3
49 Ho iniziato a collaborare con la Di- rezione delle Biblioteche comuna- li di Mantova nell’estate del 2007 ed ho provveduto subito all’acquisizio- ne di una serie di termoigrometri elettronici da collocare nelle aree della Biblioteca Teresiana nelle qua- li il progetto di ristrutturazione pre- vedeva l’immagazzinamento o la consultazione dei materiali librari, nonché nei depositi preesistenti che sarebbero stati mantenuti nella me- desima funzione. Tali termoigrome- tri, oltre a possedere un piccolo scher- mo che consente la lettura dei va- lori di temperatura (T) e umidità re- lativa (UR) in atto, sono dotati di una memoria interna che permette di conservare circa 4.000 dati. Essi furono programmati in modo da registrare ora per ora i valori di T e di UR. Ciò ha consentito di otte- nere grafici e tabelle che rappre- sentano l’andamento dei parametri ambientali in funzione del tempo (fig. 1). Su richiesta della Direzione, una se- conda serie di termoigrometri è sta- ta collocata anche nella Biblioteca Mediateca Baratta, nonostante essa si configuri come una biblioteca pub- blica la cui funzione fondamentale è quella di mettere a disposizione dell’utenza documenti e informa- zioni nella forma e nelle condizio- ni ritenute più idonee per un’age- vole consultazione. Tra i suoi com- piti non figura pertanto quello spe- cifico della conservazione, funzio- ne attribuita e svolta a Mantova dal- la Biblioteca Teresiana. Ciò nondi- meno si è voluto conoscere l’an- damento dei parametri ambientali per valutare le variazioni microcli- matiche nei depositi e nelle sale di consultazione del Centro. Uno stru- mento è stato collocato all’esterno dei locali, in un’area al riparo dal- le intemperie, in modo da dispor- re di un costante riferimento alle condizioni atmosferiche mantova- ne (fig. 2). In considerazione del- l’importanza dei parametri ambien- tali nel campo della prevenzione, si è voluta premettere ad ogni suc- cessiva azione la conoscenza di que- sti fenomeni, anche perché tale co- noscenza non si ottiene dall’oggi al domani ma richiede almeno un anno di rilevazioni, essendo corre- lata alle variazioni climatiche sta- gionali. Le altre azioni predisposte hanno avuto una duplice finalità: la prima, a breve termine, strettamente cor- relata agli interventi di ristruttura- zione e restauro della Biblioteca Te- resiana illustrati in precedenza da Cesare Guerra; la seconda, di me- dio-lungo respiro, ha sfruttato que- sta contingenza per avviare un pia- no programmatico che, oltre a pre- venzione e manutenzione, giunges- se in prospettiva sino al restauro del- le opere a rischio. In altre parole si può dire che a Man- tova si è interpretato alla lettera l’ar- ticolo 29 del Codice dei beni cul- turali e del paesaggio 1 nel quale si afferma: “La conservazione del pa- trimonio culturale è assicurata me- diante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, pre- venzione, manutenzione e restauro”. 2 Lo studio, dunque, al primo posto; di esso fa indubbiamente parte il rilevamento ambientale, ma non si limita certo a quest’ultimo. Un aspet- to fondamentale dello studio è in- fatti quello che riguarda il materia- Progetti Biblioteche oggi – marzo 2010 Il piano di conservazione del materiale librario e documentario Carlo Federici Docente di conservazione del materiale librario e documentario Università Ca’ Foscari, Venezia [email protected] Fig. 1 – Grafico delle variazioni di temperatura (in rosso, la scala si trova a destra) e umidità relativa (in blu, scala a sinistra) all’interno del deposito manoscritti della Biblioteca Teresiana nel periodo dicembre 2008-marzo 2009

45-51teresiana.qxd 20-02-2010 11:02 Pagina 49 Progetti Il ... · matiche nei depositi e nelle sale di consultazione del Centro. Uno stru- ... Biblioteche oggi – marzo 2010 Il piano

  • Upload
    dodat

  • View
    216

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

49

Ho iniziato a collaborare con la Di-rezione delle Biblioteche comuna-li di Mantova nell’estate del 2007 edho provveduto subito all’acquisizio-ne di una serie di termoigrometrielettronici da collocare nelle areedella Biblioteca Teresiana nelle qua-li il progetto di ristrutturazione pre-vedeva l’immagazzinamento o laconsultazione dei materiali librari,nonché nei depositi preesistenti chesarebbero stati mantenuti nella me-desima funzione. Tali termoigrome-tri, oltre a possedere un piccolo scher-mo che consente la lettura dei va-lori di temperatura (T) e umidità re-lativa (UR) in atto, sono dotati diuna memoria interna che permettedi conservare circa 4.000 dati. Essifurono programmati in modo daregistrare ora per ora i valori di Te di UR. Ciò ha consentito di otte-nere grafici e tabelle che rappre-sentano l’andamento dei parametriambientali in funzione del tempo(fig. 1).Su richiesta della Direzione, una se-conda serie di termoigrometri è sta-ta collocata anche nella BibliotecaMediateca Baratta, nonostante essasi configuri come una biblioteca pub-blica la cui funzione fondamentaleè quella di mettere a disposizionedell’utenza documenti e informa-zioni nella forma e nelle condizio-ni ritenute più idonee per un’age-vole consultazione. Tra i suoi com-piti non figura pertanto quello spe-cifico della conservazione, funzio-ne attribuita e svolta a Mantova dal-la Biblioteca Teresiana. Ciò nondi-meno si è voluto conoscere l’an-damento dei parametri ambientaliper valutare le variazioni microcli-

matiche nei depositi e nelle sale diconsultazione del Centro. Uno stru-mento è stato collocato all’esternodei locali, in un’area al riparo dal-le intemperie, in modo da dispor-re di un costante riferimento allecondizioni atmosferiche mantova-ne (fig. 2). In considerazione del-l’importanza dei parametri ambien-tali nel campo della prevenzione,si è voluta premettere ad ogni suc-cessiva azione la conoscenza di que-sti fenomeni, anche perché tale co-noscenza non si ottiene dall’oggial domani ma richiede almeno unanno di rilevazioni, essendo corre-lata alle variazioni climatiche sta-gionali.

Le altre azioni predisposte hannoavuto una duplice finalità: la prima,a breve termine, strettamente cor-relata agli interventi di ristruttura-zione e restauro della Biblioteca Te-resiana illustrati in precedenza daCesare Guerra; la seconda, di me-dio-lungo respiro, ha sfruttato que-sta contingenza per avviare un pia-no programmatico che, oltre a pre-venzione e manutenzione, giunges-se in prospettiva sino al restauro del-le opere a rischio.In altre parole si può dire che a Man-tova si è interpretato alla lettera l’ar-ticolo 29 del Codice dei beni cul-turali e del paesaggio1 nel quale siafferma: “La conservazione del pa-trimonio culturale è assicurata me-diante una coerente, coordinata eprogrammata attività di studio, pre-venzione, manutenzione e restauro”.2

Lo studio, dunque, al primo posto;di esso fa indubbiamente parte ilrilevamento ambientale, ma non silimita certo a quest’ultimo. Un aspet-to fondamentale dello studio è in-fatti quello che riguarda il materia-

Progetti

Biblioteche oggi – marzo 2010

Il piano di conservazionedel materiale

librario e documentario

Carlo FedericiDocente di conservazione

del materiale librario e documentarioUniversità Ca’ Foscari, Venezia

[email protected]

Fig. 1 – Grafico delle variazioni di temperatura (in rosso, la scala si trova a destra) e umidità relativa (in blu, scala a sinistra) all’internodel deposito manoscritti della Biblioteca Teresiana nel periodo dicembre 2008-marzo 2009

45-51teresiana.qxd 20-02-2010 11:02 Pagina 49

50

le librario in senso stretto, sia co-me raccolte, sia come opere indi-viduali. In questa ottica si è promos-sa un’indagine sullo stato di con-servazione del materiale collocatonelle Sale Teresiane allo specificodella quale si accennerà più avanti.Lo studio analitico dei risultati ot-tenuti mediante la campagna di ri-levamento dei parametri ambien-tali ha confermato quanto già erapossibile dedurre dal rapido esamedelle condizioni del materiale libra-rio mantovano, che non evidenziaproblematiche direttamente corre-labili all’ambiente. Del resto, nono-stante il clima della città non siaquello ideale per la conservazionedei materiali archivistici e librari(nell’autunno non è raro che si re-gistrino, per intere settimane, valo-ri di UR compresi tra il 70 e il 95%),la risposta nei depositi appare piùche accettabile. Si tenga conto cheil rilevamento dei parametri am-bientali è avvenuto in assenza di con-dizionamento e che pertanto l’iner-zia termoigrometrica dei locali mo-nitorati è dovuta per larga parte al-la struttura architettonica dell’edifi-

cio che, come spiegato in preceden-za, ebbe origine nel secolo XVIII.Se si confrontano i due grafici del-le figure 1 e 2, nelle quali sono rap-presentate le registrazioni del me-desimo periodo, salta subito agliocchi la bassa incidenza delle va-riazioni climatiche esterne (fig. 2)sul microclima del deposito dei ma-noscritti (fig. 1). A fronte di escur-sioni termiche che nell’arco di unagiornata possono giungere ester-namente sino a 8-10° C, raramenteall’interno il salto termico è supe-riore ai 2° C. Parimenti per l’UR,allorché nel deposito è difficile su-perare differenze di tre punti, nellacittà accade di registrare valori diUR che, nella medesima giornata,balzano dal 28 all’83%. Vale la pe-na comunque sottolineare come,nella stagione in cui il clima ester-no varia in modo repentino, nel de-posito manoscritti l’UR si manten-ga, con piccole oscillazioni, intor-no al 45%, vale a dire all’interno del-l’intervallo considerato, in ambitointernazionale, come più che accet-tabile per la conservazione di librie documenti (40-60%).

Una volta concluso l’intervento sullacomponente architettonica, si con-tinuerà il monitoraggio nelle aree re-staurate per verificare le modificazio-ni indotte dall’intervento stesso che –non c’è motivo di dubitarne – favo-rirà certo un’ottimizzazione della giàadeguata situazione preesistente,probabilmente nel senso di una mi-gliore stabilizzazione di T e UR.Come accennato sopra, il restaurodegli arredi lignei delle Sale Tere-siane ha comportato il loro svuo-tamento dai volumi che furono tra-sferiti in un’area contigua; in talearea si provvide ad allestire alcunescaffalature metalliche temporaneenelle quali trovarono posto i volu-mi teresiani. Il trasferimento con-sentì una serie di azioni, condottein tre tempi: disinfestazione, inda-gine sullo stato di conservazione,depolveratura e, al termine di que-st’ultima, ricollocazione nelle scaf-falature lignee originali nel frattem-po restaurate. Se è valida la defini-zione della prevenzione come il “com-plesso delle azioni conservative chenon modificano la consistenza fisi-ca e chimica dei beni culturali”, ap-pare evidente come la sua appli-cazione escluda il contatto direttocon le opere e pertanto, nel casoin oggetto, essa non sia andata ol-tre il controllo dei parametri am-bientali. Allo stesso modo gli inter-venti di disinfestazione e depolve-ratura, proprio perché non posso-no evitare tale contatto, devono es-sere compresi nell’ambito della ma-nutenzione. L’affidabilità delle misure preventi-ve nella Biblioteca Teresiana fa sìche si registri l’assenza di sviluppodi microrganismi nei depositi. Percontro non è possibile escludere lapresenza di insetti, non foss’altroper la grande capacità di coloniz-zazione che caratterizza gli indivi-dui appartenenti a questa classe dianimali la quale, com’è noto, è digran lunga la più diffusa in natura.Se più dell’80% degli animali pre-senti sulla Terra sono insetti, è dif-

Progetti

Biblioteche oggi – marzo 2010

Fig. 2 – Grafico delle variazioni di temperatura (in rosso, la scala si trovaa destra) e umidità relativa (in blu, scala a sinistra) all’esterno dellaBiblioteca Mediateca Baratta nel periodo dicembre 2008-marzo 2009

45-51teresiana.qxd 20-02-2010 11:02 Pagina 50

51

ficile essere certi che nelle Sale Te-resiane essi siano del tutto assenti.Si è pertanto optato per la disinfe-stazione anossica che consente l’e-liminazione totale degli insetti sen-za determinare problemi né di ca-rattere ambientale (si utilizza, mo-dificandone la composizione, cioèeliminando l’ossigeno, l’aria stessadei locali), né nei materiali dei li-bri e dei documenti che entrano acontatto con i soli componenti giàpresenti nell’aria in cui sono dasempre immersi.In concreto la disinfestazione av-viene avvolgendo i libri da trattarein una pellicola di materiale plasti-co resistente (di norma polietile-ne) e ponendo alle estremità dellegrandi sacche così realizzate duerubinetti: nel primo si immette ariadalla quale è stato eliminato l’ossi-geno; dal secondo rubinetto, unavolta riempita la sacca, fuoriusciràgas che all’inizio sarà ancora riccoin ossigeno il cui tasso man manodecrescerà fino a raggiungere va-lori prossimi allo zero. Quando l’a-liquota di ossigeno avrà raggiuntoun valore inferiore allo 0,2%, si chiu-deranno i due rubinetti lasciando ilibri in quella condizione per al-meno tre settimane durante le qualisi otterrà l’eliminazione degli inset-ti. Personalmente ritengo più affi-dabile il confezionamento di sac-che di non grandi dimensioni poi-ché ciò consente un controllo piùaccurato delle diverse fasi della di-sinfestazione. L’impresa aggiudica-trice dell’appalto ha invece preferi-to allestire grandi sacche che con-tenevano intere scaffalature. Pur man-tenendo le mie personali perples-sità sulle scelte operative, ho prov-veduto al controllo periodico dellacomposizione delle atmosfere mo-dificate all’interno delle sacche, ve-rificando la corrispondenza ai va-lori stabilitiAl termine della disinfestazione èstata avviata l’indagine sullo statodi conservazione dei volumi che,in considerazione dell’alto numero

di opere da esaminare, è stata li-mitata al rilevamento dei danni pre-senti sulla legatura e sulla compa-gine delle carte distinguendone, perle prime, l’area (coperta o struttu-ra) e per le carte, l’origine (chimi-ca o meccanica). Per tutti i casi siè richiesto di valutare il livello digravità (da 1 a 3). Si è così ottenu-ta una matrice nella quale le righecorrispondono alla segnatura delvolume, mentre nelle quattro co-lonne nelle quali viene registrata lapresenza di danni (sulla coperta,sulla struttura, sulle carte di originefisica, sulle carte di origine chimica),una cifra da 1 a 3 ne indica il livellocrescente di gravità. L’indagine haaccertato che poco meno di un ter-zo dei libri delle Sale Teresiane pre-senta problemi di conservazione,anche se l’eventualità che sussista ilmassimo livello di gravità per lequattro tipologie di danno è assairara. Non mancano per contro casidi danno chimico sulle carte (in ge-nere acidità diffusa) associato a seriproblemi della legatura, sia della co-perta che della struttura, casi neiquali – ove non sia possibile proce-dere rapidamente al restauro – par-rebbe prudente escludere l’operadalla consultazione.Terminato il restauro delle scaffa-lature lignee, si è proceduto alladepolveratura dei volumi e, conte-

stualmente, alla loro ricollocazionenelle Sale Teresiane. La depolvera-tura, realizzata con spazzole colle-gate ad aspiratori, ha interessatol’esterno dei piatti delle legature ei tre tagli con particolare riguardoa quello di testa sul quale si depo-sita la maggior parte della polvere.In conclusione vale la pena di sot-tolineare che sia il rilevamento deiparametri ambientali, sia l’indagi-ne sullo stato di conservazione delmateriale librario teresiano hannofornito una notevole quantità di datidi grande interesse per le ricerchein corso. Per evidenti limiti di spa-zio non è possibile, in questa se-de, sviluppare un’elaborazione ap-profondita di tali dati; ad essa sidarà comunque esito a breve ter-mine per l’importanza che l’analisisui due fronti, quello della preven-zione ambientale e quello del re-stauro, riveste per la salvaguardiadel patrimonio culturale conserva-to negli archivi e nelle biblioteche.

Note

1 Decreto legislativo 22 gennaio 2004,n. 42, modificato con il Decreto legi-slativo 3 aprile 2006, n. 156 e, da ulti-mo, con il Decreto legislativo 26 mar-zo 2008, n. 62.2 Art. 29, comma 1.

Progetti

Biblioteche oggi – marzo 2010

The first part of the renewal of Mantua’s Teresiana Municipal Library, built in1780 by the empress Marie Therese, is close to be completed; it affects notonly the technical components of the building, but also the remarkable woo-den shelves of both the “Sale Teresiane” (Marie Therese Halls). The SaleTeresiane, designed by Paolo Pozzo, the architect of the former Jesuit Collegein the Palazzo degli Studi, were meant to host the Imperial Royal Public Libraryof Mantua, and are now used to hold the library book collections. Together with the conservation of the wooden structure and shelves, a pre-servation plan has been set. It’s been specifically focused, in the first stage,on a study of the condition of Sale Teresiane volumes, on the safeguarding(through a check of the environmental parameters in the storerooms and rea-ding rooms) and on the maintenance (through anoxic disinfection and du-sting) of book and documents.

Abstract

45-51teresiana.qxd 20-02-2010 11:02 Pagina 51