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L'Oscar del giorno lo assegniamo aGaetano Scardocchia. Ha avuto un pregiooggi molto raro tra i giornalisti: Onestà,Morale, Economica ed Intellettuale. D'al-tronde la sua morte negli Usa ne costi-tuisce una prova. Campobassano doc, fi-glio di un barbiere, cresciuto in mezzo aicoetanei ha inseguito testardamente ilsuo sogno di essere cronista e giornalistagirando per il mondo e dirigendo allafine numerose testate. Stimato da tuttianche nella morte non ha voluto dare ec-cessivo fastidio agli altri. Un infarto ne hastroncato repentinamente la vita, pri-vando il Molise di un suo figlio illustre el'informazione mondiale di un acuto ana-lista dei popoli e dei fatti.
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pier-paolo Nagni. L'assessore non si è pre-sentato ieri all'incontro in Prefettura aCampobasso sulla questione legata aitrasporti su gomma. L'Atm è senza car-burante e lunedì potrebbero esserci giàproblemi. La gara d'appalto del servi-zio, poi, non viene assegnata da oltreotto mesi dall'aggiudicazione provvi-soria alla stessa Atm. L'assessore sem-bra lavarsene le mani o, peggio, non in-teressarsi alle questioni poste. C'è chipensa che si voglia portare qualche al-tra azienda del Nord in Molise sullostile delle Gran Manze. Più che il Ta-piro ci vorrebbe il commissariamentodell'assessorato.
Il Tapiro del giorno
a Pierpaolo Nagni
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
ANNO IX - N° 140 - SABATO 23 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino
Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)
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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzione
La collaborazione è gratuita
Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico
L’Oscar del giorno
a Gaetano Scardocchia
CAMPOBASSO. "Il comitato promotore che ha orga-
nizzato questa iniziativa è costituto da persone prive di
notorietà, che non occupano cariche istituzionali, non
rappresentano associazioni di categoria, né partiti po-
litici. Sono solo normali cittadini, padri di famiglia che,
dopo una vita dedicata al lavoro ed alla crescita dei
propri figli, hanno avvertito la necessità ormai inelu-
dibile, di denunciare il malessere, la difficoltà, la soffe-
renza, la sfiducia che vive la popolazione molisana".
Così ieri i proponenti la manifestazione di protesta
di questa mattina a Campobasso in piazza Prefettura, a
partire dalle ore 10, hanno ritenuto comunicare le ra-
gioni della manifestazione al Prefetto. "Gli emolumenti
da loro percepiti mensilmente superano di molto i die-
cimila euro netti e sono determinati con leggi appro-
vate all’unanimità! Con il passare delle legislature si è
ampliata a dismisura, ormai intollerabile, la differenza
tra i loro compensi e quelli percepiti da un operaio o
impiegato medio o da un pensionato al minimo.
Un consigliere regionale costa alla collettività quanto
venticinque pensionati!".
Per il Comitato degli Indignati in un sistema demo-
cratico piegare la democrazia per scopi quasi esclusi-
vamente personali, ne determina la distruzione.
"Chiediamo pertanto al Presidente della Giunta, al
Presidente del Consiglio ed ai 14 capigruppo di rive-
dere le determinazioni adottate in questi ultimi mesi
riguardanti i costi della politica ed in modo particolare
di: Abrogare l’art, 7, portare a livelli accettabili il fi-
nanziamento ai gruppi consiliari, abrogare il vitalizio
agli ex consiglieri, ridurre drasticamente il rimborso
spese per l’esercizio del mandato".
Quale è la ratio per cui per il funzionamento dei
gruppi consiliari, oltre alle spese per il personale, la
Regione Basilicata che ha una popolazione di 587.517
abitanti spende 179.375,85 euro, il Molise con una po-
polazione di 313.660 abitanti spende 434.343 euro ?
Ancora, si chiede di abrogare il cosiddetto bonus di
reinserimento, elargito quando non si è più rieletti. A
tale proposito l’ultimo consiglio regionale con un prov-
vedimento ritenuto d’urgenza ha deliberato la bella
somma di 450.000 euro.
"Ci chiediamo : ma dove si deve reinserire un pen-
sionato? Dove un dipendente pubblico? Dove chi non
ha mai lavorato? Per questo abbiamo avviato una bat-
taglia di “civiltà” che, alla luce della delibera “bavaglio”
dell’Ufficio di Presidenza, inevitabilmente ha assunto i
connotati anche di una battaglia “per la democrazia”.
Sappiamo perfettamente che i tagli che proponiamo
non sono risolutivi dei problemi finanziari della Re-
gione, ma rappresentano un segnale importante".
di Roberto Crema*
Il 16 novembre abbiamo vissuto tutti,
noi che c'eravamo, un momento impor-
tante. Si è trattato di un passaggio niente
affatto ordinario né fine a sé stesso,
come parte dell'opinione pubblica e
della stampa stanno in qualche modo
tentando di attestare.
Si riparte con Forza Italia per fare or-
dine e dare all'elettorato un punto di ri-
ferimento meno "appannato", più defi-
nito e riconoscibile, più identitario e
vicino alla base. Il momento difficile che
stava vivendo l'oramai archiviato PDL
poteva in qualche modo far nascere
dubbi, timori, ritrosie o, come mi rendo
conto essere per fin troppi "ex azzurri",
motivazioni di opportunità ed opportu-
nismo in grado di ridurre tutto ancora
una volta a mera salvaguardia di un fu-
turo e teorico tornaconto personale.
Ho presto capito, però, che tali "virus"
potevano aggredire solo chi non ha vis-
suto questi anni con convinzione, parte-
cipazione vera e con una condivisione
di valori, ideali ed idee adeguata a pro-
durre azioni per quel bene comune che
spesso resta lettera morta. Intendiamoci,
non mi illudo che possa esistere una po-
litica completamente dedita ai cittadini
ed ai loro bisogni, ma sono invece sicuro
che ne può esistere una che per la mag-
gior parte del tempo è in grado di pen-
sare al futuro della comunità e del Paese.
Noi possiamo senza dubbio, ciascuno al
proprio livello e con il proprio ruolo,
operare in questo senso. Ho la presun-
zione di dire di essere in campo da tanti
anni, fin dalla nascita di quella Forza
Italia che, piaccia o no a seconda dei gu-
sti, cambiò la politica, sospinto esatta-
mente dal desiderio di fare la mia parte
per la collettività.
Quei "virus", quei dubbi, non hanno
avuto nemmeno il tempo di palesarsi nel
mio caso: ho scoperto subito, ed è stato
piacevole e confortante, che dentro di
me c'era l'adesione immediata e senza
tentennamenti a questo che è un vero e
proprio riaggancio con la storia.
Certo, colpisce quanto facile per molti
sia dimenticarsi di chi ha permesso loro
di intraprendere una strada, di avere un
futuro migliore ed una carriera assicu-
rata. Meno comprensibile è invece l'at-
teggiamento di coloro, nemmeno pochi,
che stanno popolando un insignificante
"limbo", una posizione attendista che a
primo impatto fa pensare, e pensar male,
ma che dopo una breve riflessione si pa-
lesa per quel che è davvero: l'inno al-
l'opportunismo.
Difficile è accettare la posizione di tutti
quelli che, guardandosi bene dal fare
una scelta immediata, stanno aspettando
di capire che aria tira per scegliere il
carro sul quale salire.
Questo mio giudizio non è personale
né astioso ma scaturisce da una valuta-
zione politica: per ragioni di discrezione,
indole e buona educazione evito infatti
di valutare gli uomini e le donne ma non
posso esimermi dal sottolineare quanto
un simile modo di affrontare questo
cambiamento sia politicamente di basso
profilo. Ho parlato di un "cambiamento",
non di una "scissione".
Per me non c'è stata alcuna scissione:
da una parte la storia va avanti con rin-
novate energie, dall'altra un "nuovo mo-
vimento" è a mio parere destinato a me-
scolarsi in quell'area "grigia" che oscilla
a destra e manca, pronta ad appoggiare
ora questo ora quello, in barba a quel
gioco di squadra che dovrebbe essere
alla base della nostra politica ed alla go-
vernabilità che sarà sempre più difficile,
al limite dell'impossibile. Un rischio,
quest'ultimo, che solo gli elettori pos-
sono scongiurare ed è esattamente
quello che mi auguro possa avvenire in
occasione dei prossimi appuntamenti
elettorali.
* Consigliere e Capogruppo del PDL
alla Provincia di Campobasso
TAagliolto
223 novembre 2013
In piazza la protesta degliIndignati contro la Casta
Forza Italia per la continuità delle idee
Ieri un comitato ha illustrato al Prefetto di Campobasso le ragioni
della protesta. "Un consigliere regionale costa come 25 pensionati"
CAMPOBASSO. Ci volevano Le Iene di Italia1 per far capire
al presidente della Regione Frattura ed alla sua maggioranza
che percepire 2.451 euro dell’articolo 7 era illegittimo? Evi-
dentemente sì. Nel vertice di mercoledì scorso (giorno suc-
cesso alla seconda puntata delle Iene sulla questione),
convocato dal governatore con urgenza (escludendo Nunzia
Lattanzio, l’unico consigliere di maggioranza che aveva por-
tato in Commissione l’abrogazione della legge), bene in quel
vertice Frattura sembra sia stato chiaro: l’articolo 7 va abro-
gato. L’ironia sarebbe d’obbligo se non fosse che per l’enne-
sima volta questo centrosinistra ha manifestato
pubblicamente incapacità politico-amministrativa. Dunque la
questione nota a tutta Italia con il nome di “Vincenzo il porta-
borse” sembra essere stata archiviata dalla maggioranza. Mar-
tedì andrà in scena il Consiglio regionale e lì, in quella sede,
potrebbe essere presentata la proposta di abrogazione.
Magari con l’indicazione dell’urgenza. Da qui si potrebbe
chiudere con una deduzione: il governo regionale ha capito,
ha ammesso lo sbaglio, ora cambia rotta. Macchè. Si riparte
con un altro capitolo che di nuovo ha solo il fatto che final-
mente se ne potrebbe parlare sempre martedì in Consiglio. Al
secondo punto all’ordine del giorno, infatti, c’è finalmente la
proposta di abrogazione della legge 21 del 2012. Ossia di
quella legge che fissa il numero degli assessori a 4. A meno di
colpi di scena con il rinvio, il merito di aver fatto slittare la di-
scussione tra i primi posti va a Nicola Cavaliere (Forza italia).
La sua richiesta di inversione dell’ordine del giorno è stata ac-
cettata da Frattura con un’aria di strafottenza in aula. Come a
dire: certo che ne possiamo parlare, voi dell’opposizione non
ci fate paura. E allora via col quinto assessore. L’abrogazione
della legge è necessaria per poi discutere dell’aumento della
Giunta regionale. L’idea piace molto a Frattura che, stavolta,
non potrà fare il Ponzio Pilato della situazione come accaduto
con l’articolo 7. Insomma, il presidente stavolta non potrà dire:
io non c’entro, lo hanno chiesto i miei consiglieri. Che Frat-
tura quel quinto assessore lo voglia è risaputo da mesi (otto
per l’esattezza). E quasi certamente continuerà con la solita
giustificazione ingannevole: sarà a costo zero. Se in aula di-
scussione ci sarà, altrettanto potrebbero esserci sorprese.
Forse potremmo vedere all’opera quel che rimane dell’oppo-
sizione, si dovrà prendere atto di una spaccatura interna del
centrosinistra che oggi è diviso sulla questione ma solo sulla
carta. Insomma, tutti dovranno buttare giù la maschera.
La conseguenza sarà il raddoppio del malcontento popolare
che, a differenza dei diretti interessati, non ha ancora digerito
quanto accaduto con l’articolo 7 e che non ha nessuna inten-
zione di mollare la protesta mirando alla riduzione delle in-
dennità. Perché prendere un rimborso spesa di 4.500 euro
(esentasse e forfettario, cioè senza doverci pagare le tasse e
intascati a prescindere se sono stati spesi) in una regione
così piccola appare come l’ennesimo schiaffo alla crisi. Così
da un parte in Molise c’è il 50% di disoccupazione, dall’altra
c’è la classe politica che invece di pensare a qualche diavole-
ria per cambiare rotta si occupa solo del proprio portafogli. E
dopo 8 mesi di governo di centrosinistra c’è da ammettere solo
una verità: siamo solo all’inizio.
gr
TAaglio
lto3
23 novembre 2013
Archiviato “Vincenzo” si riparte:
via col quinto assessore
Intanto oggi nuova manifestazione di protesta degli indignati in Piazza Prefettura a Campobasso
Il centrosinistra opta per l’abrogazione dell’articolo 7 e
intanto ha già preparato la strada per aumentare la Giunta
“Silent enim leges inter arma” (In tempi di guerra
la legge tace). La frase di Cicerone che risale al
primo secolo Avanti Cristo è più che mai attuale. Più
che mai in questo piccolo Molise. Lo dimostrano i
politici regionali che ormai hanno riportato la situa-
zione all’epoca di Cicerone con uno scontro tra le
classi sociali. E se nel periodo romano si parlava di
contrapposizione tra optimates (gli aristocratici) e
plebe, stavolta lo scontro è tra politici e popolo.
La causa? La mancanza di soldi per gli ultimi, la
riscossione a iosa di soldi per i primi. A volte con
metodi consentiti dalla legge ma non dalla morale
(come nel caso delle indennità), a volte percepiti
persino in maniera illegittima come nel caso dei
fondi dell’articolo7. I politici ormai sono sempre più
simili agli sciacalli: si cibano di animali morti.
Peccato che questo cibo sia rappresentato dal po-
polo che muore pagando le tasse per mantenere in
piedi un sistema ormai al collasso, ma solo per i la-
voratori. In Molise è scoppiato il caos dell’articolo 7
che, al di là della responsabilità degli eletti (tutti ma
in primis del centrosinistra che è maggioranza), evi-
denzia un problema peggiore del fatto che i consi-
glieri regionali spesso e volentieri, intascano i 2.451
euro come surplus delle indennità.
Il problema vero è che i rappresentanti di un’as-
semblea legislativa dovrebbero porre in essere re-
gole per combattere il lavoro nero e lo sfruttamento
dei lavoratori. Invece troppo spesso sono i primi ad
utilizzarlo. I collaboratori vari (in genere giovani uti-
lizzati all’interno dell’istituzione) sono nella maggior
parte dei casi sottopagati.
Il budget che gli eletti mettono a disposizione per
il personale al loro servizio comporterebbe, nella
normalità, l’assunzione con relativo contratto e re-
lative buste paga che permettesse a quei collabora-
tori di poter vivere. Invece la cifra, generalmente, è
irrisoria creando così la capacità economica di poter
aumentare il numero delle “assunzioni”. E’ questa la
denuncia silente che molti fanno per paura di per-
dere il cosìdetto posto.
Chi controlla? La legge tace.
Si assume per far cosa? Il ruolo di segretaria/o del-
l’eletto non è abbastanza per far funzionare la poli-
tica vera. Il consigliere regionale, sia esso di
maggioranza o di opposizione, ha un ruolo fondamen-
tale: presentare proposte di legge i cui effetti ricadono
sui cittadini, soprattutto nei periodi di crisi. Avere un
gruppo di lavoro alle spalle che sappia organizzare,
preparare tali proposte sarebbe indispensabile per un
eletto che poi, di converso, ne guadagnerebbe in visi-
bilità politica e quindi, elettoralmente parlando, a sca-
denza del mandato chiedendo conto del suo operato
agli elettori. Eppure, questo sistema costruito dagli avi
su principi oggettivamente giusti, è stato ribaltato dai
figli degli avi che dovevano utilizzarlo con la stessa
coerenza. Se è vero che gli inizi degli anni ’90 hanno
segnato uno spartiacque tra la prima e la seconda re-
pubblica, appare altrettanto veritiera la frase di Da-
vigo, ex pm di Mani Pulite: “Dopo Tangentopoli i
politici non hanno smesso di rubare. Hanno solo
smesso di vergognarsi”.
Irene Corsini
I politici non hanno smesso di rubare,
hanno smesso di vergognarsi
CAMPOBASSO. Ancora un ricorso
di una struttura sanitaria privata, an-
cora la Regione Molise finisce il tri-
bunale, ancora una volta a difendere
la struttura privata è l’avvocato che
partecipa ai tavoli tecnici romani af-
fiancando la Regione Molise. Stavolta
l’oggetto del ricorso riguarda l’assi-
stenza specialistica ambulatoriale, in
particolare i limiti massima di spesa.
Il centro radiologico Francesco Potito
di Campobasso ricorre contro l’istitu-
zione regionale e si lascia difendere
dall’ormai noto Salvatore Di Pardo.
La storia è sempre la stessa. Paolo
Frattura, in qualità di Commissario
alla Sanità, a luglio emana il decreto
in cui definisce i limiti massimi di
spesa (per il triennio 2012-2014) per
l’acquisto di prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale da parte
delle strutture private.
L’azienda Potito, rappresentata da
Di Pardo, chiedeva l’annullamento o
la sospensione dell’efficacia del de-
creto. Stavolta però il colpo non è an-
dato a segno. Il Tar ha respinto la
domanda cautelare.
Red.cro.
La Regione ancora in tribunalead opera di Di PardoIl tema del ricorso al Tar è sempre lo stesso: la Sanità
Come rendere il complesso monumentale di
San Vincenzo al Volturno il punto nodale della sto-
ria del primo Medioevo in Europa è stato l’argo-
mento discusso nel corso del convegno tenuto ieri
a Campobasso, presso l’Aula Magna dell’univer-
sità trattando del tema “L’Officina di San Vincenzo
– Artisti e amanuensi in una grande abbazia me-
dievale”. Un titolo di merito va dato all’Istituto re-
gionale per gli studi storici del Molise (Iresmo)
organizzatore e patrocinatore dell’evento culturale
cui hanno preso parte eminenti personalità del
mondo accademico e scientifico tra cui Alessio
Monciatti, docente di Storia dell’Arte Medievale
presso l’Ateneo molisano, e Giulia Orofino, do-
cente della stessa materia presso l’Università di
Cassino e del Lazio Meridionale che hanno illu-
strato e commentato due importanti pubblica-
zioni: il Chronicon Vulturnense del Monaco
Giovanni, che contiene la preziosa traduzione ita-
liana del Chronicon Vulturnense, ovvero la cro-
naca del XII secolo che narra la storia del
monastero di San Vincenzo; e La cripta dell’Abate
Epifanio a San Vincenzo al Volturno che riunisce
tutti i principali studi apparsi sulla cripta del-
l’abate Epifanio, il cui ciclo di affreschi del IX se-
colo costituisce il gioiello artistico e culturale
dell’intero complesso archeologico dell’Alto Vol-
turno molisano. Una giornata di studio i cui con-
tenuti aprono prospettive interessanti sul piano
scientifico ma certo non mancano anche di allar-
gare l’orizzonte per uno sviluppo turistico del Mo-
lise raccolto intorno alle due dotazioni
archeologiche e documentali di straordinaria uni-
cità. Orecchie sensibili e particolarmente interes-
sate sono state quelle del rettore dell’università,
Gianmaria Palmieri, del Direttore regionale per i
Beni Culturali e paesaggistici del Molise, Gino Fa-
miglietti (difensore e cultore indefesso del patri-
monio storico, archeologico, naturale e
paesaggistico del Molise) e il presidente dell’Ire-
smo, Claudia Angiolini, sul cui impegno ed inte-
resse non si nutrono dubbi, che invece si portano
dietro il presidente della giunta regionale, Frat-
tura, e del consiglio, Niro.
La conclusione del convegno è stata affidata al
professore Federico Marazzi, che da molti anni
conduce gli scavi all’interno del grande sito mo-
nastico, che ha ragguagliato la platea sulle più re-
centi ricerche in corso presso il sito dell’abbazia
cui l’Iresmo sta fornendo le carte inedite dell’ar-
chivio di Vincenzo Federici, lo studioso che, nella
prima metà del XX secolo, pubblicò l’edizione cri-
tica del testo del Chronicon Vulturnense. A pen-
sarci bene, noi molisani veniamo da molto lontano.
4 TAagliolto23 novembre 2013
Per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato dai dati a noi
noti è da supporre che le 12 mila Manze da rimonta da allevare
in Molise, servono al rinnovo del parco produttivo di vacche da
latte di circa 150 mila capi attualmente allevate nel centro nord
d’Italia. Cioè, considerato che una vacca produce latte per 12/15
anni e che a questa età va sostituita da una giovane manza gravida,
va da se che un 12/15% del gregge produttivo va annualmente rin-
novato; va anche considerato che il rinnovo è costituito solo da
soggetti femmine, ma nascono anche i vitelli maschi quasi al 50%,
cioè altri 12 mila capi maschi. La domanda è: “ i vitelli nati maschi
dove vengono allevati?” ...ma nel nord, mi si risponde e lo sapete
perché? Perchè allevare e produrre carne è più conveniente, più
pulito, indotto più proficuo e quelli del nord sono più sapienti e
ben organizzati sul territorio per svezzare e ingrassare vitelloni da
carne. Seconda domanda: supposto che la Granarolo fornisce latte
alimentare al centro sud (da Roma in giù) di quasi il 15% del suo
fatturato, allora “perchè delle attuali 150 mila vacche produttrici,
almeno 15 mila capi non si allevano al centro sud, luogo di con-
sumo”?
Terza domanda: “perchè nel Molise solo la produzione delle
manze da rimonta e non anche i manzi e il ciclo integrale della
filiera produttiva?” Non vogliamo più che nel Molise accada an-
cora che si producono solo segmenti, magari più inquinanti o solo
bulloni e il resto migliore delle filiere si producono altrove!
Agli attuali governanti vogliamo ricordare in proposito, che
circa 45 anni fa, fu la FIAT a ingannarci facendoci credere che da
li a poco si sarebbe realizzato a Termoli anche la produzione delle
auto, occupando oltre 5 mila operai: mai realizzato tale impianto
e mai superati neanche tre mila unità occupate. Intanto acquisi-
rono, adiacente all’attuale azienda, l’area necessaria per tale ipo-
tesi, circa 20 ettari di terreno in più dell’occorrenza del
momento; terreni fertilissimi, all’epoca espropriati agli agricoltori
e poi lasciati lì, abbandonati e dove ancora oggi vegetano solo vi-
gorosi cespugli. Ma su questo argomento ci torneremo presto.
Va da se che pensare male è peccato, ma se non ci convincono
su queste domande, noi del Molise non possiamo dare l’ok alle
“gran manze” allevate così come proposto.
Anzi andrebbe verificato anche se vi sono altri gruppi produt-
tori di latte e carne per attivare nel Molise una nuova, moderna
integrale filiera zootecnica per prodotti solo di qualità. Conside-
rato che in questo periodo di crisi globale e della dilagante con-
taminazione degli alimenti umano la produzione di latte e carni di
qualità e di sicura salubrità, vitali per la salute dell’umanità, nel
medio alto Molise troverebbe tutte le prerogative naturali ne-
cessarie per un loro naturale ottenimento.
Quindi si alle 12 mila fattrici in Molise, però se dislocato sul
tutto il territorio della regione e coadiuvate da un progetto pro-
duttivo integrale: dallo svezzamento alla produzione di latte e
carne di almeno 10 mila capi con la lavorazione del latte e carni
in Molise, pronto al consumo e con tutto l’indotto molisano: oc-
cupazione, foraggere ecc.. Rispettando comunque il naturale e ri-
gido rapporto spazio- bestiame, cioè non più di due capi grandi
per ettaro di terreno disponibile. Questo per salvaguardare gli
aspetti igienici sanitari e ambientali del territorio e degli alleva-
menti stessi, nonchè la salvaguardia della integralità e salubrità
degli alimenti che se ne produrranno a vantaggio della salute dei
consumatori. In conclusione si dovrà attuare un sistema produt-
tivo “integrale ed estensivo” sul territorio e non “intensivo e con-
centrato” come ci propone oggi la Granarolo. Cosi facendo ci
sarebbe un naturale utilizzo e conservazione del territorio e tra
l’altro si darebbe un forte e vero impulso economico ed occupa-
zionale a tutte le cosi dette famose aeree interne del nostro Mo-
lise, dove il settore agricolo, in particolar modo quello
zootecnico, potrebbe rappresentare l’ossigeno vitale ed econo-
mico sociale per bloccare il pericoloso, continuo spopolamento
demografico e condurre all’asfissia le nostre comunità interne
della regione, trascinandosi con esse tutto il Molise verso un de-
clino inesorabile, fino alla sua estinzione Istituzionale.
Comitato regionale Dc Molise
Per uno sviluppo turistico del Molise raccolto intorno alle dotazioni archeologiche e documentali di straordinaria unicità
Allevare solo il “segmento” delle manzeè inutile e dannoso per il nostro territorio
CAMPOBASSO. L’Anas comunica che da lunedì 25 novem-
bre a venerdì 13 dicembre 2013, saranno attivi restringimenti
di carreggiata sulle strade statali 647 “Fondo Valle del Biferno”,
650 “Fondo Valle del Trigno” e 16 “Adriatica”, tra le province di
Campobasso e Isernia. In particolare, saranno istituiti due
sensi unici alternati sulla strada statale 647 “Fondo Valle del Bi-
ferno”: dalle ore 8,00 di lunedì 25 novembre alle ore 18,00 di
sabato 7 dicembre 2013, tra il km 55,800 e il km 56,400 e dalle
ore 8,00 di lunedì 2 dicembre alle ore 18,00 di venerdì 13 di-
cembre 2013, nel tratto compreso tra il km 55,800 e il km
59,000, in provincia di Campobasso. I provvedimenti si rendono
necessari per consentire il rifacimento dei giunti di dilatazione.
Dalle ore 7,00 di lunedì 25 novembre alle ore 17,00 di sabato
7 dicembre 2013, sarà attivato un restringimento di carreggiata
tra il km 526,100 e il km 526,400 della strada statale 16 “Adria-
tica”, in provincia di Campobasso. I provvedimenti si rendono
necessari per consentire il rifacimento dei giunti di dilatazione
del viadotto “Trigno”.
Dalle ore 7,00 di martedì 26 novembre alle ore 16,00 di mar-
tedì 10 dicembre 2013, le limitazioni interesseranno la strada
statale 650 “Fondo Valle del Trigno”, nel tratto compreso tra il
km 12,600 e il km 15,500, in corrispondenza dei viadotti “San-
t’Onofrio”, “Trigno” e “Chiauci”. Il provvedimento si rende ne-
cessario per eseguire prove tecniche di laboratorio.
Durante le limitazioni, il traffico sarà regolato da un impianto
semaforico e dal personale dell’Anas.
Il valore storico e documentale dell’abbazia di san Vincenzo
al Volturno al centro del convegno organizzato dall’Iresmo
sul tema ““L’Officina di San Vincenzo – Artisti e amanuensi
in una grande abbazia medievale”Limitazioni al trafficosu Bifernina e TrigninaI lavori partiranno da lunedì e si protrarranno fino al 13 dicembre
L'intervento
Qualcuno dica al (vice?) presidente della giunta re-
gionale Petraroia che scrivere al ministro dello Svi-
luppo Economico; al responsabile del dipartimento
per le imprese e l’internazionalizzazione di quel mi-
nistero; ai sottosegretari di Stato della Presidenza del
Consiglio dei ministri e al dirigente responsabile della
direzione generale Relazioni industriali del ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali, per muoverli alla
stipula di un Contratto di sviluppo o, in alternativa, a
uno strumento di programmazione negoziata “che
aiuti il processo di reindustrializzazione di un’area di
crisi in cui tra la filiera tessile (Pettoranello), la filiera
avicola (Boiano) e l’indotto metalmeccanico e del-
l’auto (Venafro) si sono persi duemila posti di lavoro
su un territorio che conta meno di 100 mila abitanti ed
in cui il tasso di disoccupazione giovanile è elevatis-
simo come certifica anche il Rapporto recentissimo
della Banca d’Italia”, gli vale tanto sul piano della pro-
paganda personale, della conferma di essere (e di
voler essere) il deus ex machina dell’esecutivo, la po-
lena del consiglieri regionali di centrosinistra, il”Mi-
gliore”, come gli erano care in gioventù l’immagine e
la figura di Palmiro Togliatti, ma sul piano concreto
questo suo affannarsi, ragionare, relazionare con do-
vizia di dati e di valutazioni, non porta a nulla.
A Roma, o dovunque sono costretti e leggere le sue
lettere-relazioni, se ne impipano, perché sanno che
ciò che viene detto e scritto è una mera iniziativa per-
sonale, un impulso alla visibilità, un anelito alla noto-
rietà, non certo la definizione di una volontà politica
della maggioranza o dell’esecutivo di cui è (vice?)
presidente. Fintanto un Contratto di sviluppo o
un’azione programmatica negoziata da proporre al
governo nazionale non vengono deliberati e appro-
vati dagli organi competenti, non sia una parte so-
stanziale della programmazione settennale
2014-2020), i buoni propositi di Petraroia, le sue let-
tere-relazioni, le sue documentate valutazioni sono
niente. Le sue argomentazioni su come collocare al-
l’interno di un percorso istituzionale la soluzione dei
problemi dell’Ittierre e, soprattutto, come sommare in
unico quadro d’interventi i problemi di agibilità delle
realtà produttive esistenti all’interno del distretto ter-
ritoriale che comprende i nuclei industriali “Campo-
basso-Boiano” e “Isernia-Venafro” sono
inappuntabili, ma andrebbero dette e illustrate ai
consiglieri di maggioranza, ai colleghi assessori, allo
stesso presidente Frattura perché ne facciano una
convinzione, un motivo di dibattito e di deliberazione.
Farne invece oggetto – e non è la prima volta – di mis-
sive a ministeri, autorità territoriali, categorie sociali
e forze sociali senza accorgersi che non viene cavato
il ragno dal buco, alla lunga si risolve unicamente in
uno stucchevole esercizio di propaganda personale.
Abbiamo il sospetto che Petraroia sia in un certo
qual senso costretto a dirottare su altri soggetti (isti-
tuzionali o meno) il proprio attivismo in quanto al-
l’interno della maggioranza e dell’esecutivo non trova
la dovuta accoglienza, né il suo esasperato populismo
assemblearistico finora gli è giovato ad avere solida-
rietà e sostegno. Come del resto non trovano riscon-
tro nell’opinione pubblica molisana, satura di
comunicati stampa e d’iniziative a vuoto.
Senza sofismi, siamo alla perfetta rappresentazione
di un governo che in circa 10 mesi di potere ha ba-
dato unicamente ad assicurare a sé stesso e alle forze
sodali una invidiabile prospettiva di vita. In aperta
antitesi con lo stato socio-economico della collettività.
Meno lettere-relazioni; più concretezza.
Dardo
CAMPOBASSO. Ieri mattina in Prefettura a Campo-
basso si è svolta la riunione per discutere in merito
alle spettanze che la Regione Molise doveva pagare al-
l'Azienda ATM. Assente l'assessore regionale al ramo
trasporti, Pierpaolo Nagni, hanno partecipato i re-
sponsabili dell'Azienda e il dirigente dei trasporti Au-
fiero. La richiesta, più volte formulata, è quella delle
spettanze dovute alla società per un importo comples-
sivo di euro 867.111,63 relativo a fatture emesse alla
regione e non ancora liquidate. Altra questione, che
ancora non viene chiarita, è la mancanza di assegna-
zione del bando di gara. L'Azienda aveva già prean-
nunciato l'interruzione dei servizi di TPL gestiti da
ATM e il mancato pagamento del 50% dello stipendio
di ottobre al personale dipendente, e l'impossibilità di
fare rifornimento di carburante.
A fine tavolo si è avuta una tregua fino a lunedì 25
novembre, il dirigente Aufiero ha chiesto tempo per
verificare con l'Assessore Nagni le documentazioni e
le richieste. L'ATM però informa che se entro la gior-
nata di lunedì non si avrà un responso positivo da
parte della regione, il trasporto pubblico avrà delle ri-
percussioni, in quanto i mezzi viaggeranno fino ad
esaurimento scorta di carburante, non potendo più
fare rifornimento.
TAagliolto
523 novembre 2013
CAMPOBASSO. Il Molise ancora una
volta penalizzato da una ristruttura-
zione aziendale: chiude una delle sedi
di Campobasso e 42 dipendenti sa-
ranno messi in mobilità. In una lettera,
inviata all’Arcivescovo della Diocesi
Campobasso Bojano, al Prefetto della
Provincia di Campobasso, al Presidente
della Regione Molise ed a quello della
Provincia di Campobasso, al Sindaco
del capoluogo, ed agli onorevoli Ruta,
Venittelli e Leva, si parla della chiusura,
per la ristrutturazione di una parte dei
servizi di Telecom Italia e in special
modo quelli relativi al Caring Service,
della sede di Campobasso e la messa in
mobilità, appunto, di 42 dipendenti, i
quali potranno scegliere il trasferi-
mento a Napoli oppure ipotesi di tele-
lavoro d casa. Ciò è motivato dalla ‘so-
cietarizzazione’ di detta divisione. “Par-
liamo – si legge nella nota- della
cessione di un ramo di azienda forte-
mente voluta dal C.d.A. del gruppo Te-
lecom Italia riunitosi l’8 febbraio 2013,
nel quale è stata anche approvata la di-
stribuzione di un monte dividendi agli
azionisti di 450 milioni di Euro all’anno
per il triennio 2013-2015;
Quindi il controsenso è che mentre si
chiede per lo stesso periodo una pe-
sante “solidarietà” ai lavoratori, con gli
stessi sacrifici si prestabilisce per i
prossimi anni una bella distribuzione
degli utili: ciò vuol dire una chiara stima
del buon andamento finanziario nel
triennio”. I lavoratori avanzano una
propria proposta. “Telecom Italia oc-
cupa sul Territorio più sedi (Via Conte
Rosso - Centrale Sud, Caring Services
e CE Top - e Via IV Novembre - Cen-
trale Nord, Open Access ) e pertanto ri-
teniamo che con la conoscenza dello
stato dei luoghi, si possa compattare il
personale in una delle due sedi esi-
stenti fungendo questa (e non Napoli)
da “sede di concentrazione” oltre che
unica del capoluogo e in Molise ad
ospitare il servizio di Caring. In questo
modo si realizzerebbe la riduzione dei
costi di affitto e gestione delle sedi,
come previsto nel piano Aziendale e nel
contempo operando un riassetto non
invasivo per i lavoratori”. Una proposta
ragionevole, che merita di essere atten-
tamente valutata.
C’è il sospetto che all’interno della maggioranza e dell’esecutivo non trovi accoglienza, né il suo esasperato populismo assemblearistico finora gli è giovato ad avere solidarietà e sostegno
Avvisate Petraroia che da solo non va da nessunaparte, e nemmeno il Molise
Telecom chiude a Campobasso
Trasporti, l'assessore Nagninon si presentaL'Atm attende il pagamento di oltre 800mila euro
L'azienda rischia di restare senza carburante
Sono 42 i lavoratori in trasferimento a Napoli o con il telelavoro
CAMPOBASSO. Un Castello
Monforte, ormai, destinato a base
per le antenne di ogni specie. E'
quello che salta evidente all'oc-
chio di chi si porta nella parte alta
della città alla ricerca di uno spa-
zio che non sia quello frenetico
della vita in basso. E cosa si
trova? Antenne, fili, tiranti e la
stazione metereologica dell'Ae-
reonautica. E' possibile che un
monumento nazionale, un ma-
niero che identifica la stessa città
capoluogo di Regione possa es-
sere considerato la piattaforma di
tutto questo? Noi crediamo pro-
prio di no e, per questo, da tempo
che andiamo sottolineando la ne-
cessità che quella foresta di an-
tenne che caratterizza da tempo il
castello venga immediatamente
spazzata via. Tra l'altro, va detto,
che anche il dipartimento del-
l'Aereonautica ha espresso il pro-
prio parere favorevole allo spo-
stamento della stazione in altra
sede. Certo, evidentemente, avrà
chiesto al Comune uno sforzo fi-
nanziario per accelerare il trasfe-
rimento.
Ed è questa l'occasione per chiu-
dere una partita che si trascina da
anni e che permetterebbe il recu-
pero della parte più alta della tor-
retta di guardia. Lo stesso dicasi
per gli altri ripetitori ed antenne
che non si sa nemmeno se i pro-
prietari degli impianti paghino un
fitto, almeno, adeguato conside-
rato che trattasi di un monu-
mento nazionale.
L'amministrazione comunale non
può fare finta di ignorare il pro-
blema o di rinviarlo alle calende
greche. Il castello Monforte deve
tornare ad essere quello che era
un tempo. Anzi, va valorizzato ul-
teriormente con piccoli inter-
venti, come la realizzazione del
ponte levatoio e la stradina che lo
costeggia che hanno un costo irri-
sorio ma che ne andrebbero a va-
lorizzare le sue caratteristiche. Al
pari della possibilità di usufruire
dei torrioni ai quattro lati. Ma se
un Comune non riesce a risolvere
una questione come questa è
nelle condizioni di affrontare
temi ben più scottanti e difficol-
tosi?
CAMPOBASSO. Il maltempo di queste ore ha portato alla com-
parsa della prima neve a Campitello Matese. Un paesaggio, final-
mente, invernale per la stazione sciistica con la
speranza che questi primi fiocchi di neve pos-
sano essere un buon presagio per la stagione
ormai alle porte. Pochi centimetri, al momento,
ma sicuramente beneauguranti anche perchè si
avvicina la festività dell'Immacolata e se do-
vesse cadere nei prossimi giorni copiosa la neve
si tratterebbe di una boccata d'ossigeno per gli
imprenditori del settore.
CAMPOBASSO. Presso la caserma “Eugenio
Frate”, sede della scuola allievi carabinieri
di Campobasso, alla presenza del generale
di brigata Antonio Bacile, comandante della
legione allievi carabinieri, si è svolta la ce-
rimonia di passaggio di consegne tra il ge-
nerale di brigata Michele Di Santo,
comandante cedente, ed il tenente colon-
nello Antonio Renzetti, comandante suben-
trante. Il generale Di Santo, che lascia il
servizio attivo dopo oltre trentacinque anni
di servizio ed una carriera importante che
lo ha visto impegnato al comando di unità
territoriali per ventisette anni, si è arruo-
lato nell’arma il 24 gennaio 1978. Era dal-
l’ottobre del 2006 che reggeva il comando
della scuola allievi carabinieri di Campo-
basso. Nel suo messaggio di commiato ha
ricordato, rivolgendosi al personale del
quadro permamente ed agli allievi del 131°
corso, i sette anni trascorsi al comando della
scuola ringraziando tutti della preziosa col-
laborazione ricevuta nella non facile ge-
stione dell’istituto di formazione. Ha, nel
contempo, formulato al tenente colonnello
Renzetti l’augurio di cogliere ogni soddisfa-
zione dall’esperienza che si accinge ad in-
traprendere.
nel suo discorso ha salutato il comandante
della legione allievi e si è anch’egli rivolto
agli allievi del 131 corso ed al personale del
quadro permanente, infine augurando al
predecessore generale Michele Di Santo
una felice quiescenza.
CAMPOBASSO. Il Comune
di Campobasso e l’Asso-
ciazione della Stampa del
Molise hanno organizzato
ieri nella sala consiliare
comunale, una cerimonia
pubblica per ricordare il
ventennale della morte del
direttore Gaetano Scar-
docchia. G a e t a n o
Scardocchia è nato a Cam-
pobasso nel 1937 e morto a
New York, a seguito di in-
farto, nel 1993. Giornalista
e scrittore, ha diretto il
quotidiano La Stampa di
Torino dal 1986 al 1990. La
carriera giornalistica Scar-
docchia la inizia all’Agen-
zia Italia, da praticante.
Poi diventa corrispon-
dente del Giorno dall’Au-
stria e dalla Germania
dell’Ovest. Nel corso della
sua carriera ha lavorato
anche per il Corriere della
Sera e La Repubblica,
come corrispondente da
New York. Agli annali del
giornalismo resta, tra le
altre, l’inchiesta sullo
scandalo Lockeed, del
1976, realizzata assieme ai
colleghi Giampaolo Pansa
e Pierluigi Franz, sul Cor-
riere della Sera, che portò
alle dimissioni dell'allora
Presidente della Repub-
blica, Giovanni Leone.
623 novembre 2013 Campobasso
In Comune
ricordato
Scardocchia
Castello Monforte, basta con le antenne
Campitello, prima neve sul pianoro
Scuola allievi, Renzetti nuovo comandante
Troppi impianti istallati sul maniero emblema della città
Lascia il servizio attivo il generale Di Santo dal 2006 a Campobasso
Ieri l'incontro
nella sala consiliare
del Comune
di Campobasso
L’entità del disagio ammini-
strativo dimostrato a lettere cu-
bitali dalle dimissioni farsa del
sindaco Di Bartolomeo, invita a
pensare che anche le strutture
interne di Palazzo san Giorgio
non sono nella condizione di
fronteggiare con dovizia i pro-
blemi che insorgono e di volgerli
a favore dell’amministrazione.
Infatti, tra le amministrazioni
locali molisane Campobasso as-
somma il numero maggiore di
atti amministrativi annul-
lati, di sentenze (civili)
di condanna rese
esecutive, di ri-
s a r c im e n t i
dei danni procurati, di cause am-
ministrative, civili e penali che
aspettano di essere affrontate e
per la gran parte destinate a
concludersi negativamente. La
maggioranza ha perso tempo e
denaro alla vana ricerca di una
identità e di una missione. Fal-
lita, purtroppo. Non un progetto,
un’opera pubblica, un investi-
mento che fosse anche pallida-
mente aderente al pomposo
programma elettorale con cui
nel 2009 ha conquistato il con-
senso dell’elettorato campobas-
sano. Questa che commentiamo
è un’amministrazione in diffi-
coltà, allo sbando, priva di ini-
ziative e di mordente. L’ultimo
colpo di teatro del ritiro delle di-
missioni non risolve affatto i
motivi politici che l’attraversano,
né le difficoltà gestionali che
hanno reso i consiglieri della
maggioranza un insieme di sog-
getti in cerca d’autore. Il quadro
amministrativo si compendia in
questa sequenza di fatti e situa-
zioni: bloccata la gara per il
completamento dei “Contratti di
Quartiere” di S. Giovanni dei
Gelsi; pendente in appello la ri-
chiesta di danni per la mancata
gestione del terminal delle auto-
corriere alla Seac; aperto il con-
tenzioso di 8 milioni di euro in
atto con l’Esattoria; impressio-
nante l’elenco dei rimborsi per
le infrazioni al Codice della
Strada notificate fuori tempo
massimo e altrettanto impres-
sionante la lista dei pagamenti
per danni procurati ai cittadini
per la mancata agibilità delle
strade e dei marciapiedi; gravi le
anomalie delle farmacie comu-
nali e grave l’ipotesi ancora
aperta di svenderne una. L’in-
sieme dice di una situazione al
limite della ratio. Non bastasse,
pesano, eccome, l’annullamento
dell’appalto dei lavori della gal-
leria che avrebbe dovuto colle-
gare il terminal con via San
Lorenzo e il mancato utilizzo del
finanziamento di 11 milioni di
euro; stagna irreversibile il
blocco dei lavori del sottopasso
di Via Mazzini all’altezza del
passaggio a livello di Rione San
Pietro; i servizi assegnati al-
l’esterno (luce, gas, cimitero, rac-
colta dei rifiuti e depurazione)
sono totalmente fuori controllo,
in assoluta autogestione; la so-
cietà di servizio in house, la Sea,
deve superare l’esame del mer-
cato alla ricerca di un socio pri-
vato, e non ci riesce. La mancata
approvazione del master-plan
presentato dalla Regione Molise,
e la mancata definizione del
campo sportivo Romagnoli ad
area per la sede regionale sono
il risultato di una maggioranza
tremebonda che messa di fronte
alla possibilità di assegnarsi un
posto di prestigio negli annali
del capoluogo, non è riuscita a
dischiudere il benché minimo
sprazzo di vivacità politica e in-
tellettuale. Immaginare che nei
mesi che gli rimangono riesca a
correggere gli errori, le manche-
volezze, le insufficienze, e le in-
capacità, è del tutto velleitario.
Dardo
723 novembre 2013Campobasso
Il sindaco ha ritirato le dimis-
sioni. Ma va? Chi l’avrebbe mai
detto. L’ironia è d’obbligo in
questi casi perché nessuno ha
mai pensato che il sindaco po-
tesse, davvero, andare fino in
fondo. Di Bartolomeo ha sempre
minacciato di presentare le di-
missioni ma non le ha mai pro-
tocollate. Ecco, questa è l’unica
differenza che c’è rispetto al
passato. La formalità di un gesto
che alla fine è durato 32 ore. La
scarsa credibilità delle sue di-
missioni sono dovute al partico-
lare momento dell’attività
amministrativa. L’assestamento
del Bilancio di previsione è die-
tro l’angolo e la maggioranza
non poteva fare altro che ricon-
fermare la fiducia al sindaco
perché la mancata approva-
zione della manovra potrebbe
comportare gravi conseguenze
sul piano della gestione e degli
equilibri finanziari dell’ente. La
maggioranza ha espresso la vo-
lontà di voler portare a termine
il programma di governo, assi-
curando il sostegno al sindaco
per giungere alla conclusione
del quinquennio amministrativo.
Senso di responsabilità o attac-
camento alla poltrona? Non tutti
i consiglieri di maggioranza bril-
lano di luce propria, per molti
restare in Comune fino alla fine
significa anche poter sfruttare il
ruolo di consigliere comunale in
vista delle elezioni di maggio.
Anche se, in questo caso, consi-
derando gli umori dei cittadini,
non si sa fino a che punto possa
rappresentare un vantaggio es-
sere consiglieri uscenti, Di Bar-
tolomeo sa benissimo come
funziona il meccanismo ed in-
fatti, quando l’altro giorno in
aula ha annunciato di voler la-
sciare la carica, è stato proprio
lui a evidenziare questo aspetto
avvertendo gli amici della mag-
gioranza: “Tutti a casa, la cam-
pagna elettorale dovrete
costruirvela da soli”. Evidente-
mente il richiamo all’ordine del
sindaco ha prodotto gli effetti
desiderati ed allora meglio con-
cludere il mandato.
Teresa Manara
Le dimissioni farsa del sindaco: la politica che si fa spettacolo.
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RIONERO SANNITICO. L’or-
mai ex asilo del Comune di Rio-
nero Sannitico, di proprietà della
Curia, verte in un totale stato di
abbandono da ben oltre 10 anni
. A seguito del tragico terremoto
del 2002 , l’allora Sindaco Orazio
Ciummo ne decretò di fatto la
chiusura immediata dichiaran-
dolo inagibile.
Con il passare degli anni, con-
statato che nessuna delle parti
interessate paresse volersene
fare carico, sia essa l’Amm. Co-
munale che la Chiesa, diversi
gruppi indipendenti di cittadini
rioneresi iniziarono a discutere
ed a proporre progetti validi e
fattibili al fine di riconsegnare,
in condizioni di massima sicu-
rezza, lo stabile alla popolazione
tutta.
A tale scopo, l’allora gruppo
dell’Azione Cattolica e l’Associa-
zione Don Antonio Fioritto ri-
chiesero ed ottennero un finan-
ziamento al fine di procedere alle
verifiche necessarie. Tale incar-
tamento, dopo essere stato con-
segnato nelle mani del nostro
Parroco, giunse a Sua Eccellenza
il Vescovo di Trivento, mons. Do-
menico Angelo Scotti.
Da quel tempo, sebbene sia
stato certificato e documentato
la totale incuria, peggioratosi
grazie al costante utilizzo della
struttura a mo’ di deposito da
parte di alcune ditte che espleta-
vano lavori commissionati dalla
precedente Amm. Comunale, il
popolo di Rionero Sannitico non
si è mai arreso o sottratto ad in-
contri ed anzi ne ha sollevato più
volte la questione, sempre spe-
ranzoso.
Non demordendo, ci augu-
riamo che almeno quest’ultima
lettera aperta rivolta a Sua Ec-
cellenza il Vescovo di Trivento,
firmata Giuseppe Fioritto, non
resti disattesa.
di Massimo Saluppo
Questione Ittierre: nulla di
più falso. dall'incontro di Ca-
stelpetroso di una settimana fa,
dipendenti, fasonisti, trasporta-
tori e sindacati, avevano con-
cordato unitariamente di pre-
sentare la mia proposta ad una
riunione da tenersi prima di
oggi, con le istituzioni politiche
(regione, provincia e sindaco) e
tracciare una linea comune da
presentare oggi al tavolo mini-
steriale. Le istituzioni politiche
hanno ritenuto, invece, voler in-
contrare mercoledì a Isernia,
solo i dipendenti, non invitando,
alla riunione, gli altri soggetti.
in questa sede si è proposta una
cooperativa sulla falsa riga di
quella della GAM, non capendo
che la ITR commercializza capi
prodotti da lavorazioni esterne
e non già polli da batteria. Dato
lo smarcamento voluto dalle
Istituzioni, era inutile la riu-
nione di ieri in Provincia, con-
siderato che sarebbe stato un
tavolo privo di tutte le parti e
soprattutto una mera pubblicità
per la Euridit che promulga il
piano di "distretto della moda",
ma non contempla, ovviamente,
un piano di salvataggio della
ITR. Il mio progetto prevede
che TUTTE le parti siano coin-
volte nella New-Co e non solo i
dipendenti; questo perchè, tra
l'altro, questi ultimi saranno gli
unici a non perdere denaro
(data la copertura garantita dal-
l'INPS) sia nell'ipotesi di am-
missione al concordato e sia in
quella più spettrale del falli-
mento. Al contrario i tanti faso-
nisti e trasportatori presenti a
Castelpertroso e provenienti da
tutti Italia, hanno già perduto
sulle forniture con la vecchia
ITR (qualcuno, in revocatoria,
anche dovendo restituire gli ul-
timi pagamenti ricevuti), perde-
ranno comunque dalla attuale
Ittierre, e saranno così gli unici
a uscire con le ossa rotte da en-
trambe le vicende. Sarebbe
stato invece utile, per entrambe
le parti sociali, un unico tavolo
dove, unitamente alle istitu-
zioni, fosse stato sottoscritto un
protocollo del progetto da pre-
sentare al Ministero oggi. Ma
forse gli interessi in gioco sono
tanti e sicuramente non con-
templano quanto da me propo-
sto.
ISERNIA. La via Franci-
gena nel Sud prende sem-
pre più corpo e va deline-
andosi sempre più. Nella
sala consiliare del Comune
di Isernia, gremita , alla
presenza delle amministra-
zioni di Pesche,Pettora-
nello,Castelpetroso, Santa
Maria del Molise, Cantalupo
nel Sannio, San Massimo e,
naturalmente Isernia, si è
costituito l'asse Isernino de
la Via Francigena nel Sud
di cui capofila Isernia del
padrone di Casa , il sindaco,
Luigi Brasiello che, entusia-
sta del progetto, ha rilan-
ciato con voler ospitare a
breve, la partenza del Cam-
mino francigeno ( da Iser-
nia a Benevento ) che si
terrà a Maggio e che vedrà
coinvolti i CAI Abruzzo,
Molise,Campania e Puglia.
Alla presenza delle istitu-
zioni, provinciali,regionali,
con il consigliere Nunzia
Lattanzio e parlamentari,
era presente l'entusiasta
on. Lauta Venittelli, il cam-
minatore simbolo de la via
Francigena ha ripercorso il
suo cammino che lo ha vi-
sto in solitaria, percorrere
circa 3000 km da San Mi-
chele Arcangelo a Gerusa-
lemme.
Un illuminato Franco Va-
lente ha, storicamente, in-
terpretato la via Francigena
che ha visto l'architetto
Walter Di Paola esaminare
gli aspetti progettuali.
Mozzafiato le immagini
trasmesse da Nicola Lanese
e Massimo Martusciello del
Cai Molise sotto la condu-
zione del coordinatore
Maurizio Varriano.
Una accoglienza calorosa
da parte del Sindaco pa-
drone di casa per un evento
unico anche perché la gior-
nata si è conclusa con la
presentazione da parte
della fonderia Marinelli,
della Campana " LA FRAN-
CIGENA ".
Non di secondario
aspetto l'esibizione popo-
lare del gruppo folk di Ca-
sacalenda con i suoi bufu'.
Un arrivederci alla costitu-
zione dell'asse Francigeno
Frentano.
ISERNIA. In collaborazione con
la TIM Telecom Italia Mobile e i
Vigili del Fuoco del Comando
Provinciale di Isernia si è svolta
una esercitazione di ricerca per-
sona dispersa nelle prime ore
notturne utilizzando la geoloca-
lizzazione dell'utenza telefonica.
Il disperso ha eseguito un per-
corso predeterminato effettuando
circa 50 km con soste in partico-
lari zone. Ciò ha permesso di va-
lutare, da parte del per-
sonale VF specialista
TAS (Topografia Appli-
cata al Soccorso) in
tempo reale la posizione
effettiva del disperso
(utilizzando la geoloca-
lizzazione dell'autovet-
tura VF munita di radio
di ultima generazione) e
di verificare l'area tra-
mite gli "Eventi Posi-
zione" comunicati dal
gestore telefonico con
una cadenza di circa 15
minuti, verificando i
dati con applicazione
delle tolleranze previ-
ste.
Il percorso effettuato
dal disperso ha consen-
tito di "agganciare" sva-
riati ponti telefonici e
ciò ha permesso di ef-
fettuare anche una si-
mulazione dell'ipotetico
percorso effettuato, con un errore,
rispetto al tracciato reale trascu-
rabile.
Gli eventi posizione comunicati
dalla TIM hanno permesso di de-
terminare l'area in cui il disperso
era posizionato e quindi di defi-
nire il PUA (Punto di Ultimo Av-
vistamento).
Applicando la procedura previ-
sta per le ricerche persone è stato
approntato un posto di Comando
Avanzato nelle immediate vici-
nanze del PUA e le squadre ordi-
narie VF hanno effettuato una ri-
cerca munite di attrezzature
idonee per lavorare in condizioni
di scarsa visibilità (visore not-
turno, termo camera, lampade
frontali ecc.) nell'area delimitata
dagli eventi posizione della TIM
con la tecnica della "ricerca a ra-
strelliera" recuperando il di-
sperso.
1123 novembre 2013Isernia
Per l’ex asilo si ricorre al Vescovo
I Vigili del fuoco alla prova con attrezzature e mezzi
A Isernia si delinea il percorso per l'asse che passa per la provincia.
A Rionero Sannitico chiestol'intervento del prelato per la struttura della Curia
Ittierre, troppe disattenzioni
Via Francigena, gli aspetti progettuali
Esercitazione ricerca persona
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Spettacolo
AGNONE - Oggi alle 18.00 presso il saloon dell’azienda
agrituristica Selvaggi di Staffoli, il poeta Marco Franco
D’Astice presenta la sua raccolta di poesie “Si, anche noi
crediamo nel chewingum alla menta piperita”. L’evento è
inserito nel cartellone della manifestazione “Versi-di-
vini - Vini-di-versi”. Interverranno Gianmaria Casilli,
Gabriella Cinti, Tiberio La Rocca, Fabrizio Meo.
Poesie a Staffoli
Oggi (ore 21.00) e domani (ore 18.00) al
Proscenio di Isernia, lo spettacolo “A gen-
tile richiesta” di Pierluigi Tortora. Il car-
tellone è “Mario Scarpetta” e trmina il 22
dicembre. Domani al dopolavoro ferrovia-
rio nel capoluogo “Shakespearando”, rea-
ding teatrale e dibattito con Valentina Bo-
naccio, Alessandra Valerio, Alessandra Di
Iorio. Conduce Pietro Mignogna.
Oggi e domani teatro
Al Dlf e al Proscenio
CAMPOBASSO - Questa sera da Aciniello
(Fossato cupo), lo show di Tony Figo (Antonio
D’Ursi) per la cena spettacolo del sabato. In-
gresso euro 25,00. Informazioni e prenotazioni
3383188333.
Cabaret a cena
Tony Figo show
di Charles N. Papa
CAMPOBASSO - Si avvicina la stagione fredda,
ma la movida non molla e non trova alcun impedi-
mento con l’arrivo dell’inverno.
Il fine settimana viene santificato, ogni settimana,
nei luoghi scelti da comitive e gruppi di amici, a se-
conda dell’età. Stasera, la discoteca Alexander, sarà
il ritrovo di teenager affamati di commerciale e con-
sumatori voraci di tecnologie androidiane.
I pub faranno la loro parte e saranno il prologo
alla lunga notte del sabato. A scapito dei detrattori
e dei bacchettoni, di quelli che vedono nel diverti-
mento notturno il diavolo, va considerato che il po-
polo della notte, non si fa molto male, si ritira in
buon ordine a casa, e non si segnalano casi di inci-
denti o arresti clamorosi.
Diciamo che il branco, si muove nella norma. Pic-
cole eccezioni si contano, giovani che si rivesciano
su una panchina, che si fermano contro un albero,
che alle sei del mattino, sono ancora logorroici con-
tro ogni logica oraria. Il target si alza un pò con la
serata del Move club e di “Deep movement”. House
scelta e ambiente sempre mondano.
Questo sabato vanta molte opzioni. Il teatro del
Loto, tornato a nuova vita, prosegue con le repliche
di “Maratona a New York”, lo spettacolo di Stefano
Sabelli, che ha messo su lun nuovo cartellone al tea-
tro di piazza Spensieri e che tenta, per l’ennesima
volta, di avere pubblico, costantemente e di pari
passo con la scuola.
Il cabaret a cena è la nuova tendenza (come Aci-
niello di Fossato cupo oggi), ma la musica non
manca mai.
I Taraf de Gadjo, stasera saranno live a Jelsi.
Espressione musicale klezmer, tzigana e gypsy jazz,
la band è composta da Giuseppe Moffa, Domenico
Mancini, Guerino Taresco.
La rock band dei Cafè Wha! oggi live al pub La
Pantera di Santa Croce di Magliano. Ma va segnalato
anche il caso curioso, della non assegnazione di un
Premio musicale come il “1° concorso nazionale di
composizione polifonica” perchè: Vista l’estrema
esiguità dei partecipanti e delle opere, si propone di
non assegnare il primo premio, pertanto le quattro
opere presentate vengono giudicate ‘ex aequo’ e degne
del secondo posto in classifica. Il consiglio d’ammi-
nistarazione della Nuccio Fiirda, consegna un atte-
stato di partecipazione e l’impegno a stampare le
quattro opere in un fascicolo unico.
Scampoli d’autunnoIl sabato tra musica, cabaret e disco, non
smentisce la movida: solo divertimento sano
Jacovitti forever, in mostraROMA - Prosegue con successo presso il Mille-
piani (via Odero, Garbatella), la mostra di Jacovitti
“La matita molisana”. Visibile sino al 1° dicembre.
CAMPOBASSO - Oggi alle 18.30 al teatro Savoia con-
certo del Quartetto di Cremona. Sul palco saliranno
Cristiano Gualco (violino), Paolo Andreoli (violino), Si-
mone Gramaglia (viola), Giovanni Scaglione (violon-
cello). saranno eseguite musiche di Beethoven (op.18 e
74). Prevendita al botteghino del teatro savoia dalle
17.30 di sabato. Informazioni 0874416374.
Quartetto di Cremona al Savoia
1323 novembre 2013
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1523 novembre 2013Annunci a pagamento
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