46
IN LIQUIDAZIONE Progetto Sperimentale ex art. 3 dell’Ordinanza Commissariale n. 151 del 14.11.2011 ANALISI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA : 3. Aspetti generali e tecnici CALTANISSETTA, Il Tecnico Incaricato Dott. Ing. Graziano Scontrino

3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

IN LIQUIDAZIONE

Progetto Sperimentale ex art. 3 dell’Ordinanza

Commissariale n. 151 del 14.11.2011

ANALISI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA :

3. Aspetti generali e tecnici

CALTANISSETTA,

Il Tecnico Incaricato

Dott. Ing. Graziano Scontrino

Page 2: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 2 di 46

INDICE 1. PREMESSE .................................................................................................................................. 3 2. Aspetti Generali: inquadramento del bacino di utenza ................................................................. 4 2. Aspetti Generali: Criticità della gestione integrata ..................................................................... 11 3. Aspetti Generali: Strategia generale di i ntervento ..................................................................... 13 4. Aspetti Generali: Ingegnerizzazione dei servizi ......................................................................... 20

4.1 Information Technology nel waste management ..................................................................... 23 4.2 La gestione integrata della RD con il supporto GIS: finalità e premesse metodologiche ...... 28

5. Scelta del modello gestionale ..................................................................................................... 35 6. Obiettivi e logica di piano – Analisi degli aspetti tecnici ........................................................... 42

Page 3: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 3 di 46

1. PREMESSE

Il presente elaborato si propone di offrire un panoramica di inquadramento dei servizi di cui trattasi,

in particolare delineando le modalità di espletamento dei servizi, e prima ancora di esse le rispettive

finalità.

Nel seguito pertanto si farà riferimento agli elaborati della parte generale, relativamente agli

obiettivi di Piano.

Sarà inoltre illustrato il dettaglio tecnico di esecuzione dei servizi, anche in riferimento alle linee

guida del QSN 2007 – 2013, relativamente agli interventi:

− Intervento A – “Porta a porta convenzionato”;

− Intervento B – “Centro ecologico multimediale”;

− Intervento C – “Eco piazze”;

− Intervento D – “Cassonetto Intelligente”;

− Intervento F – “Strumenti economici-ecofiscalità”;

− Intervento G – “Attuazione di Bandi e premi per iniziative nel campo della prevenzione dei

rifiuti”;

− Intervento H – “Promozione del compostaggio”;

− Intervento I – “Gestione sostenibile di feste, sagre e di servizi mensa”.

− Intervento P – “Sistema di gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed

Elettroniche.

Page 4: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 4 di 46

2. Aspetti Generali: inquadramento del bacino di ut enza

Relativamente agli aspetti generali del territorio da servire si è già diffusamente dissertato

nell’elaborato n. 1, circa l ostato di fatto della gestione al quale si rimanda.

Per gli aspetti pianificatori relativi alla previsione della domanda, si ritiene di ribadire quanto già

ampiamente illustrato nell’elaborato n. 2, relativo alla “Analisi e proiezione dell’andamento

demografico e della produzione dei rifiuti”, nel quale è ampiamente descritto il modello

previsionale inerente:

− Andamento della popolazione;

− Andamento della produzione di RSU;

− Andamento della produzione di RUP;

− Andamento della produzione di rifiuti speciali.

In questa sede si intende illustrare i criteri generali relativi alla pianificazione dei servizi.

Il territorio in gestione comprende 15 comuni, di seguito elencati:

1. Comune di Acquaviva Platani

2. Comune di Bompensiere

3. Comune di Caltanissetta

4. Comune di Campofranco

5. Comune di Marianopoli

6. Comune di Milena

7. Comune di Montedoro

8. Comune di Mussomeli

9. Comune di Resuttano

10. Comune di San Cataldo

11. Comune di Santa Caterina Villarmosa

12. Comune di Serradifalco

13. Comune di Sutera

14. Comune di Vallelunga Pratameno

Page 5: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 5 di 46

15. Comune di Villalba

Esso è situato nella parte nord della provincia di Caltanissetta, e si estende per circa 1032 km

quadrati.

Il risultato medio sulla Raccolta Differenziata (nel seguito “RD”) negli anni scorsi è illustrato nelle

schede di corredo all’elaborato n.1, relativo allo stato di fatto, e mediamente si aggira intorno al

10% su scala d’ambito.

Il bacino d'utenza dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) CL 1 S.p.A. è costituito dalla

popolazione dei 15 comuni appartenenti allo stesso ambito, consistente in c.ca 129.000 abitanti.

Figura 1 – Bacino Territoriale dell’Ambito Ottimale CL1

Page 6: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 6 di 46

Dall’esame dei dati sopra riportati, si evince che la maggioranza della popolazione, circa il 74%,

risiede in tre comuni (Caltanissetta, Mussomeli e S. Cataldo), mentre la rimanente parte risiede nei

restanti dodici comuni.

Innanzitutto, prima di procedere alle analisi di dettaglio, si richiama la classificazione del bacino di

utenza è stato classificato relativamente alle caratteristiche urbanistiche e di produzione del rifiuto,

operata nell’elaborato n. 2:

- Ambito a elevata densità abitativa

Si intende per ambito a elevata densità un’area territoriale, con una popolazione intorno ai 100.000

abitanti, ad elevata densità demografica e conseguente elevata densità di produzione di rifiuti. Una

consistente quota di popolazione risiede in edifici multifamiliari e molto rilevante è la presenza di

utenze di tipo non domestico. L’area ha una elevata disponibilità di infrastrutture, che comportano

limitati tempi di percorrenza e brevi distanze dai punti di conferimento dei rifiuti raccolti.

Le indicazioni relative a questo ambito potranno essere estese ad ambiti con analoghe caratteristiche

e con popolazione differente, considerando i valori riportati nelle tabelle come set riferiti ad un

nucleo di 100.000 abitanti, che potrà essere replicato.

- Ambito a bassa densità abitativa

Questo ambito, per il quale si assume una popolazione indicativa pari a 20.000 abitanti, si

caratterizza per la dispersione della popolazione in centri abitati di piccole dimensioni (inferiori ai

3000 abitanti), residente per una quota consistente in edifici monofamiliari.

I tempi di percorrenza sono in quest’area più elevati. Il rifiuto prodotto dalle utenze domestiche ha

una maggiore componente di organico e una minore presenza di carta e plastica rispetto alla

composizione del rifiuto domestico ipotizzato per l’ambito ad elevata densità abitativa.

La classificazione operata fa discendere il seguente inquadramento:

1. Ambito ad elevata densità: Caltanissetta - San Cataldo – Mussomeli

2. Ambito a bassa densità: tutti gli altri comuni.

Ulteriormente si è operato, suddividendo il bacino territoriale in quattro Raggruppamenti

Territoriali Omogenei, laddove si ritiene che per caratteristiche del bacino di utenza, posizione,

ubicazione degli impianti di messa in riserva, si possa configurare un sub ambito in cui integrare i

servizi di raccolta di che trattasi, distinguendo pertanto le seguenti Unità Operative:

Page 7: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 7 di 46

- Unità Operativa n. 1: comuni di Mussomeli, Acquaviva Platani, Campofranco,

Sutera;

- Unità operativa n. 2: comuni di Serradifalco, Bompensiere, Milena, Montedoro;

- Unità Operativa n. 3: comuni di Santa Caterina Villarmosa, Marianopoli, Resuttano,

Villalba, Vallelunga Pratameno;

- Unità Operativa n.4: Caltanisetta - San Cataldo.

L’Unità 1 è un raggruppamento territoriale composto dai seguenti comuni:

1. Mussomeli

2. Acquaviva Platani

3. Campofranco

4. Sutera

Geograficamente, essa si colloca all’interno dell’Ambito Ottimale come mostrato nella figura

seguente:

Figura 2 – Unità Operativa 1

L’Unità Operativa 2 è un raggruppamento territoriale composto dai seguenti comuni:

1. Serradifalco

Page 8: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 8 di 46

2. Bompensiere

3. Milena

4. Montedoro

Geograficamente, essa si colloca all’interno dell’Ambito Ottimale come mostrato nella figura

seguente:

Figura 3 – Unità Operativa 2

L’Unità Operativa 3 è un raggruppamento territoriale composto dai seguenti comuni:

1. Marianopoli

2. Resuttano

3. S.Caterina Villarmosa

4. Vallelunga Pratameno

5. Villalba

Geograficamente, essa si colloca all’interno dell’Ambito Ottimale come mostrato nella figura

seguente:

Page 9: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 9 di 46

Figura 4 – Unità Operativa 3

L’Unità Operativa 4 è composta dal comune di San Cataldo

Geograficamente, essa si colloca all’interno dell’Ambito Ottimale come mostrato nella figura

seguente:

Figura 5 – Unità Operativa 4

Page 10: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 10 di 46

Oltre al comune di San Cataldo, rientra in tale Unità anche il comune di Caltanissetta, ove tuttavia i

servizi sono stati esternalizzati.

In merito alla descrizione puntuale di ciascun sub ambito, si rimanda all’elaborato relativo allo stato

di fatto ed a quello relativo alle analisi statistiche.

Le scelte gestionali sopra esposte risultano ampiamente giustificate anche dalla localizzazione

dell’impiantistica d’ambito, sia essa esistente che in progetto.

Negli impianti di messa in riserva, sono state collocate le attrezzature di riduzione volumetrica dei

rifiuti.

Page 11: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

2. Aspetti Generali: Criticità della gestione integ rata

Innanzitutto si propone di esaminare le criticità attuali relative agli scambi con i consorzi di Filiera:

l’ATO ha infatti stipulato le rispettive convenzioni con COREPLA, COMIECO e Centro di

Coordinamento RAEE tuttavia, la mancata disponibilità sino ad oggi di un impianto di messa in

riserva per il vetro conforme all’allegato 1 dell’accordo ANCI – CONAI, ha impedito il

convenzionamento diretto, ed ha costretto ad avviare a recupero a titolo oneroso tale frazione

merceologica.

Inoltre, la mancata disponibilità di un impianto di selezione della frazione secca, costringe ad

adottare un ciclo di raccolta monomateriale per le principali frazioni, aumentando in tal modo i costi

della raccolta.

Parimenti necessario appare anche un impianto di trasferenza ubicato presso l’impianto di TMB,

che nelle more del suo completamento consentirà di contenere i costi di trasporto della frazione

residuale, ed una volta completato l’impianto, consentirà la vettorializzazione dei vari flussi presso i

rispettivi impianti di smaltimento (dissociazione molecolare e discarica controllata).

Ecco che pertanto, il completamento della fase impiantistica si pone come conditio sine qua non per

una gestione dei cicli di raccolta veramente efficace e sostenibile, considerato anche che a regime i

flussi di rifiuti da avviare a recupero non potrebbero neanche essere gestiti senza la presenza degli

impianti sul territorio d’ambito, per effetto della scarsa potenzialità residua degli impianti di

recupero di terzi e degli eventuali oneri di trasporto a notevoli distanze.

Ciò anche al fine di non rimanere in balia della disponibilità di impianti di terzi e dunque legati ad

una destinazione incerta che impedisce una ottimizzazione dei cicli di raccolta ed una più proficua

pianificazione degli investimenti, stante che non possono determinarsi con ragionevole certezza i

costi di smaltimento a medio e lungo termine.

La prolungata fase di instabilità e di incertezza del sistema regionale, ha inoltre impedito l’attuarsi

di una pianificazione relativa al completamento del ciclo industriale che, oltre al raggiungimento

dell’autosufficienza impiantistica, avrebbe dovuto puntare all’innovazione dei cicli di raccolta al

fine di raggiungere le percentuali di RD prevista dalla norma, al tempo stesso incentivando l’utenza

Page 12: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 12 di 46

e le buone pratiche di riduzione del rifiuto, e consentendo nel complesso al sistema una più agevole

sostenibilità economica.

Nonostante gli sforzi profusi, inoltre, scarse sono state le iniziative di modifica dei regolamenti

comunali volte a promuovere la fiscalità sostenibile, ovvero la incentivazione dell’utenza tramite

sgravi tariffari.

La spinta innovativa del presente Piano, relativamente agli aspetti tecnici ed impiantistici, si

propone di soluzionare tutte le criticità sopra evidenziate, puntando dunque a:

• Raggiungere autosufficienza di smaltimento, recupero e gestione della logistica;

• Sottrarre la società d’ambito al monopolio dei consorzi di filiera, potendo anche optare per

soluzioni di commercializzazione diretta del rifiuto recuperato, in caso di vantaggio

economico. A tal fine si prevede anche di cambiare le modalità di raccolta del vetro sin dal

primo anno, preferendo raccoglierlo in maniera monomateriale per tale periodo, in maniera

da avviarlo a recupero separatamente dai metalli, a differenza da quanto avviene

attualmente. In tal modo , potranno aversi riconoscimenti economici su tutte le frazioni

recuperate. Successivamente, a partire dal 2° anno, la raccolta della frazione secca sarà

effettuata in maniera multimateriale su due turni a settimana (VPL – Carta e cartone) per le

utenze domestiche, e secondo le necessità e le specifiche produzioni, per le utenze non

domestiche;

• Aumentare l’efficienza dei cicli di raccolta, esternalizzando gli stessi secondo le previsioni

di legge e caratterizzando l’intero sistema con forti spinte di innovazione tecnologica, che

mirano a garantire un controllo completo dell’utenza ed al contempo del gestore. A tal fine,

è intenzione di questa società introdurre, a regime, un sistema di tariffazione puntuale basato

sulla produzione del rifiuto e sulle quantità avviate a smaltimento piuttosto che a recupero

da ogni singolo cittadino – utente.

Si rimanda al seguito per una ulteriore caratterizzazione e descrizione degli obiettivi di Piano.

Page 13: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 13 di 46

3. Aspetti Generali: Strategia generale di interven to

Innanzitutto il principio fondante del presente progetto, oltre che il conseguimento di significative

percentuali di R.D. in tempi sufficientemente rapidi, resta anche e soprattutto l’unitarietà

dell’intervento pur nella diversa morfologia territoriale e socio-culturale dell’ATO.

A fronte di un numero complessivo di utenze di c.ca 60.000 utenze e circa 129.000 ab. censiti nei

15 commi che costituiscono l’ATO ben 36.949 utenze (62%) sono concentrati in 3 agglomerati

urbani (Caltanissetta, S. Cataldo e Mussomeli) e 22.483 utenze dislocate negli altri 12 comuni, la

cui densità demografica media è di circa 3000 ab. per comune.

Un ulteriore criterio che sottende al presente progetto, resta il massimo coinvolgimento oltreché

delle utenze domestiche, anche e soprattutto delle categorie produttive specifiche che insistono nel

territorio (utenze commerciali, servizi, grande distribuzione, ristoranti, mense, utenze industriali ed

artigianali etc.) che con il presente progetto sono state opportunamente censite comune per

comune, nonché classificate per tipologia.

Oltre a quanto sopra nel dimensionamento delle potenzialità dell’ATO circa i quantitativi

recuperabili di R.S.U. si è tenuto anche in debito conto di diversi parametri i cui più significativi

restano i seguenti:

1) la permeabilità delle utenze ovvero la fattiva collaborazione a conferire il rifiuto

differenziato, (chiaramente maggiore nei piccoli comuni, laddove le utenze soprattutto

quelle domestiche sono più facilmente raggiungibili) dal che le ipotesi progettuali di un

servizio a copertura totale nei piccoli centri < 5.000 ab,e per circa l’80 % nei grossi

agglomerati urbani. Anche in ragione che la copertura totale del servizio di R.D. in una città,

soprattutto laddove la cultura del “rifiuto come risorsa” è in fase embrionale, comporta

certamente costi molto elevati rispetto a quelli usuali;

2) la percentuale recuperabile relativa alla singola categoria merceologica in ragione del

crescere della percentuale di R.D.;

3) le percentuali delle funzioni merceologiche che del rifiuto recuperabile valutato in ragione

del contesto socio-economico locale. (Resta più che evidente, ad esempio che nel Comune

Page 14: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 14 di 46

di Caltanissetta o S. Cataldo la produzione di carta e cartone (imballaggi) è di gran lunga

maggiore di quella prodotta nei comuni di Villalba o di Campofranco);

4) in ultimo anche e soprattutto in funzione della determinazione del numero di operatori che

necessitano in un dato comune per svolgere il servizio di R.D., si è tenuto in debito conto

della tipologia edilizia es. prevalenza di edilizia verticale (caseggiati con 4-8 utenze) rispetto

a quella orizzontale (1-3 utenze per caseggiato) o viceversa, chiaramente comporta che un

operatore nell’arco del tempo lavorativo medio (6 h) può svolgere il servizio presso un

numero maggiore o minore di utenze.

Premesso quanto sopra circa i suddetti parametri, che stanno a fondamento del presente progetto in

ragione sia della morfologia territoriale che socio-economica dell’ATO CL 1, parimenti

fondamentali restano le modalità di svolgimento della R.D. anche ai fini della tempistica circa il

conseguimento delle percentuali previste dalla vigente normativa.

In primo luogo in tal senso resta evidente che la scelta progettuale circa le modalità di svolgimento

della R.D.: solo meccanizzata, “porta a porta” spinto, meccanizzata +“porta a porta” solo in

alcune aree, etc.,etc., è anche e soprattutto funzione dell’impiantistica di 1° livello (C.C.R.) a

servizio della R.D. presente nel territorio.

Nel caso specifico dell’ATO CL 1, all’atto della redazione del presente progetto nel territorio è

presente come struttura attiva e debitamente autorizzata della tipologia suindicata, solo il CCR di

Caltanissetta, per il resto nel territorio sono presenti altri 8 CCR già in possesso di autorizzazione di

cui 5 di prossima apertura, mentre si sta provvedendo per far autorizzare un ulteriore CCR da

utilizzare quale centro RAEE, insieme agli altri due previsti in progetto per tali finalità, di cui uno

già presente, ed adeguare n. 3 CCR, da destinare al recupero delle frazioni secche ed umide (R13).

Per cui alla luce di tutto ciò, al fine di attivare in tempi rapidi l’adeguamento a C.C.R. di tutte le

Isole Ecologiche esistenti nel territorio, la S. d’A. ha in corso tale adeguamento ai dettami del D.M.

08/04/08 così come novato dal D.M. 13/05/09, da parte dei comuni interessati ovvero, Marianopoli,

Milena, Montedoro, S. Caterina, Vallelunga Pratameno e Villalba: a tal proposito si ricorda che tutti

i centri di raccolta si dispone già delle necessarie autorizzazioni e si rimanda alla scheda di riepilogo

degli impianti per la descrizione dello stato di fatto.

Page 15: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 15 di 46

Del pari anche per dar immediato corso al presente progetto, nelle more che i mezzi e le attrezzature

così come qui quantificati saranno disponibili, facendo seguito all’autorizzazione di adeguamento,

la S.d’A. intende procedere con fondi propri alla realizzazione dei lavori occorrenti e necessari ad

un primo adeguamento di tali isole ecologiche in C.C.R., rendendoli così disponibili ed a servizio

della Gestione Integrata dei rifiuti nell’ATO.

Analizzate le premesse esposte in precedenza e lo stato di fatto attualmente esistente, rimandando al

capitolo inerente l’impiantistica per gli opportuni approfondimenti, in merito al ciclo di raccolta si è

delineata una strategia su scala d’ambito che può sintetizzarsi come mostrato nel seguente schema:

Page 16: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

OBIETTIVI

(O)

1. Utenze non domestiche

2. Utenze domestiche ed

assimilabili

1. Medie Attività commerciali

2. Grandi Attività

commerciali

3. Enti pubblici e privati, Scuole,

Banche, Assicurazioni,ec

c.

4. Ospedali, case di cura, Cliniche

5. Alberghi, Ristoranti, Fast Food, Mense

1. Utenze domestiche

2. Piccole attività

commerciali

Target 1° IMBALLI

INGOMBRANTI

Target 1° IMBALLI

INGOMBRANTI ELELETTRO-DOMESTICI

FILM PLASTICI

Target 2° CARTA

PLASTICA VETRO

Target 1° IMBALLI

INGOMBRANTI CARTA

Target 2° PLASTICA

VETRO

Target 1° IMBALLI FARMACI

INGOMBRANTI PLASTICA

VETRO

Target 1° ORGANICO

IMBALLI

Target 2° PLASTICA

VETRO CARTA

Target 1° PLASTICA

VETRO CARTA UMIDO

Target 2° IMBALLI

INGOMBRANTI

RUP

Target 1° IMBALLI

SE

TT

OR

I (S)

Page 17: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano

Nel precedente diagramma, si definiscono due tipologie di Obiettivi, rispetto alle tipologie di utenze

interessate, e diversi settori di intervento.

Ognuna delle tipologie di Obiettivi, presenta specificità diverse e diverse aspettative sui risultati

attesi.

Và tuttavia premessa una scelta di fondo, che discende dall’analisi del servizio di Igiene Urbana

condotta dall’ATO Ambiente CL1, che ha coinvolto anche gli aspetti della RD: da essa è emersa

l’opportunità di estendere il servizio di RD condotto con modalità “porta a porta” a tutti i comuni al

di sotto dei 6.000 abitanti, passando così dal dato attuale complessivo di n. 6 comuni ove si applica

tale metodologia, per un totale di abitanti serviti pari a 11.839, ad un totale complessivo pari a n. 11

comuni, per una popolazione servita pari a 27.645 abitanti serviti.

Nel seguito si illustreranno, in base alle metodologie di dettaglio che si intendono adoperare per la

RD, le azioni da intraprendere e le infrastrutture ad esse necessarie. In questo paragrafo, si

illustreranno invece le linee guida ed i risultati attesi in riferimento alla strategia generale

individuata e sintetizzata nel precedente diagramma.

Obiettivo 1: Utenze non domestiche

Nei settori compresi in tale obiettivo si può, con una azione intensa e mirata, raggiungere maggiori

margini di miglioramento nelle percentuali di R.D.. Pertanto su di esso occorrerà investire le

maggiori risorse, almeno nella fase di avvio.

Obiettivo 2: Utenze domestiche ed assimilabili

Nei settori compresi in tale obiettivo, può determinarsi l’ulteriore incremento dei risultati della R.D.

tale da consentire il raggiungimento dei risultati attesi. Esso necessita di una forte attività di

sensibilizzazione delle utenze, soprattutto domestiche.

Settore 1.1 – Medie attività commerciali

Il target primario per tale settore è costituito dagli imballi e dai rifiuti ingombranti. Il flusso di rifiuti

da intercettare sarà originato da tutte quelle utenze che sceglieranno di aderire al sistema di raccolta

organizzato dalla società d’ambito.

Page 18: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 18 di 46

Per tale settore si prevede di adottare una metodologia di servizio che preveda la raccolta in giorni

prefissati delle frazioni interessate: pertanto in fase di start – up sarà necessario definire i turni di

raccolta ed informare opportunamente le utenze interessate. Tale servizio potrà integrarsi con un

servizio “a chiamata”.

Settore 1.2 – Grandi attività commerciali

Per tale attività la strategia è analoga a quella enunciata in precedenza per il settore 1.1, si

suggerisce di utilizzare il servizio di raccolta “ a chiamata”, come integrazione del servizio di base

proposto, e non come alternativa. In merito al target secondario, è possibile collocare delle campane

di raccolta e/o dei centri mobili di raccolta e pesatura delle frazioni presso tali attività, svolgendo

attività di sensibilizzazione verso i cittadini e le utenze coinvolte.

Il target primario è costituito soprattutto da imballi, ma anche da rifiuti ingombranti e carta di buona

qualità, oltre che da film plastici. Significativo sarà anche il contributo degli elettrodomestici.

Settore 1.3 – Enti pubblici e privati, Scuole

La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede il coinvolgimento dei dirigenti,

per l’organizzazione complessiva del servizio. Tale attività può essere di appoggio alle campagne di

formazione e di sensibilizzazione che si metteranno in atto per il coinvolgimento della popolazione

in età scolare.

Il target primario è rappresentato da imballi e soprattutto carta, di buona qualità.

Settore 1.4 – Ospedali, Case di Cura, Cliniche

La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede il coinvolgimento dei dirigenti,

per l’organizzazione complessiva del servizio. Il target primario è rappresentato da imballi, plastica,

vetro, e da rifiuti ingombranti, oltre che da farmaci scaduti.

Settore 1.5 – Alberghi, Ristoranti, Fast Food, Mense

La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede una fase preliminare di stipula

di apposite convenzioni con le piattaforme autorizzate alla ricezione delle frazioni umide della R.D.

Page 19: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 19 di 46

per l’organizzazione complessiva del servizio. Il target primario è rappresentato dalla frazione

umida e dagli imballi.

Settore 2.1 – Piccole Utenze domestiche

Definite le metodologie di raccolta per le piccole utenze, e definiti gli incentivi ad esse

riconducibili, occorrerà effettuare ampia campagna di sensibilizzazione ed informazione in merito.

Parimenti approfondita dovrà essere la campagna di formazione degli operatori destinati a tale

servizio. Potrà studiarsi la possibilità di incentivare anche gli operatori. Interessante appare la

possibilità di utilizzare coop. Sociali, onlus, ecc. per le attività di cui sopra. Maggiori investimenti

andranno destinati, nel breve termine, ai centri più popolati.

Il target primario è costituito dalla carta, dalla plastica e dal vetro.

Settore 2.2 – Piccole Utenze commerciali

La strategia da adottarsi può delinearsi sulla base di quella esposta in riferimento al settore 1.1. Il

target primario è rappresentato dagli imballi.

Page 20: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 20 di 46

4. Aspetti Generali: Ingegnerizzazione dei servizi

Il presente Piano si propone di apportare un contenuto innovativo altamente qualificante, tale da

consentire al gestore di:

1. Ottimizzare le frequenze ed i percorsi di raccolta, ottenendo notevoli vantaggi sul risparmio

dei costi per i carburanti e le manutenzioni dei mezzi;

2. Verificare in tempo reale il posizionamento e lo stato di tutto il parco contenitori, avendosi

in tal maniera la possibilità di minimizzare i tempi di intervento per la sostituzione dei

contenitori danneggiati o la loro manutenzione;

3. Gestire da una stazione centrale (base station) tutto il territorio ove vengono erogati i servizi

di cui trattasi, verificando il corretto svolgimento dei servizi resi (orari, tempi di

svuotamento, etc.) ed il controllo dell’utenza (effettiva e corretta partecipazione alla

raccolta, etc.);

4. Ottimizzazione della pianificazione della raccolta, tale da distribuire equamente i carichi di

lavoro, evitando sprechi di risorse umane ed infrastrutturali;

5. Favorire le politiche di incentivazione tariffaria legate alla RD, predisponendo il sistema

gestionale e l’utenza al passaggio da TARSU a TIA.

Concretamente, pertanto, ciò si configurerà all’interno del modello gestionale, un piano di dettaglio

per ogni singolo comune e per l’intero ATO, necessariamente al fine di porre in essere

l’informatizzazione dei cui sopra cennato, che dovrà prevedere: il dettaglio territoriale con

restituzione grafica comprensiva della georeferenziazione delle utenze, dei percorsi di

raccolta, e delle attrezzature sul campo di ogni singolo bacino di raccolta, e cioè nel dettaglio:

a) Analisi e caratterizzazione del rifiuto in cassonetto da 2 a 4 in funzione della dimensione

demografica;

b) Analisi del tessuto socio-culturale comunale della densità abitativa e dei flussi demografici

anche stagionali, identificazione cartografica (scala 1:2000/5000) della morfologia

urbanistica ed abitativa (centro storico, zone ad edilizia verticale, zone ad edilizia

orizzontale, aree artigianali e/o industriali,etc.)

Page 21: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 21 di 46

c) Ulteriore analisi dello stato di fatto della raccolta, di cui al punto 7.3.2.1.8 del Piano

Regionale, per periodi (annuale, mensile e settimanale), modalità di smaltimento;

d) Ulteriore analisi complessiva dei flussi di rifiuti provenienti dai diversi circuiti di raccolta e

ottimizzazione degli stessi con valutazione dei costi di raccolta;

e) Individuazione e mappatura in idonea scala (almeno 1:2.000) dei bacini di raccolta ottimali

della frazione secca monomateriale e/o multi materiale con il metodo del “porta a porta” per

almeno le seguenti categorie merceologiche omogenee:

i1) Carta e cartone

i2) Plastica, vetro, metalli e lattine

i3) Legno

f) Individuazione e mappatura in idonea scala (almeno 1:2.000) dei bacini di raccolta “porta a

porta” ottimali della frazione umida presso le utenze domestiche e commerciali;

g) Individuazione dei percorsi di raccolta meccanizzata della R.D. frazione secca, su mappa in

idonea scala (almeno 1:2.000) a seguito della determinazione dei vari contenitori stradali

necessari e loro ubicazione in mappa con relativa identificazione;

h) Individuazione e georeferenziazione su mappa in idonea scala (almeno 1:2.000) a seguito

della loro determinazione numerica dei c.d. “Cassonetti Intelligenti”, ed organizzazione del

loro svuotamento;

i) Individuazione dei percorsi di raccolta meccanizzata della R.D. frazione umida su sistema

GIS, in idonea scala (almeno 1:2.000) a seguito della determinazione dei vari contenitori

stradali necessari e loro ubicazione in mappa con relativa identificazione;

j) Creazione di un database di tutte le utenze, distinte per tipologia, ubicazione, produzione di

rifiuto;

k) Implementazione di tutte le informazioni di cui ai punti precedenti su un sistema GIS,

redatto in opportuna scala, tale da poter consentire non solo l’aggiornamento delle

informazioni precedenti ma anche la loro elaborazione per definire le zone di raccolta

(bacini, sottobacini, aree ottimali di raccolta), i percorsi ottimali, le frequenze ottimali di

svuotamento dei contenitori, etc. e la eventuale trasmissione di tali elaborazioni, sotto forma

di ordini di servizio, alle squadre di raccolta;

Page 22: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 22 di 46

l) Verifica del posizionamento dei contenitori, rispetto alla effettiva densità abitativa ed

all’effettivo tasso e velocità di riempimento, e loro eventuale riposizionamento;

m) Completamento della localizzazione sul territorio, in maniera omogenea rispetto alla densità

di popolazione, dei presidi fissi e mobili per la RD, in maniera da favorire i conferimenti

diretti dell’utenza presso tali strutture, con notevole risparmio sui costi di gestione,

incentivando al contempo le politiche di risparmio tariffario e di diminuzione della

produzione del rifiuto;

n) Individuazione e mappatura dei bacini su mappa in idonea scala (almeno 1:2.000) delle

eventuali raccolte “porta a porta” del rifiuto residuale;

o) Individuazione dei percorsi di raccolta meccanizzata del residuale su mappa in idonea scala

(almeno 1:2.000) a seguito della determinazione dei vari contenitori stradali necessari, del

loro grado di riempimento, e loro ubicazione in mappa con relativa identificazione;

p) Analisi economica delle scelte delle modalità di raccolta;

q) Descrizione dell’incidenza economica articolata per: costo/ab., costo/ton.raccolta,

costo/addetto;

r) Dati tecnici per l’impostazione delle campagne di informazione e sensibilizzazione;

s) Eventuali perfezionamenti delle convenzioni con i Consorzi di Filiera del CONAI;

t) Predisposizione su supporto informatico dei modelli di cui all’allegato I al D.M. 08/04/08

u) Predisposizione su supporto informatico degli schemi di acquisizione e trasmissione dai per

ciascun Consorzio di Filiera del CONAI;

v) Predisposizione su supporto informatico dei dati di cui alla Circolare dell’ARRA n° 8 del

18/04/08 sulla raccolta:quantità, tipologie e tracciabilità dei materiali avviati a recupero e/o

smaltimento;

w) Predisposizione degli schemi di fatturazione ai Consorzi di Filiera;

x) Predisposizione degli atti amm.vi finalizzati alla attuazione del “Porta a porta

convenzionato”.

y) Predisposizione del modello tariffario basato sulla produzione reale di rifiuto per ciascuna

tipologia di utenza;

Page 23: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 23 di 46

4.1 Information Technology nel waste management

Le gestioni industriali dei servizi integrati, quali quelli di Igiene Urbana, non possono prescindere

dall’uso dei moderni strumenti di pianificazione, controllo e gestione in tempo reale dei servizi

stessi.

Le applicazioni informatiche e tecnologiche più frequentemente e proficuamente utilizzate possono

essere elencate come di seguito:

− Identificazione dell’utenza a mezzo di dispositivi a lettura ottica (codici a barre) o magnetica

(badge) o remota (transponder): ciò al fine di promuovere le politiche tariffarie che

incentivano le differenziazione e penalizzano la produzione di rifiuto indifferenziato. Al

contempo si ottiene anche un monitoraggio sia sullo svolgimento dei servizi che sul

comportamento delle utenze coinvolte;

− Costituzione di un sistema informativo territoriale atto a monitorare l’intera gestione

integrata, anche in tempo reale, indicando:

1. Posizionamento e tasso di riempimento dei contenitori;

2. Posizionamento e percorso seguito dalle squadre e dai mezzi di raccolta;

Ciò anche al fine di fornire un supporto decisionale di strategica importanza nell’ottimizzazione dei

servizi di RD, tale da minimizzare consumo di carburante ed uso dei mezzi, tempi di raccolta, nella

determinazione dei tempi di accesso agli impianti, in particolare a quelli gestiti dalla Società

d’Ambito, per evitare interferenze, ridurre i tempi di attesa, etc.

In merito al secondo punto, si riferirà nel successivo paragrafo.

In merito al primo punto, la strategia della SdA intende operare per il raggiungimento degli obiettivi

prefissi, attraverso l’uso di alcuni dispositivi quali:

1. Lettori ottici palmari di codici a barre: l’uso di tali dispositivi, previsto già nel primo stralcio

del presente piano, consente la identificazione del’utenza, ma non la pesatura del rifiuto

conferito. Esso opera mediante un pc palmare dotato di lettore ottico, che permette la rapida

lettura dei codici a barre, applicati mediante adesivi consegnati all’utenza, i quali a loro

volta vengono apposti sui sacchi distribuiti per la raccolta, consentendo dunque l’immediata

identificazione della provenienza del rifiuto, oltre a fornire dati sull’ora del conferimento e

Page 24: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 24 di 46

sull’identificativo della squadra di raccolta che preleva il rifiuto stesso. L’uso ottimale che

per esso si prevede, dunque, è quello di supporto alla raccolta da utenze non domestiche, in

quanto per esse tali informazioni sono sufficienti a verificare l’effettiva partecipazione alla

RD gestita direttamente dalla SdA. Tuttavia, nella prima fase tale dispositivo potrà essere di

supporto anche per la raccolta da utenze domestiche, al fine di favorire la partecipazione

anche di questa classe di utenza, supportando altresì la prima introduzione di sgravi legati

alla frequenza di conferimento della RD alla SdA.

2. Schede magnetiche (badge) di identificazione dell’utenza: consentono l’identificazione degli

utenti che conferiscono direttamente presso i presidi fissi (centri di raccolta) o mobili

(ecomobili), permettendo l’attribuzione di eventuali sgravi legati al conferimento. Anche di

tale dispositivo si prevede l’uso già durante l’attuazione del primo stralcio esecutivo del

presente piano;

3. Cassonettizzazione di tipo “intelligente” : trattasi di presidi fissi ove è possibile il

conferimento dell’utenza, anche in assenza di operatore, con riconoscimento a mezzo di

badge ed eventuale pesatura del rifiuto conferito. L’uso di tali attrezzature è previsto

laddove non si opererà direttamente con la raccolta “porta a porta”. Nella prima fase si

metteranno in opera una prima serie di contenitori, posizionabili direttamente sulla sede

stradale in opportune postazioni, definite ecopunti. Nella seconda fase, verificata la densità

sul territorio di tali attrezzature, i flussi da essi generati e dunque le zone che necessitano di

maggiore copertura del territorio, si posizioneranno ulteriori presidi di maggiore capacità

ricettiva, anche in appositi spazi (Piazze, etc.), al fine di ottimizzare l’uso di tali attrezzature

anche nei centri storici, al contempo favorendone l’utilizzo per fini promozionali e di

sensiblizzazione alla RD. La densità di progetto a regime di tali ecopunti è fissata in 500 ab.

per ecopunto, o di 15.000 ab. per isola di raccolta collocata in ambito urbano, come da

standard APAT;

4. Sensori di posizione e riempimento (transponder e sensori ad ultrasuoni): indicano il

posizionamento del contenitore a cui sono applicati, a mezzo di un sensore gps. Indicano

altresì il tasso di riempimento, a mezzo di un sensore a ultrasuoni, permettendo di

ottimizzare le frequenze di svuotamento. I dati sono trasmessi a mezzo di una stazione radio

Page 25: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 25 di 46

ad un modem gsm posizionato direttamente su un contenitore, il quale a sua volta trasmette

in tempo reale alla stazione centrale di controllo ed elaborazione dati (base station);

5. Sistemi di pesatura del rifiuto all’origine: nella seconda fase attuativa del presente piano, il

servizio porta a porta sarà realizzato con l’ausilio di tali dispositivi per la raccolta di varie

tipologie di rifiuti: carta, vetro, plastica, umido, cartone, rifiuti secchi non riciclabili. Il

gestore potrà pertanto fornire agli utenti sacchetti e contenitori diversi per le varie tipologie

di materiali e il calendario dettagliato con l'indicazione, per ogni giorno dell'anno, del tipo di

raccolta effettuato in ogni area del territorio interessato. Attraverso l'utilizzo di contenitori

dotati di codici a barre verrà fornito il servizio di identificazione, pesatura e gestione della

tariffazione con rilevazione diretta. Il codice permette l'identificazione univoca di

contenitore ed utente. Per l'operazione di raccolta deve essere altresì previsto un mezzo

provvisto di un sistema di pesatura applicato sui bracci del voltacassonetti. Un computer

palmare in dotazione all’operatore registra i dati relativi all'operazione, calcolando l'effettiva

quantità di rifiuti conferita. I dati vengono elaborati periodicamente ed utilizzati per

l'emissione delle bollette sulla base delle tariffe definite dai regolamenti comunali. La SdA

potrà dunque realizzare indagini strutturate di valutazione della qualità effettiva del servizio

erogato attraverso verifiche periodiche durante tutto l'arco della durata contrattuale. Tra i

metodi di rilevazione utilizzati figurano la somministrazione di questionari a target group e

la tecnica del mystery shopping in collaborazione con diversi enti e stakeholder.

Preliminarmente, inoltre, verranno esplorate le attese degli utenti mediante attività di focus

group. I dati raccolti e strutturati, condivisi con il cliente, sono utilizzati per perfezionare

processi di produzione, organizzazione o comportamento degli operatori.

6. Kit di informatizzazione per le isole ecologiche: completano l’acquisizione ed il trattamento

periferico dei dati i sistemi di informatizzazione per i centri di raccolta comunali ed

intercomunali. Essi sono composti da diversi elementi cardine, ovvero in particolare da:

a. Colonnina “Totem”: è un sistema informatizzato multimediale di interfaccia utente

per la acquisizione e la memorizzazione dei dati relativi ai conferimenti di rifiuti

effettuati presso una STAZIONE ECOLOGICA; in particolare consente:

- identificazione dell’utente

- pesatura omologata dei materiali conferiti

Page 26: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 26 di 46

- memorizzazione dei dati in termini di data, ora, utente, pesi e tipologia di ciascun materiale

- stampa della ricevuta relativa alle operazioni effettuate

- funzione marcatempo per la gestione degli orari di lavoro degli operatori

- bilancio di Massa nel rispetto del D.M. dell’8 aprile 2008 – in abbinamento col sistema di

pesatura.

- funzione multibilancia

- controllo accessi con sbarre automatiche

- videosorveglianza.

La Colonnina contiene un file (data-base) di dimensioni tali da poter memorizzare e gestire tutti i

potenziali fruitori del servizio reso dalla Stazione Ecologica in cui può essere ubicata. Ogni utente

che accederà alla stazione ecologica verrà identificato dalla Colonnina sulla base dei dati anagrafici

già in memoria (visualizzabili sul monitor) oppure mediante l’utilizzo di una tessera (badge).

Gli utenti possono essere suddivisi in categorie ed il sistema informatico, riconoscendo la categoria

di appartenenza in fase di identificazione di ogni utente, abbina un gruppo predefinito di materiali

conferibili ad ogni categoria.

La Colonnina è dotata di monitor touch-screen. Le operazioni sono guidate mediante un audio che

accompagna l’operatore e/o l’utente nelle diverse fasi di conferimento informatizzato. Il ciclo di

conferimento prevede la funzione multi-lingua mediante la selezione della lingua adeguando nel

seguito delle operazioni le scritte e l’audio nell’idioma prescelto; si prevede la disponibilità di tre

lingue. La Colonnina è dotata di una stampante che consente la stampa dello scontrino. Al

contempo la colonnina può fungere da lettore badge per la rilevazione delle presenze degli

operatori.

b. Culla per lo scarico dati dai PC palmari: ubicata nei centri di raccolta, consentirà lo

scarico, la lettura e la trasmissione via gsm dei dati della raccolta porta a porta

effettuata con codici a barre.

c. Pesa a ponte per la pesatura dei mezzi che effettuano la raccolta da utenze non

domestiche: collocate soprattutto nelle isole per le quali si prevede un forte sviluppo

di tale raccolta, rispetto al bacino di utenza servita, in osservanza a quanto disposto

dal D.M. 8 aprile 2008 e s.m.i.;

Page 27: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 27 di 46

7. Stazione remota per storage ed elaborazione dati: costituisce la stazione che dialoga con le

postazioni di conferimento informatizzato dislocate sul territorio. Dovrà consentire la

trasmissione a mezzo modem, l’aggregazione e l’elaborazione dei dati. La Stazione Remota

Gestione Dati dovrà consentire di elaborare e stampare un Estratto Conto Ambientale:

l’utente dovrà ritrovare il proprio comportamento virtuoso che gli riconoscerà merito per i

conferimenti effettuati in modo differenziato nell’arco dell’anno o di un periodo di tempo

predefinito. La Stazione Remota Gestione Dati dovrà consentire una rapida acquisizione dei

dati, e dovrà garantire l’integrazione dei dati giungendo alla stampa di report che dovranno

contenere gli indicatori dell’andamento del servizio reso e del livello percentuale di raccolta

differenziata. Il software di gestione dovrà consentire l’integrazione dei dati provenienti

dalle diverse giornate di operatività delle attrezzature ed altresì l’elaborazione di tali dati

finalizzata al monitoraggio della raccolta differenziata e all’applicazione della TARIFFA o

degli sgravi legati alla RD, in regime di TARSU: pertanto il software dovrà consentire la

determinazione del bonus maturato da ciascun utente che avrà conferito rifiuti presso

un’attrezzatura informatizzata. Dovrà interfacciarsi con il sistema centrale di elaborazione e

gestione dati, che gestirà anche il pacchetto GIS del sistema automatizzato complessivo di

gestione della RD.

Page 28: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 28 di 46

4.2 La gestione integrata della RD con il supporto GIS : finalità e premesse metodologiche

Si è già detto in precedenza che la moderna gestione dei servizi integrati di igiene urbana prevede

sovente l’uso di tali applicazioni informatiche, atte al monitoraggio in tempo reale dell’andamento

dei servizi ed al supporto decisionale nell’ottimizzazione degli stessi.

Un Sistema Informativo così costituito è in grado di elaborare e restituire una molteplicità di

informazioni su base cartografica georeferenziata, consentendo l’immediata visualizzazione sul

territorio dello stato della gestione, del parco mezzi, delle attrezzature in esso dislocate.

Vi sono in letteratura numerose pubblicazioni su diverse applicazioni di tali sistemi. In generale essi

sono costituiti da un applicativo in grado di elaborare e gestire cartografie e layer informativi ad

esse collegati, quali archi, grafi, etc. , propri di tali architetture informatiche.

Page 29: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 29 di 46

Figura 6 – Interfaccia grafica dei sistemi GIS

A tal fine, dunque, sarà necessario condurre una prima campagna di raccolta dati, atta a fornire i

parametri di input di cui al paragrafo 1, per procedere solo successivamente alla loro

implementazione sul sistema GIS.

Saranno pertanto acquisiti i dati inerenti la rete stradale al fine di definire, da una parte, il bacino di

utenza classificato in base alle varie tipologie o target (abitanti, negozi, uffici, farmacie, ristoranti

etc.) e, dall'altra, la distribuzione spaziale di tali tipologie in funzione degli archi stradali. l'insieme

di tali dati avrà costituito così un data-base che, sovrapposto alla cartografia, fornita in formato

vettoriale, permetterà di effettuare l'analisi logistica finalizzata a definire la domanda reale di

volume da destinare alla raccolta dei rifiuti (quantità, capacità e distribuzione dei contenitori).

Page 30: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 30 di 46

Il primo passo dell'analisi sarà quindi l'individuazione delle aree di influenza per ogni singolo arco

stradale al fine di determinare, per ognuno di essi, la consistenza dell'utenza.

Successivamente, sarà possibile effettuare effettuata una operazione di buffering sui singoli assi

stradali individuando un numero congruo di fasce corrispondenti ad altrettanti livelli di accesso alla

strada definiti in base alla distanza del target. Questo livello tematico sarà successivamente

incrociato con le aree di influenza determinate in precedenza e condurrà alla creazione di un nuovo

livello tematico che. mediante un opportuno fattore di ponderazione, potrà esprimere in maniera

compiuta il reale grado di accessibilità degli utenti al tratto stradale dove, presumibilmente,

dovranno essere collocati i contenitori di rifiuti.

L'estrema frammentazione del territorio così ottenuta, opportunamente valorizzata con la

consistenza dei vari target, potrà ulteriormente essere adoperata per individuare i luoghi ottimali

dove collocare i contenitori più piccoli lì dove risultasse superata la soglia reputata critica dal punto

di vista dell’accessibilità.

Il terzo passaggio del lavoro consisterà nel proiettare sull'asse-strada un indice che rifletta, una unità

di carico della popolazione e, indirettamente, del rifiuto sull’asse - strada stesso. Tale indice sarà

restituito sia in valore assoluto sia rapportato all’unità di lunghezza. Ciò permetterà di valutare in

prima approssimazione i luoghi dove maggiore è la domanda di volume recipiente ovvero dove

maggiore deve essere la frequenza di svuotamento dei contenitori.

Per quanto concerne lo studio quantitativo, per ogni area di influenza sarà possibile la

determinazione delle aree di influenza per ogni contenitore o punto di raccolta, determinando

conseguentemente anche la pianificazione dei percorsi di raccolta, una volta acquisite le

informazioni inerenti il grado di riempimento dei contenitori stessi o la turnazione, per ciò che

consente i servizi “porta a porta”.

Page 31: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 31 di 46

Figura 7 – Esempio di mappatura della produzione dei rifiuti per zone di raccolta

Sulla base di tutti i presupposti illustrati in precedenza, si dovrà sviluppare un software che consenta

il calcolo automatico del volume, in metri cubi, necessario a soddisfare la domanda reale di spazio

per i rifiuti sia per ogni singolo target sia per più di questi considerati insieme. Il risultato è un

database cartografico che illustra tematicamente, oltre al volume, i luoghi dove collocare i

contenitori e memorizza, nella tabella associata, le sommatorie dei vari target per ogni punto di rac-

colta. Analogamente, sulla base di tali informazioni dovranno essere elaborati i percorsi e le

frequenze ottimali di raccolta.

Page 32: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 32 di 46

Figura 8 – Mappatura dei percorsi di raccolta

Grazie alle potenzialità del GIS ed agli algoritmi specificamente sviluppati sarà così possibile

fornire alla SdA ed al gestore indicazioni precise sulla consistenza dei contenitori per rifiuti in

termini di numero, dimensioni ed ubicazione. Lo stesso algoritmo di analisi spaziale può inoltre,

essere utilizzato per definire il numero di addetti e mezzi che necessita per espletare la raccolta ed

individuare i percorsi ottimali da seguire nell’ambito urbano. Tutto ciò significa che il GIS

rappresenta un valido supporto per l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti solidi urbani in

funzione delle possibili variazioni demografiche e dei cambiamenti nel tenore di vita che può

influenzare, nel territorio, la quantità e la qualità dei rifiuti.

Inoltre, la mappatura puntuale delle utenze consentirà, mediante un agevole incrocio con le

informazioni catastali, anagrafiche ed anche di quelle provenienti da altri gestori (ENEL, etc.), una

Page 33: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 33 di 46

immediata individuazione di eventuali evasori ed elusori, consentendo una efficace politica di

recupero tariffario e di perequazione dei costi su tutta l’utenza servita.

In conclusione, una possibile definizione della metodologia può sintetizzarsi come segue: i dati

raccolti durante il percorso, sono inviati al server centrale. Dalla postazione aziendale di controllo e

coordinamento sarà possibile tracciare il singolo automezzo o mappare l’intera flotta, colloquiare in

viva voce con l’autista, modificare on line l’ordine di lavoro. I dati raccolti sono utilizzati per

chiudere gli ordini di lavoro (con le ore impegnate per automezzo,per persona, i km percorsi, i

clienti serviti, le zone raccolte) ed alimentare il Modulo Controllo di Gestione.

Saranno inoltre redatte attive statistiche GIS per ogni dato rilevato durante il servizio di raccolta (

per zona, per comune, per cliente // zona-peso // zona–km percorsi //…)

La cabina del mezzo potrà essere attrezzata con:

• Dispositivo di navigazione Satellitare per un "servizio assistito"

• Badge per la timbratura a bordo.

Il mezzo può essere attrezzato anche con la pesa, come mostrato nella seguente figura:

I dati raccolti sono organizzati e resi disponibili secondo indicatori di produttività per risorsa

(personale e mezzo) e per attività. Ciò consentirà anche l’agevole introduzione di sistemi di

incentivazione per gli operatori (premi di produzione), legando i parametri di efficienza del servizio

a quelli di premialità.

Sarà inoltre prevista la raccolta e l’elaborazione dei dati per i seguenti parametri:

Attività puntuale

− Localizzazione in tempo reale

Page 34: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 34 di 46

− Tracciamento delle attività di raccolta

− Stato dei parametri di controllo

− Punti “bersaglio” raggiunti

− Zone di raccolta coperte

− Segmenti di giro di raccolta eseguiti

− Presa effettuate

Attività Statistiche

− numero di svuotamenti

− numero di ribaltamenti

− numero di km percorsi per turno

− ore di guida e ore motore

− ore di presa di forza

− tempi e Km di spazzamento

− tempi di attesa in discarica

− tempi e Km di servizio

− tempi e Km di trasferimento

− tempi di sosta

I dati raccolti sono resi disponibili tramite un database per essere interrogati anche dagli utenti da

Web, tramite la Server Farm, per la parte resa loro accessibile.

Page 35: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 35 di 46

5. Scelta del modello gestionale

Pur facendo riferimento alle linee guida sopra richiamate, appare evidente che vi sia, nella pratica

gestionale corrente, una ampia possibilità di scelta nell’applicazione di modelli gestionali differenti.

Ciò ha portato la società d’ambito a valutare, in termini comparativi, il modello più efficace tra tre

modelli posti a riferimento:

1. Modello “Salerno”: ispirato all’adozione del porta a porta massivo su tutte le utenze. In

questa configurazione, le utenze vengono tutte servite con il metodo del porta a porta. A

regime, pertanto viene completamente soppressa la raccolta stradale di tutte le frazioni;

2. Modello “Firenze”: ispirato all’adozione di strutture aggregative in luogo di quelle

domiciliari. In tale modello, le utenze domestiche, ad eccezione dei contesti ove la

popolazione non supera i 6.500 abitanti, vengono tutte servite con tale tipo di attrezzature.

Esse vengono inoltre dotate di sensori di riempimento al fine di massimizzare le rese della

raccolta. Le utenze non domestiche vengono comunque servite con raccolte domiciliari.

3. Modello “Bologna”: rappresenta una mediazione tra i primi due modelli. Infatti nei contesti

urbanistici meno votati alla raccolta stradale (centri storici, etc.) si opera con la raccolta

porta a porta, mentre nei contesti ove è sconsigliabile l’uso di tale metodologia, per la forte

presenza di edilizia a quattro o più elevazioni, in carenza di spazi destinati a cortile, si

preferisce operare con l’uso di strutture aggregative quali cassonetti intelligenti, mezzi

mobili (Ecomobili), Isole a scomparsa. Ove possibile, inoltre, viene incentivata la pratica del

compostaggio domestico.

Dal confronto dei modelli, per il quale si rimanda all’elaborato di dettaglio, emerge che quello più

efficiente, efficace ed economico è senz’altro il sistema di tipo “Bologna”.

Pertanto in base ai summenzionati i criteri e parametri progettuali, nonché rendendosi disponibili i

C.C.R. nei suddetti comuni, le previsioni progettuali di attuazione della R.D. nell’ambito di CL1

restano le seguenti:

a) Raccolta con il metodo del “porta a porta”: sia della frazione secca (vetro, carta, cartone,

plastica, metalli, RAEE ed ingombranti) presso tutte le utenze commerciali, di servizio, grande

distribuzione, scuole, ospedali, artigianali, industriali, etc., nonché della frazione umida preso

Page 36: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 36 di 46

tali utenze laddove la stessa è recuperabile (ristoranti, pizzerie, bar, mense anche scolastiche,

ospedali etc.).

(tutti gli ambiti)

Per ovvie ragioni, anche confortate da altre esperienze, tale raccolta resta senza dubbio la più facile

da praticare, atteso che tali utenze sono facilmente individuabili nel territorio e soprattutto le più

propense a collaborare, poiché per tali tipologie di utenze smaltire il rifiuto nella maggior parte dei

casi e un onere economico.

Dal che l’ipotesi progettuale che prevede un graduale coinvolgimento delle stesse, in un arco di

tempo non superiore a 4 anni, a partire dallo start up del pesante progetto. Coinvolgimento che

dovrà essere necessariamente supportato da un’azione informativa/formativa soprattutto per quelle

utenze ubicate nei Comuni di Caltanissetta, S. Cataldo e Mussomeli stante che il coinvolgimento

delle suddette utenze site nei piccoli comuni risulta chiaramente più facile ed immediato;

b) Raccolta con il metodo del “porta a porta”, sia della frazione secca che della frazione umida

presso le utenze domestiche (U.D.).

(tutti gli ambiti)

E’ di tutta evidenza che la crucialità circa il conseguimento di significative percentuali di R.D. è

incentrata nel più ampio coinvolgimento delle utenze domestiche nei processi di raccolta, dalla

selezione “infra moenia” alla puntualità e nel rispetto delle fasce orarie di conferimento, ferma

restando l’altrettanta puntualità del servizio svolto dal gestore pubblico e/o privato qualunque esso

sia. In ragione di ciò le azioni preventivate con il presente progetto al fine di coinvolgere il maggior

numero di U.D. restano le seguenti:

a) l’organizzazione di un servizio di raccolta puntuale ed efficiente;

b) un’informazione/formazione costante nel tempo;

c) un adeguato controllo circa il rispetto da parte delle utenze degli orari di conferimento e sul

materiale conferito;

d) dispositivi di premialità funzionali anche alle utenze di altro genere quali le attività

produttive e commerciali.

Page 37: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 37 di 46

Relativamente all’ATO CL1 stante la sua specifica morfologia si può senz’altro affermare

relativamente ai dodici comuni il cui numero di abitanti è compreso tra i 625 ab. di Bompensione e

circa 6.000 ab. di S. Caterina, si può facilmente prevedere il quasi totale coinvolgimento di tutte le

utenze ivi ubicate, tra l’altro anche in tempi molto contenuti (tre/sei mesi).

Diversamente resta più difficoltoso il coinvolgimento delle U.D. nei tre grossi centri urbani

dell’ATO e cioè: Caltanissetta, S. Cataldo e Mussomeli in tal senso le previsioni progettuali del

coinvolgimento dei cittadini di tali comuni interni temporali differiscono sulla base del modello

gestionale proposto: a tal proposito si rimanda all’elaborato n. 4 per gli approfondimenti di

dettaglio.

Ad ogni modo, le modalità di erogazione del servizio, sia per la U.D. che per le rimanenti utenze,

prevederanno l’identificazione del conferitore e del rifiuto conferito, per mezzo della lettura ottica

del codice a barre apposto sui contenitori del rifiuto distribuiti all’utenza, o in alternativa di

rilevazioni di microchip o transponder.

Saranno pertanto garantite la piena tracciabilità del rifiuto e la possibilità di monitoraggio del

comportamento dell’utenza, in termini di rifiuto totale e differenziato prodotto, per ciascun codice

CER, rispetto degli orari e dle calendario di conferimento etc., che del gestore in tarmini di

produttività della raccolta, rispetto del calendario concordato, etc.

In una prima fase il “porta a porta” sarà svolto con la raccolta monomateriale, successivamente

allorquando l’impianto di selezione di Serradifalco sarà realizzato e funzionante si procederà ad un

“porta a porta” relativo alla frazione secca, fornendo all’utenza, due contenitori per la frazione secca

(multi materiale VPL) e carta e cartone raccolti separatamente.

Si sottolinea inoltre che laddove la raccolta viene erogata con tali modalità, anche la frazione

indifferenziata viene prelevata con le stesse modalità dell’indifferenziato, consentendo in tal modo

l’eliminazione della cassonettizzazione stradale e soprattutto la completa tracciabilità del rifiuto.

c) La raccolta stradale meccanizzata

1c) A mezzo di cassonetti stradali.

(Ambiti ad alta densità)

Resta evidente che tale tipologia di raccolta allorquando la R.D. è svolta con le modalità di cui ai

precedenti punti a) e b), cioè un “porta a porta” spinto, la stessa diventa di per sé un adiuvandum al

medesimo “porta a porta”.

Page 38: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 38 di 46

In altri termini in genere accade che qualora occasionalmente la U.D. non può conferire per

qualsivoglia motivo al servizio del porta a porta, può depositare il rifiuto separato nel contenitore

stradale all’uopo dedicato.

Quanto sopra si ha motivo di ritenere, che accada con mota più facilità nei grossi agglomerati

urbani, anche in ragione di un “modus vivendi” indubbiamente diverso dallo stile di vita vissuto nei

piccoli centri, per cui la strategicamente appare confacente, svolgere la Raccolta meccanizzata a

mezzo di campane e/o cassonetti stradali solamente nei comuni di Caltanissetta, S. Cataldo e

Mussomeli.

In ragione di ciò, per l’attuazione di tale raccolta, nel presente progetto la distribuzione nel territorio

comunale dei contenitori stradali è preventivata essere come un ecopunto costituito da n° 3

tipologie di contenitori: cassonetto stradale per il vetro, cassonetto da 1700 lt. , idem per il

multimateriale (P+L), cassonetto 1700 lt per carta e cartone.

La dislocazione degli ecopunti nel territorio è prevista relativamente alle fasi di start up con una

diversa densità a seconda della finalità prefissa: nel caso della raccolta stradale semplice, essa è

prevista con una densità di 400 abitanti per ecopunto, quale adiuvandum delle raccolte di

prossimità.

Inoltre, come già sopra rappresentato, per il vetro, considerato che la produzione media procapite di

tale frazione, mediamente pari a 0,14 kg/ab. gg, considerata la composizione media del rifiuto da

Piano d’Ambito e la produzione media sin qui registrata pari a c.ca 62000 tonnellate anno di rifiuto,

oltre che il basso valore del contributo riconosciuto dai consorzi di filiera (COREVE) non risulta

economicamente conveniente raccogliere domiciliarmente tale rifiuto in modalità monomateriale.

Tale conclusione è peraltro ribadita in tutti i manuali di progettazione della raccolta differenziata,

tra i quali si citano ancora una volta i manuali ANPA e le linee guida per la raccolta differenziata in

Sicilia, pubblicate dal Commissario Regionale per l’Emergenza rifiuti con Ordinanza del11 giugno

2002. pertanto, la raccolta monomateriale del vetro è prevista solo al primo anno, onde consentire

l’immediato raggiungimento della percentuale del 40% di RD.

2c) A mezzo “Cassonetti intelligenti”

(Ambiti ad alta densità)

Page 39: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 39 di 46

Come sopra cennato, nei grandi agglomerati urbani la copertura totale di un servizio di R.D.

porta a porta, senza alcun dubbio appare molto velleitario ma soprattutto economicamente

oltremodo oneroso. Dal che la scelta progettuale, di coprire le aree dei comuni che per diverse

motivazioni non sono servite dal “porta a porta”, di dare modo alle utenze che ivi risiedono di

partecipare alla raccolta, così fruendo anche delle eventuali premialità, utilizzando in tali contesti i

cosiddetti “Cassonetti intelligenti”.

Gli stessi sono una struttura fissa al suolo posta al di sopra dei contenitori di raccolta stradale per

l’incentivazione ed il controllo del conferimento delle frazioni riciclabili.

La struttura identifica chi effettua il conferimento tramite tesserini o chiavi elettroniche, effettua la

pesatura del materiale, verifica la qualità del materiale inserito attraverso appositi sensori, rileva il

grado di riempimento dei contenitori associati, trasmette in modalità “wireless” i dati operativi ed

amministrativi alla centrale remota.

La dislocazione dei cassonetti nel territorio non servito dal “Porta a porta” è prevista essere un

cassonetto ogni 100 Utenze Domestiche, con una frequenza di svuotamento secondo necessità.

Anche con tale modalità di raccolta, sarà possibile la completa tracciabilità deò rifiuto, ed a regime

saranno dotati di tali accorgimenti anche i cassonetti destinati alla frazione indifferenziata: in tal

modo l’intera produzione del rifiuto sarà tracciata per ciascuna utenza.

2d) A mezzo “Centri Itineranti - Ecomobili”

(Tutti gli ambiti)

Anche laddove non vi sia la possibilità di installare dei presidi fissi quali i cassonetti

intelligenti, tali sistemi di raccolta consentiranno di garantire la possibilità di usufruire degli sgravi

e degli incentivi per i conferimenti provenienti da utenze registrate, favorendo la partecipazione dei

soggetti più deboli quali portatori di handicap, disabili, utenti che abbiano difficoltà di spostamento

per giungere ai presidi fissi quali centri di raccolta e similari.

Tali mezzi, inoltre, potranno essere utilizzati a fini dimostrativi e promozionali in occasione di

particolari eventi quali fiere, feste cittadine, spettacoli, etc.

Anche con tali mezzi, il rifiuto potrà essere conferito solo previa identificazione dlel’utenza,

garantendosi in tal modo la piena tracciabilità del rifiuto.

2e) A mezzo “Isole a scomparsa”

Page 40: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 40 di 46

(Ambiti ad alta densità)

Laddove insistano sufficienti spazi a disposizione e vi siano punti di attrazione della

popolazione, saranno installati tali centri che permetteranno il conferimento seperato di tutte loe

frazioni differenziate e non, previa identificazione e pesatura del rifiuto.

Anche in tal modo saranno garantite la tracciabilità del rifiuto e la possibilità di controllo del

comportamento dell’utenza.

Inoltre, il sistema permetterà il monitoraggio del riempimento e dunque l’intervento delle squadre di

raccolta avverrà solo al raggiungimento del grado di riempimento desiderato per ciascuna frazione,

stante che il sistema di contenitori risulta completamente indipendente per ciascuna frazione.

d) La raccolta dei RAEE e degli ingombranti

(tutti gli ambiti)

Anche per questa forma di raccolta gli impianti a servizio della R.D. risultano fondamentali, al fine

dei maggiori o minori “oneri” derivanti dai trasporti dal luogo di raccolta al punto di conferimento e

di stoccaggio.

Per cui stante che il C.C.R. di Serradifalco, quello di Caltanissetta e quello di Mussomeli e di

Villalba, siti dove è previsto lo stoccaggio degli ingombranti ed il Centro di Raccolta dei RAEE,

saranno a breve adeguati, sarà possibile la raccolta della tipologia dei rifiuti in oggetto e la loro

messa in riserva a mezzo di scarrabili ospitati nei succitati CCR, dai quali saranno consegnati al

Centro di Coordinamento RAEE a titolo gratuito, con ulteriore sgravio di spesa.

Ad ogni modo, generalmente il sistema permetterà di concordare telefonicamente, a mezzo numero

verde, il ritiro dei beni durevoli presso il domicilio dell’utente.

E’ anche prevista una raccolta itinerante a mezzo di Ecomobili sia dei rifiuti differenziati

non pericolosi che per i RAEE ed i RUP. Ciò faciliterà anche le utenze con ridotta mobilità

(disabili, portatori di handicap, etc.) o con difficoltà di spostamento, che potranno conferire anche

nei pressi delle loro abitazioni tali tipologie di rifiuti, senza la necessità di deposito presso i centri

fissi all’uopo autorizzati.

Tali mezzi, inoltre, potranno essere utilizzati a fini dimostrativi e promozionali in occasione di

particolari eventi quali fiere, feste cittadine, spettacoli, etc.

e) Compostaggio domestico

Page 41: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 41 di 46

(Tutti gli ambiti)

E’ sufficientemente acclarato che il compostaggio domestico resta una pratica, riferibile più alla

riduzione a monte della produzione di rifiuti di una vera e propria pratica di R.D.

Dal che il dimensionamento del possibile compostaggio domestico nell’ambito di CL 1, nel

presente progetto scaturisce dall’opportunità di finanziare le compostiere nel contesto del presente

progetto.

Premesso ciò il numero di compostiere e la quantità di rifiuto organico compostabile “infra

moenia” è stato determinato anche e soprattutto in ragione della morfologia territoriale dell’ATO.

E’ certo che nei piccoli comuni che costituiscono circa il 70% del territorio dell’ambito CL 1, in

massima parte a vocazione agricola, sono alcune migliaia le utenze residenti che ivi insistono ai

margini dell’agglomerato urbano e che nella quasi totalità sono site in edifici rurali con annesso

appezzamento di terreno agricolo, dal che la pratica del compostaggio domestico resta il sistema più

comodo ed economico per lo smaltimento della frazione organica dei rifiuti prodotti da tale

tipologia di utenze. Per cui in tal senso, in data 10.09.2008, è stato già presentato il progetto

esecutivo per il compostaggio domestico, al quale si rimanda per ulteriori approfondimenti, e del

quale si richiama esclusivamente la quantificazione complessiva del fabbisogno, pari

rispettivamente a:

a) 2708 compostiere, variamente distinte per volumetria;

b) 2708 kit per l’avviamento;

c) 6 trituratori di diversa capacità, per la preparazione dell’ammendante.

Page 42: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 42 di 46

6. Obiettivi e logica di piano – Analisi degli asp etti tecnici

La redazione del presente Piano, ha tenuto in debito conto anche di poter fruire delle risorse

discernenti dal P.O.R. FESR 2007/2013 - Asse 2, Obiettivo Operativo 2.4.2 : ”Incentivare e

sostenere la R.D. presso categorie di utenze aggregate e mirate, anche attraverso iniziative pilota

sperimentali”, anche in applicazione e al fine di conseguire quanto preventivato in capo agli

Ambiti Territoriali Ottimali dal Piano di Azione ”Obiettivo di Servizio III” indicatori S.07, S.08 e

S.09.

Esso comunque si sviluppa sulla base delle linee guida di cui al suddetto QSN.

Quest’ultimo tra le “Azioni per la prevenzione e riduzione dei rifiuti attuate da soggetti

pubblici” individua come azioni da svolgere negli ATO al primo posto: l’Intervento A : “Porta a

porta convenzionato” indi l’ Intervento D: “Cassonetto Intelligente”, che come si evince dai

successivi capitoli e dalle scelte operate da questa Società d’Ambito, resta l’obiettivo del presente

Piano al fine di attuare nell’ATO CL 1 un percorso virtuoso la cui finalità resta una effettiva

Gestione Integrata dei Rifiuti.

Le modalità attuative di cui al precedente paragrafo, richiamano le linee guida e sono in esse

inquadrabili, come di seguito rappresentato:

- Intervento A – “Porta a porta convenzionato”:

- Intervento B – “Centro ecologico multimediale”;

- Intervento C – “Eco piazze”;

- Intervento D – “Cassonetto Intelligente”;

- Intervento F – “Strumenti economici-ecofiscalità”;

- Intervento G – “Attuazione di Bandi e premi per iniziative nel campo della prevenzione dei

rifiuti”;

- Intervento H – “Promozione del compostaggio”;

- Intervento P – “Sistema di gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed Elettroniche.

Gli obiettivi chiave, in tal senso, su scala d’ambito sono come di seguito configurabili:

1. Raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica: a tal proposito, val la pena

evidenziare la circostanza che il Piano – economico finanziario della gestione prevede

Page 43: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 43 di 46

l’eventualità che tale obiettivo venga raggiunto per intero con costi a carico dei soci o invece

in parte a carico di finanziamenti a fondo perduto. È più che evidente che in tale ultima

circostanza il risultato economico è di gran lunga più vantaggioso, potendosi avere una

sostanziale diminuzione della tariffa di trattamento dei vari impianti. Da un punto di vista

economico tuttavia, la gestione rimane comunque sostenibile e complessivamente al di sotto

dei costi attuali. Da un punto di vista industriale, il raggiungimento dell’autosufficienza

impiantistica presenterà molteplici vantaggi quali:

a. Accorciamento delle percorrenze dei rifiuti e conseguente riduzione dei costi di

trasporto;

b. Individuazione di un limite tariffario certo;

c. Possibilità di ottenere ritorni economici derivanti dall’utilizzo di impianti a favore di

terzi (royalties);

d. Assenza della dipendenza di terzi per il trattamento delle principali frazioni raccolte:

ciò consente di garantire il raggiungimento dei risultati attesi sulla RD, non

dipendendo la stessa della disponibilità di impianti di terzi al trattamento delle

frazioni differenziate, ed alle imprevedibili oscillazioni tariffarie legate alla

situazione contingente del mercato. A tal proposito, non può non rilevarsi come

l’attuale grave insufficienza impiantistica, su scala regionale, potrà causare gravi

aumenti tariffari che in mancanza di autonomia, costituirebbero grave elemento di

pregiudizio di carattere economico, ma anche logistico, al conseguimento dei

risultati attesi sulla RD.

Da un punto di vista ambientale e normativo, il raggiungimento della piena autosufficienza

garantirà il pieno rispetto del d.lgs. 36/03 e del Piano RUB della Regione Sicilia, oltre che il

raggiungimento delle percentuali di RD di cui alla L.R. 9/2010 ed il conseguimento degli

obiettivi di cui agli indicatori S.7, S.8, S.9 del QSN 2007 – 2013 della Regione Sicilia.

2. Ammodernamento del ciclo di raccolta: l’adozione di modelli di raccolta altamente

innovativi, è stata valutata con la massima attenzione al fine di identificare, per ogni bacino

di utenza anche su scala di quartiere, il modello più efficiente efficace ed economico, fermo

restando il rispetto degli obiettivi sulla RD. A tal fine, sono stati confrontati diversi modelli

Page 44: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 44 di 46

di gestione ed alla fine è stato preferito il modello di raccolta che prevede un’opportuna

integrazione delle seguenti metodologie:

a. Compostaggio domestico;

b. Porta a porta;

c. Cassonetttizzazione intelligente;

d. Raccolta con mezzi mobili “intelligenti”;

e. Raccolta in presidi fissi a scomparsa “intelligenti”;

f. Raccolta presso presidi fissi (CCR);

g. Raccolta a chiamata su prenotazione

Ognuno di tali sistemi è stato opportunamente integrato rispetto al bacino di utenza servito e

per gli opportuni approfondimenti si rimanda alla parte di analisi dei servizi.

Il sistema è inoltre fortemente caratterizzato da una componente innovativa relativa al

sistema di controllo: tutta l’attività gestionale verrà infatti monitorata da un centro di

elaborazione dati presso la Società d’Ambito, il quale potrà fornire informazioni circa:

1. La tracciabilità completa dei rifiuti (identità del conferitore, data e ora del

conferimento, codice CER conferito);

2. posizionamento e tasso di riempimento dei contenitori stradali;

3. tassa o sgravio maturato da ciascun cittadino.

Tutta l’attività e la rispettiva rendicontazione, con particolare riferimento ai dati sul

comportamento dell’utenza, saranno monitorabili via web, attraverso portali dedicati a

disposizione sia delle amministrazioni comunali che dei soci.

3. Adozione di un modello di tariffazione puntuale: come riferito nelle premesse normative,

l’introduzione a partire dal 2013 del regime Tres, consentirà, insieme all’introduzione del

modello di gestione sopra cennato, l’applicazione di un modello di tariffazione puntuale nel

quale, per la parte relativa alla raccolta dei rifiuti, l’importo sarà direttamente proporzionale

alla quantità di rifiuto indifferenziato conferito. Ciò evidentemente spingerà tutte le utenze

ad un comportamento virtuoso;

Page 45: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 45 di 46

4. Progressiva eliminazione del fenomeno dell’evasione: il modello gestionale e l’attività di

recupero già iniziata, puntano a eliminare tale fenomeno attraverso una integrazione delle

attività frontali e di analisi dei dati. Ciò consentirà di usufruire, nella fase di start – up, di un

sostegno economico che sgraverà i soci ed i contribuenti in regola da ulteriori carichi

tributari.

5. Adozione di un modello di controllo di gestione: il modello proposto è riferito a tutti i

settori dell’attività. In particolare, relativamente ai servizi esternalizzati, è prevista

l’applicazione del contratto a risultato, configurato sulla base delle linee guida emesse dal

Commissario Regionale con Ordinanza n. 1176 del 6 settembre 2004. Inoltre è stato

predisposto un ampio set di indicatori che consentiranno il monitoraggio dell’andamento

della gestione, non solo riferibili ai servizi, ma anche alla conduzione degli impianti ed al

conseguimento degli obiettivi più generali di efficienza, efficacia ed economicità.

6. Semplificazione e miglioramento della trasparenza amministrativa: ciò avverrà sia nei

confronti dei soci sia nei confronti del cittadino – utente. Relativamente ai primi, la

determinazione dei costi a carico avverrà in maniera preventiva (in quanto i costi saranno

inseriti nell’attività di pianificazione pluriennale e deriveranno dall’attuazione del presente

progetto) ed incontrovertibile (in quanto i costi deriveranno dalla somma di aliquote relativi

ai costi del servizio esternalizzato, preventivamente determinati per ciascun socio, e dagli

oneri di smaltimento e/o trattamento e/o recupero dei rifiuti, determinabili in maniera

analitica sulla base dei FIR. Inoltre anche la voce di costi generali sarà preventivamente

determinata). Tutti i costi inoltre saranno ripartiti secondo i criteri stabiliti nell’allegata

bozza di statuto, preventivamente approvata dall’assemblea dei soci all’unanimità.

Relativamente ai costi a carico dei cittadini, sarà attivato un portale web dal quale ogni

cittadino- utente potrà visualizzare l’ammontare della tassa/tributo/tariffa a proprio carico,

relativamente alla quota riferita alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, in funzione della

raccolta differenziata/indifferenziata prodotta.

7. Patrimonializzazione della Società: l’art. 4 della Legge 14 settembre 2011, n. 148, prevede

che l’Appaltatore alla scadenza della gestione del servizio o in caso di sua cessazione

anticipata, cede al gestore subentrante i beni strumentali e le loro pertinenze necessari, in

quanto non duplicabili a costi socialmente sostenibili, per la prosecuzione del servizio, come

Page 46: 3.Aspetti generali e tecnici - Welcome to TechMA's serverstore.storageecc.it/088/documenti/2012/progettosperimentale/3.pdf · In liquidazione Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza

In liquidazione

Progetto sperimentale ex articolo 3 dell’Ordinanza n. 151 del 14/11/2011

Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici

Rev. 1 – Pagina 46 di 46

individuati, dell’art. 4 comma 11, lettera f), dall'ente affidante, a titolo gratuito e liberi da

pesi e gravami. Se, al momento della cessazione della gestione, i beni di cui al comma 29

del medesimo art. 4 non sono stati interamente ammortizzati, il gestore subentrante

corrisponde al precedente gestore un importo pari al valore contabile originario non ancora

ammortizzato, al netto di eventuali contributi pubblici direttamente riferibili ai beni stessi.

Ciò comporta che la Società di fatto sarà patrimonializzata dei suddetti beni strumentali che

rimarranno sempre nella disponibilità dei gestore dei servizi che si succederanno, a

differenza di quanto accadeva in precedenza. Inoltre, l’acquisizione della piena disponibilità

impiantistica, contribuirà in maniera ancora più evidente all’acquisizione di cespiti

assolutamente indispensabili alla gestione, di alto valore tecnico ed economico.