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G REST, una sigla strana, che molti ormai conoscono ad Anghiari, ma pochi san- no che è l’abbreviazione di GRuppi ESTivi; cioè un’esperienza educativa per l’estate. Quando tutti vanno in ferie, o cominciano a pensare e ad organizzarsi per le grandi vacanze, la parrocchia non dismette i panni della comunità educante, ma anzi raddoppia il proprio impegno e lo propone, più che mai, a tutti: bambini e adulti, ragazzi e giovani; il paese è tutto coinvolto. Il metodo del Grest viene da Milano, è nato negli oratori della città, uno dei più potenti segni di presenza della comunità cristiana nell’ambito della megalopoli. Certo, Anghiari non è Milano, ma un metodo educativo buono, tutto comunità e movimento, quando è buono può essere vissuto nel grande e nel piccolo; l’unica differenza è costituita dai numeri, alti nella Padania, più bassi da noi, ma sempre importanti e rilevanti; comunque proporzionati all’ambiente. Le foto del calendario 2013 sono più che eloquenti: tanti ragazzi e tanti bambini, adulti e animatori, facce contente e soddisfatte; una esperienza insomma di vita e da vivere. Per essere e fare comunità. Al GREST 2012, dunque, è dedicato il Calendario 2013 de L’Oratorio di Anghiari. Che cos’è, allora, il GREST, come funziona? Prima di tutto è un ritrovarsi, un incon- trarsi volontario. Un riconoscersi prossimi, vicini, fare gruppo, per tutti i giorni della settimana, nei mesi di luglio e agosto: avviamento alla esperienza di comunità, accet- tazione di essere chiamati a vivere un’esperienza nuova e ad una chiamata si risponde in un modo solo: aderendo, mettendosi cioè in moto, uscendo di casa al mattino, per stare assieme, attorno al prete ed agli educatori, e impa- rare uno stile, un modo di vivere e di stare in compagnia. Più grande è il gruppo, più intensa è la partecipazione. Il coinvolgimento con le singole iniziative della giornata diventa scoperta insieme, avventura vissuta assieme agli altri, esperienza di un senso e di un valore che viene fatta, in contemporanea, da tutti. La modulazione più rilevante, certamente, - è estate, non c’è la scuola, non c’è la routine quotidiana delle le- zioni in classe e del lavoro pomeridiano - è quella giocosa, dove non solo il gioco viene vissuto, ma tutto diventa gioia, cioè gioco se- rio e impegnativo. Anche l’impegno difficile e tosto, appunto: quando si fanno i compiti insieme e quando si va alla scoperta di una abbazia o di una città storica, dove le spiegazioni e la concentra- zione richiedono sforzo e attenzione. Il GREST inse- gna anche questo: il senso di responsabilità e l’attenzione necessarie per imparare; per ascoltare non solo con gli orecchi, ma anche col cuore. Questo nell’esperienza del GREST diventa possibile anche ai bambini, perché l’ambiente, il tessuto umano e la comunità costruiscono l’atteggiamento propizio ed utile. Del resto non è Gesù che ha detto agli adulti se non ritornerete come bambini? Quindi i bambini, se seguiti e curati con un metodo giusto, sono modello per gli adulti, riescono in ciò che, a volte, sembra faticoso allo stesso adulto. Le foto del calendario, quelle che fissano il ricordo di una gita, dicono anche questo. Così il GREST è un’esperienza di educazione, educa- zione alla comunità, educazione alla vita. La fortuna del metodo e la massiccia partecipazione alle sue quotidiane iniziative - non dimentichiamo mai che all’inizio c’è sempre una chiamata, una convocazione liberamente accettate, con una risposta pronta e aperta al nuovo di quanti vi prendono parte - dicono che nei bambini come nei giovani, negli adulti che si danno da fare per l’organizzazione come nelle donne che preparano i pasti per tutti, negli animatori come nel prete che è il punto di sintesi e la fonte dell’educazione è presente una forte domanda di significato, cioè di edu- cazione. Il GREST risponde a questa domanda. Compito importante; oggi, sostanzialmente, compito di frontiera. Non è il Papa attuale, Benedetto XVI, che ha parlato - per il mondo del benessere e dell’opulenza (nonostante la crisi!) - di emergenza educativa? Sono i ritmi della situazione attuale - imponendo altre priorità, tutte pragmatiche e, se vogliamo, necessarie - che hanno indebolito e continuano ad indebolire il dialogo fra adulti e giovani, limitano il tempo che i genitori possono dedicare ai bambini, atomizzano i rapporti familiari, impoveriscono il compito dei nonni e arrivano a dipingere una povertà umana di fatto dentro la quale, tutti, rischiamo di soffocare, inseguendo scopi altri che in ultimo estraniano dalla vita vera. Il bisogno di educazione riemerge insopprimibile e i bambini e i gio- vani del GREST lo dicono con la gioia e la soddisfazione documentate dalle foto snocciolate lungo lo scorrere dei CALENDARIO 2013 GREST GRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi Inserto Redazionale allegato al n. 6-2012 dell’Oratorio di Anghiari Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

2013-0 Calendario 2013 dell'Oratorio

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

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GREST, una sigla strana, che molti ormai conoscono

ad Anghiari, ma pochi san-no che è l’abbreviazione di GRuppi ESTivi; cioè un’esperienza educativa per l’estate. Quando tutti vanno in ferie, o cominciano a pensare e ad organizzarsi per le grandi vacanze, la parrocchia non dismette i panni della comunità educante, ma anzi raddoppia il proprio impegno e lo propone, più che mai, a tutti: bambini e adulti, ragazzi e giovani; il paese è tutto coinvolto.

Il metodo del Grest viene da Milano, è nato negli oratori della città, uno dei più potenti segni di presenza della comunità cristiana nell’ambito della megalopoli. Certo, Anghiari non è Milano, ma un metodo educativo buono, tutto comunità e movimento, quando è buono può essere vissuto nel grande e nel piccolo; l’unica differenza è costituita dai numeri, alti nella Padania, più bassi da noi, ma sempre importanti e rilevanti; comunque proporzionati all’ambiente. Le foto del calendario 2013 sono più che eloquenti: tanti ragazzi e tanti bambini, adulti e animatori, facce contente e soddisfatte; una esperienza insomma di vita e da vivere. Per essere e fare comunità.

Al GREST 2012, dunque, è dedicato il Calendario 2013 de L’Oratorio di Anghiari. Che cos’è, allora, il GREST, come funziona? Prima di tutto è un ritrovarsi, un incon-trarsi volontario. Un riconoscersi prossimi, vicini, fare gruppo, per tutti i giorni della settimana, nei mesi di luglio e agosto: avviamento alla esperienza di comunità, accet-tazione di essere chiamati a vivere un’esperienza nuova e ad una chiamata si risponde in un modo solo: aderendo, mettendosi cioè in moto, uscendo di casa al mattino, per stare assieme, attorno al prete ed agli educatori, e impa-rare uno stile, un modo di vivere e di stare in compagnia. Più grande è il gruppo, più intensa è la partecipazione. Il coinvolgimento con le singole iniziative della giornata diventa scoperta insieme, avventura vissuta assieme agli altri, esperienza di un senso e di un valore che viene fatta, in contemporanea, da tutti.

La modulazione più rilevante, certamente, - è estate, non c’è la scuola, non c’è la routine quotidiana delle le-zioni in classe e del lavoro pomeridiano - è quella giocosa, dove non solo il gioco viene vissuto, ma tutto diventa gioia, cioè gioco se-rio e impegnativo. Anche l’impegno

difficile e tosto, appunto: quando si fanno i compiti insieme e quando si va alla scoperta di una abbazia o di una città storica, dove le spiegazioni e la concentra-zione richiedono sforzo e attenzione. Il GREST inse-gna anche questo: il senso di responsabilità e l’attenzione necessarie per imparare; per

ascoltare non solo con gli orecchi, ma anche col cuore. Questo nell’esperienza del GREST diventa possibile anche ai bambini, perché l’ambiente, il tessuto umano e la comunità costruiscono l’atteggiamento propizio ed utile. Del resto non è Gesù che ha detto agli adulti se non ritornerete come bambini? Quindi i bambini, se seguiti e curati con un metodo giusto, sono modello per gli adulti, riescono in ciò che, a volte, sembra faticoso allo stesso adulto. Le foto del calendario, quelle che fissano il ricordo di una gita, dicono anche questo.

Così il GREST è un’esperienza di educazione, educa-zione alla comunità, educazione alla vita. La fortuna del metodo e la massiccia partecipazione alle sue quotidiane iniziative - non dimentichiamo mai che all’inizio c’è sempre una chiamata, una convocazione liberamente accettate, con una risposta pronta e aperta al nuovo di quanti vi prendono parte - dicono che nei bambini come nei giovani, negli adulti che si danno da fare per l’organizzazione come nelle donne che preparano i pasti per tutti, negli animatori come nel prete che è il punto di sintesi e la fonte dell’educazione è presente una forte domanda di significato, cioè di edu-cazione. Il GREST risponde a questa domanda. Compito importante; oggi, sostanzialmente, compito di frontiera. Non è il Papa attuale, Benedetto XVI, che ha parlato - per il mondo del benessere e dell’opulenza (nonostante la crisi!) - di emergenza educativa? Sono i ritmi della situazione attuale - imponendo altre priorità, tutte pragmatiche e, se vogliamo, necessarie - che hanno indebolito e continuano ad indebolire il dialogo fra adulti e giovani, limitano il tempo che i genitori possono dedicare ai bambini, atomizzano i rapporti familiari, impoveriscono il compito dei nonni e arrivano a dipingere una povertà umana di fatto dentro la quale, tutti, rischiamo di soffocare, inseguendo scopi altri che in ultimo estraniano dalla vita vera. Il bisogno di educazione riemerge insopprimibile e i bambini e i gio-

vani del GREST lo dicono con la gioia e la soddisfazione documentate dalle foto snocciolate lungo lo scorrere dei

CALENDARIO 2013GREST

GRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

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Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

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Edizione riservata ai lettori dell’Oratorio

Il nostro ringraziamento va alla Banca di Anghiari e Stia che, con il suo contributo, ci ha permesso la stampa del calendario dell’Oratorio per il 2013.

Redazione: Alessandro Bivignani, Frido Camaiti, Samuele Gaggiottini, Sara Comanducci, Teresa Bartolomei, Elisa Del Pianta.Caporedattore: Anghiarino assieme ad Emmedipì. Con la im-mancabile e necessaria supervisione di don Marco Salvi.

Per le fasi lunari sono state utilizzate le pagine internet di Marco Menichelli, Fiesole, http://www.marcomenichelli.it. I modi di dire sono quelli tradizionali.

Inserto Redazionale allegato al n. 6-2013 dell’Oratorio.

mesi del 2013. Bisogna ripartire dalla formazione, dalla educazione: ecco cosa testimonia la comunità cristiana, tutta assieme, che è coinvolta nel GREST.

Il perno di tutto? Il prete, i momenti di preghiera (impe-gnativi, ma vissuti con attenzione), le catechesi delle omelie durante la messa (pure impegnative, ma vero senso delle diverse iniziative) che, restituendo il senso vero del vivere, reintroducono, dove spesso c’è il vuoto, il senso religioso, l’apertura all’Alto, un senso comunitario che non è solo un dato sociologico, ma anche una vita nuova che rifiorisce. Dio può far nascere figli di Abramo anche dalle pietre. A Lui tutto è possibile; chiede solo attenzione e disponibilità. Quello cioè che il GREST realizza con le sue iniziative quotidiane facendo svolgere i compiti per le vacanze, durante lo studio comune, come organizzando la gita col pullman, facendo i giochi nei quali con entusiasmo tutti sudano e si impegnano nonostante il caldo o percorrendo antichi sentieri in passeggiate che paiono infinite, portando a termine visite a località significative sotto il profilo sto-rico e religioso come andando alla scoperta del paese che

mai si era pensato fosse così interessante! E giorno dopo giorno i mesi di luglio e agosto sembrano passare, così, troppo alla svelta. Un’opera seria fa trascorrere il tempo molto più velocemente della noia.

Vicariato di Anghiarie Monterchi

Vicario Foraneo Salvi don Marco

Parrocchie: Anghiari, Catigliano, Gello, Le Ville, Micciano, Monterchi, Padonchia, Pieve a Sovara, Pocaia, Ponte alla Piera, S. Leo, Tavernelle, Toppole, Viaio.

GRESTGRuppi ESTivi della parrocchia di Anghiari

Nella prima pagina: I nostri eroi di ritorno dalla cam-minata procedono con passo fiero e con la contentezza di aver vissuto un'altra giornata da ricordare.

Qui sopra: La sorpresa di Agosto: il babbo della Ca-milla Zanchi ci ha portato i suoi aereomodellini e li ha fatti volteggiare nel cielo, raccogliendo l'attenzione e gli applausi di tutti i presenti.

A destra: I campioni del torneo di pallavolo, dopo partite molto combattute sono riusciti a spuntarla e a vincere la coppa.

Le foto sono di Sara, Lucia & Company. Le didascalie di Samuele.

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GENNAIO 2013

I modi di direO montagnino chi t'ha guasto i denti: brice baloce e baldini roventi (segue).

Il tempo di Fridus MeteorologicusIl clima si raffredda: aria artica dal vortice canadese sembra riuscire ad entrare nel Mediterraneo apportando una “goccia” fredda molto pericolosa in quota, in grado di creare vortici freddi e nevosi almeno fino alla metà del mese: dopo breve pausa anticiclonica, irruzione artico-marittima dal Rodano. Giorni favorevoli a caduta di neve: il 4, 6, 12, 22, 23 e 29.

Temperature medie del mese: minima -1, massima +5

1 M Maria Madre di Dio2 M S. Basilio e Gregorio3 G S. Nome di Gesù4 V B. Angela da Foligno5 S S. Giovanni Nepomuceno6 D Epifania di N.S.G.C.7 L S. Raimondo8 M S. Severino9 M B. Gregorio X papa

10 G S. Gregorio11 V S. Igino12 S S. Ferreolo13 D BATTESIMO DI GESÙ14 L S. Felice da Nola15 M S. Efisio16 M S. Marcello17 G S, Antonio abate18 V S. Prisca19 S Ss. Mario e Marta20 D IIª DOMENICA “per annum”21 L S. Agnese22 M S. Vincenzo23 M S. Emeriana24 G S. Francesco di Sales25 V Conversione di S. Paolo26 S Ss. Tito e Timoteo27 D IIIª DOMENICA “per annum”28 L S. Tommaso d’Aquino dott.29 M S. Valerio30 M S. Martina31 G S. Giovanni Bosco

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I cerchi olimpici

Lo spirito olimpico pervade anche il Grest: ecco qui i nostri cinque cerchi rappresentativi dei Giochi che si sono tenuti al centro di Tavernelle. I bambini hanno affrontato varie “discipline” ed è stata una grande festa per tutti.

CastagneNelle pagine di questo calendario troverete molte notizie sulle ca-

stagne. Come si cuociono, come si raccolgono e si conservano; anche qualche aneddoto.

Tutte le notizie io le ho desunte dalle registrazioni fatte in anni 'non sospetti'. Ho ripreso in mano gli appunti ed ho intervistato appositamente alcune donne, originarie sì da varie località del nostro territorio, ma che ora fatalmente abitano a Tavernelle: la Emola della Lama di Caprese (abita nel centro nuovo di Tavernelle), la Piera di Ca' de Goro (sta vicino alla Emola), l'Anna da Libbiano (risiede nella località di Ripalta), la Celeste da Campogianni (lei sta alla Scuola e, lo dico per i giovani, sarebbe la casa confinante con l'Aia) e, infine, la Carla di Ripoli (giustamente, ora abita lungo la via che porta alla chiesa principale di Tavernelle). Un ringraziamento ad Assunto Santi, che è il mio informatore personale al quale ricorro per chiarire ricordi e aneddoti.

Le castagne si cuociono in vari modi. Sul fuoco: arrostite, bruciate, sbriciata, brice. Lessate così come sono: lesse, badalucchi, ballotte, baloce. Lessate senza la buccia esterna: monde, mondine.

Si parla in varie ricette della polenta; a noi di Anghiari viene meglio dire 'pulenda' e c'è un solo modo per farla: ve lo diciamo nell'apposita ricetta.

Per il sale, in tutte le preparazioni, e anche con la polenta e il baldino, va messo in modo giusto: cioè ce ne vuole un poco per esaltare il sapore dolce delle castagne, ma poco. La dose giusta si impara solo con l'espe-rienza e poi si mette secondo i gusti personali.

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FEBBRAIO 2013

1 V S. Verdiana2 S Presentazione di Gesù - Candelora3 D IVª DOMENICA “per annum”4 L S. Andrea Corsini5 M Sant’Agata6 M S. Paolo Miki7 G Beato Pio IX papa8 V S. Girolamo Emiliani9 S S. Apollonia

10 D Vª DOMENICA “per annum”11 L Madonna di Lourdes12 M S. Eulalia13 M CENERI digiuno e astinenza

14 G Ss. Cirillo e Metodio15 V Madonna del Conforto astinenza

16 S S. Giuliana17 D Iª DOMENICA di Quaresima18 L S. Costanza19 M S. Corrado20 M S. Serapione21 G S. Pier Damiani22 V Cattedra di S. Pietro astinenza

23 S S. Policarpo24 D IIª DOMENICA di Quaresima25 L S. Gerlando26 M S. Romeo27 M S. Gabriele dell’Addolorata28 G S. Ilario

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusC'è in atto un tentativo russo-siberiano di penetrare nel Mediterraneo, nei primissimi giorni del mese, apportando aria gelida da Oriente con nevischio nell’Appennino. Nuova irruzione artico-marittimo verso il 12 del mese con possibilità di cadute di neve anche con temperature positive di qualche grado. Giorni favorevoli alla neve sul nostro territorio il 2, 3, 13 e 18.

Temperature medie del mese: minima 0, massima +5

I modi di direO pianigiano chi t'ha guasto i tuoi: rapacci cotti che son pasti da buoi.

Tipi di castagneLa qualità più ricercata rimane quella dei Marroni. I nostri boschi sono

pieni di piante meravigliose che maturano un prodotto molto buono. Per fare una bella pianta di Marroni si scelgono le marze migliori e si innestano sulla pianta selvatica, quella che produce le Selvarine.

Altre specie sono le Pistolesi, che sono un po' più piccole, ma sono quasi più dolci dei Marroni e sono adatte anche per la sbriciata ma, soprattutto, per fare la farina. Per la Padonchia invece le Pistolesi le danno ai maiali, le chiamano castagnole per la loro forma. Nei seccatoi loro mettono solo i marroncini, che sono i marroni di pezzatura più piccola, meno adatti per la vendita, o che provengono da piante che di fare i marroni grossi non ne vogliono sapere.

Le Roggiolane sono molto grosse, quasi quanto i marroni, ma sono meno dolci e si possono usare per la farina, anche se viene meglio con i Marroni e le Pistolesi.

C'è un tipo particolare di marrone nei boschi del Ponte alla Piera, con la buccia più chiara, e l'Anna lo chiama Marrone matto. Poi c'è la castagna Giallina, racconta la Piera, e questo è un altro tipo di castagna che, come dice il nome, ha la buccia più chiara, assomiglia un po' alla Roggiolana come colore, ma è più piccola. È buona per seccare.

Fino a una ventina di anni fa Le Logge di Anghiari si riempivano di cataste di castagne che confluivano dai nostri boschi e dove venivano vendute ad operatori romagnoli. Ora questo tipo di mercato è finito.

L’inno di Mameli

A Tavernelle risuona l'inno di Mameli. I nostri ragazzi si sono riuniti in un abbraccio collettivo, cantando a squarciagola prima di darsi battaglia sui campi di calcetto, pallavolo e bocce.

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MARZO 2013

1 V S. Albino astinenza

2 S S. Quinto3 D IIIª DOMENICA di Quaresima4 L S. Casimiro5 M S. Lucio6 M S. Fridolino abate7 G Ss. Perpetua e Felicita8 V S. Giovanni di Dio astinenza

9 S S. Francesca Romana10 D IVª DOMENICA di Quaresima11 L S. Macario12 M S. Luigi Orione13 M S. Cristina14 G S. Paolina15 V S. Luisa de Marillac astinenza

16 S B. Torello da Poppi17 D Vª DOMENICA di Quaresima18 L S. Cirillo di Gerusalemme19 M S. Giuseppe sposo della B.V.M.20 M S. Giovanni Nepomuceno21 G S. Serapione22 V S. Benvenuto astinenza

23 S S. Turibio24 D DOMENICA delle PALME25 L Lunedì della Settimana Santa26 M Martedì della Settimana Santa27 M Mercoledì della Settimana Santa28 G Giovedì Santo29 V Venerdì Santo digiuno e astinenza

30 S Sabato Santo31 D PASQUA DI RISURREZIONE

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusL’anticiclone caldo inizia a rimontare verso Nord grazie a irruzioni fred-de sul Marocco. Verso la metà del mese, venti dai Balcani riporteranno freddo e nevischio sulle alture. Fine mese con anticiclone che apporta un tempo quasi primaverile. Giorni nevosi il 16-17.

Temperature medie del mese: minima +4, massima +8

I modi di direA Caprese c'è quattro vivande: brice, baloce, mondine e castagne!

Pallaaaaa!!!

Don Marco si integra alla perfezio-ne nello spirito sportivo dei tornei: eccolo pronto a realizzare una delle sue velenose battute al campo di pallavolo!!!

Castagne arrostoLe castagne, naturalmente e classicamente, si arrostiscono sul fuoco,

anche se sono tantissime le loro utilizzazioni. Vanno castrate, cioè incise con un coltellino, sennò in fase di cottura scoppiano. Per la cottura si usa l'apposita padella coi buchi. Una volta erano le padelle in ferro, ormai vecchie e fuori uso, che, dopo anni di duro lavoro, venivano utilizzate per cuocere le castagne. Si facevano dei buchi con dei chiodi nel fondo (e qui veniva fuori la vena artistica nel realizzare tutti i fori in cerchi concentrici o altro disegno) dopo aver applicato un lungo manico per non bruciarsi di fronte al focolare.

Dalle informazioni dei nostri intervistati, il fuoco all'inizio dovrebbe essere forte, con una bella fiamma, perché deve bruciare parzialmente la buccia. E infatti si chiamano anche bruciate. Questa operazione permette la cottura migliore delle nostre castagne. Vanno benissimo naturalmente quelle fresche, appena raccolte, ma sono quasi meglio quelle che abbiamo messo a bagno, sono più dolci e si sbucciano meglio, prestando attenzione che non siano diventate troppo asciutte.

Una volta cotte, vanno coperte con un panno perché così si stufano, e con questa operazione si ottiene un risultato più uniforme: sulla stessa padella, come dice l'Anna, o in un recipiente adatto; meglio se in legno.

La Carla le cuoce sotto la cenere, per una mezz'oretta: cioè le ricopre ben bene con la cenere e mette sopra la brace. Se avete la cucina econo-mica potrete utilizzare il forno stesso per cuocerle.

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APRILE 2013

1 L Ottava di Pasqua2 M Ottava di Pasqua3 M Ottava di Pasqua4 G Ottava di Pasqua5 V Ottava di Pasqua6 S Ottava di Pasqua7 D DOMENICA IN ALBIS8 L Annunciazione di N.S.G.C.*9 M S. Liborio

10 M S Apollonio11 G S. Stanislao12 V S. Zeno13 S S. Marino papa14 D III DOMENICA DI PASQUA15 L S. Anastasia16 M S. Bernardetta Soubirous17 M S. Innocenzo18 G S. Eusebio19 V S. Leone IX papa20 S S. Aniceto21 D IV DOMENICA DI PASQUA22 L S. Agapito23 M S. Giorgio24 M S. Fedele25 G S. Marco ev.26 V Ss. Guglielmo e Pellegrino27 S S. Sirone28 D V DOMENICA DI PASQUA29 L S. Caterina da Siena30 M S. Pio V papa

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusFase variabile con aumento delle temperature almeno fino a tutta la prima decade mensile. Nella seconda, una nuova depressione artico-marittima attraversa la valle del Rodano apportando precipitazioni abbondanti e nevose anche a bassa quota. Fine mese con pressione in aumento: giorni favorevoli a neve e grandine il 12,13,14.

Temperature medie del mese: minima +7, massima +13

I modi di direQuando si mangia il baldino: Se non unge i diti non è bono!!!

Castagne lesseLe castagne si cuociono lessate nell'acqua così come vengono dal bosco.

La Carla, la Emola e la Piera (perché a Ripoli e nelle zone alte sono più 'nature') non ci mettono né sale né finocchio, ma in genere questi ingredienti vengono messi, così confermano la Celeste e l'Anna, che il finocchio lo mette proprio nel fondo. La Celeste, poi, consiglia anche una o due foglie di alloro, anche se anticamente ci metteva solo il finocchio. La stessa cosa si fa per quelle monde: come diciamo nella apposita ricetta.

Una volta cotte, ci vogliono i suoi bei quaranta minuti, ma anche un'ora, si scolano bene bene. Se si è sofisticati, e da calde, si sbucciano togliendo prima la buccia esterna e poi la seconda. Sono molto buone anche da fredde e i nonni raccontano che quando andavano a scuola o a parare le pecore, ne prendevano una bella manciata e le mettevano in tasca. Poi, cammin facendo, ne prendevano una alla volta, incidevano con i denti la buccia a metà, senza staccarla del tutto, e poi, sempre con i denti, riuscivano a mangiare tutta la polpa all'interno. Provate!! È facile e anche divertente.

Per questa preparazione vanno bene quelle fresche, appena raccolte, ma anche dopo bagnate, anche se sono un po' asciutte, perché a bagno rinvengono.

Oltre che lesse, nelle nostre colline - da Caprese a Badia San Veriano -, le chiamano badalucchi e brice baloce. I pianigiani è più facile che le chiamino ballotte.

Campionesse

Le campionesse del torneo di boc-ce, vincitrici dopo aver affrontato avversari agguerriti. Nella foto le vediamo sorridenti ad alzare la coppa dei I° classificati.

*È spostata dal 25 marzo poiché quel giorno è il Lunedì Santo

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MAGGIO 2013

1 M S. Giuseppe lavoratore2 G S. Atanasio3 V SS. Crocifisso - Festa ad Anghiari4 S S. Ciriaco Dedicazione della Propositura

5 D VI DOMENICA DI PASQUA6 L S. Domenico Savio7 M S. Augusto8 M S. Vittore9 G S. Pacomio

10 V S. Alfio11 S S. Ignazio da Laconi12 D ASCENSIONE DI N.S.G.C.13 L Madonna di Fatima14 M S. Mattia apostolo15 M S. Simplicio16 G S. Ubaldo17 V S. Pasquale Baylon18 S S. Giovanni I papa19 D PENTECOSTE20 L S. Bernardino da Siena21 M S. Vittorio22 M S. Rita da Cascia23 G S. Eutizio 24 V S. Simeone Stilita25 S B. Bartolomeo Magi d’Anghiari26 D SS. TRINITA’27 L S. Agostino di Canterbury28 M S. Luciano29 M S. Bona30 G B. Carlo Liviero31 V Visitazione della B.V.M

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusInizio stabile con primi caldi in arrivo.Nella seconda e terza decade delle perturbazioni da nord-ovest scivoleranno velocemente nel settore adriatico con temporali sparsi a tratti intensi su tutto il nostro Appennino.

Temperature medie del mese: minima +12, massima +18

I modi di direO che muguli o che 'n muguli, pan de legno e vin dei nuvvuli.

Castagne mondeLe castagne monde, come d'altra parte dice la parola, vanno 'mondate'

della buccia esterna. Si mettono in una pentola con acqua, sale e finocchio. Col sale sempre cautela, ma va messo perché le migliora. L'indicazione che può essere utile è sempre quella di salare un po' meno che per la pa-sta. La Celeste, come abbiamo detto a marzo, ci mette anche una foglia o due di alloro, vedete voi. Per la cottura precisa vanno assaggiate, perché devono essere cotte ma non spappolate. Anche questo tipo di cottura si fa bene con le castagne appena raccolte, e quindi ancora fresche, ma viene quasi meglio con quelle che abbiamo messo a bagno (si sbucciano meglio). Quelle di pegliaio, che ormai non fa più nessuno, andrebbero più che bene.

La Piera ricorda un modo particolare in uso a Ca' di Goro. Si chiamano le pelatine. Si toglie la buccia esterna, si mettono al fuoco per qualche minuto (non si devono cuocere), si toglie anche la seconda buccia e quindi si mettono a lessare col solito sale e finocchio. Provatele! Anche se la Emola dice che a Caprese una cosa così non l'hanno mai sentita dire.

***Un modo caratteristico di seccare le castagne, per chi ne aveva poche,

era quello di metterle dentro una balla nella cappa del camino. Qui riceve-vano il calore della fiamma sempre accesa nel focolare e poi si procedeva alla loro ‘pestatura’ e pulitura come d’ordinanza. Magari erano pigionanti che si arrangiavano raccogliendo un po’ di castagne in giro.

Camminata alla Selva

Un sentito grazie ad Aldo, semi-narista, che ci ha accompagnato durante la bella camminata fino alla Madonna della Selva. Qui lo vediamo pronto a partire in compagnia di Alessandro dopo la preghiera mattutina.

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GIUGNO 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusMolto variabile nella prima decade del mese.In seguito della instabilità orientale può apportare un calo termico notturno e temporali durante le ore più calde della giornata. Fine mese con primi caldi estivi in arrivo.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

1 S S. Giustino2 D CORPUS DOMINI3 L S. Carlo Lwanga e compagni4 M S. Quirino5 M S. Bonifacio6 G S. Norberto7 V Sacro Cuore di Gesù8 S S. Cuore di Maria9 D X DOMENICA “per annum”

10 L S. Asterio11 M S. Barnaba ap.12 M S. Gaspare13 G S. Antonio da Padova14 V S. Eliseo15 S S. Vito16 D XI DOMENICA “per annum”17 L S. Ranieri18 M S. Calogero19 M S. Romualdo abate20 G S. Ettore21 V S. Luigi Gonzaga22 S S. Paolino da Nola23 D XII DOMENICA “per annum”24 L S. Giovanni Battista25 M S. Massimo26 M S. Josè Escrivà27 G S. Cirillo di Alessandria28 V S. Ireneo di Lione29 S Ss. PIETRO E PAOLO30 D XIII DOMENICA “per annum”

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direAlla macchia non c’è disegno; vin dei nuvoli e pan de legno.

All’ombra

Alcune ragazze e animatrici si ripo-sano all'ombra dopo la camminata. Sui loro volti la stanchezza per il percorso ma anche la felicità di una bellissima mattinata.

SeccatoiPer fare la farina si utilizzano diversi tipi di castagne. Oltre i marroni

più piccoli, vanno bene anche le Pistolesi, che sono quasi più dolci, e le Gialline. Addirittura c'è chi ci mette anche le Roggiolane, che una volta si usavano solo per i maiali!

Il seccatoio è costituito da un unico ambiente diviso in due vani da una serie di piane di legno molto ravvicinate (le castagne non ci devono passare in mezzo) sopra le quali vengono collocate le castagne per una altezza di una trentina di centimetri.

Verso la fine di ottobre si comincia a portare le castagne nel seccatoio, dove viene acceso il fuoco, e si continua anche per alcuni giorni. Il fuoco continuerà poi, a carico completo, per circa trenta giorni. Quindi è inutile che cerchiate la farina prima della fine di novembre.

Il fuoco è mantenuto per tutto il tempo e perché stia acceso e faccia fumo senza troppa fiamma, veniva ricoperto con la pestatura (le bucce delle castagne) dell'anno precedente. Poi si copre bene in modo che la brace covi sotto e quindi non si spenga.

Intanto le castagne si seccano piano piano e ogni tre/quattro giorni si provvede a muoverle perché si asciughino uniformemente. Nell'ambiente superiore c'è una finestrina per l’accesso dall’esterno.

Una volta le castagne si ‘pestavano’ in un apposito bigone con dei grossi scarponi chiodati. Oggi si fa con delle piccole trebbiatrici. Se le castagne sono buone ci pensa il mugnaio a fare dell’ottima farina.

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LUGLIO 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusL’anticiclone delle Azzorre, sembra finalmente intenzionato a prendere il dominio del Mediterraneo: cieli sereni con caldo secco e leggera ven-tilazione orientale su di noi, dovuta al veloce transito di corpi nuvolosi dall’Islanda verso la Grecia, “accarezzando” il Mare Adriatico.

Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 L Preziosissimo Sangue2 M S. Urbano3 M S. Tommaso ap.4 G S. Elisabetta di Portogallo5 V S. Antonio M. Zaccaria6 S S. Maria Goretti7 D XIV DOMENICA “per annum”8 L S. Adriano9 M S. Nicola Pichi da Sansepolcro

10 M S. Rufina11 G Apparizione Mad. del Combarbio12 V S. Giovanni Gualberto13 S S. Enrico14 D XV DOMENICA “per annum”15 L S. Bonaventura V. e Dottore della Chiesa16 M B. V. Maria del Monte Carmelo17 M S. Marcellina18 G S. Federico19 V S. Arsenio20 S S. Apollinare21 D XVI DOMENICA “per annum”22 L S. Maria Maddalena23 M S. Brigida di Svezia24 M S. Eufrasia25 G S. Giacomo Ap.26 V Ss. Gioacchino e Anna festa dei nonni

27 S S. Raimondo28 D XVII DOMENICA “per annum”29 L S. Marta30 M S. Pietro Crisologo 31 M S. Ignazio di Loyola

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direPrese marito la Maddalena e le castagne le fecero per cena (segue).

BaldinoSi mette in un recipiente adatto (una fiamminga o altro) la farina neces-

saria per la teglia nella quale faremo cuocere il nostro baldino. Infatti tutto è legato a come vorremo ottenere il nostro baldino. La mia preferenza, ma anche quella della Carla, è che sia abbastanza fino, un dito al massimo.

Si fa 'spengere' la farina con un po' di acqua fredda, così fa anche mia moglie, anche se qualcuno la preferisce tiepida. Sconsiglio l'uso del latte forte dell'esperienza dell'Anna che dice che in quel modo viene troppo duro. Lei invece ci mette un goccino di vinsanto. Nell'impasto di solito si mette un pochino di olio (ma c'è anche chi non lo mette), le foglioline di ‘smarrino’ e un pizzico di sale: e qui occhio! Se vince il sale non è ‘bono’.

Si mette un po' di olio nella teglia, si scalda un po', così l'olio si stende meglio, e si versa il nostro impasto che, vi ricordate, deve essere abba-stanza liquido. A questo punto una volta si mettevano due o tre rametti di ‘smarrino’ nell’impasto della teglia: vedete voi. Il baldino sarebbe pronto da metter in forno. Ad alcuni piace così. Potete aggiungere noci e pinoli o uvetta (che si mette prima). Una volta si usava di più le noci, perché c'erano!, ora anche i pinoli (che non sono cattivi ma prima non c'erano i soldi per comprarli). Un bel giro d'olio sopra che quando è cotto si vedono i solchi, e via in forno anche per un'oretta. Con l'esperienza imparerete il tempo giusto. E a proposito di olio la Emola dice: “Se quando se mangia non unge i diti non è bono”.

Adulti

Alcuni adulti del Grest si preparano a cantare e ballare insieme a tutti gli altri. Vogliamo ancora una volta ringraziarli della loro presenza e del loro aiuto.

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AGOSTO 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusI primi guasti estivi si avvertono prima della metà del mese con im-provvisi temporali e grandinate dovute ad infiltrazioni in quota di aria fresca dall’Atlantico. Dopo un nuovo periodo di stabilità fino al 20-22 del mese, una perturbazione più organizzata inizia a entrare nel Medi-terraneo apportando primi cenni di cambiamento.

Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 G S. Alfonso Maria de’ Liguori2 V Perdono di Assisi3 S S. Aspreno4 D XVIII DOMENICA “per annum”5 L Madonna della neve6 M Trasfigurazione di Gesù7 M S. Donato (patrono diocesano)8 G S. Domenico9 V S. Teresa B. della Croce (Edith Stein)

10 S S. Lorenzo11 D XIX DOMENICA “per annum”12 L S. Giovanna de Chantal13 M S. Ippolito14 M S. Massimiliano M. Kolbe15 G ASSUNZIONE B.V.M.16 V S. Rocco17 S S. Eusebio18 D XX DOMENICA “per annum”19 L S. Giovanni Eudes20 M S. Bernardo di Chiaravalle21 M S. Pio X papa22 G Beata Vergine Maria Regina23 V S. Brigida di Svezia24 S S. Bartolomeo25 D XXI DOMENICA “per annum”26 L S. Alessandro27 M S. Monica28 M S. Agostino29 G Martirio di San Giovanni Battista30 V S. Pietro Crisologo31 S B. Andrea da Sansepolcro

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direIl giorno dopo mutaron le vivande; brice baloce, baldino e monde.

PolentaSi fa così. Si mette l'acqua a bollire nel paiolo e, quando bolle, si butta

la farina già stacciata. Con il cernecchio, o rasagnolo che dir si voglia, si fa un bel buco al centro della nostra farina, a mo' di piccolo vulcano. L'acqua non deve bollire troppo forte e sovrastare la farina, ma quasi sobbollire. Se volete metterci il sale prima della farina fate pure, ma la tradizione è di metterlo in un secondo momento. E qui ci sono due scuole di pensiero. La Celeste, la Emola e la Piera mettono il sale dopo la farina; l'Anna invece il sale, quello fino, lo mette una volta tolta l'acqua in eccesso. La Carla della polenta non ne vuole sentire parlare.

Quando la polenta è cotta, si toglie l'acqua che si ritiene superflua e si mette in una pentola da riadoprarsi al bisogno. Ora subentra la parte più faticosa, perché messo il paiolo ben fermo in un angolo o nell'apposito attrezzo che lo blocca, si comincia ad amalgamare, pestare e girare la nostra polenta che dovrà risultare omogenea.

Ora si prende una palettina dal manico corto e, dopo averla bagnata nella nostra acqua di cottura (così non si attacca al nostro impasto), si spiana per bene e si cerca di staccarla dal bordo del paiolo. Si rimette ora al fuoco per un paio di minuti sopra una fiamma vivace per far staccare il tutto e con decisione si rovescia sopra la spianatoia. La nostra polenta è pronta. Con un bel filo di refe se ne fanno le fette necessarie. Almeno una volta però dovete vedere uno che la sa fare

Ma la polenta di castagne con che cosa si mangia? «Con quello che c'è» ha risposto la Emola. Va benissimo la ricotta, il rigatino o la salsiccia.

Balli e canti

Balli e canti in cerchio, un momento per grandi e piccini che da sempre è uno dei segni distintivi del Grest.

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SETTEMBRE 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusFresco al mattino ma ancora ben caldo durante la giornata; verso la metà del mese arrivano nuvole più compatte dai quadranti nord-occidentali che riescono ad infiltrarsi in maniera più energica, anticipando la fine del periodo estivo.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

22/23 settembre: EQUINOZIO D’AUTUNNO

1 D XXII DOMENICA “per annum”2 L S. Elpidio3 M S. Gregorio Magno4 M S. Rosalia5 G B. Teresa di Calcutta6 V S. Zaccaria7 S B. Guido d’Arezzo8 D XXIII DOMENICA “per annum”9 L S. Pietro Claver

10 M S. Nicola da Tolentino 11 M Ss. Felice e Regolo12 G SS. Nome di Maria13 V S. Giovanni Crisostomo14 S Esaltazione della S. Croce15 D XXIV DOMENICA “per annum”16 L Ss. Cornelio e Cipriano17 M Sacre Stimmate di San Francesco18 M S. Giuseppe da Copertino19 G S. Gennaro20 V Ss. Martiri coreani21 S S. Matteo ap. ev.22 D XXV DOMENICA “per annum”23 L S. Pio da Pietrelcina24 M S. Pacifico 25 M S. Cleofa26 G S. Teresa Couderc27 V S. Vincenzo de’ Paoli28 S S. Venceslao29 D XXVI DOMENICA “per annum”30 L S. Girolamo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direQuando le nuvole vanno alla montagna stai presso il fuoco e mangia la castagna.

Cortona

La grande foto di gruppo a Corto-na, davanti alla Basilica di Santa Margherita da Cortona.

Ode alla castagnaSe vien dalla pignattacol nome di ballotta,per tutti i denti è fatta,perché nell’acqua è cotta...

Se viene dal paiolocol nome di mondina,va giù come di volo,che tutta si sfarina...

Se vien dalla padellacol nome di bruciata,la castagnetta bellavien subito sbucciata...

Se vuoi mangiar castagnequi nella terra miavi son tante ricette,ma occorre che vi sia

un bel fuoco, vin nuovo e...buona compagnia!!!

Anonimo

Dolci* Con la farina di castagne si possono fare anche alcuni dolci. Ci fanno addirittura il gelato. Qui ci asterremo da queste novità e illustreremo una sola ricetta, le frittelle, la cui ricetta è tramandata di generazione in generazione. Si fa l'impasto come per il baldino ma un po' più consistente. Poi a cucchiaiate si mette nella padella dove l'olio sarà al punto giusto per friggerle. La Celeste nell'impasto ci mette anche l'uvetta.** Da ragazzetti con la farina si facevano i ditalini. Si prendeva un ditale di metallo (di nascosto che sennò erano guai; anche se poi si scopriva tutto), si riempiva di farina e si metteva dentro la brace dello scaldino. In questo modo la farina si tostava e, una volta rovesciata, gli rimaneva la forma del ditale. Erano squisiti e si passavano così interi pomeriggi! Quando fumavano era troppo tardi e si potevano buttare!

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OTTOBRE 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusAncora qualche giornata calda dovuta a scirocco che dalla Libia invade l’Italia fino quasi al nord, poi una depressione intensa riesce a sfaldare l’Anticiclone con prime piogge ben organizzate anche sul nostro ter-ritorio.

Temperature medie del mese: minima +9, massima +14.

1 M S. Teresa del Bambin Gesù2 M Ss. Angeli custodi3 G S. Dionigi Areopagita4 V S. Francesco (patrono d’Italia)5 S S. Faustina6 D XXVII DOMENICA “per annum”7 L Madonna del Rosario8 M S. Ugo9 M B. Newman

10 G S. Daniele Comboni11 V S. Gaudenzio12 S S. Serafino13 D XXVIII DOMENICA “per annum”14 L S. Callisto15 M S. Teresa d’Avila16 M S. Margherita M. Alacoque17 G S. Ignazio d’Antiochia18 V S. Luca Evangelista19 S S. Paolo della croce20 D XXIX DOMENICA “per annum”21 L S. Gaspare Del Bufalo22 M B. Giovanni Paolo II23 M S. Giovanni da Capestrano24 G S. Antonio Maria Claret25 V S. Miniato26 S S. Armando27 D XXX DOMENICA “per annum”28 L Ss. Simone e Giuda Apostoli29 M S. Onorato30 M S. Marciano31 G B. Ranieri dal Borgo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direLa castagna: bella de fori e dentro è magagna!

Usi e costumi* La Emola racconta che a Caprese hanno un detto che dice: A Caprese c'è quattro vivande: brice, baloce, mondine e castagne.E noi del Ponte, aggiunge la Piera, se canzonava i Caprogiani quando s'andava a raccattar le castagne, noi dal Cerfone 'n qua e loro de là, e gni se diceva: A Caprese cian quattro vivande: Brice, baloce, mondine e castagne.

** Per san Martino era quasi un obbligo mangiare le castagne, coi bringoli e il vino novo. Per la vigilia di Natale, per il Ceppo, si faceva una bella sbriciata e dal camino, assieme ad una melangola, poteva cadere per i ragazzi anche qualche castagna arrostita (si parla di oltre cinquant'anni fa) oppure queste venivano messe nella calza della Befana.

*** La Società della Madonna di Loreto (composta da una ventina di persone), fino al dopoguerra, aveva la consuetudine di ritrovarsi in casa del Camerlengo, che aveva l'onere della festa, ed era l'occasione per una sbriciata accompagnata da tre o quattro fiaschi di vino. Quella era la festa conclusiva dove si eleggeva il nuovo Camerlengo.

**** Nanni dei Buttini, aveva la bottega di alimentari in piazza del Baluardo, oggi De Amicis, e lui, quando era il momento, faceva dei buo-nissimi baldini (ed anche dei migliacci eccezionali). Poi ci pensavano gli addetti, tipo Maranna, a farlo sapere alla clientela con la loro voce potente passando nelle strade di Anghiari.

Anfiteatro di Cortona

Tutto il gruppone seduto all'ombra nell' “anfiteatro” a Cortona pronti a tirar fuori la voce per cantare tutti insieme come una sola persona.

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NOVEMBRE 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusPrimo periodo abbastanza stabile e soleggiato con freddo al mattino. Poi da Oriente arriva la prima “scossa” fredda verso il periodo 10 -15 di novembre, con il primo freddo quasi invernale e possibilità di vedere la neve sopra i nostri monti.

Temperature medie del mese: minima +5/6, massima +12.

1 V TUTTI I SANTI2 S Commemorazione dei Defunti3 D XXXI DOMENICA per annum4 L S. Carlo Borromeo5 M S. Donnino6 M S. Felice7 G S. Mamante8 V S. Severo9 S Dedicazione Basilica Lateranense

10 D XXXII DOMENICA per annum11 L S. Martino di Tours12 M S. Giosafat13 M Ss. Florido e Amanzio14 G S. Serapione15 V S. Alberto Magno16 S S. Margherita di Scozia17 D XXXIII DOMENICA per annum18 L Dedicazione Basilica S. Pietro e Paolo19 M S. Matilde20 M S. Benigno21 G Presentazione della B. V. M.22 V S. Cecilia23 S S. Clemente I24 D CRISTO RE DELL’UNIVERSO25 L S. Caterina d’Alessandria26 M S. Corrado 27 M S. Valeriano28 G S. Giacomo della Marca29 V S. Saturnino30 S S. Andrea ap.

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

I modi di direDe tre, una fa anche la castagna

(Nel peggiore dei casi un po’ di raccolto c’è sempre)

Conservare le castagneUn modo praticato da quasi tutti coloro che amano consumare questo

prelibato frutto dei nostri boschi, è quello di metterle a bagno per sei o sette giorni.

Si prendono le nostre castagne e si mettono in un recipiente adatto, un secchio, un bigone o cose simili, basta che siano di legno o plastica, ricoperte di acqua. Qui rimangono per sei/sette giorni. Si possono girare e si può fare un cambio acqua a metà del tempo. A Caprese dice che le tengono solo tre giorni ma voi fate come vi ho detto.

Si scola quindi l'acqua e si stendono ad asciugare bene anche al sole. Una volta terminata questa operazione si mantengono dentro un sacchetto, di quelli traforati delle patate o simili; ci vuole un ambiente asciutto ma non troppo secco, sennò si asciugano troppo. In questo modo si conser-vano quasi per tutto l'inverno. Certo le ultime saranno un po' rinsecchite e saranno più adatte per farsi lesse o monde.

Si conservano abbastanza bene anche stendendole in un ambiente adatto, cioè asciutto e aerato, senza metterle a bagno, ma per non molto tempo.

Oggi in aiuto c'è il congelatore. Ce le potete mettere o appena raccolte o dopo che sono state a mollo. Naturalmente per fare la sbriciata prima di metterle nel congelatore le castrate, come per farle monde gli toglierete la buccia. Io nel congelatore ci conservo anche la farina e devo dire che è una soluzione molto buona.

Scalinata del Municipio

Qui siamo nella piazza del Muni-cipio di Cortona, altra grande foto di gruppo dopo un buonissimo gelato!!!!!

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DICEMBRE 2013

Il tempo di Fridus MeteorologicusMese dominato dall’Anticiclone che riesce a limitare le grandi pertur-bazioni apportando tempo abbastanza asciutto con venti orientali che contribuiscono a tenere basse le temperature specialmente al mattino con i primi veri freddi.

Temperature medie del mese: minima +1, massima +4

1 D I DOMENICA D’AVVENTO2 L S. Bibiana3 M S. Francesco Saverio4 M S. Giovanni Damasceno5 G S. Crispina6 V S. Nicola7 S S. Ambrogio8 D II DOMENICA D’AVENTO9 L IMMACOLATA CONCEZIONE

10 M MADONNA DI LORETO11 M S. Damiano I papa12 G B.V.M. di Guadalupe13 V S. Lucia14 S S. Giovanni della Croce15 D III DOMENICA DI AVV. Gaudete16 L S. Davide17 M S. Floriano18 M S. Malachia profeta19 G S. Anastasio I papa20 V S. Zeffirino papa21 S S. Pietro Canisio22 D IV DOMENICA D’AVVENTO23 L S. Giovanni da Kety24 M VIGILIA DI NATALE25 M NATALE DEL SIGNORE26 G S. Stefano protomartire27 V S. Giovanni Evangelista28 S Ss. Innocenti29 D SANTA FAMIGLIA30 L S. Felice31 M S. Silvestro I

I modi di direLa castagna fugge anche dal sacco

(Non si è mai sicuri del raccolto)

I pegliaiDei pegliai ve ne potete scordare, perché non li fa più nessuno. Le

castagne, assieme alla peglia, venivano raccattate con una forcella e messe in un paniere. Da qui si passavano nel cistone (molto grande e si portava in spalla: è quello che si usava anche per portare il foraggio alle bestie o cose simili) e la persona addetta a questa incombenza le portava nelle carbonaie - luoghi spianati dove era stato fatto il carbone e proprio adatti al nostro scopo-. Qui venivano ammucchiate e ricoperte anche di felci e si lasciavano fermentare fino a metà dicembre.

Se la stagione era molto secca occorreva bagnarle che sennò am-muffivano. Poi si sbarcava il mucchio e, aiutandosi con il rastrello, si cercava di aprire la peglia, che ormai era marcita, e di solito si apriva bene. Quindi in ginocchio, come per pregare e con la pannuccia (dice la Emola), si raccoglievano le nostre castagne dividendole da quelle bacate. Una volta raccolte, messe in un ambiente adatto, si conservavano ancora per diverso tempo.

Per capire la grandezza dei pegliai, considerate che da ogni pegliaio ci veniva un bel paniere di castagne.

Campioni di calcetto

La squadra campione del torneo di cal-cetto. Il capitano alza la coppa al cielo e tutta la squadra è felice per il risultato ottenuto.

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Sabato 21 dicembre: Solstizio d’inverno

15 dicembre inizia la Novena di NataleAd Anghiari inizierà lunedì 16 alle ore 18, in Propositura

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GRESTGRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

Le Parrocchie di Monterchi non organizzano in proprio i Grest per mancanza di animatori, invitando

i ragazzi che lo desiderano a partecipare a quelli delle zone limitrofe toscane o umbre. Però incontri di carattere edu-cativo e ricreativo vengono realizzati come preparazione ai sacramenti e al post-cresima.

Nella prima foto sono rappresentati i ragazzi che hanno partecipato al ritiro spirituale in preparazione della Cresi-ma nel luglio del 2011. La foto è stata scattata al Paradiso dei Cappuccini di Sansepolcro e vi si possono riconoscere anche la catechista Elena Londei, Padre Amedeo ed il compianto Padre Pierma-ria. Anche la terza foto è stata scattata in questa occasione e vi appare il parroco Don Quinto Giorgini. Durante il ritiro, i ragazzi hanno potuto approfondire la pro-pria fede con momenti di riflessione e di preghiera assieme ai frati e a don Quinto, intervallati da alcune pause ricreative con giochi di gruppo.

Nella seconda foto sono illustrati i (pochi) fanciulli che nel giugno 2011 hanno ricevuto la Prima Comunione. L’immagine è stata scattata nel chiostro del convento di Montauto, assieme alla catechista Silvia Gioviti. Nel corso della mattinata i ragazzi hanno potuto riflettere sul significato del Sacramento Eucaristico ed hanno scritto dei pensieri e delle pre-ghiere in vista dell’importante appunta-mento. C’è stato spazio anche per il gioco, come si capisce dalla palla che uno dei fanciulli tiene in mano. Dopo l’ottimo pranzo, nel pomeriggio, i ragazzi hanno vissuto uno dei momenti più importanti della loro vita cristiana, venendo ammessi per la prima volta al Sacramento della Confessione, amministrato dal parroco don Quinto Giorgini.

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GRESTGRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

LUGLIO

GENNAIO

I cinque cerchi olimpici

FEBBRAIO MARZO

Pallaaa!

APRILE

AGOSTO

GIUGNO

All’ombra

NOVEMBRE DICEMBRE

MAGGIO

Camminata alla Selva

Ritorno alla base

Campionesse

Gli adulti Balli e canti

Anfiteatro di Cortona Scalinata del municipio Campioni di calcetto

Cappuccini, ritiro Cresima 2011 Cenacolo, ritiro Prima Comunione

Inno di Mameli

SETTEMBRE

A Cortona

OTTOBRE