33
Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, comma 1, DCB-Modena 4,00

4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Pos

te It

alia

ne S

pa -

Spe

dizi

one

in a

.p. D

.L. 3

53/2

003

(con

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n.

46)

, Art

. 1, c

omm

a 1,

DC

B-M

oden

a€

4,0

0

Page 2: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da
Page 3: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Direzione, redazione, pubblicit�, amministrazioneEnte Nazionale Circhi - Via Garbini 15, 37135 VeronaTel. 045-500682 - Fax 045-8233483Registrazione Tribunale di Livorno n. 344 del 25.5.1980Pubblicit� Inferiore al 45%Progetto grafico La Cage aux Folles ModenaFotolito e Stampa Italiana Produzioni - Castelfranco EmiliaAbbonamento 2006Italia: 30 euro; estero: 40 euro.Versamento sul ccp di Verona 55814610 (specificando la causale)Intestato a: Ente Nazionale Circhi,Via di Villa Patrizi 10, 00161 Roma.Tutti i diritti di propriet� sono riservati.Fotografie e manoscritti non richiestinon saranno restituiti.

CircoWeb Site: www.circo.it - E-mail: [email protected] serie - Anno XXXVIV - N. 1 Gennaio 2007Direttore responsabile Egidio PalmiriRedazione Alessandro Serena, Claudio MontiCollaboratoriSerena Bassano, Roberta Battistin,Dario Duranti, Roberto Fazzini, Antonio Giarola,Luciano Giarola, Jordì Jané, Michele Laganà, Ruggero Leonardi, Massimo Malagoli,Flavio Michi, Francesco Mocellin, Alessandra Litta Modignani, Ettore Paladino.Con la collaborazione diCircus Zeitung (Germania)Circus Planet (Germania)

In copertina (foto di Dario Duranti):Brian Casartelli con il suo rinoceronte (pag. 6)

Dieci anni di Circodi Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4

Editorialedi Egidio Palmiri p. 5

Medrano, pacco donodi Dario Duranti p. 6

Da Zurigo a Milanodi Massimo Malagoli p. 12

Francesco Carolidi Ruggero Leonardi p. 16

L’anima di Grockdi Massimo Locuratolo p. 22

Giuntini, questo sconosciutodi Antonio Giarola p. 28

L’Enc e il Ministero del Lavorodi Luciano Giarola p. 30

SOMMARIO

L’editoriale di Palmiri annuncia ottime pro-spettive per la nuova Accademia. I Casartellipresentano un super Medrano per le feste diNatale. Zurigo e Milano, metropoli simili macon molte differenze in quanto a Circo. Unritratto di Francesco Caroli per la penna diRuggero Leonardi. Grock racconta se stessoe l’arte del Clown nell’autobiografia tradotta daMassimo Locuratolo. Il Cedac e Antonio Giarolasulle tracce di un artista italiano sconosciuto,Egizio Giuntini. Novità per le autorizzazioni allavoro degli artisti e operai extra-Ue e l’EnteNazionale Circhi collabora con il Ministero delLavoro.

L’editoriale di Palmiri annuncia ottime pro-spettive per la nuova Accademia. I Casartellipresentano un super Medrano per le feste diNatale. Zurigo e Milano, metropoli simili macon molte differenze in quanto a Circo. Unritratto di Francesco Caroli per la penna diRuggero Leonardi. Grock racconta se stessoe l’arte del Clown nell’autobiografia tradotta daMassimo Locuratolo. Il Cedac e Antonio Giarolasulle tracce di un artista italiano sconosciuto,Egizio Giuntini. Novità per le autorizzazioni allavoro degli artisti e operai extra-Ue e l’EnteNazionale Circhi collabora con il Ministero delLavoro.

Page 4: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

4

Dieci anni con voiAbbiamo cominciato a lavorare insieme alla rivista Circonel gennaio del 1997, dieci anni or sono. Dieci? Ebbenesì, il tempo vola e l’anniversario ci sembra il momentobuono per alcuni ringraziamenti, a cominciare da quelli aldirettore Egidio Palmiri per la fiducia che ci ha accordatoe per la sicura “guida” al nostro lavoro.In due lustri abbiamo cercato di raccontare l’avventuradavvero inesauribile delle arti della pista. Abbiamo cercatodi esprimere il nostro entusiasmo senza far mancare analisie critiche rispetto a spettacoli, eventi, artisti. Lo abbiamofatto con l’aiuto appassionato di firme importanti delgiornalismo italiano come il compianto Massimo Alberini,o i vivacissimi Serena Bassano, Roberto Bianchin, RuggeroLeonardi e Mario Verdone.Abbiamo cercato di rendere conto sia delle antiche tradizioniche delle nuove tendenze. Pubblicando schede storiche,anche grazie alle minuziose ricerche di Marco Martini. Oaccendendo i riflettori sui maggiori “circhi di regia” delperiodo, dal Cirque du Soleil a Roncalli, dal Big Apple aKaleidoscape anche per la viva voce di interpreti delgenere, come Raffaele De Ritis. Ci siamo occupati di circocontemporaneo, pur muovendoci in una linea editorialeche non privilegia la moda del nouveau cirque, ospitandoscritti di protagonisti come la compianta Alessandra GalanteGarrone.Ci siamo calati nella tematica “animalista”, accettando lapolemica ma anche spiegando come vivono e vengonoammaestrati gli animali sotto lo chapiteau, come hannoavuto origine e come si sono evolute le discipline dell’ad-destramento, dedicando approfondimenti a ciascunaspecie grazie ad esperti come Klaus Gunther Friederich eEttore Paladino.Abbiamo raccontato i Festival, le nuove produzioni, letrasformazioni delle “insegne” piccole e grandi d’Italia,d’Europa e del mondo intero. Lo abbiamo fatto grazie adun gruppo di collaboratori capaci quali Dario Duranti,Antonio Giarola, Massimo Malagoli, Flavio Michi, FrancescoMocellin e lo scomparso Roberto Pandini.Per conto della rivista abbiamo contribuito al funzionamentodel Cedac di Verona, ad importanti progetti editoriali, o arealizzare materiale di studio per l’Università Statale diMilano.Il mensile è stato interessato da aggiustamenti e cambidi rotta, come la decisione - in anni recenti - di dedicarcisoprattutto al panorama italiano per approfondire argomentilegati alla quotidianità del mestiere. Dando spazio a nomiimportanti come Bellucci, Casartelli, Orfei, Togni, ma anche

a tante famiglie meno conosciute. Abbiamo raccoltopensieri, opinioni, dichiarazioni di intenti di importantipersonaggi del circo del nostro tempo. Abbiamo tentatodi tratteggiare la quotidianità dei quadri famigliari graziealle ricerche di Alessandra Litta Modignani e ai pezzi dicolore di Gilberto Zavatta. Abbiamo persino raccolto ilparere di personaggi del passato, grazie alle traduzioni diautobiografie di celebri clown a cura di Massimo Locuratolo.Dal punto di vista grafico abbiamo cambiato veste trevolte, avvalendoci di un professionista e di un amicoinsostituibile quale Gabriele Adani dello studio La Cageaux Folles di Modena, che cura l’immagine dei maggioricirchi d’Europa.Abbiamo riferito gli sviluppi e le involuzioni delle normativeche regolano il settore grazie a chi vive le battaglie inprima linea come Antonio Buccioni e Luciano Giarola.Ma la finestra sul mondo è sempre rimasta aperta e ci hapermesso di seguire i nostri artisti al Festival di MonteCarlo, raccontandone i trionfi e le delusioni. Abbiamo datoconto dello stato di salute del circo in paesi vicini e lontani,dalla Spagna all’Africa, con firme estere di prestigio comeDominique Mauclair, Jordi Jane, Dirk Kuik.È grazie a tutte queste persone e a molte altre, che ciscuseranno per la mancata citazione, che siamo riuscitia far uscire 110 numeri di questa rivista. E su molti diquesti contiamo per i prossimi 110.

Alessandro SerenaClaudio Monti

Eduard Gelazarov

Page 5: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

5

Nell’editoriale di dicembre, oltre a formulare gli auguri per lefestività natalizie, invitavo gli associati a guardare – insiemea me – al “bicchiere mezzo pieno”. Non avevo torto: finalmentedalla Regione Veneto è arrivata l’approvazione del progettorelativo al nuovo campus dell’Accademia d’Arte Circense.Dopo alcune formalità che spettano all’Amministrazionecomunale di Verona, le ruspe potranno quindi mettersi allavoro sul terreno acquistato, ove sorgerà un complesso chedarà prestigio alla nostra Categoria, ma anche – scusatel’immodestia – al mondo della cultura e dello spettacolo. Inuna parola, all’Italia. Anche per quanto riguarda l’Enc l’annoè iniziato bene. Il direttore generale del Dipartimento, SalvatoreNastasi, ha accolto una delle richieste che avevo avutooccasione di formulargli personalmente in occasione dell’ultimocolloquio, e che ritengo possa agevolare un aspetto importante,quello della riscossione dei contributi. In estrema sintesi(avremo modo di approfondire la questione in occasionedell’Assemblea del 22 febbraio) è stato tolto il “paletto”attualmente vigente tra numero di spettacolieseguiti e importo degli oneri sociali.Affinché la Rivista di gennaiopossa essere distribuitaprima dell’Assemblea,scrivo questo edi-toriale prima dellefestività e nonsono pertanto ingrado di saperese per i circhiitaliani sarà statoun buon Natale,oppure se il malcon-tento creato dalla Fi-nanziaria avrà influito anchesulla affluenza del pubblico ai nostrispettacoli. Ovviamente mi riferisco all’interoperiodo natalizio e non solo al 25 - 26 dicembre e al 31gennaio. Sono invece – e aggiungo purtroppo – nella condizionedi constatare il comportamento di alcuni circensi che non sipotrebbero chiamare nemmeno “circolanti”, tanto vergognosoè il loro comportamento. Il periodo natalizio – durante il qualesarebbe inopportuno prodursi in certe dichiarazioni o richiamarei circolanti guitti – è trascorso, perciò possiamo permetterci

di non “lavare i panni sporchi in famiglia”, ma de-nunciare comportamenti imbarazzanti. E’ successo,ad esempio, che qualcuno, non potendo fare laconcorrenza nella medesima città (o paese), abbiatrovato il modo di “estendere” la pubblicità sino adarrivare nella città in cui agiva un collega, distribuendomigliaia di biglietti a riduzione. Qualcun altro, invece,dopo aver ricevuto un prestito dall’Ente che risale adieci o quindici anni fa, senza che abbia mai restituitouna lira prima, o un euro poi, davanti alla propostadi stabilire delle rate annue (anche minime) di

rimborso del prestito, ha deciso di interrompere i rapporti,forse “offeso” per la richiesta.Per il momento mi limito solo a segnalare questi comporta-menti, ma in Assemblea entrerò nei dettagli facendo nomi ecognomi, in modo che tutti coloro che hanno contribuito alFondo di Solidarietà, possano – incontrando questi personaggi– presentarsi come creditori.Da troppo tempo ci limitiamo ai richiami di fronte a questi“circolanti”, nella speranza che – comprendendo il danno chearrecano alla Categoria – possano ravvedersi. Constatato,però, che i richiami fino ad oggi sono stati ignorati (per usareun eufemismo), non ci rimangono che le segnalazioni e, sequeste non bastassero, anche le denunce. Su un argomentotanto importante ritengo doveroso interpellare l’Assemblea,che – a mio parere – quest’anno avrà davanti a sé unariflessione impegnativa: chiedersi se l’Ente Nazionale Circhidovrà essere quello che è stato sino a ieri, esercitando confermezza un ruolo di gestione e di indirizzo, oppure se dovrà

limitarsi ad una funzione “associativa”,diffondendo circolari e informazioni

relative ad eventuali nuovenormative e provvedi-

menti sindacali, senzan e s s u n ’ a l t r a

“pretesa”.Ri tengo chequesto debbaessere il tema difondo de l la

prossima Assem-blea, che mi auguro

possa avere unapartecipazione numerosa.

di Egidio Palmiri

edit

oria

le

Eduard Gelazarov

Page 6: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

di Dario Duranti

MedranoIndimenticabileTorna il Gran Circo con i Casartelli

Brian Casartelli (foto di Dario Duranti)

Page 7: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

L’appuntamento annuale con il Circo Medrano quest’annoera particolarmente atteso per varie ragioni. Prima di tuttol’imminente partecipazione al Festival di Monte Carlo inprevisione del quale i Casartelli hanno operato un accuratorestyling di tutte le loro presentazioni con animali. Poi il ritornoa scritture prestigiose, cosa a cui i Casartelli ci hanno ormaiabituato, potendo contare negli ultimi anni su artisti del calibrodi Fred Roby, gli Alegria alla ruota della morte, Sabu al trapezinoe poi perché segnava il rientro nel nostro Paese dopo quasiun anno di tournée all’estero (Slovenia, Croazia, Ungheria).Mai come quast’anno i Casartelli hanno davvero voluto farele cose in grande garantendosi un programma di prim’ordinericco di artisti e animali. Per quanto riguarda le scritture,clamorosa la scelta di portare in Italia uno dei mostri sacridella grande gabbia, forse il domatore di grandi felini piùosannato a livello europeo, non solo per il suo carisma e ilfascino personale, ma anche per la qualità impeccabile delproprio lavoro. Stiamo parlando di Martin Lacey Junior ormaifisso al Circo Krone per il periodo da marzo a novembre.Lacey porta al seguito un numero eccezionale composto da9 leonesse e un leone maschio, mentre il leone bianco (illeggendario King Tonga) per ragioni contrattuali, rimane nellozoo a disposizione dell’afflusso di spettatori. Il numero diLacey è di quelli che non si vedono più in giro con salti, ruggitie finte aggressioni e la precisione e il tempismo di ogni singolo

movimento ne fanno un momento di grande circo. Medranoin effetti si conferma un grande circo, con ottime attrazioni,presentate in un ambiente elegante e curato. In occasionedella permanenza natalizia a Firenze (all’interno del palazzettoForum Nelson Mandela), sono arrivati due numeri moltospettacolari: il vivace rodeo di cani dalmata e pony pomellatidi Serguey Prostetsov (in arte Mister Dalmatine) e il globodella morte della troupe Diorjio’s, nella versione “apribile”assolutamente inedita per il nostro paese.Il ricco programma si avvale anche dei rettili di Karah KawakJunior nelle vesti di Indiana Jones abile nel seminare il paniconelle prime file grazie ai suoi serpenti davvero “in libertà”.Sono vecchie conoscenze di Casa Medrano i saltatori russidella Troupe Bukovina che si propongono nella prima partein una briosa performance di gruppo alle corde e nellaseconda nella classica routine alle bascule.Come si può notare da questo sommario elenco, i Casartellinon si sono limitati a scritturare numeri acrobatici ma, purnon avendone bisogno, hanno voluto implementare il proprioparco zoo, scritturando due numeri di animali (rettili e cani).Attualmente il parco animali del Medrano comprende unaquindicina di cavalli in libertà e un paio di cavalli da tiro peril passo a due, l’imponente quadro esotico (composto da seidromedari e sei lama, uno yack, un bue watussi, un bovinoshetland, un canguro, nandù ed emù, due giraffe e il rinoce-

7

spet

taco

li

Le giraffe di Medrano (foto di Dario Duranti)

Page 8: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

ronte) e i tre elefanti di Davio (due indiani e un africano). AMonte Carlo vedremo delle produzioni appositamente createper il festival al punto che probabilmente dopo la kermessemonegasca non saranno più presentate al circo. Tra questepossiamo anticipare un romantico passo a due accompagnatodalla voce di un cantante dal vivo, sulle note di My Way, lacelebre pantomima di Aladino che fa da cornice agli animaliesotici e agli elefanti, e due diverse versioni della cavalleriain libertà: la prima accompagnata dalle cinque “tango girls”ai tessuti aerei, ispirata ai colori del Principato. La secondaambientata all’interno di una festa tzigana con tanto diviolinista, lanciatore di coltelli, sputa fuoco e dodici ragazze

in costume da zingare in pista a danzare con i cavallibianchi. Il quadro equestre vedrà scendere in pistaanche Leslie Casartelli che torna così alla chambrieredovo aver maturato le prime esperienze qualche annofa. Leslie oltre ad affiancare Brian nel lavoro a terra,entra in pista a bordo di un calesse facendo compiereal suo cavallo alcuni passi di alta scuola.Restando in tema di numeri di casa un’altra bellaconferma è il trapezino di Stephanie Hones che haraggiunto la sicurezza e la professionalità per pre-sentare la sua routine al trapezino oscillante in ottima

forma.La parte comica da qualche anno vede protagonista Ottaviano“Otto” Simili, alle prese con il suo garçon de piste dallemovenze effeminate e ed esilaranti. Quest’anno Otto èaffiancato nelle sue riprese da Gianni Huesca e da Lorenzo“Mr Lorenz” Carnevale che torna in pista in diverse occasionianche da solista proponendo la ripresa dei campanelli odell’uomo forte. Otto e Lorenz sono una coppia affiancatadotata di tempi comici e questo stile conciso ed asciuttopotrebbe valergli un’apparizione a Monte Carlo in occasionedel prossimo Festival dove i casartelli dovrebbero esserepresenti anche nella parata (con le loro majorette) e nel finalecon il celebre can can di casa Medrano. Lo stesso Lorenz,con quattro ragazze, anima un bel numero di giocoleria chealterna momenti da solista a passing di gruppo. Di questoMedrano potremmo dilungarci in molti elogi, primo fra tuttiquello per la scelta di mantenere l’orchestra dal vivo, andandoin controtendenza nei confronti di tutti quei grandi circhi chevi hanno recentemente rinunciato. Potremmo elogiare il rigoree la disciplina di tutti i ragazzi della famiglia che dalla “montura”al momento dei saluti si fanno letteralmente in quattro peril loro circo, esibendosi, accompagnando il pubblico ai posti,vendendo biglietti per lo zoo o bevande al bar.

8

spet

taco

liBrian Casartelli (foto di Dario Duranti)

Page 9: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Potremmo applaudire la capacità dei Casartelli di portare inItalia uno spettacolo che vanta al suo interno un Clown d’Oro(i cavalli di casa), un Clown d’Argento (i leoni di Lacey) e unodi Bronzo (Mr Dalmatine), cosa forse più unica che rara nelnostro Paese così indifferente ai palmarés del Festival diMonte Carlo. Al momento di andare in stampa la famigliaCasartelli è intenta a provare i numeri per il prossimo festivaldimostrando una passione e una perseveranza davvero fuoridal comune: “Vogliamo tornare al Festival perché manchiamodal Principato da 11 anni - dice Davio Casartelli - e moltidei nostri giovano non l’hanno vissuto per ragioni anagrafiche.Ma lo facciamo anche perché ci fa bene rimetterci in discus-sione e tornare a gustare il sapore della competizione. Nelnostro lavoro la routine ogni tanto prende il sopravvento -prosegue Davio – e perdiamo il piacere di ciò che stiamofacendo. Questo ritorno a Monaco, invece, se da un lato èun enorme investimento (sia economico che di risorse),dall’altro ci fa amare di più il nostro lavoro”e ci restituiscestimoli nuovi”. Il titolo dello spettacolo del Circo Medrano(che si conclude ancora con la bella canzone “Fiera diSenigallia”) è Indimenticabile e di sicuro pochi potrannodimenticare lo spettacolo di quest’inverno sia per il livellodelle attrazioni che per la completezza dello show. L’augurioè che spettacoli di questo livello non siano più delle eccezioniper il nostro Paese (alla luce soprattutto del gradimento cheil pubblico torinese ha saputo dimostrare), ma una piacevoleconsuetudine.

9

Martin Lecey (foto di Maurizio Colombo)

Stephanie Hones (foto di Dario Duranti)

Page 10: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da
Page 11: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

11

Dopo la grande edizione celebrativa del trentennale cheha visto in pista molti grandi nomi del panorama circensevincitori di Clown d’Oro, Argento e Bronzo, il 31° FestivalInternazionale del Circo di Monte Carlo riprenderà la suaformula tradizionale con il ritorno della gara. Molte lenovità fuori e dentro il grande chapiteau, completamenterinnovato. Nuovo ingresso, cambiamenti all’interno, e novitàal Café du Cirque e alla Boutique dei Souvenirs. La città,dopo il grande successo di pubblico della Parata dellascorsa edizione, ospiterà nel primo pomeriggio di sabato20 gennaio l’Open Air Circus Show sulla darsena nord diPort Hercule (a ingresso libero). Il pubblico potrà ammirare,con l’accompagnamento della musica dell'Orchestra delFestival sotto la direzione di Reto Parolari, la parata deiclowns, la “Donna Proiettile”, Robin Valencia, i Guerrerosal filo alto e diverse esibizioni di artisti del Festival, oltrealla sfilata degli artisti sul piccolo treno turistico. Ma tuttoil Principato di Monaco vivrà all'insegna del circo e moltinegozi avranno le vetrine decorate appositamente perl'occasione. Tutti gli appassionati di circo potranno degustarein diversi ristoranti un menu creato in onore del Festival,il menu “Piste”. Non mancherà inoltre, l’esposizione dimodellini di circo al Théâtre Princesse Grace (aperto tuttii giorni dal 18 al 24 gennaio dalle 10 alle 18 - ingressolibero). Dieci artigiani modellisti dalla Francia e dallaSvizzera esporranno il frutto di anni di lavoro e di passione.Molto interessante l’esposizione del modellino più impor-tante realizzato su 50 mq: lo chapiteau itinerante del circotedesco Gleich! E ancora l’esposizione commerciale difornitori di materiale circense e soprattutto la riunionedell'European Circus Association all'hotel Marriott il 19 e20 gennaio: Il tema sarà “Il circo in Europa – i prossimi

cinque anni”. Poi altri incontri molto interessantitra cui “Proprietari di animali e addestratori”. Novitàanche per la Giuria che sarà formata esclusiva-mente da ex vincitori delle prestigiose statuette.Per la prima volta, poi, il pubblico avrà la possibilitàdi votare il suo artista preferito e parteciperàall’estrazione di un premio.Allora tutti a Monte Carlo!fest

ival

Festival diMonte CarloI secondi 30 anni

Gli artisti in garaI Casartelli, elefanti; cavalli in libertà; alta scuola; passo adue; “Aladino” con l’esotico composto da 6 dromedari, 6lama, 1 zebù, 1 yack, 1 watussi, 2 emù, 2 nandù, 2 giraffe,1 rinoceronte.Tommy Dieck jun., tigri e leoniIlona e Ruslan Sadoev, acrobati a cavalloFrancesco, clown di ripresaLos Martini, entrataBonbon, ripreseI Mikos, clownsTroupe di Shanghai, trapezio volanteTroupe di Canton, icarianiCircul Globus, balletto aereoVitali e Oxana Bobrov, corda verticaleDuo Milany, quadro aereoElizabeth Axt, trapezio washingtonEntcho Kozarov, equilibrista “in forza”Byatchikov, equilibriSome like it hot, banchinaPierre Marchand, diaboloWhite Crows, sbarra russaFreres Taquin, comiciDumchine, doppia altalena russaTroupe Dosov, basculaWolodas, sbarristiScuola di Kiev, giocolieri

Page 12: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Milano e Zurigo,due città ab-bastanza vicine,solo trecentochilometri. Conmolti punti in co-mune: entrambe ca-pitali finanziare, un nu-mero di abitanti simile,entrambi città cosmopolite. Ma dalpunto di vista circense le differenze sono abissali. Milano,nelle migliori delle ipotesi, può contare su due circhiall’anno, un’offerta che dura due o tre mesi su dodici.Mentre Zurigo ha una copertura di oltre la metà dell’annosolare. Milano arriva a raccogliere circa 50 mila spettatorinel periodo natalizio, Zurigo oltre 120 mila. E le differenze

non sono solo nei numeri, ma anche nella sostanza.Per le festività natalizie del 2006 Milano non haospitato nessun circo di “prima categoria”, perla prima volta da oltre tre decenni e non ha avutocomplessi di rilievo per tutto l’anno. A Zurigol’inverno ha visto tre spettacoli di standard altissimi:Conelly, Roncalli e Salto Natale, oltre a Palazzo,un dinner show che si rivolge ad una fascia dipubblico non molto dissimile. Milano si ritrova peroltre un anno senza nomi di prestigio. A Zurigo si

s c o n t r a n o(senza fars imale) nomi dafare tremare le

gambe: BernhardPaul, Conny Gasser

e Rolf Knie Junior(oltre, come vedremo, alle

stelle del cast). Insomma se ilponte di Sant’Ambrogio per gli ap-

passionati milanesi di sci è una buona occasione per unagita fuori porta, per quelli di circo è un’opportunità da nonperdere per dare un’occhiata al panorama della pistanella capitale della Svizzera tedesca.Tre spettacoli di alto livello. La storia impone di partire daConelly attivo dal 1989 e dal 1992 installato in un piccoloisolotto sul lago del cuore storico di Zurigo, dove il piccolochapiteau è ben visibile a chiunque. Conelly è ormaidiventato uno dei simboli del Natale zurighese e la gentearriva con l’idea di divertirsi. La produzione di quest’anno,Fata Morgana, non delude. L’atmosfera all’interno deltendone di 28 metri, senza antenne, con un’orchestra (laAlex Big Band) di 15 elementi, è tale da far inebriareanche il critico più attento e impedirgli di notare eventualidebolezze nei singoli numeri. La voce imponente del ringmaster Tony Bartock (al quarto anno) accompagna con

12

di Massimo Malagoli

spet

taco

liRoncalli

Page 13: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

tono baritonale lo spettacolo. Fata Morgana prende ampiospunto dalla fiaba di Aladino, ma qui il genio è donna:Nadia Gasser che si trova ad esaudire i bizzarri desideridei clown Gaston e Rolfi che l’hanno scovata all’internodi una grande bottiglia. Il primo desiderio è un harem: edecco che vengono presentati numeri femminili. Gli anellidell’elegante Rosita Gasser e la Fata Morgana del titolo,ovvero la sensuale maga degli hula hoop, Ilenia Larkinada anni sulla scena con un’esibizione molto personale.Il secondo desiderio è quello di girare il mondo. Un buonpretesto per sfruttare qualsiasi atmosfera. Dal country diPatrick Gruss Bouglione, ultimo maestro di fruste e lazi,accompagnato da violiniste virtuose, sino all’Africa conuna troupe di acrobati keniani che battono il ritmo allospettacolo. Sino a scoprire due piccoli esseri misteriosiche eseguono contorsioni dentro dei cilindri ed arrivareinfine al Duo Irohnikov (già Oro a Parigi e Argento a MonteCarlo). Se la prima parte chiude in ascesa, la secondacomincia già forte con il viaggio che prosegue per laRussia, rappresentata dalla troupe alla stanga Kamakhove(già a Budapest) con doppio in plancia ed in piroetta, finoad un buon triplo salto mortale. Il corpo di ballo ci trasportaveloce in Francia dove appare una delle glorie dellagiocoleria, lo svizzero Kris Kremo. La pista di appena ottometri di Conelly è il luogo ideale per la sua esibizione,

improntata su una mimica facciale degna di un attorecomico di teatro. Anche se il pubblico così vicino potrebbenotare anche piccoli difetti altrimenti invisibili, questo nonè il caso di Kremo, che da oltre 30 anni miete successicon una routine inventata per altro dal padre venti anniprima. Mezzo secolo di applausi per un prodotto invariato.Se facessimo un parallelo con un prodotto commerciale(la Nutella, le Timberland, o altro), sarebbe molto difficiletrovare un prodotto di largo consumo che presenta unappeal così forte senza aver subito modifiche di rilievo.Lo spazio ristretto non presenta gli stessi vantaggi per latroupe Rokaschkov, con la loro storia d’amore alle barreparallele. Un numero molto bello che qui risulta un pochinosacrificato e non brilla come invece fece a Monte Carlo.Il viaggio arriva in Cina, rappresentata dalla China AcrobaticTroupe con gli equilibri con ventagli (già Oro a MonteCarlo), ma viene infine ostacolato da vari imprevisti, tantoche il terzo desiderio diventa quello di tornare a casa. Ilgenio al femminile di Nadia Gasser li accontenta chiudendouno spettacolo che sarà ricordato e che ha confermatonel pubblico quell’affetto che Conelly ha saputo conquistarenel tempo.Si tratta invece della prima volta a Zurigo per Roncalli, ilcelebre complesso tedesco non rischia in proprio ma èscritturato da Himmel auf Erden, un’organizzazione che

13

Salto Natale

Page 14: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

nel 2000 aveva presentato il primo spettacolo natalizioin collaborazione con Rolf Knie junior, con un’impostazionemolto teatrale. Quest’anno ha deciso di puntare sul circoclassico per eccellenza. Bernhard Paul si è presentato allagrande, in una piazza molto ampia, con due chapiteau eduna serie di piccole strutture. E ha incantato il pubblicosvizzero con la propria atmosfera Liberty Deco. Già entrandoil pubblico rimane sorpreso perché trova ad accoglierlo laband con tutti i componenti seduti su di un’antica giostraa cavalli in movimento. Lo spettacolo è quello già recensitosu queste pagine (Roberto Bianchin, Circo, luglio 2006)con numeri di buon livello e il temperamento latino diDavid Larible che riesce a coinvolgere il pubblico in uno

spettacolo dove tutto sarebbe da rivedere un paiodi volte, in quanto sfuggono alla prima visionemolti piccoli dettagli che sono la caratteristicadi questo complesso. Con una concorrenza cosìforte Roncalli forse non ha raggiunto il numerodi spettatori che avrebbe potuto ottenere in unaltro periodo, ma essendo stata una “scrittura” ilrisultato è comunque molto buono.Il terzo complesso a Zurigo è Salto Natale. Qui sirespira un’aria decisamente moderna. Uno cha-piteau rotondo di 56 metri, alto in cupola 21 metri,

con una hall di 30 per 40 ed un parco luci di potenzainarrivabile, una pista rialzata con delle botole che con-sentono soluzioni coreografiche di rilievo. Ed una strepitosaorganizzazione di catering in grado di proporre un’offertadi cena molto differenziata. Conelly presenta lo spettacolotra le portate principali. Da Roncalli si mangia in una tendaaccanto. Da Salto Natale si può fare in qualsiasi maniera.Cenare prima dello spettacolo, dopo, o nell’intervallo eanche tutte le possibilità incrociate. Seduti, in piedi, conuna varietà di menù e combinazioni davvero notevole.Persino con la possibilità per i commensali di avere icreativi dello spettacolo per quattro chiacchiere. Insomma,in quattro anni Rolf Knie junior è riuscito a mettere in piediun’organizzazione davvero impressionante.E lo spettacolo di quest’anno verrà ricordato fra i meglioriusciti. Rolf junior e Gregori Knie hanno puntato su Marco

14

spet

taco

liWendell Huber

“Si tratta invece della prima volta a Zurigo perRoncalli, il celebre complesso tedesco non rischiain proprio ma è scritturato da Himmel auf Erden,un’organizzazione che nel 2000 aveva presentatoil primo Salto Natale in collaborazione con RolfKnie junior, con un’impostazione molto teatrale”.

Ylena Larkina (foto di Bruno Paradowski)

Marco Rima

Page 15: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Rima, un personaggio svizzero di origini pseudoitaliane moltoconosciuto, come da noi Panariello. Un artista che gira intournèe per la Svizzera con un proprio spettacolo dove mostrale sue doti di trasformista, cantante e ballerino. In Salto Nataleè presente anche il balletto spagnolo di Carmen Mota (comegià nel 2004), 14 ballerini di flamenco che trasmettonointense emozioni. Già dall’apertura dello spettacolo quandocon Rima danno il benvenuto al pubblico zurighese.Rima’s Circus Mania racconta dell’innamoramento di Rimaper il circo. Il Rima bambino è interpretato da una delledue bimbe di Nikulin già a Monte Carlo. Rima sogna glianimali del circo. Coccodrilli, cammelli, zebre, che sfilanoin una parata davvero fantasmagorica. Non sono pupazziclassici ma modelli fantasiosi creati dallo stesso Rolf Kniejunior con tutto il suo talento pittorico. Poi Rima sogna difare il domatore di zebre. E saltano fuori le Zebre, la troupeacrobatica creata da Alexandre Grimailo in una versioneaggiornata e sempre di ottima qualità sia per il profanoche per l’esperto con doppio in banchina e doppio spezzato.Poi il balletto spagnolo introduce Vanessa Alvarez antipodistain stile iberico e ritmo incalzante. Da uno specchio appareil doppio del piccolo Rima. Le due bimbe presentano cosìun numero ancora più riuscito di quello presentato alprincipato lo scorso gennaio. È poi la volta di un giocolierein breack dance che parla molto e fa ridere il pubblico.

Patrick Le Moine, che ha imparato dal padre e porta avantiquesto numero da svariato tempo. Una piccola curiosità:tutti i circhi di Zurigo presentano giocolieri molto diversitra loro al punto che si potrebbero esibire in uno stessospettacolo; una conferma di quanto sia ricca e varia questadisciplina. Il sogno di Marco Rima continua con l’incontrocon la verticalista Jaqueline Alvarez, in costante crescita.Con il ventriloquo Kevin Huesca, assai maturato e dotatooggi di uno stile proprio. L’apoteosi del pubblico vieneraggiunta con il numero delle scatenate cicliste acrobatichedi Dalian (Cina), quasi delle “cosacche” in bicicletta. LaCina sta fornendo negli ultimi anni numeri con una fatturamolto più godibile di prima anche per il pubblico occiden-tale. Insomma uno spettacolo di buon livello, molto parlato.(Rima mezzora, Le moine e Huesca un’altra mezzora buona)ma anche ricco di comicità. Forse questo il segreto delsuccesso.Tornando al paragone tra Milano e Zurigo e visto che lefeste sono appena passate, viene facile immaginare qualepotrebbe essere il regalo da chiedere nella prossimaletterina a Babbo Natale da un appassionato italiano:quello di avere circhi di maggiore qualità, come a Zurigo.Ma è probabile che anche i direttori dei circhi italianiabbiano un regalo da chiedere: quello di avere gli stessientusiasti spettatori di Zurigo.

15

David Larible da Roncalli

Page 16: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Los Francescos. Illustrazione archivio CEDAC

di Ruggero Leonardi

Francesco CaroliGente del Circo

Da cavallerizzo a clown

Page 17: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

17

Detesto la caccia con tutte le mie forze e un giorno fudolorosa sorpresa vedere il collega e amico GiorgioMistretta che fra le carovane del circo Medrano confabu-lava con Francesco Caroli per un meeting con la doppietta.Ma, superato il primo momento, l’amicizia con Giorgiorimase e così la stima per Francesco, che portava in

pista un clown bianco tutto suo.Certo veniva spontaneo, incontrando per la prima voltai Caroli presso il circo di Leonida Casartelli, puntarel’attenzione su Enrico, cavallerizzo da leggenda con cuifinalmente potevo parlare – in vista anche di un libro inpreparazione – per verificare di persona quanto in quellaleggenda ci fosse di vero. Ma poi mi bastò vedere comeFrancesco si rivolgeva agli orchestrali durante le proveper stabilire un certo modo di far musica, come Francescosi rivolgeva al pubblico durante l’entrata comica con ifratelli Enrico ed Ernesto per stabilire un certo tipo dirapporto, per capire che avevo a che fare con un altroCaroli di levatura internazionale, benché molto distantedal fratello non solo nel fisico ma anche nel carattere.Uno, nessuno, centomila: così, pirandellianamente, sipuò definire il clown bianco. Lo stereotipo pretende uncostume sgargiante, una faccia bianca sormontata daun cappello a cono, due orecchie rosse, un aspettoaltezzoso, ma in realtà questa ingessatura non ha maiimpedito all’artista di manifestare talento personalequando c’è. Talvolta o spesso, sulle piste d’oggi, si vedeil ruolo affidato a un personaggio di ripiego, ma è unerrore grossolano. Il clown bianco è il fulcro della scena,è colui che manda in orbita la balordaggine degli augusti,è l’antagonista che esiste anche quando fisicamentenon c’è. Me lo confermò vent’anni fa Charlie Rivel quandoebbi occasione di incontrarlo a Monte Carlo. Lui, comeè ben noto, si esibiva da solo avendo come unici partner

la chitarra e la sedia, ma questo – mi spiegò – non volevadire che la figura del clown bianco, la figura dell’antago-nista, fosse estranea alle sue esibizioni. “E la sedia, dovela mettiamo? E la chitarra? Ma anche il pubblico è clownbianco, quando lo provoco. Anch’io sono clown bianco,quando provoco me stesso a sdoppiarmi. La comicitàclownesca non può fare a meno del gioco degli opposti”.La mitologia felliniana vuole che il grande regista abbiapreso la decisione di realizzare un libro e un film sullaclownerie dopo un colloquio con Pierre-Yves Tremois,artista francese innamorato pazzo del circo come erabuona norma a Parigi fino a qualche decennio fa. Tremoisipnotizzò Fellini schizzando davanti a lui la maschera delclown bianco e soprattutto quel nero sopra gli occhi cherende lo sguardo più o meno altezzoso. E proprio da queldettaglio, che dettaglio non è, partì un giorno la miaconversazione con Francesco Caroli mentre si preparavaa entrare in pista. “Devo stare attento al nero che mimetto sull’occhio. Troppo poco, e rischio di apparireeffeminato. Troppo, e rischio di spaventare i bambini.Devo mettere quel tanto che basta”.Poi mi raccontò come i tre fratelli Caroli, già famosicavallerizzi, erano diventati clown. Era il 1939 e il lorocirco era in attesa della troupe comica Zacchini. La troupe

“La mitologia felliniana vuole che il granderegista abbia preso la decisione di realizzareun libro e un film sulla clownerie dopo uncolloquio con Pierre-Yves Tremois, artista fran-cese innamorato pazzo del circo come era buonanorma a Parigi fino a qualche decennio fa.Tremois ipnotizzò Fellini schizzando davanti alui la maschera del clown bianco e soprattuttoquel nero sopra gli occhi che rende lo sguardopiù o meno altezzoso”.

Francesco Caroli premiato da Bernhard Paul

Page 18: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

non arrivò perché, in clima di guerra, le frontiere si eranochiuse. Ma qualcuno, al circo, doveva pur fare il clown.Decisero di farlo loro, con l’approvazione del padre. “Intempo di guerra lavorare con i cavalli è molto duro, fatebene a prepararvi a un’altra specialità”. Così, mentre ilmondo incominciava a piangere, loro incominciarono a

far ridere gettando le premesse per l’equipe dei“Francesco” menzionata anche da Adrian nel suofondamentale libro Ce rire qui vient du cirque.Erano tre, i Caroli, come tre erano i Fratellini esu loro si modellarono per realizzare tre identitàdi clown con tre “tinteggiature” diverse: un clownbianco, un augusto a metà, un augusto totale.

Risultato? Posso riferire quel che ho visto io ed è ancoranitido davanti a me. Francesco è un clown bianco abba-stanza cordiale, che non si lascia mai sconfiggere daidue augusti perché è più furbo di loro però non rifuggedal sorriso. Ecco il perché della maschera da dosare conil nero “giusto”. Ernesto, più che rosso, è rosato, perchéè un augusto che pretenderebbe di essere un clownbianco, un tonto che cerca di fare il furbo, un“collaborazionista” nei confronti del clown bianco, e perquesto perde la solidarietà dei bambini del pubblicoche, inutile dirlo, sono tutti dalla parte di Enrico, patatarossa in faccia, un augusto con tutte le caratteristichedell’augusto. Detto così, non pare gran cosa. Ma tutte leentrate comiche, dette così, non sono gran cosa. Leentrate comiche bisogna vederle, e rivederle, come hofatto io in quei bei tempi al Medrano, perché un pezzodi clownerie degno di questo nome va accostato conl’emozione devota con cui ci si accosta a un romanzo diDostoievski. Che classe, amici miei, e che ritmo! E chedirettore d’orchestra il clown bianco! A cavallo Francesconon era certo stato in grado di competere in bravura conl’irraggiungibile Enrico, ma sulla pista a suon di musica– benché Enrico fosse un mostro di bravura anche lì –era a suo agio come pochi al mondo.Egidio Palmiri, in tempi recenti, mi ha raccontato unacosa che allora non sapevo (ed è inserita a pag. 79 diSospeso nel vuoto). Francesco Caroli è stato suo maestrodi musica. La vicenda risale agli anni ’40, quando latroupe Palmiri si trovò in Germania a lavorare unitamenteai Caroli nei più importanti circhi tedeschi. Francesco,da clown di razza, sapeva suonare tutti gli strumenti chedi solito sono impiegati nelle entrate comiche ed Egidioapprofittò della contiguità per farsi dare lezioni di fisar-monica che in seguito avrebbe messo a profitto anchecon qualche pubblica esibizione. Non lo sapevo ma nonsono rimasto sorpreso. Forse nessuno, più del clownbianco, ha orecchie per intendere la musica del circo.E il sorridente clown bianco Francesco Caroli già miaveva fornito di questo la prova più evidente.

18

ritr

atti

“Uno, nessuno, centomila: così, pirandellianamen-te, si può definire il clown bianco. Lo stereotipopretende un costume sgargiante, una faccia biancasormontata da un cappello a cono, due orecchierosse, un aspetto altezzoso, ma in realtà questaingessatura non ha mai impedito all’artista dimanifestare talento personale quando c’è”.

“A cavallo Francesco non era certo stato in gradodi competere in bravura con l’irraggiungibile Enrico,ma sulla pista a suon di musica – benché Enricofosse un mostro di bravura anche lì – era a suoagio come pochi al mondo”.

Page 19: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da
Page 20: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Il Circo nell'Acquarusso in Mongolia

Dopo 30 anni lo showrusso del Circonell'Acqua è ritor-nato in Mongolia.Tra i numeri pre-sentati nella grandepista colma d’acqua

quelli con leoni ma-rini, alligatori, serpenti,

uccelli, gatti, acrobati eclowns. I tecnici russi hanno

preceduto l’arrivo della compagniaper allestire tutto l’occorrente per gli

spettacoli con l'aiuto di lavoratori mongoli.

Guy Lalibertè, imprenditore dell’anno 2006Il fondatore e capo della direzione del Cirque du Soleil,Guy Laliberté, è stato nominato imprenditore dell'anno2006 dalla società Ernst & Young. In un comunicato GuyLaliberté è descritto come "un innovatore del Quebec dicui la creatività e la visione hanno trasformato un piccolocirco acrobatico del Quebec in un fenomeno del divertimentoplanetario." È stato riconosciuto come il migliore impren-

ditore del Canada nel quadro di un gala chesi è tenuto ad Ottawa.

Novità al CircoMoira OrfeiNuovi numer inello spettacolodel Circo MoiraOrfei. Da Cuba, edallo spettacolodi Arc ipe lagoCirco-Teatro, Los Feblescon l’altalena russa.Dalla Russia equasi sempre intournee conspettacoli delCirco di Mo-sca, l'uomoforte: si trattadi FakhridinAkhnazarov. Unodei momenti cloudella sua esibizione èquello in cui una jeeppassa sopra il suo corpo! E an-cora: i Danger Castilla al filo alto in unaformazione di quattro funamboli. Ricordiamo che comeTrio Castilla hanno preso parte allo spettacolo del CircoKrone fino ad un anno fa.

"Polarion": Circo diMosca sul GhiaccioUna compagnia del Circodi Mosca sul Ghiaccio èattualmente in tournee inGermania: "Polarion" è iltitolo dello spettacolo. Lacompagnia che comprende 32 artisti è guidata da NatalieAbramova.

L’Italia vince anche al Festival di GrenobleIl Festival che ha presentato uno spettacolo di ottimaqualità ha ospitato molti artisti già premiati in altriimportanti festivals o prossimi partecipanti a manife-stazioni internazionali. La stella d’oro è stata conquistatadai nostri incontenibili Guido e Maycol Errani e dal DuoGuerreros al filo alto. Argento all’equilibrista Encho ealla Troupe Kovgar, alle bascule. Il Bronzo è andato alDuo Milany, quadro aereo, Adriana Folco, elefante,Troupe Gvodetskaya, sbarra russa.

20

a cura di Flavio Michi

Bernhard Paulnominato pro-fessoreIl Direttore delCircus Roncalli èstato nominatoprofessore. "E'importante pertutta la mia cate-

goria professionale", ha dichiarato il direttore del CircusRoncalli. Dopo 30 anni dalla fondazione del suo CircusRoncalli, il clown "Zippo", Bernhard Paul, è stato nominatoprofessore proprio nella sua Vienna.

Il Circo Nacional Ori-ginal Berousek com-pie 150 anniFino alla fine dello scorsonovembre gli abitanti diPraga ed i turisti, amantidel circo hanno potutoassistere agli spettacoli delCirco Nazionale OriginalBerousek.Il circo era installato sullaPiana di Letná che saràchiusa al pubblico durante

i prossimi anni. Il motivo della sua chiusura è l'edificazionedel circuito stradale nella capitale ceca. E Praga nondispone di un'altra area aperta delle dimensioni di Letná.Anche loro hanno il problema delle piazze!

Page 21: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

21

Il Capodanno a Monte Carlo e il Circo sul GhiaccioA dicembre Monte Carlo si è trasformata in una cittàpresepe, con fontane di ghiaccio, addobbi luminosi, abeticarichi di decorazioni, spettacoli per bambini e adulti. Nellanotte di San Silvestro oltre alle cene di gala servite nellepiù belle sale delle diverse proprietà della Société desBains de Mer, fra cui La Salle Empire o Le Louis XV (Hôtelde Paris) e La Salle Belle Epoque (Hôtel Hermitage), ilveglione e show offerto dal circo sul ghiaccio Shangri-Ladella troupe di Sergey Ryshkoff con i suoi 30 danzatori-acrobati sul ghiaccio.

C a n n ava r o e"Alegria""Cannavaro è il mi-glior giocatore di tuttaEuropa" hanno tito-lato i giornali. Il bra-vissimo difensoredella nostra nazionale di calcio e del Real Madrid havinto il pallone d'oro. Prima dell’assegnazione del presti-gioso premio, Fabio si è concesso un momento di svagoe, insieme alla sua famiglia, ha assistito ad uno deglispettacoli di Alegria a Madrid.

Christel Semba-ch-Krone: BuonCompleanno!Un bell'anniversarioper Christel Sembach-Krone, che ha com-piuto 70 anni! Chedire del suo circo? E'

un colosso al di fuori del tempo e della realtà e dobbiamola sua esistenza proprio alla passione e alla caparbietà diChristel Sembach-Krone.

Il Circo Orlando Orfei in Brasile“Uno dei più tradizionali che esistono - Orlando Orfei”titola la stampa brasiliana. “Orlando Orfei è in scena daquando aveva cinque anni. E' stato clown, ciclistaacrobatico e illusionista, fino al suo ingresso nella gabbiadegli animali feroci. Oggi, a 86 anni, è la prima voltache è lontano dal pubblico. Un problema di salute loha allontanato da un anno dal pubblico e dai suoianimali”. “Fra i numeri presentati ci sono quelli con lefontane danzanti, illusionismo, trapezisti, giocolieri,numeri con i tessuti, clowns e molto altro ancora”

È scomparso Emmett Kelly Jr.Il clown Emmett Kelly Jr. è scomparsomentre era ricoverato in un ospedaledell'Arizona. Aveva 83 anni ed erafiglio del famoso clown Emmett KellySr. che era stato clown con il RinglingBrothers e che era scomparso nel1979 all'età di 80 anni.

Il Festival Internazionale dei Clowns MemorialCharlie Rivel si è svolto a Cornellà di Llobregat,in Spagna, ospitando una trentina di artisti di nove paesi.E’ il XII° Festival Internazionale dei “Pallassos MemorialCharlie Rivel” che, in omaggio a questo storico clowncatalano, ha accolto artisti e compagnie per un totale di47 rappresentazioni. L’edizione 2006 è stata dedicata allamusica. Tra i clowns invitati Pipo Sosman, Pieric, Donimo,I Gotys.

I circhi non fannopiù ridere (India)Un triste resoconto chear r i va da l l ’ I nd ia .“L'ultima volta chesono andato a vedereun circo, non avevaposti vuoti. Non sem-

brava così malridotto e gli artisti mi sembravano pieni difreschezza. Ma quei giorni sono finiti”. Dopo che il governoha vietato l'esibizione di tigri, leoni, orsi, leopardi e scimmienegli spettacoli del circo nel 1995, i suoi giorni migliorisono finiti. “Da quando non possiamo più presentarenumeri con gli animali gli affari sono calati del 50%” diceun acrobata del Kohinoor Circus, Javed Ali. “C'erano 50circhi che giravano l'India nei primi anni '90. Oggi nesono rimasti appena 10. I guadagni sono crollati. Maqualche entusiasta è rimasto”. "Si può vedere alla televi-sione, ma guardarlo dal vivo è un grande divertimento”,dice un appassionato. Con i costi sempre in aumento ela competizione, per i circhi del paese questo è l'invernodel malcontento.

“Allegro Sportis-simo"È il titolo del nuovospettacolo del CirqueNational Alexis Grussdedicato ai giochiolimpici. Il circo cheè installato a Parigivicino all'ippodromodi Auteuil presenteràil suo spettacolo finoal 4 marzo 2007.

Page 22: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

di Massimo Locuratolo

GrockClown teatrale

Le anime del clown

Illustrazione Archivio Cedac

Page 23: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

23

Quello di Adrien Wettach/Grock (1880-1959) nella storiadello spettacolo del Novecento, e non solo dello spettacolocircense o del Music Hall, ma dello spettacolo tout court, èstato un ruolo da primattore, da reale creatore di un genereche prima di lui non esisteva: al pari di altri geniali esploratoridi nuovi territori del comico come Chaplin, Tati, Totò.Affrontare l’evoluzione della poetica, dei meccanismi scenicie delle soluzioni visive di Wettach significa lavorare sull’originedel personaggio Clown all’interno del luogo che lo ha generato,il circo; e sui rapporti tra questo personaggio, il suo repertorioe la geniale creatività di un uomo che nel circo non ci eranato, ma che nel circo iniziò a lavorare da adulto, e in pistaelaborò giorno dopo giorno, nella pratica col pubblico, unasua personale idea del Clown. Un’idea del Clown che con lastoria, le convenzioni e la grammatica visiva e gestuale diquel personaggio così come si presentava nei primi anni delVentesimo secolo sotto gli chapiteaux europei non aveva piùmolti punti di contatto. Il Clown di Wettach, sfidando ogninorma allora universalmente accettata, plasmò la suapersonalità per gli spazi, il pubblico e il mercato del teatrodi varietà, del Music Hall; e spinse la sua ansia per ilsuperamento delle regole che inquadravano il rapporto trail clown e la pista circolare sino a ricreare dall’interno l’identitàstessa del personaggio, oltre che il suo rapporto con leroutine mimico gestuali, e con gli strumenti musicali.In cinquant’anni di carriera Wettach raccolse un consensooggi difficilmente immaginabile restando sino all’ultimospettacolo un punto di riferimento internazionale per chiunquevolesse cimentarsi nell’arte del Clown e della comicitàmusicale. Col suo personaggio la figura del Clown si eraspogliata di ogni accento aneddotico, sentimentale,contingente, cristallizzandosi in un maschera teatrale toutcourt in cui si ritrovava la medesima simbiosi tra attore epersonaggio presente in Chaplin/Charlot, in Tati/Hulot, inAntonio De Curtis/Totò.Il suo è stato un numero dal meccanismo perfettamentecongegnato, come un dispositivo svizzero per l’orologeria, incui ogni gag era coerente alla trovata precedente, dalla qualescaturiva in maniera fluida, naturale. L’empatia che suscitavanell’arco di pochi secondi proveniva, oltre che dalla perfettamessa a punto del personaggio e della scrittura del numero,anche dal fatto che il suo gioco comunicava, senza alcunfiltro intellettualistico, il senso della strettissima simbiosi concui viveva i suoi strumenti - che peraltro suonava molto bene,giocandoci insieme - e che quasi umanizzava, rendendolieffettivamente complici della narrazione comica; e con i pochioggetti di scena: la valigia, la sedia, i guanti, l’archetto delviolino, i due costumi che indossava.Grock ha raccontato molto di sé in Sans blague (Flammarion,1948). Nei brani riportati di seguito si trovano delleconsiderazioni riguardanti il modo con cui ha concepito alcunieffetti che avrebbero in seguito rappresentato i punti fortidel suo numero, e le parole con cui ha espresso la suapersonale concezione del mestiere d’artista (brani tratti daGrock - La mia carriera di clown, traduzione di MassimoLocuratolo, Mursia 2006).

Cambiavamo (con Antonet, ndr) entrate ogni mese. Questosistema di lavoro consentiva di perfezionare costantementeil numero, nel senso che ci dava l’opportunità di creare durantela sua stessa esecuzione. Così, adesso sapete che le miemigliori gag sono nate nelle improvvisazioni di fronte alpubblico: scaturivano da circostanze impreviste, qualche voltaassolutamente per caso. Per fare un esempio, l’effetto in cuiavvicino il pianoforte alla sedia mi è venuto in mente, senzanessuna premeditazione, a Madrid. Mi era stato messo adisposizione un piano verticale. Veniva piazzato su una pedanabassa e molto stretta, su cui restava giusto lo spazio perposare la mia sedia. Una sera gli inservienti di pista collocaronolo strumento proprio al limite dell’area. Di conseguenza ledue gambe posteriori della sedia appoggiavano sulla stuoiadi cocco che proteggeva la pista, e solo quelle anteriori sulpiano di legno. Per rimediare all’errore non potevo che fareuna cosa: o spingere indietro il pianoforte, per far sì che lasedia potesse stare tutta sul palchetto, o tirarlo verso di me,e sistemare così tutte e quattro le gambe sulla stuoia. Pernon perdere tempo scelsi di avvicinare lo strumento allasedia. Questo movimento incongruo fece esplodereuno scoppio di risate generale. L’effetto era buono,dunque. Naturalmente da allora l’ho sempre sfruttato,badando bene a sistemare la sedia a debita distanzadallo strumento, in modo da poter agire sul pianoforteper risolvere il problema.Ecco, adesso conoscete il percorso creativo con cui cl

own

Page 24: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

ho concepito la maggior parte dei miei effetti. In quel periodol’entrata del pianoforte era solo una parodia, durava dieciminuti al massimo. Rispetto allo stesso numero che giàAntonet faceva con Walter, non avevamo cambiato praticamentenulla. Solo in seguito avrei eliminato la maggior parte deivecchi effetti, per sostituirli con tutti quelli che uso attualmente.Della vecchia partitura ho praticamente conservato solo ilpianoforte, che resta il mio marchio di fabbrica. Ma noncrediate che tutto ciò che eseguo sia stato inventato dall’oggial domani. Sarebbe troppo bello. Ci ho messo anni a definireil mio spettacolo, e non ho ancora terminato: il lavoro dilimatura e perfezionamento non finisce mai.E’ stato proprio durante la mia permanenza all’Alhambra chela sequenza dell’archetto ha visto la luce. Una sera in cui erodi buonumore avevo deciso di tentare una prova d’abilità:riprendere al volo l’archetto del violino dopo averlo lanciatoin aria e fatto ruotare su se stesso. Sbagliai il colpo e lo fecicadere al suolo. L’aver fallito un effetto così elementare miaveva mortificato, e il pubblico se n’era accorto: in sala erarisuonata una bella risata generale. Farmi battere così da unoggetto non mi garbava per nulla. Dopo aver ricavato alcuniaccordi dal violino ritentai il lancio. Persi ancora la presa, maquesta volta intenzionalmente. Altra risata. Improvvisamenterealizzai che da lì sarebbe scaturito un nuovo effetto comico.Ma quale? In quel momento non avrei saputo dirlo, non siera ancora manifestato con chiarezza. Quindi quella sera hopreferito fermare tutto lì, senza riprovare l’esercizio. Il giornodopo ho ripreso il gioco: ma questa volta, quando l’archettomi è sfuggito di mano, ho battuto un piede sul palcoscenicoper simulare una reazione indispettita. Quella cosa fece ridere.Poi, per tre volte, tentai di raggiungere l’intento che mi eroprefissato: e per tre volte l’archetto ricadde malinconicamentea terra. Nei tre giorni seguenti presentai questa routine cosìcom’era, senza modificarla.La scenografia in cui presentavo il numero all’Alhambra eracostituita da un fondale su cui era dipinta la parete di unsalone con, al centro del palcoscenico, le sagome in tela didue colonne. La quarta sera sbagliai quella famosa presaper due volte di seguito. D’improvviso mi venne l’idea diandare dietro una delle colonne, abbastanza larga per celarmidel tutto alla vista del pubblico, e riprovare lì l’esercizio. Dallasala si vedeva solo il braccio che lanciava l’archetto in aria:il fatto curioso è che da dietro la colonna riuscivo sempre ariacciuffarlo al volo. Questa cosa faceva ridere. A quel puntoritornavo al centro della scena, riprendevo il violino che primaavevo posato a terra, suonavo qualcosa e d’improvviso mifermavo per ripetere il lancio, che dietro la colonna riuscivasempre benissimo. Insomma, volevo dare l’impressione diessere capace di risolvere quella elementare prova di abilità

anche di fronte agli spettatori. Ma fallivo di nuovo.Così tornavo a nascondermi dietro la colonna, e lìcontinuavo a non sbagliare. Ogni volteggio dell’archettonel vuoto era accompagnato dalle risate. Una voltaripresentatomi sul palco ho rimesso il violino inposizione, eseguito qualche nota, e dopo aver lanciatoin aria l’archetto - questa volta senza pensarci - l’ho

afferrato saldamente. Dopodichè ho ripreso a suonare connoncuranza, sino all’istante in cui, di scatto, ho realizzato chel’impresa era stata compiuta. Mi ero messo a saltare di gioia,mostrando al pubblico il diabolico archetto finalmente domato.Gli istanti di pausa tra azione e successiva focalizzazionedella sua risoluzione avevano scatenato una raffica di risatee applausi a catena, che sembrava non dovessero esaurirsimai. Avevo appena identificato uno dei migliori effetti comicidel mio numero. Ora bisognava perfezionarlo con tutta unaserie di dettagli supplementari; e questo non è un lavorosempre facile. Ma a forza di improvvisare, di tenere duro,sono arrivato a definire perfettamente questa gag: un giocoche, in seguito, sarebbe diventato uno dei punti di forza sucui ho costruito il mio successo. Non potendo contare sulladisponibilità di una colonna in tutti i teatri dove mi esibivo,iniziai a utilizzare un paravento. Andava benissimo lo stesso.Quando finivo una stagione andavo sempre a riposare qualchemese a Oneglia. Me l’ero guadagnato: dopo otto o nove mesidi lavoro, senza un giorno di sosta, mi sentivo stanco. Ilnumero, che nel frattempo si era ingrandito e durava adessopiù di un’ora – ormai tenevo tutta la seconda parte delprogramma – era sostenibilissimo se riposavo quattro mesidi seguito. Ne avevo bisogno per recuperare le forze econservarmi in forma, prima del rientro autunnale. Per nienteal mondo avrei voluto che il mio pubblico, lasciando la sala,uscisse con l’impressione che il mio spettacolo aveva persovalore, e io non ero più l’uomo che avevano conosciuto o chesi aspettavano di vedere. Non era mai successo. E nonsuccederà mai. Fino a quando apparirò in palcoscenico, imiei ammiratori lasceranno la sala con la convinzione che ionon sia mai stato migliore di quella sera. E così per ogni sera.Il giorno in cui sentirò arrivare il declino mi fermerò, senzarimpianti. Non si può essere stati, ed essere sempre. La naturaè identica per tutti. Però quel giorno non è ancora arrivato.Sento la stessa vitalità di trent’anni fa. Anzi, sono pure persuasoche il mio lavoro sia aumentato in qualità, che la mia comicitàsia più scorrevole, più naturale, più verosimile. Mi sento anche

24

clow

n

Grock si riposa

Page 25: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

più rilassato nel pormi domande, nel darmi risposte. La miamimica non si allontana dalla realtà. Anzi, al contrario, aumentain verità grazie all’espressione giusta che le do.Sapeste quanti attori sono venuti a vedermi. Persino dallaComédie Francaise. Non sono venuti perché li facessi ridere.Ma per studiarmi, per osservare le attitudini, le espressioniche eseguo con quel tono personale che affascina. Tuttoquesto è innato. Non si apprende. Si percepisce. Ma,soprattutto, cosa cerco? Non esagerare un effetto, per minimoche sia. Forse farà ridere meno, ma sarà apprezzato dagliintenditori. Talvolta resterò senza rispondere. Basterà il miosguardo. Un sorriso ben recitato può sostituire una lungafrase. Basta un unico movimento per scatenare l’entusiasmo.Quante volte ho suscitato un effetto inatteso, uno scoppio dirisa, con una semplice espressione del volto. Ecco, questisono i risultati raggiunti in mezzo secolo di osservazioni e diostinazione. Bisogna sempre perfezionare quanto c’è di giàperfetto.Oggi sono convinto di esserci arrivato. (…) Sulla scena, comein pista, quello che abbaglia è il lato brillante, romanticodell’artista: la sua grazia, l’allegria che trasmette. Per l’artista,lo spazio e gli anni che fuggono non contano. Lui non ha età.Al contrario degli altri uomini, apparentemente ha domato ifantasmi. Ho visto sessantenni lanciarsi nel salto della mortecon la stessa energia di un ventenne, tanto erano dominati- anzi, galvanizzati - dalla tensione che si appropria dell’essere,e si rinnova, e sempre ritorna al momento di entrare in scena.Per chi è nato artista niente è impossibile. L’educazione dellavolontà, sulla quale si è concentrato sin dalla giovinezza, gli

dona le ali anche quando raggiunge l’età di un patriarca.La concezione che noi artisti ci siamo formati della vita èsemplicissima: in tutto, sopra tutto, domina la volontà. Lavolontà fa la nostra felicità, e il nostro tormento. Un attore sipuò ammalare e disdire all’ultimo momento: di norma c’èun sostituto a sua disposizione. Ma un artista non si puòammalare, nessuno lo può sostituire, perché quello che luidà nessun altro lo può dare. E’ questo il suo segreto, e lotradisce una volta sola. L’artista tradisce questo segretoesclusivamente per un motivo: la morte. Dico tutto questocon cognizione di causa. Quante volte sono stato oppressoda quel terribile “ad ogni costo”, da quel “bisogna!” inesorabile.Inesorabile soprattutto nell’anno di terrore 1911, quando fuisul punto di avere un braccio amputato in seguito a unavvelenamento. Il giorno dell’intervento era fissato, in clinicac’era una camera prenotata a mio nome. Ma io mi ribellai,e vinsi la partita. Avvenne a Berlino, al Wintergarten. Percompensare il dolore pazzesco improvvisai una serie dicapriole inverosimili. Sentivo che la ragione stava perabbandonarmi, tanto grande era la sofferenza: e il pubblicoperdeva la sua, di ragione, tanto era forte il suo entusiasmo.A numero appena concluso il sangue schizzò attraverso lemedicazioni. Mi lanciai dietro le quinte mugghiando come untoro ferito. Sciocchezze. Dovessi vivere cento vite le vorreitutte simili alla mia vita attuale. Essere artista, padroneggiarela volontà, elevarsi al di sopra di tutto quello che è piccolo,meschino, ripugnante: trasporre tutto a un livello grandioso,fino a raggiungere lo straordinario. Ecco, questo è il sensodella nostra arte, e questo è ciò che rende irresistibile lacarriera artistica.La fine dello spettacolo rappresenta per noi il brusco ritornoalla realtà. In un istante ridiventiamo piccoli, modesti, con unsolo desiderio: vivere come tutti, infilarci borghesemente lepantofole e accendere la pipa accanto al fuoco.Sapeste quanti, tra gli spettatori che ci acclamano, con noisono sfuggiti volontariamente a tutto questo, si sono allontanatidal focolare e dalla dolce routine della vita quotidiana, sonoevasi da un ambiente che sentivano oppressivo. Di fronte allecapriole hanno dimenticato tutto, e sono stati rapiti da unasorta di ebbrezza. Poi, a spettacolo terminato, sono rientratia casa loro per ritrovare nel loro tran tran abituale un grigioreancor più cupo. Ah! Se sapessero come glielo invidiamo queltran tran, noi uomini liberi e giocolieri supremi!L’artista è il borghese ideale. La sua giornata è composta permetà da rischi e pericoli. Questa condizione richiede unacompensazione, e così riempie l’altra metà di tutto il benesseredomestico che è in grado di offrirsi. Perché non siamo deibohémiens. Le nostre vite sono strettamente regolate, e ionon vedo intorno chi ci sia di più solidamente borghese dinoi, chi abbia principi e costumi più solidi, chi formi unionipiù rispettabili. Che i padri di famiglia si rassicurino. Possonolasciare in tutta serenità che i loro figli scelgano la carrieraartistica, quando lo vogliono assolutamente. La carrieraartistica contiene in se stessa la garanzia di rispettabilità.L’artista, più di chiunque altro, deve essere in grado di condurrela sua barca.

25

Il violino di Grock

Page 26: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Il Circo, un mondo in cittàFederico Fellini narra di quando, bambino, una mattinasi affacciò alla finestra e al posto di un piazzale desolatoscoprì un mondo di colori, musica, umanità. Era arrivatoil circo! Ma i rapporti tra il circo ed il centro urbano nonsi fermano a questa suggestiva immagine. Lungo i secolila trama delle relazioni fra il contenitore di meraviglie el’urbe è stata fitta, variegata e sorprendente.Questo complesso rapporto è raccontato nel volume IlCirco, un mondo in citt� edito da Stampa Alternativa (conla collaborazione del Cedac) che raccoglie pareri di studiosie storici intervenuti al Teatro Goldoni di Venezia al convegnodallo stesso titolo tenutosi a fine 2004.Il circo è un mondo tanto affascinante quanto misterioso,del quale si conosce davvero poco. Una delle caratteristichepiù note è quella dell’itineranza. Uno spettacolo che sisposta di luogo in luogo portandosi dietro il proprioparticolare universo che incontra gli abitanti dei paesi che

visita. Un insieme di tradizioni antiche che siconfrontano tra di loro dando vita ad una seriedi rapporti anche contraddittori.Gli interventi raccolti in questa pubblicazione sonoorganizzati in diversi gruppi di interesse: l’apertura

è dedicata a una cavalcata attraverso ere e continenti pertratteggiare un panorama storico e geografico dei rapportitra le arti circensi e le città. Poi due interventi di estremaattualità. Uno, di Francesco Mocellin, Commissario Mini-steriale, realizza una spietata istantanea della situazionepratica in cui si muove l’azienda circo nei rapporti con leistituzioni. L’altro, di Roberto Bianchin (inviato de LaRepubblica), analizza la scarsa attenzione riservata daimedia alle discipline dello spettacolo popolare.Vi è poi un gruppo di interventi di natura storiografica.Antonio Giarola (direttore del CEDAC) racconta di come,già nel Medio Evo, i veti alle discipline della strada fosseroinibitori allo sviluppo ed alla diffusione delle stesse. Lastudiosa del costume veneziano, Lina Padoan Urban,propone un’analisi dello spettacolo a Venezia dei secoliXVII e XVIII con la teoria che il circo non sia “altro teatro”ma piuttosto una delle forme del teatro nei suoi moltepliciaspetti. Marco Martini, storico dello sport, con dettagliateosservazioni della stampa romana a cavallo fra ‘800 e‘900, descrive l’attività e la fruizione di circo nella capitaled’Italia in quegli anni. Un veterano degli storici di circo,Giancarlo Pretini, racconta dell’uso della carta stampatada parte delle imprese circensi dalle origini ad oggi. Infineun pezzo di “storia quotidiana” è disegnato dal giornalistaRuggero Leonardi con un’analisi delle diverse scansionitemporali sotto un tendone o sotto il tetto di una casa.Chiude il volume un’area dedicata a modelli di superamentodell’impasse. Con l’anomalia del Cirque Bidon, un gruppodi saltimbanchi che, nel palesare le proprie caratteristichebohemiene, viene amorevolmente accolto da comuni edenti pubblici. O il crescente successo delle manifestazionidi arti di strada e di come queste si interfacciano con ilcentro urbano. In chiusura la situazione del circo classicoe contemporaneo in Italia, con particolare riferimentoall’esperienza veneziana di Arcipelago Circo Teatro.Obiettivo di questo volume è segnalare a quante piùpersone possibili ed operatori del settore, sia del mondodel circo che della pubblica amministrazione, il panoramaemerso dal convegno. Dal quale si evince da un lato lacerta e grande funzione sociale dello spettacolo popolaree dall’altro la difficoltà per lo stesso di interfacciarsi inmaniera soddisfacente con le autorità stanziali del nostromondo.

Il circo un mondo in citt�,a cura di Alessandro Serena,pp. 160, Stampa Alternativa,18 euro.

26

libr

i

Page 27: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

27

Cedac 2003 – 2006Documenti e attività

Documenti e Attivit� è un volume che racconta dei primi treanni di attività del Centro di Documentazione delle Arti Circensi.Il centro, lo ricordiamo, è nato dalla volontà dell’AssociazioneNazionale Sviluppo Arti Circensi al fine di colmare una evidentelacuna posta in risalto da quanti hanno fatto studi o ricerchesu temi inerenti agli spettacoli viaggianti. Dal 2003 il Centrogode del supporto finanziario del Ministero per i Beni e leAttività Culturali e questo contributo ha permesso una crescitaesponenziale.Il Centro è stato dedicato ad Egidio Palmiri, senza dubbio ilpersonaggio oggi più rappresentativo del settore per l’ecce-zionale curriculum vitae, mai prima d'oggi riferibile ad un'unicapersona nel contesto circense italiano.Il nucleo iniziale del Cedac era costituito dalle collezioni privatedei fondatori alle quali si è subito aggiunto l’enorme archiviobiblio-fotografico dell’Ente Nazionale Circhi contenente anchel’archivio privato del Presidente Egidio Palmiri e lo straordinariofondo appartenuto allo scomparso Massimo Alberini. Ovvia-mente la priorità è stata data alla catalogazione dell’enormemole di materiale confluito e di lì a poco la ricerca di unasede idonea a contenerlo e a permetterne una pubblicaconsultazione, sede individuata ed attrezzata nella primaveradel 2004 in via Garbini, 15 a Verona.In parallelo alla catalogazione del materiale su un data baseappositamente strutturato per le esigenze del Centro si ècercato di agire principalmente su due ambiti: la stesura dischede di approfondimento sui materiali grafici originalipresenti e l’incentivazione della presenza di ricercatori estudenti universitari al fine di stimolare approfondimenti etesi di studio sulla materia circense, fornendo loro tutto ilsupporto necessario. Così fra i documenti analizzati emergonoantiche stampe relative a veri e propri pionieri del circo italianocome Alessandro Guerra o gli Averino, o ad importanti artisticome Enrico Rastelli. Documenti che testimoniano dell’intensaattività degli italiani sul territorio nazionale ed estero.Non sono poi mancate le richieste di materiali per la realiz-zazione di importanti mostre sulle immagini che hannocontraddistinto la storia del Circo né la consulenza per larealizzazione di trasmissioni televisive, documentari e film sultema. È in questo contesto che si inserisce la consolidataesperienza del Cedac impegnato in prima linea nelle piùdisparate attività ed interventi. Numerosi risultano i campid’azione raggiunti; conferenze internazionali, consulenzeprivate, promozione di eventi e dibattiti legati al settore,interventi, infine, che portano ad operazioni concrete e miratequali il recente restauro di Villa Grock ad Imperia. Nel lungoelenco di attività sono da segnalare le collaborazioni con iprincipali complessi italiani volte alla realizzazione di docu-mentari. Così come quella con il Cirque du Soleil, sfociatanell’organizzazione di una conferenza all’Università Statale diMilano e alla presenza presso il centro di un’ampia mole didocumentazione relativa a questo complesso.

All’interno della ricca biblioteca del Cedac è conservato ancheun numero consistente di tesi; numerose sono infatti lericerche universitarie che sono state e continuano ad essererealizzate grazie al sostegno del Centro. Fra le tesi svolte vene sono di tipologie davvero diverse. Da strategie di marketingdifferenziate a comparazioni fra cinema e circo. Dalle analisidella critica giornalistica alla traduzione di libri sul tema daaltre lingue all’italiano. Gran parte delle risorse del CEDACvengono impiegate per l’acquisizione di materiale prevalente-mente italiano (o che riguarda famiglie italiane all’estero) o,dove non ne è possibile l’acquisizione per i costi troppoelevati, almeno copia digitale degli stessi per inserire comunqueelementi interessanti, immagini, foto e nomi nel data base.L’incrocio dei dati sinora utilizzato per le prime semplici ricerchesta già dando esiti molto interessanti, ma un lavoro diarchiviazione completo necessita ancora di parecchi anni emaggiori risorse. Con questa pubblicazione i responsabili delCedac desiderano evidenziare una parte del lavoro svolto inquesti primi tre anni di attività, soprattutto al fine di sensibilizzaree coinvolgere in questo progetto quanti, privati o enti pubblici,credono nella bontà di un lavoro di ricerca che è solo all’inizioma che permetterà nel tempo di dare alla storia delle articircensi italiane la dignità che merita.

Il volume è gratuito per tutti gli iscritti al Cedac e per coloroche si iscriveranno.Per informazioni: 045 8202010

Page 28: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

28

Autorizzazioni dilavoratori extra-Ue.L’ENC resta un riferimento

Con l’emanazione dell’ultima circolare (Ministero delLavoro n. 34/2006 del 13/12/2006) dovrebbero essereaccorciati i tempi tecnici per l’ottenimento delle autoriz-zazioni al lavoro di tutto il personale extra-Ue, infatti leprincipali novità sono le seguenti: le domande, una voltache il sistema sarà a regime, verranno presentate inizial-mente tramite e-mail e successivamente inviati i docu-menti originali (con marca da bollo) tramite posta; èstata abolita la visita medica per qualsiasi mansione; inulla osta provvisori della Questura vengono richiestidirettamente dal Ministero del Lavoro; la regolaritàcontributiva viene richiesta direttamente all’ENPALS daparte del Ministero del Lavoro; è stato ulteriormenteconfermato che gli attestati di qualifica per il personaleda occuparsi presso circhi e spettacoli viaggianti, vengonorilasciati anche dall’Ente Nazionale Circhi.La nota dolente per tutte le attività circensi è l’obbliga-torietà di indicare, per i lavoratori che non effettuano le40 ore settimanali/26 giornate mese, gli orari di lavoroe i giorni della settimana retribuiti. Tutti sappiamo comesia difficile programmare tali giornate in quanto succederàsicuramente che qualche artista o attrezzista, lavorimagari il mercoledì anziché il martedì, rischiando inquesto modo che l’eventuale ispezione annulli il part-time e quindi venga effettuato il recupero da parte deglienti previdenziali e assicurativi a 26 giornate mese.Altra nota non di poco conto, ma che è senza dubbiogiusta per una equa e corretta concorrenza tra i circhi,sta nel rilascio e rinnovo delle autorizzazioni solo ai circhiin regola con i contributi ENPALS, pertanto chiunque non

versa correttamente gli oneri sociali, non potràottenere da parte del Ministero del Lavoro alcunaautorizzazione. Raccomandiamo quindi a tuttigli esercenti di versare regolarmente (minimo 15giornate/mese per lavoratore) i contributi dovutiper legge.La nuova circolare e la modulistica possonoessere scaricate dal nostro sito internetwww.circo.it cliccando su infoenc.

Permessi di soggiorno:complicazioni a non finire

Oltre alla nuova circolare del Ministero del Lavoro, ilmese di dicembre ha portato cambiamenti anche sulleprocedure di rilascio dei permessi di soggiorno, che peril nostro settore sono diventati quasi impossibili daottenere: dall’11 dicembre 2006, infatti, tutte le domandedi rilascio del permesso di soggiorno dovranno essererichieste tramite gli uffici postali abilitati dopo che èstato rilasciato il kit dallo sportello unico dell’immigrazione.Questa procedura fa sì che tutti i circhi per far rilasciareil permesso di soggiorno ai neoassunti dovrebbero andarepresso la loro sede legale con i lavoratori interessati,minimo tre volte nel periodo di rilascio del permesso disoggiorno che dovrebbe avvenire in circa due mesi.Vorrebbe dire che se tali lavoratori fossero indispensabiliper lo spettacolo o per la mobilità del circo, la strutturaandrebbe incontro ad enormi spese di spostamento ditali lavoratori oltre che ai mancati introiti per fermo dellospettacolo. Una soluzione avanzata dalla nostra associa-zione al Ministero degli Interni è quella di escludere datale normativa (rilascio tramite uffici postali) il nostrosettore come già avviene per altri casi (affari, curemediche, gara sportiva, ecc.). Fino a quando non verràaccettata l’istanza dell’Enc, consigliamo di effettuare lerichieste presso gli uffici postali nei pressi del circo, inquanto la nuova procedura chiarisce che il permesso disoggiorno deve essere richiesto al Questore della provinciaove lo straniero si trova, entro otto giorni lavorativi dalsuo ingresso.A cura di Luciano Giarola

noti

zie

enc

Assemblea Encil 22 febbraioCausa gli scioperi che stanno flagellando l’Italia, l’As-semblea dell’Enc è stata posticipata al 22 febbraio,tornando così alla data storicamente fissata per lariunione generale dell’Associazione. Rimangono invariatiil luogo (presso la sede nazionale dell’Agis in Roma) el’ordine del giorno, già segnalati sullo scorso numerodella rivista Circo.

Page 29: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

29

Il CEDAC è venuto in possesso recentemente di una locandina(cm 32 x 16) di colore rosa antico, intitolata “Grand CirqueEquestre Giuntini” e di una cartolina postale fotograficaintitolata “Mr. Egizio Giuntini – Le miracle de l’art equestre-jochey”. I due documenti risultano essere interessanti dalpunto di vista storico poiché il cognome Giuntini non vienecitato in nessun volume di storia del circo italiano né tantomeno francese. Si tratta comunque di una famiglia italianapoiché il nome Gius. (quasi certamente Giuseppe) deldirettore e di Egizio (suo figlio?) non lasciano dubbi a questoproposito. Nella locandina viene indicata la data (1904)ma non la città in cui si svolge la rappresentazione e l’indirizzo“Rue Baudin - Parc d’Isly – Rue Michelet”, da solo non nepermetterebbe l’individuazione se non vi fosse il nome dellatipografia, guarda caso di un italiano, in basso a destra (P.Crescenzo, Bd de France – Alger). Ecco allora che un controlloincrociato tra le località indicate e Algeri ha dato un risultatopositivo. Si è dunque accertato che il Parc d’Isly è esistitoad Algeri sino alla metà del 1900 mentre le vie indicateesistono tutt’ora. Altro elemento che ci induce a credereche la rappresentazione sia avvenuta in questa città è datodall’orario avanzato – quasi le 9 di sera del 28 luglio – incui si è svolto.Dal punto di vista dello spettacolo vengono annunciateunicamente “Veritables Attractions Equestres etGymnasiarques” (Autentiche Attrazioni Equestri e Ginnastiche)e la presentazione di cavalli addestrati in libertà. Ciò ciinduce a credere che il repertorio fosse unicamente equestree piuttosto generico come è anche intuibile dall’immaginerappresentante le cinque teste di cavallo individuabile anchesu manifesti di altri circhi equestri italiani che agivano nello

stesso periodo.Con il ritrovamento di questi due documenti, unaltro piccolo tassello si è aggiunto nel lavoro diricostruzione di una cronologia circense attendibiledal punto di vista italiano alla quale il CEDAC sista occupando sin dalla sua nascita.

di Antonio Giarola

GrandCirqueEquestreGiuntini

ceda

c

Page 30: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

30

La manifestazione che si è svolta nel capoluogo dell’Assiadal 2 al 5 novembre scorsi ha visto la luce nel 1987 grazieall’iniziativa dell'artista rumeno Joan Dumitru e, dopo variesistemazioni in edifici municipali nell’arco delle prime edizioni,dal 1991 si svolge attualmente sotto uno chapiteau allestitoesattamente a fianco del municipio.L’organizzazione dell’evento ha sfruttato nel corso degli annidiverse partnership per quanto riguarda le strutture (quelledi Benno Kastein e del suo Flic Flac per il 2006) ma si segnalasoprattutto per essere un perfetto esempio (ahinoi, nient’affattodiffuso) di sinergia tra istituzioni pubbliche locali e artecircense. Infatti, l'onere dell'organizzazione della rassegnagrava interamente sulla municipalità di Wiesbaden che mettea disposizione mezzi finanziari, materiale umano (su tuttiricordiamo l'infaticabile Frank Zammert del locale assessoratoalla cultura oltre al boss Jorg-Uwe Funk) e - soprattutto - unadedizione ad ogni livello difficilmente comparabile conquella di qualsiasi altra situazione si-milare.E' proprio questa sinergiaintegrale tra città e fe-stival la peculiaritàche rende lo "Eu-ropean YouthCircus" - riser-vato agli artistitra i dieci ed iventicinque anni -difficilmente assi-milabile a manifesta-zioni del genere, al di làdi ogni valutazione relativa allivello qualitativo dei partecipanti.Infatti, l'edizione appena passata agli archivi, forsenon regge il confronto con le competizioni maggiori come il"Demain" a Parigi o lo stesso festival di Latina: è mancatoil supporto degli animali, i concorrenti provenivano quasi inmodo esclusivo dalle scuole circensi d'Europa (niente cinesi…e non è detto che l’assenza sia pesata, una volta tanto) esono mancate le grandi troupe così come la comicità, elementiin qualche modo indispensabili per vivacizzare ogni compe-tizione. Ma ciò nonostante, questo festival si è imposto ancora

una volta come un punto di riferimento per l'artecircense europea d’occidente - sempre bisognosadi ossigeno e nuova linfa - grazie alla sua freschezza,al senso di efficiente ospitalità che tutti i convenutihanno respirato, alla qualità delle attrazioni di vertice,alla competenza della giuria della quale ha fattoparte anche Antonio Giarola. In effetti, un'altra ca-ratteristica di questa competizione è quella di far

giudicare i numeri in concorso da un collegio a composizionevariegata, sotto la direzione di Johnny Klinke, deus ex machinadel Tigerpalast di Francoforte: non solo direttori di circhi o dicompagnie pubbliche e private ma anche artisti in attività,registi, produttori di spettacoli, coreografi… Un mix che forsecostituisce una garanzia di pluralità di prospettive di giudizio.Ricordiamo i vincitori di questa edizione. Per la sezione finoa diciassette anni l’Oro è andato a Tatjana Kastein, figliaquattordicenne del titolare di Flic Flac Benno, protagonistadi una performance energica, matura, piena di personalitàalle verticali. Si tratta certamente di un prodotto già spendibilesul mercato (basti pensare che la giovane è già stata prota-gonista dello spettacolo di famiglia nel corso della passatastagione). Per la sezione under venticinque la vittoria è toccata– per la verità un po’ a sorpresa – ad un altro verticalista, ilrusso Eduard Gelazarov (già al Circo Americano lo scorso

anno protagonista del finale acquatico), dai toni un po’enfatici che ha prevalso sul talentuoso

trionfatore di Latina – il giocoliereSemen Krachinov del Ro-

sgoscirk.Il premio speciale

messo a disposi-zione dalla fa-miglia Montico èstato conse-gnato da Antonio

Giarola al triofemminile russo

Mystère che ha pre-sentato un melange di

mano a mano, verticali ecaucciù e che dovrebbe partecipare

al prossimo festival nel capoluogo del Sannio.

di Francesco Mocellin

fest

ival

Eduard Gelazarov

Page 31: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da
Page 32: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da
Page 33: 4,00 Poste Italiane Spa - Circo.it · Dieci anni di Circo di Alessandro Serena e Claudio Monti p. 4 Editoriale di Egidio Palmiri p. 5 Medrano, pacco dono di Dario Duranti p. 6 Da

Come già segnalato (Circo, agosto/settembre 2000, pp.24/25), tra i popoli di interesse etnologico esistono figureistituzionalizzate di pagliacci solo nel sud-ovest degli USAe nel nord-ovest del Messico. Le origini di questo personaggioaffondano però le loro radici in società più primitive di quelledei sopra citati agricoltori amerindi, e troviamo figure di clowngià abbozzate sin dal livello dei cacciatori-raccoglitori, il piùarcaico sistema di vita della specie homo: nei popoli artici(dalla Siberia agli Eschimesi) e tra i pigmei BaMbuti dellaforesta equatoriale africana. Quest’ultima etnia è caratterizzatada un elemento arcaicissimo: l’autorità non ha gerarchiefisse, ma viene assunta di caso in caso da chi “dimostra dipossedere l’abilità di interpretare e soddisfare i desideri dellaGrande Foresta” (Colin Turnbull, Wayward servants, 1966, p.82), uomo o donna che sia. Già, perché il loro EssereSupremo è proprio lei, la Foresta, l’unico ambiente in cui sisentono al sicuro come nel grembo di una madre e dal qualeattingono ogni cosa di cui hanno bisogno. Piacere alla Forestasignifica anche possedere capacità tecniche, predisposizionied abilità particolari a seconda dell’ attività da svolgere.Tutti possono provarsi a risolvere le dispute e le questioniche inevitabilmente insorgono in ogni gruppo umano, el’esperienza ha con il passare del tempo insegnato ai BaMbutiche il miglior mezzo per venirne a capo è di stemperare ilclima, di polarizzare l’attenzione generale attorno a qualchealtro elemento. Si possiedono esempi di uomini e donnequalsiasi che hanno seguito questa strada, tuttavia esistetra loro un vero e proprio maestro specializzato nel settore,con capacità mimiche e teatrali superiori alla media: il clown.Non viene investito di tale compito ufficialmente, non esisteun termine della lingua indigena per definirlo, non è unafigura rituale, ma al momento opportuno compare. General-mente, spiega Turnbull, è il più maldestro nella caccia che,evidenziando capacità di ridere di se stesso e degli erroriche compie, mostra più di tutti questa inclinazione; e daquel momento, all’insorgere di qualsiasi questione, accorrea sedarla servendosi della comicità. Un’arma quasi sempreinfallibile. E pare che la sua abilità fosse ben vista, oltre chedalla Sacra Foresta, anche dai monarchi degli antichi egloriosi regni africani dei Bantu, in alcuni dei quali sono statisegnalati da storiografi e viaggiatori dei buffoni di corteappartenenti appunto alla etnia pigmea.Nella nostra società i pigmei hanno fatto invece solo fugaciapparizioni, non arrivando mai a poter dimostrare questeloro qualità. In Italia li vedemmo per la prima volta nel 1874,come mostra la copertina di una rivista dell’epoca, ma furonooggetto solo di studi scientifici (per lo più antropometrici)e, semmai, di curiosità e meraviglia.

di Marco Martini

Clown e pigmeidella forestaIl riso nelle culture del messico.