24

Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena
Page 2: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

2

Sommario

03 EDITORIALELa parola del Parroco

04 PAOLO VI SANTO In cammino verso il 14 ottobre

quando papa Montini sarà dichiarato santo

07 VITA MISSIONARIADon Tarcisio Moreschi ci scrive

08 ATTIVITA’ DEGLI ORATORITEMPO ESTIVO

12 CHIESA DELLA B.V. DEL CARMINELa bella chiesa perduta di Via Cure del Lino

14 I GIOVANI E LA FEDEIl Sinodo dei Vescovi sui giovani

15 IL BELLO DEL VIVERELa lettera Pastorale del nostro Vescovo

10 - 9 - 2015 10 - 9 - 2018

Guerino (Rino) PolliniSei sempre nei nostri cuori.

Con infinito amore, la tua famiglia.Una messa sarà celebrata il giorno13 settembre

alle ore 18.30 in Duomo.

Nell’anniversario della morte di

Lino RossatiAnche se non possiamo vederti,

tu sei sempre con noi.

9 - 9 - 2011 9 - 9 - 2018

Nel primo anniversario della morte del caro

Stefano Banala moglie Maria, il figlio Federico con Enrica e i nipoti

Giovanni e Marialaura lo ricordano con affetto.Una messa sarà celebrata il giorno 9 settembre

alle ore 18.30 in Duomo.

Nel primo anniversario della scomparsa di

Antonietta Magri Recherle figlie la ricordano con immutato affetto.

“Non l’abbiamo perduta, lei abita prima di noi nella meravigliosa luce di Dio” S. Agostino

IL DUOMO - n°5 - Maggio 2018• Dir. Responsabile - Antonio Fappani con decreto del

Tribunale - Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 6/74 dell’8 - 3 - 1974

• Per pubblicità: Segreteria Parr. tel. 0365 521700 • Fax. 0365 523294• sito internet: www.parrocchiadisalo.it

Sono entrati a far parte della famiglia di Dio:

Campoverde

Torelli Nicola di Francesco e Valitskaya TatyanaGrumi Leonardo di Stefano e Gandini Silvia

Salò

Berteletti Vincenzo e Anna di Elia e Maglia Elisa

Villa

Paolini Margherita di Gaspare e Donegani ErikaRovere Emma di Luca e Giacò GiuliaD’Aniello Asia di Savino e Dioni Melissa

Si sono uniti nel matrimonio cristiano

Salò

Cerati Paolo e Botteri DeborahNaclerio Roberto e Fuentes Salgado AndreaBerardinelli Paolo e De Feo GiuliaDe Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini ElenaConti Graziano e Colombo Monica

Sono tornati alla casa del Padre:

Salò

Branchi Federica in Mozzi anni 84Filippini Marisa anni 87Bergognini Giuliana ved Veneziani anni 74Del Re Maria Luisa ved Anselmino anni 87Persenea Gabriela anni 59Vaini Franco anni 94Paladini Bruno anni 91Vaccari Sofia ved Negro anni 88Bertoletti Enrico anni 89Soldi Anna anni 87Berasi Annamaria ved Zana anni 79Malinverni Silvana anni 88Brucchieri Francesca ved Velardita anni 94Tonni Lidia ved Pollini anni 90Gaetarelli Angelo anni 86Mazzantini Giuliana anni 87 Valperta Evangelisti Luigina in Dolci anni 88

Villa

Amonti Luigi anni 91Baldin Flavio anni 87

Tappe della vita

Page 3: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

3

“Le Madonne di Salò”in Copertina:

Madonna del Carmine con Gesù BambinoBENEDINI OTTORINO - 1938

Lunetta del portale della Madonna del Carmine - Salò

Maria sta sulla porta, accoglie, seguendo con sguardo ospitale, ciascuno dei fedeli che varcano la soglia e ten-de le braccia per offrire loro il “frutto benedetto del suo seno”.Da parte sua, il Bambino si sporge verso il basso per rega-lare lo scapolare come fosse un appiglio a cui aggrapparsi per salire a Lui, anzi pare quasi voglia vestire lui stesso gli invitati con questo segno di speciale protezione che Ma-ria, fiore del Carmelo, ha ottenuto per l’ingresso in cielo delle anime del Purgatorio.Maria è così presentata come la “porta del cielo”: attra-verso di lei Dio è sceso in terra, attraverso di lei gli uomini salgono al cielo.

Riprendiamo, dopo la pausa dei due mesi estivi, il nostro dialogo con i lettori, che saluto con un cor-

diale “ben ritrovati”. Una particolare gratitudine va ai molti che ci attendono e ci seguono con fedeltà, a loro, quest’anno si sono uniti anche i lettori di Villa e Campo-verde, anche se non siamo ancora riusciti a dare loro uno spazio più adeguato anche nelle pagine scritte.

Nel tempo d’estate, le attività parrocchiali seguono un ritmo diverso da quello ordinario e sono caratterizzate da alcune occasioni particolari di questo periodo. Penso alle S. Messe presso il Santuario della Madonna del Rio, alla festa di Sant’Anna a Campoverde, di San Bernardo a Serniga e di san Bartolomeo. Occasioni di incontro e di preghiera che valorizzano le tante chiesette periferiche.Più tipiche sono le attività degli Oratori con le importanti proposte educative per famiglie e ragazzi: il Grest di Cam-poverde, l’In.d’E. e le giornate per gli adolescenti. Sono attività di poche settimane, ma di grande impegno per gli operatori e di grande valore educativo per i partecipanti, un tempo molto ricco di esperienza intensa, come emer-ge anche dai contributi raccolti in questo giornalino.Una particolarità, cresciuta negli ultimi anni, è la parteci-pazione sempre più considerevole degli adolescenti che chiedono di partecipare come educatori o assistenti. È per loro una possibilità molto significativa per occupare il lungo tempo libero estivo con una esperienza di aggre-gazione, ma anche di servizio e di formazione.Sorprendente per la capacità di coinvolgimento, la ma-nifestazione dell’oratorio di Villa “a Villa si balla”. È una occasione, unica nel suo genere, di aggregazione trasver-sale, che riesce a far incontrare numerosissime persone, interi gruppi familiari e di amici. Eccezionali sono anche la partecipazione e l’efficenza dei tantissimi collaboratori.

In questo numero del giornalino diamo risalto all’evento ecclesiale della canonizzazione del nuovo Santo brescia-no: papa Montini. Da questo momento Paolo VI non sarà più amato solo per l’indiscutibile levatura della sua statu-ra, del suo magistero e della sua opera, ma per la santità della sua vita: una speciale presenza dell’opera di Dio. Ora non ci appartiene soltanto per la stima e l’affetto, ma per la fede e l’intercessione: la sua opera continua a distribuire benedizione al mondo intero.

Ancor più vicini alla nostra vita parrocchiale sono, invece, i due prossimi appuntamenti: la visita alla Zona pastorale del nostro Vescovo Pierantonio Tremolada, con la S. Messa di domenica 30 settembre in Duomo e l’incontro, sempre con il nostro Vescovo, che verrà a presentare la sua Lettera Pastorale, mercoledì 3 ottobre presso il cinema Cristal.

Infine una comunicazione che riguarda la presenza dei sacerdoti nelle nostre comunità: don Lionello Cadei, dopo due anni di servizio presso la chiesa di san Bernar-dino, ha accolto la possibilità di essere ospitato presso il “Cenacolo Elisa Baldo” a Gavardo, una Casa di riposo dove sono ospiti anche altri sacerdoti.Le sue condizioni di salute, come purtroppo abbiamo do-vuto constare negli ultimi mesi, si sono rese sempre più faticose ed ha preferito concludere il suo servizio tra noi.Con affetto e gratitudine lo ricordiamo per la sua gene-rosità e la cordiale dedizione al ministero e per la sua presenza in mezzo a noi.

(a fianco: don Lionello il giorno dell’ingresso del nuovo parroco)

La Parola del Parroco a cura di Mons. Gianluigi Carminati

Page 4: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

4

San Paolo VI a cura di Madureri Luisa

Una vita di luce

Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini nasce il 26 set-

tembre 1897 a Concesio nel palazzo estivo della famiglia. Il padre Giorgio è avvocato, uomo colto e molto atti-vo nel sociale: direttore del giorna-le cattolico “Il cittadino di Brescia” e poi deputato nel Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo, per tre legislature. La madre è Giuditta Al-ghisi, educazione nobile e religiosa. I Montini hanno tre figli: Lodovico, il primogenito, avvocato e senato-re, Giovanni Battista, e Francesco, medico. Nella chiesa di Concesio è conservato il fonte battesimale ori-ginario del battesimo di Giovanni, il 30 settembre. Il ragazzo cresce bene, in un ambiente di cultura e di edu-cazione religiosa: si iscrive all’Arici di Brescia, retto dai padri Gesuiti, e frequenta fino al liceo classico. Alun-

no modello, studioso e rispettoso, partecipa con vivacità intellettuale ed umana ai gruppi di giovani degli oratoriani di Santa Maria della Pace. Consegue la maturità classica al liceo statale Arnaldo e subito entra nel se-minario di Brescia, seguendo l’ideale della sua vita. È molto attivo: scrive sui giornali studenteschi, entra nel-la FUCI. Nel 1920 è sacerdote nella Cattedrale di Brescia: celebra la sua prima messa nel Santuario di Santa Maria delle Grazie. È subito a Roma per gli studi di Diritto canonico; nel 1923 inizia i corsi diplomatici presso l’Accademia Pontificia ed entra nel-la Segreteria di Stato per volontà di papa Pio XI: deve rinunciare così per sempre a diventare parroco, espe-rienza da lui ambita. Numerosi e sempre più delicati gli impegni romani: nel 1937 è nomina-to sostituto della Segreteria di Stato e lavora con il card. Segretario di Stato Eugenio Pacelli. Muore all’im-provviso Pio XI, nel 1939; Pacelli è papa con il nome di Pio XII: la guerra è vicina, Montini collabora alla ste-sura del radiomessaggio del Papa: “Nulla è perduto con la pace! Tutto può esserlo con la guerra”. Durante il conflitto lavora con la consueta in-tensità e diplomazia per offrire assi-stenza ai prigionieri, ai rifugiati, agli ebrei, sempre in stretta collabora-zione con Pio XII. Nel 1954 il papa lo nomina arcivescovo di Milano: espe-rienza forte che plasma il suo già de-ciso carattere. È sempre dalla parte dei lavoratori, affronta con incisiva intelligenza i numerosi problemi so-ciali, l’immigrazione dal Sud, la ripre-sa economica, la diffusione sempre più capillare dell’ideologia marxista, dell’ateismo. Dà grande impulso alle Associazioni Cattoliche dei Lavora-tori Italiani, le ACLI, costruisce oltre 100 nuove chiese in Lombardia, con-vinto che i luoghi di culto sono il cor-po dato alle anime che li popolano. Nel 1957 progetta il Secondo Con-gresso Mondiale per l’Apostolato Laico: “Apostolato - scrive Montini - significa amore. Noi ameremo tutti, specialmente quanti hanno bisogno di aiuto. Ameremo il nostro tempo, la nostra tecnologia, la nostra arte, i nostri sport, il nostro mondo”. Nel 1958 muore Pio XII e papa diventa il patriarca di Venezia Angelo Giusep-pe Roncalli, Giovanni XXIII, grande amico ed estimatore di Montini: e Montini diventa il primo dei cardi-nali creati da papa Giovanni e mem-

bro fondamentale nella commissio-ne che prepara il Concilio Vaticano II, aperto nel 1962 e interrotto nel 1963 per la morte di papa Roncalli. Il 21 giugno 1963 Montini è eletto papa con il nome di Paolo VI.Afferma subito di voler concludere il Concilio Vaticano II, continuando il progetto profondamente innovati-vo di papa Giovanni. Il suo impegno umanitario è al massimo: crea la missione dell’Associazione Femmini-le Medico-Missionario in Africa, con la costruzione di un ospedale missio-nario, che ha il suo nome; lavora per l’unità della Chiesa Cattolica, per la sua modernizzazione, abolisce l’in-dice dei libri proibiti, istituisce nel 1967 la “Giornata mondiale della pace”, celebrata la prima volta il 1° gennaio 1968, dopo molte difficol-tà: “Aspettavamo la primavera, ed è venuta la tempesta” dice nel 1965. Abolisce molte sovrastrutture del Vaticano, fedele come sempre al suo essere riservato, umile, mite, erudi-to e profondamente spirituale: nel 1964 rinuncia alla preziosa tiara pa-pale e la mette in vendita per donare il ricavato ai più bisognosi. L’arcive-scovo di New York, card. Spellmann, l’acquista per oltre 1 milione di dolla-ri: ora è nella basilica dell’Immacola-ta Concezione a Washington. Secondo Paolo VI “il più importan-te dei proponimenti del Concilio è la chiamata universale alla Santità: tut-ti i fedeli in Cristo di qualsiasi rango o status sono chiamati alla pienezza nella vita cristiana ed alla perfezione della Carità”. Nel 1978 , in un bilan-cio a poche settimane dalla morte, afferma che la sua azione pontificale ha due cardini: “La tutela della fede e la difesa della vita umana”, con la protezione di Maria, quale madre Universale della chiesa. Il 6 agosto 1978 muore nella residenza di Castel Gandolfo per un edema polmonare. Il suo testamento, reso noto l’11 agosto, affascina e commuove: con-fida le sue esperienze di vita, le sue difficoltà, le sue incertezze, ma so-prattutto la gioia per una vita donata al servizio di Cristo e della Chiesa: “... ai Cattolici fedeli e militanti, ai giova-ni, ai sofferenti, ai poveri, ai cercatori della verità e della giustizia, a tutti la benedizione del Papa, che muore”. Papa Francesco, riconoscendo un secondo miracolo avvenuto per in-tercessione di papa Paolo VI, nel maggio 2018 comunica che Paolo VI è canonizzato il 14 ottobre 2018.

In nomine Domini Ricorda Giovanni Paolo I, nel set-tembre 1978, un mese dopo la morte di Paolo VI: “I discorsi di papa Paolo del mercoledì sono una vera catechesi adatta al mondo moder-no. Io cercherò di imitarlo, nella speranza di poter anch’io aiutare la gente a diventare più buona”. E Giovanni Paolo II, nell’agosto 1980: “Tutta la vita di Paolo VI fu piena di un’adorazione e venera-zione verso l’infinito mistero di Dio. … Tutta la vita di questo “servo dei servi di Dio” fu un’aspirazione, nella fede, a ciò che è infinito ed invisi-bile: a Dio, che è invisibile e che si è rivelato a noi in Gesù Cristo, suo Figlio. Paolo VI seguì la chiamata di Cristo; camminò per la via della fede indicatagli da Lui e su questa via guidò gli altri. In questa aspira-zione spirituale vigilò con la vigilan-za di un servo fedele”.E Benedetto XVI, nell’agosto 2008, trentennale della morte di papa Montini: “Era la sera del 6 agosto 1978, quando Paolo VI rese lo spi-rito a Dio, la sera della festa della Trasfigurazione di Gesù, mistero di luce divina che sempre esercitò un fascino singolare sul suo animo. La grazia di Dio in lui non è stata vana; ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza ed il suo amore appas-sionato alla Chiesa e all’uomo”. Al centro di tutto, per Paolo VI, sem-pre Cristo: “In nomine Domini”, il suo motto.

Page 5: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

5

Papa Paolo VI Santo a cura di Cobelli Renato

Il prossimo 14 ottobre, durante la celebrazione del Sinodo dei Ve-

scovi sui giovani, papa Francesco proclamerà santo Paoli VI. Con lui saranno canonizzati l’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Rome-ro, due preti italiani (Franco Spinelli e Vincenzo Romano) e due religiose (suor Maria Caterina Kasper e suor Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù).

La canonizzazione di Gio-van Battista Montini avvie-ne nel quarantesimo anni-versario della sua morte, avvenuta il 6 agosto 1978 nella residenza estiva dei Pontefici Romani, Castel Gandolfo.Papa Francesco ha definito Paolo VI il “traghettatore della Chiesa nella moder-nità”, capace di “condurre con saggezza e lungimi-ranza, talvolta in solitudi-ne, il timone della barca di Pietro,, proprio mentre si profilava una società seco-larizzata ed ostile”.La vastissima pubblicisti-ca di questi ultimi mesi ha messo in piena luce la figura di un Papa che, in vita, non sempre venne compreso ed apprezzato. Le affermazioni di papa Francesco fanno riferi-mento ad aspetti ed ini-ziative che testimoniano il profondo spessore umano e la lungimirante carica pro-fetica di Montini.Fu diligente e saggio riformatore di tutto l’apparato ecclesiale, a parti-re della riforma della Liturgia e dei riti dei sacramenti. Pose mano alla riforma della vita delle diocesi e delle parrocchie, anche mediante l’inserimento sapiente degli orga-nismi di partecipazione (Consigli presbiterali e Consigli pastorali). nell’auspicio di una pastorale di co-munione a tutti i livelli.Ripristinò nella Chiesa latina il dia-conato permanente. Ristrutturò, semplificò e diede una caratteristi-

ca di universalità alla Curia Roma-na. Riformò la modalità dell’elezio-ne del vescovo di Roma. Volle che gli ambienti dei Palazzi Apostolici venissero arredati con sobrietà, seppur valorizzando le opere degli artisti contemporanei.

Fu il primo Papa a visitare le Chiese particolari sparse nel mondo, con una duplice attenzione per il dialo-go ecumenico e per quello interre-ligioso. Fu il primo Papa che andò pellegrino in Terra Santa; il primo a parlare in una assise delle Nazio-ni Unite, dove chiese al mondo un impegno per i Paesi in via di svilup-po, il disarmo, la lotta alla fame, la cessazione dei conflitti, mediante un adoperarsi per un umanesimo planetario, capace di edificare l’u-nica vera civiltà degno dell’uomo: la civiltà dell’amore.Consapevole che la persona uma-na non può preoccuparsi solo delle

cose materiali, si spese per pro-muovere una vita spirituale degna della sua identità di “immagine e somiglianza con Dio”. Per questo indisse l’Anno Santo e l’Anno della fede e partecipò ai congressi euca-ristici nazionali (Pisa) e internazio-nali (Bogotà). Proprio in Colombia

denunciò la discriminazio-ne ai campesinos e in In-dia (a Bombay) incoraggiò l’opera di Madre Teresa. Si adoperò per la liberazione e la salvezza di Aldo Moro, segregato dalle Brigate Rosse.Seppur prostrato dalle sofferenze fisiche provo-cate dall’artrosi, dovette affrontare situazioni diffi-cili dovute a contestazioni interne alla Chiesa: il caso del vescovo Lefebvre, l’I-solotto di Firenze, la con-testazione dell’abate di San Paolo fuori le Mura (Giovanni Franzosi), la pre-sa di posizione di alcuni vescovi contrati all’Umane Vitæ, il commissariamento della Compagnia di Gesù, le scelte marxiste di alcuni circoli della Fuci, il “con-fronto” con i cattolici per il divorzio in Italia. Il suo ma-gistero ebbe sempre un grande spessore evange-lico, cattolico ed umano e caratterizzato dalla fiducia di non essere mai abban-donato dal Signore.

Nell’ultimo soggiorno a Castel Gan-dolfo, al termine della festa della Trasfigurazione, dopo aver ricevu-to l’Unzione dei malati e l’Eucare-stia, Paolo VI chiuse la sua vicenda terrena in un colloquio intimo col suo Signore, nel ripetersi continuo del Padre Nostro.È emblematica e particolarmente significativa l’osservazione del Pre-sidente della Repubblica Sandro Pertini, in visita alla salma di Mon-tini: “Abbiamo perso un Papa che aveva capito i danni della moderni-tà e un vero artigiano del dialogo e della pace”.

Seppe traghettare la Chiesa nella modernità, conducendo il timone della Barca di Pietro con saggezza e lungimiranza.

Papa Paolo VI a Gerusalemme

Page 6: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

6

Capire la Liturgia a cura di Gianna Caravaggi Giannetta

Il Concilio Vaticano II e i Papi della riforma

A noi potrebbe sembrare molto naturale, ogni domenica, men-

tre partecipiamo con desiderio alla celebrazione eucaristica, ricevere il “Pane di vita” che infonde speranza nelle traversie dell’esistenza, gio-ia negli eventi che caratterizzano il passare del tempo e che stimolano a estendere quella sorgente d’amore a chi ci è prossimo, lontano, o diver-so. Desideriamo essere protagonisti nella Santa Messa pregando, dialo-gando con il sacerdote nei momenti liturgici previsti dal Canone, cantando, proclamando la Parola del Signore, lodandoLo con il cele-brante che per noi e con noi offre il Sacrificio, nella nostra lingua.

Ma non è sempre stato così: il soffio dello Spi-rito, che continua ad alitare sulla Chiesa, ha ispirato Giovanni XXIII e Paolo VI, l’uno a indire e l’altro a chiudere il Con-cilio Vaticano II (CVII), rispettivamente nei lontani ottobre 1962 e dicembre 1965, anni nei quali era forte il bisogno di dare una veste nuova alla Chiesa. Disse Giova-ni XXIII in quell’occasio-ne:

“Nello stato presente degli eventi umani, nel quale l’umanità sembra entrare in un nuovo or-dine di cose, sono …da vedere i misteriosi piani della Divina Provvidenza …..”e concluse Paolo VI , alla chiusura, interrogandosi sull’opera dei Pa-stori della Chiesa:“Possiamo noi dire d’aver dato glo-ria a Dio, d’aver cercato la sua cono-scenza ed il suo amore…per gli uomi-ni che guardano a noi come a Pastori e Maestri delle vie di Dio? “.

I due Papi hanno dimostrato di esse-re entrambi sensibili allo spirare di venti nuovi sulla Chiesa. Fu proprio

Paolo VI in quell’occasione, a parlare di una Chiesa “samaritana”, “ancella dell’umanità”, più incline a “inco-raggianti rimedi” che a “deprimenti diagnosi”, a “messaggi di fiducia” più che a “funesti presagi.”, parole che riecheggiano in Papa Francesco, che si riconosce da sempre debitore del grande papa bresciano.

Canonizzazione di Paolo VI e rifor-ma liturgica.

La nostra chiesa diocesana ha gioito all’annuncio di Papa Francesco, il 18

maggio, della data di canonizzazione di Paolo VI ( 14 Ottobre 2018 ). Da allora oratori, parrocchie, movimenti ecclesiali sotto la guida delle Diocesi di Brescia e di Milano hanno messo in atto una forma di sensibilizzazione nella comunità cristiana e non, per far conoscere la personalità di Gio-vanni Battista Montini, uomo schi-vo ma ispirato e tenace nelle scelte. Papa Francesco lo riconosce come riformatore, coraggioso per aver spinto la Chiesa verso una maggiore collegialità, anche nella Curia; il Papa del dialogo, sostenitore della Chiesa

in uscita, della Chiesa sinodale, della Chiesa che si fa compagna di viaggio. In questo contesto, noi ricordiamo Paolo VI per il rinnovamento liturgi-co in particolare: l’introduzione delle lingue moderne con l’adattamento della liturgia alle diverse culture, una presenza maggiore dei laici nella vita interna della Chiesa con la creazione del Pontificio Consiglio dei Laici, un maggiore inserimento e una rivalu-tazione della vita consacrata nelle Chiese locali…. Ciò non stupisce se pensiamo che la sensibilità del gio-vane Montini per la liturgia risale agli

anni nella FUCI, gruppo di universitari a cui lui, giovane prete, rivolge-va la sua missione sa-cerdotale e pastorale di assistente, guidandoli alla ricerca della Veri-tà, insegnando loro a mettersi in ascolto del Vangelo. Proprio allora Giovanni Battista stese degli scritti (inediti ) in forma di appunti per la spiegazione della Mes-sa, dei riti nelle Messe domenicali e festive.e dei commenti ai Van-geli sulla vita di Gesù Cristo: il tutto ha ora una veste editoriale nell’opera ”Giovannni Battista Montini, Scritti Liturgici”, a cura di Inos Biffi. La visione della liturgia che il giovane Montini diede nell’o-pera, la sua sensibilità alla proprietà estetica dei riti, la loro poesia, la funzione educativa, trovarono una compiu-

ta sistemazione nella Costituzione conciliare, Sacrosanctum Concilium (cfr Notiziario settembre 2017), pro-mulgata il 4 dicembre 1963, “ il buon frutto dall’albero della Chiesa”, disse Papa Francesco alla sua beatificazio-ne. Nessuno nasconde che Paolo VI ritenne sempre la liturgia il “luogo privilegiato per entrare in comunio-ne con Cristo”, per ancorare la vita spirituale del credente agli atti della vita del Signore che ripercorriamo in ogni anno liturgico, come vedremo in questa rubrica.

Nuovo anno pastorale verso la canonizzazione di Paolo VI

Paolo VI, papa del dialogo

Page 7: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

7

Vita di Missione

Don Tarcisio Moreschi dalla Tanzania

Eccomi di nuovo a voi con uno scritto. Nel mio ultimo soggior-

no italiano parecchie persone mi hanno chiesto di riprendere la co-municazione.

La prima cosa che voglio dire è che mi sembra che l’esodo delle persone dalla Chiesa sia finito. Chi è rimasto frequenta abitualmente la Chiesa e partecipa alla vita di fede.

Purtroppo sono rimaste quasi solo le persone anziane che diminuisco-no: muoiono e non sono rimpiazza-te da gente giovane. La chiesa non morirà malgrado la crisi di fede.

E’ evidente che occorrono dei cam-biamenti all’interno di essa. Tali cam-biamenti stanno avvenendo: vanno aiutati a tenere la direzione giusta. Un fatto che deve affermarsi è che la fede è affare di tutti i cristiani. E’ la comunità che evangelizza e pertan-to il clero deve diminuire e lasciare il posto agli altri battezzati. Bisogna che la Chiesa diventi più Chiesa, più comunità dove i compiti non sono ri-servati a un individuo o a un piccolo gruppo. Secondo me il cambiamento è già in atto. I sacerdoti stanno dimi-nuendo e sarà giocoforza assumere, da parte dei laici, i ministeri ecclesia-li. Continuiamo a pregare, a leggere la Bibbia e ad essere aperti a soluzio-ni nuove all’interno della Chiesa.

Sono poi stato interrogato varie volte sul fatto dei migranti. Naturalmente i più visibili sono gli africani. Ci sono anche quelli che vengono dall’est, ma poiché sono bianchi, sono meno visibili. Seguo la vicenda tenendo d’occhio tutto ciò che appare sulla stampa. Il momento è molto brutto per gli africani in Italia: sono derisi, insultati, bistrattati e anche maltrat-tati. Stiamo forse diventando un po-polo di “Caini”?

Abbiamo dimenticato uno dei primi slogan della Giornata della pace: ”Ogni uomo è mio fratello”.

Certo il problema esiste, ma non va trattato con animosità e odio. Quan-do sono in pericolo, salviamoli, acco-gliamoli e poi sediamoci e vediamo il da farsi. Tra le soluzioni c’è certa-mente anche quella di rimandarli in-

dietro. È una soluzione che appartiene a tutti gli Stati. E la eserci-tano. Posso dirti che qui in Africa è pra-ticata. Perché non dovrem-mo farlo noi? Però non di-mentichiamo il rispetto per ogni persona. Ho visto poi che c’è un no-tevole numero di persone che si de-dicano volontariamente all’integra-zione di queste persone. Grazie Gesù per queste persone.

Sto anche pensando che noi cri-stiani dovremmo impegnarci mag-giormente in politica e sostenere il nostro modo di vedere la realtà. Mi sembra invece che, quando qualche cristiano sostiene delle idee non al-lineate con il modo comune di pen-sare, viene irriso anche dai cristiani.

Certo bisogna anche sapere espri-mere le idee, ma in nessun caso van-no snobbate o tenute in poca consi-derazione da parte dei cristiani. Sono favorevole alla nascita di un partito di ispirazione cristiana evidente. Ci sono in circolazione delle forze che vogliono confonderci totalmente le idee su quanto abbiamo professato finora e mostrare che il pensiero del-la maggioranza è sbagliato. Guarda tutto lo sforzo per far passare le teo-rie del gender. Qui in Africa, almeno per il momento, siamo ben radicati sulle posizio-ni che sono sempre state p a t r i m o n i o de l l ’umani -tà. Spero che mantengano le loro posi-zioni.

Il mese di aprile scorso ho iniziato a porre le fon-damenta del m o n a s t e r o delle suore

Clarisse vicino alla città di Songea. Lì sto impiegando i soldi (50.000 euro) avuti col premio Cuore Amico. Non ho fretta di completarlo. Mano a mano vengono volontari, procedo coi lavori. Il prossimo gruppo verrà a ottobre. Nel frattempo le suore vivo-no nel loro vecchio monastero situa-to ormai dentro la città di Songea. La Provvidenza non mancherà. L’aiuto della Provvidenza non manca nep-pure a Fausta che continua col suo impegno a favore di tutte le persone in situazioni difficili. Economicamen-te la situazione pare migliorare an-che se i commercianti dicono che la moneta gira di meno. In questi giorni si vedono in giro bilici che caricano granoturco per portarlo in Kenya. Il prezzo è ancora basso: speriamo sempre che aumenti.

Vi auguro di vivere un’estate piena di incontri e serenità. A presto.

Don Tarcisio Ilembula 1\08\2018

Page 8: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

8

Oratorio di Camporverde - Villa

11 - 29 giugno alla “Casetta gialla”

La gioia di stare insieme, la pre-ghiera, il canto, il gioco, le dan-

ze, il lavorare insieme per costruire una croce che abbracciasse ciascuno di noi, le recite, le squadre, i sorri-si, l’essere custodi l’uno dell’altro, le gite, i tuffi in piscina… tanti ele-menti che ci hanno aiutato a vivere un’esperienza di amicizia tra di noi e con Gesù, a sentire la gioia di essere Chiesa.

Filo conduttore delle tre settimane di Grest, la figura di San Francesco d’Assisi: conoscendo la sua storia abbiamo visto in lui il coraggio e la simpatia di un ragazzo che ha osser-vato con il cuore ciò che lo circonda-va, che si è fidato di Dio per costruire una chiesa semplice e accogliente e che ha saputo condividere la sua gioia con il mondo.

Abbiamo provato a fare nostri i suoi atteggiamenti:

OSSERVARE, per ringraziare il Signo-re di quanto ci circonda, per vedere anche nel buio andando oltre alle apparenze.

COSTRUIRE, perché il “tocco divino” che ognuno ha in sé, è un’infinita po-tenzialità da non sprecare: possiamo essere le mani e il sorriso di Dio per costruire relazioni sincere, opere di bene, società migliori.

CONDIVIDERE per valorizzare i talen-ti di tutti, per sentirci, pur nella no-stra diversità, uniti in Cristo.

Questo tempo prezioso vissuto in-sieme trovava il suo significato nella messa della domenica, dove l’allegra schiera dei bambini del Grest incon-trava la Parola del Signore, il suo farsi pane e vino per noi, incontrava la co-munità e rendeva grazie al Signore.

Quelli del Grest All’Opera, Ora tocca a te!

Grazie a don Gianluca che con tena-cia si è posto alla guida del Grest.

Vogliamo ringraziare Alice, Chiara, Egidio, Federico, Francesca, Fran-cesca, Francesco, Gaia, Giulia, Lisa, Marco, Nicolò, Samuele, Sara, Silvia, Silvia e Tommaso, i 17 animatori che si sono messi a disposizione dei bam-bini, regalando attenzione e affetto a piccoli pesci, cavalli, lupi o rondini

che popolavano le loro squadre.

Grazie a chi ha organizzato le gite e a chi si è dato da fare per tagliare l’er-ba, cucinare, preparare la merenda, predisporre i teli, illuminare la caset-ta per la serata finale…grazie a Don Marco che ha messo a disposizione il giardino della canonica, uno spazio meraviglioso per esibirci in recite, canti e danze.

Grazie soprattutto ai bambini per-ché la loro presenza rende possibile e unica l’esperienza del grest. A loro lasciamo questo messaggio speciale che leggeranno canticchiando, sulle note del nostro inno: ”Chi hai accan-to aspetta te: è il tuo momento, puoi condividere. Il tuo coraggio il mondo cambierà! La storia inizia qui, tu vivi-la! Sarà l’Amore che ti guiderà. Ora tocca a te, all’opera!”

Page 9: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

9

Oratorio di Salò

Meravigliosi pensieri di Meravigliose Creature

Alla Santa Messa conclusiva di In.d’E abbiamo portato all’al-

tare varie espressioni scritte nei giorni precedenti.

Argomento guida di quest’anno è stato: “All’opera meravigliosa crea-tura”. Mediante la preghiera, i gio-chi, le riflessioni, le gite, i laboratori ed alcune significative testimonian-ze siamo stati aiutati a riconoscere la bellezza di ciò che siamo: imma-gine di Dio! Aiutati poi dai nostri educatori ed animatori abbiamo condiviso le nostre giornate. Ecco alcuni dei nostri pensieri:

“Ci piace In.d’E perché possiamo stare assieme agli amici, giocare, e fare giochi di squadra: senza questa esperienza l’estate è triste!

La sola parola In.d’E mi mette alle-gria: ringrazio tutti perché sono riu-scita a fare nuove amicizie.

Ogni estate all’In.d’E é una espe-rienza bellissima: le gite sono molto interessanti e i giochi molto belli: io mi sento come a casa mia...

Questo è il mio primo In.d’E, mi sono trovata benissimo. Ho cono-sciuto nuovi amici. Grazie agli ani-matori e a tutti coloro che ci hanno aiutato a vivere in allegria e sereni-tà queste tre settimane...

In.d’E è una bellissima occasione per stare con Gesù che incontro nei miei amici...

Ho dei ricordi meravigliosi dell’In.d’E: la piscina, le gite, i grandi giochi, i canti... Ed è qui che ho im-parato a crescere in amicizia e gioia, a giocare, a volersi bene, ad aiuta-re gli altri mantenendo lo sguardo puntato, rivolto verso Qualcuno di più grande. I tempi cambiano, le personec ambiano, ma spero con tutto il cuore che questa realtà edu-cativa non muoia mai e spero che per ogni bambino e per ogni anima-tore possa essere un’esperienza di vita che aiuti a crescere... proprio o come è stato per me!

Nonostante per me questa sia il mio ultimo anno di In.d’E queste bellis-sime esperienze estive rimarranno

sempre nel mio cuore. Poichè per tutti noi l’In.d’E è come una grande famiglia, ci si diverte tra bans e gio-chi, tra gite e panini con l’indimen-ticabile e gustosa salsina!

Grazie, grazie al nostro instanca-bile don Gianluca, a Suor Graziella ed hai loro collaboratori: mi hanno fatta sentire parte di una grande fa-miglia, mi sono sentita accolta cosi come sono”...

A conclusione di questa esperienza vi invito a pregare Dio perché so-stenga don Gianluca, tutti gli educa-tori ed animatori affinché possano sempre vivere ciò che trasmettono ed annuncino con gioia l’Amore che Dio ha per ciascuno di noi. Il nostro grazie inoltre a tutti coloro che si sono messi in gioco (hanno accol-to la chiamata ) ed hanno risposto SI, hanno donato il loro tempo per rendere bella e vivere questa “ope-ra meravigliosa” GRAZIE.

Suor Graziella

Marco Come mio primo anno da animatore del Grest Campovilla mi è piaciuto essere una figura di riferi-mento per i più piccoli e una persona su cui si può contare. Mi son sentito utile aiutandoli durante i lavoretti, a preparare la merenda e a distribu-irgliela. Inoltre mi sono divertito a provare e a recitare con gli altri ani-matori alcune vicende della vita di San Francesco d’Assisi, a cantare e a giocare coi bambini in piscina.

Lisa Ormai sono cinque anni che prendo parte alla grande famiglia del grest come animatrice e posso sostenere che fare l’animatore sia molto più che far rispettare le regole e inventare giochi. Essere animato-re significa offrire il proprio tempo, il proprio aiuto e il proprio sorriso, senza voler nulla in cambio; saper ridiventare bambini, imparando a ritrovare quella spontaneità che si è persa nel corso degli anni e quella voglia di fare che a volte sembra es-sersi smarrita.

Essere animatore significa far cre-scere e crescere, è come un piccolo viaggio di poche settimane che ti cambia, anche senza che ce tu te ne accorga; cambiare non significa dare una svolta totale a tutta la propria vita, ma a quel momento, a quella giornata che si illumina improvvi-samente per un abbraccio o per un sorriso, che a volte sembra quasi scontato e a cui non si bada.

Ecco il contributo di alcuni ra-gazzi sul loro essere animatori:

I bigliettini con i pensieri dei bambini sotto il crocifisso del Duomo

Page 10: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

10

Filiale di Salò - Località RiveFiliale di Salò - Piazza Vittorio Emanuele

I DOMÌNICoro di bambini

del Duomo di Salòanno 018-2019

Si aprono le iscrizioni alla scuola di canto corale per bambini pres-

so il Duomo di Salò.

Lo scopo della scuola è di insegna-re la lettura della musica e la vo-calità corale finalizzate al servizio liturgico.

Il corso sarà suddiviso in due gruppi di età:

• - i bambini e le bambine dalla prima alla terza elementare il mercoledì dalle ore 16:30 alle ore 17:15;

• - i bambini e le bambine dalla quarta elementare fino alla pri-ma / seconda media il mercole-dì dalle ore 17:30 alle ore 18:15.

Inizio del corso mercoledì 17 ot-tobre presso l’aula di musica adia-cente la Domus (piazza Duomo) con cadenza settimanale.

Nei primi incontri saranno effet-tuate le necessarie valutazioni del-le capacità e attitudini dei bambini al canto corale.

Quota di partecipazione per gli ef-fettivi: euro 40.

Mo. del Coro I DOMÌNILidia Giussani

Per informazioni e iscrizioni: 335 68 20 356 (Lidia Giussani)

Oratorio

Anche quest’anno, al termine delle attività estive, in procinto

dell’inizio del nuovo anno scolastico, abbiamo vissuto l’esperienza di una ‘vacanzina’ al mare.

Siamo stati ospiti di un Villaggio Turi-stico che da anni è meta di momenti di aggregazione per adolescenti ed adulti della nostra comunità…

Il cuore della nostra “vacanzina” par-te da un’esperienza che migliaia di giovani, tra cui 16 salodiani, hanno vissuto l’11 ed il 12 agosto a Roma,

rispondendo all’invito di Papa Fran-cesco.

“Perché andare a Roma nel cuore dell’estate? Perché qualcuno di cui si fidano li ha convocati, qualcuno che è significativo per la loro vita li ha chiamati, qualcuno che dice cose importanti per il loro cuore li ha ac-colti.” J. Carrón. È accaduto a questi giovani con il Papa, è accaduto anche a noi: qualcuno di cui ci fidiamo ci ha invitato.

Ma ancora prima è accaduto ai di-scepoli con Gesù!

Un giorno ai discepoli che gli chiede-vano: “Maestro dove dimori?” Egli rispose: “Venite e vedrete!”

Abbiamo riconosciuto che anche a noi Gesù, in modo misterioso nel-la vita di tutti i giorni, rivolge il suo sguardo e ci invita ad andare presso di Lui. Anche oggi qui al mare, anche dentro questa esperienza di “vacan-zina”, Gesù ci ha chiamati a seguirlo attraverso i volti di chi abbiamo ac-canto, attraverso la compagnia dei nostri amici, attraverso il gioco ed il divertimento. Non abbiamo perso tempo, ne abbiamo “fatto solo va-canza” ma abbiamo dato un senso. Poiché è un tempo di grazia, un tem-po per noi, lo abbiamo vissuto con gioia e fino in fondo!

Perché dunque seguire Gesù?

Perché è conveniente! Se infatti guardiamo la nostra esperienza ci rendiamo conto che ciò che Gesù ci dice fa vibrare il nostro cuore, ri-sponde alle nostre attese, ci dona letizia come è stata in precedenza l’esperienza di In.d’E!

per rispondere alla domanda: CHI segui tu?

Vacanza Adolescenti - Lignano Sabbiadoro 28-31 agosto

Un mare... di Vita

Page 11: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

11

In aggiunta alle attività ordinarie di Caritas anche quest’anno, conte-

stualmente all’arrivo dell’esta-te, è stato montato il tendone per l’apertura di una nuova edizione del mercatino dell’u-sato con annessa pesca di be-neficienza e vendita libri usati.

La location dell’iniziativa è si-curamente molto allettante e certamente chi ha avuto modo di transitare sul ponte che at-traversa il porto di Salò ha cer-tamente avuto modo di notare tale spazio espositivo anche perché era ben evidenziato da una vistosa segnaletica.

La formula dell’evento è la stessa degli ultimi anni in quanto l’iniziativa è stata ap-prezzata ed ha riscosso un otti-mo successo grazie all’apporto di numerose volontarie, circa una ventina, che hanno ormai acquisito un ottima capacità di allestimento degli spazi ac-compagnata da una sempre migliore selezione della quali-tà della merce e dei premi messi in palio.

Il successo dell’iniziativa va tutto alle volontarie che, tutti i giorni, si sono alternate con grande spirito di sacri-ficio e con turni impegnativi tenendo anche conto delle temperature che nel mese di agosto sono state parti-colarmente gravose per il gran caldo.

L’obiettivo di tanto impegno, che co-pre un periodo che va da maggio a tutto settembre, è concretamente quello di raccogliere risorse econo-miche per finanziare l’acquisto di beni di consumo alimentare da de-stinare alle oltre 120 famiglie che

accedono ai servizi offerti da Caritas parrocchiale.

Per capire l’importanza dell’iniziati-va, che concorre in modo determi-nante a sostenere il bilancio Caritas, basta ricordare che nel 2017 è stato

possibile, attraverso tante piccole of-ferte di pochi euro frutto dell’acqui-

sto del biglietto o di capi di ab-bigliamento, raggiungere una cifra molto importante pari ad oltre 14.000 euro, che con l’a-iuto di tante persone di buona volontà si spera di raggiungere anche quest’anno

L’iniziativa, oltre alla raccolta di fondi, ha avuto un effetto molto importante di sensibiliz-zazione della popolazione e dei tanti ospiti in vacanza, inne-scando un meccanismo virtuo-so che ha portato ad una mag-gior conoscenza non solo delle attività ma anche dello spirito generoso che sostiene Caritas.

Si spera quindi che nuovi vo-lontari possano in futuro ac-costarsi e condividere questo impegno di solidarietà.

La comunità parrocchiale, all’in-terno della quale molti, e in vari modi, hanno fatto sentire il pro-prio sostegno e la propria vici-nanza, anche attraverso questa

iniziativa, è lieta di aver mantenuto fede alle parole “avevo fame, sete, ero nudo, senza dimora, senza speran-za... e voi siete venuti in mio soccorso”.

FILIALE DI CUNETTONE DI SALÒVia Zette, 31 - tel. 0365 438058

Caritas

Estate Caritas

Gruppo Alpini - Salò - Assessorato ai servizi Sociali - Caritas Zonalepromuovono la

giornata di raccolta CARITAS

DONARE vuol dire AMARESabato 8 settembre

RACCOLTA DI GENERI ALIMENTARI PER FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

presso SUPERMERCATO località Due Pini

Page 12: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

12

Con il favore del vescovo Paolo Zane e l’appoggio e il sostegno

economico dei Roveglio, ricchissi-ma famiglia di origine milanese, ma già dal ’400 a Salò, nel 1526 i frati Carmelitani della Congregazione dell’Osservanza di Mantova si in-sediarono a Salò, fuori dal borgo, proprio all’inizio della via Cure del Lino. La data di fondazione è ripor-tata sull’epigrafe tombale di Simone Roveglio che fece loro donazione “di una pezza di terra di un piò e mezzo”.

Negli Atti della visita apostolica del card. Borromeo del 1580 la chiesa è definita abbastanza ampia e ornata, con una bella pala di Lattanzio Gam-bara, ancora priva di cornice, sull’al-tare maggiore e dotata di sacrestia, però incongrua e troppo lontana dal-la chiesa.

Nel monastero annesso alla chiesa abitavano nove frati. Si legge in un documento del tempo: “… la chiesa sotto il titolo di Assuntio-ne è fatta tutta in volto con una bella

facciata a fresco, con quatro cappelle per lato a stucho: la maggiore è senza stucho, quale fu fabricata dalli quon-dam signori Giobatta e Francesco fra-telli Rovelli… Il convento ha un clau-stro solo, piccolo, di quadro perfetto tratto in volto, con due scale di pietra fuori di esso subito che conducono in dormitorio quale è fabrichato in vol-to l’anno 1642. Nel detto dormitorio vi sono tredici stanze per i religiosi; vi sono due corridoi sofitati, fabricati in parte di limosine di messe et parte di cappitale, per uno si va in choro et vi sono quattro stanze non habitate per essere sopra gli altari. Per altro si va alla foresteria, che sono quattro stan-ze, che una va nell’altra. Da basso vi è la sacrestia con il suo camerino, inan-zi ad esso vi sono due camerini, nel claustro vi è la procureria.”

Lo spirito riformatore della Serenis-sima Repubblica, desiderosa da un lato di stabilire nuovi rapporti con le istituzioni religiose, dall’altro di in-crementare le casse dello Stato con

i beni delle istituzioni trovate non in regola, sfiorò pesantemente anche il piccolo convento dei Carmelitani sa-lodiani. Per individuare il valore del convento e terreno annesso fu fatta redigere una pianta del complesso e una perizia del suo valore. (Vedi foto)

Il 21 maggio 1769 i reverendi padri del Carmine supplicarono il comu-ne di aiutarli, presentando “ricorso all’augusto trono”.

Nonostante le richieste del comu-ne, il convento venne soppresso e il 4 settembre 1786 fu messo all’asta nella loggetta della piazza S. Marco a Venezia con la seguente condizione: “Sarà tenuto il compratore a far cele-brare la messa festiva nella chiesa del sudetto sopresso convento e pure al mantenimento di sacri arredi, chiesa, sagrestia, campanile e campana”.

I fratelli Luigi, Giuseppe e Antonio

Roveglio, però, presentarono ricor-so dichiarando che convento, chiesa e buona parte del brolo esistevano per la pietà dei loro progenitori che ne avevano il giuspatronato. I natu-rali diritti erano passati quindi a loro, pertanto implorarono che, “previo esame dei fatti e dei documenti più autentici, resti riconosciuto e dichia-rato il legale nostro diritto sopra quei fondi”. Tutti i loro diritti vennero ri-conosciuti e i Carmelitani restarono a Salò.

Quando però si insediò la Repubbli-ca Cisalpina, i saccheggi delle arma-te napoleoniche non risparmiarono neppure questa chiesa; infatti nel 1878, in occasione della demolizione della chiesa, fu aperta la tomba del vescovo Roveglio e fu trovata vuota; si pensa che le truppe francesi l’ab-biano aperta per asportare i preziosi: anello, croce, pettorale. Nella chiesa furono rinchiusi il 31 marzo 1797 uf-ficiali e soldati bresciani fatti prigio-nieri dai rivieraschi.

I frati dovettero andarsene a segui-to del decreto di Compiegne del 25 aprile 1810 e così finì, definitivamen-te, un sodalizio che era durato circa trecento anni.

Chiesa della Beata Vergine Maria del Carmine

Planimetria di Santa Maria del Carmine con annesso convento e gli orti. Conservata presso l’Archivio di Stato a Venezia

Veduta della perduta Chiesa dalla porta del Carmine. Disegno a matita di Giovanni Renica (1808-1884)

Page 13: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

13

L’aspetto ottocentesco della Chiesa ci è descritto dall’avv. Fossati: l’edificio, in linea con la via San Bartolomeo, era rivolto verso Salò e fiancheggia-va la via Cure del Lino. Vi si accedeva dalla porta di S. Giovanni per l’allora via Coriano che, di fronte a casa Ro-tingo (oggi palazzo della Croce Ros-sa), si biforcava, imboccando a sini-stra la via per S. Bartolomeo e a de-stra la via Regia o via delle Cure del Lino che immetteva in Riviera. L’e-dificio della chiesa era maestoso, la facciata elegante. Sugli altari laterali, ormai completi e decorati, vi erano le pale di sant’Alberto del verone-se Bettino Cignaroli (1706-1770), di santa Caterina del Bertanza, di santa Teresa di scuola bresciana, oltre ad

una statua della Madonna del Car-melo in legno dipinto, alla tela di un san Francesco d’ignoto pittore e ad una statua di san Giovanni Battista pure in legno dipinto. Dappertutto all’interno della chiesa erano le la-pidi gentilizie dei Roveglio, fra cui ricordiamo quelle di Giacom e quelle di molte altre famiglie come i Conter, i Rotingo, i Tomacelli e i Tracagni. In-fatti i carmelitani prestavano molta cura al culto dei morti e un insigne e singolare privilegio di grazie da ap-plicare alle anime dei defunti deriva-va dall’indulgenza dello Scapolare.

Quando nel 1816 la proprietà passò al signor Gio Batta Polotti, incomin-ciò il lungo declino della chiesa che fu spogliata di tutto ciò che era mo-netizzabile; per prima sparì la pala del Gambara, che entrò a far parte della collezione Lechi. Il nuovo pro-prietario si curò assai poco dello stato della chiesa e delle funzioni religiose che era tenuto a far offi-ciare. Ben presto gli abitanti della contrada delle Cure, e specialmente i manufatturieri del refe, reclamaro-no perché non veniva celebrata la messa quotidiana. Intervenne perciò la fabbriceria parrocchiale e nacque così un lunghissimo contenzioso che durò fino al 21 agosto1859 quando la regia prefettura condannò gli ere-di Polotti come inadempienti e li ob-bligò al risarcimento dei danni. Il 10 dicembre 1863 l’avv. Andrea Polotti vendette la proprietà all’Orfanatro-fio Femminile con tutti i diritti, gli oneri e le pertinenze. La chiesa era ormai fatiscente, anche perché era servita da Ospedale e da caserma dopo le battaglie di S. Martino e Sol-ferino, praticamente non era più of-ficiata, tanto che l’Orfanatrofio Fem-minile utilizzava una piccola cappella interna.

Fu demolita nel 1878-79 per far spa-zio alla nuova strada per la Riviera e alle rotaie della linea tranviaria. Scomparve anche l’organo, di cui le ultime notizie risalgono al 1866, quando, su richiesta dell’Orfanatro-fio femminile, si adoperò al suo re-stauro il Serassi.

L’ex convento, adattato al nuovo ruolo di Orfanatrofio, si sviluppava su due piani fuori terra, oltre ad uno spazio ricavato nel sottotetto.

All’interno c’è un imponente scalone con soffitto affrescato, probabilmen-te risalente al periodo (1864) in cui l’edificio divenne sede dell’Orfana-trofio femminile.

Al piano terra ci sono eleganti sale con pavimenti in cotto e volte ad ombrello e decorazioni pittoriche di gusto barocco molto ricercate. An-che al primo piano vi sono locali che presentano soffitti con ricche deco-razioni pittoriche risalenti a epoche diverse.

L’Orfanatrofio fu bene amministrato fino al 1982, quando l’Ente ottenne l’estinzione per mancanza d’utenza. Nel 1983, con decreto del presidente della Regione Lombardia (n.76/83), l’immobile venne ceduto al comune di Salò con il vincolo a destinazione dei Servizi Sociali. Il comune cedette in uso il palazzo agli uffici socio-sa-nitari dell’Asl e alla caserma Gabriele D’Annunzio della Guardia di Finanza.

a cura della Prof.ssa Liliana Aimo

Il chiostro interno dell’ex Convento del Carmine ora occupato dagli uffici dell’ASL e della Guardia di Finanza.

La chiesetta attuale costruita nel 1880,in ricordo di quella distrutta nel 1878-79

Page 14: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

14

Avvenimenti Diocesani

EVINRUDE VENDITA - ASSISTENZA

MOTORI - IMBARCAZIONI ACCESSORI

MOTONAUTICA ZANCASALÒ Via Muro, 2 - Tel/Fax 0365 43476MANERBA Via Case Sparse,103/A Tel/Fax 0365 654230

Il XV Sinodo dei Vescovi che si ter-rà a inizio ottobre è interamente

dedicato ai giovani. La Chiesa ha de-ciso di interrogarsi su come accom-pagnarli a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pie-nezza, e anche di chiedere ai giovani stessi di aiutarla a identificare le mo-dalità oggi più efficaci per annuncia-re la Buona Notizia. Il tema era stato annunciato dal Santo Padre il 6 otto-bre 2016 e in questi due anni è stato svolto un grosso lavoro preparatorio.

Come è stata prassi abituale per tutti i precedenti Sinodi, sono stati con-sultati i Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche, le Conferenze Episcopali, i dicasteri della Curia Romana e l’U-nione dei Superiori Generali.

Per questo Sinodo la consultazione è stata però allargata, aggiungendo a questa modalità altre iniziative che hanno avuto lo scopo di coinvolgere maggiormente tutto il popolo di Dio, ed in particolare i giovani, nell’appro-fondimento della tematica sinodale.

La prima iniziativa è stata il Semina-rio Internazionale sulla condizione giovanile tenutosi nel settembre del 2017. Vi hanno partecipato una cin-quantina di Esperti e una ventina di giovani provenienti dai cinque Con-tinenti. Le tematiche affrontate ri-guardavano i giovani in relazione alla loro ricerca di identità, al rapporto con gli altri, al mondo dello studio, del lavoro, della politica, del volon-tariato, della tecnologia e della reli-gione.

La seconda è stata il questionario online, attivo in rete dal 14 giugno al 31 dicembre 2017. Esso contene-va domande di tipo diverso rispetto a quelle indirizzate alle Conferen-ze Episcopali e agli altri organismi precedentemente menzionati. Si rivolgeva, infatti, esplicitamente ai giovani, affinché facessero conosce-re le loro situazioni concrete di vita ed esprimessero la loro opinione su alcune tematiche importanti riguar-danti la Chiesa e la società.

La terza è stata la Riunione presino-dale, tenutasi dal 19 al 24 marzo di quest’anno, alla quale hanno parte-cipato 300 giovani fisicamente pre-senti a Roma e circa 15.000 collegati online attraverso la creazione di pa-gine Facebook nelle 6 principali lin-gue. Il Documento finale di questa ri-unione è il frutto di intense giornate di lavoro ed esprime la voce diretta dei giovani. Essi hanno collaborato felicemente, trovando un’intesa sul testo che è stato consegnato al San-to Padre la Domenica delle Palme.

Infine, sono stati presi in considera-zione anche i contributi che un gran numero di giovani, gruppi e movi-menti dei cinque Continenti hanno inviato alla Segreteria del Sinodo.

Tutto il materiale raccolto è stato ampiamente analizzato, sintetizzato e raccolto nello strumento di lavoro “Instrumentum Laboris”, che verrà utilizzato durante il Sinodo, pubbli-cato a maggio di quest’anno e dispo-nibile sul sito del Vaticano.

Il dialogo con i giovani proseguirà, in qualche modo, anche durante il Sinodo.Considerando che l’utilizzo dei social media durante la Riunione presino-dale si è rivelato un’esperienza posi-tiva, durante l’Assemblea Generale di ottobre è previsto uno spazio di comunicazione indirizzato diretta-mente ai giovani. Verranno utilizzati i social media, con le tempistiche ed i linguaggi propri delle reti sociali. Si avrà così la possibilità di un’inte-razione giornaliera, anche attraver-so immagini e video.

Naturalmente tra gli Uditori, oltre agli educatori dei vari campi, ci sarà un numero considerevole di giovani, anche con particolari esperienze che faranno riflettere sulle difficili situa-zioni di vita di tanti giovani.

In questo modo, la XV Assemblea Generale Ordinaria sarà espressio-ne del sentire, dei desideri e delle aspettative di tutti i giovani del mon-do, come auspicato dal Santo Padre fin dall’inizio del percorso sinodale.

I giovani, la fede e il discernimento vocazionale

Page 15: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

15

a cura di Anna Manni

Via San Bernardino, 48 - SALÒ (Bs)Tel. 0365/43299

40 professionisti al serviziodella tua Salute

e Studio dentistico - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

• Mineralometria Ossea Computerizzata MOC DEXA • Studio dentistico a prezzi agevolati

• Visite per rinnovo patenti • Visite sportive

ONORANZE FUNEBRI

ZAMBONI OMAR SANTOSERVIZI FUNEBRI COMPLETI

SALÒ Via Garibaldi n. 96Tel. 0365 41741 - 337421728

È uscita in questi giorni la prima lettera pastorale del Vescovo

Pierantonio intitolata “Il bello del vi-vere. La santità dei volti e i volti della santità”.

Nel prologo mons. Tremolada spiega i contenuti della lettera: “In questa mia prima lettera pastorale alla dio-cesi vorrei parlare della santità. Da quando sono arrivato a Brescia ho avuto modo di constatare quanto sia ricca questa Chiesa: sto scoprendo via via le sue grandi energie, la ge-nerosità di tante persone, a comin-ciare dai sacerdoti, l’impegno serio e costante di molti nei vari ambiti del-la vita quotidiana. Mi piacerebbe che tutto convergesse verso quella che ritengo essere la nostra vocazione fondamentale e quindi anche la no-stra principale missione: testimo-niare la bellezza della vita che viene dal Vangelo e scaturisce dal mistero della morte e risurrezione del Signo-re Gesù. Per questo vorrei parlare in questa mia lettera pastorale della

santità”. Indubbiamente l’orizzonte è alto, impegnativo, e per questo affascinante e attraente: il cammino conduce alla bellezza, realizza la vita, dà senso e direzione all’impegno quotidiano. Istintivamente la san-tità viene percepita come distante, perché è riconosciuta da altri, dalla Chiesa, con un procedimento cano-nico impegnativo, lungo e approfon-dito e soprattutto viene riconosciuta dopo la morte. Ma il riconoscimen-to della santità, la canonizzazione,

esprime ciò che la vita ha già detto, non rimanda a “un dopo”, ma anzi valorizza e approfondisce la straor-dinaria fecondità del quotidiano. La santità non dei gesti eroici, unici, ma della fertilità, del giorno dopo gior-no, della normale e assidua fedeltà al vangelo.

Il Vescovo presenterà la lettera in di-verse occasioni:

- Convegno del Clero, martedì 4 e mercoledì 5 settembre presso l’Isti-tuto Paolo VI di Concesio e giovedì 6 in Cattedrale, sempre dalle 9.30;

- Convegno dei consacrati, sabato 8 settembre dalle ore 8.30 presso l’Au-ditorium Capretti;

- Convegno degli operatori pastorali laici, sabato 8 settembre dalle 17.30 presso il Centro Pastorale Paolo VI;

- Festa per il 125° del settimanale “La Voce del Popolo”, lunedì 10 settem-bre alle ore 21.00 presso l’oratorio di Lograto;

Per la nostra zona pastorale la pre-sentazione è programmata per mercoledì 3 ottobre alle ore 20.30 presso il Cristal.

Lettera pastorale 2018-19

Page 16: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

16

Notizie utili a cura di Giovanni Ciato

Il 5 ottobre 1954 il governo italiano, del Regno Unito, degli Stati Uniti e

della ex Jugoslavia, sottoscrissero il così detto Memorandum d’intesa di Londra che ratificava quanto previsto nel trattato di Parigi firmato nel 1947 sul passaggio dei poteri nelle zone A e B di Trieste, dagli alleati all’Italia, della zona A e alla ex Jugoslavia della zona B. Alle ore 23 dello stesso gior-no una fortissima esplosione distrus-se oltre metà dell’isola di Trimelone, con altre esplosioni che perdurarono per tre giorni e tre notti.

Dell’Isola di Trimelone non sapevo nulla sino a quando non mi sono im-battuto nella lettura di alcuni articoli sulla bonifica da ordigni bellici. Tri-melone è una delle 5 isole del nostro lago, alcune note, come l’Isola del Garda, l’Isola di San Biagio (detta iso-la dei conigli), altre meno, che sono l’Isola del Sogno e quella dell’Olivo davanti a Malcesine e quella di Tri-melone davanti ad Assenza, sulla sponda veronese.

Quest’isola, come quella del Garda, ha una sua storia legata alla prima guerra mondiale e, purtroppo, anche in atti giudiziari relativamente recen-ti, quando si era ipotizzato che l’e-splosivo per la strage della stazione di Bologna provenisse proprio da lì, ipotesi che si dimostrò poi non sup-portata da elementi di prova. Ma an-che altri sono i fatti passati alla storia dell’isola, come l’ultima intervista di Benito Mussolini prima della sua fuga verso la Germania e l’epilogo di Piazzale Loreto a Milano, quando il 20 marzo 1945 al giornalista Ivanoe Fossani, sentendo proba-bilmente l’avvicinarsi del-la fine, fece il resoconto della sua esperienza lì, a Trimelone.

Il resto potrebbe essere ancora politica e non più storia, mentre è ancora storia la ricerca delle casse di legno realizzate da Franco Campetti, fa-legname di Gargnano e consegnate alla milizia del Duce il 20 aprile 1945 e che, nella notte tra il 23 ed il 24, vennero caricate su un motoscafo partito da Gargnano. Tutto ciò

che avvenne dopo sono solo suppo-sizioni: sono state affondate, dice qualcuno, stentavano ad affondare e sono state riportate a riva, sfa-sciate e bruciate, disse Mario Ro-mano ora deceduto. Altri ipotizzano il trasporto delle casse a Trimelone e che l’esplosione a chiusura della partita sulle sorti di Trieste non fos-se casuale. Ipotesi rafforzata dalla permanenza di Winston Churchill a Gardone Riviera nel 1949 e della sua visita proprio a Franco Campetti.

Ma la storia dell’isola parla anche del confine austro-ungarico, del Bar-barossa quando nel 1176 fece ab-battere il castello costruito attorno al 1000 per sfuggire alle invasioni barbariche, e qui mi fermo, perché è dei barbari di oggi e del futuro che si vuole parlare. L’isola dista circa 300 metri dalla costa ed è stata acquista-ta dal comune di Brenzone nel 1960 per 800.000 mila lire dallo Stato, a precise condizioni: che il luogo ven-ga trasformato a verde e conservato a pubblico godimento; cosa difficile per la presenza di residuati bellici depositati sui fondali, si pensi che la Marina militare ha effettuato nume-rose operazioni in cui sono stati ri-mossi ordigni ancora inesplosi, come nel 2006 e 2007, poi nel 2016 dove ne sono stati recuperati 753, tra i quali 24 casse contenenti 1000 deto-natori ciascuna.

Con il 2018 quest’opera di bonifica dovrebbe concludersi (il condiziona-le è d’obbligo per le difficoltà ogget-tive dovute alla profondità compresa tra 10 e 39 metri e con scarsa visi-bilità), tanto che il sindaco di Bren-

zone ha annunciato che a fine lu-glio le operazioni di bonifica a terra si sono concluse e che a settembre dovrebbero riprendere le restanti operazioni per realizzare un corrido-io in totale sicurezza tra Assenza e l’isola. Il comandante dei palombari della marina militare, Marco Cas-setta, intervistato da L’Arena, quoti-diano di Verona, ha avuto modo di dire: durante le precedenti missioni sono stati bonificati 24.700 ordigni, mentre nell’ultimo periodo sono sta-ti ritrovati e consegnati all’esercito pochi altri residuati bellici della se-conda guerra mondiale.

Ma Trimelone a questo punto non è più il passato; rappresenta il futuro, un territorio da rivalutare, potreb-be diventare un museo, ma anche una spiaggia attrezzata e, perché no, un’oasi naturalistica da visitare in oc-casione delle migrazioni. Insomma tutto da progettare.

Va poi detto che nel 2016 il gruppo sommozzatori dei Volontari del Gar-da, durante un’esercitazione fatta con sonar di profondità, ha rileva-to, a circa 100 metri, un veliero del seicento adagiato a poca distanza a sud dell’isola. Le due cose messe insieme, altro che storia, turismo e cultura: è fascino puro!

Ma c’è qualcosa di meno affascinan-te che purtroppo ci coinvolge, que-sta volta tutti, e non c’entrano né il Barbarossa né altri che abbiamo ci-tato prima, ma i barbari contempo-ranei, e sono le tonnellate di rifiuti che ci soffocano.

Ma se il passato di Trimelone è ormai Storia e l’abbiamo segui-ta con interesse, il futuro del lago, per l’inciviltà che ci con-traddistingue, che storia ci ri-serverà? L’interesse al proble-ma dei nuovi barbari deve fare ormai parte di tutti noi, con alcune domande: modi (come fare), tempi, costi. Per la boni-fica di Trimelone oltre 60 anni con la regione che ha stanzia-to 350 mila euro oltre a quelli sostenuti dalla Marina e dall’E-sercito, in uno spazio limitato del lago. Per la nostra inciviltà estesa? Tutto, purtroppo tutto, da valutarsi!

Trimelone e i barbari contemporanei

L’immagine proposta è tratta da www.veronasera.it e im-mortala la nostra attuale inciviltà, i barbari contempora-nei: una bicicletta arrugginita, sedie, un water, copertoni, segnali stradali, bottiglie e rifiuti di ogni genere. Questo è ciò che è stato recentemente recuperato dal lago.

Page 17: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

17

a cura di Oswald In ascolto della Parola

E’ la domanda che Gesù pone ai suoi discepoli in cammino

verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippi. Leggiamo ed ascoltiamo le sacre Scritture di Domenica 16 set-tembre inerenti a questa domanda che oggi viene rivolta anche a noi.

Nella prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, si legge che il profe-ta, perseguitato dai suoi compatrio-ti, affida la sua difesa a Dio stesso, perché è proprio per Lui che sta sof-frendo. Così sarà di Gesù Cristo, che accoglie le ingiurie affinchè il cuore dell’uomo sia purificato dall’odio. L’amore deve seguire la logica im-pietosa della croce: morire per l’odio degli altri, affinchè gli altri rivivano per il nostro amore.

Il ritornello del Salmo 114/115, ci dice che tra le difficoltà e le prove, la Chiesa trova in Cristo la sua pace e la sua salvezza.

Nella seconda lettura, ricavata dal-la lettera di san Giacomo apostolo (2,14-18) si legge che la fede, senza le opere è morta.

San Giacomo contraddice san Paolo? (Gal 3 e Rm 4). Per san Paolo le ope-

re della Legge non ci dan-no alcun diritto su Dio. L’a-more di Dio per noi è del tutto gratuito: è Dio che ci ha amati per primi, quan-do ancora non l’amavamo. Tutto quel che possiamo fare è credere in questo amore. Ma san Giacomo non dice il contrario. Sem-plicemente mette in chia-

ro che una fede vera si riconosce dai frutti, da una carità attenta soprat-tutto ai poveri, agli afflitti e ai piccoli.

Nel Vangelo secondo Marco (8,27-35) viene indicata la via della croce.

A Pietro che cerca di di-stoglierlo dal doloroso cammino della croce, Gesù rivela il significato della sua missione: il Cri-sto deve soffrire e morire prima della risurrezione. Il discepolo è colui che lo segue sulla via della cro-ce.

L’opposizione dei farisei cresce, gli erodiani com-plottano per uccidere Gesù. Il Battista è stato decapitato. Gesù predice che seguirà la stessa sorte dolorosa dei profeti. Ma per Pietro e gli apostoli questo discorso è inaccet-tabile. La loro difficoltà è anche la nostra, ogni volta che la croce, da semplice

ornamento, diventa una sconcertan-te realtà della nostra vita: sempre pronti a riaffermare in astratto la no-stra fede, ma poi sempre così restii a riconoscere che anche la insicurezza e la sconfitta sono rivelatrici del dise-gno salvifico di Dio.

Convocata la folla, insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi se-gua. Perché chi vuole salvare la pro-pria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.

Ma voi, chi dite che io sia?

Agnello di Dio, Cattedrale di S. Giles, Edimburgo, Scozia. L’Agnello è simbolo di Cristo, che porta i segni del suo sacrificio, il suo sangue è raccolto in una coppa; è in piedi trionfante con l’asta che reca il vessillo della croce. Egli è degno di potenza, ricchezza, sapienza e forza. Egli apre i sigilli della salvezza

La Valle, il suo lavoro,la sua gente,la sua Banca.

PIZZERIA - GELATERIA

AL MOLOdi CIFALÀ ANTONINO

Via Bolzati, 5 - SALÒ (Bs)tel. 0365 521006

Onoranze Funebri

Casa funeraria

“San Benedetto”

Tel. 0365 40162Cell. 337434380

Page 18: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

18

Musica e Canto

Il sessantesimo dell’Estate Musicale del Garda

L’evento “Estate Musicale del Garda -Gasparo Da Salò”nel 2018 è giun-to alla sua sessantesima edizione. Questa edizione doveva pertanto essere celebrata con uno spettacolo di apertura unico e di massima rile-vanza. Gli organizzatori (Citta’ di Salò e Pro Loco Citta’ di Salò) sono andati a colpo sicuro scegliendo il top tra le orchestre sinfoniche, affidando l’in-carico alla Filarmonica della Scala per la serata inaugurale.

Le tre serate dell’evento si sono svol-te in Piazza del Duomo. E, in paralle-lo si è svolto il Festival Acque Dotte che ha visto nelle due serate del 6 luglio e del 10 agosto esibirsi al teatro Cristal le cantanti Syria e Irene Grandi. Irene

Serata di Domenica 15 LuglioLa Filarmonica Della Scala sale sul palco e, dopo le procedu-re di accordo degli strumenti prende posizione sul podio il maestro Cornelius Meister. Non ha il leggio davanti a lui poiché dirige tutto a memoria, si potrebbe dire che dirige con il cuore. E’ infatti conosciuto come un direttore dotato di un orecchio assoluto. All’età di 21 anni era già direttore dell’Orchestra di Stato di Amburgo ed è attualmente diretto-re stabile dell’Orchestra di Stato di Stoccarda.

La filarmonica ha eseguito un pro-gramma di brani molto conosciuti dal pubblico che segue la musica classi-ca, iniziando con la sinfonia dell’o-pera “Le Nozze di Figaro” di Mozart, proseguendo poi con la “Sinfonia numero 4 Italiana in la maggiore op 90” di Mendelssohn e concludendo in bellezza con la “Sinfonia numero 7 in fa maggiore op. 92”di Beethoven. Particolarmente toccante il secondo

movimento, quello che il maestro Claudio Abbado definiva il capolavo-ro all’interno del capolavoro quale è la Sinfonia numero sette.

Serata di Venerdi 20 LuglioEra questa la serata nella quale l’Or-chestra di Fiati Gasparo Bertolotti” di Salò partecipa all’evento dell’E-state Musicale apportando un suo significativo contributo. Quest’anno il contributo era costituito dall’ese-cuzione della “Rapsodia in blue” del compositore americano George Ger-shwin con al pianoforte il maestro Gerardo Chimini.

Il programma, incentrato sugli au-tori americani, prevedeva inoltre la sinfonia “An outdoor ouverture” di Copland, e quella di “Girl crazy” di Gershwin oltre a due brani di Bern-stein “Candide Suite” e “West Side Story selezione”.

Sotto la direzione del maestro An-drea Oddone il complesso musicale ha eseguito la sinfonia di Copland. Subito dopo è iniziata la Rapsodie in blue e Gerado Chimini ha potu-to dimostrare la consueta maestria ma quando mancavano pochissime pagine dello spartito per portarla al termine Giove pluvio si è fatto senti-re e così è stata inevitabile la interru-zione per pioggia.

Gli spettatori hanno comunque po-tuto ascoltare gran parte dei brani che non erano stati eseguiti a causa della forzata interruzione.

Serata di Sabato 28 LuglioAbbiamo potuto assistere ad un evento altrettanto particolare visto che si trattava di un concerto in cui il violino era affidato alle mani di Fran-cesca Dego.

Validissimo l’apporto dell’Orchestra Colibrì di Pescara.

Francesca Dego può legittimamente essere classificata come “fanciulla

prodigio” nel campo musicale. E’ nata a Lecco ed è una violinista di soli ventinove anni di età.

Iniziò lo studio del violino all’età di quattro anni sotto la guida del padre, Giuliano Dego, violinista amatoriale in quanto di profes-sione era scrittore e giornalista.

All’età di cinque anni fu ammes-sa alla Fairbanks School of Per-forming Arts in California e di-mostrò la sua abilità nell’appren-dimento dello strumento, tanto

che a sette anni tenne un concerto a San Diego, California, con musiche di Bach. Seguirono poi il diploma al Conservatorio di Milano, i corsi di perfezionamento e il lancio a livello nazionale e internazionale.

Nel corso della serata ha eseguito il “Concerto per violino e orchestra op. 61” di Beethoven con impareggiabi-le maestria e a fronte dell’insistente richiesta di bis da parte del pubblico si è cimentata in due esecuzioni “a solo” da virtuoso: il “Capriccio n. 13 dell’op. 1” di Paganini e il pezzo “Os-sessione” dalla Sonata di Ysaye in cui era percepibile l’accenno dell’autore al del Dies Irae.

Studio e servizi fotografici

A.R. FOTO di Augusto Rizza

25087 SALÒ (Bs) Piazza Vittorio Emanuele II, 36

Tel. 0365 520572

FIORISTA E ONORANZE FUNEBRI - DOMUS FUNERARIA

Rodella GianfrancoServizi funebri completi - Vestizione salmaPratiche trasporti in Italia ed estero

agenzie: S. Felice d/Benaco - tel. 0365 41552 Puegnago - tel. 0365 41552

sede: SALÒ - Via Bezzecca, 8 - tel. 0365 41552 - Fax 0365 43239

Page 19: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

19

Siamo in Piazza del Duomo nella serata del 15 agosto. Si svolge il

“Gran Concerto di Ferragosto”. L’Or-chestra di Fiati “Gasparo Bertolotti”’ ha preso posizione sul palco. Sotto la direzione del maestro Stefano Giaco-melli viene eseguito l’Inno d’Italia e il pubblico si alza in piedi.

Il pensiero non può che andare alla data del 15 agosto 1818 nella quale fu autorizzata la costituzione con di-spaccio numero 8 corrente n. 6537 dell’Imperial Regio Governo Austria-co della Società Filarmonica di Salò. Successivamente da quella data fino al 1859, anno in cui la Lombardia passò al Regno di Savoia, l’inno ese-guito in apertura era verosimilmen-te quello austriaco che iniziava con “Salvi Iddio dell’Austria il Regno, salvi il nostro Imperator”.Una volta for-mato il Regno d’Italia ogni concerto iniziava con la Marcia Reale e termi-nava con l’Inno di Garibaldi. L’esecu-zione degli inni assumeva quindi un profondo significato che andava ol-tre il puro contenuto musicale.

Profondo era poi il legame tra il com-plesso musicale e la comunità di Salò. Giustamente alla fine del con-certo del 15 agosto 2018 il maestro Giacomelli prendeva la parola per sottolineare che il pubblico presente esprimeva l’affetto per il suo corpo bandistico il quale è parte integrante della comunità salodiana.

a cura di Lamberto Dondio

della Banda Cittadina di Salò

Un Pensiero Alle Origini

Centenaria Premiata

Cereria Filippinidi Doniselli E. e M. s.n.c.Lavorazione e commercio

candele, ceri, lumini, torce, fiaccole Vendita al dettaglio

25087 SALÒ - Via M. E. Bossi, 24Tel. e Fax 0365 520766

Il legame con le istituzioni

Essere presidente della Banda Citta-dina di Salò o componente del suo direttivo era considerato un onore. Amministratori del Comune di Salò hanno ricoperto cariche direttive nella banda a significare quel legame di cui si è detto sopra. Fra gli altri, ad esempio De Paoli Gino, Pollini Bor-tolo, Salvadori Mauro, per citarne alcuni.

Forte è stato pure il legame con la Chiesa. Nelle attività di service, ac-compagnare la solenne processione del Corpus Domini rientrava tra i compiti istituzionali della Banda Cit-tadina.

Come tutte le realtà associative an-che la Banda Cittadina ebbe il suo periodo di crisi individuabile tra la fine della prima guerra mondiale e la fine della seconda guerra mondiale.La crisi fu superata grazie all’appor-to di Don Luigi Tarolli, sacerdote sa-lodiano, che ne divenne presidente dopo il 1945. Egli seppe individuare nella figura del maestro Marino Ma-rini (che fu allievo di Mascagni) l’ele-mento operativo idoneo a far supera-re la china; grazie alla loro sinergia la banda cittadina assunse a nuova vita per continuare sino ai giorni nostri.

È quindi con legittimo orgoglio che l’attuale presidente Andrea Piana può dirsi a capo di una Associazione destinata a raccogliere sempre più successi nel futuro.

L’assetto attuale

All’associazione Banda Cittadina Di Salò fanno riferimento varie realtà:

-Orchestra Di Fiati “Gasparo Da Salo”-Scuola Di Musica “Lucia Bolleri”-Junior Band-Little Band

L’Orchestra di Fiati è quella che co-nosciamo nei vari concerti con i quali si presenta in Salò e fuori Salò. Salò resta il luogo privilegiato e funge da supporto a ogni fatto cittadino de-gno di rilievo tanto che scorrendo gli impegni concertistici da qui a fine d’anno notiamo che è prevista la sua partecipazione in settembre all’inau-gurazione di Piazza Vittorio Emanue-le, la nuova “Fossa”, e in ottobre a quella del Palazzo della Cultura.

Seguono la Parata del 4 Novembre e il Concerto nella stessa data per il fe-steggiamento del Patrono della Città di Salò, San Carlo.

In data 25 novembre si svolgerà il Concerto di Santa Cecilia, Patro-no dei Musicisti e il 26 Dicembre il consueto Concerto di Santo Stefano. Non dimentichiamo il consueto Con-certo a Villa di Salò in data 8 settem-bre.

La Scuola di Musica Lucia Bolleri di-retta dal maestro Chiara Turati svol-ge una intensa attività di formazio-ne portando il suo contributo nelle Scuole cittadine.

Infine la Junior Band e la Little Band pemettono ai giovani musicisti di suonare insieme che costituisce la miglior forma di cultura musicale e del senso di appartenenza all’inse-gna della continuità.

Tutto quanto descritto serve a dimo-strare che i semi piantati il 15 agosto dell’anno 1818 non sono destinati ad appassirsi ma continueranno a ger-mogliare e a produrre risultati negli anni futuri.

Pasticceria

VassalliBomboniere

Confezioni regalo

Page 20: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

20

Accade a Salò a cura di Simone BotturaAccade a Salò a cura di Simone Bottura

1,2 milioni per il consolidamento antisismico delle elementari OlivelliIl Comune ha ottenuto un contributo regionale di 840mila euro per la completa siste-mazione, anche in chiave antisismica, delle scuole elementari Olivelli di via Montessori. La graduatoria del bando regionale, pubblicata sul Burl del primo agosto, vede il pro-getto salodiano al terzo posto, su un totale di 487 progetti sottoposti al vaglio di Regio-ne Lombardia. L’intervento da 1 milione e 200mila euro sarà dunque finanziato al 70% dal Pirellone (al restante 30% provvederà il Comune utilizzando l’avanzo amministrazio-ne 2017). Il plesso scolastico, edificato tra il 1972 e il 1976 ed oggi frequentato da 400 bambini, necessita di essere adeguato alle nuove normative. I lavori potrebbero pren-dere il via alla fine del prossimo anno scolastico, ma i tempi sono ancora da definire.

Salò Garda Flowers la nuova rassegna del verde ornamentaleLa prima edizione di «Salò Garda Flowers» si presenterà al pubblico dal 14 al 16 set-tembre sul lungolago e tra le vie del centro di Salò. L’esposizione, promossa da Comune e Pro Loco e curata da Varinia Andreoli, si articola in diverse sezioni dedicate a fiori e piante (da frutto, aromatiche, ornamentali, agrumi, ulivi, rose da collezione e altre specie ancora). Non mancheranno gli eventi collaterali: convegni, una mostra di com-posizione floreale di Giusy Ferrari Cielo, un’area per il «tree climbing» in piazza Sant’An-tonio, orti galleggianti sulle barche ormeggiate sul lungolago, presentazioni e incontri con l’autore. La rassegna rispetterà i seguenti orari: venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 9 alle 19.

La Guardia Costiera nel sistema del Nue 112Anche la Guardia Costiera di stanza a Salò è nel sistema del Nue 112, il numero uni-co per le emergenze. Resta ovviamente attivo il 1530, il numero per le emergenze in acqua, ma anche chiamando il 112 d’ora in poi si possono attivare i soccorsi nautici. «Col vantaggio – dice il Comandante del Nucleo gardesano, il Tenente di Vascello Ilaria Zamarian – che in questo modo abbiamo subito la localizzazione di chi richiede aiuto». Questo grazie al Centro Elaborazione Dati (CED) del ministero dell’Interno, che me-morizza le informazioni sulla provenienza delle chiamate da rete fissa o mobile. È un ulteriore aggiornamento del sistema per la sicurezza delle acque del Garda, sempre più funzionale e sofisticato.

Nelle terre dannunziane con Domenico BanalottiÈ il titolo del raduno di moto d’epoca, gioielli costruiti prima del 1940, organizzato a Salò dal Musical Watch Veteran Car Club in collaborazione con l’assessorato comunale allo sport nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 settembre. Il raduno è dedicato al salodiano Domenico Banalotti, gentiluomo d’altri tempi classe 1946, scomparso qual-che anno fa, uno dei pionieri del collezionismo di motociclette d’epoca. Il «professore», come lo chiamavano gli amici salodiani, ha lasciato un patrimonio storico e sportivo tra i più importanti della storia delle moto, dalle origini agli anni Quaranta e oltre. Ecco perché gli amici del Musical Watch Veteran Car Club hanno deciso di ricordarlo percorrendo le strade del Garda e della sua città in sella a quelle moto che tanto ama-va. Il raduno si apre sabato 22 alle 10 con il ritrovo dei mezzi a Salò. Alle 18 la sfilata d’eleganza sul lungolago. Domenica alle 8.30 la partenza verso l’alto lago con i passaggi a Toscolano, Gargnano e Tremosine.

Rinasce il Parco delle RimembranzeAbbandonato e dimenticato da tutti, a dispetto del nome che gli venne dato da d’An-nunzio. Ora il Parco delle Rimembranze, triangolo verde di 2.817 metri quadrati chiuso tra la Gardesana a nord e viale Landi a sud, si appresta a rinascere. Venne realizzato nei primi decenni del ‘900, concepito come luogo naturale in cui i turisti potessero rige-nerarsi e riposarsi al rientro dalle escursioni sul monte San Bartolomeo. Oggi versa in una situazione di degrado. Ma il suo potenziale storico e ambientale ne fanno un’area meritevole di conservazione. Il progetto di recupero predisposto dal Comune prevede la pulizia, il taglio delle piante malate, la posa di cipressi e carpini e la formazione di una siepe di protezione di 127 metri lineari lungo la Statale 45 bis. Il tutto per una spesa di 67mila euro, quasi interamente finanziata con il Fondo Aree verdi di Regione Lombar-dia. I lavori avranno luogo nella primavera del 2019.

Page 21: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

21

Risposta: In provincia di Brescia su 627 medici di base ( MMG) hanno aderito alla proposta n° 327 (52%). Non a tutti i malati cronici sono an-cora giunte le lettere esplicative del servizio. Attualmente il quadro ge-nerale è caratterizzato da aspettati-va ma anche da timori e confusio-ne; va tuttavia sottolineato come la situazione sia in continuo divenire. Per il momento sembra che ben poco cambi.

Risposta: soglia di povertà assoluta nel 2017 per un nucleo di 2 persone in un comune al di sotto dei 50000 abitanti : euro 552,65 nel mezzo-giorno , euro 716,51 al centro , euro 746,23 per al Nord ; relativamente povere, secondo l’Istat, si intendono quelle formate da due componen-ti, che vivono con una spesa media mensile pari o inferiore ai 1.085, 22 euro. Questa cifra è stata calcolata come la spesa media mensile pro- capite in Italia nel 2017.

Risposta: l’incremento della cosid-detta “speranza di vita” – a meno di modifiche del nuovo Governo che ha dichiarato di eliminare la “Legge For-nero” - portano a 67 anni il requisi-to d’età per avere diritto all’assegno sociale dal 2019. Quindi, gli anziani

in condizioni di indigenza, senza red-dito e senza lavoro, dovranno aspet-tare ancora di più prima di avere aiuti dallo Stato. Il diritto all’assegno sociale, dal primo gennaio 2019, ma-turerà pertanto a 67 anni, così per tutto il biennio 2019/2020 .

Risposta: la Corte d’Appello di Mila-no ha accolto la richiesta del compa-gno di un uomo morto quando non era ancora stata varata la legge sulle unioni civili. Pensione di reversibilità anche al partner di fatto, in assen-za di unione civile. Così ha deciso la Corte d’Appello di Milano, sezione lavoro, accogliendo la richiesta del milanese E., che ha vissuto per ol-tre 40 anni con R., morto nel giugno 2015 quando ancora non era stata varata la legge sulle unioni civili. I giudici hanno imposto alla Cassa di previdenza degli architetti (a cui era iscritto R.) di pagare gli assegni di reversibilità sinora negati. Si tratta della “prima volta che la reversibilità viene riconosciuta al partner di fat-to: la Cassazione l’ha più volte nega-ta ai conviventi eterosessuali perché possono scegliere di sposarsi, men-tre le coppie dello stesso sesso fino a due anni fa non avevano modo di regolare la loro unione”. È possibile, proseguono, «perché esiste il diritto inalienabile delle persone omoses-suali alla vita familiare, anche prima della Legge Cirinnà, come sancito dalla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale».

Risposta : La legge di stabilità 2017

(L. 232/2016) ha introdotto novità normative per permettere di andare in pensione anticipata rispetto all’età prevista per legge. Sono state istituiti:

L’APE SOCIALE - un’indennità di na-tura assistenziale a carico dello Stato a soggetti in stato di bisogno, che vo-gliono andare in pensione in anticipo rispetto all’età di 66 e 7 mesi previsti dalla normativa, che abbiano compiu-to almeno 63 anni di età e che non sia-no già titolari di pensione diretta. Vie-ne erogata dall’INPS fino al momento della pensione di vecchiaia.

L’APE VOLONTARIO - è un prestito -ponte erogato da una banca per 12 mensilità, garantito attraverso l’INPS dalla pensione di vecchiaia, al benefi-ciario che va in pensione in anticipo , dopo il compimento dei 63 anni. L’ero-gazione dell’assegno dura fino alla ma-turazione del diritto alla pensione vera e propria. Dall’importo della pensione viene scalata la rata per la restituzione del prestito.

RITA - è la possibilità di erogazione an-ticipata di una parte (decisa dal pen-sionato) di quanto versato alla previ-denza complementare (con esclusio-ne di quelle in regime di prestazione definita) al compimento dei 63 anni per poter anticipare la pensione fino al conseguimento dei requisiti previsti del regime obbligatorio. La possibili-tà di richiedere la rendita integrativa temporanea anticipata (cd. RITA) è ri-servata ai soggetti, cessati dal lavoro, in possesso dei requisiti per l’accesso all’APE, certificati dall’INPS.

Notizie sociali

Lega di Salò - Brescia

DOMANDA: a che punto è la rea-lizzazione della DGR n. 7655/2017 del 28/12/2017 della Regione Lombardia che ha dato il via all’i-ter di presa in carico dei pazienti cronici ?

Spesso si sente dire che (...) sareb-be un tema marginale, per esem-pio, la situazione dei migranti”.Alcuni cattolici affermano che è un tema secondario rispetto ai temi “seri” della bioetica. Che dica cose simili un politico preoccupa-to per i suoi successi si può com-prendere, ma non un cristiano, a cui si addice solo l’atteggiamento di mettersi nei panni di quel fra-tello che rischia la vita per dare un futuro ai suoi figli. Possiamo riconoscere che è precisamente quello che ci chiede Gesù quando ci dice che accogliamo Lui stesso in ogni forestiero? (cfr Mt 25,35)

Gaudete et exultate, 102

DOMANDA: Cosa si intende per famiglie assolutamente e relati-vamente povere ?

DOMANDA: a che età si percepisce l’assegno sociale ?

FONTE TAVINA SALÒtel. 0365 441511

IL PIACERE DEL BERE!

dal grande libro della natura

acqua minerale

DOMANDA: un partner di fatto omosessuale può percepire la pensione di reversibilità?

DOMANDA: Quale è la differenza fra RITA e APE?

Page 22: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

22

Sono rimasta nel dubbio sulla scelta di questo libro assoluta-

mente di grande impatto emotivo; si tratta di un’autobiografia di Marina Abramovic considerata dalla critica una leggendaria performance artist, un’arte da me quasi sconosciuta.

Mi ha coinvolto nella lettura, perché oltrepassata la riluttanza dovuta al giudizio, si scopre la persona e il si-gnificato delle sue opere.

La sua arte è descritta come l’incom-parabile carriera artistica che spinge il corpo oltre i limiti della paura, del dolore, dello sfinimento e del pe-ricolo, in una ricerca assoluta della trasformazione emotiva e spirituale.

L’essenza della performance, scrive la Abramovic, è che il pubblico e il performer realizzano l’opera insie-me, non c’è separazione e questa diviene la porta sacra di una trasfor-mazione che accede ad uno stato di consapevolezza interiore.

Nella performance, scrive ancora l’artista, ci si colloca in un sé superio-re, e non siamo più noi stessi, è un sé che non conosciamo, non c’è più paura né dolore. E c’è una grande energia.

Mi ha colpito la scelta di far sede-re una persona alla volta di fronte all’artista. La performance si svolse

al MOMA di New York nel 2010. L’ar-tista scrive che fu coinvolta una folla considerevole che stava per ore ad attendere il turno di potersi sedere di fronte a lei: mi accorsi che la gente piangeva e piangevo anch’io. Ero un loro specchio? Non solo. Ero in grado di vedere e percepire il dolore della gente…..La gente trabocca di dolore e tutti cerchiamo di ricacciarlo giù. E se reprimi per troppo tempo il dolore emotivo, questo diventa dolore fisi-co.

Attraverso le sue performance ebbe la prova del potere trasformativo delle stesse e che la sua carriera aveva, a quel punto, un senso da tra-smettere anche agli altri: è come un viaggio che riguarda l’umanità, l’u-miltà e la collettività.

Nell’ultima pagina una riflessione dell’Abramovic che riguarda tutti co-loro che hanno percepito la verità sulla creazione: Inoltrandomi tra gli alberi, il fragore delle onde si affie-volì, e tutt’a un tratto sentii gli esseri viventi attorno a me: tutto era vita.

L’autore di questo piccolo libro è Timothy Radcliffe, teologo e bibli-sta che, oltre ad importanti incari-chi riguardanti la spiritualità, tiene conferenze e corsi in ogni parte del mondo. Già il titolo parla del suo contenuto, che riguarda la decisio-ne di Dio attraverso l’incarnazione in Gesù Cristo di scegliere l’apparente via della debolezza.

Sappiamo che in tutte le chiese del mondo è ripercorsa attraverso le sta-zioni la Via Crucis di Gesù Cristo. Un tempo, ricorda il libro, si cercava di andare nei luoghi santi per ritrovar-si faccia a faccia con l’avvenimento accaduto nel luogo, mentre crede-re nell’onnipotenza di Dio significa non avere legami con nessun luogo sacro. Si può essere cristiani dapper-tutto.

Il cammino che porta Gesù alla cro-cifissione è non solo dolorosissimo, ma richiama a delle fermate, appun-to stazioni, dove ognuno di noi può incontrarlo attraverso le proprie ca-dute, umiliazioni, fallimenti, gioie e

dolori. È lì che appartenenti a qualsi-asi ordine sociale e religioso possia-mo confrontarci con le nostre vergo-gne e riconoscere che Gesù ci è vici-no, che ha preso su di sé la vergogna di tutti i primi caduti e che continua a portarne il peso. L’autore cita San Paolo che ha scritto Quando solo de-bole, è allora che sono forte perché in noi c’è il forte Figlio di Dio. L’inse-gnamento è di arrivare a compren-dere la condivisione della sofferen-za e della povertà, di non guardare all’altro attraverso l’ego che ci vuole superiori, competitivi, concorrenti a volte spietati nei confronti del debo-le. L’altro viene spogliato, come Gesù lo è sulla croce, con il solo sguardo e il giudizio è presente come la ricerca di una supposta superiorità. La mor-te di Gesù Cristo non è una sconfitta ma un compimento dove, in Lui, Dio abbraccia tutti coloro che si sentono abbandonati e traditi, senza un appi-glio per continuare a vivere. Impor-tanti nel libro sono le parole: Nessun vicolo cieco può sconfiggere defini-tivamente il tocco creativo di Dio.

L’invito è di guardare le persone che ci sembrano terribili, spregevoli, in-significanti in definitiva quelli che si considerano gli ultimi con lo sguardo dell’amore, che non può che intrave-derne la loro bontà.

Attraversare i muri (Bompiani)

Invito alla lettura a cura di Daniela Cavedaghi

La via della debolezza (Emi)

i due libri si trovano presso la biblioteca di Salò

Page 23: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

23

L’amicizia è una gran cosa che spesso non sappiamo valu-

tare abbastanza, ma non per tutti è così, c’è chi se ne rende perfetta-mente conto. Al ristorante i quattro amici avevano davanti il piatto che si erano scelto, la sera era ventilata e si stava bene all’aperto, un ottimo vino li univa in un stretta da loro de-siderata in un incontro come i tanti che ripetevano. Incontri che non avevano bisogno di ricorrenze, solo di tempo libero, di occasioni che si combinassero senza essere cercate. Madía, l’addetta ai ta-voli, solerte e attenta al suo lavoro, li distra-eva mentre si avvici-nava e si allontanava da loro che parlavano di tutto: di sport, del comune amico non ancora accasato, della pensione vista come fine di ogni preoccu-pazione, dei nipoti, dei viaggi. Fu mentre parlavano di viaggi che uno dei quattro si sentì rivolgere la domanda …come, tu non sei mai stato a Lon-dra?

Una battuta che poteva risolversi con un sì o un no e morire sul nasce-re, ma che fu invece origine fra loro di un’intesa, un obbligo da assolvere assolutamente: andare tutti insieme a Londra come test per sottoporre a prova la resistenza della compagine e magari programmare poi altri viag-gi, convinti che metà della vita è per comprendere e l’altra metà per genti e paesi visitare.

Le mete successive sarebbero state fissate insieme e sempre a tavola, semestre per semestre, sempre disponibili l’uno per gli altri, accondiscendenti e alla ri-cerca di un ristorante stellato e del migliore albergo in centro, con un pensiero a casa, ma molti di più in quelle giornate che dal-

la casa li vedeva lontani, come fos-sero quattro adolescenti in libera uscita. E la promessa fu mantenuta con l’aiuto di tutti, dove ciascuno, secondo le proprie attitudini, ci ha sempre messo del suo: uno pensa a organizzare il viaggio con l’acquisto dei biglietti aerei compreso l’impe-gno di coordinare gli spostamenti, un altro si affida alla tecnologia più avanzata per fornire le informazioni necessarie su cosa c’è da vedere e da sapere, un altro ancora, mappa alla mano, li accompagna nella città, ma

tutti lasciano, di comune accordo, al più anziano di loro la grande gioia di sentirsi curato e assistito in ogni sua necessità. Un patto che per magia ha subito funzionato e continua a fun-zionare.

Il Castello di Kronborg, la immagi-naria Elsinore di Amleto che si rag-giunge in treno da Copenaghen, il percorso in vaporetto sul Tamigi per raggiungere il Reale Osservatorio di Greenwich dell’omonimo meridiano a Londra, la discesa nelle miniere di sale di Wieliczka nell’area metropoli-tana di Cracovia in Polonia, il grande galeone svedese “Wasa” del 1628 con le sue sculture policrome in le-

gno a Stoccolma, gli interni del Dol-mabahce Sarayi residenza dei sultani che si affaccia sul Bosforo a Istambul, una gita in barca fra i canali di Brug-ge in Belgio e per non dimenticare, il Museo Guggenheim di Bilbao e la camminata al Faro di Santander con Mauro, sono state alcune delle tappe raggiunte dai quattro amici; la prossima li porterà a Reims nella cattedrale dove sono stati incoronati tutti i Re di Francia per fare poi un salto nelle cantine dello Champagne.

Hanno scelto la prima-vera e l’autunno per aprire e chiudere l’an-no in attesa dell’an-no successivo, con la speranza di ripetere insieme l’originalità di questa loro trovata che, comunque, una meta l’ha raggiunta: quella di saper godere dei doni che sa offrire l’intelligenza quando trova ospitalità nell’a-micizia, quella vera. Così i quattro amici

sono ormai legati al piacere di cre-arsi, fra obblighi e impegni di lavoro e di pensione, uno spazio temporale tutto per loro, e riescono così, nel-la metafora di un viaggio, a giocare quando ne sentono ancora il deside-rio, quel genere di desiderio che fa godere del presente, ma vive di tutti i doni di un passato.

Per la musica andiamo a Mosca ad ascoltare la voce di Dmitrij Hvoro-stovshij che sulla Piazza Rossa ha can-tato le grandi melodie della sua terra: Oci Ciornie (….Occhi neri, fiammanti, mi attirano verso terre lontane dove regna l’amore e la pace, dove non c’è sofferenza, dove la guerra è bandi-

ta), Katjusha (…Meli e peri erano in fiore, la nebbia scivolava lungo il fiume, sulla sponda camminava katjusha, sull’alta ripida sponda, e cantava una canzone) e Notti di Mosca, ma ricordiamolo anche nell’aria del 1^ atto dell’Evgenij Onegin (testo di Puskin e musi-ca di Tchaikovsky). Per la poesia i delicati versi di M. J. Lermontov (1814/41) morto giovanissimo in duello come Puskin.

a cura di Giancarlo Giacomuzzi Briciole

Trovarsi a Marzo e a Settembre

Sul mare azzurro, fra le brume, sola,una vela biancheggia. Incontro a quale sorte, a lontani lidi, ella trasvola?Ha sotto la lucente acqua celeste,sopra le splende chiaro il sole d’oro;ella irrequieta invoca le tempeste,come se in esse sia pace e ristoro.

La metà della vitaè per comprendere,l’altra metà per gentie paesi visitare

Page 24: Sommario · 2018-09-11 · Naclerio Roberto e Fuentes Salgado Andrea Berardinelli Paolo e De Feo Giulia De Paoli Ambrosi Carlo e Anderboni Alice Sartori Massimo e Piergallini Elena

CALENDARIO PASTORALE IN EVIDENZA

ORARI SS. MESSEDUOMO• Prefestiva e feriale: ore 18.30 • Festive: ore 9.30 - 11.00 - 18.30S. ANTONIO ABATE - CAMPOVERDE• Prefestiva e feriale: ore 18.00 • Festive: ore 11.00 - 18.00S. ANTONIO da PADOVA - VILLA• Prefestiva: ore 18.30 • Festive: ore 9.30• Feriale: ore 18.00 S. BERNARDINO• Festive: ore 9.00 - 17.00• Feriale: ore 9.00

S. GIUSEPPE• Festive: ore 10.00• Feriale: ore 17.30 (escluso giovedì) S. BENEDETTO • Festive: ore 7.30CHIESA di RENZANO• Solo sabato: ore 18.00 CAPPUCCINI BARBARANO• Festive: ore 10.00 - 17.00• Feriale: ore 17.00MONASTERO DELLA VISITAZIONE • Festive e feriali: ore 8.00S. GIOVANNISolo feriale: ore 7.15 (escluso il sabato)

SETTEMBRE 20184 mar Convegno Sacerdotale a Brescia (4-5-6)6 gio In S. Giovanni: ore 16.30 Esposizione e Adorazione

ore 18.30 S. Messa per benefattori della Parrocchiaore 20.30: S. Rosario - chiesa delle Grazie alle Rive

7 ven Primo Venerdì del mese: S. Comunione agli ammalatiore 20.30: S. Rosario - chiesa delle Grazie alle Rive

8 sab Giornata CARITAS - raccoltaore 20.30: S. Rosario - chiesa delle Grazie alle Rive

9 Dom Presentazione dei battezzandi - ore 18.30 in Duomochiesa delle Grazie alle Rive ore 17.00 S. Messa (sospesa S.Bernardino)

11 mar ore 16.00: S. Messa al cimitero18 mar programmazione ICFR - oratorio di Salò20 gio ore 20.30: Consigli Pastorali riuniti - canonica di Salò

23 Dom Battesimi: ore 11.00 - in Duomo24 lun redazione “Il Duomo Insieme” ore 20.30: in canonica a Salò25 mar ore 20.30: Consiglio Pastorale Zonale - Salò30 Dom Visita del Vescovo alla zona pastorale - ore 11.00: S. Messa in Duomo

Festa dell’Oratorio - Inizio dell’anno catechistico

OTTOBRE 20181 lun ore 20.30 Monastero: Veglia Missionaria3 mer Incontro con il Vescovo

presentazione della Lettera Pastorale - ore 20.30: Cinema Cristal4 gio In S. Giovanni: ore 16.30 Esposizione e Adorazione

CATECHESI PER ADULTI - ore 20.30 a Roè - Ciclo Incontri biblicidon Armellini: Alla ricerca della carta d’identità di Gesù

5 ven ore 20.30: Oratorio Mariano - presso la chiesa della Visitazione in FossaInizio Corso per Fidanzati - ore 20.30 a Fasano

7 Dom Incontro genitori ICFR 1°e 2° anno in Oratorio - 5° anno al Monastero9 mar ore 16.00: S. Messa al cimitero11 gio CATECHESI PER ADULTI - ore 20.30 a Roè - Ciclo Incontri biblici

don Armellini: Il Regno di Dio nelle parole di Gesù12 ven ore 20.30: Oratorio Mariano - presso la chiesa della Visitazione in Fossa

Bottura SimoneCavedaghi DanielaCiato GiovanniCobelli Renato Dondio LambertoGiannetta GiannaGiacomuzzi Giancarlo Manni Anna

Marelli BrunoMadureri LuisaMonti OsvaldoOliari MarioBeretta Alfredo Pampagnin EraldoRizza Augustom. Carminati Gianluigi

NUMERI UTILIParroco - Mons. Gianluigi Carminati - Segreteria ................................... tel. 0365 521700FAX - Canonica - Vicolo Campanile, 2 ................................................................... tel. 0365 523294Curato - Don Gianluca Guana - Largo D. Alighieri ................................... cel. 349 2267166 Don Valerio Scolari (338 721 4877) - Via Gratarolo ............................. tel. 0365 40296Campoverde - Don Marco Zanotti (334 737 0838) ............................... tel. 0365 40125Villa - Mons. Francesco Andreis ................................................................................. cel. 348 0421999Chiesa di S. Bernardino - Piazza S. Bernardino .......................................... tel. 0365 43449Oratorio S. Filippo Neri - Largo D. Alighieri .................................................... tel. 0365 43646Scuola Cattolica “E. Medi” - Via S. Jago, 19 ................................................... tel. 0365 40039Convento Padri Cappuccini - Barbarano ........................................................... tel. 0365 20447Caritas Zonale - Via Canottieri, 2 ............................................................................... tel. 0365 520843Cinema Cristal - Largo D. Alighieri ............................................................................ tel. 0365 521555

Domenica 30 settembre

Visita del Vescovo mons.Pierantonio Tremolada

alla Zona Pastorale

ore 11.00 in Duomosolenne concelebrazione

sono sospese le S. Messe: 9.30 in Duomo - 10.00 a S. Giuseppe11.00 a Campoverde

Il Vescovo presenta la Lettera Pastorale

CATECHESI ZONALE PER ADULTI

ciclo biblico con don Armellini

giovedì ore 20.30Roè Volciano c/o S.C.A.R.

04 ott. La carta d’identità di Gesù11 ott. Il Regno nelle parole di Gesù18 ott. Il Regno nelle opere di Gesù25 ott. La passione e morte di Gesù07 nov. La resurrezione di Gesù

HANNO COLLOBORATO