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3 A) Processi Pratiche educative e didattiche 3.1 Curricolo, progettazione e valutazione Curricolo e offerta formativa Definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell’offerta formativa Le ultime indicazioni ministeriali affermano che nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni del curricolo d’Istituto, costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione affidata alle scuole. Si tratta di un testo aperto, che i docenti predispongono contestualizzando ed elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Il nostro curricolo di istituto, espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica è in fase di elaborazione per la complessità che richiede la costruzione di uno strumento ampio ed articolato come quello necessario per un Istituto comprensivo. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Come ogni scuola dovrebbe fare, il nostro lavoro già in fase avanzata, consiste nel predisporre il curricolo coerentemente con il Piano dell’offerta formativa e delineando nel contempo il profilo dello studente dall’ingresso nella scuola dell’Infanzia fino al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individueranno le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. La nuova realtà scolastica impone di mettere in relazione la complessità di metodi di apprendimento radicalmente diversi, con un’attenzione rivolta ai nuovi mezzi di comunicazione e alla ricerca tecnologica anche in campo didattico. Al contempo è fondamentale curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere nel senso più ampio del termine e perché abituano la persona ad ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita. In tale scenario, alla scuola spettano dunque alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento e linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi di lavoro che gli consentano di orientarsi anche in futuro in un’ottica di apprendimento continuo. La nostra scuola inoltre cerca di realizzare appieno la propria funzione pubblica, impegnandosi al fine di garantire il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno nei confronti delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.

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3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche

3.1 Curricolo, progettazione e valutazione

Curricolo e offerta formativa

Definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell’offerta

formativa

Le ultime indicazioni ministeriali affermano che nella valorizzazione dell’autonomia delle

istituzioni scolastiche, le Indicazioni del curricolo d’Istituto, costituiscono il quadro di riferimento

per la progettazione affidata alle scuole. Si tratta di un testo aperto, che i docenti predispongono

contestualizzando ed elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e

valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.

Il nostro curricolo di istituto, espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica è

in fase di elaborazione per la complessità che richiede la costruzione di uno strumento ampio ed

articolato come quello necessario per un Istituto comprensivo.

La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca

e l’innovazione educativa. Come ogni scuola dovrebbe fare, il nostro lavoro già in fase avanzata,

consiste nel predisporre il curricolo coerentemente con il Piano dell’offerta formativa e delineando

nel contempo il profilo dello studente dall’ingresso nella scuola dell’Infanzia fino al termine del

primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di

apprendimento specifici per ogni disciplina.

A partire dal curricolo di istituto, i docenti individueranno le esperienze di apprendimento più

efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione

fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento

dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.

La nuova realtà scolastica impone di mettere in relazione la complessità di metodi di apprendimento

radicalmente diversi, con un’attenzione rivolta ai nuovi mezzi di comunicazione e alla ricerca

tecnologica anche in campo didattico.

Al contempo è fondamentale curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono

irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere nel senso più ampio del

termine e perché abituano la persona ad ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita. In

tale scenario, alla scuola spettano dunque alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di

apprendimento e linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di

pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la

capacità di elaborare metodi di lavoro che gli consentano di orientarsi anche in futuro in un’ottica di

apprendimento continuo.

La nostra scuola inoltre cerca di realizzare appieno la propria funzione pubblica, impegnandosi al

fine di garantire il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno

nei confronti delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.

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Le finalità della nostra scuola, definite a partire dalla persona che apprende, tengono in

considerazione innanzitutto gli ambiti sociali di provenienza aprendosi alle famiglie e al territorio

per individuare i traguardi di competenza da raggiungere nei diversi anni. L’itinerario scolastico dai

tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola, caratterizzate ciascuna da una

specifica identità educativa, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli Istituti

comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il

secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.

Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità è quella di uno

sviluppo armonico e integrale dell’individuo, all’interno dei principi della Costituzione italiana e

della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza, nel rispetto e nella

valorizzazione delle diversità con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.

È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva,

potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.

L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di

apprendere in concreto, prendersi cura degli altri e dell’ambiente, di acquisire una coscienza civica

ed un senso di responsabilità, favorendo forme di cooperazione e di solidarietà per la formazione

del cittadino di domani.

L’educazione alla cittadinanza quindi, nel nostro Istituto vuol dire trasmettere quei valori fondanti

della Costituzione della Repubblica Italiana, declinata in azioni concrete (rispetto, educazione,

correttezza, lealtà, ecc.), iniziative legate alla storia del nostro Paese (celebrazioni per il 25 aprile,

Festa della Liberazione, e 2 giugno, Festa della Repubblica), ma anche un avvicinamento ed una

conoscenza delle Istituzioni (visite di istruzione a Roma ed ai “Luoghi della politica”, visita a

Palazzo Lascaris a Torino, per conoscere il funzionamento del Consiglio regionale del Piemonte),

ecc.

Come affermato sopra, il curricolo dell’Istituto Comprensivo di Alpignano è in via di definizione,

gli insegnamenti tuttavia si rifanno ai principi emanati dal MIUR con il documento contenente le

“Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del 4

settembre 2012.

Le attività di ampliamento dell’offerta formativa, tengono conto naturalmente delle nuove linee

guida per la formazione del cittadino in un’ottica europea. Accanto agli imprescindibili saperi che

sono alla base della crescita culturale dell’allievo, vengono proposte attività aggiuntive rivolte a

coloro che intendono intraprendere studi liceali con il corso di latino. Si pone molta importanza alle

lingue straniere; per le classi terze infatti sono programmati da due anni, incontri settimanali con un

conversatore madrelingua inglese per consentire la pratica della lingua. Si dà spazio alla creatività,

attraverso laboratori di manualità imparando anche a riciclare i materiali, ottenendo oggetti da poter

utilizzare sotto nuove forme.

Fondamentale per una crescita sana ed armoniosa del giovane è l’attività fisica; le insegnanti di

scienze motorie in collaborazione con il Comune di Alpignano propongono ogni anno corsi di judo,

rugby, tennis e tennis da tavolo, danza, pallavolo, ecc. La scuola, partecipa anche ai campionati

studenteschi organizzati dall’USR con risultati più che soddisfacenti.

Agli allievi della scuola primaria sono rivolti invece laboratori di teatro, musica e canto, mini

volley, attività sportive, cura di un orto, informatica.

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Per ciascun progetto o laboratorio, ove occorrano delle competenze specifiche, prima

dell’inserimento si prendono in considerazione i prerequisiti necessari per accedervi e le abilità o

prestazioni degli allievi.

Per il corso di latino ad esempio è indispensabile una padronanza della grammatica italiana. Per

determinati sport avvengono delle preselezioni durante le quali, le insegnanti di scienze motorie

individuano gli allievi più portati per un determinato tipo di prestazione fisica ma non solo.

Possiamo concludere affermando che le scelte della scuola sono apprezzate e soprattutto condivise

dagli studenti e dai genitori, come emerso dai questionari sottoposti in occasione del presente

lavoro.

Infatti alla domanda generica “Sono interessato a frequentare attività pomeridiane organizzate

dalla scuola” la percentuale di “si e abbastanza” raggiunge il 58,3. Nello specifico inoltre, il dato

viene riconfermato per l’offerta riguardante lo studio delle lingue straniere con una predilezione per

l’inglese. Vi è tuttavia anche l’interesse per la conoscenza di altre lingue, oltre alle classiche lingue

europee quali francese, tedesco e spagnolo, sta crescendo anche una curiosità nei confronti delle

lingue orientali per l’arrivo di compagni cinesi.

Risultano allettanti anche i corsi di manualità in cui i ragazzi possono dare libero sfogo alla propria

creatività, già presenti all’interno della nostra offerta formativa. Sono meno richiesti invece i corsi

pomeridiani di studio assistito.

Viene infine riconosciuto lo sforzo effettuato dalla scuola per l’inclusione degli studenti stranieri e

per l’aiuto fornito agli alunni diversamente abili, anche attraverso progetti specifici.

Progettazione didattica

Le scelte metodologiche, pedagogiche e didattiche all’interno dei vari ordini di scuola dell’ Istituto

Comprensivo vengono adottate dagli insegnanti collegialmente, nell’ambito di strutture di

riferimento specifiche.

Nella scuola secondaria i consigli di classe redigono all’inizio dell’anno scolastico dei piani

didattico–educativi in cui sono definiti gli obiettivi formativi, sia educativi sia cognitivi, condivisi a

monte dal collegio docenti. Gli insegnanti, inoltre, effettuano una programmazione comune per

discipline o ambiti disciplinari attraverso i “dipartimenti”. All’interno di tali organi collegiali di

riferimento i docenti hanno il compito di prendere decisioni comuni sulla didattica della materia,

stabilendo anche eventuali collegamenti e attività interdisciplinari. Tali programmazioni comuni,

effettuate nel rispetto delle Indicazioni Nazionali per il curricolo, vengono poi adattate da ciascun

insegnante alla specifica realtà della propria classe. Sono pertanto possibili parziali discostamenti in

base al contesto in cui si opera ma sempre tenendo come riferimento gli obiettivi di apprendimento

e i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti al termine del ciclo di istruzione. Anche negli

altri ordini di scuola si progetta collegialmente. Nella scuola primaria i docenti dedicano due ore

settimanali, che vanno aggiunte alle 22 di insegnamento, per programmare insieme le attività

relative alla classe e per valutarne l’andamento, predisponendo, in caso di necessità, percorsi

individualizzati (con strategie specifiche, attività di rinforzo e di recupero) finalizzati ad alunni che

presentano difficoltà e per pianificare, in forma interdisciplinare, i progetti rientranti nel curricolo.

Mensilmente le ore di programmazione settimanali vengono svolte in “classi parallele”, dove gli

insegnanti si confrontano a livello disciplinare anche per definire le prove comuni da somministrare

agli alunni. Nella scuola dell’infanzia la progettazione viene svolta nell’ambito dei collegi di plesso.

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Tali progettazioni vengono adeguate alla specifica realtà del plesso ma sempre nel rispetto delle

Indicazioni Nazionali per il Curricolo. In tutti gli ordini di scuola le progettazioni comuni vengono

analizzate e revisionate da diversi momenti di confronto in itinere che si svolgono durante tutto

l’anno, con occasioni di condivisione di esperienze utili a migliorare il più possibile l’offerta

formativa. All’interno dell’istituto comprensivo non mancano, infine, le opportunità di raccordo tra

insegnanti dello stesso ambito disciplinare e di ordini di scuola diversi, al fine di stabilire quei

saperi irrinunciabili essenziali per un processo di apprendimento il più possibile continuo e

omogeneo.

Valutazione degli studenti

La valutazione degli apprendimenti spetta al consiglio di classe con deliberazione assunta, ove

necessario, a maggioranza. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata, dal

consiglio di classe presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta,

ove necessario, a maggioranza.

Il Consiglio di classe riunito per lo scrutinio, intermedio e finale, è un organo collegiale giudicante

perfetto in cui è necessaria la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni

da assumere. Opera quindi con la partecipazione di tutti i suoi componenti.

Primaria

Gli insegnanti del Circolo privilegiano la valutazione formativa, necessaria per orientare ed

adeguare le scelte educative. La valutazione si configura come attività sistematica di osservazione

iniziale, in itinere e finale di medio e lungo periodo.

La valutazione finale di lungo periodo costituisce il momento in cui si opera la valutazione

sommativa e certificativa ai fini del passaggio dell’alunno alla classe successiva o al successivo

grado dell’ istruzione obbligatoria.

L’autovalutazione, cioè la riflessione dei bambini sui propri apprendimenti, comportamenti e

abilità, viene considerata fondamentale per la presa di coscienza del livello di maturazione

raggiunto.

Le prove strutturate in classi parallele sono effettuate solo dai docenti di seconda, di quarta e di

IRC. Tuttavia in alcuni momenti anche gli altri insegnanti concordano e commentano prove pensate

e preparate insieme.

Coerentemente con il lavoro di progettazione dei curricoli, gli insegnanti della scuola primaria,

hanno definito i livelli di competenza con i quali procedere nella valutazione degli alunni riguardo

all’apprendimento, al comportamento e alla certificazione delle competenze al termine della scuola

primaria.

Si prevede la raccolta dei dati al termine del 1° quadrimestre e alla fine dell’ anno scolastico.

Valutazione del rendimento scolastico degli alunni

I docenti delle scuole primarie del Circolo, concordano ed assumono i seguenti descrittori della

valutazione espressa in voti decimali:

10 = competenza eccellente

L’alunno:

dimostra completa rispondenza alle proposte didattiche

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assume iniziative di supporto e di stimolo per la classe

possiede conoscenze approfondite, anche al di là di quelle proposte dall’insegnante

effettua analisi personali e sintesi efficaci

sa esporre in modo personale e autonomo

possiede sicura padronanza nell’uso degli strumenti della disciplina.

9 = competenza piena

L’alunno:

dimostra capacità d’iniziativa personale e partecipa in modo costruttivo alle proposte

didattiche

possiede conoscenze ampie e approfondite

manifesta sicurezza nell’analisi e nella sintesi

sa esporre in modo personale

è autonomo nell’uso degli strumenti della disciplina

8 = competenza avanzata

L’alunno:

dimostra impegno adeguato e partecipazione responsabile

possiede conoscenze organiche e articolate

sa cogliere e collegare concetti e formulare sintesi corrette

sa esporre in modo chiaro e appropriato

possiede buona autonomia nell’uso degli strumenti della disciplina

7 = competenza adeguata

L’alunno:

dimostra impegno e partecipazione positiva

possiede conoscenze adeguate

presenta ancora qualche imprecisione nell’analisi e nella sintesi

sa esporre in modo abbastanza chiaro ed efficace

non sempre è autonomo nell’uso degli strumenti della disciplina

6 = competenza sufficiente

L’alunno:

dimostra impegno e partecipazione appena adeguati

possiede conoscenze sufficienti

è impreciso nell’analisi e nella sintesi

sa esporre in modo accettabile

non sempre usa in modo corretto gli strumenti della disciplina

5 = competenza parziale

L’alunno:

dimostra impegno e partecipazione modesti

possiede conoscenze frammentarie e lacunose

presenta difficoltà nell’organizzazione logica dei contenuti

usa un linguaggio non sempre appropriato

dimostra incertezze nell’uso degli strumenti della disciplina

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4 = competenza inadeguata

L’alunno:

dimostra impegno e partecipazione scarsi

possiede gravi lacune nelle informazioni e nelle conoscenze

presenta notevoli difficoltà nell’organizzazione logica dei contenuti

usa un linguaggio non appropriato

non sa utilizzare gli strumenti della disciplina

I docenti non ritengono opportuno utilizzare i voti per i livelli: 3 – 2 – 1.

Criteri per l’attribuzione del giudizio sintetico nel comportamento.

Per la valutazione del comportamento nella scuola primaria si osservano i seguenti indicatori:

- INTERESSE E PARTECIPAZIONE: ascolto e attenzione, interventi pertinenti e ordinati nelle

conversazioni, partecipazione alle iniziative scolastiche comuni;

- IMPEGNO: impegno e costanza nel lavoro scolastico individuale e di gruppo;

- RELAZIONE CON GLI ALTRI: rispetto e condivisione delle regole comuni, rispetto del

personale scolastico, relazioni positive con i coetanei, disponibilità a collaborare con i

compagni e con gli adulti;

- AMBIENTE SCOLASTICO: rispetto degli ambienti e del materiale della scuola, uso

appropriato degli spazi.

OTTIMO - Partecipa attivamente alle attività della classe apportando un contributo costruttivo e

propositivo; si impegna proficuamente con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenze

delle consegne. E‟ disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in modo appropriato materiale e

spazi della scuola.

DISTINTO - Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione costante nel tempo; si

impegna con continuità e raramente non rispetta modalità e tempi delle consegne. E‟ collaborativo

con

tutti e rispetta spazi e materiali della scuola.

BUONO - Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della classe; si impegna in

modo

settoriale e l’ attenzione non è sempre costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle

consegne. E‟ collaborativo e normalmente rispetta spazi e materiali della scuola.

SUFFICIENTE - Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe; si impegna in

modo irregolare e fatica a rispettare modalità e scadenze delle consegne. E‟ collaborativo solo in

alcune

attività e con alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e materiali della scuola.

NON SUFFICIENTE – Partecipa raramente alle varie attività della classe; non si impegna in modo

sufficiente e spesso non rispetta modalità e scadenze delle consegne. Si dimostra poco collaborativo

nelle varie attività e con i compagni assume atteggiamenti conflittuali; fatica a rispettare le regole

comuni, spazi e materiali della scuola.

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Come da indicazioni ministeriali, al termine della scuola primaria in docenti devono compilare per

ogni alunno il CERTIFICATO DELLE COMPETENZE, in cui è certificato il livello delle

competenze maturate dall'alunno nella scuola e nell'extrascuola. Per le competenze acquisite sono

previsti tre livelli di certificazione: elementare, maturo, esperto. In caso di mancato conseguimento

minimo della competenza prevista, non si procede alla relativa certificazione. Ogni certificazione

vale di per sé in modo finito. Nelle pagine seguenti, se ne riporta il modello da compilare.

Strumenti culturali

Livello di competenza

(elementare-maturo-

esperto)

Competenze linguistiche: comprensione dei contenuti di semplici testi;

impiego di registri linguistici in relazione al contesto produzione di

testi informe adeguate a scopo e a destinatario.

Competenze in lingue comunitarie: inglese: livello A1* (comprensione

e utilizzo di espressioni d'uso quotidiano; interazione colloquiale con

altri su argomenti personali; scrittura di semplici frasi).

Competenze scientifiche: osservazione della realtà per riconoscere

relazioni, modificazioni, rapporti causali; esplorazione dell'ambiente

naturale e antropico; sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei

confronti della realtà naturale.

Competenze matematiche: lettura della realtà e risoluzione di semplici

problemi; raccolta, organizzazione e interpretazione di dati; padro-

nanza e utilizzo dei concetti elementari della matematica.

Competenze tecniche e informatiche: utilizzo semplice di

strumentazione tecnologica; impiego della videoscrittura, dei

principali programmi informatici; accesso e utilizzo del web.

Competenze storico-geografiche: orientamento spazio-temporale e

identificazione intuitiva delle peculiari caratteristiche fìsico-antropo-

logiche del territorio; uso della documentazione e dell 'osservazione

per conoscere realtà storiche e geografiche.

* livello del Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d'Europa per le lingue

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Strumenti culturali

Livello di competenza

(elementare-maturo-

esperto)

Competenze artistiche: descrizione, rappresentazione e ricostruzione

della realtà e delle esperienze attraverso semplici linguaggi espressivi;

conoscenza intuitiva del patrimonio artistico-culturale nel territorio.

Competenze motorie: impiego di schemi motori e pasturali, loro

interazioni in situazione combinata e simultanea; rispetto delle regole

dei giochi sportivi praticati.

Identità

Livello di competenza

(elementare-maturo-

esperto)

Conoscenza di sé: affermazione della propria identità; risoluzione dei

problemi in autonomia; responsabilità verso gli altri.

Relazione con gli altri: disponibilità alla collaborazione con coetanei e

adulti; pratica della tolleranza, della solidarietà e dell'ascolto degli

altri.

Orientamento: autovalutazione delle proprie esperienze scolastiche ed

extrascolastiche per scelte consapevoli.

Convivenza civile

Livello di competenza

(elementare-maturo-

esperto)

Responsabilità personale

Rispetto degli altri e della diversità

Rispetto dell'ambiente e delle cose

Consapevolezza del valore e delle regole della vita democratica

Sicurezza propria e degli altri

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Secondaria

Gli insegnanti della Scuola secondaria privilegiano anch’essi la valutazione formativa, necessaria

per orientare ed adeguare le scelte educative. La valutazione si configura come attività sistematica

di osservazione iniziale, in itinere e finale di medio e lungo periodo.

La valutazione periodica e finale degli apprendimenti si esprime in voti che si assegnano, su

proposta dei singoli professori, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo

numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a scuola, corretti e

classificati durante i due quadrimestri. Perché la valutazione sia valida è necessario che il docente

possegga almeno 3 valutazioni a quadrimestre, per disciplina. I voti sono espressi in decimi (voto

intero) in pagella, mentre durante l’anno le valutazioni possono anche esprimersi in mezzi voti. Non

sono in uso valutazioni espresse in “+” o “-“.

Il docente è comunque tenuto a dare motivazione della sua proposta di voto in base anche ai criteri

valutativi indicati dal Collegio dei docenti.

Un docente, solitamente di lettere, matematica e/o inglese, svolge contemporaneamente l’incarico di

segretario e quello di coordinatore all’interno dello stesso consiglio di classe. Un docente è nominato dal

Dirigente coordinatore e segretario tutto l'anno.

Nella programmazione di inizio anno, ogni docente è tenuto a specificare gli obiettivi disciplinari

cognitivi (stabiliti nei dipartimenti, condividi nei Collegi Docenti e approvati nel POF), oltre che quelli

formativi (condivisi anch’essi nei Collegi Docenti e nelle programmazioni dei Consigli di classe).

I docenti, quindi, utilizzano criteri comuni di valutazione per i diversi ambiti/discipline.

Quindi il docente specifica le unità di apprendimento che svolgerà durante l’anno e le metodologie da

attuare in ambito educativo e cognitivo; gli strumenti e il numero e il tipo di verifiche e valutazioni che

presuppone di dover sottoporre ai ragazzi.

Nella relazione di fine anno, invece, ogni docente è tenuto ad indicare i risultati di livello finali; la

qualità del raggiungimento degli obiettivi disciplinari; strategie, metodi e materiali utilizzati; se è stato

attuato il recupero in itinere e con quali modalità.

Circa la verifica e valutazione finale, invece, il docente dovrà chiarire:

se le verifiche formative sono state classificate,

se sono state utilizzate griglie di osservazione per la rilevazione di comportamenti e/o

atteggiamenti, se sono state utilizzate griglie di valutazione delle prestazioni degli studenti,

se è stata fatta la distinzione tra misurazione del profitto e valutazione globale

se la valutazione globale ha tenuto in considerazione: il metodo di studio,

la partecipazione all’attività didattica,

l’impegno,

il progresso,

le conoscenze acquisite,

le competenze acquisite.

La scuola al momento non utilizza prove strutturate per classi parallele costruite dagli insegnanti.

Ciò si faceva fino a pochi anni fa, sia rispetto alle prove di ingresso, sia in itinere. Solitamente si

faceva ricorso a prove INVALSI modificate dai docenti su cui venivano costruite apposite griglie di

valutazione. Le altri discipline utilizzavano verifiche predisposte appositamente.

Negli ultimi anni, alla luce della percezione di una maggiore ansia presente nei bambini in ingresso

nelle scuole secondarie di I grado, il Collegio docenti ha stabilito di non sottoporre gli alunni delle

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prime a prove di ingresso, ma di riprendere gli argomenti di uscita dalle scuole primarie, per creare

un impatto più sereno ed un ambiente di apprendimento non demotivante.

Quanto alle verifiche in itinere, ogni docente provvede per le proprie classi. Tuttavia è frequente lo

scambio di informazioni e di materiali tra colleghi delle stesse discipline, come tra colleghi di

materie diverse.

La scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti

secondo le seguenti modalità:

ritornando sugli stessi argomenti per tutta la classe con le stesse modalità,

ritornando sugli stessi argomenti con tutta la classe con modalità diverse,

con organizzazione di pausa didattica,

con organizzazione di specifiche attività per gruppi di studenti,

con assegnazione e correzione di esercizi per casa agli studenti in difficoltà,

con preparazione di schede semplificate e di recupero/ripasso,

con preparazione di mappe concettuali esemplificative,

con il tutoraggio,

con le compresenze,

con la spinta all’autovalutazione come momento di ripensamento su se stesso,

con i corsi di recupero.

Quanto alla valutazione del comportamento, invece, il Consiglio di classe fa riferimento a quanto deciso

nel Collegio Docenti, deliberando i criteri per l’assegnazione della condotta, presenti nelle

programmazioni di classe e nel POF e così stabiliti:

10 – l’alunno ha raggiunto pienamente gli obiettivi contenuti nella programmazione educativa,

9 – l’alunno ha conseguito in modo soddisfacente la maggior parte degli obiettivi contenuti nella

programmazione educativa,

8 – l’alunno ha conseguito solo in alcuni ambiti gli obiettivi contenuti nella programmazione

educativa,

7- l’alunno non ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi contenuti nella programmazione

educativa,

6- l’alunno è stato oggetto di sospensioni comminate a seguito di gravi o reiterate infrazioni

disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art 3 del DPR n 249/98 tali da aver

determinato, singolarmente, l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità

scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni,

5- sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità

scolastica per un periodo superiore a 15 giorni (art. 4 comma 9).

Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’Istituto se sono stati commessi reati che

violino la dignità ed il rispetto della persona umana, oppure se vi sia stata una situazione di

pericolo per l’incolumità delle persone.

In ambedue gli ordini di scuola il veicolo principale di valutazione è il lavoro in classe, inteso come uno

scambio di processi e di conoscenze da monitorarsi quotidianamente, affinché si possa intervenire sui

processi di insegnamento, modificandone obiettivi e metodologie per favorire l’apprendimento.

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ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 16 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Gli

insegnanti fanno domande per verificare cosa abbiamo capito?” Le risposte hanno dato i seguenti

risultati: Sì 52,5%, Abbastanza 30,8%, Poco 13,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il

risultato è dell’ 83,3% dando prova evidente dell’attenzione che i docenti mettono rispetto al grado

di apprendimento dei loro alunni.

Il dato scema lievemente, ma senza preoccupare, se si indagano i risultati della stessa domanda,

solo per i ragazzi della scuola secondaria. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 41,7%,

Abbastanza 31,7%, Poco 23,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’

73,4%.

La domanda 6 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Condivido

come gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità di apprendimento?” Le risposte

hanno dato i seguenti risultati: Sì 55,2%, Abbastanza 31,%, Poco 12,6% e No 1,1 %. Sommando i

Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 86,2% dando prova evidente dell’attenzione che i docenti

mettono rispetto al grado di apprendimento dei loro alunni.

Il dato sale in maniera esponenziale, se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per

i genitori della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 65,4%,

Abbastanza 26,9%, Poco 7,7% e No 0%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’

92,3%.

Anche per i genitori della primaria i risultati sono più che positivi, in quanto le risposte

hanno dato i seguenti risultati: Sì 56,3%, Abbastanza 31,3%, Poco 9,4% e No 3,1%.

Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 87,6%.

Il dato cala lievemente, ma senza preoccupare, nella scuola secondaria dove le risposte dei

genitori hanno dato i seguenti risultati: Sì 44,8%, Abbastanza 34,5%, Poco 20,7% e No %.

Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 79,3%.

La domanda 11 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Sono al

corrente dei criteri di valutazione adottati dalla scuola per garantire il successo formativo degli

studenti?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 36,5,2%, Abbastanza 34,1,%, Poco 15,3%

e No 14,1 %. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 70,6% dando prova evidente

dell’attenzione che i docenti mettono rispetto al grado di apprendimento dei loro alunni.

Il dato cala lievemente, se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori

della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 16,7%, Abbastanza

45,8%, Poco 20,8% e No 16,7%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 62,5%.

Per i genitori della primaria, invece, i risultati sono più che positivi, in quanto le risposte

hanno dato i seguenti risultati: Sì 50%, Abbastanza 28,1%, Poco 9,4% e No 12,5%.

Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 78,1%.

Il dato sale lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i

seguenti risultati: Sì 48,3%, Abbastanza 24,1%, Poco 24,1% e No 3,4%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è del 71,4%.

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La domanda 16 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Il

documento di valutazione mi dà utili informazioni sui progressi di mio figlio?” Le risposte hanno

dato i seguenti risultati: Sì 49,4%, Abbastanza 35,4%, Poco 13,9% e No 1,3%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è dell’ 84,8% dando prova evidente della chiarezza del documento di

valutazione e dei criteri adottati per la sua compilazione.

Il dato rimane stabile se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori della

scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 31,6%, Abbastanza

52,6%, Poco 10,5% e No 5,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 84,2%.

Per i genitori della primaria i risultati sono in miglioramento, in quanto le risposte hanno

dato i seguenti risultati: Sì 62,5%, Abbastanza 28,1%, Poco 9,4% e No 0%. Sommando i Sì

agli Abbastanza il risultato è dell’ 90,6%.

Il dato scende lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i

seguenti risultati: Sì 46,4%, Abbastanza 32,1%, Poco 21,4% e No 0%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è del 78,5%.

La domanda 17 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Ho una

chiara idea degli obiettivi che la scuola vuole raggiungere?” Le risposte hanno dato i seguenti

risultati: Sì 25,3%, Abbastanza 37,3%, Poco 30,1% e No 7,2%. Sommando i Sì agli Abbastanza il

risultato è dell’ 62,6% dando una risposta tutto sommato positiva, ma inferiore rispetto alle

precedenti domande e su cui dover riflettere.

Il dato cala lievemente se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori

della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 26,1%, Abbastanza

34,8%, Poco 34,8% e No 4,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 60,9%.

Per i genitori della primaria i risultati sono in lieve miglioramento, in quanto le risposte

hanno dato i seguenti risultati: Sì 18,8%, Abbastanza 46,9%, Poco 25% e No 9,4%.

Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 65,7%.

Il dato scende lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i

seguenti risultati: Sì 32,1%, Abbastanza 28,6%, Poco 32,1% e No 7,1%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è del 60,7%.

La domanda 19 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “La scuola

ha una programmazione comune che guidi l'attività didattica degli insegnanti?” Le risposte hanno

dato i seguenti risultati: Sì 46,2%, Abbastanza 17,9%, Poco 25,6% e No 10,3%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è dell’ 64,1% dando una risposta tutto sommato positiva, ma inferiore

rispetto alle precedenti domande e su cui dover riflettere. Sicuramente il dato è influenzato dal fatto

che da due anni l’Istituto sia divenuto comprensivo, per cui la programmazione dovrebbe prevedere

un curricolo verticale che non sempre è di facile realizzazione.

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3.2 Ambiente di apprendimento

3.2.a Durata delle lezioni

Scuola dell’infanzia:

14 sezioni dal lunedì al venerdì : 8.00 - 16.00

Scuola primaria:

28 classi dal lunedì al venerdì : 8.30 – 16:30 (tempo pieno storico)

1 classe: dal lunedì al venerdì : 8.30 – 13.00 martedì e mercoledì : 14.15-16.30 (tempo normale)

Scuola secondaria:

15 classi dal lunedì al venerdì: 8.00 – 14.00

2 classi martedì, giovedì e venerdì : 8.00 – 14.00 lunedì e mercoledì: 8.00 -16.45 (tempo

normale)

3.2.b Organizzazione oraria

ANALISI DEI QUESTIONARI

Alunni

Dal grafico emerge che la percentuale dei Si e degli Abbastanza è del 69,4% mentre la percentuale

del Poco e del No è uguale al 30,7%

SI 41,9%

ABBASTANZA 27,5%

POCO 13,0%

NO 17,7%

ALUNNI

SI ABBASTANZA POCO NO

QUESTIONARIO - COMPLESSIVO

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Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario degli alunni”, è

necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenuto conto dei differenti ordini di

scuola.

Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in

maniera generale nei confronti della scuola, considerando i molteplici aspetti (struttura degli edifici,

attrezzature, laboratori, sicurezza, attenzione ricevuta e aiuto, metodi di insegnamento e risultati

raggiunti, relazione tra pari e con gli insegnanti), è più che soddisfacente; dal grafico infatti

emergono i seguenti dati:

SI 41,9%

ABBASTANZA 27,5%

POCO 13,0%

NO 17,7%

Le percentuali per la scuola primaria rappresentano una situazione ancora migliore:

SI 49,2%

ABBASTANZA 31,8%

POCO 9,6%

NO 9,3%

Il grado di soddisfazione dunque è piuttosto elevato. I bambini a scuola si sentono protetti e seguiti

dagli insegnanti, apprezzano la loro scuola, le attività proposte e sono abbastanza contenti dei

risultati scolastici conseguiti.

Per quanto riguarda la scuola secondaria, i dati sono in linea con la tendenza della scuola di ordine

inferiore, anche se gli allievi si sono espressi in modo lievemente più critico. Riportiamo i risultati

ottenuti:

SI 36,6%

ABBASTANZA 24,3%

POCO 15,4%

NO 23,7%

Anche nella scuola secondaria vi è stato un apprezzamento in relazione a strutture, organizzazione,

qualità dei rapporti umani, apprendimento.

I ragazzi della scuola secondaria inoltre, hanno risposto ad una sezione in più, dedicata ad attività

aggiuntive quali corsi di strumento musicale, lingue, studio assistito in orario extrascolastico.

L’interesse per l’ulteriore offerta formativa proposta è stata del 23,3% con risposta affermativa oltre

al 35% di “Abbastanza”.

Per quanto concerne le lingue straniere la percentuale di eventuali iscrizioni ai corsi, sia per

approfondire quelle già studiate, sia per apprenderne un’altra è del 58,3% con prevalenza nella

scelta dello spagnolo 45%, seguono l’inglese 21%, il tedesco 18%, il francese 7% e due lingue

orientali quali il giapponese ed il cinese rispettivamente con una richiesta del 5% e del 2%.

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Dalle risposte si evince che vi è un interesse verso l’offerta formativa aggiuntiva per lo studio delle

lingue; vengono accolte con numeri minori, le proposte relative ai corsi di strumento musicale. I

corsi di creatività potrebbero avere un discreto successo, considerate le percentuali di SI e

“Abbastanza”. La tendenza, deriva probabilmente dal fatto, che i ragazzi sono già impegnati in

attività al di fuori della scuola ed in parte perché molti pensano di non riuscire a conciliare gli

impegni scolastici (compiti a casa) con le attività proposte che sottrarrebbero ore allo studio.

La percentuale dei NO pari al 51,7% riguardo lo studio assistito, sarebbe da approfondire, in

quanto gli allievi, anche se comprensibilmente tendenti ad avere il pomeriggio libero, non hanno

capito l’eventuale opportunità di avere un insegnante a disposizione per svolgere compiti che

dovrebbero comunque fare a casa e, per alcuni di essi, senza aiuto.

Riteniamo utile effettuare una precisazione riguardo la domanda n. 24 che chiede: “A scuola temo

la presenza di bulli”. I bambini della scuola primaria hanno interpretato forse in maniera distorta il

quesito, rispondendo affermativamente per il 9% circa. A nostro avviso infatti, gli allievi hanno

risposto “SI” volendo intendere che hanno timore dei bulli, al di là del fatto che a scuola non ve ne

siano. I ragazzi della scuola secondaria invece, più grandi e meno timorosi, hanno risposto “NO”

per il 71,7%, confermando una situazione di tranquillità e di assenza di bullismo nel nostro Istituto.

Occorre però mettere in evidenza che questa percentuale di NO, è andata ad incrementare la

percentuale generale dei NO sul totale delle risposte e ciò sembrerebbe abbassare il gradimento del

3% circa. Il dato invece è da leggere in maniera positiva.

E’ importante anche esprimere la soddisfazione per l’atteggiamento che gli allievi hanno avuto nei

confronti del questionario, che è stato affrontato in maniera seria e collaborativa. La comprensione

delle domande è stata pressoché totale; sono stati chiesti chiarimenti solo riguardo al termine

“collaboratore scolastico” e “prove differenziate”. Il fatto che gli studenti si siano preoccupati di

chiedere delucidazioni, prova che vi sia stato interesse e partecipazione, volendo esprimere la

propria opinione in maniera chiara e senza dubbi.

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Domande del questionario riguardanti la dimensione organizzativa : n.12-n.17-n.32

n.12 : Ritengo sufficiente il tempo dedicato a scuola per esperimenti in laboratorio

Le risposte dei Si e degli Abbastanza è pari al 42,4 % mentre quelle del Poco e dei No

corrispondono al 57,6%. Il dato negativo indica che gli allievi hanno molto l’interesse a voler

trascorre più tempo nei laboratori.

n.17 : Ritengo che l’orario scolastico sia adeguato alle mie esigenze di apprendimento

Le risposte affermative sono del 81,7% (Si 55,0%+Abbastanza 26,7%) confermano un’alta

soddisfazione dell’organizzazione oraria scolastica, mentre la percentuale relativa all’inadeguatezza

dell’I.C è del 18,3% (Poco 10,0%+ No 8,3%).

n.32 : Sono complessivamente soddisfatto del funzionamento della mia scuola

La somma delle risposte affermative è del 78.8%, Si 32,2% + Abbastanza 46,6%, la percentuale dei

Poco è del 12,7% , la percentuale dei No è 8,5%. Il gradimento generale del funzionamento della

nostra scuola è buono, bisognerà lavorare sul 21,2% percentuale in negativo, per migliorare la

qualità organizzativa.

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

domanda 12 domanda 17 domanda 32

si

abbastanza

poco

no

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Genitori

Domande del questionario genitori riguardanti l’organizzazione scolastica nel suo complesso : n.3-

n.9-n.10-n.27-n.32

SI 49,5%

ABBASTANZA 30,4%

POCO 13,0%

NO 7,1%

SI ABBASTANZA POCO NO

QUESTIONARIO GENITORI TOTALE

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

domanda 3 domanda 9 domanda 10 domanda 27 domanda 32

si

abbastanza

poco

no

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n.3 Il personale scolastico (docenti, collaboratori e personale amministrativo) collabora per

garantire il buon funzionamento di questa scuola

n.9 Questa scuola è organizzata bene

n.10 Consiglierei questa scuola ad un altro genitore

n.27 Sono chiare le informazioni sull’organizzazione scolastica

n.32 Iscriverei di nuovo mio figlio a questa scuola

Risposte in percentuale di ciascuna domanda:

n. 3 il 48,3% ha risposto Si, il 36,8% ha risposto Abbastanza sommando i dati si ottiene il 85,1%

che rispecchia un ottimo apprezzamento sul personale scolastico della nostra scuola, il 14,9% non

lo gradisce

n.9 il 71,2% esprime soddisfazione sull’organizzazione (27,6% i Si+ il 34,5% Abbastanza) mentre

il 28,7% ritiene la nostra scuola non organizzata (20,7% i Poco + l’ 8,0% il No)

n.10 le risposte date corrispondono al 75,9 % favorevoli a consigliare l’ iscrizione nell’I.C. ( i SI

46,0%+ gli Abbastanza 29,9% ) e il 24,1% non propensi all’iscrizione ( Poco 11,5%+12,6% No)

n.27 le informazioni sull’organizzazione scolastica sono chiare per l’ 85% , i Si e gli Abbastanza

hanno avuto una percentuale paritaria del 42,5%, Poco il 11,5% e No 3,4%. L’incidenza del 14,9%

sul esito in negativo ci permette di considerare che anche se I.C. è nato da poco i passaggi delle

informazione nei diversi ordini di scuola vengono trasmessi in modo chiaro.

n.32 i risultati qui riportati: 76,4% , somma del 48,2% dei Si e del 28,2% degli Abbastanza,

confermano l’iscrizione del proprio figlio nella nostra scuola. Il 14,1% del Poco determina

incertezza sull’eventuale iscrizione e il 9,4% è proprio certo della non iscrizione. Quest’ultimo dato

negativo potrebbe essere attribuito alla disposizione dei plessi dovuta alla morfologia del territorio,

nello specifico dal fiume Dora Riparia che lo divide.

Nel questionario genitori la domanda n.23 riguarda la scuola primaria :

la pluralità dei docenti e un orario lungo sono adatti ai modi e ai tempi di apprendimento

dei bambini

I risultati relativi al Poco e al No danno come somma il 13,4% , l’86,6% dato dalla somma del

43,3% dei Si e del 43,3% degli Abbastanza conferma l’apprendimento dei bambini considerando la

pluralità dei docenti e un orario lungo.

Le domande 24 e 25 del questionario, riservate ai genitori della scuola dell’infanzia formulano :

la famiglia è stata informata su modalità e tempi di inserimento

ai genitori si dà la possibilità di essere presenti e di partecipare al meglio nell’inserimento

dei bambini

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I genitori sono informati su modalità e tempi di inserimento per il 92,3%, per il 7,7% ritengono di

essere poco informati, nessuno sostiene di non avere informazioni No 0,0%.

La risposta sulla possibilità di essere presenti e alla partecipazione dell’inserimento del bambino ha

come percentuale dei Si il 61,5%, degli Abbastanza pari al 38,5%, Poco 0,0%, No 0

Docenti

Nel questionario docenti la domanda n. 37 formula :

Ritiene che l’orario scolastico sia adeguato alle esigenze di apprendimento degli studenti

Il risultato è : Si il 48,7%, Abbastanza 35,9%, Poco 10.3%, No 5,1%

La risposta data dai docenti campionati è assolutamente positiva, ritengono adeguato l’orario

scolastico alle necessità di apprendimento degli alunni.

La domanda 40 del questionario docenti formula:

Sarebbe disponibile, a seconda delle proprie competenze, a tenere dei corsi pomeridiani

retribuiti

Pur venendo fuori una condizione di quasi parità (41% “sì”, 41% “no”, 5,1% abbastanza e 12,8%

poco), è interessante sottolineare come il 41% (a cui aggiungendo gli “abbastanza” si arriva al

46,1%) dei docenti sia disponibile ad effettuare corsi retribuiti in orario pomeridiano e questa è una

percentuale davvero alta su cui poter pensare di investire, al fine di accontentare le richieste e le

preferenze di genitori e alunni, sopra elencate.

SI 39,6%

ABBASTANZA 36,7%

POCO 17,6%

NO 6,1%

DOCENTI

SI ABBASTANZA POCO NO

QUESTIONARIO

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Commento al questionario “docenti”

Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario docenti”, è

necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenuto conto dei differenti ordini di

scuola (infanzia, primaria, secondaria).

Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in

maniera generale nei confronti della scuola, considerando i molteplici aspetti (orario di servizio,

carico di lavoro, ambiente, sicurezza, attenzione ricevuta e data, relazione tra pari e con Dirigente-

personaleATA/collaboratori scolastici-genitori-alunni), è soddisfacente; dal grafico infatti

emergono i seguenti dati:

SI 39,6%

ABBASTANZA 36,7%

POCO 17,6%

NO 6,1%

Il grado di soddisfazione dunque è molto elevato; infatti sommando le valutazioni positive si

ottiene il 76%, contro 23,7% di quelle negative.

Le risposte date dai docenti campionati sono assolutamente positive soprattutto nei seguenti ambiti:

capacità di gestire il comportamento degli alunni, soddisfazione del rapporto con docenti dello

stesso ordine di scuola, soddisfazione del rapporto con il personale ATA (sia segreteria che

collaboratori scolastici), soddisfazione del rapporto con il Dirigente, soddisfazione del rapporto con

i genitori, utilità dei collegi docenti diversificati per ordini di scuola, gestione del carico di lavoro

inerente la propria programmazione, programmazione comune che guidi attività didattica degli

insegnanti, confronto regolare tra colleghi dello stesso ambito disciplinare, scambio di materiali e di

informazioni sugli alunni, promozione attività di autoformazione, inclusione studenti stranieri,

realizzazione interventi efficaci per alunni EES/BES/DSA, inclusione studenti con disabilità, equità

assegnazione studenti nelle diverse classi, collaborazione con enti del territorio, adeguatezza orario

scolastico alle necessità di apprendimento degli alunni, organizzazione attività di orientamento,

motivazione a lavorare nell’Istituto.

Il grado di soddisfazione risulta invece medio, nei seguenti ambiti: soddisfazione del

comportamento e del risultato degli alunni, proficuità delle riunioni per le programmazioni,

proficuità delle riunioni con i genitori, proficuità dei consigli di intersezione /interclasse/classe,

delega adeguata di funzioni ed incarichi da parte del Dirigente, efficacia della modalità di direzione

dell’Istituto, capacità del Dirigente di creare un clima di lavoro positivo, padronanza degli strumenti

tecnologici in uso, promozione di modalità didattiche innovative.

Il grado di soddisfazione risulta piuttosto basso, nei seguenti ambiti: collegi docenti unificati,

facilità di accesso all’uso dei laboratori, adeguatezza degli strumenti tecnologici rispetto alla

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Ata

SI 31,8%

ABBASTANZA 31,5%

POCO 22,5%

NO 14,2%

A.T.A.

SI ABBASTANZA POCO NO

QUESTIONARIO

Il questionario proposto al personale Ata (collaboratori scolastici-personale di segreteria-DGSA)

formula le domande n.1-n.3

ritiene che il suo orario di servizio sia funzionale alle esigenze della scuola

la comunicazione tra le sedi è regolare e tempestiva

I risultati del primo quesito sono nettamente positivi, Si 80,0% + Abbastanza 20,0% .

Le percentuali del secondo sono : Si 21,1%, Abbastanza 47,4% la loro somma dà 68,5% ,Poco

26,3%,No sommati danno il 31,6%.

La domanda 21 del questionario ATA formula:

E’ disponibile ad accettare straordinari

Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 45%, Abbastanza 15%, Poco 15% e No 25%.

Sommando i No ai Poco il risultato è del 54,2% . Sommando i Sì agli Abbastanza si ottiene il 60%

di risposte affermative, rivelando anche nel personale ATA la volontà di affrontare ore di

straordinario, collaborando all’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto.

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3.2.b.1 Modalità orarie per l’ampliamento dell’offerta formativa

L’interesse per l’ulteriore offerta formativa proposta è stata del 23,3% con risposta affermativa oltre

al 35% di “Abbastanza”.

Per quanto concerne le lingue straniere la percentuale di eventuali iscrizioni ai corsi, sia per

approfondire quelle già studiate, sia per apprenderne un’altra è del 58,3% con prevalenza nella

scelta dello spagnolo 45%, seguono l’inglese 21%, il tedesco 18%, il francese 7% e due lingue

orientali quali il giapponese ed il cinese rispettivamente con una richiesta del 5% e del 2%.

Dalle risposte si evince che vi è un interesse verso l’offerta formativa aggiuntiva per lo studio delle

lingue; vengono accolte con numeri minori, le proposte relative ai corsi di strumento musicale.

I corsi di creatività potrebbero avere un discreto successo, considerate le percentuali di Sì e

Abbastanza. La tendenza deriva probabilmente dal fatto che i ragazzi sono già impegnati in attività

al di fuori della scuola ed in parte perché molti pensano di non riuscire a conciliare gli impegni

scolastici (compiti a casa) con le attività proposte che sottrarrebbero ore allo studio.

La percentuale dei NO pari al 51,7% riguardo lo studio assistito, sarebbe da approfondire, in

quanto gli allievi forse non hanno capito l’eventuale opportunità di avere un insegnante a

disposizione per svolgere compiti che dovrebbero comunque fare a casa e, per alcuni di essi, senza

aiuto.

INGLESE 21%

FRANCESE 7%

SPAGNOLO 45%

TEDESCO 18%

RUSSO 2%

CINESE 2%

GIAPPONESE 5%

ALUNNI

INGLESE FRANCESE SPAGNOLO TEDESCO

RUSSO CINESE GIAPPONESE

QUESTIONARIO

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Le domande dalla 33 alla 40 del questionario alunni, riservate agli alunni della secondaria,

formulano:

Sono interessato a frequentare attività pomeridiane organizzate dalla scuola

Sono interessato a corsi di lingua straniera (se Sì, quale) ……………………….

Sono interessato a corsi di sci-snowboard in orario pomeridiano

Sono interessato a corsi di chitarra

Sono interessato a corsi di tastiera musicale

Sono interessato a corsi di creatività o manualità

Sono interessato a corsi di danza, finalizzati alla partecipazione alle “Olimpiadi della

danza”

CORSI DI LINGUE STRANIERE

3

13

3 32

0

2

4

6

8

10

12

14

SPAGNOLO INGLESE TEDESCO FRANCESE CINESE

Page 24: 3 A) Processi Pratiche educative e didattiche 3.1 ... · dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. La nuova realtà scolastica impone di

Le domande dalla 33 alla 40 del questionario genitori, riservate ai genitori della scuola secondaria,

formulano:

Sareste interessati a iscrivere i vostri figli ad attività pomeridiane a pagamento organizzate

dalla scuola

Sareste interessati a iscrivere i vostri figli a corsi di lingue straniere? Quali

Sareste interessati a corsi di sci-snowboard

Sareste interessati a corsi di musica (chitarra o tastiera)

Sareste interessati a corsi di creatività e manualità

Sareste interessati a corsi di studio assistito

SCELTA ATTIVITA' POMERIDIANE

15 15

19 19

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

SCI/SNOWBOARD MUSICA CREATIVITA' STUDIO ASSISTITO

CORSI DI LINGUE STRANIERE

3

13

3 32

0

2

4

6

8

10

12

14

SPAGNOLO INGLESE TEDESCO FRANCESE CINESE

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Commento al questionario “GENITORI”

Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario genitori”, è

necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenendo conto dei differenti ordini di

scuola (infanzia, primaria, secondaria).

Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in

maniera generale nei confronti della scuola, (considerando le diversità di ciascun ordine di scuola) è

soddisfacente ; dal grafico complessivo infatti emergono i seguenti dati :

SI 49,5%

ABBASTANZA 30,4%

POCO 13,0%

NO 7,1%

Il grado di soddisfazione dunque è ottimo, infatti sommando le valutazioni positive si ottiene il

79,9%, contro il 20,1% di quelle negative.

Le risposte date dai genitori campionati sono positive negli ambiti :buona acquisizione del metodo

di studio del proprio figlio, collaborazione del personale scolastico per garantire il buon

funzionamento della scuola, condivisione di come il personale docente aiuti gli allievi a sviluppare

buone capacità relazionali e di apprendimento, soddisfazione nella relazione alunni-docenti,

condivisione di investire per acquisti di materiali tecnologici, interesse sui risultati scolastici,

trasparenza sui punti di forza e di debolezza del proprio figlio, raggiungimento degli obiettivi di

autonomia e chiarezza sulle informazioni del documento di valutazione, apprezzamento degli

interventi della scuola sul comportamento del figlio, consapevolezza delle azioni che la scuola

mette in atto per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità, soddisfazione nella pluralità dei

docenti e un orario lungo adattati ai modi e ai tempi dei bambini, gradita l’informazione sui tempi e

sulla presenza dei genitori per l’inserimento del figlio nella scuola dell’infanzia, partecipazione alle

assemblee di classe-sezione, chiare le informazioni sull’organizzazione scolastica, efficacia

comunicazione tra i genitori, collaborazione con gli insegnanti, raggiungimento deli obiettivi

scolastici dichiarati, interesse ad ampliare l’offerta formativa con scelta di corsi proposti nel

questionario.

Medio risulta invece il grado di soddisfazione nei seguenti ambiti : suggerimenti e preoccupazioni

dei genitori, l’organizzazione della scuola nel suo complesso, consiglio ad un altro genitore questa

scuola, conoscenza dei criteri di valutazione adottati dalla scuola per garantire il successo formativo

degli studenti e dei percorsi di orientamento realizzati dalla scuola affinché il proprio figlio conosca

se stesso e le sue inclinazioni, chiarezza sull’idea degli obiettivi che la scuola vuole raggiungere,

consapevolezza delle azioni che la scuola mette in atto per favorire l’inclusione degli stranieri, cura

degli edifici scolastici da parte dei collaboratori, convinzione nel riscrivere il proprio figlio nella

stessa scuola, interesse ad iscrivere i propri figli a corsi di lingue straniere.

Il grado di soddisfazione medio basso è emerso negli ambiti : inadeguatezza delle attrezzature dei

laboratori, sufficiente la disponibilità del Dirigente Scolastico alle richiesta d’aiuto, discreta la

collaborazione tra i genitori alla creazione di un clima sereno all’interno della classe, mediocre

interesse a iscrivere i propri figlio ad attività pomeridiane a pagamento organizzate dalle scuola .

Si deve sottolineare che non esistono vere e proprie criticità, le risposte negative non sono state

determinate da netti No ma da un altalenarsi di percentuali di NO e di POCO.

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Su alcune risposte negative si deve porre l’attenzione e attuare un piano di miglioramento.

Dimensione metodologica

Attività e strategie didattiche

Nello svolgere il proprio lavoro, attualmente i docenti, pur tenendo conto dei differenti modelli

didattici, rivolgono maggiormente la loro attenzione ai processi di insegnamento/apprendimento

senza “assolutizzare” ovvero utilizzando nelle loro pratiche un mix delle varie tipologie

didattiche.

La decisione di come condurre una lezione, può variare a seconda di vari fattori come

l’argomento da trattare, il clima della classe, la presenza di elementi più deboli da rinforzare e

coinvolgere con l’aiuto dei compagni, ecc. Potranno essere utilizzate dunque delle didattiche per

processi (che includono quelle per “problemi” e per “ricerca”), delle didattiche per contenuti o

per obiettivi, ecc.

La gamma di metodologie a disposizione, a partire dalla tradizionale “lezione frontale”, fino alle

più recenti e innovative metodologie supportate dagli strumenti informatici, consente di

costruire dunque, di volta in volta, la situazione più adeguata tenendo conto della centralità

dell'apprendimento personale e dell'aiuto reciproco per valorizzare le competenze di ciascuno.

Pur non rinnegando la “didattica per contenuti” dove si distinguono in un ordine ben preciso

- La preparazione per introdurre la specifica attività;

- L’esposizione, con l’anticipazione dei contenuti;

- La spiegazione;

- L’applicazione, che verifica l’elevazione dalle conoscenze alle competenze,

i docenti si avvalgono anche di altre metodologie, per cui la lezione diventa laboratorio di

formazione, contesto in cui più che trasmettere conoscenze, si crei supporto verso la formazione di

una cittadinanza attiva. Al centro di essa non è più l'insegnamento ma l'apprendimento; non più le

conoscenze, il sapere, ma il saper fare, che renda capaci gli allievi di comprendere i costanti

cambiamenti muovendosi agevolmente in essi. Le metodologie d'insegnamento nella nostra scuola

prevedono strumenti, tecniche e strategie focalizzate sugli alunni, la didattica è resa flessibile, in

modo da contenere le proposte più adeguate per ciascun allievo, affinché possa seguire le vie più

agibili verso il proprio apprendimento.

Tra le varie metodologie utilizzate, ad esempio il “Cooperative learning”, viene applicato per la

cooperazione tra discenti che interagendo tra loro, riescono ad esprimere con più facilità dubbi o

incertezze che alcuni allievi a volte, non esternano al docente per timore o timidezza.

Un atro metodo di formazione impiegato che implica il ruolo dei pari è il “Peer tutoring”; con

questo tipo di didattica, ciascuno è al tempo stesso artefice, responsabile del proprio apprendimento

e supporto per i compagni, aiuta l'altro nelle difficoltà e viene da quest'ultimo aiutato nelle proprie.

Questo tipo di strategie di apprendimento viene utilizzato anche per costituire gruppi di livello con

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l’assegnazione di lavori più impegnativi per gli allievi più preparati ed in grado di svolgere ad

esempio un argomento in maniera più approfondita ed un altro gruppo più debole, con obiettivi

adeguati alle proprie capacità.

Alcune classi della nostra scuola dispongono di LIM, per cui è più agevole lavorare sfruttando le

nuove tecnologie in maniera più costante, altre a seconda degli interventi programmati dal docente,

si recano in Aula LIM, avvalendosi di una didattica che sfrutta le risorse fornite dalle cosiddette

TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) solo saltuariamente. Gli allievi grazie ai

nuovi sistemi, possono cercare informazioni esplorando il Web, avere scambi di idee e confronti

con persone, comunità e culture diverse (attraverso la posta elettronica ad esempio, il vecchio

“amico di penna” viene sostituito dal “corrispondente in rete”, ecc.). La lezione in questo modo è

qualcosa che si costruisce insieme all’allievo, che è sempre più protagonista dei propri

apprendimenti, attraverso il “Problem solving”, oppure, nell’ambito linguistico, con contatti diretti

con studenti di altre scuole all’estero. Purtroppo per una serie di attività, abbiamo delle limitazioni

in quanto l’Aula di Informatica dispone solo di una decina di postazioni, per cui questo tipo di

metodologie sono applicabili solo nel caso in cui vi sia la possibilità di dividere la classe per

consentire a tutti, a rotazione di potersi accostare a questi nuovi strumenti didattici che implicano

una “metodologia attiva”, ovvero una modalità didattica che consiste nel presentare i contenuti

dell'insegnamento come problemi concreti da risolvere fornendo a colui che apprende tutte le

informazioni ed i mezzi necessari a questo scopo. L'insegnante aiuta l'allievo a scoprire le soluzioni

da se stesso e non gli fornisce risposte a priori. La metodologia attiva si fonda sul principio

dell’apprendimento attraverso il fare, “learning by doing”, ossia sperimentazione di situazioni o

attività che stimolino la riflessione del singolo, del gruppo e del singolo sul gruppo.

Un’altra metodologia ritenuta interessante, simile alla precedente ed utilizzata dai nostri docenti sia

nella scuola primaria sia nella scuola secondaria, implica la valorizzazione dell’azione, mediante la

“didattica laboratoriale”, per fornire al bambino o al ragazzo, occasioni di sperimentare, agire,

esprimere e costruire in modo da imparare attraverso l’azione; la didattica laboratoriale è

centrata sui compiti di apprendimento, mirati allo sviluppo delle competenze. È una didattica

che lascia tempo al ragionamento, che coniuga il fare, al ragionare sul come si è fatto, attraverso

una meta-riflessione sui processi di apprendimento.

E’ anche importante citare la “didattica per l’inclusione”, rivolta sia agli allievi con Bisogni

Educativi Speciali, sia agli allievi diversamente abili. L’Istituto Comprensivo di Alpignano, facente

parte di una rete di scuole, dispone di materiale specifico, software dedicati, ed un gruppo di

insegnanti di sostegno ormai stabile da qualche anno, che opera sfruttando al meglio quanto vi è a

disposizione nel Web e sui nuovi manuali, concepiti per poter facilitare l’accesso allo studio del

testo in maniera graduata e fruibile da parte di tutti. Tali strategie vengono tuttavia applicate senza

perdere mai di vista la “didattica integrata” ovvero individuando nella costruzione del curricolo

dell’allievo disabile, il punto di contatto tra gli obiettivi dello stesso e quelli della classe.

Pur discutendo, confrontandosi sulle opportunità che le nuove metodologie offrono, applicando

quando possibile la “media education”, per il momento non vengono effettuati scambi di ore per la

creazione di moduli da dedicare a specifiche attività. Nelle classi con il tempo prolungato, invece

gli insegnanti organizzano per determinati gruppi di allievi, corsi di recupero o approfondimento per

consentire agli allievi in difficoltà di colmare eventuali lacune e per poter offrire ulteriori stimoli ed

ampliamenti del programma, con gli allievi più preparati ed in grado di “accelerare il passo”.

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Le metodologie applicate nell’ambito dei diversi insegnamenti sia nella primaria, sia nella

secondaria di primo grado, sembrano avere successo oltre che per i risultati ottenuti, per il

gradimento espresso degli allievi nel questionario loro sottoposto, in merito al modo di lavorare a

scuola.

Infatti le domande 8 e 11 inerenti il modo di gestire gli allievi e le attività in classe (lavori a coppie,

di gruppo, ricerche) riportano una buona percentuale di “si e abbastanza”, risultano più critici nei

confronti del tempo dedicato ad attività svolte in laboratorio (domanda 12).

Dimensione relazionale

ANALISI DEI QUESTIONARI

Il clima scolastico, come si evince dai questionari somministrati ad alunni e docenti, è buono. Si

lavora in un contesto sereno e gli episodi problematici e conflittuali sono del tutto limitati e

circoscritti. Il 90% degli alunni intervistati si dichiara pienamente o abbastanza soddisfatto del

rapporto con i docenti e il 94% del rapporto con i compagni. Gli studenti temono poco o per nulla la

presenza di bulli (16%) e solo il 5% dichiara di non sentirsi affatto al sicuro a scuola, confermando

una situazione di tranquillità e di assenza di bullismo nel nostro Istituto.

In caso di sporadici episodi problematici da parte degli studenti la scuola interviene con azioni che

mirano da un lato a sanzionare l’atto e dall’altro ad intervenire a monte, quando possibile, sulle

cause responsabili di tali atteggiamenti. I provvedimenti disciplinari vanno dall’ammonizione

verbale alle note sul diario e sul registro di classe, fino a giungere alla sospensione dalle lezioni.

Quando necessario alcuni alunni trascorrono uno o più intervalli in classe o in presidenza. Qui, con

il Dirigente Scolastico, hanno modo di riflettere sul comportamento scorretto che hanno tenuto e

che ha causato loro il provvedimento disciplinare. Al di là di specifici progetti, comunque, dopo

particolari episodi problematici tutti gli insegnanti si impegnano, anche attraverso la didattica

quotidiana della loro disciplina, a sviluppare momenti utili alla crescita del senso di responsabilità,

del rispetto e dello spirito di collaborazione degli studenti. Tutti gli interventi sanzionatori, che

hanno sempre finalità educative, sono chiaramente indicati nel regolamento d’istituto (articolo 37

bis – guida disciplinare) e sono tempestivamente comunicati alle famiglie, con cui spesso si

concordano azioni successive finalizzate al pieno recupero dello studente.

La completa realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa è possibile soltanto grazie alla

partecipazione delle diverse componenti della comunità scolastica. Per tale motivo, come previsto

dal Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007 n. 235, viene richiesto agli alunni e

ai genitori la sottoscrizione di un Patto Formativo. La condivisione di tale patto educativo di

corresponsabilità, in cui vengono esplicitati gli impegni che alunni, genitori e docenti si assumono,

è un presupposto fondamentale per perseguire gli obiettivi di crescita civile e culturale dello

studente. Nei primi giorni di scuola studenti e insegnanti leggono e discutono con attenzione tale

importante documento presente anche nel diario degli alunni, chiedendo loro di analizzarlo e

sottoscriverlo insieme ai genitori, impegnandosi così a condividere con la scuola i nuclei fondanti

dell’azione educativa.

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3.3 Inclusione e differenziazione

3.3.a Inclusione

3.3.a.1 Azioni attuate per l’inclusione

La situazione di partenza

L’Istituto Comprensivo è da sempre impegnato ad offrire a ciascun alunno la possibilità di

sviluppare al meglio le proprie potenzialità, anche in condizioni non favorevoli.

L’eterogeneità dell’utenza richiede una particolare attenzione alle varie situazioni di difficoltà e di

svantaggio socio-culturale, presenti nelle classi. Per rispondere alle necessità di ogni alunno, nel

pieno rispetto delle indicazioni offerte dalla recente normativa in materia, si propongono linee guida

offerte dal piano di inclusione.

L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il

supporto dei docenti specializzati, degli educatori e di tutto il personale docente ed Ata.

Come è possibile rilevare dalla tabella su una popolazione scolastica complessiva di 1300 alunni, i

soggetti certificati, sulla base della L. 104 sono 39, ovvero il 3% .

Gli alunni disabili presenti nelle scuole godono, per legge, di un sostegno apportato, oltre che dagli

insegnanti di classe, anche da docenti di sostegno ed educatori professionali.

Queste figure, pur con competenze diverse, contribuiscono al successo dell’integrazione/inclusione

dei disabili a scuola.

ALUNNI DISABILI 2014/15

5

32

1

19

14

5

3

15

11

4

1

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

TOTALE MASCHI FEMMINE STRANIERI

INFANZIA

PRIMARIA

SECONDARIA

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Il rapporto tra il numero degli alunni con disabilità e i docenti di sostegno è quasi costante nel

tempo, attestandosi, con lievi oscillazioni, sul valore di un docente di sostegno ogni due alunni con

disabilità.

Entrando nel dettaglio delle tipologie di disabilità, occorre distinguere fra disabilità visiva, uditiva e

psicofisica. La disabilità psicofisica si specifica in disabilità intellettiva, motoria e nella tipologia

“altra disabilità”, all’interno della quale vengono considerati gli alunni con problemi psichiatrici

precoci, con disturbi specifici di apprendimento - qualora certificati in conformità con altri disturbi -

e con sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Premesso ciò, i dati per l’anno

scolastico 2014/2015 mostrano come, per tutti gli ordini e gradi di scuola, la disabilità intellettiva

rappresenta la tipologia più diffusa. Unico nella scuola primaria il caso di un’alunna audiolesa e

nella secondaria il caso di un alunno non vedente.

TIPO DI DISABILITA'

3937

1 1

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

ALUNNI DISABILI PSICOFISICI AUDIOLESI NON VEDENTI

DOCENTI DI SOSTEGNO 2014/15

19,5

2,5

9,57,5

0

5

10

15

20

25

TOTALE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA

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La scuola realizza attività per favorire l’integrazione dei disabili, sia all’interno delle singole classi,

sia con la partecipazione a progetti esterni a cui presenziano tutti gli allievi.

L’attività per l’integrazione inizia ancora prima dell’inserimento, nell’anno scolastico precedente

con incontri tra docenti dell’ordine di scuola precedente e quello successivo.

La formazione classi tiene conto delle esigenze particolari di ogni singolo allievo. In alcuni casi

particolari vi sono incontri con i ragazzi ancora nell’ordine di scuola precedente, per conoscere

l’allievo e vedere la modalità di lavoro adottata. Gli alunni della primaria vengono a visitare la

scuola secondaria nella modalità a loro più congeniale.

In alcuni casi gli insegnanti di sostegno collaborano con personale educativo al fine di perseguire

obiettivi trasversali, sia didattici che sociali. Sono utilizzate anche metodologie attraverso attività di

musicoterapia, psicomotricità e arteterapia per integrare gli alunni.

Progetti realizzati

Scuola dell’infanzia

Non risultano progetti realizzati nella scuola dell'infanzia, perché a livello comunale non è mai stato

finanziato negli anni precedenti un progetto per HC per tale ordine di scuola. Solo nell’A.S 2014 -

2015 sono state assegnate ore ad un alunno disabile di musicoterapia dal Comune e in uno dei plessi

alcuni docenti hanno presentato e attuato progetto disagio.

Scuola primaria

Nell’anno 2011-12 è stato realizzato il progetto "Costruire il piacere di leggere" rivolto ai bambini

affetti da disabilità visiva (non vedenti -ipovedenti), con lo scopo di fornire attraverso l'utilizzo

delle tavole tattili, percorsi metodologici-didattici specifici capaci di tener conto delle peculiarità

dei loro bisogni formativi.

Nella scuola di oggi, la comunicazione per immagini fa parte integrante del modo di far scuola, per

tale motivo è un diritto del bambino che non vede poter disporre di materiale iconico adeguato, a

sostegno della spiegazione dell'insegnante. Inoltre lo studio e l'approfondimento dei processi senso

percettivi ed interpretativi che prescindono dall'apporto della vista consentono di mettersi in

comunicazione anche con allievi che possono presentare difficoltà di apprendimento di vario

genere. In questo quadro il progetto, con l'ausilio delle tavole tattili, ha messo in campo proprio

quelle strategie didattiche differenziate, che permettano al bambino di ampliare le proprie modalità

dell'esplorare, del conoscere, in modo tale che il soggetto acquisisca maggiore consapevolezza

percettiva.

Il corso per le docenti si è svolto presso l’Istituto ciechi di Torino.

Le insegnanti di sostegno hanno partecipato a corsi di formazione organizzati dalla scuola polo del

IV Circolo di Rivoli sui temi dell’autismo (con il contributo di formatori della Clinica San Camillo

di Torino) e della comunicazione facilitata. La scuola mette anche a disposizione materiale di

consultazione (libri, dvd) e materiale vario per le palestrine di psicomotricità e per l’attività

didattica in generale.

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Le insegnanti della scuola primaria si sono organizzate in autoformazione, con la consulenza

esterna della Dott.ssa Manuela Rogina, psicologa, sulla compilazione del PEI secondo il modello

ICF.

La stessa psicologa, del centro CPL di Rivoli, ha svolto un’attività di formazione e supervisione

presso la scuola Turati per l’inserimento di un alunno con diagnosi di autismo al alto

funzionamento.

Gli alunni con disabilità diverse hanno comunque partecipato ai vari progetti di sezione/classe,

sempre con la mediazione degli insegnanti di sostegno e degli educatori: Progetto CIDIU

sull’importanza della raccolta differenziata; progetto Telethon nella scuola dell’infanzia Borello con

il coinvolgimento di un alunno disabile e della scuola; progetto Emergency sulla situazione dei

bambini in paesi di guerra; progetto Sicurezza organizzato dal Comune per conoscere i diversi modi

di affrontare le emergenze; progetto Canti di Natale nella scuola Turati; tutti i progetti sportivi ed

iniziative della classe di inserimento.

Secondaria di primo grado

Sono stati realizzati alcuni progetti nel corso degli anni che hanno previsto la partecipazione degli

studenti disabili appartenenti alle classi coinvolte:

2010-2011: Progetto “Ti muovi”; realizzazione di un cortometraggio con coinvolgimento di due

classi con disabilità grave.

2011-2012: “Progetto Acqua” promosso dal comune di Alpignano; partecipazione di due classi con

tipologia di disabilità grave. Realizzazione di cartelloni, cortometraggio, esperimenti e uscite

didattiche riguardanti l’argomento “Acqua”. Il cortometraggio è arrivato finalista al Torino Film

Festival dove è stato proiettato.

2012-2013: Partecipazione ai Giochi Sportivi per disabili fino al livello nazionale.

2014-2015: Partecipazione alla “Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità” (5/12/2014

presso il Palazzetto dello Sport di Torino) promosso dalla Consulta delle persone in difficoltà e al

concorso organizzato per l’occasione dal titolo “Viaggiare, conoscere, scoprire… Un Diritto di

Tutti” con la realizzazione di elaborati di natura figurativa e di testi letterari. Hanno partecipato

cinque classi con tipologia di disabilità varia, da molto grave a moderata. In relazione all’attività

svolta per il concorso, considerato l’impegno profuso e gli apprezzabili lavori presentati dai nostri

allievi, il Comune di Torino ha proposto un incontro – lezione con esperti del settore disabilità per

un’ulteriore attività di due ore svolte a scuola.

Progetto accoglienza. Alcuni alunni disabili hanno lavorato in gruppo con i compagni per

presentare le attività svolte agli alunni della scuola primaria in visita alla scuola secondaria.

Gli alunni disabili che lo desiderano sono inseriti anche nelle attività di gruppo sportivo là dove le

condizioni fisiche lo permettono. (Squadra di rugby).

Tutte le uscite didattiche sono programmate in modo da inserire e rendere possibile l’uscita per tutti

i soggetti disabili, mettendo in atto tutte le strategie per favorire la partecipazione. Generalmente

l’uscita viene proprio programmata in base alla disabilità presente nella classe.

Nel caso di inserimento di un soggetto grave, viene programmata un’attività per tutta la classe di

sensibilizzazione al problema specifico.

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Innanzi tutto si cerca di svolgere, il più possibile, attività all’interno della classe, promuovendo il

lavoro a gruppi, a volte eterogenei e a volte omogenei affinché ognuno possa esprimere le proprie

capacità. I docenti di sostegno si integrano nel lavoro globale lavorando, là dove possibile, anche

sull’intero gruppo classe. Anche quando il lavoro richiede un’attività personalizzata vi è sempre la

restituzione di fronte alla classe. Ciò favorisce l’inserimento dei ragazzi con disabilità che non si

sentono più al centro dell’attenzione ma uniformati agli altri.

La collaborazione attiva tra docenti curricolari e di sostegno fa si che si possano utilizzare

metodologie che favoriscono una didattica inclusiva, sia degli allievi con disabilità, sia con le fasce

di soggetti più deboli.

Le verifiche ,anche se differenziate vengono svolte sempre con il gruppo classe; si cerca di

privilegiare la modalità più indicata, sia per le verifiche (orali piuttosto che scritte, con risposta

chiusa piuttosto che aperta) sia per la didattica con l’utilizzo di strumenti più congeniali agli allievi

(utilizzo di mappe, schemi, tabelle, software adeguati).

I Piani Educativi Individualizzati vengono concordati dall’intero consiglio di classe e il

raggiungimento degli obiettivi viene monitorato attraverso verifiche periodiche sempre legate alla

programmazione della classe.

3.3.a.2 Percezione delle politiche scolastiche sull’inclusione

In che modo la scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali? I

Piani Didattici Personalizzati sono aggiornati con regolarità?

BES/DSA/EES PRIMARIA

20

67

34

0

5

10

15

20

25

1

TOTALE

DSA

EES

BES

ALTRO

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Si evidenzia la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e

studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico

Personalizzato individuale che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia

la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:

durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei

prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e

al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai

fini di una segnalazione;

mette in atto strategie di recupero;

segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in

essere;

prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;

procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici

individualizzati e personalizzati previsti;

attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;

adotta misure dispensative;

attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;

realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola

al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con

DSA, e per non disperdere il lavoro svolto.

La stesura di un Piano Didattico Personalizzato prevede un approccio didattico 'alternativo', basato,

cioè, sulle misure e gli strumenti più adatti per il singolo alunno. L'obiettivo è metterlo nelle

condizioni di lavorare come tutti gli altri.

Accanto all'uso di strumenti in grado di favorire l'apprendimento compensando la debolezza

funzionale

derivante dal disturbo (la calcolatrice, le tabelle, i formulari, il PC con correttore ortografico),

il docente può anche avvalersi di misure dispensative (ovvero l'alunno è sollevato da alcuni

compiti).

DSA/EES SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

34

15

19

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1

TOTALE

DSA

EES

DSA/EES SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

34

15

19

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1

TOTALE

DSA

EES

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Durante tutto il ciclo di studi, nell'ambito delle varie materie, l'alunno può essere dispensato da una

serie di attività, per esempio:

lettura ad alta voce;

prendere appunti;

copiare dalla lavagna;

dettatura di testi

studio mnemonico delle tabelline;

studio della lingua straniera in forma scritta.

Per quanto riguarda la partecipazione degli alunni BES alle prove INVALSI la scuola si attiene alla

nota diramata dal Ministero.

L’IC redige il Piano dell’inclusione come previsto dalla normativa vigente.

Riguardo al questionario sottoposto ad un campione significativo di alunni, alla domanda: La

scuola pone attenzione alle specifiche difficoltà di noi alunni, il 42,9% risponde sì e il 36,1%

abbastanza. Alla domanda: gli insegnanti danno esercizi diversi ai singoli studenti, il 42,5%

risponde sì e il 27,5% abbastanza. Segno, questo, che spesso, pur prestando attenzione alle difficoltà

di alunni con bisogni educativi speciali, i docenti non spiegano alla classe la somministrazione di

prove differenti. Dal questionario sottoposto alle famiglie si rileva che il 92% dei genitori considera

la scuola capace di far capire agli alunni i loro punti di forza e le loro debolezze. Inoltre i genitori

apprezzano (88,3%) la relazione positiva tra insegnanti e alunni.

Da qualche anno nel nostro Istituto si registra un incremento di alunni di nazionalità non italiana;

alcuni di loro hanno una scarsa conoscenza della lingua italiana, ovvero conoscono l’italiano per

comunicare, non l’italiano per lo studio.

In questi ultimi anni, il nostro territorio è diventato multietnico, in cui culture diverse si trovano a

convivere. Nella popolazione scolastica si rileva la presenza di alunni provenienti da almeno dodici

Paesi differenti e prevalentemente dalla Romania e dal Marocco.

L’iscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dell’allievo e della sua famiglia

e avviene nei modi e alle condizioni previsti per gli alunni italiani. Essa può essere richiesta ed

effettuata in qualunque periodo dell'anno scolastico.

Gli alunni stranieri soggetti all'obbligo scolastico di norma vengono iscritti alla classe

corrispondente all'età anagrafica e in conformità alle linee guida elaborate dal Collegio dei Docenti.

Nel caso in cui la domanda di iscrizione pervenga ad anno scolastico già avviato, successivamente

alle fasi di primo incontro e accoglimento delle domanda, e dopo un breve periodo di accoglienza,

si procederà alla rilevazione anche del livello di conoscenza della lingua italiana.

Gli elementi raccolti durante le fasi precedenti permettono al Dirigente scolastico, di acquisire

indicazioni per l’assegnazione alla classe.

L’Istituto comprensivo si attiene, comunque, alle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione

degli alunni stranieri, emanate dal Miur nel febbraio 2014.

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La situazione degli stranieri nel nostro IC è la seguente:

Le attività di alfabetizzazione alla lingua italiana varia a seconda del bisogno dell’alunno straniero e

dal tempo di arrivo in Italia. Tutti i docenti sono coinvolti nell'azione ponendosi come facilitatori

rispetto alla propria disciplina; inoltre si attivano laboratori linguistici intensivi in classe o

individuali .

Nell’esperienza di accoglienza del nostro Istituto le difficoltà più grandi nascono dall’accoglienza di

alunni provenienti dalla Cina anche perchè spesso le famiglie vivono uno spaesamento dovuto ad un

impatto brusco con alcuni aspetti della nostra cultura assai distanti o addirittura contrastanti rispetto

alla loro. In questo caso, nella prima fase di alfabetizzazione, vengono fornite all’alunno

competenze linguistiche e comunicative di base che gli permettono di interagire con compagni ed

insegnanti nella prima fase di inserimento (per poter esprimere bisogni e richieste, capire ordini e

indicazioni...ecc.).

Più facile l’integrazione per gli alunni provenienti dalla Romania o dalla Moldavia o degli alunni

con cittadinanza straniera ma con un genitore italiano.

Nel questionario sottoposto ai genitori le azioni che la scuola mette in atto per favorire l’inclusione

di studenti stranieri rivela un 68% di consapevolezza delle stesse.

In questi ultimi anni le immigrazioni provenienti da paesi extracomunitari, e non, che interessano in

maniera sempre più consistente anche il nostro territorio, hanno evidenziato la necessità di

interculturalità, cioè di scambi ed effettiva integrazione tra persone di diverse culture. I movimenti

demografici portano un numero sempre più consistente di persone a misurarsi con usi, abitudini,

costumi, religioni, lingue... in modo particolare a scuola dove i bambini quotidianamente

condividono l'esperienza della socializzazione e dell'apprendimento. Di fronte a queste nuove

esigenze, diventa importante individuare le modalità di coinvolgimento delle famiglie, soprattutto di

quelle straniere, valorizzando le molteplici esperienze di vita, dando ad ognuno la possibilità di

conoscere il nuovo ambiente frequentato dai propri figli.

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5

10

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35

INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA

CITTADINANZA ALUNNI STRANIERI

ROMANIA

MAROCCO

TURCHIA

NIGERIA

PERU'

ETIOPIA

SENEGAL

RUSSIA

COSTA D'AVORIO

BURKINA FASO

MOLDAVIA

CINA

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Recupero e potenziamento

3.3.b Attività di recupero

3.3.b.1 Corsi di recupero organizzati dalla scuola

Il grafico rappresenta gli alunni in uscita dalle classi prime e seconde della scuola secondaria

dell’A.S. 2013 - 2014 che, all’inizio dell’anno scolastico 2014 – 2015, hanno frequentato i corsi di

recupero nelle varie discipline. Tali corsi di recupero consistono in 4 incontri pomeridiani della

durata di 2 ore ciascuno, inclusa la verifica finale. I corsi vengono tenuti dai docenti della scuola

che compilano apposita modulistica in cui si certifica il livello dell’alunno, qualificandone

l’avvenuta compensazione o meno del debito e quantificando la qualità dell’apprendimento.

È bene evidenziare che gli alunni di prima frequentanti i corsi di recupero ammontano ad un totale

di 51, mentre quelli di seconda a 52; evidenziando una tendenza costante.

Rispetto alle singole discipline, non si notano sproporzioni tra i frequentanti delle classi prime e i

frequentanti delle classi seconde. Le materie scolastiche in cui si rivela la presenza di un maggior

numero di debiti in ambedue le annate sono la matematica e l’inglese.

Si nota che gli alunni delle prime riscontrano maggiori difficoltà, e quindi c’è una maggior presenza

di debiti, nelle discipline suddette. Queste difficoltà sembrano essere colmate parzialmente nelle

classi seconde, a discapito però delle altre materie d’insegnamento.

Non sono stati esplicitati i risultati dei singoli corsi poiché non si è evidenziata nessuna particolare

tendenza, ma una omogeneità di frequentanti ai corsi di recupero.

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Alunni frequentanti corsi di recupero A.S. 14-15

CLASSI PRIME

CLASSI SECONDE

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Al di là dei corsi di recupero, comunque, sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria

vengono attuate strategie diverse per il rinforzo degli alunni con difficoltà: interrogazioni e/o

verifiche programmate e/o differenziate; esercizi differenziati e/o semplificati; materiale didattico

aggiuntivo e semplificato fornito dall’insegnate (schemi, mappe concettuali, schede di sintesi,

ecc…); tutoraggio e affiancamento agli alunni con attitudini particolari; aiuto da parte dei docenti di

sostegno qualora siano presenti nella classe.

I risultati raggiunti dagli alunni con difficoltà vengono costantemente monitorati e verificati dai

docenti, soprattutto nei momenti di confronto collegiali (ad esempio consigli di interclasse e/o di

classe). In questo senso oltre che il confronto tra colleghi, anche il confronto con i genitori diventa

fondamentale per la ricerca e l’attuazione di metodologie di studio che fortifichino e allo stesso

tempo rassicurino gli alunni in difficoltà.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 5 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Quando

sono in difficoltà mi sento aiutato dai miei insegnanti?. Le risposte hanno dato i seguenti risultati:

Sì 42,9%, Abbastanza 36,1%, Poco 13,4% e No 7,6%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è

del 79% dando prova evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel colmare le carenze degli alunni.

La domanda 30 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “Ho

partecipato ad attività di recupero nel corso dell’anno scolastico”?

Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 16,7%, Abbastanza 3,3%, Poco 3,3% e No 76,7%.

Questa percentuale non è da intendersi in modo negativo perché gli alunni non stanno discutendo la

presenza o meno di attività di recupero organizzate dalla scuola, bensì la loro frequenza a tali corsi

che, comunque, non è obbligatoria e soprattutto non riguarda la maggioranza della popolazione

scolastica.

3.3.c Attività di potenziamento

La scuola primaria favorisce il potenziamento degli alunni con particolari attitudini disciplinari

mediante la realizzazione di attività differenziate in classe e, soprattutto, sfruttando le compresenze.

La scuola secondaria che, invece, ha solo un corso a tempo prolungato in cui poter effettuare ore di

compresenza; organizza attività di potenziamento sia in orario scolastico (ad esempio i Giochi

Matematici, la partecipazione a concorsi quali “Le vie d’Europa” o il concorso di poesia

organizzato dall’ Istituto stesso “Scarpette rosso sangue”), sia in orario extra-scolastico (ad esempio

il corso di latino o il corso di lingua inglese organizzato dall’Istituto Oxford).

Gli interventi di potenziamento realizzati si rivelano sempre efficaci, in quanto puntualmente

l’Istituto riceve il riconoscimento del lavoro svolto da parte degli enti organizzatori di tali progetti.

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In particolare, per la scuola secondaria, si rimanda alla sezione 2.5 del RAV, in cui si fa riferimento

ai risultati extra-scolastici dei ragazzi nei diversi ambiti disciplinari.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 6 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Mi sento

valorizzato nelle attività in cui riesco meglio?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 55,8%,

Abbastanza 32,5%, Poco 8,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 88,3%

dando prova evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel valorizzare le eccellenze.

La domanda 31 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “Ho

partecipato ad attività extrascolastiche organizzate dalla scuola nel corso dell’anno (ad es. latino,

danza, recupero materiali, ecc…)”? Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 45%, Abbastanza

3,3%, Poco 8,3% e No 43,3%. E’ evidente la parità tra i Sì e i No, ma contando che le attività

pomeridiane sono a scelta libera, che comunque possono avere un costo extra e che gli alunni già di

loro partecipano ad attività extra-scolastiche quali palestre, associazioni, ecc.., non si può non

notare che il 43% di Sì sia un ottimo risultato.

La domanda 14 del questionario genitori formula : “Gli insegnanti mi fanno capire i punti di forza e

di debolezza di mio figlio?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 66,7%, Abbastanza

25,3%, Poco 5,7% e No 2,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 92% dando prova

evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel valorizzare le eccellenze, come nel recuperare le

carenze; coinvolgendo i genitori nel processo educativo.

La domanda 32 del questionario docenti formula: “Questa scuola trascura lo sviluppo delle

potenzialità degli alunni meritevoli?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 14,3%,

Abbastanza 31,4%, Poco 17,1% e No 37,1%. Sommando i No ai Poco il risultato è del 54,2% .

Tuttavia è bene sottolineare che questa percentuale di No e di Poco deve essere calcolata al

contrario, essendo la domanda formulata “al contrario”. La percentuale totale è sicuramente

migliorabile ma non si può escludere il fatto che, forse, essendo stata la domanda formulata “al

contrario” possa aver generato confusione nelle risposte dei docenti.

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3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche

3.4 Continuità e orientamento

3.4.a Attività di continuità

Nido/scuola infanzia: la funzione strumentale per la continuità prende contatti con la referente

dell’asilo nido comunale e con le referenti degli asili nido privati presenti sul territorio per:

accordare attività da svolgere con i bambini del nido;

programmare osservazione dei docenti della scuola dell’infanzia sui bambini che

frequenteranno la scuola dell’infanzia;

organizzare gli incontri di accoglienza dei bambini frequentanti il nido presso le scuole

dell’infanzia;

definire le modalità di incontro tra docenti ed educatrici che di solito si effettuano nel mese di

maggio o giugno;

compilazione da parte delle educatrici di una scheda di presentazione del bambino che verrà

consegnata ai docenti della scuola dell’infanzia.

Scuola infanzia/primaria: è stata istituita una commissione di insegnanti che ha il compito di

formare le classi prime, in modo omogeneo ed eterogeneo, analizzando le schede personali di ogni

alunno cinquenne, redatte dalla commissione “Sviluppo e Miglioramento'' e compilate dagli

insegnanti della scuola materna.

Scuola primaria/secondaria: esiste una commissione formazione classi, formata da 4 docenti di

scuola media che, nel corso del mese di maggio, effettua una serie di incontri con le maestre delle

classi quinte scuola primaria per ricevere dati riguardanti alunni in ingresso. In particolare vengono

comunicate: fasce di livello, caratteristiche individuali relative ad impegno, interesse, capacità di

attenzione, autocontrollo e attitudini prevalenti. Le maestre segnalano altresì eventuali

incompatibilità riscontrate tra alunni provenienti dalla stessa classe e situazioni di disagio generate

da situazioni familiari difficili, esperienze traumatiche pregresse, ecc. Vengono infine segnalati

alunni disabili, DSA, BES, EES. Per facilitarne l’inserimento, la referente HC tiene una serie di

incontri con i docenti di sostegno della primaria e, qualora il caso lo richieda, con personale

dell’ASL che abbia in carico l’alunno e le famiglie. Tutte le informazioni ricevute vengono riportate

ai colleghi nel corso dei consigli di classe del mese di settembre.

3.4.a.1 Azioni attuate per la continuità

Azioni infanzia/ primaria: la F.S. della continuità e i referenti di ogni ordine e grado organizzano

momenti di incontro tra la scuola dell'Infanzia e quella Primaria.

In occasione del Natale i bambini cinquenni sono accolti dalle classi quarte della scuola Primaria

per uno scambio di auguri e di oggetti creati dai bambini. A Carnevale, si svolge un secondo

incontro e con le stesse modalità, i bambini preparano mascherine e scenette scherzose per creare un

clima sereno e accogliente. Inoltre gli alunni di quarta raccontano le loro emozioni del primo giorno

di scuola alla Primaria. Successivamente, nel mese di maggio, vi è un ulteriore appuntamento per

l'accoglienza delle classi prime con lo scopo di iniziare un racconto che ha il suo compimento il

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primo giorno di scuola a settembre. Inoltre i bambini delle classi prime, in primavera, si recano

presso la scuola dell'Infanzia per uno scambio di esperienze e per una merenda insieme.

Per i genitori: la scuola organizza incontri rivolti alle famiglie sulla scelta del percorso scolastico:

un primo incontro con i genitori dei futuri primini per presentare il P.O.F., l'OPEN DAY e un

secondo incontro a settembre in cui vengono presentate le future insegnanti delle classi prime ai

genitori

Per i colleghi: vengono realizzate delle schede di presentazione di ciascun alunno e si organizzano

dei momenti di dialogo tra gli insegnanti delle scuole dei vari ordini: inizialmente per una

presentazione degli alunni agli insegnanti del grado scolastico superiore e successivamente un altro

per confrontarsi e comprendere al meglio gli studenti e per costruire un percorso che li conduca al

successo formativo.

Per garantire la continuità educativa è stata istituita la Commissione Sviluppo e Miglioramento con

lo scopo di rendere più efficace la continuità educativa in quanto solo con la collaborazione si può

pensare di costruire una scuola sempre in crescita e con al centro, dei propri obiettivi, il benessere

dell'alunno accompagnandolo dall'Infanzia alla scuola Secondaria di Primo Grado.

Azioni primaria/secondaria: nell’ottica della continuità didattica, docenti della media e docenti

della primaria partecipano ad incontri nei quali si delineano obiettivi comuni e si condividono

strategie di formazione. In particolare si concordano obiettivi minimi che gli alunni devono

conseguire nel corso della scuola primaria per proseguire poi l’iter formativo nella secondaria.

I docenti delle future prime medie incontrano nel corso dell’anno i genitori dei loro futuri alunni per

condividere il progetto educativo della scuola e presentare le varie attività svolte e in corso di

svolgimento. La collaborazione delle famiglie è essenziale nella fase di passaggio da un ordine di

scuola all’altro, al fine di attuare interventi educativi congiunti e sinergici. Particolare attenzione è

prestata agli alunni disabili, DSA, BES e EES per i quali si effettuano incontri tra docenti di

sostegno, referenti ASL e famiglie.

Con la finalità di promuovere iniziative per qualificare e gestire il passaggio tra i diversi ordini di

scuola, sono anche organizzati da alcuni docenti del dipartimento di Educazione all'immagine,

Educazione musicale e Tecnologia gli incontri con le classi quinte.

I ragazzi della scuola media, durante questi open day, presentano alcune attività laboratoriali ai

bambini della scuola primaria.

3.4.b Attività di orientamento

Scuola secondaria

Classi prime: si lavora sulla conoscenza di sé e sulla consapevolezza delle proprie caratteristiche,

punti di forza, criticità, attitudini ed interessi sotto la guida prevalentemente dell’insegnante di

lettere, avvalendosi delle sezioni relative all’argomento presenti in tutte le Antologie e tramite

schede fornite, su richiesta, dalla F.S. per l’orientamento.

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Classi seconde: prosegue il lavoro di orientamento con i docenti di classe, affiancato dalle seguenti

attività organizzate dalla F.S. per l’orientamento: Azioni A3 = interventi nelle classi di orientatori di

professione provenienti dal Centro per l’impiego di Venaria e coordinati dal gruppo Orientarsi

Torino ovest; laboratori ponte gestiti da docenti delle scuole superiori, partners recenti: ITIS

Majorana di Grugliasco, IIS Dalmasso di Pianezza, IIS Vittorini di Grugliasco.

Classi terze: la F.S. per l’orientamento sottopone agli alunni un test prodotto dal Centro per

l’orientamento di Trieste per il rilevamento degli interessi. I risultati vengono percentualizzati e

tabulati, quindi ridiscussi con le classi. Si proseguono le A3, con un nuovo intervento degli

orientatori esterni. Si propongono nuovi laboratori ponte.

3.4.b.1 Azioni attuate per l’orientamento

Scuola secondaria

La F.S. per l’orientamento mantiene contatti costanti con le scuole superiori per la diffusione

immediata di materiale illustrativo, date di open day, percorsi di accoglienza. Tramite contatti con

la Provincia, vengono concordate e diffuse le date e le modalità organizzative dei Saloni

dell’orientamento di Collegno e Venaria. Tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della

scuola.

La figura strumentale per l’orientamento, al termine dell’anno scolastico, invia alle scuole superiori

presso le quali gli alunni si sono iscritti, un questionario di rilevamento dati in cui si verifica:

Superamento dell’anno in corso (promosso o respinto)

Se promosso con quanti debiti e in quali materie

I dati raccolti vengono espressi in percentuali e rappresentati graficamente divisi per tipologia di

scuola ed utilizzati per un processo di autovalutazione e miglioramento della istituzione scolastica.

Si lavora nell’ottica di un miglioramento continuo, tuttavia dall’osservazione e dai risultati degli

alunni delle classi prime della media si evidenziano un proficuo inserimento ed un progressivo

potenziamento delle competenze di base.

A partire dal mese di ottobre e fino a scadenza delle iscrizioni, funziona lo sportello orientamento

per alunni e genitori di terza, fino alla fine dell’anno per alunni e genitori di seconda.

Modalità funzionamento dello sportello orientamento:

Lo sportello è aperto 4 ore alla settimana, due al mattino, due pomeridiane, a partire dalla metà di

ottobre. E’ aperto su appuntamento per alunni e genitori che ne facciano richiesta. Nel corso degli

incontri, partendo dal rendimento scolastico dell’alunno e dalle valutazioni conseguite nelle singole

discipline si riflette sui possibili percorsi che più si adattino alle caratteristiche del ragazzo, che ne

soddisfino gli interessi ma che siano sostenibili in base alle reali capacità. Infine si analizzano i

programmi, le proposte educative della scuola scelta, se ne identifica la posizione sul territorio e

come raggiungerla.

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L’attività impiega in totale circa 120 ore annuali; in quest’anno scolastico la responsabile ha

incontrato individualmente 71 utenti, tra genitori ed alunni, sia insieme, sia separatamente. Oltre a

ciò, ha effettuato interventi in tutte le 6 classi terze per la restituzione dei risultati del test, per

comunicazioni varie, per chiarimenti sulle modalità di iscrizione on line, per un totale di 20 ore.

La FS per l’orientamento, in fase di raccolta dei dati monitora anche il numero di alunni che hanno

seguito il consiglio orientativo e le indicazioni dei docenti. Le percentuali relative agli ultimi anni si

attestano su valori sempre maggiori o uguali all’80%. Abbiamo anche verificato che la percentuale

di insuccesso (75%) è più alta nei casi in cui non sia stato seguito il consiglio orientativo.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 20 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “La scuola

realizza percorsi di orientamento per farti comprendere le tue inclinazioni?” Le risposte hanno

dato i seguenti risultati: Sì 53,3%, Abbastanza 21,7%, Poco 16,7% e No 8,3%.

La domanda 38 del questionario sottoposto ai docenti formula: “La scuola realizza attività di

orientamento finalizzate alla scelta del percorso scolastico successivo?” Le risposte hanno dato i

seguenti risultati: Sì 51,4%, Abbastanza 34,3% e Poco 14,3%.

Analoga domanda è la numero 17 del questionario dei genitori che formula: “Conosco i percorsi di

orientamento realizzati dalla scuola affinché mio figlio conosca se stesso e le sue inclinazioni?” Le

risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 37,2%, Abbastanza 32,6% e Poco 25,6%. e No 4,7%.

Confrontando i dati generali con le risposte date dai genitori solo della scuola secondaria, le

percentuali si alzano notevolmente: Sì 48,3%, Abbastanza 24,1%, Poco 24,1% e No 3,4%.

Confrontando tutti e tre i questionari non si può non notare come le risposte siano assolutamente

positive nei confronti delle attività di orientamento gestite dall’Istituto, in quanto le risposte

raggiungono quasi sempre il 50% dei Sì e il 30% di Abbastanza, rivelando un atteggiamento

assolutamente favorevole.

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3 B) Processi – Pratiche gestionali e organizzative

3.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Missione e obiettivi prioritari

Il Piano dell’Offerta Formativa espone le caratteristiche dell’Istituto Comprensivo, è il documento

di identità della scuola che definisce i percorsi di flessibilità didattica e organizzativa, accresce la

responsabilità di chi vive e opera nella scuola, assicura la coerenza e l’integrazione di tutte le scelte

e le iniziative proposte dalle varie componenti della scuola. Il POF è elaborato dal punto di vista

didattico, dal Collegio dei Docenti, seguendo le linee di indirizzo fornite dal Consiglio di Istituto, il

quale lo adotta, e ogni anno è soggetto a revisione e aggiornamento. L’intento generale che motiva

tale documento è quello, da una parte di far crescere la scuola nei sui compiti formativi e di

attuazione degli intenti istituzionali, dall’altra parte di proporsi come mediatrice nei confronti del

territorio. La scuola, infatti, è chiamata, con sempre maggior forza, a collocarsi al centro del

processo formativo ed educativo ed è destinata ad essere mediatrice tra il singolo e la collettività nei

suoi fondamentali aspetti : come strumento per l’acquisizione di conoscenze, competenze e capacità

che sono ormai elementi propedeutici per la vita futura degli alunni; come erogatrice di “materiali”

formativi di qualità (offerta formativa); come mezzo di costruzione di un rapporto di interazione

fruttuosa e di raccordo con la cultura, con le altre istituzioni e con il contesto sociale in genere. Le

finalità educative e gli obiettivi didattici della scuola si ispirano allo spirito e alla Mission del POF e

possono essere individuati nei seguenti compiti :

favorire un processo di insegnamento/apprendimento che promuovi e sviluppi, attraverso

l’attivazione della motivazione e dell’interesse, atteggiamenti di analisi, di

problematizzazione ed interpretazione della realtà

aprirsi alla realtà sociale e culturale in cui si trova la scuola con atteggiamento di recettività

e di propositività, ad accogliere proposte, sollecitazioni e stimoli culturali sia dal contesto

territoriale che da quello regionale, nazionale, europeo

progettare con una sinergia di risorse, di proposte e di azioni congiunte, percorsi comuni e

attività condivisibili con tutte le istituzioni presenti e operative nel territorio di

appartenenza (provincia, regione …ecc).

La progettazione è elaborata dai docenti dei tre ordini di scuola, discussa e condivisa nei consigli di

classe, nei collegi di plesso, nelle classi parallele, nei dipartimenti disciplinari, presentata al

Dirigente Scolastico dai collaboratori, dallo staff (collaboratori-fiduciarie di plesso-figure

strumentali) per poi essere all’ordine del giorno del Collegio Docenti per l’approvazione.

Le priorità che la scuola si prefigge, per ampliare l’offerta formativa sono : elaborare un curricolo

verticale e fornire agli alunni una formazione curricolare funzionale al successo scolastico, offrire

stimoli culturali vasti e rispondenti ai bisogni individuali.

Le linee guida che la scuola intende seguire per rispondere alle esigenze degli alunni tenendo conto

dell’ambiente nel quale opera, sono sintetizzate nella “ Carta dei Servizi “ che si rivolge:

ai genitori e agli studenti, ai quali fornisce un insieme di informazioni ed indicazioni per

facilitare la loro conoscenza al sistema scuola

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ai docenti e al personale amministrativo e ausiliario, per un supporto all’esercizio delle

proprie funzioni

agli enti locali e alle associazioni territoriali per una compressa progettazione sul territorio

Sul sito dell’Istituto è predisposto uno spazio denominato “informa famiglie” in cui si

definiscono:

gli strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali (Bes - Dsa);

si sensibilizza la cittadinanza su temi proposti da progetti provinciali, regionali, nazionali e

europei;

si pubblicano eventi, manifestazioni, concorsi promossi dall’istituzione scolastica, dai

genitori, dall’ente territoriale

si riportano i verbali ufficiali degli incontri che coinvolgono i genitori sia a livello di classe

che di Istituto

si mettono in evidenza notizie relative al rapporto scuola ed ente territoriale (mensa ..ecc)

L’interazione tra la scuola e l’ambiente sociale acquista così una funzione precisa che, se da un

lato sollecita nell’istituzione la necessità di rispondere al bisogno formativo dell’utenza,

dall’altro lo spinge a definire il proprio ruolo, a rivedere le proprie potenzialità e a migliorare

l’utilizzazione di tempi e risorse.

Controllo dei processi

A partire dalle linee guida del Piano dell’Offerta Formativa, la scuola prende in esame le risorse

economiche, le risorse materiali e le risorse umane per pianificare le azioni da intraprendere

nell’arco dell’anno. Potendo disporre di un buon contingente di docenti di ruolo che garantiscono

stabilità e continuità nella scuola, sia i singoli Consigli di classe, sia l’intero Collegio, può effettuare

una programmazione anche a lungo termine (progetti che si sviluppano in più anni per gli allievi) o

attività portate avanti da singoli, o gruppi di insegnanti, per lavorare su attività specifiche di

pianificazione, “costruzione” o miglioramento, secondo le necessità o gli obiettivi fissati.

Queste “azioni” affidate alle Commissioni costituite appositamente, alle Funzioni strumentali, o a

determinati docenti che intendono farsi carico di particolari aspetti della progettazione d’Istituto,

lavorano analizzando le situazioni di partenza, si attivano eventualmente per reperire le risorse

mancanti, si confrontano, discutono, e procedono alla stesura di documenti che saranno poi

condivisi dal resto dei colleghi, al fine dell’approvazione e dell’attuazione.

I mezzi e gli strumenti per monitorare lo stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi

fissati, variano a seconda dei fattori da verificare.

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Se considerassimo la scuola come un’azienda, avremmo potuto adottare gli indicatori “KPI” Key

Performance Indicator, e i fattori da analizzare potrebbero essere rappresentati dal seguente schema:

ma poiché si tratta di un particolarissimo settore della nostra società, gli elementi da prendere in

considerazione sono altri o per lo meno, mantenendo la qualità e l’efficienza, non possiamo

assolutamente parlare di “servizio” in senso stretto, poiché la Mission della scuola è

l’insegnamento. Il servizio può essere valutato per gli Uffici di segreteria (didattica e

amministrativa), ma è da considerare come parte marginale.

Se si vanno a confrontare i risultati di apprendimento nelle singole classi, possono essere

predisposti dei grafici con un range di voti attribuiti agli alunni all’inizio e alla fine dell’anno, con le

prove INVALSI oppure in itinere, trimestralmente, ecc.

Se si valuta la ricaduta sull’apprendimento o il gradimento dei vari progetti svolti durante l’anno,

vengono compilate delle schede, in cui oltre ai confronti sulle spese preventivate e l’effettivo

esborso di denaro, si pone l’attenzione sul risultato in termini di arricchimento e di esperienze

effettuate dagli allievi.

Si procede dunque per confronto dei risultati iniziali e finali per quanto attiene alla didattica, oppure

a “preventivo e consuntivo”, per progetti che comportano anche un esborso di denaro.

Si possono quindi individuare aspetti qualitativi e quantitativi espressi come:

- Profili di risultato;

- Trend se si considera l’aspetto temporale in una visione prospettica, che parte dai risultati

conseguiti e si focalizza sulle condizioni di gestione che si proiettano nel futuro e che

costituiscono i presupposti per il mantenimento e il miglioramento delle performance

attraverso la misurazione degli scostamenti tra obiettivi attesi e risultati ottenuti

predisponendo azioni necessarie per la correzione dei “gap”;

- Risultati sociali, riguardano il livello di soddisfazione dei soggetti coinvolti (personale,

genitori, allievi), e il grado di fiducia acquisita nei confronti degli stakeholders (persone o

gruppi interessati).

Efficienza

Qualità Servizio

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Organizzazione delle risorse umane

3.5.a Gestione delle funzioni strumentali

Le funzioni strumentali hanno un compenso suddiviso in percentuale su base oraria a seconda nella

preminenza delle attività. Per il corrente anno scolastico sono state individuate in misura di sei.

3.5.b Gestione del Fondo di Istituto

Il Fis è stato ripartito in quantità percentuale 78% docenti, 22% ATA; quasi tutti i docenti

percepiscono una quota per quanto piccola di FIS e il rapporto in base ai docenti di ruolo (cattedra

di diritto) è di 78 su 129 pari ad un rapporto di circa 61 %. Tutto il personale ATA esclusi i part-

time e le categorie protette, percepisce il FIS in particolar modo calcolato sulle ore di

intensificazione e di straordinario.

In base alla contabilità chiusa al 31 agosto 2014, si possono rilevare i seguenti dati:

n° docenti (infanzia – elementare – secondaria) che percepiscono più di 500 €: 20 unità

n° ATA che percepiscono più di 500 €: 9 unità

3.5.c Processi decisionali

La contrattazione si svolge presso i locali della scuola, generalmente in presidenza, e vede la

partecipazione di DS, DSGA su invito, della RSU e di almeno due RSA. Le riunioni sono a

scadenza quindicinale in linea di massima e fino ad esaurimento degli argomenti. Di solito sono

tematiche, dividendo in questo modo la parte Ata da quella docente.

Si prevede sempre l’assemblea sindacale informativa nella prima settimana di settembre e la prima

riunione viene indetta per la fine del corrente mese. Il lavoro si svolge sulla proposta fatta dal DS

che viene ampiamente discussa e integrata con le richieste emerse in assemblea e con il POF

approvato nei mesi di ottobre – novembre. Negli ultimi anni l’assemblea si presentazione della

ripartizione FIS si è tenuta nei mesi di febbraio – marzo a causa del ritardo di assegnazione fondi da

parte del MIUR. In luglio ci si riunisce per valutare l’entità dei resti e, in base ad una lista di priorità

già approvata, si modificano le quote e si riassegnano. Fra la chiusura della contrattazione e la

riunione di luglio, capita una riunione per alcune rettifiche necessarie.

3.5.d Impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione

L’assenza urgente del collega viene spesso coperta con la divisione delle classi, ma già dal secondo

giorno di assenza (se non dal primo quando è possibile) si opta per la chiamata dei docenti precari.

Comunque le ore svolte da colleghi interni vengono retribuite in toto oppure si utilizza il recupero

delle ore di settembre. Alla scuola dell’infanzia e elementare è in uso, se possibile e per permessi

brevi, il cambio turno. Il monte orario annuale di ore per la sostituzione dei colleghi assenti

(quest’anno calcolato in circa 167 ore di cui 112 all’infanzia e alla primaria e 55 alla secondaria)

assegnato al comprensivo viene comunque esaurito.

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ANALISI DEI QUESTIONARI

Le domande poste a docenti ed ATA circa l’organizzazione e la gestione delle risorse umane ha

rivelato qualche criticità:

La domanda 16 del questionario docenti formula: “Ritiene che il Dirigente Scolastico deleghi

funzioni ed incarichi in modo adeguato?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 30,8%,

Abbastanza 41%, Poco 15,4% e No 12,8%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 71,8%,

rilevando un dato sicuramente positivo ma migliorabile alla luce del fatto che gli Abbastanza

superano comunque i Sì dell’11%.

La domanda 2 del questionario ATA formula: “La suddivisione del carico di lavoro è

adeguatamente ripartita fra il personale?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 25%,

Abbastanza 15%, Poco 35% e No 25%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 40%,

rilevando un dato non propriamente positivo ma migliorabile.

La domanda 4 del questionario ATA formula: “Sono state definite in modo chiaro le varie funzioni

e le relative responsabilità?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 35%, Abbastanza 10%,

Poco 40% e No 15%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 35%, rilevando un dato

piuttosto negativo (la somma dei Poco e dei No, infatti, è del 55%), su cui dover intervenire.

La domanda 7 del questionario ATA formula: “L’organico esistente è adeguato al carico di

lavoro?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 5%, Abbastanza 15%, Poco 40% e No 40%.

Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 45%, rilevando un dato non propriamente positivo

ma non facilmente migliorabile. Infatti la quantità dell’organico presente nell’Istituto non dipende

dalla volontà dell’Istituto stesso, bensì da politiche ministeriali.

La domanda 12 del questionario ATA formula: “Il carico di lavoro assegnato consente di operare

in modo efficiente?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 20%, Abbastanza 40%, Poco

30% e No 10%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 60%, rilevando un dato

sicuramente positivo, soprattutto se confrontato ai suddetti dati sull’organico. Ciò significa che,

sebbene il personale ATA sia insufficiente a livello numerico, ritiene di riuscire comunque a

sopperire a tale mancanza, portando comunque a termine il carico di lavoro attribuitogli.

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Gestione risorse economiche

3.5.e Progetti realizzati

Infanzia

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO BORELLO

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 SCUOLA APERTA AUTOFORMAZIONE

DOCENTI

COOPERATIVA

3 E 60

PROGETTO INFORMATICA

FESTA DELL'AMICIZIA FESTE E

RICORRENZE

DOCUMENTARE A SCUOLA

A SCUOLA DI

SICUREZZA

L'ORTO A SCUOLA

A SCUOLA CON I

NONNI

PROGETTO PSICOMOTRICITA'

CULTURA ED ED.

AMBIENTALE(CIDIU)

APRIAMO LE PORTE

ALLA LETTURA

UN MONDO PER

TUTTI,TUTTI PER UN

MONDO

UN LIBRO PER TE

TEATRO A SCUOLA

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO GOBETTI

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 Ambulanza senza

paura

Feste e ricorrenze Musica con la coop

3e60

Informatica

Festa dell’amicizia

con le castagne

Un libro per te Documentare a scuola

Psicomotricità

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO RODARI

gratuiti Comune PO2

VISITA ALLA CASERMA DEI VIGILI

DEL FUOCO

COPERATIVA 3e 60 DOCUMENTAZIONE

GLI ELEMENTI IN GIOCO terra/acqua/aria/fuoco LABORATORI

TEATRO

INFORMATICA

CASTAGNATA PSICOMOTRICITA

CIDIU

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Primaria

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO GRAMSCI

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO Mini volley a scuola

per le classi quarte

A,B, quinta A

Psicomotricità

classi prime o

Seconde ins.

Bardella

Educazione alla

sessualità e

all’affettività

5A,5B

Macro-progetto

Informatica per la scuola

primaria

Laboratorio

Nitokris

Uscite sul territorio in

collaborazione con il

CAI

Progetto aiuto

classe 3^B

Progetti sportivi uisp

arti e mestieri Safa e

mini

Volley per le classi

quinte

PSICOMOTRICITA' Petali L2 3A,3B

Iniziativa “Un libro

per te”

Coop. 3e60 Progetto regionale

REDDSO

CIDIU

Musicoterapia e

psicomotricità per i

disabili

EMERGENCY

3A,3B,4A,4B,5A

Cantarleggendo

FORMA IL TUO

NATALE 3A,3B,5A

Sportello psicologico

Polizia municipale

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO MATTEOTTI

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO

Progetto educativo

del C.A.I.

Feste di Natale e/o

di fine anno

Attività sportive

comunali

Macroprogetto

I.S.P. Laboratorio di scienze

Progetto CIDIU:

laboratorio

Progetto Manualità Cantar leggendo

Ed. psicomotoria

per l’infanzia/

Continuità infanzia

e primaria

Tutti al cinema!

Progetto CIDIU:

spettacolo teatrale

Progetto Aiuto Incontrando... la

musica 3e 60 Nitokris (classi 4^)

progetto

partecipazione alle

iniziative comunali

Progetto teatro

3 A

Spazio counseling

psicologico

Progetto Classi

aperte Psicomotricità

classi prime o

Educazione

all’affettività e alla

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seconde sessualità

Emergency Attività motoria

all’aria aperta

Completamento

attività motorie

2014

REDDSO Laboratorio di

Matematica

Minivolley per le

classi 4 Progetto teatro

1 B

Progetto teatro

1A

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO TURATI

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO

LEGAMBIENTE

“OLTRE IL MIO

ORTICELLO”(2A,)

PSICOMOTRICITA'

PER LE CLASSI

PRIME O SECONDE

INS. BARDELLA

EDUCAZIONE

ALL’AFFETTIVITA’ ED

ALLA SESSUALITA’

(5A,5B)

INFORMATICA

PER LA

SCUOLA

PRIMARIA

PROGET

TO ORTO

CIDIU

PROGETTO AIUTO PROGETTI SPORTIVI

BASKET SAFATLETICA

(3A,3B,4A,5A,5B)

EDUCAZIONE

PSICOMOTORIA

PER LA

SCUOLA

DELL’INFANZIA

/ CONTINUITA'

CON LA

SCUOLA

PRIMARIA

FORMA IL TUO

NATALE(1A,1B,2A,3A,3

B)

PROGETTO

COPERTINA

DIARIO

SCOLASTICO

ELEFANTI

CREATIVI(1A,1B,2A,2B)

MINY VOLLEY A

SCUOLA PER LE

CLASSI QUARTE(4A)

INCONTRANDO…LA

MUSICA COOPERATIVA

3E60

EMERGENCY(3A,3B,4A

5A5B)

SPORTELLO DI AIUTO

PSICOLOGICO

PEDIBUS

PROGETTO POLIZIA

MUNICIPALE

ALPIGNANO

CANTI DI NATALE

MERCATINO DELLA

SOLIDARIETA’

PROGETTO CROCUS

(5A,5B)

USCITE SUL

TERRITORIO IN

COLLABORAZIONE

CON IL CAI(1A,1B)

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PROGETTO 1 2 3

SCUOLA

ELLEDICI(1B,2B)

“UN LIBRO PER TE”

PARTECIPAZIONE

INIZIATIVE

COMUNALI

PROGETTO

SODEXO(2A,2B)

Secondaria

PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO TALLONE

gratuiti da F.I.S. Comune PO2 M.I.U.R. ALTRO

PROGETTO

OLIMPIADI

DELLA DANZA

RECUPERO

DEBITI

C’ERA UNA VOLTA

ALPIGNANO

PROGETTO

CONVERSATORE

lingua inglese per

tutte le 3^

€ 1200

PROGETTO

STRANIERI

PROGETTO

FONDAZIONE

CRT(ASSOCIAZIONE

AQUILONI)SULLA

VIOLENZA ALLE

DONNE

PROGETTO

CANZONI

COUNTRY

CONCORSO

ARTISTICO

SUL TEMA

“VIOLENZA

SULLE

DONNE” € 200

"SCARPETTE

ROSSO

SANGUE"

CENTRO SPORTIVO

SCOLASTICO:

AVVIAMENTO ALLA

PRATICA SPORTIVA1

per palloni e accessori+

palline tennis tavolo

€200

TECNOLOGIE

MULTIMEDIALI

(LIM) € 3000

PROGETTI

HANDICAP E

DSA

(INCLUSIONE)

LATINO CLASSI 3^

(pagato dai genitori)

INGLESE a pagamento

OXFORD GROUP

CONCORSO

COPERTINA

DIARIO 2015-

16

TENNIS TAVOLO per

le terze

PROGETTO

SCUOLA

FORMAZIONE

GIOCHI MATEMATICI

DELLA BOCCONI

EDUCAZIONE

ALLA

LEGALITA’

INCONTRO

CON I

CARABINIERI

E/0 POLIZIA DI

STATO

PROGETTO

COMITATO

COMUNALE PER

L’AFFERMAZIONE

DEI VALORI DELLA

RESISTENZA

ORIENTAMENTO SPETTACOLO IN

LINGUA INGLESE

EDUCAZIONE

ALLA SALUTE

INIZIATIVE DEL

COMUNE

RICICLO

MATERIALI-

SCUOLE APERTE

50€

VIAGGIARE,

SCOPRIRE,

CONOSCERE ...UN

DIRITTO DI TUTTI (2F-

1 A- 1E-3D- 2D)

PROGETTO

SVILUPPO

SCUOLE

RUGBY

JUDO - classi 1^

CENTRO

SPORTIVO

SCOLASTICO

AVVIAMENTO

ALLA PRATICA

SPORTIVA

LE VIE D'EUROPA

TENNIS

TAVOLO 1^-2^ TENNIS classi 2^

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L’obiettivo centrale dell’intervento formativo generale, coerentemente con quanto individuato

tracciando in queste pagine l’identità dell’Istituto, è la crescita dello studente in tutte le sue

dimensioni. Alla base di ogni scelta didattico-educativa è, infatti, la convinzione che lo studente

vada posto al centro dell’attività didattica, sia come individuo che come membro di una comunità

solidale e che la personalità dello studente si sviluppi non soltanto attraverso il potenziamento della

sfera cognitiva, ma anche attraverso la riuscita relazionale e operativa, promossa dalle diverse

attività richieste dalla vita scolastica.

Per promuovere il processo cognitivo e ottenere un apprendimento significativo, il corpo docente

dell’Istituto ha definito le precedenti scelte progettuali.

Lo studente deve essere reso responsabile del proprio progetto formativo e pertanto:

- deve essere coinvolto nelle scelte didattiche e messo in grado di discuterle e verificarle nella

classe;

- deve essere reso consapevole del perché si studiano certe cose e perché si svolgono certe attività;

- deve partecipare attivamente alla vita scolastica ed essere stimolato a reagire nelle diverse

situazioni di apprendimento;

- deve essere messo in grado di acquisire un sapere che sia anche un saper fare ed un sapersi

comportare;

- deve essere messo in grado di orientarsi in maniera opportuna, secondo possibilità e inclinazioni,

nella vita civica e civile, secondo i valori di cittadinanza già dichiarata

- deve essere educato all’autonomia intesa come saper vivere e saper scegliere.

Non a caso, scorrendo il precedente elenco di progetti realizzati dalle differenti scuole dell’Istituto,

si evince una volontà che coincide forte e chiara con le esigenze manifeste nel PON di educare i

ragazzi sui grandi temi del vivere e del convivere: il rispetto dell’ambiente e degli altri, la

convivenza civile e l’interculturalità, la ricerca di sé attraverso esperienze laboratoriali, sportive o di

studio guidato. Pertanto è evidente che gli obiettivi dei progetti realizzati siano funzionali

all’arricchimento dell’offerta formativa e che essi vengano definiti con risultati attesi ed attendibili

in termini verificabili. I progetti occupano una durata temporale di circa un quadrimestre e/o un

anno, al termine del quale si procede ad una verifica sistematica dei progetti stessi. I responsabili

dei progetti rendono conto al Collegio Docenti, al termine dell’A.S. in corso, degli interventi

effettuati e, in tal occasione, oltre che in Consiglio d’Istituto e nei singoli Consigli di Classe si

valuta l’opportunità di riproporre il progetto qualora la ricaduta sia stata più che positiva.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 15 del questionario genitori formula: “Condivido gli obiettivi di autonomia che la

scuola richiede a mio figlio?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 69%, Abbastanza

25,3%, Poco 2,3% e No 3,4%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 94,3%, rilevando un

dato assolutamente positivo che conferma la volontà dell’Istituto e dei genitori di avviare

all’autonomia gli alunni, anche attraverso i progetti di diverso tipo.

In particolar modo, a questa domanda, i genitori dell’infanzia hanno risposto Sì all’80%; quelli della

primaria al 68,8% e quelli della secondaria al 58,6%.

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Probabilmente la diffidenza maggiore nelle risposte dei genitori della secondaria potrebbe derivare

dal fatto che in tale ordine di scuola le richieste di autonomia da parte dei docenti diventano

maggiori, dovendo preparare i ragazzi ad un percorso più impegnativo quale quello delle scuole

secondarie di II grado.

La domanda 31 del questionario genitori formula: “La scuola persegue nel raggiungimento degli

obiettivi dichiarati?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 30,5%, Abbastanza 53,7%,

Poco 13,4% e No 2,4%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 84,2%, rilevando un dato

positivo che conferma la volontà dell’Istituto di attuare quanto promesso nel POF, nel percorso di

apprendimento dei ragazzi e nella realizzazione/attuazione dei progetti.

In particolar modo, a questa domanda, i genitori dell’infanzia hanno risposto Sì al 41% e

Abbastanza al 58%, mancando del tutto i Poco ed i No; quelli della primaria Sì al 20% e

Abbastanza al 56,7% e quelli della secondaria Sì al 32,1% e Abbastanza al 46,4%. Certamente

prevalendo in tutti e tre gli ordini di scuola i valori degli Abbastanza, rispetto a quelli del Sì,

bisognerà intervenire sulla chiarezza espositivi e sulla definizione degli obiettivi da perseguire.

3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Formazione

3.6.a Offerta di formazione per gli insegnanti

Corsi di aggiornamento

Il riferimento normativo è l’art. 64 del CCNL 29.11.2007. Per tutti i dipendenti tale articolo dispone

che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisca un diritto per il

personale in quanto funzionale allo sviluppo delle proprie professionalità. Le iniziative formative,

ordinariamente, si svolgono fuori dell’orario di insegnamento. Il diritto all’aggiornamento spetta a

tutto il personale della scuola senza esclusione alcuna: docenti, educatori ed ATA di ogni ordine e

grado assunti a tempo indeterminato e determinato.

Il personale docente ha diritto alla fruizione di 5 giorni nel corso dell’anno scolastico, per la

partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio e con possibilità di essere

sostituiti. Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, può partecipare, previa autorizzazione

del Capo d’Istituto, ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’amministrazione,

dall’Università o da enti accreditati.

La partecipazione alle iniziative di aggiornamento avviene nel limite delle ore necessarie alla

realizzazione del processo formativo, da utilizzare prioritariamente in relazione all’attuazione dei

profili professionali.

Per il personale ATA, a differenza di quello docente, non vi è un numero di giorni di permesso

consentiti per partecipare alle attività di formazione. I permessi, quindi, sono rimessi alla

valutazione del Dirigente Scolastico che valuta le richieste in base alle esigenze di servizio.

Pertanto, il diritto del personale alla partecipazione ai corsi di formazione e aggiornamento si

muove all’interno di eventuali criteri di fruizione stabiliti.

Non vi è comunque “obbligo o dovere” di partecipare ai corsi di aggiornamento né per il personale

docente, né per il personale ATA.

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Inoltre qualunque corso di aggiornamento proposto deve avere l’approvazione del Collegio dei

docenti a cui spetta la delibera per l’istituzione del corso.

L’Istituto agevola la partecipazione del personale scolastico a tali corsi di aggiornamento, lasciando

alla volontà del singolo la possibilità di scelta e di adesione ad eventuali corsi. Ancor più, però, la

scuola promuove attività di autoformazione tra colleghi ed in ambiti disciplinari differenti al fine di

creare una condivisione di esperienze e di conoscenze ma, soprattutto, un clima di serena

collaborazione e di positivo confronto.

PROGETTO ERASMUS + -K1

La scuola ha presentato un progetto di mobilità internazionale, Erasmus+ K1 volto a un

aggiornamento dei docenti dell’istituto comprensivo. Il progetto, ancora in attesa di valutazione da

parte degli esperti dell’Agenzia Nazionale, si pone l’obiettivo di aggiornare i docenti nell’attività di

job shadowing, nel campo dell’accoglienza docenti tirocinanti e nella formazione e aggiornamento

sull’insegnamento in lingua straniera (CLIL). I percorsi di formazione sono orientati a una didattica

più fantasiosa e stimolante attraverso il potenziamento della creatività dello staff e il miglioramento

delle sue competenze specifiche. Non ultimo è l'obiettivo di istituire una rete di contatti con scuole

all'estero nell'ottica di futuri partenariati.

Ai docenti partecipanti al progetto verranno forniti gli strumenti per motivare gli studenti allo studio

delle lingue; potranno altresì fare un'esperienza di sviluppo della propria professionalità e avranno

l’occasione di migliorare il livello e la consapevolezza linguistica, oltre che di imparare da altri

colleghi e scambiare con loro competenze attraverso il confronto tra sistemi scolastici ed educativi

diversi.

Dagli insegnanti che parteciperanno all’attività di Job shadowing ci si aspetta una maggiore

conoscenza teorica dei principi fondanti la strutturazione di percorsi di formazione iniziale nel

paese partner nonché la loro attuazione pratica.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 22 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “La scuola

promuove scambio di informazioni ed attività di autoformazione?” Le risposte hanno dato i

seguenti risultati: Sì 41%, Abbastanza 33,3%, Poco 23,1% e No 2,6%. Sommando i Sì agli

Abbastanza il risultato è dell’ 74,3% dando una risposta più che positiva.

Infatti, esemplificativi in questo senso, sono alcuni corsi tenutisi nella scuola secondaria:

- corso di autoformazione organizzato dalla scuola secondaria rispetto all’uso del registro

elettronico. Il signor Randazzo, in data 03/09/2014, ha tenuto un corso di due ore, aperto ai

colleghi della secondaria, per formarli sull’uso del sistema AXIOS (registro elettronico).

Allo stesso modo i docenti della sezione A che nell’A.S. 2013-2014 hanno testato il registro

elettronico si sono prestati al tutoraggio degli altri colleghi rispetto al nuovo strumento in

uso.

- in data 16/09/2014 l’orientatrice Di Maio del centro “Orientarsi” ha tenuto un corso di due

ore, istruendo i docenti sulle riforme della scuola secondaria di II grado.

- in data 25/11/2014, il docente responsabile dei sistemi tecnologici della scuola ha tenuto un

corso di due ore, aperto ai colleghi della secondaria, per formarli all’uso della LIM.

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- in diversi pomeriggi del secondo quadrimestre, una docente di tecnologia ha tenuto un corso

di due ore, aperto ai colleghi della scuola secondaria, per istruirli all’uso del recupero dei

materiali di scarto, così da poterne realizzare oggetti di diverso tipo come, ad esempio,

gioielli.

La domanda 29 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “I corsi di

aggiornamento rispecchiano le sue esigenze professionali?” Le risposte hanno dato i seguenti

risultati: Sì 10%, Abbastanza 37,8%, Poco 43,2% e No 8,1%. Sommando i Sì agli Abbastanza il

risultato è dell’ 47,8%, sommando invece i Poco ai No il risultato è del 51,3%; rivelando una certa

insoddisfazione rispetto al gradimento dei corsi di aggiornamento organizzati dal MIUR, dalla

scuola stessa o da Enti del territorio.

L’ Istituto ha favorito la partecipazione di 5 insegnanti (numero massimo di docenti ammesso) di

due della primaria e tre della secondaria ai corsi di formazione PNSD, istituititi dal MIUR e previsti

nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Tali corsi riguardano l’uso di nuove tecnologie e sistemi

informatici all’interno della didattica (ad esempio SETTINGI, DISCIPLINE UMANISTICHE E

TIC, ecc… ecc…).

La domanda 9 del questionario personale ATA, riservata a tutti i membri del personale ATA

campionati, formula: “La qualità delle iniziative di formazione promosse dalla scuola è utile per il

suo lavoro?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 20%, Abbastanza 50%, Poco 25% e No

5%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 70% dando una risposta sicuramente

positiva.

Valorizzazione delle competenze

All’interno del fascicolo personale di ciascun dipendente (docenti e ATA), vengono raccolti e

conservati curriculum, attestati ai corsi di aggiornamento frequentati, ecc.

Vi è un ulteriore curriculum per i docenti tutor che accolgono gli studenti inviati dall’Università per

svolgere il tirocinio previsto dal piano di formazione.

Il Dirigente scolastico, attento al profilo professione ed al curriculum di ciascun dipendente che

opera nel proprio Istituto, tiene conto per la valorizzazione delle risorse umane, dei titoli acquisiti

nell’arco degli anni, durante la carriera professionale del dipendente, delle specializzazioni, delle

particolari conoscenze, delle esperienze effettuate anche in altri ambiti, ma che rientrano nel

bagaglio di conoscenze e competenze del lavoratore.

In virtù di tale analisi, vengono affidati incarichi specifici (ad es. ai collaboratori scolastici ed al

personale ATA), o ruoli rivestiti da alcuni docenti come Referenti di progetto, Referenti di area,

Coordinatori di classe, membri dello Staff di Presidenza, ecc.

Per l’assegnazione di determinati incarichi, quali ad esempio quelli delle Funzioni strumentali, i

docenti candidati a svolgere tale attività, devono presentare al Collegio, oltre ad una proposta del

modo in cui intendono lavorare e delle finalità che intendono perseguire, il proprio C.V., al fine di

far conoscere le proprie competenze.

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Anche per l’assegnazione di particolari incarichi, viene preso in esame come detto sopra, il

curriculum da parte del Dirigente scolastico, il quale, analizzando i bisogni della scuola, affiderà

determinati incarichi “più delicati” o che richiedono una specifica formazione e/o esperienza, ai

docenti che ritiene maggiormente qualificati a rivestire la mansione.

Ulteriori informazioni sono emerse dall’analisi del “Questionario docenti” e “Questionario ATA”.

In merito a questo punto infatti alla domanda rivolta ai docenti, “Ritiene che il D.S. deleghi funzioni

e incarichi in modo adeguato”, i SI sono risultati pari al 30,8% e gli ABBASTANZA al 41%; ciò

significa che un’alta percentuale, proiezione del campione analizzato, riconosce il valore dei

colleghi e le scelte del capo d’Istituto.

Differente è la percezione tra il personale ATA, che alla domanda “Le attività aggiuntive vengono

adeguatamente riconosciute” è emerso un 68,4% con la risposta POCO e addirittura uno zero% di

SI.

Le risposte date riguardo i corsi di formazione, invece accomunano personale docente e ATA in una

visione comune rispetto all’aggiornamento professionale. I corsi infatti da quanto emerso, non

rispondano alle esigenze del personale. E’ molto più apprezzata l’autoformazione che la scuola

favorisce e promuove. I docenti infatti vantano una vivace attività di scambio di informazioni e

documentazione tra colleghi (fra SI e ABBASTANZA, si raggiunge il 74%).

Punti di forza

Presenza di un buon numero di docenti con elevate competenze ed una lunga esperienza nel campo,

meritevoli di fiducia da parte dell’Istituzione scolastica, il che facilita l’assegnazione di particolari

incarichi.

Molta disponibilità da parte del personale.

Tra i punti di forza, ci sembra opportuno inserire anche il giudizio positivo espresso dagli allievi nei

loro questionari alla domanda n. 22 “Sono soddisfatto dei rapporti con i docenti” (57,5% SI e

32,5% ABBASTANZA) ed una percentuale che si attesta intorno all’80% ritrovata sulle quattro

domande rivolte ai genitori, riguardo i seguenti aspetti contenuti nelle domande n. 1, 4, 6 e 7:

Mio figlio sta acquisendo un buon metodo di studio in questa scuola

Gli insegnanti aiutano mio figlio a sviluppare buone capacità relazionali

Gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità di apprendimento

Mio figlio si trova bene con i suoi insegnanti

Abbiamo voluto portare l’attenzione sulle risposte date sia dai genitori, sia dagli allievi, poiché ci

sembra che la valorizzazione della professione docente e quindi dell’individuo, avvenga anche

attraverso il consenso espresso da studenti e famiglie con le quali ci confrontiamo quotidianamente.

I feedback positivi rinforzano anche l’autostima dei docenti, che sono incoraggiati a proseguire nel

loro lavoro in linea con l’impostazione e la programmazione d’Istituto.

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Punti di debolezza

Scarsa partecipazione da parte di alcuni, ai Corsi di formazione per essere costantemente aggiornati

sulle nuove metodologie (es. le TIC) per i docenti, per una riflessione e confronto durante Convegni

dedicati a particolari tematiche che trattano temi legati alle problematiche del momento (es.

Cyberbullismo), o alla formazione riguardo le nuove procedure e i sistemi informatici per il

personale di segreteria.

La constatazione del D.S. della limitata frequenza ai corsi di aggiornamento da parte del personale,

in effetti viene confermata dalle risposte date rispetto al sentirsi capaci/adeguati nei confronti delle

innovazioni, ad esempio, nel padroneggiare gli strumenti tecnologici in dotazione alla scuola

(22,7% SI e 50% ABBASTANZA).

Alla luce di questo scontento del Dirigente scolastico, che lamenta una scarsa volontà da parte del

personale di volersi aggiornare, occorre prendere in esame i corsi proposti e renderli più vicini alle

esigenze del dipendente, che deve trovare in tali contesti una valida opportunità di crescita

professionale ed una acquisizione di nuove conoscenze da reimpiegare nel proprio lavoro.

Collaborazione tra insegnanti

La collaborazione tra docenti è un aspetto di grande rilevanza al fine di rendere ancor più efficace il

processo di insegnamento e di apprendimento. Tale collaborazione è finalizzata da un lato

all’arricchimento della didattica personale di ciascun insegnante, tramite la condivisione di materiali

e spunti di lavoro tra colleghi, dall’altro a cercare di uniformare il più possibile la didattica

all’interno dell’istituto ma sempre nel rispetto della libertà di insegnamento come autonomia

didattica del docente. Gli insegnanti dell’istituto si incontrano con costanza all’interno di gruppi di

lavoro come consigli di classe, dipartimenti disciplinari, classi parallele, collegi di plesso e collegi

docenti per discutere di tematiche per lo più legate alla programmazione generale delle attività da

svolgere durante l’anno. In questi gruppi i docenti hanno la possibilità di valutare periodicamente

l'andamento complessivo dell'azione didattica e verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti

e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento

dell'attività scolastica.

Piccoli gruppi di insegnanti si riuniscono anche all’interno di varie commissioni, tra cui:

Commissione Mensa

Gruppo HC di istituto

Commissione continuità d’istituto

Commissione sviluppo e miglioramento

Commissione diario

Commissione acquisti e collaudo

Commissione sito web

Commissioni formazione classi

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I diversi gruppi di lavoro, alcuni dei quali come le commissioni hanno delle specifiche finalità, si

riuniscono in locali adeguatamente spaziosi messi a disposizione dalla scuola e producono, quando

possibile, dei materiali utili al miglioramento dell’offerta formativa dell’istituto.

La collaborazione tra docenti è agevolata anche dal buon clima di lavoro esistente tra gli insegnanti.

La domanda n°4 del questionario docenti formula: “E' soddisfatto del rapporto con gli altri docenti

del suo stesso ordine di scuola?” Il 76 % dei docenti intervistati ha risposto “Sì” e l’ 11 %

“Abbastanza”. Questi valori indicano un ambiente di lavoro caratterizzato da un clima molto sereno

e positivo.

La situazione cambia, invece, se si prendono in considerazione la collaborazione ed il clima di

lavoro tra colleghi di diversi ordini di scuola all’interno dell’ Istituto. La domanda n° 5 del

questionario docenti formula: “E' soddisfatto del rapporto con i docenti degli altri ordini di

scuola?”. Le risposte a questa domanda sono state le seguenti: Sì 33% - Abbastanza 25% - Poco

42% - No 0%. Da queste risposte si evince una sensibile differenza nella qualità dei rapporti tra

colleghi in base all’appartenenza a ordini di scuola uguali o differenti.

3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Collaborazione con il territorio

3.7.a Reti di scuole

Il Progetto Scuola-Formazione.

Il Progetto Scuola-Formazione mira a combattere il fenomeno della dispersione scolastica. E’

aperto a ragazzi che siano stati bocciati almeno due volte e che abbiano tra i 14 ed i 16 anni d’età.

Le ore di lezione in aula sono solo dieci (4 di italiano, 4 di matematica, 1 di inglese e 1 di

tecnologia), poiché si prevede che le restanti ore i ragazzi si rechino in appositi centri di formazione

per avviarsi al mondo del lavoro. Nell’A.S. 2014-2015 gli alunni che partecipano alla rete di scuole

sono 30, le scuole coinvolte invece sono 10.

Il nostro Istituto è scuola Polo per tutta la zona Ovest della Provincia di Torino.

Nell’A.S. 2014- 2015 i ragazzi coinvolti nel progetto sono soltanto due ed inseriti regolarmente in

una classe terza. Negli anni passati, però, il numero di alunni ha raggiunto anche cifre quali 12

unità (raccogliendo ragazzi dei Comuni di Pianezza, Rivoli, Collegno, ecc…) perciò è stato

necessario istituire un’aula ed un consiglio di classe adibiti allo scopo. Alcuni docenti completavano

il proprio monte ore, altri venivano retribuiti a parte con i fondi derivanti da tale Progetto.

La volontà di adesione e di partecipazione a tale Progetto, parte dall’idea che la scuola debba avere

la consapevolezza della sua funzione educativa; deve accettare la sfida di un disagio scolastico non

più saltuario. Non c’è classe senza la presenza di ragazzi problematici nei confronti dei quali

quotidianamente i docenti misurano la propria fatica. La scuola, come primo luogo privilegiato

dell’incontro tra società e minori vive direttamente l’esperienza dei grandi cambiamenti culturali

che si riflettono sui comportamenti giovanili e si trova quindi a fare i conti con la distanza che si è

creata tra la cultura dei giovani e quella della scuola. Questa difficoltà di incontro tra la cultura dei

giovani e la cultura della scuola ha conseguenze particolarmente pesanti sui giovani provenienti

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dagli ambienti familiari culturalmente più poveri e finisce per tradursi spesso in non comunicazione

e disadattamento. E’ necessario quindi che la scuola sappia “costruire” le situazioni adatte ad

accogliere tutti e che permettano a tutti di entrare in relazione con essa.

Per realizzare tale progetto, l’Istituto collabora con due realtà importanti del territorio quali il CSF

ENAIP Piemonte di Rivoli (ente di formazione professionale) o l’Agenzia Formativa “II RR Salotto

e Fiorito” (ente di formazione professionale) certificata e accreditata anch’essa presso la Regione

Piemonte.

Lo scopo è quello di aiutare i ragazzi ad assolvere il loro obbligo scolastico, portandoli a

raggiungere un titolo di studio spendibile in ambito lavorativo.

Rete HC

L’Istituto partecipa alla “Rete HC” per alunni disabili di cui il IV circolo di Rivoli è la scuola

Polo. E’ una rete che crea un raccordo tra le scuole della zona Ovest per garantire l’uso di sussidi

gratuiti per gli alunni disabili e per creare opportunità di formazione per i docenti.

Rete Sicurezza

L’Istituto partecipa alla “Rete Sicurezza” di cui il I circolo di Rivoli è la scuola Polo. E’ una rete

che crea un raccordo tra le scuole della zona Ovest per assolvere agli obblighi in materia di

sicurezza ( Testo Unico dell’81) e di formazione del personale scolastico.

Rete per formazione docenti

L’Istituto partecipa alla “Rete per formazione docenti”. E’ una rete che crea un raccordo tra le

scuole della zona Ovest per creare opportunità di formazione del personale docente.

3.7.b Accordi formalizzati

Diversi sono gli impegni e gli accordi presi anche con enti privati, quali l’Oxford Group di Rivoli

che organizza presso il nostro Istituto corsi di inglese per i ragazzi della secondaria e della primaria

o con gli istruttori dell’Accademia della Danza.

Patto Territoriale

E’ un patto territoriale organizzato e gestito dal gruppo “Orientarsi” a cui aderiscono le scuole dei

Comuni della zona Ovest di Torino. Tale patto persegue i seguenti obiettivi:

lotta alla dispersione scolastica (progetti congiunti: “Dove sei?” o “Provaci ancora Sam”);

organizzazione e partecipazione saloni orientamento (che si tengono a Collegno e a

Venaria);

azioni dei centri per l’impiego di Rivoli e Venaria per interventi nelle scuole (azioni A3 per

alunni e genitori, aggiornamenti per insegnanti, sportello, riorientamento);

convocazioni periodiche dei docenti referenti per attività di progettazione e focus-group.

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3.7.c Raccordi scuola - territorio

Come evidenziato già nella sezione 3.5 del RAV inerente la gestione delle risorse economiche,

diversi sono i progetti realizzati nei tre ordini di scuola, derivanti dalla collaborazione economica e

di risorse da parte del Comune di Alpignano.

A questi, vanno affiancati:

il protocollo scuola ASL per alunni DSA, BES E HC;

raccordo con il CISSA per disabili e disagio sociale;

biblioteca comunale;

associazioni sportive Alpignano – Pianezza.

ANALISI DEI QUESTIONARI

La domanda 35 del questionario docenti formula: “Questa istituzione collabora con gli enti del

territorio (associazioni, Comune, ecc..)?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 47,4%,

Abbastanza 36,8%, Poco 15,8% e No 0%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 84,2%,

rilevando un dato assolutamente positivo che conferma la volontà dell’Istituto di collaborare con

enti privati o pubblici del territorio, al fine di creare opportunità di crescita degli alunni.

Coinvolgimento delle famiglie

Il dialogo con i genitori ed il loro coinvolgimento nella definizione dell’offerta formativa

rappresentano dei punti di forza del nostro istituto. Le famiglie sono costantemente coinvolte in tutti

i processi salienti della programmazione e vengono costantemente tenute informate attraverso

incontri di varia natura. Ad inizio anno il Dirigente Scolastico incontra i genitori rappresentanti di

classe dei vari ordini di scuola per illustrare loro il Piano dell’Offerta Formativa dell’ Istituto. In

occasione di questi incontri la scuola ha anche modo di raccogliere suggerimenti e proposte da parte

delle famiglie. Una fattiva collaborazione scuola-famiglia, con condivisione di regole e obiettivi, è

infatti fondamentale per ridurre al minimo l’insuccesso formativo. Il sito web dell’ I.C. Alpignano

presenta in tal senso uno spazio, chiamato “Cassetta Suggerimenti”, dove i genitori hanno la

possibilità di esprime le loro osservazioni.

La scuola, nel rispetto della normativa vigente, presenta vari organi collegiali in cui è prevista la

presenza dei genitori eletti in rappresentanza delle famiglie. Sia nei consigli di classe nella scuola

media (interclasse nella scuola primaria e intersezione nella scuola dell’infanzia) sia nei consigli di

istituto è prevista la presenza di rappresentanti dei genitori. Proposte e suggerimenti realizzabili e

condivisi possono essere presi in considerazione dal team docente ed attuati al fine di ampliare

l’Offerta Formativa dell’Istituto.

Nel nostro istituto una rappresentanza di genitori è stata coinvolta tramite commissione ad-hoc sia

per la definizione del Regolamento d’Istituto sia del Patto Formativo. In generale tutte le volte che

si insedia il nuovo Consiglio d’Istituto, il Regolamento viene aggiornato secondo le esigenze della

stessa scuola sempre con il coinvolgimento delle famiglie.

La comunicazione scuola-famiglia avviene giornalmente tramite il diario di classe, in cui gli

insegnanti informano tempestivamente i genitori di episodi di varia natura che possono verificarsi in

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classe, dei voti delle verifiche e di eventuali provvedimenti disciplinari. Tramite diario i docenti e le

famiglie possono concordare dei colloqui previa appuntamento nell’orario di ricevimento

dell’insegnante. Nel corso dell’anno sono comunque previsti dei momenti di incontro scuola-

famiglia in orario pomeridiano, al fine di venire incontro alle esigenze lavorative dei genitori.

Dall’a.s.2014/2015 tutte le classi della scuola media utilizzano il registro elettronico. Tale

strumento era stato adottato in via sperimentale lo scorso anno scolastico in un solo corso della

scuola media ed è adottato quest’anno in via sperimentale in un paio di classi della scuola primaria.

Il registro elettronico diventerà a breve un mezzo di comunicazione diretto e tempestivo per la

comunicazione scuola-famiglia, consentendo di rafforzarne il dialogo e la collaborazione.

Attualmente non è accessibile alle famiglie. Ciò è dovuto sia a problemi tecnici che si sono

verificati ad inizio anno, sia alla necessità di acquisire una maggiore dimestichezza da parte di tutti

gli insegnanti che per il primo anno si stanno approcciando a questo nuovo strumento tecnologico.

ANALISI DEI QUESTIONARI

Dal questionario somministrato alle famiglie è possibile avere informazioni su quanto esse si

sentano coinvolte dalla scuola e come giudichino i rapporti con il Dirigente, con i docenti e con il

personale ATA.

La domanda n°3 del questionario formula: “Il personale scolastico collabora per garantire il buon

funzionamento di questa scuola?” Le risposte sono state Sì 48%, Abbastanza 37%, Poco 13% e

No soltanto 2%.

La domanda n° 22, invece, chiede alle famiglie un’opinione sulla collaborazione da parte del

dirigente: “Il Dirigente Scolastico è disponibile e offre aiuto?” Sommando i Sì e gli Abbastanza si

arriva al 62 % ; il 29% ha risposto “Poco” mentre solo il 9 % ha risposto negativamente.

La domanda n°25, riferita alla scuola dell’Infanzia, formula: “Ai genitori si dà la possibilità di

essere presenti e di partecipare per realizzare al meglio l’inserimento dei bambini?” Le risposte

sono state Sì 62%, Abbastanza 38% e nessuna risposta negativa.

Altre due domande significative del questionario somministrato alle famiglie sono la n° 29 e la 30.

La n° 29 chiede: “Insegnanti e genitori collaborano per la crescita degli alunni?” Le risposte sono

state le seguenti: Sì 75 % - Abbastanza 20 % - Poco 4 % - No 1 %.

Infine la domanda n° 30 chiede alle famiglie: “Collaboro con gli altri genitori alla creazione di un

clima sereno all’interno della classe?” Le risposte sono state le seguenti: Sì 38 % - Abbastanza

28% - Poco 24 % - No 10 %.

Il rapporto di collaborazione tra docenti e famiglie è stato oggetto della domanda n° 9 del

questionario docenti che formula: “E' soddisfatto del rapporto con i genitori dei suoi alunni?”

L’87% dei docenti ha risposto “Sì” o “Abbastanza”, mentre solo il restante 13% ha risposto “Poco”

o “No”.