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E quest’anno i santi sugli al- tari, le imma- gini sante che vediamo ogni volta che entriamo nella nostra chiesa ed alle quali, di norma, nemme- no facciamo più caso. Tanto siamo abituati alla loro familiarità ed alla loro presenza! Per questo motivo, dunque, il nuovo calendario. Per una ri- flessione, per chiederci perché i santi, perché le immagini sacre! Non va dimenticato infatti che proprio quell’immagine lì, sopra l’altare, che mi fa compagnia, e che spesso neppure vedo, tanto sono concentrato nelle mie preghiere e nei problemi che porto davanti al Pa- dre, spesso è stata scandalosa. In quanto immagine, appunto. In altri tempi c’è stato addirittura un imperatore di Bisanzio che ha dichiarato guerra alle figure nelle chiese; ha lanciato la sua polizia ed il suo esercito per sfregiare, distruggere e annientare le sante icone in nome di un purismo esasperato e un intellettualoide. Gli storici hanno chiamato tanta furia col termine di iconoclastia. Ma anche Lutero, molto dopo, dal 1517, ha individuato nelle immagini una delle tante cause che lo hanno portato a decidere di andarsene da Roma per avviare la chiesa protestante; anche la chiesa separata, che ha nel suo nome tradizionale il timbro delle protesta, ha combattuto e di- strutto le immagini; ed è, nella sua stessa identità, iconoclasta, cioè nemica del culto dei santi. I santi, dunque. Ma, prima di parlare di quelli degli altari, è bene una piccola sosta. Per capirci meglio. Quando Pietro, Tommaso, Giovanni, Paolo e gli altri predicavano alla gente la buona novella erano concentrati sull’annuncio della persona di Cristo, l’avvenimento della salvezza, il Logos, la Parola esauriente e definitiva sul significato e sulla direzione della vita degli uomini, di ogni uomo, anche nostra. Quando i primi fedeli sono cresciuti ed hanno cominciato a distinguersi dagli altri nello stile di vita, gli altri, i pagani, hanno cominciato a distinguere loro col nome di cristiani. Come dire: quella gente strana lì è così strana perché seguono un certo Cristo! S. Paolo che non si poneva per nulla il problema di separare i cristiani dal resto del mondo non si rivolgeva, con le sue lettere, ai cristiani di Corinto o ai cristiani di Roma, ma ai santi che sono a Roma o che sono a Corinto. I santi di Paolo non erano dei morti per la fede, ma delle persone vive e vegete: schiavi che servivano il loro signore con umani- tà, soldati che facevano il loro dovere, artigiani che producevano nel buio delle loro botteghe, mariti premurosi, mogli fedeli, contadini che sudavano sulla terra dura ed aspra, figli obbedienti, nobili che aprivano le loro case lussuose all’accoglienza ed all’ospitalità. Gente normale che continuava a fare quello che aveva sempre fatto, insomma! Santi, però; dove santo non significa im- magine da altare, ma normalità della vita cam- biata dall’incontro con Cristo. In altri termini. La parola santo si connette con la vicenda di un incontro che sconvolge la persona che, pur sempre lei, non è più come prima. È cambiata. I pagani non conoscevano Cristo, cioè la causa, ma os- servavano l’effetto: quella gente -in tutto e per tutto uguale a loro nel quotidiano- si comportava però in modo particolare: il pagano riconosceva il cristiano dal suo stile di vita. Era più facile che nel cristiano si verificasse la coincidenza fra novità incontrata e custodita nel cuore e uno stile ed una sensibilità originali e veri nei gesti di ogni giorno. Come è dal cuore che escono le lordure, ogni peccato ed ogni fornicazione, è dal cuore che esce la bellezza. I pagani costatavano la bellezza vissuta, di tanto in tanto si irritavano ed era persecuzione. Ecco: i santi come coloro che vivono la bellezza; coloro che documentano nella banalità della vita, con uno stile ed un approccio diversi, la novità percepita ed accettata. Così sono sante tutte le vite toccate nel profondo; sono santi tutti coloro che accettano su di sé l’iniziativa di Dio e l’accolgono nel cuore; chiedendo ogni giorno che la vita personale corrisponda all’ideale alto conosciuto. Ecco perché Paolo chiamava santi i vivi, quelle persone che spesso nelle lettere individua anche col nome proprio e conosce direttamente; ne conosce la fede e sa che sono stati toccati nel profondo. La loro vita, ora, non è più quella di prima; pur rimasta la solita, è ora diversa. Cioè santa. È la categoria della santità che i pagani avvertivano nei comportamenti, ma non sapevano definire. Tant’è che inventarono loro il nome cristiani: dicono di essere seguaci di un certo Cristo! CALENDARIO 2011 I Santi negli altari delle nostre chiese Inserto Redazionale allegato al n. 6-2010 dell’Oratorio di Anghiari Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

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I Santi Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia negli altari delle nostre chiese Inserto Redazionale allegato al n. 6-2010 dell’Oratorio di Anghiari

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E quest’anno i santi sugli al-tari, le imma-

gini sante che vediamo ogni volta che entriamo nella nostra chiesa ed alle quali, di norma, nemme-no facciamo più caso. Tanto siamo abituati alla loro familiarità ed alla loro presenza! Per questo motivo, dunque, il nuovo calendario. Per una ri-flessione, per chiederci perché i santi, perché le immagini sacre! Non va dimenticato infatti che proprio quell’immagine lì, sopra l’altare, che mi fa compagnia, e che spesso neppure vedo, tanto sono concentrato nelle mie preghiere e nei problemi che porto davanti al Pa-dre, spesso è stata scandalosa. In quanto immagine, appunto. In altri tempi c’è stato addirittura un imperatore di Bisanzio che ha dichiarato guerra alle figure nelle chiese; ha lanciato la sua polizia ed il suo esercito per sfregiare, distruggere e annientare le sante icone in nome di un purismo esasperato e un intellettualoide. Gli storici hanno chiamato tanta furia col termine di iconoclastia. Ma anche Lutero, molto dopo, dal 1517, ha individuato nelle immagini una delle tante cause che lo hanno portato a decidere di andarsene da Roma per avviare la chiesa protestante; anche la chiesa separata, che ha nel suo nome tradizionale il timbro delle protesta, ha combattuto e di-strutto le immagini; ed è, nella sua stessa identità, iconoclasta, cioè nemica del culto dei santi.

I santi, dunque. Ma, prima di parlare di quelli degli altari, è bene una piccola sosta. Per capirci meglio. Quando Pietro, Tommaso, Giovanni, Paolo e gli altri predicavano alla gente la buona novella erano concentrati sull’annuncio della persona di Cristo, l’avvenimento della salvezza, il Logos, la Parola esauriente e definitiva sul significato e sulla direzione della vita degli uomini, di ogni uomo, anche nostra. Quando i primi fedeli sono cresciuti ed hanno cominciato a distinguersi dagli altri nello stile di vita, gli altri, i pagani, hanno cominciato a distinguere loro col nome di cristiani. Come dire: quella gente strana lì è così strana perché seguono un certo Cristo! S. Paolo che non si poneva per nulla il problema di separare i cristiani dal resto del mondo non si rivolgeva, con le sue lettere, ai cristiani di Corinto o ai cristiani di Roma, ma ai santi che sono a Roma o che sono a Corinto. I santi di Paolo non erano dei

morti per la fede, ma delle persone vive e vegete: schiavi che servivano il loro signore con umani-tà, soldati che facevano il loro dovere, artigiani che producevano nel buio delle loro botteghe, mariti premurosi, mogli fedeli, contadini che sudavano sulla terra dura ed aspra, figli obbedienti, nobili che aprivano le loro case lussuose all’accoglienza ed all’ospitalità. Gente normale che continuava a fare quello che aveva sempre fatto, insomma!

Santi, però; dove santo non significa im-magine da altare, ma normalità della vita cam-biata dall’incontro con Cristo. In altri termini.

La parola santo si connette con la vicenda di un incontro che sconvolge la persona che, pur sempre lei, non è più come prima. È cambiata.

I pagani non conoscevano Cristo, cioè la causa, ma os-servavano l’effetto: quella gente -in tutto e per tutto uguale a loro nel quotidiano- si comportava però in modo particolare: il pagano riconosceva il cristiano dal suo stile di vita. Era più facile che nel cristiano si verificasse la coincidenza fra novità incontrata e custodita nel cuore e uno stile ed una sensibilità originali e veri nei gesti di ogni giorno.

Come è dal cuore che escono le lordure, ogni peccato ed ogni fornicazione, è dal cuore che esce la bellezza. I pagani costatavano la bellezza vissuta, di tanto in tanto si irritavano ed era persecuzione. Ecco: i santi come coloro che vivono la bellezza; coloro che documentano nella banalità della vita, con uno stile ed un approccio diversi, la novità percepita ed accettata. Così sono sante tutte le vite toccate nel profondo; sono santi tutti coloro che accettano su di sé l’iniziativa di Dio e l’accolgono nel cuore; chiedendo ogni giorno che la vita personale corrisponda all’ideale alto conosciuto.

Ecco perché Paolo chiamava santi i vivi, quelle persone che spesso nelle lettere individua anche col nome proprio e conosce direttamente; ne conosce la fede e sa che sono stati toccati nel profondo. La loro vita, ora, non è più quella di prima; pur rimasta la solita, è ora diversa. Cioè santa. È la categoria della santità che i pagani avvertivano nei comportamenti, ma non

sapevano definire. Tant’è che inventarono loro il nome cristiani: dicono di essere seguaci di un certo Cristo!

CALENDARIO 2011

I Santinegli altari delle nostre chiese

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Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Edizione riservata ai lettori dell’Oratorio

Il nostro ringraziamento va alla Banca di Anghiari e Stia che, con il suo contributo, ci ha permesso la stampa del calendario dell’Oratorio per il 2011.

Foto di Luca e Mario Del Pia.

Redazione: Alessandro Bivignani, Frido Camaiti.Caporedattore: Anghiarino (è sempre il Del Pia). Con la supervisione di don Marco Salvi.

Per le fasi lunari sono state utilizzate le pagine internet di Marco Menichelli, Fiesole, http://www.marcomenichelli.it. I modi di dire sono della Maria Senesi.

Inserto Redazionale allegato al n. 6-2010 dell’Oratorio

Quale il metodo di questa sequela? L’incontro va bene, finché Gesù è stato uno di noi; ma a Corinto, a Tessalonica, e via via in tutto il mondo, quelli che sono cambiati hanno incontrato Paolo, questo o quel personaggio. Non Cristo. Il metodo, invece, è proprio questo: “Sarò con voi fino alla fine dei tempi”.

A Filippi e a Roma quelli là hanno incontrato Cristo at-traverso Paolo; non Paolo e basta. “Non sono più io che vivo -dice l’apostolo- ma è Cristo che vive in me”. Dalla discesa dello Spirito, promesso da Gesù, accolto in ciascuno col batte-simo, il metodo è questo. Tu non incontri il parroco, ma Cristo attraverso la sua persona. Non è l’uomo che in confessione assolve le tue incoerenze, i tuoi distacchi dall’unica cosa che vale, ma Cristo stesso attraverso l’uomo che ti benedice di nuovo e ti perdona.

Un famoso film titolava “Dio ha bisogno degli uomini”; e quanti predicatori e santi preti -non ultimo don Mazzolari- hanno sempre detto che Dio ha bisogno delle tue gambe per camminare; ha bisogno delle tue mani per agire? La santità cammina per le strade del mondo; oggi, come allora, i santi sono in mezzo a noi, fanno ciò che facciamo noi, vivono nel tempo che viviamo noi, con la stessa crisi economica, con la stessa emergenza educativa, con la stessa assenza di valori. Certo, perché santi, cioè toccati nel profondo, percepiscono e vivono tutto ciò con un altro stile, originale nella riflessione e nell’approccio; per questo visibile.

La visibilità dei cristiani cui si rivolge S. Paolo, e che riguarda tutti i santi, può essere definita col termine testimo-nianza. Il mondo e la società li vedono perché sono testimoni di altro, non indicano sé stessi, ma rimandano a Lui. In forza di ciò c’è, anche oggi, tanta santità quotidiana, bella come quella eroica.

Eccoci alle immagini, allora! Di chi sono le figure che ci guardano dall’alto degli altari? Normalmente parlano di santità eroica, virile ‘usque ad effusionem sanguinem’. Prendiamo ad esempio la tavola sull’altare di S. Stefano: S. Agostino, vesco-vo, è morto sugli spalti di Ippona mentre organizzava la difesa

della città, S. Pietro è morto crocifisso, S. Stefano lapidato, S. Bartolomeo scorticato, S. Paolo decapitato, S. Lorenzo ha subito il rogo. Storie diverse, tutte eroiche evidentemente, ma con un tratto identico, la motivazione: tutti morti per la fede, testimoni di Cristo fino al sacrificio estremo. Poi, in posizione preminente, la Vergine in trono, Maria. La santità del fiat, del sia fatta la tua volontà, della madre, del silenzio meditativo, del dolore per il Figlio, della vecchiaia estrema, poi dell’Assunta in cielo! Una santità ordinaria nel ruolo; la santità quotidiana di una madre.

Tanti anche i santi ordinari, pure negli altari delle nostre chiese: come S. Vincenzo Ferreri, alla Maddalena, buono come un angelo, o san Giuseppe a Turicchi. Ma penso anche, i primi che mi vengono in mente, a San Riccardo Pampuri, un medico che esercita la propria missione di medico con estrema dedizio-ne, o san Frassati, il pargolo dorato di una famiglia borghese che cambia radicalmente passo e stile di vita.

È merito soprattutto di papa Wojtila avere rivalutato, por-tandola di nuovo agli onori degli altari, la santità quotidiana, della testimonianza fedele e ordinata nel luogo e nel ruolo che la Provvidenza ti ha dato; la santità della coerenza, combattuta nonostante la fatica della debolezza e la seduzione del male.

(E.P.)

Vicariato di Anghiari e MonterchiVicario Manfredi don Romano

Parrocchie: Anghiari, Catigliano, Gello, Le Ville, Micciano, Monterchi, Padonchia, Pie-ve Sovara, Pocaia, Ponte alla Piera, S. Leo, Tavernelle, Toppole, Viaio.

Chiesa di Santo Stefano - Anghiari

Madonna in trono e santiRegina sanctorum omnium: così la fede dei secoli chia-

ma la Madonna quasi al termine delle litanie lauretane. Giustamente ad apertura del nostro calendario, la Madre di Dio sembra farci un invito: Siate Santi! Lo stesso ripeterà Giovanni Paolo II: “La santità è una vocazione che riguarda tutti, nessuno escluso!”.

Questa iconografia riprende il tema della regalità di Maria, dove, assisa su un trono, la Vergine a sua volta fa da trono al Figlio.

Il trono con Maria e il Figlio si trova così nel cuore della Divinità, in quanto l’incarnazione ha la sua sorgente nell’amore di Dio. È il Bambino, al centro dell’icona, a dare inizio alla lettura di questa opera.

***Partendo da sinistra troviamo Sant’Agostino, dottore

della Chiesa, poi San Pietro, il principe degli apostoli, la roccia su cui la Chiesa affonda le sue fondamenta e quindi il primo martire di Cristo, Santo Stefano. Dopo la Madonna abbiamo san Bartolomeo, patrono e protettore della nostra Comunità, San Paolo, l’apostolo dei gentili, ed infine san Lorenzo, un martire molto venerato in occidente.

GENNAIO 2011

I modi di dire della MariaQuello sbucciarebbe un pidocchio (è avaro).

Il tempo di Fridus MeteorologicusInizio dell’anno caratterizzato dalla presenza di anticiclone sub-tropicale con tempo nebbioso e grigio con alternanza a nuvolosità da ovest che ci sfiora in seguito ad un letto ondulato da ovest di correnti che appena ci sfiorano con basse probabilità di precipitazioni.Intorno alla metà del mese aria fredda di origine artica scenderà sul Mediter-raneo apportando un brusco abbassamento delle temperature e precipitazioni anche nevose sui nostri rilievi appenninici. Questa fase ci farà compagnia per tutto il mese. Giorni favorevoli a neve su Anghiari il 21-22-23 gennaio.

Temperature medie del mese: minima -1, massima +5

1 S S. Madre di Dio - Capodanno2 D IIª DOMENICA dopo natale3 L S. Nome di Gesù4 M B. Angela da Foligno5 M S. Giovanni Nepomuceno6 G Epifania di N.S.G.C.7 V S. Raimondo 8 S S. Severino 9 D BATTESIMO DI GESÙ

10 L Beato Gregorio X11 M S. Igino12 M S. Ferreolo13 G S. Ilario di Poitiers14 V S. Firmino15 S S. Romedio16 D IIª DOMENICA “per annum”17 L S, Antonio abate18 M S. Prisca19 M Ss. Mario e Marta20 G Ss. Fabiano e Sebastiano21 V S. Agnese22 S S. Vincenzo23 D IIIª DOMENICA “per annum”24 L S. Francesco di Sales25 M Conversione di S. Paolo26 M Ss. Tito e Timoteo27 G S. Angela Merici28 V S. Tommaso d’Aquino dott.29 S S. Costanzo30 D IVª DOMENICA “per annum”31 L S. Giovanni Bosco

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Chiesa di Badia - Anghiari

Battesimo di GesùLa festa del Battesimo di Gesù è una festa

mobile: cade la prima domenica dopo l’epifa-nia. Con essa termina il tempo di Natale e inizia il Tempo Ordinario o “per annum”.

Il Battesimo di Gesù è raccontato nei van-geli di Matteo, Marco e Luca, mentre quello di Giovanni riporta la testimonianza da parte di Giovanni Battista della discesa dello Spirito Santo su Gesù ma non parla del suo battesimo. L’evento è ricordato come il primo dei misteri della luce del Rosario.

L’episodio si colloca nell’ambito dell’atti-vità di Giovanni Battista, che battezza il popolo nelle acque del fiume Giordano per la remis-sione dei peccati e l’invito alla conversione. Gesù, anche se non fu bisognoso di perdono, prefigura così il nuovo battesimo cristiano, quello che rende Figlio di Dio e membro della Chiesa.

Valtiberina VS ValmarecchiaMa invece non è così (VS è un simbolo usato nello sport che vuol dire

contro) ma più utilmente Valtiberina e Valmarecchia, anzi alta Valma-recchia, insieme o comunque a confronto. Questo perché nel calendario 2011 metteremo proprio a confronto ricette, motti e modi di dire. Tutto è nato dall’amicizia con Angiolo Pari, nativo di Caprile, e con la moglie Tilde di Ville di Roti; dal libro di Marta Bonaccini, “A veglia dalla Bice”, edito dalla Pro Loco di Badia Tedalda, che racconta la storia di questa “nonna” che ha vissuto a Rofelle; dalla conoscenza di Ada e Stefania di Pratieghi, paese natale di Oliviero di Tavernelle, ma no il Panichi ma il fratello della Doretta; infine da ricordi raccolti nel tempo.

Ci auguriamo che apprezziate le ricette; e allora provatele, abbiamo cercato di essere il più possibile esaurienti.

Abbiamo lasciato nelle ricette molte parole dialettali, sono molto belle e danno un tono di familiarità che speriamo piaccia anche a voi lettori!

FEBBRAIO 2011

1 M S. Enrico2 M Presentazione di Gesù - Candelora3 G S. Biagio4 V S. Andrea Corsini5 S S. Agata6 D Vª DOMENICA “per annum”7 L S. Riccardo8 M S. Girolamo Emiliani9 M S. Apollonia

10 G S. Scolastica11 V Madonna di Lourdes12 S S. Gaudenzio13 D VIª DOMENICA “per annum”14 L Ss. Cirillo e Metodio15 M Madonna del Conforto16 M S. Giuliana17 G Ss. Fondatori Servi di Maria

18 V S. Costanza19 S S. Corrado20 D VIIª DOMENICA “per annum”21 L S. Pier Damiani22 M Cattedra di S. Pietro23 M S. Policarpo24 G S. Modesto25 V S. Gerlando26 S S. Vittore27 D VIIIª DOMENICA “per annum”28 L S. Ilario

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusFebbraio non si smentisce. Anche quest’anno iniziano ad arrivare con una certa frequenza impulsi da nord-ovest pilotati da depressioni artiche e da innalzamento della barriera anticiclonica verso nord . Questa è la classica situazione per la neve su Anghiari anche, ribadiamo, con temperature non freddissime e anche sopra lo zero. Dopo il 18 del mese si fa strada l’anti-ciclone siberiano che inizia a far affluire aria gelida da nord-nordest con conseguente freddo e neve sull’Appennino Centro-Meridionale: Anche in questo caso si possono avere giornate di bufere di vento e neve che attraverso i nostri valichi Appenninici riescono ad arrivare in vallata: attendiamoci delle” incaciate” su Anghiari. Giorni favorevoli alla neve nel mese sono il 4, il 6 e il 7 nella prima fase e il 20-21-22-23 nella seconda fase.

Temperature medie del mese: minima 0, massima +5

I modi di dire della MariaOggi spezzo el baghino (il maiale).

La ricetta di FridoLe castagnole

Ingredienti: 500 g. di farina, 5 uova, burro g. 50, lievito una bustina, latte 1 bicchiere, un pizzico di sale, buccia grattugiata di 1 arancia e 1 limone. Preparazione: si fa sciogliere il burro nel latte. Intanto si fa un impasto con la farina e le uova a cui si aggiunge il pizzico di sale e il nostro burro quando è tiepido, le bucce grattugiate e per ultimo il lievito

Dopo aver ancora impastato si lascia riposare per mezz’ora, si spiana e si fanno delle strisce da cui si ricavano dei rombi che, messi a friggere nell’olio bollente, diventeranno le nostre gonfie castagnole (questo è il segno che sono venute bene).

Chiesa di Pocaia - Monterchi

San BiagioIl 3 febbraio ricordiamo san Biagio morto nel 316 a Sebaste. Era medico e diventò vescovo della città. A causa della sua fede venne impri-gionato dai romani e durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Questo strumento rimane ancora nella sua iconografia. Infine morì decapitato.In un martirologio armeno troviamo alcune notizie sulla sua vita, del suo atroce martirio, e sulla tradizione che lo pone come protettore della gola: «…e se qualcuno inghiottiva un osso, o una spina, e questa si metteva di traverso nella gola di lui, il santo con la preghiera l’estraeva, e sin da adesso ciò opera; se alcuno inghiotte un osso, o spina, col solo ricordare il nome di S. Biagio subito guarisce dal dolore».In questa tela è raffigurato a sinistra, mentre a destra c’è san Sebastiano, anche lui martire.

MARZO 2011

1 M S. Albino2 M S. Quinto3 G B. Benedetto Sinigardi d’Arezzo4 V S. Casimiro5 S S. Lucio6 D IXª DOMENICA “per annum”7 L Ss. Perpetua e Felicita8 M S. Giovanni di Dio9 M CENERI digiuno e astinenza

10 G S. Simplicio11 V S. Costantino astinenza

12 S S. Innocenzo I13 D Iª DOMENICA di Quaresima14 L S. Paolina15 M S. Luisa de Marillac16 M B. Torello da Poppi17 G S. Patrizio18 V S. Cirillo di Gerusalemme astinenza

19 S S. Giuseppe sposo della B.V.M.20 D II DOMENICA di Quaresima21 L S. Serapione22 M S. Benvenuto23 M S. Turibio24 G S. Severo25 V Annunciazione di N.S.G.C. astinenza

26 S S. Pietro di Sebaste27 D III DOMENICA di Quaresima28 L S. Ilarione29 M S. Eustachio30 M S. Giovanni climaco31 G S. Agilulfo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusIniziano dei cenni evidenti di primavera, ma l’inverno è sempre lento ad andarsene e pertanto assistiamo a vari impulsi freddi da nord-ovest che riescono ancora a colpirci ed in questo caso anche noi ne risentiamo con possibilità nevose sia sull’Appennino intorno ai 900 metri e localmente a quote più basse. Intorno al 15-20 di marzo ci possiamo aspettare anche qualche fioccata importante. Il periodo di fine inverno e di inizio primavera, per la nostra vallata è sempre molto “ mosso” con sortite più invernali che primaverili.

Temperature medie del mese: minima +4, massima +8

I modi di dire della MariaSe’ stonèta come ‘na campana.

Cappella di Turicchi - Anghiari

Transito di San GiuseppeSan Giuseppe, sposo di Maria, è detto il padre putativo di Gesù (dal latino “puto” cioè credo, e quindi colui che era creduto suo padre), poiché la dottrina insegna che il vero padre di Gesù fu Dio stesso e che Maria lo concepì miraco-losamente per intervento dello Spirito Santo. Per questo singolare privilegio san Giuseppe è strettamente legato alla sacra Famiglia, ed è molto spesso raffigurato nel momento della sua morte, assieme a Maria e al bambino Gesù. Della sua vita non conosciamo quasi nulla di certo, se non i racconti dei vangeli apocrifi. Nel 1989 Giovanni Paolo II ha scritto una esortazione apostolica “Redemptoris Custos” sulla figura e la missione di san Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa. La sua festa è il 19 marzo.Al culto di san Giuseppe sono legate diverse tradizioni: le frittelle chiamate anche zeppole o sfincie, le “tavole di san Giuseppe” del Salento e i fuochi accesi per lo più la sera della vigilia.

Ricetta e consigli della Stefania di PratieghiIl migliaccio

Questa che vi dico è la dose per due persone. Sbatto due uova in una terrina poi aggiungo un pochino di latte, poi metto due pugni così di farina, io la misuro così, sfaccio bene la farina insieme al latte, aggiungo il rimanente del mezzo litro di latte, il sale. Tutto lì.

Poi lo metto nella teglia. Nella teglia ci vuole il burro non ci vuole l’olio, metto il burro e quando il burro è disfatto metto giù questo latte con queste uova e lo metto nel forno. È tutto lì. La temperatura ci vuole alta, almeno a 200.

Perché non si divida io nel mio forno dove lo cuocio ciò due mattoni, li fac-cio scaldare bene, quando sono caldi bene lo inforno. Perché ci vuole il calore forte anche di sotto, allora da la spinta e questo dolce cresce, aumenta di volume e si cuoce bene.

APRILE 2011

1 V S. Ugo astinenza

2 S S. Francesco da Paola3 D IV DOMENICA di Quaresima4 L S. Isidoro5 M S. Vincenzo Ferreri6 M S. Emidio7 G S. G: Battista de La Salle8 V S. Amanzio astinenza

9 S S. Acacio10 D V DOMENICA di Quaresima11 L S. Stanislao12 M S. Zeno13 M S. Martino I papa14 G S. Lamberto15 V S. Abbondio astinenza

16 S S. Bernardetta Soubirous17 D DOMENICA delle PALME18 L Lunedì della Settimana Santa19 M Martedì della Settimana Santa20 M Mercoledì della Settimana Santa21 G Giovedì Santo22 V Venerdì Santo digiuno e astinenza

23 S Sabato Santo24 D PASQUA DI RISURREZIONE25 L Ottava di Pasqua26 M Ottava di Pasqua27 M Ottava di Pasqua28 G Ottava di Pasqua29 V Ottava di Pasqua30 S Ottava di Pasqua

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Il tempo di Fridus MeteorologicusInizio di giornate discrete ed anche di qualche periodo anticiclonico, breve, ma significativo per l’aumento delle temperature: Rimane in agguato il tempo da nord-ovest, che riesce sempre ad attivare qualche depressione nel mar Ligure con apporti instabili di pioggia, neve, grandine: noi ne risentiamo sempre abbastanza pesantemente. Giorni favorevoli per gran-dine e neve a quote basse, i giorni 10-11-12.

Temperature medie del mese: minima +7, massima +13

I modi di dire della MariaSo’ stracco morto (stanchissimo).

L’Adria di Pratieghi lo fa cosìPan cristianoL’Adria ha la bellezza di 85 anni. Eccovi la sua semplice ricetta.

Io faccio così. Faccio le fettine di pane così lunghe, no tutta la pa-gnotta, faccio la fetta de la pagnotta poi la smezzo nel mezzo.

Poi lo bagno un pochino nel latte, con un pizzichino de sale, poco, poi lo giro, lo faccio zuppare un pochino. Intanto si sbatte l’ovo, quant’è ora de friggerlo si tira su dal latte, anche un pochino prima che così si fa scolare un momentino, poi si ‘ntinge ne l’ovo de qua e de là e poi se mette a friggere.

Questo se fa tutte le volte che uno ha fame. Io ‘sti giorni ‘l feci a mezzogiorno. ‘Na volta ‘na volta se faceva per colazione quante se mangiava la mattina poi se prendeva via ognuno per i campi e si tor-nava la sera.

Chiesa della Maddalena - Anghiari

S. Vincenzo FerreriSan Vincenzo Ferreri (1350 – 1419) era sacerdote spagnolo dell’Ordine dei Frati Pre-dicatori (Domenicani). Dedito allo studio fin da giovane, fece carriera alla corte papale ma nel 1398 cadde malato mentre si trovava ad Avignone. Qui la leggenda racconta che sarebbe stato guarito miracolosamente da Gesù e dai santi Francesco e Domenico, che lo inviarono nel mondo a predicare, invitando i peccatori a convertirsi in attesa dell’imminente giudizio universale. Trascorse i successivi vent’anni della sua vita come predicatore in giro per l’Europa e soprattutto in Spagna.Le principali caratteristiche con cui è raffigurato san Vincenzo Ferreri si possono così riassume-re: col dito destro levato, che indica l’atto del predicare oppure tra le nuvole o gli angeli.Il suo culto era molto sentito fino a pochi decenni fa nelle nostre campagne. Si festeggia il 5 aprile.

MAGGIO 2011

1 D DOMENICA IN ALBIS2 L S. Atanasio3 M SS. Crocifisso - Festa ad Anghiari4 M S. Ciriaco Dedicazione della Propositura

5 G S. Irene6 V S. Lucio7 S S. Augusto8 D III DOMENICA DI PASQUA9 L S. Pacomio

10 M S. Alfio11 M S. Ignazio da Laconi12 G S. Pancrazio13 V Nostra Signora di Fatima14 S S. Mattia apostolo15 D IV DOMENICA DI PASQUA16 L S. Ubaldo17 M S. Pasquale Baylon18 M S. Giovanni I papa19 G S. Crispino da Viterbo20 V S. Bernardino da Siena21 S S. Vittorio22 D V DOMENICA DI PASQUA23 L S. Bum24 M B.V.M. Ausiliatrice25 M B. Bartolomeo Magi d’Anghiari26 G S. Filippo Neri27 V S. Agostino di Canterbury28 S S. Luciano29 D VI DOMENICA DI PASQUA30 L B. Carlo Liviero31 M Visitazione della B.V.M

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusI temporali arrivano con una certa frequenza e anche le temperature subiscono gli effetti di un inverno che ci lascia, ma ancora tenta di non morire. La seconda parte del mese ci fa capire che sta per arrivare la buona stagione e le temperature hanno un brusco rialzo. Nella terza decade è possibile l’arrivo in quota, dell’anticiclone tropicale con , forse, le prime giornate di vera estate anticipata.

Temperature medie del mese: minima +12, massima +18

I modi di dire della MariaTira giù el buricco (il vestito).

La ricetta della Speranza del PonteMinestra di pane

Si preparano i fagioli e si fanno cuocere a parte. In una bella pentola capiente si mette una carota, una gamba di sedano, un paio di patate e anche il prezzemolo tritato e un po’ di bietola, una zucchina quando c’è. Si fa cuocere il tutto e intanto si prepara il soffritto con la cipolla e olio adeguato e un po’ di pomodoro. Quando è pronto butto anche questo dentro al pentolone e quindi i fagioli con il loro brodo denso.

Si fa cuocere abbondantemente il tutto per amalgamare il sapore.Intanto in una bella fiamminga si affetta il pane raffermo fino fino. E

come si taglia è uno dei segreti di questa ricetta.Quindi sopra le fette preparate si mette il nostro minestrone che deve

essere abbondante perché deve merlare tutto il pane.Io il formaggio non ce lo metto.

Arcipretura di Monterchi

Madonna della MisericordiaMaggio è, per tradizione, il mese dedicato

alla Madonna.Questa pratica ebbe inizio con san Filippo

Neri che raccoglieva in tale mese gruppi di giovani intorno all’immagine della Madonna. L’arte italiana del trecento, staccandosi da quella antica di origine orientale, comincia a raffigurare la Madonna con un volto sempre più umano, e successivamente si arriva alle variazioni sugge-rite dalla devozione, come quello della Madonna della Misericordia. Di solito è raffigurata in piedi, senza il Bambino, con le braccia tese ad aprire l’ampio manto per accogliere coloro che l’invocano e che essa protegge. Sotto il suo manto, divisi tra uomini e donne, vediamo l’antico e il nuovo testamento, uomini di chiesa, incappucciati, penitenti e persone in preghiera. Contemplando questa immagine, sembra di sentire l’antica antifona: sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei genetrix!

GIUGNO 2011

Il tempo di Fridus Meteorologicus

L’estate sta arrivando ben evidente, ma rimaniamo in guardia perché alcuni episodi da nord potrebbero creare qualche giornata con sviluppo di grossi cumuli nel pomeriggio causati dal contatto con l’aria calda già esistente, apportando anche temporali brevi ,ma molto vivaci ed insidiosi. Caldo in aumento verso il 18-20 del mese.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

1 M S. Giustino2 G Ss. Marcellino e Pietro3 V Ss. Lorentino e Pergentino 4 S S. Quirino5 D ASCENSIONE DI N.S.G.C.6 L S. Norberto7 M S. Godescalco8 M S. Vittorino9 G S. Efrem

10 V S. Maurino11 S Sacro Cuore di Gesù12 D PENTECOSTE13 L S. Antonio da Padova14 M S. Eliseo15 M S. Vito16 G Ss. Quirico e Giuditta17 V S. Pasquale Baylon18 S S. Calogero19 D SS. TRINITA’20 L S. Ettore21 M S. Luigi Gonzaga22 M S. Tommaso Moro23 G S. Agrippina24 V S. Giovanni Battista25 S S. Massimo26 D CORPUS DOMINI27 L S. Cirillo di Alessandria28 M S. Ireneo di Lione29 M Ss. PIETRO E PAOLO30 G Ss. Primi Martiri di Roma

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaSo’ stèta dalla pettinea (parrucchiera).

NovelleLe novelle, quelle che si raccontavano ai citti e che venivano dette sem-pre un po’ diverse, cominciavano però allo stesso modo.Ecco la Valmarecchia: Se tutte le querce fossero una quercia, /Gessu-maria, che quercia! /Se tutte le accette fossero un’accetta, /Gesumma-ria, che accetta! /Un taglio per sguancio e uno per sguincio, /attenti, popolo mio che ora incomincio.E quando il principe azzurro si sposava finivano così: Fecero un gran pranzo e un gran convito /e a me che ero lì, diedero un calcio nel cul e un topo arrostito.E il Molinello in pian d’Anghiari risponde: Fecero nozze brozze e buon convito /e a me non me diedero manco una buccia de fico.Per altre novelle il finale era questo: E vissero felici e contenti / e noi siam qui che ci caviamo i denti. Infine il finale classico: Larga la foglia, /stretta la via, /dite la vostra, /che io ho detto la mia.

Santuario del Carmine - Anghiari

Ascensione di N.S.G.C.La festa dell’Ascensione di Gesù al Cielo

è una festa mobile: si celebra quaranta giorni dopo la Pasqua. L’Ascensione è la grandiosa conclusione della permanenza visibile di Dio fra gli uomini. È il preludio della Pentecoste, ed inaugura la storia della Chiesa che si apre con l’inizio della diffusione del cristianesimo nel mondo.

Tradizionalmente Cristo è raffigurato men-tre ascende in cielo fra uno stuolo di Angeli, di fronte agli sguardi estatici degli Apostoli e della Madonna. Sovente mostra il petto non più martoriato dalla passione e crocifissione, ma rigenerato e ormai folgorante di luce.

Al giorno dell’Ascensione si collegano antiche devozioni come le rogazioni e la bene-dizione delle acque marine (a Bari) o delle uova. A Venezia invece aveva luogo lo ‘Sposalizio del mare’ da parte del Doge, mentre a Firenze si celebra la ‘Festa del grillo’.

LUGLIO 2011

Giaculatoriepreghiere da recitare presso le maestà

Le maestà e le croci sono numerosi nel nostro territorio ma anche in alta Valmarecchia. Ecco due giaculatorie ricordate dalla Bice.

O passegger che passi per la vianon ti scordar di salutar Maria.

O Sant’Anna non ci abbandonate,dalle vostre mani non ci fate uscire,fateci vostre serve diventare,nella vostra santa grazia fateci morire.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Si prospettano condizioni favorevoli ad alta pressione forte e duratura con conseguente caldo e stabilità nelle condizioni atmosferiche. Verso l’inizio della terza decade del mese alcune infiltrazioni dalla Valle del Rodano potrebbero dare sei segnali di inizio di spiccata variabilità con temperature leggermente al di sotto delle medie stagionali.

Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 V Preziosissimo Sangue di Gesù2 S S. Urbano3 D XIV DOMENICA “per annum”4 L S. Elisabetta di Portogallo5 M S. Antonio M. Zaccaria6 M S. Maria Goretti7 G S. Panteno8 V S. Adriano III p.9 S S. Nicola Pichi da Sansepolcro

10 D XV DOMENICA “per annum”11 L Apparizione Mad. del Combarbio12 M S. Giovanni Gualberto13 M S. Enrico14 G S. Camillo De Lellis15 V S. Bonaventura dott.16 S B. V. Maria del Monte Carmelo17 D XVI DOMENICA “per annum”18 L S. Federico19 M S. Arsenio20 M S. Apollinare21 G S. Lorenzo da Brindisi22 V S. Maria Maddalena23 S S. Brigida di Svezia24 D XVII DOMENICA “per annum”25 L S. Giacomo Ap.26 M Ss. Gioacchino e Anna27 M S. Raimondo28 G S. Vittore 29 V S. Marta30 S S. Pietro Crisologo 31 D XVIII DOMENICA “per annum”

MercatiLunedì: Pieve S.Stefano

Martedì: Sansepolcro

Mercoledì: Anghiari

Giovedì: Sestino

Sabato: Sansepolcro

Domenica: Monterchi

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaÈ tirèto cume le corde de violino (è tirchio).

Propositura di Anghiari

Santi Anna e GioacchinoIl 26 luglio è la festa dei santi Gioacchino

ed Anna, genitori della Madonna e quindi nonni di Gesù.

Le notizie su questi santi le abbiamo dai Vangeli apocrifi, e nei racconti della nascita miracolosa di Maria prefigurano la sua con-cezione immacolata. Gioacchino, infatti, non avendo generato figli da Anna a causa della sterilità fu umiliato pubblicamente e si ritirò nel deserto scappando dalla moglie. Lì un angelo gli apparve, contemporaneamente alla moglie Anna, annunciando l’imminente concepimento e facendo rincontrare i due alla porta di Gerusa-lemme. Sant’Anna è invocata come protettrice delle madri e delle partorienti.

Tradizionalmente Anna e Gioacchino sono raffigurati con la Madonna ancora bambina. Nella nostra tela vediamo anche santa Lucia e santa Apollonia, probabilmente per invocare sugli infanti protezione per gli occhi e i denti.

Proverbio dellaValmarecchia

Quando l’Alpe mette il cappellovendi la capra e compra il mantello.

AGOSTO 2011

Il tempo di Fridus MeteorologicusSi dice che ad Agosto finisce l’estate dalle nostri parti. Ebbene anche quest’anno masse di aria più umide di origine atlantica cominciano a penetrare nel bacino del mediterraneo con conseguente attivazione di correnti forti e nettamente in contrasto con l’aria molto più calda che staziona sul territorio: temporali e venti cominceranno a far scricchiolare l’anticiclone proponendo le prime ferite autunnali che dalle nostre parti significano stop al caldo estivo. Giorni più favorevoli a temporali forti il 6-7-8 agosto e anche il 18-19

Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 L S. Alfonso Maria de’ Liguori2 M Perdono di Assisi3 M S. Aspreno4 G S. Giovanni M. Vianney5 V Madonna della neve6 S Trasfigurazione di Gesù7 D XIX DOMENICA “per annum”8 L S. Domenico9 M S. Teresa B. della Croce (Edith Stein)

10 M S. Lorenzo11 G S. Chiara d’Assisi 12 V S. Giovanna de Chantal13 S S. Ippolito14 D XX DOMENICA “per annum”15 L ASSUNZIONE B.V.M.16 M S. Rocco17 M S. Eusebio18 G S. Elena19 V S. Giovanni Eudes20 S S. Bernardo di Chiaravalle21 D XXI DOMENICA “per annum”22 L Beata Vergine Maria regina23 M S. Brigida di Svezia24 M S. Bartolomeo25 G S. Ludovico26 V S. Alessandro m27 S S. Monica28 D XXII DOMENICA “per annum”29 L Martirio di San Giovanni Battista30 M S. Pietro Crisologo31 M B. Andrea da Sansepolcro

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaOggi so stèto cume ‘n pollo cieco (molto bene).

Una ricetta della Tilde La migliacciola

Si fa una bella polenda di granturco abbastanza liquida, non come si fa di solito, in modo che si stenda bene bene sopra la spianatoia. In una padella si prepara un soffritto con lardo (oggi olio) e cipolla e ci si mette del pane grattato. Quando è ben abbrustolito si stende uniformemente sopra la nostra polenda stesa sulla spianatoia. Poi ci si mette attorno alla tavola ed ognuno parte dalla sua posizione per arrivare al centro. Nascevano delle situazioni molto divertenti e quando uno era troppo veloce si invitava a rallentare. Per noi citti mangiarla così era una cosa rara. Mi sembra che il condimento si mettesse anche sulla spianatoia prima di stendere la polenda.Comunque provatela!

Santuario Madonna Bella - Pocaia Monterchi

San DomenicoL’8 agosto la Chiesa festeggia san Dome-

nico, fondatore dell’Ordine dei Frati Predica-tori, detti anche Domenicani.

San Domenico, sempre vestito dell’abito dei religiosi da lui fondati, è solitamente raffigurato o in atto di predicare oppure in preghiera di fronte alla Madonna del Rosario.

Quest’ultima iconografia, che si ritrova anche nel celebre quadro della Madonna di Pompei, è legata ad una visione che Domenico ebbe nel 1214, durante la quale la Vergine Maria consegnò il rosario a Domenico che chiedeva un mezzo per combattere le eresie del tempo senza alcuna violenza.

Grazie ai frati domenicani quella del rosario è divenuta una delle più tradizionali preghiere cattoliche.

SETTEMBRE 2011

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Piogge in aumento anche con caratteristiche più autunnali che determinano un deciso cambio di stagione. Nella seconda parte del mese l’anticiclone delle Azzorre ci porta giornate belle e calde di giorno ma con temperature abbastanza fresche di notte.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

22/23 settembre:

EQUINOZIOD’AUTUNNO

1 G S. Egidio2 V S. Elpidio3 S S. Gregorio Magno4 D XXIII DOMENICA “per annum”5 L S. Quinto6 M S. Zaccaria7 M B. Guido d’Arezzo8 G Natività B.V. Maria9 V S. Pietro Claver

10 S S. Nicola da Tolentino 11 D XXIV DOMENICA “per annum”12 L SS. Nome di Maria13 M S. Giovanni Crisostomo14 M Esaltazione della S. Croce15 G B.V.M. Addolorata16 V Ss. Cornelio e Cipriano17 S Sacre Stimmate di San Francesco18 D XXV DOMENICA “per annum”19 L S. Gennaro20 M Ss. Martiri coreani21 M S. Matteo ap. ev.22 G S. Silvano23 V S. Pio da Pietralcina24 S S. Pacifico 25 D XXVI DOMENICA “per annum”26 L S. Teresa Couderc27 M S. Vincenzo de’ Paoli28 M S. Venceslao29 G Ss. Michele, Gabriele, Raffaele30 V S. Girolamo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaAl merchèto ho compreto un vistito iccio iccio (così così).

Chiesa di Sant’Agostino - Anghiari

Madonna del SoccorsoNel mese di settembre ricorre una impor-

tante festa mariana: la natività di Maria. Per questa ricorrenza proponiamo una raffigura-zione tipica del culto degli Agostiniani, quella della Madonna del Soccorso, situata nel terzo altare di destra della chiesa di sant’Agostino in Anghiari.

Intento dell’iconografia, che raffigura una singolare Madonna con un randello in mano in atto di scacciare un diavolo mostruoso e strap-pare un fanciullo dalle sue grinfie, era quello di educare il popolo cristiano alla consapevolezza dell’onnipotenza di Dio sulle forze del Male, e naturalmente a confidare nell’intervento salvifico della Vergine.

A lei ogni fedele, come la giovane donna ai suoi piedi, si rivolge con le antiche parole: A periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.

MercatiLunedì: Pieve S.Stefano

Martedì: Sansepolcro

Mercoledì: Anghiari

Giovedì: Sestino

Sabato: Sansepolcro

Domenica: Monterchi

La versione della Valmarecchia

La preghiera della sera...Ecco posta la guancia sul letto,

sempre pensando che devo morire,sempre pensando a Gesù benedetto

questa grazia concessa mi sia.

..e quella del mattino

Svegliati, cuore mio, non dormir più,svegliati all’alba a salutar Gesù.

Ricevi in pace questo spirito mio,abbi cura e pietà del fine mio.

OTTOBRE 2011

Il tempo di Fridus MeteorologicusAutunno in piena azione e verso la metà del mese i primi accenni di un inverno che comincia ad affacciarsi alla ribalta, possono fare arrivare i primi fiocchi di neve sull’Appennino nostro, ma più verso il monte Ca-tria a quote intorno ai 1400-1600 metri. Qualche vento da nord ci avvisa che siamo in autunno ma che l’inverno comincia in fretta ad incalzare l’atmosfera.

Temperature medie del mese: minima +9, massima +14.

1 S S. Teresa del Bambin Gesù2 D XXVII DOMENICA “per annum”3 L S. Dionigi Areopagita4 M S. Francesco (patrono d’Italia)

5 M S. Faustina6 G S. Bruno7 V B.V.M. del Rosario8 S S. Ugo9 D XXVIII DOMENICA “per annum”

10 L S. Daniele Comboni11 M S. Gaudenzio12 M S. Serafino13 G S. Romolo14 V S. Callisto I15 S S. Teresa d’Avila16 D XXIX DOMENICA “per annum”17 L S. Ignazio d’Antiochia18 M S. Luca Evangelista19 M S. Paolo della croce20 G S. Irene 21 V S. Orsola 22 S S. Lupenzio23 D XXX DOMENICA “per annum”24 L S. Antonio Maria Claret25 M S. Miniato26 M S. Rustico27 G S. Evaristo28 V S. Simone e Giuda apostoli29 S S. Onorato30 D XXXI DOMENICA “per annum”31 L B. Ranieri dal Borgo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaGli portarebbe l’acqua co’ l’orecchi (farebbe di tutto).

La ricetta di Angiolo PariPasta con le noci

Se cuoce la pasta, il meglio sono i cannonciotti, quando è cotta, un pochino al dente, se prende le noci e se schiacciano sulla spianatoia, fini fini, ad esempio con una bottiglia. In una padella si mettono le noci, il pan grattato e un po’ di miele (le dosi ognuno se le elabora da solo).

Questa pasta per noi a Caprile era il piatto tipico per la vigilia di Natale. Ci piaceva molto ma s’aveva paura a mangiarne troppa perché in casa si raccontava sempre di quella donna di casa Dindelli che alla Messa di mezzanotte si sentì male e quando la chiamarono era già morta.

Chiesa della Croce - Anghiari

San Francesco (a destra)

Un santo caro a tutti noi, da sempre, è Francesco, la cui festa è il 4 di ottobre. In questo giorno la nazione italiana celebra il suo patrono.

L’iconografia forse più usata per il pove-rello d’Assisi è quella in adorazione al Signore crocifisso. Questo deriva da una consuetudine tutta francescana, che dal XIII secolo diffuse nell’arte e nella liturgia la nuova immagine del Christus patiens, il Cristo sofferente, sostituen-do l’antica tradizione orientale di raffigurare il Cristo risorto e trionfante sulla morte.

Da ora in poi il Signore crocifisso apparirà estremamente sofferente, con la testa reclinata e gli occhi chiusi e il corpo incurvato in uno spasimo di dolore.

San Francesco, configurato a Cristo at-traverso le stigmate, ci è davvero maestro di imitazione e sequela del Signore. Con lui, in questa tela, ci sono le sante Lucia e Agata.

Il tempo: Le mie previsioni si basano, come sempre, con l’andamen-to del mese di ottobre, che mi da lo spunto statistico per formulare quello che sarà l’andamento del semestre freddo in arrivo consul-tando i dati trentennali in mio possesso sull’andamento meteo di Anghiari e della Valle del Tevere.

NOVEMBRE 2011

Il tempo di Fridus MeteorologicusAnticiclone in arrivo verso il 6 del mese con conseguente aumento delle temperature durante il giorno, abbastanza fresco di notte ma giornate belle e luminose. Verso la fine del mese ci sono molte probabilità dell’arrivo della prima sventagliata dai Balcani: Venti gelidi e prime nevicate sui monti e non si escludono i primi fiocchi anche su Anghiari che arrivano dai quadranti settentrionali. Giorni favorevoli a nevischi il 26-27.

Temperature medie del mese: minima +5/6, massima +12.

1 M TUTTI I SANTI2 M Commemorazione dei Defunti3 G S. Martino de Porres4 V S. Carlo Borromeo 5 S S. Donnino6 D XXXII DOMENICA “per annum”7 L S. Mamante8 M S. Severo9 M Dedicazione Basilica Lateranense

10 G S. Leone I Magno 11 V S. Martino di Tours 12 S S. Giosafat13 D XXXIII DOMENICA “per annum”14 L S. Clementina15 M S. Alberto Magno16 M S. Margherita di Scozia17 G S. Elisabetta d’Ungheria18 V Dedicazione Basilica di S. Pietro19 S S. Matilde20 D CRISTO RE DELL’UNIVERSO21 L Presentazione della B. V. M.22 M S. Cecilia23 M S. Clemente I24 G S. Flora e Marta 25 V S. Caterina d’Alessandria26 S S. Corrado 27 D I DOMENICA D’AVVENTO28 L S. Giacomo della Marca29 M S. Saturnino30 M S. Andrea ap.

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di dire della MariaChe stolzo che m’è fatto fère (che sobbalzo).

I Bringoli d’AnghièriQuesto è il più tipico dei piatti anghiaresi ed è facile da preparare. I

bringoli si mangiano per San Martino ma si preparano per la vigilia, in veglia con la mamma che si fa aiutare dai più piccoli.

Si prepara l’impasto per la pasta usando solo farina ed acqua. Una volta si metteva farina di grano tenero, il consiglio è di usare farina di grano duro, tiene di più la cottura poi, se volete, metteteci un uovo.

Preparata la pasta si fanno dei gnocchetti che si... allungano fino ad ottenere dei grossi spaghetti. È qui che arriva la collaborazione di tutta la famiglia.

Per il sugo consiglio quello finto con l’aggiunta del rigatino perché è per San Martino che si mangia il primo pezzo di maiale dell’anno, dopo l’estate. Se ci sono, si mangiano castagne arrosto e vino nuovo così si va a letto già caldi.

Chiesa di Catigliano - Anghiari

Sant’AndreaAndrea è denominato dalla tradizione orto-

dossa il Protocletos, il Primo chiamato.Fratello maggiore di Pietro, e assieme a lui

pescatore, fu chiamato direttamente da Gesù a divenire “pescatore di uomini”. Era discepolo di Giovanni Battista, e fu lo stesso Andrea a condurre il fratello Pietro da Gesù. Si festeggia il 30 novembre.

È tradizionalmente raffigurato con la croce a X, detta di sant’Andrea, strumento del suo martirio, oltre che al pesce che ricorda la sua umile origine. In questa bella tela sant’Andrea, al centro, riceve la sua croce dal cielo, come una grazia del cielo, e dietro lui il fratello Pie-tro con le chiavi. Assieme a lui c’è san Carlo Borromeo e san Francesco.

DICEMBRE 2011

Il tempo di Fridus MeteorologicusVenti gelidi da nord, dopo la prima decade, riescono a creare i presupposti per le prime vere e proprie precipitazioni e ,le prime temperature veramen-te invernali, anche se, verso la fine del mese correnti umide provenienti dall’Atlantico riescono ad addolcire le temperature con maggior apporto di precipitazioni piovose.

Temperature medie del mese: minima +1, massima +4

1 G S. Eligio2 V S. Silverio3 S S. Francesco Saverio4 D II DOMENICA D’AVVENTO5 L S. Crispina6 M S. Nicola7 M S. Ambrogio8 G IMMACOLATA CONCEZIONE9 V S. Siro

10 S MADONNA DI LORETO11 D III DOMENICA D’AVVENTO12 L B.V.M. di Guadalupe13 M S. Lucia14 M S. Giovanni della Croce15 G Inizio Novena di Natale16 V S. Adelaide17 S S. Floriano18 D IV DOMENICA D’AVVENTO19 L S. Anastasio I papa20 M S. Zeffirino papa21 M S. Pietro Canisio22 G S. Francesca Saveria Cabrini23 V S. Giovanni da Kety24 S VIGILIA DI NATALE25 D NATALE DEL SIGNORE26 L S. Stefano protomartire27 M S. Giovanni Evangelista28 M Ss. Innocenti29 G S. Tommaso Becket30 V S. Ruggero 31 S S. Silvestro I

I modi di dire della MariaDa’ retta sinnò passi da Verghereto (ne buschi).

La ricetta della valle del Cerfone

BaldinoIngredienti: gr 500 di farina di marroni, 1 litro di acqua tiepida, un pizzico di sale, ½ bicchiere di olio extra vergine di oliva, rosmarino, pinoli o noci.

Si mette la farina in una terrina e si aggiunge il sale. Si versa a poco a poco l’acqua sulla farina amalgamando bene. Si aggiungono all’impasto 3 cucchiai grandi di olio. Si assaggia l’impasto per valutare se è salato abbastanza. Il segreto sta nel trovare l’equilibrio tra il sale e il dolce della farina.

Vietato aggiungere zucchero.Si versa l’impasto in una teglia precedentemente cosparsa di olio e si

aggiunge il rosmarino.In forno a 200° per 40 minuti.

Cappella del cimitero di Anghiari

Immacolata Concezione“Un segno grandioso apparve nel cielo:

una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. Da questi versi dell’Apocalisse nasce l’immagine che per secoli fu conosciuta come la “donna dell’Apocalisse” e che solo l’8 di-cembre del 1854 diventa dogma di fede con il Papa Pio IX e prende il nome di Immacolata Concezione. La teologia medievale leggerà il famoso testo di Genesi “io porrò inimicizia tra te e la donna: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” con quello del-l’Apocalisse, legando l’antico serpente con il drago, e identificandoli con il maligno.

Maria, ponendosi al servizio di Dio, per-mette l’entrata del Signore nel mondo, parte-cipando così alla vittoria definitiva di Cristo sul peccato.

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I Santinegli altari delle nostre parrocchie

In questa pagina alcuni dei “santini” realizzati dalla Parrocchia negli anni 2004 e 2005. Provate a riconoscerli:

Dall’alto, da sinistra a destra: San Bartolomeo, Madonna di Loreto, Beato Bartolomeo/ Santo Stefano, S. Maria maddalena, San Biagio/ Sant’Andrea, Santa Cecilia, San Lorenzo.

I Santinegli altari delle nostre parrocchie

LUGLIO

GENNAIO

Battesimo di Gesù

FEBBRAIO

San Biagio

MARZO

Transito di San Giuseppe

APRILE

AGOSTO

GIUGNO

Ascensione di N.S.G.C.

SETTEMBRE

NOVEMBRE DICEMBREOTTOBRE

MAGGIO

Madonna della Misericordia

Madonna in trono e Santi

San Vincenzo Ferreri

Sant’Anna e Gioacchino San Domenico Madonna del Soccorso

San Francesco Sant’Andrea Immacolata Concezione

Madonna del Carmine Santa Lucia