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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gaetano Scardocchia. Ha avuto un pregio oggi molto raro tra i giornalisti: Onestà, Morale, Economica ed Intellettuale. D'al- tronde la sua morte negli Usa ne costi- tuisce una prova. Campobassano doc, fi- glio di un barbiere, cresciuto in mezzo ai coetanei ha inseguito testardamente il suo sogno di essere cronista e giornalista girando per il mondo e dirigendo alla fine numerose testate. Stimato da tutti anche nella morte non ha voluto dare ec- cessivo fastidio agli altri. Un infarto ne ha stroncato repentinamente la vita, pri- vando il Molise di un suo figlio illustre e l'informazione mondiale di un acuto ana- lista dei popoli e dei fatti. Il Tapiro del giorno lo diamo a Pier- paolo Nagni. L'assessore non si è pre- sentato ieri all'incontro in Prefettura a Campobasso sulla questione legata ai trasporti su gomma. L'Atm è senza car- burante e lunedì potrebbero esserci già problemi. La gara d'appalto del servi- zio, poi, non viene assegnata da oltre otto mesi dall'aggiudicazione provvi- soria alla stessa Atm. L'assessore sem- bra lavarsene le mani o, peggio, non in- teressarsi alle questioni poste. C'è chi pensa che si voglia portare qualche al- tra azienda del Nord in Molise sullo stile delle Gran Manze. Più che il Ta- piro ci vorrebbe il commissariamento dell'assessorato. Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 140 - SABATO 23 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico L’Oscar del giorno a Gaetano Scardocchia

23 novembre 2013

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Page 1: 23 novembre 2013

L'Oscar del giorno lo assegniamo aGaetano Scardocchia. Ha avuto un pregiooggi molto raro tra i giornalisti: Onestà,Morale, Economica ed Intellettuale. D'al-tronde la sua morte negli Usa ne costi-tuisce una prova. Campobassano doc, fi-glio di un barbiere, cresciuto in mezzo aicoetanei ha inseguito testardamente ilsuo sogno di essere cronista e giornalistagirando per il mondo e dirigendo allafine numerose testate. Stimato da tuttianche nella morte non ha voluto dare ec-cessivo fastidio agli altri. Un infarto ne hastroncato repentinamente la vita, pri-vando il Molise di un suo figlio illustre el'informazione mondiale di un acuto ana-lista dei popoli e dei fatti.

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pier-paolo Nagni. L'assessore non si è pre-sentato ieri all'incontro in Prefettura aCampobasso sulla questione legata aitrasporti su gomma. L'Atm è senza car-burante e lunedì potrebbero esserci giàproblemi. La gara d'appalto del servi-zio, poi, non viene assegnata da oltreotto mesi dall'aggiudicazione provvi-soria alla stessa Atm. L'assessore sem-bra lavarsene le mani o, peggio, non in-teressarsi alle questioni poste. C'è chipensa che si voglia portare qualche al-tra azienda del Nord in Molise sullostile delle Gran Manze. Più che il Ta-piro ci vorrebbe il commissariamentodell'assessorato.

Il Tapiro del giorno

a Pierpaolo Nagni

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 140 - SABATO 23 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino

Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)

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Il lunedì non siamo in distribuzione

La collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico

L’Oscar del giorno

a Gaetano Scardocchia

Page 2: 23 novembre 2013

CAMPOBASSO. "Il comitato promotore che ha orga-

nizzato questa iniziativa è costituto da persone prive di

notorietà, che non occupano cariche istituzionali, non

rappresentano associazioni di categoria, né partiti po-

litici. Sono solo normali cittadini, padri di famiglia che,

dopo una vita dedicata al lavoro ed alla crescita dei

propri figli, hanno avvertito la necessità ormai inelu-

dibile, di denunciare il malessere, la difficoltà, la soffe-

renza, la sfiducia che vive la popolazione molisana".

Così ieri i proponenti la manifestazione di protesta

di questa mattina a Campobasso in piazza Prefettura, a

partire dalle ore 10, hanno ritenuto comunicare le ra-

gioni della manifestazione al Prefetto. "Gli emolumenti

da loro percepiti mensilmente superano di molto i die-

cimila euro netti e sono determinati con leggi appro-

vate all’unanimità! Con il passare delle legislature si è

ampliata a dismisura, ormai intollerabile, la differenza

tra i loro compensi e quelli percepiti da un operaio o

impiegato medio o da un pensionato al minimo.

Un consigliere regionale costa alla collettività quanto

venticinque pensionati!".

Per il Comitato degli Indignati in un sistema demo-

cratico piegare la democrazia per scopi quasi esclusi-

vamente personali, ne determina la distruzione.

"Chiediamo pertanto al Presidente della Giunta, al

Presidente del Consiglio ed ai 14 capigruppo di rive-

dere le determinazioni adottate in questi ultimi mesi

riguardanti i costi della politica ed in modo particolare

di: Abrogare l’art, 7, portare a livelli accettabili il fi-

nanziamento ai gruppi consiliari, abrogare il vitalizio

agli ex consiglieri, ridurre drasticamente il rimborso

spese per l’esercizio del mandato".

Quale è la ratio per cui per il funzionamento dei

gruppi consiliari, oltre alle spese per il personale, la

Regione Basilicata che ha una popolazione di 587.517

abitanti spende 179.375,85 euro, il Molise con una po-

polazione di 313.660 abitanti spende 434.343 euro ?

Ancora, si chiede di abrogare il cosiddetto bonus di

reinserimento, elargito quando non si è più rieletti. A

tale proposito l’ultimo consiglio regionale con un prov-

vedimento ritenuto d’urgenza ha deliberato la bella

somma di 450.000 euro.

"Ci chiediamo : ma dove si deve reinserire un pen-

sionato? Dove un dipendente pubblico? Dove chi non

ha mai lavorato? Per questo abbiamo avviato una bat-

taglia di “civiltà” che, alla luce della delibera “bavaglio”

dell’Ufficio di Presidenza, inevitabilmente ha assunto i

connotati anche di una battaglia “per la democrazia”.

Sappiamo perfettamente che i tagli che proponiamo

non sono risolutivi dei problemi finanziari della Re-

gione, ma rappresentano un segnale importante".

di Roberto Crema*

Il 16 novembre abbiamo vissuto tutti,

noi che c'eravamo, un momento impor-

tante. Si è trattato di un passaggio niente

affatto ordinario né fine a sé stesso,

come parte dell'opinione pubblica e

della stampa stanno in qualche modo

tentando di attestare.

Si riparte con Forza Italia per fare or-

dine e dare all'elettorato un punto di ri-

ferimento meno "appannato", più defi-

nito e riconoscibile, più identitario e

vicino alla base. Il momento difficile che

stava vivendo l'oramai archiviato PDL

poteva in qualche modo far nascere

dubbi, timori, ritrosie o, come mi rendo

conto essere per fin troppi "ex azzurri",

motivazioni di opportunità ed opportu-

nismo in grado di ridurre tutto ancora

una volta a mera salvaguardia di un fu-

turo e teorico tornaconto personale.

Ho presto capito, però, che tali "virus"

potevano aggredire solo chi non ha vis-

suto questi anni con convinzione, parte-

cipazione vera e con una condivisione

di valori, ideali ed idee adeguata a pro-

durre azioni per quel bene comune che

spesso resta lettera morta. Intendiamoci,

non mi illudo che possa esistere una po-

litica completamente dedita ai cittadini

ed ai loro bisogni, ma sono invece sicuro

che ne può esistere una che per la mag-

gior parte del tempo è in grado di pen-

sare al futuro della comunità e del Paese.

Noi possiamo senza dubbio, ciascuno al

proprio livello e con il proprio ruolo,

operare in questo senso. Ho la presun-

zione di dire di essere in campo da tanti

anni, fin dalla nascita di quella Forza

Italia che, piaccia o no a seconda dei gu-

sti, cambiò la politica, sospinto esatta-

mente dal desiderio di fare la mia parte

per la collettività.

Quei "virus", quei dubbi, non hanno

avuto nemmeno il tempo di palesarsi nel

mio caso: ho scoperto subito, ed è stato

piacevole e confortante, che dentro di

me c'era l'adesione immediata e senza

tentennamenti a questo che è un vero e

proprio riaggancio con la storia.

Certo, colpisce quanto facile per molti

sia dimenticarsi di chi ha permesso loro

di intraprendere una strada, di avere un

futuro migliore ed una carriera assicu-

rata. Meno comprensibile è invece l'at-

teggiamento di coloro, nemmeno pochi,

che stanno popolando un insignificante

"limbo", una posizione attendista che a

primo impatto fa pensare, e pensar male,

ma che dopo una breve riflessione si pa-

lesa per quel che è davvero: l'inno al-

l'opportunismo.

Difficile è accettare la posizione di tutti

quelli che, guardandosi bene dal fare

una scelta immediata, stanno aspettando

di capire che aria tira per scegliere il

carro sul quale salire.

Questo mio giudizio non è personale

né astioso ma scaturisce da una valuta-

zione politica: per ragioni di discrezione,

indole e buona educazione evito infatti

di valutare gli uomini e le donne ma non

posso esimermi dal sottolineare quanto

un simile modo di affrontare questo

cambiamento sia politicamente di basso

profilo. Ho parlato di un "cambiamento",

non di una "scissione".

Per me non c'è stata alcuna scissione:

da una parte la storia va avanti con rin-

novate energie, dall'altra un "nuovo mo-

vimento" è a mio parere destinato a me-

scolarsi in quell'area "grigia" che oscilla

a destra e manca, pronta ad appoggiare

ora questo ora quello, in barba a quel

gioco di squadra che dovrebbe essere

alla base della nostra politica ed alla go-

vernabilità che sarà sempre più difficile,

al limite dell'impossibile. Un rischio,

quest'ultimo, che solo gli elettori pos-

sono scongiurare ed è esattamente

quello che mi auguro possa avvenire in

occasione dei prossimi appuntamenti

elettorali.

* Consigliere e Capogruppo del PDL

alla Provincia di Campobasso

TAagliolto

223 novembre 2013

In piazza la protesta degliIndignati contro la Casta

Forza Italia per la continuità delle idee

Ieri un comitato ha illustrato al Prefetto di Campobasso le ragioni

della protesta. "Un consigliere regionale costa come 25 pensionati"

Page 3: 23 novembre 2013

CAMPOBASSO. Ci volevano Le Iene di Italia1 per far capire

al presidente della Regione Frattura ed alla sua maggioranza

che percepire 2.451 euro dell’articolo 7 era illegittimo? Evi-

dentemente sì. Nel vertice di mercoledì scorso (giorno suc-

cesso alla seconda puntata delle Iene sulla questione),

convocato dal governatore con urgenza (escludendo Nunzia

Lattanzio, l’unico consigliere di maggioranza che aveva por-

tato in Commissione l’abrogazione della legge), bene in quel

vertice Frattura sembra sia stato chiaro: l’articolo 7 va abro-

gato. L’ironia sarebbe d’obbligo se non fosse che per l’enne-

sima volta questo centrosinistra ha manifestato

pubblicamente incapacità politico-amministrativa. Dunque la

questione nota a tutta Italia con il nome di “Vincenzo il porta-

borse” sembra essere stata archiviata dalla maggioranza. Mar-

tedì andrà in scena il Consiglio regionale e lì, in quella sede,

potrebbe essere presentata la proposta di abrogazione.

Magari con l’indicazione dell’urgenza. Da qui si potrebbe

chiudere con una deduzione: il governo regionale ha capito,

ha ammesso lo sbaglio, ora cambia rotta. Macchè. Si riparte

con un altro capitolo che di nuovo ha solo il fatto che final-

mente se ne potrebbe parlare sempre martedì in Consiglio. Al

secondo punto all’ordine del giorno, infatti, c’è finalmente la

proposta di abrogazione della legge 21 del 2012. Ossia di

quella legge che fissa il numero degli assessori a 4. A meno di

colpi di scena con il rinvio, il merito di aver fatto slittare la di-

scussione tra i primi posti va a Nicola Cavaliere (Forza italia).

La sua richiesta di inversione dell’ordine del giorno è stata ac-

cettata da Frattura con un’aria di strafottenza in aula. Come a

dire: certo che ne possiamo parlare, voi dell’opposizione non

ci fate paura. E allora via col quinto assessore. L’abrogazione

della legge è necessaria per poi discutere dell’aumento della

Giunta regionale. L’idea piace molto a Frattura che, stavolta,

non potrà fare il Ponzio Pilato della situazione come accaduto

con l’articolo 7. Insomma, il presidente stavolta non potrà dire:

io non c’entro, lo hanno chiesto i miei consiglieri. Che Frat-

tura quel quinto assessore lo voglia è risaputo da mesi (otto

per l’esattezza). E quasi certamente continuerà con la solita

giustificazione ingannevole: sarà a costo zero. Se in aula di-

scussione ci sarà, altrettanto potrebbero esserci sorprese.

Forse potremmo vedere all’opera quel che rimane dell’oppo-

sizione, si dovrà prendere atto di una spaccatura interna del

centrosinistra che oggi è diviso sulla questione ma solo sulla

carta. Insomma, tutti dovranno buttare giù la maschera.

La conseguenza sarà il raddoppio del malcontento popolare

che, a differenza dei diretti interessati, non ha ancora digerito

quanto accaduto con l’articolo 7 e che non ha nessuna inten-

zione di mollare la protesta mirando alla riduzione delle in-

dennità. Perché prendere un rimborso spesa di 4.500 euro

(esentasse e forfettario, cioè senza doverci pagare le tasse e

intascati a prescindere se sono stati spesi) in una regione

così piccola appare come l’ennesimo schiaffo alla crisi. Così

da un parte in Molise c’è il 50% di disoccupazione, dall’altra

c’è la classe politica che invece di pensare a qualche diavole-

ria per cambiare rotta si occupa solo del proprio portafogli. E

dopo 8 mesi di governo di centrosinistra c’è da ammettere solo

una verità: siamo solo all’inizio.

gr

TAaglio

lto3

23 novembre 2013

Archiviato “Vincenzo” si riparte:

via col quinto assessore

Intanto oggi nuova manifestazione di protesta degli indignati in Piazza Prefettura a Campobasso

Il centrosinistra opta per l’abrogazione dell’articolo 7 e

intanto ha già preparato la strada per aumentare la Giunta

“Silent enim leges inter arma” (In tempi di guerra

la legge tace). La frase di Cicerone che risale al

primo secolo Avanti Cristo è più che mai attuale. Più

che mai in questo piccolo Molise. Lo dimostrano i

politici regionali che ormai hanno riportato la situa-

zione all’epoca di Cicerone con uno scontro tra le

classi sociali. E se nel periodo romano si parlava di

contrapposizione tra optimates (gli aristocratici) e

plebe, stavolta lo scontro è tra politici e popolo.

La causa? La mancanza di soldi per gli ultimi, la

riscossione a iosa di soldi per i primi. A volte con

metodi consentiti dalla legge ma non dalla morale

(come nel caso delle indennità), a volte percepiti

persino in maniera illegittima come nel caso dei

fondi dell’articolo7. I politici ormai sono sempre più

simili agli sciacalli: si cibano di animali morti.

Peccato che questo cibo sia rappresentato dal po-

polo che muore pagando le tasse per mantenere in

piedi un sistema ormai al collasso, ma solo per i la-

voratori. In Molise è scoppiato il caos dell’articolo 7

che, al di là della responsabilità degli eletti (tutti ma

in primis del centrosinistra che è maggioranza), evi-

denzia un problema peggiore del fatto che i consi-

glieri regionali spesso e volentieri, intascano i 2.451

euro come surplus delle indennità.

Il problema vero è che i rappresentanti di un’as-

semblea legislativa dovrebbero porre in essere re-

gole per combattere il lavoro nero e lo sfruttamento

dei lavoratori. Invece troppo spesso sono i primi ad

utilizzarlo. I collaboratori vari (in genere giovani uti-

lizzati all’interno dell’istituzione) sono nella maggior

parte dei casi sottopagati.

Il budget che gli eletti mettono a disposizione per

il personale al loro servizio comporterebbe, nella

normalità, l’assunzione con relativo contratto e re-

lative buste paga che permettesse a quei collabora-

tori di poter vivere. Invece la cifra, generalmente, è

irrisoria creando così la capacità economica di poter

aumentare il numero delle “assunzioni”. E’ questa la

denuncia silente che molti fanno per paura di per-

dere il cosìdetto posto.

Chi controlla? La legge tace.

Si assume per far cosa? Il ruolo di segretaria/o del-

l’eletto non è abbastanza per far funzionare la poli-

tica vera. Il consigliere regionale, sia esso di

maggioranza o di opposizione, ha un ruolo fondamen-

tale: presentare proposte di legge i cui effetti ricadono

sui cittadini, soprattutto nei periodi di crisi. Avere un

gruppo di lavoro alle spalle che sappia organizzare,

preparare tali proposte sarebbe indispensabile per un

eletto che poi, di converso, ne guadagnerebbe in visi-

bilità politica e quindi, elettoralmente parlando, a sca-

denza del mandato chiedendo conto del suo operato

agli elettori. Eppure, questo sistema costruito dagli avi

su principi oggettivamente giusti, è stato ribaltato dai

figli degli avi che dovevano utilizzarlo con la stessa

coerenza. Se è vero che gli inizi degli anni ’90 hanno

segnato uno spartiacque tra la prima e la seconda re-

pubblica, appare altrettanto veritiera la frase di Da-

vigo, ex pm di Mani Pulite: “Dopo Tangentopoli i

politici non hanno smesso di rubare. Hanno solo

smesso di vergognarsi”.

Irene Corsini

I politici non hanno smesso di rubare,

hanno smesso di vergognarsi

CAMPOBASSO. Ancora un ricorso

di una struttura sanitaria privata, an-

cora la Regione Molise finisce il tri-

bunale, ancora una volta a difendere

la struttura privata è l’avvocato che

partecipa ai tavoli tecnici romani af-

fiancando la Regione Molise. Stavolta

l’oggetto del ricorso riguarda l’assi-

stenza specialistica ambulatoriale, in

particolare i limiti massima di spesa.

Il centro radiologico Francesco Potito

di Campobasso ricorre contro l’istitu-

zione regionale e si lascia difendere

dall’ormai noto Salvatore Di Pardo.

La storia è sempre la stessa. Paolo

Frattura, in qualità di Commissario

alla Sanità, a luglio emana il decreto

in cui definisce i limiti massimi di

spesa (per il triennio 2012-2014) per

l’acquisto di prestazioni di assistenza

specialistica ambulatoriale da parte

delle strutture private.

L’azienda Potito, rappresentata da

Di Pardo, chiedeva l’annullamento o

la sospensione dell’efficacia del de-

creto. Stavolta però il colpo non è an-

dato a segno. Il Tar ha respinto la

domanda cautelare.

Red.cro.

La Regione ancora in tribunalead opera di Di PardoIl tema del ricorso al Tar è sempre lo stesso: la Sanità

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Come rendere il complesso monumentale di

San Vincenzo al Volturno il punto nodale della sto-

ria del primo Medioevo in Europa è stato l’argo-

mento discusso nel corso del convegno tenuto ieri

a Campobasso, presso l’Aula Magna dell’univer-

sità trattando del tema “L’Officina di San Vincenzo

– Artisti e amanuensi in una grande abbazia me-

dievale”. Un titolo di merito va dato all’Istituto re-

gionale per gli studi storici del Molise  (Iresmo)

organizzatore e patrocinatore dell’evento culturale

cui hanno preso parte eminenti personalità del

mondo accademico e scientifico tra cui  Alessio

Monciatti, docente di Storia dell’Arte Medievale

presso l’Ateneo molisano, e Giulia Orofino, do-

cente della stessa materia presso l’Università di

Cassino e del Lazio Meridionale che hanno illu-

strato e commentato due   importanti pubblica-

zioni: il Chronicon Vulturnense del Monaco

Giovanni, che  contiene la preziosa traduzione ita-

liana del Chronicon Vulturnense, ovvero la cro-

naca del XII secolo che narra la storia del

monastero di San Vincenzo; e La cripta dell’Abate

Epifanio a San Vincenzo al Volturno che riunisce

tutti i principali studi apparsi sulla cripta del-

l’abate Epifanio, il cui ciclo di affreschi del IX se-

colo costituisce il gioiello artistico e culturale

dell’intero complesso archeologico dell’Alto Vol-

turno molisano. Una giornata di studio i cui con-

tenuti aprono prospettive interessanti sul piano

scientifico ma certo non mancano anche di allar-

gare l’orizzonte per uno sviluppo turistico del Mo-

lise raccolto intorno alle due dotazioni

archeologiche e documentali di straordinaria uni-

cità. Orecchie sensibili e particolarmente interes-

sate sono state quelle del rettore dell’università,

Gianmaria Palmieri, del Direttore regionale per i

Beni Culturali e paesaggistici del Molise, Gino Fa-

miglietti (difensore e cultore indefesso del patri-

monio storico, archeologico, naturale e

paesaggistico del Molise) e il presidente dell’Ire-

smo,  Claudia Angiolini, sul cui impegno ed inte-

resse non si nutrono dubbi, che invece si portano

dietro il presidente della giunta regionale, Frat-

tura, e del consiglio, Niro.

La conclusione del convegno è stata affidata al

professore  Federico Marazzi, che da molti anni

conduce gli scavi all’interno del grande sito mo-

nastico,   che ha ragguagliato la platea sulle più re-

centi ricerche in corso presso il sito dell’abbazia

cui l’Iresmo sta fornendo le carte inedite dell’ar-

chivio di Vincenzo Federici, lo studioso che, nella

prima metà del XX secolo, pubblicò l’edizione cri-

tica del testo del Chronicon Vulturnense.    A pen-

sarci bene, noi molisani veniamo da molto lontano.

4 TAagliolto23 novembre 2013

Per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato dai dati a noi

noti è da supporre che le 12 mila Manze da rimonta da allevare

in Molise, servono al rinnovo del parco produttivo di vacche da

latte di circa 150 mila capi attualmente allevate nel centro nord

d’Italia. Cioè, considerato che una vacca produce latte per 12/15

anni e che a questa età va sostituita da una giovane manza gravida,

va da se che un 12/15% del gregge produttivo va annualmente rin-

novato; va anche considerato che il rinnovo è costituito solo da

soggetti femmine, ma nascono anche i vitelli maschi quasi al 50%,

cioè altri 12 mila capi maschi. La domanda è: “ i vitelli nati maschi

dove vengono allevati?” ...ma nel nord, mi si risponde e lo sapete

perché? Perchè allevare e produrre carne è più conveniente, più

pulito, indotto più proficuo e quelli del nord sono più sapienti e

ben organizzati sul territorio per svezzare e ingrassare vitelloni da

carne. Seconda domanda: supposto che la Granarolo fornisce latte

alimentare al centro sud (da Roma in giù) di quasi il 15% del suo

fatturato, allora “perchè delle attuali 150 mila vacche produttrici,

almeno 15 mila capi non si allevano al centro sud, luogo di con-

sumo”?

Terza domanda: “perchè nel Molise solo la produzione delle

manze da rimonta e non anche i manzi e il ciclo integrale della

filiera produttiva?” Non vogliamo più che nel Molise accada an-

cora che si producono solo segmenti, magari più inquinanti o solo

bulloni e il resto migliore delle filiere si producono altrove!

Agli attuali governanti vogliamo ricordare in proposito, che

circa 45 anni fa, fu la FIAT a ingannarci facendoci credere che da

li a poco si sarebbe realizzato a Termoli anche la produzione delle

auto, occupando oltre 5 mila operai: mai realizzato tale impianto

e mai superati neanche tre mila unità occupate. Intanto acquisi-

rono, adiacente all’attuale azienda, l’area necessaria per tale ipo-

tesi, circa 20 ettari di terreno in più dell’occorrenza del

momento; terreni fertilissimi, all’epoca espropriati agli agricoltori

e poi lasciati lì, abbandonati e dove ancora oggi vegetano solo vi-

gorosi cespugli. Ma su questo argomento ci torneremo presto.

Va da se che pensare male è peccato, ma se non ci convincono

su queste domande, noi del Molise non possiamo dare l’ok alle

“gran manze” allevate così come proposto.

Anzi andrebbe verificato anche se vi sono altri gruppi produt-

tori di latte e carne per attivare nel Molise una nuova, moderna

integrale filiera zootecnica per prodotti solo di qualità. Conside-

rato che in questo periodo di crisi globale e della dilagante con-

taminazione degli alimenti umano la produzione di latte e carni di

qualità e di sicura salubrità, vitali per la salute dell’umanità, nel

medio alto Molise troverebbe tutte le prerogative naturali ne-

cessarie per un loro naturale ottenimento.

Quindi si alle 12 mila fattrici in Molise, però se dislocato sul

tutto il territorio della regione e coadiuvate da un progetto pro-

duttivo integrale: dallo svezzamento alla produzione di latte e

carne di almeno 10 mila capi con la lavorazione del latte e carni

in Molise, pronto al consumo e con tutto l’indotto molisano: oc-

cupazione, foraggere ecc.. Rispettando comunque il naturale e ri-

gido rapporto spazio- bestiame, cioè non più di due capi grandi

per ettaro di terreno disponibile. Questo per salvaguardare gli

aspetti igienici sanitari e ambientali del territorio e degli alleva-

menti stessi, nonchè la salvaguardia della integralità e salubrità

degli alimenti che se ne produrranno a vantaggio della salute dei

consumatori. In conclusione si dovrà attuare un sistema produt-

tivo “integrale ed estensivo” sul territorio e non “intensivo e con-

centrato” come ci propone oggi la Granarolo. Cosi facendo ci

sarebbe un naturale utilizzo e conservazione del territorio e tra

l’altro si darebbe un forte e vero impulso economico ed occupa-

zionale a tutte le cosi dette famose aeree interne del nostro Mo-

lise, dove il settore agricolo, in particolar modo quello

zootecnico, potrebbe rappresentare l’ossigeno vitale ed econo-

mico sociale per bloccare il pericoloso, continuo spopolamento

demografico e condurre all’asfissia le nostre comunità interne

della regione, trascinandosi con esse tutto il Molise verso un de-

clino inesorabile, fino alla sua estinzione Istituzionale.

Comitato regionale Dc Molise

Per uno sviluppo turistico del Molise raccolto intorno alle dotazioni archeologiche e documentali di straordinaria unicità

Allevare solo il “segmento” delle manzeè inutile e dannoso per il nostro territorio

CAMPOBASSO. L’Anas comunica che da lunedì 25 novem-

bre a venerdì 13 dicembre 2013, saranno attivi restringimenti

di carreggiata sulle strade statali 647 “Fondo Valle del Biferno”,

650 “Fondo Valle del Trigno” e 16 “Adriatica”, tra le province di

Campobasso e Isernia. In particolare, saranno istituiti due

sensi unici alternati sulla strada statale 647 “Fondo Valle del Bi-

ferno”: dalle ore 8,00 di lunedì 25 novembre alle ore 18,00 di

sabato 7 dicembre 2013, tra il km 55,800 e il km 56,400 e dalle

ore 8,00 di lunedì 2 dicembre alle ore 18,00 di venerdì 13 di-

cembre 2013, nel tratto compreso tra il km 55,800 e il km

59,000, in provincia di Campobasso. I provvedimenti si rendono

necessari per consentire il rifacimento dei giunti di dilatazione.

Dalle ore 7,00 di lunedì 25 novembre alle ore 17,00 di sabato

7 dicembre 2013, sarà attivato un restringimento di carreggiata

tra il km 526,100 e il km 526,400 della strada statale 16 “Adria-

tica”, in provincia di Campobasso. I provvedimenti si rendono

necessari per consentire il rifacimento dei giunti di dilatazione

del viadotto “Trigno”.

Dalle ore 7,00 di martedì 26 novembre alle ore 16,00 di mar-

tedì 10 dicembre 2013, le limitazioni interesseranno la strada

statale 650 “Fondo Valle del Trigno”, nel tratto compreso tra il

km 12,600 e il km 15,500, in corrispondenza dei viadotti “San-

t’Onofrio”, “Trigno” e “Chiauci”. Il provvedimento si rende ne-

cessario per eseguire prove tecniche di laboratorio.

Durante le limitazioni, il traffico sarà regolato da un impianto

semaforico e dal personale dell’Anas.

Il valore storico e documentale dell’abbazia di san Vincenzo

al Volturno al centro del convegno organizzato dall’Iresmo

sul tema ““L’Officina di San Vincenzo – Artisti e amanuensi

in una grande abbazia medievale”Limitazioni al trafficosu Bifernina e TrigninaI lavori partiranno da lunedì e si protrarranno fino al 13 dicembre

L'intervento

Page 5: 23 novembre 2013

Qualcuno dica al (vice?) presidente della giunta re-

gionale Petraroia che scrivere  al ministro dello Svi-

luppo Economico; al responsabile  del dipartimento

per le imprese e l’internazionalizzazione di quel mi-

nistero; ai sottosegretari di Stato della Presidenza del

Consiglio dei ministri e al dirigente responsabile della

direzione generale Relazioni industriali del ministero

del Lavoro e delle Politiche sociali, per muoverli alla

stipula di un Contratto di sviluppo o, in alternativa, a

uno strumento di programmazione negoziata “che

aiuti il processo di reindustrializzazione di un’area di

crisi in cui tra la filiera tessile (Pettoranello), la filiera

avicola (Boiano) e l’indotto metalmeccanico e del-

l’auto (Venafro) si sono persi duemila posti di lavoro

su un territorio che conta meno di 100 mila abitanti ed

in cui il tasso di disoccupazione giovanile è elevatis-

simo come certifica anche il Rapporto recentissimo

della Banca d’Italia”, gli vale tanto sul piano della pro-

paganda personale, della conferma di essere (e di

voler essere) il deus ex machina dell’esecutivo, la po-

lena del consiglieri regionali di centrosinistra, il”Mi-

gliore”, come gli erano care in gioventù l’immagine e

la figura di Palmiro Togliatti, ma sul piano concreto

questo suo affannarsi, ragionare, relazionare con do-

vizia di dati e di valutazioni, non porta a nulla.

A Roma, o dovunque sono costretti e leggere le sue

lettere-relazioni, se ne impipano, perché sanno che

ciò che viene detto e scritto è una mera iniziativa per-

sonale, un impulso alla visibilità, un anelito alla noto-

rietà, non certo la definizione di una volontà politica

della maggioranza o dell’esecutivo di cui è (vice?)

presidente. Fintanto un Contratto di sviluppo o

un’azione programmatica negoziata da proporre al

governo nazionale  non vengono deliberati  e appro-

vati dagli organi competenti, non sia una parte so-

stanziale della programmazione settennale

2014-2020), i buoni propositi di Petraroia, le sue let-

tere-relazioni, le sue documentate valutazioni sono

niente. Le sue argomentazioni su come collocare al-

l’interno di un percorso istituzionale la soluzione dei

problemi dell’Ittierre e, soprattutto, come sommare in

unico quadro d’interventi i problemi di agibilità delle

realtà produttive esistenti all’interno del distretto ter-

ritoriale che comprende i nuclei industriali “Campo-

basso-Boiano” e “Isernia-Venafro” sono

inappuntabili, ma andrebbero dette e illustrate ai

consiglieri di maggioranza, ai colleghi assessori, allo

stesso presidente Frattura perché ne facciano una

convinzione, un motivo di dibattito e di deliberazione.

Farne invece oggetto – e non è la prima volta – di mis-

sive a ministeri, autorità territoriali, categorie sociali

e forze sociali senza accorgersi che non viene cavato

il ragno dal buco, alla lunga si risolve unicamente in

uno stucchevole esercizio di propaganda personale.

Abbiamo il sospetto che Petraroia sia in un certo

qual senso costretto a dirottare su altri soggetti (isti-

tuzionali o meno) il proprio  attivismo in quanto al-

l’interno della maggioranza e dell’esecutivo non trova

la dovuta accoglienza, né il suo esasperato populismo

assemblearistico finora gli è giovato ad avere solida-

rietà e sostegno. Come del resto non trovano riscon-

tro nell’opinione pubblica molisana, satura di

comunicati stampa e d’iniziative a vuoto.

Senza sofismi, siamo alla perfetta rappresentazione

di un governo che in circa 10 mesi di potere ha ba-

dato unicamente ad assicurare a sé stesso e alle forze

sodali una invidiabile prospettiva di vita. In aperta

antitesi con lo stato socio-economico della collettività.

Meno lettere-relazioni; più concretezza.

Dardo

CAMPOBASSO. Ieri mattina in Prefettura a Campo-

basso si è svolta la riunione per discutere in merito

alle spettanze che la Regione Molise doveva pagare al-

l'Azienda ATM. Assente l'assessore regionale al ramo

trasporti, Pierpaolo Nagni, hanno partecipato i re-

sponsabili dell'Azienda e il dirigente dei trasporti Au-

fiero. La richiesta, più volte formulata, è quella delle

spettanze dovute alla società per un importo comples-

sivo di euro 867.111,63 relativo a fatture emesse alla

regione e non ancora liquidate. Altra questione, che

ancora non viene chiarita, è la mancanza di assegna-

zione del bando di gara. L'Azienda aveva già prean-

nunciato l'interruzione dei servizi di TPL gestiti da

ATM e il mancato pagamento del 50% dello stipendio

di ottobre al personale dipendente, e l'impossibilità di

fare rifornimento di carburante.

A fine tavolo si è avuta una tregua fino a lunedì 25

novembre, il dirigente Aufiero ha chiesto tempo per

verificare con l'Assessore Nagni le documentazioni e

le richieste. L'ATM però informa che se entro la gior-

nata di lunedì non si avrà un responso positivo da

parte della regione, il trasporto pubblico avrà delle ri-

percussioni, in quanto i mezzi viaggeranno fino ad

esaurimento scorta di carburante, non potendo più

fare rifornimento.

TAagliolto

523 novembre 2013

CAMPOBASSO. Il Molise ancora una

volta penalizzato da una ristruttura-

zione aziendale: chiude una delle sedi

di Campobasso e 42 dipendenti sa-

ranno messi in mobilità. In una lettera,

inviata all’Arcivescovo della Diocesi

Campobasso Bojano, al Prefetto della

Provincia di Campobasso, al Presidente

della Regione Molise ed a quello della

Provincia di Campobasso, al Sindaco

del capoluogo, ed agli onorevoli Ruta,

Venittelli e Leva, si parla della chiusura,

per la ristrutturazione di una parte dei

servizi di Telecom Italia e in special

modo quelli relativi al Caring Service,

della sede di Campobasso e la messa in

mobilità, appunto, di 42 dipendenti, i

quali potranno scegliere il trasferi-

mento a Napoli oppure ipotesi di tele-

lavoro d casa. Ciò è motivato dalla ‘so-

cietarizzazione’ di detta divisione. “Par-

liamo – si legge nella nota- della

cessione di un ramo di azienda forte-

mente voluta dal C.d.A. del gruppo Te-

lecom Italia riunitosi l’8 febbraio 2013,

nel quale è stata anche approvata la di-

stribuzione di un monte dividendi agli

azionisti di 450 milioni di Euro all’anno

per il triennio 2013-2015;

Quindi il controsenso è che mentre si

chiede per lo stesso periodo una pe-

sante “solidarietà” ai lavoratori, con gli

stessi sacrifici si prestabilisce per i

prossimi anni una bella distribuzione

degli utili: ciò vuol dire una chiara stima

del buon andamento finanziario nel

triennio”. I lavoratori avanzano una

propria proposta. “Telecom Italia oc-

cupa sul Territorio più sedi (Via Conte

Rosso - Centrale Sud, Caring Services

e CE Top - e Via IV Novembre - Cen-

trale Nord, Open Access ) e pertanto ri-

teniamo che con la conoscenza dello

stato dei luoghi, si possa compattare il

personale in una delle due sedi esi-

stenti fungendo questa (e non Napoli)

da “sede di concentrazione” oltre che

unica del capoluogo e in Molise ad

ospitare il servizio di Caring. In questo

modo si realizzerebbe la riduzione dei

costi di affitto e gestione delle sedi,

come previsto nel piano Aziendale e nel

contempo operando un riassetto non

invasivo per i lavoratori”. Una proposta

ragionevole, che merita di essere atten-

tamente valutata.

C’è il sospetto che all’interno della maggioranza e dell’esecutivo non trovi accoglienza, né il suo esasperato populismo assemblearistico finora gli è giovato ad avere solidarietà e sostegno

Avvisate Petraroia che da solo non va da nessunaparte, e nemmeno il Molise

Telecom chiude a Campobasso

Trasporti, l'assessore Nagninon si presentaL'Atm attende il pagamento di oltre 800mila euro

L'azienda rischia di restare senza carburante

Sono 42 i lavoratori in trasferimento a Napoli o con il telelavoro

Page 6: 23 novembre 2013

CAMPOBASSO. Un Castello

Monforte, ormai, destinato a base

per le antenne di ogni specie. E'

quello che salta evidente all'oc-

chio di chi si porta nella parte alta

della città alla ricerca di uno spa-

zio che non sia quello frenetico

della vita in basso. E cosa si

trova? Antenne, fili, tiranti e la

stazione metereologica dell'Ae-

reonautica. E' possibile che un

monumento nazionale, un ma-

niero che identifica la stessa città

capoluogo di Regione possa es-

sere considerato la piattaforma di

tutto questo? Noi crediamo pro-

prio di no e, per questo, da tempo

che andiamo sottolineando la ne-

cessità che quella foresta di an-

tenne che caratterizza da tempo il

castello venga immediatamente

spazzata via. Tra l'altro, va detto,

che anche il dipartimento del-

l'Aereonautica ha espresso il pro-

prio parere favorevole allo spo-

stamento della stazione in altra

sede. Certo, evidentemente, avrà

chiesto al Comune uno sforzo fi-

nanziario per accelerare il trasfe-

rimento.

Ed è questa l'occasione per chiu-

dere una partita che si trascina da

anni e che permetterebbe il recu-

pero della parte più alta della tor-

retta di guardia. Lo stesso dicasi

per gli altri ripetitori ed antenne

che non si sa nemmeno se i pro-

prietari degli impianti paghino un

fitto, almeno, adeguato conside-

rato che trattasi di un monu-

mento nazionale.

L'amministrazione comunale non

può fare finta di ignorare il pro-

blema o di rinviarlo alle calende

greche. Il castello Monforte deve

tornare ad essere quello che era

un tempo. Anzi, va valorizzato ul-

teriormente con piccoli inter-

venti, come la realizzazione del

ponte levatoio e la stradina che lo

costeggia che hanno un costo irri-

sorio ma che ne andrebbero a va-

lorizzare le sue caratteristiche. Al

pari della possibilità di usufruire

dei torrioni ai quattro lati. Ma se

un Comune non riesce a risolvere

una questione come questa è

nelle condizioni di affrontare

temi ben più scottanti e difficol-

tosi?

CAMPOBASSO. Il maltempo di queste ore ha portato alla com-

parsa della prima neve a Campitello Matese. Un paesaggio, final-

mente, invernale per la stazione sciistica con la

speranza che questi primi fiocchi di neve pos-

sano essere un buon presagio per la stagione

ormai alle porte. Pochi centimetri, al momento,

ma sicuramente beneauguranti anche perchè si

avvicina la festività dell'Immacolata e se do-

vesse cadere nei prossimi giorni copiosa la neve

si tratterebbe di una boccata d'ossigeno per gli

imprenditori del settore.

CAMPOBASSO. Presso la caserma “Eugenio

Frate”, sede della scuola allievi carabinieri

di Campobasso, alla presenza del generale

di brigata Antonio Bacile, comandante della

legione allievi carabinieri, si è svolta la ce-

rimonia di passaggio di consegne tra il ge-

nerale di brigata Michele Di Santo,

comandante cedente, ed il tenente colon-

nello Antonio Renzetti, comandante suben-

trante. Il generale Di Santo, che lascia il

servizio attivo dopo oltre trentacinque anni

di servizio ed una carriera importante che

lo ha visto impegnato al comando di unità

territoriali per ventisette anni, si è arruo-

lato nell’arma il 24 gennaio 1978. Era dal-

l’ottobre del 2006 che reggeva il comando

della scuola allievi carabinieri di Campo-

basso. Nel suo messaggio di commiato ha

ricordato, rivolgendosi al personale del

quadro permamente ed agli allievi del 131°

corso, i sette anni trascorsi al comando della

scuola ringraziando tutti della preziosa col-

laborazione ricevuta nella non facile ge-

stione dell’istituto di formazione. Ha, nel

contempo, formulato al tenente colonnello

Renzetti l’augurio di cogliere ogni soddisfa-

zione dall’esperienza che si accinge ad in-

traprendere.

nel suo discorso ha salutato il comandante

della legione allievi e si è anch’egli rivolto

agli allievi del 131 corso ed al personale del

quadro permanente, infine augurando al

predecessore generale Michele Di Santo

una felice quiescenza.

CAMPOBASSO. Il Comune

di Campobasso e l’Asso-

ciazione della Stampa del

Molise hanno organizzato

ieri nella sala consiliare

comunale, una cerimonia

pubblica per ricordare il

ventennale della morte del

direttore Gaetano Scar-

docchia. G a e t a n o

Scardocchia è nato a Cam-

pobasso nel 1937 e morto a

New York, a seguito di in-

farto, nel 1993. Giornalista

e scrittore, ha diretto il

quotidiano La Stampa di

Torino dal 1986 al 1990. La

carriera giornalistica Scar-

docchia la inizia all’Agen-

zia Italia, da praticante.

Poi diventa corrispon-

dente del Giorno dall’Au-

stria e dalla Germania

dell’Ovest. Nel corso della

sua carriera ha lavorato

anche per il Corriere della

Sera e La Repubblica,

come corrispondente da

New York. Agli annali del

giornalismo resta, tra le

altre, l’inchiesta sullo

scandalo Lockeed, del

1976, realizzata assieme ai

colleghi Giampaolo Pansa

e Pierluigi Franz, sul Cor-

riere della Sera, che portò

alle dimissioni dell'allora

Presidente della Repub-

blica, Giovanni Leone.

623 novembre 2013 Campobasso

In Comune

ricordato

Scardocchia

Castello Monforte, basta con le antenne

Campitello, prima neve sul pianoro

Scuola allievi, Renzetti nuovo comandante

Troppi impianti istallati sul maniero emblema della città

Lascia il servizio attivo il generale Di Santo dal 2006 a Campobasso

Ieri l'incontro

nella sala consiliare

del Comune

di Campobasso

Page 7: 23 novembre 2013

L’entità del disagio ammini-

strativo dimostrato a lettere cu-

bitali dalle dimissioni farsa del

sindaco Di Bartolomeo, invita a

pensare che anche le strutture

interne di Palazzo san Giorgio

non sono nella condizione di

fronteggiare con dovizia i pro-

blemi che insorgono e di volgerli

a favore dell’amministrazione.

Infatti, tra le amministrazioni

locali molisane Campobasso as-

somma il numero maggiore di

atti amministrativi annul-

lati, di sentenze (civili)

di condanna rese

esecutive, di ri-

s a r c im e n t i

dei danni procurati, di cause am-

ministrative, civili e penali che

aspettano di essere affrontate e

per la gran parte destinate a

concludersi negativamente. La

maggioranza ha perso tempo e

denaro alla vana ricerca di una

identità e di una missione. Fal-

lita, purtroppo. Non un progetto,

un’opera pubblica, un investi-

mento che fosse anche pallida-

mente aderente al pomposo

programma elettorale con cui

nel 2009 ha conquistato il con-

senso dell’elettorato campobas-

sano. Questa che commentiamo

è un’amministrazione in diffi-

coltà, allo sbando, priva di ini-

ziative e di mordente. L’ultimo

colpo di teatro del ritiro delle di-

missioni non risolve affatto i

motivi politici che l’attraversano,

né le difficoltà gestionali che

hanno reso i consiglieri della

maggioranza un insieme di sog-

getti in cerca d’autore. Il quadro

amministrativo si compendia in

questa sequenza di fatti e situa-

zioni: bloccata la gara per il

completamento dei “Contratti di

Quartiere” di S. Giovanni dei

Gelsi; pendente in appello la ri-

chiesta di danni per la mancata

gestione del terminal delle auto-

corriere alla Seac; aperto il con-

tenzioso di 8 milioni di euro in

atto con l’Esattoria; impressio-

nante l’elenco dei rimborsi per

le infrazioni al Codice della

Strada notificate fuori tempo

massimo e altrettanto impres-

sionante la lista dei pagamenti

per danni procurati ai cittadini

per la mancata agibilità delle

strade e dei marciapiedi; gravi le

anomalie delle farmacie comu-

nali e grave l’ipotesi ancora

aperta di svenderne una. L’in-

sieme dice di una situazione al

limite della ratio. Non bastasse,

pesano, eccome, l’annullamento

dell’appalto dei lavori della gal-

leria che avrebbe dovuto colle-

gare il terminal con via San

Lorenzo e il mancato utilizzo del

finanziamento di 11 milioni di

euro; stagna irreversibile il

blocco dei lavori del sottopasso

di Via Mazzini all’altezza del

passaggio a livello di Rione San

Pietro; i servizi assegnati al-

l’esterno (luce, gas, cimitero, rac-

colta dei rifiuti e depurazione)

sono totalmente fuori controllo,

in assoluta autogestione; la so-

cietà di servizio in house, la Sea,

deve superare l’esame del mer-

cato alla ricerca di un socio pri-

vato, e non ci riesce. La mancata

approvazione del master-plan

presentato dalla Regione Molise,

e la mancata definizione del

campo sportivo Romagnoli ad

area per la sede regionale sono

il risultato di una maggioranza

tremebonda che messa di fronte

alla possibilità di assegnarsi un

posto di prestigio negli annali

del capoluogo, non è riuscita a

dischiudere il benché minimo

sprazzo di vivacità politica e in-

tellettuale. Immaginare che nei

mesi che gli rimangono riesca a

correggere gli errori, le manche-

volezze, le insufficienze, e le in-

capacità, è del tutto velleitario.

Dardo

723 novembre 2013Campobasso

Il sindaco ha ritirato le dimis-

sioni. Ma va? Chi l’avrebbe mai

detto. L’ironia è d’obbligo in

questi casi perché nessuno ha

mai pensato che il sindaco po-

tesse, davvero, andare fino in

fondo. Di Bartolomeo ha sempre

minacciato di presentare le di-

missioni ma non le ha mai pro-

tocollate. Ecco, questa è l’unica

differenza che c’è rispetto al

passato. La formalità di un gesto

che alla fine è durato 32 ore. La

scarsa credibilità delle sue di-

missioni sono dovute al partico-

lare momento dell’attività

amministrativa. L’assestamento

del Bilancio di previsione è die-

tro l’angolo e la maggioranza

non poteva fare altro che ricon-

fermare la fiducia al sindaco

perché la mancata approva-

zione della manovra potrebbe

comportare gravi conseguenze

sul piano della gestione e degli

equilibri finanziari dell’ente. La

maggioranza ha espresso la vo-

lontà di voler portare a termine

il programma di governo, assi-

curando il sostegno al sindaco

per giungere alla conclusione

del quinquennio amministrativo.

Senso di responsabilità o attac-

camento alla poltrona? Non tutti

i consiglieri di maggioranza bril-

lano di luce propria, per molti

restare in Comune fino alla fine

significa anche poter sfruttare il

ruolo di consigliere comunale in

vista delle elezioni di maggio.

Anche se, in questo caso, consi-

derando gli umori dei cittadini,

non si sa fino a che punto possa

rappresentare un vantaggio es-

sere consiglieri uscenti, Di Bar-

tolomeo sa benissimo come

funziona il meccanismo ed in-

fatti, quando l’altro giorno in

aula ha annunciato di voler la-

sciare la carica, è stato proprio

lui a evidenziare questo aspetto

avvertendo gli amici della mag-

gioranza: “Tutti a casa, la cam-

pagna elettorale dovrete

costruirvela da soli”. Evidente-

mente il richiamo all’ordine del

sindaco ha prodotto gli effetti

desiderati ed allora meglio con-

cludere il mandato.

Teresa Manara

Le dimissioni farsa del sindaco: la politica che si fa spettacolo.

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Page 8: 23 novembre 2013
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Page 11: 23 novembre 2013

RIONERO SANNITICO. L’or-

mai ex asilo del Comune di Rio-

nero Sannitico, di proprietà della

Curia, verte in un totale stato di

abbandono da ben oltre 10 anni

. A seguito del tragico terremoto

del 2002 , l’allora Sindaco Orazio

Ciummo ne decretò di fatto la

chiusura immediata dichiaran-

dolo inagibile.

Con il passare degli anni, con-

statato che nessuna delle parti

interessate paresse volersene

fare carico, sia essa l’Amm. Co-

munale che la Chiesa, diversi

gruppi indipendenti di cittadini

rioneresi iniziarono a discutere

ed a proporre progetti validi e

fattibili al fine di riconsegnare,

in condizioni di massima sicu-

rezza, lo stabile alla popolazione

tutta.

A tale scopo, l’allora gruppo

dell’Azione Cattolica e l’Associa-

zione Don Antonio Fioritto ri-

chiesero ed ottennero un finan-

ziamento al fine di procedere alle

verifiche necessarie. Tale incar-

tamento, dopo essere stato con-

segnato nelle mani del nostro

Parroco, giunse a Sua Eccellenza

il Vescovo di Trivento, mons. Do-

menico Angelo Scotti.

Da quel tempo, sebbene sia

stato certificato e documentato

la totale incuria, peggioratosi

grazie al costante utilizzo della

struttura a mo’ di deposito da

parte di alcune ditte che espleta-

vano lavori commissionati dalla

precedente Amm. Comunale, il

popolo di Rionero Sannitico non

si è mai arreso o sottratto ad in-

contri ed anzi ne ha sollevato più

volte la questione, sempre spe-

ranzoso.

Non demordendo, ci augu-

riamo che almeno quest’ultima

lettera aperta rivolta a Sua Ec-

cellenza il Vescovo di Trivento,

firmata Giuseppe Fioritto, non

resti disattesa.

di Massimo Saluppo

Questione Ittierre: nulla di

più falso. dall'incontro di Ca-

stelpetroso di una settimana fa,

dipendenti, fasonisti, trasporta-

tori e sindacati, avevano con-

cordato unitariamente di pre-

sentare la mia proposta ad una

riunione da tenersi prima di

oggi, con le istituzioni politiche

(regione, provincia e sindaco) e

tracciare una linea comune da

presentare oggi al tavolo mini-

steriale. Le istituzioni politiche

hanno ritenuto, invece, voler in-

contrare mercoledì a Isernia,

solo i dipendenti, non invitando,

alla riunione, gli altri soggetti.

in questa sede si è proposta una

cooperativa sulla falsa riga di

quella della GAM, non capendo

che la ITR commercializza capi

prodotti da lavorazioni esterne

e non già polli da batteria. Dato

lo smarcamento voluto dalle

Istituzioni, era inutile la riu-

nione di ieri in Provincia, con-

siderato che sarebbe stato un

tavolo privo di tutte le parti e

soprattutto una mera pubblicità

per la Euridit che promulga il

piano di "distretto della moda",

ma non contempla, ovviamente,

un piano di salvataggio della

ITR. Il mio progetto prevede

che TUTTE le parti siano coin-

volte nella New-Co e non solo i

dipendenti; questo perchè, tra

l'altro, questi ultimi saranno gli

unici a non perdere denaro

(data la copertura garantita dal-

l'INPS) sia nell'ipotesi di am-

missione al concordato e sia in

quella più spettrale del falli-

mento. Al contrario i tanti faso-

nisti e trasportatori presenti a

Castelpertroso e provenienti da

tutti Italia, hanno già perduto

sulle forniture con la vecchia

ITR (qualcuno, in revocatoria,

anche dovendo restituire gli ul-

timi pagamenti ricevuti), perde-

ranno comunque dalla attuale

Ittierre, e saranno così gli unici

a uscire con le ossa rotte da en-

trambe le vicende. Sarebbe

stato invece utile, per entrambe

le parti sociali, un unico tavolo

dove, unitamente alle istitu-

zioni, fosse stato sottoscritto un

protocollo del progetto da pre-

sentare al Ministero oggi. Ma

forse gli interessi in gioco sono

tanti e sicuramente non con-

templano quanto da me propo-

sto.

ISERNIA. La via Franci-

gena nel Sud prende sem-

pre più corpo e va deline-

andosi sempre più. Nella

sala consiliare del Comune

di Isernia, gremita , alla

presenza delle amministra-

zioni di Pesche,Pettora-

nello,Castelpetroso, Santa

Maria del Molise, Cantalupo

nel Sannio, San Massimo e,

naturalmente Isernia, si è

costituito l'asse Isernino de

la Via Francigena nel Sud

di cui capofila Isernia del

padrone di Casa , il sindaco,

Luigi Brasiello che, entusia-

sta del progetto, ha rilan-

ciato con voler ospitare a

breve, la partenza del Cam-

mino francigeno ( da Iser-

nia a Benevento ) che si

terrà a Maggio e che vedrà

coinvolti i CAI Abruzzo,

Molise,Campania e Puglia.

Alla presenza delle istitu-

zioni, provinciali,regionali,

con il consigliere Nunzia

Lattanzio e parlamentari,

era presente l'entusiasta

on. Lauta Venittelli, il cam-

minatore simbolo de la via

Francigena ha ripercorso il

suo cammino che lo ha vi-

sto in solitaria, percorrere

circa 3000 km da San Mi-

chele Arcangelo a Gerusa-

lemme.

Un illuminato Franco Va-

lente ha, storicamente, in-

terpretato la via Francigena

che ha visto l'architetto

Walter Di Paola esaminare

gli aspetti progettuali.

Mozzafiato le immagini

trasmesse da Nicola Lanese

e Massimo Martusciello del

Cai Molise sotto la condu-

zione del coordinatore

Maurizio Varriano.

Una accoglienza calorosa

da parte del Sindaco pa-

drone di casa per un evento

unico anche perché la gior-

nata si è conclusa con la

presentazione da parte

della fonderia Marinelli,

della Campana " LA FRAN-

CIGENA ".

Non di secondario

aspetto l'esibizione popo-

lare del gruppo folk di Ca-

sacalenda con i suoi bufu'.

Un arrivederci alla costitu-

zione dell'asse Francigeno

Frentano.

ISERNIA. In collaborazione con

la TIM Telecom Italia Mobile e i

Vigili del Fuoco del Comando

Provinciale di Isernia si è svolta

una esercitazione di ricerca per-

sona dispersa nelle prime ore

notturne utilizzando la geoloca-

lizzazione dell'utenza telefonica.

Il disperso ha eseguito un per-

corso predeterminato effettuando

circa 50 km con soste in partico-

lari zone. Ciò ha permesso di va-

lutare, da parte del per-

sonale VF specialista

TAS (Topografia Appli-

cata al Soccorso) in

tempo reale la posizione

effettiva del disperso

(utilizzando la geoloca-

lizzazione dell'autovet-

tura VF munita di radio

di ultima generazione) e

di verificare l'area tra-

mite gli "Eventi Posi-

zione" comunicati dal

gestore telefonico con

una cadenza di circa 15

minuti, verificando i

dati con applicazione

delle tolleranze previ-

ste.

Il percorso effettuato

dal disperso ha consen-

tito di "agganciare" sva-

riati ponti telefonici e

ciò ha permesso di ef-

fettuare anche una si-

mulazione dell'ipotetico

percorso effettuato, con un errore,

rispetto al tracciato reale trascu-

rabile.

Gli eventi posizione comunicati

dalla TIM hanno permesso di de-

terminare l'area in cui il disperso

era posizionato e quindi di defi-

nire il PUA (Punto di Ultimo Av-

vistamento).

Applicando la procedura previ-

sta per le ricerche persone è stato

approntato un posto di Comando

Avanzato nelle immediate vici-

nanze del PUA e le squadre ordi-

narie VF hanno effettuato una ri-

cerca munite di attrezzature

idonee per lavorare in condizioni

di scarsa visibilità (visore not-

turno, termo camera, lampade

frontali ecc.) nell'area delimitata

dagli eventi posizione della TIM

con la tecnica della "ricerca a ra-

strelliera" recuperando il di-

sperso.

1123 novembre 2013Isernia

Per l’ex asilo si ricorre al Vescovo

I Vigili del fuoco alla prova con attrezzature e mezzi

A Isernia si delinea il percorso per l'asse che passa per la provincia.

A Rionero Sannitico chiestol'intervento del prelato per la struttura della Curia

Ittierre, troppe disattenzioni

Via Francigena, gli aspetti progettuali

Esercitazione ricerca persona

Page 12: 23 novembre 2013
Page 13: 23 novembre 2013

Dove acquistare il libroCAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazzeta del Molise

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Spettacolo

AGNONE - Oggi alle 18.00 presso il saloon dell’azienda

agrituristica Selvaggi di Staffoli, il poeta Marco Franco

D’Astice presenta la sua raccolta di poesie “Si, anche noi

crediamo nel chewingum alla menta piperita”. L’evento è

inserito nel cartellone della manifestazione “Versi-di-

vini - Vini-di-versi”. Interverranno Gianmaria Casilli,

Gabriella Cinti, Tiberio La Rocca, Fabrizio Meo.

Poesie a Staffoli

Oggi (ore 21.00) e domani (ore 18.00) al

Proscenio di Isernia, lo spettacolo “A gen-

tile richiesta” di Pierluigi Tortora. Il car-

tellone è “Mario Scarpetta” e trmina il 22

dicembre. Domani al dopolavoro ferrovia-

rio nel capoluogo “Shakespearando”, rea-

ding teatrale e dibattito con Valentina Bo-

naccio, Alessandra Valerio, Alessandra Di

Iorio. Conduce Pietro Mignogna.

Oggi e domani teatro

Al Dlf e al Proscenio

CAMPOBASSO - Questa sera da Aciniello

(Fossato cupo), lo show di Tony Figo (Antonio

D’Ursi) per la cena spettacolo del sabato. In-

gresso euro 25,00. Informazioni e prenotazioni

3383188333.

Cabaret a cena

Tony Figo show

di Charles N. Papa

CAMPOBASSO - Si avvicina la stagione fredda,

ma la movida non molla e non trova alcun impedi-

mento con l’arrivo dell’inverno.

Il fine settimana viene santificato, ogni settimana,

nei luoghi scelti da comitive e gruppi di amici, a se-

conda dell’età. Stasera, la discoteca Alexander, sarà

il ritrovo di teenager affamati di commerciale e con-

sumatori voraci di tecnologie androidiane.

I pub faranno la loro parte e saranno il prologo

alla lunga notte del sabato. A scapito dei detrattori

e dei bacchettoni, di quelli che vedono nel diverti-

mento notturno il diavolo, va considerato che il po-

polo della notte, non si fa molto male, si ritira in

buon ordine a casa, e non si segnalano casi di inci-

denti o arresti clamorosi.

Diciamo che il branco, si muove nella norma. Pic-

cole eccezioni si contano, giovani che si rivesciano

su una panchina, che si fermano contro un albero,

che alle sei del mattino, sono ancora logorroici con-

tro ogni logica oraria. Il target si alza un pò con la

serata del Move club e di “Deep movement”. House

scelta e ambiente sempre mondano.

Questo sabato vanta molte opzioni. Il teatro del

Loto, tornato a nuova vita, prosegue con le repliche

di “Maratona a New York”, lo spettacolo di Stefano

Sabelli, che ha messo su lun nuovo cartellone al tea-

tro di piazza Spensieri e che tenta, per l’ennesima

volta, di avere pubblico, costantemente e di pari

passo con la scuola.

Il cabaret a cena è la nuova tendenza (come Aci-

niello di Fossato cupo oggi), ma la musica non

manca mai.

I Taraf de Gadjo, stasera saranno live a Jelsi.

Espressione musicale klezmer, tzigana e gypsy jazz,

la band è composta da Giuseppe Moffa, Domenico

Mancini, Guerino Taresco.

La rock band dei Cafè Wha! oggi live al pub La

Pantera di Santa Croce di Magliano. Ma va segnalato

anche il caso curioso, della non assegnazione di un

Premio musicale come il “1° concorso nazionale di

composizione polifonica” perchè: Vista l’estrema

esiguità dei partecipanti e delle opere, si propone di

non assegnare il primo premio, pertanto le quattro

opere presentate vengono giudicate ‘ex aequo’ e degne

del secondo posto in classifica. Il consiglio d’ammi-

nistarazione della Nuccio Fiirda, consegna un atte-

stato di partecipazione e l’impegno a stampare le

quattro opere in un fascicolo unico.

Scampoli d’autunnoIl sabato tra musica, cabaret e disco, non

smentisce la movida: solo divertimento sano

Jacovitti forever, in mostraROMA - Prosegue con successo presso il Mille-

piani (via Odero, Garbatella), la mostra di Jacovitti

“La matita molisana”. Visibile sino al 1° dicembre.

CAMPOBASSO - Oggi alle 18.30 al teatro Savoia con-

certo del Quartetto di Cremona. Sul palco saliranno

Cristiano Gualco (violino), Paolo Andreoli (violino), Si-

mone Gramaglia (viola), Giovanni Scaglione (violon-

cello). saranno eseguite musiche di Beethoven (op.18 e

74). Prevendita al botteghino del teatro savoia dalle

17.30 di sabato. Informazioni 0874416374.

Quartetto di Cremona al Savoia

1323 novembre 2013

Page 14: 23 novembre 2013
Page 15: 23 novembre 2013

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Pagina redazionale singolarmente autogestita

Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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