Benedetto XVI ha dedicato lomelia dei Primi Vespri della I
Domenica di Avvento sabato 1 dicembre 2012 con gli universitari di
Roma nella Basilica di San Pietro alla fedelt del Dio di Ges Cristo
Benedetto XVI ha dedicato lomelia dei Primi Vespri della I Domenica
di Avvento sabato 1 dicembre 2012 con gli universitari di Roma
nella Basilica di San Pietro alla fedelt del Dio di Ges Cristo
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L intero cammino dell anno della Chiesa orientato a scoprire e
a vivere la fedelt del Dio di Ges Cristo che nella grotta di
Betlemme si presenter a noi, ancora una volta, nel volto di un
bambino. L intero cammino dell anno della Chiesa orientato a
scoprire e a vivere la fedelt del Dio di Ges Cristo che nella
grotta di Betlemme si presenter a noi, ancora una volta, nel volto
di un bambino.
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Dio entra nel tempo dell uomo nel modo pi impensato : facendosi
bambino e percorrendo le tappe della vita umana, affinch tutta la
nostra esistenza, possa conservarsi irreprensibile ed essere
elevata alle altezze di Dio. Dio entra nel tempo dell uomo nel modo
pi impensato : facendosi bambino e percorrendo le tappe della vita
umana, affinch tutta la nostra esistenza, possa conservarsi
irreprensibile ed essere elevata alle altezze di Dio.
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Nella preghiera ci incamminiamo idealmente verso la grotta di
Betlemme per gustare la vera gioia del Natale : la gioia di
accogliere al centro della nostra vita quel Bambino che ci ricorda
che gli occhi di Dio sono aperti sul mondo e su ogni uomo ( cfr Zc
12,4). Nella preghiera ci incamminiamo idealmente verso la grotta
di Betlemme per gustare la vera gioia del Natale : la gioia di
accogliere al centro della nostra vita quel Bambino che ci ricorda
che gli occhi di Dio sono aperti sul mondo e su ogni uomo ( cfr Zc
12,4).
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Colui che vi chiama fedele (1 Ts 5,24), le parole dellApostolo
Paolo ci guidano a cogliere il vero significato dellAnno liturgico,
che questa sera iniziamo insieme con la recita dei Primi Vespri di
Avvento.
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Lintero cammino dellanno della Chiesa orientato a scoprire e a
vivere la fedelt del Dio di Ges Cristo che nella grotta di Betlemme
si presenter a noi, ancora una volta, nel volto di un bambino.
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Tutta la storia della salvezza un percorso di amore, di
misericordia e di benevolenza: dalla creazione alla liberazione del
popolo di Israele dalla schiavit dEgitto, dal dono della Legge sul
Sinai al ritorno in patria dalla schiavit babilonese. Il Dio di
Abramo, di Isacco, di Giacobbe stato sempre il Dio vicino, che non
ha mai abbandonato il suo popolo.
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Pi volte ne ha subito con tristezza linfedelt e atteso con
pazienza il ritorno, sempre nella libert di un amore che precede e
sostiene lamato, attento alla sua dignit e alle sue attese pi
profonde.
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Dio non si chiuso nel suo Cielo, ma si chinato sulle vicende
delluomo: un mistero grande che giunge a superare ogni possibile
attesa. Dio entra nel tempo delluomo nel modo pi impensato:
facendosi bambino e percorrendo le tappe della vita umana
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affinch tutta la nostra esistenza, spirito, anima e corpo -
come ci ha ricordato san Paolo possa conservarsi irreprensibile ed
essere elevata alle altezze di Dio. E tutto questo lo fa per il suo
amore fedele verso lumanit.
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Lamore quando vero tende per sua natura al bene dellaltro, al
maggior bene possibile, e non si limita a rispettare semplicemente
gli impegni di amicizia assunti, ma va oltre, senza calcolo, n
misura. E proprio ci che ha compiuto il Dio vivo e vero, il cui
mistero profondo ci viene rivelato nelle parole di san Giovanni:
Dio amore (1 Gv 4,8.16).
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Questo Dio in Ges di Nazaret assume in s lintera umanit,
lintera storia dellumanit, e le d una svolta nuova, decisiva, verso
un nuovo essere persona umana, caratterizzato dallessere generato
da Dio e dal tendere verso di Lui (cfr LInfanzia di Ges, 19).
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Con speciale affetto saluto voi, cari giovani universitari
degli Atenei romani, che avete rinnovato la vostra professione di
fede sulla Tomba dellapostolo Pietro.
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Voi state vivendo il tempo della preparazione alle grandi
scelte della vostra vita e al servizio nella Chiesa e nella societ.
Questa sera potete sperimentare che non siete soli: sono con voi i
docenti, i cappellani universitari, gli animatori dei collegi. E
con voi il Papa!
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E, soprattutto, siete inseriti nella grande comunit accademica
romana, in cui possibile camminare nella preghiera, nella ricerca,
nel confronto, nella testimonianza per il Vangelo. E un dono
prezioso per la vostra vita; sappiatelo vedere come un segno della
fedelt di Dio, che vi offre occasioni per conformare la vostra
esistenza a quella di Cristo, per lasciarvi santificare da Lui fino
alla perfezione (cfr 1 Ts 5,23).
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Lanno liturgico che iniziamo con questi Vespri sar anche per
voi il cammino in cui ancora una volta rivivere il mistero di
questa fedelt di Dio, sulla quale siete chiamati a fondare, come su
una roccia sicura, la vostra vita. Celebrando e vivendo con tutta
la Chiesa questo itinerario di fede, sperimenterete che Ges Cristo
lunico Signore del cosmo e della storia, senza il quale ogni
costruzione umana rischia di vanificarsi nel nulla.
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La liturgia, vissuta nel suo vero spirito, sempre la scuola
fondamentale per vivere la fede cristiana, una fede teologale, che
vi coinvolge in tutto il vostro essere spirito, anima e corpo per
farvi diventare pietre vive nella costruzione della Chiesa e
collaboratori della nuova evangelizzazione.
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In modo particolare, nellEucaristia, il Dio vivente si rende
cos vicino, da farsi cibo che sostiene il cammino, presenza che
trasforma col fuoco del suo amore.
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Cari amici, viviamo in un contesto in cui spesso incontriamo
lindifferenza verso Dio. Ma penso che nel profondo di quanti -
anche tra i vostri coetanei vivono la lontananza da Dio, ci sia una
interiore nostalgia di infinito, di trascendenza.
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A voi il compito di testimoniare nelle aule universitarie il
Dio vicino, che si manifesta anche nella ricerca della verit, anima
di ogni impegno intellettuale. A tale proposito esprimo il mio
compiacimento e il mio incoraggiamento per il programma di
pastorale universitaria dal titolo: Il Padre lo vide da lontano.
Loggi delluomo, loggi di Dio, proposto dallUfficio di pastorale
universitaria del Vicariato di Roma.
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La fede la porta che Dio apre nella nostra vita per condurci
allincontro con Cristo, nel quale loggi delluomo si incontra con
loggi di Dio. La fede cristiana non adesione ad un dio generico o
indefinito, ma al Dio vivo che in Ges Cristo, Verbo fatto carne,
entrato nella nostra storia e si rivelato come il Redentore
delluomo.
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Credere significa affidare la propria vita a Colui che solo pu
darle pienezza nel tempo e aprirla ad una speranza oltre il
tempo.
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Riflettere sulla fede, in quest'Anno della fede, linvito che
desidero rivolgere a tutta la comunit accademica di Roma.
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Il continuo dialogo tra le Universit statali o private e quelle
pontificie lascia sperare in una presenza sempre pi significativa
della Chiesa nellambito della cultura non solo romana, ma italiana
ed internazionale.
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Le Settimane culturali e il Simposio internazionale dei docenti
che si svolger a giugno prossimo, saranno un esempio di questa
esperienza, che spero possa realizzarsi in tutte le citt
universitarie dove sono presenti atenei statali, privati e
pontifici.
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Cari amici, colui che vi chiama fedele e far tutto questo (1 Ts
5,24); far di voi annunciatori della sua presenza. Nella preghiera
di questa sera incamminiamoci idealmente verso la grotta di
Betlemme per gustare la vera gioia del Natale: la gioia di
accogliere al centro della nostra vita, sullesempio della Vergine
Maria e di san Giuseppe, quel Bambino che ci ricorda che gli occhi
di Dio sono aperti sul mondo e su ogni uomo (cfr Zc 12,4).
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Gli occhi di Dio sono aperti su di noi perch Lui fedele al suo
amore! Solo questa certezza pu condurre lumanit verso traguardi di
pace e di prosperit, in questo momento storico delicato e
complesso.
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Anche la prossima Giornata Mondiale della Giovent a Rio de
Janeiro sar per voi giovani universitari una grande occasione per
manifestare la fecondit storica della fedelt di Dio, offrendo la
vostra testimonianza e il vostro impegno per il rinnovamento morale
e sociale del mondo.
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La consegna dellIcona di Maria Sedes Sapientiae alla
delegazione universitaria brasiliana da parte della Cappellania
universitaria di Roma Tre, che questanno celebra il suo ventennale,
un segno di questo comune impegno di voi giovani universitari di
Roma.
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A Maria, Sede della Sapienza, affido tutti voi e i vostri cari;
lo studio, linsegnamento, la vita degli Atenei; specialmente
litinerario di formazione e di testimonianza in questo Anno della
fede.
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Le lampade che porterete nelle vostre cappellanie siano sempre
alimentate dalla vostra fede umile ma piena di adorazione, perch
ciascuno di voi sia una luce di speranza e di pace nellambiente
universitario. Amen.