51
GIACOMO LEOPARDI - a. scol. 2010 1) La famiglia e la formazione : nobile e reazionaria, legata ai privilegi ecclesiastici dello Stato pontificio –censura. L’ambiente recanatese chiuso al dialogo culturale ed è di ambiente agricolo- Studia appartato nella ricca biblioteca paterna , guidato dal padre e da precettori privati. L’amicizia epistolare con PIETRO GIORDANI lo porta al confronto ideologico ed alla “ ribellione”- al desiderio di “ fuga” da Recanati – all’adesione alle istanze ROMANTICO- RISORGIMENTALI ( scrive le ODI CIVILI All’Italia – Sopra il monumento di Dante)- Tramite Giordani entra a far parte del GABINETTO VIESSAUX di Firenze, ma poi si isola non condividendo né le idee “ religiose del Cristianesimo” da cui si è distaccato, né i progetti politici ( allontanamento dai progetti politici => Leopardi quindi si esclude dagli uomini del Risorgimento Italiano). Finisce per “ isolarsi” dal gruppo perchè nella nuova concezione pessimistica radicale, non vede una “ prospettiva politica di soluzione del problema della “ infelicità dell’uomo”. 2) Come si inserisce Leopardi nel contesto storico del suo tempo ( nell’Italia Risorgimentale?) Leopardi, giovane, abbandona le idee reazionarie del padre Monaldo e si converte al patriottismo democratico e repubblicano, grazie all’amicizia con Pietro Giordani, intellettuale illuminista e liberale. Scrive perciò CANZONI PATRIOTTICHE – 1818-1823: All’Italia”- “ sopra il monumento di Dante- Ad Angelo Mai (in occasione del ritrovamento del palinsesto del De Repubblica- Somnium Scipionis” di Cicerone). In esse invita alla riscoperta della cultura nazionale, all’unità ed indipendenza politica. Poi però in seguito ai viaggi a Firenze, Milano, Bologna, non riesce ad integrarsi nel dialogo politico culturale del tempo e con il passaggio dal PESSIMISMO STORICO ( delusione storica la Restaurazione) al PESSIMISMO COSMICO, ritiene che nessuna struttura politica possa garantire la “ felicità umana”. L’indagine “ esistenziale” lo allontana perciò dalla partecipazione al dialogo storico- politico del tempo. La sua riflessione diviene RIPIEGAMENTO SU SE STESSO E STUDIO DEI RAPPORTI UOMO- NATURA. 3) Quali i rapporti con i movimenti culturali del tempo? ( Illuminismo e Romanticismo// Classicismo e Romanticismo) 1

2010 Giacomo Leopardi

Embed Size (px)

Citation preview

GIACOMO LEOPARDI

PAGE 1

GIACOMO LEOPARDI - a. scol. 20101) La famiglia e la formazione : nobile e reazionaria, legata ai privilegi ecclesiastici dello Stato pontificio censura. Lambiente recanatese chiuso al dialogo culturale ed di ambiente agricolo- Studia appartato nella ricca biblioteca paterna , guidato dal padre e da precettori privati.

Lamicizia epistolare con PIETRO GIORDANI lo porta al confronto ideologico ed alla ribellione- al desiderio di fuga da Recanati alladesione alle istanze ROMANTICO- RISORGIMENTALI ( scrive le ODI CIVILI AllItalia Sopra il monumento di Dante)-

Tramite Giordani entra a far parte del GABINETTO VIESSAUX di Firenze, ma poi si isola non condividendo n le idee religiose del Cristianesimo da cui si distaccato, n i progetti politici ( allontanamento dai progetti politici => Leopardi quindi si esclude dagli uomini del Risorgimento Italiano). Finisce per isolarsi dal gruppo perch nella nuova concezione pessimistica radicale, non vede una prospettiva politica di soluzione del problema della infelicit delluomo.

2) Come si inserisce Leopardi nel contesto storico del suo tempo ( nellItalia Risorgimentale?)

Leopardi, giovane, abbandona le idee reazionarie del padre Monaldo e si converte al patriottismo democratico e repubblicano, grazie allamicizia con Pietro Giordani, intellettuale illuminista e liberale. Scrive perci CANZONI PATRIOTTICHE 1818-1823: AllItalia- sopra il monumento di Dante- Ad Angelo Mai (in occasione del ritrovamento del palinsesto del De Repubblica- Somnium Scipionis di Cicerone). In esse invita alla riscoperta della cultura nazionale, allunit ed indipendenza politica. Poi per in seguito ai viaggi a Firenze, Milano, Bologna, non riesce ad integrarsi nel dialogo politico culturale del tempo e con il passaggio dal PESSIMISMO STORICO ( delusione storica la Restaurazione) al PESSIMISMO COSMICO, ritiene che nessuna struttura politica possa garantire la felicit umana.

Lindagine esistenziale lo allontana perci dalla partecipazione al dialogo storico- politico del tempo. La sua riflessione diviene RIPIEGAMENTO SU SE STESSO E STUDIO DEI RAPPORTI UOMO- NATURA.

3) Quali i rapporti con i movimenti culturali del tempo?

( Illuminismo e Romanticismo// Classicismo e Romanticismo)

DellIlluminismo : a) non ne condivide lottimismo per il razionalismo ed il progresso della societ; anzi il RAZIONALISMO illuminista ha DISTRUTTO LE ILLUSIONI, svelando lARIDO VERO della condizione esistenziale di infelicit; il razionalismo ha distrutto le fiabe e la mitologia degli antichi che erano capaci di abbellire il mondo naturale; il razionalismo e la visione utilitaristica della natura ( I rivoluzione industriale) dei moderni hanno reso pi arido il cuore umano, alimentando la conflittualit tra gli individui e portando ( con la nascita dellindustria) a riguardare la natura in senso utilitaristico.

b) Se lIlluminismo aveva affermato attraverso il mito della ragione luguaglianza tra gli individui, il cosmopolitismo, la solidariet, Leopardi non crede, alla luce del suo pessimismo storico che tali valori siano realizzabili. Recupera il concetto di SOLIDARIETA solo nella produzione finale ( La ginestra, in quanto sperimenta lamicizia con Antonio Ranierie lamicizia diventa appunto antidoto al male del vivere)

c) Fu SENSISTA ( ed in ci riprende lIlluminismo), in quanto la sua contemplazione parte dalla natura ( il poeta imitatore della natura) e la coglie attraverso VISTA - UDITO ( vedi la teoria dellindefinito piacere della vista e delludito- Zibaldone di pensieri), per poi interiorizzarli ed interpretarli in chiave soggettiva (il poeta imitatore di se stesso ) .

Del Romanticismo : a) come genio vive la sua arte con atteggiamento elitario ( artista genio = colto, sensibile, interprete dei sentimenti e delle esigenze dellanimo umano) tanto che nella realt recanatese ( contadina od ottusa e culturalmente stagnante) non si sente compreso: da qui latteggiamento di ESILIATO DAL MONDO, lidea che la sua poesia possa trovare consensi solo in generazioni future e non nel suo presente. Parla perci ( in contrasto con gli altri romantici) di DUE LETTERATURE, una per gli intenditori ( poesia lirica) e laltra pi popolare ( romanzo o novella).

b) E romantico anche per la libert creatrice del poeta- genio che supera gli schemi tradizionali giungendo allo SCHEMA LIBERO sia nella CANZONE LIBERA (che supera il modello petrarchesco) che nella struttura dellIDILLIO ( che supera il modello virgiliano e teocriteo) per:

a) la variet di lunghezza delle strofe

b) variet di lunghezza dei versi alternanza libera di settenari e di endecasillabi - eliminazione della rima; a) Al posto della rima uso delle figure retoriche del suono: assonanze/ consonanze/ allitterazioni

b) rima interna

c) musicalit del linguaggio in genere ( fonosimbolismi)

E Romantico e classico insieme nel LESSICO ( alternanza di vocaboli dotti- arcaismi e quelli di uso quotidiano); uso classico del costrutto sintattico alla latina ( es. verbo alla fine del periodo), ma romantico nelluso dei VOCABOLI DELLINFINITO e DELLINDETERMINATO

Inoltre non segue scuole accademiche ed libero nella scelta dei contenuti.

c) Fu romantico quindi per il soggettivismo della sua poesia ( il poeta non imita la natura, ma imitatore di se stesso scrive nello Zibaldone di Pensieri, vale a dire che non vi descrizione oggettiva della realt, ma tutto viene filtrato attraverso lanimo del poeta; anzi la realt recanatese addirittura filtrata dal ricordo); lo fu anche per il rapporto vittimistico - titanico con la natura e per lansia di infinito.

d) Nel DISCORSO DI UN ITALIANO SOPRA LA POESIA ROMANTICA polemizza per sul fatto che i Romantici rifiutino in modo totale il classicismo, ( non si pu pi essere come gli antichi) mentre per Leopardi i fanciulli ed i poeti hanno la stessa spontaneit di sentimento e viva immaginazione come gli antichi.

Dal Classicismo: fu classicista per formazione culturale : vastissima sulla base dei classici greci e latini; fu autodidatta in queste lingue ed anche nella lingua ebraica antica. Il suo CLASSICISMO si nota perci: a) nella formazione culturale b) nel linguaggio aulico, ricercato; c) nella sintassi elaborata con luso di latinismi ed arcaismi, per la prosa e con luso della costruzione del periodo alla latina anche negli Idilli ( verbo in fondo- posizione di rilievo degli aggettivi che vengono anticipati rispetto al sostantivo); d) per la nostalgia per un mondo classico armonioso nel suo rapporto uomo- natura , in cui vivevano dIMMAGINAZIONE ( mitologia) e di ILLUSIONI .

e) Si inserisce nella polemica classico romantica del 1816, sposando le idee dei classicisti e dei puristi, conciliandosi solo pi tardi e con i romantici, attraverso la soluzione delle due letterature.

===============================

LEOPARDI ed IL PESSIMISMO : a) pessimismo storico

b) cosmico

c) eroico

GIACOMO LEOPARDl (1798 l837)

I Canti (1818 1836), le Operette Morali (1824 1832), lo Zibaldone (1817 1832) pubblicato postumo, i Pensieri (1833 1837)

IL PESSIMISMO DI LEOPARDI: ORIGINE e NATURA

Gli elementi che spiegano il sorgere del pessimismo in Leopardi sono: l. 1esperienza dolorosa della vita 2. le dottrine illuministiche 3. la lettura di opere preromantiche

Lesperienza dolorosa della vita .Per quanto concerne il primo punto, essa giunge al suo apice nel 1819 in una lettera al Giordani parla di un crescente travaglio fisico e spirituale, di unorrida malinconia, della fatica dello studio, dellodio contro la famiglia e Recanati (sentiti come ambienti soffocanti). In et pi matura negher che questa sia stata lorigine del suo pessimismo, rimandando ad una dimensione filosofica esistenziale.

le dottrine illuministiche Bisogna ricordare Leopardi si form nella sua giovinezza sotto 1influenza delle dottrine illuministiche, ma poi le sent ostili alle ansie del cuore (sentimento). In altre parole il pessimismo non sarebbe sorto in lui se le conclusioni dellIlluminismo non si fossero scontrate con un animo romantico: Leopardi non si limitava a voler conoscere la natura e a piegarla alle esigenze delluomo, ma si chiedeva i perch e il fine delle leggi delluniverso, senza per approdare alla visione finalistica e provvidenziale a cui era giunto Manzoni nella fede. Una risposta soddisfacente ai perch ed al senso della vita non poteva essere di ordine razionalistico o scientifico: senza risposte Leopardi vive lansia continua della ricerca che tipica delluomo moderno.

La sua era una posizione che non poteva condurre che al mistero: 1uomo non sa nulla, non pu nulla: luomo chiuso in una morsa di limiti insuperabili. Ne consegue che la vita appare un cammino faticoso che non ha altro scopo che quello di precipitare nel nulla ( FASE DEL PESSIMISO RADICALE). Questa legge valida per gli uomini, per gli animali, per gli astri, per tutto luniverso. In questa fase la NATURA MATRIGNA, materia, irrazionale, cieca ad ogni richiesta delluomo : essa impegnata solo ad attuare il suo cieco e misterioso ciclo del nascere, del vivere e del morire. ( => OPERETTE MORALI ed in particolare DIALOGO DELLISLANDESE con la NATURA) Tra gli esseri viventi poi, il pi infelice 1uomo, perch la sua infelicit soprattutto coscienza, consapevolezza dellinfelicit stessa e non ce illusione che riesca a far tacere questa verit.

Gli studiosi parlano di tre fasi del pessimismo leopardiano: dapprima personale, poi storico, infine cosmico, ma in verit si tratta di tre momenti non completamente cronologici, ma espressioni alterne e tra loro complementari del dolore, nel senso che a volte il Leopardi senti esclusivamente la propria tristezza personale in mezzo ad un mondo di felicit; a volte gli parve che la tristezza fosse di tutti gli uomini; a volte di ogni essere vivente. In sostanza queste sono tre diverse maniere con cui reagisce sentimentalmente, non filosoficamente alle dottrine illuministiche.

E QUINDI MAI POSSIBILE LA FELICITA?

Per il Leopardi possibile parlare di felicit solo nei riguardi dei fanciulli e dei giovinetti, prima che in loro insorga la ragione; e, riguardo dei popoli, ha senso parlare di felicit per i popoli antichi che vivevano di fantasia. Felice pu essere anche ladulto / poeta, Leopardi/poeta , quando cio si abbandona alle sue illusioni e mette da parte il razionalismo filosofico. Conseguenza diretta di tali meditazioni fu la solitudine del poeta: mancando una fede, veniva meno 1azione; perci il giovane Leopardi rimase sempre ai margini della vita sociale, pur desiderando vivamente di farne parte. Il motivo della sua solitudine, appare ne Il passero solitario come incapacit di vivere con gli altri; ne La sera del d di festa come esclusione dagli affetti; nel Canto notturno di un pastore errante nellAsia come solitudine del pastore e dellumanit tutta; e nellInfinito come isolamento fantasioso alla scoperta dellinfinito dentro di s ( una sorta di estasi esistenziale in chiave naturalistica.

Tre sono dunque le fasi/ o gli aspetti del pessimismo leopardiano: I FASE del PESSIMISMO STORICO : parte dalla delusione storica degli altri Romantici e come loro contro lottimismo illuminista della Storia come sviluppo lineare e progressista; in realt la storia spesso involutiva ed il presente pi negativo dei tempi mitologici classici, in cui luomo viveva delle ILLUSIONI ed aveva un rapporto armonioso con la natura.

Nella lettera a Pietro Giordani del 1823 aggiunge:

- luomo moderno pi egoista delluomo del passato ed il maggiore benessere non migliora la vita, ma stimola legoismo e la volont di possedere beni e potere ( homo homini lupus)

- luomo desidera la felicit, ma nessuna istituzione politica la garantisce; la delusione storica rende impossibile la democrazia; leopardi rinuncia quindi ad ogni progetto politico- storico, per dedicarsi allanalisi della condizione esistenziale. II FASE del PESSIMISMO COSMICO: ( abbandona le Odi civiliper gli Idilli e le Operette morali

E il periodo in cui riflette sulla condizione esistenziale delluomo.; si chiede : Quale posizione occupa luomo nellUniverso? Risposta: non ha una posizione privilegiata rispetto alle altre creature, anzi pi infelice perch si accorge dei propri limiti, pur anelando spiritualmente allinfinito ed alleternit

E il periodo in cui si evolve anche il suo pensiero rispetto al rapporto uomo/natura.

Se infatti nel periodo precedente, L. prlava di Natura-Madre, ora la definisce Matrigna: Confrontiamo le due posizioni successive:NATURA MADRE NATURA MATRIGNA

E sensibile ai bisogni spirituali delluomo, perci BELLA e CONSOLATRICE: crea le illusioni, tra cui lillusione di felicit, ponendo un velo pietoso sulla condizione reale dellesistenza .

Questo modo di concepire proviene a L. dai classici ( latini e greci) e le loro mitologie: i poeti sapevano popolare la natura di Dei- semidei ed Eroi e renderla ancora pi bella, viva ed amabile.

In epoca moderna , la mitologia appare una bella favola e perci superata ed improponibile.

QUANDO LEOPARDI FA IL POETA sa ancora STUPIRSI della meravigliosa natura, perch il poeta ha in s lINNOCENZA, IL SAPERSI MERAVIGLIARE, LA FANTASIA ed I SENTIMENTI di un FANCIULLO ( => tale concetto sar ripreso nella poetica del Fanciullino di Pascoli- Decadente). Il poeta cio si abbandona allaspetto irrazionale,irrazionale ed immaginifico e sa cogliere la bellezza e bont della Natura, rinnovando, contro ogni ragionevolezza, le illusioni antiche.E la concezione voluta dallepoca moderna che, con il suo eccesso di RAZIONALISMO, PRAGMATISMO ed UTILITARISMO, ha annullato le illusioni ( cio le favole degli antichi) , ma ora deve fare i conti con lARIDO VERO = la verit cruda della propria infelicit e di una Natura che solo materia .

Rientra qui in parte il concetto del SUBLIME romantico: BELLA ma TERRIBILE; BELLA ma INGANNATRICE. Essa PURA MATERIA, in perenne trasformazione , non si preoccupa ( e neppure si potrebbe accorgere ) della sofferenza che procura .

Sue caratteristiche:- materialit irrazionalit- insensibilit ( materia organica e inorganica); non ha nulla del Dio creatore se non leternit ; unico scopo: la conservazione di se stessa e delle speci LEOPARDI FA IL FILOSOFO specie nelle Operette morali; nella natura matrigna luomo si pone :

- come VITTIMA ( biologicamente parlando luomo il pi indifeso tra gli esseri viventi)

III FASE del PESSIMISMO EROICO ( sintesi del pessimismo storico e cosmico)- diviene sfida tra uomo e Natura, in cui luomo destinato a soccombereL. si trova nella fase finale della sua vita ; non ha mutato complessivamente la sua visione negativa sulla natura umana ( fatta di egoismo e di lotte per il potere , la fama e la ricchezza) n quella sulla natura matrigna, ma

- ora preferisce latteggiamento di TITANO piuttosto che di vittima : => afferma che se luomo sempre indifeso di fronte alla potente natura ( SUBLIME DINAMICO romantico) , SPIRITUALMENTE , luomo pi grande della Natura stessa, perch la parte spirituale che in lui pu sfidare la natura stessa ed accettare eroicamente e con dignit il proprio destino di morte biologica; pu superare con lo spirito e con larte che lo immortala i limiti spazio- temporali. - Non vuole pi nessun tipo di illusione e di consolazione : nellultima lirica La ginestra o fiore del deserto denuncia sia lottimismo di coloro che pensano di vivere unepoca felice e con atteggiamento presuntuoso ( secolo sciocco e superbo pensano di poter sfidare la Natura attraverso la scienza e la tecnica , sia chi cerca consolazione alla propria fine pensando alla vita ultraterrena. Dal canto suo ( Leopardi/ Titanico) accetta il suo destino di morte con dignit ed invita gli uomini a lenire almeno i mali che la natura ci procura ( malattie, tribolazioni, morte) evitando di divenire nemici a noi stessi ed anzi aiutandoci e confortandoci vicendevolmente ( AMICIZIA / SOLIDARIETA)Questa nuova posizione sembra testimoniare una reazione attiva allaccettazione del dolore : Leopardi giunge alla conclusione che anche se alluomo negata la possibilit di raggiungere la felicit, questi deve continuare a desiderarla e ad opporsi al proprio destino E cosi che il Leopardi esprime il suo alto concetto di dignit umana, il suo sostanziale amore per la vita, il suo eroismo morale. Certamente laffettuosa e paziente amicizia di Antonio Ranieri che lo affianca, lo conforta e gli sta vicino negli ultimi 7 anni della sua vita SODALIZIO fino alla morte, hanno certamente inciso su questo richiamo alla solidariet umana ed agli affetti come conforto al vivere ( => gi indicati tuttavia nei Sepolcri di Foscolo => sol chi non lascia eredit daffetti, ha timore della morte Cfr. anche II Dialogo di Plotino e di Porfirio ( Operette Morali ) In questo lungo dialogo, composto nel 1827, Leopardi immagina che Plotino (filosofo neoplatotnco del III sec. d.C.) dissuada il suo discepolo Porfirio dal suicidarsi. Queste, schematicamente, le motivazioni da lui addotte:

Le argomentazioni di Plotino conducono, quindi, allaffermazione di un nuovo ideale di solidariet umana e di impegno civile che salva Leopardi dalla disperazione del suo nichilismo cosmico e si offre come valida alternativa alla prospettiva del suicidio. Questo

ideale trovera piu ampio sviluppo nelle composizioni realizzate negli ultimi anni napoletani e sara alla base della nuova poetica leopardiana che trover il suo coronamento nella Ginestra.

[...] Credi a me, che non e (c) fastidio della vita, non disperazione, non senso della nullit delle cose, della vanit delle cure ( = preoccupazioni), della solitudine delluomo, non odio del mondo e di s medesimo, che possa durare assai: bench queste disposizioni dellanimo siano ragionevolissime, e le lor contrarie irragionevoli. Me con tutto ci, passato un poco di tempo, mutata leggermente la disposizione del corpo, a poco a poco, e spesse volte in un subito( = improvvisamente), per cagioni menomissime ( = da nulla) rifassi ( = ritorna) il gusto alla vita, nasce or questa or quella speranza nuova, e le cose umane . e mostransi non indegne di qualche cura.

.. Sia ragionevole Iuccidersi ( = ammettiamo pure che ); sia contro ragione Iaccomodare Ianimo alla vita ( accettare di vivere): certamente quello ( cio il suicidio) un atto fiero e inumano. perch anche non vorremo noi avere alcuna considerazione degli amici; dei congiunti di sangue; dei figliuoli, dei fratelli, dei genitori, della moglie; delle persone familiari e domestiche, colle quali siamo usati di vivere da gran tempo; che, morendo, bisogna lasciare per sempre: e non sentiremo in cuor nostro dolore alcuno di questa separazione? Non terremo conto di quello che sentiranno essi, e per la perdita di persona cara o consueta, e per Iatrocit del caso?

[...] Ora io ti prego caramente, Porfirio mio, per la memoria degli anni che fin qui e durata Iamicizia nostra, lascia cotesto pensiero, non volere essere cagione di questo gran dolore agli amici tuoi buoni che ti amano con tutta Ianima; a me che non ho persona pi cara, n compagno pi dolce. ..Viviamo Porfiirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte, che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Si bene attendiamo a tenerci compagnia Iun Ialtro; e andiamoci incoraggiando e dando mano e soccorso scambievolmente, per compiere nel miglior modo questa fatica della vita. E quando la morte verr, allora non ci dorremmo: e anche in quellultimo tempo, gli amici e i compagni ci conforteranno: e ci rallegrer iI pensiero che, poi che saremo spenti, essi molte volte ci ricorderanno, e ci ameranno ancora.

Le conclusioni raggiunte nel Dialogo di Plotino e di Plotino e di Porfirio costituiscono la sostanza filosofica e sentimentale che alla base della stagione dei grandi idilli: alla consapevolezza dell arido vero, al senso della nullit delle cose e dellassurdit del vivere, si accompagna sempre e comunque un prepotente sentimento della vita, di reazione sentimentale alla disperazione nichilista, un recupero del valore positivo dei sogni e delle illusioni giovanili ( quali gli affetti e lamicizia, ed il ricordo eterno = la corrispondenza damorosi sensi di Foscolo), riscoperti per ricostruire un senso e un significato alla vita (inestinguibile attaccamento alla vita).

Il TERMINE ILLUSIONE = un sogno ad occhi aperti, una aspirazione, un desiderio che rimane spesso inappagato. Proprio per questo ha carattere di irrazionalit e fa battere i cuori. Le illusioni di cui parla Leopardi ( e Foscolo) non sono desideri del tutto personali e tanto meno materiali: sono SENTIMENTI GRANDI E FORTI, nei quali vale pena CREDERE. Possono essere in alcune circostanze lAMORE di PATRIA- DESIDERIO DI LIBERTA, di GIUSTIZIA, di PACE. Possono essere gli AMORI ( verso una donna- o lamicizia o in senso pi lato la fratellanza, la solidariet). Pu essere DESIDERIO DI IMMORTALITA si pu realizzare attraverso il ricordo affettuoso delle persone che abbiamo amato o attraverso la memoria storica ricordo delle nostre imprese o delle opere darte, presso le generazioni future. Comunque sono sempre qualcosa di grandioso e non di meschino. Esse sono la spinta ideale di cuori sensibili e magnanimi. 3) Che cosa LIDILLIO ?

( il modello classico, ma lo rinnova con la novit di ispirazione soggettiva)

Dal greco il termine significava PICCOLA IMMAGINE - QUADRETTO ; era un genere di poemetto lirico che in origine era accompagnato dal flauto, di ambientazione pastorale, ma di argomento vario: mitologico, amoroso,letterario; tema caratteristico era OPPOSIZIONE DELLA SEMPLICE E TRANQUILLA VITA CAMPESTRE ALLA VITA INQUIETA DI CITTA / ARMONIA TRA UOMO E NATURA.

Fonti : dal poeta greco siracusano TEOCRITO ( III sec. d. C ) attraverso la finzione di una ARCADIA (regione della Grecia) e di una Sicilia idealizzate come mondo innocente e sereno.

Si ispirarono ad essi anche poeti latini, tra cui spicca VIRGILIO ( 70-19 a.C.) nelle BUCOLICHE: vi compare oltre al paesaggio pastorale- agreste, il rimpianto della campagna natia perduta per sempre in seguito alle guerre civili, il senso doloroso della vita e la nostalgia per il passato; laspirazione alla pace diviene desiderio di evasione nella natura- culto dellamicizia e della poesia come conforto nelle sventure.

In LEOPARDI gli IDILLI di ispirazione decisamente SOGGETTIVA E SENTIMENTALE + coniuga laspetto nostalgico e sentimentale del rapporto uomo- natura con la MEDITAZIONE FILOSOFICA ( infelicit delluomo moderno = pessimismo storico / / infelicit sostanziale delluomo = pessimismo cosmico); in questo coniugare i due aspetti filosofico e sentimentale sta la novit del poeta recanatese. Egli li definisce = Storia della sua anima. Struttura degli idilli : Normalmente gli idilli sono costituiti da una prima parte DESCRITTIVA, ma il cui realismo solo apparente; non mai descrizione puramente realistica di un luogo o di persone, ma tutto viene FILTRATO ATTRAVERSO LA MEMORIA, attraverso il RICORDO che tutto sfuma in modo nostalgico emotivo - sentimentale. Tutto passa attraverso ci che quel ricordo ed immagine suscita nel poeta, ponendo un confronto inevitabile tra pASSATO-PRESENTE. Quindi anche le immagini che richiamano implicitamente Recanati, il paese e la sua gente, passano attraverso GLI OCCHI, ma ANCHE IL CUORE del poeta => da qui aggettivi e vezzeggiativi che fanno sentire come quel natio borgo selvaggio da cui ha voluto fuggire, di fatto gli rimasto nel cuore. Ricordiamoci che lo stesso Leopardi se in un primo momento ha usato lespressione il poeta imitatore della natura, poi ha subito precisato che il poeta imitatore di se stesso e con queste due espressioni intendeva dire che il poeta parte dai sensi ( coglie la Natura con i sensi, specie la vista e ludito), ma poi NON FOTOGRAFA semplicemente la Natura, ma la INTERPRETA e PROIETTA SU DI ESSA tutto se stesso: per questo egli pu superare i limiti della natura e cogliere anche linfinito, per questo pu permettersi di sbagliare mettendo nel fascio di fiori della donzelletta che vien dalla campagna le rose e le viole, anche se spuntano in stagioni diverse ( ed era un errore impossibile per lui vissuto comunque in un paese di campagna !) Ci spiegabile anche per il fatto che OGNI COSA, OGNI PERSONA assurge a VALORE SIMBOLICO => per questo ancora possibile che un quadretto idilliaco possa di colpo perdere lILLUSIONE di FELICITA che pu averlo ispirato, per tornare RIFLETTERE sulla condizione esistenziale delluomo e chiedersi se la Natura sia stata madre o matrigna ( la PARTE RIFLESSIVA costituisce sempre la II parte degli idilli, tranne che per gli IDILLI di pi vaste dimensioni come quello del Pastore errante dellAsia o la Ginestra o fiore del deserto in cui aspetto descrittivo e riflessivo si alternano continuamente).4. Come Leopardi concilia la FILOSOFIA con la POESIA?

Se in origine egli contrappone la filosofia alla poesia, perch la filosofia e quindi la ragione ha fatto conoscere larido vero cancellando le illusioni; viene poi a conciliarle, affermando che ciascuna, usa propri mezzi di indagine della realt e persegue un proprio fine.

LA FILOSOFIA usa la ragione e la riflessione: il suo un lavoro analisi e sintesi della realt, in una ricerca incessante della verit perch la realt sempre sfuggente. Suo scopo solo la ricerca della VERITA RAZIONALE

LA POESIA invece completa il lavoro del filosofo: il poeta coglie , attraverso lISPIRAZIONE le verit sublimi, il mistero che sta dietro alla realt apparente e conoscibile con i sensi e con la ragione ( MISTERO = le EPIFANIE di PASCOLI e dei DECADENTI in genere)5. La letteratura serve per il progresso civile e morale dell'umanit?

Se dal 1818-22 scrive CANZONI PATRIOTTICHE e CIVILI, richiamandosi agli ideali nazionali di Alfieri e Foscolo, condannando larretratezza politica, civile, culturale dellItalia del tempo, significa che a quellepoca Leopardi giovane era convinto della possibilit di un mutamento in positivo delle condizioni storiche dellItalia ; poi se ne distacca affermando che la POESIA NON HA SCOPO PRATICO (quindi n morale n politico-civile- al contrario di Manzoni).Per quanto riguarda la sua valutazione della STORIAa. egli vede la Storia fatta di progressi apparenti- delusione storica e momenti involutivi; aggressivit tra gli uomini b. afferma linutilit ( filosoficamente ragionando) di cambiare forme e strutture politiche, perch nessuna forma politica pu portare alla felicit. Basti confrontare con ci che afferma nella lettera allamico Giordani del 24 luglio 1828Non mi entra nel cervello che la sommit del sapere umano stia nel sapere la politica e la statistica. Anzi, considerando filosoficamente linutilit quasi perfetta degli studi fatti dallet di Solone in poi per ottenere la perfezione degli stati civili e la felicit dei popolimi viene un poco da ridere di questo furore di calcoli e di arzigogoli politici e legislativi e umilmente domando se la felicit dei popoli si pu dare senza la felicit degli individui, i quali sono condannati alla infelicit dalla Natura a conforto di questa infelicit inevitabile mi pare che vagliano ( abbiano valore) sopra ogni cosa gli studi del bello, gli affetti , le immaginazioni, le illusioni.

Tuttavia analizzando le varie forme politiche succedute nel corso dei secoli, considera la MONARCHIA COSTITUZIONALE come la migliore e lunica possibile al momento; considera del tutto negativa la monarchia assoluta; non esclude per il futuro la DEMOCRAZIA che considera quella forma in cui si esplicano le virt pubbliche e private, ma essa PRESUPPONE LUGUAGLIANZA un valore che ritiene utopistico o difficilmente raggiungibile per la natura egoistica delluomo.

c. Non condivide certo lidea dellantropocentrismo ( luomo non pi posto al centro delluniverso,ma sperduto nellimmensit delluniverso, in balia della irrazionalit della natura)6. Quale VERITA vuole INDAGARE Leopardi per mezzo della poesia?

a) il VERO PSICOLOGICO = ANALISI DI SE STESSO delle sensazioni, emozioni, recupero delle illusioni che diventano realt psicologica nel momento in cui vengono vissute;

b) VERO FILOSOFICO = scopo: rivelare la verit esistenziale pur essendo terribile ; non c alcun fine pedagogico o riformista.

7. Le tematiche8.a ) Il piacere = il piacere ingenito e congenito con la natura umana / non risiede nei beni materiali ( es.cavallo- ricchezze), ma nel superamento dei limiti ; poich ci non possibile nella realt esistenziale delluomo, possiamo provarlo per un attimo con limmaginazione e con le illusioni.

Il tema del piacere o della felicit costante in Leopardi pessimista => ( Teoria del piacere nello Zibaldone di pensieri)Afferma nello Zibaldone di pensieri che il desiderio di felicit ingenito e congenito nelluomo, cio dentro luomo, innato e nascendo con esso lo accompagna per tutta la vita. Lerrore degli uomini sta nel fatto che essi lo ricercano vanamente nelle cose che sono materiali e finite, cio limitate nello spazio e nel tempo ( es. del cavallo e delle ricchezze, che possono essere desiderate); labitudine o assuefazione alle cose che abbiamo tanto desiderato e finalmente anche ottenuto, annulla di per s il piacere. Cos luomo spinto per sua natura a cercare sempre nuove soddisfazioni, in altre cose: lerrore sta appunto nel ricercare la felicit nelle cose materiali, mentre la natura umana di per s potrebbe trovare il piacere solo nelle cose spirituali, appunto nelle ILLUSIONI, cio TENSIONI dellANIMO che vanno oltre i limiti spazio- temporali in cui la nostra corporeit costretta. Sta qui il dramma esistenziale proprio delluomo: il contrasto insanabile tra le esigenze della mente e dello spirito ( aspirazione allinfinito) ed i limiti che la natura matrigna ha posto con un corpo materiale.

Chi pu godere della felicit? In teoria nessuno, date le premesse, ma lo si pu almeno temporalmente se si recupera lo stato di innocenza , cio di inconsapevolezza dellARIDO VERO: ci era possibile agli antichi; oggi possibile ai fanciulli ed ai poeti: I primi erano davvero inconsapevoli; per luomo moderno ci sarebbe impossibile a meno che si abbandoni all IMMAGINAZIONE recuperando le ILLUSIONI, mettendo da parte leccessiva razionalit; ci lo fa certamente il poeta, perch il poeta poeta e non ama vivere per i beni materiali ed il suo poetare frutto della sua capacit creativo- immaginifica e della sua sensibilit. La poesia non ha scopi pratici, ma solo IL DILETTO per il poeta che inventa e per il lettore che ricompie il percorso emotivo del poeta => IL DILETTO dellopera darte un diletto estetico ed emotivo- contrariamente a Manzoni lopera non ha funzione educativa e morale, o per lo meno non lo si deve cercare apposta.Della esigenza di felicit Leopardi ci d molti esempi: negli idilli il suo continuo cercare ed interrogarsi su una felicit possibile senza arrendersi mai neppure allevidenza del dolore. Certamente nel Sabato del villaggio essa finisce per essere sempre sfuggente nel presente e viene relegata nel passato o nel sogno di aspettative future.

Nella Quiete dopo la tempesta ridotta a pochi attimi, quando si pu assaporare finalmente il sollievo dopo la paura; pi una felicit negativa perch nasce dalla fine della paura o dalla pausa tra un dolore e laltro ( SCHOPENHAUER) , ma vale pur sempre la pena di viverla. NellInfinito nasce dall esperienza delloltre- sensibile sia pure immaginato ( il sublime spazio- temporale e dinamico); nel Pastore errante dellAsia sembra impossibile trovarla specie perch la prospettiva il baratro dl nulla, ma in fondo Leopardi finisce per ammettere che il male solo per lui, per altri potrebbe essere diversoo potrebbe esserlo se fosse in altra condizione insomma afferma e smentisce continuamente, quindi non si rassegna alla sua stessa amara conclusione.Nella Ginestra, la solidariet prospettata e laccettazione del proprio destino, la grandezza titanica ed umile nello stesso tempo del poeta, lo portano a godere se non proprio della felicit agognata, almeno della serenit con cui chiude la sua vita, tra le braccia dellamico Antoni Ranieri.

Poni ora il tema della felicit allinterno del SUBLIME romantico , che esplicita il rapporto Uomo- Natura.

La felicit nel sublime nasce nella prima fase od approccio che luomo ha con la Natura : nella prima fase dellincontro e della scoperta, luomo prova STUPORE per gli aspetti meravigliosi e molteplici della Natura e la Natura viene chiamata MADRE con funzione consolatrice . Cos provavano molto intensamente gli antichi, i quali viveno a contato con essa e la abbellivano con presente divine e mitologiche. Erano le FAVOLE degli ANTICHI , create da poeti come Omero a rendere meraviglioso ( e quindi gioioso tale contatto). Lepoca moderna, il progresso, che tutto razionalizza e quantifica in termini di guadagno, ha distrutto le favole antiche, ha inteso la natura come sfruttamento ( I rivoluzione industriale).Ci ha portato lannullamento di quella felicit almeno illusoria,ma che era reale nel cuore degli uomini. Lo stesso STUPORE degli antichi possiedono i fanciulli che si aprono alla vita e provano MERAVIGLIA; lo stesso vale per il POETA che recupera la meraviglia del fanciullo rivivendola in s.[****vedi approfondimenti sul tema attraverso lanalisi delle opere]

8.b) La noia- E lopposto del piacere, un senso di fastidio che nasce dalla consapevolezza della condizione esistenziale infelice ; tipica delluomo; non da confondere n con il dolore ( preferibile alla noia perch fa sentire vivi) ma neppure con lapatia , perch in realt luomo pastore non rinuncia ad indagare e a lottare nella vita ( nel Pastore errante dellAsia dove la tematica fortemente presente, il pastore corre, anela,cade, risorgepur sapendo che alla fine c il baratro; continua ad interrogare la Luna, pur rendendosi conto che non otterr risposta)*** N.B. la noia per Leopardi CONDIZIONE ESISTENZIALE DI INADEGUATEZZA ALLA REALTA e di INSODDISFAZIONE relativamente al GENERE UMANO che si interroga del senso della propria vita, del nascere e del morire; la noia per SENECA nasce da un senso di FRUSTRAZIONE PSICOLOGICA

8.c) La rimembranza o ricordo

legato alle esperienze personali e costituiscono il vissuto di un uomo, vissuto di esperienze, incontri, emozioni, sentimenti Esse ci fanno essere ci che siamo nel presente. Rivivere il passato significa recuperare molta parte di noi, fermare il tempo.Anche i ricordi dolorosi si tingono di dolce: A Silvia- Le ricordanze, perch al di l della morte delle protagoniste femminili, richiamano nel poeta le dolci illusioni giovanili. E li rivive

Esiste poi il ricordo storico ( lindefinito della vista = la torre antica che stimola limmaginazione di epoche lontane)

8.d) Contrasto tra finito ed infinito

Tema fondamentale allinterno della teoria del piacere:desiderio di un piacere infinito per durata ed estensione; lostacolo- limite- siepe, diviene stimolo alla immaginazione: lanima perci vede ci che i sensi non possono cogliere, anzi i sensi vengono annullati proprio per dare spazio alla fantasia, il poeta non vede pi e non sente pi ci che intorno)- Idillio INFINITO; negli altri idilli compaiono i termini dellindefinito ed indeterminato nella vista e nelludito ( es. ecco il sereno- sgombrasi l da ponente- il fiume che appare e si snoda indeterminato nella valleLa quiete dopo la tempesta ; nel Canto notturno del pastore vedi tutti i termini che rilevano la vastit indeterminata del paesaggio)

Il linguaggio dellINDEFINITO / e il linguaggio del VEROPoich solo lindefinito poetico, per esprimere questo L. nei suoi idilli usa sostantivi ed aggettivi che indicano semanticamente indeterminatezza e lontananza; sostantivi astratti come spazi, silenzi, quiete, sereno oppure ombre, cielo, aria, ponente, tramonto che indicano spazi indeterminati ed ampi orizzonti ; altri che esprimono sentimenti in rapporto alla natura : speme, gioia, timore, tristezza, noia; aggettivi al grado superlativo o che contengono lidea iperbolica: sovrumani, profondissima, infinita..; aggettivi dimostrativi che indicano la distanza spaziale e temporale , come il quello/a; luso dei modi verbali dellinfinito e dellindefinito: modo infinito- gerundio- talvolta il participio.Il linguaggio del vero quello delle cose, del vicino, dello sperimentabile e del vissuto : perci si usa il questo/ ed il mio e tutti quei sostantivi che appunto indicano la realt recanatese ( cose, luoghi, persone ); sono le azioni della quotidianit , le fatiche del lavoro, la ripetitivit dei gesti allinterno di un mondo agricolo che sembra essersi fermato nel tempo. Sono cos il colle, la siepe, la voce del vento, la donzelletta, la vecchierella, lo zappatorela gallina, il passeroMutano i tempi verbali, posti al modo Indicativo presente e questo perch il poeta ci vuole dare lidea che quel mondo vivo, presente in lui, fa parte delle sue esperienze, gli appartiene e rimane presente e vivo nel ricordo; anche il modo ed il tempo delle sue affermazioni filosofiche: egli infatti ci vuole dire che quella realt esistenziale che egli descrive ,non ha tempo; s esperienza soggettiva delluomo Leopardi, ma pure inevitabilmente esperienza profonda di ogni essere vivente, al di l della condizione sociale e dellepoca in cui vive.

9.)****Approfondimenti sul TEMA del PIACERE ( attraverso lanalisi delle opere)

a) Zibaldone di pensieri

b) Il sabato del villaggio

c) La quiete dopo la tempesta

d) Operette morali: Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

=====================================================================

TESTI ANTOLOGICI LINFINITO

Recanati 1819 -pubblicato a Milano 1825.

CARATTERISTICHE:

densit

organicit strutturale

musicalit

idillio moderno: avventura storica dellanima, linguaggio del vago e dellindefinito.

TEMA FONDAMENTALE : ESPERIENZA DINFINITO

(ZIBALDONE: si collega con il desiderio sempre inappagato di un piacere infinito sia per durata temporale che estensione.

Contrasto tra la realt sempre deludente e tale desiderio di infinit.

.Linfinito si pu solo intuire con limmaginazione sollecitata a volte proprio da un ostacolo (in questo caso la siepe).

(Vedi lo Zibaldone):lanima immagina ci che non vede, oltre...quella siepe, quellalbero, quella torre... e si/ figura cose che non potrebbe se la vista si stendesse da per tutto, perch il reale escluderebbe limmaginario/ si immagina sensazioni indefinite che si allargano oltre lo spazio, oltre il tempo, oltre il suono. AVVENTURA STORICA DELLANIMA indicata nella soggettivizzazione dellesperienza sempre caro, unesperienza che si RINNOVA TALE E QUALE, RIVIVENDOLA nel RICORDO.Due impressioni sensoriali, parallele: sensazione visiva della siepe: (vv.1-8)(evoca un infinito spaziale

sensazione uditiva del vento: (vv.8-15)(evoca un infinito silenzio

(entrambe portano il pensiero alle morte stagioni al tempo storico che passa ed destinato a finire, che per quanto lung

e lontano sia il protrarsi della storia, nulla confronto allincommensurabile eternit (infinito temporale)

Linfinito = il nulla

Il FINITO = la vita concreta, che si svolge intorno a noi, ma che gi sempre un po morire.

ZIBALDONE: linfinito unidea, un sogno, non una realt,... quello che non esiste, la negazione dellessere, il niente...non pu essere se non nellimmaginazione e nella lingua

LA DOLCEZZA del naufragio nel nulla: risponde in fondo a quellansia di infinito da cui nessuno si pu sottrarre, quanto pi si attacca ad una vita materiale, sempre insoddisfacente.

In L. la visione pessimistica della condizione umana (pessimismo storico) nelle riflessioni successive diviene (pessimismo cosmico - vedi (ZIBALDONE : Tutto male

il fluire ritmico e sintattico del verso , ci permette di comprendere il fluttuare degli stati danimo, tra piacere ed insoddisfazione, in una situazione fluida, instabile, melanconica, pari al ritmo costante ed alterno tra vita e morte. Nel primo verso il ritmo scandito da parole bisillabiche: ER-MO / COL-LE / SIE-PE / PAR-TE

Uso di enjambement che collegano aggettivo e sostantivo:

INTERMINATI / SPAZI SOVRUMANI / SILENZI QUELLO / INFINITO SILENZIO QUESTA / IMMENSITA

Uso frequente delle congiunzioni : e...ove = per cui... (consequenziale

Il primo e lultimo verso sono pi brevi: esprimono sentimenti lirici, strettamente legati allesperienza personale del poeta: lo si comprende dagli aggettivi dimostrativi ( questo...colle; questa...siepe; questo...mare).Passaggio poi agli aggettivi dimostrativi che indicano oggetti vicini allesperienza quotidiana (questo/a)(ad aggettivi lontani, non sperimentabili, (quello...silenzio; quella...parte dellorizzonte che non posso vedere).

Sensazioni di indefinito: ermo- tanta parte- ultimo (estremo) orizzonte- profondo- eterno Idea di immensit: orizzonte-interminati-sovrumani-profondissime-infinito-immensit-naufragar.

uso del plurale nei sostantivi: SAPAZI / SILENZI per rendere lidea di indeterminatezza

aggettivi di grado superlativo, spesso espressi con suffisso di significato negativo: IN-TERMINATI / SOVR-UMANI / IN-FINITO / IM-MENSITA

inversione dellogetto / e del soggetto: INTERMINATI SPAZI.. SILENZI...QUIETE... ( ogg.) MI FINGO ( pred. Verb.) IO ( sogg) ; IL VENTO ( c. Ogg) ODO ( pred. verb) IO ( sogg)... per mettere in posizione rilevante la sensazione di infinito che viene prodotta, pi importante rispetto al pensiero, limmaginazione personale che la produce.

Quando invece lesperienza soggettiva si ritrova in una posizione di primo piano, subito compare il pronome di prima persone allinizio strofa: mi fu sempre caro... io vo comparando...mi sovvien leterno

IL SABATO DEL VILLAGGIO

tema di fondo: IL PIACERE ( possibile il piacere o felicit? Chi pu essere felice? Quando si pu essere felici? => risposta: la felicit illusoria e passeggera)

E UN IDILLIO ,ma contrariamente a quello di Teocrito e di Virgilio, ( che mitizzavano e idealizzavano la campagna ), L. ce la descrive nella sua realt contadina, pur inquadrandola in un luogo ed in tempo indeterminato: ci permette di assolutizzarne il significato al di l cio della sfera personale . Inoltre ricorda che per il romantico L.lINDETERMINATO, lINDEFINITO PIU POETICO del determinato e del finito.

LA STRUTTURA

a) parte descrittivo- narrativa ( viene presentato un paesaggio , dei personaggi che si muovono in esso- sappiamo che il villaggio si tratta di Recanati, ma non viene volutamente citato e tutto sospeso in un tempo e luogo indeterminato)

b) parte riflessivo- filosofica : tutto ci che il poeta vede, o ha visto ( e RICORDA del suo paese) viene filtrato dalla sua SENSIBILITA soggettiva E RIFLESSIONE , TANTO CHE DIVIENE SPUNTO PER COMPRENDERE LA CONDIZIONE ESISTENZIALEvv. 1- 37- parte descrittiva- bozzetti di vita di un paese. Vi sono le figure tipiche , ma che segnano le VARIE TAPPE DETA, posti uno accanto allaltro ma in modo oppositivo : la donzelletta ( rappresenta i giovani in genere), la vecchierella ( ovvero coloro che solo alla fine della vita) ; i fanciulli spensierati , lo zappatore ( o colui che rappresenta let matura fatta di lavoro e responsabilit familiari); cos anche il fabbro o il falegname che continua a lavorare allinterno della bottega.

Ciascuno di loro cerca di godere delle felicit della vita:

la fanciulla GODE pensando allIMMEDIATO FUTURO- IL SOGNO di un amore che si realizzer ( o meglio potrebbe realizzarsi) il giorno seguente, la domenica.

La vecchierella GODE NEL RICORDO, ma questa una felicit-NOSTALGICA e quindi pi smorzata e resa melanconica dal fatto che ORA lei non pi sana n bella e probabilmente molti dei suoi compagni di giovent sono morti

I fanciulli : sono quelli che realmente GODONO DELLATTIMO PRESENTE del loro GIOCO, perch sono ancora INCONSAPEVOLI di ci che riserver loro la vita ( N. B. _ ricorda che per Leopardi romantico solo i fanciulli- i poeti- come gli antichi, possono essere felici perch non hanno ancora la ragione, ma vivono nel gioco della immaginazione)

Il contadino e gli artigiani: sanno ormai com la vita, fatta di fatica e responsabilit; essi possono GODERE solo DEL MERITATO RIPOSO, cio come SOSPENSIONE DI FATICA O DI DOLORE.

vv. 38 alla fine, nella parte riflessiva , Leopardi procede gradualmente: prima sembra asserire che il sabato senzaltro il giorno pi felice, perch giorno dellattesa della festa; una illusione, perch la domenica si penser gi al successivo giorno lavorativo e forse quello che si sognato non si realizzer.

Il sabato perci rappresenta lILLUSIONE DI FELICITA: per gli adulti la felicit sempre o RIMANDATA AL FUTURO o RECUPERATA DAL PASSATO , ma NON ESISTE NEL PRESENTE.

Possono godere di felicit solo i fanciulli, ma la loro et come del resto la giovinezza fugge velocemente: per questo il poeta nella parte finale si rivolge ipoteticamente ad un giovanetto ( garzoncello) e lo invita a non voler bruciare le tappe della vita: lo invita cio a godere delle gioie che la vita offre di volta in volta, senza rincorrere gioie future ( forse come ha fatto lui) perch comunque la vita passa veloce.

CARATTERISTICHE STILISTICHE:

donzelletta- vecchierella- garzoncello: VEZZEGGIATIVI- indicano laffettuosit del poeta nei confronti delle figure del suo paese che in fondo ama e che vengono addolcite nel RICORDO.

Martel picchiare- squilla---- sono vocaboli che vogliono riprodurre i suoni- ASSONANZE e ALLITTERAZIONI ; in particolare il suono allegro e argentino della piccola campana di paese crea un FONOSIMBOLISMO, cio un vocabolo che proprio ci richiama il suono squillante della allegra campanella che segna la festa.

Paesaggio: le figure umane si stagliano su un paesaggio che sfuma: ci possiamo immaginare un tramonto che prepara piano piano alla notte; sereno/ ombre indicano un cielo ed un colore indefinito + dove si perde il giorno =una indeterminata linea dellorizzonte dove cielo e terra si confondono.

Due sono le parti che compongono il paesaggio: la campagna aperta da cui provengono la donzelletta e lo zappatore; il chiuso del villaggio e la piazza del paese dove giocano i bambini; poi il chiuso delle botteghe.

Tempo: indeterminato ; fa pensare a diverse ore fino a notte fonda e allalba successiva. Il suono della campana indicava le varie ore della giornata; il tempo della campagna CICLICO, perch non solo a Recanati, ma nella campagna in genere la vita si svolge sempre uguale, in modo ritmico.

Alternanza di endecasillabi e settenari non rimati; uso insistito della punteggiatura che rompe anche il verso; ci permette di scandire le scene e serve per far riflettere il lettore con il procedere lento della poesia. Il lettore viene coinvolto emotivamente, chiamATO IN CAUSA DAL DIRESTI V. 22.

TEMPI VERBALI: PRESENTE ( quando descrive la scena, come se i personaggi si muovessero davanti ai suoi e nostri occhi); PASSATO ( per indicare il tempo trascorso); CONDIZIONALE ( per instillare il dubbio nel lettore) IMPERATIVO ESORTATIVO per spingere il giovinetto a godere del suo presente = godiLA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

( tematica: IL PIACERE NEGATIVO perch FIGLIO DAFFANNO)

Questo canto, scritto a Recanati nel settembre 1829, presenta molte affinit strutturali e tematiche con II sabato del villaggio, composto subito dopo. Entrambi si aprono con scene di vita paesana e si concludono con riflessioni a esse ispirate.

Ed entrambi affrontano il tema del piacere e del suo fondamento negativa. Il piacere, per Leopardi, infatti o cessazione del dolore o attesa di un bene illusorio. Ne La quiete dopo la tempesta il poeta affronta il primo aspetto della questione: un ternporale appena cessato e, mentre il sole si fa strada fra le nubi e torna il sereno, gli animali, gli uomini e tutta la natura sembrano animati da unenergia nuova e festante che non ha altra motivazione se non, appunto, la cessazione del male e del dolore. In questo caso il piacere dunque figlio daffanno. privo di una sua natura autonoma e positiva; momentanea scomparsa o diminuzione delle nostre pene (e dunque appartiene alla dimensione del non-essere, dellillusione).

La poesia nettamente divisa in due parti: la prima descrittiva (strofa 1), la seconda riflessiva (strofe 2 e 3). Le descrizione iniziale offre una serie di aspetti del piccolo mondo borghigiano recanatese, ma non vi affatto un gusto bozzettistico e realistico: il paesaggio tutto costruito sulla suggestione dei suoni che giungono da lontano e della vastit spaziale indeterminata (il sereno che rompe la da ponente alla montagna, il fiume che appare chiaro nella valle, il sole che sorride per li poggi e le ville). Come sempre il paesaggio reso con unestrema essenzialit e sobriet, pi suggestiva e poetica della descrizione minuziosa e concreta. La descrizione, insomma, tutta ispirata alla poetica del vago e indefinito; il che significa che non una scena oggettiva, ma tutta interiorizzata, filtrata e trasfigurata dallimmaginazione soggettiva, dalla doppia vista come la definisce il poeta, quella reale della vista e quella poetica della immaginazione che si sommano e si sovrappongono.

La seconda parte filosofica: il concetto centrale e che il piacere figlio daffanno, nasce dalla cessazione di un dolore o di un timore. II tema del rapporto fra piacere e dolore (tema assai dibattuto nellarnbito della dottrina sensista) era gi stato affrontato da Leopardi in molti passi dello Zibaldone (cosi scriveva in una pagina del 7 agosto 1822:

perchessi mali danno risalto ai beni, e perch pi si gusta la sanit dopo la malattia, e la calma dopo la tempesta: [...] perch senza essi mali, i beni non sarebbero neppur beni venendo a noia, e non essendo gustati, n sentiti come beni e piaceri

ALLOCUZIONE o APOSTROFE ALLA NATURA MATRIGNA

Tutta colpa della Natura che gli appare nemica, dispensatrice crudele di affanni; e anche il piacere ormai considerato vano, illusorio, inesistente. Nei confronti di questa natura ostile Leopardi polemico: non nelle forme delle protesta appassionata, come in A Silia, ma del sarcasmo amaro e disincantato (0 natura cortese, / son questi i doni tuoi; Umana / prole cara agli eterni!).

struttura formale della poesia. La prima parte presenta un periodare scorrevole , fatti di frasi brevi e piane. La seconda parte e invece pi tesa e drammatica: sono presenti frasi brevissime, secche, epigrafiche, lapidarie; interrogazioni ed esclamazioni, apostrofi sarcastiche ( quel linguaggio del vero che si e sottolineato a proposito di A Silvia).

Cosi avviene sul piano metrico: la prima parte pi musicale carica di assonanze, accentuato dal ricorrere della rima di mezzo.

Le rime sono invece meno frequenti nella seconda parte; anzi, i versi pi amari e desolati, quelli che elencano i mali delluomo (vv. 31-36, 43-49) ne sono del tutto privi. Riscontri analoghi si possono fare sul piano fonico: nella seconda parte dominano infatti suoni aspri, dati da scontri di consonanti: scosse, morte, ebborria, tormento, fredde, smorte, nembi, vento.

Tono sapienziale e categorico nella frase : Uscir di pena dilettto tra noi che non lascia spazio a vane illusioni. ( contro le vane illusioni cfr. anche La ginestra o fiore del deserto)CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELLASIA

Anno composizione 1829-1830

Temi

( pessimismo cosmico-( sentimento di piet per luomo

( tema della memoria = non pi recupero di illusioni, ma solo recupero delle esperienze passate negative( abbandono della materia autobiografica

genere: canzone* libera in endecasillabi e settenari ( *canzone: componimento lirico ampio, composto da strofe dette stanze- compare allorigine della poesia lirica italiana - diviene la forma tipica della lirica, insieme al sonetto = pi breve alla fine del 1800). Nella canzone libera adottata dal L. sono variabili la lunghezza delle stanze, e variabile anche lalternanza di endecasillabi e settenari / e la disposizione delle rime)

ANLISI DEL TESTO

( v. 4) Posi = riposi : il tramontare della luna simile al riposo delluomo; anche qui luomo non ha una posizione diversa da quella delle altre creature ; lo stesso concetto lo si ritrova nella prima asserzione v. 9-10 somiglia alla tua vita/la vita del pastore ed ancora: v. 16-18: Dimmi, o luna: a che vale / al pastor la sua vita/ o la vostra vita a voi?

(v. 19-20) vagar / corso : contrapposizione fra il vagare senza meta e senza scopo delluomo, che cerca una ragione al suo esistere, turbato dallassenza di punti di riferimento / e il corso della luna, su un percorso pre-definito allinterno delle leggi cosmiche.

Tuttavia sia il vagare che il corso vanno verso una fine di cui sfugge il significato ; la diversit sostanziale perci nel fatto che la luna ( e gli altri esseri naturali) seguono le leggi naturali per istinto, mentre luomo vuole capirne il motivo ( ed qui i suo tormento).

Altra differenza:la vita delluomo ha un limite temporale e spaziale ; la luna invece immortale ed il suo sguardo pu spaziare allinfinito.

( 21-36) vita delluomo = immagini, metafore della vita infelice e tormentata:

-la vita del pastore-uomo costellata di pericoli ed insidie : v. 25 per sassi acuti, alta rena, fratte

-di pesi enormi da sopportare : un gravissimo fascio sulle spalle v. 23

- una vita stravolta da venti e tempeste : v 26 al vento, alla tempesta e non ha mai posa , in nessuna stagione :

v. 26-27 quando avvampa lora e quando poi gela

-una vita che una corsa affannosa: v. 28-31 corre via, corre, anela,varca, risorge, saffretta insegue una meta, ma quale? Il suo correre inutile e si conclude in un abisso orrido, immenso: MORTE = NULLA ETERNO, dove esiste solo lOBLIO = LANNULLAMENTO TOTALE DELLA VITA, DEL PASSATO, DELLA MEMORIA = ((vedi FOSCOLO)

( ( richiama lo stesso affanno di Napoleone nel cinque maggio, ma in un altro sensoquale?)

(v. 39-40) Non solo la morte tremenda, ma anche la nascita: il parto dolore ed pericoloso: il bambino neonato non ride, non piange e tutta la fatica dei genitori sta nel consolare il figlio per la sua nascita ( v. 43-44- la madre e il genitore li prende a consolar desser nato)

( v. 53-54) perch reggere (mantenere)in vita , chi poi di quella consolar convenga? Se la vita sventura perch da noi si dura (= si sopporta) ? ( ( la stessa domanda dellIslandese alla Natura)

La stessa concezione si ha nello ZIBALDONE: .. e in verit conviene che il buon padre e la buona madre studiandosi di racconsolare i loro figlioli, emendino alla meglio ed alleggeriscono il danno che loro hanno fatto con il procrearli. Perch dunque nasce luomo e perch genera?

v. 87-89: Le parole dellindefinito e dellinfinito:** aria infinita- profondo infinito- solitudine immensa ma anche: sul deserto piano (v. 80) giro lontano ( v. 81) tante favelle = luci delle stelle ( v. 86)

v. 95-96 = indica il moto circolare delluniverso che , contrariamente allidea di movimento verso la perfezione, di dante, qui d il senso di un vuoto, insensato, vorticoso andare

v. 99 = luna = giovinetta immortal = la luna appare sempre identica nel suo eterno peregrinare; non mostra, come luomo i segni della decadenza

v. 105-106 : O greggia miadi te beata / che la miseria tua , credo non sai! Meglio, rispetto alluomo, gli altri esseri della natura che non sanno quale sia il loro destino n si pongono problemi esistenziali; per la greggia gli affanni ed i dolori sono solo impressioni sensoriali momentanee, che subito sono scordate al ripristino dello stato di salute fisiche: non esistono cio affanni morali

N.B. IL FILOSOFO-PASTORE-UOMO: mentre nelle altre opere, il L. relegava la infelicit al filosofo, ora invece la

estende a tutti gli uomini, perch tutti, prima o poi, in maniera semplice o in modo complesso, si pongono la domanda del perch esisto? ( ne consegue un atteggiamento di piet del poeta per tutto il genere umano; altro tema importante quello della memoria, considerata negli altri scritti come recupero positivo delle illusioni, mentre qui diviene semplicemente recupero delle esperienze passate della vita e poich la vita tutto dolore ( dalla nascita, compresa linfanzia, ladolescenza, la giovinezza,fino alla vecchiaia) il RICORDO DIVENTA UN INCUBO DI DOLORI.

Del tutto eliminate sono in questa visione cosmica dolorosa, le illusioni. Il gregge, (cio il resto delluniverso ) non prova neppure noia (male ancora peggiore del dolore)v. 120- si che, sedendo ( nel mio non agire)/ pi che mai son lunge da trovar pace o locov.134-143 forse se potessi tornare a sognare savess io lale / da volar su le nubi / e noverar le stelle ad una ad una..

Forse se potessi essere altro da quel che sono forse potrei essere pi felice Il sogno possibile solo al fanciullo ed al poeta ( nello ZIBALDONE), ma in questa lirica il sogno rimane insperata illusione. o probabilmente no, perch sia che viva uno stato naturale o un altro, luomo comunque destinato a soffrire.

Questo canto il pi vicino al dialogo della Natura e lIslandese in quanto le domande rimangono questioni insolute.Il canto del pastore = concezione lirica leopardiana; esistono infatti tre generi di poesie: lepico, il drammatico, il lirico. Essendo venuti meno i primi due , con la fine del mondo antico, rimane solo il lirico , adatto alluomo moderno

.(v. 59-60) ma tu mortal non sei/e forse del mio dir poco ti cale( oLuna) Eunapostrofe alla luna indifferente simile al comportamento della Natura nel Dialogo con lIslandese, che non cosciente di ci che avviene attorno a lei. Il volto della luna sempre identicamente sorridente, e come volto sfingetico ed enigmatico della natura.

SEQUENZE: 1) il pastore osserva la luna nel cielo e con lei cerca di instaurare un dialogo, ma non risponde: lambiente immenso, la profondit della notte, la lontana luce bianca. Lei silenziosa (v. 2)

2)il pastore allora riflette su se stesso: analizza la sua vita; il racconto drammatico dovrebbe impietosire la luna (v.21-58), ma forse a lei non interessa la sua vita mortale

3)cerca di coinvolgerla di nuovo rivolgendosi direttamente ed insistentemente a lei cercando un dialogo intimo (usa il pronome tu): v. 61 pur tu solinga, eterna peregrina v. 69 tu certo comprendi il perch delle cose v. 73 tu sai, tu certo v.77 mille cose sai tuche son celate al semplice pastore v. 98 ma tu per certo/ giovinetta immortaleIl dialogo rimane un soliloquio

.4) v. 105-132- Il pastore si rivolge allora alla sua greggia, che pi vicina a lui ed costretta insieme a lui a peregrinare; forse pu capirlo il pastore uomo cerca dunque negli altri esseri animati che popolano la terra, un po di solidariet. Ma anche in loro c solo indifferenza, non per malvagit o colpa, ma perch essi sono per natura diversi da lui; luomo lunico che abbia la ragione , non pi intesa illuministicamente come fonte di orgoglio e di progresso, ma come motivo di tormento esistenziale. (v.133-alla fine)

Forse la felicit sarebbe possibile se si potesse tornare a sognare ( ma non si pu) = v. 133-136 ;o se si potesse essere sotto altra condizione o specie (v. 140). ( la stessa questione o ipotesi che viene posta nel dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggerev. 28 O che altra vita vorreste rifare? quindi una lirica il cui contenuto pi avvicinabile alle OPERETTE MORALI che agli altri idilli.

( Vedi anche nello ZIBALDONE : non gli esseri umani solamente. Ma tutti gli animali ma tutti gli altri esseri al loro modoma le speci,i generi,i regni,i globi,i sistemi, i mondi, furono/ e saranno sempre infelici per necessit .

IL PAESAGGIO : non pi quello familiare di Recanati m un paesaggio lontano, arido, stepposo, VUOTO di altre presenze, come VANO il ricercare risposte del pastore. Nulla gli di conforto e di aiuto.n la luna cos lontana ed irraggiungibile, cos diversa dalle altre creature, n il gregge apparentemente suo ma con cui non pu istaurare un dialogo; tra loro non vi altro che un rapporto di sudditanza con il solo fine la pura e semplice sopravvivenza. IL LINGUAGGIO semplice e spoglio, come si addice al semplice pastore, ma mantiene lalto contenuto e del rigore filosofico dello ZIBALDONE E DELLE OPERETTE MORALI.

LINGUAGGIO dellindefinito del finito**.

v. 61: solinga/ eterna /peregrina

v.72: tacito/infinito andar del tempo

v.80: cos muta sul deserto piano

v.81: in suo giro lontano

v. 86: tante ( innumerevoli) facelle = luci celesti

v. 87-88: aria infinita e quel profondo infinito seren = che non significa che d serenitma un colore uniforme che accresce lincommensurabilit dello spazio

v.90-91:solitudine immensa

v.92: innumerabile famiglia ( = le numerose speci ( FOSCOLO nei Sepolcri: innumerevole famiglia di alberi e danimali)

v.93: di tanti moti

v.99: giovinetta immortal

USO DI ENJAMBEMENT , FRA AGGETTIVO E SOSTANTIVO

FITTA TRAMA DI RIPETIZIONI

v.1 : che faiche failunaluna

v.18:dimmidimmi alla tua vita.alla tua vita.al pastor la sua vita la vostra vita a voi

ASSONANZEv.11 :Sorgiposi

v. 12-13:Sorgealbore

v.18-19 :Vedeerbe

ALLITTERAZIONI

v.16-19: valevita; vostra vita a voiove vagar mio breve

RIMA COSTANTE in ale che conclude in tutte le strofe lallocuzione (= discorso solenne) alla luna/ e al gregge: sottolineano infatti affermazioni categoriche di tipo sapienziale antico =

v.37-38 tale la vita immortale

v.57-58: tale lo stato mortale

v. 104: la vita male

v. 143: funesto a chi nasce il d natale

Lultimo Leopardi: LA GINESTRA O FIORE DEL DESERTO canzone libera scritta a Napoli nel 1836.

VERSI ANALIZZATI: 1-58/ 111-125 /

E considerato il testamento morale e poetico dello scrittore; la lirica pi ampia di tutte; in essa c il vigore del pensiero filosofico e la potenza della espressione e delle immagini.

a. 1) LA CITAZIONE INIZIALE dal Vangelo di S: GIOVANNI: E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce: la scelta assume qui una veste ironica, per esprimere la sua opposizione 1) ai lumi( = luce) della ragione affermati dagli Illuministi che ebbero la pretesa di sconfiggere le tenebre della superstizione e delloscurantismo; 2)al pensiero cristiano che vuole essere luce di speranza2 per luomo

b. 2) La lirica muove dalla osservazione del desolato paesaggio vesuviano che testimonia la potenza distruttiva della Natura : v. 1-6 : arida schiena = fianchi inariditi del Vesuvio/ formidabil monte = termine dellindefinito; non serve per indicare non tanto una montagna imponente ed elevata, quanto la sua potenza distruttiva e si collega infatti con laltro aggettivo sterminator. In contrasto con la terribile realt presente il richiamo allantico splendore di Roma che dominava ( la qual fu donna = termine dotto- medioevale con il significato di domina = padrona; uso del passato remoto per indicare una realt completamente finita; donna de mortali= coloro che sono destinati a morire un tempo, e del perduto impero: sono tutte espressioni che proiettano in un passato lontano e non rivivibile lo splendore di Roma e con lei la fine di epoche gloriose) su quelle splendide contrade: l i nobili romani avevano le loro splendide ville a POMPEI, ERCOLANO, STABIA, distrutte dalla lava nel 70 d.C.c. Odorata ginestra ( vocativo v. 6).or ti riveggo in questo suol .di tristi lochi ( latinismo) e dal mondo abbandonati amante (costruisci: ginestra, amante di tristi lochi abbandonati dal mondo): il costrutto alla latina; il tema della desolazione si ritrova in altre espressioni: questi campi (una volta erano campi arati, ora..)cosparsi di ceneri infeconde, e ricoperti di impietrata lava ( lava che ha trasformato in pietra). La ginestra dunque lunica presenza consoltrice in questo luogo desolato:essa sparge i suoi cespi solitari compagna di afflitte fortune(v. 16)fior gentile..commiserando le sfortune altrui (v. 34-35)dolcissimo odor mandi un profumo ( ricorda il Foscolo-Sepolcri v. 172:mille di fiori al ciel mandano incensi)d. 3) Denuncia lottimismo degli ideologi del progresso ( Illuministi) ma anche le concezioni spiritualistiche e religiose che collocano luomo al centro delluniverso e proiettano la felicit in una vita ultraterrena. Con tono sarcastico riprende: a queste piagge = pianura- venga colui che d esaltar con lode il nostro stato ha in uso= abituato a

e. 4) La Natura viene definita al v. 44 dura = crudele, insensibile- nutriceche in un momento annullae pu con moti ..ancor subitamente annichilare in tuttosempre in senso altamente sarcastico le magnifiche sorti e progressive.

f. V. 52-53/ 56-57-58 Qui t imira e qui ti specchia, secol superbo e scioccoe volti addietro i passi, del ritornar ti vanti e procedere il chiami. L. rivolge una sprezzante apostrofe al suo secolo che nel guardare indietro si sente superbo e definisce progresso ci che invece e regresso.

g. 5) Cos egli rivendica il proprio coraggio di rifiutare conforto illusorio da quelle concezioni o dottrine, asserendo la propria dignitosa accettazione del VERO : dobbiamo avere il coraggio di riconoscere la nostra fragilit, la piccolezza e quasi la nullit del nostro mondo a confronto con limmensit delluniverso

h. v. 111-e v. 114-125 : Nobil Natura =INDOLEcon franca lingua nulla al ver detraendo, confessa il mal che ci fu dato in sorte, ed il basso stato e il frale = fragile; quella che grande e forte mostra s nl soffrir, n gli odii e lire fraterneluomo incolpando del suo dolor,ma d la colpa a QUELLA CHE VERAMENTE REA, che de mortali MADRE DI PARTO E DI VOLER MATRIGNA = veramente nobile lindole di colui che ardisce sollevare gli occhi mortali al comune destino e che con parlare sincero , senza nulla togliere al vero, riconosce il male che ci fu dato in sorte e la nostra misera e fragile condizione. Egli si mostra grande e forte nel soffrire e non aggiunge alle miserie dettate dalla Natura, gli odi e le ire tra fratelli, incolpando luomo del proprio dolore, ma d la colpa a chi veramente colpevole, cio alla NATURA stessa, perch li genera come una madre, ma poi si comporta come una matrigna.

i. 6) Da questa premessa scaturisce un appello alla SOLIDARIETA fra gli uomini contro la NATURA MATRIGNA per gettare le basi per una convivenza pi giusta e dignitosa

j. 7) Propone alla fine lODORATA GINESTRA come simbolo dellEROICA TENACIA NEL DESERTO DELLESISTENZA ; essa esprime latteggiamento dignitoso del poeta di fronte alla morte. v.297-317 : tornano nella parte finale i significati simbolici che il fiore assumeva inizialmente. La ginestra appare pi saggia delluomo per il suo atteggiamento di fronte alla Natura; essa accetta con dignit il proprio fragile destino, senza avere piegato il capo prima del tempo davanti al suo futuro oppressore, ma anche senza essersi sollevata orgogliosamente verso il cielo , chiamandosi figlia prediletta, o atteggiandosi superiore alle altre creature del deserto .k. stile: argomentazione polemica + afflato poetico *lucidit di pensiero;la sintassi molto complessa in rispondenza della complessit del pensiero; allitterazioni presenti nella ripetizioni delle consonanti r ed s, specie nella descrizione arida del deserto e della ginestra, suo fiore. Linguaggio dellindefinito: nella contemplazione del la vastit del mare o della profondit del cielo stellato, in contrapposizione con il limite e la nullit della terra. Manca del tutto la sensazione che compariva nellidillio l INFINITO, cio labbandono poetico del naufragar mi dolce.l. N.B. in questa canzone viene del tutto cancellato il tema delle dolci illusioni che confortano o che sono contrapposte allARIDO VERO ; esaurito anche il tema della rimembranza

============================================================

LE OPERETTE MORALI

Composte tra il 1823-1828 si possono definire SAGGI FILOSOFICI DI PROSA POETICA:

Composte per lo pi a Recanati, furono pubblicate dalleditore STELLA di Milano; una seconda edizione PIATTI a Firenze nel 1834, fu ampliata; le ultime tre furono pubblicate postume

Lopera era stata progettata anni prima e L. ne aveva parlato nella lettera allamico PIETRO GIORDANI :

FORMA: dialoghi satirici alla maniera di LUCIANO - retore e filosofo greco del II sec. d.C.)

ARGOMENTO :...che trattino dei personaggi ed il ridicolo dei costumi presenti o moderni....

e nello ZIBALDONE scrive di avere intenzione di trasportare nella commedia ( intesa come commedia umana alla maniera dantesca, quegli argomenti che erano propri della tragedia, cio: i vizi dei grandi, i principi fondamentali delle calamit e della miseria umana...della civilt presente...i vizi e le infamie non degli uomini, ma dellUOMO...lo stato( la situazione) delle nazioni...

Conferma la scelta dellironia come forma pi adatta al tema ed al fine :

FINE: scuotere la mia povera patria ed il secolo (i contemporanei)...

Afferma di avere affidato alla LIRICA ( in quanto pi adatti al tema = contenuto ed al fine = scopo) le armi dellaffetto e dellentusiasmo e delleloquenza e dellimmaginazione,...mentre le armi della ragione, della logica, della filosofia, ai DIALOGHI LUCIANEI ( scritti alla maniera di Luciano) che io vo preparando = che sto preparando: laffermazione risale al luglio 1827.

Lopera esprime in sintesi PESSIMISMO COSMICO

1) la crisi del poeta circa la benignit e provvidenzialit della Natura nei confronti delluomo a cui avrebbe dato le illusioni - come invece aveva affermato nello ZIBALDONE-

2)Laffermazione categorica che tutto male nella Natura

3) laffermazione della infelicit costituzionale dellessere in antitesi con linsopprimibile desiderio di felicit

4) La Natura diviene IMPERSONALE, non ha come scopo n la felicit n la conservazione dei viventi : solo CIRCUITO PERPETUO DI PRODUZIONE , DISTRUZIONE , RICICLAGGIO DI MATERIA > scopo ultimo la CONSERVAZIONE DELLA MATERIA stessa

5) Tuttavia lordine costituito nel mondo non eterno: esso anzi destinato, cos com, a perire ( la concezione di un ordine mutevole e quindi imperfetto, gli giungono dalle nuove teorie filosofiche, anche quelle evoluzionistiche;

6) DAL PESSIMISMO COSMICO AL PESSIMISMO STORICO ...E poich lordine storico specchio dellordine naturale che non si conserva, dimostrabile anche attraverso i fatti storici stessi, ne consegue che anche lordine stabilito dalluomo, muta continuamente)

6) la terra ed i suoi abitanti, costituiscono uno dei tanti mondi, non occupa cio una posizione speciale ( VOLTAIRE

7) CONFRONTO TRA ANTICHI E MODERNI :: ben pi infelice la condizione dei contemporanei rispetto agli antichi

a)per la ristrettezza della civilt cittadina ( rispetto al contatto con la natura) , che genera conflittualit ed inaridisce ( concezione della conflittualit cittadina simile in Manzoni nei Pr. Sp.)

b) per leducazione repressiva e falsa del suo tempo, che trascura il corpo a favore dello spirito ( vengono meno i principi classici della mens sana in corpore sano )

c) per lesasperato razionalismo che ha cancellato lIMMAGINAZIONE e le ILLUSIONI ( = inganni benefici)

Tali concetti portano allaffermazione che linfelicit dei viventi data dalla Natura ed comune a tutti gli uomini e a tutte le epoche: NICHILISMO ASSIOLOGICO

Afferma comunque, nelle ultime operette, la necessit DI ATTENUARE IL SENSO DI INFELICIT E DI NOIA, facendo RIVIVERE LE ILLUSIONI, cio quelle opinioni che, bench false, generano atti e pensieri nobili, forti, magnanimi e virtuosi, utili al bene comune e privato

Occorre affrontare con DIGNIT e attraverso la SOLIDARIET fra gli uomini il male del vivere: questo un atteggiamento EROICO ( gi preromantico/ e romantico) che viene ribadito nella canzone ALLA GINESTRA.

Anche di fronte alla tentazione di porre fine alla propria esistenza destinata al dolore = suicidio, L. Afferma che ad impedire il gesto estremo non tanto il valore dellesistenza a cui non crede, ma i VINCOLI DI AFFETTO E DI FRATERNIT che ci legano agli altri.

( gi nello ZIBALDONE alle accuse di misantropia che gli erano state rivolte, egli aveva risposto: la mia filosofia non conduce alla misantropia, come pu parere a chi la guarda superficialmente... anzi la esclude... perch fa rea = colpevole la NATURA e discolpando gli uomini totalmente ,rivolge lodio o se non altro il lamento, ...allorigine vera dei mali de viventi)..Conclude dicendo che luomo prendendo coscienza dei mali che gli infligge la natura, deve, attraverso la solidariet, evitare di aggiungerne altri, quelli che scambievolmente si procura con i suoi simili.STILE E LESSICO

Nelle operette adotta forme letterarie tradizionali = usate cio dai filosofi latini e greci , fino agli Illuministi, fra cui

lAPOLOGO mitologico e filosofico -

DIALOGO

la FINZIONE DEL MANOSCRITTO ANONIMO ( dialogo del Gallo silvestre)

il FRAMMENTO APOCRIFO ( non autentico)

usa una PROSA ILLUSTRE che va dai trecentisti ai cinquecentisti ( Bembo -Trissino) e poi dallArcadia ai neoclassici : egli ritiene la prosa allo stesso livello della poesia ed afferma che deve distinguersi dal parlato e mirare allindefinito : PROSA POETICA

La letterariet dellopera comincia dal TITOLO che richiama gli scritti di PLUTARCO ed i DIALOGHI di PLATONE, CICERONE, LUCIANO seguendo anche i procedimenti usati dai moralisti del 1500, fino agli illuministi

La CONVERSAZIONE risulta IMPERSONALE , perch ha il compito di inquadrare in una cornice filosofica e quindi universale, temi che altrimenti sarebbero rimasti nellambito della riflessione e della esperienza personale leopardiana

Utilizza quindi con frequenza costrutti sintattici modellati sulla prosa dei classici latini o sul classicismo del 1300-1500: participi assoluti- oggettive allinfinito- senza luso del che congiunzione + indicativo e congiuntivo; discorsi indiretti- verbi costruiti alla latina : es. persuadere-invidiare + il dativo del complemento di termine simmetria di vocaboli e di frasi - utilizzo di ARCAISMI ( es. abiti = abitudini; stanza = dimora; alberghi = abitazioni..) uso frequente di connettivi avversativi, consecutivi, comparativi, per annodare i periodi

uso di locuzioni indefinite ( aggettivi ed avverbi che indicano lindefinito) : infinito-incomprensibile-lontano-immenso-ignoto-innumerabile-vasto- incomparabilmente -indicibilmente... >> confrontare il linguaggio nellINFINITO

LA FORTUNA DELLOPERA VA DISTINTO IL GIUDIZIO SUI CONTENUTI E SULLO STILE. Fu giudicata in modo vario ed alterno dalla critica: non fu molto apprezzata per i contenuti ( es. BENEDETTO CROCE = neoidealista); fu invece apprezzata dai filosofi come SCHOPENHAUER E NIETZSCHE che intesero la profonda unit di pensiero che lega le Operette morali alle liriche leopardiane. Per lo stile fu ammirato dai classicisti ( come PIETRO GIORDANI) ma anche da romantici (come MANZONI E TOMMASEO). NEL 1900 furono apprezzate dal poeta VINCENZO CARDARELLI e dagli scrittori della RONDA.

********************************************************************************OPERETTE MORALI: Dialogo della Natura e di un islandese pag. 1259-1265

-ambientazione vaga- paesaggi esotici- descrizione sommaria dellambiente, quel tanto per sottolineare la negativit e la violenza della natura ( in questo appare pi preromantico che romantico).

-L islandese incontra inaspettatamente la NATURA -PERSONIFICATA in un punto imprecisato dellAfrica centrale; si trova faccia a faccia con il suo nemico di sempre, da cui ha cercato di fuggire per tutta la vita, ma che ora non pu pi evitare. A lei pone le angoscianti domande esistenziali dopo averle raccontato tutti i vani sforzi per cercare di vincere il suo stesso stato di naturale infelicit e dolore: 1) la fuga dal contesto sociale, dove gli uomini accrescono scioccamente il loro naturale stato di dolore, con le incomprensioni quotidiane e con i conflitti 2) la vita in totale solitudine ( qui non appare pi neppure la consolazione di idealizzare il mondo umano che stato abbandonato-come nel dialogo precedente ) che gli hanno accentuato noia, paura, angoscia; 3) ricerca vana del luogo ideale, dove non vi siano pericoli di alcun genere ( dovunque infatti ha trovato una natura violenta per le intemperie, i rigori del freddo, lincomodo dei cocenti raggi solari, animali pronti a procurargli malattie, ferite, morte, per non parlare delle grandi catastrofi naturali come terremoti, fenomeni vulcanici, straripamenti di corsi dacqua ecc.)

4) per evitare le malattie ha condotto una vita moderata, aliena da ogni vizio, soffocando i desideri, fonti di piacere; risultato : non ha goduto di nulla. E per non bastare si avvicina il tempo lugubre ed amaro della vecchiezza...con un tristissimo declinare e perdere senza colpa....

>>> e cos concludo che tu (= NATURA) sei nemica scoperta degli uomini...tutto stato destinato da te per legge a tutti i generi dei viventi

NATURA: Immaginavi forse che il mondo fosse fatto a causa vostra?ISLANDESE : perch vivere dunque, se questo il nostro destino, visto che luomo non ha scelto di venire al mondo? so bene che non hai fatto il mondo al servigio degli uomini: piuttosto crederei che lavessi fatto ed ordinato espressamente per tormentarli. Ora domando: tho forse pregato di pormi in questo universo? O mi sono intromesso violentemente e contro tua voglia?... La Natura spiegher la sua funzione di conservatrice della materia e del suo andare ciclicamenteULTIMO QUESITO:.. .Dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace / o a chi giova cotesta vita infelicissima delluniverso? Anche questo quesito rimarr senza risposta e si riproporr in molte altre opere leopardiane.

il dialogo si conclude con la morte drammatica dellislandese - fama che sia stato sbranato da due leoni magrissimi, che in tal modo hanno possibilit di vivere qualche giorno di pi; // ci sono alcuni che narrano che un vento fortissimo ed improvviso abbia sepolto luomo sotto una montagna di sabbia e ne sia rimasto come un monumento funebre :tempo dopo il suo corpo mummificato fu poi ritrovato e portato in un museo di non so quale citt europea.

Non esiste quindi un finale certo, ma quella che certa senzaltro la fine dellislandese: egli rappresenta lUOMO, che come gli altri esseri della natura destinato a finire...non il pi privilegiato tra gli esseri, anzi forse il pi indifeso di tutti: sembra che L. Voglia applicare una specie di selezione naturale in cui gli chi avr la meglio sar il MONDO MINERALE = la SABBIA =LA MATERIA PURA.... da essa potrebbero scaturire nuovi esseri, magari nuovi uomini - non importa se simili o no alluomo del passato.

COSI FORSE E SEMPRE SUCCESSO FIN DALLE EPOCHE PASSATE, in una continua palingenesi ( rinascita dopo la distruzione ( come dicevano gli stoici)...

E quei viaggiatori che recuperano lIslandese mummificato chi sono?

L. Forse in tono ironico vuole indicare luomo moderno, che tutto vuole scoprire, analizzare... conoscere il vero.

Alla fine per la sua ricerca si risolver in un accumulo di cadaveri da esporre in un museo.

Come viene presentata la NATURA?Una forma smisurata di donna , seduta in terra, con il busto diritto, appoggiato il dosso = la schiena ed il gomito a una montagna...di volto tra bello e terribile : enormit della Natura: laggettivo smisurato da un senso di infinito e di enormemente potente di fronte alla fragilit delluomo; seduta a terra, il busto diritto = a toccare cielo e terra, immobilit, freddezza statuaria; concezione pre-romantica e romantico- nordica: la Natura SUBLIME proprio nel presentarsi nel duplice aspetto che STUPISCE luomo; l potremmo paragonare alla SFINGE, apparentemente attraente nel bel volto di donna, ma leonina nel corpo; la potremmo paragonare alle SIRENE che stupivano i marinai, ma erano pesci che uccidevano... La MITOLOGIA propone al L. Dei modelli.

I luoghi esotici , i paesaggi lontani e fuori dallECUMENE della terra,luoghi cio disabitati, impervi, tremendi per gli opposti climi, in cui si provano i rigori pi intensi e i caldi pi torridi, completano perfettamente il quadro ambientale e preparano psicologicamente al dramma finale: sono paesaggi TIPICAMENTE PRE-ROMANTICI.

Dalle OPERETTE MORALI: Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

Scarica da internet il testo

E un dialogo breve, ma stringente nelle argomentazioni; un susseguirsi di interrogativi da parte del passeggere ( un signore- filosofo- lo stesso Leopardi) e le risposte brevi di un umile venditore di calendari.

La vicenda senzaltro ambientata in una notte di S. Silvestro ( cos almeno si intuisce dal tema), ma come sempre non ci sono indicazioni precise spazio- temporali: infatti siamo nellambito della prosa filosofica e quindi tutto si svolge fuori dal tempo e della situazione particolare: si riflette sulla condizione esistenziale delluomo, di ogni uomo. La conclusione infatti ci fa capire che nessun uomo ( ricco o potente che sia ) pu essere felice, a meno che eviti di pensare al significato del suo esistere.Lumile uomo che si accontenta della propria vita, ha ancora la capacit di SPERARE

( PROIETTARE CIOE LA FELICITA IN UN FUTURO = LANNO NUOVO, CHE GLI PORTERA FORTUNA.) Il filosofo non pu sperare nella fortuna che qualcosa di magico, irrazionale, non controllabile dalla sua volont.

Alla fine per il poeta- filosofo Leopardi, quasi con atto di piet, non vuole disilludere il buon uomo ed anzi compra il calendario pi bello e pi costoso , lasciandolo con le sue illusioni di felicit futura ( esattamente come aveva fatto con il garzoncello del sabato del villaggio al quale aveva augurato una giovinezza pi lunga possibile nella illusione.)PASSEGGERE = LEOPARDI STESSO, IL LEOPARDI FILOSOFO che ha scoperto la verit sulla vita attraverso il suo razionalismo ( illuminista), ma poi dentro di s riconosce che forse sarebbe stato meglio vivere con le illusioni ed alla fine non se la sente di insistere: una specie DI PIETA VERSO lUOMO CHE SOFFRE, lo fa sentire SOLIDALE CON LUI, nel tentativo di salvare le illusioni. ( compera cos il calendario pi bello)Lo ZIBALDONE DI PENSIERI

pu essere letto: strutturalmente vale a dire in funzione delle altre opere

o seguendo lo svolgersi per singoli temi

il linguaggio immediato ed asciutto, ma non freddo n arido.

OPERE1818-1823 LE CANZONI.

Hanno valore politico o civile e sviluppano i seguenti temi :

b) Pessimismo storico esaltazione delle antiche et, delle loro illusioni e del positivo rapporto con la natura. Condanna della decadenza italiana. Impoeticit del mondo modernob) VITA CIVILE E POESIE DOCCASIONE

ALLA PRIMAVERA- INNO AI PATRIARCHI - AD ANGELO MAI - A UN VINCITORE DI PALLONE

NELLE NOZZE DELLA SORELLA PAOLINA

NellULTIMO CANTO DI SAFFO intuizione della negativit della Natura, non pi vista come madre

PRIMI IDILLI

LINFINITO -LA SERA DEL d DI FESTA -ALLA LUNA

Partono dalla stessa visione ma realizzano la poetica dellindefinito , delle rimembranze, del sentimento.Trova spazio lIMMAGINAZIONE che va oltre il vero

GRANDI IDILLI.

Temi la nostalgia per le illusioni perdute: A SILVIA-LE RICORDANZE

Tema della rimembranza ( sogni ed illusioni lontane, della adolescenza ) collegate con le figure

femminili diSilvia e Nerina.

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA- IL SABATO DEL VILLAGGIOraffigurazione della semplice e serena vita paesana che contrastano con la conclusione negativa che il piacere figlia daffanno e che vive solo nellattesa.

PASTORE ERRANTE DELLASIA :le grandi domande esistenziali senza risposta e la denuncia inesorabile che la vita male.

CICLO DI ASPASIAcanti ispirati dallardente passione per Fanny Targioni Tozzetti conclusi con lamara delusione e la rinuncia a rinnovare gli inganni delle illusioni.

LA GINESTRALa pi ampia e complessa lirica leopardiana, che riassume in modo potente tutti i temi della sua poesia:

c) la potenza distruttiva della natura

d) la piccolezza e fragilit delluomo di fronte alluniverso.

e) lingannevole progresso e la falsit dellantropocentrismo sia laico che religioso.

f) propone in modo chiaro gli uomini, affinch eliminino tra loro le conflittualit e nella coscienza del loro destino si sostengano a vicenda contro la Natura matrigna.

g) LE FONTI - LE SCELTE METRICHE IL LESSICO -

Le fonti a cui si ispira sono:

h) i classici latini e greci: OOMERO-VIRGILIO-ORAZIO

i) I classici del 1300: DANTE, ma soprattutto il TETRARCA (per il suo continuo rapportare uomo-Natura- e per laspetto lirico della sua poesia)

j) i classici del 1500 : in particolare TASSO pi vicino alla sensibilit romantica

k) alcuni ILLUMINISTI( ROUSSEAU )e i PRE-ROMATICI: -YONG-GOETHE

scelte metriche :

CANZONE LIBERA LEOPARDIANA - supera tuttavia gli schemi e le forme rigide della "canzone del Petrarca" :si notano infatti asimmetrie fra la lunghezza del metro e la lunghezza del periodo sintattico: a volte coincidono , a volte si spezzano

a. strofe di varia misura;

b. alternanza di ENDECASILLABI e SETTENARI,ma senza rispettare schemi fissi

c. eliminazione della rima

IDILLIO a schema libero caratteristiche:

d. parallelismi (fig.ret. che consiste nell'accostare due frasi che ripetono la stessa struttura sintattica, con effetto "ritmico". spesso combinato con l'sntitesi o il chiasmo.

e. rime interne

f. assonanze ( assai frequente nella poesia , affine alla "rima"e si pu parlare di OMOFONIA= medesimi suoni di vocali, ma non di consonanti ( es. era /pareva)g. consonanze: affine alla assonanza ed alla rima = medesimi suoni consonantici(es. "della,alla,valle")

h. allitterazioni : ripetizioni di sillabe o suoni uguali,all'inizio di parole vicinei. musicalit del linguaggio (FUNZIONE FONOSIMBOLICA)

lessico:

j. vocaboli del quotidiano,del parlato

k. vocaboli arcaici o arcaismi

l. latinismi

m. uso del plurale al posto del singolare (sovrumani spazi-sovrumani silenzi)per rendere il vago, lindeterminato, linfinito

n. vocaboli dellINFINITO/ FINITO dellINDETERMINATO/ DETERMINATO- del VICINO/ LONTANO contrapposti

o. costruzione della frase alla latinap. alternanza di aggettivi o pronomi dimostrativi :questo per richiamare la "concretezza" quello, per richiamare la "lontananza indefinita"q. ANTIFRASI: contrasto vita / morte; giovinezza /vecchiaia;finito/ infinito/ presente/passator. I TEMPI VERBALI :

uso intenzionale dei tempi verbali, non solo come semplice rapporto del prima e del dopo, ma con significato simbolico: INDICATIVO PRESENTE= tempo della realt= sia le azioni concrete che si svolgono sotto gli occhi del poeta, nelle parti descrittive delle liriche; sia per indicare la realta del cuore del poeta: le sue delusioni,la sua sconsolata certezza del dolore del vivere; sia la realt filosofica che egli esprime nella parte riflessiva delle liriche, che assumono cos valore di sentenza.INDICATIVO PASSATO REMOTO = per indicare una esperienza bella e totalmente passata, che pu essere rivissuta solo attraverso il ricordo: A Silvia- La ginestra.

INDICATICO IMPERFETTO = per esprimere azioni iterative ( ripetute ed abituali) nel passato: rimembranza nel passato.

MODO IMPERATIVO: godi, fanciullo ( usato raramente)-spesso in tono ironico-sarcastico, per coinvolgere direttamente il lettore

MODO GERUNDIO SEMPLICE per proposizioni temporali coordinate alla reggente => " mentre" (es. sedendo e mirando :INFINITO-sedendo (il pastore) giacendo (le pecore) PASTORE ERRANTE DELLASIA

struttura sintattica del periodo

Negli idilli maggiore per luso di costruzione PARATATTICA: proposizioni principali e/o coordinate ( per congiunzione coordinativa) o per asindeto ( con la virgola, senza congiunzione)

metrica

IDILLIO: ha la struttura metrica della "canzone libera" ma pi breve: 2-3