressione rock se un diritto di tutti, preti, vescovi e Papa compresi. La comunicazione rock, la Chiesa la usa lentamente. Laldil rock, la cenere lenta. Papa Woytila era un chitarrista, Papa Ratzinger un violinista, ma sempre rock. Il matrimonio rock, la convivenza rallenta. Puntare il dito lento, conoscere rock. Il Vangelo hard rock, il gossip pietrificato. I libri, il teatro e il cinema sono rock, la televisione lenta. La chiesa rock, i preti sono uomini. Provare a capire, anche quando difficile, lorigine del rock. Cercare Dio rock.

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.I GIOVANI E LA RELIGIONE 1. CREDI IN DIO? 83 SI 17 NO 2. SEI UN CATTOLICO% %

7. IL VANGELO E LA BIBBIAANNUNCIANO

11. CHI STATO PER TE IL PI GRANDE 22 MADRE TERESA DI CALCUTTA 17 GIOVANNI PAOLO II 15 GES 13 I SANTI 10 GANDHI 8 LA VERGINE MARIA 7 GIOVANNI XXIII 5 ALTRI 3 NESSuNO 12. QUALI SONO I PRINCIPALI MERITI% % % % % % % % %

30 22%

PRATICANTE?

35

%

SI

65

%

NO

UNA FILOSOFIA DI VITA % CHE CERCO DI FARE MIA PAROLE CHE MI % FANNO RIFLETTERE VECCHIE STORIE CHE NON SI ADDICONO AI GIORNI NOSTRI

ESEMPIO DI FEDE DEL PASSATO O DEL PRESENTE?

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3. CON QUALE FREQUENZAVAI A MESSA?

8. LARRIVO DEL PAPA%

25 17 33 25% % % %

OGNI DOMENICA OGNI TANTO A PASQUA E A NATALE MAI

A BRESCIA UN EVENTO CHE TI INTERESSA

%

4. PREGHI? 25 OGNI GIORNO 33 SPESSO 17 A VOLTE RARAMENTE 12,5 12,5 MAI% % % %

8 MOLTO 21 ABBASTANZA 33,5 POCO 37,5 PER NIENTE% % %

E DEMERITI DELLA CHIESA?MERITI

9. C UN LUOGO DELLA FEDECHE VORRESTI VISITARE?

5. CHI ERA GESDI NAZARETH?%

12,5 20,5

67

%

IL FIGLIO DI DIO

UN PROFETA UN UOMO COMUNE

9 SANTIAGO DE COMPOSTELA 6 LOURDES 5 MEDjUGORIE 5 ASSISI 5 LA MECCA 4 ALTRO% % % % % %

33 33

% CITT %

DEL VATICANO

GERUSALEMME E LA TERRA SANTA

12 LUNIONE MONDIALE DEI FEDELI 11 LA VICINANZA AI DEBOLI 8 MIGLIORA LA SOCIET% % %

43 26%

%

IL MESSAGGIO CHE DIFFONDE LE OPERE MISSIONARIE

DEMERITI

%

6. SECONDO TE COSA CDOPO LA MORTE?

8 8 7

77

%

VITA ETERNA

10. COME TI PONI DI FRONTE AD EPISODI COME LE APPARIZIONI DI MEDjUGORIE, I MIRACOLI DI LOURDES O LE LACRIME DELLA MADONNA DI CIVITAVECCHIA? 12 35 53%

17 INFLUENZA LE DECISIONI DELLO STATO 13 TROPPO TRADIZIONALISTA 9 NON SA COMUNICARE CON I GIOVANI 4 ALTRO% % % %

35 22%

%

CONTRADDIZIONI TRA IL DIRE E IL FARE RICCHEZZA E LUSSO

%

REINCARNAZIONE NIENTE NON SO%

CREDO AI MIRACOLI

%

%

SONO SCETTICO

%

NON CI CREDOMESI 12NOVEMBRE 2009

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RESCIA E I BRESCIANI

FAR USCIRE I RAGAZZI DALLADon Marco Mori.

BOLLA DEL PRESENTEIntervista a Don Marco Mori, direttore dellufficio Oratori e Pastorale Giovanile.di SERGIO MASINI

on Marco sempre sorridente, indaffarato e presente nelle vite di tantissimi giovani. Col suo team cura e coordina progetti e iniziative dei ben 408 oratori dislocati sul territorio diocesano, un impegno non da poco, ma che ne fa un osservatore privilegiato di quelli che saranno i cittadini di domani. Oggi si parla molto, spesso troppo e male, del mondo giovanile. vero che i problemi non mancano: alcol, droghe e violenza sono temi ricorrenti. Cosa ne pensa? Non ci si pu approcciare al mondo giovanile solo dal punto di vista dei problemi; ve ne sono molti, questo indubbio, ma altrettanto importante far sapere che non abbiamo mai avuto risorse cos numerose allinterno dellambiente dei ragazzi (penso ai quasi 10.000 adolescenti che si prestano ogni anno come animatori e che dimostrano una costanza e un impegno reali e concreti). Spesso subiamo leccesso mediatico di certi argomenti che porta allemulazione, ci scandalizziamo di alcuni fenomeni che toccano i giovani ma che di fatto singenerano nel mondo degli adulti, in questo senso alcuni servizi televisivi sa-

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importante far sapere che non abbiamo mai avuto risorse cos numerose allinterno dellambiente dei ragazzi.MESI 12NOVEMBRE 2009

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Contrariamente a quello che comunemente si pensa, sono moltissimi i ragazzi che si danno da fare per guadagnare qualcosa. Come poi spendono i soldi dipende molto anche da una mala-educazione sociale, dai cattivi esempi che costantemente li bombardano.

Gli alcolici? Il problema esiste, ma nasce da una mancanza di prospettiva del futuro.rebbero addirittura da denuncia Entriamo nello specifico del tema, oggi molto caldo, dellabuso di alcolici. Quali sono le sue considerazioni? Il problema esiste, c un aumento del consumo e un ancor pi preoccupante abbassamento dellet. La ritualit che lo caratterizza tradisce un approccio alla vita da stigmatizzare: quello del qui ed ora, dellinscatolamento nel solo presente, senza la prospettiva del futuro. cambiata in questo senso la percezione stessa del divertimento. Non c pi la voglia di mettersi in gioco, mettendo alla prova le proprie qualit e potenzialit, nella musica o nello sport per esempio, ma ci si appiattisce nella ricerca dello sballo che oggi, complici nuove sostanze di facile accessibilit, si allarga facilmente alla droga. Non dimentichiamo che una volta un tossico lo riconoscevi lontano un miglio, oggi sono insospettabili. Uno dei nccioli del problema risiede nellestrema e crescente passivit dei giovani. questa che li porta a subire determinate situazioni, invece che renderli propositivi. Come educatori dunque proprio su questo che dobbiamo agire, capendo per quali sono i veri strumenti di comunicazione da usare e cer-

Don Marco in Piazza Paolo VI con il vescovo di Brescia Monsignor Luciano Monari.

Sbagliatissimo per i genitori fare i migliori amici dei propri figli.In unintervista rilasciata in occasione della brutta vicenda dello stupro di Sabbio Chiese Lei ha parlato di banalizzazione del male; cosa intendeva? Oggi ci si scandalizza ipocritamente dei gesti di cui si dimostrano capaci certi giovani. Questo banalizza loro e il loro mondo, di fatto dimostrando la superficialit di quello adulto, che molto pi responsabile di quanto vorrebbe credere. In quelloccasione, alcuni ragazzi sono venuti da me dicendomi sconcertati Noi non siamo cos, questa non la nostra generazione!. E avevano ragione: non si pu additare il marcio e non parlare del buono. Rispetto a una volta gli stessi oratori, i vari gruppetti, sono diventati molto pi permeabili, stratificati e complessi. Aumentano le informazioni e le occasioni di contatto (tanto fisiche quanto multimediali) e con esse, inevitabilmente, lesposizione ad atteggiamenti e comportamenti sbagliati. Si fa pi difficile il compito degli educatori, ma al contempo pi affascinante, perch davvero pu fare la differenza. Ed una volta ancora la comunicazione che deve mutare obiettivi. Deve comprendere limportanza (e il pericolo) che riveste ed assicurare di far capire agli adulti di domani che il futuro importante e li aspetta. Invece che inchiodare i ragazzi al presente con le ossessive occasioni di scandalo, si dovrebbe regalare la coscienza del passato e la percezione di un futuro, che val la pena di vivere. Bucare, insomma, la bolla del presente in cui sono intrappolati.MESI 12NOVEMBRE 2009

cando di rendere i ragazzi soggetti, non oggetti, stimolandoli pi di quanto non facessimo prima. Davvero dunque la comunicazione importantissima Fondamentale, direi. Grossi errori continuano ad essere fatti relegando i giovani in quel margine dinformazione che li tocca solo quando c da additare uno scandalo che li riguardi. E poi si cercano come utenti, sinseguono come consumatori, si ha la pretesa di farne soggetto di clamore per gli sbagli di alcuni e, subito dopo, oggetto fruitore di servizi, riviste, programmi televisivi, abbassando sempre pi let. In tutto questo i genitori come si comportano? Da anni c un tentativo di allungare a dismisura let della giovinezza e sono moltissimi quei genitori che si pongono come i migliori amici dei propri figli. Sbagliatissimo. I ragazzi non sono stupidi, certe cose le capiscono e le sfruttano, anche se in realt preferirebbero dei paletti, dei sani no. Vorrebbero dei ruoli ben definiti, la possibilit magari di obiettare e infuriarsi, ma sapendo di farlo con un adulto. Allopposto ci sono i genitori iperprotettivi che li preferiscono in casa con lXbox piuttosto che in giro con gli amici. Ma un adolescente per crescere deve attraversare le strade, deve poter fare i suoi errori, deve anche imparare a litigare con qualche coetaneo. I soldi, che consentono a molti giovani di permettersi la movida alcolica, vengono da genitori troppo generosi?

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UBRICA

ESSERE ITALIANIa cura di LUCREZIA LOMBARDI

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IL CONCORDATO DEL 1929 I Patti Lateranensi, cos chiamati per essere stati firmati nei palazzi della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, sono degli accordi che sancirono lavvenuta conciliazione delle relazioni tra lo Stato italiano e la Santa Sede. I Patti, firmati l11 novembre 1929 dal primo ministro Benito Mussolini e dal cardinale Pietro Gasparri, per conto della Santa Sede, posero fine, infatti, alla cosiddetta Questione Romana, espressione con la quale vengono indicati i difficili rapporti della Chiesa cattolica con lo Stato italiano allindomani della costituzione del Regno dItalia (1861). I Patti Lateranensi comprendevano: un Trattato politico, che riconosceva lindipendenza e la sovranit della Santa Sede e fondava lo Stato della Citt del Vaticano. La Santa Sede riconosceva lo Stato italiano, che a sua volta assumeva la religione cattolica come sola religione ufficiale; un Concordato ecclesiastico, che regolava i rapporti tra potere civile e religioso. Gli aspetti pi significativi furono:

- il riconoscimento della validit civile del matrimonio religioso; - listituzione dellinsegnamento della religione cattolica nelle scuole (gi presente dal 23); - il riconoscimento di privilegi al clero; una Convenzione economica, con la quale veniva stabilito il pagamento di unindennit alla Santa Sede per gli espropri fatti dopo lunificazione. Nel 1948 i Patti Lateranensi furono ratificati nellart. 7 della Costituzione repubblicana (Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale), in forza del quale ogni loro modifica bilateralmente convenuta non implicherebbe lapplicazione dello speciale procedimento di revisione costituzionale, mentre tale procedimento diverrebbe necessario soltanto per lipotesi di abrogazione o emendamento unilaterale da parte dello Stato italiano.

IL NUOVO CONCORDATO DEL 1984 Il regime concordatario stabilito dai Patti Lateranensi stato modificato dal Concordato firmato a Villa Madama, a Roma, il 18 febbraio 1984 dallallora presidente del Consiglio Bettino Craxi, per lo Stato italiano, e dal cardinale Agostino Casaroli, in rappresentanza della Santa Sede. Il nuovo Concordato, in particolare: - ha abolito numerose esenzioni e privilegi prima concessi agli enti ecclesiastici, stabilendo che il clero cattolico venisse finanziato da una frazione del gettito totale Irpef, attraverso il meccanismo noto come otto per mille, e che la nomina dei

vescovi non richiedesse pi lapprovazione del Governo italiano; - ha riconosciuto come giorni festivi tutte le domeniche e le altre festivit religiose; - ha riconosciuto gli effetti civili ai matrimoni contratti secondo le norme del rito cattolico; - ha reso facoltativo linsegnamento della religione cattolica nelle scuole; - ha disposto la collaborazione tra la Santa Sede e la Repubblica italiana per la tutela dei beni culturali di interesse religioso e degli archivi e biblioteche ecclesiastiche.

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A

VVENIMENTI

IL DIALOGONasce lassociazione Brescia tricolore. Il suo portavoce Dario Brambilla spiega di cosa si tratta.di SERGIO MASINI

E LA PARTECIPAZIONE, SOPRATTUTTOavanti ai grandi cambiamenti della politica, a fronte della nascita del Popolo della Libert e raccogliendo i desideri di tutti quei bresciani che da tempo ne auspicavano la creazione, abbiamo deciso di costituire questa realt associativa lungamente pensata ed attesa. Suo obiettivo coniugare e promuovere dialogo, progetti e desideri dei gruppi e dei sostenitori del centro-destra, del suo mondo e dei partiti che ne fanno parte. Il tutto nasce dalla collaborazione e dallimpegno tanto di persone attive in politica quanto di privati cittadini senza alcuna tessera di partito e gi nel suo nome Brescia Tricolore testimonia la volont di una vocazione che abbraccia lintera nazione, che si rivede nei suoi colori patrii, portando ad essa il sostegno della realt locale di Brescia e di tutti i paesi della sua provincia. Non lunica associazione di questo tipo, in tuttItalia ne stanno nascendo altre, ognuna delle quali accomunata nella Fondazione Punto Italia, Forum Parlamentare (fondata otto anni or sono dagli onorevoli Scajola e La Russa), cui siamo stati ben lieti di aderire e in cui ci siamo riconosciuti.

D

Partiamo ora, innanzitutto, raccogliendo le prime adesioni, che hanno premiato la neonata associazione con la quasi totalit delle firme dei presenti in occasione della sua presentazione (circa 200 persone) e il cui sito ad oggi destinatario di numerosissime iscrizioni. Sono, inoltre, quasi 500 gli amici che hanno gi confermato di apprezzarne la presenza in Facebook. Ci tengo a precisare che non , n vuole essere, un nuovo partito tanto quanto non assolutamente il simulacro nostalgico e raffazzonato di qualche icona politica del passato. Brescia Tricolore un luogo dincontro, una piazza nuova, dove portare e crescere occasioni di confronto e discussione di quelli che sono oggi i grandi temi culturali, sociali, economici e politici della nostra societ. Guardiamo con grande at-

BRESCIA CIA

FONDAZIONE PUNTO ITALIA FORUM PARLAMENTARE

TRICOLORE

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Non , n vuole essere, un nuovo partito, ma un luogo dincontro dove confrontarsi su temi culturali, sociali, economici e politici.

tenzione alle numerosissime realt gi attive sul territorio che condividono scopi e interessi simili, penso ad Areopago per la cultura come alla Compagnia Delle Opere che raccoglie, trasversalmente, tutti coloro che si riconoscono in un determinato modo di vedere e fare economia. in questo modo che intendiamo costruire lossatura di questa nuova associazione: sar aperta al dialogo e alla collaborazione con quante gi presenti, pensata e voluta da e per chi ama la nostra citt e provincia, sar vicina alla gente, e accoglier la voce di chi voglia e sappia proporre, appoggiare, recuperare e costruire con noi il nostro comune futuro. Senza per per questo fare politica, quella la lasciamo ai partiti e alle istituzioni. Brescia un bacino sempre in evoluzione didee e di voglia di fare, con Brescia Tricolore chi vorr potr dire la sua, confrontarsi in un dibattito, trovare appoggio e sostegno. Vogliamo che sia una grande famiglia, dove magari ci si scontra, si litiga, ma si lavora poi tutti insieme, rispettando un fine comune o anche, semplicemente, sapendo apportare la propria, costruttiva opinione. WWW.BRESCIATRICOLORE.IT [email protected]

RTU E IL FISCOdi FERDINANDO MAGNINO

UBRICA

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previste dallart.1, comma 1, lettera opo sette anni dalla prima o), dello stesso Testo Unico, limitataversione del provvedimenmente alle attivit di gestione su base to denominato scudo individuale di portafogli di investifiscale, il Governo tenta mento per conto terzi; di nuovo di far rientrare in Italia capitali e attivit finanziarie e patrimoniaali detenu- 4. le societ fiduciarie di cui alla legge 23 novembre 1939, n.1966; te allestero. I soggetti interessati alla procedura di 5. gli agenti di cambio iscritti nel ruolo unico previsto dallart. 201 del preemersione sono: detto Testo Unico; 1. persone fisiche; 6. le Poste Italiane s.p.a.; 2. gli enti non commerciali; 3. le societ semplici e le associazioni 7. le stabili organizzazioni in Italia di banche e di imprese di investimento equiparate ai sensi dellart. 5 del Testo non residenti. Unico delle imposte sui redditi. Sono quindi esclusi i soggetti societari di- Il nuovo scudo fiscale prevede due modaliversi dalle societ semplici, sia che si tratti t di emersione: - il rimpatrio, in tal caso il contribuente di societ di persone che di capitali. Loperazione di regolarizzazione deve es- vuole far rientrare in Italia la ricchezza sere effettuata tramite intermediari abilita- finanziaria e/o patrimoniale detenuta allestero; ti. Per intermediari si devono intendere: - la regolarizzazione, tale istituto pu esse1. le banche italiane; 2. le societ di intermediazione mobiliare re effettuato soltanto se le attivit finanziapreviste dallart.1,lettera e, del Testo rie e/o patrimoniali si trovano in un paese Unico delle disposizioni in materia di dellUnione Europea. intermediazione finanziaria, emanato Il prezzo da pagare allo Stato il 5 per cento della disponibilit estera detenuta con D.Lgs. 24 febbraio 1998, n.58; 3. le societ di gestione del risparmio in violazione delle disposizioni sul moniRISPONDE

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LO SCUDO FISCALEtoraggio fiscale. Lo scudo conveniente? Si, di circa ben venti volte se messo a confronto con un eventuale accertamento del fisco sulle somme detenute illecitamente allestero. La presentazione della dichiarazione riservata evita agli interessati lobbligo di effettuare le indicazioni nel riquadro RW per il periodo di imposta in corso alla data di presentazione, nonch per il periodo di imposta precedente leffettiva emersione. In caso di rimpatrio, lintermediario procede allapertura di appositi conti su cui depositare le attivit finanziarie rimpatriate, conti che non vengono resi noti allAmministrazione, salvo diversa disposizione del contribuente. Il contribuente deve indicare allintermediario limporto delle attivit finanziarie da rimpatriare in Italia, inoltre deve costituire una provvista per il pagamento delle imposte dovute allerario. Lintermediario non obbligato a verificare la sussistenza dei requisiti per usufruire dello scudo, inoltre esso rilascia allinteressato copia della dichiarazione riservata e versa al fisco le imposte dovute dal contribuente per lemersione.

LESPERTO

D // Come utilizzare lo scudo su contanti detenuti in una cassetta di sicurezza in Svizzera? R // Due le possibilit: si prelevano i contanti e si dichiarano alla dogana oppure si effettua un trasferimento con conseguente versamento su un conto in banca e si procede poi alla dichiarazione riservata. D // Nel 2005 ho acquistato un immobile seconda casa allestero con pagamento mediante conto corrente estero. Non ho mai compilato il quadro RW. possibile applicare lo Scudo-ter? R // rattandosi di seconda casa si presume che limmobile non sia dato in locazione. Se cos , occorre verificare se nello Stato estero gli immobili sono, comunque, tassati in modo forfetario, ad esempio sulla base dei redditi fondiari. In tal caso, trattandosi di immobile produttivo di reddito estero imponibile in Italia lo stesso andava indicato nella sezione II del quadro RW, cos come doveva essere indicata la movimentazione finanziaria, ancorch avvenuta sullestero, necessaria allacquisto. La fattispecie pu fruire dello Scudo fiscale. Diversamente, se limmobile, non locato, non tasManda la tua domanda a: ferdinando.magnino

sato allestero ( il caso, ad esempio, della Francia) lo stesso non andava indicato nel quadro RW e, quindi, non vi stata alcuna violazione della normativa sul monitoraggio, a meno che per lacquisto dellimmobile siano stati violati gli obblighi relativi al trasporto al seguito. D // Possiedo un conto corrente in Svizzera e non ho mai compilato il quadro RW. Posso sanare la mia posizione indicando il conto nel modulo RW di Unico 2009 entro il 30 settembre? R // Si ritiene il comportamento prospettato alquanto azzardato. Andando a indicare nella sezione II del quadro RW la consistenza del conto al 31.12.08 si rischia di segnalare al Fisco la mancata compilazione della sezione III dello stesso quadro relativo al 2008 o ad anni precedenti in cui andava segnalato il flusso finanziario relativo a quel conto. In sostanza, risulterebbe un conto estero apparso dal nulla lasciando scoperte le annualit precedenti. possibile, tuttavia, accedere allo Scudo mediante rimpatrio e cio mediante il trasferimento bancario delle somme del conto svizzero a intermediario residente in Italia e pagamento del 5%.

@dodicimesi.comMESI 12NOVEMBRE 2009

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NCHIESTA

STORICOdi SALVATORE SCANDURRA e ALESSANDRA TONIZZO

CENTRO

Area monumentale, zona residenziale o centro commerciale? Una questione di qualit.difficolt, dalle tinte fosche: quante volte labbiamo vista a terra, prostrata, vuota, per poi risorgere cos, per un momento, dalle sue stesse ceneri? Lavorare a colpi di defibrillatore, certo, pi semplice che operare: la pila si ricarica per un po, poi chiss Ma a quale prezzo? Vogliamo un centro colorato come un bel quadro impressionista per bearci negli obiettivi delle macchine fotografiche dei turisti? Bella, bellissima Brescia vista da fuori. questo che vogliamo sentirci dire da chi la visita? Lo preferiamo calmo e tranquillo 365 giorni lanno? Dedicato ai residenti e irraggiungibile per chi si addentra quella volta a settimana? Oppure, il centro dei desideri forse un centro commerciale a cielo aperto in grado di resistere alla concorrenza dei giganti dellhinterland? Sono domande che dobbiamo avere il

da chiedersi cosa vogliamo farcene. Come riusciamo ad immaginarcelo nel futuro prossimo, in che modo desideriamo viverlo. La seconda puntata del nostro personalissimo viaggio in Centro volge al termine, ed tempo di tirare le conclusioni. Si dice che ogni citt dItalia sia, in s stessa, un microcosmo. Tanti piccoli affreschi in cui campeggiano pregi, clich e vergogne dello stivale. BresciaMESI 12NOVEMBRE 2009

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non fa eccezione: citt di grandi slanci nel momento del bisogno ma anche, ahinoi, una dei tanti capifila del sottile egocentrismo italico. Ognuno, stretto al proprio bottino, scruta dalla finestra sperando che la tempesta cessi da s, che il fulmine cada un po pi in l, che risparmi proprio lui. Poche storie. Le istituzioni troppo spesso sono state ostaggio delle richieste dei commercianti, e per questioni politiche, per un pugno di voti, le idee sulla viabilit, posteggi e quantaltro cambiano direzione come cambia il vento. La questione non parte, e non pu essere risolta dalle amministrazioni che inevitabilmente si succedono. Parte da dal basso, da noi cittadini, e deve convertire le chiacchiere in fatti. Abbiamo parlato di identit, e forse si capito cosa renda Brescia una citt dombra, un terreno da decodificare con

Icoraggio di farci, da cittadini, da bresciani, da semplici passanti. La soluzione migliore ovviamente sarebbe la sintesi di queste tre ipotesi, realizzarla difficile, quasi utopica, ma non provarci sarebbe un delitto. Occorre rivitalizzare Brescia dalla sua anima pi antica, dalle piazze, dalle vie pi affollate, dai vicoli pi nascosti, ripartendo dalle panchine anti bivacco che sono state rimosse. Soluzioni come queste non ci piacciono, non risolvono i problemi, semmai li mascherano, ma solo per un po. palcatura della Chiesa dei Miracoli, con i lavori fermi da un anno e mezzo, di certo non aiuta la visibilit dei negozi limitrofi. Ma ancora: non ammissibile che al giorno doggi in via Cattaneo chiudano negozi e siano destinati ad uso garage. Non possibile che i commercianti di via Cavour non trovino posteggio anche solo per lo scarico merci e che con il trasloco del tribunale ben otto negozi siano gi stati costretti a chiudere. Il centro citt resta e rester sempre il cuore pulsante di Brescia, ma dati alla mano, sono ben 30.000 i residenti che negli ultimi 15 anni sono scappati in periferia. La nuova amministrazione, va detto, sta lavorando affinch il fenomeno di desertificazione venga invertito: la rotazione dei posteggi, una segnaletica pi chiara, il nuovo piano di sosta, le agevolazioni tariffarie per i residenti sono indubbiamente un bellincentivo, ma non bastano. Anche la nuova linea 19, dedicata interamente al centro storico con mezzi di trasporto piccoli ed ecologici punta a mettere i cittadini in condizione di poter scegliere il mezzo pubblico per sicurezza, economicit e tempi di percorrenza bassi. Ma con i bar chiusi, dalle 20.00 in poi perfino Piazza Vittoria pu far paura, e la desertificazione continua. I commercianti dovrebbero saper investire, uniti, nelle vie chiave dingresso alla citt. Non pi il tempo per curare il proprio orticello, ma guardare oltre, saper iniettare ottimismo, sposando una filosofia di rinascita. Il commercio del centro non pu vivere basandosi esclusivamente sul bacino di utenza dei soli residenti, la verit che potr decollare solo se sapr attrarre tutti i quattrocentomila abitanti residenti nel raggio di dieci chilometri, che oggi prediligono altre mete: dai centri commerciali pi facilmente raggiungibili, ai comuni turistici con negozi aperti anche la domenica. Gli orari dei negozi del centro sono quelli del 68: il mondo cambiato, ma si

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Gli orari dei negozi del centro sono quelli del 68, ma il mondo cambiato.In una citt che pullula di associazioni, consorzi e societ, sembra impossibile che non si arrivi a una tavola rotonda in grado di concertare qualcosa che sia pi costruttivo e duraturo di una due giorni deventi, del cabaret in piazza, per poi far calare il sipario. Si dice che ci si accorga del valore di una cosa nel momento in cui la si perduta. Ma vogliamo davvero arrivare a questo? In via San Faustino non si mangia che kebab, nelle altre zone la piadina o il sushi (che va un gran tanto di moda). Fa quasi sorridere, ma il problema non carne di montone o pesce crudo, ma igiene e qualit. una questione di qualit, e di mentalit, che vale sia per i residenti che per i commercianti, e interessa i bresciani come gli immigrati. Le zone chiuse o a traffico limitato andrebbero riviste: perch non ridare agli automobilisti un corridoio animato e scorrevole in Via delle Battaglie ad esempio, perch non de-pedonalizzare via Garibaldi, che ha perso gran parte dellappeal iniziale, a favore, ci immaginiamo, di un Corso Martiri della Libert che oggi soffre la presenza del Freccia Rossa e dove dal 1946 non si fatto alcun intervento? Anche lim-

Le zone chiuse o a traffico limitato andrebbero riviste.

pongono troppe resistenze nellandare incontro alle nuove esigenze dei clienti. C ancora chi parla di clientela dlite e clientela da centro commerciale. Tutto ci insopportabilmente provinciale: da unindagine di mercato fatta nel 2004 scaturito come, per i bresciani (il 72%), lorario ideale per fare acquisti vada dalle 18.30 alle 22.30. Un orario auspicabile e moderno sarebbe un continuato, dalle 11 alle 20.30, perch chiaro, nessuno si sogna di prendere permessi dal lavoro per comprarsi un paio di scarpe. Il problema del posteggio poi in fondo fasullo: diventa un ostacolo solo per le presenze mordi e fuggi. Un servizio navetta che ruoti nei quattro posteggi chiave del centro, da Fossa Bagni a via Gramsci per intenderci, consentirebbe di risolvere molti problemi, facilitando presenze pi lunghe, con passeggiate a piedi in tutto il centro e con un comodo ritorno alla propria auto, indipendentemente dal posteggio utilizzato. la variet, la qualit dei servizi che ancora latita in centro: dai bar alle lavanderie, dai negozi sportivi a quelli storici. questo che manca: comodit, sicurezza e offerta amplia. La ricetta giusta, alla fine del nostro viaggio, ci parsa questa. Pi pensiline, pi aree di sosta, pi illuminazione. Iniziative come la recente Notte Bianca in fin dei conti sono poco sostenibili, non danno seguito, sono belle ma collaterali, e non risolvono il problema. fondamentale, in conclusione, che i residenti, come chi abita fuori dal ring, percepiscano un nuovo concetto di vivere il centro, che si sentano in un ambiente accogliente, stimolante e appagante sia da vivere che da condividere. Condivisione, gi. Problema tipico dellindividualismo bresciano, che fino a qualche anno fa per certi versi era una forza, ma adesso divenuto un grosso limite. Nel commercio, nellindustria, ancor di pi nella vita di tutti i giorni, nelle piccole e grandi avventure che ogni giorno la vita ci propone.MESI 12NOVEMBRE 2009

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ICrede che esistano dei modelli culturali che potrebbero essere esportati anche a Brescia? Potr avvenire con le prossime generazioni. Uno dei fattori fondamentali per lintegrazione fra diverse culture sono i figli degli immigrati, che frequentando le nostre scuole possono portare la loro esperienza e allo stesso tempo entrare in relazione con i nostri ragazzi. Penso che siano questi gli autentici fattori di profonda integrazione: sempre a patto che sul piano sociologico non si cada nellerrore di creare ghetti ed eccessive concentrazioni di extracomunitari in determinate zone. Penso che possa esserci una prospettiva di questa natura, non vedo ancora questo tipo di impostazione ma sono moderatamente ottimista. Tuttavia faccio fatica a vedere modelli in altri Paesi che siano importabili nel nostro, perch hanno dei tempi strutturali per essere realizzabili. Penso agli Stati Uniti, dove lintegrazione ormai si coronata con la nomina di un Presidente nero. Un processo che ha avuto qualche centinaia danni di gestazione, ma con contraddizioni che spero vivamente non accadano mai nel nostro Paese. La citt un po carente in questo secondo lei? Manca una tradizione culturale? Mi auguro che i figli di questi immigrati, insieme ai nostri, imparino a frequentare le stesse scuole, a conoscersi, a dialogare. Parlare la stessa lingua per costruire unarea di relazioni che sia profondamente diversa da quella dei loro genitori.

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.ALESSIO MERIGO, DIRETTORE GENERALE CONFESERCENTI UNO DEI FATTORI FONDAMENTALI PER LINTEGRAZIONE FRA DIVERSE CULTURE SONO I FIGLI DEGLI IMMIGRATI, CHE FREqUENTANDO LE NOSTRE SCUOLE POSSONO PORTARE LA LORO ESPERIENZA E ALLO STESSO TEMPO ENTRARE IN RELAZIONE CON I NOSTRI RAGAZZI.Da direttore della Confesercenti, come considera il suo rapporto con le istituzioni? La nostra organizzazione, ad oggi, non pu che dare un giudizio positivo sulloperato della giunta Paroli. Un giudizio positivo che parte da lontano: il risultato di una lunghissima battaglia fatta da Confesercenti per la difesa, la tutela e la valorizzazione del centro storico, che la giunta Corsini non aveva voluto prendere in considerazione creandoci ostacoli e difficolt enormi. Lattuale giunta, al contrario, prendendosi precise responsabilit durante la campagna elettorale, sta operando in un senso preciso, e in parte vediamo gi realizzate quelle direttive. Oggi ci sentiamo unassociazione capace di esprimere liberamente il proprio parere a riguardo delloperato della giunta, dichiarando la nostra volont di collaborare affinch Il Centro torni ad essere vivo, vitale, vivibile e soprattutto un luogo dove il commercio possa avere una prospettiva importante. E il vostro rapporto con le associazioni di categoria? Il rapporto importante con lAscom, la nostra dirimpettaia, con la quale stiamo condividendo unidea strategica comune, soprattutto sulla necessit di ridare vita al centro storico. indubbiamente un rapporto positivo, ovviamente ancora da cementare, cos come buono il rapporto con il Consorzio Brescia Centro, che noi troviamo estremamente dinamico e i cui dirigenti stanno dando il massimo per valorizzare la rete distributivaMESI 12NOVEMBRE 2009

Multicultura e centro storico. Problema od opportunit? Io credo che sia stato un errore, da parte delle amministrazioni precedenti, non aver capito cosa poteva significare, per la nostra citt, la presenza di cittadini extracomunitari tra le nostre vie. Non sono state create le condizioni per una sana convivenza. La presenza massiccia e significativa di cittadini extracomunitari in molte nostre localit del centro storico ha causato, al contrario, lespulsione dei nostri cittadini e delle nostre attivit commerciali. Oggi, seppur auspicabile, davvero difficile riuscire a prefigurare una convivenza che non possa essere comunque il portato di un lavoro di lunga durata. A breve molto difficile. Potrebbe essere un valore aggiunto se il processo venisse governato. Ma se ci non succeder, linsediamento di queste culture tender sempre a provocare problemi oggettivi.

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Idel centro. Si sono candidati anche a svolgere una funzione di riferimento che noi giudichiamo importante e condivisibile. Parliamo dei commercianti del Centro. Gli orari sono vecchi di 50 anni, e i lavoratori, per acquistare in centro, di certo non possono prendere permessi. Non pensa che lorario continuato risolverebbe il problema? Sicuramente, nel prossimo futuro, si porr il problema di una maggiore apertura delle attivit commerciali. Il Centro vive soprattutto della loro apertura. Quando un po di anni fa decidemmo di fare la serrata, dimostrammo a tutti cosera il centro storico con le attivit chiuse. Indubbiamente la cosa non semplice: innanzitutto dobbiamo considerare le problematiche delle nostre imprese, che sono prevalentemente piccole e devono sopportare dei costi gestionali non indifferenti. Daltro canto, posso garantire che buona parte di queste si stanno gi ponendo il problema. Siamo alle avanguardie, seguiranno altri, ma col tempo lobiettivo dellorario continuato si realizzer. Del resto anche le aperture domenicali oggi hanno maggior seguito rispetto a una volta. C indubbiamente unevoluzione, che non semplice perch parte da questo dannato problema gestionale. Nel contesto di crisi dei consumi che stiamo vivendo, credo che si possa ragionevolmente ritenere che non sar facilissimo. Ma inevitabile. Secondo lei il Freccia Rossa fa male al centro? Il centro commerciale Freccia Rossa oggi una tigre di carta. vero, ritenuto un problema per il commercio del centro storico, ma di fatto questo problema non ancora provato. Credo che sia molto pi concorrenziale loutlet di Rodengo Saiano, ma mi piacerebbe che su questo terreno ci fosse una riflessione seria. Va detto, questo s, che stato concepito nel modo peggiore possibile, che stato realizzato per rispondere a una

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precisa operazione speculativa di recupero di unarea dismessa e che fin dallinizio non aveva, in tutto il suo progetto, n capo n coda. La sua organizzazione prevede un programma di sussistenza per le imprese in difficolt in tempo di crisi? S, e si sviluppa in tre punti chiave. Innanzitutto con un sostegno al credito: Confesercenti il primo Confidi provinciale per garanzie prestate a sostegno del credito di piccole e medie aziende. In secondo luogo, aiutiamo le aziende in difficolt con una cassa integrazione in deroga. Infine proponiamo assistenza tecnica e formativa per tutti quei processi innovativi dimpresa che possano aiutare ad uscire dalla crisi. Direttive precise, ma riteniamo comunque che limpresa, per reggere meglio la competizione in tempi difficili, vada modificata. Un grande centro storico che sia un grande centro commerciale. Ce lo auspichiamo tutti. S.S.

.ANTONIO MASSOLETTI, VICEPRESIDENTE CONSORZIO BRESCIA CENTRO DIFFICILE RIPORTARE LA GENTE IN CENTRO OFFRENDO SOLO ABBIGLIAMENTO E CALZATURE. LE TABELLE MERCEOLOGICHE CHE HANNO FATTO LA NOSTRA STORIA SONO SPARITE.Essere uniti. Essere coesi. Non pensa che i commercianti del centro debbano impegnarsi tutti in questo senso? Fare marketing fondamentale. Dalle aperture del gioved sera siamo passati allapertura domenicale a cadenza mensile, pubblicizzandola. Cerchiamo di legare la nostra apertura straordinaria con eventi organizzati dal Comune, perch pensiamo che pi eventi non creino sovrapposizione, bens portino pi facilmente al raggiungimento dellobiettivo finale: portare pi gente in centro. Come Consorzio siamo entrati nei distretti urbani, i famosi Duc, firmando con il Comune, le associazioni di categoria, Bresciatourism, la Camera di Commercio, la Compagnia delle Opere, un accordo programmatico. Questa la grandissima novit per i prossimi tre anni: un lavoro condiviso di squadra dove condivisione significa lavorare insieme sfruttando il finanziamento regionale. I quattro giorni della moda e del design sono stati i primi, di questi interventi che caratterizzeranno i distretti

urbani. Il connubio tra privato e pubblico rimane fondamentale per poter lavorare bene.MESI 12NOVEMBRE 2009

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Alcuni commercianti di corso Mameli e via San Faustino per, in merito alliniziativa della moda e del commercio si sono lamentati. Si sono sentiti forse trascurati? Alcune vie purtroppo, prima di pensare allevento, devono essere riviste sotto laspetto sociale. Esistono grossi problemi che esulano da quello che il commercio in questo momento. La notte bianca dello scorso 3 ottobre: tolti bar, locali, ristoranti, Feltrinelli, Giunti e Coin, il 99.9% degli altri negozi era chiuso. Perch? Una scelta dellamministrazione, non nostra, che ha preferito organizzare uniniziativa dedicata esclusivamente allarte e alla cultura. Sinceramente per me stata unopportunit persa, soprattutto visto lenorme afflusso di persone accorse. Apprezzo comunque la chiarezza dellamministrazione, che non tre giorni prima (com spesso accaduto in passato), ma con largo anticipo ci ha informato sulla decisione presa. Da commerciante gestisce un noto negozio in via X Giornate da anni. Com cambiato lo scenario negli ultimi 20 anni? Levoluzione ha fatto s che sparissero dal centro storico tantissime tabelle merceologiche. Ci lamentiamo perch vediamo sempre meno gente in Centro, ma anche vero che non abbiamo pi un negozio di articoli sportivi, un negozio di giocattoli, di elettrodomestici. Non esistono pi fruttivendoli, negozi di vicinato, insomma tutte quelle attivit che hanno fatto la storia del commercio. Difficile riportare la gente in centro offrendo solo abbigliamento e calzature. Le tipologie che hanno fatto la nostra storia sono sparite: ad esempio era uno spettacolo anni fa, vedere, per Santa Lucia, le vetrine dei negozi di giocattoli. Solo quella una grossa fetta di genitori e bambini che in citt non vengono pi, ed normale, quanto triste, che sia cos.MESI 12NOVEMBRE 2009

E i centri commerciali prossimi al centro? Una concorrenza che sentite? Beh, indubbio. La Freccia Rossa un enorme baobab che fa unombra tremenda. Non certo quella di un ulivo. Ma il periodo economico quello che : soffriamo noi come soffrono anche loro. chiaro, giusto che funzioni per rispetto, se non altro, dei dipendenti che ci lavorano e degli imprenditori che hanno investito. La sua attivit commerciale proprio di fronte ad un cinema chiuso. Come vive questa situazione? Ecco, questo un problema che mi sta particolarmente a cuore. Il cinema tra quelle attivit che sono sparite, insieme alle altre. Sarei restio a pensare, un giorno, a un cambio duso dellimmobile: bisognerebbe incentivare le societ che lo gestiscono a tener duro, anche se certo, mi rendo conto che il trend sia quello della multisala. Soluzioni. Ne esistono per salvare davvero il tanto amato centro storico? Ci vuole un salto di qualit, o quantomeno cambiare marcia. Ossia passare da tutti questi eventi-spot, che adesso sono una realt di due o tre giorni, a qualcosa di pi stabile, di pi duraturo. Guardare oltre insomma, guardare alle grandi citt, e ispirarsi a quello che succede a Parigi, a Barcellona, scegliendo quelle iniziative che possano essere presenti 365

giorni allanno. Prendiamo Piazza Mercato: oggi indubbiamente in forte degrado, ma se tornasse ad essere una piazza con esposizione di frutta, di verdura, sarebbe un valore aggiunto enorme per tutto il centro storico. Penso a Piazza Tebaldo, a Largo Formentone: pi che alle cittadelle universitarie dovremmo pensare a far tornare in centro i negozi storici, le nostre tradizioni pi antiche, che sono i fiori, i formaggi tipici, perfino i mercatini degli animali, sullesempio di quel che accade sulle Ramblas di Barcellona. E le nuove infrastrutture in arrivo? Serviranno? Ci fanno sperare in un futuro pi roseo. Quando la metropolitana entrer in funzione e si realizzer il parcheggio sotto la galleria di cui tanto si parla, si potr davvero procedere ad una reale pedonalizzazione. Vorrei sfatare un luogo comune: non assolutamente vero che il commerciante del Centro sia contro la pedonalizzazione. Penso vada fatta, ma solo con le strutture adeguate. Come vede Brescia tra dieci anni? Una citt aperta? Sono molto ottimista, credo nel lavoro dellamministrazione e nel fatto che ci tenga, come categoria, molto in considerazione. Arriveranno a breve altre iniziative interessanti che son certo, riporteranno le famiglie ad affollare la citt. Un primo passo, ma significativo, verso un Centro migliore e pi vivibile. S.S.

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.FLAVIO BONARDI, PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE CENTRO NON DOBBIAMO PENSARE SOLO ALLINTEGRAZIONE TRA ITALIANI E STRANIERI, MOLTO SPESSO BEN PI DIFFICILE qUELLA FRA LE DIFFERENTI ETNIE DI ExTRACOMUNITARI.Non dobbiamo pensare solo allintegrazione tra italiani e stranieri, molto spesso ben pi difficile quella fra le differenti etnie di extracomunitari. un fenomeno a 360: si continua a pensare che il problema riguardi esclusivamente il rapporto italiani-stranieri, ma non cos. Fortunatamente abbiamo diverse realt sul territorio che lavorano molto bene con gli stranieri e cercano di integrarli: dalle parrocchie al centro emigranti e alle associazioni di volontariato. Qual la sua posizione, invece, nei confronti dei commercianti del centro? Lei cosa farebbe? Bisogna aiutarli. La situazione difficile, e il problema che le attivit di commercianti stranieri sono tutte assemblate in una determinata zona. La mia proposta sarebbe di mettere a bando, anche grazie ai Duc, una serie di risorse per far tornare le attivit artigianali e favorire i giovani imprenditori, mettendo a disposizione anche risorse economiche. Sarebbe opportuno poi che le grandi marche, da Armani a Valentino, potessero aprire in Corso Mameli e Corso Garibaldi, per riqualificare lintera zona e creare appeal. Difficile pensare in futuro ad una presenza di italiani e stranieri pi uniforme in centro? Se i cittadini stranieri vivono in tanti solo in determinati ambienti, la colpa sicuramente di chi continua a speculare sugli affitti. Certi appartamenti in Carmine non potrebbero permetterseli n un cittadino italiano, n un cittadino straniero. ovvio che poi gli extracomunitari entrino in 10, questa solo la conseguenza . Bisogna colpire chi specula, per recuperare gli immobili e ridarli ai cittadini, ristrutturandoli. Ci sono imprenditori che in centro speculano da decenni, oggi per lo pi sugli stranieri, e questa una piaga che deve essere fermata in fretta. Non pi accettabile ormai. La prenda come una provocazione. Servono le ronde a Brescia? Non credo le ronde servano a risolvere i problemi. Una cosa per che i cittadini potrebbero fare dare una mano maggiore allAmministrazione. In questo senso da circa un mese