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Per realizzare questo lavoro, noi alunni della IIC grafica dell’I.P. C Europa ci siamo divisi in quattro gruppi, ciascuno con un proprio compito: i Biografi hanno ricostruito la vita di Giovanni Verga; i Letterati hanno analizzato la novella “Libertà”; gli Storici hanno “indagato” sulla rivolta di Bronte a cui l’autore si ispirò; gli Artisti hanno raffigurato , a modo loro, gli episodi salienti della novella. Tutti i prodotti sono confluiti nella seguente presentazione in PowerPoint.

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Presentazione riassuntiva del lavoro svolto dalla classe Seconda Grafica - Istituto Europa - Pomigliano d'Arco

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Per realizzare questo lavoro, noi alunni della IIC grafica dell’I.P. C Europa ci siamo divisi in quattro gruppi, ciascuno con un proprio compito:•i Biografi hanno ricostruito la vita di Giovanni Verga;•i Letterati hanno analizzato la novella “Libertà”;•gli Storici hanno “indagato” sulla rivolta di Bronte a cui l’autore si ispirò;•gli Artisti hanno raffigurato , a modo loro, gli episodi salienti della novella. Tutti i prodotti sono confluiti nella seguente presentazione in PowerPoint.

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Scheda biografica di Giovanni Verga

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1840 Nasce a Catania da una famiglia nobile.

1856/57 A solo 16 anni scrive il suo primo romanzo: Amore e patria .

1861/62 Realizza il suo secondo romanzo I carbonari della montagna.

1863 Pubblica la sua terza opera Sulla laguna.

1865 Lascia Catania per trasferirsi a Firenze, da poco diventata capitale politica del nascente regno d’Italia, dove frequenta il salotto letterario dell’Ongaro e conosce Aleardo Aleardi e Luigi Capuana .

1866-1871 Passa dal romanzo storico al romanzo psicologico scrivendo Una peccatrice e Storia di una capinera.

1872 Verga lascia Firenze e si trasferisce a Milano dove risiederà per circa 20 anni. A Milano frequenta il caffè Biffì ed entra in contatto con Giovanni Prati, Arrigo Boito, Roberto Sacchetti ed altri scrittori. Durante questo periodo scrive: Eva, Eros, Nedda e Tigre reale.

1877 Giovanni Verga matura l’interesse per una narrativa di carattere sociale e dallo stile spiccatamente impersonale ,grazie alla frequentazione dell’amico Luigi Capuana che in quell’anno si trasferisce a Milano.

Dal 1873 al 1889

Scrive in quel periodo Rosso Malpelo inserito nella raccolta: Vita dei Campi, i Malavoglia, Novelle Rusticane, Mastro Don Gesualdo

1890 Viene rappresentata in teatro la sua opera , Cavalleria Rusticana musicata da Pietro Mascagni.

27-01-1922 Dopo aver ricevuto pubblici riconoscimenti ed essere stato nominato senatore del Regno d’Italia, muore a 82 anni stroncato da una trombosi celebrale.

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ANTAGONISTI

ANTAGONISTI

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I contadini di un paese alle pendici dell’Etna che insorgono per la

mancata spartizione delle terre che gli erano state promesse(vecchia strega, taglialegna, Pippo il nano, Pizza Nello, Neli Pirru, carbonaio,

Nino Bestia, Ramarazzo etc.)

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I proprietari terrieri che hanno sempre sfruttato il lavoro dei

contadini(il barone,il ricco epulone,lo speziale etc.)

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Coloro che hanno sempre avallato le prepotenze dei galantuomini (i

campieri, il reverendo, gli sbirri, il guardiaboschi, il notaio, lo

speziale), il Generale con i suoi soldati che intervengono per

reprimere la rivolta, i giudici che condannano i rivoltosi.

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Gli avvocati che difendono maldestramente i rivoltosi.

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Interni Esterni

Il palazzo della Baronessa, il casino dei galantuomini, il refettorio del convento, il carcere, etc.

Il municipio, gli scalini della Chiesa, le strade del paese, i campi giallastri nella pianura, i boschi cupi sui fianchi dell’Etna, il sagrato della Chiesa, il burrone, etc.

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LinguaLa lingua utilizzata dall’autore è principalmente l’italiano, lasciando spazio qua e là a qualche espressione parlata tipica del dialetto siciliano.

Sintassi

La sintassi è semplice, ricca di similitudini e metafore; frequenti sono i dialoghi, frequente è l’uso del discorso diretto. Usa uno stile impersonale in modo che il lettore si trovi faccia a faccia col fatto nudo e schietto; inoltre adotta il punto di vista della gente ,evita cioè di esprimere il suo personale giudizio e i suoi sentimenti.

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Pur ispirandosi ad un fatto storico,Verga non vuole

documentare fedelmente gli eventi, infatti omette di precisare nomi di

persone ed è molto sommario anche nell’indicazione di luoghi e tempi

della vicenda perché intende conferire alla novella un valore

esemplare, vuole farne l’espressione di una legge di natura, valida in ogni tempo e in ogni luogo e dimostrare che “all’aria ci vanno i

cenci”.

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Gran parte delle terre di Bronte, comune alle pendici dell’Etna, costituivano la Ducea di

Bronte che nel 1799 venne donata all’ammiraglio inglese Nelson perché aveva

aiutato i Borboni a ritornare sul trono di Napoli

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Con la Spedizione dei mille Garibaldi sconfisse le truppe borboniche a Calatafimi il 4 maggio 1860, liberò Palermo e istituì la dittatura provvisoria dell’isola in nome del Re d’Italia Vittorio Emanuele.

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L’esplosione della rivoltaI contadini brontesi, delusi per la mancata spartizione

delle terre della Ducea, armati da attrezzi da lavoro, iniziarono la rivolta il primo agosto 1860 e per tre giorni misero a ferro e a fuoco il paese, da vittime si trasformarono in carnefici, incendiarono il municipio per distruggere le carte catastali. La rivolta fu violenta e sanguinosa.

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La repressione e il La repressione e il processoprocessoGaribaldi, per fermare la rivolta di Bronte, inviò le sue truppe con

a capo Nino Bixio. Molti contadini furono arrestati e alcuni di essi, dopo un processo sommario, furono giustiziati. Tra i condannati a morte ci fu anche l’avvocato Lombardo considerato capo della rivolta, senza che ce ne fossero delle prove ma solo perché era sempre stato dalla parte dei contadini.

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La fine della contesa Il 5 maggio 1956 i contadini brontesi, che non si erano più abbandonati

a saltuarie e improvvise esplosioni di violenze, dopo aver ottenuto l’Autonomia regionale e la riforma agraria , attraversarono in corteo la città di Bronte fino alla Ducea, finalmente quei terreni per cui avevano sempre lottato erano stati espropriati e assegnati a loro. Attraversando quelle terre i contadini dicevano:<<Questa è terra buona e diventerà un giardino nelle nostre mani…questa è terra nostra !>>

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Dipinti e Disegni

Per ricordare i tragici fatti del 1860, negli antichi granai del Castello Nelson in Bronte nel 1988 il pittore Nunzio Sciavarello, nativo di Bronte, allestì una mostra di dipinti e disegni di Maestri italiani ispirati alla novella di Verga e all’oppressione. Numerosi artisti italiani inviarono le loro opere tra cui: Renato Guttuso, Pietro Annigoni, Domenico Spinosa, Emilio Greco……

Anche noi “artisti in erba” abbiamo trasformato in immagini alcune scene della novella.

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BIOGRAFI LETTERATIBuselli Gennaro Neri PatriziaCaramiello Giulia Terracciano

DomizioCimitile Luigi Toscano DavideDe Santis Oriana Turboli

ElisabettaVitale Olga

STORICI ARTISTIEsposito Gennaro Auriola

ChristianEsposito Enza Bruno MarcoRota Adriano Mirra CarmelaRota Alessio Nicotera NancySiciliano Giuseppe Piccolo Antonio

Prof.ssa Rea Rosa