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2 Indice: 1. Le modalità di acquisizione dei beni strumentali 2. Beni strumentali e bilancio 3. Ammortamento dei beni strumentali

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Indice:

1. Le modalità di acquisizione dei beni strumentali

2. Beni strumentali e bilancio

3. Ammortamento dei beni strumentali

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I BENI STRUMENTALI sono innanzi tutto delle IMMOBILIZZAZIONI ed allora per prima cosa dobbiamo chiederci:

CHE COSA SONO LE IMMOBILIZZAZIONI?

Immobilizzazioni sono elementi del

patrimonio di funzionamento destinati ad

essere utilizzati durevolmente

nell’attività dell’impresa oppure

corrispondenti a partecipazioni e a crediti di

natura finanziaria a medio/lungo termine

accordati dall’impresa a terzi.

Definizione da

ricordare

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Tra le Immobilizzazioni collochiamo anche i beni strumentali

I Beni strumentali sono i beni

immateriali a utilità pluriennale

e le immobilizzazioni materiali

tecniche impiegati dall’impresa

nella gestione caratteristica.

Definizione

da

ricordare

Che cosa sono i BENI STRUMENTALI?

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IMMOBILIZZAZIONI

IMMATERIALI

IMMOBILIZZAZIONI

MATERIALI

IMMOBILIZZAZIONI

FINANZIARIE

Costi di impianto e ampliamento

Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità (a utilità futura)

Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno

Concessioni, licenze,marchi

Avviamento

Terreni e fabbricati

Impianti e macchinari

Attrezzature

Macchine d’ufficio

Arredamento

Automezzi

Imballaggi durevoli

Partecipazioni

Crediti di

finanziamento a

medio/lungo termine

Azioni proprie in

portafoglio

Altri titoli

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1. Scegliere la forma più idonea di

acquisizione in funzione delle

fonti di finanziamento

2. Individuare una congrua

collocazione all’interno degli

spazi aziendali (layout)

3. Predisporre adeguati programmi

di manutenzione

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Chiediamoci ora come l’azienda può venire in possesso dei beni strumentali

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Modalità di acquisizione dei beni strumentali in azienda

1. Apporto da parte del titolare o dei soci

2. Acquisto da terzi

3. Costruzione in economia, ossia produzione del bene

all’interno dell’impresa con utilizzo di strumentazioni e

personale propri

4. Leasing finanziario

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Cominciamo con il vedere l’apporto dei beni

strumentali da parte del titolare o dei soci

L’APPORTO DI BENI STRUMENTALI rappresenta un CONFERIMENTO CONFERIMENTO

IN NATURAIN NATURA che l’imprenditore o i soci possono effettuare in sede di

costituzione dell’azienda o in fasi successive della gestione.

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Valutazione del bene apportato (artt. 2343 - SpA - e 2465 - SRL - c.c.)

a) Nelle società di persone la valutazione del bene è il risultato di una

negoziazione tra il socio conferente e gli altri soci.

b) Nelle società di capitali il valore del bene apportato deve risultare da una

relazione giurata redatta o da un esperto designato dal tribunale o da un

esperto o società di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili.

Come facciamo a dare un valore al bene

apportato?

Clicca qui per art.2343 Clicca qui per art.2465

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Esempio di apporto di beni strumentali nella costituzione di spaEsempio di apporto di beni strumentali nella costituzione di spa

Il giorno 23 maggio viene costituita davanti al notaio Bissi la Gamma spa, con capitale

sociale di € 200.000 così costituito:-Socio Bruzzone apporto in contanti € 50.000;-Socio Gambetta apporto di automezzo valutato € 50.000;-Socio Perata apporto di un fabbricato valutato € 100.000.

Vediamo le scritture contabili sul libro giornale.

23-05

23-05

Azionisti c/sottoscrizione VFA costituita Gamma spa

Capitale sociale VE+p costituita Gamma spa

200.000,00

200.000,00

23-05

23-05

Banca c/c vincolato VFA vincolato 25% legale

Azionisti c/sottoscrizione VFP vincolato 25% legale

12.500,00

12.500,00

23-05

23-05

Automezzi VE-p conferito automezzo da Gambetta

Azionisti c/sottoscrizione VFP conferito automezzo da Gambetta

50.000,00

50.000,00

23-05

23-05

Fabbricati VE-p conferito fabbricato da Perata

Azionisti c/sottoscrizione VFP conferito fabbricato da Perata

100.000,00

100.000,00

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2. L’acquisto2. L’acquisto

Con l’acquisto l’impresa si procura i beni strumentali necessari allo

svolgimento dell’attività aziendale acquisendoli a titolo oneroso da

economie esterne.

L’acquisto comporta il ricevimento di una fattura emessa dal fornitore del bene

da cui risultano il costo pluriennale, l’IVA a credito ed eventuali costi accessori

(trasporto, installazione e collaudo, spese notarili, ecc.).

I costi accessori devono essere patrimonializzati, in altre parole il loro

ammontare deve essere portato a incremento del costo pluriennale, perché

vengono sostenuti per consentire l’utilizzazione economica del bene.

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Esempio di acquisto di beni strumentali.Esempio di acquisto di beni strumentali.

In data 12 marzo riceviamo la fattura d’acquisto del computer per € 3.000 + Iva 20% in fattura risultano

addebitate forfetariamente spese di installazione del suddetto computer per € 150.

La fattura viene pagata il 20 marzo con bonifico bancario.

Vediamo le registrazioni contabili in P.D.

12-3

12-3

12-3

Macch.elettroniche d’ufficio VE-p ricevuta fatt. computer e spese install.

Iva ns/credito VFA ricevuta fatt. computer e spese install.

Debiti v/fornitori VFP ricevuta fatt. computer e spese install.

3.150,00

630,00

3.780,00

20/3

20/3

Debiti v/fornitori VFA bonifico a favore fornitore computer

Banca c/c VFP bonifico a favore fornitore computer

3.780,00

3.780,00

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La costruzione in economia rappresenta un processo produttivo interno attraverso il quale

l’impresa, utilizzando impianti, macchinari, materiali e personale proprio, produce

direttamente i beni strumentali di cui necessita.

Si ricorre alla costruzione in economia quando:

a) i beni strumentali necessari all’impresa non sono prodotti da altre imprese;

b) la costruzione interna è economicamente conveniente;

c) gli impianti o le altre immobilizzazioni in oggetto sono stati progettati in proprio per cui è

necessario conservare il segreto industriale.

3. Le costruzioni in economia3. Le costruzioni in economia

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Problema principale:la valutazione del bene costruito in

economia

La valutazione si basa sul costo di produzione data dal codice civile:

art. 2426 co. 1 n. 1

3. Le costruzioni in economia3. Le costruzioni in economia

Come si fa a stabilire quanto vale il bene autocostruito

dall’azienda?

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Secondo l’art. 2426 punto 1) 2426 punto 1) del c.c. nel costo di produzione confluiscono i seguenti elementi:

Costi diretti: costi di progettazione, manodopera e materiali impiegati

esclusivamente per la realizzazione dei lavori, costi sostenuti per il collaudo e

l’installazione del bene, ecc.

Costi indiretti: materiali ausiliari e altri costi di produzione, manodopera non

imputabile in modo specifico al bene, costi relativi all’ammortamento dei beni

strumentali utilizzati nella costruzione, consumi di energia elettrica e di altri servizi

utilizzati, costi sostenuti pere l’organizzazione, la gestione, il controllo della

costruzione, ecc.

Oneri finanziari che possono essere patrimonializzati soltanto se riferibili a

finanziamenti ottenuti per la fabbricazione del bene e fino al momento in cui il

bene può essere potenzialmente utilizzato nel processo produttivo.

3. Le costruzioni in economia3. Le costruzioni in economia

Clicca qui per art.2426 punto 1) del c.c.

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La norma civilistica dice che:La norma civilistica dice che:

I costi diretti sono imputabili in maniera certa al bene in costruzione

I costi indiretti, essendo di determinazione soggettiva, sono imputati

al costo del bene in costruzione per la “quota ragionevolmente

imputabile”, a condizione che siano stati sostenuti durante il periodo

di fabbricazione del bene e fino al momento dal quale può essere

iniziata la sua utilizzazione

Di conseguenza il processo di destinazione dei costi alla costruzione interna è molto

complesso e avviene attraverso una serie di rilevazioni tipiche della contabilità

gestionale.

A ciascun bene costruito in economia viene intestata una scheda di lavorazione in

cui vengono riportati tutti i costi diretti, indiretti e gli eventuali oneri finanziari.

3. Le costruzioni in economia3. Le costruzioni in economia

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Nel corso dell’esercizio l’impresa rileva:

in contabilità generale, per natura, tutti i costi relativi agli acquisti di

materiale, ai dipendenti, ai servizi, agli ammortamenti, ecc., compresi quelli

per la costruzione in economia. In fase di chiusura dei conti, tali conti

affluiscono in Dare del Conto di risultato economico.

in contabilità gestionale, per destinazione, tutti i costi relativi alla

costruzione in economia. Tali costi sono rilevati nella scheda intestata al

bene.

Al termine dell’esercizio, al fine di determinare correttamente reddito e

patrimonio, è necessario patrimonializzare i costi sostenuti per la costruzione

in economia (che non sono di competenza perché si riferiscono a beni

pluriennali) e rettificare indistintamente i costi d’esercizio.

3. Le costruzioni in economia3. Le costruzioni in economia

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Esempio costruzioni in economia

In data 13/2/2008 la Rotex spa inizia la costruzione in economia di un impianto. Al termine dell’esercizio la

sua situazione contabile presenta, tra gli altri, i seguenti componenti negativi di reddito:

Costi di cui per costruzioni in economia

Materie c/acquisti

Costi per energia

Manutenzioni e riparazioni

Salari e stipendi

Oneri sociali

TFRL

Ammortamenti

100.700,00

1.865,00

3.170,00

43.640,00

17.720,00

3.350,00

16.055,00

7.922,00

190,00

265,00

3.360,00

1.420,00

263,00

1.480,00

Totali 186.500,00 14.900,00

Nell’esercizio 2009 i costi d’esercizio sono aumentati del 5%, si stima che riguardino la costruzione in

economia nella misura dell’8%. Il 15/7/2010 si stimano in € 6.544 i costi sostenuti per ultimare la

costruzione in economia.

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Vediamo:1. le rilevazioni in P.D. relative al 2008, 2009, 2010;2. la situazione patrimoniale ed economica al 31/12/2008, al 31/12/2009, e al 15/7/2010

Anno 2008 Rilevazioni contabili

31/12

31/12

Immobilizzazioni in corso impianti in costruzione

Costruzioni interne impianti in costruzione

14.900,00

14.900,00

Situazione patrimoniale al 31/12/2008

………………………………….

Immobilizzazioni in corso 14.900,00

……………………………………………..

Situazione economica al 31/12/2008

………………………………….

Materie c/acquisti 100.700,00

Costi per energia 1.865,00

Manutenzioni e riparazioni 3.170,00

Salari e stipendi 43.640,00

Oneri sociali 17.720,00

TFRL 3.350,00

Ammortamento 16.055,00

……………………………………………..

Costruzioni interne 14.900,00

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Anno 2009 Rilevazioni contabili

31/12

31/12

Immobilizzazioni in corso impianti in costruzione

Costruzioni interne impianti in costruzione

15.666,00

15.666,00

Situazione patrimoniale al 31/12/2009

………………………………….

Immobilizzazioni in corso 30.566,00

……………………………………………..

Situazione economica al 31/12/2009

………………………………….

Materie c/acquisti 105.735,00

Costi per energia 1.958,25

Manutenzioni e riparazioni 3.328,50

Salari e stipendi 45.822,00

Oneri sociali 18.606,00

TFRL 3.517,50

Ammortamento 16.857,75

……………………………………………..

Costruzioni interne 15.666,00

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Anno 2010 Rilevazioni contabili

31/12

31/12

31/12

Impianti e macchinari costruzione in economia

Immobilizzazioni in corso ultimata costruz.impianti

Costruzioni interne ultimata costruz.impianti

37.110,00

30.566,00

6.544,00

Situazione patrimoniale al 31/12/2010

………………………………….

Impianti e macchinari 37.110,00

……………………………………………..

Situazione economica al 31/12/2010

…………………………………. ……………………………………………..

Costruzioni interne 6.544,00

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4. Il leasing finanziario

Il leasing finanziario (o locazione finanziaria) è un contratto di locazione di beni mobili o

immobili, acquistati o fatti costruire dal locatore (società di leasing) su scelta o indicazione

del conduttore (impresa utilizzatrice) che ne assume tutti i rischi. Alla scadenza del

contratto, il conduttore ha la possibilità di diventare proprietario dei beni locati dietro

versamento di un prezzo stabilito (prezzo di riscatto).

I soggetti del leasing finanziario:

Il produttore di beni strumentali;

La società di leasing (locatore) che acquista il bene dal produttore e lo dà in

locazione all’utilizzatore;

L’utilizzatore del bene (conduttore o locatario) che è tenuto a pagare i relativi canoni,

con possibilità di acquistare il bene al prezzo convenuto (prezzo di riscatto).

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Per capire meglio…..

SOCIETA’ DILEASING

IMPRESAUTILIZZATRICE

PRODUTTORE DI BENI

STRUMENTALI

Acquista i benida locare

Consegna i beni perconto della società

di leasing

Prende i beni in locazionefinanziaria, paga i relativicanoni e si assume tutti i

rischi e benefici

1 2

3

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Oggetto del leasing: beni materiali e immateriali (es. software).

Caratteri del leasing: l’impresa non diventa proprietaria del bene strumentale ma ha il

vantaggio di utilizzarlo senza dover sostenere un ingente esborso finanziario come

quello richiesto in caso di acquisto.

L’impresa deve far fronte ai seguenti esborsi:

1) un versamento iniziale (maxicanone) fino al 25% del valore del bene;

2) il pagamento di canoni periodici

3) il pagamento del prezzo di riscatto, nel caso scelga di acquistare la proprietà del bene

al termine del contratto.

Il leasing finanziario

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Vantaggi del leasing rispetto all’acquisto:

a) Consente di acquisire la disponibilità di beni strumentali senza dover immobilizzare

ingenti mezzi finanziari (aumentando l’elasticità di gestione);

b) Non richiede garanzie reali, in quanto il bene rimane di proprietà della società di leasing

fino al momento del riscatto;

c) Consente di stare al passo con il progresso tecnologico;

d) È un’operazione semplice e di rapida attuazione, consentita anche alle piccole imprese

con fonti di finanziamento limitate.

Non si può comunque affermare in termini assoluti che il leasing sia preferibile

all’acquisto. Occorre confrontare:

I. Il valore attuale dei flussi finanziari;

II. I differenti costi delle due alternative

III. I differenti effetti fiscali relativi alla deducibilità dei costi di ciascuna soluzione

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Le rilevazioni contabili del leasing

1. Alla stipulazione del contratto l’impresa deve rilevare tra i conti d’ordine, nel sistema

degli impegni, l’impegno per i canoni di leasing da pagare risultante dalla somma di tutti i

canoni dovuti. In contabilità avremo:

15-06

15-06

Impegni per beni in leasing stipulato contratto leasing

Creditori c/leasing stipulato contratto leasing

60.000,00

60.000,00

Impegni per beni in leasing

Accoglie in DARE l’impegno assunto

Creditori c/leasingAccoglie in AVERE il soggetto nei confronti del quale l’impegno è stato

assunto. Tale impegno viene stornato ogni volta che, ricevuta la fattura

relativa ai singoli canoni, l’impresa procede al pagamento.

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Le rilevazioni contabili del leasing

2. Al ricevimento della fattura relativa ai canoni di locazione avremo:

15-09

15-09

15-09

Canoni di leasing fattura n. 1 canone leasing

Iva ns/credito fattura n. 1 canone leasing

Debiti v/fornitori fattura n. 1 canone leasing

3.000,00

600,00

3.600,00

15-09

15-09

Debiti v/fornitori A/B a saldo fattura n. 1 leasing

Banca Carige c/c A/B a saldo fattura n. 1 leasing

3.600,00

3.600,00

15-09

15-09

Creditiri c/leasing storno per canone pagato

Impegni per beni leas. storno per canone pagato

3.000,00

3.000,00

Canoni di leasing Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio

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Le rilevazioni contabili del leasing

3. I canoni vengono corrisposti anticipatamente, pertanto, se un canone matura a cavallo di

due esercizi, in sede di scritture di assestamento è necessario stornare la quota di costo già

rilevata che non è di competenza economica facendo ricorso alla tecnica dei risconti contabili.

31-12

31-12

Risconti attivi canoni leasing sospesi

Canoni di leasing storno risconti attivi

12.450,00

12.450,00

1-01

1-01

Canoni di leasing storno risconti attivi

Risconti attivi giroconto a canoni leasing

12.450,00

12.450,00

NB: se il contratto prevede la corresponsione di un maxicanone iniziale, questo non è interamente di

competenza dell’esercizio in cui viene fatturato, ma va ripartito tenendo conto della durata del contratto

di leasing. Il costo di competenza economica di ciascun mese si determina dividendo il totale dei canoni

previsti dal contratto di leasing (escluso il prezzo di riscatto) per i mesi di durata del contratto.

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Le rilevazioni contabili del leasing

4. Se al termine del contratto di leasing l’impresa utilizzatrice intende acquisire la proprietà

del bene locato, esercita la facoltà di riscatto pagando il prezzo pattuito. Da quel momento il

bene entra a far parte degli elementi attivi del patrimonio e figura tra le immobilizzazioni al

costo risultante dalla fattura di acquisto. In contabilità avremo:

15-1

15-1

15-1

Impianti e macchinari fattura n. 123 riscatto bene in leasing

Iva ns/credito fattura n. 123 riscatto bene in leasing

Debiti v/fornitori fattura n. 123 riscatto bene in leasing

600,00

120,00

720,00

15-1

15-1

Debiti v/fornitori A/B a saldo fattura n.123

Banca Carige c/c A/B a saldo fattura n.123

720,00

720,00

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Le immobilizzazioni materiali e immateriali nel bilancio d’esercizio

In base all’art. 2424 c.c. le immobilizzazioni materiali sono così classificate ed esposte nello Stato Patrimoniale:

B II 1) Terreni e fabbricati;

B II 2) Impianti e macchinari, comprendenti gli impianti specifici inerenti il processo produttivo, gli impianti generici (di trasporto interno, di illuminazione, di riscaldamento, ecc.), i macchinari impiegati nelle varie fasi di lavorazione (telai, forni, fresatrici, saldatrici, presse, ecc.);

B II 3) Attrezzature industriali e commerciali, comprendenti beni complementari agli impianti e ai macchinari (stampi, utensili, ecc.);

B II 4) Altri beni, comprendenti l’arredamento, le macchine d’ufficio ordinarie ed elettroniche, gli automezzi, ecc.;

B II 5) Immobilizzazioni in corso e acconti, che accolgono i costi sostenuti per le costruzioni interne di impianti, macchinari, attrezzature, ecc. (non ancora concluse a fine esercizio) e gli acconti versati a terzi per l’acquisizione di immobilizzazioni materiali.

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L’acquisizione di beni strumentali materiali può avere riflessi anche sul Conto economico, in base all’art. 2425 c.c.:

A 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, nell’ipotesi di costruzioni in comprendente il conto Costruzioni interne, nell’ipotesi di costruzioni in economia;

B 8) Costi per godimento di beni di terzi, comprendenti i canoni di leasing, nell’ipotesi venga stipulato un contratto di leasing;

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I beni strumentali immateriali nello Stato patrimoniale:

B I 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno;

B I 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili;

B I 6) Immobilizzazioni in corso e acconti, per gli acconti versati ai fornitori

Software

I costi sostenuti per il software di base si patrimonializzano unitamente al bene materiale.

Il software applicativo:• viene iscritto alla voce B I 3), se è acquistato a titolo di proprietà o acquisito a titolo di licenza d’uso a tempo indeterminato;• viene iscritto alla voce B I 4), se è acquisito a titolo di licenza d’uso a tempo determinato.

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L’ammortamento

È il procedimento tecnico-contabile mediante il quale i costi pluriennali vengono

ripartiti negli esercizi di vita utile dei beni a cui si riferiscono.

Art. 2426 c.c. Le immobilizzazioni materiali e immateriali sono iscritte in bilancio

al loro costo di acquisto o di produzione, comprensivo dei costi

accessori sostenuti.

Il costo delle immobilizzazioni la cui utilizzazione è limitata nel

tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni

esercizio in relazione alla loro residua possibilità di utilizzazione.

Art. 2426 punto 2) c.c.

Clicca qui per art.2426 punto 2) del c.c.

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Sistematicamente =

L’ammortamento deve essere determinato in base a un

piano di ammortamento

Non può essere accelerato o rallentato nei vari esercizi

a seconda delle politiche di bilancio

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Il piano di ammortamento deve tenere conto dei seguenti elementi:

Il valore da ammortizzare = valore originario – presunto valore di realizzo;

La vita utile: si determina considerando il periodo di tempo in cui ragionevolmente il bene

potrà dare la sua utilità a vantaggio della gestione;

I criteri di ripartizione del valore da ammortizzare: riguardano le modalità con cui le quote

di ammortamento vengono attribuite agli esercizi di vita utile del bene. I criteri di

ripartizione possono essere matematici oppure economici, basati sulla residua possibilità

di utilizzo del bene.

L’ammortamento

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I criteri matematici possono essere:

a) a quote costanti = si divide il valore da ammortizzare per il numero di anni

corrispondenti alla vita utile del bene;

b) a quote decrescenti = si imputano a ciascun esercizio di vita utile quote di

ammortamento via via minori;

c) a quote variabili = si imputano a ogni esercizio quote di ammortamento diverse in

funzione dell’utilità apportata dal bene

L’ammortamento

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La rilevazione contabile dell’ammortamento

Riprendiamo l’esempio della diapositiva n. 27, in cui abbiamo acquistato a prezzo di riscatto

Il macchinario preso in leasing:

15-1

15-1

15-1

Impianti e macchinari fattura n. 123 riscatto bene in leasing

Iva ns/credito fattura n. 123 riscatto bene in leasing

Debiti v/fornitori fattura n. 123 riscatto bene in leasing

600,00

120,00

720,00

15-1

15-1

Debiti v/fornitori A/B a saldo fattura n.123

Banca Carige c/c A/B a saldo fattura n.123

720,00

720,00

Al 31/12 calcoliamo la quota di ammortamento del macchinario, ad esempio il 15%:

31-12

31-12

Ammortamento impianti e macchinari ammortamento 15% macchinario

Fondo amm.impianti e macchinari ammortamento 15% macchinario

90,00

90,00

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L’ammortamento nel bilancio

B 10 a

B 10 b

Ammortamento delle immoblizzazioni immateriali

Ammortamento delle immobilizzazioni materiali

……………………………………….

Ammortamento impianti e macchinari

Conto economico:

Stato patrimoniale:

Il fondo ammortamento non figura perché va portato in detrazione

della specifica immobilizzazione immateriale o materiale.

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Ammortamento e autofinanziamento

Nell’aspetto economico l’imputazione delle quote di ammortamento al risultato

d’esercizio comporta un incremento dei costi di competenza.

Ne deriva: la determinazione di risultati economici tanto più bassi quanto più elevati sono gli

ammortamenti imputati all’esercizio; la distribuzione ai soci di utili proporzionalmente inferiori.

Nell’aspetto finanziario le quote di ammortamento rappresentano dei costi non

monetari che non danno luogo a uscite finanziarie.

L’ammortamento rappresenta quindi una fonte di autofinanziamento improprio in

quanto l’impresa – imputando all’esercizio le quote di consumo dei beni strumentali

utilizzati – realizza lo scopo di ricostituire al proprio interno le somme necessarie al

riacquisto al termine della loro vita utile.

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Il registro dei beni ammortizzabili

È una scrittura fiscale in cui sono rilevate tutte le operazioni relative ai beni strumentali

dell’impresa, dal momento dell’acquisizione a quello della vendita (o della dismissione)

I criteri di registrazione sono diversi a seconda si tratti di beni iscritti in pubblici registri o

di altri beni: immobili e beni mobili iscritti in pubblici registri: vanno annotati – intestando a

ciascun bene una pagina del registro – l’anno di acquisizione, il costo originario, le

rivalutazioni, le svalutazioni, il fondo ammortamento, il coefficiente di ammortamento, la

quota annua di ammortamento, l’eliminazione del bene dal processo produttivo; altri beni mobili: possono essere registrati singolarmente oppure per categorie

omogenee per anno di acquisizione e coefficiente di ammortamento, indicando le stesse

informazioni sopra elencate.

Il registro dei beni ammortizzabili deve essere compilato entro il termine di presentazione

della dichiarazione dei redditi.

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42Fine

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Art.2426 codice civile punto 1)

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Art. 2426 Criteri di valutazioni Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:

1)le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.

Nel costo di acquistocosto di acquisto si computano anche i costi accessori.

Il costo di produzionecosto di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi;

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Art. 2426 Criteri di valutazioni Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri:

2)2)il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazionepossibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa;

3)l’immobilizzazione che, alla data della chiusura dell’esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata.

Art.2426 codice civile punti 2) e 3)

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Libro V del lavoroTitolo V delle Società

Capo V delle Società per AzioniArticolo 2343 Stima dei conferimenti di beni in natura e di crediti

Chi conferisce beni in natura o crediti deve presentare la relazione giurata di un esperto designato dal presidente del tribunale, contenente la descrizione dei beni o dei crediti conferiti, il valore a ciascuno di essi attribuito, i criteri di valutazione seguiti, nonché l'attestazione che il valore attribuito non è inferiore al valore nominale, aumentato dell'eventuale sopraprezzo, delle azioni emesse a fronte del conferimento.La relazione deve essere allegata all'atto costitutivo.All'esperto nominato dal presidente del tribunale si applicano le disposizioni dell'art. 64 Cod. Proc. Civ. Gli amministratori e i sindaci devono, nel termine di sei mesi dalla costituzione della società, controllare le valutazioni contenute nella relazione indicata nel 1° comma e, se sussistano fondati motivi, devono procedere alla revisione della stima.Fino a quando le valutazioni non sono state controllate, le azioni corrispondenti ai conferimenti sono inalienabili e devono restare depositate presso la società.Se risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti era inferiore di oltre un quinto a quello per cui avvenne il conferimento, la società deve proporzionalmente ridurre il capitale sociale, annullando le azioni che risultano scoperte. Tuttavia il socio conferente può versare la differenza in danaro o recedere dalla società.

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Libro V del lavoroTitolo V delle Società

Capo VII delle Società a responsabilità limitataArticolo 2343 Stima dei conferimenti di beni in natura e di crediti

Chi conferisce beni in natura o crediti deve presentare la relazione giurata di un esperto designato dal presidente del tribunale, contenente la descrizione dei beni o dei crediti conferiti, il valore a ciascuno di essi attribuito, i criteri di valutazione seguiti, nonché l'attestazione che il valore attribuito non è inferiore al valore nominale, aumentato dell'eventuale sopraprezzo, delle azioni emesse a fronte del conferimento.La relazione deve essere allegata all'atto costitutivo.All'esperto nominato dal presidente del tribunale si applicano le disposizioni dell'art. 64 Cod. Proc. Civ. Gli amministratori e i sindaci devono, nel termine di sei mesi dalla costituzione della società, controllare le valutazioni contenute nella relazione indicata nel 1° comma e, se sussistano fondati motivi, devono procedere alla revisione della stima.Fino a quando le valutazioni non sono state controllate, le azioni corrispondenti ai conferimenti sono inalienabili e devono restare depositate presso la società.Se risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti era inferiore di oltre un quinto a quello per cui avvenne il conferimento, la società deve proporzionalmente ridurre il capitale sociale, annullando le azioni che risultano scoperte. Tuttavia il socio conferente può versare la differenza in danaro o recedere dalla società.

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