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MATSUNAGA TEITOKU松永貞徳松永貞徳松永貞徳松永貞徳
� Affermazione dell’importanza dello haikai, comegenere poetico autonomo, rappresentativo dellenuove classi sociali del periodo Tokugawa(samurai di basso e medio rango e classi cortesi)– e dunque nuovo genere poetico per eccellenza
� Fu non a caso fra i primi autori di manuali esaggi sullo haikai e tentò di definire deglishikimoku specifici per il genere
� Fondò la scuola Teimon貞門貞門貞門貞門, che rimase uno deiuno dei modelli più conservatori di haikai
� Opera rappresentativa: Enokoshū (1633), primaraccolta di haikai data alle stampe
HAIGON
� Matsunaga Teitoku affermò la necessità dicomporre haikai di tono umoristico ma nonvolgare, basati principalmente sull’uso dei giochidi parole e sui riferimenti intertestuali allatradizione classicaAspetto maggiormente caratterizzante lo haikai� Aspetto maggiormente caratterizzante lo haikai
per il poeta: lo haigon, il nuovo lessico checomprendeva termini banditi dalla poesiaclassica (principalmente zokugo ma anchekango), purificato però dagli elementi di comicitàpiù volgare
� Assegnazione di una dignità poetica al linguaggiovolgare e popolare, che prima se la vedeva negata
NISHIYAMA SŌIN西山宗因西山宗因西山宗因西山宗因
� Rappresentativo della corrente nota come Danrin, di cuisancì la fondazione nel 1675
� La scuola Danrin era in competizione con la Teimon e piùinnovativa
� Haikai che si caratterizzava per:
• Uso di giochi di parole, ma spesso volgari• Uso di giochi di parole, ma spesso volgari
• Uso della parodia minimale, con volgarizzazione di versiclassici e testi di teatro nō (yōkyokudori)
• Abbinamento di espressioni tipiche dello waka e di altretipiche dello zokugo
• Scelte stilistiche peculiari, come l’uso del jiamari (eccessodi sillabe per ogni ku) o la pratica dello yakazu haikai (percui un singolo autore si cimentava a produrre il maggiornumero di versi nel minor tempo possibile)
IMPORTANZA DI BASHŌ PER IL GENERE
DELLO HAIKAI
� Culmine
� Del processo di affrancamento dello haikai
� Della sua raffinatura stilistica, basata sull’eliminazionedegli elementi comici più volgari (ma non del linguaggioestraneo al waka): stile shōfū蕉風
� Dell’elaborazione di una sua estetica autonoma: Bashōrecupera alcuni concetti medievali, come quello di sabi, maal contempo ne elabora dei nuovi ed è per primo autore diuna piena riflessione teorica sullo haikai (messa però periscritto dai suoi discepoli). Tale riflessione teorica
• Non solo fissava principi metrico-retorici per il genere(come aveva fatto in precedenza l’opera di MatsunagaTeitoku) ma
• Delineava una vera e propria poetica del genere
� Dopo Bashō, lo haikai venne a essere consideratoa tutti gli effetti un genere letterario con unautonomo valore artistico
� La sua scuola (Shōmon 蕉 門 ) ottenneLa sua scuola (Shōmon ) ottennegrandissimo seguito e si diffuse anche nei centriprovinciali
SCELTE METRICHE
� Bashō poneva al centro della sua arte lo haikai
come za no bungaku (letteratura che nascedall’incontro di più persone) e prediligeva perciòla sua forma come “versi collegati”
� Avrebbe, nonostante questo, dato ancheAvrebbe, nonostante questo, dato ancheprogressivamente indipendenza e dignità al solohokku (il primo ku in 5-7-5 more), da cui conMasaoka Shiki (1867-1902) si sarebbe sviluppatoil genere dello haiku
� Forma prediletta: kasen, ovvero versi compostida più poeti, collegati fra loro per un totale di 36
PRINCIPALI REGOLE COMPOSITIVE
STABILITE DA BASHŌ E DALLA SUA
SCUOLA
� Regole per la concatenazione dei versi: ripresedal modello del renga – progressione chegarantisce al contempo continuità ecambiamento.Bashō predilesse alcune modalità di collegamento� Bashō predilesse alcune modalità di collegamentofra un ku e l’altro:
• Nioi (profumo)• Hibiki (eco)• Utsuri (trasferimento)• Kurai (distinzione)• Omokage (persistenza)
� Componenti essenziali dello hokku:• Necessaria presenza di un kigo (parola
stagionale), che sintetizzasse l’essenza dellastagione scelta per aprire il componimento
� N.B.: nacquero in questo periodo veri e proprimanuali contenenti kigo
• Necessaria presenza di kireji (“parole chetagliano”): in genere, particelle grammaticali concui si creava una cesura fra i tre versi dellohokku, in modo che già fra un verso e l’altro sipotessero stabilire elementi di cambiamento
NUOVI CONCETTI ELABORATI NELLA
POETICA DI BASHŌ
� Fūga no michi: “via dell’eleganza”, ad indicare la “strada”dell’arte (di cui lo haikai non è che una delle possibilimanifestazioni)
� N.B.: l’arte non è concepita da Bashō come una semplicepratica, ma come una vera e propria vocazione, simile aquella di un religioso, a cui dedicarsi in modo totalizzante.quella di un religioso, a cui dedicarsi in modo totalizzante.
• “Lungo i fianchi non porto nemmeno un coltello, ho unasacca per le offerte legata al collo e tengo in mano unrosario a diciotto grani. Sembro un monaco, ma sonoricoperto della polvere della strada; sembro un laico, ma hoil capo rasato” (Nozarashi kikō)
� Zōka: poesia come riflesso dei processi naturali, di cui ilpoeta cerca di cogliere i processi trasformativi
� Si connette all’idea di shiori: pathos verso le cose
Il waka di Saigyō, la pittura di Sesshū, la cerimonia del tè di Rikyū: una cosa sola
attraversa tutte queste cose. Nell’arte (fūga) si tratta di assecondare la creazione naturale (zōka)
e avere come amiche le quattro stagioni. In ciò e avere come amiche le quattro stagioni. In ciò che si vede, non si possono non vedere i fiori. In ciò che si medita, non si può non pensare alla
luna. Oi no kobumi
� N.B.: L’autore si pone come l’erede della precedentetradizione letteraria, fatta di
• Waka e renga
• Poesia cinese
• La precedente tradizione dello haikai
• La tradizione narrativa Heian (Ise monogatari e,soprattutto, Genji monogatari)
� Al contempo, inedito richiamo ad altre forme espressive(pittura, cerimonia del tè, concetti estetici dello Zen):(pittura, cerimonia del tè, concetti estetici dello Zen):visione “olistica” della tradizione estetica giapponese,novità rispetto al passato.
� Inoltre, il rapporto con tali autorità si instaura nel segnodell’
� Atarashimi: ricerca della “novità”, fulcro dello spirito dellohaikai. Non, appunto, un rigetto della tradizione, mapiuttosto una sua rielaborazione. Questo principioispiratore si lega a diversi altri concetti
� Kōgo kizoku: “risvegliarsi a ciò che è alto e ritornare a ciòche è basso”. Necessità per il poeta di possedere una vastacultura e conoscenza dei poeti del passato, applicata però auna rappresentazione della realtà del mondo quotidiano,inserendo in poesia elementi esclusi dalla tradizioneprecedente
� Fueki ryūko: “non cambiamento e perenne cambiamento”,“immutabile e contingente”. Necessità per il poeta di haikai
di armonizzare in poesia
un elemento “immortale”, riflesso di ciò che è immutabile• un elemento “immortale”, riflesso di ciò che è immutabilenella natura e nell’uomo
• un elemento “attuale”, riflesso ciò che si modifica in accordocon i tempi, le mode, gli individui , dando vita a una poesia alcontempo ortodossa ed eterodossa.
� Karumi (leggerezza) e ada (spirito giocoso): capacità delpoeta di affrontare la poesia con occhi freschi e privi dipreconcetti, che si riflette anche in uno stile semplice edisadorno
Furuike ya/ kawazu tobikomu/ mizu no oto
Toh, il vecchio stagno/ Una rana ci salta dentro/ Suono d’acqua
(1686)
Kawazu (rana): immagine presente nelle poesia classica, manormalmente associata a
• I fiori di yamabuki (kerria japonica), sin dal Kokinshū• I fiori di yamabuki (kerria japonica), sin dal Kokinshū
• All’atto del cantare (naku)
Il suono da lei prodotto in questo hokku è invece quello del balzonello stagno: immagine fresca, originale, che si tinge di umorismo,proprio per il suo tradire le convenzioni estetiche, ma senza esitidi eccessiva dissonanza.
La tradizionale eleganza associata alla rana è sostituita da unaimmagine umile, quotidiana, sobria: forse metafora dello stessopoeta che, dalla sua “umile” prospettiva haikai, si “tuffa” nelmondo poetico tradizionale
I DIARI DI VIAGGIO
� Nel 1681, Bashō si trasferì nel rifugio di Fukugawa, e dal1684 si imbarcò in vari viaggi di cui trattò nei suoi kikō 紀紀紀紀行行行行(diari di viaggio), una delle parti della sua produzione piùrappresentative della sua poetica
� N.B.: diari “fiction”, solo in parte basati sui viaggi reali,cheche
• Tralasciano parte degli eventi accaduti
• Includono hokku composti solo dopo il ritorno
� In Oi no kobumi, ad es., Bashō definisce la sua scritturacome “farneticazioni di un ubriaco”, o “vaneggiamenti di chidorme”, a sottolineare come non si tratti semplicemente diuna trascrizione di eventi realmente vissuti
� Intento: artistico (che emerge nei vari motivi trattati)
� Includono:• Nozarashi kikō, composto fra il 1865 e il 1867• Kashima kikō, composto nel 1867• Oi no kobumi, composto fra il 1690 e 1691 (e
stampato nel 1709)• Sarashina kikō, composto fra il 1688 e il 1689
(e stampato nel 1704)• Oku no hosomichi, composto fra il 1690 e il
1694 (e stampato nel 1702): esempio piùcompiuto e maturo, che racconta il viaggiocompiuto dal poeta (insieme all’allievo Sora) nelleregioni del Tōhoku e dello Hokuriku (nord delGiappone), trattato come riflesso di un percorsospirituale (lo “oku” del titolo viene a indicare irecessi intimi dell’io del poeta)
STILE DI SCRITTURA DEI DIARI
� I diari si caratterizzano per la commistione di
� Hokku (alcuni dei quali sono fra i più celebri di Bashō)
� Il nuovo tipo di prosa, detta haibun 俳文, prima di allorausata solo per le introduzioni agli hokku o per la saggisticasugli haikai, e che si caratterizzava per l’unione di
• zokugo
• Elementi propri del wabun (ad es., espedienti retorici comeengo e kakekotoba)
• caratteri propri del kanbun (stile ellittico e ritmico)
• In generale, influenze del linguaggio dello haikai (haigon)
MOTIVI PRINCIPALI
� Centralità della natura (ideale dello zōka)� Elaborazione di una figura autoriale che si
pone come emblema dell’ideale del fūga no
michi: i diari sono lo strumento con cui il poetada forma al tipo di immagine di se stesso cheda forma al tipo di immagine di se stesso cheintende trasmettere ai posteri, come
� Uomo umile e dignitoso� Ispirato ai modelli di poeti (in particolare i poeti
viandanti) del passato� Autore religiosamente dedito alla sua arte,
trattata come una vera e propria “vocazione”
� Rinnovamento nel motivo del viaggio:
� Non più opposizione fra capitale e mondo esterno, maviaggio senza centro, che porta alla scoperta di nuovi luoghie personaggi ricchi di potenziale poetico nella loroquotidianità
� Istituzione di nuovi luoghi poetici (ad es., l’isola di Sado)
� Al contempo, rivisitazione degli utamakura
• Luoghi già immortalati da waka e renga ad es., quellipercorsi da Saigyōpercorsi da Saigyō
• Luoghi legati alla guerra Genpei e alle vicende dello HeikeMonogatari).
• PERÒ, di questi il poeta si propone di fare esperienzadiretta, per “non cercare le orme degli antichi [… macercare] i luoghi che gli antichi cercavano”: non ripresa diassociazioni poetiche stabilite, ma visita del luogo fisico,nelle sue nuove condizioni culturali, e creazione di nuove,originali immagini associative (secondo il principio delFueki ryūko)