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R.G. 21927/10 - 11/03/2011 c/ Berriola Luca e Altri 1 TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZ. COLLEGIALE - VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n. 64 REDATTORE: Ammendola - CARATTERI: n. 154.636 PRESIDENTE Dott. MEZZOFIORE GIUDICE A LATERE Dott. CUPPONE GIUDICE A LATERE Dott. SANTOLINI PUBBLICO MINISTERO Dott. BOMBARDIERI Dott. PASSANITI PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 R.G. A CARICO DI: BERRIOLA LUCA + ALTRI UDIENZA DEL 11/03/2011 ESITO: RINVIO AL 16/03/2011 AULA OCCORSIO ___________________________________________

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PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 R.G. A CARICO DI: BERRIOLA LUCA + ALTRI SEZ. COLLEGIALE - UDIENZA DEL 11/03/2011 R.G. 21927/10 - 11/03/2011 c/ Berriola Luca e Altri VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE REDATTORE: Ammendola - CARATTERI: n. 154.636 PAGINE VERBALE: n. 64 1 ESAME DEL TESTE (IMPUTATO DI REATO CONNESSO) DI GIROLAMO NICOLA PAOLO Da pag. 03 a pag. 16 INDICE ANALITICO PROGRESSIVO R.G. 21927/10 - 11/03/2011 c/ Berriola Luca e Altri 2

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZ. COLLEGIALE -

VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE

PAGINE VERBALE: n. 64

REDATTORE: Ammendola - CARATTERI: n. 154.636

PRESIDENTE Dott. MEZZOFIORE GIUDICE A LATERE Dott. CUPPONE GIUDICE A LATERE Dott. SANTOLINI

PUBBLICO MINISTERO Dott. BOMBARDIERI Dott. PASSANITI

PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 R.G.

A CARICO DI: BERRIOLA LUCA + ALTRI

UDIENZA DEL 11/03/2011

ESITO:

RINVIO AL 16/03/2011 AULA OCCORSIO

___________________________________________

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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO

ESAME DEL TESTE (IMPUTATO DI REATO CONNESSO) DI GIROLAMO NICOLA PAOLO Da pag. 03 a pag. 16 ESAME DEL TESTE (IMPUTATO DI REATO CONNESSO) MARCO TOSERONI Da pag. 17 a pag. 63

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Presidente: Dott. MEZZOFIORE Giudice a latere: Dott. CUPPONE Giudice a latere: Dott.SANTOLINI Pubblico Ministero: Dott. BOMBARDIERI Dott.PASSANITI Cancelliere: Dott. BONFIGLI Ausiliario tecnico: Sig. RECCHIA Udienza del 11/03/2011 aula Occorsio Procedimento penale n. 21927/10 R.G. A CARICO DI: BERRIOLA LUCA + ALTRI Il Presidente procede alla costituzione delle parti e dà atto della presenza dei difensori degli imputati, come da verbale d'udienza.

DICH - DI GIROLAMO: Nicola Di Girolamo. AVV. PLACANICA: Avvocato Placanica per la difesa di Gennaro Mokbel. Le farei subito una domanda proprio telegrafica sull'ultimo tema su cui è stato interrogato dal Pubblico Ministero che le ha chiesto notizie sulla cosiddetta operazione Digint. DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: i fondi per l'operazione Digint da dove provenivano? DICH - DI GIROLAMO: dal contenitore, quindi la Holding Runa, non ho indicazione, non so precisare se fossero poi dei fondi la cui operazione fu perfezionata successivamente al versamento che ricordo essere dei primi 5 milioni, quindi legati ad Augusto Murri, o a contenitore sempre legato alla

TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZ. COLLEGIALE

ESAME DEL TESTE (IMPUTATO DI REATO CONNESSO)

NICOLA PAOLO DI GIROLAMO

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Runa effettuato successivamente. Non mi sono occupato di quella vicenda, però erano i denari legati alla Holding. AVV. PLACANICA: senta, per aiutarla: 28 maggio, interrogatorio 28 maggio, pagina 47, il Pubblico Ministero Dottor Bombardieri le chiede... parto un po' indietro se no non capite il senso: "La Runa era già esistente?", "No, mi rifaccio, allora Mokbel aveva determinato che una quota parte - risponde lei - una quota parte di ciascuno dovesse far parte di una sorta di contenitore, questo contenitore doveva dar vita attraverso la Runa a una serie di iniziative. Quindi Runa esisteva indipendentemente all'operazione Finmeccanica". Il Pubblico Ministero Bombardieri: "Questa?", Pubblico Ministero Passaniti: "Ma conteneva i proventi dell'operazione di traffico Fancard?", "Sì, quanta parte delle stesse", "Però dico, quindi, in pratica si è deciso che l'operazione Finmeccanica sarebbe stata finanziata dalla Runa?", "Sì", "I soldi venivano presi da là?", "Sì". Lei conferma questa parte d'interrogatorio? DICH - DI GIROLAMO: confermo questa parte d'interrogatorio, se vuole le dò un'indicazione più ampia di questa... Però confermo questa parte d'interrogatorio. AVV. PLACANICA: senta, passo - come li chiama lei nei suoi interrogatori - a un altro macrotema: quando va in Calabria a Pasquetta, tanto per intenderci, cioè prima delle elezioni, la riunione elettorale è quella a cui partecipano, lei dice, 200 - 300 persone? Può dare conferma di questo? DICH - DI GIROLAMO: confermo. AVV. PLACANICA: dove si svolge questa riunione elettorale? DICH - DI GIROLAMO: fisicamente si è svolta in un ristorante a poca distanza dall'albergo di proprietà del signor Pugliese che era immediatamente di fronte all'aeroporto di Crotone. AVV. PLACANICA: siete stati anche alla sede di Alleanza Nazionale? DICH - DI GIROLAMO: mi sembra di no, non mi ricordo, mi sembra di no, però. AVV. PLACANICA: non se lo ricorda questo? DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: lo può escludere con certezza o pensa di non ricordarlo? DICH - DI GIROLAMO: mi ricordo con certezza di aver visto delle persone facenti capo ad Alleanza Nazionale sul territorio, non ricordo se andammo anche nella sede di Alleanza Nazionale. AVV. PLACANICA: senta, quando... lei dice in un interrogatorio il 9 giugno: "Io avevo il sogno di entrare in politica". DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: Mokbel la presenta e basta? La presenta ad Andrini e poi lei si muove autonomamente? DICH - DI GIROLAMO: che intende per "muoversi autonomamente", Avvocato?

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AVV. PLACANICA: il ruolo di Mokbel è solo quello di presentarla ad Andrini e a Ferretti e poi lei coltiva da solo le "trattative" per ottenere la candidatura? DICH - DI GIROLAMO: le tecnicalità legate alla candidatura sì, per quel che riguarda invece la cognizione di quello che era in quel momento quel progetto, no, era comune tanto a Mokbel quanto a me. AVV. PLACANICA: io le sto chiedendo proprio i rapporti, cioè lei dice "in un primo momento io devo essere candidato alla Camera", è giusto? DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: poi decade questa chance. DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: a quel punto lei a chi... chi si rivolge a chi, per riottenere la candidatura al Senato? DICH - DI GIROLAMO: no, non esiste... AVV. PLACANICA: io l'aiuto, guardi, il 9 giugno, a pagina 9, nell'interrogatorio del 9 giugno dice: "Sì, però questa era un'operazione per cui quando fu dichiarata decaduta la mia possibilità, sempre io stesso in via autonoma mi ero mosso con Ferretti e poi con Marco Zàcchera o Zacchèra per vedere invece di riproporre in qualche modo se esisteva l'opportunità alla mia candidatura, che fosse singola alla Camera, ancora non pensavo al Senato. Comunque la candidatura era un'operazione in proprio - ripete - quindi Mokbel finita la prima fase, quindi di presentazione su questa, per quanto mia a conoscenza non fece pressioni". DICH - DI GIROLAMO: è corretto. AVV. PLACANICA: ah, è corretto così? DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: senta, per ottenere questa sua candidatura, lei versò dei soldi? DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: le risulta che versò dei soldi Mokbel? DICH - DI GIROLAMO: non ho indicazioni di questo in via diretta. AVV. PLACANICA: "in via indiretta" che vuol dire? DICH - DI GIROLAMO: in via indiretta sì, Mokbel mi riferì di aver sostenuto delle spese. Se lei mi chiede se ho... AVV. PLACANICA: no, io le sto chiedendo se per ottenere la candidatura vennero pagati dei soldi. DICH - DI GIROLAMO: io non ho mai versato dei denari, Mokbel ha detto qualche volta di aver sostenuto delle spese e di aver versato quindi dei denari. AVV. PLACANICA: sì, ma di aver sostenuto delle spese per ottenere la candidatura o aveva sostenuto delle spese per la campagna elettorale? DICH - DI GIROLAMO: no, parlo per ottenere la candidatura. AVV. PLACANICA: e lei ci ha creduto a questo, ha avuto contezza di questo dato?

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DICH - DI GIROLAMO: non ho avuto contezza di questo dato. AVV. PLACANICA: e ci ha creduto a questo dato? DICH - DI GIROLAMO: in quella fase sì. AVV. PLACANICA: lei ha risposto a queste domande. DICH - DI GIROLAMO: in quella fase sì. AVV. PLACANICA: è sicuro di aver risposto che ci ha creduto a questo dato, che Mokbel avesse dato i soldi? DICH - DI GIROLAMO: lei mi chiede cosa ho risposto o mi chiede in realtà quale fosse la convinzione? Perché è diverso, Avvocato. AVV. PLACANICA: no, le dico perché: perché siccome lei ora ha detto "mi mossi autonomamente", io prima di farle le contestazioni, proprio su un filo logico, lei ha detto: "Mi mossi autonomamente. Parlai da solo con Andrini e con Ferretti. Ripresi da solo il discorso. Ottengo la candidatura", mi spieghi lei chi e quando ha pagato Mokbel, se lei si è mosso autonomamente. DICH - DI GIROLAMO: io le confermo di essermi mosso autonomamente per tutte quelle che sono state le tecnicalità legate a questa candidatura, ipotesi di candidatura, prima alla Camera e poi al Senato, questo glielo confermo. AVV. PLACANICA: perché lei, per esempio, a pagina 15, sempre dell'interrogatorio del 9 giugno dice: "Guardi, per quel che mi riguarda, per quello di cui sono a conoscenza, l'operazione della mia candidatura con Mokbel si è realizzata attraverso la relazione che lui aveva con Andrini che mi ha presentato successivamente a Zacchera", il tipo di intervento era questo, dico? DICH - DI GIROLAMO: sì, glielo confermo, cioè l'iter logico, temporale e cronologico era questo. AVV. PLACANICA: senta, ottenuta la candidatura, sorge il problema della residenza a Bruxelles, o è un responsabilità che c'è già da prima? DICH - DI GIROLAMO: non è un problema, era una conditio sine qua non per ottenere la candidatura. La candidatura nel collegio estero prevedeva due condizioni: residenza estera e ottenimento delle preferenze. AVV. PLACANICA: quindi vuol dire che lei si preoccupa prima di avere la residenza estera e poi lavora per avere la candidatura, oppure quando sa di avere la candidatura si preoccupa di andare all'estero a procurarsi la residenza? DICH - DI GIROLAMO: resasi possibile l'ipotesi di una candidatura, mi sono mosso per quello che riguardava l'opportunità di una residenza all'estero. Non ci sarebbe stata tecnicamente l'opportunità di fare il contrario perché sarebbero decorsi i termini. AVV. PLACANICA: senta, lei in effetti pensava di fare una cosa esclusivamente fittizia a Bruxelles o pensava di poter radicare un suo centro di interessi sostanziale?

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DICH - DI GIROLAMO: avrei avuto l'opportunità di disporre la mia residenza in altro paese sempre nell'ambito del collegio Europa, scelsi Bruxelles perché avevo intenzione di aprire invece un centro di interessi proprio su Bruxelles. AVV. PLACANICA: e chi è il suo referente a Bruxelles? Cioè come si muove a questo punto praticamente? DICH - DI GIROLAMO: indicata quindi la sede di Bruxelles come sede funzionale a quel tipo di progetto, mi è stata data una indicazione di una persona che io non conoscevo, mi fu presentata lì, di una persona che aveva un immobile che conduceva in locazione un immobile a Bruxelles. AVV. PLACANICA: come si chiamava? DICH - DI GIROLAMO: Oronzo Cilli. AVV. PLACANICA: chi le diede l'indicazione, il nome di Cilli, chi glielo diede? DICH - DI GIROLAMO: era una persona di conoscenza di Stefano Andrini. AVV. PLACANICA: a questo punto lei si reca a Bruxelles, giusto? DICH - DI GIROLAMO: giusto. AVV. PLACANICA: ci va da solo a Bruxelles? DICH - DI GIROLAMO: la prima volta... sono andato più volte, Avvocato, a Bruxelles. La prima volta sono andato sicuramente col Dottor Ferretti, poi sono andato più volte da solo o accompagnato. AVV. PLACANICA: io dico, scusi, la mia domanda è imprecisa: per risolvere il problema della residenza... DICH - DI GIROLAMO: per impostare il problema della residenza sono andato la prima volta col Dottor Ferretti. AVV. PLACANICA: e il momento in cui fa - e lei mi capirà così può spiegare al Tribunale - la comunicazione/dichiarazione con chi va a Bruxelles? DICH - DI GIROLAMO: io a Bruxelles sono andato col Dottor Ferretti, la procedura amministrativa legata all'ottenimento della residenza si doveva svolgere su due realtà specifiche: una era il consolato e una era il cosiddetto municipio di appartenenza, una sorta di nostra circoscrizione. Per quel che riguarda il consolato, fisicamente era presente in quel momento anche Ferretti, per quel che riguarda il municipio, invece si è limitato ad accompagnarmi, ma entrai solo io. AVV. PLACANICA: può spiegare brevemente al Tribunale questa procedura che fa e questo problema che lei ha già capito comunicazione - dichiarazione, che poi si... DICH - DI GIROLAMO: quindi lei si riferisce solo all'ambito del consolato? AVV. PLACANICA: io mi riferisco, sì, per prima cosa dove c'è una contestazione di falsa dichiarazione di residenza nel capo d'imputazione, quindi lei capisce benissimo. DICH - DI GIROLAMO: nel capo d'imputazione vi era una imputazione di falsa dichiarazione, in realtà...

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AVV. PLACANICA: che lei contesta, praticamente, tecnicamente nel suo interrogatorio. Se può spiegare quest'aspetto. DICH - DI GIROLAMO: sì, perché la modulistica predisposta dal consolato di Bruxelles, ma non dal consolato di Bruxelles, da qualsiasi consolato in Italia, all'epoca, non so sia stata modificata oggi, prevedeva da parte del funzionario preposto di raccogliere una serie di indicazioni in merito a quelle che fossero le condizioni del soggetto, quindi dell'italiano che intendeva a quel punto essere iscritto all'AIRE, quindi all'albo dei residenti all'estero, quindi le condizioni economiche, se era in grado di poter provvedere al proprio sostentamento, quali fossero le motivazioni del cambio di residenza, se andasse da solo, se andasse con la propria famiglia e quant'altro e quindi a fronte di questo e anche l'indirizzo presso il quale lo stesso aveva la residenza o intendeva prendere la propria residenza. Questa era la modulistica predisposta dal Ministero degli esteri per tutti i consolati. AVV. PLACANICA: a quel punto rispetto a questa modulistica... Lei è con Ferretti in quella circostanza, è giusto? DICH - DI GIROLAMO: io sono con Ferretti all'interno del consolato. AVV. PLACANICA: quindi prende questa modulistica... DICH - DI GIROLAMO: non prendo questa modulistica, la modulistica non viene presa dall'utente... AVV. PLACANICA: le dicono che deve andare al municipio? DICH - DI GIROLAMO: no, no, è una modulistica che viene compilata, redatta direttamente dal funzionario, dal funzionario preposto e quindi lei non provvede autonomamente a compilare questa modulistica. AVV. PLACANICA: e perché lei qui nell'interrogatorio spiega la differenza tra dichiarazione e comunicazione sostenendo di non aver quindi detto il falso? DICH - DI GIROLAMO: perché in ordine a quello, le ripeto, non era una dichiarazione sottoscritta e quindi ai sensi e secondo la normativa italiana prevista e vigente sull'autodichiarazione e sulla responsabilità civile e penale delle autodichiarazioni sottoscritte, quindi... AVV. PLACANICA: quando esce dal consolato dove va? DICH - DI GIROLAMO: fisicamente mi reco al Comune, al caso specifico al Comune Etterbeek, che era il Comune in quel momento indicatomi dal... AVV. PLACANICA: Etterbeek, giusto? DICH - DI GIROLAMO: Etterbeek, sì, l'ho detto. Comune di Etterbeek, il Comune indicatomi dal conduttore dell'immobile, Comune competente per fascia, perché le ricordo, Avvocato, che era un viale molto lungo che taglia per tutta la sua dimensione Bruxelles, quindi un realtà che all'epoca era stata virtualmente divisa in due municipi e successivamente invece ho imparato essere stata divisa in tre o quattro municipi.

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AVV. PLACANICA: ecco, lì si annida un ulteriore errore, giusto? DICH - DI GIROLAMO: sì, l'unico errore. AVV. PLACANICA: lo può spiegare bene al Tribunale? DICH - DI GIROLAMO: l'immobile di cui stiamo discutendo è un immobile che era sito ed è sito al numero 143 di questa Avenue Du Tervueren; questa strada è una strada molto lunga; questa strada era stata idealmente divisa per motivi amministrativi dalla città di Bruxelles in più municipi. Il Comune e quindi il municipio di Etterbeek in un certo periodo storico comprendeva questo numero 143, successivamente, quindi, pochi mesi prima la mia necessità di essere residente all'estero l'Avenue Du Tervueren era invece stata divisa in maniera difforme e quindi proprio questo numero, quindi esattamente questo numero 143, era l'ultimo palazzo che anziché far capo al Comune di Etterbeek era di fatto stato assegnato, non so se il termine è proprio, però in buona sostanza al Comune limitrofo, al municipio limitrofo. Quindi Etterbeek aveva competenza non più per il 143, ma finiva al 145. AVV. PLACANICA: che le dicono al municipio di Etterbeek? DICH - DI GIROLAMO: assolutamente nulla perché siccome era una infradivisione che era stata fatta evidentemente poco tempo prima, nemmeno il funzionario che aveva ricevuto questa mia richiesta ha avuto contezza o prontezza di dichiarare, di rendersi conto che il 143 non fosse più di competenza di Etterbeek. AVV. PLACANICA: in sostanza la sua praticamente era una dichiarazione pubblica d'intenti: "Io sto per trasferire la mia residenza a Bruxelles"? DICH - DI GIROLAMO: per quello che riguarda il consolato, per quel che riguarda invece la procedura legata al municipio era una procedura di altra natura che quindi dava questa come indicazione, lo stesso municipio avrebbe provveduto poi alle verifiche del caso. AVV. PLACANICA: benissimo. A quel punto lei ha i requisiti formali e viene eletto. DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: quando sorge il primo problema con riferimento alla residenza? Lei riceve una telefonata dell'ambasciatore? DICH - DI GIROLAMO: io ho ricevuto una telefonata da parte dell'ambasciatore, sì. AVV. PLACANICA: l'ambasciatore Sigia? DICH - DI GIROLAMO: sì, però la problematica in quel senso non era una problematica di natura tecnico - amministrativa ma era solamente una problematica, mi riferiva l'ambasciatore, legata a un problema di media perché vi erano dei giornalisti, non ricordo se giornalisti italiani o belgi, questo non mi ricordo, dei giornalisti che avevano iniziato a voler avere indicazione non solo sulla mia persona ma su tutti coloro che

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erano stati eletti all'estero e quindi avere indicazioni di chi fossero. AVV. PLACANICA: perché scoppia il caso mediatico del problema degli eletti all'estero. Lei a quel punto è già un senatore della Repubblica? DICH - DI GIROLAMO: io a quel punto ero già un senatore della Repubblica e non era un caso mediatico, era un'attenzione che alcuni giornalisti che si occupavano esclusivamente di coloro che erano stati eletti all'estero... AVV. PLACANICA: un giornalismo d'inchiesta?! Via Dio... DICH - DI GIROLAMO: non è un giornalismo d'inchiesta, era un giornalista dedicato a quella realtà specifica. AVV. PLACANICA: sempre inchiesta è, inchiesta giornalistica era. DICH - DI GIROLAMO: okay. AVV. PLACANICA: su quel tema. Senta, lei deve risolvere dei problemi anche presso l'anagrafe di Roma a quel punto, "scampanato" dall'ambasciatore, o no? DICH - DI GIROLAMO: no, non devo risolvere nessun problema presso l'anagrafe di Roma in quel momento. AVV. PLACANICA: e quando lo deve risolvere? DICH - DI GIROLAMO: non c'era da risolvere un problema, c'era da svolgere degli adempimenti ma erano cose pregresse nella fase nella quale ancora non vi erano state le elezioni. AVV. PLACANICA: allora mi dice le problematiche presso l'anagrafe di Roma come sono e come... DICH - DI GIROLAMO: non esistono problematiche, si tratta di procedura amministrativa, Avvocato, per cui... AVV. PLACANICA: io le chiamo "problematiche", lei le chiama "procedura amministrativa" ma la sostanza è quella. DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: se vogliamo cavillare, cavilliamo, però per me è uguale. DICH - DI GIROLAMO: lei può fare quello che vuole, io non... AVV. PLACANICA: allora mi dice questa procedura amministrativa, come la chiama lei, come la risolve presso l'anagrafe di Roma? DICH - DI GIROLAMO: la procedura amministrativa è una procedura nella quale l'anagrafe di Roma deve avere indicazione dell'avvenuto trasferimento di residenza e dell'avvenuta quindi iscrizione presso l'AIRE. AVV. PLACANICA: e lei a chi si rivolge, come fattivamente, proprio sotto un profilo pratico, a chi fa riferimento? DICH - DI GIROLAMO: fisicamente faccio riferimento a una persona in servizio presso l'anagrafe a Roma. AVV. PLACANICA: chi l'aiuta, chi la mette in contatto con questa persona? DICH - DI GIROLAMO: delle comuni conoscenze. AVV. PLACANICA: può dirmi il nome?

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DICH - DI GIROLAMO: non mi ricordo il nome di chi fosse questa persona. AVV. PLACANICA: l'aiuta ancora il Dottor Andrini? DICH - DI GIROLAMO: sì, è possibile. AVV. PLACANICA: quindi anche questa questione, diciamo così, che io chiamo procedura... in un modo, lei chiama in un altro eccetera... DICH - DI GIROLAMO: lei l'ha chiamata "problema", io... AVV. PLACANICA: ... al comune di Roma, insomma, la risolve in questo modo autonomamente e con quest'aiuto, diciamo così, politico? DICH - DI GIROLAMO: con questo aiuto, sì, non era un aiuto politico, sì. AVV. PLACANICA: senta, superata questa fase, c'è il momento che lei trova la microspia eccetera eccetera e sorge il problema del procedimento, quello che poi arriva ad avere la richiesta di arresti domiciliari nei suoi confronti - no? - per il problema elettorale. DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: e c'è una seduta, lei dice negli interrogatori che il Presidente della Giunta Follini cerca di calendarizzare molto velocemente il procedimento per decidere se lei deve essere in qualche modo data l'autorizzazione alla Magistratura ordinaria o no, è così? DICH - DI GIROLAMO: è così. AVV. PLACANICA: fino a quando si arriva il momento in cui si riunisce la Giunta e c'è l'esito? DICH - DI GIROLAMO: fino a quando ci si riunisce la Giunta, poi... AVV. PLACANICA: l'esito è fausto nei suoi confronti? DICH - DI GIROLAMO: no, è un esito infausto nei miei confronti. AVV. PLACANICA: però lei "riesce" a restare comunque in carica. Può spiegare questo meccanismo tecnico, cosa succede? DICH - DI GIROLAMO: non è un meccanismo legato al singolo personaggio, perché nel momento in cui vi è anche in quel caso... quello era un problema per me, Avvocato, e non era procedura, però a fronte di quel fatto io non è che sono rimasto... AVV. PLACANICA: per me le cose amministrative sono il problema principale che esiste... DICH - DI GIROLAMO: no, le ripeto, sono rimasto in carica non per divinazione o per capacità personali perché è così è previsto dal regolamento interno. AVV. PLACANICA: sì, lo so, però lei... DICH - DI GIROLAMO: e quindi nel momento in cui non vi è una pronunzia da parte... AVV. PLACANICA: scusi che ci accavalliamo... Nell'esame non è stato spiegato bene, cioè lei l'iter della Giunta della

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autorizzazione a procedere ha un esito infausto nel senso che praticamente va verso la decadenza dalla carica. DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: però c'è un'altra "procedura" che invece le consente, dice il Pubblico Ministero Capaldo nel suo interrogatorio "di avere un grande successo", cioè di restare in carica. Spieghi questo aspetto. DICH - DI GIROLAMO: no, allora, da un punto di vista procedurale, ma ripeto questo è patrimonio di qualsiasi persona abbia in questo senso voglia di leggersi quali sono le normative interne che gestiscono sia Camera che Senato, nel momento in cui c'è un provvedimento da parte della commissione, la stessa commissione deve necessariamente portare questo provvedimento e l'esito dello stesso in aula. A fronte di questo quindi può esservi in varie forme la votazione in aula di questo provvedimento. Varie forme intendo votazione palese, votazione segreta, una serie di procedure interne. Quindi non è che io posi in essere un qualche cosa di specifico o ad personam, ci si attenne in maniera puntuale, non perché ero io a determinarlo, perché così impone il regolamento e questo regolamento fu applicato dal Presidente del Senato e fu calendarizzata, anzi, nel mio caso la mia grande problematica - e quindi continuo a essere in linea con lei sul fatto che fosse un problema - è che vi fu una particolare sollecitudine da parte dell'aula a calendarizzare questo mio passaggio perché le ricordo che l'esito infausto, come lo determina lei, fu alla fine di ottobre, normalmente i tempi di calendarizzazione sono mese per mese e di fatto il mio fu la prima data utile perché essendo il mese di novembre già calendarizzato, essendo per quello di dicembre previste le feste e le ferie natalizie, il mio fu messo alla prima o seconda udienza, assemblea utile in ambito Senato. AVV. PLACANICA: il 29 gennaio? DICH - DI GIROLAMO: ricorda bene, 29 gennaio. T: parliamo di quale anno? DICH - DI GIROLAMO: 2009. AVV. PLACANICA: senta, il 29 gennaio 2009 si arriva in aula con quell'esito, diciamo così, direi non fausto, della Giunta per le autorizzazioni e però si vota in aula. C'è la richiesta, perché è necessario che un certo numero di senatori... perché poi lei di fatto invece in aula non viene dato seguito alla procedura per la sua decadenza? DICH - DI GIROLAMO: no, non viene dato seguito. AVV. PLACANICA: e non viene dato seguito perché? DICH - DI GIROLAMO: perché è stata proposta una mozione da un certo numero di senatori, ampiamente superiore alla richiesta minima necessaria dal punto di vista di regolamento... AVV. PLACANICA: che era di 20? La richiesta minima di quanto era?

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DICH - DI GIROLAMO: era di 20 senatori e a fronte di questo fatto vi fu invece un esito finale, quindi una votazione finale che stabilì quindi in ordine a quel documento che era stato redatto e predisposto e presentato da parte di questi senatori di non dar luogo a quella che era stata la determinazione da parte della Giunta delle immunità e del regolamento e quindi si provvide a votare su quella mozione. AVV. PLACANICA: quindi in sostanza anche se c'è un determinato imput, diciamo così, dalla Giunta del regolamento, se c'è una mozione di 20 senatori può essere rivotata quella stessa conclusione? DICH - DI GIROLAMO: no, può essere votato un documento difforme rispetto a quello che sia stato l'indirizzo, la determinazione da parte della Giunta, quindi può anche modificare l'oggetto stesso. AVV. PLACANICA: lei nel suo interrogatorio dice: "Una mozione che venga firmata da 20 o più senatori ha la possibilità quindi di reiterare analoga e diversa richiesta alla votazione sul mio caso. Così fu fatto e si realizzò". DICH - DI GIROLAMO: sì, analoga e diversa richiesta. AVV. PLACANICA: nel frattempo, in queste more lei da chi veniva sostenuto in questa battaglia? DICH - DI GIROLAMO: nell'ambito Senato? AVV. PLACANICA: sì. DICH - DI GIROLAMO: da una serie di senatori. AVV. PLACANICA: tra cui? DICH - DI GIROLAMO: "tra cui"?! Ci sono gli atti... AVV. PLACANICA: che ruolo aveva il senatore De Gregorio? DICH - DI GIROLAMO: all'epoca fu colui che mi sembra di ricordare fu il primo firmatario. Ma aveva un ruolo paritetico rispetto agli altri. AVV. PLACANICA: senta, ma lei nel frattempo si era allontanato da Alleanza Nazionale, aveva stretto una alleanza politica con questo senatore De Gregorio? DICH - DI GIROLAMO: allora, non mi ero allontanato da Alleanza Nazionale, era Alleanza Nazionale che aveva dato vita, assieme a Forza Italia, a un altro contenitore, a un altro partito che si chiamava e si chiama PDL, quindi vi era sintonia da quel punto di vista. Per quel che riguarda la disponibilità, a quel punto, non o di Alleanza Nazionale o di Forza Italia ma del PDL, vi era stata la disponibilità a sostenermi in quel tipo di percorso da una serie di senatori, fra questi anche Sergio De Gregorio. AVV. PLACANICA: questo è un percorso che lei mette in piedi subito dopo ottobre per cercare di crearsi delle alleanze che possano sostenerla, in vista della battaglia in aula, che possano consentire di ribaltare l'esito della Giunta? DICH - DI GIROLAMO: beh, non avrebbe senso averlo fatto prima dal momento che non aveva... AVV. PLACANICA: quindi è così?

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DICH - DI GIROLAMO: sì. AVV. PLACANICA: noi lo diamo per scontato, ma il Tribunale non sa nulla di quello che è stato già dichiarato. Quindi lei inizia quest'operazione e contatta De Gregori eccetera eccetera e cambia anche formazione politica in qualche modo? DICH - DI GIROLAMO: no, mai. AVV. PLACANICA: però entra in quest'associazione, addirittura diventa vice Presidente di un'associazione, o sbaglio? DICH - DI GIROLAMO: no, lei sta in questo momento mettendo... AVV. PLACANICA: confondo? DICH - DI GIROLAMO: no, no, sta mettendo insieme una serie di elementi che nulla hanno a che vedere con quella realtà. AVV. PLACANICA: e mi spieghi lei, mi spieghi... DICH - DI GIROLAMO: lei mi ha parlato di quale fosse in realtà il tipo di orientamento politico di appartenenza politica dei senatori che mi avevano sostenuto in quel momento, io le confermo che non vi fu da parte mia una variante, una variazione nemmeno di un millimetro... AVV. PLACANICA: della maggioranza... DICH - DI GIROLAMO: ... perché sempre in ambito PDL che ricordo a me per primo essere una realtà costituita da due coefficienti fondamentali, uno è Alleanza Nazionale di cui facevo parte, il secondo è Forza Italia. AVV. PLACANICA: lo ricordi pure a me perché io non le seguo molto queste cose, però... DICH - DI GIROLAMO: beh, non le sarà sfuggito... AVV. PLACANICA: non si preoccupi del... non mi offendo per così poco... DICH - DI GIROLAMO: ... che ultimamente è stato costituito un partito denominato PDL, che fa capo a un signore che si chiama Berlusconi, all'interno del quale sono confluite due forze politiche. AVV. PLACANICA: quindi sostanzialmente eravate maggioranza, però in concreto, come specifico gruppo di appartenenza lei entra a fare parte di un'associazione? DICH - DI GIROLAMO: no, assolutamente no. AVV. PLACANICA: una fondazione? DICH - DI GIROLAMO: in merito... AVV. PLACANICA: c'è una cosa dove De Gregori è Presidente e cinque senatori siete vice Presidenti? DICH - DI GIROLAMO: sì, ma... AVV. PLACANICA: e che cos'è? DICH - DI GIROLAMO: se lei la ritiene legata a questa realtà e a questa vicenda non è... AVV. PLACANICA: ma poi io in discussione... lei mi dica se c'è questa associazione dove... DICH - DI GIROLAMO: non esiste una associazione, esiste una.... AVV. PLACANICA: una fondazione? DICH - DI GIROLAMO: ... esisteva una fondazione, sì.

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AVV. PLACANICA: dove De Gregori è Presidente e cinque senatori siete vice Presidenti? DICH - DI GIROLAMO: dove De Gregorio è Presidente e tre senatori e un deputato sono vice Presidenti. AVV. PLACANICA: tra cui uno di questi senatori è lei? DICH - DI GIROLAMO: tra cui sono io, sì. AVV. PLACANICA: quando prende vita questa fondazione? DICH - DI GIROLAMO: la fine del 2008. Nello scorcio degli ultimi mesi. AVV. PLACANICA: diciamo tra ottobre 2008 e gennaio 2009, per quello che interessa a me? DICH - DI GIROLAMO: anche tra ottobre 2008 e dicembre 2010, sì, nel senso che... AVV. PLACANICA: sì, però a me interessa tra ottobre 2008 e gennaio 2009. DICH - DI GIROLAMO: sì, sì. Se può essere ancora più preciso, allora forse tra novembre, o meglio, tra dicembre 2009 e gennaio 2010. AVV. PLACANICA: senta, lei ha necessità, diciamo, fa una attività di... intesse delle relazioni, così dice nei suoi interrogatori per cercare uno per uno di fare una battaglia, di portare dalla sua parte e farsi conoscere da questi senatori perché dice: "Io in sostanza sono un isolato". DICH - DI GIROLAMO: questo percorso era stato iniziato immediatamente dopo la notifica, o meglio, la richiesta da parte della Procura di poter procedere nei miei confronti, quindi non parte a ottobre ma parte a maggio. AVV. PLACANICA: dico, tra ottobre 2008 e gennaio 2009, quando poi lei vince in Senato e, mi passi il termine, i suoi rapporti con Mokbel come sono? DICH - DI GIROLAMO: da quale periodo? AVV. PLACANICA: da quando c'è la Giunta che si esprime in un modo, da ottobre 2008... da quando la Giunta si esprime in un certo modo e poi invece al 29 gennaio 2009 la seduta della Camera, diciamo, ribalta in qualche modo... DICH - DI GIROLAMO: pessimi. AVV. PLACANICA: pessimi? Quindi non l'aiuta completamente in questa battaglia che fa? DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: senta, lei per aiutare e fare una campagna di visibilità fa anche un esborso di denaro? DICH - DI GIROLAMO: sì, faccio anche un esborso di denaro. AVV. PLACANICA: di che entità? DICH - DI GIROLAMO: nell'ordine di 200 - 300 mila euro. AVV. PLACANICA: Il Pubblico Ministero Dottor Capaldo a pagina 114 dell'interrogatorio del 9 giugno le precisa 300 mila euro, potrebbe essere? DICH - DI GIROLAMO: sì, gliel'ho detto adesso. AVV. PLACANICA: no, per chiarire, 200 - 300, sa, per me non cambia poco... Senta, e a chi li dà questi soldi?

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DICH - DI GIROLAMO: li ho messi a disposizione per quello che riguardava non solo le spese sostenute ma anche la costituzione poi... AVV. PLACANICA: no, la domanda è diversa: a chi li dà? DICH - DI GIROLAMO: li ho messi a disposizione... AVV. PLACANICA: no, la domanda è: a chi li dà? PM - BOMBARDIERI: chiedo scusa, facciamo finire di rispondere e poi vediamo se è necessario dire... AVV. PLACANICA: mi sembra che è chiara la domanda, può dire "a Placanica... a Pasquale... a Vincenzo o a Sempronio". DICH - DI GIROLAMO: ho messo a disposizione dei denari per costituire una fondazione e quindi erano a disposizione, era una dotazione della fondazione stessa per poter iniziare e proseguire un certo tipo di attività. AVV. PLACANICA: allora, mi dica il Tribunale se ha risposto alla domanda. Mi dica il Tribunale, se vuole dire il Tribunale. T: se vuole sapere il nome delle persone fisiche. DICH - DI GIROLAMO: persone fisiche su questo? T: sì, cioè a disposizione della fondazione, sì, tramite ovviamente persone fisiche, è questa la domanda. DICH - DI GIROLAMO: allora, dal momento che la fondazione aveva come facoltà di firma... AVV. PLACANICA: la domanda è quella della serva: io ho un euro e lo dò a lui. A chi dà i soldi? Mi sembra che più chiaro di così... DICH - DI GIROLAMO: allora, io ho dato i denari alla fondazione, quindi perché la fondazione ne potesse disporre, se poi lei mi chiede chi effettivamente per questa fondazione aveva facoltà di poter disporre di questi denari, quindi di poter staccare un assegno, in questo caso... AVV. PLACANICA: fisicamente a chi li dà? T: sì, la domanda è questa, cioè chiaramente la fondazione fonda una entità astratta che agisce attraverso persone fisiche, quindi chi è questa persona alla quale... AVV. PLACANICA: solo la Spectre di 007 è una fondazione che non si sa fisicamente, per il resto si sa sempre chi c'è dietro. T: cioè si voleva capire quali sono, se lei li ha versati su un conto corrente, se... AVV. PLACANICA: fisicamente a chi li dà? DICH - DI GIROLAMO: io ho dato fisicamente i denari, allora, al senatore Sergio De Gregorio. AVV. PLACANICA: oh! Come li dà? DICH - DI GIROLAMO: quota parte in denaro contante, quota parte in assegni, non so determinare le proporzioni. AVV. PLACANICA: a pagina 114 dell'interrogatorio del 9 giugno lei dice: "Probabilmente la maggior parte era in contanti, Consigliere". Ho motivo di ritenere che sia sbagliata questa dichiarazione?

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DICH - DI GIROLAMO: le ho detto la stessa cosa adesso mi sembra di... AVV. PLACANICA: no, non mi sembra che ha detto la stessa cosa. Quota parte... comunque è una precisazione. Senta, questi soldi glieli ha dati Mokbel, questi 300 mila euro? DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: non ha dato neanche una lira di questi 300 mila euro? DICH - DI GIROLAMO: no. AVV. PLACANICA: e di chi erano questi soldi? DICH - DI GIROLAMO: miei. AVV. PLACANICA: grazie. Non ho altre domande.

DICH - TOSERONI: Marco Toseroni, nato a Roma il 5.2.1965. T: volevo capire, la sua posizione, lei è appunto imputato in questo procedimento, la sua posizione... DICH - TOSERONI: la mia posizione... T: è in corso di definizione? DICH - TOSERONI: sì, sì, è in corso di definizione, abbiamo da un punto di vista difensivo, abbiamo scelto una proposta di patteggiamento, però credo non sia stata ancora formalmente ratificata e per cui... T: benissimo, questo per dirle che appunto la veste in cui quindi viene sentito oggi è quella di dichiarante ai sensi dell'articolo 210 del Codice di Procedura Penale, norma questa che prevede la possibilità per lei di avvalersi della facoltà di non rispondere. Cosa intende fare? DICH - TOSERONI: mi avvalgo della facoltà di rispondere. Voglio rispondere. T: è assistito, quest'oggi, da un difensore di fiducia? DICH - TOSERONI: sì, da due Avvocati. Avvocato Fabio De Priamo e Pietro Pomanti. PM - BOMBARDIERI: senta, Marco Toseroni, lei che attività svolge? DICH - TOSERONI: sono un libero professionista. Mi occupo di consulenza aziendale con particolare riferimento all'ambito internazionale di sviluppo delle imprese, delle società. PM - BOMBARDIERI: che qualifica professionale ha lei? DICH - TOSERONI: sono laureato in economia e commercio. PM - BOMBARDIERI: ha esperienza in campo internazionale? DICH - TOSERONI: assolutamente sì, è dal 1986, lei faccia conto che mi sono laureato all'estero, ho ottenuto

ESAME DEL TESTE (IMPUTATO DI REATO CONNESSO)

MARCO TOSERONI

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l'equipollenza in Italia, per cui è dall'86 di fatto che viaggio fuori dell'Italia. PM - BOMBARDIERI: senta, lei conosce Carlo Focarelli? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: ci può dire come l'ha conosciuto, in che anni? DICH - TOSERONI: Carlo Focarelli l'ho conosciuto all'incirca verso la fine degli anni '90, mi fu presentato da amici comuni, francamente non ricordo quando, sarà stato forse il 1997/98 più o meno. PM - BOMBARDIERI: dove? DICH - TOSERONI: a Roma, credo Roma. PM - BOMBARDIERI: e quindi poi l'ha frequentato, l'ha rivisto, l'ha perso di vista, che è successo? DICH - TOSERONI: no, ci siamo frequentati per alcuni anni e poi... anche Carlo Focarelli è un consulente aziendale, ma mi ha pregato di assisterlo in un mandato di una ristrutturazione societaria di una catena informatica che lui seguiva come consulente aziendale e si chiama o si chiamava almeno all'epoca IT Point. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha mai sentito parlare da Focarelli di Promodata? DICH - TOSERONI: me ne parlò due volte, me ne parlò agli inizi del 2000 per dirmi correttamente che era coinvolto in un procedimento, ritengo Promodata, poi non ne parlammo più... PM - BOMBARDIERI: ma le spiegò che tipo di procedimento era? DICH - TOSERONI: credo, sì, mi disse genericamente era un procedimento per evasione fiscale, credo, qualcosa del genere e poi me ne riparlò una seconda volta, l'unica seconda volta in cui me ne riparlò fu recentissimamente per dirmi che quel procedimento era andato a buon fine, nel senso che credo fosse stato scagionato o comunque non avesse avuto altri problemi. PM - BOMBARDIERI: quindi lei conosce Focarelli... INTERVENTO: chiedo scusa se interrompo inopportunamente, soltanto per dare atto che il signor Di Girolamo è rimasto in aula. Lo dico per eventuali possibili iniziative di confronti, soltanto per dare atto... PM - BOMBARDIERI: possiamo farlo allontanare. INTERVENTO: no, soltanto per darne atto, non è un rilievo, è solo per darne atto. PM - BOMBARDIERI: no, dico, se c'è necessità poi magari di risentirlo per voi allora magari lo facciamo uscire, valutatelo voi. Allora eventualmente facciamolo uscire. T: se c'è questa necessità... Va bene, ne diamo atto. INTERVENTO: no, no, però Presidente, siccome è stato oggetto di confronto da parte del Pubblico Ministero in particolare tra il Dottor Toseroni e l'Avvocato Di Girolamo, allora credo sia opportuno, proprio in questo esame del teste che non sia presente in aula, altrimenti se no poi... PM - BOMBARDIERI: va bene. Non è che ho interesse...

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T: d'accordo, allora per ragioni di opportunità, effettivamente, sì, suggerirebbero... si dispone in tal senso, ecco, se possiamo... PM - BOMBARDIERI: allora, riprendiamo. Stava dicendo che ha conosciuto Focarelli, l'ha frequentato. Quindi lei conosce Gennaro Mokbel? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: come l'ha conosciuto? DICH - TOSERONI: l'ho conosciuto verso credo fosse metà o fine 2003, mi fu presentato da Focarelli. PM - BOMBARDIERI: lei in quel periodo che attività svolgeva? DICH - TOSERONI: io in quel periodo ero dal 2000, sin dal 2000 vivevo e mi occupavo di una attività di consulenza aziendale a Treviso, vivevo in pianta stabile a Treviso. PM - BOMBARDIERI: fino a quando ha abitato a Treviso? DICH - TOSERONI: sono rimasto a Treviso fino a tutto novembre del 2006, sono rientrato a Roma credo fosse dicembre del 2006. PM - BOMBARDIERI: senta, lei frequentava Roma in quel periodo in cui lei viveva... DICH - TOSERONI: qualche volta sì, non in pianta stabile con la mia famiglia, mio figlio sù, ovviamente. PM - BOMBARDIERI: lei conosce l'Avvocato Di Girolamo? DICH - TOSERONI: ci conosciamo da molti anni. PM - BOMBARDIERI: senta, lei sa se l'Avvocato Di Girolamo conosceva Focarelli e Gennaro Mokbel? DICH - TOSERONI: Focarelli glielo presentai io, non mi ricordo francamente in che anno, forse all'inizio degli anni 2000, forse anche prima del 2003; Mokbel... PM - BOMBARDIERI: se conosce anche Mokbel. DICH - TOSERONI: sì, conosce anche Mokbel, ma non credo di averglielo presentato io, credo gliel'abbia presentato Focarelli, credo, comunque non lo escludo, magari gliel'ho presentato io, non me lo ricordo, francamente. PM - BOMBARDIERI: lei conosce Fabio Arigoni? DICH - TOSERONI: Fabio Arigoni mi fu presentato insieme a Gennaro Mokbel. PM - BOMBARDIERI: da chi? DICH - TOSERONI: da Focarelli, lo stesso giorno, conobbi insieme. PM - BOMBARDIERI: e lo conobbe in che qualità, cioè amici, soci? DICH - TOSERONI: sì, presentarono come amici ma soprattutto si presentarono come imprenditori che avevano alcune iniziative in comune o congiuntamente o disgiuntamente, Mokbel si presentò come imprenditore nel campo immobiliare, insieme avevano delle attività, credo, commerciali nel campo dell'oreficeria o gioielleria, non so che cosa francamente. Poi non so se avessero anche altre attività comuni in campo immobiliare. PM - BOMBARDIERI: "insieme" che vuol dire?

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DICH - TOSERONI: in società. PM - BOMBARDIERI: chi? DICH - TOSERONI: Arigoni e Mokbel. PM - BOMBARDIERI: senta, quindi che cosa è successo, lei ha frequentato queste persone, le ha riviste, che cosa... DICH - TOSERONI: ci siamo, come ho detto, rivisti saltuariamente dal 2003 al 2006 perché, come le dicevo prima, vivevo a Treviso e per cui scendevo a Roma non frequentissimamente, insomma. PM - BOMBARDIERI: sa di che cosa si occupava Focarelli in questo periodo, che attività svolgeva? DICH - TOSERONI: sì, Focarelli aveva molteplici attività consulenziali, seguiva, come le dicevo prima, gli IT Point, che peraltro avevano dei problemi, per cui lo avevo aiutato in quel periodo; seguiva comunque attività nel campo e societario e in particolare nel campo dell'informatica e telecomunicazione. PM - BOMBARDIERI: e in particolare sa di che cosa si occupava in quel periodo? DICH - TOSERONI: sì, all'epoca mi disse che stava seguendo, aveva ottenuto un importante incarico consulenziale nel campo di un progetto nella telefonia esattamente. PM - BOMBARDIERI: importante incarico da chi? DICH - TOSERONI: stava seguendo come consulente un importante incarico nel campo delle comunicazioni, non probabilmente... "un incarico" è un termine improprio, stava seguendo comunque un'opportunità importante nel campo delle telecomunicazioni. PM - BOMBARDIERI: sì, però dovrebbe spiegare, siccome lei ha detto che Focarelli lo conosceva come consulente, quest'opportunità era una consulenza da parte di qualche società, era un... DICH - TOSERONI: ma guardi, Carlo Focarelli, per la parte relativa alla consulenza societaria svolge, ha svolto e svolge incarichi simili al mio, nel senso lui è un... in questo processo qui si parla di aggregatore traffico telefonico, ecco, in quel campo societario Focarelli è un aggregatore di opportunità, fabbricatore societario, se vuole. PM - BOMBARDIERI: lei sa se Focarelli aveva delle società riferibili a lui? DICH - TOSERONI: nello specifico incarico di Telecom... PM - BOMBARDIERI: in quell'anno, nell'anno in cui l'ha conosciuto... lei ha detto... DICH - TOSERONI: no, nello specifico no, assolutamente no. PM - BOMBARDIERI: lei conosce la CMC? DICH - TOSERONI: CMC sì, certo. PM - BOMBARDIERI: che società è la CMC? Sa di chi è la CMC? DICH - TOSERONI: CMC è una società non so se direttamente riferibile a Focarelli o dove Focarelli aveva, poteva avere una partecipazione, comunque una società per la quale Focarelli lavorava. Peraltro la CMC era la società

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controllante di questa catena di di IT Point che le ho menzionato prima. PM - BOMBARDIERI: sa di chi è la CMC, chi è l'amministratore della CMC? DICH - TOSERONI: l'amministratore sì, all'epoca mi fu anche presentato, era Ferreri. PM - BOMBARDIERI: da chi le fu presentato? DICH - TOSERONI: credo da Focarelli. PM - BOMBARDIERI: senta, quindi lei diceva un'importante opportunità... DICH - TOSERONI: sì, mi disse che stava seguendo un'importante opportunità nel campo commerciale... PM - BOMBARDIERI: ha mai sentito parlare delle Fancard lei? DICH - TOSERONI: sì, sì, me ne parlò Focarelli. PM - BOMBARDIERI: che le disse? DICH - TOSERONI: faceva parte del progetto, era... PM - BOMBARDIERI: quindi era questo il progetto di cui le parlava? DICH - TOSERONI: sì, questo, non so se poi con altre diramazioni, con altre cose. Comunque il progetto era... non lui direttamente, ma diciamo lui si occupava come aggregatore societario di mettere in piedi o seguire una commercializzazione di queste Fancard. PM - BOMBARDIERI: le spiegò come quest'attività si svolgeva? DICH - TOSERONI: guardi, io premetto che non sono un tecnico né delle telecomunicazioni né tantomeno dell'informatica, non è un ambito di attività che seguo o che seguo anche con piacere, però mi disse che c'erano molte società coinvolte, fece dei nomi di alcune società minori ma sicuramente i due nomi che mi rimasero impresse furono Fastweb, lui lavorava per Fastweb. PM - BOMBARDIERI: Focarelli lavorava per Fastweb? DICH - TOSERONI: aveva come una delle società con le quali lui si interfacciava Fastweb. PM - BOMBARDIERI: scusi, ma lei ha detto che in questo stesso periodo lei ha conosciuto Mokbel e Arigoni. DICH - TOSERONI: ci siamo conosciuti nel 2003, sì. PM - BOMBARDIERI: lei ha saputo da Focarelli o da qualcun altro se Mokbel e Arigoni avevano anche loro interessi in quest'opportunità delle Fancard? DICH - TOSERONI: nello specifico, nell'opportunità specifica no, si frequentavano e so che si frequentavano Focarelli e Mokbel, per cui che Mokbel potesse avere un interesse specifico questo non lo so, ovvero se Mokbel potesse aiutare Focarelli in una parte dell'organizzazione del progetto di cui le ho parlato pocanzi, questo non glielo so dire, so che si frequentavano perché quando scendeva a Roma... PM - BOMBARDIERI: però non sa per quale motivo si frequentavano, se è per questo?

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DICH - TOSERONI: probabilmente per questo, forse anche per altre cose, non lo so. PM - BOMBARDIERI: senta, quindi lei ha detto che... Che rapporti ha avuto con Mokbel, successivamente? DICH - TOSERONI: ma con Mokbel ci siamo visti dal 2003 al 2006, ci siamo visti, ripeto, poche volte, qualche volta ci siamo visti anche insieme a a Carlo Focarelli, ma deve dire cose assolutamente sporadiche. In questo periodo qui in particolare Mokbel mi chiese più volte se avessi avuto intenzione di tornare in pianta stabile a Roma perché io vivendo a Treviso, peraltro io svolgevo attività per un fondo di private equity, per cui ero costantemente in giro... PM - BOMBARDIERI: "per un fondo..." chiedo scusa? DICH - TOSERONI: di private equity. Svolgevo una attività che mi portava prevalentemente a cercare aziende per fare determinate operazioni appunto di investimenti in partecipazioni... PM - BOMBARDIERI: quindi si occupava di investimenti finanziari? DICH - TOSERONI: la mia attività è sempre stata quella là, io mi occupo di investimenti societari e sono 25 anni che me ne occupo. Per cui mi portava, scusi, stavo dicendo, nella parte più ricca - aziendalmente parlando - dell'Italia, per cui Lombardia, Torino, Piemonte, Veneto e quant'altro, ero sempre in giro. PM - BOMBARDIERI: quindi ha detto "Mokbel mi chiedeva se avevo intenzione..."? DICH - TOSERONI: no, più volte mi chiese se avessi mai avuto intenzione di tornare a Roma perché avrebbe avuto piacere che lo seguissi per una attività di investimento, che lui o suoi soci, partners d'affari avrebbero avuto in animo di intraprendere. PM - BOMBARDIERI: lei ha conosciuto i soci, questi partners di Mokbel? DICH - TOSERONI: beh, Arigoni, gliel'ho detto, mi fu espressamente detto che erano in società. PM - BOMBARDIERI: e poi altre persone, altri soci che lei ha conosciuto nel tempo? DICH - TOSERONI: ma più avanti conobbi, non so adesso in che misura, se si può parlare in senso stretto di soci, ma comunque sicuramente poi, ma andiamo avanti nel tempo, molto avanti nel tempo, Murri che in qualche modo... PM - BOMBARDIERI: Murri? DICH - TOSERONI: Augusto Murri. PM - BOMBARDIERI: poi, altre persone? DICH - TOSERONI: poi voglio dire, entriamo nella storia recente poi voglio dire? PM - BOMBARDIERI: sì. DICH - TOSERONI: e beh, in quel caso lì, se entriamo nella storia recente, mi ci metto io stesso, Marco Toseroni,

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l'Avvocato Di Girolamo e Focarelli per una parte comune d'investimenti all'estero. PM - BOMBARDIERI: lei conosce Silvio Fanella? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: chi è Silvio Fanella? DICH - TOSERONI: dunque, Silvio Fanella lo abbino... Posso estendere un pochino più la... PM - BOMBARDIERI: sì. DICH - TOSERONI: dunque, Silvio Fanella l'ho conosciuto certamente, quasi certamente dopo il 2006 o comunque verso la fine del 2006, ritengo più o meno; l'ho conosciuto in contemporanea con Luca Breccolotti. PM - BOMBARDIERI: chi sono? Come li ha conosciuti? Chi erano per lei? Aveva rapporti con loro? Spieghi. DICH - TOSERONI: allora, erano persone vicine, che evidentemente in qualche modo collaboravano con Mokbel, ma erano due persone che in particolare mi dissero, questo non so se nel 2006 o 2007, di avere una piccola casa di produzione cinematografica. Producevano, produssero alcuni films e in particolare addirittura un giorno mi dettero anche una cassetta, un CD di un film che avevano... prodotto. PM - BOMBARDIERI: lei ha detto "vicino a Mokbel", che significa? Aveva rapporti con Mokbel? Lei, da quanto ne sa lei, che tipo di rapporto avevano con Mokbel? DICH - TOSERONI: dunque, fino al 2006 che rapporti avesse francamente non glielo so dire, dopo il 2006, oltre questi rapporti che le ho detto, che sono strettamente, ritengo essere strettamente personali di Breccolotti e Fanella, hanno avuto un coinvolgimento nell'attività di investimento che poi... "hanno avuto", mi scusi, uso il plurale forse un po' in termine improprio, diciamo con Fanella ho avuto un rapporto più stretto nel coordinare alcune fasi dell'investimento a cui ho fatto riferimento prima. PM - BOMBARDIERI: allora, se ho capito bene, in quegli anni Mokbel, 2003/2005, le chiede se aveva intenzione di tornare a Roma per degli investimenti? DICH - TOSERONI: guardi, con Focarelli ci conosciamo da tanti anni, sa che la mia unica... come dire, il mio lavoro è la mia vita, cioè mi interessa professionalmente, è uno stimolo intellettuale, professionale, neanche per soldi, cioè il mio lavoro è un po' tutta la mia vita, non sono - scusate se lo dico - ma l'italiano classico a cui piace il calcio, le cose, non seguo assolutamente nulla. Per cui, diciamo, la mia attenzione, mio hobby è proprio la finanza, gli investimenti. Per cui lo sapeva Focarelli, immagino che Focarelli l'abbia trasmesso a Mokbel. Peraltro in quel periodo mi ricordo che con Mokbel mi ricordo che parlai, in generale parlammo di alcuni investimenti immobiliari e debbo dire, gli debbo riconoscere che aveva nello specifico, per gli investimenti

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immobiliari, aveva conoscenze nel settore, per cui sapevano chi ero, sapevano che tipo di lavoro... PM - BOMBARDIERI: benissimo, gli hanno detto che intenzioni aveva... Poi che è successo? Lei si è occupato di investimenti per Mokbel? DICH - TOSERONI: sì... Pensavo stessimo ancora nella parte del 2003/2006. Nel 2006 io decido, a prescindere da questa opportunità d'investimento, decidiamo per altre ragioni io e mia moglie di tornare Roma. PM - BOMBARDIERI: quindi che fa? DICH - TOSERONI: quindi ci trasferiamo a Roma e nel 2006 io avevo già peraltro anche altre situazioni personali, professionali che seguivo, per cui torno a Roma e a quel punto lì mi incontro con Mokbel e in qualche modo pianifichiamo un po' meglio quest'attività di investimento. PM - BOMBARDIERI: che significa? Intanto, lei ha ricevuto un compenso per quest'attività di investimento? DICH - TOSERONI: certamente sì. PM - BOMBARDIERI: di quanto? DICH - TOSERONI: sta saltando alla fine della domanda o all'inizio... PM - BOMBARDIERI: dica intanto il compenso, il compenso che è stato concordato, il compenso che lei ha ricevuto. DICH - TOSERONI: allora, forse è bene e opportuno, è più opportuno cominciare dall'inizio di questa storia: per cui nel 2006 parlo con Mokbel e decidiamo di... decido in qualche modo di supportarlo e di aiutarlo in questa attività di investimento. Lui devo dire peraltro, ma questo l'ho detto, mi disse che aveva una parte di provvista, chiamiamola così, di fondi rinvenienti da imposte, in parte o totalmente non lo so, non pagate e per cui era, come dire, una parte di danaro non interamente di Mokbel, si parlava di un gruppo di investitori, era una parte di danaro utilizzabile per qualche opportunità di investimento all'estero. Mi disse che aveva questi fondi all'estero, non in Italia, badi bene... PM - BOMBARDIERI: scusi, le disse questi investitori chi erano? A lei le disse che era parte dei soldi provenienti da... DICH - TOSERONI: sì, in parte, tutto, versamenti... PM - BOMBARDIERI: versamenti fiscali non versati e, ha detto, lui e altri investitori, ci può dire se fece riferimenti ad altre persone? DICH - TOSERONI: ma guardi, all'epoca io non... Stiamo nel 2006. Nel 2006 io non conoscevo moltissime persone che poi anche in modo assolutamente marginale ho conosciuto dopo, comunque parlavamo di Mokbel, di Breccolotti, di Fanella, di Focarelli e questi erano i principali sostanzialmente. PM - BOMBARDIERI: quindi le disse che avevano questi soldi all'estero, che volevano investire. Le parlò di entità, di misura?

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DICH - TOSERONI: no, inizialmente no, mi disse soltanto che era un... perché ovviamente gli chiesi anche per, in qualche modo, calibrare poi l'attività di investimento, quindi stiamo parlando di 100 mila euro, stiamo parlando di 100 milioni di euro. Mi disse "stiamo parlando di un ammontare complessivo nell'ordine comunque di qualche milione di euro o anche qualche decina di milioni di euro". Più o meno fu questa qui l'ordine di grandezza, evidentemente avevo bisogno di capire di cosa stessimo parlando. La mia attività inizialmente nel 2006 era, ripeto, una qualche attività di - mi passi il termine - supporto consulenziale, così come faccio con molti imprenditori, ne conosco un numero elevatissimo, per cui parlo con loro, capisco la... il fondo rimane nella gestione, nella disponibilità - pardon - dell'imprenditore perché se posso, cerco sempre di evitare il contatto diretto con i fondi di colui a cui presto la mia assistenza professionale e io avrei in qualche maniera dovuto assisterlo nell'investimento di questi soldi. In realtà poi la cosa viene modificata nel tempo. PM - BOMBARDIERI: adesso arriviamo. Intanto in quel momento in cui lei presta solamente il supporto consulenziale viene concordato un compenso per lei? DICH - TOSERONI: dunque, non fu concordato un compenso, sì, diciamo che fu concordato un compenso, come peraltro io opero una parte fissa, ma una parte maggiore, variabile legata poi all'effettivo conseguimento di determinati risultati d'investimento. Per cui all'epoca io rappresentai a Mokbel in modo molto chiaro che stavo tornando a Roma non espressamente per quest'opportunità, avevo anche molte opportunità di cui la gran parte erano all'estero, ripeto, perché la mia attività era quasi sempre all'estero e Mokbel forse... no "forse", glielo dissi in modo estremamente chiaro, gli dissi: "Guarda, io torno ma dopodiché io comincerò a lavorare anche per altro, ho altre opportunità che dovrò seguire". Per cui concordammo comunque come una specie di acquisto partecipativo - mi passi il termine, è brutto - del mio tempo professionale, Mokbel mise una specie di opzione, cioè disse: "Va beh, guarda, adesso nei prossimi mesi in qualche maniera dammi, condividiamo che tu mi presti la tua assistenza professionale e io a fronte di questo ti riconosco un cip iniziale di 500 mila euro". PM - BOMBARDIERI: quindi si parlava di 500 mila euro per questa consulenza su questi fondi da investire? DICH - TOSERONI: sì, diciamo che fu una specie di acconto, se vuole, della parte fissa, ma più che acconto poteva anche rappresentare tutta la parte fissa, era una specie di vincolo, se vuole, personale poi ad assisterlo per non trovarsi, immagino io, in condizione a N. mesi di distanza e sentirsi dire da me: "Guarda che non ho tempo perché sto seguendo

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questo, sto seguendo quest'altro". Per cui in qualche maniera, sapendo che sono una persona di parola... PM - BOMBARDIERI: quindi che cosa è successo? Quindi questi soldi le sono stati dati o dovevano essere dati? DICH - TOSERONI: sì, sì, mi furono dati. Peraltro concordammo per l'attività prettamente finanziaria d'investimento i 500 mila euro per me e Nicola Di Girolamo concordò invece una parte per la sua attività professionale più legata... PM - BOMBARDIERI: mi scusi, era collegata la sua attività a quella di Di Girolamo? Non ho capito. DICH - TOSERONI: beh, legata, se vuole, come accezione ampia del termine quando si fa un investimento c'è la parte tecnica, finanziaria, contabile, evidentemente anche legale. Per cui è un qualche cosa, è un di cui della parte... PM - BOMBARDIERI: no, per capire, scusi, lei ha detto che lei con la sua esperienza internazionale d'investimento le era stato chiesto se tornava a Roma, Di Girolamo era già a Roma; se era disponibile ad aiutarlo nell'investimento di queste somme di tasse non versate. Non capisco, in questo discorso c'era anche Di Girolamo, era compreso anche Di Girolamo? DICH - TOSERONI: sì, diciamo che era la parte... Quello che le ho detto per la parte internazionale era la mia; la parte di assistenza anche su determinati fronti internazionali ma anche per eventualmente problematiche italiane o quant'altro c'era l'esperienza della professionalità dell'Avvocato Di Girolamo. Di Girolamo concordò anche lui un compenso di 500 mila euro, per cui fu concordato 500 più 500. PM - BOMBARDIERI: quindi, questi soldi ha detto che le sono stati dati. Come le sono stati dati? DICH - TOSERONI: allora, entriamo nel dettaglio, però qui. Benissimo. Credo che fosse più o meno l'estate o fine estate o inizio estate, forse settembre - ottobre, ma indicativamente estate del 2006, costituì una società off shore, basata nelle Seichelles. PM - BOMBARDIERI: che si chiamava? DICH - TOSERONI: il società si chiamava Woldorf Investment LTD, posseduta al 50 per cento da me e al 50 per cento dall'Avvocato Di Girolamo. Era una società - progetto, si chiamano in questo senso, cioè una società interamente dedicata a questo progetto di consulenza per l'attività investimento del Mokbel, dove io e Nicola appunto eravamo i soci peraltro palesi della società. Su questa società fu bonificato, adesso francamente non ricordo se in uno o più bonifici, comunque fu bonificato l'importo di un milione di euro. PM - BOMBARDIERI: che era il suo compenso e quello di Di Girolamo?! DICH - TOSERONI: esattamente.

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PM - BOMBARDIERI: senta, ricorda da chi fu bonificato questo compenso? Come venne bonificato, come lei ha saputo del bonifico? DICH - TOSERONI: dunque, del bonifico mi fu... e l'organizzazione del bonifico e l'avvenuta esecuzione del bonifico affinché io potessi controllare con la banca nelle Seichelles, mi fu comunicato da Fanella. PM - BOMBARDIERI: scusi, ma lei, siccome la società l'ha costituita lei, se ho capito bene, lei e Di Girolamo? DICH - TOSERONI: sì, assolutamente sì. PM - BOMBARDIERI: quindi le coordinate bancarie ce l'aveva lei? DICH - TOSERONI: assolutamente PM - BOMBARDIERI: lei a chi ha fornito queste... DICH - TOSERONI: gliel'ho detto, a Fanella, sia per l'organizzazione, sia per la conferma dell'avvenuta esecuzione. PM - BOMBARDIERI: quindi lei ha fornito a Fanella le coordinate bancarie di questa somma che aveva concordato con Mokbel, se ho capito bene? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: e questi soldi gli arrivarono? DICH - TOSERONI: sì, sì, arrivò un milione di euro. PM - BOMBARDIERI: alle Seichelles? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: lei e Di Girolamo, a fronte di questo milione che attività stavate svolgendo? DICH - TOSERONI: allora, gliel'ho detto, questo qui fu concordato più o meno intorno all'estate del 2006, per cui nello specifico dall'estate del 2006 fin tanto io non tornai a Roma a novembre, di fatto non fu fatto nulla. Ripeto, era una specie di cip, mi passi il termine, per poter dire: "Ti ho pagato, o comunque... se mi servi, devi prestarmi la tua assistenza professionale". Da fine 2006, adesso non so se fosse esattamente dicembre piuttosto che gennaio, ma diciamo probabilmente dopo le festività natalizie in poi, cominciammo invece a parlare di possibilità di investimento. PM - BOMBARDIERI: ci dice che tipo di investimenti le richiedeva Mokbel? Le disse che tipologia d'investimento o le lasciò ampio spazio nella decisione? Cioè le disse "io ho questi soldi, investi come vuoi", oppure le disse... DICH - TOSERONI: no, no, assolutamente no. Ovviamente c'era, ripeto, un rapporto fiduciario nel senso che credo per esperienze pregresse si fidasse del mio parere professionale. Lui però aveva dei macrosettori dove, ripeto, gliel'ho detto prima, non ho fatto casualmente l'inciso che sull'immobiliare Mokbel era effettivamente preparato, l'ho potuto riscontrare personalmente, gli interessava l'immobiliare, anche perché la moglie, Giorgia Ricci, aveva delle attività credo anche pregresse nel campo dell'immobiliare, per cui l'immobiliare

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era un "patrimonio" della famiglia Mokbel. Ma gli interessava anche e soprattutto poter in qualche modo diversificare verso l'area, lo era all'epoca a maggior ragione oggi, verso l'area di maggior crescita economica a livello mondiale, che è appunto l'area asiatica. PM - BOMBARDIERI: quindi le disse che voleva investire in quell'area? DICH - TOSERONI: sì, voleva in qualche maniera approfittare della crescita di quella parte del mondo ma senza disdegnare opportunità di investimenti in Europa e anche in Italia. PM - BOMBARDIERI: quindi si parlava di linee generali, se ho capito bene? DICH - TOSERONI: sì, si parlo inizialmente di linee assolutamente generali. Lì faccia conto che ancora non esisteva un contenitore giuridico, intendo una realtà giuridica dove convogliare quello che gli avevo detto, dico "poi qui bisognerà in qualche maniera creare qualche cosa", che lui mi disse aveva varie società, varie entità, ma evidentemente anche per una attività pregressa non... generalmente si creano delle società ad hoc, insomma, per cui mancava quello, per cui si parlava in buona sostanza dei massimi sistemi ancora. PM - BOMBARDIERI: allora, lei ha detto verso dicembre, non so, inizi 2007 iniziate a lavorare... DICH - TOSERONI: sì, fu agli inizi del 2007 in cui cominciammo a ragionare circa l'opportunità di costituire una realtà comune, chiamiamola una Holding, comunque una società di investimento dedicata al progetto specifico. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha mai sentito parlare di traffico telefonico, operazione di traffico telefonico? DICH - TOSERONI: sì, sì, traffico telefonico, ne sentii parlare forse anche prima, in modo più evidente dalla fine del 2006 e per i primi mesi del 2007. PM - BOMBARDIERI: e ci può dire in che termini ne sentì parlare? DICH - TOSERONI: traffico telefonico è un'operazione di cui me ne parlò Carlo Focarelli, stava sempre seguendo lui nell'ambito di un progetto di consulenza, chiamiamola come vuole, comunque nell'ambito di un progetto commerciale la stava seguendo lui, anche Mokbel in quel che modo era coinvolto... Dico Mokbel non come persona fisica evidentemente, ma evidentemente persone vicine a Mokbel erano coinvolte nella creazione di questa nuova opportunità commerciale ma nello specifico, ecco, questa era un po' la... E in questo caso erano due società, mi disse che ci fu una seconda società coinvolta in un'operazione, era sempre Fastweb da un lato e Telecom Italia, nello specifico Sparkle, Telecom Italia Sparkle. PM - BOMBARDIERI: in che termini sentì parlare di quest'operazione?

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DICH - TOSERONI: termini tecnici intende o termini... PM - BOMBARDIERI: finanziari anche. DICH - TOSERONI: in termini finanziari era un'operazione importante, Mokbel e lo stesso Focarelli mi dissero che era una realtà che stava generando qualche centinaio di milioni di euro di fatturato e si trattava semplicemente, all'epoca mi dissero, di veicolare traffico telefonico, era, non so, nella veicolazione di traffico telefonico internazionale, poi nello specifico esattamente non so che cosa. Comunque era, sì, un'operazione di veicolazione di traffico telefonico. PM - BOMBARDIERI: sì. Di veicolazione di traffico telefonico, tecnicamente di che cosa si trattava? DICH - TOSERONI: tecnicamente, se lei mi chiede tecnicamente... PM - BOMBARDIERI: mi spiego meglio: c'era un collegamento fra i soldi che lei doveva investire e le operazioni di traffico telefonico? DICH - TOSERONI: sì, gliel'ho detto prima, io sapevo che parte... PM - BOMBARDIERI: lei ha detto prima, ma ha parlato genericamente di tasse non pagate. DICH - TOSERONI: sì, io intendevo relativamente all'operazione traffico telefonico mi fu detto che alcune società della filiera e nello specifico non so dirle quale perché io da un punto di vista tecnico non l'ho mai seguita quella cosa lì, non versavano parzialmente o integralmente, se intenzionalmente o non intenzionalmente, comunque c'era una parte di imposta in qualche modo non versata e parte di quest'imposta, perché evidentemente parlando di centinaia di milioni di fatturato, mentre noi parlavamo di qualche milione o qualche decina di milioni di euro di investimento, evidentemente era un di cui, era un parziale del monte totale ma che comunque una parte di questa provvista, chiamiamola così, sarebbe poi stata utilizzata per investimenti... PM - BOMBARDIERI: quindi i suoi investimenti erano parte di questa Iva non versata? DICH - TOSERONI: imposte, Iva, sì, esattamente, imposte poi per definizione... PM - BOMBARDIERI: quindi, dicevamo, lei si occupa più concretamente di questi investimenti di queste imposte non versate. Che cosa fa in concreto? Che cosa fa lei, che cosa... costituisce la Woldorf per conto suo, quindi non è una società che riguarda il gruppo Mokbel o comunque... DICH - TOSERONI: no, no, nella maniera più assoluta, no, non faccia confusione, la Woldorf Investment non era una Holding. PM - BOMBARDIERI: era finalizzata ai suoi compensi, ha detto prima. DICH - TOSERONI: era una società mia e dell'Avvocato Di Girolamo per ricevere compensi su questa vicenda qui, società, lo dico ma non perché voglia sembrare chissà che, ma l'ho

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utilizzato in passato questo schema qui, sono società poi estere a cui io personalmente e l'Avvocato Di Girolamo rifatturava dei compensi professionali. Per cui erano comunque società che alla fine avrebbero riportato in Italia il compenso che avveniva all'estero. PM - BOMBARDIERI: comunque società vostre, salvadanaio vostre? DICH - TOSERONI: ha detto bene, era un salvadanaio nostro, l'obiettivo, io ho sempre negli ultimi, almeno vent'anni, ho sempre lavorato così, nel senso che sono delle realtà dove, ecco, ad esempio, faccio nello specifico: il Mokbel mi paga 500 mila euro, a me in termini di dichiarazioni dei redditi ho uno spike enorme nell'anno, per cui in quel che maniera è per cercare di calibrare... Si porta fuori quel - chiamiamolo appunto - salvadanaio e io lo riverso in Italia in base alle mie effettive esigenze di fatturazione come professionista italiano. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha parlato prima di Augusto Murri. Augusto Murri era collegato all'operazione traffico telefonico, da quanto ne sapeva lei? DICH - TOSERONI: sì, aveva due realtà, che so io, ma lo so nello specifico questo perché poi alla fine ho ricevuto soldi da Murri, aveva comunque due realtà che in qualche modo, non so esattamente in che punto della filiera, coinvolte nell'operazione. PM - BOMBARDIERI: quali erano queste società, se le ricorda? DICH - TOSERONI: sì, due sicuramente erano la Broker Management e la Carilia. PM - BOMBARDIERI: lei ha ricevuto soldi da queste società, ha detto prima? DICH - TOSERONI: dunque, per la parte del primo milione, per cui parliamo dei 500 più 500, non le so dire francamente, non ricordo se provenissero da o Carilia o da Broker Management. Successivamente, ma qui entriamo in un'altra fase dell'operazione, certamente queste due società hanno creato provvista presso la Woldorf Investments. PM - BOMBARDIERI: ma lei conosceva questo Murri? Ha detto prima l'aveva conosciuto personalmente? DICH - TOSERONI: sì, l'ho conosciuto, l'ho conosciuto non nel 2003 però, ci siamo conosciuti, penso probabilmente fine 2006, se non addirittura inizi 2007. PM - BOMBARDIERI: lei ha mai parlato con Augusto Murri di questi trasferimenti di queste somme di denaro? DICH - TOSERONI: no, io se ne ho parlato, ne ho parlato del tutto casualmente con Augusto Murri. Augusto Murri no, non ne ho mai parlato con lui, mi interfacciavo sempre con Silvio Fanella, per la parte numerica, diciamo, dei soldi... PM - BOMBARDIERI: ci spiega che significa "mi interfacciavo per la parte numerica con il signor Fanella"? DICH - TOSERONI: ma questo già è una fase successiva, non so se debbo spiegare...

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PM - BOMBARDIERI: ci spieghi intanto, ci faccia questa finestra e poi torniamo indietro. DICH - TOSERONI: ma questa finestra... PM - BOMBARDIERI: faccia questa finestra, cosa significa "mi interfacciavo per la parte numerica con Silvio Fanella". DICH - TOSERONI: io so che Silvio Fanella aveva un ruolo, in qualche maniera, chiamiamola di gestione contabile di parte o tutto non lo so, ma comunque sicuramente della parte afferente i fondi che poi in qualche maniera sono confluiti non a Woldorf Investments. Per cui era la persona, Mokbel era la persona con cui parlavamo di strategie, Mokbel era la persona con cui si poteva parlare anche di economia o di finanza, il Fanella una persona invece con cui rigorosamente parlavo di numeri, cioè ecco: "Ti arriva il bonifico di X..." o "Piuttosto fai il bonifico di Y..." PM - BOMBARDIERI: benissimo, adesso facciamo il passo indietro che diceva prima lei. Lei ha detto che inizi 2007, fine 2006 iniziate a parlare strategicamente di quello che aveva fatto in concreto, che cosa è stato fatto in concreto, quali sono state queste iniziative? DICH - TOSERONI: ma diciamo che lì c'è stato a un certo punto un gradino importante e inaspettato, totalmente inaspettato perché altrimenti mi sarei regolato in modo diverso, nel senso che a un certo punto agli inizi del 2007, non ricordo se potesse essere febbraio, marzo, comunque proprio agli inizi del 2007, Fanella mi disse, incontrai Fanella, mi chiamò Fanella, mi pregò di incontrarlo e mi disse che avevano un problema da un punto di vista finanziario, bancario, per la veicolazione del danaro estero che loro avevano, avevano bisogno di una nuova società, di una nuova banca dove far confluire del denaro. Per cui mi chiesero di poter utilizzare Woldorf. PM - BOMBARDIERI: loro sapevano dell'esistenza della Woldorf perché avevano... DICH - TOSERONI: certamente, avevano già bonificato il primo milione, insomma. Per me quella era una realtà, come ho detto prima, strettamente personale doveva essere, non... E al che io eccepii il fatto che appunto quella realtà lì non era stata creata... lei calcoli poi - apro e chiudo e una parentesi per coloro che non lo sanno - nel momento in cui si costituiscono società estere e si aprono conti bancari esteri occorre riferire alla banca il tipo di movimentazione prospettica che si vuole andare a fare, per cui io mi ricordo quella società lì non immaginavo di prendere, ovviamente, chissà quanti milioni, però espressamente feci riferimento a questa banca, che era la Barclays Bank delle Seichelles, che avrei movimentato realisticamente intorno a uno, due milioni di euro... PM - BOMBARDIERI: questo al momento dell'apertura del conto?

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DICH - TOSERONI: esattamente, al momento dell'apertura, per cui la banca, come dire, fissò come paletto evidentemente anche per motivi, lei sa, di money londrey internazionale, sanno che più o meno quel conto dedicato ad attività professionale avrebbe in qualche modo movimentato un ammontare intorno ai due milioni. Non sarebbe successo nulla se fossero stati tre, né tantomeno se fossero stati uno. PM - BOMBARDIERI: quanti sono stati? DICH - TOSERONI: ecco, allora, il passo... Scusi, non ho terminato: io a Fanella - come dire? - evidenziai questo fatto in modo estremamente chiaro, gli dissi: "Guarda che questa società prima di tutto è intestata nominativamente a me e all'Avvocato Di Girolamo, per cui già di per sé è un veicolo non efficiente, diciamo così... in subordine..." PM - BOMBARDIERI: mi scusi, "non efficiente" in che finalità? DICH - TOSERONI: guardi, parlavamo a quel punto lì di imposte, ripeto, io lo dico in modo estremamente trasparente, imposte parzialmente o totalmente non versate, che fosse Iva, imposta su valore aggiunto piuttosto che IRPEG, questo non lo so, ma comunque c'era una componente di imposte non versate. È vero che parlavamo di estero su estero, per cui - come dire? - non era una provvista che proveniva direttamente dal mercato italiano con tutte le conseguenze, lei sa, di segnalazioni di antiriciclaggio a banca italiana e banca estera, qui parlavamo comunque di estero su estero, ma ciò nonostante c'era un profilo quantomeno di illecito fiscale, per cui ho detto: "Guarda, per definizione, voglio dire, non accadrà nulla perché siamo estero su estero, per carità di Dio, ma se succede qualcosa, a questa società c'è dietro Marco Toseroni e Nicola Di Girolamo". PM - BOMBARDIERI: quindi c'è la tracciabilità della società? DICH - TOSERONI: c'è la tracciabilità piena della società, per cui provai a dire: "Guarda che non è assolutamente opportuno, dammi il tempo di costituire una società ad hoc", avevo i mezzi, le possibilità, le conoscenze e il network per poter avere - come dire? - è brutta la parola, Presidente - delle teste di legno, non so, delle persone che fanno questo mestiere e per cui ho detto "dammi il tempo per..." PM - BOMBARDIERI: sono abituati a ben altre parole... DICH - TOSERONI: no, io non lo so, però insomma, voglio dire, non è una bella parola comunque. Per cui, comunque delle persone che svolgono questo servizio, "dammi il tempo..." PM - BOMBARDIERI: benissimo, lei disse questo, Fanella che le rispose? DICH - TOSERONI: no, mi ricordo che mi rispose che c'era una estrema urgenza, aveva bisogno di mandare - adesso non ricordo - le prime cifre, uno o due milioni, comunque avevano già bisogno di essere veicolati ad altra destinazione, evidentemente. Per cui mi mise parecchia pressione per accettare e per cui alla fine accettai.

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PM - BOMBARDIERI: le disse la ragione di quest'urgenza? DICH - TOSERONI: no, non entrò nello specifico, mi disse soltanto che c'erano... poi dopo venni a sapere che c'erano stati dei problemi, credo, con altre banche legate a società, credo, di Murri. Ma comunque c'erano dei problemi oggettivi, tali per cui era, come dire, l'acqua stava trasbordando e occorreva un nuovo contenitore dove fare entrare quest'acqua. Mi ricordo che prima di... Non l'accettai a cuor leggero questa cosa qui, perché ripeto, io fino a quella fase lì stavo... PM - BOMBARDIERI: non c'era il suo nome, quantomeno non c'era il suo nome? DICH - TOSERONI: no, non solo, mi stavo rapportando, se vuole, con un ruolo totalmente diverso a questa vicenda qua. È chiaro che ne parlai con l'Avvocato Di Girolamo e gli dissi: "Nicola, dobbiamo essere coscienti entrambi, la decisione non può essere solo mia...", infatti mi ricordo che presi una mezza giornata di tempo e poi alla fine fornimmo la risposta a Fanella. Insomma, alla fine non vedemmo altra alternativa, oggettivamente, che accettare anche perché poi Fanella mi disse: "Guarda che questo aumenterà le opportunità di investimento, ci sarà un maggior lavoro, evidentemente anche in base alle tue capacità avrete dei maggiori guadagni...", per cui cercò, in qualche maniera, di bilanciare questa cosa. Per cui accettammo e da lì partirono i primi bonifici in entrata. PM - BOMBARDIERI: quanti soldi sono arrivati all'inizio? DICH - TOSERONI: all'inizio erano sempre bonifici sempre frazionati, uno o due milioni di euro, mai cifre superiori, anche perché io pregai espressamente Fanella in qualche maniera di spalmare, di cercare di diradare queste somme quanto più possibile nel tempo, perché evidentemente mi fossero arrivati 10 milioni di euro, sicuramente sarebbero scattate tutte le possibili segnalazioni di questo mondo e rischiavano di essere congelati, bloccati, respinti, comunque si rischiava di incorrere in qualche modo in qualche problematica operativa seria. PM - BOMBARDIERI: e quindi che è successo? Come funzionava... DICH - TOSERONI: quindi lo pregai in qualche maniera di frazionare nei limiti, evidentemente, delle necessità operative che avevano loro, evidentemente, perché anche loro per contro avevano delle necessità operative e da lì cercammo in qualche maniera di creare un programma dove il bonifico in entrata non superasse mai appunto uno o due milioni massimo, un milione e mezzo o due milioni massimo. Da lì ci fu tutta una serie di bonifici e in pochi mesi, adesso francamente che fossero tre o quattro mesi, ma insomma, non fu sicuramente un anno, nel volgere pochi mesi, in quattro o cinque mesi, probabilmente, la Woldorf raggiunse la sua capienza massima. PM - BOMBARDIERI: cioè quanto?

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DICH - TOSERONI: circa 32 milioni. PM - BOMBARDIERI: quindi 32 milioni bonificati in ingresso alla Woldorf? DICH - TOSERONI: bonificati in ingresso alla Woldorf Investments, correttamente. PM - BOMBARDIERI: questi soldi da dove arrivavano? Come avveniva? I trasferimenti come avvenivano? Cioè c'erano contatti? Come venivano concordati? DICH - TOSERONI: no, era molto semplice: il Fanella, ci vedevamo il giorno prima, mi diceva "guarda che domani dò una disposizione di bonifico per un milione e mezzo. Controlla, ovviamente, la tua banca di corrispondenza affinché i soldi siano correttamente accreditati". PM - BOMBARDIERI: quindi lei per questi bonifici in ingresso sulla Woldorf si è coordinato con Fanella e con altre persone? DICH - TOSERONI: no, con Fanella. PM - BOMBARDIERI: solo con Fanella? DICH - TOSERONI: con Fanella. PM - BOMBARDIERI: senta, e questi bonifici da dove arrivavano? Da quali società arrivavano? DICH - TOSERONI: dunque, adesso non vorrei dire solo esclusivamente, anche perché non ho gli estratti conto con me, evidentemente, ma ritengo quasi esclusivamente dalla Carilia e dalla Broker Management, dico "quasi esclusivamente" perché è possibile magari che uno o due bonifici siano venuti anche da altre realtà. PM - BOMBARDIERI: quindi queste società che ha detto prima che erano però di Augusto Murri? La Carilia e la Broker? DICH - TOSERONI: guardi, nel dire Augusto Murri, io non so se le possedesse direttamente, in qualche maniera facevano capo direttamente o indirettamente... PM - BOMBARDIERI: come fa a dire... DICH - TOSERONI: so perché mi veniva detto che era una società di Murri. Ripeto, che poi ci fosse un fiduciario... PM - BOMBARDIERI: veniva detto da chi? DICH - TOSERONI: da Fanella, mi disse che erano di Murri. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha mai parlato di questi bonifici, in relazione a questi bonifici, in occasione di questi transiti di denaro con Augusto Murri? DICH - TOSERONI: gliel'ho detto prima, Augusto Murri, parlare di numeri con Augusto Morri è come parlare della Juventus e del Milan con me, cioè io non ne so assolutamente nulla, era un vuoto, un buco nero enorme, cioè lui da un punto di vista contabile non riusciva proprio a seguirmi. PM - BOMBARDIERI: quindi con i numeri a Murri non ci andava d'accordo?! DICH - TOSERONI: però mi diceva, sapeva che c'era una attività di trasferimento di fondi con le sue società e la mia società, la Woldorf.

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PM - BOMBARDIERI: questo lo so, ma dico: in quell'occasione, per esempio, del bonifico che arrivava... DICH - TOSERONI: no, nella maniera più assoluta mai. PM - BOMBARDIERI: solo con Fanella ne parlava? DICH - TOSERONI: assolutamente solo con Fanella. PM - BOMBARDIERI: senta, quindi 32 milioni. DICH - TOSERONI: sì, beh, qui poi ci sono altre sfaccettature, voglio dire, da lì ad arrivare a 32 milioni non fu così semplice, perché effettivamente, come immaginai, mi arrivò una chiamata dalla banca a e mi disse: "Toseroni, hai costituito una realtà per cento lire e qui ne stanno entrando 10 mila, per cui, che sta succedendo?", provai a dire, mi ricordo, alcune spiegazioni telefonicamente, ma pretese la banca, pretese, che viaggiassi alle Seichelles per incontrare il direttore della Barclays, cosa che feci, presi l'aereo e andai alle Seichelles... PM - BOMBARDIERI: da solo o con Di Girolamo? DICH - TOSERONI: no, rigorosamente da solo e senza il costume da bagno, per cui andai lì un giorno esatto, rimasi, mi ricordo, una notte per l'incontro del pomeriggio, che peraltro durò qualche ora; ci furono delle difficoltà abbastanza... ci fu un incontro abbastanza teso, se vuole, teso nel senso che mi chiesero tutta una serie di spiegazioni; non chiesero, a onor del vero, né contratti, né contrattualistica né niente, ma erano più propensi, se non ci fosse stato il mio intervento diretto, sarebbero stati più propensi a chiudere il conto piuttosto che a proseguire attività. PM - BOMBARDIERI: scusi, una curiosità: "chiudere il conto" che significava, questi soldi? DICH - TOSERONI: "chiudere il conto" nel senso, non tenere i soldi, non congelare la disponibilità, cioè di mandare i soldi da qualunque altra parte del mondo, ovvero direttamente al destinatario iniziale, all'emittente iniziale e poi chiudere comunque il conto. Comunque riuscii a ristabilire la situazione ma evidentemente era un campanello d'allarme. Infatti ne parlai anche con Fanella e gli dissi: "Silvio, guarda che secondo me stiamo già raggiungendo..." ma questo scattò, faccia conto, a dieci milioni forse, dieci o dodici milioni scattò. Scattò poi un secondo allarme, ecco, per arrivare poi alla fine della storia, scattò un secondo allarme quando... non mi ricordo adesso se avevamo già superato, ad esempio, la soglia dei venti piuttosto... comunque eravamo non alla fine ma, diciamo, abbastanza vicini alla fine, scattò un secondo allarme, il che mi preoccupai molto perché la banca mi richiamò e disse che il direttore voleva vedere sia me, sia l'altro socio - sapevano ovviamente chi erano i soci - sia l'altro socio della Woldorf Investments, nello specifico l'Avvocato Di Girolamo. Mi ricordo che Nicola non fu particolarmente...

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PM - BOMBARDIERI: quindi siete andati, questa volta, tutti e due? DICH - TOSERONI: tutti e due, sì, sì. Ne discutemmo con Nicola e Nicola mi ricordo che non era particolarmente felice andare alle Seichelles a parlare con la banca perché evidentemente rappresentava, comunque sia un'area di problematicità che andava in qualche modo risolta. Comunque alla fine prendemmo l'aereo sia io che Di Girolamo e andammo un momento alle Seichelles. Lì riuscimmo a risolvere. Lì peraltro incontrammo... c'erano due inglesi, tra cui il direttore della filiale che era un inglese, tre locali delle Seichelles e addirittura un inglese della Barclays di Londra. PM - BOMBARDIERI: quindi un comitato della banca? DICH - TOSERONI: un comitato della banca. E anche lì fu una riunione piuttosto lunga e complessa ma, insomma, riuscii a giustificare che era appunto una attività di... PM - BOMBARDIERI: in crescita... DICH - TOSERONI: ... di treding, io lo mascherai come una attività di treding, ma lì fu stabilito un accordo importante, nel senso che le banche non gradiscono, soprattutto le banche internazionali, non gradiscono una attività cosiddetta di entrata e uscita, cioè bonifico in entrata e bonifico in uscita, di cento lire in entrata e 99,5 di uscita, non lo gradiscono perché evidentemente non lascia provvista, non lascia possibilità di attività operativa alla banca. Per cui mi ricordo che nell'ambito dell'accordo complessivo, si trattò proprio di una negoziazione vera e propria, nell'ambito dell'accordo complessivo negoziai il fatto, ottenni un plafond aggiuntivo, adesso non mi ricordo se di dieci milioni o poco meno, ma insomma, fu circa una decina di milioni per poter raggiungere la soglia finale che più o meno mi era stato detto che doveva essere intorno ai trenta, pattuii che circa il 10 per cento dell'ammontare complessivo sarebbe rimasto come provvista alla banca Barclays delle Seichelles per almeno dodici mesi, cosa che poi puntualmente avvenne. PM - BOMBARDIERI: allora, scusi, intanto lei ha detto era stato già previsto quindi questo ammontare di 30 - 32 milioni? DICH - TOSERONI: sì, perché quando fummo chiamati la seconda volta ovviamente chiesi a Silvio più o meno, dico "dimmi di cosa parliamo", peraltro gli imposi proprio io un limite, gli dissi: "Guarda che oltre appunto circa 30 - adesso non mi ricordo se stessimo a 22, 21, 23 - ma oltre questa cifra qui diventa molto difficile, dobbiamo trovare un'altra soluzione, non possiamo più andare avanti", per cui stabilimmo che doveva essere, sì, circa 30 o poco più di 30. PM - BOMBARDIERI: scusi, quindi lei quando andava alle Seichelles, anche in occasione del primo viaggio, lei informava qualcuno? DICH - TOSERONI: sì, sì, Silvio era informato. Silvio Fanella lo avvertii, ovviamente avvertii preventivamente, gli dissi

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"guarda che vado alle Seichelles, c'è la possibilità che mi chiedano di chiudere il conto e di trasferire i soldi, per cui stiamo pronti eventualmente a fare qualcos'altro". PM - BOMBARDIERI: benissimo. Quindi, quindi fece questi due viaggi e... Senta, lei però ha detto "io ho concordato, ho preso un accordo quindi di lasciare questo..." DICH - TOSERONI: l'ammontare fu circa il 10 per cento, lasciammo appunto alla fine o 3 milioni o 3 milioni e 200 mila euro. PM - BOMBARDIERI: ma questo accordo lo prese lei autonomamente? DICH - TOSERONI: sì, sì, autonomamente. PM - BOMBARDIERI: di sua iniziativa? DICH - TOSERONI: sì, sì, ovviamente... PM - BOMBARDIERI: ma siccome i soldi non erano i suoi... DICH - TOSERONI: sì, ho capito, ma non è che gli avessi chiesto di spostare 3 milioni sull'acquisto di un Ferretti da 50 metri, comunque lì un blocco temporaneo, come dire, un congelamento temporaneo del conto ma per n. mesi, solo a giustificazione del... PM - BOMBARDIERI: informò di questa condizione? DICH - TOSERONI: ovviamente, tornai, informai Fanella e gli dissi: "Guarda, è stata una necessità sul momento, cioè voglio dire, o gli davamo qualche cosa o c'era il rischio che ci chiudesse il conto, per cui ho preso la mia libera iniziativa...", in effetti Fanella mi disse che avevo fatto bene, insomma. PM - BOMBARDIERI: si ricorda per quanti mesi gli bloccarono quella somma, doveva essere bloccata? DICH - TOSERONI: dunque, se non erro fu per circa dodici mesi. Poi credo si protrasse per qualcosa in più. PM - BOMBARDIERI: quindi era bloccata per circa dodici mesi. DICH - TOSERONI: circa dodici mesi. Agli inizi del 2008 poi la rimandai via. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha detto che ha parlato di questo con Fanella. Con Mokbel ne parlava? DICH - TOSERONI: sì, sì, ne parlai anche di questo, non parlavo assolutamente con Mokbel, ma non gli interessava proprio, non era il suo ambito di attività, non parlavo del milione in entrata o che fosse accreditato o che fosse partito. Però nel momento in cui fui chiamato la prima volta alle Seichelles e a maggior ragione la seconda volta alle Seichelles mi ricordo che ne parlai anche con Mokbel. PM - BOMBARDIERI: senta, quindi, raccolta questa provvista, 32 milioni sulla Woldorf... DICH - TOSERONI: Woldorf Investments. PM - BOMBARDIERI: si tratta adesso di... che cosa doveva farne? DICH - TOSERONI: allora, lì siamo già...

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PM - BOMBARDIERI: cioè nel senso che è una sua libera iniziativa quella di investirli come vuole lei o... DICH - TOSERONI: no, no, lei calcoli che stiamo ancora, appunto, in un passaggio intermedio, la Woldorf, come la vedevo io, era una società in qualche modo esposta a qualsiasi tipo di bufera che fosse nata alla base dell'evasione fiscale parziale o totale, io poi ripeto, i termini esatti della questione non li ho mai saputi, però comunque sia mi rendevo conto che era una società esposta, c'era il mio nome e cognome dietro, per cui spiegai a Mokbel, evidentemente fu d'accordo, della necessità di creare un altro veicolo che avesse poi raccolto questa somma o comunque parte o totale di questa somma che poi fosse mandata a investire. PM - BOMBARDIERI: quindi? Innanzitutto lei ha fatto riferimento a 32 milioni, ma 32 milioni compreso il vostro milione, il suo e di Di Girolamo? DICH - TOSERONI: sì, a questo punto erano 32 compreso il nostro milione. Lì, ecco, lì siamo in una fase successiva per cui il nostro ruolo, evidentemente, anche per via di questa fase non prevista, evidentemente era mutato un po' in qualcos'altro per cui Mokbel... PM - BOMBARDIERI: che significa? "Era mutato in qualcos'altro" ce lo spiega? DICH - TOSERONI: era mutato in qualcos'altro, nel senso c'era stato a quel punto un coinvolgimento con una società che non era nata per fare quello che poi è stata utilizzata, per la quale è stata utilizzata. Per cui, ne parlai con Mokbel e Mokbel a quel punto mi disse: "Va bene, ma cerchiamo di far sì che il tuo ruolo rientri a questo punto qui, cioè diventi parte attiva...", cosa peraltro che io facevo e faccio, diciamo... facevo normalmente, nel senso che quando investivo, per poter dare anche una garanzia circa la bontà dell'investimento e le corrette procedure o che, coinvesto insieme agli investitori principali. Per cui, quando Mokbel mi disse: "Ma, visto che a questo punto c'è questa cosa comune, questo fondo comune e quant'altro, investi anche te, quello che ti daremo lo investi e poi dopodiché andiamo a beneficiare..." il programma d'investimento era peraltro un programma... PM - BOMBARDIERI: mi scusi, quindi fu rideterminato il compenso? DICH - TOSERONI: a quel punto fu rideterminato il compenso, a quel punto sia a me e sia all'Avvocato Di Girolamo fu promesso un compenso complessivo di 8 milioni, 4 milioni e 4 milioni. PM - BOMBARDIERI: quindi 4 milioni a testa? DICH - TOSERONI: 4 milioni a testa. PM - BOMBARDIERI: questi 4 milioni come le sono stati corrisposti, come dovevano essere corrisposti? Nel momento della rideterminazione come dovevano essere corrisposti? Lei già aveva avuto 500 mila euro.

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DICH - TOSERONI: no, 500 a quel punto lì era un di cui dei 4. Erano entrati a far parte dei 4, i 500 erano spariti, come dire, nel grande calderone dei 32 milioni. Dunque, 4 milioni a me effettivamente furono pagati un milione e mezzo su un conto corrente che aprii presso quella che all'epoca si chiamava Egobank, oggi Credinvest. PM - BOMBARDIERI: dove? DICH - TOSERONI: a Lugano, in Svizzera. Per cui un milione e mezzo mi fu pagato lì, con esattezza non ricordo quando, ma sarà stato più o meno penso probabilmente metà 2007. PM - BOMBARDIERI: si ricorda come avvenne questo pagamento, il bonifico, come fu concordato, come fu... DICH - TOSERONI: le modalità esatte non gliele so dire. Sicuramente furono uno o più bonifici, non le so neanche dire da dove furono... PM - BOMBARDIERI: concordati come? DICH - TOSERONI: sempre... concordai la cosa, ovviamente, ne parlammo con Mokbel, come dire, la strategia complessiva era di Mokbel, nello specifico Mokbel non si occupava dei numeri per cui lì ne parlai, credo di ricordare, ne sono quasi certo, con Fanella. Fu Fanella che mi disse "ti mando - non so adesso - in tre trance..." adesso non mi ricordo se fossero tre o una trance da un milione e una da un milione, comunque "ti mando in X bonifici questo milione e mezzo", cosa che effettivamente verificai, effettivamente fu accreditato un milione e mezzo. PM - BOMBARDIERI: e siamo a un milione e mezzo. Poi rimangono gli altri... DICH - TOSERONI: gli altri due milioni e mezzo fu il mio cip di coinvestimento, chiamiamolo così... PM - BOMBARDIERI: il cip è la sua quota? DICH - TOSERONI: la mia fisher di coinvestimento, esattamente, la mia quota di coinvestimento nell'ambito di questa nuova realtà che saremmo andati a costituire. Dico "coinvestimento" perché anche l'Avvocato Di Girolamo seguì esattamente la mia stessa decisione, nel senso anche a lui fu bonificato, almeno così mi dissero, non ho avuto modo poi di seguire lui, evidentemente era una sua questione personale, comunque anche a lui fu bonificato un milione e mezzo e i due milioni e mezzo residuali fu deciso anche lui... anche lui decise di investirli nella Holding. PM - BOMBARDIERI: questa cifra di due milioni e mezzo è una cifra che ha determinato lei, che ha determinato... cioè era una cifra indicativa nel senso che la quota sua era di due milioni e mezzo, quella degli altri era diversa o era una quota standard? DICH - TOSERONI: beh, no, diciamo che fu in qualche modo decisa... credo che all'epoca fu Mokbel che mi disse: "Guarda, io vorrei fare, insieme ad altri investitori vorrei fare un qualche cosa con - all'epoca mi disse - con dieci o quindici quote", indicativamente, più o meno ciascuna appunto da circa

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due milioni e mezzo. Per cui due milioni e mezzo su dieci quote... in realtà mi disse anche erano quote intere o frazionate, nel senso domandai: "Ma chi sono?", dice: "Guarda, c'è qualcuno che è una quota intera, molte altre sono frazionate..." PM - BOMBARDIERI: e ci può dire che le disse, qualcuna di queste quote le disse chi ce le aveva? DICH - TOSERONI: beh, quota intera sicuramente era Mokbel stesso, la moglie Giorgia Ricci, io, l'Avvocato Di Girolamo; Fanella e Breccolotti sicuramente avevano delle quote intere; furono coinvolti nell'investimento, ma non so dirle se in quote intere o frazionate anche due inglesi che in qualche maniera erano legati nel giro del progetto commerciale traffico telefonico i cui nomi sono Paul - a me viene sempre Paul Mccartney - e... Paul O' Connor, scusi, e Andy Niev (trascrizione fonetica), ma ripeto, non so se avessero quote frazionate o meno e poi altri francamente non so perché Mokbel mi disse aveva altre... PM - BOMBARDIERI: Focarelli aveva una quota? AVV. OLIVA: c'è opposizione alla domanda. Come fa, Presidente? Voglio dire, è una cosa pacifica, ma è possibile che il Pubblico Ministero chieda se Focarelli aveva una quota? Se non è suggestiva questa, quale è?! PM - BOMBARDIERI: lui ha detto che... AVV. OLIVA: ha già detto "non ricordo altro", lei invece dice il nome e chiede se aveva una quota?! PM - BOMBARDIERI: e che suggestione è questa? Sto verificando un ricordo del teste... cioè suggestivi in che cosa? T: Avvocato, lui non ha detto "escludo che ci siano...", ha detto "non ricordo..." AVV. OLIVA: sì, certo Presidente, però non può suggerire lui il nome della persona. PM - BOMBARDIERI: io sto chiedendo, non sto suggerendo... AVV. OLIVA: ... non lo può fare, è questa la domanda suggestiva, altrimenti quale altra? PM - BOMBARDIERI: non è suggestiva. T: Avvocato, nel contesto, appunto, del tipo di risposta che il teste stava fornendo, non credo che si possa dire che stia suggerendo la risposta perché delle due, l'una, lo ricorda oppure no. DICH - TOSERONI: dunque, credo che Focarelli, l'ho già detto, credo che avesse una quota. T: però "credo", quindi... DICH - TOSERONI: non ne sono certo, anche perché alla fine - ma qui siamo proprio alla fine della storia - quello che so per certo è che se avesse avuto anche una quota in qualche modo poi non ne ha avuto un effettivo beneficio dal momento in cui questa realtà d'investimento... T: comunque rimane il fatto che il teste risponde "crede". DICH - TOSERONI: non ne sono sicuro.

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PM - BOMBARDIERI: quindi sapeva di queste quote?! Senta, lei ha fatto riferimento agli inglesi che erano, ha detto, in qualche modo coinvolti in quest'operazione, come fa a dire questa circostanza? Come l'ha conosciuta, come ne è venuto a conoscenza? DICH - TOSERONI: ma guardi, gli inglesi li ho conosciuti credo, adesso non so, probabilmente nel 2006 più o meno. PM - BOMBARDIERI: conosciuti come, in che circostanza? DICH - TOSERONI: ma, adesso... PM - BOMBARDIERI: presentati da chi? DICH - TOSERONI: sì, ecco, quasi certamente, questo è quasi certo, mi furono presentati da Carlo Focarelli. Probabilmente li conobbi in qualche ufficio di Focarelli a Roma. PM - BOMBARDIERI: lei poi ha detto erano soggetti certamente coinvolti in questa... come fa a dire questa circostanza? DICH - TOSERONI: perché Carlo mi disse che alcune società degli inglesi, non so se ricevevano, mandavano, francamente non glielo so dire questo qui, comunque coinvolte nell'operazione commerciale del traffico telefonico, erano entrati nel business. PM - BOMBARDIERI: lei ha conosciuto altri inglesi? DICH - TOSERONI: no. PM - BOMBARDIERI: continuiamo questo discorso qua della destinazione di questi soldi. DICH - TOSERONI: allora, per cui ecco, ho risposto alla sua domanda per dire dei due milioni, per cui circa due milioni... PM - BOMBARDIERI: "circa due milioni..."? DICH - TOSERONI: no, lei mi aveva detto se in qualche modo c'era una ratio dietro alla determinazione di due milioni e mezzo. Le ho detto: la ratio era quella che più o meno ci sarebbe stato un qualche cosa suddivisibile in quota di circa due milioni e mezzo ciascuna. PM - BOMBARDIERI: quindi ha detto che un milione e mezzo le è stato bonificato e effettivamente ricevuto, questa quota di due milioni e mezzo lei l'ha ricevuta? DICH - TOSERONI: no, questa quota qui è la parte che entrava a far parte, la quota lorda, lordo di eventuali spese, perdite o evidentemente al lordo anche di eventuali profitti, per cui era la quota al lordo del valore complessivo che poi è andato a confluire nella società d'investimento finale. PM - BOMBARDIERI: la domanda era: alla fine di tutto lei... DICH - TOSERONI: no, ho preso di meno perché è stata una frazione, perché ci sono stati una serie di costi... PM - BOMBARDIERI: quanto ha preso? Quindi lei in tutto quanto ha preso? DICH - TOSERONI: allora, io alla fine dalla liquidazione della società dei due milioni e mezzo originariamente messi come cip di coinvestimento, come fisher di coinvestimento ho preso - e qui non ricordo bene esattamente - ma dai 200 ai 300 mila euro.

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PM - BOMBARDIERI: quindi in tutto 1700 - 1800 euro? DICH - TOSERONI: circa un milione e sette o un milione e otto, a saldo finale dell'operazione. PM - BOMBARDIERI: veniamo alla destinazione di questa provvista di 32 milioni di euro costituita sulla Woldorf. Il Tribunale sospende l'udienza. Il Tribunale riprende l'udienza. PM - BOMBARDIERI: riprendiamo da dove abbiamo interrotto. Quindi la destinazione di questi 32 milioni di euro dalla Woldorf Investments, che è la società sua e di Di Girolamo. DICH - TOSERONI: dunque, fu deciso, quando dico "fu deciso" da questo punto di vista ebbi la più ampia autonomia operativa, professionale, decisi di costituire per ragioni fiscali e quant'altro una società a Singapore, dove intrattengo rapporti professionali ma anche di affari da molti anni. PM - BOMBARDIERI: con che finalità questa società di Singapore? DICH - TOSERONI: appunto come contenitore comune per poter investire poi in varie N. iniziative sia in Asia ma anche in Europa. Da lì, ecco la battuta di prima, non vedo l'Avvocato, ma insomma, da lì arriva il passaggio tecnico difficile che dovrò spiegare con maggiore dovizia di dettagli. Allora, prima di fare questo, diciamo, rappresentai l'opportunità in qualche maniera di scollegare... PM - BOMBARDIERI: "rappresentai", quando lei dice "rappresentai", a chi? DICH - TOSERONI: rappresentai a Mokbel, rappresentai a Mokbel la necessità di scollegare la provvista iniziale rinveniente dalla Woldorf, affinché appunto non ci fosse un diretto collegamento poi con la società finale. Per fare questo misi in atto in totale autonomia una serie di iniziative volte appunto all'interruzione della tracciabilità finanziaria dalla società, diciamo, mia personale appunto la Woldorf fino alla destinazione finale che sarebbe stata poi questa società di investimento comune. Per fare questo feci transitare il danaro a Hong Kong, una piazza che conosco e che frequento da più di vent'anni, che conosco molto molto bene e misi in atti una serie di procedure finanziarie, chiamiamo così, volte proprio alla interruzione della tracciabilità, cosa che avvenne. PM - BOMBARDIERI: quindi, quando lei ha detto "concordai inizialmente il progetto", il progetto quale era quindi? DICH - TOSERONI: il progetto era quello di costituire una società - veicolo comune che investisse poi... PM - BOMBARDIERI: per l'intera cifra di 32 milioni? DICH - TOSERONI: no, in quel momento storico particolare non si era ancora definita la somma effettivamente che sarebbe confluita all'interno di questa società perché mi era stato detto che comunque c'erano delle spese da compensare, c'era

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comunque una attività da fare prima a monte, prima della destinazione finale della Holding. Per cui sarebbe confluita, come poi in effetti è confluita soltanto una porzione di quella... PM - BOMBARDIERI: quanto ha confluito intanto, complessivamente? DICH - TOSERONI: confluito tra il 50 e il 60 per cento complessivo dei 32 milioni, più o meno. PM - BOMBARDIERI: quindi intorno ai 16 milioni? DICH - TOSERONI: 16 - 18 milioni di euro, più o meno. PM - BOMBARDIERI: gli altri 16 milioni, 14 - 16 milioni? DICH - TOSERONI: quella somma lì al netto delle spese e dei costi vivi per poter interrompere questa tracciabilità, interruzione di tracciabilità che... PM - BOMBARDIERI: come avveniva? Ci spieghi. DICH - TOSERONI: in due parole è semplice a dirsi ma estremamente complessa nel mettersi in atto. Allora, innanzitutto faccio una premessa: su determinati mercati asiatici è un po' prassi comune interrompere la tracciabilità dei flussi, addirittura ci sono delle primarie banche europee, una in particolare, una delle più grandi a livello europeo che ha costituito uno strumento finanziario proprio volto a interrompere la tracciabilità delle provviste di clienti europei per investimenti in Asia, strumento che peraltro è stato chiamato black pool, per cui è un qualche cosa assolutamente enorme per cui evidentemente qui c'è un profilo totalmente illecito per il quale io mi sto, peraltro, assumendo la responsabilità ma in quella specifica parte del mondo su mercati, su piazze finanziarie asiatiche dove di fatto l'attività manifatturiera e di servizi è minimale e si campa di attività finanziaria, sono prassi molto comuni. Per cui qui coinvolsi per questa... non posso dire "ideai" perché di fatto è già stata utilizzata molte volte, comunque misi appunto, all'uopo adattai uno strumento cosiddetto di una filiera verticale, non uso terminologie inglesi per rimanere... però utilizzai questo strumento di filiera verticale dove a fronte di un ammontare iniziale di cento lire, queste cento lire venivano in qualche maniera, passavano attraverso una serie di - mi passi il termine - di setacci finanziari per arrivare alla destinazione finale in modo tale che fosse interrotto il collegamento tra l'emittente iniziale e il beneficiario finale. Questa filiera verticale può essere composta, a seconda della complessità, a seconda del grado di raffinatezza che si vuole raggiungere, può essere composta da più società o da più leiers, da più strati societari. Io misi appunto in atto una simile tecnica. Per far questo coinvolsi una serie di intermediari locali sul posto che conosco da molti anni, che per inciso debbo dire e sottolineare che erano totalmente estranei all'operazione, diciamo, che io stavo seguendo nella sua evidentemente origine e finalità e

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quant'altro, ma semplicemente gli dissi: "ho un cliente, deve fare questo tipo di investimento - ripeto, lì è prassi comune - e ha bisogno di questa interruzione di tracciabilità", e per cui mettemmo appunto questo strumento. Nello specifico... PM - BOMBARDIERI: nel trasferimento di questi fondi, quindi nella costituzione della società a Singapore e nella destinazione degli altri soldi lei aveva delle indicazioni di massima di termini, tempi, erano stati stabiliti... DICH - TOSERONI: chiaramente c'era una scaletta, si era deciso che per... PM - BOMBARDIERI: quando dice che "si era deciso" che... DICH - TOSERONI: si era deciso, quando parlo di "si era deciso di strategie" parlavamo io e Mokbel, per cui si era deciso che comunque questa Holding sarebbe dovuta diventare operativa entro comunque l'esercizio del 2007, per cui erano tempi piuttosto serrati. PM - BOMBARDIERI: per quanto riguarda il trasferimento alla Holding, quindi 16 - 18 milioni. Per quanto riguarda invece il trasferimento di altri soldi, c'erano dei termini, c'erano delle situazioni, di volta in volta c'erano indicazioni? DICH - TOSERONI: beh, diciamo che c'erano di volta in volta, però siamo già nel passaggio, io lo divido in tre passaggi, lo divido a Seichelles per parlare della Woldorf, Hong Kong come centro di cinghia trasmissiva per mettere in atto queste strategie di interruzione finanziaria, che le dicevo prima e la destinazione finale che era Singapore. Per cui ci sono tre livelli. Il trasferimento di altre somme che non sono poi confluite all'interno della Holding finale... PM - BOMBARDIERI: che si chiama questa Holding? DICH - TOSERONI: si chiama Runa Investments Holdings PTI che sta per Private, Limited. PM - BOMBARDIERI: quindi Runa? DICH - TOSERONI: Runa. In realtà qui ho detto "costituire", posso avere usato un termine improprio nel senso che è possibile che fosse stata costituita o fosse stata utilizzata una cosiddetta chelf company, cioè una società già pronta all'uso, costituita, pronta per essere utilizzata. Per cui non so se sia stata costituita appositamente o utilizzata una di queste... e comunque anche lì è prassi comune utilizzare queste società belle e pronte. Per cui, stiamo nel secondo macrolivello, il secondo livello che è appunto Hong Kong, per cui per fare ciò io che cosa avevo messo a punto? Avevo messo a punto un trasferimento iniziale, faccio un esempio così esemplifico, forse in termini pratici, cos'è questa filiera verticale può sembrare oscura o pericolosissima, ma in realtà è molto semplice: innanzitutto questa filiera verticale è composta da più intermediari, ma per ragioni di riservatezza e appunto per evitare che ci fosse o che ci sia una tracciabilità tra un livello di contiguità di un livello e l'altro gli intermediari, si conoscono solo gli intermediari

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tra ciascun livello di contiguità, tra i due livelli, diciamo, in isolamento tra l'uno e l'altro sono totalmente sconosciuti. Per cui per esemplificare: io bonificavo cento lire dalle Seichelles a una società del mio primo fiduciario con cui avevo rapporti, che conoscevo e quando utilizzo il termine "fiduciario" s'intende un termine di valenza particolarmente significativa, cioè il fiduciario che è colui... per inciso, Dottor Bombardini, non esistevano contratti scritti, ecco, per farle capire, c'era un rapporto di tale fiducia, appunto, un rapporto fiduciario dove c'era la stretta di mano, esisteva la stretta di mano e parliamo di somme importanti: ti trasferisco cento lire, queste cento lire tu, d'accordo con me... preventivamente gli fai fare, non so, ad esempio tre passaggi, all'ultimo passaggio al netto delle spese a me devono ritornare cento lire meno X nella destinazione finale. Io l'unico modo che ho di controllare che alla fine qualcuno mi avvertirà che il bonifico nella mia destinazione finale è per l'appunto cento lire meno X. Ma su tre livelli di passaggi e due successivi intermediari io non li conosco, non li potevo conoscere e se fosse successo qualche cosa a qualcuno di questi intermediari ne avrebbe risposto l'intermediario di più vicina contiguità rispetto al passaggio dove non c'erano stati problemi. Per cui comunque a catena qualcuno avrebbe disposto evidentemente rimborsando. Tant'è che per poter frazionare il rischio e per poter in qualche maniera essere solvibili rispetto a un'eventuale problematica di qualsiasi genere si movimentavano somme il cui totale fosse in qualche maniera garantito dal singolo intermediario. Per cui, se un intermediario diceva: "Io posso garantire fino a un massimo di cento lire", non si potevano mandare 150 lire perché se fosse successo qualcosa di cento lire, in ipotesi, fossero sparite, si fossero incagliate, fossero state bloccate, evidentemente quell'intermediario lì poteva rispondere solo fino al massimo di cento lire, per cui si agiva sempre nei limiti di - è un termine improprio - concessione di credito del singolo intermediario che si andava a utilizzare. Per cui io bonificavo le prime cento lire a una società, qualsiasi società, spesso e volentieri all'uopo costituita; bonificavo queste prime cento lire, si determinavano il numero di passaggi su questa filiera verticale e dopo una serie di passaggi queste cento lire arrivavano nella destinazione finale. Debbo dire che i passaggi potevano essere... PM - BOMBARDIERI: scusi, la destinazione finale indicata... DICH - TOSERONI: indicata, chiaramente, da me. PM - BOMBARDIERI: quindi è una destinazione finale che lei aveva indicato? DICH - TOSERONI: no, io adesso stavo parlando dell'accezione ampia del termine, ovvero nel caso accademico, ma in questo caso qui specifico della Runa voglio altresì specificare che il passaggio non avveniva o poteva anche non avvenire solo e

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esclusivamente per passaggi finanziari bancari, per cui con bonifici, ma poteva anche avvenire per soluzione di compensazione, cosa peraltro, una prassi assolutamente comune in Asia. Per cui operazione di compensazione dove di fatto il danaro veniva in qualche maniera appunto compensato con posizione di segno opposto senza mai viaggiare ma la destinazione finale del denaro era effettivamente quella voluta. Per cui c'erano vari modi di spostare il denaro. Quest'accoppiamento di filiera verticale unitamente a operazioni di compensazione non per cui il fatto anche che in alcuni casi il danaro non viaggiava proprio, non viaggiava assolutamente, consentiva alla fine di interrompere questa tracciabilità tra l'emittente iniziale, per cui questa Woldorf e il beneficiario finale che era la Runa. PM - BOMBARDIERI: senta, lei ha fatto riferimento ad alcuni suoi fiduciari locali per interrompere questa tracciabilità per fare questo tipo di operazioni in verticale. Ha utilizzato solo fiduciari suoi locali o anche altri soggetti? DICH - TOSERONI: no, io ho utilizzato alcuni miei fiduciari locali, ne ho utilizzati più di uno in realtà. A loro volta a hanno utilizzato un numero importante di altri fiduciari, come dicevo io, non conoscevo, locali o non locali a quel punto lì per me non solo non lo sapevo ma non mi interessava saperlo, era la definizione stessa del... PM - BOMBARDIERI: no, ma la domanda era diversa, era: direttamente lei, oltre i suoi fiduciari, le persone con cui aveva rapporti, lei ha utilizzato soggetti italiani per fare quest'interruzione di tracciabilità? DICH - TOSERONI: sì, non ho utilizzato io, nel senso che a un certo punto era un... io capisco che qui gli italiani, può sembrare una cosa assolutamente anomala ma appunto sembrava così anomala anche, magari, parlandone con Mokbel, anche lui diceva: "Ma sei sicuro, questa roba qui funziona? Mi sembra, francamente...", per cui mi chiese in alcuni casi, cioè mi disse: "Ma tu verifichi che il bonifico, cioè qualcuno a un certo punto spinga il tasto, chieda di fare il bonifico dal punto A) al punto B)?", e io gli dissi: "No, io non verifico, io verifico soltanto il momento in cui il bonifico viene accreditato". E per cui mi pregò anche per questioni di double check, per cui di verifica che effettivamente l'operazione fosse così, mi chiese di prender parte ad alcune di queste operazioni. Io in realtà non presi parte ma anche perché avevo... diciamo, questa mia attività rappresentava un terzo della mia attività che svolgevo in Asia, due terzi erano tutte altre cose che gestivo per conto mio, di fatto non avevo né il tempo, né come dicevo, però, l'opportunità di interfacciarmi con dei singoli fiduciari perché ero io il "committente" e andare a un livello di un fiduciario significava compromettere esattamente la natura stessa della filiera verticale dove il committente non entra mai ai livelli inferiori, per

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definizione stessa, lo dicevo, perché proprio c'è un ambito di riservatezza che gli altri fiduciari che io non conosco voglio infrangere evidentemente. Per cui, un po' principalmente per questioni di tempo perché avevo mille altre attività e un po' anche per questa ragione che ho detto, concordai con Mokbel, che non potendo svolgere io in prima persona questo lavoro, mi avrebbe solo per una piccola parte di alcuni bonifici, mi avrebbe assegnato una persona che lui conosceva, di sua fiducia. PM - BOMBARDIERI: è avvenuta questa circostanza? DICH - TOSERONI: sì, è una donna credo italo - francese e si chiama Natalie Dumesnille. PM - BOMBARDIERI: lei la conosceva questa signora? DICH - TOSERONI: no, la conoscevo prima no, mi fu presentata, questo sì, da... PM - BOMBARDIERI: da chi? Dove? Riesce a ricostruire quest'operazione? DICH - TOSERONI: presentata, guardi, o da Mokbel o Fanella, o forse mi fu presentata una volta allo studio di Nicola Di Girolamo, francamente non ricordo dove. A un certo punto mi fu detto: "Guarda, solo in alcuni dei bonifici che andrai a effettuare..." perché tengo a premettere che in tutta questa cosa qui sono state utilizzate 25 - 30 società almeno, forse anche qualcosa in più, è stato fatto un numero di bonifici largamente superiore a qualche centinaio di bonifici, probabilmente molto più vicino al migliaio di bonifici, per cui parliamo di un'operazione francamente dove se ci fosse stata necessità di seguirlo in prima persona avrei dovuto trasferirmi in pianta stabile a Hong Kong, con mia moglie che si lamentava già che non stavo mai a casa, per cui sarebbe stato... mi avrebbe creato un altro pandemonio in casa, per cui non era possibile. Evidentemente era possibile solo campionare una porzione di questi bonifici totali perché, ripeto, la stessa persona che fosse stata anche prescelta a fare questo lavoro sarebbe dovuta stare in pianta stabile a Hong Kong per i successivi N. mesi. Per cui la signora Dumesnille fu assegnata soltanto appunto per, in qualche maniera, verificare la correttezza della procedura di questo sistema che avevo messo a punto io e per bonificare, per essere la persona che in ultimo spingeva il tasto e mandava i soldi dall'ultimo contenitore fino al destinatario finale, cioè fino alla Runa. PM - BOMBARDIERI: ci descrive un'operazione della Dumesnille? DICH - TOSERONI: Dumesnille... PM - BOMBARDIERI: intanto la signora aveva esperienza in campo finanziario? DICH - TOSERONI: questo non glielo so dire, ma... PM - BOMBARDIERI: lei ci ha parlato? DICH - TOSERONI: sì, ci ho parlato, non era particolarmente ferrata in questo campo qua, ma c'è anche da dire che, voglio

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dire, mio figlio ha sette anni, probabilmente se raggiungesse l'ottavo anno di età e gli dicessi: "Spingi il pulsantino a papà", sarebbe in grado di spingere, voglio dire. Non voglio banalizzare ma era una attività molto... PM - BOMBARDIERI: esecutiva? DICH - TOSERONI: molto elementare, molto semplice, molto esecutiva. PM - BOMBARDIERI: chi gliel'ha spiegata questa attività alla signora? DICH - TOSERONI: gliel'ho spiegata io, ma voglio anche premettere un'altra cosa - questo ci tengo non perché voglia - perché la signorina Dumesnille non ha mai... io non gli ho mai spiegato, anzi, io mi ricordo che un giorno a a Hong Kong lei mi chiese, mi fece una domanda, dice: "Ma che cosa sono questi soldi? Da dove vengono?" e genericamente gli dissi "guarda, sono operazioni, tre, sto seguendo questo, è tutto a posto...", non entrai nel merito, non aveva le capacità tecniche per entrare nel merito. Ma comunque non le dissi nulla e da quanto capii io non fu detto nulla neanche da Mokbel. Mokbel gli disse evidentemente, io non partecipai alla cosa ma: "C'è bisogno di una cosa..." e non entrò nel merito, per cui la Dumesnille si trovò catapultata in prima linea di fatto. PM - BOMBARDIERI: per che frazione di importo? DICH - TOSERONI: parliamo poco, ripeto, poteva essere soltanto un'operazione di campionatura. La signora Dumesnille prese parte, probabilmente complessivamente a, non so, due o tre milioni di bonifici complessivi, che vogliono dire però probabilmente una attività di 30 - 40 bonifici voglio dire, non stava sempre lì per cui era una attività comunque di per sé complessa ancorché segmentata solo... PM - BOMBARDIERI: quindi, se ho capito bene, l'attività che doveva svolgere, elementare per quanto si voglia, gliel'ha spiegata lei? DICH - TOSERONI: gliel'ho spiegata io. Io la facevo incontrare, anzi, io non incontravo neanche direttamente, con il mio primo contatto la facevo andare spesso e volentieri in alberghi, in hall di alberghi, in uffici, la facevo incontrare con l'ultimo fiduciario, la terminazione finale di questa filiera verticale, il quale diceva alla signora Dumesnille: "Guarda, c'è la banca X, la banca Y, la banca Z...", le dava già pronte e predisposte le distinte dei bonifici, la signora non doveva fare altro che andare in banca non in qualità di proprietaria di società o titolare di conti correnti, questo ci tengo a... lei era soltanto delegata bancaria, c'è la possibilità di essere un delegato bancario, per cui autorizzato a poter svolgere determinate operazioni e spesso e volentieri fino a determinati limiti, per cui senza poter, voglio dire, in eventualità a svuotare un conto; la signora nei limiti delle operatività che le venivano conferiti da

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questa delega bancaria andava in banca, presentava la distinta, peraltro già precompilata, per cui si evitava anche il rischio ab origine che potesse fare un errore, non so, mettere uno zero in più o uno zero in meno, andava in banca, presentava la distinta, il bonifico veniva effettuato, lei tornava al fiduciario, gli dava la distinta con il timbro di avvenuto bonifico e la distinta finale di avvenuto bonifico poi veniva in ultimo dato a me. Perché io avevo anche un controllo su quelle distinte lì. PM - BOMBARDIERI: e venivano date a lei da chi? DICH - TOSERONI: dal mio primo fiduciario, mai dalla terminazione finale. PM - BOMBARDIERI: lei la Dumesnille l'ha vista quante volte? DICH - TOSERONI: sì, ma a Hong Kong ci eravamo visti, non glielo so dire adesso, quattro o cinque volte, sei volte penso e a Roma... l'ho vista molto più a Hong Kong di quanto l'abbia vista a Roma. A Roma l'avrò vista una o due volte in tutto probabilmente. Per cui era... PM - BOMBARDIERI: senta, quindi è andato sempre tutto bene, ha operato questi trasferimenti sempre sulla base di queste distinte prestampate? DICH - TOSERONI: non distinte prestampate, distinte... PM - BOMBARDIERI: distinte precompilate, chiedo scusa. DICH - TOSERONI: compilate sulla base dell'esigenza del bonifico specifico, esattamente, che ero io sempre a dare, che ero io a dare, ripeto, non alla terminazione finale della filiera, la davo al primo, il primo la trasmetteva al secondo, il secondo al terzo, il terzo al quarto o quello che era e il quarto aveva la distinta, sapeva cosa doveva fare e cosa doveva bonificare. Per cui una parte di questi bonifici e siamo nel secondo segmento per il trasferimento del danaro, una parte di questi bonifici sono poi confluiti in Runa e un'altra parte invece andata in altre direzioni che di volta in volta mi venivano indicate da Fanella. PM - BOMBARDIERI: senta, ma venivano indicate secondo una tempistica già preordinata o di volta in volta? DICH - TOSERONI: no, non preordinata, erano... voglio dire, non c'era evidentemente un piano preordinato ab origine, nascevano di volta in volta le esigenze, per cui o delle spese da pagare, alcune cose, per cui Fanella mi diceva: "Guarda, cento lire, anziché mandarle in Runa, mandale da quest'altra parte". Io premetto un'altra cosa importante, questo lo debbo dire: ai fini della riservatezza di questa filiera - che questo è importante - ho spiegato evidentemente al Fanella come funzionasse la cosa e ovviamente mi sono cautelato con lui di dirgli "non mi mandare e - mail, non mi mandare SMS con scritto: manda cento lire sul conto... ma ci incontriamo di volta in volta a Roma di persona e tu fisicamente mi dai un foglio di carta dove c'è scritto l'operazione che vuoi andare a fare. Io prendo fisicamente questo foglio di carta, lo

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trasferisco a mia volta in modalità "protetta" - se mi passa il termine - al mio fiduciario e una volta che..." diciamo, nella fattispecie esemplificativa che facevo prima, le prime cento lire arrivano a destinazione finale cento meno X, con le spese che evidentemente ci sono da sostenere, io prendo il fogliettino dell'operazione originaria e lo butto, per cui non è mai stata tenuta una contabilità complessiva dell'operazione. Io avevo soltanto la certezza che il segmento dell'operazione complessivo andava a buon fine solo nella misura in cui l'operazione di cui parlavamo effettivamente trovava riscontro con un accredito presso l'uno o più conti correnti o della Runa o di altre destinazioni finali che mi venivano indicate. PM - BOMBARDIERI: mi scusi, quello a cui ha fatto riferimento è stato un programma o si è verificato in concreto il fatto che lei incontrasse Fanella e le consegnava il... DICH - TOSERONI: no, questo era... Voglio dire, non è che... gli accordi erano che mi vedevo ogni lunedì o martedì; di tanto in tanto mi diceva: "Guarda, Marco...", perché il mio programma era comunque, voglio dire... Forse bisogna spiegare un po' meglio una cosa: per utilizzare una metafora, è come, voglio dire, lavorare su un tronco di un albero con le ramificazioni dei singoli rami. Ecco, io sapevo il tronco e l'albero, comunque la destinazione era quella, io dalle Seichelles dovevo comunque portare tutto a Hong Kong; poi da Hong Kong se fosse andato tutto in Runa, ovvero una parte, alcune ramificazioni, alcuni rami fossero poi andati in altre direzioni, questo di volta in volta me lo dicevano, ma già di per sé il passaggio, adesso lo sto appunto "banalizzando", è stato un lavoro complesso e difficile perché comunque la responsabilità finale capitava sempre, risiedeva sempre in me se fosse successo qualcosa. Per cui è durato molto tempo, è stato un lavoro particolarmente delicato da svolgere. Però di volta in volta, dato che c'era comunque un cuscinetto di tempo tra le Seichelles e Hong Kong, perché le cento lire bonificate inizialmente alle Seichelles non è che il giorno dopo mi veniva bonificato, ad esempio in Runa, occorreva, non so, un paio di settimane per completare questa fase di lavorazione verticale. Ecco, in queste due settimane se Fanella sapeva che c'era in lavorazione X ammontare di disponibilità, di provvista mi diceva: "Guarda che a fronte di questo X meno Y, questa parte di Y me la mandi da quest'altra parte". Per cui mi chiamava e mi diceva: "Marco, ci incontriamo...", mi dava un foglietto di carta e io gli davo il tempo... PM - BOMBARDIERI: vi siete incontrati quindi con Fanella e le ha dato il foglietto di carta? DICH - TOSERONI: ovviamente sì, certamente, l'ho detto, ci siamo incontrati più volte e di volta in volta... Ovviamente questo solo per la ramificazione, come dicevo, dei rami perché se parliamo del tronco io se non avevo indicazioni diverse per

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me tutto l'ammontare andava poi a confluire... Io comunque avevo l'obiettivo finale, avevo la Roma - Milano, se poi mi si chiedeva di fare la deviazione ad Arezzo, io strada facendo facevo la deviazione, adesso sempre per parlare per metafore, senza fare ironia e rimanendo sempre sul serioso. PM - BOMBARDIERI: quindi adesso la parte che era andata a Runa, a parte quei 16 - 18 milioni non andati a Runa... DICH - TOSERONI: andati a Runa. PM - BOMBARDIERI: non andati... No, la parte andata a Runa l'abbiamo chiarita, lei ha detto... DICH - TOSERONI: che sono 16 circa 18... Parliamo... Io adesso vado a a memoria, ovviamente, non avendo... PM - BOMBARDIERI: va bene, 16 - 18 milioni... DICH - TOSERONI: sono andati a Runa. PM - BOMBARDIERI: sono andati con le modalità che ha detto lei, con questa filiera... DICH - TOSERONI: con le modalità che le ho detto io. PM - BOMBARDIERI: ... e in ultimo il bonifico effettuato verso Runa, giusto? DICH - TOSERONI: esattamente, correttamente. PM - BOMBARDIERI: e lei verificava semplicemente che dentro Runa ci fosse questo bonifico. DICH - TOSERONI: esattamente. Alla fine il mio fiduciario, qui apriamo, stiamo nel terzo segmento, per cui non so se adesso... PM - BOMBARDIERI: poi ci arriviamo dopo... DICH - TOSERONI: però diciamo, il mio fiduciario alla fine di Singapore eravamo d'accordo che via e - mail o via telefono mi chiamava e diceva: "Guarda Marco, oggi sono state accreditate cento lire", io riscontravo l'operazione, a catena avvertivo il mio fiduciario, il quale avvertiva i suoi fiduciari, io chiamavo Fanella e dicevo: "Guarda che ci sono cento lire. A posto, questo segmento andiamo bene..." PM - BOMBARDIERI: e andavate tutti tranquilli, tutta la catena era tranquilla. DICH - TOSERONI: ma ripeto, questa è stata una mia integrale responsabilità, Fanella su questo non ha mai, al di là dell'indicarmi eventuali deviazioni, come dicevo, sulla Roma - Firenze o sulla Roma - Milano se uscire ad Arezzo... PM - BOMBARDIERI: e gli altri soldi? DICH - TOSERONI: ero in totale autonomia, io sapevo che il mio obiettivo finale era raggiungere Milano, se poi avessi preso la A1, la Flaminia o l'altra... era mia totale libertà operativa. Non ci sono per cui altre responsabilità sulla parte di movimentazione se non mia. PM - BOMBARDIERI: no, quello che voglio dire io è: adesso noi abbiamo parlato di 16 - 18 milioni che sono andati a Runa. DICH - TOSERONI: sono andati a Runa, esattamente. PM - BOMBARDIERI: come sono andati l'ha spiegato. DICH - TOSERONI: gliel'ho spiegato.

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PM - BOMBARDIERI: gli altri soldi, gli altri 14 - 16 milioni che rimangono dai 32 milioni... innanzitutto lei ha bonificato, ha svuotato la Woldorf, l'ha svuotata completamente? DICH - TOSERONI: no, completamente no, le ho detto prima avevo raggiunto un accordo... PM - BOMBARDIERI: per lasciare 3 milioni... DICH - TOSERONI: per lasciare circa il dieci per cento dell'ammontare complessivo, per cui circa 3 milioni all'interno della Woldorf per circa un anno, cosa che avvenne poi. PM - BOMBARDIERI: quindi tutti gli altri soldi, cioè sono arrivati a destinazione di volta in volta? DICH - TOSERONI: tutti i soldi all'infuori di quei 3 milioni che poi peraltro dopo un anno sono ripartiti anche loro e hanno raggiunto la destinazione finale. Ma diciamo, tutti i soldi in questo periodo intercorrente tra l'ultima movimentazione, la finale movimentazione di 3 milioni e l'iniziale 32 meno 3 per cui 29 milioni, 29 milioni sono confluiti al netto delle spese, compensate, non compensate presso la loro destinazione finale, fosse in Runa, fosse da un'altra parte. PM - BOMBARDIERI: con le indicazioni che diceva lei... DICH - TOSERONI: con le indicazioni che mi venivano date di volta in volta da Fanella. PM - BOMBARDIERI: cioè lei di queste somme non ha trattenuto nulla di questi 29 milioni? DICH - TOSERONI: no, questo qui assolutamente no, l'accordo era che io avevo, come le ho detto prima, una quota lorda di due milioni e mezzo ma si sapeva che questi due milioni e mezzo al netto di queste movimentazioni, diciamo così, ramificazioni parziali, sarebbero poi confluite in Runa. Ma si sapeva che una parte della somma iniziale sarebbe stata o investita prima, ovvero compensata per spese che di volta in volta venivano sostenute. PM - BOMBARDIERI: e anche degli ultimi tre milioni, quelli che erano rimasti in giacenza per un anno, anche quelli lei ha trattenuto qualche cosa? DICH - TOSERONI: no, assolutamente no. Di quei tre milioni lì fu tutto quanto alla fine, dopo N. mesi, comunque fu seguito il percorso anche lì, per cui furono mandati a Hong Kong e lavorati e rimandati dove mi fu indicato da Fanella. PM - BOMBARDIERI: quindi, visto che là sono rimasti fermi dodici mesi, quindi... DICH - TOSERONI: circa dodici mesi, adesso possono essere tredici piuttosto che undici, comunque sarà stato verso primavera 2008, più o meno. PM - BOMBARDIERI: quindi torniamo alla domanda che le ho fatto: i soldi diversi... noi abbiamo detto 16 - 18 sono

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andati a Runa, 3 milioni sono rimasti là in un primo momento, però poi sono stati destinati. DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: gli altri soldi dove sono andati? DICH - TOSERONI: allora, siamo nel segmento intermedio, per cui stiamo a Hong Kong, io qui, ahimè, purtroppo ho potuto ricostruire solo per via mnemonica, parziale perché proprio per definizione non ho mai tenuto nulla, per cui le cifre sono approssimative e soltanto indicative, tranne alcune cose peraltro identificate nel corso del procedimento, dove pur non avendo i dettagli specifici ho l'ammontare esattamente puntuale che è stato poi trasferito. Per cui ci sono stati alcuni trasferimenti che sono avvenuti appunto nella parte intermedia della filiera, per cui Hong Kong prima che raggiungessero la loro destinazione finale di Singapore, per cui della Runa. Di questi qui ricordo certamente un milione e mezzo che andò all'interno di una società di Hong Kong, pardon, di una società domiciliata a Hong Kong ma di natura giuridica americana, del Delaware che si chiama Amon Capital. Amon Capital è una società di controllo posseduta da me e dall'Avvocato Di Girolamo che a sua volta possedeva l'integralità del capitale sociale di una persona giuridica, per cui una società italiana a responsabilità limitata. Questa società italiana si chiamava o si chiama - non so se francamente sia ancora attiva - Antiche Officine Campidoglio Srl. Io di questa società, pur avendo - parlo della Amon Capital - socio uniproprietario di questa Srl italiana, pur avendo il 50 per cento ero di fatto una specie di garante della posizione dell'Avvocato Di Girolamo in quanto l'Avvocato Di Girolamo era il socio unico, ero socio al 50 per cento in modo, se vuole, formale solo per sollevare l'Avvocato Di Girolamo per tutta una serie di operazioni, quando io ero a Hong Kong potevo evidentemente svolgere una piena normalità e per tutelare l'Avvocato Di Girolamo nel caso in cui qualcosa fosse accaduto a lui sarei potuto subentrare io nella sua posizione per gestire quello che c'era da gestire. Io non ero un beneficialone, per cui non ero un beneficiario di fatto della Antiche Officine Campidoglio, per cui un primo milione e mezzo è andato - per rispondere alla sua domanda - all'interno di questa Amon Capital che è una Limited Liability Company del Delaware ma ubicata a Hong Kong. PM - BOMBARDIERI: è stata una sua iniziativa? DICH - TOSERONI: no, mi fu indicato da Fanella, ma però qui francamente non so dirle se mi fu indicato da Fanella, ovvero mi fu indicato dall'Avvocato Di Girolamo, proprio perché è una realtà che lui controllava e mi disse che voleva allargare, nonostante lui fosse il "socio unico" anche se di fatto non era socio unico, formalmente almeno, era socio unico della Antiche Officine Campidoglio, voleva allargare l'attività anche per prestare servizi a Mokbel piuttosto che a Fanella,

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comunque a persone che erano coinvolte in questa attività di investimento comune. Per cui forse fu l'Avvocato Di Girolamo. Francamente non ricordo in questo caso specifico. PM - BOMBARDIERI: quindi questi soldi erano destinati, secondo quello che diceva Di Girolamo, allargare... Che significa "allargare questa attività"? DICH - TOSERONI: allargare vuol dire acquistare, non so, la Antiche Officine Campidoglio aveva come oggetto sociale il noleggio, il leasing, la compravendita di autovetture, di barche, di natanti, aeromobili, aerei, elicotteri, aveva di tutto. Allargare l'attività vuol dire c'era una parte riferibile esclusivamente all'Avvocato Di Girolamo, beni personali dell'Avvocato Di Girolamo e una parte voleva dire allargare, per cui acquistare altre autovetture piuttosto che altri natanti, piuttosto che altre cose. PM - BOMBARDIERI: e perché ha fatto riferimento a Mokbel, Fanella? DICH - TOSERONI: no, qui non glielo so dire nello specifico, nel senso che Nicola Di Girolamo mi disse che aveva... quel milione e mezzo serviva perché ad esempio, non so, Fanella mi sembra aveva un'autovettura o voleva un'autovettura, per cui aveva bisogno di soldi per un'autovettura... ecco, altre persone, adesso francamente nello specifico io non l'ho seguita, però il mio unico compito era quello di mandare un milione e mezzo che a cascata la società madre inviò come finanziamento soci alla Antiche Officine Campidoglio, quando dico "mandò" con ogni probabilità in più trance, sto parlando dell'ammontare complessivo e a sua volta la Antiche Officine Campidoglio utilizzò per svolgere la propria attività sociale che era appunto quella dell'acquisto di autovetture e natanti. PM - BOMBARDIERI: benissimo, e questo siamo a un milione e mezzo. DICH - TOSERONI: questo fu un milione e mezzo. Poi un altro ammontare complessivo di 3 milioni e mezzo fu mandato presso una società di San Marino che si chiamava o si chiama, non so se sia ancora attiva, Carifin SA. PM - BOMBARDIERI: anche questa è stata una sua iniziativa? DICH - TOSERONI: dunque, quando dice "mia iniziativa" no, non erano mai mie iniziative, cioè queste mi venivano indicate. Nello specifico anche qui non so se mi fu indicato da Fanella, le avevo detto l'altra volta Fanella, almeno quando parlammo negli interrogatori di queste cose qui, ma probabilmente ho sbagliato, qui mi fu indicato l'Avvocato Di Girolamo, in quanto la Carifin era una società riferibile a un suo cliente che poi mi presentò, tale Rubini, Dottor Rubini e l'Avvocato Di Girolamo mi disse che appunto aveva bisogno di questi tre milioni e mezzo per creare delle provviste liquide poi da consegnare a Fanella e poi Fanella francamente non so a chi darle. PM - BOMBARDIERI: quindi questo glielo disse Di Girolamo?

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DICH - TOSERONI: questo sì, me lo disse Di Girolamo, poi probabilmente ne parlai anche con Fanella, perché anche qui ci furono vari bonifici, però io di fatto per questa cosa qui mi interfacciai con Di Girolamo e non con Fanella. Però sapevo che alla fine l'obiettivo finale era quello di trasformare in liquidità questi tre milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: sì, ma per conto di... cioè nel senso: questi soldi venivano a Di Girolamo o venivano a Fanella? DICH - TOSERONI: no, no, andavano a Fanella. Quando dico Fanella intendo... io qui non lo so, io non ho mai toccato una lira di questi qui, per cui non saprò dirle... PM - BOMBARDIERI: ma "immagino" che significa? Cioè che sapeva, lei come fa a dire che andavano a Fanella? DICH - TOSERONI: no, questo Fanella perché me lo disse Nicola Di Girolamo, poi perché quasi certamente incontrai un paio di volte Fanella che mi disse: "ma come vanno o non vanno i bonifici"? Ma ripeto, io su questa cosa qui mi interfacciai con Di Girolamo. PM - BOMBARDIERI: quindi i soldi transitavano tramite San Marino, i tre milioni e mezzo? DICH - TOSERONI: tramite San Marino, sì, sì, questo era a a San Marino, per cui andarono tre milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: quindi siamo a cinque milioni. DICH - TOSERONI: stiamo a cinque milioni. Un'altra trance di cui sicuramente ricordo con certezza l'ammontare, pur senza ricordare però la società in questo caso qua beneficiaria, è un ammontare complessivamente pari a sette milioni e mezzo. Io quando le dò questi totali ammontari sono ammontari netti, intendendo al netto dell'eventuale, evidentemente spese vive per poter poi... PM - BOMBARDIERI: quindi sono i soldi che arrivano a destinazione? DICH - TOSERONI: sono esattamente i soldi, l'ammontare netto al lordo... cioè pagate le eventuali commissioni, spese per poter... PM - BOMBARDIERI: a quanto ammontavano approssimativamente queste... DICH - TOSERONI: ma guardi, qui dipende da operazione e operazione, potevano oscillare da un cinque o un dieci, andavano a quindici per altre operazioni, a seconda che fosse... dal cinque per cento, al dieci per cento, a quindici per cento, a seconda del tipo di operazione se si trattasse di un'operazione di compensazione per contanti, invece che un'operazione di trasferimento bancario da banca a banca. Ma mediamente parliamo di circa un dieci per cento, voto per pieno faccio un dieci per cento. Ad esempio nei sette milioni e mezzo, se vuole, piuttosto che nei tre milioni e mezzo, ma nei sette milioni e mezzo c'erano circa 750 - 800 mila euro di spese, per cui un'operazione che complessivamente ha assorbito

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cassa, ammonta per cui a Hong Kong un valore complessivo pari a circa 8 milioni e 2 o 2 milioni e 3 più o meno. PM - BOMBARDIERI: senta, questi sette milioni e mezzo? DICH - TOSERONI: qui apriamo un altro capitolo, io non so se... PM - BOMBARDIERI: inizi, l'accenni e poi eventualmente ne parliamo la prossima volta. DICH - TOSERONI: allora, questo qui fu un investimento, ecco, questo fu probabilmente il primo investimento effettuato dalla comunità congiunta di investitori, chiamiamoli così, nel senso che fu un bonifico finalizzato, ovvero asseritamente finalizzato all'acquisto di una partecipazione sociale nell'ambito italiano e nello specifico di una società italiana, per cui furono bonificati questi sette milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: fu una sua iniziativa, l'aveva individuata lei questa società? Lei ha detto che era pagato per individuare operazioni di investimento o di finanziamento. DICH - TOSERONI: è corretto. PM - BOMBARDIERI: aveva individuato lei quest'operazione di investimento? DICH - TOSERONI: no, questa non fu farina del mio sacco, mi passi il termine colloquiale. Ne parlai con Mokbel e Mokbel aveva trovato, tramite i suoi contatti, quest'iniziativa nel campo, diciamo nell'accezione ampia militare, tecnologia militare o comunque di ingegneria softwaristica, civile e particolarmente evolute, diciamo. Per cui mi disse che c'era quest'opportunità e che bisognava mandare questi soldi. PM - BOMBARDIERI: mi scusi, Mokbel le dice: "C'è quest'opportunità in campo ingegneristico... DICH - TOSERONI: sì, dello sviluppo del software, della metodologia e quant'altro. PM - BOMBARDIERI: ma le individuò un'operazione specifica o le disse: "Vai tu e cercami in questo campo..."? DICH - TOSERONI: no, no, era già preordinata, nel senso aveva già individuato il target, per cui l'obiettivo finale. Era una società italiana, in realtà l'acquisto non fu effettuato... non fu neanche mai nessun acquisto, ma diciamo, l'obiettivo d'acquisto non era finalizzato all'acquisto, a una partecipazione in una realtà giuridica italiana, bensì al piano superiore della sua controllante lussemburghese. Era una società comunque, diciamo, l'obiettivo finale evidentemente la società contenitrice di queste tecnologie si chiamava o si chiama Digint. Per cui fu fatto quest'investimento. PM - BOMBARDIERI: quindi, se ho capito bene, lei ha parlato con Mokbel di quest'operazione? DICH - TOSERONI: ne parlai con Mokbel, io parlavo con Mokbel, parlavamo soltanto, l'ho detto, io e Mokbel parlavamo soltanto di strategia, di altre cose non parlavamo, credo neanche a lui il pallone non piaccia, per cui parlavamo solo di questo.

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PM - BOMBARDIERI: e quindi parlavate di queste cose e parlaste di quest'investimento che lui aveva individuato ha detto lei? DICH - TOSERONI: sì, l'aveva già individuato, era già peraltro in qualche maniera, era stato già finalizzato, era stato già deciso da Mokbel di investire in quest'opportunità. A suo dire molto molto interessante e potenzialmente plusvalente, sì. PM - BOMBARDIERI: quindi potenzialmente plusvalente, quindi sono stati pagati questi sette milioni e mezzo con le spese otto milioni... DICH - TOSERONI: no, diciamo, il destinatario finale ha ricevuto sette milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: il costo di questa società quanto era? Lei ha preso parte, ha partecipato, ha avuto contezza del costo dell'operazione? DICH - TOSERONI: no, inizialmente... a onor del vero neanche Mokbel inizialmente sapesse esattamente quanto sarebbe costata poi la partecipazione. Comunque ci fu detto che alla fine bisognava investire sette milioni e mezzo. Non fu neanche un acquisto, ripeto, di una partecipazione, ma qui se vuole apro una parentesi e sto un'altra mezz'ora a parlare del tecnicale... PM - BOMBARDIERI: sì, oggi ci dica solamente, poi lo riprendiamo, oggi ci dica solamente se il prezzo, il costo formale dell'operazione dell'acquisto di questa partecipazione, di questa specie, che poi specificherà, questa modalità d'acquisto, cioè quanto costava, quanto valeva questa società e quanto è costata questa società, questa partecipazione in questa società? DICH - TOSERONI: allora, io premetto, tra l'altro fu uno dei primi "screzi operativi" con... PM - BOMBARDIERI: intanto lei era d'accordo con quest'investimento, visto che lei era il consulente? DICH - TOSERONI: no, io non ero d'accordo, ma non ero d'accordo non in quanto fossi contrario nella bontà dell'investimento, perché non era stata seguita la procedura normale, standard di valutazione societaria, nel senso che io sono abituato che quando acquisto una società si fa una due diligence, si fa una verifica tecnico - contabile, dei bilanci, si vede le tecnologie che ha in pancia, si vedono gli uomini, si vedono i contratti di consulenza piuttosto che d'impiego che hanno, eventuali clausole di break - up, si vede tutta una serie di cose, voglio dire, si fa la cosiddetta due diligence, senza entrare nel dettaglio. Non era stata fatta assolutamente quella cosa lì. Io chiesi la verifica di un bilancio, cioè la prima cosa che mi viene da vedere è "fammi vedere il bilancio... fammi capire se effettivamente investiamo sette milioni e mezzo, cerchiamo di capire..." e un bilancio non... ma neanche Mokbel aveva visto, ovviamente, un bilancio... PM - BOMBARDIERI: ne parlò con Mokbel di questo?

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DICH - TOSERONI: come no?! Le ripeto, fu uno dei... qui entriamo nell'ambito del mio lavoro, per cui evidentemente sono puntiglioso da questo punto di vista, dico: "Guarda - io il mio parere lo espressi subito - secondo me in questa cosa qui, senza guardare i bilanci, senza fare una visita alla società, senza parlare con il management, senza vedere la tecnologia asseritamente innovativa o quelle che siano, senza capire le applicazioni, senza capire i clienti, senza fare tutta una serie di cose che vanno fatte in questi casi qui, secondo me acquistare così è un salto nel buio". Però Mokbel mi disse che c'erano assolutamente invece i presupposti, a suo modo di vedere, per rendere l'investimento interessante e per cui mi disse "si fa quest'investimento" in buona sostanza. PM - BOMBARDIERI: quindi in pratica non... DICH - TOSERONI: non ci fu molto contraddittorio, nel senso io e Mokbel discutevamo, a volte anche in modo abbastanza acceso devo dire su come investire questi soldi, però io avevo una mia strategia e in alcuni casi coincideva, in altri casi non coincideva. Questo fu uno dei... PM - BOMBARDIERI: quindi in pratica lei disse: "Per me non è verificato un valore che corrisponde a quello che versiamo, sette milioni e mezzo"? DICH - TOSERONI: no, assolutamente no, anche perché la società era una società, praticamente, una sorta di start - up, cioè una sorta di società neo costituita o comunque con uno scarso pregresso storico di attività, per cui una società "nuova", aveva in pancia le tecnologie, io tecnologie non le ho mai viste perché non sapevo manco a che cosa fossero finalizzate, per cui era una società che a mio modo di vedere, ma come dire, intuitivamente, con l'esperienza che ho, una società neo costituita start - up non poteva valere una partecipazione di sette milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: formalmente, documentalmente la partecipazione quanto costava? DICH - TOSERONI: ma non fu mai acquisita la partecipazione, formalmente non è mai stata... PM - BOMBARDIERI: questi sette milioni e mezzo furono pagati? DICH - TOSERONI: certamente, il pagamento non avvenne in un'unica trance, anche qui avvenne in diversi bonifici ma fu integralmente saldato. PM - BOMBARDIERI: allora, ha detto, questi diversi bonifici avevano una destinazione? DICH - TOSERONI: certamente. PM - BOMBARDIERI: quindi coordinate bancarie? DICH - TOSERONI: assolutamente sì. PM - BOMBARDIERI: quindi era necessario individuare queste coordinate bancarie? DICH - TOSERONI: assolutamente sì. PM - BOMBARDIERI: lei come conosceva queste coordinate bancarie?

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DICH - TOSERONI: queste coordinate bancarie mi furono date da Fanella ma potrei sbagliare, anche in questo caso qui probabilmente mi furono date da un altro consulente che poi si era interfacciato con Mokbel su quest'operazione. PM - BOMBARDIERI: chi era questo consulente? DICH - TOSERONI: il Dottor Iannilli Marco. PM - BOMBARDIERI: quindi lei lo conosceva Iannilli Marco? DICH - TOSERONI: sì, mi fu presentato dopo da Mokbel. Quando dico "dopo", fu sicuramente nel 2007, non fu prima del 2007. PM - BOMBARDIERI: e quindi, non ho capito, le coordinate gliele dava Iannilli o gliele dava... DICH - TOSERONI: no, ritengo che le coordinate me le desse all'epoca, mi furono date da Iannilli. PM - BOMBARDIERI: senta, ma Iannilli era socio di Mokbel, cioè a che titolo gli dava le coordinate? Lei sapeva? Lei si fidava delle coordinate date da Iannilli? DICH - TOSERONI: beh, certamente, ne avevo parlato con Mokbel, ci eravamo incontrati, Mokbel mi aveva detto "segui comunque Iannilli - come dire - ho condiviso le operazioni con lui per cui quello che ti dice di fare lui", riguardo lo spostamento, per cui era il mio Fanella della situazione, insomma, per quest'operazione evidentemente, per cui "quello che ti dice Iannilli, segui lui e manda i soldi dove dice lui", per cui mandai questi soldi effettivamente... PM - BOMBARDIERI: ha avuto riscontro che alla fine della filiera questi soldi erano arrivati alla destinazione? DICH - TOSERONI: era la stessa procedura, io quello che facevo in questo caso qui, ad esempio, con il mio intermediario di Singapore poi lo facevo con Iannilli, per cui mandavo cento lire, ovvero una frazione di sette milioni e mezzo, poi quando tornavo in Italia o chiamavo, adesso non so, stavo sempre in giro, ma chiamavo Iannilli e Iannilli mi diceva: "Sì, guarda che sono arrivate le cento lire, manda la seconda trance", per cui era una serie consecutiva di bonifici fino a concorrenza di sette milioni e mezzo. PM - BOMBARDIERI: adesso lasciamo da parte questa cosa... DICH - TOSERONI: ma questa società a cui ho bonificato i soldi, tengo a precisare che nulla aveva a che fare con la Digint, era scollegata dalla Digint. PM - BOMBARDIERI: quindi era scollegata dalla Digint? DICH - TOSERONI: sì. PM - BOMBARDIERI: questo lei lo sa, gli era stato detto? DICH - TOSERONI: no, questo mi era stato detto da Iannilli perché io domandai, chiaramente entrando nelle specifiche operative delle operazioni chiesi: "Ma facciamo un aumento capitale? Acquisiamo una partecipazione, una cessione..." PM - BOMBARDIERI: "che tipo di operazione facciamo?"... DICH - TOSERONI: esattamente, che tipo di operazione tecnica andiamo a impiantare? Inizialmente Iannilli non me lo disse, dice "guarda, stiamo definendo, poi te lo faccio sapere, ma

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comunque non è né un aumento di capitale, né un acquisto di una partecipazione". Questo mi fu detto, per cui i soldi evidentemente dove li stavo mandando era una società "parcheggio" nella migliore delle ipotesi. PM - BOMBARDIERI: l'operazione andò bene comunque? Mokbel fu contento di quest'operazione? DICH - TOSERONI: in che senso andò bene? Andò bene, i sette milioni e mezzo andarono tutti a buon fine. PM - BOMBARDIERI: quest'investimento andò bene, Mokbel fu contento di quest'investimento? DICH - TOSERONI: ma guardi, alla fine l'investimento per tutta una serie di ragioni non si sviluppò come si sarebbe dovuto, almeno originariamente pensato da Mokbel, come si sarebbe dovuto sviluppare. PM - BOMBARDIERI: e quindi che successe? Facciamo questo flash. DICH - TOSERONI: qui stiamo alla fine del libro Cuore, stiamo, al capitolo finale. PM - BOMBARDIERI: al capitolo finale, fu contento Mokbel di questo investimento? DICH - TOSERONI: ma no, comunque devo dire... no, evidentemente non fu contento, cercammo anche con Mokbel di impiantare, io e lui insieme, non ho difficoltà evidentemente ad ammetterlo, cercammo di impiantare anche altre strategie per cercare di rendere più appetibile, più profittevole quest'investimento qui, tutta una serie di iniziative che però non andarono a buon fine, per cui l'investimento non andò a buon fine ma al tempo stesso Mokbel mi disse che grazie appunto ai suoi "fiduciari", coloro che avevano presentato quest'operazione a lui non avrebbero avuto alcuna difficoltà a farsi restituire il montante iniziale dei sette milioni e mezzo. Per cui l'investimento iniziale era garantito, non c'erano stati... l'insoddisfazione era nel non aver portato, non aver maturato degli utili che inizialmente si pensava potessero maturare. PM - BOMBARDIERI: quindi lei ha lasciato quest'affare col dire "non ti preoccupare, va bene così". È stato chiesto a lei di attivarsi per recuperare queste somme? DICH - TOSERONI: no, io non ho mai preso parte nel... peraltro su... qui è Iannelli, seppi dopo che aveva promesso poi la restituzione di questi sette milioni e mezzo perché io non me ne sono mai occupato, però, non so proprio... PM - BOMBARDIERI: senta, questa società era una società... DICH - TOSERONI: quale società? PM - BOMBARDIERI: questa società italiana, Digint, era una società che vedeva una partecipazione da parte... cioè era l'acquisto completo della società o era una società... Cosa era previsto? L'altra parte della società?

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DICH - TOSERONI: allora, la società in forma giuridica era una società per azioni, una S.p.A.; era posseduta al 51 per cento da una... PM - BOMBARDIERI: una società per azioni? DICH - TOSERONI: società per azioni, Digint S.p.A., era posseduta al 51 per cento da una società lussemburghese e la stessa Digint era posseduta il 49 per cento da... dico il gruppo Finmeccanica perché non so quale delle N. società di Finmeccanica possedesse il 49 per cento di questa Digint, comunque era una delle società di Finmeccanica a possedere il 49 per cento di Digint. Il 51 per cento riferibile, come dicevo prima, a questa società lussemburghese che si chiamava o si chiama ancora non glielo so dire, Financial Lincoln o Lincoln Financial, una delle due, SA, era posseduta al 49 per cento da un fiduciario che rappresentava un socio di cui non abbiamo mai avuto la possibilità di conoscerne le generalità e al 51 per cento era riferito invece come porzione di capitale sociale all'operazione che le stavo descrivendo prima, per cui l'oggetto della nostra operazione era il 51 per cento della società controllante la realtà italiana che controllava a sua volta il 51 per cento. Per cui in termini pratici è .51 per .51 va in una proprietà effettiva di circa il 25 e qualche cosa per cento della realtà operativa sotto. Quella era la partecipazione effettiva che siamo andati a... Per cui, per tornare alla sua valutazione, nel momento d'ingresso noi abbiamo valutato la società 7,5 per 4, ovvero fratto .25,1 o quello che sia. PM - BOMBARDIERI: cioè quindi, quanto è stata valutata? DICH - TOSERONI: circa 28 milioni di euro. PM - BOMBARDIERI: benissimo. Però dico, la società, ha detto la società per azioni aveva un capitale, aveva una valutazione ufficiale negli atti? Che valutazione aveva questa società Digint? DICH - TOSERONI: ma guardi, le società per definizione non hanno mai una valutazione ufficiale. PM - BOMBARDIERI: no, nel senso valutazione contabile e nei documenti... PM - BOMBARDIERI: ma a cosa riferisce? Al patrimonio netto delle società? Io non vidi mai un bilancio, io lo chiesi più volte e non vidi mai il bilancio di questa società. PM - BOMBARDIERI: quindi per lei doveva essere una società che valeva 28 milioni? Nel senso che se l'investimento che ha fatto lei, dice lei, doveva essere di questo tipo... AVV. GIOVINE: no, su questo c'è opposizione, ha detto che non è nelle condizioni... PM - BOMBARDIERI: sì, sì, chiedo scusa, non ho capito bene, lo spieghi. DICH - TOSERONI: no, ma stavo dicendo, al di là dell'eccezione che ha posto l'Avvocato... T: l'eccezione è fondata, effettivamente sì.

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AVV. PLACANICA: l'ora tarda ci ha stremato a tutti, basta il fatto che da mezz'ora non interviene l'Avvocato Marafioti... è vero che ha una certa età, però... quelli con una certa età crollano prima. Però leggetevi il capo d'imputazione e trovatemi la parola "Digint", leggetevi il capo d'imputazione, qua vi stanno raccontando da mezz'ora investimenti in una società Digint... PM - BOMBARDIERI: allora, stiamo parlando delle destinazioni dei soldi della società... AVV. PLACANICA: leggetevi il capo d'imputazione e vedete se c'è tra le imputazioni... credo come riciclaggio, immagino, ipotizzo... PM - BOMBARDIERI: Presidente, stiamo parlando della destinazione... AVV. PLACANICA: se nel capo d'imputazione c'è, solo finisco, faccio capire e poi... Se nel capo d'imputazione c'è una attività di riciclaggio mediante la società Digint. Se c'è, andiamo avanti e facciamo... se non c'è, spiegatemi la rilevanza della domanda. PM - BOMBARDIERI: gliela spiego subito la rilevanza, se mi consente l'Avvocato Placanica. La rilevanza sta nel fatto che abbiamo spiegato, ci ha spiegato il teste che lui era stato incaricato dell'investimento di questa somma di denaro, questa massa di denaro che proveniva da questa società, 32 milioni di euro che transitavano dalla sua società alle Seichelles e che da questa società transitavano in varie cose. È evidente che la destinazione di questi soldi e quindi gli investimenti che sono stati fatti, peraltro non mi interessa approfondire oggi questo discorso, quindi possiamo già finirlo qua, a me non interessa, però mi interessava sapere questi soldi che fine avevano fatto, dove erano andati. Lui ci sta spiegando che una quota parte di queste somme è confluita in quest'operazione detta Digint. Detto questo, volevo rammentare... AVV. PLACANICA: c'è un procedimento autonomo, dai giornali leggo. PM - BOMBARDIERI: c'è un procedimento autonomo, certo, che è uno stralcio di questo procedimento e che è relativo proprio a quell'operazione in particolare. Qua sicuramente, come destinazione di quei soldi, penso che la rilevanza non sia discutibile. Ricordo anche all'Avvocato Placanica che oggi abbiamo parlato, stamattina per mezz'ora o tre quarti d'ora sulla residenza di Di Girolamo a Bruxelles che non è oggetto di questo processo ma è oggetto del procedimento autonomo. AVV. PLACANICA: però è contestato a Mokbel, è contestato il concorso, è vero che da oggi credo che si è sgombrato il campo che non c'entra niente, però era contestato... il concorso. PM - BOMBARDIERI: non sulla falsificazione della residenza, no. T: va bene, comunque...

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PM - BOMBARDIERI: abbiamo finito le domande, sulla Digint non abbiamo più domande. Il Tribunale, sentite le parti, rinvia all'udienza del 16 marzo 2011, aula Occorsio.

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Il presente verbale, redatto a cura di ART.CO. COOP. SOC., è composto da n° 64 PAGINE per un totale di caratteri (spazi inclusi): n. 154.636. L'ausiliario tecnico: Recchia. Il redattore: Ammendola. Firma del redattore