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2009. Libro Bianco sul Governo Berlusconi

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Analisi di un anno di governo. Promesse non mantenute

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per l ’Economiaele Riforme

LIBROBIANCOSUUNANNODIGOVERNOBERLUSCONI

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INDICELIBROBIANCO

Premessa

IlcasoAlitalia

Ambienteedenergia

L’emergenzarifiutiinCampania

Imancatiinvestimentinelleenergierinnovabili

Riforme

Lapresunteriforme2008:effettisuscuolaeistruzione

Lamancatariformadeiservizipubblicilocali

Pol itichefiscal i

Abrogazioneleggianti‐evasionefiscale

AbolizioneICI

Pol itichefinanziarie

RobinTax

Scip2

Cassadepositieprestiti

Pol itichesocial i

Pacchettosicurezza

Socialcard

Infrastrutture

Legrandiopere

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1 . PREMESSA‐ LACRISI PEGGIOREDA80ANNI E IL GOVERNO

RESTAIMMOBILE

“LacrisieconomicaerastataprevistainanticipoeleazionimesseincampodalGovernosonosufficientiedefficaciadinnescarelaripresainItalialacuiposizioneèmigliorerispettoadaltriPaesi”

QuesteaffermazionidelGovernosiscontranoconlasituazionedescrittadagliindicatorieconomici(anchedifontegovernativastessa)acuibrevementesifariferimentonellaseguentepremessa.

La sottovalutazione della recessione economica e i l deterioramentodeicontipubbl ici .

Lacrisi finanziariae larecessionedell’economiamondialesiprospettano lepiùgravideldopoguerra;gliindicatorimacroeconomici nazionali volgono al peggio. In Italia l’ISTAT ha certificato una riduzione del PIL nel2008 dell’1 per cento. Lo stesso Ministro dell’economia ha ammesso che “Il 2009 sarà un anno ancora piùdifficile…entrando in terra incognita”1; la recessione economica,dovutasiaa fattori congiunturali internazionalisiaafattoristrutturali interni, secondo lostessoGovernosiattesteràsuunvalorenegativodel4,2percento2.Pergliannisuccessivivieneprevistaunalieveripresa(cfr.Tav.1).

Tav.1–PrevisionidelGovernosuiprincipaliindicatoridifinanzapubblica(%alPIL)

1“Imprese,lavoro,banche”,Ministerodell’EconomiaedelleFinanze,Materialididiscussione,5marzo2009.2“RelazioneUnificatasull’EconomiaelaFinanzapubblica”,Ministerodell’EconomiaedelleFinanze,aprile2009.

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Iltassodidisoccupazione,secondoprevisionicheappaionoottimistiche,èprevistoaumentareall’8,6percentonel2009(dal6,7dell’annoprecedente).

L’asprezza del deterioramento congiunturale interviene in una fase di particolare debolezza strutturaledell’economia italiana, piegata da cronici ritardi nel processo di accumulazione di capitale strumentale,infrastrutturale edumano,nonchédacarenzesulpianodella ricerca edell’innovazione. Il complessodiquestecausefasìche,allorchélaripresadelcicloverràamanifestarsi–presumibilmentenellaprimapartedel2010–l’Italia rischia dinonessere ingradodi intercettarla con la stessa efficaciadialtri sistemi economici. Il tassodicrescitadelprodottopotenziale, infatti,sicollocaoggisu livelliverosimilmentepiùviciniall’1percentocheal2per cento, in ogni caso assai più contenuti di quelli che prevalevano nei precedenti episodi di crisi degli annisettanta ed ottanta. Appare dunque improbabile che l’ampio “output gap” che il nostro Paese sta accusandopossaessererapidamentecolmato.

Il peggiorato quadro economico congiunturale si trasmette in un deterioramento dei conti pubblicinazionaliperviadiunariduzionedelgettitoeperunaumentodellaspesaperprestazionisocialiconl’attivazionedeglistabilizzatoriautomatici.

Secondo le stime governative il deficit pubblico (insieme al rapporto debito/PIL uno degli indicatoririlevantiaifinidelPattodistabilitàalqualeaderisconotuttiiPaesidell’Areadell’Euro)del2009,aumentaal4,6percentodelPIL(dal2,7percentodel2008)3,inlineaconleprevisionidelFMI,dell’OCSEedellaConfindustria;l’effetto si trascina nelle proiezioni degli anni successivi, portando a posticipare l’obiettivo l’azzeramento deldisavanzoprecedentementeprevistoperil2011.

L’aggravio del quadrodi finanzapubblica si evidenzia in particolare nel ridimensionamentodell’avanzoprimariochenel2009si ridurràulteriormentedal2,5del2008allo0,4per cento (risalendoappenaall’1,1per

3IlvaloresogliaperilrapportoDeficitsuPILèparia3percentomentreilrapportoDebito/PILdeveridursiversounasogliadel60percento.

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centonel2011);comeènotol’andamentodiquestoindicatoreèfondamentalepermisurarelostatodisalutedeicontipubblicinazionalianchepergarantirecoerenzaconilpianodiriduzionedelrapportodebito/PILconcordatocon leautorità europee;a talproposito il FMIstimaper l’Italiaun livelloparial4,7percentodel PILdel saldoprimarionecessariopergarantirelastabilizzazionedelDebitopubblico4.

SiricordacheinfinecheilDebitonel2008,alcontrariodiquantoeraprevisto,tornaacrescere(passandodal104,1del2007al105,9percentodelPIL).Continueràacrescereancoraperisuccessividueanni(anchesenzaconsideraregliaggravisuldebitodelleeventualioperazioniasostegnodellebanche),finoal2011toccandoil118,3percentodelPIL,senzaun’inversionedellatendenzaallacrescita.BenchéancheneglialtriPaesilostockdidebitorisulti in aumento rispetto al prodotto (mantenendosimediamente intorno al 70 per cento del PIL nominale),l’Italiamanterràilrecordeuropeo

La pressione Fiscale aumenta, aumentano le spese corrent i ma s i r iduce la spesa in conto capitale: i l contrario di quanto dovrebbeavvenire .

L’impostazione della politica di bilancio e l’andamento prospettato delle principali componenti nonappaiono ingradodi rappresentareun’azione efficacedi contrastoallacrisieconomica eall’equilibriodei contipubblici5.D’altrocantolaprudenzaeilpresuppostorigorefinanziariodelGovernononsiapprezzanodairisultatidifinanzapubblicaprecedentementeaccennati.

Sempre in base a proiezioni governative sul fronte delle entrate, dopo un incremento nel 2009 dellapressione fiscale (dal 42,8 per cento del PIL nel 2008, al 43,5 per cento), viene confermata una sostanzialestabilità2010‐2011,alcontrariodell’annunciatoimpegnoperunsentierodiriduzioneincampagnaelettorale(Cfr.tav.1).

Sul fronte della spesa corrente al netto degli interessi non si riesce ad arrestare la crescita nel2009(chepassadal40,4percentodelPILdel2008,al43,0percento);l’obiettivodiunariduzionesispostanegliannisuccessiviconfermandounadifficoltàstrutturalealcontrollodiquestoaggregato,inparticolareneimomentidi basso ciclo economico che richiedono maggiori interventi di welfare. D’altro canto non appaiono sottocontrollolecategoriedispesadovesiannidanosprechiedinefficienze;laspesaperredditidalavorodipendentee quella per consumi intermedi si stima mantengano una sostanziale stabilità rispetto al PIL (rispettivamenteintornoall’11,0eall’8,5percento).

Di contro l’andamento della spesa in conto capitale, a cui si dovrebbe legare il rilancio dell’economiamediante una iniezionedi risorse pubblicheper le infrastrutture, è previsto ridursi in termini di PIL (da valori

4FondoMonetarioInternazionale,“TheStateofPublicFinance”,6marzo2009.5 Lo scorso 26 novembre la Commissione Europea ha presentato lo European Economic Recovery Plan, approvato dalConsiglioEuropeo,chericonoscelanecessitàdicontrastarelacrisifinanziariaelarecessioneeconomica,concedendounpiùampiomarginedimanovradal latodellapoliticadibilancioagli statimembrinel sostanziale rispettodelleprescrizionidelPattodiStabilitàeCrescita.

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intornoal4,0percentofinoal3,5percentonel2011).Questoandamentoapparefortementeincontrastocongliimpegniegliannunci lanciatidalGovernochecontinuaadassicurareingentiinvestimenti inoperepubblicheedinfrastrutture (si veda cap. 13). Si ricorda che in precedenti periodi, in cui la crescita economica era peraltrosostenuta,iGovernisieranoimpegnatiamantenerelaspesaincontocapitalealmenoinlineaconlacrescitadelPIL, intorno al 4,2 per cento. Le ultime manovre economiche non hanno fornito nuovi stanziamenti in contocapitalemahannoriassegnatorisorsegiàesistentifinalizzatediversamente.

Ri lancio degli investimenti e soldi ver i: immobil ismo, r isorse “ric iclate”ebloccodei programmidisviluppo

La mancata alimentazione con fondi nuovi dei programmi di investimento ha indotto il Governo aindividuare le risorsedove già eranostanziatedistogliendoledunqueda finalizzazioni già concordate (comeadesempio i Fondi per le Aree Sottoutilizzate ‐ FAS, il credito d’imposta all’occupazione e agli investimenti, gliincentivi alle imprese). La logica è stata quella di porre rimedio alle urgenze imposte dalla congiuntura coninterventitamponeascapitodi investimentiprecedentementeprogrammatidalleimpreseinnescandoritardiedinsicurezzaaipianifinanziaridelleaziende.

Imaggiori investimenti annunciati a varie riprese dal Governo per i prossimi anni (per ammontari chevannodai40agli80mld.dieurocomprendendoanchelerisorseComunitarie),nonsonoaltrocheil“riciclaggio”di risorse già predisposte nella precedente legislatura; effetti di stimolo seppur marginali potrebbero derivaresoltantoselariprogrammazionedeifondiprevistaportasseadunaeffettivaaccelerazionedellaspesa.

Emblematica la vicenda del FAS che è stato progressivamente depredato ed utilizzato come fondo diriserva(o“bancomat”)perlacoperturadeipiùdiversiprovvedimenti(negliultimimesisonostatisottrattialFAScirca 13 mld. di euro per coprire altre iniziative anche relative a spese correnti o a copertura di disavanzi dibilancio).QuestosaccheggiodeiFondiperlacoperturadialtriprovvedimenti,avvenutoancorarecentementegliultimiprovvedimentisulTerremotoesullemisuredisostegnoall’industria,hacomportato,alivelloistituzionaleeproduttivo,grandiincertezzeeilrallentamentodell’implementazionedeiprogrammidiinvestimento.

Nelcasodeiprogrammicomunitarie delFAS, la riprogrammazionedei fondi richiestadalGoverno e laconseguente interminabile ricontrattazione delle finalizzazioni dei fondi con le Regioni per la ripartizionemedianteledelibereCIPEhaavutocomerisultatoilbloccodeiflussifinanziari.

L’attività di spesa per investimenti degli Enti decentrati (che rappresenta circa l’80per cento di quellaeffettuata dalla Pubblica Amministrazione) è stata inoltre rallentata dai vincoli del patto di Stabilità Interno,nonostantelarichiestaperpetratapiùvoltedagliEntiterritorialialGovernodialleggerirealmenoinquestafasegliobiettiviimposti; l’inazionesuquestofrontehaindottogliamministratori locali,perevitarediincorrerenellesanzioni,alrinviodiprogrammidiinvestimentocherappresentanolepartitepiùflessibilidelbilancio.

Lamanovreeffettuate:Dovesonolemisureper i l r i lancio?

Sesi considerano lemisure finoramesse incampoper il rilanciodell’economiasi evidenziacomesianodimensionalmente marginali rispetto a quanto è stato compiuto da altri Paesi. Il FMI ha recentemente

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quantificatogliinterventianticrisideipaesiG20incuisievincecheafrontediunamediapariall’1,5percentodelPILnel2009(1,0percentonel2010)l’Italiasicollocaall’ultimopostoconappenalo0,2percento(0,1percentonel2010)6.LemisurepreseinItaliasonoquantitativamenteirrilevantiesoloinparteappaionogiustificatedallaelevata consistenzadello stockdidebitopubblico,vistoche ilGiappone conundebitosuperioreha intrapresomisuredimensionalmentemoltopiùrilevanti(cfr.Tav.2)

Tav.2–Stimainterventi‘anticrisi’perglianni2009/2010econsistenzadeldebitopubblico

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Vengonodiseguitoricordatiinmanierasintetica,secondol’ordinecronologico,iprincipaliprovvedimentivaratidall’iniziodella legislaturachehanno comportatoeffettidi finanzapubblica (non considerando lemisureper la tuteladelsistemacreditizioedaltriprovvedimentiminori).Sirilevaperaltroche lemisureattuatefinorasoloinparteriguardanoprovvedimentidirilanciodell’economia;comeaccennato,inalcunicasioltretuttosisonoutilizzaterisorseincontocapitaleperilfinanziamentodialtrefinalizzazioni(cfr.Tav.3).

• Aseguitodell’insediamentodelnuovoGovernosièproceduto(conilDL93/2008)all’abolizionedell’ICIsullaprimacasaancheperiredditipiùelevati(conuncostoneltriennio2008‐2010dioltre5mlddieuro)(vedicap.8),oltrealladetassazionedellostraordinario(1,3mlddieuro);lacoperturafinanziariaèderivatadallariduzionedispesainc/capitaleedaaltrespese.

• Lamanovracorrettivadifinanzapubblicaanticipataaprimadell’estate(DL112/2008)insiemeadunacorrezionedell’indebitamentonetto(9,9mld.dieuronel2009)hafinanziato inuovicontrattidelpubblicoimpiego,l’abolizionedelticketsull’assistenzaspecialisticaeprorogatoalcunifinanziamentiperlepolitichesocialieleimprese;lacompensazionefinanziariaèstataeffettuataavaleresuglientiterritoriali(conilpattodistabilitàinternoeilcontrollodellaspesasanitaria),l’amministrazionecentrale(conitagliorizzontaliaibilanciministeriali),ilsettoreenergetico,bancarioeassicurativo(conl’inasprimentofiscale).

• LaleggeFinanziariaper il2009,quest’annovaratanellaedizione“snella”(ovverosenzalapartecorrettiva anticipata), ha riguardato importi trascurabili modificando marginalmente il bilancio a legislazionevigenteconlapartecosiddetta“tabellare”.

6 Fondomonetariointernazionale,“TheStateofPublicFinance”,6marzo2009.

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• La cosiddetta manovra “anticrisi” di novembre (DL 185/2008) ha finanziato interventi per lefamiglie con il bonus fiscale e la carta acquisti (con un costo di 2,4mld. di euro per il 2009) (vedi cap. 13) estanziatofondiper la leggeobiettivo, leFSe leagevolazionifiscali; lacoperturafinanziariaèderivatadaalcunemisureantielusive/antievasivesulleimpreseeancoraconriduzionedistanziamentiincontocapitale(comeilFASeilcreditod’imposta).

• Infine il provvedimento dello scorso febbraio (DL 5/2009) che ha rifinanziato gli incentiviall’acquistodiauto ecologiche (peruncostodi circa 1,1mld.dieuro)che inpartesi coprecongli introiti dellemaggiorivenditedivettureemotoveicoli(conunatecnicadicoperturafinanziariaadirpocodisinvolta).

L’antic ipazione della manovra; i l cantiere sempre aperto coninterventiurgentiesovrapposti

La presunta tempestività dell’intervento del Governo che ha previsto gli effetti della crisi primadell’estate,anticipandolamanovraeconomicaedevitandoil“mercatino“dellaFinanziariainautunno,siscontradunqueconlarealtàdelcontinuoricorsoamanovrecorrettiveintuttol’arcotemporaledell’anno.Ciòèavvenutoperaltro regolarmente con decretazione d’urgenza spostando la sede propria legislativa dal Parlamento alsottogoverno sacrificando il sistemadei controlli tecnici, la programmazione e la rappresentatività del bilanciopubblico.

Anchesulpianodellepoliticheanti‐ciclichel’attualeGovernohadatoprovadispregiudicatezza.Nonpareinfatti possibile giudicare diversamente l’ostinato ricorso – o annuncio di voler ricorrere – a misure del tuttoincoerenti rispetto alla situazione congiunturale dell’economia (come la detassazione degli straordinari in unmomento di forte flessione della domanda di lavoro), gli appelli rivolti ai consumatori italiani a espandere iconsumiprivatiinpresenzadiunafortissimacontrazionedelredditodisponibiledellefamiglieinsiemealconfusoannunciodiincentivarel’ampliamentodegliimmobili.

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Tav. 3 –Ef fetti f inanziari sul l ’ indebitamentonetto del laPAdei principal i provvedimenti economici

(mil ioni di euro)

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2. ILCASOALITALIA

ILFATTO

Cronacadiunamorte (ediuna resurrez ione)annunciata

Per ricostruire la vicenda della cessione di Alitalia sarebbe necessario ripercorrere l’intera storia dellacompagniadibandiera,ricordandolecontinueperditechelacolpisconoormaidaunventennio(5miliardi in20anni)masoprattuttol’immobilitàpoliticadifronteaunasituazionecosìgrave.IlgovernoBerlusconi(2001‐2006)non è mai intervenuto per impedire l’aggravarsi di una situazione evidentemente già precaria e solo con ilGovernoProdi,il1dicembre2006,vienedecisalacessionedelcontrollodellacompagnia.

Laproceduradivenditaportaquindiall’offerta, il14marzo2008,diunodei leadermondialidelsettoreaereo, Air France. Il piano del vettore francese prevede l’acquisto di Alitalia, il mantenimento del marchio, lapresa in carico della situazione debitoria di 1,4 miliardi, il conferimento di un miliardo per far fronte ad unaumentodi capitale.Vengonoindicati in2.120gliesuberinecessari. InseguitoallacadutadelgovernoProdi, lacompravendita della compagna di bandiera diventa uno dei temi principali della campagna elettorale. LedichiarazionidelcandidatopremierBerlusconi,datodamoltigiàvincitore,inmeritoallanecessitàdimantenerel’italianità della compagnia e lo scontro con i sindacati convincono i vertici di Air France ad abbandonare latrattativa.Il14aprileilcentro‐destravinceleelezioni.

Mentre il governodimissionarioèancora incaricaper l’amministrazioneordinaria, ilneoelettopremierBerlusconinonsoloconvinceProdiapredisporre ilcd.prestitopontedi300milioniadAlitalia(il23aprileconildecretoleggen.80),poidichiaratoillegaleeincompatibilecolmercatocomunedallaCommissioneEuropea,maannuncia lapresenzadiunnonmegliospecificatogruppodivalorosi imprenditori italianichesarebberodispostiadacquistareAlitalia.

Solo ad agosto si va a delineare la fino a quel momento misteriosa cordata italiana, formata da 16imprenditoriguidatidaRobertoColaninnosenzaalcunaesperienzanelsettoreaereo.Il28agosto,ildecretoleggen. 134, vero e proprio esempio di legge ad personam (l’articolo 3 nomina esplicitamente Alitalia, limitando laresponsabilitàdegliamministratoripergliattipostiinesseredal18 luglio2007),impedisce,difatto,l’interventodell’Antitrust nella procedura di vendita di Alitalia e prepara il terreno all’amministrazione straordinaria“accelerata”dellasocietàeallapresentazionedelpianodapartedellacordataitaliana.Il1settembreilPiano(cd.Fenice) della Compagnia Aerea Italiana (CAI) viene sottoposto all’amministratore straordinario Fantozzi (quellodefinitivoevincolantesaràdel31ottobre).

Il piano prevede che le attività di Alitalia vengano separate conferendo a una bad company sia lasituazionedebitoria sia le attività in perdita, a carico dei contribuenti e dei creditori/azionisti. Gli investimentiprevisti sonomeno della metà rispetto a quelli preventivati da Spinetta. AirOne, pagata 300milioni, andrà afondersiconlanuovaAlitalia,segnando,difatto,lanascitadiunmonopoliosulleprincipaliepiùredditizierotteitaliane. Il profilo della compagnia di nuova costituzione sarà incentrato sulmercato italiano, rimanendo fuoridallegrandirotteinternazionali.Gliesuberisonostimatiintornoalle7.000unità.

Inunclimatesodiscioperietensionisociali,il19novembreilMinistroScajoladàilvialiberaallacessionedegliassetAlitalia.AirFrance tornanuovamente inpartita, stavoltanoncomeunicoacquirente,maattraversounapartecipazionedel 25%nella nuovaAlitalia, versando 322milioni. Il 13 gennaio diventa operativa la nuovaAlitalia.

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ILGIUDIZIO

Unnaufragioconpochi superstit i

IlnaufragiodellapropostadiAirFranceèstatogiudicatodaiprincipali leaderpoliticidelgovernocomeunaveraepropriavittoriadell’italianità.IlPianoFenicehasalvatolacompagniadibandiera,garantendoall’Italiaun proprio vettore. Ma a quale prezzo? Senza dubbio il prezzo maggiore è quello pagato dai contribuenti,costrettiadaccollarsiilpesodeidebitidellabadcompany,dicuiinvecesisarebbefattacaricoAirFrance(siparladi 1,4miliardididebiti finanziarinetti).Vannopoiconsiderati i costi relativiallacassa integrazione finoa setteanniper gliesuberi (perun costostimatodiunmiliardo).Sideve tenerecontoanchedeimaggiori costi socialidovutiall’aumentodegliesuberirispettoaquelliprevistidaAirFranceeicostirelativialleperditediAlitalianelperiodoaprile2008– gennaio 2009,perdite chenonsarebberopesatesulle taschedei contribuenti seAlitaliafossestatavendutaaifrancesiatempodebito. Intotalesistimacheilcostototaleper icontribuenti italianisiaattornoai4miliardi.

Ilfattodiavereunacompagniadibandieraavrebbedovutogarantireunnumerocospicuodicollegamenticonl’estero,maadoggisono13 i voli intercontinentali inpartenzadaFiumicinoesolo3quellidaMalpensa.Lanuovacompagniaeffettua630voligiornaliericontroi1.050diAlitaliaeAirOnenelgennaio2008.LaCAInonhaquindinéconsentitoiltantoagognatomiglioramentodeicollegamenticonl’esterochesarebbestatoinpericoloincasodiunagestioneAirFrancenéilpotenziamentodiMalpensatantocaroalfrontedelNord.

Alital ia‐Ai rOne:dic i s inergiae pensimonopol io

Un’altra questione degna di nota è certamente l’acquisto da parte di CAI di AirOne, che diventa untutt’unocon lanuovaAlitalia.AirOnevienepagata790milionidaCAI,ma490vannoacopriredebiti contrattidalla società di Toto. L’acquisto, al netto dei debiti, comporta quindi unesborsodi 300milioni, circa il 28%diquantoèstatapagataAlitalia(ovviamentealnettodeidebitidicuiCAInonsièfattacaricoechesonofinitinellabadcompany,a spesedei contribuenti).Unprezzodecisamente troppoelevato,ma che èstato giustificatodaSabelli(amministratoredelegatodiCAI)comecongruoinbaseallesinergiechesisarebberovenuteacrearenelnuovogruppo,derivantidallasovrapposizionedelleretidelleduecompagnie.QuellochelasciaperplessièperòlapresenzadiIntesaSanPaolonellatrattativa,fortementedecisaariottenereicreditivantativersoAirOne.Mac’èdell’altro. Le “sinergie” di Sabelli in realtà potrebbero configurarsi come la creazione di un vero e propriomonopoliosull’interareteitaliana,mainparticolaresullatrattapiùredditizia,quellaMilano‐Roma,presidiatacon290volisettimanali, il38%di tutti i volidellanuovacompagnia.Maascongiurare lacreazionee l’abusodiunaposizionedominantedovrebbeessercil’AutoritàGarantedellaConcorrenzaedelMercato.

Control loredinome, spettatoredi fatto

Con il decreto legge del 28 agosto 2008, all’art. 1 comma 4‐quinquies, il Governo Berlusconi haesplicitamentefattoricorsoall’articolo25dellaleggeantitrust,sollevandol’AutoritàGarantedellaConcorrenzaedelMercatodalcompitodiautorizzareleoperazionidiconcentrazioneeimpendendol’applicazionedellenormeantitrustperunperiodononinferioreaitreanni,nelnomediunnonbenprecisatointeressegenerale.L’antitrustdiventacosì,inquestasituazione,uncontrolloresoloformale,colcompitodisorvegliareletariffeelaqualitàdeiservizi fornitidallanuovacompagnia.Con ilprovvedimento58del3dicembre l’Antitrusthadatoil via liberaaldecollo della nuova Alitalia. Nel documento sono indicate una serie di misure (tra le quali la creazione di unnumero verde per eventuali proteste, la fissazione di tariffe economy per il 10% dei biglietti, l’indennizzo deiviaggiatori in caso di cancellazione del volo) che, in qualche modo, dovrebbero annullare gli incentivi del

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monopolistaa fissareunprezzo elevato. Resta il fattochenelpiano industrialediCAI si legge, tra gliobiettivi,quellodiincrementareilricavomedioperpasseggero(leggasiaumentodelletariffe).L’Antitrust,inpartepersuacolpa in parte per essere stato privato dei suoi poteri dal governo, non può che assistere alla riduzione dellaconcorrenzainunsettorechiavecomequelloaereo.

MerciSi lv io!

Ad oggi siamo di fronte ad una piccola compagnia nazionale entrata nell’orbita di uno dei vettoriinternazionalipiùpotenti. AirFrance è riuscitaamettere lemani suAlitalia inunamanieracheneanche ilpiùottimistadeifrancesiavrebbeimmaginato.Liberadadebitiesenzailproblemadiulterioriesuberi,Alitaliaèperil25% controllata da Air France. Il nuovo hub di Fiumicino va ad integrarsi a quelli già presenti di Parigi eAmsterdamedal2013lacompagniafrancesepotràaumentarelapropriapartecipazionenellanuovacompagniaitaliana, guadagnando sempre più terreno sulla rivale Lufthansa. Les Hecoes, principale giornale economicofinanziario francese, ringrazia il premier Berlusconi per aver fatto saltare la trattativa di aprile, senz’altro piùgravosaperAirFrance,innomedipresuntaricercadell’italianità.Laristrutturazione,ilpagamentodeidebitielaconcorrenzaconAirOnesonoproblemicheilvettoretransalpinoavrebbecertamentedovutoaffrontareincasodiacquistodiAlitaliaadaprilemache,grazieall’operatodelgoverno,noncostituisconopiùfontedipreoccupazioneper Pierre‐Henri Gourgeon, nuovo capo del gruppo francese. Se i francesi ringraziano, non possiamo dire lostessopergliitaliani,acontifattibenlontanidalpoteresclamare‹‹GrazieSilvio!››.

PROPOSTAALTERNATIVA

Conclusasiormaiognisortadi trattativa, l’elementosucuivaspostata l’attenzioneèquellodigarantireuna forte vigilanza sul mercato del trasporto aereo. Aver messo a tacere l’Antitrust impedendogli di potersanzionare abusi di posizione dominante non contribuirà certamente a rendere migliori le tariffe offerte dalnuovovettore.Sidovrebbeperciòimmediatamenteprocedererestituendopienipoteriall’autoritàdivigilanza.E’ovvioche lasituazionesarebbeadoggimoltodiversanelcaso incui laprimapropostadiAirFrancefossestataaccettata. Sarebbe stata maggiore la concorrenza sul mercato italiano, grazie alla presenza del concorrenteAirOne, emaggiore ilpeso internazionaledellacompagnia.Masoprattuttosarebberostatiminori i costiper lacollettività,siaquellidovutialpagamentodeidebitidiAlitalia,siaquellisocialiassociatiadunmaggiornumerodiesuberi.

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3.LAGESTIONEDELL’EMERGENZARIFIUTI INCAMPANIA

Il18luglio2008ilPresidentedelConsiglioSilvioBerlusconihadichiaratochel’emergenzarifiutierafinita,risolta inappena58 giorni. Com’ è statopossibile smaltire incosìpoco tempomigliaiadi tonnellatedi rifiuti equali sono state le misure prese dal Governo per gestire la crisi nell’immediato e nelle fasi successive distabilizzazione?

I FATTI

Agenteprincipaledelgoverno,secondoquantostabilitodaldecreton.90/2008,èstatoilSottosegretariopresso laPresidenzadelConsiglioBertolaso,entratoincarica l’11giugno2008. InunaprimafaseBertolasosi èoccupatodiripulirelacittàdiNapoli,trasferendoirifiutiprincipalmentenelleduediscarichediSavignanoIrpinoeSant’Arcangelo Trimonte, la cui costruzione era stata avviata dal precedente governo e che sono state aperterispettivamenteil12eil24giugno.Bertolasofinoadogginonhacostruitonuovediscariche,sebbeneildecretolopreveda, ma ha utilizzato come sito di raccolta delle balle di rifiuti un’area militare, Persano, che raccogliequotidianamente300balledestinateallaGermania.DamesiinfattiirifiutivengonoquotidianamentetrasferitiinGermania con carichi giornalieri di 600 tonnellate ad un costo di 150 mila euro fra trasporto e smaltimento.Questoperquantoriguardalagestioneimmediatadell’emergenza.

Andiamooraadanalizzarepiùnellospecificoidecretin.90/2008en.172/2008,individuandonegliaspettiprincipali:

a)Il commissario delegatoper l’emergenza rifiuti viene sostituito conun Sottosegretar io presso la PresidenzadelConsigl io,conirelativicapimissione.

b)Tuttiireat i legati a i ri fiut i diventanodi competenzadellaProcuradiNapol i .

c)Viene autorizzata per legge la costruzione di quattro nuove discariche di cui si indicano i sitifacendoriferimentononsoloaicomuni,maancheallelocalità.

d)I l termovalorizzatore di Acerra v iene autorizzato a bruciare ri f iuto ta l quale, cioèrifiutiindifferenziati, in sostituzionedel combustibileda rifiutoche era imposto comeunicocombustibiledaldecretoministeriale5.2.1998edall’aggiornamentodelpareredellaValutazioned’ImpattoAmbientaledel2005.

e)Vieneautorizzatalaprosecuzionedello stoccaggioneisitidisseminatiintuttalaregione

f)Vieneconcessoaigestoridell’inceneritore diAcerra e degli inceneritori infasediprogettazionein Campania (Salerno, Napoli e S. Maria la Fossa) l ’ incentivo prev isto per le font i energet icherinnovabi l i . (LagestionedeltermovalorizzatorediAcerraèstataaggiudicatamediantegaraallasocietàA2AdicuisonosociicomunidiBresciaeMilano).

ILGIUDIZIO

Cominciamo con il dire che la dichiarazione del Premier secondo cui l’emergenza era finita, noncorrispondevaaifatti,inquantoadessereeffettivamenteliberodall’emergenzaerasoltantoilcentrodellacittàdiNapolie iquartieripiùnoticomePosillipo,Mergellina, ilVomero.Al contrarioallontanandosidalcentro,anchesolodidueotrekilometri,lestradeapparivanoincondizionidisastrose.Permesi,einalcunicasiancoraoggi,le

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periferieeipaesidellaprovinciasonostatioggettodicontinuisversamentiillegalidirifiutinonostantel’impiegodell’esercito,chenaturalmenteèstatocollocatosolo inalcuneareedefinitestrategiche.PerquantoriguardalemodalitàdiraccoltaesmaltimentodeirifiutiladecisioneditrasferireleballedirifiutiinGermaniahacomportatoun costo per lo Stato di 40milioni di euro in 6mesi e si puòprevedere che neoccorreranno almeno altri 10milioni fino al 31 dicembre 2009, quando secondo le previsioni del Governo la situazione sarà statadefinitivamenterisolta.

Naturalmenteicostinonsilimitanoaquesti.Laspesapreventivatadalgovernoeradi150milionidieuro,lecasseperòsonogià vuote eper le spesecorrenti lo statospenderà finoa dicembre2009altri 40milionidieuro,mentreperlacostruzionedell’inceneritorediAcerraedelleduediscarichediChiaianoeTerzignosonostatistanziati 200 milioni. Le discariche di Savignano Irpino e Sant’Arcangelo Trimonte invece sono costate, allaregioneCampania,70milionidieuro.Insommafrarisorsespeseerisorsestanziatesitrattadicirca450 mi lioni di euro in sei mesi, senza che sia stata realizzata ad oggi alcuna programmazione di lungo termine checoinvolgaraccoltadifferenziataericiclaggio.Questomododiprocederesegnalacome l’azionedelgovernononsiastatafinalizzataapianificarestrategiediuscitadallacrisifunzionaliancheallacreazionediunastabilitàfutura,ma al contrario si è trattato di una serie di azioni estremamente dispendiose per le casse dello Stato e chelascianoilPaeseinunasituazionedidipendenzaedipericolo.

Passiamoalgiudiziodellenormecontenuteneldecreto:

a)Il Sottosegretario è autorizzato ad agi re in deroga, quindi non ri spettando, le normative ital iane ed europee. Riteniamo che, sebbene si tratti di una situazione di grave emergenza,l’istituzione di questa carica sia pericolosa in quanto il Sottosegretario non ha limiti al proprio potere diintervento,potendoviolarelecompetenzedeglientilocali,ignorareleleggiinmateriaambientaleesanitariaeildirittodiinformazioneepartecipazionedeicittadini.

b)Laconcentrazioneditutteleindagini inmateriadirifiutipressolaProcuradiNapolihacomportato, inassenzadiunaumentodelpersonaleamministrativoegiudiziario,unsovraccaricodi lavorodalmomentochelaProcura ècostrettaadoccuparsianchediquestionibanali chenonriguardano l’emergenza rifiuti.Nesegueunindebolimento dell ’az ione g iudiz iarianel contrastaregli illecitiambientali.Nonavviareunprocedimentonei tempiprevisti significa infatti consegnarequesti reatiallaprescrizione.Tra l’altrosecondo ildecreto finoaldicembre2009 lamagistraturae lapoliziagiudiziarianonpotrannoricorrerealsequestrod’urgenza,ragionpercuiadunabusivosmaltitoredirifiuticolto inflagrantenonsipotràsequestrare ilcarico,masidovràattenderel’autorizzazione al sequestro da parte del Tribunale di Napoli. L’impressione è che sia approfittato della pauradell’emergenzapercostruireunconsensounanimeintornoastrategiedigestioneche,oltreadignorarele leggirispettatenelrestod’Europa,rischianoanchedifavorireilcontrollomalavitoso.

c)Innanzituttounattoastrattocomeundecretononpuòindicare la località incuiverrannorealizzatigliimpianti,masoltantoilcomune.Soprattuttoperò l ’ individuazione di questi sit i è avvenuta inmaniera del tut to anomala:ildecretostabilisce, infatti,chelaproceduradivalutazionedell’impattoambientalediunimpiantodebbaesserecompiutaentro7giorni,dopoiqualiincasodivalutazionenegativailConsigliodeiMinistripuò comunque operare diversamente da quanto i tecnici suggeriscono. Insomma ogni sito designato èimmediatamenteutilizzabile,nonostante inalcunidiquestisiponganograviostacoli. LadiscaricadiFormicosonel comune di Andretta, ad esempio, dovrebbe sorgere nel bel mezzo di un impianto eolico, in un’areasovrastanteun’oasidelWWF.AChiaiano,nelsitoincuidovrebbesorgereladiscaricadiCupadelCane,sonostatirinvenute 10mila tonnellate di amianto e rifiuti tossici. Questi sono solo alcuni esempi e non siamoancora ingradodiquantificarequantocosteràalloStatointerveniresuccessivamenteperriparareaidanniprovocatidauna

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gestione che prescinde irresponsabilmente dalle normative ambientali rispettate nel resto d’Europa. Inoltre èstato stabilito che tali discariche potranno raccogliere indifferentemente rifiuti pericolosi e non pericolosi,ignorando le di rettive europeesecondo le quali i r i fiuti pericolosi devonoessere raccolt i in si t i separati .

d)Perquantoriguardal’inceneritorediAcerraricordiamoinnanzituttochedal2005èstatostabilitochelacostruzionedegliinceneritoripossaavveniresolodopoilrilasciodiunaAutorizzazioneIntegrataAmbientaleche,semplificandonormativeprecedenti,sostituiscetuttelealtreautorizzazioni.Mailgovernohavolutosemplificareulteriormente, fino al punto in cui la semplificazione diventa negligenza: non è più richiesta l’AutorizzazioneIntegrataAmbientale equindinonsolo l ’ individuaz ione del sito non è giust if icata da una relazionetecnica, ma non s i dispone neanche dei dati necessari per effettuare in futuro controll i per iodici perassicurarsichetuttofunzionisenzadannoperlasalutedell’ambienteedeicittadini.D’altraparteilPresidentedelConsigliohaaffermatocheil“termovalorizzatore”diAcerranonprovocafumo,noninquinaenondanneggerà la popolazione, sulla quale già grava la più pesante incidenza di mortalità per cancro e malattiegenetiche. In realtà ad Acerra vengono bruciati rifiuti indifferenziati e quindi non è possibile prevedere qualisostanzevengonoemesse.Latecnologiadell’impiantoinoltrenonèaffattodiultimagenerazione,masuperatadialmenodiecianni,essononèancora ingradodiprodurreenergia,masolodibruciare irifiutienon è chiarodoveverrannosmalt ite leceneri tossicheprodotte.

e)L’autorizzazioneper leggeallaprosecuzionedello stoccaggio in tutti i siti in cui vengonocustoditedaannileecoballecontrastaconlenormecomunitariechevietanolostoccaggiooltreilperiododimassimotreanni.Tal i sit i sono così de lle vere e proprie discariche abusive in quantonon risultanopreventivamenteautorizzati.

f)La concessione agli inceneritori dell’incentivo relativo alle fonti rinnovabili costituisce un aiuto di Stato i l legitt imo per i gestori di tal i impiant i . (Tra l’altro la partecipazione alla gara e l’aggiudicazionedella gestione dell’inceneritore di Acerra da parte di A2A, di cui sono soci i comuni di Brescia eMilano, parecontrastareconiprincipicomunitarie lenormenazionali chevietanoallesocietàpubbliche lapartecipazioneagareall’esternodegliambititerritorialideiComunisoci).

PROPOSTEALTERNATIVE

Riteniamo che sia necessario aumentare l’organico dei magistrati e dei giudici, nonché del personaleamministrativo, della Procura e del Tribunale di Napoli, investito delle nuove funzioni. È necessario inoltrerichiamare l’attenzione della Commissione Europea invitandola ad accertare la compatibilità dell’incentivoconcessoagli inceneritoricampani,dalmomentochelafrazioneorganicadirifiutononrientranelladefinizionecomunitaria di fonti rinnovabili; la compatibilità dell’autorizzazione alla prosecuzione dello stoccaggio delleecoballe con le normative comunitarie che non consentono lo stoccaggio oltre tre anni; la compatibilitàdell’affidamento alla A2A della gestione dell’inceneritore di Acerra con le norme comunitarie e nazionali inmateriadipartecipazionedellesocietàpubblicheagareoltrel’ambitoterritorialedeiComunisoci.

Riteniamoinoltrechelemodalitàdigestionedeirifiutidovrebberoessereconsideratesecondoundiversoordine di priorità, favorendo il trattamento meccanico biologico dei rifiuti, il riciclaggio e il compostaggio,insommaprivilegiandoquellestrategiechesonoingradodiridurrelaquantitàdirifiutidasmaltireequindiancheilrischiocheilsistemasiblocchinuovamenteechelasalutedell’ambienteedeicittadinirisulticompromessa.Nelrestod’Europasistamanifestandogiàdaalcunianni latendenzaaridurre laquantitàdirifiutieariutilizzarli: inAustria ad esempio già nel 2001 si riutilizzava attraverso riciclaggio e compostaggio il 60% dei rifiuti,

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incenerendone solo il 10%. In Italia al contrario la quantità di rifiuti è in aumento e viene riutilizzata inmisurainferiore al 17%. Sfruttare gli impianti di compostaggio già esistenti al pienodelle loro potenzialità e costruirenuoviimpiantiperlaseparazioneeilriciclaggiocomporterebbecostidimoltoinferioririspettoallacostruzionedidiscariche ed inceneritori e inaugurerebbe una gestione più consapevole e responsabile della situazione. Lacostruzione di tre nuovi inceneritori dopo quello di Acerra, prospettata dal Presidente del Consiglio e dalSottosegretarioBertolaso,nonfarebbealtrocheprecluderedefinitivamenteall’Italialapossibilitàdiapprofittaredellacrisiperdecideredicambiarerotta.

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4.ENERGIERINNOVABILII FATTI

Lacrescitadelleenergiedellerinnovabilinellaproduzionedienergiaelettricadal1990al2005hasegnatoinItaliaunincrementodel31%controil223%dellaGermania,il191%delRegnoUnito,il67%dellaSpagna,finoal1130%dellaDanimarca.

Nel2007,inbaseaidatielaboratidalGestoredeiServiziElettrici(GSE),conunaquotadel5,3percentol’Italia si collocavasolamentealdecimopostonellaclassificadei Paesidell’UnioneEuropeaper incidenzadellaproduzione di fonti rinnovabili diverse da quella idroelettrica sulla produzione interna lorda elettrica,confermandolaposizioneraggiuntal’annoprecedentequandol’incidenzaerarisultata lievementeinferiore(4,9percento).

TraiprincipaliPaesicomunitari,posizioninettamentepiùavanzatediquelledell’ItaliaeranoappannaggiodiGermaniaeSpagna,dovelapenetrazionedellefontirinnovabiliconesclusionedellacomponenteidroelettricarisulta inforteascesa,avendosuperatoil10percentodeltotale.Nelbiennio2006‐07,sonorisultatisuperioriaquelli del nostro Paese anche i corrispondenti valori per l’aggregato dell’Ue a 15membri (5,7 e 7,3 per cento,rispettivamente;cfr.Tav.4).

Tav. 4–Produzione lordaeConsumoInternoLordodi energiaele ttr icadel l ’UEa15nel 2007(TWh)

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L’Italiamancadiunapproccios istemico sul temadell ’energia,ovverodiunapprocciopoliticochenon incida solo sull’offerta, ovvero sull’incentivo alle nuove tecnologie, ma sull’intero contesto in cui sonoapplicate letecnologiestesse, includendopertantoancheleazionimirateamodificareimodellidiconsumodelPaese secondo il principio del risparmio energetico, le azioni mirate a semplificare e armonizzare gli aspettinormativi e autorizzativi e le azionimirate a sostenere la riconversione industriale verso settori ad alto valoreaggiuntocomequelloappuntodelletecnologie“verdi”.L’Italiaadogginonhaancorafattoilsaltodiqualitàche

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hacompiutodatempolaGermania(ilGovernoTedescostimachenel2030l’industriadelletecnologieambientaliedenergetichesaràilprimosettoredelPaese),chealtriPaesiEuropeisiapprestanoafareecherappresentaunodeitemicentralidellepolitichediObamaperusciredall’attualecrisieconomico‐finanziaria.

Con il DecretoMinisteriale 18 dicembre 2008 –“Incentivazionedella produzionedi energia elettrica dafonti rinnovabili,ai sensidell'articolo2, comma150, della legge24dicembre2007,n.2442– ilMinistero delloSviluppoEconomico,diconcertoconilMinisterodell’AmbienteedellaTuteladelTerritorioedelMare,hadatoattuazione alle disposizioni inmateria di incentivazione alla produzionedi energia elettrica da fonti rinnovabiliintrodottedallafinanziaria2008,prevedendoquantosegue:

• l’estensione a 15 anni dei certificati verdi per l’energia elettrica prodotta da impianti a fontirinnovabili,dicapacitàsuperiorea1MW,entratiinesercizioindatasuccessivaal31dicembre2007;

• all'energia elettrica immessa in rete, prodotta mediante impianti eolici di potenza nominalemediaannuanonsuperiorea 200kWemediante impiantialimentatidaaltre fonti rinnovabili, con esclusionedellafontesolare,dipotenzanominalemediaannuanonsuperiorea1MW,entratiinesercizioindatasuccessivaal31dicembre2007, viene riconosciuta inalternativaai certificati verdi, su richiestadelproduttore,unatariffafissaonnicomprensivadientitàvariabile;

• gli impiantialimentatidafontirinnovabilidipotenzanominalemediaannuanonsuperiorea20kWe gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007, dipotenzanominalemediaannuasuperiorea20kWeinferiorea200kW,possonoaccederealmeccanismodelloscambiosulposto;

• alGestoreServiziElettrici (GSE)vieneaffidato il compitodiqualificaregli impiantiaventidirittoagliincentivi;inoltre, secondoildecreto, ilproduttoredielettricità“verde”dovràesercitare ildirittodiopzionetraicertificativerdielatariffafissaall’attodellaprimarichiestaalGSEdellaqualifica;

• è consentito, prima della fine del periodo di incentivazione, un solo passaggio da un sistemaincentivante all’altro: in tal caso, la durata del periodo di diritto al nuovo sistema incentivante è ridotta delperiodogiàfruitoconilprecedentesistema;

• potranno accedere ai meccanismi incentivanti esclusivamente gli impianti collegati alla reteelettricaaventiunapotenzanominalemediaannuanoninferiorea1kW.

Alquadronormativonazionaleoccorrepoiaggiungeregli,“esempipositivi”regionalicomelaPuglia(cfr.laLegge31/2008ancoratuttaviainattesadiconoscerelesuemodalitàdiattuazionemedianteunregolamentononancora adottato) la Calabria che ha appena adottato un piano regionale per lo sviluppo delle rinnovabili e laBasilicata, doveper gli impianti fotovoltaici dai 500 ai 1000 kW è richiesta solo laDIA.Maquesti si collocanotuttavia in un contesto in cui “le differenti procedure amministrative regionali stanno causando notevolirallentamentinellarealizzazionedeiprogettiaumentandolasfiduciadegliinvestitori,soprattuttoesteri”.

In questo quadro normativo d’insieme, occorre poi richiamare l’attenzione sul notevole passo indietrofattoregistraredalGovernoquantoagliobiettiviinterminipercentualidiincrementodellaproduzioneenergeticada fonti rinnovabili,dalmomentoche l’ambiziosoobiettivodiportare l'energia elettricada fonti rinnovabilidal16% al 25% del consumo entro il 2012 – come prevedeva la legge 244/2007 – è stato cancellato dalla Legge13/2009,diconversionedeldecreto208/2008,cheprevedeinvecel'obiettivodel17%dell'energiaconsumataal2020,copertaconfontirinnovabili.

Conseguenzaditalemodificaèl’eliminazionedelcoinvolgimentodelleRegioninellaprogrammazioneperlosvilupporapidodegli impianti,per laproduzionedienergiaelettricadarinnovabili,nonché lacreazionediun

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clima di incertezza normativa dalmomento che per effetto della nuova norma si dovrà attendere una nuovaripartizionevistochenonèpiù indicata laquotadielettricitàdarinnovabili; tuttociòconunorizzontenonpiùfissato per legge a breve termine (2012), ma al 2020; per sapere poi quale sarà il nuovo obiettivo occorreràattendereil2012.Strategia,questaprevistadatalenovitàlegislativa,cheappareinevitabilmentecriticabileinunmomentodirecessioneeconomicaincuisarebbeapparsacertamentepiùragionevoleun'accelerazioneenonunrallentamento.dell'impegnodeigoverniregionali.

ILGIUDIZIO

Secondoilnuovoparadigma,perottenereeffettisignificativisul climanonbastaaumentare laquotadirinnovabiliol’efficienzadegliusifinali,occorreincideresullemodalitàdiconsumoconinterventicomplessinellagestionedell’energiaesuicomportamentidegliutilizzatori.Unesempiovienedallanuovadirettivaeuropeacheaffida all’Energy Manager degli Enti Locali un ruolo attivo per il miglioramento dei servizi energetici nell’EnteLocaleincuiopera.Infatti,iservizienergetici,sepuraffidatiasoggettiterzi,devonoesserecompresi,monitoratie migliorati dall’Energy Manager con interventi, anche non strettamente tecnologici, che incidano suicomportamentieattitudinidiconsumodelpersonalepubblicoappartenenteall’Entestesso.

Spesso quando si affronta il tema delle energie rinnovabili e del risparmio energetico vengonomossecritiche dai diversi detrattori mirate a svalutarne l’efficacia, ma il caso della Danimarca (cfr. Danish EnergyAuthority)e loStatodellaCalifornia (McKinsey,2008),ottava economiamondiale, chehanno, rispettivamente,mantenutoglistessi livellidiconsumoenergeticodal 1995al2006eglistessi livellidiconsumopro‐capitenegliultimi30anni(consentendodievitarelacostruzionedi15centralitermoelettricheecontribuendoallacreazionedi1,5milionidipostidilavoro),confermanoesattamenteilcontrario.Sièvisto,infatti,chel’adozionedipoliticherigorosemiratealladiffusionepervasivaditalunetecnologieconsente,nonsolounariduzionedelletonnellatediCO2emesseinatmosfera,maancheunvantaggioeconomicoperibenefici impattisulsistemaproduttivo,quali,adesempio,lariconversioneversonuoviprodottie/oservizidiaziendeincrisi.

L’Italiahadifronteaséalcunesfideimportanti,primefratutteilProtocollodiKyotoeilpacchetto20‐20‐20 della UE. Queste, sebbene in apparenza slegate fra loro, in realtà sono da considerarsi parti dello stessoproblema.Ilsecondoinfattipuòesserevistocomeunaprosecuzionetemporaledelpercorsovirtuosointrapresodalprimo.Sebbenel’obiettivodel6,5%fissatodalProtocollodiKyotopossaesseregiudicatotroppostringente,se tuttavia l’Italiaavesse inpassatooperatoper raggiungerlooavvicinarsi,oggi l’obiettivo europeodel20%diriduzionedellaCO2,rispettoal1990,entroil2020sarebbepiùrealizzabileenongiustificherebbeinalcunmodol’allarmelanciatodalGovernoBerlusconisuicostialtiditalimisureenergeticheeambientali.

Occorreancheconsiderareunoscenariodimedioelungoperiodo,incuiilpacchetto2020diventerebbesolo una tappa intermedia verso il target del 2050. Secondo le previsioni dell’IPCC della IEA solo riducendol’emissioni del 50% di CO2 rispetto alle attuali emissioni si potrebbe stabilizzare la concentrazione della CO2

nell’atmosferaacirca450p.p.m.(partipermilione)acuicorrisponderebbeuninnalzamentodellatemperaturadi“soli” 2,0‐2,4°C. In mancanza del raggiungimento di tali obiettivi l’incremento della temperature e le diretteconseguenzesulpianetasarebberomoltopiùelevate.

I costi del mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, tuttavia, sono tutt’altro cheindifferenti, circa2miliardidi euroall’anno.Adoggi, infatti, la stimadelle emissionidiCO2al2012sonopariacirca614MtondiCO2pariadunsurplus(controunariduzioneattesadel6,5%)di128MtondiCO2,dicuiil40%

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afferenti a settori soggetti allo schema dell’Emission Trading e il restante 60 % a settori non soggetti a taleschema,chesipossonoavvaleredeiCleanDevelopmentMechanism(CDM)perlarealizzazionedi impiantipulitiinPaesiinviadisviluppoeaccreditareleminoreemissionirilasciatealivelloglobale.

Inoltre, per quanto concerne il pacchetto clima europeo, il modello per la determinazione dei costiutilizzatodalGovernoItalianodifferiscedaquelloutilizzatodallaCommissioneEuropea,ilprimostimailcostodelpacchettoclimaintornoal1,14%delPIL,pariacirca181miliardidieuro(18,2annui),ilsecondoalmassimoal0,6%.LoscenariosceltodalGovernotratuttiquellialternativiaquelloeuropeo,èquellopiùseveroerigidochenonprevedemeccanismi di flessibilità (CDM) e il ruolo delmercatodelle nuove tecnologie legate alle rinnovabili eall’efficienzaenergetica,comeforzatrainanteperl’economiastessa.

Iltentativodirinegoziare ilpacchetto,quindi,derivadalfattochenonabbiamofattonulla inpassatoeche, adoggi, il costo per il nostro sistemaproduttivo di Pmi sarebbe troppo alto. Si ponepoi il problema che,essendoilpacchettosottopostoalladoppiaapprovazionedell’EuroparlamentoedelConsiglioEuropeo,oanchedallamaggioranza qualificata di questo, il veto dell’Italia inmateria potrebbenon avere alcunpeso in terminigiuridici,masolopolitici.

Tuttaviala“rivoluzioneverde”,comeormaichiamatadamolti,nonèsolouncostomaancheunagrandeopportunitàper ilrilanciodelnostrosistemaproduttivoversoprodotti/serviziadaltissimovaloreaggiunto.Taleriposizionamentociconsentirebbe, infatti,diriadattareilnostrosistemaproduttivoaproduzioninellapartealtadella catenadel valore, comprese le fasi di ricerca e sviluppo, che, se ben radicate sul territorio e connesse altessutodellePmi,avrebberoeffettidispilloneanchetrasversalisualtrisettori:sipensiall’applicazionedienergierinnovabili ed efficienza energetica nel settore automobilistico, nella cantieristica, nelle costruzioni, nelladomoticaeneltrasportoaereo.

PROPOSTAALTERNATIVA

Unabasepropositivadidiscussioneperl’adozionediunapoliticaenergeticaefficacedovrebbeattivareleseguentilineed’azione:

1. Ripartiz ione degl i impegni europei relativ i a l pacchetto 20‐20‐20 a l ivello regionale e locale accelerando il processo di responsabilizzazione delle amministrazioni locali nelraggiungimentodegliobiettivi stessi. Inparticolare, sullabasedella delegaalleRegioni inmateriadi energia, ènecessarioindirizzareopportunamentelepoliticheelestrategiedelleRegioniversounapprocciocomuneeallostessotempoprevedereunmeccanismodiripartizioneeverificadegliobiettivieuropeisuscalaregionaleelocalechesiainqualchemodovincolante,altrimentiglistessiobiettivifissatineidiversiPORRegionalioneicorrispettiviPEARrischianodirimanereunadichiarazionediintenti.

2. Piani ficazione energetica. Dalla ripartizione regionale degli impegni dovrebbe discendereanche una pianificazione condivisa e congruente tra i diversi livelli di amministrazione, in particolare a livellolocale, creando, ad esempio, sinergie tra PEAR regionali e Regolamenti Comunali in materia di edilizia(recepimento disposizioni della Finanziaria 2008), che tenga conto delle risorse di ciascun territorio e dellepotenzialitàdisviluppodellostesso.

3. Valorizzazione del la domanda pubblica,qualevolanoprimarioperlaripresaeconomicaeil raggiungimento degli obiettivi ambientali. È noto, infatti, che esiste un potenziale di risparmio elevato nelsettore pubblico chedetieneunparco edilizio dalle prestazioni termiche scadenti. La qualificazione energetica

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degli edifici, in primis pubblici, piuttosto di un intervento dubbio sull’aumento della cubatura degli edifici,potrebbecontribuiresignificativamentearidurre i consumienergetici,equindi leemissionidiCO2,maancheacreare lavoroqualificatoerendere innovativoilsettoredell’edilizia,tradizionalmentemolto lentoarecepireedutilizzareefficacementeleinnovazionitecnologiche.

4. Continuareedestendere i l si stema degl i incent ivi sull ’effic ienza energet ica sul l ’usofinaleenontentare,comeipotizzatodalDM185/2008difineanno,dieliminarlocancellandoledetrazionidel55%introdottenellaFinanziaria2008.Èdimostratocomegliincentiviper l’acquistodielettrodomesticidiclasseenergetica superiore (2007, incentivo 200 euro per frigoriferi classe A+, A++), dove era stato fissatoprecedentementedelsistemadicertificazioneenergetica,haportatolevenditedeifrigoriferidiclassesuperioredal 5% del 2000 al 78% del 2007 (Kyoto Club), quindi un’opportuna sensibilizzazione e informazione deiconsumatori/cittadini, unitamente a un sistemadi incentivazione intelligente, innesca un circolo virtuosoper ilquale anche prodotti tecnologici di partenza più costosi (vale per il frigorifero, come i pannelli fotovoltaici, lecaldaieacondensazione,etc.)divengonooggettod’acquistointelligentedapartedeiconsumatori.

5. Rafforzamento di s istemi di incentivi che pr ivi leg ino l ’energ ia prodotta da font i rinnovabi l i ,rendendoobbligatori,adesempio,isistemidicertificazionesubasevolontaria(RegolamentiEdiliziComunali), oppure incentivando l’azione di sensibilizzazione, formazione e informazione deicittadini/consumatori.

6. Supporto al l ’adozione pervasiva delle tecnolog ie verdi att raverso un approcc io di si stema, quali l’introduzione di premialità degli interventi che, previa adeguata analisi energetica, prevedanol’impiego congiunto di strumenti, applicazioni e dispositivi che, da una parte, contribuiscano all’efficienzaenergeticaequindialrisparmioenergeticodegliedifici(pubblici,residenziali,industriali),dall’altraforniscanoperlamaggiorquotapossibileenergiadafonterinnovabile,riducendoicostienergeticiequindilespesecorrenti.

7. Adeguamento normat ivo, quale la omogeneizzazione e armonizzazione delle disposizioninazionali, regionali e locali in materia di energie rinnovabili e di efficienza energetica, quale, ad esempio,l’adozione di standard comuni per la certificazione energetica degli edifici e l’adozione di Regolamenti EdiliziComunali coerenti con le politiche di incentivazione agli investimenti in materie di efficienza energetica (vedimancatorecepimentosuiRegolamentiComunalidelledirettivedellaFinanziaria2008)eamminist rat ivo,qualel’adozione, anche tramite l’ausilio delle tecnologie ICT, di procedure semplificate per tutte le fasi proceduralicome l’autorizzazione unica per gli impianti da fonti rinnovabili o di qualificazione energetica, dalla fase di“permitting”allafasedigestioneedeventualerevisionedelcontratto,nonchéallaraccoltaeallagestionedeidatienergeticiedicontesto.

8. Miglioramento organizzativo e supporto format ivopersostenerelariqualificazionedelpersonale pubblico verso nuove responsabilità e professionalità legate alle energie rinnovabili e all’efficienzaenergetica,quali,adesempio, l’EnergyManagernegliEntiPubblicioperdiffonderelaculturadellasostenibilitàall’internoeall’esterno(territorio)dell’amministrazionepubblica,adesempio,attraversol’erogazionedicorsidiformazionededicati a cittadini e imprese (in particolare nelle aree colpite da crisi di settore) con l’obiettivo dicontribuire sia allo sviluppo sostenibile del territorio sia allo sviluppo economico sui nuovi servizi e/o prodottiinnovativilegatiall’efficienzaenergeticaealleenergierinnovabili.

9. Adeguamento e sviluppo delle Smart Grids che sono il fattore catalizzatore per un rapido esignificativo sviluppo delle energie rinnovabili. Le Smart Grids integrano, secondo il modello di generazione

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distribuita, la domanda con l’offerta energetica prodotta su base locale, evitando pertanto i costi e le perditeassociate ai modelli tradizionali di energia prodotta da grandi centrali (termoelettriche o nucleari). Gliinvestimenti sulle Smart Grids sono consistenti e concernono non solo la struttura impiantistica, ma anchel’adozionediopportunisistemidigestioneecontrollo,nonchédiautoritàlocalipreposteataleattività.

10. Sostegnoadunpianodir icerca e svi luppo checoniughiefficacementeilsistemadellaricercaalivellonazionaleconquellopromossoalivellolocaledallesingoleRegioni.Inparticolare,deveesseretenutoincontocome lacatenadelvaloredella ricercaabbiaassuntocaratteristicheglobali,dovepertantoalcune fasidiquestavengonosvolteindiversiPaesi/Regionienonpiùinununicopunto.Laricercaitaliana,quindi,soprattuttoalivellolocale,andrebbeindirizzata inmodomiratoaffinchésiaparteintegranteedattivadelsistemadiricercanazionale e internazionale e sia in grado anche di attirare investimenti esteri nel settore. Inoltre, affinché irisultati della ricerca non rimangano dimenticati è necessario che le amministrazioni si impegnino a creare lecondizioni di contesto normativo, autorizzativo, organizzativo e formativo affinché i risultati della ricerca nelcampo di energie rinnovabili ed efficienza energetica vengano adottati dalla società contribuendo in modosignificativoallosviluppoinotticaeconomicamenteeambientalmentesostenibile.

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5.LEPRESUNTERIFORME2008:EFFETTISUSCUOLAEUNIVERSITA’

Senza dimenticare che una società che risparmia sull'investimento nella scuola è una società che starinunciandoalsuofuturo.

I FATTI

6agosto2008

LaLeggen.133converteildl112/08Disposizioniurgentiper losviluppoeconomico, lasemplificazione, lacompetitività,lastabilizzazionedellafinanzapubblicaelaperequazionetributaria:

• Art.16, comma 1: ‘le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione infondazionididirittoprivato’

• Art.60,comma1: ‘per iltriennio2009‐2011 ledotazionefinanziarie,a legislazionevigente,dellemissionidispesadiciascunMinistero,sonoridotte’.PerilMinisterodell’Istruzione,dell’UniversitàedellaRicercasiprevedeunrisparmiolordointreannidi54milionidieuro.

• Art.64,comma3e6: ‘ilMinistro[…]predispone[…]unpianoprogrammaticodi interventivoltiadunamaggiorerazionalizzazionedell’utilizzodellerisorseumaneestrumentalidisponibili,checonferiscanounamaggioreefficaciaedefficienzaalsistemascolastico’;‘devonoderivareperilbilanciodelloStatoeconomielordedispesanoninferioria456milionidieuroperl’anno2009,a1.650milionidieuroperl’anno2010,a2.538milionidieuroperl’anno2011ea3.188milionidieuroadecorreredall’anno2012’

• Art.66,comma3:‘perl’anno2009leamministrazioni[…]possonoprocedere[…]adassunzionidipersonalecomplessivamentecorrispondenteaduna spesaparial 10percentodiquella relativaallecessazioniavvenutenell’annoprecedente. Inognicaso ilnumerodelleunitàdipersonaledaassumerenonpuòeccedere,perciascunaamministrazione,il10percentodelleunitàcessatenell’annoprecedente’

30ottobre2008

LaLegge169/08converteildl137/08Disposizioniurgentiinmateriadiistruzioneeuniversità:

• Art.4, comma1: ‘le istituzioni scolastiche costituisconoclassiaffidateadununico insegnante efunzionanticonorariodiventiquattrooresettimanali’.

• Art.8, comma 1: ‘dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiorioneriacaricodellafinanzapubblica’.

I GIUDIZI

La spesa

La Legge 133/08 prevede una sensibile riduzione dei finanziamenti per l’istruzione: ‘per garantirel’effettivo conseguimento degli obiett iv i d i ri sparmio’, il comma 8 dell’art.64 si impegna ad applicare ‘la

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procedura prevista dall’articolo 1, comma 621, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n.296’, la LeggeFinanziariacheper il 2007prevedevauna riduzionedelle ‘dotazioni complessivedibilanciodelMinisterodellaPubblica Istruzione, ad eccezione di quelle relative alle competenze spettanti al personale della scuola edell’amministrazionecentraleeperifericadellapubblicaistruzione’.

VienefortementeridottoilFondodiFinanziamentoOrdinario(FFO)alleUniversità,allequaliperòsioffrelapossibilitàditrasformarsiinfondazionididirittoprivato,esiprevedeunadecisariduzionedegliorganici,siaperleuniversitàcheperlascuolaprimariaesecondaria:lavocedispesapiùconsistentedelMpirisultaessere,infatti,quellaperlaspesadipersonale ,comemostralatabellaseguente:

Tav. 5–Mpi : stanziamenti iniz ial i di competenzapercategoriaeconomica (milionidieuro,anno2008)

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Fonte:Ministerodell’Economiae delle Finanze,Rapporto 2008– La revisionedella spesa pubblica, Commissione tecnicaper la finanzapubblica.DatiMef.

Nel2008,solo126milionidieuroeranodestinatiallaspesaincontocapitale,edellaspesacorrentecirca40miliardidieurosonoassorbitidalleretribuzioni–con535milionidieuroditrasferimentiascuoleprivate.

È evidente, dunque, che il risanamento finanziario del settore istruzione non può prescindere dallariduzionedellaspesaperilpersonale,cheperòlalegge133/08attuainmododrasticoeindiscriminato,senzaunintervento strutturale: riduce, infatti, tanto il personale docente che quello amministrativo, impoverendol’organicoe favorendo l’assunzione tramite formedi lavoroa tempodeterminato.Èprevistaancheunamisurauna tantum cheblocca per dodicimesi l’aumento biennale o della classe di stipendio, previsto dai rispettiviordinamenti.

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La spesa diversa da quella per il personale (edilizia scolastica, dotazione infrastrutturale degli istituti,servizisanitari,pasti,trasporti)èpercentualmentemoltobassa, inparticolareseconfrontataconlamediaOcse:14percentodeltotalecontro18percento7.

LASCUOLAPRIMARIA

I l rapportoa lunni/insegnanti

DalconfrontoconglialtriPaesi,l’Italiaèunodiquelliincuiilrapportoalunni/docentirisultapiùelevato:nel2004,a100studenticorrispondono9,1docentidibase(alnettodiquellidisostegno)afrontediunamediaOcsedi7,58,egliinsegnantidisostegnosonocircal’11%deltotaledelcorpoinsegnanti.

Per intervenire su questo ‘eccesso’ di personale, la legge 169/08 ha annullato la legge 148/1990, cheintroduceva il ‘modulo’ dei tre insegnanti per due classi: la riforma del 1990 poggiava sulle due tesidell’innalzamentodellaqualitàdidatticae del sostegnoal tempopieno, e sosteneva lapropriaefficienza con ilmantenimentodell’organicogiàesistente–inesuberorispettoallarichiesta.

L’alto numero di docenti, inoltre, è dovuto anche al fatto che i docenti italiani insegnanomeno dellamediadeiloroomologhiesteri–trail10e il15percentoinmeno9–benchéquestononsitraducainunaspesamaggiore: se le ore di lavoro sono inferiori, infer iore risulta anche la loro retribuzione nell’arco di unacarrierasostanzialmentepiatta eprivadiretribuzioniaggiuntive–moltorilevantiinaltriPaesi.

Erasenz’altronecessario,dunque,uninterventodiriorganizzazionedegliorganici,complessoeconampiericadutesociali,malariformaGelminiirrompeperdecretoesenzaunaprecedentediscussionesullaricalibraturadegli insegnamenti e la riconversionedegli insegnanti (cheoggi sono specializzati per alcunematerie piuttostocheperaltre).

Ilruolodelmaestrounico,inoltre,restaancoramoltodibattutotrascienziatidell’educazione:puòesseregaranzia di ass istenza costante e continua per l’alunno, ma anche – in assenza di un sistema divalutazionedegliinsegnantienell’impossibilitàdiisolareidocentimenoabili–rischiodiunmaestroinefficacedidatt icamenteneicinqueanniincuisigettanolebasidell’apprendimento.

Sulpianodell’impiego,inoltre,lamanovracreaunfortenumerodipotenzialidisoccupati.

I l tempopieno

Il ritornodel ‘maestrounico’ e la riduzionedell’orario settimanaleda27a24oregeneranononpochedifficoltà per il mantenimento del tempo pieno, richiesto da un numero sempre maggiore di famiglie. I dueprovvedimenti,inoltre,comportanoalcunirischi:

7Ministerodell’EconomiaedelleFinanzeeMinisterodellaPubblicaIstruzione,Quadernobiancosullascuola,settembre2007,Tavola1.6,p.39.8Ministerodell’EconomiaedelleFinanzeeMinisterodellaPubblicaIstruzione,Quadernobiancosullascuola, settembre2007,Tavola1.8,p.43.9Ministerodell’EconomiaedelleFinanzeeMinisterodellaPubblicaIstruzione,Quadernobiancosullascuola,settembre2007,Tavola1.18,p.63.

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• un abbassamento della qualità dell’insegnamento, che nella modalità del tempo pieno eraaffidato a due insegnanti corresponsabili e che arricchiva l’offerta formativa e la possibilità di recuperare glisvantaggi

• un freno all’occupazione femminile, che invece trova nel tempo pieno uno strumento perconciliarelavoroecuradeifigli

• unfrenoallariduzionedell’influenzadelbackground familiaresulpercorsodistudideglialunni(conunconseguentefrenoallamobilitàsociale)

Perconoscereilfuturodeltempopieno,tuttavia,bisogneràattendereidecretiattuativi.

La retescolast ica

La Legge 133/08 interviene anche nella riduzione dei plessi scolastici, che in molti casi versano incondizioniprecariesenon,neicasipeggiori,direalepericolo–gliepisodidicronacanesonotestimonianza.

Leresponsabilitàdiquestasituazionesono,però,assaiframmentatetraivarilivellidigoverno.

LagestionedellaretescolasticaèdicompetenzadelleRegioni,mentreaComunieProvincecompetelamanutenzioneordinariaestraordinariadegliedificiscolastici.LoStatodetermina,invece,ilivellifondamentalideiservizie,conlaLegge23/1996‘realizzaecural'aggiornamento,nell'ambitodelpropriosistemainformativoeconlacollaborazionedegli enti locali interessati,diun'anagrafe nazionale dell 'edil iz ia scolastica direttaadaccertarelaconsistenza,lasituazioneelafunzionalitàdelpatrimonioedilizioscolastico’.

Lanecessitàdiregistrarelostatodegliedificiscolasticieradovuta,principalmente,alruolodifinanziatoreadadiuvandumattribuitaalloStato,cheassegnavarisorseperl’ediliziascolasticaalleRegioni,daredistribuireaipropriEntilocali.

Ad oggi non soltanto l’anagrafe non è stata completata, ma anche i finanziamenti dallo Stato si sonoprogressivamenteassottigliati, causandoundivariosempremaggiore traRegionipiùemenoricche,ovvero traquellechepossonocontaresurisorsepropriepiùcospicuedellealtre.

La leggeprevede, inoltre,di intervenire nel ridimensionare ilnumerodeiplessi scolastici,accorpandoli:l’operazioneavrebbel’immediatoeffettoditagliarepostidilavoro(dirigentiscolasticiesegretari).Èdelfebbraio2009, infine, l’approvazionedapartedelConsigliodeiMinistridiundecretocherevochi l’autonomiascolasticaagliistituticonmenodi300iscritti–senecalcolanocirca700,echeandrebbeadanneggiaregliistitutideipiccolicentri,causandonelospopolamento.

L’UNIVERSITA’

Le ri sorse

Luogo comune ma condivisibile è quello per cui l’università italiana disperde ed impiega in modoinefficiente le proprie risorse. Un riassetto della dotazione finanziaria, dunque, è certamente un interventonecessario.

ItagliprevistidallaLegge133/08,però,sonodistr ibuit i uniformementetragliatenei,enonsecondoungiudiziodivalore:nessungeneredid if ferenziazionepermeri tovieneintrodottadallenuovedisposizioni.ÈprevistounsostanzialebloccodelleassunzioniedunariduzionesensibiledelFondodiFinanziamentoOrdinario,che verrà ridotto di 1 .441,5 mil ioni d i euro distribuiti nel quinquennio 2009‐2013: rispetto al Fondoassegnatonel2008,unadiminuzionedel19,7percento.Neconsegueunabbassamentodelletasseuniversitarie,

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chenonpossonosuperare,comegettito,il20percentodelFondo.Siriduconoulteriormente,dunque,leentratedegliatenei.

Effetti di queste riduzioni, dirette e indirette, potrebbero essere una minore offerta formativa oppureunminorenumerodi i sc ritt i .

Seinprecedenzalerisorsevenivanoutilizzatemale,questiprovvedimentinonnemiglioranol’uso,masilimitanoaridurle.

Dapubblicoa pr ivato

LapossibilitàditrasformareleUniversitàpubblicheinfondazionifavorisce ilproliferarediistitutiprivati,per iqualiperòrestavalido ilsistemadifinanziamentopubblico,erogatoconfiniperequativirispettoall’entitàdeifinanziamentiprivatidiciascunistituto.

Sarebbe un’opportunità, se programmata nell’ottica di migliorare l’offerta formativa attraverso lasponsorizzazione pr ivata, come accade in molti altri Paesi: incentiverebbe senz’altro le istituzioniuniversitarieaprediligerec riteri d i meritoeleinserirebbeinunalogicaconcorrenziale.

Inunregimediconcorrenza,ancheletassesubirebberounavirataversolacompetit ivi tà ,esipotrebbeiniziareadistingueretrateachingeresearchinguniversity.

Questaprospettiva,però,sembrainapplicabileinItalia,perunprimo,fondamentalemotivo: inunPaeseche apertamente non investe in un futuro di ricerca, innovazione e sviluppo, difficilmente un privatoinvestirebbeinfondazionichegestisconoateneiindebolicondizionieconomichecomplessive.

I docent i

LeDisposizioniurgenti della Legge 133/08,al capo IIContenimentodella spesaper ilpubblico impiego,sonointervenuteperunariduzionemassicciadegliorganici:nuoveassunzioniperil2009nonsuperiorial10percento delle unità cessate l’anno precedente, per gli anni 2009‐2011 non superiori al 20 per cento delle unitàcessatel’annoprecedente,enel2012nonsuperiorial50percentodelleunitàcessatel’annoprecedente.

Il risultato dei limiti alle assunzioni attivati a partire dal successivo anno accademico ha provocato ilproli ferare di bandidiconcorsoperprofessoreordinarioeassociato,poichéper iconcorsiindettientroil30luglio2008sipotevanoancoraprevedereduevincitori(oidonei),mentredall’entratainvigoredellaleggeneèprevisto soltanto uno. Per quanto il blocco parziale delle assunzioni possa rallentare le immissioni in ruolo,dunque,siavràuningentequantitàdivincitoricheneiprossimiannidovrannoessereassorbitidaivariatenei.

PROPOSTEALTERNATIVE

Alla luce dei provvedimenti attuati dal Governo, emerge il ruolo non pr ioritario assegnato agliinvestimenti in formazione, conoscenza e ricerca: i tagli drastici e indiscriminati non promuovono unarazionalizzazione della spesa,quantounaseriedidifficoltàancoramaggiorinellagestionedell’istruzioneeditutteleattivitàadessalegate.

Quellodellaspesa insufficiente, infatti,èunluogocomune, inparticolareperquantoriguardolascuolaprimariaesecondaria: inrapportoalPil laspesapubblicasull’istruzioneèpressochéugualeaquelladellamediaOcse e dei Paesi europei. La spesa per studente, addirittura, risulta maggiore in Italia che all’estero,

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soprattuttoperlascuolaprimaria–alcontrariodiquellaperl’università‐,acausadellasfavorevoledistribuzionedemografica.Sipuòdunqueparlaredir i sorsemal d ist ribuite .

Pertanto, non potendo destinare ingenti risorse all’istruzione, lo Stato potrebbe senz’altro impiegare meglioquelleesistenti,attuandointerventiditipost rutturale.

Per quanto riguarda la scuola elementare, a fronte di una necessaria riorganizzazione degli organici edelleattività,sipotrebbeprocedereadunariformacostruitadiconcertoconi variattoricoinvoltipiuttostocheadunriassettodrasticochemiriunicamentearidurrelaspesa,prendendoinesamediversiaspetti:

• laridefinizionedellefunzioniamministrative,adoggiframmentatatraivarilivellidigovernoinmodononefficiente (spesa per ilpersonaledalloStato, edilizia aProvince eComuni,organizzazionealle Regioni),perunamiglioregestionedeirapportifinanziari

• l’introduzionediunsistemadi valutazione,chepure è richiesto fortementeda insegnantie scuole – inparticolarepermisurareilivellidiapprendimento‐,peraltrogiàpredispostodall’Invalsi,mamaiattivato;ciò è reso ancor più urgente alla luce dell’approvazione della legge delega sul federalismo fiscale, chedecentralecompetenzeeimponeladefinizionedeilivelliessenzialidagarantiresulterritorionazionale

• l’impegno a perseguire un processo pianificato e progressivo di riduzione e riequilibrio territoriale nelrapportodocenti/studenti

• ilcompletamentodell’Anagrafenazionaledell’ediliziascolastica• laformazionedegliinsegnantinell’otticadellareintroduzionedelmaestrounico• l’introduzionediunacarrierapergliinsegnanti• l’incentivazionedeilaureatimiglioriasceglierelaprofessione• infine, il reinvestimentonell’istruzionedelle risorse risparmiate a seguito di tale razionalizzazionedella

spesa.

Analogamente, in ambito universitario, sarebbe opportuno intervenire non indiscriminatamente, maavviando finalmenteunprocesso razionalizzazione del personalee valorizzazione del merito, spessodiscussealivelloteorico,maitradotteinproposteoperative.

Ciò significherebbe, nella sostanza, contrastare l ’az ione delle lobby accademiche e favorire latrasparenza.Lariorganizzazionedelsistemadiformazione,reclutamentoemonitoraggiodell’attivitàdeidocentisipotrebbeattuareattraverso:

• l’attivazione costante della valutazione da parte del Comitato Nazionale di Valutazione della Ricerca(Civr), cheha già effettuatouna valutazioneper il triennio 2001‐2003, con l’assegnazionedi unapartedellerisorsedelFondodiFinanziamentoOrdinario

• l’incentivazione della ricerca, con l’adeguamento delle retribuzioni dei ricercatori italiani aglistandard europei e limitare, così, la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’, sostituendo progressivamente ilpersonaleinuscitaconstudiosidialtolivello

• ladefinizionedellostatusgiuridicodeidocentiel’eliminazionedellafiguradelprofessore‘fuoriruolo’,stabilendoun’etàdipensionamentoinlineaconlamediaeuropea(circa65anni)

• larazionalizzazionediruolieassunzionideidocenti,approfittandodelturnover ‘ f is iolog ico’ dovutoall’ingentenumerodidocentiprossimialpensionamento

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A questo processo di ‘bonif ica’ del corpo docente universitario si potrebbe accompagnare ilre investimento delle r i sorse r isparmiate–dicuinonsiconosceladestinazione–inconoscenza,ricercaesviluppo.

Adoggi,leLeggi133/08e169/08hannoprovocatodiversereazioniesortitoeffettievidenti:unaseriediinterventi necessari per l’istruzione e la ricerca in Italia sono stati apportati come ‘disposizioni urgenti’ edintrodotte senza la necessaria pianificazione: l’applicazione indifferenziata di tagli non riduce gli squilibri delnostrosistemauniversitario.

I principali risultati, che hanno suscitato e continuano a suscitare opposizione e proteste, sembranoessere l’ulteriore impoverimento del si stema istruzione italiano e la netta caduta occupazionale nelmondodell’insegnamento, checolpirà inparticolare ilMezzogiorno, con l’effettodiaumentareancoradi più ildivariogeograficodeiserviziinItalia.

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6. LAMANCATARIFORMADEISERVIZIPUBBLICILOCALI

I FATTI

I l tentativodi ri formadelmercatodeiServiz i Pubblici Locali d i ri levanzaeconomica L’art.23‐bisdellaLegge6agosto2008,n.133 La Legge 6 agosto 2008, n. 133 ha convertito in legge con modificazioni il Decreto Legge 25

giugno,n.112introducendol’art.23bislacuidichiaratafinalitàèdi“favorirelapiùampiadiffusionedeiprincipidiconcorrenza,dilibertàdistabilimentoediliberaprestazionedeiservizidituttiglioperatorieconomiciinteressatiallagestionedi servizidi interesse generale inambito locale,nonchédigarantire ildirittodi tuttigliutentiallauniversalitàedaccessibilitàdeiservizipubblicilocaliedallivelloessenzialedelleprestazioni,aisensidell’articolo117, secondo comma, lettere e) em), della Costituzione, assicurandoun adeguato livello di tutela degli utenti,secondoiprincipidisussidiarietà,proporzionalitàelealecooperazione(cfr.art.23‐bis,comma1)”.

L’art. 23‐bis prevede che l’affidamento dei Spl avvenga, in via ordinaria, mediante procedurecompetitive ad evidenza pubblica (cfr. comma 2), consentendo una deroga a tale ordinaria modalità diconferimentosoltantoovesussistano“peculiaricaratteristicheeconomiche,sociali,ambientaliegeomorfologichedelcontestoterritorialediriferimento,chenonpermettonounefficaceeutilericorsoalmercato.”(cfr.comma3).

Talenormaponedirettamentenuovedisposizionigeneraliper“tutti” iservizipubblicilocali(Spl)di “rilevanza economica” che “prevalgono sulle relative discipline di settore”, ma al contempo impegna ilGoverno,supropostadelMinistroperirapporticonleregioni,adadottare–entro centottanta giorni dalladata di entrata in vigore della legge di conversione del decreto 112/08, sentita la Conferenza unificata Stato‐Regioni, nonché le competenti Commissioni parlamentari – ulteriori disposizioni regolamentari anche didelegificazione(exart.17,co.II,Legge23agosto1998,n.400)“alfinediarmonizzarelanuovadisciplinaequelladi settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale perl’aff idamento di tutt i i serviz i pubblic i locali di r i levanza economica inmateriadi rifiuti, trasporti,energiaelettricaegas,nonchéinmateriadiacqua”.

Contrariamente a quanto previsto dal comma 10, dell’art. 23‐bis, il Governo non ha ancorapubblicatoalcunadelleannunciatedisposizioniregolamentari;allostatosiregistrasoltanto ladiffusionediunabozzadello “Schemadidecretodel Presidentedella Repubblica recante regolamentodiattuazionedell’art.23‐bis,comma10,deldecretolegge25giugno2008,n.112,convertitoconmodificazioni,dallalegge6agosto2008,n.133”edella“Comunicazionesull’applicazionedell’art.23‐bis,comma3”pubblicatadall’AutoritàGarantedellaConcorrenzaedelMercato.

ILGIUDIZIO

Imot ivi del l ’attuale insuccessodel tentativodiat tuaz ionedella r iformadel mercatodeiSpl

Iprofilidi incostituzionalità (artt. 3,5, 41,97, 114, 117, 118, 120Cost.), contrarietàalTrattatoCE

(art.5)edallagiurisprudenzacomunitaria,dell’art.23‐bisdenunziatidinanziallaCorteCostituzionaledadiverseRegioniitalianeconricorsiattualmentependenti.

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L’assenzadiunaanalisieconomica–ingradodigarantiregliincrementiinterminidiefficienzadeiSpldivoltainvoltainteressati–allabasediunasceltariformatricefondatasullaregoladelricorsoobbligatorioalmercato e sull’adozione di una norma trasversale concernente i diversi settori del mercato delle utilitiesfortementedifferentisottoilprofilodellecondizionidelladomandaedell’offerta.

Il potenziale rischio di concorso– e conflitto – tra le decisioni delleAutorità di settore (AGCM,AVCP,AEEG)inassenzadellaprevisionediformediraccordotralestesse.

L’inadeguatezza di una scelta legislativa armonizzatrice che relega il ricorso all’affidamento inhouse come scelta eccezionale a fronte della sussistenza di attuali e tra loro differenti discipline di settorefortementecaratterizzatedallepeculiaritàmaterialideiservizi,nonchédeisistemiedeglistrumentinecessarialloloroerogazione.

Lacecitàdellaspinta liberalizzatricedel legislatoreafrontedell’indiscutibilecarattereuniversaledeiSpl;universalitàcherischiadiessereinsoddisfattaladdovel’oggettivaantieconomicitàdellagestionedialcuniserviziderivantedallabassaquotaditariffapotrebbeindurre–comegiàaccadutoinalcunicasi–glioperatorieconomiciadisertare lacompetizioneeconomicaancheinpresenzadisussidipubblicimirantiacompensaregliextraoneridiserviziopubblico.

PROPOSTAALTERNATIVA

L’indiscutibile esigenza di adottare nuove scelte legislative necessarie ad assecondare la spintaliberalizzatricedimatricecomunitariadeimercatidelleutilities,necessitadiessereprecedutadalucidesceltedipoliticaindustriale,daadottareall’esitodianaliticheindaginivoltearilevarelecaratteristichedeisingolisettoridimercato.

In assenza di una scelta di politica industriale si rischia infatti di adottare norme di armonizzazioneincapacidirilevareglieffettivibisognidegliutenti;ciòinquantolaliberalizzazionedeimercatidelleutilitiesmiraalla promozione della concorrenza tra gli operatori economici al fine di soddisfare e tutelare le esigenze deiconsumatori:latuteladellaconcorrenzainaltriterminirappresentalostrumentononilfine.

Occorrequindi: Fissare, in primo luogo, gli obiettivi industriali – nel rispetto dei vincoli comunitari – e

successivamenteregolareimercati; legiferare tenendo conto del grado di sviluppo già raggiunto dalla normativa nazionale di

recepimentodiquellacomunitariainalcunisettori(vedisettoregasetrasporti,idrico)alfinedinondeterminarel’abrogazione delle discipline di settore “compatibili” con le finalità pro‐concorrenziali enunciate al comma 1dell’art.23‐bis(ciòèparticolarmenteimportanteaifinidelladefinizionedelregimetransitorio);

prevedereunespressoriferimentoagliarticolidelCodicedeicontrattipubbliciedegli istituti, inessoprevisti,ingradodistimolarelacapacitàinnovativadeiconcorrenti,comeadesempioildialogocompetitivo;

favorireleaggregazioninonsolotraibigplayersmaanchetralePmialfinedifavorirelanascitadisoggettieconomiciingradodiraccoglierel’esperienzapositivadelleaziendegiàmunicipalizzateediapprodareadunalogicapienamenteimprenditoriale;

risolvereilproblemadellaantieconomicitàdellagestionedialcuniserviziattraversounarevisionedellaestensionedeibacinidiutenza;

legiferaresenzadimenticareche l’obiettivoprincipalediogni spinta liberalizzatrice risiedenellaeliminazionedisituazionidimonopolioattraversol’immissionedielementidiconcorrenzialitàpursemprealfinedimigliorareilbenesseredeiconsumatori;

legiferarenel rispettodelprincipiodellacertezzadeldirittoattraverso laprevisionedi coerentiperiodi transitori nelle ipotesi di cambio dei regimi giuridici soprattutto per i casi di società miste il cui socioprivatooperativosiastatosceltocongara;

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assicurare il rispetto dei principi del Trattato CE e della giurisprudenza comunitaria che nonimponeagliStatimembril’attribuzioneadimpreseterzecomeformaordinariaopreferenzialediaffidamentodeiSpl,relegandoaisolicasid’eccezioneilricorsoalladiversaedalternativaformadell’affidamentodiretto.

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7.EVASIONEFISCALE

I FATTI

Con la finanziaria estiva10 e con il decreto legge “anti‐crisi”11, il Governo Berlusconi ha modificatoprofondamente le misure anti‐evasione che erano state introdotte nella passata legislatura, soprattutto con ildecretoVisco‐Bersani12.

Lemodifichedellafinanziariaestiva

• Soppresso l’obbligo da parte dei titolari di partita IVA di presentare gli elenchi c l ienti/ fornitor i .

• Elevatoda 5.000 a 12.500 euro il tetto per i t rasfer imento di contante, d i l ibretti d i depositopostali o bancari o dit itoli a l portatore .

• Eliminatalacorresponsabi l ità del committenteperquantoriguardagliadempimentifiscalirelativialleprestazionilavorativeoggettodelcontratto.

• Eliminatol’obbligoperiprofessionistidi incassareipropricompensiconst rument i f inanz iar i tracc iabil i edi tenereconti correnti dedicat i .

• Modificata ladatadipubblicazionedeglistudi di settore(dal31marzodell’annosuccessivoal30settembredell’annocuisiapplicano).

Lemodifichedeldecretoanti‐crisi

• Soppressol’obbligodapartedeicommerciantialdettaglio,ristoratorieartigianidicomunicareonl ine i corri spettiv i percepit i .

• Soppresso l’obbligo di comunicazione prevent iva per compensare c redit i d ’ impost asuperioriai10milaeuro.

Alleggerimentodellesanzioni

Novità anche per quanto riguarda le sanzioni , modificate sia dalla finanziaria estiva che dal decreto“anti‐crisi”.Èstatoconcessoaicontribuentioggettodiverificafiscalediaderireintegralmenteairilievicontenutinel processodi constatazione,mediante il pagamentodelle imposte dovute e delle sanzioni, ridotte allametàrispettoalnormaleaccertamentoconadesione(sipassada1/4dellesanzioniminimeapplicabilia1/8).Vengonoinoltre ridotte alla metà le sanzioni in caso di ravvedimento operoso o adesione ai contenuti dell’invito alcontraddittorioemessodall’ufficiodell’AgenziadelleEntrate.

ILGIUDIZIO

10Decretolegge112/08,convertitodallalegge133/08.11Decretolegge185/08.12Decretolegge223/06convertitodallalegge248/06.

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Gli strumenti soppressi, alcuni non ancora operativi, dai suddetti decreti legge, avrebbero dovuto siafavorire la trasparenza sia consentire un più efficace e chiaro flusso informativo da utilizzare nella lottaall’evasione. Il controllo telematico dei dati IVA non sarà più possibile, vista l’eliminazione dell’obbligo dipresentareglielenchiclienti/fornitori.Latracciabilitàdeimovimentididenarorisultanotevolmentediminuita,acausasiadell’aumentodel tettoper i trasferimenti incontante, siadell’eliminazionedei conti correntidedicatiobbligatori e degli strumenti finanziari tracciabili per i professionisti. Le possibilità di controllo si riduconosensibilmentedalmomentochevienemeno l’obbligodi comunicareonline i compensiper i commerciantiegliartigiani, segnandounnotevolepasso indietro relativamenteagli strumentidisponibili per la lottaall’evasione.Altre modifiche invece vanno direttamente a favorire comportamenti elusivi, come l’eliminazione dellacorresponsabilità del committente e la soppressione dell’obbligo di comunicazionepreventiva per compensarecrediti d’imposta superiori ai 10mila euro: la prima modifica può certamente favorire accordi elusivi traappaltatore e subappaltatore, nonpiù sottoposti al controllo del committente; la secondapuò invece favoriredirettamentelecd.“frodicarosello”13.Nonsicapiscepoilanecessitàdimodificareladatadipubblicazionedeglistudi di settore, modifica che garantisce al contribuente un forte vantaggio informativo, venendo questi aconoscenzadelleaspettativedelFisconeisuoiconfronti.

L’obiettivoditalimodifichesarebbequello,adettadelGoverno,difacilitare lariscossioneediridurre itempidell’incassoperilFisco,consentendoquindidicompiereulterioriaccertamenti.Ilveroproblemaèperòchein questo modo, anche ammettendo la semplificazione della riscossione, si incentivano i comportamenti nonvirtuosipoiché,difatto,il“costo”dell’evasioneperilcontribuente,vistalamodificadellesanzioni,èdimezzato.Sicolpisce così il fondamento vero e proprio su cui il sistema di riscossione si fonda, ovvero l’adempimentospontaneo.

Nel quadro attuale quindi non solo si riduce la probabilità di essere scoperti, ma si dimezza anche lasanzionenelcasoincuiciòavvenga. Indefinitivasembrachesia lamanovrafinanziariacheildecretoanti‐crisimirinoagarantirealGovernounmaggiorconsensoderivantedall’alleggerimentodegliobblighiedei controlliacarico di lavoratori autonomi e di piccole imprese. E nel frattempo i dati relativi agli andamenti delle entratefiscalisonotutt’altrocheincoraggianti.

EntratetributarieegettitoIVA

Nel contesto economico attuale sembrerebbe legittimo aspettarsi un peggioramento delle condizionidella finanza pubblica dovuto alla crisi economica ancora in atto. Tuttavia, dati alla mano, sono necessarieimportantiqualificazioni.SecondodatiISTATnel2008ilPILnominaleècresciutodell’1.814%mentreidatifornitidalMinisterodell’Economiamostranounaumentodelleentratetributariedell’1.1%15(cfr.Tav.6).È interessantedisaggregareleimposteindiretteedindiretteperanalizzareseparatamenteidueandamenti.

Tav. 6‐ Variazioni percentual i del PIL nominaler i spettoal l ’ annoprecedente

2006 2007 2008PILnominale* 4% 3.9% 1.8%

Impostedirette** 12.8% 7.2% 3.9%

13Venditecircolaritrapiùsoggettiincuiunoopiùmembridellacatenanonversanol’IVApuremettendofatturadivendita,mentregliacquirentidellacatenaladetraggono.14 Istat,ContiEconomiciTrimestrali,IVtrimestre2008. 15MEF,EntrateTributarie,Bollettinon.92,Febbraio2009.

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Imposteindirette** 6.9% 1% ‐2.1%Entratetributarie** 9.9% 4.2% 1.1%

*DatiISTAT(ContiEconomiciTrimestrali,IV‐08)**DatiMinisterodell’EconomiaedelleFinanze(BollettinodelleEntrateTributarien.70en.82)

Con riferimento alla Tav. 6, si nota che nel 2008, ad un aumento delle imposte dirette, sia è

accompagnata una riduzione delle imposte indirette. In questo senso quindi la crisi economica ha avuto uneffetto asimmetrico, colpendo in misura maggiore i soggetti che pagano in proporzione più imposte dirette,ovveroilavoratoridipendenti,sucuileritenutesonocresciutedel7.7%16nelsolo2008.

Vainoltrericordatochecircail55%delleimposteindiretteècostituitodalgettitoIVArelativoagliscambiinterni, aggregato che, rispetto al 2007 e al netto delle compensazioni, si è ridotto del 4.9%17. Il rapporto tragettitoIVAelasuaBaseImponibileTeorica(BIT),approssimabilecomesommadelPILedelleimportazioninette,dovrebberimanereneltempocostanteselapropensioneadevaderenoncambianelperiodoconsiderato.NellaTav.7sinotache,dopounlievemiglioramentoditaleindicenel2007,sièavutaunasensibileriduzionenel2008.Taleriduzioneindicaunaumentodell’evasionepoichéilgettitoIVAsièridotto inmisuramaggiorerispettoallasuabaseimponibilediriferimento.Lariduzionedell’indiceèdello0.26%,valoreche,seapplicatoallaBIT,dàunastimadell’evasione(relativaallasolaimpostasulvaloreaggiunto)dicirca4,3miliardi18.

Tav. 7 ‐ Calcolodel rapportoG‐IVA/BIT (milionidieuro)

2006 2007 2008

GettitoIVA(G‐IVA)* 115.503 120.703 118.812

BIT(PIL+Importazioninette)** 1.498.624 1.548.475 1.580.284

G‐IVA/BIT 7.71% 7.79% 7.52%*DatiMinisterodell’EconomiaedelleFinanze19(BollettinodelleEntrateTributarien.70en.82)**DatiISTAT(ContiEconomiciTrimestrali,IV‐08)

Il quadro d’insieme è quindi molto chiaro. La crescita dell’evasione fiscale è dovuta prevalentamente

all’evasionedelle imposte indirette, inparticolaredellaparte relativaall’IVA. Inuncontestodelgenere è lecitoritenere che lemisure presedalGoverno con la finanziaria estiva e con il decreto legge anti‐crisi vadanonelladirezioneoppostaaquellaauspicabile,favorendounaminoretrasparenzaeunaminorepercezionedel“prezzo”dell’evasione.Gliultimidatirelativialla lottaall’evasionesonopoitutt’altrocheincoraggianti:iltassodicrescitadelle riscossioni in seguito ad accertamenti relativo al periodo 2007‐2008 è stato pari all’8%, contro il 45%relativoal confronto tra2006e2007.Per il2009,periodoattribuibile interamentealGovernoBerlusconi, ci siattende una crescita delle riscossioni ancora inferiore, pari solo al 4%20. E’ difficile credere che con iprovvedimentidellafinanziariaestivaedeldecretoanti‐crisilasituazionepossamigliorare.

PROPOSTAALTERNATIVA

16MEF,EntrateTributarie,Bollettinon.92,Febbraio2009.17MEF,EntrateTributarie,Bollettinon.92,Febbraio2009.18Sideveinoltrericordarechesarebbenecessarioutilizzarecomebaseimponibileilgettitoivaalnettodellecompensazione,mentrenelnostrocasoidatisonorelativialgettitoIVAal lordo:vistigliandamentidel2008(riduzionedelgettitoalnettodellecompensazionisensibilmentesuperioredellariduzionedelgettitoallordo)talefattopuòcontribuireasottostimarelarealeportatadell’evasionedell’IVA,chesiattesterebbeadunlivellobenpiùaltodi4,3miliardi.19Perilsolo2008,idatidelMinisterorelativialgettitoIVAsonoapreconsuntivo.20Datirelativialleconferenzestampadell’AgenziadelleEntrate(18/12/2007e23/03/2009).

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Per affrontare il problema dell’evasione, ancora più rilevante neimomenti di crisi economica, sarebbenecessarioinnanzituttoripartiredaldecretoVisco‐Bersani,rendendooperativelenormecheancoranonloeranodiventate.IlGovernodovrebbeimpegnarsinell’implementazionedimisuretendentiadaccrescerelatrasparenzaesoprattuttonel fornire imezzi legislativi idoneiperuncontrollo rigoroso e certo.Per rendere il contribuentedisponibileapagaresononecessariesanzionicongrue,chescoragginocomportamentielusivi.Colpiresoprattuttoilavoratoridipendentinonsembraunabuonastrategiadaseguire,ancheperchépotrebbecomportarel’acuirsiditensioni sociali. Se poi si considera che la maggior parte delle entrate tributarie di ogni paese è costituitadall’imposizione sui redditi dei lavoratori autonomi e dalle piccole imprese, la strategia del Governo diconcentrarel’attenzionesuipotenziali“grandievasori”nonsembraaffattoquellaottimale.

8. IMPOSTACOMUNALESUGLI IMMOBILI:1992‐2009

L'Imposta comunale sugl i immobil i (IC I) è un tributostatale chegravasui fabbricati e sui terreni

agricoliededificabilidella Repubblica Italiana. L'ICIè un'impostasulpatrimonio immobiliare;nonèprogressivacomeleimpostesulreddito,magravasulvaloredelfabbricatoconunapercentualefissadecisadalComuneconappositadeliberadelConsiglioComunale,daemanarsientro il31dicembrediogniannoconeffettoper l'annosuccessivo.

I FATTI

Decretolegislativo504/92L’ICI viene introdotta dal governoAmato come Imposta straordinaria sugli immobili, e diventa in poco

tempounadelle entrate più importantinelbilancio dei Comuni italiani, integrandoosostituendo trasferimentidalloStato.

Decretolegislativo446/97Gli articoli 52 e 59 istituiscono per Province e Comuni la possibilità didisciplinare con regolamento le

proprie entrate, anche tributarie: il governo Prodi attribuisce agli Enti locali una maggiore autonomia nellagestione delle imposte locali, che possono stabilire le detrazioni, razionalizzare le modalità di pagamento,decidereleazionidicontrollo.

Decretolegge93/08Entratoinvigoreil29maggio,ildecretorealizzaunadellepromesseelettoralidelPdL.Il nuovo governo Berlusconi inserisce tra i suoi primi provvedimenti l'abolizione dell'ICI per l’unità

immobiliareadibitaadabitazioneprincipaledelsoggettopassivo,ovverolaprimacasa.Rientranonell’esenzioneanchelecase‘assimilate’,immobiliaiqualiilComunediriferimentohadecisodiestendereibeneficiprevistiperleabitazioniprincipali.

Risoluzionen.1/DFNelmarzo 2009, laDirezione Federalismo Fiscale delMinistero dell’Economia e delle Finanze trasmette ai

Comuniulteriori chiarimenti[…]perdefiniremeglio ilperimetrodiapplicazionedell’esenzionecheoperasolamenteneicasidiassimilazionestabilitidaspecifichedisposizionedilegge.

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Il Governo restringe le ipotesi di assimilazione e impone ai Comuni di recuperare i tributi di queicontribuentichenel2008,primadiquestarestrizione,rientravanonell’esenzione.

I GIUDIZI Unamanovrapopuli staL’abolizionedell’ICIsull’abitazioneprincipaleè latipicamisura popul i sta , coinvolgeinfattiquasi l’82%

degli italiani21, ma in realtà è un provvedimento che fa leva sull’ i l lusione tr ibutaria , visto che il mancatogettitoprodottodallariduzionedell’ICIsaràpagatodaglistessibeneficiariinaltreforme.Èprevista lacoperturadelmancato gettito con trasferimenti dal livello centrale, ma ad oggi molti Comuni denunciano l’insufficienzadellequoteditrasferimentierogate.

L ’ impostasulpatrimonioLa tassazione degli immobili risulta più efficiente di quella sul lavoro o sulle attività produttive,

soprattuttopiùequaestabile,perché,traleformediricchezza,èquellamenovariabile.Conl’abolizionedell’ICIinItaliaèdifattoassentelatassazionedeipatrimoni.

All’esteroleentratedovuteadimpostesullaproprietàsonofonte di ri sorse locali :copronoalmenoil10%delgettitototale.InItalialapressionesuipatrimoniètralepiùbassedeiPaesiOCSE,negliStatiUnitiinvecela tassa sugli immobili è impiegata per finanziare i servizi locali (scuole, infrastrutture, assistenza), così comeaccadeinCanadaonelRegnoUnito.

In quanto imposta comunale, l’ICI si paga in relazione alvantaggio ricevutodalla spesapubblica e puòseguireunprincipio di progressività, rispettando anche il criteriodella capacità contributiva; sipresenta,inoltre, come imposta trasparente, ovvero che consente ai cittadini di giudicarne la gestione da parte deigovernantisullabasedelrapportocosti‐beneficidell’attivitàpubblica.

Proprietàeaff itt i Daglianni’70adoggisiassisteinItaliaall’incrementocostantedellaresidenzaincasediproprietàealla

contemporaneadiminuzionedellecaseinaffitto,inparticolarequellediproprietàdipersonefisiche.Puressendouna tendenzacomunea tutti iPaesipiùsviluppati, l’Italiapresentaunodeipatrimoni immobiliari inaffittopiùbassid’Europa(circail19%).

Lapercentualediproprietaridell’abitazionedi residenzaaumenta, inoltre,all’aumentaredel reddito: laBancad’Italia22rilevachenel2006l’87%dellefamigliedellafasciadiredditopiùaltapossiedelacasaincuivive,afrontediun44,3%perlafasciapiùbassa.

LaquotapiùaltadicasediproprietàsiconcentranelCentro(84,3%)23,mentreilMezzogiornopresentalaquotamaggiorediaffitti(21%)–pertantogodediminoribeneficiderivantidall’abolizionedell’ICIperl’abitazioneprincipale.

21Fonte:Istat,Indaginecampionariasullefamiglie“Redditoecondizionidivita”,realizzataallafinedel2006.22 Fonte:Bancad’Italia,Ibilancidellefamiglieitalianenell’anno2006,SupplementialBollettinoStatistico,gennaio2008.23Fonte:Istat,Indaginecampionariasullefamiglie“Redditoecondizionidivita”,realizzataallafinedel2006.

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L’effettodelprovvedimento,dunque,puòfavorirel’aumentodellegiàevidentidisparitàeconomichetraregionicentro‐settentrionaliemeridionali.

Unosquilibriogeograficosiaggiungeaquellosociale.Abitazionepr incipalee assimilatePer abi taz ione princ ipale s’intende la casa in cui il contribuenteha residenza anagrafica, anche se,

dimostrandodiavere ladimoraabitualenonnellacasadi residenzaanagrafica, sipuòottenere l’esenzioneperquell’immobile.Incasodicomproprietà,ilpagamentodell’impostaspettasoloachinonhanellacasadiproprietàl’abitazioneprincipale.

Stesso trattamento dell’abitazione principale vale per le abitazioni ass imi late , la cui assimilazionedev’essereprevistanel regolamentocomunale:a frontedelgrandenumerodiassimilate riscontrato (rientranonella categoria, ad esempio, le case concesse in uso gratuito ai parenti), il Governo, nel marzo 2009, haprovveduto a restringere i limiti di tale categoria, disponendo inoltre il recupero del mancato gettitocorrispondenteadoperadeiComuni.

Azioneant ifederal i staL’ICIhagarantitoaiComunicirca il60%delleentratetributarie localie ildl93/08prevedelacopertura

delmancatogettitofiscaleattraversotrasferimentidalloStato.Questoprovvedimentoapparequantomaicontrarioalconcretocompimentodelfederali smo fi scale:

limita,anzichéfavorirla,l’autonomiadientrataedispesadeglientidecentrati.IComuni,inoltre,afrontedelleriduzionedelleentrate,aumenterannoaltritributidovepossibileoppure

sivedrannocostrettiaridurreiservizipubblici.

PROSPETTIVAL’abolizione dell’ICI sull’abitazione principale risulta contraria ad una logica federalista, poiché limita

l’autonomiafinanziariadeigovernilocalielegaiComuniaitrasferimentistatali.In virtù della maggiore sicurezza dell’ICI, in quanto imposta sugli immobili, ridurre l’imposizione

patrimoniale in un periododi crisi sembraun errore: si ricorda che il provvedimento è contenutonel decretofiscale 93/08 Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie; la famiglie che nebeneficiano,però,sonoquelleconredditipiùalti,noncertoquel18,2%difamiglieitalianechenonpossiedeunacasaeallostessotempovedràaumentarel’imposizionefiscaleinaltriambiti,o,inun’otticapeggiore,diminuire iservizipubblici.

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9.ROBINTAX

I FATTINelmesedi giugnodel2008, ilConsigliodeiMinistrihaapprovato ilpiano triennalesull’economiache

contiene anche la così detta Robin Tax (Decreto Legge 112/2008 convertito nella Legge 133/2008), ovveroun’impostarivoltaacompagniepetrolifere,bancheeassicurazioni.Leragionidiquestaoperazione,haspiegatoilMinistroTremonti,risiedononeiprincipidiequitàediefficienzasecondocuisitoglieairicchiperdareaipoveriesiriduconogliextra‐profittifavoriti,inspecificisettori,dalla“speculazione”.

In seguito al provvedimento, il settore petrolifero vede aumentare, per le imprese che nel periodo diimposta precedente hanno conseguito un volume di ricavi superiore a 25 milioni di euro, la tassazione sullerimanenze,idirittidiesplorazioneeproduzioneel’aliquotaIres(chedal27%tornaal33%).

Al finedi faremergeregliextra‐profitti, ipetrolieridovrannocontabilizzare le scortecon ilmetodoLifo(last infirstout)enonpiùconilFifo(first infirstout).Utilizzando ilLifo, leaziendepossonovendere iprodottipetroliferiacquistatiperultimieaccantonareinmagazzinoquelliaccantonatiprecedentemente,stoccatiquindiadunprezzopiùbassoemessiariservaadunprezzogonfiatodairincariinternazionali.IlFifoinveceprevedechevenganoaccantonatiiprodottipetroliferiacquistatiperultimievendutiquellicompratiperprimi.

Di conseguenza, passando dal Lifo al Fifo sarà possibile individuare quelle plusvalenze da sottoporre aprelievoIrpef.

Perquantoriguardailsettorebancario, l‘interventoèmiratoadabbassare ladeducibilitàdegli interessipassivi(finoadorainteramentededucibili)acircail95%earidurrequelladelfondorischidallo0,4%allo0,3%.Nelcomplesso,laRobinTaxaumentalatassazionecomplessivadicircaduepuntipercentuali.

Traleassicurazioni,sonopiùcolpitequellemaggiormenteespostenelramodanni,inquantolamodificapiù rilevanteè lamodificazionedelle riservedanni. Incide inmaniera inferiore rispettoallebanche la riduzionedelladeducibilitàdegliinteressipassivi,soloinquantoleassicurazioninehannounaquantitàminorerispettoagliistitutidicredito.

Infine, viene inasprita la tassazione sulle cooperative, conparticolare riferimento a quelle di consumo,attraverso una riduzione dal 70% al 45% della quota di esenzione riconosciuta agli utili destinati alle riserveinvisibili,peculiarideglientimutualistici.Inoltre,siaumentalaritenutaallafontedegliinteressirelativiaiprestitideisocidal12,5%al20%.

ILGIUDIZIO

Appena presentata, la Robin Tax ha riscosso pesanti critiche da parte sia del Governatore della Banca

d’ItaliachedelPresidentedell’Abiehasuscitatofortitimoricircalapossibilitàcheilmaggiorcostodellaraccoltapossaesseretraslatosuiclientiesuipiccoliazionisti.

Adistanzadialcunimesiirisultatidellatassahannocomportatounincrementodeglioneripericittadini,che si traduce in una riduzione dei rendimenti sui depositi bancari, in un aggravio dei costi per i soci dellecooperativeeconseguenteriduzionedellacapacitàeconomicaesiprevedeunaumentodellepolizzeassicurative,inparticolarmododellaRca,deglientimutualisticieunrincarodelcostodeiprodottipetroliferi.Infattiicittadini,senzaunrigorososistemadicontrolliedunsolidoapparatodisanzioni,sarebberogliutentisucuiverrebberoariversarsiirincari.

Inoltre,l’ulteriorepuntodidebolezzadelprovvedimentorisiedenell’effettodelladestinazionedelgettito.Infatti,latassadovrebbealimentareilFondodisolidarietàattraversocuifinanziareunacartaacquisti(socialcard)per sostenere gli indigenti nel’acquisto di generi alimentari e nel pagamento delle bollette. Si stima però che

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l’effettivo contributo della tassazione al Fondo sarà pari solo al 10% (200milioni di euro) del previsto e saràcircoscrittosoloagliincassidell’imposizionedel2008.

Afrontedisimilipenalizzazioniper iconsumatori,stiamoassistendoall’interventoperdecinedimiliardidieuroinfavoredellebancheattraversol’emissionedei‘Tremontibond’, iqualiapparentementesarebberoperlopiùfinalizzatiafavorire ilcreditoallepiccoleemedieimpreseeallefamiglie. Inrealtà,questibondnonsonoaltrocheunostrumento ibridoacavallotraazionieobbligazionipercui,comeleprime, la lororemunerazionevienevincolataallapercezionediutilidapartedellasocietàeilrimborsoèsubordinatoalsoddisfacimentodeglialtridebitorisocialie,comeleseconde,sicaratterizzanoperl'assenzadidirittiamministrativicheimpediscealloStato di influenzare l'autonomia degli istituti di credito. L’emissione di questi titoli appare un provvedimentoassolutamente favorevole alle banche in quanto i vincoli collegati al prestito non sono altro chedegli obblighimorali.Adesempio,qualoragliistitutidicreditononutilizzasseroifondiottenutipererogareilprestitoallePmioper aiutare le famiglie in difficoltà a pagare la rata del mutuo, né i privati né lo Stato potranno ricorrereall'autoritàgiudiziaria. Inoltre,anchesesi traducesserogliobblighi inclausole inseritenelprospetto, ilrisultatononsarebbemigliore.Infatti,seunabancafossecostrettaarestituireimmediatamenteilprestitooaversareuninteressemaggiorato,sirischierebbediprovocarequellacrisidi liquiditàchelanormativahaproprioloscopodievitare.

Sempreconriferimentoai‘Tremontibond’,sièprevistochelebancheemittentipagherannounacedolaannua inizialmentedel7,5%‐8,5%chepuòarrivaresinoal 15% in30anni.Nemmenoquestasembraunavalidarisposta all'impegno economico pubblico, dato che gli interessi di cui sopra saranno corrisposti unicamente inpresenzadiunutiledistribuibile.Ciòpotrebbeindurreimanageradassumereunastrategiadisospensionenelladistribuzionedeidividendi,adesempio,attraversoilriacquistodelleazionidellabanca,adannodell'erarioedeipiccoliazionisti.

In altre parole, ci troviamo nella paradossale situazione per cui lo Stato da un lato tassa le banche edall’altro restituisce loro i soldi acquistando i bond emessi, non garantendo né un concreto supporto néun’effettiva tutelaacolorocheoriginariamenteeranostati individuati comeibeneficiaridellamanovra,ovveropiccoleimpreseeconsumatori.

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10. ILCASOSCIP2

Nel 2001 il ministro dell’Economia e delle Finanze Tremonti ha avviato la prima operazione di cartolarizzazione di immobil i pubblici . La cartolarizzazione immobiliare consiste nel cedere gli immobilipubbliciadunasocietàappositamentecostituitacheattraverso lebanchemettesulmercatodei titoligarantitidalvaloredegliimmobilistessi.IlricavatodellavenditadeititolivieneversatoalloStatocomeanticipoeilrestovieneversatodopolavenditadegliimmobili.

I FATTI

Con la primaoperazione, SCIP 1, Tremonti ha trasferito 27.500 immobilidegli enti previdenziali ad unasocietà veicolo, SCIP s.r.l (Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici) incaricata di emettere sui mercatiinternazionali obbligazioni garantite dal patrimonio immobiliare acquisito e dai flussi di cassa previsti dallevendite.Laclassedirischiodelleobbligazionièstatastabilitadaun’agenzia internazionaleattraversounrating,cioèunindicatoredelrischiodell’investimento.AlleobbligazionièstatoattribuitoilvaloreAAA,unavalutazioneche indica basso rischio ed elevata capacità di ripagare il debito. Il vantaggio dell’operazione per lo Statoconsistevanell’ottenere entrate rilevanti inbreve tempoequindinelmigliorare l’aspettodei contipubblici. Lavenditadegliimmobiliavrebbeconsentitopoidirimborsareititoliepagaregliinteressideicreditori,gliinteressidellebanchecoinvoltenell’operazioneelespeselegateallacartolarizzazione.Oalmenoquestoèciòcheaccadeinteoria.Infattiselaprimaoperazionedicartolarizzazionesièconclusainmanierapositiva,lasecondaintrapresadaTremontinel2002colnomediSCIP2nonhaavutoaffattolostessoesito.

ConSCIP2sonostatimessiinvendita62.800immobiliperunvaloredimercatoparia10miliardiemezzodieuroeunprezzodicirca7,8miliardi.Sonostatiemessibondperunvaloredi6,7miliardi,masindall’inizio levenditesonoandatearilentoegliincassisonostatimoltoaldisottodelleaspettative.Inizialmenteagliinquiliniin affitto negli immobili in vendita veniva proposto di acquistare gli appartamenti ai prezzi di mercato, conaumenti rispetto ad alloggi analoghi venduti nei mesi precedenti che andavano dal 50 al 100%. Inoltre,nonostante le norme catastali prevedano che i mq calpestabili abbiano un incremento del 15% per unitàimmobiliari inferiori a 90mq di superficie interna e del 12% per quelle superiori a 90mq, nelle stime la SCIPattribuiva a tutte le unità immobiliari un incremento del 15%,mettendo in vendita molti alloggi ad un prezzosuperiorealdovuto.Tuttociònonèservito inognicasoad incrementare levendite.Prestosonocominciate ledifficoltà nel rimborsare i titoli e per evitare che il rating della società venisse declassato, e quindi che agliinvestitoriapparisseilrischioeffettivodell’investimento,laSCIPhaottenutonuovodenaromediantel’emissionedinuovititoli.

Nell’aprile 2004 è stato stabilito per gli inquilini il diritto ad acquistare gli immobili a un prezzocorrispondente a quello di mercato vigente nel 2001 (quindi notevolmente inferiore rispetto al 2004). Diconseguenza è stato previsto che la società SCIP, in correlazione al danno subito, avesse diritto adottenere lagaranziadelloStatosueventualiprestiti.Fustimatocheilmassimodannopossibileprodottosullasocietàfossepariad800milionidieuro.FuquindiconcessounprestitoallasocietàemessodalsistemacreditizioegarantitodalloStato,dalmomentocheleagenziediratingpermantenereinalterata lavalutazionedeititolirichiedevanocheSCIPregistrasseundepositodiliquiditàdi800milionidieuro.L’operazionesièchiusacomunqueinpassivo,conunsaldo negativo di 1,7 mil iardi ,mentrerestavanodarimborsare i titoliegli interessidei creditori, ilprestitoricevutodallebanchecongliinteressi,oltreacommissioniealtrioneri.

Nel2008Tremontièstatocostrettoariconoscerechel’operazioneerastatafallimentareedhainseritonelDecreto“Milleproroghe”l’articolo43bis,cheponevainliquidazioneilpatrimoniodiSCIP1eSCIP2erestituiva

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gli immobili non venduti ai precedenti proprietari tramite versamento di un corrispettivo pari al valore degliimmobilistessi.

NaturalmentelaliquidazionediSCIPcomportailrimborsodituttelepassivitàaccumulate:inprimoluogooccorre rimborsare i titoli egli interessi sui titoli perun importocomplessivoparia776,6milioni, ilprestitodi800milionidieuroegliinteressilegatialprestitodelvaloredi155,6milioni,2milionidicostidigestione,peruntotale di oltre 1miliardo e 734milioni. Inoltre i precedenti proprietari degli immobili, quegli enti previdenzialiprima accusati di essere incapaci di vendere il patrimonio immobiliare pubblico, sono tenuti ad acquistare gliimmobiliinvendutiperuncorrispettivodicirca1.720milionidieuro.

ILGIUDIZIO

Ilpresuntovantaggiodirenderepiùagevolelavenditadegliimmobilipubblicidifattononsièverificato:gliimmobilideglientiprevidenziali,acquistaticonicontributideilavoratori,sonostativendutiinmisurainferiorealleprevisionieconcost i d i gestione eccessivi .AnzichéportareunguadagnoalloStato l ’operazione hafini to infatti per pegg iorare i conti pubbl ici ,mentre ha portato un enorme guadagno agl i al tr i soggetti coinvol t i : le banche innanzitutto, gli investitori finanziari, le agenzie di rating, gli immobiliaristi, glistudi legali.Dicerto l’operazionenonhaportatoalcunguadagnoaicittadini,mapiuttostoungrossodanno,dalmomentocheibuchineicontipubblicicontinuanoalimitarelepossibilitàdicrescitaesviluppodelnostropaese.

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11. ILPACCHETTOSICUREZZA

I FATTI

I l “Pacchettos icurezza”del21magg io2008 Cinquegiornidopolafiduciaottenutadaunalargamaggioranzaparlamentare,ilquartogoverno

Berlusconi,attraversol’adozionediuncomplessosetdimisurelegislativedenominato“Pacchettosicurezza”,haaffrontatounodeitemicentralidellasuacampagnaelettorale:lostatodieccezionaleemergenzadellasicurezzanazionaleinItaliacausatodallapresenzadiimmigratiirregolari.Questopacchettorisultacompostodaunaseriedinorme largamente rivolteadisciplinare la liberacircolazionee il soggiornosul territorio italianodei cittadinicomunitari, degli extracomunitari e in particolare dei popoli di etnia Rom. Il pacchetto di legge proposto dalMinistrodegliinterniMaronirisultacompostoda:

Decreto Legge n. 92 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica” convertito con

modificheinleggen.125; tre decreti legislativi che emendano la direttiva comunitaria 2004/38 sul diritto dei cittadini

dell’Unione europea e de loro familiari di circolare e risiedere liberamente all’interno del territorio degli Statimembri;

disegnodileggedelSenaton.733”Disposizioniinmateriadisicurezzapubblica”; Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 maggio 2008: Dichiarazione dello stato di

emergenzainrelazioneagliinsediamentidicomunitànomadinelterritoriodelleregioniCampania,Lazio. IltestocoordinatodelDecretoLegge92prevedeinparticolare: l’espulsionedal territorio italianodei cittadini extra‐comunitari condannatiapiùdidueannidi

reclusione; lostatusdiimmigranteirregolareèdiventataunaggravanteaisensidelcodicepenaleitaliano; sanzionipiùsevereper iproprietaridicasecheaffittanoleabitazioniacittadiniextracomunitari

irregolari; loschieramentodi3000soldatiinalcunecittàitalianeperunperiodidialmeno6mesi. AseguitodinumeroseosservazionicritichedelCommissarioJacquesBarrot,vicepresidentedella

Commissioneeuropea,ResponsabileperGiustizia,LibertàeSicurezza,ediconvulseriunionitrairappresentantidell’esecutivoitalianoedifunzionaridellaCommissioneeuropeainmeritoallaconformitàaiprincipistabilitidalladirettiva comunitaria 2004/38, il Ministro degli interni Maroni ha annunciato la decisione del Governo diinterrompereilprocessodiadozionedegliemendamentipropostidallaCommissioneeuropeaaltestooriginariodiunodeitredecretilegislativi,valeadirelo“Schemadidecretolegislativon.5concernente:“Ulteriorimodificheedintegrazionialdecretolegislativo6febbraio2007,n.30recanteattuazionedelladirettiva2004/38/CErelativealdirittodeicittadinidell’Unioneedei lorofamiliaridicircolareedisoggiornareliberamentenelterritoriodegliStatimembri”,chesarebbedovutoentrareinvigoreapartiredametàsettembre2008.

L ’art . 11 , comma2, lett. g )de llaLegge6agosto2008,n. 133

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Talenormarubricata“PianoCasa”,riservavantagginell’offertadiabitazionidiediliziaresidenzialeagliimmigratiregolariabassoreddito,residentidaalmenodiecianninelterritorionazionaleovverodaalmenocinqueanninellamedesimaregione.

ILGIUDIZIO

Le reaz ioni deg li attor i de lla soc ietà civi le a l ivel lo internazionale, comunitario e nazionale.

Lemisurelegislativecontenutenel“Pacchettosicurezza”hannogeneratosignificativecritiche;in

particolarmodonellaparteconcernenteiltrattamentodellecomunitànomadistanziatesulterritorioitaliano: a l ivello europeo,ilParlamentodiBruxelles,conlarisoluzionedel10luglio2008haesortatoil

governo italiano ad astenersi dal compiere la raccolta delle impronte digitali dei popoli di etnia Rom edall’utilizzarequelle già raccolteal finedi censire talipopolazioni,ammonendo che tale sistemadi censimentoavrebbe costituito un atto di discriminazione diretta fondato sulla razza e sull’origine etnica, proibito dallaConvenzioneeuropeaperlasalvaguardiadeidirittidell'uomoedellelibertàfondamentalinonchédall’art.12delTrattatoCEcheimponeagliStatimembridinonadottaremisurediscriminatoriesullabasedellanazionalità;

a l ivel lo internazionale, ilCommissarioperidirittiumanidelConsigliod’Europa,haespressopreoccupazioneinmeritoallemisuredel“Pacchettosicurezza”affermando– inunmemorandumdel19giugno2008–che“lasicurezzanonpuòcostituirelabaseperunapoliticadiimmigrazione”edinoltrecheil“Pacchettosicurezza”“mancadirispettoperidirittiumanieiprincipiumanitariepotrebbedarluogoadattidixenophobia”.

a l ivel lo nazionale,ilGarantedellaprivacy,haespressopreoccupazionesullalegittimitàdellostrumento dei censimento mediante il ricorso al sistema delle impronte digitali – soprattutto sui minori – dalmomento che tale sistema violerebbe la dignità personale; per tali ragioni sono state chieste informazioni aiprefettidiRoma,NapolieMilano.

Dubbi sul la conformitàdell ’art . 11, comma2 , lett . g )dellaLegge6agosto2008,n. 133

con l ’art. 12 del T rattatoCE Ilrequisitodellaresidenzaperalmenodieciannisul territorio italianoocinqueanninellastessa

Regione richiesto dal rubricato articolo di legge ai cittadini non italiani al fine di beneficiare dei vantagginell’offerta di abitazioni di edilizia residenziale, contrasta pienamente con il principio previsto dall’art. 12 delTrattatoCEchestabilisceildivietodiognidiscriminazioneeffettuatainbaseallanazionalità,nonchéconiprincipidella direttiva 2004/38CE, dal momento che esso costituisce una discriminazione indiretta per i cittadini nonitaliani.

PROPOSTEALTERNATIVE

Adoz ionedi misurevolte adel iminareledenunziatev iolazioni mediante: ilritirodelladichiarazionedelloStatodiemergenzadovutoallapresenzadellecomunitànomadi

sulterritorioitaliano; lostopdelsistemadicensimentobasatosullarazzaesull’origineetnica,nonchédell’adozionedi

misurediallontanamentoinassenzadiunostabilealloggio;

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la condivisione, con i rappresentanti delle etnie Rom,di piani di azione volti ad assicurare unaeffettivaprotezionedeidirittidiquestipopoli;

la revoca immediata delle misure legislative contrarie ai principi del Trattato CE e del dirittointernazionale.

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12.LASOCIALCARD

I FATTINell’estatedel2008(ilDecretoLegge25giugno2008n.112vieneconvertitoinagostonellaLeggen.133)il

Governo presenta la soc ial card, una carta acquisti, con onere a carico dello Stato, concessa ai residenti dicittadinanza italiana che versano in condizione dimaggior disagio economico, finalizzata all’acquisto di generialimentariedalpagamentodellebollettediluceegas.

Possono beneficiare della social card gli anziani sopra 65 anni e i bambini sotto 3 anni (il titolare è ilgenitore)cheabbianocittadinanzaitaliana,impostanettaIrpefpariazeroeredditicomplessiviinferioria6.000euro l’anno (8.000seultrasettantenni). Inoltre, l’Isee (Indicatoredella situazioneeconomica equivalente) deveessereinferiorea6.000euro,sipuòesserepossessoridiunasolaautomobileeunasolacasaedintestataridiunasolautenzadielettricitàegas.Inoltre,peraveredirittoallacartaènecessariononavereaproprionomeoltre il25%diunsecondoimmobile,nonessereproprietari,conunaquotasuperioreougualeal10%,diimmobilinonadusoabitativoenonpossedereunpatrimoniomobiliaresuperiorea15.000euro.

Viene anche annunciato che, completando le pratiche entro il 31 dicembre, i cittadini avrebbero avutodirittoa120eurodipartenza,relativiaimesidiottobre,novembreedicembre.

Nel mese di novembre, l’Inps ha inviato circa 800 mila lettere di avviso ai cittadini individuati comedisagiati,iquali,primadiritirarelacarta,avrebberodovutoverificareirequisitidiidoneitàpressol’ufficiopostaleoilCaf(centrodiassistenzafiscale).

A dicembre viene reso noto che di oltre 1,3milioni di carte previste quelle realmente distribuite sonostate520milaedinoltre,almomentodelpagamento,sièscopertoche190milaeranosenzaalcunacopertura.Infatti,il30dicembredelloscorsoanno,l’Inps,incaricatodiaccertareilreddito,hadichiaratodiavernericaricatesolo330mila.

ILGIUDIZIO

L’euforiachehaaccompagnato lapubblicizzazionedelprovvedimento èstatasmorzata inbreve tempo

dallacomplessitàdelmeccanismodiattribuzioneedaglistringentilimitiperl’accessoallasocialcard.Infatti,conriferimentoallimitedel10%relativoagli immobilinonadusoabitativovasottolineatocome

tale vincolo impedisca di accedere alla carta a tutti quegli individui che sono possessori di un garage attiguoall’abitazione.Inoltre,perquantoriguardailtettodi15.000euroapplicatoaidepositibancaribisognachiarirechesu queste somme va applicato il rendimento medio annuo dei Titoli del Tesoro, rendendo molto facile ilsuperamentodeilimitiimposti.

Dalle istruzioni per la compilazione del modulo per la richiesta della carta si apprende anche che nelcalcolodel limitedipensione e redditosideve tenercontodell’importoannuodi tutti i trasferimentimonetariricevuti,aqualsiasititolodall’Inpsodaglientierogatoridipensione,anchesequestiimportinonsonofiscalmenteimponibili.Taleprecisazionedivieneunulteriore limiteall’accessoalla social cardper tutti colorochehanno lapensioneminimaericevono,adesempio,anchel’assegnodiinvaliditàcivile.

Comunque il vincolo più opprimente resta quello legato all’età. Infatti, dai dati Istat emerge che lacondizionedi indigenzadellefamiglienumeroseodiquellemonogenitorialiègravealmenoquantoquelladegliover65.

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Tav.8–Benefic iar i e indigenti esc lus i dal l imitedietà (valoripercentuali)!"#$%$&"'()'*"%"'+, -,.,)"/"'+" 01/%21" !$3'%,

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accedereallasocialcard.Inoltre,dallestessestimesipuòosservarechel’esiguotrasferimentoconcessoaimenoabbienticonsentesoloal13%deibeneficiaridisuperarelasogliadipovertà(Iseemaggioredi6.000euro).

Tav.9–Percentualedi famigl iechesuperanola sogliad ipovertà in seguitoa l t rasferimento

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Dal quadro fin qui presentato, prima ancora delle promesse disattese circa l’effettiva possibilità di

utilizzare lacartaperunaquotarilevantedegliaventidiritto,emergeche ilpuntodeboledelprovvedimentoinatto risiedeproprionei criteridi selezionechehannocondottoall’individuazione,assolutamenteparziale, dellefasce deboli. Inoltre, appare chiaro che un sostegno pari a 40 euromensili non sia una soluzione in grado disollevaregliindigentidalledifficoltàincuiversano.

Atuttociòsiaggiungecheapienoregimeilcostomaterialedellecartesaràparia8,5milionidieuro:50centesimiperognicarta,uneuroperlaricaricabimestraleeil2%perlespesedelcircuitobancario,ulterioricostiche renderanno ancor più difficoltosa la capacità, attualmente ridotta, di reperire i fondi necessari alfinanziamento(previsti450milionidieuro).

Inmeritoaquest’ultimopunto,ledonazionidell’Enel(50milioni)edell’Eni(200milioni),chesonovenuteinsoccorsoaglistanziamentiinsufficientiprevistiacaricodelbilanciodelloStato,possonoconsiderarsisolocomeunrimediodibreveperiodo.Atalproposito,nonvadimenticatocheulteriorifondi(lestimeoscillanotrai172ei450milionidieuro)potrebberoesserereperitiaccorpandolevotazioniperleelezionieuropeeedamministrativeconilreferendum.

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13. ILRILANCIODELLEOPEREPUBBLICHE

I FATTI

I “soldiveri” annunc iati dalpianodelGovernodi r i lanciodel leinfrastrutture.

I fondiper il finanziamentoper ilcosiddettopianoanticrisiper losviluppodelle infrastrutturenonsono

mai statipredispostidalGoverno.Le risorsedi cui spessosiparlae sucui siannunciano ipianidi rilancio delle

operepubblichenonsonoaltrocheifondigiàstanziatieprogrammatidalprecedenteGoverno;pertantoqueste

risorsesarannodistoltedaaltriprogettidiinvestimentoinviadiattivazione.

InsostanzalerisorseannunciatedalPianogovernativo,ovveroi40miliardidieuro(chediventerebbero80conquellidellaUnioneEuropea)pernuovi investimenti,o i16,6miliardiripartitirecentementedalCIPEpernuoveoperepubbliche,sonoripescatidaivecchi 64,4miliardidieurostanziatidalGovernoProdicon ilFondoper le Aree Sottoutilizzate (FAS) con la Finanziaria 2007 e ripartiti per il settennio 2007‐2013 con laFinanziaria200824.Noncisonoulteriorinuovifinanziamentipredispostidall’attualeGovernoconlaFinanziariaoconglialtriprovvedimentianticrisi(sesiescludono2,3miliardidinuoverisorsestanziatiper ilrifinanziamentolaLeggeobiettivo).

Questariprogrammazione,chesecondoilGovernoattiveràunaaccelerazionedellaspesa,hacomportatouna lunga ed estenuante trattativa con le Regioni, ancora non conclusa; nella riallocazione dei fondi per ilsostegno all’occupazione è stata altresì coinvolta la Commissione europea che ha ribadito le regole didestinazionediquestifinanziamentidiindirizzatiallepoliticheattive.

La sott razionedi ri sorsea l FAS,“bancomat” delGoverno

Le disponibilità del FAS, destinate prevalentemente al Mezzogiorno anche per soddisfare il principiocostituzionaleprescrittodaicontributispecialiper leareesvantaggiate(dicuidell’art119comma5),sonostatefinorautilizzatecome“tesoretto”dacuiattingereperlecoperturefinanziarieperlefinalizzazionipiùdisparateacoperturadiemendamentiaidecretivaratidallascorsaestateadoggi.

L’impiego di questi specifici finanziamenti, indipendentemente dal giudizio sul merito degli indirizzi, èstatoeffettuatoaprescinderedaduecriterichelidovrebberoregolareecheneavevanoispiratol’istituzione:

• laripartizioneterritoriale,checomeènotodovrebbeprivilegiareilMezzogiorno(almenoperl’85percento)comeancheindicatodallenorme25;

24 Legge296/2006(Finanziaria2007)art.1,comma863eLegge244/2007(finanziaria2008)articolo2,comma537cheharimodulatol'ammontaredellerisorseFASstanziatefissandogliimportiannuali.25LaripartizioneterritorialedeFAS,istituitoconlaL.289/2002art.61,èstataribaditainalcunenormedicuilepiùrecenti:DL112/2008conv.conmodificazionidallaL.133/2008,art.6quatere6quinquieseD.L.185/2008conv.dallaL.2/2009art.18,comma3.

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• la destinazione a spese in conto capitale, ovvero investimenti vincolati allo sviluppo delladotazioni infrastrutturalieoperepubblicheconeffettomoltiplicativosullaproduzione,enonperspesecorrenticonutilizzodiscutibileanchesulpianodelrispettodelleregolecontabili.

Tav. 10–Principal i r iduzioni apportateal fondoAreeSottout i l izzateda iniz io legi slatura(milionidieuro)

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ComesipuòvederedallaTav.10,dall’iniziodell’attuale legislaturasiregistranocomplessivamenteoltre13miliardidieurodiriduzionidellerisorsestanziatenelFAS;circa4miliardiperlacoperturafinanziariadionerirecati da varie tipologie di provvedimenti (emergenza rifiuti in Campania, compensazione ai Comunidell’abolizione ICI prima casa, compensazione incrementoprezzimaterie prime edilizie ecc); circa 8miliardi dieuro dovuti ai tagli apportati al bilancio del Ministero dello sviluppo economico (missione 28) dalla manovrafinanziariadigiugno(L.133,art.60);altreriduzioniperesigenzevariedicoperturafinanziaria(deidisavanzideibilancidi RomaeCatania,dell’incontroG8,deldirittoallo studiodelleUniversità,del finanziamentoaFS).Unadistrazionedi risorse, checontinuaanchecon i recentidecreti legge inapprovazione (decreto“incentiviautoequotelatte”,eildecretosullaricostruzioneperilterremoto),chestaportandoall’azzeramentodelledisponibilitàdicassadelFASperil2009e2010adannodellefinalizzazionioriginarie.

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Il saccheggiohaportato ladotazione finanziariadelFASdel ciclodiprogrammazione2007‐2013adunariduzionedai64,4miliardioriginaria54,0miliardi.

Lanuova ripartiz ionedel le r isorse: ancoraat tesee incertezze

Aseguitodelladeliberadel18dicembre2008edell’accordoStato–Regioni(12febbraio2009),ilCIPEil6marzo ripartisce i 54 miliardi assegnando 27 miliardi alle Regioni (di cui l’80% al Mezzogiorno) e 25,4 aiprogrammi nazionali (oltre 1,5 miliardi di preallocazioni); le finalizzazioni dei programmi nazionalidell’amministrazionecentralevengonoquasicompletamentemodificaterispettoallaprogrammazioneoriginaria(seppur già concordate anche a livello comunitario con la delibera Cipe 166 del dicembre 2007), mediante lacostituzionedi3fondi.

• IlFondosocialeperl'occupazioneelaformazione(Fondoammortizzatorisociali)pressoilmindelLavoro(derivantedall'accordosottoscrittotraloStatoeleRegioniil12febbraio2009);esso,insiemeallerisorsedispostedalle Regioni,destina8miliardidieuronel biennio 2009‐2010 (con incognitadellacassa)adazionidisostegno al reddito, presuntivamente distribuite sul territorio proporzionalmente al tessuto produttivo(prevalentementealCentro‐Nord).

• IlFondostrategicoperilPaeseasostegnodell'economiareale,pressolaPresidenzadelConsiglio;dotatodei9miliardidellaquotaresiduadelFASdelleAmministrazionicentrali.Conquest’ultimaallocazionenonviene specificato l’utilizzo delle risorse rinviando a successive delibere; vengono prenotati e centralizzatifinanziamentisenzaesplicitare lefinalizzazioni,sospendendounaseriedi interventigiàprogrammati(tracuiadesempio:2miliardiper il recuperodei siti industriali inquinati, 1,8miliardipernuovi contrattidi sviluppoper ilMezzogiorno, 0,8miliardiper lareteabandalarga;0,7miliardiper incentivare l’utilizzodifontirinnovabilie ilrisparmioenergetico,0,1miliardiperlezonefrancheurbane).

• Il Fondo infrastrutture presso il Ministero delle Infrastrutture (finanziato con 7,4 miliardi dellaDeliberaCIPEdel18dicembre2008e5miliardidelladeliberaCIPEdel6marzo2009)(vediTav.11).

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Tav. 11 –Ricostruzionedei f inanziamenti del laDel iberaCIPEdel 6marzo2009(miliardidieuro)

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ÈtuttaviadasottolinearecheladeliberaCIPE,perprobabilicontrastitraamministrazionilocaliecentrali,nonèancorastatapubblicata,risultandoinoperativaafrontedell’urgenzadelfinanziamentodellespesa;nonèinfine chiaro come verranno soddisfatte le esigenze immediate di cassa che contrastano con le attualidisponibilitàcontabilidelBilanciodelloStato.

Leoperepubbliche:concentrazionesugrandi progett i con ri sorseancoravaghe

Con la stessa delibera Il 6 marzo il CIPE ha approvato il Programma infrastrutture strategiche2009‐2011 finanziato dal fondo del Ministerro infrastrutture: si tratta 16,6 mld. per le grandi opere (Mo.S.E.Venezia,assi ferroviari, reti stradali eautostradali, sistemimetropolitani, sistemi idricinelMezzogiorno, PontesullostrettodiMessinaecc.),1,2mld.perl’ediliziascolasticaeperquellacarceraria,peruntotaledi17,8miliardidi euro (vediTav. 12).Diquesti tuttavia emerge chequasi lametà (8,1mld.)dovrebberoproveniredasoggettiprivati(leconcessionarieautostradali),sucuiperaltrononsihanessunagaranziasull’effettivadisponibilità.

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Laripartizioneterritorialedeifinanziamentialleoperenonrispetta ilvincolodidestinazione(dell’85percentoalMezzogiorno);secondoalcunestimeeperstessaammissionedelMinistrodelleinfrastrutturelaquotadirisorsecheaffluiràalsudsaràdel40percento26.

26Cfr.intervistaalMinistroMatteolialSecolod’Italia,il31marzo2009.

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Tav. 12 – Destinazioni dei f inanziamenti per le infrastrutture del la Del ibera CIPE del 6 marzo 2009(milionidieuro)

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Page 55: 2009. Libro Bianco sul Governo Berlusconi

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ILGIUDIZIO

IlGovernoè intervenuto inmisura insufficiente econnotevole ritardonelpianodi finanziamentodelleoperepubblicheperiseguentimotivi:

• Non si sono predisposte nuove risorse aggiuntive per gli investimenti e le opere pubbliche,utilizzandofondigiàesistentiefinalizzatiadaltriobiettivi;ilsistemadifinanziamento,giàacortodiliquidità,nonadeguatamente alimentatodai fondi pubblici freschi, rischia di bloccarsi. Paradossalmente le risorse pubblicheperlaspesaincontocapitalesistannoriducendorispettoaperiodimoltopiùfloridi(vedianchePremessa);

• Lasuppostaaccelerazioneindottadallariprogrammazionedeifondinonèrealistica;ilritardoconcui siprocedeadassegnare le risorse, con estenuanti contrattazioni tra livellidiGoverno,procedureconfuse epoco trasparentidideliberazionidel CIPE (nonoperativepoichéufficialmentepubblicate), indicano il contrario;oltretuttosistannoutilizzandofondisacrificandoprogettigiàdeliberatieprogrammatiancheinviadiattuazione.Ciòprovocaunafasediconfusioneedincertezza;

• Lariallocazionedellerisorseavvieneascapitodeiprincipiconcuieranostatiprogrammatiifondi:stravolgendo la logica della ripartizione territoriale che, per questi specifici fondi, doveva privilegiare ilMezzogiorno;modificandoilprincipiodelfinanziamentodiprogrammazionedispesadinaturaincontocapitaleenoncorrente;indebolendoinfinel’attuazionedellepoliticheregionalidelquadrostrategiconazionale2007‐2013,concordatoconBruxelles;

• Lafunzionecongiunturaleanticrisiè inoltremessaindiscussionedallacarenzadelledisponibilitàdicassa,giàampliamentesaccheggiateperlacoperturadellefinalitàpiùvariedegliultimiprovvedimentiurgenti.LedisponibilitàattualidelbilanciodelloStatononconsentonocontabilmentepagamentiperil2009espaziperil2010risultanoesigui;

• Nonèaffattoscontatocheiprogettiperleopereviariesianoappetibiliperiprivatimediantelafinanzadiprogetto;ifondidegliinvestitoriprivati,chepuresonostaticontabilizzatinellesommeannunciatedalGoverno,sonobenlungidall’esseregarantitivisteancheleesperienzenazionaliprecedentisuquestofronte;

• Senzaentrarenelmeritodelleopereindicateper il finanziamento,sirilevacomesiano(eccettoalcuni settori marginalmente finanziati come le ristrutturazioni di scuole e carceri), rivolti per lo più a grandiprogettidioperechenotoriamentehannotempipiùlentidiattivazione,sviluppanomenooccupazione(essendoadaltaintensitàdicapitale)rispettoapiccoleopereimmediatamentecantierabili.

LEPOLITICHEALTERNATIVE

• Apparenecessario,anchenell’ambitodell’emergenzasismicaedellaprevenzionedeirischidellecalamità naturali, un grande piano di manutenzione delle Opere pubbliche per garantire l’adeguamento aglistandarddisicurezza;anzichéconcentrarsisulleGrandiopereinfrastrutturali(primafratuttiilPontesulloStrettodiMessina) occorremirare le risorse scarse su piccole opere ad attivazione immediata nel campodell’ediliziapubblica, sugli edifici di servizio di primaria importanza (scuole, carceri, ospedali, università) con interventi diristrutturazionediadeguamentoeprevenzioneairischisismici,concriteriecologiciedirisparmioenergetico.

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• Necessità di predisporre fondi nuovi aggiuntivi con copertura finanziaria su spesa pubblicacorrente improduttiva o riducibile transitoriamente (1‐2 anni), come acquisti di beni e servizi, che continuanoinvece ad incrementarsi ogni anno; un ulteriore quota potrebbe transitoriamente essere finanziata mediantemutuiagevolatidellaCassaDepositiePrestiti.Ladotazionee laripartizionedeifondideveesseretrasparenteecertanelprofilotemporalediprogrammazione.

• Uscita della spesa in conto capitale dal patto di stabilità interno i cui vincoli soffocano gliinvestimentideglientidecentrati,ealimentanopratichecontabili/burocraticheanchemediantelaproliferazionedi società “giuridicamente esternalizzate” alla Pubblica amministrazione; eliminando, anche per un periodotemporaneo, le sanzioni ed i limiti imposti,gliamministratori locali sonoprontia spendere immediatamente inoperesulterritorio

• Per quanto attiene la qualità e l’efficienza degli interventi appare necessaria l’attivazione dimisurechevalorizzinounalogicadivalutazioneeconomicaindipendentedicosto‐efficaciaexanteedexpost.Intaleambitoèpossibileutilizzareanchemisurecheincentivinocomportamentidimaggioreresponsabilizzazioneecontrollodellapubblicaamministrazione,anchemediantemeccanismipremiali