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Capitolo 20 Le tecniche di programmazione e controllo sità di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli COSTI QUANTITA’ C 0 C m C t Q

20. Tecniche Di Programmazione e Controllo

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Gestione delle imprese

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Diapositiva 1

Capitolo 20Le tecniche di programmazione e controlloUniversit di Napoli, Federico IIProf. Sergio Sciarelli COSTIQUANTITAC0CmCtQ1Avere delle informazioni indispensabile, anche a noi come individui per assumere decisioni. Perch per le imprese ancora pi cruciale e delicata lacquisizione di informazioni?

Il processo decisorio descritto come processo mediante il quale le informazioni sono convertite in corsi di azione

Documenti fondamentaliProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.1 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 1. PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI.2. PROSPETTO GENERALE DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIO.3. QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARI.4. PIANO DI CASSA o BUDGET DI TESORERIA.La programmazione e il controllo della gestione finanziaria servono per preservare le condizioni di solvibilit e liquidit dellimpresa.2Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inseritaProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.2 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHIServe: per valutare lequilibrio tra il fabbisogno finanziario e le possibili fonti di finanziamento per un periodo pluriennale (es. triennio); per controllare che tale equilibrio sia raggiunto e mantenuto nel rispetto del principio dellomogeneit.3Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inseritaProf. Sergio Sciarelli20.3 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHIProspetto F/IFonti della gestione- Usi non correnti+ Fonti non correntiSALDO FINANZIARIOIl Prospetto delle fonti e degli impieghi si compone di due blocchi: quello delle operazioni non correnti e quello delle operazioni correnti.- Usi correnti+ Fonti correntiSALDO CORRENTESALDO COMPLESSIVO(saldo fin. + corrente)Cash flow finanziario = risultato desercizio + ammortamenti + accantonamenti AREA NON CORRENTEAREA CORRENTEAffinch vi sia equilibrio nel rispetto del principio di omogeneit, i tre saldi devono assumere valori lievemente positivi.4Avere delle

20.4 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI - AREA NON CORRENTEFonti e usi2008200920102011Risultato desercizioAmmortamenti nettiAccantonamenti nettiFonti della gestioneInvestimenti tecniciInvestimenti finanziariRimborso finanziamento sociRimborso debiti a m/l termineDividendi- Usi non correntiAumento capitaleAlienazioni patrimonialiNuovi debiti a m/l termineContributi in c/capitale+ Fonti non correntiSALDO FINANZIARIOProf. Sergio SciarelliGli usi non correnti vanno distinti, in sede di pianificazione, secondo il rispettivo grado di indifferibilit.Le fonti di copertura vanno valutate in considerazione (anche) dellonerosit e degli effetti sul controllo proprietario dellazienda.Il valore degli ammortamenti e degli accantonamenti va considerato al netto delluso dei relativi fondi.5Avere delle

20.5 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI AREA CORRENTEProf. Sergio SciarelliFonti e usi2008200920102011Fonti della gestione- Usi non correnti+ Fonti non correntiSALDO FINANZIARIOIncremento consistenza di magazzinoAumento crediti a breveAumento liquidit- Usi correntiAumento debiti fornitoriAumento debiti finanziari a breveAumento altri debiti a breve+ Fonti correntiSALDO CORRENTESALDO COMPLESSIVO(Somma algebrica di saldo finanziario e corrente)6Avere delle

20.6 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI Prof. Sergio SciarelliSALDO COMPLESSIVO

Se molto positivo >>> Ricercare opportunit di investimento per evitare di tenere della liquidit infruttifera.

Se negativo >>> Provvedere anticipatamente alla sua copertura o al ridimensionamento degli impieghi.

7Avere delle

Prof. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.7 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PROSPETTO DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIOServe per determinare il saldo (positivo o negativo) derivante dalle operazioni connesse con lesercizio (partite correnti).8Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inserita20.8 PROSPETTO DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIOENTRATECred. Inizio es.Partite es.Crediti fine es.Entrate effettiveUSCITEDeb. Inizio es.Partite es.Deb.fine es.Uscite effettiveVenditeIVA su venditeAnticipi da clientiInteressi attiviProventi variDividendi

AcquistiIVA su acquistiSalari e stipendiOneri contributiviOneri finanziariOneri tributariOneri diversiAnticipi a fornitoriTOTALESaldo negativo(fabbisogno esercizio)TOTALESaldo positivo(disponibilit nette)Il saldo va riportato nel quadro generale dei movimenti monetari9Avere delle

Prof. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.9 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARIServe per determinare le modalit monetarie di copertura o di impiego del fabbisogno o delle disponibilit globali.10Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inserita20.10 QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARIIMPIEGHI Parziali TotaliFONTI Parziali TotaliImmobilizzi tecnici - Immobili - Impianti e macchinari - Propriet industriali - Attrezzature - etc.Immobilizzi finanziari - Crediti finanziari - PartecipazioniTOTALE IMMOBILIZZIIVA su immobilizziRimborso debiti - Mutui bancari - Scoperti c/cTOTALE RIMBORSITOTALE IMPIEGHIFabbisogno esercizioTOTALE FABBISOGNOEsistenza finale di dispon.t monetarieTOTALE GENERALEFonti esterne - Capitale sociale - Finanziamento soci - Contributo in c/capitale - Mutuo agevolato - Altri mutui - Prestiti obbligazionari - Aumento fidi bancariTOTALE FONTI ESTERNEFonti Interne - Alienazioni patrimoniali - Disponibilit nette desercizio -Esistenze monetarie inizialiTOTALE FONTI INTERNETOTALE GENERALEIl quadro generale dei movimenti monetari si distingue dal prospetto delle fonti e degli impieghi per la considerazione implicita del risultato di esercizio e per il bilanciamento delle partite attraverso le disponibilit monetarie iniziali e finali11Avere delle

Prof. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.11 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PIANO DI CASSA o BUDGET DI TESORERIAServe per: a) valutare landamento di brevissimo termine delle entrate e delle uscite; b) determinare il saldo periodico delle disponibilit di cassa e banca.12Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inserita20.12 PIANO DI CASSA O BUDGET DI TESORERIAEntrate G F M A M G L A S O N D Ricavi di venditaIncasso di creditiAlienazioni patrimonialiPrestiti a medio e lungo termine.Totale entrateUscitePagamento fornitoriSpese per personaleOneri finanziari- Totale uscite= SALDO MONETARIO+ SALDO INIZIALE DI CASSA E BANCHE= SALDO FINALE DI CASSA E BANCHE + AFFIDAMENTI BANCARI IN ESSERE= CAPACITA O DEFICIT FINANZIARIO Prof. Sergio SciarelliI tempi di verificazione delle entrate possono essere certi, molto probabili e probabiliPer le uscite bisogna fare attenzione alle uscite fisse (es. stipendi) e alle uscite straordinarie di difficile prevedibilitLa situazione finanziaria diviene preoccupante quando il saldo banche alla fine di certi periodi supera gli affidamenti in essereIl saldo finale di cassa e banca di un periodo rappresenta il saldo iniziale di cassa e banche del periodo successivo13Avere delle

Le tecniche di valutazione dei progetti di investimento servono a:Prof. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.13 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTOa) STABILIRE LACCETTABILITA DI UN PROGETTO RISPETTO A VALORI STANDARD PREFISSATI.b) COMPARARE PROGETTI ALTERNATIVI.14Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inseritaProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.14 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTOElementi da valutareRitorno economico (rendimento diretto).Vantaggio economico prodotto in altre aree dellorganizzazione (rendimento indiretto).Ritorni non economici o di qualit, in grado di accrescere le risorse intangibili.Difficolt di valutazioneAttendibilit delle previsioni formulate (flussi e costosit del capitale).Complessit della stima dei risultati di carattere non quantitativo.15Oggi il fabbisogno aziendale di informazioni aumentato per effetto diMaggiore complessit ambientale - processi organizzativi: decentramento spinto

Il flusso di informazioni circolare ma aperto nel senso che si arricchisce costantemente anche di informazioni che provengono dallesterno, relative al pi generale ambiente e allo specificio contesto conpetitivo in cui limpresa inseritaSISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.15 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTOTECNICHEPAYBACK PERIOD- TEMPO DI RECUPEROFLUSSI DI CASSA, NON FLUSSI DI REDDITOTASSO INTERNO DI RENDIMENTO- TIRVALORE ATTUALE NETTO- VAN16Avere delle

17Periodo di recuperoInvestimento AInvestimento BEsborsiIncassiEsborsiIncassiAnno 13.0001.5003.0001.000Anno 2-1.500-1.000Anno 3---1.000Totale3.0003.0003.0003.000Media annuale degli incassi-1.500-1.000Periodo di recupero3.000/1.500 = 2 anni3.000/1.000 = 3 anniProf. Sergio Sciarelli20.16 VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SECONDO IL PERIODO DI RECUPEROValuta il grado di rischiosit di un investimento, misurando il lasso di tempo entro cui gli incassi ottenibili riescono a reintegrare il capitale impiegato (misura il tempo di esposizione al rischio)SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.17 PAYBACK PERIODLIMITID uguale peso a tutti i flussi di cassa precedenti la data di recupero.CUTOFF PERIOD: tempo prefissato per il recupero di un progetto (soglia di accettazione o rinuncia del progetto)Non d alcun peso ai flussi successivi la data di recupero.Non fornisce informazioni sulla redditivit del progetto.18Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.18 VAN E TIRTECNICAVANValore attuale nettoTIRTasso Interno di RendimentoFORMULAAPPLICAZIONEAccettare gli investimenti che offrono tassi di rendimento superiori al Costo Opportunit del CapitaleIn caso di comparazione, scegliere linvestimento con TIR superiore (purch superiore al costo opportunit del capitale)Accettare gli investimenti che hanno VAN positivoIn caso di comparazione, scegliere linvestimento con VAN superiore (purch positivo)i (Ei- Ui) (1+TIR)-i= 0VAN= i (Ei- Ui) (1+c)-i19Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOProf. Sergio SciarelliIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.19 ESEMPIO DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTO CON IL VANCOSTO DEL CAPITALE 16%INVESTIMENTO >INVESTIMENTO >ANNOEsborsiIncassiCash-flow nettoFattore di attualizzazioneCash-flow attualizzatoEsborsiIncassiCash-flow nettoFattore di attualizzazioneCash-flow attualizzato010.0000-10.0001,0000-10.00010.0000-10.0001,0000-10.00013.5009.0005.5000,86214.7414.5008.0003.5000,86213.01723.5009.0005.5000,74324.0874.50010.0005.5000,74324.08733.5009.0005.5000,64073.5244.50012.5008.0000,64075.125Valore annuale netto6.5002.3527.0002.23020Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.20 TEORIA DELLE OPZIONIProf. Sergio SciarelliParte dal presupposto che nella valutazione dei progetti di investimento esistono aspetti non prettamente quantitativi di cui comunque occorre tenere conto.OPZIONI DI SVILUPPOOpportunit di crescita aziendale connesse allattuazione dellinvestimentoOPZIONI DI ABBANDONOPossibilit di interrompere il progetto di investimentoOPZIONI DI DIFFERIMENTOPossibilit di rinviare lattuazione dellinvestimento senza correre il rischio che i competitor ci precedanoOPZIONI DI FLESSIBILITAPossibilit di apportare modifiche allinvestimento intrapreso21Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.21 POTENZIALITA ECONOMICO STRUTTURALEProf. Sergio SciarelliMisura la capacit dellimpresa di ottenere un profitto, data una certa composizione di costi fissi, costi variabili e ricaviSi definiscono fissi quei costi il cui ammontare non risulta significativamente correlato al volume produttivo.Si definiscono variabili quei costi il cui ammontare risulta significativamente correlato al volume produttivo.22Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.22 POTENZIALITA ECONOMICO STRUTTURALE determinazione graficaProf. Sergio SciarelliPQB.E.P.AREA DELLE PERDITEcosti e ricaviquantit o fatturato1-aaMargine di deficitMargine di sicurezzaCFCVCTKQ2Q1RTAREA DEI PROFITTI23Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.23 POTENZIALITA ECONOMICO STRUTTURALE determinazione analiticaProf. Sergio SciarelliIn valoreIn volumex = yx = ay +ky =ay+ky ay = ky (1-a) = ky = k/(1-a)RuQx = CF + CVuQx + PuQxRuQx = CF + CVuQxRuQx - CVuQx = CFQx (Ru- CVu) = CFQx = CF / (Ru- CVu) 24Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.24 POTENZIALITA ECONOMICO STRUTTURALE Prof. Sergio SciarelliIpotesi semplificatriciCostanza dei ricavi unitari di vendita.Invariabilit della composizione quali-quantitativa della gamma.Proporzionalit dei costi variabili.Staticit dellambiente di riferimento.25Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.25 LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO DELLE SCORTEProf. Sergio SciarelliQuanto e Quando acquistareTecniche stock controlTwo-bin system (Scorte separate)

Ordering cycle system (Ciclo di ordinazione)Material requirements planning

Just in timeTecniche flow control26Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.26 METODO DELLE SCORTE SEPARATEProf. Sergio SciarelliTecnica a quantit fissaLotto Economico di AcquistoQuantit da acquistare per rendere minimo il costo di gestione delle scorte (costo di mantenimento + costo di ordinazione)Lordine di acquisto viene emesso quando la quantit in giacenza raggiunge il LIVELLO DI RIORDINOIl livello di riordino dato da SCORTA DI SICUREZZA + CONSUMO NEL TEMPO GUIDAIl TEMPO GUIDA la somma di 3 tempi = tempo per emissione ordine + tempo per ricezione merce + tempo per messa a disposizione della merce27Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.27 METODO DELLE SCORTE SEPARATEProf. Sergio SciarelliQUANTITATEMPOG F M A M G L A S O N D 150100500200250300350LIVELLO DI RIORDINOSCORTA DI SICUREZZA28Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.28 DETERMINAZIONE ANALITICA DEL LOTTO ECONOMICO DACQUISTOProf. Sergio SciarelliQuantit da acquistare per rendere minimo il costo totale di gestione delle scorte (costo di mantenimento + costo di ordinazione)Cm =Q*a2cCo =FQKCt= Cm + Co=Q*a2c + FQKF = fabbisogno complessivo di merce nellunit di tempoQ = lotto economico di acquistoa = costo di acquisto unitarioc = costo unitario di conservazione (% giacenza media)K = costo di una ordinazioneFunzione lineare con origine negli assi e coefficiente angolare pari a c*a/2Iperbole equilatera asintotica agli assi cartesiani29Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.29 DETERMINAZIONE GRAFICA DEL LOTTO ECONOMICO DACQUISTOProf. Sergio SciarelliCOSTIQUANTITAC0CmCtQLEAIl punto di minimo delle funzione di costo totale si raggiunge nel punto in cui le due curve di costi totali si intersecano, ossia in corrispondenza della quantit per cui i due costi parziali si eguagliano30Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALEProf. Sergio SciarelliCm = CoQ*a2c = FQKQ2*a*c = 2* F*KQ2 =2* F*Ka*cQ =2* F*Ka*c20.30 DETERMINAZIONE ANALITICA DEL LOTTO ECONOMICO DACQUISTO31Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.31 CLASSIFICAZIONE DELLE SCORTE DI MAGAZZINO SECONDO IL METODO A B CProf. Sergio Sciarelli20406080100102030405060708090100ABCClasse A 15% articoli 65% in valoreClasse B 18% articoli 25% in valoreClasse C 67% articoli 10% in valorePERCENTUALE DEL NUMERO DEGLI ARTICOLI IN SCORTAPERCENTUALE DEL VALORE DELLE SCORTE DI MAGAZZINOLa gestione delle scorte attuata in modo selettivo, adottando metodi raffinati per i materiali pi costosi (Classe A) e procedure pi semplici per gli altri.32Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.32 MISURAZIONI DI EFFICIENZA DELLA GESTIONE DELLE SCORTEProf. Sergio SciarelliLindice principale per la valutazione dellefficienza della gestione del magazzino il tasso di rotazione delle scorte.Ir =UtGmIr = indice di rotazione delle scorteUt = uscita di materiali nel tempo tGm = giacenza media nel tempo tGm =Rin + 1i = 0n33Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.33 Esempio di calcolo dellindice di rotazioneProf. Sergio Sciarelli

Ut = 16.800Gm =29.90013=2.300Ir =16.8002.300=7,334Avere delle

SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELLORGANIZZAZIONE AZIENDALE20.34 MISURAZIONI DI EFFICIENZA DELLA GESTIONE DELLE SCORTEProf. Sergio SciarelliUlteriori indicatori sono: Costi di magazzinoCosto di produzioneCosti di magazzinoGiacenza media35Avere delle